Come perseguire la verità (21)
Il tema delle condivisioni di questo periodo è stato piuttosto vasto. Quanto riuscite a ricordare? Quanto siete in grado di afferrare? (Dopo che Dio ha finito di fornire le Sue condivisioni, riusciamo a ricordarne una piccola parte. Di altre parti siamo in grado di avere una leggera impressione perché stiamo sperimentando circostanze simili. E per altre parti ancora, non avendo mai vissuto tali situazioni, non siamo in grado di ricordare molto.) Quando vi trovate in certe circostanze, vi giunge un’impressione delle cose su cui abbiamo condiviso? (Un po’. Quando mi trovo ad affrontare circostanze simili, riesco a ricordare quell’aspetto della verità su cui Dio ha condiviso, una o due frasi corrispondenti delle Sue parole, e dopo ricerco queste Sue parole per nutrirmene e sento di avere una qualche direzione.) Avete afferrato i principi? (A questo proposito, io sono piuttosto carente. Non riesco ancora ad afferrare i principi; riesco solo a rapportarmi alle parole di Dio e ad avere un po’ di comprensione.) Sapete che cosa riguardano principalmente la comprensione della verità e il possedere la capacità di comprenderla? Quando qualcuno non possiede la capacità di comprendere la verità, non si dice spesso che “Questa persona non capisce la verità” o “Non ha afferrato questo aspetto delle verità principi”? Non dite spesso qualcosa del genere? (Sì.) Quando si dice che qualcuno comprende la verità e ha la capacità di comprenderla, a cosa ci si riferisce? Ci si riferisce alla comprensione della dottrina rispetto alla verità? (No. La mia interpretazione è che, dopo aver ascoltato le condivisioni di Dio, se una persona possiede la capacità di comprendere la verità, allora può rapportarsi a essa, acquisire conoscenza di sé stessa e trovare i principi per praticare la verità.) Comprendere la verità e avere la capacità di comprenderla riguardano principalmente la capacità di comprendere le verità principi. In altre parole, quando si condivide in merito a una certa verità, non importa quali siano i dettagli e i contenuti specifici, quanti esempi vengano citati o quante questioni o stati vengano discussi: tutto questo contiene una verità principio. Se riesci a capire e ad afferrare questa verità principio, allora possiedi la capacità di comprendere la verità. Cosa significa saper comprendere la verità? Significa essere in grado di comprendere le verità principi e, quando si affrontano le questioni, saper valutare le persone e le cose, comportarsi e agire in base alle verità principi. Questo è ciò che si definisce possedere la capacità di comprendere la verità. Alcuni, in qualunque modo si condivida con loro sulla verità, per quanti esempi si forniscano, per quanti stati si discutano o per quanto specifica sia la discussione, non sanno comunque di quale verità si stia parlando e non sono in grado di valutare le persone e le cose, di comportarsi e di agire in base alle verità principi. Vale a dire, non sanno rapportarsi a esse né applicarle. Nonostante siano capaci di parlare di alcune parole e dottrine per diverse ore, discutendone in modo chiaro e logico, purtroppo non sanno applicare le parole di Dio, non sanno applicare le verità principi per affrontare o gestire i problemi. Questo significa non comprendere le verità principi e non avere la capacità di comprendere la verità. Costoro possono parlare di quante dottrine vogliono, è comunque inutile. Le verità principi sono i criteri di pratica specifici per ogni questione e ogni categoria di cose correlate alla verità. Poiché sono criteri di pratica specifici, sono sicuramente le intenzioni di Dio. Sono gli standard che Dio ti richiede in questioni specifiche, nonché lo specifico percorso di pratica che dovresti intraprendere. Ecco cosa sono le verità principi. Non sono solamente le intenzioni di Dio, ma anche gli standard che Dio richiede alle persone. Poniamo il caso che tu abbia afferrato le verità principi: in tal caso, possiedi la capacità di comprendere la verità. Se possiedi la capacità di comprendere la verità, quando ti troverai ad affrontare delle questioni, praticherai in base alle verità principi. Sarai in grado di procedere in linea con le intenzioni di Dio e di soddisfare i requisiti di Dio. Al contrario, se non comprendi le verità principi, ossia se non possiedi la capacità di comprendere la verità, nulla di ciò che fai si basa sulle verità principi né sulle parole di Dio. Le tue azioni sono prive di una base e di criteri; vale a dire, non hai standard definiti. Pertanto non sei in grado di soddisfare i requisiti di Dio. Per valutare se una persona è in grado di svolgere un lavoro reale, guarda se possiede la capacità di comprendere la verità. Se la possiede, è capace di risolvere i problemi reali. Se non la possiede, per quanta dottrina possa sciorinare, è tutto inutile. Chi ama discutere di parole e dottrine ma non affronta i problemi reali è un fariseo da manuale. Per quanto innumerevoli siano i passi delle parole di Dio che riesci a memorizzare, non serve a nulla. I farisei sapevano citare le Scritture fluentemente, e poi andavano a pregare agli angoli delle strade; tutto ciò che facevano era volto a farsi vedere dalla gente, a mettersi in mostra, non ad affrontare i problemi reali. Gli individui di questo genere si concentrano sul raccogliere ogni tipo di conoscenza spirituale, universalmente lodata e accettata, profonda ed esoterica, di dottrine, parole e slogan, che declamano ovunque. Manifestano persino un buon comportamento di superficie, con cui fuorviano le persone affinché li ammirino e li adorino. Ma quando si tratta di questioni reali, a parte attenersi agli statuti e citare alcune parole e dottrine, non sono in grado di affrontare alcun problema reale. Per quanto riguarda gli stati interiori o l’essenza delle persone e il modo in cui trattare e affrontare tali questioni, non riescono a comprendere nulla né a capire alcuna verità. Sanno solo parlare a vuoto di alcune parole e dottrine. Questo è ciò che viene chiamato un fariseo da manuale. Il motivo per cui i farisei sanno solo discutere di parole e dottrine, ma non affrontare alcun problema reale, è che non comprendono la verità e non riescono a capire l’essenza della questione dall’inizio alla fine. Perciò, quando giunge il momento di affrontare le questioni, ricorrono al pronunciare falsità e all’avanzare punti di vista ridicoli. Non sono in grado di capire a fondo alcuna persona né l’essenza di alcuna questione. Di conseguenza, non sono in grado di risolvere alcun problema. Sono privi della benché minima comprensione abilità. Indipendentemente da quanti sermoni abbiano ascoltato o da quanta dottrina abbiano discusso, non capiscono quali siano le verità principi o le intenzioni di Dio. Nonostante siano mediocri e patetici, sono comunque convinti di capire la verità e si vantano di essere persone spirituali. Questo non è forse miserevole? (Sì.) È miserevole e nauseante. Sono capaci di discutere di moltissime parole e dottrine e persino di seguire certe regole, eppure non sanno risolvere alcun problema concreto. Si limitano a imitare il modo in cui parlano gli altri, dicendo: “Oh, qui è successo qualcosa. Guarda quanto è contorto, bizzarro e insolito lo sviluppo di questa vicenda. Oh, quella persona è priva di coscienza e ragione, ha una cattiva umanità e non possiede consapevolezza di sé. Ogni volta che le succede qualcosa si comporta in modo sconsiderato”. Tu chiedi loro: “Dato questo comportamento, come tratteresti questa persona o in che modo te ne occuperesti? In base a quali principi la gestiresti? Qual è l’essenza del suo comportamento? Un individuo di questo genere è un anticristo o segue il cammino di un anticristo? È un falso leader, oppure semplicemente possiede una cattiva umanità o la sua fede si fonda su basi superficiali?” Ma loro rispondono: “È difficile da decifrare”. Non sanno come dirimere la faccenda e, quando si trovano ad affrontare varie questioni, guardano solo ai fenomeni e alle condizioni di superficie. Quando si tratta specificamente di certi comportamenti, manifestazioni, parole e azioni individuali, sanno solo descriverli o elencarli, o magari approdare ad alcune conclusioni