Come possiamo comprendere la sovranità di Dio e sottometterci alle Sue disposizioni in tutto ciò che incontriamo?

23 Giugno 2021

Parole di Dio attinenti:

Nella vastità del cosmo e del firmamento, infinite creature vivono e si riproducono, seguono la ciclica legge della vita, conformandosi a un’unica regola costante. Coloro che muoiono portano con sé le storie dei vivi e coloro che sono vivi ripetono la stessa tragica storia di coloro che sono morti. E allora il genere umano non può fare a meno di chiedersi: Perché viviamo? E perché dobbiamo morire? Chi è al comando di questo mondo? E chi ha creato questo genere umano? L’umanità è stata veramente creata da Madre Natura? Il genere umano ha davvero il controllo del proprio destino? … Da migliaia di anni l’umanità si pone queste domande, continuamente. Purtroppo, più diventa ossessionata da queste domande, più sviluppa una sorta di brama nei confronti della scienza. La scienza offre una breve gratificazione e appagamento momentaneo della carne, ma è tutt’altro che sufficiente per liberare il genere umano dall’isolamento, dalla solitudine, dal terrore a malapena celato e dall’impotenza profondamente radicati nell’anima. Il genere umano usa solo la conoscenza scientifica che può vedere a occhio nudo e comprendere razionalmente per anestetizzare il proprio cuore, eppure questa conoscenza scientifica non basta a impedirgli di esplorare i misteri. Il genere umano è completamente all’oscuro riguardo all’identità del Sovrano dell’universo e di tutte le cose, e tantomeno conosce l’inizio e il futuro dell’umanità. Il genere umano semplicemente vive, per forza, nel mezzo di questa legge. Nessuno può evitarla e nessuno può modificarla, poiché fra tutte le cose e nei cieli esiste solamente Uno che dall’eternità e in eterno detiene la sovranità su tutte le cose. Egli è Colui che non è mai stato visto dall’uomo, Colui che l’umanità non ha mai conosciuto, nella cui esistenza non ha mai creduto, ma è Colui che ha soffiato l’alito nei progenitori del genere umano e ha dato vita all’umanità. Egli è Colui che rifornisce e nutre il genere umano per la sua esistenza e lo guida fino al giorno d’oggi. Inoltre, Egli e solo Egli è Colui da cui il genere umano dipende per la propria sopravvivenza. Detiene la sovranità su tutte le cose e governa tutte le creature viventi nell’universo. Esercita il dominio sulle quattro stagioni ed è Colui che suscita il vento, il gelo, la neve e la pioggia. Dona il sole al genere umano e porta l’arrivo della notte. Fu Lui che dispose i cieli e la terra, dando all’uomo le montagne, i laghi e i fiumi e tutte le creature viventi che in essi abitano. La Sua opera è ovunque, come pure il Suo potere, la Sua saggezza e la Sua autorità sono ovunque. Ognuna di queste leggi e regole è la materializzazione dei Suoi atti, e ciascuna svela la Sua saggezza e autorità. Chi può esimersi dalla Sua sovranità? E chi può esonerarsi dai Suoi progetti? Tutte le cose esistono sotto il Suo sguardo e inoltre tutte le cose vivono sotto la Sua sovranità. Le Sue opere e il Suo potere lasciano come unica scelta al genere umano quella di riconoscere il fatto che Egli esiste veramente e detiene la sovranità su tutte le cose. Nessun’altra cosa al di fuori di Lui può comandare l’universo, tantomeno può ininterrottamente provvedere al genere umano. Indipendentemente dal fatto che tu sia in grado o meno di riconoscere l’opera di Dio e a prescindere dal fatto che tu creda o meno nell’esistenza di Dio, senza alcun dubbio il tuo destino risiede nelle disposizioni di Dio e certamente Dio deterrà sempre la sovranità su tutte le cose. La Sua esistenza e autorità non dipendono dal fatto che possano o meno essere riconosciute e comprese dall’uomo. Solamente Lui conosce il passato, il presente e il futuro dell’uomo e solamente Lui può determinare il destino del genere umano. Indipendentemente dalla tua capacità di accettare questa realtà, non passerà molto tempo prima che il genere umano assista a tutto ciò con i propri occhi e questo è il fatto che Dio presto metterà in pratica. Il genere umano vive e muore sotto gli occhi di Dio. Vive per la gestione di Dio e quando i suoi occhi si chiudono per l’ultima volta, ciò accade per la stessa gestione. L’uomo va e viene continuamente, avanti e indietro. Senza eccezione, fa tutto parte della sovranità e delle disposizioni di Dio.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 3: L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio”

