Quando interagisco con gli amici e con la famiglia e mi imbatto in una situazione che mi infastidisce, tendo ad infuriarmi. Mi sento abbastanza male per questo. Voglio chiedere: “Come dovrebbe uno interagire con gli altri e vivere una normale umanità?”

23 Giugno 2021

Parole di Dio attinenti:

Che si arrabbi davanti agli altri o alle loro spalle, ognuno ha un’intenzione e uno scopo differenti. Forse sta costruendo la propria reputazione o difendendo i propri interessi, tutelando la propria immagine o salvando la faccia. Alcuni cercano di limitare la collera mentre altri sono più sconsiderati ed esplodono quando vogliono, senza il minimo ritegno. In sintesi, la collera dell’uomo deriva dalla sua indole corrotta. Qualunque scopo abbia, viene dalla carne e dalla natura; non ha nulla a che vedere con la giustizia e l’ingiustizia perché nulla nella natura e nella sostanza dell’uomo corrisponde alla verità. Pertanto, la rabbia dell’umanità corrotta e l’ira di Dio non possono essere accostate. Senza eccezione, il comportamento di un uomo corrotto da Satana ha origine nel desiderio di salvaguardare la corruzione e si fonda sulla corruzione; perciò la collera dell’uomo non può essere accostata all’ira di Dio, per quanto ciò possa apparire opportuno in teoria.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”

Quando un uomo ha raggiunto una condizione di prestigio, spesso fatica a controllare il proprio umore, e non perde occasione per esprimere insoddisfazione e dare libero sfogo alle sue emozioni; va spesso su tutte le furie senza una ragione evidente, in modo da mettere in evidenza la sua capacità e far sapere anche agli altri che il suo prestigio e la sua identità sono diversi da quelli delle persone comuni. Naturalmente anche le persone corrotte e di basso rango perdono frequentemente il controllo. La loro collera dipende sovente da un danno ai loro vantaggi personali. Per proteggere il prestigio e la dignità personali, spesso l’umanità corrotta sfoga le proprie emozioni e mette a nudo la propria arroganza. L’uomo si abbandonerà a esplosioni di collera e darà libero sfogo alle sue emozioni per difendere l’esistenza del peccato, e con tali azioni l’uomo esprime la sua insoddisfazione; esse traboccano di impurità, di macchinazioni e intrighi, della corruzione e malvagità dell’uomo, e soprattutto sono colme delle ambizioni e degli sfrenati desideri dell’uomo. Quando la giustizia è osteggiata dalla malvagità, l’uomo non esplode di rabbia per difenderne l’esistenza; al contrario, quando le forze della giustizia sono oggetto di minacce, persecuzioni e aggressioni, l’uomo tende a passar sopra, sottrarsi o tirarsi indietro. Mentre davanti alle forze del male l’atteggiamento dell’uomo è quello di assecondarle servilmente. Pertanto, lo sfogo umano è una manifestazione delle forze maligne, un’espressione della condotta malvagia dilagante e inarrestabile dell’uomo carnale.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”