semplici e preliminari, ma non riescono a comprendere l’essenza della questione. Non sanno come trattare o gestire tali persone, come condividere sulla verità per portarle a riflettere, a conoscere sé stesse e a rapportarsi alle parole di Dio, come aiutarle nel loro ingresso nella vita, né come collocarle in modo appropriato quando si tratta di amministrazione e personale. Sanno soltanto parlare di vari comportamenti e condizioni di questa o quella categoria di persone. Quando chiedi loro: “Ti sei occupato di queste persone?”, rispondono: “Non ancora, le sto ancora osservando”. Questo è l’esito. Ciò non denota forse una mancanza di capacità di risolvere i problemi? (Sì.) La mancanza di capacità di risolvere i problemi non indica forse l’incapacità di comprendere la verità? (Sì.) Senza la capacità di comprendere la verità, costoro non sono forse incapaci di comprendere le verità principi? Non è che non capiscono le verità principi perché non hanno ascoltato abbastanza sermoni, ma perché sono privi della capacità di comprendere la verità; non possiedono questa levatura. Allora perché sanno solitamente parlare e discorrere in modo così eloquente? Poiché hanno ascoltato e sperimentato molto e hanno memorizzato tutte queste dottrine, è naturale che siano in grado di discutere di alcune parole e dottrine. Soprattutto coloro che hanno prestato servizio come leader o lavoratori per diversi anni si sono affinati attraverso la pratica regolare, sanno discutere e parlare di varie parole e dottrine, e parlano in modo particolarmente fluido, come se stessero declamando discorsi e saggi. Ma questo non significa che possiedano statura oppure realtà, né che comprendano le verità principi. Dovete essere bravi a discernere simili individui e non dovete lasciarvene fuorviare. Quando vedete qualcuno che durante le riunioni è in grado di parlare ininterrottamente per un giorno o due senza ripetersi, ne siete così impressionati da provare timore reverenziale nei suoi confronti; questo non dimostra forse una mancanza di discernimento? Non dimostra forse che non comprendete la verità? (Sì.) Questo dimostra che non capite la verità. Se tu comprendessi la verità, saresti in grado di discernere se i suoi discorsi contengano o meno i principi di pratica specifici per affrontare determinati stati o problemi. Supponiamo che tu ascolti attentamente e ti renda conto che non c’è una sola sua frase che affronti gli stati o i problemi reali delle persone, che quello che costui sta dicendo è solo un mucchio di slogan, di parole, di dottrine prive di principi, soluzioni specifiche e percorsi concreti di pratica, e che, se anche parla per due o tre giorni, è tutta vuota dottrina. E poniamo il caso in cui i suoi discorsi ti sembrano utili e fruttuosi nel momento in cui li ascolti, ma che dopo averci riflettuto su pensi: “Come risolvo questo problema? Non mi sembra che l’abbia affrontato con quanto ha appena detto”, e quando glielo chiedi di nuovo egli si limita a sciorinare un mucchio di dottrine, al che non hai ancora idea di come procedere. Questo non è forse essere ingannato e raggirato? (Sì.) Sebbene tu non sappia ancora come procedere, comunque ammiri e stimi questo individuo: questo è essere ingannato e raggirato. Non vi capita forse spesso di essere gabbati in questo modo? (Sì.) E, nel ruolo di leader e lavoratori, non siete voi a ingannare spesso gli altri in questo modo? (Sì.) Ora avete capito un po’ meglio cosa significa possedere la capacità di comprendere la verità e cosa sono le verità principi? (Lo capisco un po’ meglio.) Cosa sono le verità principi? (Le verità principi sono determinati criteri da mettere in pratica quando si affrontano realmente le questioni; contengono le intenzioni di Dio e anche certi standard e percorsi da praticare. Se si afferrano le verità principi, si possiede la capacità di comprendere la verità.) Possedere la capacità di comprendere la verità permette di afferrare le verità principi. Questa è la relazione tra le due cose. Non è che, quando comprendi le verità principi, possiedi la capacità di comprendere la verità. Al contrario, è quando possiedi la capacità di comprendere la verità che puoi comprendere le verità principi. Non è così che funziona? (Sì.) Allora, la maggior parte di voi possiede la capacità di comprendere la verità? Siete in grado di comprendere le verità principi contenute in tutti gli argomenti su cui condivido ogni volta? Se sei capace di comprenderli, allora possiedi la capacità di comprendere la verità e possiedi comprensione spirituale. Se, dopo aver ascoltato, ricordi solo certe cose, certi comportamenti o modi di fare specifici che coinvolgono determinate persone o categorie di persone di cui abbiamo parlato durante le condivisioni, ma non capisci quali realmente sono le verità principi su cui stiamo condividendo, e quando affronti una questione non sai come rapportarla ai fatti specifici su cui abbiamo condiviso né come agire in base alle verità principi, allora non possiedi comprensione spirituale. Non possedere comprensione spirituale significa essere privo della capacità di comprendere la verità. Per quanti sermoni ascolti, non comprendi le verità principi, e quando si presentano delle questioni ti senti disorientato; riesci a vedere solo le condizioni e le manifestazioni di superficie e altre cose di questo genere. Non riesci a vedere l’essenza del problema e non sai trovare i percorsi di pratica né il modo di affrontare i problemi. Questo denota una mancanza di comprensione delle verità principi e un’incapacità di comprendere la verità. Persone come queste sono sprovviste di comprensione spirituale. Prendetevi il tempo per riflettere su tali questioni e approfondirle, e approderete a delle conclusioni. Se non riflettete mai su di esse, se siete confusi, allora non possedete autentica comprensione.
Continuiamo a condividere sui contenuti in merito ai quali stiamo condividendo in questo periodo in modo continuativo. Nella riunione precedente, abbiamo discusso la quarta parte dell’abbandonare i perseguimenti, gli ideali e i desideri personali, ossia il tema specifico della “carriera”. Per quanto riguarda questo tema, la corretta comprensione che le persone dovrebbero avere della carriera, o gli specifici percorsi e criteri di pratica che Dio richiede alle persone in relazione alla carriera, abbiamo elencato quattro punti. Quali sono questi quattro punti? (1. Non fare la carità; 2. Accontentarsi di avere cibo e vestiti; 3. Restare fuori dalle varie forze della società; 4. Restare fuori dalla politica.) Abbiamo discusso due di questi quattro punti. Il primo punto è non fare la carità e il secondo è accontentarsi di avere cibo e vestiti. La formulazione specifica di ciascuno di questi quattro punti non costituisce forse i principi di pratica concreti dell’abbandonare la carriera? (Sì.) Questi quattro principi di pratica specifici costituiscono gli standard che Dio richiede all’umanità per quanto riguarda l’abbandonare la carriera. Naturalmente, gli standard che Dio richiede all’umanità sono le verità principi inerenti all’abbandonare la carriera e sono i percorsi di pratica specifici per quando le persone affrontano tali questioni; in altre parole, facendo ciò che sei tenuto a fare entro questo ambito, tu soddisfi i requisiti di Dio, mentre se ti spingi oltre questo ambito vai contro i principi, contro la verità e contro i requisiti di Dio. Per quanto riguarda il tema della carriera, abbiamo condiviso su due principi di pratica: il primo è non fare la carità e il secondo è accontentarsi di avere cibo e vestiti. Per quanto riguarda il primo punto, non fare la carità, abbiamo fornito alcuni esempi specifici e discusso alcune situazioni particolari. Quali sono gli aspetti principali inerenti a questo argomento? Si tratta di ciò che le persone dovrebbero fare in termini di carriera o quando scelgono una professione. Come minimo, il primo punto è quello di non dedicarsi a questioni legate alla beneficenza; è sufficiente dedicarsi soltanto a carriere correlate alla propria vita o al proprio sostentamento. Se sei un dipendente di un’organizzazione caritatevole e lavori per essa solo perché hai risposto a un annuncio di