Dio è Colui che regna su tutte le cose e che le amministra. Ha creato tutto ciò che esiste e lo amministra; inoltre, lo governa e vi provvede. Questo è il Suo status, la Sua identità. Per tutte le cose e per tutto ciò che esiste, la vera identità di Dio è quella di Creatore e di Sovrano di tutte le cose. Questa è la Sua identità, ed Egli è unico tra tutte le cose. Nessuna delle Sue creature – che esse siano parte dell’umanità o del mondo spirituale – può usare alcun mezzo o pretesto per impersonare o sostituire la Sua identità e il Suo status, perché solo una tra tutte le cose possiede questa identità, questo potere, questa autorità e capacità di governare tutte le cose: il nostro unico Dio Stesso. Egli vive e Si muove tra tutte le cose; può innalzarSi fino al luogo più elevato, sopra tutte le cose; può abbassarSi facendoSi uomo, diventando uno di coloro che sono di carne e sangue, trovandoSi faccia a faccia con le persone e condividendone la buona e la cattiva sorte; allo stesso tempo, comanda su tutto ciò che esiste, e decide il suo destino e in quale direzione si muove; inoltre, guida le sorti e la direzione di tutta l’umanità. Un Dio come questo dovrebbe essere adorato, ubbidito e conosciuto da tutti gli esseri viventi. Così, indipendentemente da quale che sia il gruppo e la categoria di uomini a cui appartieni, credere in Lui, seguirLo, riverirLo, accettarNe il dominio e le disposizioni per il tuo destino è l’unica scelta, e la scelta necessaria, per qualunque persona, per qualunque essere vivente. Nell’unicità di Dio, le persone vedono che la Sua autorità, la Sua indole giusta, la Sua sostanza e i mezzi con cui provvede a tutte le cose sono unici; la Sua unicità determina la vera identità di Dio Stesso e il Suo status. Pertanto, tra tutte le creature, se un qualunque essere vivente nel mondo spirituale o tra gli uomini desiderasse prendere il posto di Dio, ciò sarebbe impossibile, come lo sarebbe tentare di impersonare Dio. Questo è un dato di fatto.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”

Dio ha creato tutte le cose e dunque fa sì che tutto il creato sia sotto il Suo dominio e vi si sottometta; Egli comanderà tutte le cose affinché siano nelle Sue mani. Tutto il creato di Dio, compresi gli animali, le piante, gli uomini, le montagne, i fiumi e i laghi, ogni cosa deve essere sotto il Suo dominio. Tutte le cose nei cieli e sulla terra devono essere sotto il Suo dominio. Non hanno altra scelta e devono sottomettersi tutte alle Sue disposizioni. Ciò è stato decretato da Dio ed è la Sua autorità. Dio comanda tutto e ordina e dispone tutte le cose, ciascuna classificata in base alla specie e assegnata a un posto ben preciso, secondo la Sua volontà. Nessuna cosa, per quanto grande, può superare Dio, e tutte servono l’umanità da Lui creata e nessuna osa disobbedirGli o farGli richieste.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”

