Tema 7: Sono malvagi, insidiosi e propensi all’inganno (Parte terza)
Supplemento: Doni
Prima di passare all’argomento principale di questa condivisione, lasciate che vi racconti una storia. Che tipo di storia dovrei raccontare? Se non ha un impatto sulle persone, o se non edifica né aiuta coloro che credono in Dio a entrare nella vita e a conoscere Dio, allora non ha senso raccontarla. Se devo raccontare una storia, quella storia deve di per sé essere in qualche modo edificante; deve avere valore e significato. Quindi oggi ascoltate questa storia e vedete se può esservi edificante e utile. Alcune storie sono vere, mentre altre sono invenzioni che prendono spunto da eventi reali; non sono vere ma sono spesso viste nella realtà, quindi non sono scollegate dalla realtà. Che siano inventate o realmente accadute, sono tutte strettamente correlate alla vita delle persone. Allora, perché raccontarvi queste storie? (Affinché possiamo comprendere la verità.) Esatto: affinché attraverso di esse possiate comprendere la verità, alcune verità che le persone fanno fatica a conoscere nella vita reale. Ricorriamo all’uso di narrazioni per avvicinare alla realtà la conoscenza della verità e di Dio da parte delle persone e renderla di più facile comprensione.
Quando sono molto a contatto con le persone per un lungo periodo di tempo, diventano inevitabili episodi strani e divertenti. Questo è accaduto la scorsa primavera. Mentre l’inverno sfumava e si avvicinava la primavera, il tempo diventava sempre più mite e ogni tipo di pianta aveva iniziato a germogliare, crescendo giorno dopo giorno alla luce del sole e nella pioggia. Alcune di quelle piante erano selvatiche, e altre coltivate; c’erano quelle destinate al consumo da parte degli animali, quelle per gli esseri umani e quelle destinate a entrambi. Era un panorama primaverile: un paesaggio verde e vibrante. Ed è qui che inizia la storia. Un giorno, con Mia sorpresa, ho ricevuto un regalo speciale. Che tipo di regalo? Un sacchetto di erbe selvatiche. La persona che Me lo ha donato Mi ha detto: “Questa è borsa del pastore’; è commestibile e fa bene alla salute. Puoi aggiungerla alle uova strapazzate”. Va bene. Quindi, l’ho confrontata con la borsa del pastore che avevo comprato in precedenza ma, non appena l’ho fatto, è emerso un problema. Riuscite a indovinare quale? Mi sono imbattuto in un “mistero”. Quale mistero? La borsa del pastore all’estero sembra diversa da quella che si trova in Cina. C’è qualcosa che non va? (Sì.) Se si fosse trattato della stessa cosa allora avrebbe dovuto avere lo stesso aspetto, quindi quale sarebbe stata la prima cosa che vi sarebbe venuta in mente, scoprendo che ha un aspetto diverso? È borsa del pastore o no? Non potevo esserne sicuro. Non avrei dovuto chiedere a quell’uomo cosa stava succedendo? Così, più tardi, sono andato a chiedergli: “Sei sicuro che questa sia borsa del pastore?” Lui ci ha pensato su e ha risposto: “Oh, non sono sicuro che sia borsa del pastore”. Se non ne era sicuro, perché regalarMela? Perché avrebbe osato darla a Me? Per fortuna non l’avevo mangiata subito. Due giorni dopo, sono giunto alla conclusione sicura che quella non fosse davvero borsa del pastore. Cosa mi ha detto quell’uomo? Mi ha detto: “Come hai scoperto che non era borsa del pastore? Non ne sono sicuro, ma lascia stare: non mangiarla”. Si può ancora mangiare una cosa del genere? (No.) Non si può mangiare. Se dico: “Tu non ne sei sicuro, ma Io correrò il rischio e la mangerò, dal momento che sei così gentile,” va bene? (No.) Qual è la natura di un comportamento del genere? Non sarebbe sciocco? (Sì.) Sì, questa è stupidità. Per fortuna non l’ho mangiata, né ho approfondito ulteriormente la questione, che quindi si è conclusa lì.
Dopo un po’ di tempo, nei campi hanno iniziato a crescere piante selvatiche di ogni varietà: alte e basse, alcune che fiorivano e altre che non fiorivano, di ogni colore e specie. Sono aumentate di numero, diventando sempre più fitte e armoniose. Un giorno ho ricevuto in regalo un altro sacchetto, ma stavolta non si trattava di una borsa del pastore. Conteneva invece artemisia cinese, da parte dello stesso uomo. Era stato così gentile da inviare un altro sacchetto e con esso le istruzioni: “Prova questa. È artemisia cinese: scaccia il freddo e si può mangiare anche con le uova strapazzate”. L’ho guardata: non si trattava di artemisia annua? L’artemisia cinese si trova in molte zone della Cina e le sue foglie hanno un profumo particolare, ma non era quella che l’uomo Mi aveva inviato: come la si poteva far passare per artemisia cinese? Le foglie sono un po’ simili, ma era o non era artemisia cinese? L’ho chiesto all’uomo che Me l’aveva data, ma lui Mi ha detto di non saperlo: non ne aveva idea e se ne è completamente lavato le mani. Addirittura Mi ha chiesto: “Perché non l’hai ancora mangiata? Anche se non sono sicuro di cosa sia, devi mangiarne un po’. Io ne ho mangiata un po’ ed è davvero buona”. Non era sicuro, eppure Mi esortava a mangiarne. Secondo voi, cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto sforzarMi di mangiarla? (No.) Di certo non avrei dovuto mangiarla, poiché la persona che Me l’aveva mandata non sapeva nemmeno cosa fosse. Se avessi voluto rischiare e mangiarla per provare qualcosa di nuovo, magari non sarebbe successo nulla, poiché la persona che l’aveva mangiata aveva detto che non dava problemi. Ma che dire di un modo di agire come quello, pensare che una cosa sia buona e mangiarla senza saperne nulla? Non è forse un procedere alla cieca? Che tipo di persona fa queste cose alla cieca? Solo una persona rozza e sconsiderata lo farebbe, una persona che pensa: “In entrambi i casi, non importa; mi basta andare all’incirca”. Pensate che avrei dovuto mangiarla? (No.) Perché no? Ci sono così tante cose da mangiare; perché rischiare mangiando un’erba sconosciuta? In tempi di carestia, quando non c’è davvero più cibo, si possono cogliere varie verdure selvatiche e cercare di mangiarle, si può correre qualche rischio. In situazioni come queste, si può mangiare una pianta sconosciuta. Ma quella era una di queste situazioni? (No.) Ci sono così tante cose da poter mangiare, quindi perché andare a cogliere delle verdure selvatiche? È forse necessario correre un rischio solo per un piccolo beneficio invisibile, intangibile e immaginario? (No.) Ho quindi deciso di non mangiarla. Fortunatamente non l’ho fatto, né ho indagato ulteriormente, e anche quella faccenda si è conclusa lì.
Qualche tempo dopo, l’uomo Mi ha fatto un altro regalo; era il terzo. Questa volta il dono era piuttosto speciale: non veniva dalla terra, né era il frutto di un albero. Di cosa si trattava? Di due uova di uccello, ben avvolte in un sacchetto di carta su cui erano scritte le parole “Uova di uccello, per Dio”. Bizzarro, vero? Quando ho aperto il sacchetto di carta, ho visto che i gusci delle due uova erano splendidamente colorati. Non ne avevo mai viste di simili prima, quindi non sapevo dire che tipo di uccello le avesse deposte; ho pensato di cercare informazioni su Internet, ma non sono riuscito a trovare nulla, poiché esistevano molte uova dello stesso tipo e colore, quindi non c’era modo di identificarle in base alle dimensioni e al colore. Qualcuno di voi pensa che sarebbe stato utile, se avessi chiesto a quell’uomo che tipo di uova di uccello fossero? (No.) Perché no? (Non lo avrebbe saputo nemmeno lui.) Indovinato; nemmeno lui lo avrebbe saputo. Quindi non gliel’ho chiesto. Se l’avessi fatto, avrei ferito i suoi sentimenti e lui avrebbe pensato: “Sono così ben intenzionato e premuroso, eppure ancora dubiti di me. Perché devi cercarle su Internet? Dal momento che Te le sto offrendo da mangiare, mangiale e basta!” Secondo voi, avrei dovuto mangiare le uova o no? (No.) Se l’uomo le avesse date a voi, le avreste mangiate? (No.) E neanch’Io. Quelle uova servivano per la cova e la riproduzione degli uccelli. Non sarebbe stato crudele mangiarle? (Sì.) Non potevo farlo, così anche la faccenda delle uova si è conclusa lì, ma hanno continuato ad accadere cose di questo tipo.
Un giorno Mi sono imbattuto in dell’artemisia annua, che sembrava artemisia cinese, messa a essiccare su una ringhiera da qualche parte, così ho chiesto a una sorella a cosa servisse. Lei Mi ha risposto: “Non è lo stesso tipo di artemisia cinese che quell’uomo Ti ha donato l’ultima volta? L’artemisia cinese può eliminare l’umidità e scacciare il freddo. Tu non sei sensibile al freddo? Quell’uomo ha detto che, una volta essiccata, l’avrebbe conservata affinché Tu potessi farne un pediluvio nell’acqua calda e scacciare il freddo”. Quale pensate sia stata la Mia reazione? In una sola parola. (Ammutolito.) Proprio così, sono rimasto ammutolito. In tali circostanze, non avrei dovuto riflettere su quanto fosse premurosa quella persona e su come si fosse davvero data da fare? Come potevo rimanere ammutolito? Era solo che, in qualche occasione passata, quell’uomo era stato poco sensibile in merito a tali faccende e poi aveva cambiato approccio, come a dire: “Ti ho donato verdure e uova, ma Tu non le hai mangiate, così ho fatto essiccare un po’ di artemisia cinese affinché ne facessi un pediluvio, in modo che i miei sforzi non fossero vani”. Di fronte a quella scena, ero davvero ammutolito. In seguito, ho raccontato a qualcun altro che ora l’artemisia cinese si trova in molte farmacie. È possibile acquistarne quanta se ne vuole; è disponibile in vari tipi di confezioni, è prodotta da diversi Paesi e viene lavorata secondo le norme igieniche. È molto migliore di quella che Mi aveva mandato quell’uomo, quindi non è forse uno sforzo sprecato raccoglierla dal ciglio della strada e poi metterla a essiccare al sole su una ringhiera? Se costui la fa essiccare e me la dona, pensate che Io la voglia? (No.) Non la voglio. Col tempo, l’artemisia messa a essiccare sulla ringhiera è scomparsa, perché era giunta voce a quell’uomo di quanto avevo detto e lui aveva smesso di mandarne. In seguito, devono aver smesso di considerare rare le erbe selvatiche nel campo, quindi nessuno Me ne ha più mandate. E immagino che nel frattempo le uova di uccello si siano schiuse e non si siano più potute prelevare per mangiarle, così fino a oggi non ho più ricevuto né uova di uccello né verdure selvatiche. E qui si conclude la Mia storia.
La storia comprende in totale quattro episodi, tutti riguardanti cose che Mi sono state mandate: due riguardavano delle verdure selvatiche sconosciute, uno riguardava delle uova di un uccello sconosciuto e un altro riguardava delle “medicine tradizionali cinesi” essiccate al sole. Può sembrare un po’ ridicolo parlare di queste cose ma, quanto ai quattro episodi in sé, quali impressioni avete avuto dopo averne ascoltato il racconto, se ne avete avute? C’è qualcosa che dovreste capire, qualche insegnamento morale, qualche lezione che dovreste imparare? A cosa pensavate mentre ascoltavate? Le cose che ho raccontato erano indirizzate a qualcuno in particolare? Certamente no. Ma allora, se non erano indirizzate a nessuno in particolare, perché ne sto parlando? Vi è un significato? Oppure sono solo chiacchiere vane. (Non lo sono.) Dato che non le considerate chiacchiere vane, sapete perché ne sto parlando? Perché quell’uomo ha fatto quelle cose? Qual era la natura del suo comportamento? Qual era il suo intento? Quali sono i problemi qui? Occorre contestualizzarli? Sarete in grado di capire la verità se capirete a fondo le persone e la natura degli episodi all’interno del loro contesto. Pensate che facendo quelle cose l’uomo avesse buone o cattive intenzioni? (Buone intenzioni.) Prima di tutto, una cosa è certa: aveva buone intenzioni. Cosa c’era di sbagliato nelle sue buone intenzioni? Fare le cose con delle buone intenzioni significa essere premurosi? (Non necessariamente.) Se le buone intenzioni sono il motivo per cui qualcuno fa qualcosa, allora l’impurità di un’indole corrotta è sicuramente assente? No. Chiedo dunque a tutti: se sei rispettoso e obbediente nei confronti dei tuoi genitori, perché allora non mandi loro quelle cose da mangiare? Oppure, se i tuoi capi e i tuoi leader ti piacciono e tieni a loro, perché non offri loro da mangiare cose come quelle? Perché non osi farlo? Per paura che qualcosa vada storto. Temi di fare del male ai tuoi genitori, ai tuoi leader e ai tuoi capi, e non hai paura di fare del male a Dio? Quali sono le tue intenzioni? Cosa cela la tua gentilezza? Stai cercando di ingannare Dio? Stai cercando di prenderti gioco di Lui? Oseresti fare delle cose di questo genere con Dio in quanto essere spirituale? Avresti forse un cuore che teme Dio, se vedessi che la carne di Dio è quella della normale umanità e, invece di avere paura di Lui, osassi fare queste cose? Se non avessi un cuore che teme Dio, sarebbe davvero una premura da parte tua fare queste cose? Questa non è premura; questo è ingannare Dio e prendersi gioco di Lui, ed è estremamente spregiudicato da parte tua! Se sei davvero una persona responsabile, perché prima non assaggi tu quello che hai intenzione di donare a Dio, per assicurarti che non ci siano problemi? Se lo porti direttamente a Dio senza assaggiarlo tu stesso, non ti stai forse prendendo gioco di Dio? Non ti sembra di offendere la Sua indole con questo tuo comportamento? È forse qualcosa che Dio può dimenticare? Anche se tu lo dimentichi, Dio non lo farà. Quando fai una cosa del genere, cosa ti passa per la testa? Non l’hai assaggiato e non hai prove scientifiche, eppure osi donarlo a Dio. Questo è un comportamento responsabile? Se per caso facessi del male a Dio, quale sarebbe il tuo carico di responsabilità? Se anche non lo facesse la legge, Dio ti punirebbe per l’eternità. Non ritieni nemmeno che quella roba sia abbastanza buona da essere donata a leader e funzionari non credenti, e la consideri indegna; quindi che tipo di intenzioni hai nel donarla a Dio? Il Mio valore è così scarso? Se dovessi donare al tuo capo un sacchetto di verdure selvatiche, lui cosa penserebbe? “È tutto qui il mio valore? La gente mi offre soldi e prodotti di marca e tu mi dai un mazzetto di verdure?” Saresti capace di andare fino in fondo? Certamente no. Se però lo facessi, di cosa ti preoccuperesti? La prima cosa a cui devi pensare è: “Cosa piace al capo? Ha bisogno di questa cosa? Se non ne ha bisogno e io gliela porto lo stesso, mi renderà la vita difficile? Mi maltratterà e mi tormenterà sul lavoro? Nella peggiore delle ipotesi, mi licenzierà trovando un pretesto a cui aggrapparsi?” Pensi a tutto questo? (Sì.) Se vuoi compiacere il tuo capo, qual è la prima cosa che devi donargli? (Qualcosa che gli piace.) Non basta semplicemente donargli qualcosa che gli piace. Se in questo momento ha bisogno di una tazza, per esempio, puoi spendere 10 o 20 RMB per comprarne una da regalargli? (No.) Devi donargli qualcosa d’oro, d’argento, qualcosa di presentabile. Perché regalargli qualcosa che saresti restio a comprare per te stesso? (Per compiacerlo.) A quale scopo compiacerlo? Innanzitutto, come minimo, può prenderti sotto la sua ala protettrice e, con il potere che possiede, può difenderti e rendere il tuo impiego e il tuo stipendio stabili e sicuri. Quanto meno non ti renderà la vita difficile. Quindi non ti presenterai mai a lui con un mazzetto di verdure selvatiche sconosciute. Non è così? (Sì.) Tu non potresti mai farlo nemmeno al tuo capo, quindi perché quell’uomo ha donato quelle erbe proprio a Me? Ha pensato alle conseguenze? Certamente no. E perché no? Qualcuno direbbe: “Affinché Tu non ci tormenti”. È così semplice? Affinché Io non gli rendessi la vita difficile, tutto qui? Com’è possibile che abbia osato portarMi una cosa del genere? (Riteneva di avere buone intenzioni.) Esatto: ha coperto tutta la sua spregevolezza e la sua malvagità con delle buone intenzioni, ossia: “Io ho delle buone intenzioni nei Tuoi confronti, mentre gli altri no! Guarda tutte queste verdure selvatiche. Chi le ha colte per Te? Non sono stato io?” Che tipo di atteggiamento è questo? Che tipo di mentalità è questa? Queste buone intenzioni sono forse in linea con l’umanità? Se non sono nemmeno in linea con l’umanità, possono mai essere in linea con la verità? (No.) Non potrebbero essere più distanti dalla verità! Cosa sono queste buone intenzioni? Sono veramente delle buone intenzioni? (No.) Allora che tipo di atteggiamento denotano? Che tipo di impurità e di essenza racchiudono? Anche voi giovani che avete visto poco del mondo capite che non potete fare al vostro capo dei regali qualsiasi; dovete pensare alle conseguenze. Quindi, se un uomo con una certa esperienza, sulla quarantina o sulla cinquantina, Mi fa un dono simile, qual è secondo voi la natura del suo gesto? Vale la pena di discuterne qui? (Sì.) Allora, alla fine, qual è la natura del suo gesto? Quell’uomo Mi ha donato con leggerezza delle verdure selvatiche, chiedendoMi di mangiarle senza nemmeno sapere cosa fossero. Quando ho detto che non sembravano il tipo di verdure selvatiche che lui diceva, Mi ha subito esortato a non mangiarle; e non è tutto: Mi ha mandato delle verdure selvatiche di un altro tipo. Io non le ho mangiate e lui Mi ha detto: “Mangiane un po’, sono deliziose. Io le ho assaggiate”. Che tipo di atteggiamento è questo? (È irrispettoso e irresponsabile.) Esatto. Avete tutti una percezione di questo atteggiamento? (Sì.) È un atteggiamento ben intenzionato? Non c’è nulla di ben intenzionato, qui! Quell’uomo ha preso qualcosa a caso senza che gli sia neppure costato alcunché, poi l’ha messo in un sacchetto di plastica e Me l’ha portato, chiedendoMi di mangiarlo. Anche se tu cogliessi delle verdure selvatiche da dare alle pecore e ai conigli, dovresti comunque pensare: “Queste erbe potrebbero essere velenose per gli animali?” Non è forse qualcosa che dovresti considerare? Se non sei disposto a correre il rischio quando dai da mangiare al bestiame, allora come puoi cogliere un mazzo di verdure selvatiche qualsiasi e donarle a Me? Che tipo di indole è questa? Qual è la natura del problema? Capite? Se tale individuo tratta Me in questo modo, come pensate che tratterà i suoi subordinati o qualcuno che considera essere una comune persona per la strada? Questo è solo un modo di prendere in giro gli altri. Di che indole si tratta? È malvagia e feroce. Costui può forse essere considerato una brava persona? (No.) Non lo si può considerare una brava persona. Non prendere sul serio il corpo e la vita delle persone, giocare d’azzardo con loro e poi non provare nulla, di fatto non avere assolutamente alcun rimorso di coscienza, e anzi essere in grado di rifare la stessa cosa più e più volte: questo è proprio strano.
All’inizio della storia, ho detto qualcosa a cui forse non avete prestato molta attenzione. Ho detto che alcune di quelle verdure selvatiche erano destinate al consumo umano, altre al consumo animale e altre ancora a entrambi. Questo è un “detto noto” e ha una fonte. Sapete da dove deriva? È un’allusione a una storia. Deriva dall’uomo che ha fatto quei pochi doni nella storia che vi ho raccontato. Quell’uomo era incaricato delle coltivazioni e aveva seminato tre tipi di mais. Quali tre tipi? Quello che mangiano gli uomini, quello che mangiano gli animali e quello che mangiano sia gli uomini che gli animali: questi tre. Questi tre tipi di mais sono piuttosto interessanti. Ne avete mai sentito parlare? Voi no, e anch’Io ne sentivo parlare per la prima volta, poiché sono una rarità. Alla fine, a causa dell’irresponsabilità di chi li coltivava, i tre tipi di mais sono stati confusi: quelli destinati al consumo animale sono stati dati alle persone, mentre quelli destinati al consumo umano sono stati dati agli animali. Dopo averli mangiati, tutti si sono lamentati che il mais aveva un gusto sgradevole, diverso da quello dei cereali e un po’ erbaceo. Che cosa avevano fatto coloro che lo coltivavano? A causa della loro irresponsabilità nello svolgimento del loro dovere, avevano confuso quello che era destinato al consumo umano e quello che era destinato al consumo animale, finché nessuno riusciva a distinguere l’uno dall’altro, e hanno dovuto acquistare altre sementi e piantarle da capo. Come pensate che sia stato svolto questo lavoro? Simili individui non sono forse privi di principi nelle loro azioni? (Sì.) Nelle loro azioni, ricercano la verità? (No.) Con questo tipo di atteggiamento, così irrispettoso e irresponsabile nei confronti di tutti, cosa pensano costoro della fede in Dio? Qual è il loro approccio alla verità? Quanto peso ha la verità nel loro cuore? Quanto è importante l’identità di Dio? Lo sanno? (Non lo sanno.) Non dovrebbero conoscere questioni così importanti? Allora perché non le conoscono? Ciò ha a che fare con la loro indole. Di quale indole si tratta? (Di malvagità.) Si tratta di malvagità e di disgusto nei confronti della verità. Non sono consapevoli della natura di ciò che fanno e non tentano mai di riflettere o di ricercare, né esaminano sé stessi dopo aver agito. Fanno invece tutto quello che vogliono, convinti che, fintanto che nutrono intenzioni buone e corrette, non hanno bisogno di alcuno che li supervisioni o li critichi; pensano che le loro responsabilità e i loro obblighi siano stati assolti. È così? Alcuni dicono: “Capiamo la storia che ci hai raccontato, ma non abbiamo ancora capito la parte che ci preoccupa di più, e cioè: qual è il Tuo atteggiamento nei confronti di questo tipo di episodi? Qual è il Tuo atteggiamento nei confronti di chi fa questo genere di cose? Rabbia, disprezzo e avversione? Oppure Ti piace questo tipo di persona?” (È un atteggiamento di odio.) Non si dovrebbe forse provare odio per questo genere di cose? (Sì.) Voi cosa pensereste se vi capitasse una cosa del genere? Supponiamo che una persona gentile ti donasse ripetutamente dei cibi sconosciuti, compiendo grandi sforzi per persuaderti: “Mangiali, ti faranno bene alla salute; mangiali, ti manterranno giovane; mangiali, miglioreranno il tuo aspetto e la tua vitalità. Sarà meglio che mi ascolti!” Cosa penseresti se, dopo una verifica, venisse fuori che quei cibi sono del tutto scadenti? (Se capitasse a me, probabilmente non vorrei più avere a che fare con una persona simile, ne sarei infastidito e mi ritroverei senza parole; sentimenti di questo tipo, ecco.) Simili individui meriterebbero odio e ripugnanza. Cos’altro? Ci si dovrebbe sentire arrabbiati, tristi o addolorati? (Non ha senso.) Non ha senso, vero? Non ci sono forse persone che dicono: “Costui probabilmente si è comportato così perché non comprende la verità”? La maggior parte delle persone non comprende la verità, eppure quante di loro sono capaci di fare cose del genere? Le persone non sono forse tutte diverse? (Sì.) Sono tutte diverse. È proprio come nel caso delle transazioni commerciali: quando avviene uno scambio di beni materiali, alcuni ricercano la correttezza e la ragionevolezza. Qualcuno lascia che l’altro se ne approfitti un po’, perché non lo ritiene importante: in questo modo, il rapporto commerciale perdura; questa persona possiede umanità e non reputa una grande avversità subire una piccola perdita. L’altra è priva di umanità e ama sempre approfittarsi degli altri: i suoi rapporti con gli altri sono volti puramente a trarre vantaggio e profitto a loro spese. Se questa persona può ottenere da te qualche beneficio, ti compiacerà e manterrà con te dei rapporti; in caso contrario, ti allontanerà. Tali individui non manifestano alcuna sincerità nei tuoi confronti; sono privi di umanità.
Cosa pensate del tipo di persone che fanno regali, come quella della storia che vi ho raccontato oggi? Perché fanno dei regali? Si tratta di una coincidenza? Se è successo una sola volta in tanti anni, potrebbe anche trattarsi di una coincidenza, ma la si può ancora considerare tale se la stessa cosa si ripete quattro volte in una stagione? (No.) Il comportamento di quell’uomo non era casuale, né un’indole del genere può essere definita come una rivelazione e un’espressione momentanee di corruzione. Allora qual era la natura del suo comportamento? Come abbiamo detto prima, il suo comportamento era irrispettoso, irresponsabile, sconsiderato, avventato e impulsivo, denotava un’indole incivile. Allora perché l’ha fatto? Perché non ha donato quelle cose a nessun altro, ma solo a Me? La Mia diversa identità e il Mio diverso prestigio Mi conferivano i requisiti per ricevere quei doni. Questo non rende forse evidenti l’intenzione dell’uomo che Me li ha portati e la natura del suo gesto? Qual era il suo obiettivo? (Guadagnarsi il Tuo favore.) Esatto. Qual è la parola più corretta per descrivere questo suo tentativo? Si tratta di un trucco da quattro soldi, di un tentativo di guadagnarsi il Mio favore, di opportunismo. È un modo intelligente di guadagnarsi il tuo favore, di attirarti nella fossa che ha scavato senza che tu te ne renda conto e di fornirti una buona immagine di lui, mentre in realtà non è affatto autentico: vuole raggiungere i suoi obiettivi senza pagare alcun prezzo. Lo ha fatto senza considerare nel dettaglio le conseguenze e si è limitato a donarti qualcosa che ha raccolto senza che gli sia costato un soldo, facendoti percepire che è premuroso e cullandoti in uno stato di felicità. Che cosa significa questo in realtà? Significa che, senza spendere nemmeno un centesimo, ti ha persuaso di aver tratto un grande beneficio a sue spese, cosa che ovviamente è una presa in giro nei tuoi confronti. Non è forse questo il significato? Costui sta pensando tra sé e sé: “Non spenderò un centesimo e non compirò alcuno sforzo; non ho alcuna sincerità nei Tuoi confronti. Mi limiterò a fornirTi una ragione per ricordarTi di me, così che Tu mi ritenga gentile, premuroso e leale e Ti convinca che nel mio cuore nutro amore per Te”. Farti erroneamente credere che lui sia fatto così è un trucco da quattro soldi, nonché opportunismo. Usare la cosiddetta gentilezza più misera che ci sia per ottenere il massimo beneficio e il massimo vantaggio, senza pagare alcun prezzo e senza alcuna sincerità, è un trucco da quattro soldi. Qualcuno di voi lo farebbe? Lo fanno tutti; è solo che voi non avete fatto la stessa cosa che ha fatto lui, ma la fareste se ne aveste l’opportunità. Questa è la prima cosa che ho concluso quando ho avuto a che fare con questo tipo di persone, ovvero che sono molto abili nei trucchi da quattro soldi. Non è in Dio che credono; seguono qualcuno che pensano possa portare loro dei benefici e benedirli e che valga la pena seguire. Questo singolo episodio ha messo completamente a nudo la fede di tali persone e la verità su come sono fatte realmente. Tali individui possiedono una comprensione troppo semplicistica dell’amore, della lealtà e della sottomissione a Dio, e vogliono ricorrere a trucchi da quattro soldi per ottenere l’approvazione di Dio e ricevere benedizioni. Sono sinceri nei confronti di Dio? Lo temono in qualche modo? (No.) Allora altre cose sono ancor più fuori discussione. Questa è la prima cosa che ho concluso. Secondo voi, ho ragione? (Sì.) Sto etichettando quell’uomo ingiustamente? Sto sollevando un gran polverone per un nonnulla? Assolutamente no. A giudicare dall’essenza di quell’uomo, la situazione è molto più grave di così. Come minimo, costui sta ingannando Dio e prendendosi gioco di Lui.