lavoro, questo non equivale a dedicarti a fare la carità: è una situazione particolare. Puoi lavorare per quest’organizzazione e percepire uno stipendio, ma sei solo un impiegato, niente di più che un dipendente che riceve una paga. Per quanto riguarda le attività di questa organizzazione caritatevole, che si tratti di fondazioni, di assistenza sociale, di adozione di bambini o animali orfani, di fornire aiuti agli abitanti di zone svantaggiate oppure colpite da disastri, di accoglienza di rifugiati e così via, queste attività principali non hanno nulla a che fare con te. Non sei tu il principale responsabile e non devi contribuire con il tuo tempo e le tue energie a questa causa caritatevole. Si tratta di una questione completamente diversa. Non stai facendo la carità, sei invece il dipendente di un’organizzazione caritatevole. Non sono cose di natura diversa? (Sì.) Hanno una diversa natura, e questa situazione particolare non costituisce una violazione dei principi. A parte questo, che si tratti di un’attività di beneficenza su piccola o larga scala e indipendentemente dal settore in cui si svolge, non ha nulla a che vedere con te. Non è qualcosa che Dio ti chiede di fare. Non stai violando la verità non facendolo, e se anche lo fai Dio non lo commemora. Poiché il tuo obiettivo è perseguire la verità e la salvezza, non dovresti investire le tue energie e il tuo tempo in questioni che non hanno alcuna correlazione con la salvezza, con il perseguimento della verità o con la sottomissione a Dio, poiché fare la carità non ha alcun valore né significato. Perché non ha alcun valore né significato? Indipendentemente da chi salvi o aiuti, questo non può cambiare nulla. Non può modificare il destino di alcun individuo né risolvere i problemi previsti dal suo destino, e aiutare le persone una volta ogni tanto non significa salvarle veramente. Di conseguenza, alla fine, tali attività sono inutili e prive di qualsiasi valore o significato. Per esempio, alcuni adottano dei lupi: iniziano con uno o due e alla fine ne allevano centinaia o migliaia. La rendono una carriera, investendo tutti i loro risparmi, coinvolgendo l’intera famiglia e dedicandovi tutte le energie dei loro ultimi anni. Tutta la loro energia e tutta la loro vita ruotano intorno a quest’unica cosa e il risultato finale, nonostante il successo nel salvare e proteggere i lupi, è che hanno sprecato una quantità considerevole di tempo e anni in tale faccenda. Non hanno più tempo ed energia per perseguire la verità e svolgere i loro doveri. Pertanto, rispetto all’assolvere i doveri e ricevere la salvezza, qualsiasi impresa, anche se riconosciuta da molte persone e lodata dalla società, non è importante quanto perseguire la salvezza e la verità e assolvere i propri doveri. Non ha lo stesso significato o valore del perseguire queste cose. C’è un’altra questione importante: se sei stato prescelto da Dio e fai parte del Suo popolo eletto, Dio non ti affiderà mai una carriera nell’ambito della beneficenza che possa essere riconosciuta dal mondo o dalla società. Dio non ti affiderà mai simili questioni, nella maniera più assoluta. Se sei uno dei Suoi prescelti, qual è la più grande speranza che Dio nutre per te? È che tu svolga il tuo dovere di essere creato, che tu sappia perseguire la verità e tornare al cospetto di Dio, e che tu riesca a ricevere la salvezza e a rimanere. Questo è ciò che più soddisfa le intenzioni di Dio, ciò che meglio soddisfa le Sue intenzioni, anziché compiere azioni che i membri di questo mondo o di questa società considerano importanti, significative o brillanti. Se sei un prescelto di Dio, ciò che Egli ti affida è il dovere che ti spetta svolgere, esclusivamente in relazione alla Sua opera e al lavoro della chiesa. Nulla di ciò che esula dal lavoro della chiesa e dalla gestione di Dio ti riguarda. Qualsiasi cosa tu faccia, anche se la ritieni buona e sei disposto a farla, non ha valore, non vale la pena di essere commemorata e Dio non la commemora. Che diventi un’eredità senza tempo, che venga ricordato per sempre o che riceva le lodi dei contemporanei, nulla di tutto ciò ha importanza. Per quante persone possano riconoscerlo, non significa che ciò che fai sia approvato o ricordato da Dio. Non significa che ciò che fai sia significativo o di valore. Le opinioni e le valutazioni di questo mondo e di questa società non rappresentano la valutazione di Dio nei tuoi confronti. Pertanto, quando si tratta della carriera, non dovresti sprecare il tuo poco tempo e la tua preziosa energia in imprese prive di significato. Concentra invece le tue energie e il tuo tempo sul dovere che Dio ti ha affidato e su ciò che pertiene al perseguimento della verità e della salvezza. Questo è ciò che ha veramente valore e significato. Vivere in questo modo renderà la tua vita preziosa e significativa. Alcuni adottano migliaia di cani e incentrano ogni giornata sulla cura e la dedizione totale nei loro confronti. Queste persone hanno a malapena il tempo di mangiare e dormire, per non parlare di fare il bucato o parlare con gli altri. I compiti che si assumono si spingono al di là delle loro capacità. Conducono una vita estenuante e miserevole. Questa non è forse una cosa sciocca? (Sì.) Non sei un salvatore, non cercare di diventarlo. Qualsiasi idea di voler salvare o cambiare il mondo oppure usare la tua forza per modificare lo stato attuale o questo mondo è sciocca. Naturalmente, tali tentativi sono ancora più sciocchi e le conseguenze finali non faranno altro che porti in una condizione terribile, sfinirti, arrecarti un’infelicità indicibile, e non saprai se ridere o piangere. Le persone non dispongono di tutta questa energia, né di capacità e abilità tali da poter cambiare alcunché. Dovresti spendere e investire la poca energia e il poco tempo che possiedi nell’assolvimento del tuo dovere di essere creato. Naturalmente, cosa ancora più importante è che dovresti spenderli e investirli nel perseguimento della verità al fine di raggiungere la salvezza e la sottomissione a Dio. Al di fuori di queste cose, qualsiasi altra attività è priva di significato. La carriera è qualcosa che va realizzato come parte della vita fisica di una persona. Non può considerarsi qualcosa di significativo, ma solo necessario alla vita fisica e alla sopravvivenza. Al fine di vivere e sopravvivere, devi svolgere un’occupazione; questa occupazione è semplicemente un lavoro che ti permette di mantenerti. Che tu la svolga negli strati inferiori o superiori della società, essa è semplicemente un modo per garantirti un sostentamento; la sua nobiltà e la sua importanza non rientrano nel quadro. Inoltre, a prescindere dall’importanza di tale occupazione, il requisito che Dio pone all’umanità è questo: se desideri perseguire la verità e percorrere il cammino della salvezza, allora lo standard per la scelta di un’occupazione finalizzata a mantenerti è accontentarti di avere cibo e vestiti. Non consumare quantità eccessive di energia e di tempo affannandoti di qua e di là e dandoti da fare per procurarti cibo, vestiti, alloggio e mezzi di trasporto: è sufficiente che soddisfi le tue necessità di base. Quando hai lo stomaco pieno e il corpo caldo e coperto, quando soddisfi queste condizioni di base per la tua sopravvivenza, dovresti svolgere il tuo dovere di essere creato, dedicare la tua energia e il tuo tempo preziosi al tuo dovere, a ciò che ti ha affidato Dio, e offrire il tuo cuore. Il punto più cruciale è che, mentre assolvi il tuo dovere, devi anche dedicare impegno alla verità, perseguire la verità e percorrere il cammino di perseguimento della verità, non limitarti a seguire la corrente alla deriva. Questo è il principio. Dio non ti chiede di investire tutte le tue forze solo nel sopravvivere e continuare a vivere. Egli non ha bisogno che tu viva una vita entusiasmante e che Lo glorifichi attraverso di essa, né che tu compia imprese grandiose in questo mondo, che faccia miracoli, che offra un contributo all’umanità, che fornisca assistenza a un certo numero di persone o che risolva i problemi di impiego di un certo numero di persone. Non è necessario che realizzi una carriera sfolgorante, che diventi famoso in tutto il mondo e che