Vi è un principio fondamentale nel modo in cui il Signore della creazione tratta le creature, che è anche il principio più alto. Il modo in cui Egli tratta le creature si basa totalmente sul Suo piano di gestione e sui Suoi requisiti; Egli non ha bisogno di consultare alcun uomo, né di convincere alcuna persona a essere d’accordo con Lui. Egli fa tutto quel che deve, e tratta le persone comunque debba trattarle, e qualunque cosa faccia o comunque tratti le persone sono tutte cose in linea con i principi, i principi secondo i quali opera il Signore della creazione. In quanto creature, l’unica cosa da fare è sottomettersi; non dovrebbe esserci nessun’altra scelta. Questo cosa dimostra? Dimostra che il Signore della creazione sarà sempre il Signore della creazione; Egli ha il potere e le credenziali per orchestrare e governare a Suo piacimento qualsiasi creatura, e non ha bisogno di una ragione per agire in tal modo. Questa è la Sua autorità. Non una sola creatura, proprio in quanto tale, ha il potere o le credenziali per esprimere un giudizio sul modo in cui il Creatore dovrebbe agire o se ciò che Egli fa sia giusto o sbagliato, né vi è alcuna creatura che abbia le credenziali per scegliere se debba essere governata dal Signore della creazione, essere oggetto delle Sue orchestrazioni o disposizioni. Similmente, non una sola creatura ha le credenziali per scegliere come essere governata dal Signore della creazione o come Egli possa disporre di essa. Questa è la somma verità. Non importa cosa il Signore della creazione abbia fatto alle Sue creature, e non importa come lo abbia fatto: gli uomini che Egli ha creato dovrebbero fare soltanto una cosa: ricercare, sottomettersi, conoscere, e accettare questa realtà messa in atto dal Signore della creazione. Il risultato finale sarà che il Signore della creazione avrà portato a termine il Suo piano di gestione e ultimato la Sua opera, con un avanzamento del Suo piano di gestione privo di impedimenti; nel frattempo, avendo accettato il dominio e le disposizioni del Creatore ed essendovisi sottomesse, le creature avranno ottenuto la verità, avranno compreso la volontà del Creatore e saranno arrivate a conoscere la Sua indole. Vi è un altro principio di cui devo parlarvi: qualunque cosa faccia il Creatore, comunque Si manifesti e che compia azioni grandi o piccole, è pur sempre il Creatore; invece l’intera umanità da Lui creata, qualunque cosa abbia fatto e per quanto sia ricca di talento e di doti, rimane composta da creature. Gli esseri umani creati, per quanto abbiano ricevuto dal Creatore grazia e benedizioni, oppure misericordia, amorevolezza o benevolenza, non devono ritenersi distinti dalle masse, né pensare di poter essere sullo stesso piano di Dio e di essere divenuti di rango elevato tra le creature. Per quanti doni Dio ti abbia concesso o per quanta grazia ti abbia impartito, per quanto ti abbia trattato con gentilezza o ti abbia conferito qualche talento speciale, nulla di tutto ciò è un tuo capitale. Sei una creatura e pertanto rimarrai sempre tale. Non devi mai pensare: “Sono un prediletto nelle mani di Dio. Egli non alzerà le mani su di me. L’atteggiamento di Dio verso di me sarà sempre fatto di amore, affetto e carezze gentili, insieme a paroline di conforto e incoraggiamento”. Al contrario, agli occhi del Creatore tu sei uguale a tutte le altre creature; Dio può utilizzarti come desidera e può anche orchestrarti come desidera, e parimenti può fare in modo che tu svolga qualsiasi ruolo fra persone, eventi e cose di ogni genere. Questa è la conoscenza che si deve avere e la ragionevolezza che bisogna possedere.