La seconda cosa che ho concluso è ciò che si può evincere da queste persone. Il cuore umano è spaventoso! DiteMi, qual è questo orrore? Perché dico che il cuore umano è spaventoso? (Quest’uomo si ingrazia Dio per soddisfare la propria intenzione e il proprio desiderio di ottenere benedizioni, e poi è irresponsabile e non considera cosa accadrà al corpo di Dio dopo che avrà mangiato quei cibi o quali saranno le conseguenze. Egli considera sempre le conseguenze di ciò che dà da mangiare alla propria famiglia, ma non lo fa minimamente quando dona qualcosa a Dio. Agisce così solamente per raggiungere i propri scopi, ingraziandosi Dio con mezzi leciti o illeciti; si può constatare che è particolarmente egoista e spregevole, che non ha posto per Dio nel suo cuore e che non tratta Dio come Dio.) Per implicazione, questo non significa forse non trattarMi come un essere umano? Si potrebbe dire così? (Sì.) Che intenzioni spaventose! (Sì, non ingannerebbe Dio, neanche se Lo trattasse come un proprio parente.) È davvero spaventoso. Se qualcuno fosse tuo amico, ti tratterebbe forse così? Non lo farebbe. Ti direbbe cosa è bene mangiare e, se mangiare qualcosa provocasse effetti indesiderati, ti dissuaderebbe vigorosamente dal mangiarlo; è una cosa che possono fare anche gli amici. Ma questa persona ne è capace? No. Dal momento che ha fatto una cosa del genere a Me, la farebbe certamente anche a voi. Quali altri orrori presenta costui? (È profondamente calcolatore. Lo copre con una cordialità di superficie, ma dentro di sé sta tramando, sta cercando di trarre il massimo beneficio al minimo costo possibile, e questo è spaventoso.) È bene vederla in questo modo. Quello a cui ti riferivi prima è il suo lato egoista, mentre questo riguarda le sue macchinazioni. In base a quanto tutti voi avete detto, da dove provengono queste cose che si trovano nel profondo di una persona, queste cose che si rivelano dalla sua umanità, le cose che può o non può toccare e che gli altri potrebbero riuscire o non riuscire a vedere oppure interpretare? Vengono insegnate dai genitori? Vengono insegnate a scuola? O sono alimentate dalla società? Come nascono? Una cosa è certa: sono qualcosa di innato. Perché dico questo? A cosa si legano le cose innate? Alla natura essenza di una persona. Quindi, perché costui arrivasse a pensare in questo modo, si è trattato di una lunga premeditazione o di un capriccio improvviso? Egli è stato ispirato da qualcosa che ha visto fare a qualcun altro, o aveva bisogno di farlo in determinate circostanze? Oppure gliel’ho in qualche modo suggerito Io? Nessuna di queste. Tali piccole cose potrebbero sembrare esteriormente ordinarie, ma la natura alla base di ciascuna di esse è straordinaria. La persona che ha fatto queste cose era in grado di rendersi conto delle conseguenze che il suo comportamento avrebbe causato? Non lo era. Perché no? Supponiamo che tu acquisti un oggetto di basso costo a una bancarella per regalarlo al tuo capo. Prima di darglielo, non devi forse valutare la situazione e chiederti: “Il capo può trovare questo articolo alla bancarella? Può andare su internet e vedere quanto costa? Qualcuno potrebbe rivelargli il prezzo? Cosa penserà di me una volta che l’avrà visto?”? Non sono cose che dovresti valutare? Valuteresti l’oggetto prima di comprarlo. Se, dopo averlo valutato, ritenessi che regalare questo oggetto avrebbe conseguenze sfavorevoli, lo regaleresti comunque? Certamente no. Se pensassi che regalarlo al tuo capo ti costerebbe poco e lo renderebbe felice, allora sicuramente lo faresti. Ma l’uomo della storia non ha valutato nessuna di queste cose, quindi cosa stava pensando? Pensava solo al fatto che quello era l’unico modo per realizzare i suoi intenti. Ora, analizzando la questione, ne emerge la natura. Cosa si può capire a fondo dalla natura della questione? Il secondo risultato che si vede nelle persone attraverso il contatto con loro è che hanno un cuore spaventoso. È possibile trarre una conclusione sull’indole corrotta che queste persone rivelano, sia in modo intenzionale che involontario? Cosa rende il cuore umano così spaventoso? La ragione è forse che è troppo insensibile? Una persona insensibile è una persona che manca di percezione. Sarebbe accurato descriverla come insensibile? (No.) Quindi la causa è l’ignoranza? (No.) E allora a cosa si dovrebbe attribuire la causa? Andrebbe attribuita all’indole malvagia delle persone. Devo dirvi in cosa si cela l’orrore suscitato dalle persone: nel fatto nei loro cuori dimorano dei demoni. Cosa ne pensate voi tutti? Perché dico che nei cuori delle persone dimorano dei demoni? Qual è la vostra comprensione? Non pensate che sia un’affermazione spaventosa? Non vi spaventa sentirla? Prima non pensavate che dei demoni dimorassero nei vostri cuori; pensavate semplicemente di avere un’indole corrotta, ma non sapevate che in voi dimorassero dei demoni. Ora lo sapete. Non è forse un problema grave? Ritenete che abbia ragione al riguardo? (Sì.) Quello che dico non va forse alla radice del problema? (Sì.) Riflettete sul perché ho detto che nel cuore delle persone dimorano dei demoni. Pensateci: una persona dotata di coscienza e ragione ingannerebbe Dio in questo modo? Questa è forse sottomissione a Dio? Questo è opporsi a Dio deliberatamente e non trattarLo affatto come Dio. Ora che Dio è venuto sulla terra per salvare l’umanità, che rapporto c’è tra l’uomo e Dio? Si tratta di un rapporto tra un superiore e un subordinato? Di amicizia? Di consanguineità? Che tipo di rapporto è realmente? In che modo gestisci e approcci questo rapporto? Che tipo di mentalità dovresti avere quando interagisci e ti relazioni con Dio? Che cosa dovresti avere nel tuo cuore per relazionarti con Dio? (Paura.) La paura sembra essere irrealistica per tutti. (Terrore.) Il terrore non è conseguibile. Se Mi tratti come una persona comune, come un semplice conoscente, come qualcuno con cui non ti capisci troppo bene e ancora non abbastanza da esserci amico, come può il rapporto tra noi essere armonioso e amichevole? Una persona dotata di coscienza dovrebbe sapere come agire in modo appropriato. (Ci deve essere rispetto.) Questo è il minimo indispensabile che dovresti avere. Supponiamo che due individui si incontrino: ancora non si conoscono e non sanno i rispettivi nomi. Se uno di loro vede che l’altro è privo di malizia e vuole prendersi gioco di lui, non si sta forse comportando da prepotente? Se non c’è nemmeno un minimo di rispetto, vi è ancora dell’umanità? Affinché tra le persone possa esserci un rapporto, a prescindere dalle controversie o dai conflitti che possono sorgere, devono almeno rispettarsi a vicenda. Il rispetto è il senso comune basilare di ciò che significa essere umani, e vige un minimo di rispetto tra tutti gli esseri umani. Ebbene, è possibile che una persona abbia un rapporto amicale con Dio? Se non riesci nemmeno ad arrivare a questo punto, allora, nella tua mente, che rapporto c’è realmente tra te e Dio? In tal caso non c’è alcun rapporto, nemmeno come quello tra due estranei. Pertanto, l’uomo che ha fatto quei regali è stato capace di trattare Dio in quel modo: non solo non rispettava Dio, ma voleva anche ingannarLo. In cuor suo, non riteneva che Dio andasse rispettato, né che si dovesse prestare un’attenta e scrupolosa considerazione alla Sua salute e alle conseguenze a cui avrebbe potuto portarLo mangiare quei cibi ricevuti in dono; queste cose non rientravano tra le considerazioni di quel tale. Per lui era sufficiente limitarsi a usare degli stratagemmi per raggirare Dio e in questo modo ingraziarseLo; il massimo risultato per lui era riuscire a ingannare Dio. Questo era il suo cuore. Non è terribile che l’uomo abbia un cuore di questo genere? È spaventoso!
Alcuni credono in Dio ed esteriormente sembrano seguirLo, ma nel profondo del loro cuore hanno mai riflettuto sul percorso che hanno intrapreso e sul prezzo che hanno pagato? Hanno esaminato e cercato di capire se hanno adempiuto i doveri affidati loro da Dio? Quale atteggiamento assumono esattamente gli individui nel modo in cui trattano Dio? A giudicare dalle varie cose che essi manifestano e rivelano e persino dalle loro trame più intime, per non parlare di tutti i tipi di indole rivelati in queste cose che fanno nel modo in cui trattano Dio, cosa hanno fatto per Dio? Oltre a pagare un prezzo e a considerare attentamente ciò che è vantaggioso per loro stessi, qual è l’atteggiamento degli individui nei confronti di Dio, e cosa Gli offrono? Nient’altro che trame, calcoli, diffidenza e un atteggiamento di sdegno. Lo sdegno è un atteggiamento; e qual è il comportamento che deriva da questo atteggiamento, se espresso con un verbo? “Schernire”. Avete mai sentito questa parola? (Sì.) “Schernire” è un termine in qualche misura formale. Come diciamo nel linguaggio colloquiale? Diciamo “prendere in giro”, “prendersi gioco di qualcuno”, “farsi beffe di qualcuno”. Alle persone, tu sembri un tipo alla buona, privo di malizia; ai loro occhi sei una nullità e loro osano schernirti apertamente: di che tipo di indole si tratta? Nel cuore di qualcuno che possiede un’indole del genere dimora un angelo oppure un demone? (Un demone.) Vi dimora un demone. Se costui è capace di trattare Dio in questo modo, allora cos’è veramente? È in grado di mettere in pratica le parole di Dio? È in grado di sottomettersi alle parole di Dio? Un uomo come quello che Mi ha mandato quei doni, per esempio, non ricerca la verità e non comprende la volontà di Dio. Non ha la minima idea di ciò che Dio richiede all’uomo, di ciò che Dio vuole vedere o di ciò che Dio vuole ottenere dall’uomo. È proprio come una persona che interagisce con il suo capo, concentrandosi su come adularlo e ingannarlo, trattandolo in qualsiasi modo le permetta di raggiungere i propri obiettivi: in che modo vive realmente una persona del genere? Vive da leccapiedi, guadagnandosi a fatica una vita spregevole adulando i suoi capi. Perché Mi ha offerto tanta “premura” e “gentilezza”? Non poteva farne a meno, vero? Avrebbe potuto prevedere come Mi sarei sentito al riguardo? (No.) Esatto; non lo ha capito. Costui è del tutto sprovvisto di una mente umana normale. Non sapeva né gli interessava come avrei potuto percepire, definire o valutare il suo comportamento e la sua indole. Che cos’è che gli interessa? Gli interessa come adularMi per raggiungere i suoi obiettivi e fare buona impressione su di Me. Questa è la sua intenzione quando agisce. Che tipo di umanità è questa? È questo che farebbe una persona dotata di coscienza e ragione autentiche? Non sei così giovane, quindi dovresti capire: primo, non ho bisogno della tua adulazione. Secondo, non ho bisogno che tu Mi porti alcunché. Terzo, e più importante, dovresti capire che, a prescindere da ciò che fai, dalle tue intenzioni, dai tuoi obiettivi e dalla natura delle tue azioni, Io definisco tutte queste cose e raggiungo una conclusione in merito. Non è che tu faccia semplicemente qualcosa e poi è finita lì; al contrario, devo vedere chiaramente quali sono le tue intenzioni e le tue motivazioni. Io guardo solo la tua indole. Qualcuno probabilmente dirà: “Sei così duro con le persone!” Lo sono? Non lo penso assolutamente. È perché non sono affatto duro che alcuni cercano di sfruttare la situazione. Non è forse così? Non appena entrano in contatto con Me, alcuni considerano: “Ti vedo come una persona normale. Non c’è bisogno di prestarTi grandi attenzioni. Sei praticamente come me: anche Tu mangi tre pasti al giorno e non mi sembra che Tu abbia alcuna autorità o alcun potere. Comunque io Ti tratti, non avrai nulla da dire. Che cosa puoi farmi?” Che modo di pensare è questo? Da dove proviene? Proviene dall’indole di una persona. Perché le persone possiedono un’indole del genere? Perché nei loro cuori dimorano dei demoni. Con dei demoni a dimorare nei loro cuori, per quanto grande ritengano Dio, per quanto nobile reputino il Suo prestigio, per quanto credano che Egli esprima la verità per salvare le persone, per quanto esprimano verbalmente la loro gratitudine e per quanto ribadiscano la loro intenzione di soffrire e di pagare un prezzo, quando arriva il momento di svolgere il loro dovere, sono i demoni a governare i loro cuori e a mettersi all’opera. Che tipo di persona, secondo voi, osa ingannare e schernire persino Dio? (Un demone.) Un demone, senza il minimo dubbio.
Nella nostra precedente condivisione, da quale dialogo tra Satana e Dio possiamo evincere l’indole di Satana? Dio disse: “Satana, da dove vieni?” E cosa rispose Satana? (“Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”, Giobbe 1:7). Che tipo di modo di esprimersi è questo? (Un modo di esprimersi demoniaco.) È un modo di esprimersi demoniaco! Se Satana trattasse Dio come Dio, direbbe: “Dio me lo ha chiesto, quindi Gli dirò da dove vengo in modo educato”. Questo non è forse un modo di esprimersi ragionevole? (Sì.) È una frase in linea con il normale pensiero umano: una frase compiuta, grammaticalmente corretta e di comprensione immediata. È forse questo che ha detto Satana? (No.) Che cosa ha detto? “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. Voi capite questa frase? (No.) Ancora oggi, nessuno capisce cosa significhi. Ebbene, da dove proveniva Satana? Quali luoghi percorreva? Da dove veniva e dove andava? Ci sono risposte definitive a queste domande? A tutt’oggi, coloro che interpretano la Bibbia non sono riusciti a capire da dove Satana provenisse realmente, né quanto tempo avesse impiegato per presentarsi al cospetto di Dio e parlarGli; nessuna di queste cose è nota. Allora come ha potuto Satana rispondere alla domanda di Dio con quel tono e con quel linguaggio? Dio non gli ha forse posto la domanda con serietà? (Sì.) Ma Satana ha risposto con lo stesso tono? (No.) Che atteggiamento ha assunto nel rispondere a Dio? Un atteggiamento di scherno. È come quando chiedi a qualcuno: “Da dove vieni?” e lui ti risponde: “Indovina”. “Non posso tirare a indovinare”. Sa che non ne hai idea, ma ti dice lo stesso di indovinare. Si sta solo facendo beffe di te. Questo atteggiamento viene definito come prendersi gioco di qualcuno o schernirlo. Costui non è sincero e non vuole che tu conosca la risposta; vuole semplicemente prendersi gioco e farsi beffe di te. Satana possiede esattamente la stessa indole. Ho detto che alcune persone hanno dei demoni che dimorano nel loro cuore; non è forse così che trattano Dio? A giudicare dall’aspetto esteriore, ossia correre di qua e di là, fare cose, sopportare qualche avversità e pagare un minimo prezzo, non sembrerebbero persone di questo tipo; sembrano avere Dio nel cuore. Ma, dagli atteggiamenti che assumono nel loro modo di trattare Dio e la verità, vedi che ciò che dimora nei loro cuori è un demone, e nient’altro. Non sanno nemmeno rispondere direttamente alle domande di Dio: sono il tipo di individui che girano intorno alle cose in tondo come serpenti, fino a quando non riesci a ottenere alcuna risposta e non capisci nulla di cosa stiano dicendo. Che tipo di individui sono? Possono forse trattare Dio con sincerità? Con l’atteggiamento di disprezzo e di sdegno con cui trattano Dio, costoro possono forse praticare le parole di Dio come verità? (No.) Perché no? Perché nei loro cuori dimorano dei demoni. Non è forse così? (Sì; costoro non trattano affatto Dio come Dio.) Tale è la malvagità di queste persone. La loro malvagità sta nel pensare che l’integrità, l’umiltà, la normalità e la concretezza che vedono in Dio non siano ciò che rende Dio amorevole; ma allora cosa sono queste cose? Costoro pensano che queste siano manchevolezze di Dio, che siano gli ambiti che rendono le persone inclini a sviluppare nozioni, che siano le più grandi imperfezioni del Dio in cui credono, che siano carenze, problemi e difetti. In che modo andrebbero considerati individui del genere? Questi sono il modo e l’atteggiamento con cui trattano Dio; ciò disonora Dio, ma cosa dire di loro stessi? Ne traggono qualche beneficio? È un insulto anche per loro stessi. Perché dico questo? Se qualcuno desse a te, persona normale, qualcosa da mangiare con una certa leggerezza, e tu lo accettassi e lo mangiassi come uno sciocco, senza curarti dei dettagli della questione e senza nemmeno chiedere di cosa si tratta, questo non suggerirebbe una carenza nella tua umanità? Una persona con delle carenze nella sua umanità è una persona normale? No. Se il Cristo incarnato non possedesse nemmeno un’umanità normale di questo tipo, sarebbe ancora degno della fede di qualcuno? No. Quali sono i segni dell’umanità di Dio incarnato? La Sua ragionevolezza, il Suo pensiero e la Sua coscienza sono normalissimi. Egli possiede la capacità di giudicare? (Sì.) Se Io non avessi questa capacità, se fossi solo uno sbadato senza buon senso né perspicacia, incapace di pensare quando Mi capita qualcosa, potrei comunque essere considerato un essere umano normale? La Mia sarebbe un’umanità carente, non normale. Una persona del genere potrebbe essere chiamata Cristo? Al momento di incarnarSi, Dio avrebbe forse scelto una carne simile? (No.) Certamente no. Se facessi inavvedutamente una cosa del genere, varrebbe la pena di seguire un Dio di questo genere, Colui che è conosciuto come Dio incarnato? No, e voi sareste sulla strada sbagliata. Questo è un aspetto, dal Mio punto di vista. Dall’altro lato, dal tuo punto di vista, se Lo consideri come Dio e Lo segui, e come Suo seguace Lo tratti in questo modo, dove ti stai collocando? Non è forse disonorevole per te? (Sì.) Se ai tuoi occhi il Dio in cui credi fosse così indegno del tuo rispetto, eppure tu continuassi a credere in Lui, questo cosa ti renderebbe? Non saresti forse confuso? Non saresti un seguace confuso? Non staresti disonorando te stesso? (Sì.) Se invece pensi che Egli possieda tutti questi aspetti della normale umanità, che sia Dio incarnato, e ti comporti lo stesso così, non stai forse disonorando Dio? Entrambe le prospettive sono valide. Puoi vedere il problema guardandolo sia dalla prospettiva di Dio che da quella dell’uomo, e si tratta di un problema grave! Non è così? (Sì.) Dal punto di vista umano, se Lo consideri Dio e poi Lo tratti in questo modo, stai apertamente disonorando Dio. Se pensassi che Egli non sia Dio ma un essere umano, eppure continuassi a seguirLo, non sarebbe una contraddizione? Non staresti disonorando te stesso? Rifletti su questi due aspetti: non ho forse ragione? Non è così? Perché gli individui non sanno pensare a queste cose? Perché continuano a comportarsi in questo modo? È semplicemente perché non comprendono la verità? Non approfondiamo troppo; guardando la cosa solo dal punto di vista della levatura, sono dei cretini senza cervello. Perché dico che sono senza cervello? A quale cervello Mi riferisco? Alla facoltà di pensiero. Fare qualcosa senza pensare, senza saper soppesare i pro e i contro, senza saper considerare la natura di ciò che si sta facendo o se si dovrebbe farlo o meno, significa essere senza cervello. Che tipo di creatura è priva di cervello? Gli animali e le bestie non hanno cervello, ma degli esseri umani considererebbero queste cose. Le persone possono anche fare qualcosa di stupido in un momento di impulsività ma, se commettono sempre le stesse stupidaggini, allora le si può definire prive di cervello. Una persona senza cervello è una persona dalla ragione compromessa o, detto colloquialmente, una persona con le rotelle fuori posto. Tuttavia manifesta un egoismo marcato e non manca affatto di trame astute, per questo dico che nei cuori delle persone dimorano dei demoni.
Pensate tutti che rendere la questione del fare doni un argomento di condivisione sia sollevare un polverone per un nonnulla? Se non avessi condiviso al riguardo e l’avessi solo menzionato casualmente, avrebbe avuto questo effetto su di voi, dopo che lo aveste ascoltato? (No.) Al massimo, dopo aver ascoltato, avreste considerato: “Come ha potuto quest’uomo fare una cosa simile? Io non faccio cose del genere; ci sono davvero in giro persone di tutti i tipi!” Al massimo è questo che avreste pensato. Magari ne avreste parlato un po’ e nient’altro, ma ne avreste acquisita una comprensione così profonda? (No.) Ora non ne avreste una comprensione così profonda. Quindi, quali benefici vi apportano le Mie parole? Quale verità avete acquisito? Prima di tutto, devo ricordarvelo: qual è il miglior tipo di rapporto da stabilire tra l’uomo e Dio? Quando qualcuno si avvicina a Dio, come dovrebbe relazionarsi con Dio quando è a stretto contatto con Lui? Non è forse necessario ricercare dei principi al riguardo? (Sì.) Inoltre, dopo così tanti anni di fede in Dio, nella vita quotidiana delle persone, quali episodi si sono verificati che hanno la stessa natura di quello che ha fatto l’uomo della storia? Non vale la pena di riflettere su queste domande? Qualcuno non potrebbe forse trarne una lezione e dire: “Dio non tollera nemmeno un piccolo errore, quindi questo è esageratamente grave. È meglio non avvicinarsi a Lui, non avere contatti stretti con Lui e non trattare con Lui: con Lui non si scherza! Se sbagli, Lui ingigantirà la questione e ti ritroverai in guai seri. Io di certo non Gli farò alcun regalo!”? Questo modo di pensare è accettabile? (No.) In realtà, non dovete preoccuparvi: non abbiamo molte occasioni di contatto ravvicinato e abbiamo ancora meno momenti in cui interagire l’Uno con gli altri, quindi non è una questione di cui dovete preoccuparvi. Se un giorno dovessi interagire con voi, non preoccupatevi. Ti confiderò un segreto. Sia che ti relazioni con Me, sia che preghi e ricerchi in privato, qual è il segreto numero uno? Qualunque cosa tu faccia, non competere con Me; se hai una vena combattiva, resta lontano da Me. Ci sono persone che parlano con grande astuzia, architettando diverse trame in un batter d’occhio, e ogni frase che pronunciano è corredata di impurità; se continuano a parlare, non saprai quali parole siano vere e quali false. Simili individui non devono mai avvicinarsi a Me. Quando entri in contatto con Dio e interagisci con Lui, qual è la cosa fondamentale che dovresti fare e il principio fondamentale a cui dovresti attenerti? Tratta Dio con cuore onesto. Inoltre, impara a essere deferente. La deferenza non è educazione, non è adulare o accattivarsi i favori, né ingraziarsi qualcuno o fare il leccapiedi con lui. Che cos’è dunque esattamente? (È trattare Dio come Dio.) Trattare Dio come Dio è un principio fondamentale. Quanto ai particolari? (Imparare ad ascoltare Dio.) Questo è un aspetto della pratica. Alcune persone entrano in contatto con Me e iniziano a parlare interrompendoMi, quindi prima di continuare lascio che finiscano. E come Mi trattano quando sto parlando? Ascoltano a occhi chiusi. Questo cosa implica? È come se dicessero: “Quello che dici non ha senso. Che cosa ne sai Tu?” È questo il loro atteggiamento. Io potrò anche non sapere tutto, ma ho dei principi, e ti dico quello che ho imparato, che ho visto e che riesco a capire, oltre ai principi che conosco, e tu puoi guadagnarne molto. Se invece non fai che lanciarMi delle occhiate, pensando che Io non sappia nulla, e non Mi ascolti con attenzione, allora non ne guadagnerai niente e dovrai scoprire le cose da solo. Non è forse così? Quindi, dovete imparare ad ascoltare le parole di Dio. Quando ascoltate, per caso vi limito nell’esprimere le vostre opinioni? No. Una volta finito di parlare, chiedo a tutti voi se avete delle domande e, se qualcuno ne ha, rispondo immediatamente e vi dico quali sono i principi inerenti a quelle domande. A volte non Mi limito a dirvi quali sono i principi, e vi dico direttamente cosa dovreste fare, entrando nel dettaglio su ogni aspetto. Anche se ci sono ambiti che non comprendo, ho i Miei principi, le Mie visioni e i Miei modi di gestire tali questioni, quindi vi sto insegnando sulla base di quelli che ritengo essere visioni e principi validi. Perché sono in grado di insegnarvi? Perché voi non capite nemmeno queste cose. Dopo aver risposto a queste domande, vi chiederò di nuovo se ce ne siano altre; se ce ne saranno, risponderò di nuovo senza indugio. Non voglio semplicemente che Mi ascoltiate; vi do l’opportunità di parlare, ma ciò che dite deve essere ragionevole, senza assurdità e senza perdite di tempo. A volte interrompo alcune persone per impazienza. In quali circostanze? Quando si dilungano, usando dieci frasi per dire qualcosa per cui ne basterebbero cinque. In realtà, appena iniziano a parlare ho già capito; so cosa stanno per dire, quindi non c’è bisogno che aggiungano altro. Sii conciso e arriva diretto al punto, non far perdere tempo agli altri. Una volta che avrai finito di parlare, ti darò una risposta e ti dirò cosa fare e i principi in base ai quali farlo. Questo dovrebbe porre fine alla questione, no? Ma alcuni non riescono a capirlo e dicono: “No, Tu devi rispettarmi; il nostro rispetto deve essere reciproco. Tu hai finito di parlare, ma io non ho finito di esprimere il mio punto di vista. Il mio punto di vista è questo: devo ricominciare dall’inizio”. Vogliono sempre esprimere la loro visione credendo che Io non ne sia a conoscenza, mentre in realtà so qual è la loro visione non appena iniziano a parlare; occorre dunque che continuino? No. Alcuni hanno un quoziente intellettivo così scarso che impiegano dieci frasi per una questione che ne richiede solo due, e se non li interrompo continuano a parlare. Tutti gli altri hanno capito mentre Io ancora no? Ma costoro vogliono comunque esprimersi, quindi non hanno solo un quoziente intellettivo scarso ma anche una ragione debole! Avete mai incontrato persone di questo tipo? (Sì.) Pensano di essere intelligenti anche se possiedono scarsa ragione e un basso quoziente intellettivo. Non è nauseante? È nauseante e disgustoso. Quando si entra in contatto con Dio, la prima cosa da fare è trattarLo con cuore onesto; la seconda è imparare a essere deferenti; la terza, la più importante, è imparare a ricercare la verità. Non è forse questa la cosa più importante? (Sì.) A che scopo hai fede in Dio se non ricerchi la verità? Che valore ha credere in Lui? Che senso ha? Questo punto è qualcosa che la maggior parte delle persone non riesce a raggiungere, quindi perché parlarne? È una preparazione per il futuro; dovete imparare a praticare in questo modo quando in futuro vi accadranno cose di questo genere.
All’interno della chiesa sono entrato in contatto con molti individui, ad alcuni dei quali ho affidato degli incarichi. Qualche giorno dopo Mi davano un riscontro, mostrandoMi che avevano annotato tutto ciò che avevo assegnato loro e che ora stavano attuando ogni singolo compito. Quando ci vedevamo, Mi riferivano i progressi, quali questioni richiedevano una ricerca e quali erano ancora in attesa di risultati, fornendoMi un aggiornamento completo. Spiegavano i dettagli con molta chiarezza e, anche se a volte erano un po’ terra terra, il loro atteggiamento dimostrava che trattavano le parole di Dio con serietà e responsabilità e che sapevano quali erano le loro responsabilità, i loro doveri e i loro obblighi. Alcuni si comportavano diversamente: avevo assegnato loro due incarichi e li avevano annotati sui loro quaderni, ma una settimana dopo, quando non avevano ancora attuato nulla, se ne sono ricordati solo quando li ho interrogati al riguardo, e allora hanno scritto di nuovo tutto sui loro quaderni. Dopo un’altra settimana, quando ho chiesto loro perché la questione non era ancora stata sbrigata, hanno addotto delle scuse, menzionando questa e quella difficoltà, prima di riportare diligentemente tutto nei loro quaderni ancora una volta. Dove riportavano tutto? (Nei loro quaderni.) Ma nulla nelle loro menti. Questo non è forse affidare un incarico alla persona sbagliata? Tali individui non sono umani. Qualunque incarico affidassi loro, gli entrava da un orecchio e usciva dall’altro: non lo prendevano affatto sul serio. Tutti i compiti relativi a una certa professione o agli affari generali, nonché alcune questioni relative al lavoro della chiesa, che affido alle persone rientrano nell’ambito di ciò che sono capaci di realizzare; nessun incarico è volto a rendere loro le cose difficili. Tuttavia, quando affidavo dei compiti ai leader e ai lavoratori, spesso la maggior parte di loro non Mi faceva rapporto dopo aver intrapreso l’incarico e non sapevo del progresso del lavoro, se era stato organizzato, come era stato svolto, quali errori si erano verificati e nemmeno i risultati attuali: non Mi facevano mai rapporto né si dedicavano a ricercare; semplicemente trascuravano i loro incarichi e Io non avevo la minima notizia degli esiti. Alcune persone manifestavano un problema ancora più grave: oltre a non attuare ciò di cui le incaricavo, venivano anche da Me per adularMi e ingannarMi, raccontandoMi dov’erano andate e cosa avevano fatto il giorno prima, cosa avevano fatto il giorno prima ancora e cosa stavano facendo al momento. Guardate com’erano bravi costoro a fingere e a camuffarsi: non facevano nulla di ciò che avevo specificamente assegnato loro, e si occupavano invece di compiti inutili mentre la parte cruciale del lavoro era nel caos totale. Che tipo di comportamento era questo? Trascuravano completamente i compiti che spettava loro svolgere ed erano colmi di menzogna e inganno!