usi queste cose per glorificare il nome di Dio, proclamando al mondo: “Sono un cristiano, credo in Dio Onnipotente”. Dio spera solo che tu sappia essere una persona ordinaria e un individuo comune in questo mondo. Non è necessario che tu compia alcun miracolo; non è necessario che tu eccella in vari campi o professioni, né che diventi una celebrità o una grande personalità. Non è necessario che tu sia qualcuno che gode dell’ammirazione o del rispetto della gente, né che raccolga successi o riconoscimenti in vari ambiti. Non devi certo fornire alcun contributo nelle varie professioni al fine di glorificare Dio. Il requisito che Dio ti pone è semplicemente quello di vivere bene la tua vita, di avere bisogni semplici, di non soffrire la fame, di indossare d’inverno vestiti caldi e d’estate un abbigliamento adatto. È sufficiente che tu viva una vita normale e che abbia la capacità di sopravvivere: questo è il requisito che Dio ti pone. Indipendentemente dai doni, dai talenti o dalle capacità speciali che possiedi, Dio non desidera che li utilizzi per ottenere un successo mondano. Vuole invece che tu metta i tuoi doni o la tua levatura al servizio dello svolgimento del tuo dovere, a ciò che Egli ti affida e al perseguimento della verità, arrivando infine ad acquisire la salvezza. Questa è la cosa più importante, e Dio non chiede nulla di più. Se vivi bene, Dio non dirà che sei qualcuno che Lo glorifica. Se conduci una vita ordinaria e ti trovi nella classe più bassa della società, questo non è un affronto a Dio. Se vieni da una famiglia relativamente povera ma soddisfi lo standard posto da Dio dell’accontentarti di avere cibo e vestiti, neanche questo è un affronto nei Suoi confronti. Mentre vivi e sopravvivi, l’obiettivo del tuo perseguimento è quello di accontentarti di avere cibo e vestiti, di avere bisogni semplici e di vivere normalmente, riuscendo a garantirti i tuoi pasti quotidiani e a coprire le tue spese giornaliere: basta questo. Quando tu sei appagato, anche Dio è soddisfatto: questo è ciò che Dio chiede alle persone. Egli non ti chiede di essere una persona ricca, famosa o illustre, né ti permette di essere un mendicante. I mendicanti non svolgono alcun lavoro; non fanno che chiedere l’elemosina, hanno un aspetto patetico, mangiano gli avanzi della gente, indossano abiti lisi o rattoppati o addirittura si coprono con sacchi di iuta: la loro qualità di vita è particolarmente infima. Dio non pretende che tu viva come un mendicante. Per quanto riguarda la tua vita fisica, Dio non esige che tu Lo glorifichi, né definisce certe situazioni come disonoranti per Lui. Dio non giudica una persona in base al fatto che viva di stenti oppure nell’abbondanza. Ti valuta invece in base a come pratichi e al fatto che soddisfi i requisiti da Lui posti in termini di perseguimento della verità e i principi che Egli ti richiede. Tutto qui. Hai compreso e afferrato questi due principi di pratica inerenti alla carriera? Il primo principio è non fare la carità e il secondo è accontentarsi di avere cibo e vestiti. Entrambi questi principi sono facili da capire.
Nella chiesa vi sono alcuni individui ancora fermamente convinti che fare la carità sia una cosa buona. Pensano: “Ovunque ci sia bisogno, dovremmo dare una mano. Per quanto mi riguarda, ho donato vestiti e del denaro, e mi reco addirittura come volontario nelle zone colpite da disastri”. Come valutate la questione? È un’attività a cui si dovrebbe porre un freno o con cui si dovrebbe interferire? (Non si dovrebbe interferire.) Ci sono anche alcuni che dicono: “Quando vedo qualcuno che chiede l’elemosina, soprattutto bambini affamati, provo pietà per loro”. Portano subito queste persone nelle loro case, preparano loro del buon cibo e poi le mandano via con dei vestiti e delle cose belle, e a volte vanno anche a trovarle. Sono disposti a compiere questi atti di gentilezza e a comportarsi in questo modo, convinti che facendolo sostengano la giustizia e che saranno commemorati da Dio e diventeranno le persone più degne d’amore al mondo. Nel caso di individui di questo tipo, la chiesa pone loro un freno o interferisce con loro? (Non interferisce.) Condividiamo con loro i sermoni che vanno condivisi e spieghiamo loro le intenzioni di Dio e le verità principi. Se, dopo aver acquisito comprensione e conoscenza di tutto, insistono ancora nel fare le cose a modo loro, agendo secondo la loro volontà, noi non interveniamo. Ogni individuo deve assumersi la responsabilità delle proprie parole e azioni, e sono le persone a essere responsabili dell’esito finale e di come Dio le etichetta. Non è necessario che gli altri si assumano questa responsabilità, che si facciano carico della questione. Se incontreremo persone come queste, che hanno capito tutto ma insistono comunque col fare la carità, non correggeremo i loro pensieri e i loro punti di vista, non interferiremo e di certo non le condanneremo. Ci sono ancora individui che, dopo aver iniziato a credere in Dio, perseguono cose mondane, ricchezze, posizioni governative o carriere. Noi interferiamo forse con loro? (Non interferiamo.) Condividi con loro sulle verità pertinenti in modo che capiscano e, una volta che hai concluso la tua condivisione, loro possono scegliere da sé. Spetta a loro decidere quale strada seguire. Noi non interferiamo in quello che scelgono, in quello che vogliono fare e in come lo fanno. La nostra responsabilità è quella di condividere con loro sulle intenzioni di Dio e sulle verità principi. Se capiscono e comprendono, puoi anche chiedere loro: “Allora, quale dovrebbe essere il tuo prossimo passo? Quando inizierai a diffondere il Vangelo?” E loro dicono: “Aspetta un po’, ho un carico di merci in arrivo, ho degli affari e un progetto di cui occuparmi, qualcosa che alla fine mi potrà far guadagnare un sacco di soldi. Torniamo a parlare della diffusione del Vangelo in un secondo momento”. E tu dici: “Quanto dovrei aspettare?” E loro rispondono: “Forse due o tre anni”. Bene, allora addio. Non devi più preoccuparti di queste persone. Ecco come si può affrontare la questione, non è forse facile? (Sì.) Questo è ciò che si chiama conoscere la vera via e comunque peccare deliberatamente. Queste persone non avranno un sacrificio per il peccato. Dio non pone un freno a individui di questo tipo né interferisce con loro; neanche in quel momento li valuta in alcun modo. Li lascia scegliere liberamente. Anche voi dovete imparare questo principio. A prescindere da quanto costoro possano capire, in sintesi la nostra responsabilità è quella di comunicare loro chiaramente le intenzioni di Dio. Quello che sceglieranno dopo, quali dovrebbero essere i loro passi successivi, è affar loro e una loro libertà. Nessuno dovrebbe interferire e non c’è bisogno di spiegare i pro e i contro per esercitare pressione su di loro. Questo approccio è appropriato? (Sì.) Se è appropriato, allora è così che si dovrebbe fare. Non andare contro i principi e non forzare costoro contro la loro volontà. Questi sono i primi due principi riguardanti l’abbandonare la carriera; questi due sono relativamente facili da capire e facilmente comprensibili.