Tratto da “Solo ricercando la verità si possono conoscere le azioni di Dio” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”

Dove andrai ogni giorno, cosa farai, in chi o in cosa ti imbatterai, cosa dirai, cosa ti succederà… si può prevedere qualcuna di queste cose? Le persone non possono presagire tutti questi avvenimenti, né tantomeno controllarne l’evoluzione. Nella vita, questi eventi imprevedibili accadono continuamente e sono fenomeni quotidiani. Queste vicissitudini quotidiane e i modi in cui si palesano, o gli schemi secondo cui si svolgono, rammentano costantemente all’umanità che nulla accade per caso, che il corso di sviluppo che queste cose prendono e la loro inevitabilità non possono essere modificati dalla volontà umana. Ogni avvenimento trasmette un’ammonizione dal Creatore all’umanità, e invia anche il messaggio secondo cui gli esseri umani non possono controllare il proprio destino; allo stesso tempo, ogni evento è una confutazione dell’ambizione e del desiderio, entrambi inutili e sfrenati, di prendere in mano il proprio destino da parte dell’umanità. Uno dopo l’altro, questi eventi sono come energici schiaffi che costringono l’umanità a riconsiderare chi, in fin dei conti, governa e controlla il suo destino. Mentre le loro ambizioni e i loro desideri vengono ripetutamente frustrati e distrutti, gli esseri umani arrivano naturalmente a un’accettazione inconsapevole di ciò che il destino ha in serbo, a un’accettazione della realtà, della volontà del Cielo e della sovranità del Creatore. Da queste vicissitudini quotidiane al destino di intere vite umane, non c’è nulla che non riveli i Suoi progetti e la Sua sovranità; non c’è nulla che non invii il messaggio secondo cui “l’autorità del Creatore non può essere superata”, che non trasmetta la verità eterna secondo cui “l’autorità del Creatore è suprema”.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”

Quando affronti i problemi della vita reale, come devi conoscere e capire l’autorità di Dio e la Sua sovranità? Quando non sai come comprenderli, gestirli e sperimentarli, quale atteggiamento devi adottare per mostrare la tua intenzione, il tuo desiderio e la tua realtà di sottomissione alla sovranità e alle disposizioni di Dio? Innanzitutto devi imparare ad aspettare, poi a cercare e quindi a sottometterti. “Aspettare” significa attendere il momento di Dio, attendere le persone, gli eventi e le cose che Egli ha predisposto per te, attendere che la Sua volontà ti si riveli gradualmente. “Cercare” significa osservare e comprendere le intenzioni premurose di Dio nei tuoi confronti attraverso le persone, gli eventi e le cose che Egli ha predisposto, capire la verità attraverso di essi, comprendere cosa gli esseri umani debbano compiere e quali comportamenti debbano tenere, quali risultati e obiettivi Dio intenda raggiungere negli esseri umani. “Sottomettersi”, naturalmente, si riferisce al fatto di accettare le persone, gli eventi e le cose che Dio ha orchestrato, accettando la Sua sovranità e, per suo tramite, arrivando a capire come il Creatore detti il destino dell’uomo, come lo doti della Sua vita e come gli instilli la verità. Tutte le cose sotto le disposizioni e la sovranità di Dio obbediscono a leggi naturali e, se decidi di lasciare che Egli disponga e detti ogni cosa per te, devi imparare ad aspettare, a cercare, a sottometterti. Questo è l’atteggiamento che deve assumere chiunque voglia assoggettarsi all’autorità di Dio, la qualità fondamentale che deve possedere chiunque voglia accettare la Sua sovranità e le Sue disposizioni. Per tenere un simile atteggiamento, per possedere una simile qualità, dovete lavorare più sodo; soltanto così entrerete nella vera realtà.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”

