1. Cosa sono la Chiesa di Dio e i gruppi religiosi
Parole di Dio attinenti:
Che cos’è di preciso la casa di Dio? Per definirla dal punto di vista teorico, la casa di Dio è un luogo in cui regna la verità, una congregazione di persone i cui principi per la pratica sono le parole di Dio. […] La casa di Dio è il luogo in cui Dio opera e parla, in cui Dio salva gli esseri umani, in cui si mettono in pratica e si portano a compimento le parole di Dio, in cui si possono realizzare senza impedimenti gli scopi e la volontà di Dio, in cui si applica e si attua il piano di gestione di Dio. Insomma, la casa di Dio è il luogo in cui Dio detiene il potere, in cui regnano le parole di Dio e la verità; è un luogo in cui nessun individuo può esercitare la propria autorità, gestire le proprie attività o realizzare i propri desideri, programmi o grandi progetti.
Tratto da “Considerano la casa di Dio un loro dominio personale” in “Smascherare gli anticristi”
In ogni fase dell’opera di Dio ci sono determinate richieste all’uomo. Tutti coloro che sono nella corrente dello Spirito Santo sono posseduti dalla presenza e dalla disciplina dello Spirito Santo, mentre coloro che non sono nella corrente dello Spirito Santo sono sotto il dominio di Satana e privi di qualsiasi opera dello Spirito Santo. Le persone che sono nella corrente dello Spirito Santo sono coloro che accettano la nuova opera di Dio e vi collaborano. Se coloro che sono in questa corrente sono incapaci di collaborare e di mettere in pratica la verità richiesta da Dio in questo periodo di tempo, allora saranno disciplinati e, nel peggiore dei casi, abbandonati dallo Spirito Santo. Coloro che accettano la nuova opera dello Spirito Santo, vivranno nella Sua corrente, riceveranno la cura e la protezione dello Spirito Santo. Coloro che sono disposti a mettere la verità in pratica sono illuminati dallo Spirito Santo, mentre coloro che non sono disposti a mettere la verità in pratica vengono disciplinati dallo Spirito Santo e possono persino venire puniti. Indipendentemente da quale tipo di persone siano, purché siano nella corrente dello Spirito Santo, Dio Si assumerà la responsabilità di coloro che accettano la Sua nuova opera per amore del Suo nome. Coloro che glorificano il Suo nome e sono disposti a mettere in pratica la Sua parola riceveranno le Sue benedizioni; coloro che Gli disobbediscono e non mettono in pratica la Sua parola subiranno la Sua punizione. Le persone che sono nella corrente dello Spirito Santo sono coloro che accettano la nuova opera e, dal momento che la hanno accettata, dovrebbero collaborare in modo adeguato con Dio e non comportarsi come ribelli che non adempiono al proprio dovere. Questa è la sola richiesta di Dio all’uomo. Non è così per coloro che non accettano la nuova opera: essi sono fuori della corrente dello Spirito Santo e la disciplina e il rimprovero dello Spirito Santo non si applicano a loro. Tutto il giorno, costoro vivono nella carne e nelle loro menti, e tutto ciò che fanno è secondo la dottrina prodotta dall’analisi e dalla ricerca dei loro cervelli. Non sono queste le richieste della nuova opera dello Spirito Santo, né tanto meno è collaborazione con Dio. Coloro che non accettano la nuova opera di Dio sono privi della Sua presenza e, per di più, sprovvisti delle benedizioni e della protezione di Dio. La maggior parte delle loro parole e azioni si attiene alle passate richieste dell’opera dello Spirito Santo, che sono dottrina, non verità. Tale dottrina e regola sono sufficienti a provare che il fatto di riunirsi insieme di queste persone non è altro che religione; non sono i prescelti, né l’oggetto dell’opera di Dio. L’assemblea di tutti loro può chiamarsi soltanto un grande congresso religioso, non una Chiesa. Questo è un fatto inalterabile. Essi non hanno la nuova opera dello Spirito Santo; quello che fanno sembra pregno di religiosità, ciò che vivono sembra intrisa di religiosità; ma non possiedono la presenza e l’opera dello Spirito Santo, tanto meno sono idonei a ricevere la disciplina o l’illuminazione dello Spirito Santo. Queste persone sono cadaveri senza vita, larve prive di spiritualità. Non hanno alcuna conoscenza della ribellione e resistenza dell’uomo, né di tutta l’iniquità operata dall’uomo, tanto meno conoscono tutta l’opera di Dio e la Sua presente volontà. Non sono che gentaglia, persone ignoranti e meschine, indegne di essere chiamate credenti! Nulla di ciò che fanno ha attinenza con la gestione di Dio, tanto meno può compromettere i Suoi piani. Le loro parole ed azioni sono troppo disgustose, troppo patetiche e semplicemente indegne di alcuna menzione. Nulla di ciò che fanno coloro che non sono all’interno della corrente dello Spirito Santo, ha qualcosa a che fare con la nuova opera dello Spirito Santo. A causa di ciò, indipendentemente da cosa facciano, sono privi della disciplina dello Spirito Santo e, per di più, privi della Sua illuminazione. Perché sono tutte persone che non hanno amore per la verità e che sono state detestate e rifiutate dallo Spirito Santo. Sono chiamati operatori di iniquità perché camminano nella carne e fanno qualsiasi cosa piaccia loro sotto l’insegna di Dio. Mentre Dio opera, essi Gli sono deliberatamente ostili, e corrono nella direzione opposta alla Sua. La mancanza di collaborazione dell’uomo con Dio è la suprema ribellione in sé, dunque queste persone che deliberatamente vanno contro Dio non riceveranno in particolar modo la loro giusta punizione?