Per quanto riguarda il tema dell’abbandonare la carriera, qual è il terzo principio che Dio richiede alle persone di praticare? È quello di restare fuori dalle varie forze della società. Questo è un po’ più difficile da capire, vero? (Sì.) Anche se è un po’ più difficile da capire, anche questo è uno dei principi. È un principio che le persone dovrebbero osservare fedelmente al fine di sopravvivere in questa società. È inoltre un atteggiamento, un approccio e un modo di sopravvivere che le persone devono possedere per sopravvivere in questa società, e naturalmente si potrebbe affermare con precisione che è una sorta di saggezza per sopravvivere nella società. Restare fuori dalle varie forze della società potrebbe sembrare in superficie una questione distante da ogni individuo, ma in realtà queste varie forze della società sono nascoste intorno a tutti. Sono forze intangibili, entità intangibili che esistono intorno a tutti. Quando scegli un’occupazione, a qualunque classe sociale essa appartenga, è avvolta dalla considerevole forza dell’occupazione correlata. Che si tratti di un’occupazione di alto o basso livello, esistono all’interno di quell’occupazione gruppi di persone correlati. Se all’interno della società questi gruppi hanno determinati anni di esperienza, determinate qualifiche o determinate basi sociali, allora formano indiscutibilmente una forza intangibile. Per esempio, la professione dell’insegnante non può essere considerata un’occupazione di alto ma nemmeno di basso livello. È in qualche modo più elevata di occupazioni come l’agricoltura o vari tipi di lavoro manuale, ma meno delle professioni sociali di livello veramente alto. All’interno di questa occupazione, oltre al semplice lavoro che svolgi tu, ci sono molte altre persone che affollano il settore. Quindi, in questo settore, le persone si differenziano per anzianità di servizio e profondità di esperienza. I livelli superiori di questa professione costituiscono una classe che controlla cose come il personale, le tendenze, le politiche, le normative e le regole; essa forma una forza corrispondente all’interno della professione. Per esempio, nella professione dell’insegnamento, chi è il leader, il capo superiore che guida e controlla la professione, e chi controlla il tuo sostentamento e il tuo stipendio? In alcuni Paesi potrebbe farlo un sindacato degli insegnanti; in Cina sono l’Ufficio Istruzione e il Ministero dell’Istruzione. Queste istituzioni rappresentano il dominio di forze corrispondenti alla professione dell’insegnante nella società. Allo stesso modo, nel caso degli agricoltori, chi è il loro diretto superiore? Potrebbe essere un capogruppo, un capo villaggio o un capo circoscrizione, e ora sono stati introdotti anche dei comitati di gestione agricola. Questo non è forse il dominio di forze corrispondente a questa professione? (Sì.) Si può dire che questi diversi domini di forze influenzano e controllano i tuoi pensieri, le tue parole e le tue azioni, e persino la tua fede e il cammino che intraprendi nella vita. Non controllano solo il tuo sostentamento, ma tutto ciò che ti riguarda. Soprattutto nel Paese del gran dragone rosso, i non credenti tengono continuamente seminari ideologici, riferiscono i loro pensieri e controllano se questi presentano dei problemi, se includono elementi anti-partito, anti-stato o anti-umani. Indipendentemente dalla professione che svolgi, sia essa più tradizionale o più moderna, esistono varie forze corrispondenti nella sfera professionale che ti circonda. Alcune di queste forze sono i tuoi superiori diretti, coloro che sono direttamente responsabili del pagamento del tuo stipendio e delle tue spese quotidiane. Altre potrebbero essere forze intangibili. Per esempio, supponiamo che tu sia un impiegato che non dà nell’occhio sul posto di lavoro; ci saranno varie forze in gioco all’interno della tua sfera professionale. Alcuni si ingraziano il manager e gli orbitano intorno di continuo; questo è un tipo di forza. C’è poi il gruppo di forze che ruota attorno all’amministratore delegato e si dedica a gestire le questioni per lui. Un altro gruppo potrebbe essere vicino al direttore del reparto marketing. Esistono tutte queste varie forze. Qual è il loro scopo? Come si generano? Così: ciascun individuo prende ciò che vuole, si schiera con chi ha il potere e gli lecca i piedi per raggiungere i propri scopi e sopravvivere, cosa che porta quindi alla formazione di varie forze. Alcune forze sostengono un certo approccio, mentre altre ne sostengono uno diverso. Alcune forze potrebbero tendere a fare le cose secondo le regole e a seguire le norme del luogo di lavoro, mentre altre potrebbero agire in modo più spregevole, ignorando sia la legge che l’etica professionale. Vivendo in un ambiente in cui queste varie forze si mescolano, in che modo dovresti scegliere? Come dovresti sopravvivere? Dovresti avvicinarti all’organizzazione del partito, oppure a un dirigente o all’amministratore delegato? Dovresti ingraziarti un direttore o un capo sezione, oppure allinearti con un capo ufficio o un direttore di fabbrica? (Nessuno di loro.) Tuttavia, per sopravvivere, le persone spesso abbandonano la loro dignità, i loro principi di condotta e soprattutto i limiti che pongono al loro comportamento. Nel complesso panorama di queste forze, le persone scelgono senza rendersene conto di schierarsi, di seguire la corrente e di allinearsi con varie forze. Cercano una forza che le accetti e le protegga, oppure una che sia più facile per loro da accettare, che possano controllare, e si avvicinano o addirittura si aggregano a essa. Questo non è forse l’istinto umano? (Sì.) Non è un tipo di abilità o di metodo di sopravvivenza? (Sì.) Che si tratti di un istinto innato o di un’abilità delle persone per adattarsi a questa società e ai vari gruppi, è un principio di pratica che andrebbe applicato al proprio comportamento? (No.) Qualcuno potrebbe dire: “Anche se in questo momento stai dicendo che non lo è, quando ti troverai veramente in quella situazione, nella vita reale sceglierai di schierarti con qualsiasi forza ti avvantaggi e ti permetta di sopravvivere e di rifugiarti in essa. E nel profondo potresti persino pensare che gli individui debbano affidarsi a queste forze per vivere, che non possano vivere in modo indipendente, poiché vivere in modo indipendente li rende vulnerabili ai soprusi. Non puoi rimanere sempre indipendente e distaccato; devi imparare a scendere a compromessi e ad avvicinarti a varie forze. Devi essere perspicace, leccare i piedi alle persone e fingere quando l’occasione lo richiede. Devi seguire la corrente, essere bravo ad adulare, valutare le tendenze e avere un intuito acuto. Devi appurare e apprendere ciò che piace e non piace ai tuoi capi, il loro temperamento e la loro personalità, il loro background familiare, il tipo di cose che amano ascoltare, la loro età, i loro compleanni, le loro marche preferite di abiti, scarpe e borse di pelle, i loro ristoranti e le loro marche di automobili, di computer e di telefoni preferiti, i tipi di software che piace loro installare sul computer, il tipo di intrattenimento che amano nel loro tempo libero, chi preferiscono frequentare e di quali argomenti discutono”. Per sopravvivere, ti avvicinerai a loro spontaneamente e senza rendertene conto, ti integrerai con loro, sarai oltremodo accomodante e farai cose che non vorresti fare e dirai cose che non vorresti dire per soddisfare i tuoi capi e i tuoi colleghi e al fine di manovrare con grande abilità e controllare tutto sul tuo posto di lavoro, garantendoti la vita e la sopravvivenza. Indipendentemente dal fatto che le tue azioni violino l’etica e i limiti della condotta, o anche se ciò comporta abbandonare la tua dignità, non ti interessa. Ma è proprio questa indifferenza che indica l’inizio del tuo declino, ed è il segno che sei al di là di ogni possibilità di recupero. In apparenza, quindi, non si possono biasimare coloro che non hanno altra scelta se non quella di avvicinarsi a varie forze della società in difesa della propria vita e della propria sopravvivenza. Tuttavia, i comportamenti che le persone manifestano, le scelte che compiono e le strade che scelgono di intraprendere distorcono la loro umanità e la loro integrità. Allo stesso tempo, quando le persone si avvicinano a varie forze o si integrano con esse, imparano continuamente a utilizzare vari stratagemmi e strategie per compiacere e soddisfare queste forze, per migliorare la propria vita e rendere più favorevoli le condizioni della propria sopravvivenza. Più lo fanno, maggiore è la quantità di tempo ed energia di cui hanno bisogno per mantenere questo stato attuale e queste relazioni. Pertanto, all’interno del tuo tempo e dei tuoi giorni limitati, ogni parola che pronunci, ogni azione che compi e ogni giorno che vivi non sono solo privi di significato, ma anche marci fino in fondo. Cosa significa che sono marci? Significa che ogni giorno ti rende più degenerato, al punto che non assomigli né a un essere umano né a un fantasma. In questo contesto, sei privo di un cuore sereno per presentarti al cospetto di Dio e, naturalmente, anche del tempo per svolgere il tuo dovere. Non sei in alcun modo in grado di investire tutto il tuo corpo e