In ogni fase dell’opera che Dio compie dentro le persone, esternamente sembra che si tratti di un’interazione tra le persone, come se tutto nascesse da disposizioni o da interferenze umane. Ma dietro le quinte, ogni fase dell’opera e tutto ciò che accade, è una scommessa fatta da Satana davanti a Dio, una scommessa che richiede che le persone rimangano salde nella loro testimonianza di fede a Dio. Considera quando Giobbe è stato messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio, e ciò che è accaduto a Giobbe era legato alle azioni degli uomini e alla loro interferenza. Dietro ogni passo che Dio compie dentro di voi, vi è la scommessa di Satana con Dio – dietro ogni cosa vi è una battaglia. […] Dovresti sapere che tutto ciò che ti accade è una grande prova, ed è quello il momento in cui Dio ha bisogno che tu renda testimonianza. Dal di fuori, potrebbe non sembrare un grosso problema, ma, quando succedono, queste cose mostrano se ami o meno Dio. Se Lo ami, sarai in grado di rimanere saldo nella tua testimonianza di fede a Dio, mentre se non hai messo in pratica il Suo amore, ciò dimostra che non sei una persona che mette in pratica la verità, che sei privo di verità e di vita, che sei uno scarto! Tutto ciò che accade alle persone è segno che Dio ha bisogno che restino salde nella loro testimonianza di fede verso di Lui. Anche se non ti è successo niente di importante sino a questo momento e non rendi una grande testimonianza, ogni dettaglio della tua vita quotidiana ha attinenza con la testimonianza a Dio. Se puoi guadagnarti l’ammirazione dei tuoi fratelli e delle tue sorelle, dei tuoi familiari e di tutti quanti intorno a te; se, un giorno, i non credenti verranno e ammireranno tutto ciò che fai e vedranno che tutto quello che Dio fa è meraviglioso, allora avrai reso testimonianza. Anche se non hai una comprensione profonda e la tua levatura è bassa, attraverso la perfezione di Dio in te sei in grado di soddisfarLo e di essere consapevole della Sua volontà, mostrando agli altri quale grande opera Egli abbia compiuto in persone di scarsissima levatura. Quando le persone arrivano a conoscere Dio, e diventano vincitori davanti a Satana, fortemente leali verso Dio, nessuno ha più fermezza di questo gruppo di persone, e questa è la più grande testimonianza.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”

Sebbene Giobbe non avesse mai visto Dio e non Ne avesse mai udito le parole con le sue orecchie, Dio aveva un posto nel suo cuore. E qual era l’atteggiamento di Giobbe nei Suoi confronti? Era, come ricordato in precedenza: “Sia benedetto il nome di Jahvè”. La sua benedizione del nome di Dio era incondizionata, indipendente da qualsiasi contesto e senza motivazione. Notiamo che Giobbe aveva dato il suo cuore a Dio, consentendoGli di controllarlo; tutto ciò che pensava, che decideva, e che pianificava nel suo cuore era deposto apertamente davanti a Dio e non nascosto da Lui. Il suo cuore non era in opposizione a Dio, ed egli non Gli aveva mai chiesto di fare niente per lui o di dargli niente, e non nutriva bizzarre idee di guadagnare qualcosa dalla sua adorazione di Dio. Giobbe non parlò di accordi con Dio, e non avanzò alcuna richiesta o pretesa nei Suoi confronti. Egli lodava il nome di Dio a causa della Sua grande potenza e autorità nel governo di tutte le cose, e non era dipendente dalle benedizioni che avrebbe potuto guadagnare o dalle disgrazie che avrebbero potuto colpirlo. Egli credeva che, a prescindere dal fatto che Dio benedica le persone o mandi loro disgrazie, il Suo potere e la Sua autorità non sarebbero cambiati, e quindi, a prescindere dalle circostanze di una persona, il Suo nome doveva essere lodato. Il fatto che l’uomo sia benedetto da Dio avviene a motivo della Sua sovranità, e quando all’uomo succedono disgrazie, è sempre a motivo della Sua sovranità. Il potere e l’autorità di Dio governano e dispongono tutte le cose dell’uomo; i capricci della sorte dell’uomo sono manifestazioni del potere e dell’autorità di Dio e, a prescindere dal punto di vista personale, il nome di Dio dovrebbe essere lodato. Ecco ciò che Giobbe sperimentò e giunse a conoscere negli anni della sua vita. Tutti i pensieri e le azioni di Giobbe raggiunsero le orecchie di Dio, arrivarono di fronte a Lui, e da Lui furono considerati importanti. Dio apprezzava questa conoscenza di Giobbe, e lo teneva in gran conto, perché aveva questo cuore che era sempre in attesa dei Suoi comandi e in ogni luogo, indipendentemente dal tempo o dal posto, accoglieva tutto ciò che gli capitava. Giobbe non avanzò alcuna richiesta a Dio. Ciò che chiedeva a sé stesso era di attendere, accettare, affrontare e obbedire a tutte le disposizioni che venivano da Dio; egli riteneva che questo fosse il suo dovere, ed era proprio ciò che Dio voleva.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso II”