Tratto da “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”
“Ora Io vi dico che c’è qui qualcosa di più grande del tempio. Se sapeste che cosa significa: ‘Voglio misericordia e non sacrificio’, non avreste condannato gli innocenti; perché il Figlio dell’uomo è Signore del sabato” (Matteo 12:6-8). A cosa si riferisce qui la parola “tempio”? Per farla semplice, indica un edificio alto e imponente, e nell’Età della Legge il tempio era il luogo in cui i sacerdoti adoravano Dio. Quando il Signore Gesù disse: “C’è qui qualcosa di più grande del tempio”, a chi si riferiva “qualcosa”? Chiaramente, “qualcosa” è il Signore Gesù incarnato, perché solo Lui era più grande del tempio. Che cosa dissero queste parole alle persone? Di uscire dal tempio. Dio era già uscito e non operava più al suo interno, pertanto gli uomini avrebbero dovuto cercarNe le orme fuori dal tempio e seguirNe i passi nella nuova opera. Il Signore Gesù pronunciò queste parole perché, sotto la legge, le persone erano arrivate a considerare il tempio qualcosa di più grande di Dio Stesso. Vale a dire che adoravano il tempio invece di Dio, perciò il Signore Gesù le ammonì di non adorare gli idoli ma Dio, perché Egli è supremo. Così disse: “Voglio misericordia e non sacrificio”. È evidente che ai Suoi occhi la maggior parte delle persone sotto la legge non adorava più Jahvè, bensì si dedicava semplicemente al processo del sacrificio, e il Signore Gesù stabilì che esso coincideva con l’“adorazione degli idoli”. Questi adoratori di idoli consideravano il tempio qualcosa di più grande e di più nobile di Dio. Nel loro cuore c’era solo il tempio, non Dio, e se avessero perso il tempio, avrebbero perso la propria dimora. Senza il tempio non avevano alcun luogo in cui adorare e offrire sacrifici. La loro cosiddetta dimora è il posto in cui operavano sotto il vessillo dell’adorazione di Dio Jahvè, che permetteva loro di restare nel tempio e di badare ai propri affari. I loro cosiddetti sacrifici consistevano soltanto nel portare avanti i loro vergognosi intrallazzi personali sotto la maschera dello svolgimento del servizio nel tempio. Questo era il motivo per cui, a quel tempo, le persone consideravano il tempio più grande di Dio. Poiché lo usavano come copertura, e usavano i sacrifici come maschera per imbrogliare gli uomini e Dio, il Signore Gesù pronunciò queste parole per mettere in guardia le persone. Se le applicate al presente, sono ancora ugualmente valide e pertinenti. Sebbene oggi gli esseri umani abbiano sperimentato un’opera di Dio diversa da quella sperimentata dagli uomini nell’Età della Legge, la sostanza della loro natura è la stessa.