C’era un uomo che si occupava delle coltivazioni. Gli ho chiesto: “Quest’anno ci sono delle verdure che sembrano buone. Hai conservato delle sementi?” “L’ho fatto”, Mi ha risposto. Gli ho detto: “Ho sentito che tempo fa hanno raccolto tutte le verdure e non hanno conservato alcuna semente”. E lui: “Non hanno concluso il raccolto. C’è rimasto ancora qualcosa!” Allora gli ho chiesto: “Dove sono le verdure avanzate? FamMi dare un’occhiata”. Lui ha risposto: “Oh? Beh... fammi prima andare a controllare”. Aveva davvero conservato qualche semente, oppure no? Non lo aveva fatto. Tra le poche parole che ha pronunciato, la sua prima affermazione, “l’ho fatto”, non era forse una bugia? (Sì.) E la sua seconda affermazione: “Non hanno concluso il raccolto. C’è rimasto ancora qualcosa!”, non era una menzogna? Non sapeva se avessero conservato qualche semente e Mi ha detto: “Fammi prima andare controllare”. Quindi anche la terza affermazione era una menzogna. Le sue bugie diventavano sempre più gravi, di frase in frase; stava accumulando una menzogna sopra l’altra, a strati via via più profondi: la sua bocca era stracolma di bugie! Voi sareste disposti a interagire con qualcuno la cui bocca fosse stracolma di bugie? (No.) Come ti senti quando parli e lavori con persone piene di bugie? Ti arrabbi? Quell’uomo aveva la faccia tosta di ingannare chiunque; si sbagliava se pensava che non lo sapessi! Può valere la pena di ricorrere all’inganno? Cosa pensava di guadagnare con l’essere così ingannevole? Se vedeste questo atteggiamento nel modo in cui si comporta e in cui vi tratta? Se praticamente il 99% di ciò che qualcuno dice è costituito da menzogne, sia che si tratti di pettegolezzi, sia che parli di lavoro o di questioni serie, o anche se sta condividendo sulla verità, allora costui è al di là di ogni speranza. Sarebbe in grado di ingannare chiunque; e questo cosa lo rende? Da quanto tempo crede in Dio? Alcuni non credenti dicono sempre: “Per quanto ne so”, oppure “Parlando con il cuore”, e con queste premesse dicono qualcosa di sincero. Quell’uomo credeva in Dio da così tanti anni, aveva ascoltato tanti sermoni, eppure non era capace di pronunciare nemmeno una parola di verità; tutto ciò che diceva era una bugia. Che razza di creatura è dunque costui? Non è disgustoso e ripugnante? Ci sono molte persone di questo tipo? Voi siete così? Interagendo con Me, in quali circostanze Mi mentireste? Se avete causato un qualche disastro e sapete che le conseguenze sono gravi e che potreste essere espulsi, allora, non appena gli altri ne parlano, mentite per coprire la faccenda. Chiunque è capace di mentire su questo genere di cose. Su cos’altro si può mentire? Si può mentire per migliorare la propria immagine ed essere stimati dagli altri. Ci sono poi coloro che sanno di essere incompetenti nel loro lavoro, ma non lo dicono esplicitamente al Supremo per timore di essere destituiti. Quando fanno rapporto al Supremo in merito al loro lavoro, fingono di cercare dei modi per risolvere il problema, fornendo agli altri una falsa impressione di sé. Non dicono altro che bugie e sono fondamentalmente incapaci di lavorare. Temono che, se non pongono delle domande, il Supremo noterà le discrepanze e li sostituirà, quindi si affrettano a fingere. Questa è la mentalità dei falsi leader e degli anticristi.
Riflettete sui tre principi di interazione con Dio su cui ho appena condiviso. Quale non sapete attuare e quale è facile per voi da realizzare? In realtà, non è facile attuare veramente alcuno di essi, poiché nei cuori delle persone dimorano dei demoni. Non riuscirai a realizzarli se prima non scaccerai il demone che hai nel cuore. Devi combattere il demone che hai nel cuore e, se ogni volta riesci a sconfiggerlo, allora potrai realizzarli. Se ogni volta fallisci e divieni preda del tuo demone, allora non sarai in grado di conseguirli; non sarai in grado di mettere in pratica nessuno di questi principi. Se riuscite a conseguirli tutti e tre, non solo quando vi relazionate o interagite con Me, ma anche nelle vostre interazioni regolari con i fratelli e le sorelle, se seguite questi principi non ne beneficeranno tutti? (Sì.) Ora che la storia è conclusa, passiamo all’argomento principale.
Analisi di come gli anticristi sono malvagi, insidiosi e ingannevoli
L’ultima volta abbiamo fatto una comunione sulla settima manifestazione degli anticristi: sono malvagi, insidiosi e ingannevoli (Parte terza). Questo tema è stato comunicato due volte. La prima discussione era dedicata alla natura malvagia degli anticristi; a cosa dava risalto? (Al fatto che essi sono ostili alla verità e la detestano.) Gli anticristi sono ostili alla verità e la detestano, odiando tutte le cose positive che sono in linea con essa e con Dio, il che è la prima e principale manifestazione della loro malvagità. La prima discussione riguardava ciò che gli anticristi detestano. Le persone comuni detestano le cose negative e le forze malvagie, le cose turpi, oscure e malvagie. Tuttavia, contrariamente a questo, la prova più solida della prima manifestazione della natura malvagia degli anticristi è che essi non detestano le cose negative, bensì tutte le cose positive legate alla verità e a Dio, il che è la prima prova solida della loro malvagità. La nostra seconda discussione concerneva la seconda prova solida riguardante le manifestazioni della malvagità degli anticristi. Se questi ultimi detestano le cose positive, che cosa amano? (Quelle negative.) Che cosa amano gli individui dotati di umanità normale? La giustizia, la benevolenza e la bellezza, oltre all’amore, alla pazienza e alla tolleranza legati all’umanità, e il buon senso e il sapere positivo e vantaggioso per le persone, nonché tutte le cose positive provenienti da Dio, comprese le leggi e le regole da Lui stabilite per tutte le cose, le Sue leggi e i Suoi decreti amministrativi, tutte le verità e i modi di vita da Lui espressi, e altre cose legate a Lui. La natura malvagia degli anticristi è contraria a tutto questo. Essi non amano queste cose; che cosa amano? (Menzogne e inganni.) Esatto, amano menzogne e inganni, oltre a cospirazioni e complotti, e vari espedienti per le interazioni mondane; amano lusingare le persone e leccare i piedi, e amano i conflitti, il prestigio e l’autorità. Amano tutte queste cose negative che vanno contro la verità e contro le cose positive, il che dimostra esattamente la loro natura malvagia. Queste non sono forse prove convincenti? (Sì.) Sebbene queste prove siano tutte convincenti, ci sono solo due parti che non si possono ancora considerare complete. Oggi continueremo la discussione sulla terza parte, riguardante come gli anticristi siano malvagi, insidiosi e ingannevoli. Questa terza parte è sicuramente diversa dalla prima e dalla seconda, ma è legata a esse. Come? Tutte e tre discutono di questa essenza: la natura malvagia degli anticristi. In che senso questa è diversa? In questa parte, ciò che la natura malvagia degli anticristi ama e di cui ha bisogno, così come le cose che essi odiano, sono diversi da quanto discusso nelle due precedenti; il contenuto è diverso. Questa differenza non significa che gli anticristi amino anche alcune cose positive o che odino anche alcune cose negative; consiste piuttosto di un’altra parte, che non riguarda solo ciò che essi amano o di cui hanno bisogno, ma si estende a ciò che questa forza malvagia degli anticristi apprezza, vale a dire a ciò che essi adorano o ammirano. Alcuni potrebbero dire: “Termini come ‘apprezzare, ‘adorare’ e ‘ammirare’ andrebbero usati per l’interpretazione di cose positive, dunque come si possono applicare agli anticristi? Questi termini sono appropriati?”. Non sono né elogiativi né dispregiativi; sono neutri. Il loro uso in questa sede non viola pertanto alcun principio ed è ammissibile.
III. Analisi di ciò che gli anticristi adorano e ammirano
Che cosa adorano e ammirano gli anticristi? Anzitutto, è certo che non adorano la verità, Dio o qualsiasi cosa bella o buona legata a Lui. Che cosa adorano esattamente, dunque? Vi viene in mente qualcosa? Lasciate che vi dia un suggerimento. Quelle persone del mondo religioso che credono nel Signore, come sono sprofondate nel cristianesimo? Perché ora vengono definite una religione, una setta, e non la chiesa di Dio, la Sua casa o l’oggetto della Sua opera? Hanno insegnamenti religiosi; raccolgono in un libro e in materiali didattici l’opera che Dio ha compiuto e le parole che ha pronunciato un tempo, quindi aprono scuole, e reclutano e formano vari teologi. Che cosa studiano questi ultimi? La verità? (No.) Che cosa studiano allora? (Il sapere teologico.) Studiano il sapere e le teorie teologici, che non c’entrano nulla con l’opera di Dio o con la verità da Lui pronunciata. Costoro sostituiscono le parole di Dio e l’opera dello Spirito Santo con il sapere teologico, ed è così che sprofondano nel cristianesimo o nel cattolicesimo. Che cosa si apprezza nella religione? Se vai in chiesa e qualcuno ti chiede da quanto tempo credi in Dio, e tu rispondi che hai appena iniziato a credere, non ti presterà attenzione. Ma se entri con una Bibbia e dici: “Mi sono appena laureato al seminario teologico tal dei tali”, quella persona ti inviterà a sederti al posto d’onore. Se sei un credente laico, a meno che tu non abbia un importante prestigio sociale, non baderà a te. Questo è il cristianesimo, ed è così che è fatto il mondo religioso. Coloro che nelle chiese predicano e hanno prestigio, posizione e fama sono un gruppo di individui formati nei seminari teologici affinché possiedano il sapere e le teorie teologici, e sono essenzialmente l’organo principale che sorregge il cristianesimo. I cristiani addestrano simili persone a salire sul palco e a predicare, a diffondere il Vangelo e a svolgere lavoro ovunque. Credono che, con talenti come questi studiosi di teologia, pastori predicatori e teologi, l’esistenza del cristianesimo sia garantita ancora oggi, e queste persone diventano il valore e il capitale dell’esistenza del cristianesimo. Se il pastore di una chiesa ha conseguito la laurea in un seminario teologico, se commenta bene la Bibbia, se ha letto alcuni libri spirituali e ha un qualche sapere ed eloquenza, allora l’afflusso di persone in quella chiesa aumenterà ed essa diventerà molto più famosa di altre. Che cosa apprezzano questi membri del cristianesimo? Il sapere, il sapere teologico. Da dove viene questo sapere? Non viene forse tramandato dai tempi antichi? Le Scritture esistono fin dall’antichità, tramandate di generazione in generazione, ed è così che tutti le leggono e le studiano ancora oggi. Le persone dividono la Bibbia in varie sezioni, ne compilano diverse versioni e ne incoraggiano lo studio e l’apprendimento, ma il loro studio della Bibbia non è finalizzato a comprendere la verità per conoscere Dio, né a capire la Sua volontà per temerLo e fuggire il male; è volto, piuttosto, a studiare il sapere e i misteri della Bibbia, a capire quali eventi in quali tempi abbiano avverato quale profezia dell’Apocalisse, e quando arriveranno le grandi calamità e il millennio; ecco cosa studiano questi individui. Il loro studio è legato alla verità? (No.) Perché studiano cose che non c’entrano nulla con la verità? Il motivo è che più studiano, più hanno la sensazione di capire, più si muniscono di parole e dottrine, e più pregevoli diventano le loro qualifiche. Più pregevoli sono le loro qualifiche, più sono grandi le capacità che essi ritengono di avere, e più credono che alla fine saranno benedetti nella loro fede, che andranno in cielo dopo la morte o che i vivi verranno rapiti nell’aria per incontrare il Signore. Queste sono le loro nozioni religiose, che non sono affatto in linea con le parole di Dio.
I pastori e gli anziani del mondo religioso sono tutti individui che studiano il sapere biblico e la teologia; sono farisei ipocriti che oppongono resistenza a Dio. In cosa si differenziano dunque dagli anticristi nascosti nella chiesa? Parliamo ora del legame tra i due. Coloro che nel cristianesimo e nel cattolicesimo studiano la Bibbia, la teologia e persino la storia dell’opera di Dio sono veramente credenti? Sono diversi dai credenti e dai seguaci di Dio di cui Egli parla? Ai Suoi occhi sono forse credenti? No, studiano teologia, studiano Dio, ma non Lo seguono né Gli rendono testimonianza. Il loro studio di Dio è uguale a quello di quanti studiano storia, filosofia, diritto, biologia o astronomia. Solo che non amano le scienze o altre materie; amano specificamente studiare teologia. Qual è l’esito della loro ricerca di frammenti dell’opera di Dio allo scopo di studiarLo? Riescono a scoprire l’esistenza di Dio? No, mai. Riescono a capire la Sua volontà? (No.) Perché? Perché vivono nelle parole, nel sapere, nella filosofia, nella mente umana e nei pensieri umani; non vedranno mai Dio né saranno illuminati dallo Spirito Santo. Come li classifica Dio? Come miscredenti, come non credenti. Questi non credenti e miscredenti si mescolano alla cosiddetta comunità cristiana, agendo come credenti in Dio, come cristiani, ma in realtà hanno forse una vera adorazione per Dio? Hanno una vera sottomissione? (No.) Perché? Una cosa è certa: un numero considerevole di loro non crede nell’esistenza di Dio nel proprio cuore; non crede che Egli abbia creato il mondo e che regni sovrano su tutte le cose, né tantomeno che possa farSi carne. Che cosa significa questo scetticismo? Significa dubitare e negare. Costoro arrivano addirittura a sperare che le profezie pronunciate da Dio, soprattutto quelle riguardanti le calamità, non si compiano o non si avverino. Questo è il loro atteggiamento verso la fede in Dio, ed è l’essenza e il vero volto della loro cosiddetta fede. Queste persone studiano Dio perché sono particolarmente interessate alla materia e alla conoscenza della teologia e ai fatti storici dell’opera di Dio; sono soltanto un gruppo di intellettuali impegnati nello studio della teologia. Questi intellettuali non credono nell’esistenza di Dio, dunque come reagiscono quando Egli viene a operare, quando le Sue parole si compiono? Qual è la loro prima reazione quando sentono che Dio Si è fatto carne e ha iniziato una nuova opera? “Impossibile!” Chiunque predichi il nuovo nome di Dio e la Sua nuova opera, essi lo condannano e vogliono addirittura ucciderlo o eliminarlo. Che tipo di manifestazione è questa? Non è forse la manifestazione di un tipico anticristo? Che differenza c’è tra loro e i farisei, i sommi sacerdoti e gli scribi di un tempo? Sono ostili all’opera di Dio, al Suo giudizio degli ultimi giorni, a Dio che Si fa carne e ancora di più all’adempimento delle Sue profezie. Pensano: “Se non Ti fai carne, se Ti presenti sotto forma di corpo spirituale, allora sei Dio; se Ti incarni e diventi una persona, allora non sei Dio e non Ti riconosciamo”. Che cosa implica questo? Significa che, finché saranno qui, non permetteranno a Dio di farSi carne. Questi non sono forse tipici anticristi? Sono autentici anticristi. Il mondo religioso si dedica forse a questo tipo di argomentazione? La voce di questa argomentazione è alta e molto forte e dice: “Che Dio Si faccia carne è sbagliato e impossibile! Se Si è incarnato, allora Egli deve essere falso!”. Ci sono anche persone che affermano: “Costoro credono chiaramente in un essere umano; vengono soltanto fuorviati!”. Se riescono ad asserire questo, allora se fossero stati presenti nel periodo in cui il Signore Gesù apparve e operò duemila anni fa, non avrebbero creduto in Lui. Ora credono nel Signore Gesù, ma in realtà credono solo nel Suo nome, nelle due parole “Signore Gesù”, e in un Dio vago in cielo. Pertanto non sono credenti in Dio, sono miscredenti. Non credono nell’esistenza di Dio, nella Sua incarnazione, nella Sua opera di creazione, né tantomeno nell’opera della Sua redenzione di tutta l’umanità attraverso la crocifissione. La teologia che studiano è una sorta di teoria o tesi religiosa, niente di più che una serie di fallacie apparentemente plausibili che fuorviano le persone. Quale inevitabile connessione hanno questi cosiddetti intellettuali teologi del cristianesimo con gli anticristi della nostra chiesa? Qual è il legame tra i loro vari comportamenti e la natura essenza degli anticristi di cui discutiamo? Perché parlare di loro? Per ora evitiamo di discutere dei membri del cristianesimo; esaminiamo invece come coloro che sono classificati come anticristi trattano la verità e, dal loro atteggiamento nei suoi confronti, vediamo cosa apprezzano realmente. Anzitutto, dopo aver afferrato alcune verità, come le comprendono? Come le trattano? Quale atteggiamento hanno verso l’accettarle? Accettano queste parole come cammino di pratica, oppure se ne muniscono come una sorta di teoria e poi vanno a predicarle agli altri? (Le trattano come una specie di teoria da predicare.) Le trattano come una specie di teoria da apprendere, analizzare e studiare e, dopo averle studiate, le assorbono nella mente e nei pensieri; le memorizzano, riescono a discuterne e a ripeterle fluentemente, quindi ne fanno sfoggio ovunque. Per quanto continuino a parlare, c’è una cosa che non riesci a vedere: per quanto parlino di dottrina, per quanto bene sappiano parlare, per quante siano le persone a cui si rivolgono, per quanto siano fluenti, per quanti contenuti esprimano e per quanto questi ultimi siano conformi alla verità, non riesci a vedere alcun risultato da parte loro, non riesci a vedere la loro pratica. Che cosa indica questo? Che non accettano la verità. In cosa l’hanno trasformata? In uno strumento per mettersi in mostra. Per esempio, Dio dice agli individui di essere onesti e spiega quali manifestazioni ha una persona onesta, come essa dovrebbe parlare, agire e fare il proprio dovere. Dopo aver ascoltato tutto questo, qual è la loro reazione? Che impatto hanno queste parole su di loro? Anzitutto, costoro non accettano mai queste parole. Qual è il loro atteggiamento? “Ho capito: le persone oneste non mentono, le persone oneste dicono la verità agli altri e riescono ad aprire il proprio cuore, le persone oneste fanno il proprio dovere con lealtà, non in modo superficiale”. Custodiscono queste parole come una teoria nel proprio cuore. Questo tipo di teoria, una volta radicata nel loro cuore, riesce a cambiarli? (No.) Allora perché la memorizzano comunque? Amano la giustezza di queste parole, e usano queste teorie giuste per presentarsi bene, ottenendo una maggiore considerazione da parte degli altri. Per cosa nutrono grande considerazione gli individui? Per la propria capacità di pronunciare le parole giuste fluentemente e con dovizia di particolari: è questo che vogliono queste persone. Dopo aver sentito queste parole, le hanno prese sul serio? (No.) Perché no? Da cosa lo deduci? (Non le praticano.) Perché non le praticano? In cuor loro pensano: “Dunque sono queste le parole di Dio? Semplice, me le ricordo dopo averle sentite una volta. Dopo averlo ascoltato una volta, sono in grado di ripetere come dovrebbe comportarsi una persona onesta; tutti voi avete ancora bisogno di prendere appunti e di rifletterci sopra, ma io no!”. Costoro considerano le parole di Dio una sorta di teoria o di sapere; non riflettono in cuor loro su come essere persone oneste, non si valutano su questo metro, non esaminano le proprie azioni per vedere quanto siano lontani dall’essere individui onesti o quali azioni intraprendano che vanno contro i principi dell’essere persone oneste, e non pensano mai: “Queste sono le parole di Dio, perciò sono la verità: gli individui dovrebbero essere onesti, dunque come si dovrebbe agire per essere tali? Come posso agire in modo da compiacere Dio? Che cosa ho fatto di disonesto? Quali comportamenti non sono quelli di una persona onesta?”. Ragionano forse in questo modo? (No.) Che cosa pensano allora? “Questo è essere una persona onesta, dunque? Questa è la verità? Non è soltanto una teoria, uno slogan? È sufficiente adottare un tono morale elevato, non occorre metterlo in pratica.” Perché non lo mettono in pratica? Costoro pensano: “Se dicessi agli altri qualunque cosa abbia nel cuore, non mi esporrei? Se mi espongo e gli altri mi discernono, avranno ancora un’alta opinione di me? Se parlo, mi ascolteranno ancora? Il significato delle parole di Dio è che una persona onesta non può mentire; senza menzogna, non rimarrebbe forse più alcuna riservatezza nel cuore delle persone? Non sarebbe un modo per permettere agli altri di discernerle? Vivere così non sarebbe sciocco?”. È questo il loro punto di vista. Significa che quando accettano una teoria che considerano giusta, sviluppano idee nel loro cuore. Quali sono queste idee? Perché dico che sono malvagie? Anzitutto, questi individui analizzano gli effetti che queste parole possono avere su di loro, i vantaggi e gli svantaggi che presentano. Una volta che le analizzano e scoprono che non sono vantaggiose per loro, pensano: “Non posso praticare così, non lo farò, non sono così stolto, non sarò stupido e credulone come voi! In qualsiasi momento devo sempre attenermi alle mie idee e mantenere le mie opinioni. Tu potrai anche avere mille piani, ma io ho una sola regola; non posso svelare il disegno che ho nel cuore; essere persone oneste è da stolti!”. Da un lato, negano che le parole di Dio siano la verità; dall’altro, memorizzano alcune frasi relativamente essenziali per presentarsi bene, inducendo le persone a vederli più come veri credenti in Dio, più come individui spirituali. È questo che calcolano in cuor loro.
Dalla reazione che gli anticristi hanno dopo aver ascoltato la verità, è evidente che non sono interessati a essa e che non la amano. Che cosa amano? Il sapere teorico giusto, nuovo e un po’ più raffinato con cui possono presentarsi in modo più perfetto, più onorevole, con più dignità, e a spingere le persone ad adorarli di più. Questo non è forse malvagio? (Sì.) Che cosa c’è di malvagio? Su qualunque aspetto della verità gli anticristi condividano, sono sempre in grado di evocare una serie di teorie apparentemente plausibili o di parole giuste per fuorviare le persone e indurle a seguirli, il che è malvagio quanto Satana. La malvagità degli anticristi si manifesta nei loro disegni malvagi, nelle loro premeditazioni e in una serie completa di piani, con la volontà di sventolare il vessillo della lettura delle parole di Dio allo scopo di trovare una base teorica per perpetrare la loro malvagità; è questa la malvagità degli anticristi. Citano le parole di Dio fuori dal contesto unicamente per fuorviare le persone e mettersi in mostra. Quando ascoltano le condivisioni e i sermoni e sentono qualche frase nuova di cui possono fare uso, la annotano immediatamente. Gli stolti vedono tale comportamento e pensano: “Quanto hanno fame e sete di giustizia, prendono appunti ogni volta che sentono un sermone, e quanta comprensione spirituale devono avere, annotando ogni punto cruciale!”. Il loro modo di prendere appunti è uguale a quello degli altri? No. Alcuni prendono appunti perché pensano: “Questa è una buona affermazione. Non la capisco, perciò ho bisogno di annotarla e di applicarla in seguito nella pratica, in modo da avere un percorso e dei principi nella mia pratica”. Gli anticristi ragionano forse così? Qual è il loro punto di vista? Pensano: “Oggi ho annotato un elemento di verità che nessuno di voi ha sentito, e non lo dirò a nessuno né condividerò in merito con gli altri. L’ho capito, e un giorno ne parlerò a tutti voi e metterò in mostra i miei talenti per farvi sapere che comprendo realmente la verità, e tutti esprimeranno la loro approvazione”. Potresti pensare che gli anticristi amino la verità e ne abbiano sete perché prendono appunti in questo modo e le loro annotazioni sono molto accurate, ma cosa succede dopo che finiscono di prendere appunti? Chiudono il bloc-notes e basta. Quando un giorno diventano predicatori e non sanno cosa predicare, sfogliano rapidamente il bloc-notes, organizzano il contenuto del loro sermone, lo leggono, se lo imprimono nella mente e lo scrivono a memoria finché non l’hanno tutto chiaro in testa. Solo allora si sentono “sicuri di sé”, pensando di avere finalmente “la verità” e di poter parlare di aria fritta ovunque vadano. Una caratteristica di ciò di cui parlano queste persone è che si tratta di dottrine, argomentazioni e regole vuote. Quando hai difficoltà specifiche o scopri problemi e cerchi soluzioni, costoro si limitano a rifilarti un mucchio di dottrine, parlando in maniera chiara e logica. Se chiedi loro come metterle in pratica, non sanno cosa rispondere. Se non riescono ad articolare la risposta, allora c’è un grave problema, e ciò dimostra che non comprendono la verità. Quanti non capiscono e non amano la verità la trattano spesso come una specie di detto o di teoria. E cosa succede alla fine? Dopo molti anni di fede in Dio, quando capita loro qualcosa, non riescono ad acquisire discernimento in merito, a sottomettersi, e non sanno come ricercare la verità. Quando qualcuno tiene una condivisione con loro, hanno un “detto famoso” con cui rispondono: “Non dirmi niente, capisco ogni cosa. Quando io predicavo, tu non avevi ancora imparato a camminare!”. È questo il loro “detto famoso”. Sostengono di comprendere ogni cosa, dunque perché rimangono bloccati ogni volta che si presentano dei problemi? In quanto persona che capisce, perché non riesci a intraprendere alcuna azione? Perché tale questione ti intralcia e ti confonde? Comprendi la verità oppure no? Se la capisci, perché non sei in grado di accettarla? Se la capisci, perché non riesci a sottometterti? Qual è la prima cosa che le persone dovrebbero fare una volta compresa la verità? Sottomettersi; non c’è nient’altro. Alcuni dicono: “Ho capito tutto. Non tenere condivisioni con me, non ho bisogno dell’aiuto altrui”. Se non hanno bisogno dell’aiuto altrui, va benissimo; peccato però che, nei loro momenti di debolezza, le dottrine che comprendono non servono a nulla. Costoro non vogliono neppure fare il loro dovere, e in loro emerge anche un desiderio malevolo di abbandonare la fede. Dopo aver predicato teorie teologiche per moltissimi anni, smettono di credere da un momento all’altro e se ne vanno. Hanno forse una qualche statura? (No.) Senza statura, non c’è vita. Se hai la vita, perché non riesci a superare una questione così piccola? Sei molto eloquente, vero? Allora persuadi te stesso. Se non riesci a convincere nemmeno te stesso, allora cos’è che comprendi esattamente? La verità? Quest’ultima riesce a risolvere le difficoltà concrete delle persone, e anche a eliminare la loro indole corrotta. Perché le “verità” che capisci non riescono a risolvere neppure le tue stesse difficoltà? Cos’è che capisci esattamente? Soltanto dottrine.
Quanto alla settima manifestazione degli anticristi – il fatto che sono malvagi, insidiosi e ingannevoli –, ho appena parlato della sua terza parte: essi apprezzano il sapere e l’erudizione. Gli anticristi apprezzano il sapere e l’erudizione; che cosa, in questo, riesce a evidenziare la loro indole malvagia? Perché si dice che apprezzare il sapere e l’erudizione implichi che hanno un’essenza malvagia? Qui dobbiamo sicuramente parlare dei fatti perché, se discutessimo solo di parole o teorie vuote, gli individui potrebbero adottare un’interpretazione unilaterale e meno accurata di tutto questo. Anzitutto, cominciamo con qualcosa di più lontano nella storia. Mentre parlo, confrontate le Mie parole con le azioni e i comportamenti degli anticristi, e con le loro manifestazioni e la loro essenza. Parliamo prima dei farisei di duemila anni fa. A quel tempo, i farisei erano persone ipocrite. Quando Dio incarnato Si rivelò e operò per la prima volta, i farisei non soltanto non accettarono un solo briciolo di verità, ma addirittura condannarono il Signore Gesù e Gli opposero resistenza ferocemente, e così furono maledetti da Dio. Questo può confermare che i farisei sono classici rappresentanti degli anticristi. “Anticristi” è diventato sinonimo di farisei e, in sostanza, questi ultimi sono individui dello stesso tipo degli anticristi. Pertanto cominciare dai farisei per analizzare la natura malvagia degli anticristi è una scorciatoia. Quali azioni dei farisei dimostravano dunque alle persone che essi possedevano la natura malvagia degli anticristi? Poco fa ho detto che gli anticristi apprezzano il sapere e l’erudizione; a quali persone sono strettamente legate queste due cose? Chi sono le loro personificazioni? Si riferiscono forse a specializzandi e dottorandi? No, sarebbe troppo fuori strada; si riferiscono ai farisei. La ragione per cui i farisei sono ipocriti, per cui sono malvagi, è che provano disgusto per la verità ma amano il sapere, perciò studiano solo le Scritture e perseguono il sapere delle Scritture, ma non accettano mai la verità o le parole di Dio. Non pregano Dio quando leggono le Sue parole, né ricercano la verità o condividono su di essa. Invece studiano le parole di Dio, apprendendo ciò che Egli ha detto e fatto, trasformando così le Sue parole in una teoria, in una materia da insegnare ad altri, cosa che si chiama studio erudito. Perché si dedicano allo studio erudito? Che cosa studiano? Ai loro occhi, queste non sono le parole o l’espressione di Dio, né tantomeno la verità. Piuttosto si tratta di un tipo di erudizione, oppure si potrebbe addirittura dire di sapere teologico. A loro parere, propagare questo sapere, questa erudizione, significa diffondere la via di Dio, diffondere il Vangelo; questo è ciò che chiamano predicazione, ma costoro predicano soltanto il sapere teologico.