Nella sua fede in Dio, Pietro cercò di soddisfarLo in ogni cosa e di obbedire a tutto ciò che veniva da Lui. Senza mai lamentarsi, fu in grado di accettare nella sua vita il castigo e il giudizio, nonché l’affinamento, la tribolazione e la mancanza, nessuno dei quali riuscì ad alterare il suo amore per Dio. Questo non è forse l’amore supremo per Lui? L’adempimento del dovere di creatura di Dio? Che sia nel castigo, nel giudizio o nella tribolazione, sei sempre in grado di conquistare l’obbedienza fino alla morte e questo è ciò che dovrebbe essere realizzato da una creatura di Dio, questa è la purezza dell’amore per Dio. Se l’uomo riesce ad arrivare a tanto, è una creatura qualificata di Dio e non c’è nulla che soddisfi meglio il desiderio del Creatore. Immagina di essere in grado di lavorare per Dio, ma di non obbedirGli, di essere incapace di amarLo davvero. In questo modo, non solo non avrai compiuto il dovere di creatura di Dio, ma sarai anche condannato da Lui, perché sei una persona che non possiede la verità, che è incapace di obbedirGli e che Gli disobbedisce. Ti preoccupi solamente di lavorare per Lui e non ti curi di mettere in pratica la verità né di conoscere te stesso. Non capisci o non conosci il Creatore, non Gli obbedisci e non Lo ami. Sei per tua natura un individuo disobbediente a Dio e le persone di questo tipo non sono amate dal Creatore.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”

Soltanto coloro che si sottomettono alla sovranità del Creatore possono raggiungere la vera libertà