Tratto da “L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso III” in “La Parola appare nella carne”
Qualunque sia il numero di persone che compiono il loro dovere in una Chiesa, che siano due o decine, nel momento in cui perdono l’opera dello Spirito Santo non stanno più facendo esperienza dell’opera di Dio, con cui non hanno alcun legame e in cui non svolgono alcun ruolo. Sono diventate un gruppo religioso. Queste persone non sono forse in grande pericolo? Quando devono affrontare problemi non ricercano mai la verità e non agiscono secondo i principi di verità, ma sono soggette alle disposizioni e alle manovre degli esseri umani. Molti addirittura, nel compiere il loro dovere, non pregano mai né ricercano i principi di verità; si limitano a chiedere e a fare come dicono gli altri, agendo secondo i loro suggerimenti. Qualunque direzione gli altri indichino, la seguono. Nella loro fede ritengono che la ricerca della verità sia vaga e fastidiosa, mentre affidarsi agli altri e fare ciò che dicono è facile e assai concreto, perciò fanno ciò che è più semplice e indolore, interpellando gli altri e facendo tutto ciò che dicono. Di conseguenza, anche se credono da molti anni, quando devono affrontare un problema non si presentano mai dinanzi a Dio pregando e ricercando la Sua volontà e la verità, per poi conseguire una comprensione della verità e agire e comportarsi secondo la volontà di Dio: non hanno mai avuto una tale esperienza. Simili persone mettono davvero in pratica la fede in Dio? Mi domando: perché, non appena certe persone entrano a far parte di un gruppo, è facile per loro cambiare forma, passando istantaneamente da persone che credono in Dio a persone che credono nell’uomo e da persone che seguono Dio a persone che seguono l’uomo? Perché cambiano così rapidamente? Perché si comportano così anche se credono in Dio da tanti anni? Credono in Dio da tanti anni, ma stranamente non hanno mai avuto Dio nel cuore. Non hanno mai avuto alcun legame con Lui. Le loro azioni, le loro parole, la loro vita, il loro comportamento e il loro modo di fare le cose, perfino il loro modo di compiere il dovere e di prestare servizio a Dio (tutto ciò che fanno, tutti i comportamenti che manifestano, tutto ciò che esprimono e perfino ogni loro pensiero o idea), niente di tutto questo ha alcun legame con la fede in Dio. Allora queste persone sono forse veri credenti? La somma degli anni trascorsi nella fede può forse rivelare la levatura della loro fede in Dio? Dimostra forse che abbiano un rapporto normale con Dio? Certamente no.
Tratto da “Soltanto vivendo costantemente al cospetto di Dio si può percorrere il cammino verso la salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”
Se, nella fede in Dio, le persone trattano la verità come una serie di regole a cui aderire, la loro fede non sarà soggetta a trasformarsi semplicemente in un mucchio di cerimonie religiose? E che differenza c’è tra tali cerimonie religiose e il cristianesimo? Queste persone potrebbero anche essere più profonde ed evolute nel loro modo di esprimersi ma, se la loro fede si è ridotta solamente a una serie di regole e a una sorta di cerimonia, allora non vuol dire forse che si è trasformata nel cristianesimo? (Sì, è così.) Ci sono delle differenze tra i vecchi insegnamenti e i nuovi; ma, se gli insegnamenti non sono niente di più che un tipo di teoria e sono diventati esclusivamente una forma di cerimonia o di regolamento per le persone, e se, parimenti, le persone non sono in grado di guadagnare la verità né di servirsene per avere accesso alla verità realtà, allora la loro fede non è forse diventata identica al cristianesimo? In sostanza, questo non è il cristianesimo? (Sì, lo è.) Dunque, nel vostro comportamento e nel compimento dei vostri doveri, in quali cose possedete prospettive e condizioni identiche o simili ai fedeli del cristianesimo? (Nell’adesione alle regole e nel munirci di lettere e dottrine.) (Nel concentrarci sull’apparenza dell’essere spirituali e del mettere in mostra una buona condotta e sull’essere devoti e umili.) Esteriormente cercate di mostrare una buona condotta, facendo del vostro meglio per infiocchettarvi di una sorta di apparenza spirituale, e fate alcune cose che sono relativamente approvate nel novero delle nozioni e delle fantasie degli uomini, fingendovi virtuosi. Salite sul pulpito più alto a predicare lettere e dottrine, insegnando alle persone a fare del bene, a essere virtuose e a comprendere la verità; predicate la dottrina spirituale, dicendo le giuste cose in materia spirituale; vi atteggiate a persone spirituali e una spiritualità superficiale traspare in tutto ciò che dite e fate, eppure non ricercate mai la verità nel praticare e nel compiere il vostro dovere. Non appena vi trovate di fronte a un problema, non agite che secondo la volontà umana, mettendo Dio da parte. Non avete mai agito in linea con la verità principio, né avete la minima idea di cosa la verità sia, quali siano le intenzioni di Dio o quali i Suoi requisiti nei confronti dell’uomo; non avete mai preso sul serio simili questioni né tantomeno ve ne siete preoccupati. Tali azioni esteriori e condizioni interne delle persone, vale a dire, questo tipo di fede, includono il timore verso Dio e l’evitare il male? Se non c’è collegamento tra la fede delle persone e la ricerca della verità, esse credono o no in Dio? Indipendentemente da quanti siano gli anni di fede in Dio di coloro che non posseggono alcun collegamento con la ricerca della verità, essi sono davvero in grado di temere Dio ed evitare il male, oppure no? (Non lo sono.) Qual è, allora, il comportamento esteriore di tali persone? Che tipo di cammino esse possono percorrere? (Il cammino dei farisei.) Passano il tempo a munirsi di che cosa, se non lettere e dottrine? Non trascorrono forse i loro giorni ad armarsi, rivestirsi di lettere e dottrine per rassomigliare di più ai farisei e alle persone che presumibilmente servono Dio, e per sembrare più spirituali? Qual è mai la natura di tutte queste azioni? L’adorazione di Dio? Una fede genuina in Lui? (No, affatto.) E, allora, cosa stanno facendo queste persone? Stanno ingannando Dio; non stanno facendo altro che aderire alle fasi di una prassi e partecipare a cerimonie religiose. Sventolano la bandiera della fede e celebrano riti religiosi, nel tentativo di raggirare Dio al fine di conseguire il loro scopo, ossia essere benedette. Tali persone non adorano affatto Dio. In definitiva, non finiranno proprio come i membri della Chiesa che in apparenza seguono Dio e che in apparenza credono in Lui e Lo seguono?