Come si manifestano le parti malvagie dei farisei? Per prima cosa, iniziamo la discussione dal modo in cui i farisei trattavano Dio incarnato, e allora forse capirete un po’ di più. A proposito di Dio incarnato, dobbiamo prima parlare del tipo di famiglia e di contesto in cui Egli nacque duemila anni fa. Anzitutto, il Signore Gesù non nacque affatto in una famiglia agiata; il Suo lignaggio non era così illustre. Giuseppe, il Suo padre adottivo, faceva il falegname, e Maria, Sua madre, era una comune credente. L’identità e lo status sociale dei Suoi genitori rappresentano il contesto familiare in cui nacque il Signore Gesù, ed è chiaro che nacque in una famiglia comune. Che cosa significa “comune”? Si riferisce alle masse ordinarie, alla famiglia media del gradino più basso della società, che non c’entra nulla con le famiglie nobili, che non è minimamente legata a un prestigio illustre e sicuramente non è aristocratica. Essendo Egli nato in una famiglia ordinaria, con genitori ordinari, privi di qualsiasi status sociale illustre o di un ambiente familiare insigne, è chiaro che il contesto e la famiglia di nascita del Signore Gesù erano quanto di più ordinario potesse esistere. La Bibbia riferisce forse che il Signore Gesù ricevette un’istruzione speciale? Studiò forse in seminario? Ebbe come insegnante un sommo sacerdote? Lesse molti libri come Paolo? Aveva contatti o rapporti stretti con l’élite sociale o con i sommi sacerdoti del giudaismo? No. Se si considera lo status sociale della Sua famiglia di nascita, è chiaro che il Signore Gesù non poteva entrare in contatto con le alte sfere degli scribi e dei farisei ebrei; doveva limitarSi sostanzialmente a vivere tra gli ebrei ordinari. Di tanto in tanto andava alla sinagoga, e gli individui che incontrava erano tutti persone comuni. Che cosa dimostra questo? Mentre il Signore Gesù cresceva, prima che intraprendesse formalmente la Sua opera, il contesto in cui veniva allevato rimase invariato. Dopo che ebbe compiuto dodici anni, la Sua famiglia non cominciò a prosperare ed Egli non diventò ricco, né tantomeno ebbe la possibilità di interagire con persone appartenenti alle classi elevate delle cerchie sociali o religiose, e neppure l’opportunità di ricevere un’istruzione superiore durante la Sua educazione. Quale messaggio trasmette questo alle generazioni successive? Questo individuo ordinario e normale, che era Dio incarnato, non ebbe né l’opportunità né le condizioni per ricevere un’istruzione superiore. Era uguale alle persone ordinarie, viveva in un ambiente sociale comune, in una famiglia ordinaria, e non aveva nulla di speciale. Proprio per questo, dopo aver sentito parlare dei Suoi sermoni e delle Sue azioni, quegli scribi e farisei osarono prendere posizione e giudicarLo, bestemmiarLo e condannarLo apertamente. Su cosa si basava la loro condanna? Senza dubbio sulle leggi e sulle regole dell’Antico Testamento. Anzitutto, il Signore Gesù aveva spinto i Suoi discepoli a non osservare il sabato; in quel giorno operava ugualmente. Inoltre non osservava le leggi e le regole e non andava al tempio, e quando incontrava dei peccatori alcuni gli chiedevano come comportarsi con loro, ma Egli non li trattava secondo la legge, mostrando invece misericordia. Nessuno di questi aspetti delle Sue azioni era conforme alle nozioni religiose dei farisei. Poiché questi ultimi non amavano la verità e dunque odiavano il Signore Gesù, ricorsero al pretesto della Sua violazione della legge per condannarLo ferocemente e stabilirono che doveva essere messo a morte. Se il Signore Gesù fosse nato in una famiglia importante e illustre, se fosse stato molto istruito e avesse avuto rapporti confidenziali con questi scribi e farisei, allora le cose all’epoca non sarebbero andate per Lui come andarono in seguito; sarebbero potute cambiare. Fu proprio a causa della Sua ordinarietà, della Sua normalità e del Suo contesto di nascita che fu condannato dai farisei. Su cosa si basarono questi ultimi per condannarLo? Sulle regole e sulle leggi a cui si aggrappavano, che credevano non sarebbero mai cambiate per tutta l’eternità. I farisei consideravano le teorie teologiche che afferravano alla stregua di un sapere e di uno strumento con cui valutare e condannare le persone, usandole anche contro il Signore Gesù. È così che Egli fu condannato. Il modo in cui valutavano o trattavano una persona non dipendeva mai dalla sua essenza, né dal fatto che ciò che essa predicava fosse la verità, né tantomeno dalla fonte delle parole che pronunciava; il modo in cui i farisei valutavano o condannavano qualcuno dipendeva solo dalle regole, dalle parole e dalla dottrina che essi afferravano nell’Antico Testamento della Bibbia. Pur sapendo, in cuor loro, che ciò che il Signore Gesù diceva e faceva non era un peccato né una violazione della legge, Lo condannarono ugualmente, perché le verità che esprimeva e i segni e i prodigi che compiva spingevano molti a seguirLo e a lodarLo. I farisei erano sempre più pieni di odio nei Suoi confronti e volevano addirittura eliminarLo. Non riconoscevano che il Signore Gesù era il Messia che doveva venire, né che le Sue parole avevano la verità, né tantomeno che la Sua opera aderiva alla verità. Giudicarono che il Signore Gesù pronunciava parole presuntuose e scacciava i demoni tramite Belzebù, il principe dei demoni. Il fatto che riuscissero ad attribuirGli questi peccati dimostra quanto odio nutrissero nei Suoi confronti. Pertanto si adoperavano ferventemente per negare che il Signore Gesù era mandato da Dio e che era il Figlio di Dio e il Messia. Ciò che intendevano era: “Dio farebbe le cose in questo modo? Se Dio Si fosse fatto carne, sarebbe nato in una famiglia di eccezionale prestigio. E dovrebbe accettare la tutela degli scribi e dei farisei. Dovrebbe studiare sistematicamente le Scritture, avere una conoscenza del sapere delle Scritture e munirSi di tutto il sapere contenuto nelle Scritture prima di poter portare il nome di ‘Dio incarnato’”. Ma il Signore Gesù non era dotato di questo sapere, così Lo condannarono dicendo: “Primo, non hai le qualifiche necessarie, perciò non puoi essere Dio; secondo, senza questo sapere delle Scritture non puoi compiere l’opera di Dio, né tantomeno puoi essere Lui; terzo, non devi operare fuori dal tempio; ora non operi nel tempio, ma sei sempre tra i peccatori, dunque l’opera che compi va oltre la portata delle Scritture, il che rende ancora più impossibile che Tu sia Dio”. Da dove veniva la base della loro condanna? Dalle Scritture, dalla mente dell’uomo e dall’istruzione teologica che avevano ricevuto. Poiché i farisei erano pieni di nozioni, fantasie e sapere, credevano che quest’ultimo fosse giusto, che fosse la verità, che fosse una base valida e che Dio non avrebbe mai potuto contravvenire a queste cose. Ricercavano forse la verità? No. Che cosa ricercavano? Un Dio soprannaturale che apparisse sotto forma di corpo spirituale. Pertanto determinarono i parametri dell’opera di Dio, la negarono e giudicarono se Dio avesse ragione o torto in base alle nozioni, alle fantasie e al sapere dell’uomo. E quale fu il risultato finale di tutto questo? Non solo condannarono l’opera di Dio, ma inchiodarono anche Dio incarnato alla croce. È stata questa la conseguenza dell’uso delle loro nozioni, fantasie e conoscenze per valutare Dio, ed è questo ciò che era malvagio in loro.
A giudicare dalla considerazione che i Farisei avevano della conoscenza e dell’erudizione, dove risiede la loro malvagità? In che modo si manifesta? Come possiamo noi sondare e analizzare la natura malvagia di queste persone? La riverenza dei Farisei nei confronti della conoscenza e dell’erudizione è nota, e non serve entrare nel dettaglio. Dunque cos’è esattamente la natura malvagia rivelata qui? Come possiamo noi analizzarla e vedere per quello che è la natura malvagia di queste persone? Qualcuno parli. (Utilizzano la conoscenza teorica per opporsi all’essenza di Dio; questa è una delle loro manifestazioni di malvagità.) L’opposizione è un’azione, dunque perché si opponevano? L’opposizione ha in sé una certa indole malvagia, ma non abbiamo ancora parlato della malvagità. Perché si opponevano? Era una questione di apprezzamento o meno nei Suoi confronti? Essi non apprezzavano quel tipo di Dio, perché credevano questo: “Dio dovrebbe essere in cielo, e più precisamente nel terzo cielo, ammirato da tutti, irraggiungibile dagli uomini, da loro imperscrutabile, Colui che dovrebbe essere ammirato e rispettato da tutta l’umanità, da tutte le creature e persino da tutte le cose viventi nell’universo: questo è Dio! Ora Dio è venuto, ma Tu sei nato nella casa di un falegname, i Tuoi genitori sono soltanto gente ordinaria e addirittura sei nato in una mangiatoia. Il contesto della Tua nascita non è semplicemente ordinario, è un gradino al di sotto di ciò che è ordinario e comune: come possono accettarlo gli uomini? Se Dio venisse davvero, non potrebbe venire così!” Non è questo il modo in cui le persone stabiliscono le regole? Tutti stabiliscono le regole in questa maniera. In verità, nel loro profondo, sentivano anche vagamente che il Signore Gesù non era una persona ordinaria, che ciò che il Signore Gesù diceva era giusto e che i tanti peccati di cui gli uomini lo accusavano in realtà non corrispondevano ai fatti. Il Signore Gesù poteva guarire i malati e scacciare i demoni, ed essi non erano in grado di trovare alcuna mancanza né di appigliarsi ad alcunché nelle parole e nei sermoni che Egli predicava e pronunciava, ma non riuscivano comunque ad accettarlo, e nei loro cuori il dubbio rimaneva: “Dio è veramente così? Dio è grande in cielo, dunque se Si fa carne e scende in Terra, dovrebbe essere ancora più grande, ammirato da tutta l’umanità, passando per famiglie nobili, parlando con eloquenza, senza mai rivelare la benché minima pecca o debolezza umana. Inoltre, dovrebbe innanzitutto usare la Sua conoscenza, la Sua erudizione e le Sue capacità per assoggettare i funzionari religiosi nel tempio. Dovrebbe prima conquistare queste persone; questa sarebbe la volontà di Dio”. Riguardo a ciò che il Signore Gesù ha compiuto, essi non ci hanno creduto né hanno voluto accettare o confermare tale fatto. Il non volerlo confermare non è un grosso problema, ma nel loro intimo, possedevano qualcosa di ancora più letale; se una persona così era Dio, allora tutti i funzionari religiosi potevano essere Dio, tutti loro sembravano Dio più di Dio Stesso, e tutti erano più qualificati a essere Cristo di quanto non lo fosse il Signore Gesù. Questo non è forse problematico? (Sì.) Mentre condannavano il Signore Gesù, essi si opponevano anche a ogni aspetto del contesto in cui Dio incarnato aveva scelto di farsi carne questa volta e lo disdegnavano. Non abbiamo ancora parlato di dove risiede la malvagità dei Farisei: continuiamo la nostra condivisione.
Dio Si fa carne come una persona ordinaria, il che significa che Egli Si umilia da un’immagine, un’identità e una posizione elevate sopra ogni cosa per diventare una persona del tutto ordinaria. Quando diviene una persona ordinaria, Dio non sceglie di nascere in una famiglia distinta e benestante; il contesto della Sua nascita è molto comune, finanche dimesso. Se guardiamo a tale questione dalla prospettiva di una persona ordinaria, qualcuno che abbia coscienza, razionalità e umanità, tutto ciò che fa Dio è degno della venerazione e dell’amore degli uomini. Come dovrebbero trattare tutto questo gli uomini? (Con venerazione.) Una persona ordinaria e normale che segue Dio dovrebbe elogiare la Sua bellezza, perché Egli si umilia da uno stato elevato a persona straordinariamente ordinaria: l’umiltà e il nascondimento di Dio sono troppo pieni d’amore! È qualcosa che né una persona corrotta né i diavoli e Satana sono in grado di raggiungere. È una cosa positiva o negativa? (Una cosa positiva.) Che cosa illustrano di preciso questa cosa positiva, questo fenomeno e questo fatto? L’umiltà e il nascondimento di Dio, la Sua bellezza e la Sua amabilità. Un altro dato di fatto è che Dio ama gli uomini; l’amore di Dio è genuino, non è falso. L’amore di Dio non sono parole vuote, non è solo uno slogan, né un’illusione, bensì è reale e concreto. Dio stesso Si fa carne e sopporta i fraintendimenti dell’umanità nonché il ridicolo, le calunnie e la blasfemia dell’umanità stessa. Egli Si umilia e diventa una persona ordinaria, di aspetto non elevato, senza talenti speciali e certamente senza una conoscenza o un’istruzione approfondita. A quale scopo fa questo? È per avvicinarsi agli uomini che Lui ha scelto e che intende salvare tramite questa identità e queste sembianze umane che saranno loro più facilmente accessibili. Tutto ciò che Dio compie non rappresenta forse il prezzo che Lui ha pagato? (Sì.) Chi altri può farlo? Nessuno. Per esempio, una donna che tiene particolarmente alla bellezza mette sempre il trucco e non esce mai senza. Se le chiedessi di uscire con il volto acqua e sapone o di apparire senza trucco, riuscirebbe a farlo? No, non riuscirebbe. Non ha subito alcuna umiliazione neppure in questo caso; il solo fatto di uscire senza trucco è per lei impossibile, non riesce a rinunciare neanche a quel poco di vanità, a quel poco di ritorno carnale. E allora Dio? Quando Dio Si umilia per nascere negli strati più bassi della società come persona del tutto ordinaria, a che cosa rinuncia? Rinuncia alla Sua dignità. Perché Dio è in grado di rinunciare alla Sua dignità? (Per amare e salvare le persone.) Per amare gli uomini e per salvarli, il che rivela l’indole di Dio. In che modo dunque ciò comporta la perdita di dignità? Come bisognerebbe considerare questo? Qualcuno dice: “Quale dignità perde Dio? Non continua Dio ad avere la stessa Sua medesima identità dopo esserSi fatto carne? Non continua Dio ad avere seguaci e persone che ascoltano i Suoi sermoni? Non continua Dio a compiere l’opera stessa di Dio Medesimo? Quale dignità perde Dio?” Questa “perdita di dignità” comprende diversi aspetti. Da una parte, la Dio è motivato a fare tutto questo per il bene delle persone, ma esse sono in grado di comprenderlo? Neanche coloro che Lo seguono riescono a comprendere questo. Che cosa è contenuto in tale mancanza di comprensione? Vi sono fraintendimenti, interpretazioni errate e strani sguardi o sguardi di disprezzo da parte di certe persone. Dio è nel mondo spirituale, nel mezzo di tutte le cose e l’umanità intera giace sotto ai Suoi piedi, ma adesso che si è fatto carne, è come se Dio vivesse nello stesso ambiente degli uomini, alla pari con loro. Egli deve affrontare lo scherno, le calunnie, l’incomprensione e il sarcasmo da parte degli uomini, così come le loro nozioni, la loro ostilità e il loro giudizio: questo è ciò che Dio deve affrontare. Mentre affronta queste cose, voi pensate che abbia un minimo di dignità? Secondo la Sua identità, Dio non dovrebbe patire tutto ciò, gli uomini non dovrebbero trattarLo in questo modo ed Egli non dovrebbe sopportare queste cose; Dio non dovrebbe sopportarle, ma, quando si fa carne, deve accettarle, deve sopportare tutto questo e nulla viene risparmiato. L’umanità corrotta può dire molte cose gradevoli a Dio in cielo, ma non ha alcun riguardo verso Dio incarnato, pensando: “Dio si fa carne? Sei così ordinario e normale, senza nulla di eccezionale; non sembra che Tu possa farmi nulla!” Gli uomini osano dire qualsiasi cosa! Quando si tratta del loro profitto o della loro reputazione, osano pronunciare qualsiasi giudizio o qualsiasi condanna. Pertanto, quando Dio si fa carne, anche se interagisce con gli uomini e vive insieme all’umanità corrotta, ha questo prestigio e gode di questa identità, ma al contempo deve sopportare ogni tipo di umiliazione causata dalla Sua identità. Egli perde tutta la Sua dignità: questa è la prima cosa che Dio deve sopportare, affrontando tutta la confusione, l’incomprensione, il dubbio, la tentazione, la ribellione, il giudizio, la duplicità ecc. che l’umanità corrotta mette in atto nei Suoi confronti. Deve sopportare tutto questo, ovvero la perdita della Sua dignità. Cos’altro? Essenzialmente non c’è differenza tra l’incarnazione e lo Spirito: è giusto? (Sì.) Essenzialmente non esiste differenza, ma c’è un aspetto: la carne non può mai sostituire lo Spirito. In altre parole, il corpo fisico è limitato da molte funzioni. Per esempio, lo Spirito può viaggiare nello spazio, non subisce l’influenza del tempo, del clima o dei vari ambienti ed è onnipresente, mentre il corpo fisico è soggetto a queste limitazioni. Quale perdita è stata inflitta alla dignità di Dio? Qual è la difficoltà in questo? Dio Stesso ha questa abilità ma, essendo limitato dalla carne, durante il periodo della Sua opera, deve attenersi all’opera della carne in modo coscienzioso, silenzioso e ubbidiente finché la Sua opera non sarà completata. Durante l’opera della carne, il Dio che gli uomini vedono e possono comprendere nelle loro nozioni è la carne che i loro occhi riescono a vedere. Nelle loro fantasie e nozioni esiste un certo limite alla grandezza di Dio, all’onnipotenza di Dio, alla saggezza di Dio e anche all’autorità di Dio? (Sì.) In larga misura esse sono soggette a una certa limitazione. Da cosa è causata tale limitazione? (Dall’incarnazione.) È causata dall’incarnazione. Si può dire che è un tipo di problema generato dalla carne su Dio Stesso. Certamente la parola “problema” è piuttosto imprecisa da usare qui, ma è appropriato dirlo in questo modo: si può dire solo così. Questo problema ha un certo impatto sulla comprensione che gli uomini hanno di Dio e sulla reale associazione e interazione degli uomini con Dio al fine di amarLo e sottomettersi a Lui? (Sì.) Ha un certo effetto. Purché una persona abbia visto la carne di Dio, purché abbia avuto interazioni con la carne di Dio, purché abbia sentito parlare la carne di Dio, è possibile che nella sua vita, l’immagine di Dio, la Sua saggezza, la Sua essenza e la Sua indole rimangano per sempre in ciò che tale persona riconosce, vede e comprende in tale carne. Ciò è ingiusto nei confronti di Dio. Non è forse così? (Sì.) È ingiusto nei confronti di Dio. Allora perché Dio lo fa comunque? Perché solo attraverso Dio che si fa carne si possono ottenere i risultati migliori di purificazione e salvezza degli uomini a opera del Signore: Dio sceglie questa via. Dio si fa carne e vive faccia a faccia in mezzo agli uomini, consentendo loro di ascoltare le Sue parole, vedere ogni Suo movimento e la Sua indole, vedere perfino il Suo carattere, e le Sue gioie e sofferenze. Anche se questa indole e queste gioie e sofferenze possono originare nozioni quando gli uomini ne sono testimoni, influenzando la comprensione che essi hanno dell’essenza di Dio, e limitando la loro comprensione, Dio preferisce essere frainteso dagli uomini e scegliere comunque questo metodo per ottenere i risultati migliori per la salvezza dell’umanità. Pertanto, dal punto di vista della comprensione che gli uomini hanno del volto originale di Dio, e della Sua vera identità, della Sua posizione e della Sua essenza, Egli ha sacrificato la Propria dignità. Si potrebbe non dire questo? Vale a dire, da questo punto di vista. Rifletteteci attentamente: nei vari aspetti di ciò che Dio ha pagato e compiuto, secondo la comprensione degli uomini, esiste qualcosa di equivalente a quelle teorie e agli slogan dei farisei e degli anticristi? No. Per esempio, quando i farisei dicevano: “Dio è onorevole”, come interpretavano questa onorabilità? In che modo dovrebbe l’onorabilità di Dio realizzarsi ai loro occhi? È solo perché Egli è elevato. “Dio è onorevole, Dio è così onorevole” non è una dottrina? (Sì.) Dove pensano che risieda l’onorabilità di Dio? Risiede nel fatto che, se Dio facesse la Sua venuta nel mondo, ricoprirebbe una posizione di rilievo, avrebbe una conoscenza e un talento eccellenti, abilità straordinarie, un’ottima eloquenza e un aspetto di prim’ordine e classe. Cos’è quell’onorabilità in cui essi credevano? È ciò che la gente riesce a vedere. Questo genere di onorabilità non è qualcosa che appartiene a Satana? (Sì.) Dio non agisce in questo modo! Guardiamo al tipo di persone che Dio ha selezionato per questo Suo popolo eletto e guardiamo al tipo di persone che sono le élite di spicco del mondo di Satana. Contrapponendole in questo modo, saprai quale tipo di persone viene salvato da Dio e quale non può essere salvato. Chi è particolarmente arrogante, ipocrita, dotato e talentuoso ha meno probabilità di accettare la verità. Ha un linguaggio ricco di conoscenza, estremamente eloquente e così si fa adorare e ammirare dalla gente, ma il punto debole di queste persone è che non accettano la verità, ne provano disgusto, e la odiano; questo li porta a intraprendere la via della distruzione. E di nuovo, nessuno del popolo eletto di Dio vanta doni o talenti speciali, però queste persone sono in grado di accettare la verità, sottomettersi a Dio, rinunciare a fama, guadagno e prestigio per seguirLo Dio, e sono disposte a svolgere il proprio dovere. È questo il tipo di persone che vengono salvate da Dio. Chi adorano i non credenti? Adorano tutti intellettuali di alto rango e persone provenienti da famiglie distinte. A proposito di doni, talenti particolari e prestigio familiare, noi non abbiamo niente di tutto ciò: siamo uguali. Voi che cosa ne pensate? Dio non fa quelle cose: è così semplice? Perché Dio non ha predisposto le cose in questa maniera? La volontà di Dio risiede in questo. È troppo semplice per Dio decidere in quale famiglia nasce una persona e quali conoscenze può acquisire. Dio può agire in questo modo? (Sì.) Effettivamente può! Allora perché non ha fatto sì che nascessimo in famiglie benestanti e distinte? Questa è l’adorabilità di Dio, questa è la rivelazione della Sua essenza e solo chi comprende la verità può capire tale questione fino in fondo. Dopo che Dio Si fa carne, a prescindere dalla profondità delle nozioni degli uomini, dalla grandezza delle difficoltà che Dio incontra nella Sua opera e degli ostacoli che Egli affronta, dalla misura del ridicolo e delle calunnie che riceve, e al di là della misura in cui la Sua dignità va persa dopo che Egli Si fa carne in questo modo, a Lui importa? A Lui non importa. Dunque, a Lui che cosa importa? Se voi riuscite a comprendere questo punto, allora saprete davvero che Dio è adorabile. Che cosa importa a Dio? Qual è l’intenzione mirata di Dio nel pagare questo prezzo e compiere uno sforzo così grande? Per che cosa lo ha fatto esattamente? (Per questo gruppo scelto da Dio perché fosse in grado di comprendere meglio Dio medesimo, avesse un contatto migliore con Dio attraverso il Suo farsi carne e avesse una reale comprensione di Dio.) Avere comprensione di Dio: significa ancora tanto per Dio? Dio ha pagato così tanto per questo solo e unico obiettivo? Sì o no? Dio ha operato in maniera così scrupolosa per seimila anni solo affinché l’umanità Lo coprendesse? DiteMi, dopo che Dio ha creato gli uomini, dopo che l’umanità ha preso le distanze da Lui e ha seguito Satana, e ogni essere umano ha cominciato a trascorrere le proprie vite come un demone vivente, chi è il più felice? (Satana.) Chi è la vittima? (Gli uomini.) Chi è dunque il più triste? (Dio.) Siete voi i più tristi? (No.) In realtà nessuno può capire queste cose fino in fondo. Nessuno sa queste cose da sé: le persone accettano di diventare qualsiasi cosa vivano. Quando chiedete loro di praticare la verità, non pensano che ciò possa servire a qualcosa. Continuano a vivere secondo le proprie nozioni e fantasie, e si sono sempre ribellate a Dio. Il più triste e affranto in realtà è Dio. Dio ha creato l’umanità; pensate che a Dio importi dello stato immediato dell’esistenza umana o se la vita che conducono le persone sia buona o meno? (Gli importa.) Dio è il più preoccupato e forse le persone coinvolte non lo percepiscono, e di fatto non lo comprendono neppure. A questo mondo, gli uomini erano così cento anni fa e sono così ancora oggi, moltiplicandosi e vivendo in questo modo generazione dopo generazione, alcuni benestanti, altri poveri: la vita è piena di alti e bassi. Generazione dopo generazione essi appaiono, indossano vestiti diversi, mangiano lo stesso cibo, ma la struttura sociale e i sistemi cambiano poco a poco; le persone arrivano involontariamente al presente: sono consapevoli? Non sono consapevoli. Dunque chi è il più consapevole? (Dio.) Dio è Colui al quale questo importa più di tutti. Una delle cose che Dio non dimentica è il modo in cui vivono le persone da Lui create, è lo stato attuale della vita degli uomini, se vivono bene, che cosa mangiano e che cosa indossano, come sarà il loro futuro e che cosa pensano tutti i giorni nei loro cuori. Se ogni giorno le persone non pensano ad altro che al male, a come cambiare e andare contro le leggi della natura, a come combattere contro il Paradiso, a come seguire l’indole malvagia del mondo, Dio vede tutto ciò e se ne compiace? (No.) Dunque, Dio non se ne compiace e la cosa finisce lì? Non deve forse fare qualcosa? (Sì, certo.) Deve trovare un modo per far vivere bene queste persone, far loro comprendere i principi di comportamento, dir loro di adorare Dio, di sottomettersi a tutte le leggi della natura, all’orchestrazione e alle disposizioni da parte di Dio, così che gli uomini possano vivere con sembianza umana e Dio sia sollevato. Anche se Dio le abbandona, queste persone possono comunque vivere in un simile ambiente in modo normale, senza patire le sofferenze di Satana: questa è la volontà di Dio. Nel vedere che gli uomini sanno sottomettersi a Dio e vivono una sembianza umana, Satana cade completamente in disgrazia e fallisce, dopodiché abbandona completamente queste persone e mai più presta loro attenzione. Dunque, a chi è interessato Satana? Gli importa soltanto chi crede in Dio ma non persegue la verità, chi non legge le parole di Dio e non Lo prega, chi svolge il proprio dovere con scarso entusiasmo e chi è sempre alla ricerca di qualcuno con cui sposarsi e crearsi una famiglia e una carriera. Vuole sedurre queste persone, fuorviarle portandole a prendere le distanze da Dio, a non svolgere il proprio dovere, e a tradire Dio fino a farsi scacciare da Lui: allora è davvero felice. Più non persegui la verità, più lui sarà felice, più perseguirai fama, guadagno e prestigio, più superficialmente svolgerai il tuo dovere, più lui sarà felice. Se prendi le distanze da Dio e lo tradisci, lui sarà ancora più felice: non è questa la mentalità di Satana? Non è così la mentalità degli anticristi? Gli appartenenti al genere di Satana hanno tutti questa mentalità. Vogliono sedurre chiunque ai loro occhi non crede seriamente in Dio, chiunque presti attenzione ad acquisire conoscenza e persegua fama, guadagno e prestigio, e chiunque non svolga il proprio dovere in modo diligente. Quando incontrano persone come queste, condividono con loro un linguaggio comune, hanno molto da raccontarsi quando sono insieme e aprono le loro menti liberamenteparlano con franchezza, senza scrupoli. Come si sente Dio quando vede che queste persone non perseguono la verità? Prova ansia! Dunque, qual è la causa di tutto il prezzo che ha pagato Dio? Si tratta della sollecitudine, premura e apprensione per le persone che Egli porta nel Suo cuore e, poiché Dio possiede questo atteggiamento verso gli uomini, la Sua opera viene compiuta passo dopo passo. Non importa se agli occhi dell’umanità Dio è umile e nascosto, se ama davvero le persone, se è affidabile o grande, Egli crede che tutti questi costi valgano la pena e possano essere ricompensati. Che cosa significa ricompensa? Significa che le cose per cui Egli prova apprensione nel Suo cuore non succederanno più e che le persone per cui Si preoccupa nel Suo cuore possono vivere secondo la Sua volontà, nel modo e nella direzione che Lui ha insegnato e in cui le ha guidate, e queste persone non saranno più corrotte da Satana; non vivranno più nella sofferenza, le apprensioni di Dio scompariranno, e Dio sarà sollevato. Dunque, riguardo a tutto ciò che Dio ha compiuto, al di là di quale sia la Sua motivazione principale, al di là di quanto grande o piccolo sia il Suo piano, non sono queste tutte cose positive? (Sì.) Sono tutte cose positive. A prescindere dal fatto che il modo in cui opera Dio sia poco visibile agli uomini, che valga o meno la pena di essere menzionato; a prescindere da come le persone si esprimano sul modo in cui Dio opera per giudicare e salvare l’umanità, se si giudica in base a tutte le cose che Egli ha compiuto e a tutto il prezzo che può pagare, Dio non è forse degno di lode? (Sì.) Dunque, Dio è grande o piccolo? (È grande.) Così grande! Nessuno fra gli uomini è in grado di pagare un tale prezzo. Alcuni affermano che “l’amore materno è l’amore più grande di tutta l’umanità.” L’amore materno è davvero così grande? In generale, quando i figli cominciano a vivere da soli, le madri non si preoccupano per loro, a patto che sappiano cavarsela. In realtà, non possono preoccuparsene neanche volendo. Dunque in che modo Dio tratta questa umanità? Per quante migliaia di anni ha sopportato? Dio ha sopportato per sei mila anni e non si è ancora arreso. Solo per quel poco di apprensione e preoccupazione, Dio ha pagato un prezzo così grande. Come appare quel prezzo enorme agli occhi dei farisei e di quegli anticristi? Viene condannato da loro, giudicato da loro, anche bestemmiato da loro. Da questo punto di vista, quegli anticristi non hanno forse una natura malvagia? (Sì.) Dio ha fatto cose lodevoli e l’essenza di Dio nonché ciò che Lui ha ed è sono così degni della lode degli uomini. Non solo essi non Lo lodano, ma usano anche varie scuse e teorie per condannarLo e giudicarLo, e inoltre si rifiutano di riconoscere che Lui è Cristo. Non sono piene d’odio queste persone? (Sì.) Non sono forse malvagie? A giudicare dal loro comportamento malvagio, non adorano la conoscenza e l’apprendimento? Non adorano il potere e il prestigio? (Sì.) Più positive sono le cose, più degni sono la lode, il ricordo e la disseminazione dell’umanità, più saranno condannati dagli anticristi. Questa è una rivelazione della natura malvagia degli anticristi. Va detto che il grado di malvagità degli anticristi va oltre quello della maggior parte delle persone di indole corrotta.