Se le persone devono credere in Dio e amarLo, allora hanno un prezzo da pagare. Anziché cercare di agire in un certo modo esteriormente, dovrebbero cercare la vera comprensione nel profondo del cuore. Se sei entusiasta di cantare e ballare, ma sei incapace di mettere in pratica la verità, si può dire che ami Dio? Amare Dio richiede la ricerca della Sua volontà in tutte le cose; richiede che sondi il tuo animo quando ti succede qualcosa, cercando di cogliere la volontà di Dio, e cercando di vedere qual è la volontà di Dio in quello che ti accade, ciò che Egli desidera tu raggiunga e come dovresti essere attento alla Sua volontà. Per esempio: si verifica qualcosa che ti richiede di sopportare delle difficoltà ed è in quel momento che dovresti capire qual è la volontà di Dio e come rispettarla. Non devi soddisfare te stesso: innanzitutto, metti te stesso da parte. Nulla è più abietto della carne. Devi cercare di soddisfare Dio e devi compiere il tuo dovere. Con questi pensieri, Dio ti darà un’illuminazione speciale e anche il tuo cuore troverà conforto. Che si tratti di grandi o piccoli avvenimenti, quando ti accade qualcosa devi prima mettere da parte te stesso e considerare la carne come la più vile di tutte le cose. Più soddisfi la carne, più libertà essa si prende; se la soddisfi una volta, la prossima ti chiederà di più. Di questo passo, gli uomini arrivano ad amare la carne ancora di più. La carne ha sempre desideri stravaganti, pretende sempre di essere soddisfatta e gratificata, che si tratti delle cose che mangi o di quelle che indossi, del fatto di perdere le staffe o di assecondare le tue debolezze e la tua pigrizia… Quanto più soddisfi la carne, tanto più grandi diventano i suoi desideri e più dissoluta diventa, fino al punto in cui nutre concezioni ancora più radicate e disobbedisce a Dio, si esalta e diventa dubbiosa circa l’opera di Dio. Quanto più soddisfi la carne, maggiori sono le sue debolezze; avrai sempre la sensazione che nessuno simpatizzi con le tue debolezze, crederai sempre che Dio abbia esagerato e ti dirai:“Come può Dio essere così duro? Perché non lascia in pace la gente?” Quando gli uomini appagano la carne e la amano troppo, è la loro rovina. Se ami veramente Dio, e non soddisfi la carne, allora vedrai che tutto ciò che Dio fa è così giusto e così buono, e che la Sua maledizione della tua ribellione e il Suo giudizio circa la tua iniquità sono giustificati. Ci saranno momenti in cui Dio ti castigherà e ti disciplinerà, e stravolgerà il tuo ambiente per temprarti, costringendoti a presentarti dinanzi a Lui; e tu sentirai sempre che ciò che Dio sta facendo è meraviglioso. Così avrai la sensazione che la sofferenza non è poi così tanta e che Dio è così amorevole. Se, invece, assecondi le debolezze della carne e affermi che Dio esagera, sentirai sempre dolore, e sarai sempre depresso, e confuso in merito a tutta l’opera di Dio, e ti sembrerà che Dio non comprenda minimamente la debolezza dell’uomo e che sia ignaro delle sue difficoltà. E allora ti sentirai infelice e solo, come se avessi subito una grande ingiustizia e a quel punto inizierai a lamentarti. Quanto più assecondi le debolezze della carne in questo modo, tanto più penserai che Dio esagera, fino al momento in cui starai così male che negherai l’intera opera di Dio e comincerai a opporti a Lui, e diventerai in tutto e per tutto disobbediente. […] Che tu riesca o meno a guadagnarti la vita dinanzi a Dio e quale sarà la tua fine ultima, dipende da quanto saprai ribellarti contro la carne. Dio ti ha salvato, ti ha scelto e predestinato, tuttavia, se oggi non sei disposto a soddisfarLo, non sei disposto a mettere in pratica la verità, a ribellarti contro la tua stessa carne con un cuore che ama veramente Dio, alla fine ti rovinerai, e di conseguenza sopporterai il dolore estremo. Se assecondi sempre la carne, Satana gradualmente ti inghiottirà e ti lascerà senza vita o senza il tocco dello Spirito, finchè arriverà il giorno in cui dentro di te sarà completamente buio. Quando vivrai nelle tenebre, Satana ti terrà prigioniero, non avrai più Dio nel tuo cuore e in quel momento negherai la Sua esistenza e Lo abbandonerai. Quindi, se gli uomini vogliono amare Dio, devono pagare il prezzo del dolore e sopportare le difficoltà. Non vi è alcun bisogno di ostentare un fervore e privazioni esteriori, né di leggere di più e darsi più da fare; piuttosto dovrebbero ignorare le cose che hanno dentro: i pensieri stravaganti, gli interessi personali e le loro considerazioni, nozioni e intenzioni. Questa è la volontà di Dio.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”

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