Tratto da “Soltanto vivendo costantemente al cospetto di Dio si può percorrere il cammino verso la salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”
Come denomina Dio la religione di coloro che credevano in Jahvè? Ebraismo. Sono diventati una sorta di gruppo religioso. Come definisce Dio la religione di coloro che credono in Gesù? (Cristianesimo.) Agli occhi di Dio, ebraismo e cristianesimo sono gruppi religiosi. Perché Dio li definisce così? Fra tutti coloro che sono membri di questi corpi religiosi definiti da Dio, ce ne sono alcuni che Lo temono e fuggono il male, che compiono la Sua volontà e seguono la Sua via? (No.) Dunque potete vedere se, agli occhi di Dio, coloro che Lo seguono nominalmente sono tutte persone che Egli riconosce come credenti in Lui? Hanno tutti un legame con Lui? Potrebbero essere tutti oggetto della Sua salvezza? (No.) Così arriverà un giorno in cui vi ridurrete a ciò che Dio considera un gruppo religioso? (È possibile.) Essere ridotti a un gruppo religioso sembra inconcepibile. Se le persone diventano parte di un gruppo religioso agli occhi di Dio, saranno salvate da Lui? Appartengono alla casa di Dio? (N0.) Dunque, cerchiamo di ricapitolare: queste persone che credono nominalmente nel vero Dio ma che Egli considera parte di un gruppo religioso, quale strada percorrono? Si potrebbe dire queste persone percorrono il cammino in cui sventolano la bandiera della fede senza mai seguire la Sua via, credono in Dio senza mai adorarLo, e invece Lo dimenticano? Vale a dire, percorrono il cammino del credere in Dio ma non seguono la via di Dio e Lo dimenticano; il loro è un cammino in cui credono in Dio ma adorano Satana, adorano il diavolo, provano a svolgere una gestione tutta loro e cercano di fondare il loro regno. Non è forse questa la sostanza? Questo tipo di persone ha qualche legame con il piano di gestione di Dio per la salvezza dell’uomo? (No.) A prescindere da quante siano le persone che credono in Dio, appena le loro fedi sono definite da Dio come appartenenza a una religione o a un gruppo, significa che Egli ha già deciso che non possono essere salvate. Perché dico questo? Una banda o folla di persone che è priva dell’opera e della guida di Dio e che non Lo adora affatto, chi adorano? Chi seguono? Formalmente e nominalmente seguono una persona, ma chi seguono in realtà? Nei loro cuori riconoscono Dio ma, in effetti, sono soggette alla manipolazione, alle disposizioni e al controllo umani. Seguono Satana, il diavolo; seguono le forze che sono ostili a Dio, che sono Sue nemiche. Dio potrebbe salvare un branco di simili persone? (N0.) Perché no? Sono capaci di pentirsi? (No.) Sventolano la bandiera della fede, portano avanti imprese umane, conducono una propria gestione e vanno contro il piano di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità. Il loro esito finale è essere detestate e rifiutate da Dio; Egli non potrebbe proprio salvarle, e loro non potrebbero assolutamente pentirsi, sono già state prese da Satana. Sono totalmente nelle sue mani.
Tratto da “Soltanto vivendo costantemente al cospetto di Dio si può percorrere il cammino verso la salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”