Continuiamo con una discussione a proposito di Paolo. In che tipo di famiglia è nato Paolo? In una famiglia di intellettuali, una famiglia colta. È nato in una famiglia simile e il contesto della sua nascita era considerato buono. Aveva ricevuto un’istruzione di alto livello. In base agli standard attuali, ciò avrebbe forse equivalso a studiare teologia o frequentare l’università. Il suo sapere e la sua conoscenza erano quindi superiori a quelli della maggior parte delle persone? (Sì.) A giudicare dal sapere e dalla conoscenza di Paolo, gli sarebbe stato facile riconoscere che il Signore Gesù era Cristo? (Sì.) Molto facile. Perché allora non è andata così? (Adorava la conoscenza e riteneva che il Signore Gesù ne possedesse meno di lui, per questo non Lo riconobbe.) È troppo semplice metterla in questo modo. Se il Signore Gesù non avesse posseduto la sua stessa conoscenza, Paolo non sarebbe stato in grado di riconoscerLo; se invece il Signore Gesù avesse davvero avuto la conoscenza, Paolo avrebbe forse potuto riconoscerLo. Questa è una deduzione un po’ incompleta. Ora, stiamo solo dicendo che gli anticristi adorano la conoscenza; ovvero, quando ascoltano gli altri e si occupano di persone e questioni, mostrano un punto di vista che permette agli altri di constatare che essi adorano il sapere e la conoscenza. Per esempio, se le tue parole sono molto logiche, di alto livello, intelligenti, insondabili e astratte, questo è esattamente ciò che apprezzano. Astratte e in linea con la logica, la filosofia e persino con un certo tipo di sapere: questo è esattamente ciò che vogliono. Il Signore Gesù è l’incarnazione di Dio e tutto ciò che pronuncia sono parole e verità di Dio. Perciò, quando le persone che possiedono sapere e conoscenza guardano queste parole e queste verità, come le valutano? “Le parole che Tu pronunci sono troppo volgari e superficiali. Sono tutte cose banali sul credere in Dio. Non sono né profonde né insondabili. Non contengono misteri. Eppure Tu affermi che sono la verità. Cosa c’è di così elevato nella verità? Anch’io sono capace di dire queste cose!” Gli anticristi non credono forse questo? (Sì.) Lo valutano in questo modo, pensando: “Vediamo se le cose di cui parli sono, alla fin fine, superiori o inferiori alla mia conoscenza”. Appena le sentono, le contestano, dicendo: “Tu parli come uno scolaretto. Io sono uno studente universitario, quindi Tu non sei bravo quanto me!” Poi trovano qualche pecca nelle parole di Dio e dicono: “Pare che Tu non capisca la grammatica, e a volte le parole con cui Ti esprimi non sono appropriate. Non sembri Dio”. Osservano il Suo aspetto per vedere se è Dio o no; non ascoltano il contenuto delle Sue parole, né se ciò che viene espresso è la verità o se le parole provengono da Dio. Questa non è forse mancanza di comprensione spirituale? (Sì.) Pertanto, gli anticristi hanno anche un’altra caratteristica: mancano di comprensione spirituale. Poiché apprezzano il sapere e la conoscenza, non comprendono la verità, né saranno mai in grado di comprenderla. Questi sono individui destinati a essere privi di comprensione spirituale. Si servono della loro conoscenza per soppesare ogni frase pronunciata da Dio. Sono in grado di comprendere la verità? Riescono a capire che questa è la verità? Alla fine sanno stabilire una definizione e affermare che tutte queste parole pronunciate da Dio sono la verità? Sono capaci di sentirle? No, non ne sono capaci. Quindi, come appare ai loro occhi il Dio incarnato? Pensano: “A prescindere da come guardo, è un essere umano. A prescindere da come osservo, non riesco a vedere la qualità di Dio. A prescindere da come ascolto, non riesco a capire quali delle Sue parole sono in linea con la verità e quali sono la verità”. Perciò, nel profondo del loro cuore, pensano: “Se Tu possiedi qualcosa di nuovo e fresco, e io riesco a guadagnare un po’ di teoria e accumulare un po’ di capitale grazie a Te, allora per adesso Ti seguirò e starò a vedere cosa ne consegue”. Ma sanno accettare il Signore Gesù dal profondo del loro cuore? (No.) Non Lo accetteranno assolutamente. Perché non Lo accettano? Qual è il motivo? È che amano troppo la conoscenza. La loro predilezione e la conoscenza di cui sono dotati e che hanno appreso accecano i loro occhi e la loro mente, impedendo loro di vedere tutto ciò che Dio ha compiuto. Anche se ciò che Dio dice è ovviamente la verità, anche se l’opera da Lui compiuta esprime chiaramente la Sua identità e la Sua essenza, essi non riescono a vederla. Perché non riescono? Perché il loro sapere e la loro conoscenza li riempiono di nozioni, di fantasie e di verdetti su Dio. Alla fine, per quanto ascoltino i sermoni o entrino in contatto con Dio, non sono in grado di comprendere ciò che Egli dice, né tantomeno di accettare che quanto espresso da questa persona può cambiare gli uomini o che è la verità, la via e la vita. È qualcosa che non potranno mai accettare e questo li condannerà a non essere salvati, proprio come Paolo. Paolo confessò forse che il Signore Gesù era il Cristo? Non lo ammise nemmeno alla fine. Alcuni dicono: “Non invocò forse il Signore quando fu folgorato sulla via di Damasco? Avrebbe dovuto confessare. Come si fa a dire che non confessò?” C’è un fatto che dimostra che Paolo non riconobbe mai il Signore Gesù Cristo come suo Salvatore, ed è questo: anche dopo essere stato folgorato, continuò a perseguire il tentativo di essere Cristo. È forse possibile diventare Cristo per caso? Cristo è Dio incarnato in un essere umano. È Dio e nessuno può diventare Lui solo perché lo vuole. Tutti vorrebbero essere Cristo, ma è qualcosa che gli essere umani sono in grado di fare? Non è una questione di volerlo. Anche Paolo voleva essere Cristo. A giudicare dal suo perseguimento, Paolo fu in grado di riconoscere che il Signore Gesù è Cristo ed è il Signore? (No.) Allora dove collocò l’identità e il prestigio del Signore Gesù? Nel Figlio di Dio. Che cos’è il Figlio di Dio? È questo: “Tu non sei Dio, Tu sei il Figlio di Dio, sei più piccolo di Lui, sei uguale a noi; noi siamo i figli di Dio e anche Tu sei il Figlio di Dio, ma Egli ha affidato a Te un incarico diverso e Tu hai compiuto un’opera diversa. Se Dio affidasse a me questo compito, anch’io saprei svolgerlo e sopportarlo”. Questo non significa forse che Paolo non riconosceva il fatto che il Signore Gesù Cristo fosse Dio? (Sì, è così.) Credeva che il Dio della sua fede fosse in cielo, che questo Cristo non fosse Dio e che l’identità e il prestigio di Dio non avessero nulla a che fare con questo Cristo. In che modo si svilupparono la sua comprensione e il suo atteggiamento nei confronti del Signore Gesù? Furono dedotti dalla sua conoscenza e dalle sue fantasie. In che modo li dedusse? In quale frase li vide? Il Signore Gesù disse: “Mio Padre è questo o quello” e “Io faccio questo o quello per Mio Padre che è nei cieli”. Nel sentire queste parole Paolo pensò: “Anche Tu Ti riferisci a Dio come Dio? Anche Tu Ti riferisci a Dio in cielo come Padre? In tal caso, Tu sei il Figlio di Dio?” Non è forse una fantasia del cervello umano? È una conclusione tratta da persone dotate di conoscenza: “Se Tu chiami Padre il Dio dei cieli, e anche noi lo chiamiamo Padre, allora siamo fratelli. Tu sei il Figlio maggiore, noi siamo i figli minori e il Dio del cielo è il nostro Dio comune. Quindi, Tu non sei Dio e noi siamo tutti sullo stesso piano. Pertanto, non è il Signore Gesù Cristo che alla fine decide chi viene premiato, chi viene punito e quale sia l’esito delle persone: non è il Signore Gesù Cristo, ma Dio in cielo”. Paolo raggiunse queste conclusioni e questi assurdi punti di vista utilizzando la sua mente per giudicare e analizzare dopo aver studiato teologia e acquisito la conoscenza. Questo fu il risultato.
Paolo considerava la conoscenza come una speranza di salvezza, come il suo capitale e soprattutto come l’obiettivo del suo perseguimento. Se Paolo non avesse adorato la conoscenza, ma fosse stato in grado di abbandonare quella acquisita in precedenza, di considerare il Signore Gesù come il Signore, come Colui che può essere seguito, come Colui che sa esprimere la verità, e di considerare le parole del Signore Gesù come la verità a cui obbedire e da mettere in pratica, il risultato sarebbe stato diverso. Il fatto che Pietro fosse capace di rinnegare tre volte il Signore era dovuto, da un lato, alla paura e, dall’altro, al suo vedere che il Signore Gesù era un uomo comune che era stato arrestato e stava soffrendo. Vi era una debolezza nel suo cuore, ma non era questo il difetto fatale. Né era un difetto fatale il fatto di essere in grado di rinnegarLo per un momento. Questa non è la prova che può determinare l’esito finale di una persona. Che cosa determina, in definitiva, tale esito? Determina se tratti le parole di Dio come parole di Dio, se riesci ad accettarle, obbedirvi e praticarle come verità. Paolo e Pietro sono due esempi completamente diversi. Pietro una volta fu debole, rinnegò il Signore e dubitò di Lui, ma il risultato finale fu che Pietro venne perfezionato. Paolo lavorò per il Signore e soffrì per molti anni. È logico pensare che avrebbe dovuto ricevere una corona, ma allora perché finì per essere punito da Dio? Perché il suo esito fu diverso da quello di Pietro? Questo dipende dalla natura essenza di una persona e dal cammino che essa persegue. Qual era la natura essenza di Paolo? Come minimo conteneva un elemento di malvagità. Egli perseguì freneticamente la conoscenza e il prestigio, le ricompense e le corone, e si diede da fare, lavorò e pagò il prezzo per quella corona, senza perseguire affatto la verità. Inoltre, durante il suo lavoro, non testimoniò mai delle parole del Signore Gesù, né che il Signore Gesù è Cristo, è Dio o è Dio incarnato, che il Signore Gesù rappresenta Dio e che tutte le parole che Egli pronuncia sono parole pronunciate da Dio. Paolo non seppe comprendere queste cose. Allora, quale fu il cammino che ha intraprese? Perseguì ostinatamente la conoscenza e la teologia, sfidò la verità, si rifiutò di accettarla e impiegò i suoi doni e le sue conoscenze per gestire, mantenere e consolidare il proprio prestigio. Quale fu il suo esito finale? Forse dall’esterno non riesci a vedere quale punizione egli abbia ricevuto prima di morire, o se abbia avuto una manifestazione anomala, ma il suo esito finale fu diverso da quello di Pietro. Da cosa dipese questa “differenza”? Una cosa è la natura essenza di una persona, un’altra è il cammino che intraprende. Per quanto riguarda l’atteggiamento e il punto di vista di Paolo nei confronti del Signore Gesù, in che modo la sua opposizione era diversa da quella delle persone normali? Inoltre, che differenza c’è tra Paolo che nega e rifiuta il Signore e Pietro che rinnega tre volte il nome di Dio e non riconosce il Signore per debolezza e paura? Paolo usava il sapere, la conoscenza e i suoi doni per svolgere il proprio lavoro. Non praticava affatto la verità, né seguiva la via di Dio. Perciò, mentre si dava da fare e lavorava, le sue lettere lasciavano forse trapelare la sua debolezza? No, vero? Insegnava ripetutamente alle persone cosa fare e le incoraggiava a perseguire ricompense, corone e una buona destinazione. Non aveva affatto esperienza, comprensione o apprezzamento della pratica della verità. Pietro, invece, era molto discreto nelle sue azioni. Non aveva teorie profonde né lettere troppo famose, ma possedeva una reale comprensione e pratica della verità. Sebbene avesse sperimentato debolezza e corruzione nella vita, dopo numerose prove stabilì con Dio un rapporto tra uomo e Dio che era completamente diverso da quello di Paolo. Quest’ultimo, sebbene lavorasse, non faceva nulla che avesse a che fare con Dio. Non rendeva testimonianza delle parole di Dio, della Sua opera, del Suo amore o della Sua salvezza dell’umanità, e ancor meno della Sua volontà nei confronti degli uomini o delle Sue richieste. Spesso diceva persino che il Signore Gesù era il Figlio di Dio, cosa che alla fine indusse le persone a considerare Dio come una Trinità. Il termine “Trinità” ebbe origine da Paolo. Se non esistono “Padre e Figlio”, può esistere una “Trinità”? No. Le fantasie umane sono troppo “fervide”. Se non riesci a comprendere l’incarnazione di Dio, non emettere verdetti alla cieca o giudizi senza fondamento. Ascolta le parole del Signore Gesù e trattaLo come Dio, come Dio che appare nella carne e diventa un essere umano. È più obiettivo trattarLo in questo modo.
La prima volta che è stata data testimonianza di questo stadio dell’incarnazione di Dio come donna, molti non riuscivano ad accettarlo e si sono arenati su questo punto. Pensavano: “Le parole che vengono pronunciate sono tutte verità, il lavoro che viene compiuto è quello di giudicare con le parole; queste cose sembrano essere opera di Dio, e posso ammettere che questa persona è Dio incarnato, solo che non è facile accettare questo genere”. Ma poiché tutte queste parole sono la verità, accettano comunque con riluttanza e riflettono in cuor loro: “Comincerò a seguire e vedrò se si tratta davvero di Dio”. In molti hanno seguito in questo modo. L’umanità è stata creata da Dio nei due generi maschile e femminile, e l’incarnazione di Dio non fa eccezione: o è maschio o è femmina. Un giorno improvvisamente qualcuno Mi ha chiesto: “Come si fa a capire che questa volta l’incarnazione è femminile?” Ho risposto: “Ebbene, tu come la vedi? Dio non agisce in linea con le nozioni degli uomini: se sei sicuro che questa è opera di Dio, allora non dovresti indagare sulle Sue azioni e se non lo capisci, allora dovresti aspettare. Se ricerchi e non ottieni comunque risultati, allora vedi se riesci a sottometterti. Se ci riesci, allora sei un essere razionale, ma se ti blocchi per questo motivo e neghi tutto ciò che Dio ha compiuto, allora non sei un essere razionale né un vero credente in Dio. Dio fa dieci cose che tu consideri giuste e in linea con le tue nozioni, ma se una di esse non è conforme a tali nozioni, tu le stravolgi tutte e dieci: che razza di persona miserabile è mai questa? Non è un diavolo?” Quando ho tenuto questa condivisione, hanno detto: “Sì, allora adesso dovrei accettarlo”. Dopo aver concluso la Mia condivisione, hanno immediatamente compreso e accettato: la loro levatura non è forse piuttosto buona? Diciamo di sì. Hanno continuato dicendo: “Dio ha creato l’uomo e la donna, e la prima volta che Dio si è fatto carne era un uomo, il Figlio di Dio. Questa volta si è incarnato come donna: dunque, è la Figlia di Dio? DimMi se il mio modo di intendere è corretto. Quando le persone hanno figli, desiderano sia un maschio che una femmina: anche Dio desidera averli entrambi?” Come avrei dovuto rispondere e spiegare la questione? Non si dovrebbe prenderla sul serio? Non è forse necessario rettificarla? C’è un problema in quello che dicevano? Sì. Hanno detto: “Dio ha un Figlio, il Signore Gesù, e questa volta l’incarnazione è femmina, quindi in questo caso è Sua Figlia”. Quindi, Dio ha un Figlio e una Figlia, ha entrambi, perciò non c’è bisogno dello Spirito Santo. Ci sono il Santo Padre, il Santo Figlio e la Santa Figlia, questa Trinità: “com’è appropriata e dignitosa! Non sarebbe completa senza una Figlia.” Cosa provi dopo aver ascoltato queste parole? Non sai se ridere o piangere. DiteMi, non è uno scherzo? (Sì, lo è.) Vi è qualche differenza tra la loro comprensione dell’incarnazione e quella di Paolo? (No.) Non vi è differenza. Se le persone si affidano sempre alla propria intelligenza e alle proprie fantasie e nozioni per trarre deduzioni e conclusioni su questioni relative alla comprensione di Dio, soprattutto su questioni inerenti la Sua identità ed essenza, e le applicano con determinati punti di vista, questo sarà problematico, e commetteranno errori e incontreranno problemi. Qual è dunque il modo più appropriato di affrontare la questione? Alcune questioni sono più profonde e astratte, difficili da comprendere né è facile capire a fondo l’essenza e la causa principale di questo problema; se queste cose non coinvolgono la verità o non influenzano il tuo perseguimento della verità, allora cosa dovresti fare? Innanziutto, lasciar perdere. A cosa serve approfondire? Non spetta a te approfondire tale questione. Tu devi solo concentrarti sull’ingresso nella vita e saper compiere bene il tuo dovere. Un giorno comprenderai la questione in modo naturale. Alcuni affermano di non riuscire a lasciar perdere e vogliono approfondire, il che è problematico. Tu non devi indagare. Non bisogna approcciarsi alle questioni che riguardano l’identità, l’essenza e il prestigio di Dio con un atteggiamento investigativo. Se ti ostini a indagare, ciò avrà serie conseguenze. Nel peggiore dei casi, bestemmierai Dio. Come si dovrebbero affrontare le questioni che riguardano l’identità e l’essenza di Dio? Sii semplice e anche se tale questione non ti è del tutto chiara, una cosa è certa: Egli può rappresentare Dio, è l’apparizione di Dio, ciò che Egli esprime è la verità, quello che le persone dovrebbero accettare è la verità, ed è sufficiente per ottenere la verità.
Se osserviamo la natura essenza degli anticristi, che cosa adorano maggiormente? Le cosiddette teorie teologiche, elevate, vuote e astratte. Trovano queste teorie estremamente preziose. Le apprezzano e le amano così tanto che escogitano metodi di tutti i tipi per acquisirle, così da distinguersi dalla massa. Prendono nota di queste cose nel loro cuore e le considerano un capitale, un trampolino di lancio per realizzare i propri obiettivi di vita, ignorando che fondamentalmente non sono la verità. Tuttavia, amano dotarsi di queste teorie teologiche, che in seguito si radicano in loro, e le considerano la verità. Usano questa conoscenza teologica per studiare le parole di Dio e le verità che Egli esprime. Quando vedono che le parole di Dio e le verità che Egli esprime non sono coerenti con le teorie teologiche da loro propugnate, non riescono a trattenersi dal giudicare e condannare tali parole. Ritengono di possedere una base biblica per farlo, e perciò non vi è alcun timore nel loro cuore. Taluni addirittura condannano le parole di Dio, dicendo: “Le parole di Dio sono troppo noiose. Alcune non sono logiche, altre sono sgrammaticate e anche alcuni dei termini che Egli utilizza non sono del tutto corretti”. Vivono solo nella propria testa e nei propri pensieri e si servono della conoscenza e dell’erudizione in loro possesso per esaminare e studiare le parole di Dio. Molti usano persino le loro fantasie e il loro giudizio per trovare, nelle Sue parole, il modo in cui Dio definisce certe persone o quali destinazioni stabilisce per loro, e poi analizzano e condannano tutto questo in base a ciò che dice la Bibbia, iniziando così a negare le parole di Dio. Mentre analizzano e condannano le parole di Dio, accade qualcosa di terribile. Sapete di cosa si tratta? Quando le persone analizzano e studiano Dio, e quando sorge in loro una mentalità di condanna, lo Spirito Santo le sdegna e non opera in loro. Non è forse terribile? E voi sapete bene cosa presagisce il fatto che lo Spirito Santo non operi. Quando non è all’opera, lo Spirito Santo sta alla larga da queste persone, e ciò equivale ad abbandonarle. In altre parole, Dio non le salverà. Possiamo esaminarne il motivo. Da dove vengono queste teorie teologiche con cui costoro si sono rafforzati per metà della loro vita? Chi rappresentano? Essi non hanno le idee chiare fino in fondo in proposito. In realtà, queste cose non vengono affatto da Dio, né sono pura comprensione umana. Sono interpretazioni fallaci degli uomini e, in quanto tali, si può affermare che provengano da Satana e che lo rappresentino in pieno. Cos’altro include questa conoscenza teologica? Oltre alle interpretazioni fallaci della Bibbia, include la logica e il ragionamento delle persone, le loro nozioni e fantasie, così come ciò che possiedono in termini di esperienze, etica, morale e idee filosofiche. Quando utilizzano tali parametri per valutare ciò che Dio dice e per giudicare la Sua opera, il modo in cui trattano Dio li pone ovviamente dalla parte di Satana. Pertanto, Dio nasconde loro il Proprio volto e lo Spirito Santo li abbandona. Avete mai vissuto questa esperienza? In passato, alcuni hanno discusso delle loro esperienze a questo proposito, dicendo: “Quando ho iniziato a credere in Dio, ero desideroso di studiarLo; ho studiato ciò che Egli dice, l’uso che fa delle parole, come tratta le persone, con chi è buono e che tipo di persona ama o odia. A seguito di tutto questo studio, il mio cuore si è oscurato, non riuscivo a sentire Dio nelle mie preghiere, la condizione di libertà e affrancamento nel mio cuore era scomparsa e non provavo più né pace né gioia. Era come se avessi una pietra a premermi sul cuore”. Avete mai vissuto un’esperienza del genere? (Sì.) Coloro che studiano costantemente Dio non ottengono alcuna rivelazione o illuminazione dallo Spirito Santo. Nemmeno la lettura delle parole di Dio apporta alcuna luce. Gli anticristi sono abili nello studio di Dio, ma non accettano affatto la verità. Nella chiesa non hanno relazioni interpersonali normali e si ergono sempre al di sopra degli altri per impartire loro delle lezioni. Spesso si vantano della propria conoscenza e guardano dall’alto in basso i fratelli e le sorelle comuni. Se un anticristo interagisce con te e scopre che non sei istruito, non mostrerà alcun interesse nei tuoi confronti. Anche se soddisfi i criteri necessari per essere un leader della chiesa o un capogruppo, non si avvarrà di te. Che tipo di persone si avvale di un anticristo? Cerca persone dotate di status sociale, potere, conoscenza e doni e che sappiano parlare in modo eloquente: punta gli occhi su questi individui e si prefigge di avvalersene. Se è suo compito scegliere le persone e avvalersene, ne seleziona solo di eloquenti, altamente istruite, competenti e che godano di uno status sociale. Anche se costoro non perseguono la verità o non sono in grado di svolgere alcun lavoro, a un anticristo piaceranno comunque. Che cosa indica questo? Che appartengono alla stessa categoria. Dopotutto, chi si somiglia si piglia. Alcuni anticristi comprendono certe parole e dottrine e poi pensano a tutti i modi possibili per esercitarsi nella predicazione di sermoni. Fino a che punto si esercitano? Fino al punto in cui sono in grado di esprimersi in modo articolato ed esaustivo, salendo sul palco senza usare appunti e parlando per ore e ore. Pensano che questo significhi lavorare, che sia il loro momento di massima gloria, l’occasione in cui possono mettersi in mostra al meglio. Colgono queste opportunità e non se le lasciano sfuggire. Tuttavia, per quanto riguarda gli argomenti su cui Dio spesso condivide, gli aspetti relativi alla normale umanità, alla coscienza e alla ragione delle persone, e a quanto vi è di più strettamente connesso all’umanità nella vita reale delle persone normali, anche se queste cose possono sembrare dettagli piccoli e insignificanti, in realtà sono strettamente legate all’ingresso nella verità realtà. Come considerano queste cose gli anticristi? Le disprezzano con tutto il cuore, non prendono sul serio queste parole e le condannano in cuor loro, ritenendole prive di significato. Indipendentemente dal modo in cui condividi sulla verità realtà, per esempio se sei una persona onesta, leale, o concreta e diligente, il loro punto di vista rimane invariato. Vogliono essere individui che sanno parlare in modo eloquente, che sembrano possedere un talento smisurato e che hanno capacità speciali, o addirittura soprannaturali, come parlare in lingue, saper leggere con straordinaria rapidità, avere una memoria fotografica e così via. Se possedessero anch’essi queste capacità, i loro cuori sarebbero colmi di gioia. Nel profondo del loro cuore, perseguono e stimano tutto ciò. Per esempio, Io finisco di dire una cosa e, dopo un attimo, la dimentico. Quando chiedo agli altri, non se la ricordano neppure loro. Vedi, i nostri ricordi sono tutti abbastanza simili, non è vero? (Sì.) Ma di fronte a questo, gli anticristi dicono: “Nemmeno la tua memoria è buona! Guarda questa o quell’altra persona spirituale; sa leggere velocemente e ha una memoria fotografica. Tu sei Cristo: quante righe riesci a leggere a colpo d’occhio?”. Io rispondo: “Non possiedo questa capacità soprannaturale. A volte non ricordo una frase dopo averla letta e devo rileggerla”. E loro: “Ma Dio non dovrebbe essere onnipotente?” È così che iniziano a formarsi delle nozioni. Come vedono il Dio incarnato nel profondo del loro cuore? “Il Dio incarnato è solo una persona del tutto ordinaria e completamente normale. La Sua memoria non è buona, la Sua costituzione non è granché; non sembra Dio sotto nessun punto di vista.” Pertanto, quando sentono che qualcuno predica di amare Dio, pensano: “Se quella persona spirituale o quell’altra persona famosa fosse Dio, allora potrei accettarla e amarla. Ma se questo Cristo attuale è Dio, non posso amarlo perché non sembra affatto Dio”. In cuor loro, per essere Dio, un individuo deve sembrare Dio; deve parlare e agire come Dio e deve somigliarGli, in modo che le persone, nel vederLo, non abbiano alcuna nozione: questo è ciò che credono. Perché? Pensano: “Prima di tutto, Tu non possiedi capacità soprannaturali; in secondo luogo, non hai talenti speciali; infine, non possiedi gli stessi doni delle persone che realizzano grandi cose al mondo. Non sei eccezionale in alcun modo, quindi perché dovrei ascoltare ciò che dici? Perché dovrei rispettarTi? Perché dovrei sottomettermi a Te? Non posso farlo”. Che problema è questo? Che tipo di indole è questa? Anche se non capiscono la verità, dovrebbero comunque possedere la coscienza e la ragione di una persona normale. Gli esseri umani hanno delle nozioni e Dio non li condanna per questo, ma quando essi nutrono nozioni e poi si oppongono volontariamente a Dio e Lo condannano, questo offende facilmente la Sua indole. Il fatto che gli anticristi possano liberamente condannare Dio e opporGli resistenza è dovuto alla loro natura malvagia. Dopo aver acquisito la conoscenza, nutrono fantasie più fervide, più vaste e più complete su Dio e sulla Sua magnificenza, essenza, autorità e onnipotenza. Dopodiché, cercano di far coincidere queste fantasie con il Dio che riescono a vedere e con cui interagiscono. Sono in grado di farle coincidere? Non ci riescono mai. Più studiano Dio, più Lo negano nel loro cuore. Sono capaci di condannare Dio e opporGli resistenza; è inevitabile.