tutta la tua mente nello svolgimento del tuo dovere, e allo stesso tempo neppure di investirli nel perseguimento della verità. Perciò, le tue prospettive di salvezza sono scarse e le tue speranze flebili. Poiché hai investito in varie forze della società, hai scelto di avvicinarti a esse, di integrarti con esse e di accettarle, la conseguenza di questa scelta è che devi dedicare tutto il tuo corpo e tutta la tua mente al mantenimento di questo stato attuale, ed ecco come se ne va il tuo tempo. Ti senti fisicamente e mentalmente esausto, come passassi ogni giorno in un tritacarne, eppure, a causa delle tue scelte, devi continuare così giorno dopo giorno. All’interno di questo complesso ambiente di varie forze, quando ti integri con esse, ogni parola che proferiscono, le tendenze in esse contenute, nonché le questioni imminenti, i comportamenti di ogni individuo e i suoi pensieri più intimi, e soprattutto ciò che pensano i tuoi diretti superiori, ossia il livello più alto di queste forze, tutte queste cose sono ciò che devi valutare e su cui raccogliere informazioni in modo tempestivo. Non puoi permetterti di mollare la presa o di trascurarle. Cosa costoro stanno pensando, quali azioni stanno compiendo dietro le quinte, quali progetti e intenzioni hanno, persino cosa stanno pianificando e calcolando per ogni individuo, cosa stanno decidendo per ciascuno e gli atteggiamenti che hanno nei confronti di ciascuno: se desideri conoscere tutto ciò come il palmo della tua mano, allora nel tuo cuore devi avere una comprensione profonda di questo stato di cose. Se vuoi capirle a fondo, devi dedicare tutte le tue energie a indagare e padroneggiare queste cose. Devi cenare con questi individui, chiacchierare con loro, chiamarli al telefono, interagire di più con loro al lavoro e persino avvicinarti a loro durante le vacanze e tenere d’occhio i loro movimenti. Di conseguenza, a prescindere da come siano le tue giornate, se piene di gioia oppure di dolore, e anche se nel cuore volessi svolgere il tuo dovere e perseguire la verità, riusciresti a trovare il tempo per calmarti abbastanza da adempiere bene il tuo dovere con tutto il corpo e tutta la mente? (No.) In questo tipo di condizione, la tua fede in Dio e lo svolgimento del tuo dovere non sarebbero altro che una sorta di hobby a cui ti dedichi nel tempo libero. A prescindere dalle tue esigenze e dal tuo desiderio nei confronti della tua fede in Dio, nella tua condizione attuale, credere in Dio e svolgere il tuo dovere sono probabilmente soltanto in fondo alla tua lista di desideri. Forse non osi pensare o magari non sei nemmeno in grado di pensare al perseguimento della verità e al raggiungimento della salvezza, non è così? (Sì.) Perciò, nel caso di ognuno di voi, indipendentemente dall’ambiente di lavoro in cui ti trovi, se desideri avvicinarti a varie forze o integrarti con esse, oppure se lo hai già fatto, qualsiasi siano le tue ragioni o i tuoi pretesti, la conseguenza finale può essere solo che la tua speranza di salvezza evapora nel nulla. La perdita più diretta che ne deriva è che difficilmente troverai il tempo di leggere le parole di Dio o di assolvere il tuo dovere. Naturalmente, ti risulterà impossibile mantenere un cuore calmo al cospetto di Dio o pregare Dio sinceramente: non riuscirai a raggiungere nemmeno questo minimo indispensabile. Poiché l’ambiente in cui ti trovi è eccessivamente complicato per via di persone ed eventi, una volta che ti sei aggregato a varie forze, è come finire in un pantano: una volta dentro, non è facile tirartene fuori. Cosa significa che non è facile tirartene fuori? Significa che, una volta entrato nel dominio di varie forze, sarai incapace di districarti dalle varie questioni che sono invischiate in queste forze e da tutti i tipi di controversie che ne derivano. Ti troverai costantemente invischiato in persone ed eventi diversi, e non riuscirai a evitarli nemmeno se ci proverai, poiché ne sarai ormai diventato parte. Quindi, ogni evento che si verifica nel dominio di queste forze è collegato a te e ti coinvolge, a meno che non si verifichi una certa situazione, ossia che rimani indifferente ai benefici e agli svantaggi, nonché alle controversie, e osservi tutto dalla prospettiva di uno spettatore. In questo caso, ti è possibile restare al di fuori di queste controversie o da eventuali disgrazie. Tuttavia, non appena ti integrerai con queste forze, non appena ti avvicinerai a loro, non appena prenderai parte con tutto il cuore a ogni evento che si svolge al loro interno, vi rimarrai senza dubbio intrappolato. Non riuscirai a rimanere un osservatore, non potrai fare altro che partecipare. E di conseguenza sarai vittima del dominio di queste forze.
Alcuni dicono: “In qualsiasi ambito lavorativo o gruppo ti trovi, essere manovrato dagli altri non è un grosso problema: ciò che è cruciale è essere in grado di sopravvivere o meno. Se non ti allinei con organizzazioni o con varie forze, senza nessuno che ti sostenga nella società o all’interno di vari gruppi, non riuscirai ad andare avanti”. È davvero così che stanno le cose? (No.) Nei vari gruppi sociali, lo scopo di chi si ingrazia diverse forze è quello di “godere dell’ombra di un grande albero”, di trovare forze che lo sostengano. Questa è la richiesta più basilare delle persone. A parte questo, le persone desiderano approfittare di queste forze per salire di grado, per raggiungere il proprio obiettivo di inseguire vantaggi o potere. Se nella tua sfera professionale ti stai semplicemente guadagnando da vivere e ti accontenti di avere cibo e vestiti, allora non hai bisogno di avvicinarti ad alcuna forza. Se invece lo fai, significa che il tuo scopo non è solo guadagnarti da vivere e soddisfare i tuoi bisogni basilari in termini di cibo e vestiti: hai sicuramente altre intenzioni, che siano la fama o il profitto. C’è qualcuno che dice: “Oltre a guadagnarmi da vivere, voglio anche dimostrare chi sono”? Ciò è necessario? (No.) Ti basta guadagnare il tuo denaro, essere in grado di garantirti tre pasti al giorno e avere dei vestiti da indossare: a che scopo lottare per orgoglio? Per chi stai lottando? Per il tuo Paese, i tuoi antenati o i tuoi genitori, oppure per te stesso? DimMi, è più importante lottare per orgoglio o accontentarsi di avere cibo e vestiti? (È più importante accontentarsi di cibo e vestiti.) Lottare per orgoglio denota un’indole colma di irruenza; tutto ciò che fai è finalizzato a questo orgoglio. Si tratta di un concetto astratto e vuoto. La cosa più pragmatica è guadagnare denaro per poterti garantire il sostentamento. Dovresti pensarla in questo modo al riguardo: “A prescindere dalla situazione, da chi si schieri con chi e da chi si avvicini a un leader o a un funzionario di un qualsiasi livello, nulla di tutto ciò ha importanza. Chiunque venga promosso o retrocesso, ottenga un aumento o usi qualsiasi mezzo per diventare un funzionario di alto livello, è tutto irrilevante. Io sto solo lavorando per mettermi il cibo sul tavolo. Ciò per cui ognuno di voi sta lottando non ha nulla a che fare con me. In ogni caso, lavoro otto ore al giorno, vengo pagato quanto mi spetta e sono soddisfatto fintanto che riesco a mantenere me stesso e la mia famiglia. Tutto qui; questo è il poco che chiedo”. Fare ciò che il tuo lavoro ti richiede e farlo bene, e ricevere lo stipendio e gli eventuali bonus con la coscienza pulita: basta questo. Tale atteggiamento nei confronti della sopravvivenza e della propria occupazione è corretto? (Sì.) Perché lo è? (Perché chi lo assume vive con un atteggiamento conforme a ciò che Dio richiede. In primo luogo, significa non svolgere il proprio impiego in modo superficiale ed essere in grado di eseguire bene il lavoro della propria professione. In secondo luogo, significa non cercare rifugio in alcuna forza né accattivarsene il favore; è sufficiente soddisfare le necessità di una vita normale. Questo è in linea con le parole di Dio.) Naturalmente, questo è in linea con le parole di Dio. Dio ti chiede questo al fine di proteggerti? (Sì.) Proteggerti da cosa? (Dall’essere danneggiato da Satana. Altrimenti, una volta che restiamo invischiati in queste controversie, la vita diventa molto