9. Solo se ci affidiamo a Dio possiamo trovare la fede
Dio Onnipotente dice: “È solo da dentro la tua fede che sarai in grado di vedere Dio e, quando avrai fede, Dio ti porterà a perfezione. Senza fede non può farlo. Dio ti elargirà qualsiasi cosa tu speri di ottenere. Se non avrai fede, non potrai essere perfezionato e non sarai in grado di vedere le azioni di Dio, e tantomeno la Sua onnipotenza. Quando confiderai nel fatto di vedere le Sue azioni nell’esperienza pratica, Dio ti apparirà illuminandoti e guidandoti da dentro. Senza quella fede, Dio non potrà farlo. Se hai perso speranza in Dio, come potrai sperimentare la Sua opera? Pertanto, solo quando avrai fede e non nutrirai dubbi nei confronti di Dio, solo quando avrai un’autentica fede in Lui qualsiasi cosa faccia, Egli ti illuminerà dandoti luce attraverso le tue esperienze, e solo allora riuscirai a vedere le Sue azioni. Queste cose si ottengono tutte attraverso la fede. La fede arriva solo attraverso il raffinamento, e in assenza di raffinamento non può maturare. A che cosa si riferisce questa parola: ‘fede’? Fede è la convinzione veritiera e il cuore sincero che gli esseri umani dovrebbero possedere quando non possono vedere o toccare qualcosa con mano, quando l’opera di Dio non è in linea con le nozioni umane, quando va oltre l’umana portata. È questa la fede di cui parlo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Le parole di Dio ci dicono che è fondamentale avere fede in Lui. Non importa a quali prove siamo sottoposti o quanto siano grandi le nostre difficoltà, Dio vuole che tutti credano nelle Sue parole e abbiano fede in Lui, che Gli si affidino sinceramente e cooperino con Lui. Solo così è possibile testimoniare, attraverso l’esperienza, l’onnipotenza e la sovranità di Dio e le Sue gesta. Grazie alla Sua guida, ne ho fatto esperienza diretta.
La mattina del 18 novembre 2016, ho ricevuto un messaggio dall’Italia: un fratello più anziano scriveva di sentirsi spiritualmente arido e voleva notizie sulla Chiesa di Dio Onnipotente. Da quelle righe si percepiva con quale urgenza desiderasse e attendesse il ritorno del Signore. Ho iniziato a comunicare con lui servendomi della traduzione automatica. Diceva di essere deluso dalla corruzione e depravazione della Chiesa Cattolica, quindi dal 1991 aveva cercato per lungo e per largo una vera Chiesa. Aveva anche letto i libri di Witness Lee e di Watchman Nee ma non aveva mai ricavato vero sostentamento spirituale. Aggiungeva che una vita senza il Signore era dolorosa, priva di importanza e di speranza. Ha visto online alcuni video e immagini della Chiesa di Dio Onnipotente ed è rimasto subito catturato. Gli è sembrata immediatamente una vera Chiesa e voleva saperne di più. Dalle sue parole traspariva l’ansia della sua ricerca e questo accresceva la mia di ansia. Ero un fiume straripante di cose che volevo dirgli, ma non riuscivo a esprimerle in italiano. Volevo leggergli le parole di Dio Onnipotente, però la traduzione in italiano non era ancora stata pubblicata. Volevo fargli vedere alcuni video sul Vangelo, ma nemmeno in quel caso erano disponibili le versioni in italiano. Non sapeva parlare altre lingue, quindi l’unica cosa che potevo mandargli era un video musicale, perchè la musica e la danza sono una lingua universale. Dopo averlo visto, era ancora più ansioso e mi ha supplicato: “Avvisami subito appena