Da quello che avete riscontrato nella Bibbia e in tutti i discorsi attuali di Dio, Dio promuove forse i doni, il sapere e la conoscenza? (No.) Al contrario, Egli analizza la conoscenza e il sapere umano. Come definisce i doni Dio? Come definisce le capacità soprannaturali e i talenti speciali? Dovreste capire che i doni, le capacità soprannaturali e i talenti speciali non rappresentano affatto la vita. Cosa significa? Significa che queste cose non sono il risultato dell’acquisizione della verità da parte delle persone. Da dove vengono in realtà queste cose? Vengono da Dio? No, Dio non impartisce sapere o conoscenza agli individui, e di certo non elargisce loro altri doni affinché possano perseguire la verità. Egli non agisce in questo modo. Lo capite ora che ve l’ho spiegato, vero? Allora, dove si manifesta la malvagità degli anticristi? Come considerano i doni, il sapere e la conoscenza? Essi stimano, seguono e addirittura desiderano queste cose, specialmente i doni e le capacità soprannaturali. Quando dici a un anticristo: “Se tu hai capacità soprannaturali, attirerai gli spiriti malevoli”, costui risponderà: “Non ho paura!” Tu replicherai: “Allora non ci sarà speranza di salvezza per te in futuro, sarai gettato al diciottesimo livello dell’inferno, nello stagno di fuoco e di zolfo”, e loro insisteranno nel dire: “Non ho paura!” Se si potesse farli parlare in dieci lingue diverse e farli esibire affinché gli altri li ammirino, sarebbero d’accordo e disposti a farlo. Dio parla in modo molto ordinario e opera in maniera così concreta nell’ambito dell’umanità normale, e invece di accettare il metodo, la forma e il contenuto di tale opera essi la disprezzano. Come bisognerebbe discernere tali questioni? Per esempio, alcuni sanno parlare in varie lingue. Sai accettare questo fatto? Lo ritieni normale o strano? (Strano.) Quindi, nell’ambito della gamma razionale dell’umanità normale, questo è inaccettabile. Immagina una persona che ricorda tutto, dai colori alle forme, dai volti ai nomi, ed è in grado di richiamare alla memoria centinaia di pagine di un libro dopo averlo letto, raccontandolo dall’inizio alla fine: dopo aver interagito con una persona del genere, non ti sembrerebbe di esserti imbattuto in qualcosa di aberrante? (Sì.) Ma agli anticristi piacciono queste cose. DimMi, quando vieni a contatto con i membri della comunità religiosa, i cosiddetti evangelisti, predicatori e pastori, conosciuti collettivamente come farisei, ritieni che il tuo cuore necessiti di tali individui, o che invece il Dio concreto sia ciò di cui ha bisogno? (Il nostro cuore ha bisogno di contatto con Dio.) Il Dio normale e concreto è più vicino alle tue necessità interiori, non è vero? Quindi, parlate di ciò che provate quando interagite con i farisei, di quali ne sono i pro e i contro, e se ne traete qualche vantaggio. (Se interagisco con i farisei, li sento falsi e distanti. Le cose di cui parlano sono oltremodo vacue e fasulle; ascoltarle troppo a lungo diventa nauseante e non voglio più interagire con loro.) I punti di vista espressi dai farisei sono corretti o assurdi? (Assurdi.) La natura dei loro punti di vista è assurda. Inoltre, le cose che dicono sono per lo più concrete o vacue? (Vacue.) La maggior parte delle persone detesta o ama ascoltare quello che dicono, che si tratti di cose assurde e vuote, oppure piene di fantasie e nozioni? (La maggior parte delle persone detesta ascoltare queste cose.) Quasi tutti le detestano e non sono disposti ad ascoltare. Dopo aver sentito i loro punti di vista e le loro parole e averne osservato l’indole e il comportamento falso e ipocrita, che cosa provi nel tuo cuore? Sei disposto ad ascoltare altro? Sei disposto ad avvicinarti a loro, ad avere interazioni profonde con loro e a comprenderli meglio? (No.) Non sei disposto a interagire con loro. Il problema principale è che le loro parole sono troppo vuote, piene di teorie e slogan; le ascolti da anni ma continui a non capire ciò che esprimono. Non solo, la loro indole è falsa e pretenziosa: fingono di essere umili, pazienti e amorevoli, di avere l’aria di credenti di lunga data e particolarmente “devoti”. Quando alla fine vedi il loro vero volto, ne sei disgustato. Non avete avuto un’interazione profonda con Me; come trovate i sermoni che ho tenuto? Sono diversi da ciò di cui parlano i farisei? (Sì.) In che modo? (I sermoni di Dio sono concreti.) Questo è il punto fondamentale. Inoltre, ciò di cui parlo si riferisce alla vostra pratica, alle vostre esperienze e ai vari aspetti delle questioni incontrate nello svolgimento dei vostri doveri e nella vita reale. Non è vago e privo di concretezza. In più, ogni verità che discuto o ogni punto di vista che esprimo sulle questioni è concreto o vuoto? (Concreto.) Perché dite che è concreto? Perché non si allontana dalla vita reale, non consiste nell’enunciare teorie vuote che si collocano al di sopra della vita reale. È tutto collegato al discernimento, alla comprensione e alla pratica delle persone nella vita reale, e agli stati che sorgono in esse quando incontrano vari problemi nello svolgimento dei loro doveri. In breve, si tratta di argomenti che riguardano il modo in cui gli individui praticano la loro fede in Dio, la loro vita di credenti in Dio e i loro vari stati mentre assolvono i loro doveri. Non tiriamo fuori la Bibbia solo per esporre in modo freddo la Genesi o Isaia, né discutiamo a vuoto dell’Apocalisse. Quest’ultima è quella che leggo meno volentieri e non voglio parlarne. A cosa serve parlarne? Se ti dicessi quale piaga si è verificata, che cosa avrebbe a che fare con te? Questo riguarda Dio. Se anche l’opera di Dio si compisse, che effetto avrebbe su di te? Non rimarresti comunque te stesso? Se ti dicessi quale piaga si è avverata, saresti in grado di liberarti della tua indole corrotta? Sarebbe davvero così miracoloso? No. Perciò, quando gli esseri umani seguiranno fino in fondo, ognuno sarà separato secondo il suo tipo. Chi è in grado di accettare la verità, di leggere con piacere le parole di Dio e di mettere in pratica la verità si manterrà saldo. Coloro che non sono disposti a leggere le parole di Dio o ad ascoltare i sermoni, che rifiutano ostinatamente di accettare la verità e non sono disposti a svolgere i loro doveri, alla fine saranno rivelati e scacciati. Pur frequentando le riunioni e ascoltando i sermoni, non mettono mai in pratica la verità, rimangono immutati, sono stufi di ascoltare i sermoni e non sono intenzionati a farlo. Così, anche quando svolgono i loro doveri, lo fanno in modo superficiale, senza mai subire un mutamento. Queste persone sono semplicemente dei non credenti. Se coloro che credono sinceramente in Dio frequentassero i non credenti e vivessero insieme a loro, cosa proverebbero? Non solo non ne trarrebbero alcun vantaggio e non ne sarebbero edificati, ma in cuor loro proverebbero anche una crescente repulsione nei confronti di costoro. Se vieni a contatto con i farisei e li senti parlare, ti accorgerai che si esprimono in modo chiaro e logico, e spiegano tutte le varie regole e norme in maniera comprensibile. In apparenza le loro parole contengono teorie profonde ma, dopo un attenta analisi, nulla di tutto ciò corrisponde alla verità realtà; tutto equivale a una vuota teoria. Per esempio, discutono della teoria della Trinità, della teologia, delle teorie su Dio, di com’è Dio in cielo con gli angeli, della situazione dell’incarnazione di Dio e del Signore Gesù: cosa provi dopo aver ascoltato tutto questo? Otterresti lo stesso risultato se ascoltassi dei racconti mitologici. Perché allora gli anticristi amano ascoltare tali questioni e discuterne, e perché sono disposti a intrattenersi con tali individui? Questa non è forse la loro malvagità? (Sì.) Cosa si può dedurre dalla loro malvagità? Nel profondo, hanno una certa necessità che li induce a adorare sia questa conoscenza e questo sapere, sia tutto ciò che hanno i farisei. Qual è la loro necessità? (Essere molto stimati dagli altri.) Non solo hanno bisogno che gli altri li tengano in grande considerazione, ma nel profondo del loro cuore vogliono sempre essere superuomini, individui superiori o persone famose ed esperte: semplicemente non vogliono essere persone comuni. Cosa implica il loro desiderio di essere superuomini? In parole povere, significa che hanno perso il contatto con la realtà. Per esempio, la maggior parte delle persone potrebbe al massimo nutrire questo desiderio: “Se solo potessi volare in alto nel cielo su un aereo”. Potrebbero avere un desiderio del genere, giusto? Ma gli anticristi cosa desiderano? “Un giorno, voglio farmi spuntare le ali e volare verso un luogo lontano!” Loro hanno queste aspirazioni, e tu? (No.) Perché non le hai? Perché non è realistico. Anche se fossi dotato di due grandi ali, saresti in grado di volare? Tu non sei quel genere di creatura, giusto? (Giusto.) Le persone come gli anticristi si affidano sempre alle proprie fantasie, perseguendo costantemente i propri desideri. Possono essere salvate? (No.) Dio non salva questo genere di persone. Egli salva coloro che amano la verità, si concentrano sulla realtà e perseguono la verità tenendo i piedi per terra. Coloro che desiderano costantemente essere superuomini o individui superiori sono malati di mente, non sono persone normali e Dio non li salverà.
Quando vengono in contatto con il Dio incarnato, gli anticristi tendono a porre domande insolite. Il fatto che possano porre tali domande è indice dei loro bisogni più profondi e di ciò che adorano nel loro cuore. All’inizio, dopo aver reso testimonianza al Dio incarnato, alcuni chiedevano sempre: “Dio legge la Bibbia a casa? Non lo sto chiedendo per me, in realtà a me non interessa; chiedo solo a nome dei fratelli e delle sorelle. Anche molti di loro hanno questo pensiero. In cuor loro riflettono che, se Dio legge davvero la Bibbia con frequenza, allora è piuttosto normale essere in grado di parlare della Bibbia e di esprimere la verità. Tuttavia, se Dio non la legge e riesce comunque a spiegarla, questo sarebbe un miracolo, davvero un’azione di Dio!” Certo, non l’hanno messa esattamente in questo modo; hanno chiesto direttamente: “Dio legge la Bibbia a casa?” Cosa ne pensate? Dovrei leggerla o no? Voi la leggete? Se non avete mai creduto in Gesù, è normale che non la leggiate. Le persone che hanno creduto la leggono? (Sì.) Chi ha creduto lo fa sicuramente. Io ho iniziato con la fede in Gesù, quindi come potrei non leggere la Bibbia? E se non l’avessi letta? (Anche questo è normale.) Leggere la Bibbia è normale, non leggerla lo è ovviamente altrettanto. Cosa determina il fatto di leggerla o non leggerla? Se non Mi trovassi in questa posizione, importerebbe forse a qualcuno se ho letto o meno la Bibbia? (No.) Nessuno indagherebbe su ciò che ho letto. Poiché Mi trovo in questa posizione speciale, alcune persone studiano la questione. Ci ficcano sempre il naso, chiedendo: “Ha letto la Bibbia quando era giovane?” Cosa vogliono sapere esattamente? Ci sono due possibili spiegazioni, a seconda che Io l’abbia letta o meno. Se ho letto la Bibbia, ritengono che essere in grado di spiegarla non sia niente di che. Tuttavia, se non l’ho letta e riesco comunque a spiegarla, è un’azione alquanto divina. Questo è il risultato che desiderano. Vogliono andare a fondo della questione e pensano: “Se Tu non hai letto la Bibbia e sai comunque discuterne a una così giovane età, allora vale la pena di indagare. Questo è Dio!” Ecco qual è il loro punto di vista, è così che studiano Dio. Ora, considerate quei farisei che erano esperti delle Scritture. Comprendevano veramente le parole delle Scritture? Scoprirono la verità dalle Scritture? (No.) Ora, qualcuno di coloro che Mi ha chiesto se ho letto la Bibbia ha pensato a questo? Se lo avesse considerato, non continuerebbe a esaminare tale questione, non farebbe una cosa così stolta. Le persone che non afferrano la verità né possiedono comprensione spirituale, e non riescono a sondare l’essenza e l’identità di Dio, finiscono per ricorrere a questo metodo per risolvere la questione. Questo metodo può forse eliminare il problema? No. Può solo eliminare un problema di semplice curiosità. In realtà, anche Io leggo la Bibbia. Quale credente non lo fa? Io ne faccio una lettura basilare. Come minimo leggo i quattro Vangeli del Nuovo Testamento, sfoglio l’Apocalisse e la Genesi e do un’occhiata a Isaia. Secondo voi, qual è la Mia lettura preferita? (Il Libro di Giobbe.) Proprio così. La storia di Giobbe è completa e precisa, le parole sono facili da capire e, oltretutto, è una storia preziosa che può essere utile ed edificante per le persone di oggi. I fatti hanno ormai dimostrato che la storia di Giobbe ha davvero avuto un impatto enorme sulle generazioni successive. Grazie a Giobbe hanno afferrato molte verità: dal suo atteggiamento nei confronti di Dio, oltre che dall’atteggiamento di Dio e dal modo in cui Egli lo definisce, hanno compreso la volontà di Dio e il tipo di cammino che dovrebbero percorrere dopo aver creduto in Lui. Mi servo del Libro di Giobbe come contesto per condividere su certi modi in cui le persone temono Dio e fuggono il male, così come su certe maniere di obbedirGli: questa storia è davvero preziosa. È qualcosa che bisognerebbe leggere nel proprio tempo libero. Taluni, quando vedono Dio incarnarSi e testimoniano la Sua concretezza e normalità, potrebbero non essere pienamente in grado di capire se è veramente Dio o cosa accadrà in futuro. Tuttavia, dopo aver compreso alcune verità, abbandonano queste domande. Smettono di indagare o di curarsi di tali questioni e si concentrano sul fare bene i loro doveri, sul percorrere correttamente il cammino che dovrebbero, e sullo svolgere al meglio il lavoro che spetta loro. Alcuni, però, non abbandoneranno mai la questione e si ostineranno a studiarla. Cosa ne pensate: dovrei forse occuparMi di tale questione? Dovrei dedicarci una qualche attenzione? Non ce n’è bisogno. Chi accetta la verità smette naturalmente di studiare la questione, mentre chi non la accetta continua a farlo. Di cosa è indice questo studiare? È una forma di opposizione. C’è un detto nelle parole di Dio. Qual è il risultato dell’opposizione? (La morte.) L’opposizione conduce alla morte!
Alcuni anticristi, pur avendo accettato questa fase dell’opera, si preoccupano spesso di sapere se le parole pronunciate e l’opera compiuta dal Dio incarnato presentano qualche elemento trascendente, se vi sono elementi che vanno al di là della normale portata dell’umanità e se ve ne sono altri che possono essere estrapolati per dimostrare la Sua identità di Dio. Indagano spesso su questi argomenti, studiando instancabilmente il Mio modo di parlare, il Mio modo di fare e il Mio aspetto mentre parlo, così come i principi delle Mie azioni. Di cosa si servono in questa ricerca? La valutano e la studiano confrontandola con l’immagine o il livello di persone illustri e importanti che essi hanno colto. Alcuni chiedono addirittura: “Poiché Tu sei il Dio incarnato, la Tua identità e la Tua essenza devono essere sicuramente diverse da quelle delle persone comuni. Allora, in che cosa sei bravo? Quali qualità speciali possiedi che sono sufficienti a far sì che Ti seguiamo, Ti obbediamo e Ti accettiamo come nostro Dio?” Questa domanda Mi ha davvero lasciato perplesso. In tutta onestà, non sono bravo in nulla. I Miei occhi non riescono a vedere in tutte le direzioni e le Mie orecchie non sono in grado di sentire da ogni lato. Quando si tratta di leggere testi, non sono capace di scorrere dieci righe con una sola occhiata e, dopo aver letto per un po’, dimentico ciò che ho letto. Mi intendo un po’ di musica, ma non so leggere gli spartiti. Se qualcun altro canta una canzone un paio di volte, riesco a cantare con lui, ma questo significa essere bravi? Ho forse qualche talento speciale, come parlare bene l’inglese o conoscere un’altra lingua? Non so fare nessuna di queste cose. In che cosa sono bravo, allora? Ho un’infarinatura di musica, belle arti, danza, letteratura, cinema e design. Possiedo una conoscenza superficiale di questi ambiti. Quando discuto di teorie con gli esperti, per Me sono tutte parole incomprensibili, ma quando vedo le cose sono in grado di capirle. Per esempio, nel campo della progettazione architettonica, se questa implica dati professionali e tecnici, non capisco. Quando invece si tratta di toni di colore e armonia di stili, ne so qualcosa e ho una certa conoscenza. Tuttavia, non avendo compiuto studi in questo campo, è difficile dire se sono in grado di studiare per diventare un esperto o un talento in proposito. Se si considera ciò a cui le persone possono accedere attualmente, la musica, la letteratura, la danza e il cinema, cose che rientrano nell’ambito dei progetti della nostra chiesa, apprenderle un po’ può fornire una comprensione di base. Qualcuno potrebbe affermare: “Ora conosco il Tuo background; Tu possiedi solo una comprensione di base”. Non dico il falso; in effetti, ho solo una comprensione elementare. Tuttavia, c’è una cosa che potreste non afferrare, e questa potrebbe essere la Mia competenza. Di quale competenza si tratta? Capisco come funzionano i progetti relativi a questi settori, come si esprime una certa arte e quali sono la portata e i principi coinvolti in tutto ciò. Dopo averli padroneggiati, so come applicare al lavoro della Chiesa questi elementi utili, ponendoli al servizio dell’opera evangelica e raggiungendo l’efficacia nella diffusione del Vangelo di Dio degli ultimi giorni. È una competenza questa? (Sì.) Rispetto a ciò che più manca all’umanità odierna, se si riesce a usare i metodi giusti e poi a trasmettere la verità pertinente, permettendo alle persone di capirla e accettarla, questa è la modalità più efficace. Se adotti un metodo che gli individui sono in grado di accettare e sai presentare la verità e spiegare chiaramente l’opera di Dio, il tutto in un modo che il normale pensiero umano riesce ad accettare e di cui è capace, ciò è di enorme beneficio per le persone. Se usiamo la conoscenza superficiale in nostro possesso e applichiamo tutti questi elementi utili, allora è sufficiente possedere questo tipo di competenza. Io eccello in una cosa, l’avete scoperta? (Dio eccelle nella condivisione sulla verità.) La condivisione sulla verità va considerata come un’abilità? Non è forse una competenza? Allora, in che cosa sono bravo? Eccello nello scoprire l’essenza corrotta che è in tutti voi. Se non fossi bravo a fare questo, diteMi, come potrei operare ogni volta che sorgono problemi in voi e non so quale indole corrotta o quale natura essenza rivelano? Sarebbe impossibile. Si può affermare che scoprire la vostra essenza corrotta è la cosa in cui sono più bravo? (Sì.) Dovrebbe essere la cosa che so fare meglio. Il mio forte è identificare l’indole corrotta degli individui e la loro natura essenza. Eccello nel discernere il cammino che una persona percorre e il suo atteggiamento verso Dio in base alla natura essenza che essa manifesta. In seguito, attraverso le sue manifestazioni, i suoi comportamenti e la sua essenza, condivido sulla verità con lei, affrontando questioni specifiche e aiutandola a risolvere i suoi problemi e a superarli. In realtà, questa non è un’abilità; è il Mio ministero, è un’opera che rientra nell’ambito della Mia responsabilità. Voi siete abili in questo? (No.) Allora, in che cosa lo siete? (Nel mostrare corruzione.) Siete abili nell’ignorare distrattamente la verità dopo averla udita, nel trattarla con leggerezza, e siete esperti nell’agire in maniera superficiale mentre svolgete il vostro dovere senza prenderlo sul serio. Non è così? (Sì.) Vi dico queste cose apertamente; i farisei e gli anticristi sono forse in grado di parlarvi in questo modo? (No.) Non parlano assolutamente così. Perché no? Lo considerano una vergogna, una mancanza di umanità, una questione legata alla privacy e al proprio background. Dicono: “Come potrei far sapere agli altri del mio background? Se ciò accadesse, non perderei forse la faccia, la dignità e il prestigio? Come potrei comportarmi allora?” Secondo loro, tanto varrebbe smettere di vivere! Allora, dopo avervi parlato così apertamente della Mia situazione, ciò influisce sulla vostra fede in Dio? (No.) Anche se avete delle idee in proposito, Io non ho paura. Perché non ne ho? Avere delle idee è normale, è una cosa temporanea. È possibile sperimentare illusioni visive e uditive di tanto in tanto. C’è sempre la possibilità di una comprensione temporanea e distorta o di un fraintendimento momentaneo. Questo significa forse che le persone faranno le valigie per questo motivo o diventeranno negative e deboli? Ma se sei veramente un individuo che persegue la verità, puoi forse rinnegare o abbandonare Dio a causa di nozioni momentanee? No, non puoi andartene. Le persone che perseguono sinceramente la verità sanno affrontare e afferrare queste questioni nel modo corretto, sanno accettare inconsciamente questi fatti in modo normale e li trasformano gradualmente in una vera conoscenza di Dio, una conoscenza oggettiva e accurata: questa è un’autentica comprensione della verità. Un giorno qualcuno potrebbe dire: “Il Dio incarnato è così patetico; non sa fare nulla a parte dire la verità”. Che tono è questo? Il tono di un anticristo. Siete d’accordo con loro? (No.) Perché no? (Quello che dicono non è basato sui fatti.) Quello che dicono si basa sui fatti. Il Dio incarnato non sa fare nient’altro che esprimere la verità nei Suoi discorsi: non possiede un’abilità particolare. È patetico questo? La pensate così? (No.) Allora cosa pensate? Alcuni dicono: “È proprio perché Dio è ordinario e normale e svolge un’opera concreta che noi, in quanto umanità corrotta, abbiamo l’opportunità di raggiungere la salvezza. In caso contrario, finiremmo tutti all’inferno. Adesso stiamo ottenendo un grande beneficio, quindi godiamone segretamente!” Avete questa sensazione? (Sì.) Ma alcune persone sono diverse. Pensano che “Dio sta solo parlando, non c’è niente di straordinario in Lui. Cosa ci guadagno? Ho le mie nozioni e le mie idee su di Lui, e Lo giudico alle Sue spalle, ma Egli non mi ha disciplinato. Non ho sofferto né sono stato punito”. La loro audacia aumenta costantemente e osano dire qualsiasi cosa. Alcuni affermano: “Ecco come si dovrebbe conoscere il Dio incarnato: quando Egli parla, opera ed esprime la verità, è lo Spirito di Dio che opera all’interno, e la carne è solo un involucro, uno strumento. La vera essenza è lo Spirito di Dio; è lo Spirito di Dio che parla. Se non fosse per lo Spirito di Dio, la carne potrebbe forse pronunciare queste parole?” Esse sembrano corrette all’ascolto, ma che significato si portano dietro? (Blasfemia.) Esatto, sono blasfemia: che indole maligna! Cosa stanno cercando di dire? “Tu sei una persona davvero insignificante. Non hai un aspetto nobile, non sembri particolarmente impressionante. I Tuoi discorsi non sono eloquenti o sofisticati dal punto di vista teorico: hai bisogno di pensarci sopra prima di dire qualsiasi cosa. Come potresti essere il Dio incarnato? Perché sei così benedetto e fortunato? Perché io non lo sono?” E concludono: “È sempre lo Spirito di Dio che opera e parla; la carne è solo lo sbocco dello Spirito, è uno strumento”. Dire questo li fa sentire alla pari. È gelosia, che genera odio. L’implicazione è: “Come mai Tu sei il Dio incarnato? Perché sei così fortunato? Come hai ottenuto questo beneficio? Perché io non l’ho ottenuto? Non Ti ritengo migliore di me. Non sei abbastanza eloquente, non hai un livello di istruzione molto elevato, non sei né di bell’aspetto né alto come me. In che modo sei migliore di me? Come hai fatto a diventare il Dio incarnato? Perché non io? Se Tu sei Lui, allora Lo sono anche molte altre persone. Devo combattere anche questo. Tutti dicono che Tu sei Dio, ma io non posso farci niente: Ti giudicherò in questo modo, parlare così allevia il mio odio!” Questa non è malignità? (Sì.) Osano dire qualsiasi cosa per contendersi la posizione: non è forse cercare la morte? Se non vuoi accettare che Egli è Dio, chi ti costringe? Ti ho forse obbligato? Non ti ho obbligato, vero? In primo luogo, non ti ho implorato di accettare. In secondo luogo, non ho usato misure estreme per costringerti ad accettare. In terzo luogo, lo Spirito di Dio non è intervenuto, dicendoti che devi accettare, altrimenti sarai punito. Dio ha fatto questo? No. Tu hai il diritto di scegliere liberamente; puoi scegliere di non accettare. Allora perché, se non vuoi accettare, finisci per farlo comunque? Non sei solo in cerca di benedizioni? Desiderano le benedizioni, ma non sanno accettare né obbedire, oppure si sentono ancora scontenti, e allora cosa fanno? Pronunciano parole tanto maligne. Avete mai sentito questo genere di parole prima d’ora? Io le ho sentite più di una o due volte da certe persone. Alcuni pensano: “Abbiamo riposto la nostra fede in Dio insieme a Te. A quel tempo, Tu eri giovane e spesso prendevi nota delle parole di Dio. In seguito, hai iniziato a predicare. Tu sei solo una persona comune; conosciamo il Tuo background”. Qual è il mio background? Sono solo una persona comune; questa è la verità su di Me. Solo perché sono comune e normale, e oggi posso avere così tante persone che Mi seguono, non è forse questo che ti rende scontento? Se sei scontento, allora non credere. Questa è l’opera di Dio; non posso sottrarmi alla Mia responsabilità, non ho scuse e non ho fatto nulla di male o di dannoso. Allora, perché ti avvicini a Me con questo punto di vista? Se sei scontento, allora non credere. Credi a chi ti fa piacere credere; non seguire Me. Io non ti ho costretto. Perché Mi stai seguendo? Alcuni sono persino venuti a casa Mia per indagare: su cosa stavano indagando? Mi hanno chiesto: “Torni a casa? Com’è là in questo momento la Tua situazione economica? Cosa fanno i Tuoi familiari? Dove sono? Come vivono?” Alcuni hanno persino sottoposto a scrutinio una trapunta o una coperta in più in casa Mia. Queste persone non sono affatto contente di credere in Dio! Perché non lo sono? Perché pensano: “Dio non dovrebbe essere così. Egli non dovrebbe essere così piccolo, normale e concreto, così comune e ordinario. È troppo comune, è comune al punto che non Lo riconosciamo come Dio”. I tuoi occhi privi di comprensione spirituale sono in grado di riconoscere Dio? Se anche Dio scendesse dal cielo per dirtelo, ancora non Lo riconosceresti. Sei forse degno di vedere la vera persona di Dio? Se anche ti dicesse chiaramente che Egli è Dio, tu non lo accetteresti. Sapresti riconoscerLo? Che genere di persone sono queste? Qual è la loro natura? (La malvagità.) Queste persone davvero “ampliano i Miei orizzonti”.
Da quando ho intrapreso l’opera di Dio, mentre compio la Mia opera con questa identità e posizione, sono entrato in contatto con determinati individui. Di fronte a questa varietà di “talenti”, ho osservato che due parole sono inseparabili dall’indole corrotta degli uomini: “malevolo” e “malvagio”: entrambe le parole la racchiudono. Perché Mi studiano ogni giorno? Perché non sono disposti a riconoscere la Mia identità? Non è forse perché sono una persona molto comune e normale? Se Mi presentassi sotto forma di corpo spirituale, oserebbero farlo? Non oserebbero studiarMi in questo modo. Se io avessi un certo prestigio sociale, unito a capacità speciali, l’immagine e l’aspetto di un grand’uomo e un’indole piuttosto malevola, dominatrice e spietata, costoro oserebbero venire a casa Mia per indagare su di Me e studiarMi? Assolutamente no; Mi eviterebbero, si nasconderebbero nel vederMi arrivare, e di certo non oserebbero studiarMi, vero? Allora perché sono in grado di farlo in questo modo? Mi vedono come un bersaglio facile. Cosa comporta essere un bersaglio facile? Significa che sono troppo comune. Cosa significa “comune”? “Tu sei solo una persona; come potresti essere Dio? Ti mancano del tutto la conoscenza, il sapere, i doni, i talenti e le abilità che Dio dovrebbe avere. In che modo sei come Dio? Non sei come Lui! Pertanto, mi è difficile accettare che Tu sia Dio, seguirTi, ascoltare le Tue parole e sottomettermi a Te. Ho bisogno di fare un’indagine approfondita: devo osservarTi, tenerTi d’occhio e impedire che Tu faccia cose sconvenienti.” Cosa stanno cercando di fare? Se avessi una posizione sociale e un certo livello di fama, per esempio, se fossi un cantante di prim’ordine, e un giorno portassi una testimonianza per dire che sono Dio, Cristo, non si riuscirebbe a convincere almeno qualche persona? Il numero di coloro che Mi studiano sarebbe relativamente inferiore. È solo il Mio essere ordinario, normale, concreto e troppo comune che rivela molte persone. Cosa rivela in loro? La loro malvagità. Fino a che punto si spinge questa malvagità? Fino al punto che, quando passo davanti a loro, essi Mi studiano a lungo, cercando la sembianza di Dio nella Mia sagoma, controllando se qualche miracolo accompagna le Mie parole. Spesso speculano nel loro cuore: “Da dove vengono queste parole? Sono state apprese? Pare improbabile: non sembra avere il tempo di studiare. È cambiato così tanto negli ultimi anni; non sembra una cosa che ha appreso. Allora, da dove vengono queste parole? È difficile sondarlo; devo essere cauto”, e continuano a studiare. Coloro che studiano costantemente non entrano in contatto, non interagiscono e non conversano con Me faccia a faccia; meditano sempre alle Mie spalle, vogliono sempre trovare errori nelle Mie parole e fare leva su di essi. Riescono a studiare per giorni una frase che non è in linea con le loro nozioni, e un’osservazione un po’ severa può generare in loro una nozione. Da dove nascono queste cose? Dalla mente e dalla conoscenza delle persone. Che tipo di individui sono coloro che riescono a studiare Dio, a usare costantemente i propri pensieri per speculare su di Lui? Possono essere classificati come persone con un’indole malvagia? Assolutamente sì! Visto che hai tempo ed energia, sarebbe bello se tu riuscissi a riflettere sulla verità! Quale verità non ti richiederebbe un certo tempo per riflettere e meditare? Le verità sono così numerose che forse non saresti in grado di meditarle tutte in questa vita. Le verità che un individuo deve comprendere sono troppe. Esso non sente alcun fardello in merito, eppure non dimentica mai le questioni esteriori e superficiali e le studia in continuazione. Appena parlo, batte le ciglia, fissa il Mio aspetto, scruta le Mie azioni e le Mie espressioni, e in cuor suo riflette: “Assomiglia a Dio in questo punto? I Suoi discorsi non Gli somigliano, il Suo sguardo non Gli si addice. Come posso sondarlo? Come posso capire cosa pensa di me nel profondo del Suo cuore? Cosa pensa di questa o quella questione? Come mi definisce?” Nutre continuamente questi pensieri. Non è una cosa malvagia? (Sì.) Non c’è possibilità di salvezza: è una cosa troppo malvagia!