dolorosa, e inoltre non ci rimane molto tempo da dedicare alla fede in Dio e allo svolgimento dei nostri doveri.) Questo è un aspetto. Qual è, principalmente, l’altro? Quando ti lasci coinvolgere da varie forze, il risultato finale è che sarai tu a essere rovinato. Non ne vale davvero la pena! In primo luogo, non sarai in grado di proteggere te stesso. In secondo luogo, non sosterrai né promuoverai la giustizia. In terzo luogo, sarai colluso con varie forze, cosa che si aggiungerà alla lista dei tuoi peccati. Pertanto, avvicinarti a queste forze non comporta alcun beneficio. Anche se ingraziandoti varie forze otterrai un aumento o una promozione, quante volte dovrai assecondarle nel mentire? Quante cattive azioni dovrai compiere dietro le quinte? Quante persone dovrai punire a porte chiuse? In questa società, perché tutti i tipi di persone e le varie industrie hanno bisogno di queste forze? Perché questa società è priva di equità e di giustizia. Le persone possono proteggere sé stesse solamente affidandosi all’azione di varie forze e assicurarsi il proprio posto solo affidandosi alle parole e alle azioni di tali forze. C’è equità qui? (No.) Non c’è equità in questo; tutto si basa su queste forze. Chi è più forte ha l’ultima parola, mentre chi non ha forza o ne ha meno non ha voce in capitolo. Persino la creazione delle leggi funziona così: se possiedi una forza considerevole, le leggi che crei possono essere promulgate e applicate. Se non disponi di molta forza, nessuna delle leggi e nessuno dei regolamenti che proponi vengono approvati e non riescono a entrare a far parte della legislazione nazionale. Questo vale in qualsiasi gruppo di persone: se disponi di una forza considerevole, puoi lottare per i tuoi interessi e massimizzarli; se non possiedi forza, i tuoi interessi potrebbero esserti tolti o confiscati. Lo scopo della formazione di varie forze è controllare le situazioni usando queste stesse forze, anche a costo di scavalcare l’opinione pubblica, la legge e la moralità umana. Esse sono capaci di trascendere la legge, la moralità e l’umanità; sono capaci di trascendere ogni cosa. Maggiore è la forza di cui qualcuno dispone, maggiore sarà la sua influenza e più opportunità avrà di fare ciò che vuole, di dettare legge. Questa è forse equità? (No.) Non c’è equità. Il potere e la forza rappresentano l’identità di tale individuo e indicano la quantità di benefici che egli può ottenere. Se fai parte di un gruppo sociale e tutto ciò che vuoi è garantirti il tuo sostentamento e avere cibo e vestiti, e non persegui il prestigio o la reputazione né la soddisfazione dei tuoi desideri, allora sembrerebbe alquanto inutile che ti ingraziassi varie forze. Se vuoi dedicare tutto il tuo tempo allo svolgimento dei tuoi doveri, se vuoi percorrere il cammino del perseguimento della verità e ottenere infine la salvezza, ma anche ingraziarti varie forze, queste due cose sono in contrasto l’una con l’altra. Non possono completarsi a vicenda poiché sono diametralmente opposte, sono incompatibili come l’acqua e l’olio. Ingraziarti varie forze non sortirà alcun effetto nel favorire la tua fede in Dio o il tuo perseguimento della verità. Non ti aiuterà a identificare più chiaramente l’orribile volto di Satana, né ti conferirà più voce in capitolo o ti permetterà di credere in Dio senza essere rifiutato dal mondo e perseguitato dal governo. Alcuni vivono in un piccolo villaggio ma hanno grandi progetti nel cuore. Pensano: “Sono nato in campagna. Sono un contadino. Anche se vengo maltrattato, posso comunque cavarmela coltivando grano e verdure e allevando polli, bestiame e pecore. Se credo in Dio e perseguo la verità, le mie condizioni sono piuttosto buone; dispongo delle condizioni di base necessarie per la sopravvivenza. Ma perché ho sempre la sensazione che mi manchi qualcosa per vivere e sopravvivere in questa società e tra questa gente?” Cosa manca loro? Non hanno un appoggio potente. Vedi cosa fanno coloro che scelgono una casa: preferiscono sempre quella con una grande montagna alle spalle. Considerano quella montagna il loro appoggio e vivere lì li fa sentire al sicuro. Se la casa avesse alle spalle un dirupo, non si sentirebbero al sicuro, come se potessero precipitare dal dirupo da un momento all’altro. Allo stesso modo, vivendo in un villaggio, se non si stabiliscono relazioni con qualcuno in possesso di reputazione e prestigio e non gli si fa visita di tanto in tanto per conquistarselo, ci si sentirà sempre un po’ isolati in quel villaggio e si rischierà costantemente di subire soprusi e di non riuscire a sbarcare il lunario. Per questo le persone vogliono sempre avvicinarsi al capo villaggio. È una buona idea? (No.) Soprattutto quando si tratta di fede in Dio, in alcuni Paesi in cui si affronta la persecuzione da parte del governo, alcuni dicono: “Se predichiamo il Vangelo al capo villaggio e lui non acquisisce la fede, ma sua madre, sua nonna, sua moglie o sua figlia sì, non ci avvicineremo comunque al capo? Se un fratello o una sorella della nostra chiesa gode di una posizione di rilievo nel villaggio o è parente del capo villaggio, la chiesa non avrà forse un solido appoggio lì? Non godrà di prestigio? I nostri fratelli e sorelle che credono in Dio non potranno mangiare e coltivare nel villaggio senza problemi? Non solo, ma quando il gran dragone rosso o il Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito verranno a indagare, ci sarebbe qualcuno ad appoggiarci. Sarebbe fantastico!” Vuoi sempre essere vicino a qualche organizzazione o a qualche gruppo di forze per assicurarti di non trovarti in circostanze pericolose, per garantirti di poter credere in Dio in modo sicuro e senza persecuzioni: che cosa fantastica! Allo stesso tempo, frequentare persone influenti ti fa sentire a tua volta influente, non è vero? È un pensiero meraviglioso, ma il capo villaggio vuole davvero che ti avvicini a lui? Il capo villaggio è qualcuno di cui puoi approfittare? Il capo villaggio ti permetterà di sfruttarlo? Tu, persona comune, vuoi avvicinarti all’organizzazione o al capo del villaggio e pensi che basti la semplice predicazione del Vangelo? Non devi forse offrire qualche omaggio decoroso o svolgere qualche compito rilevante per avvicinarti al capo villaggio? Qual è la vostra esperienza? È facile avvicinarsi al capo villaggio? Sarebbe difficile persino avvicinarsi al suo cane! E fare un omaggio direttamente al capo villaggio non funzionerebbe; bisognerebbe avvicinarsi a sua moglie, a sua madre, a sua zia o a sua nonna, partendo da obiettivi relativamente più facili. Perché avvicinarsi alla nonna del capo villaggio? Il capo villaggio ha un rapporto più stretto con lei, quindi inizi con lei e, attraverso la nonna, un anziano della famiglia che può mettere una buona parola per te, ti avvicini gradualmente al capo villaggio. Questo è il cosiddetto “approccio indiretto”, non è vero? Se fai un omaggio direttamente al capo villaggio, lui magari ti chiederà: “Chi sei?” E tu risponderai: “Sono Tizio della famiglia Li, vivo nella zona orientale del villaggio”. “Quale famiglia Li? Perché non la conosco?” Se nemmeno ti riconosce, ti sarà facile avvicinarti a lui? (No.) E se gli fai un omaggio, quale tipo attirerà la sua attenzione? Oro in listelli o lingotti: per caso ne possiedi? Cetrioli di mare: per caso gli interessano? Vedrà se i tuoi cetrioli di mare sono importati o nazionali; lui stesso ne ha in abbondanza. Tiri la cinghia e trascorri le tue giornate in modo frugale per comprarli, senza osare mangiarli o anche solo toccarli. Glieli offri e lui non li guarda nemmeno. Gli doni una cintura e lui dice: “È locale, vero?” Tu rispondi: “È di pelle di mucca”. E lui: “Chi mai indossa cinture di pelle di mucca al giorno d’oggi? Nessuno. La gente indossa cinture di vera pelle con loghi di marchi europei oppure con dei diamanti incastonati. Ne hai qualcuna di quelle?” Tu dici: “Come sono fatte? Non le ho mai viste”. Lui replica: “Se non le hai mai viste, non disturbarti a venire qui. Pensi di star donando questa cintura a un mendicante?” Puoi entrare nelle grazie di una persona del genere? Credi di avere un piccolo piano intelligente, di avere capito tutto quello che devi fare, ma