la Chiesa avrà un sito in italiano”. Questo mi ha ricordato una cosa che Dio Onnipotente ha detto: “Come tramanderai le cose che hai visto e sperimentato ai miserabili, poveri e devoti credenti che hanno fame e sete di giustizia e aspettano che tu li pasca? Che tipo di individui attende che tu li pasca? Riesci a immaginarlo? Sei consapevole del fardello che porti sulle spalle, del tuo compito e della tua responsabilità? Dov’è il tuo senso di missione storica? In che modo presterai un buon servizio come maestro nella prossima epoca? Hai un forte senso del ruolo di maestro? Come spiegheresti il concetto di signore di tutte le cose? È davvero il signore di tutte le creature viventi e di tutta la materia del mondo? Quali progetti hai per il progresso della fase successiva dell’opera? Quante persone attendono che tu diventi il loro pastore? Il tuo è un compito gravoso? Sono poveri, miserabili, ciechi e smarriti, e nel buio gemono chiedendo: ‘Dov’è la via?’. Quanto bramano che la luce, come una stella cadente, scenda all’improvviso e disperda le forze delle tenebre che hanno oppresso gli uomini per così tanti anni! Chi può sapere con quanta ansia sperino e come si struggano giorno e notte per questo? Questi uomini, che soffrono profondamente, rimangono imprigionati in oscure segrete, senza speranza di liberazione, anche nel giorno in cui la luce passa sfolgorando; quando smetteranno di piangere? Questi spiriti fragili, cui non è mai stato concesso alcun riposo, patiscono una terribile sventura e sono stati a lungo relegati a questa condizione da corde spietate e dall’immobilità della storia. Chi ha mai udito il suono dei loro gemiti? Chi ha mai considerato la loro miserevole condizione? Hai mai pensato a quanto sia addolorato e inquieto il cuore di Dio? Come può Egli tollerare di vedere l’umanità innocente, che ha creato con le Sue Stesse mani, patire un simile tormento?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come devi affrontare la tua missione futura?”). Dopo aver letto queste parole, ho capito che Dio ci ha affidato il compito di diffondere il Vangelo e portare testimonianza. Però, nonostante l’urgenza con cui ci richiede ciò, mi sentivo le mani legate. Non potevo portare testimonianza per la Sua opera degli ultimi giorni. Da anni quel fratello si arrampicava sugli specchi, smarrito nell’oscurità, ma io non potevo aiutarlo a ricevere il nutrimento delle parole di Dio. Che sensazione tremenda! Mi veniva da piangere quando leggevo i suoi messaggi, mi sentivo proprio tra l’incudine e il martello. Se mi fossi tirata indietro, avrei ritardato la sua ricerca della vera via, da lui tanto desiderata. Se avessi proseguito, sarei dovuta ricorrere a strumenti traduttivi poco affidabili, visto che non parlavo l’italiano. Strumenti che si rivelavano poco accurati perfino nelle cose semplici, figuriamoci con i termini spirituali. Come si poteva fare? Era come essere muta. Gli occhi erano ben aperti, ma non potevo fare nulla. Ho anche pensato di chiedere a un fratello o a una sorella che sapesse parlare l’italiano, ma non riuscivo a trovare nessuno di adatto. A quel punto, non sapevo davvero cosa fare e ho pensato: “Le uniche parole che so dire in quella lingua sono ‘Ciao’ e ‘Arrivederci’. Per quanto mi possa sforzare, non potrò mai portare testimonianza all’opera di Dio degli ultimi giorni”. Mi sentivo veramente triste.