Un autentico essere umano ama e persegue cose che sono in linea con l’umanità, la coscienza, il normale pensiero umano e la vita reale: queste cose sono normali e concrete, prive di distorsioni o stranezze, non sono cose astratte, né vuote né trascendenti. Per quanto riguarda queste cose, una persona normale è solitamente in grado di apprezzarle, gestirle correttamente e accettarle, trattandole come positive. Al contrario, certi individui, quando posti di fronte a queste verità strettamente legate a vari aspetti della vita reale, come il cibo, il vestiario, l’alloggio, i trasporti, il comportamento e la condotta personale, le sminuiscono, le ignorano e le trascurano. Qual è qui la questione? È un problema legato alle loro preferenze e alla loro natura essenza. Quanto più una cosa è positiva, è qualcosa che Dio ama, vuole e fa, e corrisponde a ciò che, secondo la Sua volontà, Egli spera che le persone raggiungano e accettino, tanto più queste persone la mettono in discussione, la studiano, la osteggiano e la condannano: questo non è malvagio? È estremamente malvagio! Gli anticristi sono molto popolari tra i non credenti. Se Mi trovassi in mezzo ai non credenti, chi accetterebbero più facilmente: gli anticristi o Dio incarnato? (Gli anticristi.) Perché? I non credenti preferiscono le persone rette o quelle malvagie? (Le malvagie.) Preferiscono coloro che adulano e lusingano o coloro che sono onesti? (Coloro che adulano e lusingano.) Esattamente, prediligono tali individui. Se non sai come usare tattiche per gestire le varie relazioni interpersonali in un gruppo, né sai come manipolare o controllare le varie persone ricorrendo a delle strategie, quel gruppo può forse ospitarti? Se sei troppo retto, dici sempre la verità, riesci a discernere l’essenza di tante questioni e poi parli delle verità che hai capito fino in fondo e compreso, qualcuno può forse accettarlo? No, nessuno a questo mondo può accettarlo. A questo mondo, non aspettarti di dire la verità: farlo creerà problemi o condurrà a un disastro. Non aspettarti di essere una persona onesta: non c’è futuro nell’esserlo. E gli anticristi? Essi si distinguono nel mentire, si camuffano e si infiocchettano abilmente, facendosi passare per grandiosi, dignitosi e virtuosi, facendo in modo che la gente li adori. Primeggiano in queste cose e ne apprezzano di simili: si divertono nel discutere di conoscenza e di sapere vuoti, nonché nel confrontare doni e strategie. Per esempio, per determinare la posizione di una persona all’interno di un’azienda o di un gruppo di persone, avere il massimo della conoscenza e del sapere non è la cosa più importante né il fattore principale. Qual è il fattore principale? (Strategie e talento.) Esatto, strategie e talento. Senza di essi, possedere vaste conoscenze non serve a nulla. Per esempio, supponiamo che tu sia tornato dall’estero e che ignori completamente le regole del gioco all’interno di questo gruppo di persone in patria. Se applichi le norme, le regole e i principi di comportamento delle aziende di altri Paesi, sbatterai contro un muro. Non è così? (Sì.) È così. Devi avere delle strategie e devi essere malevolo e malvagio per salire a una posizione più elevata. È come per certe donne: pur avendo un marito che provvede a loro, non sono soddisfatte. Ricorrono a qualsiasi mezzo pur di distinguersi e ottenere fama, guadagno e prestigio. Si dedicano perfino all’adulazione e, quando necessario, forniscono servizi di escort, il tutto senza provare un minimo di imbarazzo o senza sentirsi in colpa o in debito con i loro mariti o le loro famiglie. Tu potresti fare una cosa del genere? Ti sembra una cosa ripugnante e non riusciresti a farlo. Allora, come puoi assurgere a una posizione più elevata tra di loro? Non c’è alcun modo. Tutto ciò si ottiene vendendo la propria anima e ricorrendo a vari metodi malvagi. Ti piace quel modo di agire? (No.) Adesso dici che non ti piace, ma quando un giorno sarai spinto fino a un certo limite, cambierai idea. Se gli altri ti maltrattano e ti tormentano tutto il giorno, ti rendono le cose difficili, ti trovano in difetto e vogliono cacciarti, potresti dover vendere il tuo corpo per mantenere il tuo lavoro. Dovrai imparare tutti i trucchi malvagi che usano e, alla fine, diventerai proprio come loro. In questo momento, dichiari con fermezza: “Non mi piacciono queste tattiche. Non voglio essere quel genere di persona. Non sono così malvagio. Non voglio vendere il mio corpo. Non mi piace il denaro; mi basta averne a sufficienza per mangiare e vestirmi”. Che tipo di persona sei? Non sei niente. Sei la persona in cui Satana, con la sua corruzione, ti ha trasformato. Credi di poter essere padrone di te stesso? Le persone cambiano a seconda dell’ambiente, possiedono un’indole corrotta, e tu semplicemente non puoi superare la fama, il guadagno, il prestigio, il denaro e ogni tipo di tentazione. Se ti trovassi in quell’ambiente, saresti altrettanto incapace di controllarti. Il palcoscenico per i non credenti ora è come un tritacarne. Una volta che viene macinata, una persona non ha modo di sopravvivere. Ora, svolgendo il tuo dovere nella casa di Dio, con la Sua protezione e senza che nessuno ti maltratti, puoi vivere in pace alla presenza di Dio. Sei enormemente benedetto, quindi approfittane con serenità! Se non fai correttamente il tuo dovere e subisci un po’ di potatura e trattamento, non dovresti sentirti offeso. Hai ottenuto grandi benedizioni, non lo sai? (Sì.) DimMi, cosa significa per i non credenti essere nel “tritacarne”. Starebbero meglio da morti. Quel poco di sofferenza che patisci nella casa di Dio è ciò che si dovrebbe sopportare; non è affatto troppo doloroso. Eppure, le persone non sono contente né sono disposte a pentirsi, indipendentemente dal modo in cui vengono potate e trattate. Ma quando vieni rimandato a casa, non sei disposto a tornare dai non credenti perché senti che sono troppo malevoli e cattivi. Quando davvero si trovano di fronte alla morte, gli individui non vogliono morire; tutti hanno a cuore la vita e seguono il principio “una brutta vita è meglio di una bella morte”. Appena scorgono la propria bara, scoppiano in lacrime. Ora essi sanno che non è facile sopravvivere tra i non credenti. Se vuoi avere un’esistenza dignitosa e guadagnarti da vivere in base alle tue abilità, non c’è modo di farlo. Le abilità da sole non bastano; devi anche essere sufficientemente malvagio, malevolo e cattivo per avere successo. Che cosa possiedi? Alcuni dicono: “Ora possiedo una certa malvagità, ma non sono abbastanza malevolo”. È facile. Mettiti nel “tritacarne” e in meno di un mese diventerai malevolo. Se sei una persona buona, vorranno ucciderti; tu li risparmierai, ma loro non risparmieranno te, quindi dovrai contrattaccare se vuoi sopravvivere. Una volta diventato malevolo, non potrai più tornare indietro e diventerai anche tu un diavolo. È così che si forma la malvagità. Il mondo dei non credenti è talmente oscuro e malvagio. Come possono le persone liberarsi dall’influenza satanica delle tenebre e della malvagità? Hanno bisogno di comprendere la verità per raggiungere la salvezza. Ora che credi in Dio, se vuoi essere salvato e liberato dall’influenza di Satana, non è una cosa semplice. Devi imparare a sottometterti a Dio, ad avere un cuore che Lo teme, a capire a fondo molte cose e, inoltre, i tuoi principi di condotta devono da un lato essere saggi e dall’altro non offendere Dio. Inoltre, non sforzarti sempre di ottenere fama e guadagno, e non cercare costantemente di godere dei benefici del prestigio. È sufficiente avere cibo a sufficienza e non morire di fame. Per ricevere protezione devi pregare Dio, chiedendo che la grazia venga concessa in questo modo. Nutrire sempre desideri smodati non è ragionevole e Dio non ascolterà le tue preghiere.
Per quanto riguarda la natura malvagia degli anticristi, oggi stiamo condividendo soprattutto sulla terza manifestazione, ovvero ciò che gli anticristi adorano. Che cosa adorano? (Conoscenza e sapere.) Conoscenza e sapere, e anche un’altra cosa: i doni. Che cosa includono conoscenza e sapere? Includono ciò che si trova nei libri studiati nel mondo, l’esperienza acquisita quando si è coinvolti in settori legati alla conoscenza, così come le varie restrizioni, le regole e direttive predicate nella società riguardo alla moralità, all’umanità, al comportamento e così via. Includono inoltre la conoscenza proveniente da vari campi della scienza. Per esempio, ci sono individui che non credono nella reincarnazione menzionata nelle parole di Dio. Ma se un giorno la ricerca scientifica scoprisse che gli esseri umani hanno un’anima perché, dopo la morte, qualcosa lascia il corpo e il peso di una persona diminuisce di una certa quantità, che potrebbe rappresentare il peso dell’anima, allora forse ci crederebbero. Indipendentemente da come Dio parla, essi non credono, ma lo fanno non appena gli scienziati misurano qualcosa in base al peso. Si fidano solo della scienza. Alcuni credono solo nella nazione, nel governo e nelle interpretazioni di informazioni correlate, nelle teorie e nei personaggi famosi. Si fidano solo di questi. Non prendono sul serio le parole, gli insegnamenti, la guida o i discorsi di Dio. Ma appena sentono parlare una celebrità, la accettano immediatamente e addirittura la adorano e diffondono le sue parole. Per esempio, Dio disse che la manna che lasciava cadere per la gente ogni giorno non poteva essere conservata e non doveva essere mangiata il giorno dopo perché non sarebbe stata fresca, ma loro non credevano alle Sue parole. Pensavano: “E se Dio non mandasse la manna e noi avessimo fame?” Così, trovarono un modo per raccoglierla e conservarla. Dio mandò la manna il secondo giorno e loro continuarono a raccoglierla. Così fecero quando Dio la mandò il terzo giorno. Dio pronunciava ogni giorno le stesse parole, ma loro agivano costantemente in modo contrario alle Sue istruzioni. Non credettero mai alle parole di Dio, né le ascoltarono. Un giorno, uno scienziato condusse una ricerca e disse: “Se la manna non viene mangiata il giorno stesso e viene lasciata per il giorno successivo, può anche sembrare fresca all’esterno ma contiene batteri che possono causare disturbi allo stomaco una volta ingerita”. Da quel giorno smisero di raccoglierla. Per loro, un’affermazione di uno scienziato è più importante di dieci affermazioni di Dio. Non è forse una cosa malvagia? (Sì.) A parole riconoscevano che le parole di Dio sono la verità, Lo riconoscevano, Lo seguivano e desideravano ricevere le Sue benedizioni. Allo stesso tempo, godevano della grazia e delle benedizioni concesse da Dio, assaporando la Sua cura e la Sua protezione ma, a parte questo, non ascoltavano una sola frase di ciò che Egli diceva, né di ciò che Egli insegnava, comandava o commissionava loro di fare. Se una persona esperta e colta, dotata di autorità e posizione, diceva qualcosa o pronunciava una falsità, la accettavano immediatamente, indipendentemente dal fatto che fosse giusta o sbagliata. Cosa sta succedendo qui? È una cosa malvagia, troppo malvagia! Per esempio, ho detto ad alcune persone di non mangiare patate dolci insieme alle uova, perché possono causare un’intossicazione alimentare. Su cosa si basa la Mia affermazione? Non Mi sto inventando niente; ci sono stati casi di persone che hanno contratto un’intossicazione alimentare mangiando entrambe le cose contemporaneamente. Quale dovrebbe essere la reazione di una persona normale nel sentire questo? Penserebbe: “In futuro non mangerò le uova insieme alle patate dolci, perlomeno non nell’arco delle stesse due o tre ore”. Prenderebbe la cosa sul serio e modificherebbe le proprie abitudini alimentari. Tuttavia, alcuni non ci crederebbero, dicendo invece: “Un’intossicazione alimentare dovuta al consumo di uova insieme alle patate dolci? È impossibile. Le mangerò insieme e vedrai se mi verrà un’intossicazione alimentare oppure no!” Che razza di persona è questa? (È malvagia.) Trovo questa persona alquanto vile! Io dico questo e loro insistono nel mangiarle insieme; non è ignobile? Contrastano, contestano e combattono espressamente ciò che è giusto, corretto e positivo: questa è una cosa malvagia. L’umanità corrotta stima la malvagità e il potere. Le persone sono capaci di accettare senza avanzare alcun dubbio qualunque falsità venga proposta dai diavoli e da Satana, ma non sono disposte ad accettare le molte verità espresse da Dio, e si formano addirittura delle nozioni. Ecco un altro esempio. In molte zone rurali degli Stati Uniti ci sono foreste primordiali dove si aggirano spesso animali selvatici. È consigliabile non uscire da soli, ed è meglio non farlo di notte, se non in caso di necessità. Se proprio si deve uscire, bisogna prendere delle precauzioni, andare con un’altra persona o portarsi delle armi per difendersi: la prudenza non è mai troppa. C’è chi dice: “Non accadrà nulla, Dio mi proteggerà”. Questo non è forse mettere alla prova Dio? Ciò che si dovrebbe fare è prendere queste precauzioni. Hai una testa, un cuore e uno spirito, quindi perché insistere sulla protezione di Dio? Non metterLo alla prova. Fa’ quello che dovresti fare. Se per caso incontrassi un feroce animale selvatico che nemmeno un gruppo di quattro o cinque persone riuscirebbe a gestire, potresti comunque sopravvivere: questa è la protezione di Dio. C’è chi ha visto davvero i lupi e li ha sentiti ululare, come anche gli orsi, il che conferma la presenza di questi animali selvatici. Quindi, quando dico di non uscire di notte perché è probabile che si incontrino animali selvatici, Mi sto inventando delle cose? (No.) Non sto cercando di spaventare le persone. Alcuni, dopo aver sentito queste parole, dicono: “Dovrei essere più prudente. Troverò qualcuno che mi accompagni quando esco o mi porterò un’arma per difendermi, in caso dovessi imbattermi in animali selvatici”. Altri, sentendo le stesse parole, le prendono sul serio, ci credono e le accettano, e poi mettono in pratica ciò che ho detto. Si tratta di una semplice accettazione; non vi è nulla di più facile. Tuttavia, c’è un certo tipo di persona che si rifiuta di ascoltare. Costoro dicono: “Perché non ho mai visto degli animali selvatici? Dove sono? Lascia che ne salti fuori uno, lo affronterò e vedremo chi è più feroce. Cos’hanno di così spaventoso quegli animali? Siete tutti impauriti e avete poca fede. Guardate la mia fede: io non ho paura degli orsi!” Escono intenzionalmente da soli, girovagando senza motivo. Dopo i pasti, sentono il bisogno di fare una passeggiata e insistono per uscire da soli. Quando gli altri suggeriscono che si trovino un compagno con cui andare, rispondono: “Assolutamente no, perché dovrei aver bisogno di un compagno? La sua presenza mi farebbe sembrare un incapace! Uscirò da solo!” Devono provarci. Che genere di persona è questa? E non parliamo poi del fatto che possano imbattersi in animali selvatici o meno; il loro atteggiamento nei confronti di queste cose non è forse problematico? (Sì.) Qual è il problema? (L’indole di una persona del genere è malvagia.) Tu provi a parlare con loro di questioni serie e loro le trattano come se fossero uno scherzo. Ha senso parlare con queste persone? Persone come queste sono peggio delle bestie; è meglio lasciarle perdere.
Poco fa abbiamo parlato del fatto che le persone con l’indole malvagia degli anticristi sono particolarmente sensibili alla conoscenza, al sapere, ai doni e a certi talenti speciali; ammirano e stimano in modo particolare coloro che hanno talenti speciali e sono completamente in soggezione e obbedienti verso ciò che dicono questi individui. Qual è il loro atteggiamento nei confronti delle cose risapute, delle conoscenze e del sapere genuino che sono utili alle persone e che coloro che hanno un’umanità normale devono possedere, o delle cose concrete e positive che sono comprensibili nell’ambito del pensiero umano normale? Le disprezzano e non vi prestano alcuna attenzione. Ogni volta che si condivide su queste parole e verità durante le riunioni, che cosa fanno? Si grattano il capo, alcuni hanno gli occhi socchiusi, appaiono stupidi e intontiti, altri sembrano persi nei loro pensieri. Più la casa di Dio discute di argomenti seri, meno sono interessati. Più si condivide sulla verità, più sonnecchiano e si sentono stanchi. È evidente che queste persone non nutrono alcun interesse per la verità. Questi miscredenti non sono forse irrecuperabili? Alcuni individui che vivono nella religione amano sentire gli altri parlare in lingue o assistere a strani fenomeni, e vedere cose incredibili solleva immediatamente il loro spirito. Taluni, vedendoMi, amano dire: “Ho conseguito una laurea e mi sono specializzato in filosofia. Tu cosa hai studiato?” Io rispondo: “Non ho studiato nessuna materia in particolare; sono solo in grado di capire qualche carattere e di leggere dei libri”. Loro continuano: “Allora non sei all’altezza”. Io controbatto: “Fare paragoni è inutile, ma condividiamo un po’: hai difficoltà al momento?” Come rispondono? “Ehm, che difficoltà ho io? Non ho nessuna difficoltà. Sto svolgendo benissimo i miei doveri!” Quando si condivide sulla verità con loro, perdono interesse, sbadigliano e versano lacrime, come se fossero posseduti da un fantasma. Se procedo a smascherare la loro indole corrotta, prendono semplicemente la loro tazza e se ne vanno, non volendo più ascoltare. Più cerco di andare d’accordo e di dialogare da pari a pari con loro, più Mi guardano dall’alto in basso. Questa non è forse incapacità di apprezzare la buona volontà? C’era una persona che sapeva guidare. Ho chiesto: “Da quanti anni guidi?” Mi ha risposto: “Ho comprato un’auto dopo aver lavorato per due anni, una volta terminata l’università”. Ho detto: “Quindi guidi da molti anni. Io non sono ancora capace”. Dire questo non è forse andare d’accordo tra pari? Non è forse la conversazione di persone con una normale umanità? (Sì.) Dopo aver sentito questo, costui ha reagito: “Cosa? Non sai ancora guidare? Allora cosa sai fare?” Al che ho risposto: “Non so fare granché. So solo farmi dare passaggi in macchina”. Gli ho chiesto: “Che dovere stai svolgendo in questo momento?” Mi ha risposto: “Lavoro in finanza e contabilità. Ho la testa piena di numeri. All’università eccellevo in matematica ed ero bravissimo in scienze. Avrei potuto frequentare la Tsinghua o l’Università di Pechino”. Ho replicato: “Sono una frana in matematica. I numeri Mi fanno venire il mal di testa. Preferisco studiare le parole, imparare il vocabolario, cose del genere”. E lui: “Imparare queste cose è inutile. Chi studia le arti liberali in genere non ha futuro”. Considerate ciò che ha detto. Possiede forse una ragione umana normale? (No.) Quando ho parlato e interagito con lui in maniera così calma e cordiale, non ha saputo gestire correttamente la questione. Al contrario, Mi ha guardato dall’alto in basso e Mi ha sminuito. Se si fosse imbattuto in qualcuno con prestigio o conoscenza, la situazione sarebbe stata diversa. Dopo aver trascorso un po’ di tempo insieme, avrebbe iniziato a pensare: “Ho familiarizzato con Dio, ho parlato con Lui e ho avuto a che fare con Lui”. Ora penserebbe di avere un capitale. Di conseguenza, il suo tono cambierebbe. Una volta gli ho chiesto: “Ho sentito che qualcuno non voleva più svolgere il proprio dovere e voleva tornare a casa. È tornata a casa quella persona?” Mi ha risposto: “Oh, quello? Non ha mai avuto intenzione di andarsene a casa!” Che razza di tono è questo? È cambiato? Quando l’ho incontrato per la prima volta, gli sembrava di non riuscire a capirMi: era rispettoso e si comportava bene, mantenendo un basso profilo. Ora che è più in confidenza, ha alzato la cresta. Che razza di tono è questo? Quando si rivolge a Me, mostra una certa dose di sprezzo, noncuranza, indifferenza e un atteggiamento denigratorio e accondiscendente. Che tipo di indole è questa? È malvagità. Questa è una persona con un’umanità normale? (No.) Una persona comune e normale può comunicare e conversare con te in modo normale: è la cosa più naturale. Se ti maltratta, ti reprime o ti denigra, cosa provi? Il fatto di trattarti in questo modo mostra una qualche umanità normale in lei? DimMi, se un individuo del genere incontrasse una personalità di fama mondiale, qualcuno che gode di prestigio e reputazione, oppure il proprio capo o superiore, oserebbe avvicinarsi a loro in questo modo? Certo che no. Si prostrerebbe con ardore, dovendo assumere titoli come subordinato, subalterno, servo, uomo umile, popolano o plebeo per riferirsi a sé stesso e conversare con queste persone. Tra i non credenti, i funzionari di alto livello schiacciano le persone sotto di loro, e poiché tu non sei nessuno, chi converserebbe con te in modo calmo e amichevole? Anche se ti parlano ogni tanto quando sono contenti, non hanno alcun riguardo per te; ti trattano come una cosa men che umana, ti prendono a calci senza motivo. Quando parlo e chiacchiero con questa persona in modo calmo e amichevole, non solo non ricevo una risposta positiva, ma vado incontro a disprezzo, denigrazione, sdegno e derisione. È perché c’è qualcosa che non va nel mio modo di interagire con quella persona o un problema nella sua indole? (È perché la sua indole è troppo arrogante.) Esatto, era quello che pensavo. Tratto tutti allo stesso modo, quindi perché alcuni rispondono correttamente, mentre altri no? Le persone si possono generalmente dividere in due categorie: quelle dotate di umanità, che sanno rispettare gli altri, comprendono il loro rapporto con Dio e conoscono sé stesse, e quelle malvagie e arroganti, che mancano di introspezione. DimMi, come si definisce una cosa che indossa pelle umana ma non sa nemmeno lei stessa cos’è? È una bestia priva di razionalità. Un’altra volta gli ho chiesto: “Com’è andata a finire la questione che ti ho incaricato di gestire qualche giorno fa? Te ne sei occupato?”. Mi ha risposto: “Di cosa stai parlando?” Ho detto: “Quelle poche cose, te ne sei occupato? Le hai gestite?” Gliel’ho fatto presente due volte e alla fine si è ricordato: “Oh, Ti riferisci a quelle cose? Sono state sistemate molto tempo fa”. Che genere di tono viene trasmesso dalla prima parola, “Oh”? È di nuovo un tono di disprezzo, la sua natura diabolica che emerge ancora una volta. La sua natura è rimasta immutata; non è altro che un disgraziato. Ho continuato a chiedergli come ha gestito la cosa, e lui ha risposto: “Alcune persone l’hanno esaminata e se ne sono occupate in quel modo”, senza ulteriori dettagli. Se avessi provato a chiedere altri particolari, anche se mi fossi impuntato, non ne avrei ottenuti. Gli avevo assegnato l’incarico di gestire un compito; non ho il diritto di essere informato al riguardo? (Sì.) Allora, qual era la sua responsabilità? Dopo aver ricevuto il compito da parte Mia, non era forse tenuto a riferire su come lo aveva gestito? (Sì.) Ma così non ha fatto, e Io non ho potuto ricevere alcun aggiornamento. Ho potuto solo mandare qualcuno a informarsi su come era stata gestita la questione, ma non ho comunque ottenuto alcuna risposta. In cuor Mio ho pensato: “D’accordo, mi ricorderò di te. Non sei degno di fiducia. Non posso affidarti nulla. Non sei per nulla degno di fiducia!” Che razza di diavolo è questo? Qual è l’indole di una persona del genere? La malvagità. Quando lo tratti come un tuo pari, discuti con lui in maniera educata e cerchi di essere cordiale, lui come percepisce la cosa? La vede come incompetenza e debolezza da parte tua, e ti considera un rammollito. Questa non è forse malvagità? (Sì.) È pura malvagità. Sebbene questo tipo di persona malvagia non sia molto diffusa, esiste in ogni chiesa. Ha il cuore indurito, arrogante e che prova avversione per la verità, e un’indole feroce. Proprio questa indole e questi comportamenti sono la conferma che siffatti individui sono malvagi. Non solo non amano gli aspetti positivi dell’umanità normale, come la gentilezza, la tolleranza, la pazienza e l’amore, ma al contrario covano nel loro cuore discriminazione e disprezzo. Cosa si nasconde nel profondo del cuore di costoro? La malvagità. Sono estremamente malvagi! Questa è un’altra manifestazione della malvagità degli anticristi.
Oggi, il contenuto della nostra condivisione sulle manifestazioni malvagie degli anticristi è leggermente diverso dalle due precedenti, e ciascuna di esse ne evidenzia un aspetto. DiteMi, nel profondo del cuore, gli anticristi stimano la conoscenza, il sapere, i doni e i talenti speciali e attribuiscono molto valore a queste cose; hanno quindi una fede genuina in Dio? (No.) Qualcuno sostiene che col tempo potrebbero cambiare. Succederà davvero? No, non cambieranno, non ne sono capaci. È nella loro natura disprezzare l’umiltà e il nascondimento di Dio, il Suo amore genuino, la Sua fedeltà, la Sua misericordia e la Sua cura per l’umanità. Che altro? Disprezzano la normalità e la concretezza di Dio che vive tra gli uomini e, ancor più, disprezzano tutte le verità che non hanno alcuna attinenza con la conoscenza, il sapere, la scienza e i doni. Queste persone possono essere salvate? (No.) Perché non possono essere salvate? Perché questa non è una rivelazione momentanea di una qualche indole corrotta, ma una rivelazione della loro natura essenza. Non importa come gli altri li consigliano o su quanta verità viene condiviso con loro, nulla di tutto ciò può cambiarli. Non si tratta di un hobby temporaneo, ma di un loro bisogno profondo di queste cose. È esattamente il loro bisogno di conoscenza, di sapere, di doni e di talenti speciali che permette loro di stimare queste cose. Che cosa significa stimare? Significa essere disposti a seguire e ottenere queste cose a qualsiasi costo: ecco cosa implica la stima. Per ottenere queste cose, sono disposti a sopportare sofferenze e a pagare qualsiasi prezzo, perché queste sono le cose che stimano. Alcuni dicono addirittura: “Qualsiasi cosa Dio mi chieda di fare mi va bene. Posso soddisfare Dio, purché non mi chieda di perseguire la verità”. Sperano in questo. Queste persone non accetteranno mai le parole di Dio come la verità; anche se si siedono con calma ad ascoltare i sermoni e a leggere le Sue parole, ciò che ne ricavano non è la verità. Questo perché valutano sempre le parole di Dio con nozioni e fantasie umane, studiandole in base a conoscenze teologiche, cosa che rende loro impossibile ottenere la verità. Sperano di ottenere conoscenza, sapere e qualche tipo di informazione o mistero dalle parole di Dio, un tipo di sapere che desiderano e ricercano e che è sconosciuto alle masse. Dopo aver ottenuto questo sapere sconosciuto agli altri, vanno in giro a sfoggiarlo, sperando vanamente di armarsi e infiocchettarsi con questo sapere e questa conoscenza e di vivere una vita più rispettabile e appagante, in modo da avere più prestigio, status e credibilità tra le persone e inducendole ad adorarli ancora di più. Pertanto, si vantano instancabilmente di alcune cose significative che hanno fatto, di cose che considerano gloriose, così come di cose che ritengono impressionanti, di cui possono vantarsi e che usano per ostentare le proprie capacità e la propria unicità. Ovunque vadano, predicano la stessa serie di teorie. Questi individui, per quanto leggano le parole di Dio o partecipino alle riunioni e ascoltino i sermoni, non riescono a comprendere la verità. Anche se ne afferrano una parte, non la mettono assolutamente in pratica. Tale è l’essenza di tali individui, ed è qualcosa che nessuno può cambiare. Questo perché sono intrinsecamente dotati di qualcosa che gli altri non possiedono, e ciò che amano è legato alla loro essenza intrinsecamente malvagia: è questo il loro difetto fatale. Sono destinati a non accettare la verità, a seguire il cammino di Paolo e a opporsi alla verità e a Dio sino alla fine. Perché? Perché non amano la verità, né l’accetteranno mai.