Poiché le persone non riconoscono le orchestrazioni e la sovranità di Dio, affrontano sempre il destino con aria di sfida, con atteggiamento ribelle, e vogliono sempre sbarazzarsi della Sua autorità e sovranità e delle cose che la sorte ha in serbo, sperando invano di cambiare le proprie circostanze attuali e di modificare il proprio destino. Però non ci riescono mai; vengono frustrate a ogni piè sospinto. Questa lotta, che avviene nel profondo dell’anima, è dolorosa; il dolore è indimenticabile, e nel frattempo si spreca la propria vita. Qual è la causa di questo dolore? La sovranità di Dio o il fatto che una persona è nata sfortunata? Ovviamente nessuna delle due cose. In fondo, la causa è la strada che le persone intraprendono, il modo in cui scelgono di vivere la vita. Alcuni potrebbero non essersi resi conto di queste cose. Tuttavia, quando conosci davvero, quando arrivi veramente a riconoscere che Dio ha la sovranità sul destino umano, quando capisci realmente che tutto ciò che Egli ha progettato e deciso per te è un grande beneficio e una grande protezione, senti che il dolore si alleggerisce gradualmente e che tutto il tuo essere diventa rilassato, libero ed emancipato. A giudicare dalle condizioni della maggior parte delle persone, benché su un piano soggettivo esse non vogliano continuare a vivere come facevano prima, e benché desiderino un sollievo dal dolore, oggettivamente non riescono mai a comprendere davvero il valore pratico e il significato della sovranità del Creatore sul destino umano; non riescono a riconoscere la Sua sovranità e a sottomettervisi veramente, né tantomeno a capire come cercare e accettare le Sue orchestrazioni e disposizioni. Perciò, se gli uomini non riescono a riconoscere davvero che il Creatore ha la sovranità sul destino umano e su tutte le cose dell’uomo, se non riescono a sottomettersi veramente al Suo dominio, sarà difficile per loro non lasciarsi guidare, e ostacolare, dalla nozione secondo cui “ciascuno ha il destino nelle proprie mani”; sarà difficile per loro scrollarsi di dosso il dolore dell’intensa lotta contro il destino e contro l’autorità del Creatore e, inutile dirlo, anche diventare veramente emancipati e liberi, diventare persone che adorano Dio. C’è un modo semplicissimo per scrollarsi di dosso questa condizione: dire addio allo stile di vita precedente, ai precedenti obiettivi esistenziali, riassumere e analizzare il proprio stile di vita, la filosofia, le ricerche, i desideri, gli ideali precedenti e poi confrontarli con la volontà di Dio e con le Sue richieste nei confronti dell’uomo, e vedere se siano coerenti con esse, se racchiudano i giusti valori dell’esistenza, conduce a una maggiore comprensione della verità e consente di vivere con umanità e con sembianze umane. Quando indaghi ripetutamente e analizzi attentamente i vari obiettivi esistenziali che le persone perseguono e i loro vari stili di vita, scoprirai che nessuno di loro rispecchia l’intenzione originaria del Creatore quando ha creato l’umanità. Allontanano tutti le persone dalla Sua sovranità e dalla Sua sollecitudine; sono tutti trappole che rendono gli uomini depravati, e che li conducono all’inferno. Dopo averlo riconosciuto, il tuo compito è accantonare la tua vecchia visione della vita, stare lontano dalle varie trappole, lasciare che Dio si faccia carico della tua esistenza e faccia programmi per te, provare soltanto a sottometterti alle Sue orchestrazioni e alla Sua guida, a non avere scelta e a diventare una persona che adora Dio. Sembra facile, ma è una cosa difficile da fare. Alcuni riescono a sopportarne il dolore, altri no. Alcuni sono disposti a conformarsi, altri no. Coloro che non lo sono non hanno il desiderio e la determinazione di farlo; sono chiaramente consapevoli della sovranità di Dio, sanno perfettamente che è Lui a pianificare e a organizzare il destino umano, eppure scalciano e lottano ancora, non si rassegnano a mettere il proprio destino nelle Sue mani e a sottomettersi alla Sua sovranità e, inoltre, provano risentimento per le Sue orchestrazioni e disposizioni. Dunque ci saranno sempre persone che vogliono vedere da sole di cosa sono capaci; vogliono cambiare il loro destino con le proprie mani o conquistare la felicità con le proprie forze, per vedere se riescano a oltrepassare i limiti dell’autorità di Dio e a ergersi sopra la Sua sovranità. La tristezza dell’uomo non dipende dal fatto di cercare una vita felice, di perseguire la fama e la fortuna o di combattere nella nebbia contro il proprio destino, bensì dal fatto che, dopo aver visto l’esistenza del Creatore, dopo aver scoperto che Egli ha la sovranità sul destino umano, l’individuo non riesce ancora a correggere i propri modi, a tirare fuori i piedi dalla melma, bensì indurisce il proprio cuore e persiste nei propri errori. Preferisce continuare a dibattersi nel fango, competendo ostinatamente contro la sovranità del Creatore, resistendole fino all’amara conclusione, senza il minimo briciolo di pentimento, e soltanto quando giace distrutto e sanguinante decide finalmente di arrendersi e di tornare sui propri passi. Questa è la vera sofferenza umana. Perciò dico che coloro che scelgono di sottomettersi sono saggi, e coloro che scelgono di fuggire sono testardi.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”

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