La mattina dopo, sul presto, mi è arrivato un suo messaggio: diceva che, al suo risveglio, la primissima cosa a cui aveva pensato era chiedermi notizie sulla Chiesa di Dio Onnipotente. Continuava a scrivermi online, accrescendo la mia ansia. Ho subito pregato: “Caro Dio, non ho mai studiato l’italiano e non so proprio come condividere il Vangelo con questo fratello. Dio, Ti prego, guidami”. Appena dopo la preghiera, mi è venuto in mente questo passo contenente le Sue parole: “Devi aver fede nel fatto che tutto è nelle mani di Dio e che gli esseri umani stanno semplicemente collaborando con Lui. Se sei sincero, Dio lo vedrà e aprirà per te tutte le vie, facendo sì che le difficoltà non siano più tali. Devi avere fede in questo” (“L’accesso alla vita è di particolare importanza per la fede in Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). “Non dovete preoccuparvi di niente mentre svolgete il votro dovere; purché tu usi tutta la tua forza e tutto il tuo cuore. Dio non ti renderà le cose difficili né ti costringerà a fare ciò di cui non sei capace” (“L’accesso alla vita è di particolare importanza per la fede in Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Questo passo ha rinforzato la mia fede e il mio coraggio. Ogni cosa è nelle mani di Dio, è vero; nulla è impossibile a Lui. Quando siamo in difficoltà, ciò che Egli desidera da noi, più di ogni altra cosa, è sincerità e cooperazione; ci chiede di fidarci e affidarci sinceramente a Lui, di fare del nostro meglio per collaborare con Lui. Allora, ci aiuterà a risolvere i problemi. Ma, di fronte a quel tipo di difficoltà, ho capito che nel mio cuore non c’era un posto per Dio. Vivevo immersa nelle mie nozioni e fantasie, convinta di non poter comunicare normalmente con quel fratello, dato che non parlavo la sua lingua, quindi non c’era modo di portare testimonianza all’opera di Dio. Ero impantanata in questa difficoltà, mi sentivo negativa e riluttante. Come era possibile che ricevessi la guida di Dio e testimoniassi le Sue gesta? Dovevo affidarmi veramente a Dio e fare ogni cosa in mio potere per cooperare con Lui, nella certezza che mi avrebbe dischiuso un cammino. Questi pensieri mi hanno portato subito alla mente alcuni versetti della Bibbia in italiano. Li avevo risistemati due sere prima di profetizzare l’opera di Dio degli ultimi giorni. Ho pensato di usare quelli per comunicare con il fratello. Quindi, una mattina glieli ho inviati per agevolare la nostra comunicazione. Che bella sorpresa, il pomeriggio stesso! Ho scoperto che era stato pubblicato il trailer italiano del film “Il mistero della pietà”. Gliel’ho mandato immediatamente. Ha detto che aveva capito quale fosse l’argomento del film, le profezie bibliche sul ritorno del Signore. Mi ha chiesto emozionato: “Il Signore è ritornato? Si trova in Cina? Come Si chiama ora?” In quel momento, mi è sembrato una pecorella smarrita che all’improvviso sente la voce del pastore e ne cerca la fonte ovunque. Con le lacrime agli occhi, ho risposto: “Si chiama Dio Onnipotente, di Egli si profetizza nell’Apocalisse, ‘Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente’ (Apocalisse 1:8)”. A quel punto, ho capito che ogni fase del Suo governo è strettamente legata all’altra. Non conoscevo l’italiano, a parte qualche formula di saluto ma, grazie a questa esperienza, ho capito che era la guida di Dio a permettermi di comunicare agevolmente con quel fratello, e avevo anche ottenuto qualche risultato. Ho compreso che tutto è nelle mani di Dio, che dovremmo fidarci e affidarci a Lui, con cuore sincero e pienamente disposto alla cooperazione.