Avete sperimentato la malvagità degli anticristi? Siete circondati da persone di questo tipo? Siete entrati in contatto con loro? Perché abbiamo trascorso del tempo a discutere di questo argomento in diverse riunioni? Di solito, quando le persone discutono della conoscenza di sé stesse, le sento spesso menzionare un’indole di arroganza, presunzione e propensione all’inganno. Tuttavia, è raro sentirle parlare di malvagità. Ora, poiché stiamo condividendo sul tema dell’indole malvagia, sento spesso affermare che l’indole di una certa persona è malvagia. Sembrate aver acquisito una certa comprensione. In passato, quando si discuteva della conoscenza di sé, si menzionava sempre l’arroganza. Considerando la questione ora, quale indole è più grave, l’arroganza o la malvagità? (La malvagità.) Esatto. In passato, le persone non riconoscevano la gravità del problema della malvagità. In realtà, l’indole e l’essenza della malvagità sono più gravi dell’arroganza. Se l’indole e la natura essenza di una persona sono ferocemente malvagie, lascia che ti dica che devi evitare di entrare in contatto con lei: tieniti a distanza. Queste persone non percorreranno il giusto cammino. Quali vantaggi puoi trarre dall’associarti e dal mantenere i contatti con le persone malvagie? Se non vi è alcun vantaggio, ma possiedi gli “anticorpi” per resistere alla loro malvagità, allora puoi interagire con loro. Hai questa certezza? (No.) Perché dovresti evitare di interagire con siffatte persone se non hai questa certezza? Perché dietro la malvagità si celano altri due aspetti: l’insidiosità e la propensione alll’inganno. La maggior parte di coloro che mancano di comprensione della verità e non hanno esperienza e conoscenza possono essere facilmente fuorviati. Puoi solo essere soggiogato da quelle persone e, alla fine, ne diventi prigioniero. Diventare loro prigionieri può avvenire in due modi: o non riesci a sconfiggerle e, anche se in cuor tuo non ne sei convinto, devi per forza sottometterti a loro a parole; oppure, c’è un altro modo in cui ne vieni completamente soggiogato. Questo perché nella natura malvagia degli anticristi vi è qualcosa di ignoto alle persone: essi possono usare vari mezzi, discorsi, metodi, strategie, stratagemmi e falsità per convincerti ad ascoltarli, per farti credere che sono giusti, corretti e positivi, e anche se fanno il male, violano le verità principi e rivelano un’indole corrotta, alla fine cambieranno le carte in tavola e faranno credere alla gente di essere nel giusto. Hanno questa capacità. Che capacità è questa? È quella di essere altamente fuorvianti. Ecco qual è la loro malvagità: essere altamente fuorvianti. In cuor loro, le cose che amano, che detestano, nei confronti delle quali provano avversione, quelle che stimano e che adorano sono formate da certi punti di vista distorti. Questi punti di vista portano con sé una serie di teorie, tutte falsità plausibili che le persone comuni trovano difficili da confutare, perché esse non accettano affatto la verità e riescono persino a presentare argomentazioni sofisticate per i propri errori. Senza la verità realtà, non puoi convincerle condividendo con loro sulla verità. Il risultato finale è che gli anticristi usano le loro vuote teorie per confutarti, lasciandoti senza parole fino a che non soccombi gradualmente a loro. La malvagità di costoro sta nel fatto che sono altamente fuorvianti. È chiaro che non sono nulla e rovinano ogni dovere che svolgono; eppure, alla fine, riescono comunque a indurre alcune persone ad adorarli, a “inginocchiarsi” davanti a loro e a dimostrare obbedienza nei loro confronti. Questo tipo di persona può trasformare il male in bene, il nero in bianco. Può invertire la verità e la falsità, attribuire ad altri i torti che ha commesso e prendersi il merito delle buone azioni altrui come se fossero le proprie. Col tempo, diventi confuso, non sapendo chi siano veramente. A giudicare dalle loro parole, dalle loro azioni e dal loro aspetto, potresti pensare: “Questa persona è straordinaria; non possiamo paragonarci a lei!” Questo non è forse essere fuorviati? Il giorno in cui cadi nell’inganno è il giorno in cui cadi nel pericolo. Questo tipo di persona che inganna gli altri non è semplicemente troppo malvagia? Chiunque ascolti le sue parole può essere fuorviato e disturbato, e gli sarà difficile riprendersi per un certo periodo di tempo. Alcuni fratelli e sorelle sono in grado di discernerlo e di capire che è fuorviante, sono in grado di esporlo e di respingerlo, ma altri che sono stati fuorviati potrebbero addirittura prenderne le difese, dicendo: “No, la casa di Dio è ingiusta nei suoi confronti; devo spalleggiarlo”. Qual è qui il problema? È chiaro che sono stati fuorviati, eppure difendono e giustificano colui che li ha fuorviati. Non si tratta forse di individui che credono in Dio ma seguono gli esseri umani? Sostengono di credere in Dio, ma perché adorano così questa persona e soprattutto la difendono? Se non riescono ad accorgersi di una questione così ovvia, non sono forse stati in qualche modo fuorviati? L’anticristo ha fuorviato le persone al punto che non assomigliano più a degli esseri umani e non hanno più intenzione di seguire Dio; al contrario, adorano e seguono l’anticristo. Tali individui non stanno forse tradendo Dio? Se credi in Dio ma Lui non ti ha guadagnato, e invece l’anticristo ha guadagnato il tuo cuore, e tu lo segui incondizionatamente, questa è la dimostrazione che ti ha sottratto alla casa di Dio. Una volta che ti allontani dalla cura e dalla protezione di Dio, dalla casa di Dio, l’anticristo può manipolarti e giocare con te a suo piacimento. Quando avrà finito di giocare con te, non ti vorrà più e passerà a ingannare altri. Se continui ad ascoltare le sue parole e hai un attributo che lui può sfruttare, potrebbe permetterti di seguirlo ancora per un po’. Tuttavia, se non vede più in te alcun attributo da poter sfruttare, se non ti tiene più in alcuna considerazione, allora ti scarterà. Puoi ancora tornare a credere in Dio? (No.) Perché non puoi più credere? Perché la tua fede iniziale è sparita, si è dissipata. È così che gli anticristi fuorviano e danneggiano le persone. Usano la conoscenza e il sapere che le persone adorano, insieme ai loro doni, per fuorviarle e controllarle, proprio come Satana fece con Adamo ed Eva. Indipendentemente dalla natura essenza dell’anticristo, indipendentemente da ciò che ama, detesta e stima nella sua natura essenza, una cosa è certa: ciò che ama e ciò che usa per fuorviare le persone va contro la verità, non ha nulla a che fare con essa ed è in antagonismo con Dio. Non vi è alcun dubbio. Ricordate questo: gli anticristi non potranno mai essere compatibili con Dio.
DiteMi, quale tipo di persone mostrano i segni e le caratteristiche della malvagità degli anticristi? (Le persone che possiedono doni.) Chi altro? (Quelle che amano mettersi in mostra.) Coloro che amano mettersi in mostra: questa malvagità non è sufficiente. Anche se a loro piace mettersi in mostra, non hanno il desiderio di controllare gli altri, non sono arrivati a tanto: questa è un’indole corrotta. Consideriamo la questione nel dettaglio: quali persone mostrano segni e caratteristiche che ti consentono di scoprire fin dall’inizio, dai vari comportamenti e indicazioni in loro, che questi disgraziati sono anticristi? (Persone arroganti che amano il prestigio.) L’arroganza e l’amore per il prestigio hanno una certa rilevanza, ma questo non basta. Lasciate che menzioni una cosa e ascoltate per capire se questo punto è cruciale o meno. Certi individui presentano costantemente punti di vista che si discostano dalla verità e dalle cose positive. Dall’esterno, può sembrare che vogliano fare impressione sugli altri e distinguersi dalla massa, ma non è detto che sia così. Può anche darsi che siano i loro punti di vista a dare origine a questo comportamento esteriore. In realtà, se hanno davvero tali punti di vista, il problema sarà grave. Per esempio, quando tutti si riuniscono in condivisione, dicendo “Dobbiamo accettare questa questione da Dio. Se non capiamo, dovremmo prima sottometterci” e tutti sono d’accordo, è corretto questo punto di vista? (Sì.) Questo principio di pratica è fuori strada? (No.) Allora, che tipo di parole pronunciano coloro che mostrano di avere i segni e le caratteristiche di un’indole malvagia da anticristi? “La sottomissione è una cosa, ma tu devi avere una qualche comprensione di ciò che sta accadendo, o no? Devi trattare tutto con serietà, giusto? Non puoi sottometterti in modo confuso; Dio non ci chiede di sottometterci in modo casuale”. Non si tratta di una sorta di argomentazione? (Sì.) Alcuni dicono: “Se c’è qualcosa che non capiamo, possiamo aspettare pazientemente, cercando la condivisione con qualcuno che invece capisce. In questo momento, nessuno di noi comprende e non riusciamo a trovare nessuno che lo faccia e con cui fare condivisione. Quindi, prima di tutto sottomettiamoci”. Qual è il punto di vista degli anticristi? “Voi, branco di smidollati, che vi sottomettete a tutto e ascoltate Dio in tutto. Ascoltate me! Perché nessuno mi ha menzionato? Lasciate che vi presenti un’opinione profonda!” Vogliono condividere le loro opinioni elevate. Si oppongono a chi pratica la verità, si oppongono al fatto che si attengano alle verità principi. Vogliono sempre stare seduti sul loro piedistallo, attaccar briga, ricorrere a trucchi malvagi, condividere opinioni altisonanti e far sì che gli altri li guardino in modo diverso. Non è questo un segno dell’indole malvagia degli anticristi? Questa non è forse la loro caratteristica? Perché è sbagliato che tutti si sottomettano? Anche se si sottomettessero stupidamente, sarebbe sbagliato? Dio lo condannerebbe? (No.) Dio non lo condannerebbe. Che diritto hanno di mettere i bastoni tra le ruote e creare scompliglio? Quando vedono le persone sottomettersi a Dio, provano rabbia nel loro cuore? Quando le vedono sottomettersi a Dio, in cuor loro provano risentimento, insoddisfazione per il fatto che non ottengono alcun vantaggio, che gli altri non obbediscono loro, che non li ascoltano, che non chiedono il loro consiglio, e allora diventano infelici e oppongono resistenza in cuor loro, pensando: “A chi ti sottometti? Alla verità? Sottomettersi alla verità è bene, ma è necessario studiarla. Allora, cos’è la verità? Ti stai sottomettendo nel modo giusto? Non dovresti almeno comprenderne i dettagli?” Non è questo il loro ragionamento? Cosa stanno cercando di fare? Vogliono creare scompiglio, fuorviare le persone. Nel sentire questo, alcuni individui intontiti, ottusi e stolti si lasciano fuorviare, mentre coloro che sono dotati di discernimento li confutano e dicono: “Che cosa stai facendo? Sei forse geloso e invidioso che io mi sottometta a Dio? Non sei contento quando mi sottometto a Dio, ma lo sei quando obbedisco a te? È giusto solo se tutti ti obbediscono, ti ascoltano e fanno tutto quello che dici tu? Quello che dici è in linea con la verità?” Di fronte a ciò, gli anticristi pensano: “Alcuni individui possiedono discernimento: per ora mi conviene aspettare”. Per farla breve, quando tutti praticano secondo le verità principi, costoro non vedono l’ora di saltar fuori. Più tutti obbediscono a Dio, si sottomettono alle disposizioni della Sua casa, praticano in accordo con le Sue parole, gestiscono le questioni secondo le disposizioni e i principi del lavoro, più essi si sentono a disagio, turbati e inquieti. Questo è un segno dell’essenza malvagia degli anticristi. Fintanto che tutti ascoltano le parole di Dio, praticano la verità e gestiscono le cose secondo i principi, gli anticristi si sentono inquieti e a disagio. Questo è un problema? (Sì.) Quindi sono contenti se nessuno legge le parole di Dio, o se le si legge ma non si condivide su di esse e se la gente ascolta solo loro. Quale problema illustra questo? Costoro non condividono mai sulle parole di Dio. Fintanto che tutti condividono serenamente sulle parole di Dio e gli anticristi constatano che nessuno presta loro attenzione né li ascolta, che non riescono a ottenere la loro adorazione, che il loro prestigio è minacciato e che sono in pericolo, è a quel punto che mettono i bastoni tra le ruote per creare scompiglio, proponendo un’eresia o una falsità per fuorviarti e disturbarti, rendendoti incerto se ciò di cui hai appena discusso sia giusto o sbagliato. Nel momento in cui tutti hanno finalmente capito qualcosa attraverso la condivisione, essi pronunciano qualche parola diabolica per creare subbuglio. Non è questa l’indole malvagia degli anticristi? A quale manifestazione corrisponde? (Ostilità nei confronti della verità.) Esattamente. Più tutti comprendono la verità, più essi si sentono turbati. Non è forse ostilità verso la verità? Non è così? (Sì, è così.) Avete incontrato individui di questo tipo? Mentre tutti condividono su qualcosa, costoro rimangono a lungo in silenzio. Alla fine, quando vi è un po’ di chiarezza nella condivisione, emergono, e dopo essere emersi presentano una domanda impegnativa per rendere le cose difficili a tutti gli altri. Il loro intento è quello di dire: “Lasciate che vi mostri, vi farò vedere cosa sono in grado di fare! Voi condividete sulla verità, non mi ascoltate, mi ignorate, non vi importa di me e non mi prestate attenzione, quindi vi porrò una domanda difficile su cui condividere e vi confonderò!” Questo non è un diavolo? (Sì.) Questo è un diavolo, un autentico anticristo.
Taluni, ogni volta che sentono che qualcuno è negativo o debole, sono estremamente felici. In particolare, quando vedono che qualcuno disturba la vita della chiesa e compie azioni cattive per gettarne nel caos il lavoro, o constatano che un altro crea problemi alla cieca, si sentono particolarmente soddisfatti e non vedono l’ora di far partire i fuochi d’artificio e festeggiare. Cosa c’è che non va in queste persone? Perché gioiscono così tanto per le disgrazie altrui? Perché, in quel momento cruciale, non riescono a stare a fianco di Dio, difendendo gli interessi della Sua casa? Costoro non sono forse miscredenti? Non sono forse lacchè di Satana? Tutti voi dovreste considerare se mostrate o meno tali comportamenti e anche verificare se intorno a voi vi sono individui di questo tipo e capire come discernerli, soprattutto quando vedete persone malevole che compiono azioni malvagie: qual è il vostro atteggiamento? Siete solo degli astanti che si godono lo spettacolo o rischiate anche voi di imboccare questa strada? Siete persone di questo genere? Alcuni non riflettono così su sé stessi. Non amano vedere il lato buono degli altri; preferiscono quando tutti sono peggiori di loro: è allora che provano gioia. Per esempio, quando vedono che qualcuno che si spende per Dio viene potato, o quando qualcuno che crede veramente in Dio trasgredisce, si rallegrano segretamente e dicono: “Ah, anche il tuo giorno è arrivato. Ti sei speso per Dio: come ti sta andando? Hai subito un torto, vero? Hai subito una perdita, giusto? A cosa ti serve spenderti? Parli sempre con sincerità, e ora ti stanno potando, non è vero? Te lo meriti!” Perché sono così contenti? Stanno trovando gioia nelle disgrazie altrui? Sono forse individui senza cuore? Quando vedono che qualcuno causa intralci al lavoro della casa di Dio, sono felici, e lo sono anche quando vedono che l’opera della casa di Dio subisce una perdita. Cos’è che li rende felici? Pensano: “Finalmente qualcuno che, come me, non ama la verità, ha causato una perdita agli interessi della casa di Dio e non si sente affatto in colpa”. Questo è ciò che li rende felici. Non è una cosa malvagia? (Sì.) È estremamente malvagia! Vi sono persone simili tra di voi? Ci sono individui che per la maggior parte del tempo non intonano neppure una melodia, ma non appena si accorgono che qualcuno ha commesso un errore, improvvisamente iniziano a cantare, ondeggiando il corpo, con l’aria estremamente compiaciuta e pensano: “Oggi ho finalmente ricevuto una buona notizia. Sono così felice che mangerò un paio di ciotole di riso in più!” Che razza di indole è questa? È malvagità. Non verseranno una sola lacrima né si sentiranno tristi per un solo secondo perché gli interessi della casa di Dio hanno subito delle perdite. Non si sentono in colpa, non provano dolore o dispiacere. Al contrario, sono felici e contenti perché qualcuno ha commesso un errore che ha causato perdite agli interessi della casa di Dio e ha recato vergogna al Suo nome. Questa non è forse malvagità? Non è forse un segno del possesso dell’indole malvagia degli anticristi? Anche questo è un segno.
Si dice che alcuni membri dei gruppi evangelici siano oratori eloquenti. Ascoltano sermoni da anni e hanno riassunto una serie di dottrine, sono pieni di aria fritta ovunque vadano, non sono mai a corto di parole quando predicano, il che dimostra pienamente i loro doni e la loro eloquenza. Alcuni considerano questi individui come molto capaci e decidono di seguirli. Che cosa affermano alla fine? “Dato che ascoltiamo la condivisione di questa persona, non dobbiamo ascoltare i sermoni del Supremo; non dobbiamo neppure ascoltare le parole di Dio. La condivisione di costui li sostituisce”. Tali individui non sono in pericolo? (Sì.) Sono in grande pericolo. Amano le azioni e i comportamenti degli anticristi, così come la loro insolenza, irragionevolezza e malvagità. Amano ciò che amano gli anticristi e provano avversione per ciò di cui essi provano avversione. Amano la conoscenza, il sapere, le dottrine e le varie teorie teologiche, le eresie e le falsità predicate dagli anticristi. Adorano queste cose. Fino a che punto le adorano? Pronunciano queste parole persino nei loro sogni notturni. È una cosa grave? Quando la loro adorazione raggiunge questo livello, queste persone possono ancora seguire Dio? Qualcuno potrebbe dire: “No, fanno ancora parte della chiesa, credono ancora in Dio”. Non ne hanno ancora avuto l’opportunità. Una volta trovati la persona o l’oggetto che vogliono adorare, sono capaci di lasciare Dio in qualsiasi momento. Questo non è un segno di possesso dell’indole malvagia degli anticristi? (Sì.) Siete in grado di discernere queste persone quando le vedete? (Sì.) In passato, forse non conoscevate la gravità di tali questioni. Ora, se incontraste di nuovo tali individui, avreste ancora in mente delle domande su di loro? Le ignorereste? (No.) Avete quindi acquisito un po’ di discernimento nei confronti di costoro? (Sì.) Questi sono alcuni dei segni e delle informazioni che rivelano. Vale a dire che, una volta che hanno un’opportunità o una posizione, o qualcuno li fuorvia, essi sono in grado di tradire Dio in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. È possibile scorgere le loro rivelazioni e la loro indole malvagia? Ci sono delle tracce visibili? (Sì.) Dovrebbero esserci. Se non le avessi menzionate, potreste pensare: “Chi mostra questi segni? Chi li rivela? Nessuno, non ho visto nessuno”. Grazie alla Mia discussione a proposito di questi segni, non avete forse scoperto l’esistenza di siffatti individui? Alcuni di loro sono seguaci, altri sono leader e lavoratori. Questo è il terzo segno del possesso dell’indole malvagia degli anticristi.
Coloro che possiedono l’essenza malvagia degli anticristi hanno un altro segno distintivo, un tratto che hanno tutti in comune. Questi individui, con il pretesto di amare la verità e di desiderare la vera via, vengono a frequentare i sermoni, acquisiscono varie conoscenze e contenuti relativi alla verità e si dotano di teorie e conoscenze teologiche, di cui poi si servono per ingaggiare battaglie verbali con i leader e i lavoratori, usandole per condannare certi individui, per fuorviarne e persuaderne altri e persino per dare la cosiddetta cura, assistenza e irrigazione a certe persone. Tuttavia, un punto mostra chiaramente che non sono amanti della verità. Qual è questo punto? È che, per quanto queste persone si preparino e predichino, non fanno altro che parlare e dire cose, semplicemente armandosi, ma non gestiscono mai nulla secondo le verità principi. Cosa significa “mai”? Significa che non sanno dire una sola parola veritiera, non sono mai stati sinceri e non hanno mai pagato il prezzo della rinuncia ai vantaggi del prestigio. A prescindere dall’occasione, quando parlano e agiscono compiono sempre il massimo sforzo a favore della propria fama, del proprio guadagno e del proprio prestigio. Nonostante dall’esterno sembrino pagare il prezzo e amare la verità, la loro essenza malvagia rimane immutata. Qual è qui il problema? Da un lato, queste persone non cercano mai le verità principi nelle loro azioni. Dall’altro lato, benché conoscano le verità principi e la via della pratica, non li praticano. Questo è un segno che possiedono l’essenza malvagia degli anticristi. Indipendentemente dal fatto che godano o meno di prestigio, che svolgano il loro dovere di diffondere il Vangelo o che siano leader o lavoratori, qual è la loro caratteristica? Sanno solo articolare le giuste dottrine, ma non fanno mai le cose giuste. Questa è la loro caratteristica. Discutono di dottrine con maggiore chiarezza di chiunque altro, ma fanno cose peggiori di chiunque altro: non è forse malvagità? Questo è il quarto segno del fatto che possiedono l’essenza malvagia degli anticristi. Verificate voi stessi e valutate se intorno a voi ci sono molte persone che possiedono tale essenza. Dopo che li ho elencati, potete valutare se intorno a voi ci sono o meno molte persone di questo tipo. Che percentuale rappresentano? Tra loro ci sono più leader o semplici credenti? Alcuni di voi prima non pensavano che solo i leader avessero la possibilità di diventare anticristi? (Prima era così.) Allora, questo punto di vista è cambiato ora? Gli anticristi non diventano tali perché hanno prestigio; erano tali anche quando non ne avevano. È solo che, il caso vuole, finiscono in una posizione di leadership e le loro vere caratteristiche di anticristi vengono rapidamente esposte, proprio come un fungo che, con la giusta temperatura e il giusto terreno, fermenta rapidamente, rivelando il suo vero volto. In assenza di un ambiente adatto, potrebbe essere necessario un po’ più di tempo perché venga rivelata la loro natura essenza, ma questa rivelazione più lenta non significa che manchino di tale natura. Con una siffatta natura, è inevitabile che le persone agiscano e rivelino degli aspetti, e questi comportamenti rivelati sono segni e caratteristiche dell’essenza malvagia degli anticristi. Una volta che possiedono questi segni e queste caratteristiche, possono essere classificati come anticristi.
DiteMi, la pratica della verità e la gestione delle questioni secondo le verità principi richiedono varie scuse e giustificazioni? (No.) Fintanto che si possiede un cuore sincero, è possibile mettere in pratica la verità. Coloro che non lo fanno non si giustificano forse con varie scuse? Per esempio, quando fanno qualcosa di sbagliato, vanno contro i principi, e qualcuno li corregge, sono in grado di ascoltare? No. Il fatto che non ascoltino è l’unica cosa che conta? In che modo sono malvagi (Trovano una scusa per persuaderti, convincendoti che hanno ragione.) Trovano un’interpretazione che sia in linea con le tue nozioni e fantasie, poi usano un insieme di teorie spirituali che siano in linea con la verità e che tu sia in grado di riconoscere e accettare per convincerti, indurti ad assecondarli e farti credere sinceramente che hanno ragione loro, il tutto per raggiungere il loro obiettivo di ingannare e controllare le persone. Questa non è forse malvagità? (Sì.) È davvero malvagità. È chiaro che hanno fatto qualcosa di sbagliato, sono andati contro i principi e la verità con le loro azioni e hanno mancato di praticare la verità, eppure se ne escono con una serie di giustificazioni teoriche. Questo è veramente malvagio. È come un lupo che mangia una pecora; mangiare le pecore è, fin dalle origini, nella natura del lupo e Dio ha creato questo tipo di animale per mangiare le pecore: le pecore sono il suo cibo. Ma dopo averla mangiata, il lupo trova ancora varie scuse. Cosa ne pensi? Rifletti: “Hai mangiato la mia pecora e ora vuoi farmi credere che spettava a te mangiarla, che era ragionevole e appropriato che la mangiassi e che dovrei persino ringraziarti”. Non provi rabbia? (Sì.) Mentre sei arrabbiato, quali sono i tuoi pensieri? Pensi: “Questo tizio è troppo malvagio! Se vuoi mangiarla, fallo pure, sei fatto così; un conto è mangiare la mia pecora, un altro è inventarsi un mucchio di ragioni e scuse e chiedermi in cambio di sentirmi grato nei tuoi confronti. Questo non è confondere il bene con il male?” Questa è malvagità. Quando un lupo vuole mangiare una pecora, quali scuse trova? Il lupo dice: “Agnellino, oggi devo mangiarti perché devo vendicarmi del fatto che mi hai insultato l’anno scorso”. L’agnello, sentendosi offeso, risponde: “L’anno scorso non ero neppure nato”. Quando il lupo si rende conto di essersi sbagliato e di aver calcolato male l’età dell’agnello, ribatte: “Beh, allora non lo conteremo, ma devo comunque mangiarti perché l’ultima volta che ho bevuto l’acqua di questo fiume, tu l’hai insudiciata, quindi devo fartela pagare”. L’agnello risponde: “Io sono a valle del fiume e tu sei a monte. Come potrei insudiciare l’acqua a monte? Se vuoi mangiarmi, fallo. Non cercare scuse varie”. Questa è la natura del lupo. Non è forse malvagità? (Sì.) La malvagità del lupo è la stessa del gran dragone rosso? (Sì.) Questa descrizione si adatta perfettamente al gran dragone rosso. Esso vuole arrestare le persone che credono in Dio e vuole accusarle di crimini. Quindi, prima crea certe facciate e fabbrica certe voci e poi le pubblicizza ovunque per indurre tutti quanti a sollevarsi e a condannarti. Imputa a coloro che credono in Dio molteplici accuse, come “disturbo dell’ordine pubblico”, “divulgazione di segreti di Stato” e “sovversione dei poteri dello Stato”. Diffonde anche voci secondo cui avresti commesso vari reati e ti imputa queste accuse. Va bene se ti rifiuti di ammetterli? È una questione legata al fatto che tu li ammetta o meno? No. Una volta che ha deciso di arrestarti, proprio come un lupo intenzionato a mangiare una pecora, cerca varie scuse. Il gran dragone rosso crea certe facciate, sostenendo che abbiamo fatto qualcosa di male quando, in realtà, sono state altre persone a farlo. Scarica la colpa su di noi e incastra la chiesa. È possibile ragionarci? (No.) Perché non ci si può ragionare? Puoi discutere in modo chiaro con esso? Credi che se ci discuti e gli spieghi la situazione, non ti arresterà? Ne hai un’opinione troppo elevata. Prima che tu possa finire di parlare, ti prenderà per i capelli, ti sbatterà la testa contro il muro e ti chiederà: “Sai chi sono io? Sono un diavolo!” A ciò farà seguito un duro pestaggio, insieme a giorni e notti di interrogatori alternati a torture, dopodiché comincerai a comportarti bene. A questo punto, ti renderai conto che: “Qui non c’è spazio per i ragionamenti; questa è una trappola!” Il gran dragone rosso non discute con te; pensi forse che crei queste facciate involontariamente, per caso? Dietro di esso si cela un complotto, e ha già pianificato la mossa successiva. Questo è solo un preludio alle sue azioni. Alcuni potrebbero ancora pensare: “Non capisce le questioni legate al credere in Dio; se glielo spiego, andrà tutto bene”. Riesci a spiegarlo con chiarezza? Ti ha incastrato per qualcosa che non hai fatto: sei ancora in grado di spiegarlo chiaramente? Quando ti ha incastrato, non sapeva che non eri stato tu? Ignora forse chi è il colpevole? Lo sa benissimo! Allora perché dà la colpa a te? Perché è te che sta catturando. Pensi che, quando ti incolpa, non sappia che ti sta trattando ingiustamente? Vuole trattarti ingiustamente, arrestarti e perseguitarti. Questa è malvagità.
Chiunque sia in possesso dell’essenza malvagia degli anticristi non prova avversione per la verità e la odia nella propria essenza. In cuor suo, non accetta minimamente la verità e non ha alcuna intenzione di praticarla. Se ritieni che non comprenda la verità e tenti di condividere con lui su di essa, quale sarà il risultato? Sbatterai contro un muro: hai trovato la persona sbagliata. Un individuo del genere non accetta la verità e tu non dovresti fare condivisione con lui; dovresti invece dargli una lezione e trattarlo con severità, dicendo: “Da quanto tempo svolgi il tuo dovere? Come hai potuto trattare il tuo dovere come una cosa di poco conto? È opera tua? Chi stai sfidando? Non sei contro di me, sei contro Dio e la verità!” Non è il caso di dargli una lezione? È utile parlargli della verità? No. Perché no? Perché è un lupo, non una pecora smarrita o randagia. Un lupo può forse praticare la verità? No. Qual è la natura del lupo? (La malvagità.) Nel momento in cui vede una pecora, inizia a sbavare, gli occhi gli si riempiono di immagini di cibo delizioso, e la pecora è destinata a essere la sua provvista. Questa è la sua natura, questa è la malvagità. Se gli dici: “Le pecore sono così pietose e mansuete; ti prego, non mangiarle. Scegli un altro animale feroce da mangiare, va bene?”, è forse in grado di capire? No. Quella è la sua natura. Taluni non praticano la verità e trovano varie scuse: questa è la loro natura. Qual è questa natura? È la malvagità. A prescindere da quanto le loro azioni siano meschine, ribelli o palesemente contrarie ai principi, vogliono comunque salvare la faccia; anche se vanno contro la verità, vogliono farlo in modo grandioso e dignitoso. Questa non è forse malvagità? Violare la verità è una cosa positiva o negativa? (Negativa.) Com’è possibile fare qualcosa di negativo in modo grandioso, dignitoso e onorevole? Non è un po’ strano cercare di combinare questi due aspetti? Questa è la malvagità: questi sono il comportamento e la manifestazione di coloro che possiedono l’essenza malvagia degli anticristi. Potrebbe sembrare contraddittorio, ma è proprio così che operano, questa è la loro indole e questo è ciò che rivelano. Nutrono odio nei confronti della verità, e non la accettano mai: questo è l’anticristo, questa è la sua natura essenza malvagia. Quanti elementi ci sono nell’essenza malvagia degli anticristi? (Quattro.) Sono quattro in totale. Questi quattro segni non ti bastano per discernere? La malvagità contiene, per definizione, elementi insidiosi e ingannevoli e, quando tali elementi si fanno estremi, vengono classificati come un’indole malvagia. Gli anticristi incarnano questo tipo di indole malvagia.
3 settembre 2019