In seguito, ho affrontato un’altra prova. Questo fratello mi chiedeva in continuazione quando gli avrei portato testimonianza sull’opera di Dio degli ultimi giorni. Anch’io ero impaziente di farlo, ma persisteva ancora la stessa barriera linguistica e non trovavo un fratello né una sorella che mi desse una mano. Se mi fossi rivolta a un non credente, quello non avrebbe capito i termini spirituali e probabilmente non avrebbe fatto un buon lavoro. Tutti questi pensieri mi causavano non poca disperazione. Non sapevo cosa fare. Ero come la gatta sul tetto che scotta. Mi sono rivolta a Dio, più e più volte: “O Dio, ho le mani legate. Non so cosa fare adesso, e non so nemmeno cosa dovrei imparare da questa situazione. Ti prego, guidami e mostrami un cammino”. Dopo questa preghiera, mi è venuto in mente Mosè che attraversa il Mar Rosso. Egli affrontò ogni genere di avversità mentre guidava gli Israeliti fuori dall’Egitto, ma non perse mai la fede in Dio. Pregò e cooperò con Lui, testimoniando tanti dei Suoi prodigi. Se non avesse dovuto affrontare quelle prove, il Mar Rosso, l’esercito che li inseguiva, i 40 anni nel deserto, come avrebbe potuto avere tanta fede e testimoniare? Se non avessi riscontrato quelle difficoltà nel mio dovere, come avrei potuto ricavare una vera fede in Dio? Ovviamente, io non avevo dovuto attraversare il Mar Rosso. E, da quando avevo conosciuto quel fratello online, Dio mi aveva sempre offerto un percorso, e io avevo testimoniato numerosi Suoi prodigi, sapevo che dovevo avere più fede in Dio e affidarmi a Lui. Allora, mi sono subito resa conto che, attraverso quelle avversità, Dio voleva perfezionare la mia fede e il mio affidamento a Lui per donarmi una comprensione più pratica della Sua onnipotenza e sovranità tramite le mie esperienze concrete. Una volta compresa la volontà di Dio, ero certa che mi avrebbe offerto un percorso. Ci siamo dati appuntamento online e gli altri hanno chiesto a una sorella quindicenne di farci da interprete, dato che aveva studiato l’italiano. Quando ho saputo che aveva solo quindici anni, mi è venuto da pensare, a me stessa e a lei. Anch’io ero molto giovane, non credevo in Dio da tanto e non avevo mai predicato il Vangelo. Un’adolescente avrebbe fatto al caso mio? Mi avrebbe aiutata per davvero? Ero piuttosto titubante. Poi ho sentito che leggeva le parole di Dio in un italiano fluente e che riusciva a memorizzare nuove parole rapidamente: ho provato stupore, ma anche vergogna. Dio aveva messo insieme tutte le persone giuste per l’opera di diffusione del Vangelo. Mi sono venute in mente queste Sue parole: “Quando la bocca di Dio pronuncia un impegno o una promessa, tutte le cose servono alla sua realizzazione e vengono manovrate ai fini della realizzazione, e tutte le creature vengono orchestrate e disposte sotto il dominio del Creatore e svolgono ciascuna il suo ruolo e la sua funzione. Questa è la manifestazione dell’autorità del Creatore” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Attraverso quell’esperienza, ho compreso che Dio mi avrebbe guidata, purché mi fossi affidata a Lui, e così avrei assistito ai Suoi prodigi.
Una volta trovata questa interprete, sono finalmente riuscita a comunicare normalmente con quel fratello. Mi sono sentita davvero sollevata. Ma, di lì a poco, il mio desiderio di affidarmi a Dio si era affievolito; la sorella aveva altri impegni importante e non poteva più aiutarmi. La notizia mi ha fatta crollare. C’erano ancora tante cose che volevo dire a quel fratello, per permettergli di gettare le fondamenta sulla vera via. Ma, senza la mia interprete, non potevo fare molto. Poi mi hanno parlato di un tale che cercava la vera via ed era stato fuorviato dai pettegolezzi diffusi dal PCC e dalla comunità religiosa, per cui non aveva il coraggio di approfondire. Temevo che, se non fosse stato irrigato per tempo, anche questo fratello italiano sarebbe stato ostacolato. Mi sentivo impotente e non sapevo proprio cosa fare. Poi, un giorno, ho visto che il fratello aveva condiviso questo post sulla sua pagina: “Amici, fratelli e sorelle, Gesù Cristo è ritornato! Gioite!” Leggere quel post mi ha fatto gelare il sangue: aveva oltre 3.000 religiosi tra gli amici. Bastava una manciata di anticristi in mezzo a loro: lo avrebbero fuorviato e turbato, se la sarebbe vista brutta. Ero in grande apprensione, quindi mi sono presentata dinanzi a Dio in preghiera: “O Dio, senza un interprete, questo fratello non può essere irrigato subito e temo che si tiri indietro, ingannato dai ragionamenti altrui. Come dovrei sperimentare le Tue parole e imparare da questa situazione? Ti prego, guidami”. Dopo aver pregato, ho letto alcune parole di Dio: “Gli esseri umani trascorrono gran parte del tempo vivendo in uno stato di inconsapevolezza. Non sanno se sia giusto fare affidamento su Dio o su sé stessi. Poi, il più delle volte, scelgono di fare affidamento su sé stessi, sulle condizioni e sugli ambienti favorevoli che li circondano, nonché su persone, eventi e cose che li circondano e che sono vantaggiosi per loro. Ecco in che cosa riescono meglio gli esseri umani. Ciò in cui riescono peggio è fare affidamento su Dio e guardare a Lui con ammirazione, perché ritengono che guardare a Dio con ammirazione sia un fastidio troppo grande: non Lo vedono né Lo percepiscono, e ritengono che fare così sia vago e poco realistico. Perciò gli esseri umani hanno i peggiori risultati in questa lezione, e il loro accesso qui è il più superficiale. Se non impari a guardare a Dio con ammirazione e a fare affidamento su di Lui, non vedrai mai l’opera che Dio compie su di te, né la guida e l’illuminazione che Egli ti offre. Se non riesci a vedere queste cose, allora gli interrogativi riguardo all’esistenza di Dio, alla Sua guida su ogni cosa nella vita dell’umanità si concluderanno, nel profondo del cuore, con un punto di domanda e non con un punto fermo o un punto esclamativo. ‘Dio guida ogni cosa nella vita dell’umanità?’ ‘Dio osserva nel profondo del cuore dell’uomo?’ Per quale motivo poni queste domande? Se non fai davvero affidamento su Dio o non guardi a Lui con ammirazione, non potrai generare una vera fede in Dio. Se non sai generare una vera fede in Dio, allora quei punti di domanda ci saranno sempre per ogni cosa che Dio fa, e non ci saranno punti fermi” (“I credenti devono iniziare dallo scrutare a fondo le tendenze malvagie del mondo” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Le parole di Dio mi hanno svegliata e ho finalmente compreso che Lo avevo di nuovo dimenticato. Quando Egli mi aveva messo in una situazione in cui mi sono sentita impotente, in cui non riuscivo a comunicare e non sapevo cosa fare, ho visto in Lui la mia àncora di salvezza. Però, con le condizioni e le persone giuste, mi sono subito affidata agli altri e basta, perché credevo fosse più pratico. Quella giovane sorella era venuta in mio aiuto nel momento del bisogno e sapevo che era opera di Dio. Ma, quando mi chiedevo se il fratello avrebbe accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, credevo ciò dipendesse interamente da quell’interprete. Ancora non avevo una fede sincera in Dio. Ho ripensato a queste parole del Signore Gesù: “Il Padre Mio che Me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre” (Giovanni 10:29). Le pecorelle di Dio ascoltano la Sua voce. Non vi sono pettegolezzi, menzogne o avversità che possano ghermire il popolo di Dio dalle Sue mani. Questo è segno della Sua autorità. Dovevo credere nelle Sue parole, svolgere il mio dovere e battere ogni sentiero per condividere con quel fratello. Non spettava a me decidere se voci o bugie lo avrebbero fuorviato.
Ho letto, in seguito, queste parole di Dio Onnipotente: “Satana corrompe l’umanità da migliaia di anni. Ha compiuto innumerevoli atti malvagi, ha ingannato una generazione dopo l’altra e ha commesso crimini atroci nel mondo. Ha maltrattato l’uomo, l’ha ingannato, l’ha sedotto, inducendolo a opporsi a Dio, e ha commesso atti malvagi che hanno confuso e ostacolato ripetutamente il piano di gestione di Dio. Eppure, sotto l’autorità di Dio, tutte le cose e le creature viventi continuano ad attenersi alle regole e alle leggi disposte da Dio. In confronto all’autorità di Dio, la malvagità e l’imperversare di Satana sono davvero orrendi, disgustosi e spregevoli, davvero meschini e fragili. Anche se Satana si muove in mezzo a tutte le cose create da Dio, non è in grado di indurre il minimo cambiamento nelle persone, negli esseri e negli oggetti comandati da Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a lasciar correre. Ogni cosa è sottoposta al Suo dominio, è vero, e nessuno può porre ostacoli a ciò che Dio vuole fare. Nessuno può privarLo delle Sue pecorelle. Chi non fa parte del Suo gregge un giorno verrà smascherato ed eliminato. Ciò è segno della Sua autorità e del Suo potere. Mi era chiaro che non comprendessi affatto Dio. Ne ero un esempio vivente. Prima di accettare l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, per cinque anni avevo ascoltato le menzogne del mondo religioso e del PCC. Anche se ho incontrato numerosi ostacoli, le parole di Dio mi hanno portata ad accettare la Sua opera degli ultimi giorni. E ora, che diffondano pure tutte le eresie e le menzogne che vogliono, non mi possono intralciare: continuerò a seguire Dio Onnipotente. Anzi, mi aiutano a vedere con maggiore chiarezza l’orribile volto di Satana e rafforzano la mia fede nel seguire Dio. Questo è possibile solo grazie alle Sue parole. Ho ripensato allo scambio di messaggi con quel fratello, che durava da quasi un mese. Non avevamo una lingua comune e non riuscivamo a comunicare in modo normale, ma abbiamo proseguito fino a quando non ha accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. Ha anche detto di voler diffondere il Vangelo e fondare una Chiesa in Italia. Sarebbe stato possibile ottenere lo stesso risultato senza la guida di Dio, senza le Sue parole che conquistano tutti? Era evidente che non capissi affatto Dio. Quando diffondevo il Vangelo, dicevo sempre che l’autorità di Dio non ha eguali e non esiste forza che possa ostacolarNe l’opera, ma continuavo ad analizzare le cose in maniera logica. Di fronte alla difficoltà di una barriera linguistica, temevo che quel fratello sarebbe stato sviato dalle voci e dalle menzogne degli anticristi. Vivevo nella paura. Mentre, in realtà, se avesse accolto o meno la vera via dipendeva solo da Dio, è stato tutto decretato da Lui. Invece di nutrire timori infondati, dovevo limitarmi a fare bene il mio dovere ed essere responsabile. A quel punto, ho pregato Dio, pronta a sottomettermi al Suo dominio e a quanto Egli predispone. Con mia sorpresa, di lì a poco, la sorella quindicenne mi ha scritto per dirmi che era libera e poteva riprendere a farmi da interprete. Finalmente potevo comunicare senza impaccio con quel fratello italiano.
Anche se a volte mi sentivo assolutamente demoralizzata e a tratti ero tremendamente ansiosa mentre condividevo il Vangelo con quel fratello, quando mi affidavo davvero a Dio, testimoniavo senza fine la Sua guida e le Sue gesta. Ho capito che la Sua opera intera è compiuta da Lui Stesso e la mia fede in Lui è cresciuta. Tutto ciò era segno della Sua grazia e misericordia. Un tempo pensavo che, diffondendo il Vangelo, avrei salvato gli altri ma poi mi sono resa conto che, nel frattempo, sperimentavo l’opera e le parole di Dio. Attraverso quell’esperienza, io, il san Tommaso che vede solo se crede, ho davvero sperimentato l’autorità e la lealtà di Dio. Proprio come dicono queste Sue parole: “Quando alcuni incontrano una difficoltà particolarmente spinosa, quando non hanno nessuno a cui rivolgersi, e quando si sentono particolarmente impotenti, ripongono la loro unica speranza in Dio. Come sono le loro preghiere? Qual è il loro stato d’animo? Sono sincere? In quel momento, c’è qualche sofisticazione? È solo quando ti fidi di Dio come se fosse l’ultimo appiglio cui aggrapparti per salvare la tua vita, sperando che Egli ti aiuterà, che il tuo cuore è sincero. Anche se forse non hai detto molto, il tuo cuore si è già smosso. Cioè, tu dai il tuo cuore sincero a Dio, ed Egli ascolta. Quando Dio ascolta, Egli vede le tue difficoltà e ti illuminerà, ti guiderà e ti aiuterà” (“I credenti devono iniziare dallo scrutare a fondo le tendenze malvagie del mondo” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Dio ci richiede di praticare sinceramente e sperimentare le Sue parole attraverso le persone, gli eventi e le cose che quotidianamente ci troviamo davanti e mentre svolgiamo il nostro dovere. Solo così possiamo conoscere Dio per davvero, e temerLo. La mia esperienza mi ha insegnato ad apprezzare questa cosa. Sia lodato Dio Onnipotente!