lui semplicemente disprezza i tuoi doni. Lui li disprezza, eppure tu insisti a tentare di ingraziartelo. Ciò è appropriato? Se anche lui avesse un’alta considerazione dei tuoi doni, sarebbe appropriato tentare di ingraziartelo? (No.) Solo per avere qualcosa da mangiare, solo per godere di un appoggio potente nel villaggio, saresti disposto a fare cose così degradanti. Non lo trovate vergognoso? (Sì.) Tentare di ingraziarsi la nonna del capo, sua moglie e sua cognata, ricorrere a ogni tipo di metodo raffazzonato, fare omaggi e cercare di avvicinarsi. Gli altri ti dicono: “È inutile che tu faccia questi omaggi; è su di te che il capo ha messo gli occhi”. Allora cercheresti ancora di avvicinarti? Nessuno degli omaggi che tu facessi sarebbe adatto. Il capo non li guarderebbe nemmeno, ritenendoli tutti indegni di lui. La cosa peggiore di tutte è che dovresti aggiungere te stesso alla trattativa. Cercheresti ancora di avvicinarti a lui? (No.) Cercheresti comunque questo genere di appoggio? Che tipo di personaggio è il capo villaggio? È qualcuno che ti permette di avvicinarti a lui come nulla fosse? (No.) E se anche stabilissi una relazione con lui e ti avvicinassi a lui? Egli può forse controllare il tuo destino o aiutarti a raggiungere la salvezza? Oppure, quando arriva il momento di affrontare persecuzioni e situazioni reali, quando Dio permette e orchestra queste situazioni, puoi evitare di affrontarle? Il capo villaggio ha forse l’ultima parola in merito? (No.) Nel grande disegno delle cose orchestrate da Dio, non c’è alcuna forza che abbia l’ultima parola, tanto meno il capo villaggio; nessuna forza è neppure degna di essere menzionata a questo proposito. Pertanto, vivendo in questo mondo, che ti trovi in un villaggio, in una contea, in una città o in un qualsiasi Paese, fino a qualunque settore in cui sei impiegato all’interno di un Paese, nessuna delle varie forze esistenti può esercitare la sovranità sul tuo destino o cambiarlo. Nessuna forza è padrona del tuo destino, né tantomeno sovrana del tuo destino, e neppure è in grado di inquadrarlo. Al contrario, è quando ti sei integrato nelle varie forze esistenti nella società che la calamità si abbatte su di te e la tua sfortuna inizia. Più ti avvicini a esse, più sei in pericolo; più ti integri con esse, più ti sarà difficile uscirne. Non solo queste varie forze non ti arrecano alcun beneficio ma, man mano che ti integri con esse, ti devastano e ti calpestano ripetutamente, stravolgendo il tuo spirito e la tua mente, facendoti perdere la serenità, così che smetti di credere nell’esistenza dell’equità e della giustizia in questo mondo. Rovineranno il tuo meraviglioso desiderio di perseguire la verità e la salvezza. Quindi, per sopravvivere in questa società, indipendentemente dalla classe sociale, dall’ambiente, dal gruppo o dal settore in cui ti trovi, ricercare una forza su cui fare affidamento, che ti faccia da ombrello protettivo, è un pensiero e un punto di vista fallace ed estremo. Se stai solo tentando di sopravvivere, dovresti restare fuori da queste forze. Se anche esse stanno solamente difendendo i tuoi legittimi diritti umani, questo non è un motivo o una scusa per fartene coinvolgere. Indipendentemente dalla condizione di sopravvivenza di queste varie forze nella società, dai loro obiettivi di avanzamento o dalla direzione delle loro azioni, in breve, come persona che crede in Dio, come persona che persegue la verità, non dovresti diventarne parte, né dovresti diventare un sostenitore all’interno di queste varie forze. Dovresti invece prenderne le distanze, starne alla larga, evitare le varie controversie che le coinvolgono, le varie regole del gioco che stabiliscono e anche le azioni e le parole dannose che richiedono di compiere e pronunciare nell’ambito della tua professione o di queste forze. Non dovresti diventarne parte e tantomeno complice. Questo è il requisito che Dio ti pone all’interno dei vari settori e delle varie professioni in cui esistono diverse forze: starne alla larga, non diventare una loro pedina sacrificale, non diventare loro oggetto di sfruttamento e non diventare un loro lacchè o portavoce.
Naturalmente, in questa società, a parte i propri diretti superiori nei vari settori e professioni, e a parte le organizzazioni civili, ci sono anche alcuni gruppi sociali illegali che le persone dovrebbero evitare: state lontani da queste persone e non associatevi a loro in alcun modo. Per esempio, coloro che praticano l’usura. Alcuni non dispongono di capitali per la loro attività e non sono in grado di ottenere un normale prestito, ma c’è un modo in cui possono facilitare l’acquisizione di capitali, ossia il prestito a usura. I prestiti a usura non comportano solo tassi di interesse elevati, ma anche rischi significativi. Alcune persone, per guadagnare molto denaro ed evitare che la loro attività fallisca, ricorrono in ultima analisi a questa risorsa: il prestito a usura. Coloro che praticano l’usura sono figure sociali rispettose della legge? (No, non lo sono.) Sono organizzazioni sociali illegali e andrebbero sempre evitati. Indipendentemente dalla situazione in cui la tua sopravvivenza o il tuo stato attuale delle cose ti pongono, non dovresti mai prendere in considerazione questa strada, bensì starne alla larga ed evitarla. Qualsiasi problema si presenti nella tua vita e riguardo al tuo sostentamento, non pensarci nemmeno e non prendere in considerazione l’idea di intraprendere questa strada. Questo gruppo di persone non è simile all’organizzazione di un partito? Intercorrono alcune somiglianze tra la cosiddetta società rispettosa della legge e la malavita. Non pensare che possano fornire al tuo sostentamento una via d’uscita o un punto di svolta; questa è un’illusione. Una volta che scegli di fare questo passo, una volta che intraprendi questa strada, avrai una vita peggiore davanti a te. Naturalmente, c’è un altro tipo di cosiddetta organizzazione sociale che non vogliamo nominare e alla quale non devi mai avvicinarti, soprattutto quando incontri certi problemi particolari e spinosi, quando affronti ambienti particolari o quando ti trovi in circostanze particolarmente pericolose. Non pensare di ricorrere a mezzi estremi per proteggerti, per uscire dal pericolo e per sfuggire alle difficoltà. In tali situazioni, è meglio rimanervi intrappolati che frequentare quel tipo di persone o associarsi a loro in qualsiasi modo. Perché farlo? È questo che si chiama possedere integrità? È questo il tipo di integrità che i cristiani dovrebbero avere? (Questo non è il tipo di integrità che i cristiani dovrebbero avere.) Allora cos’è? (Non è proprio giusto avvicinarsi a loro.) Perché non è giusto? (Avvicinarsi a loro porterà a una vita peggiore e a maggiori pericoli in futuro.) È solo per sfuggire a un pericolo futuro? Allora perché prima non ti districhi dal tuo pericolo immediato? Perché non puoi avvicinarti a queste forze? Nella Bibbia, quando il Signore Gesù venne tentato, cosa rispose a Satana? (Il Signore Gesù disse: “Vattene, Satana, poiché sta scritto: ‘Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto’”, Matteo 4:10.) Dio è l’Unico Che l’uomo dovrebbe adorare e l’Unico che l’uomo dovrebbe servire. Allo stesso tempo, Dio è l’Unico per il quale l’uomo dovrebbe vivere. Se Dio permette che ti venga tolta la vita, cosa dovresti fare? (Sottomettermi.) Dovresti sottometterti a Lui e lodarLo. Il nome di Dio andrebbe esaltato e le persone dovrebbero sottomettersi a Dio senza inseguire la propria vita. Se invece Dio vuole che tu viva, chi può privarti della vita? Nessuno può farlo. Quindi, a prescindere dalle circostanze o dai pericoli che affronti, anche di fronte alla morte, se c’è una forza che può salvarti dalla morte, allora non è una forza appropriata, e appartiene invece a Satana. Cosa dovresti dire? “Vade retro, Satana! Preferirei morire piuttosto che avere un qualsiasi rapporto con te!” Non è una questione di principio? (Sì.) “È impossibile che io viva a causa delle tue forze, né morirò perché Dio mi ha abbandonato. Tutto è nelle mani di Dio. Non posso affidarmi ad alcuna forza e scendere a compromessi per continuare a vivere”. Questo è il principio a cui le persone dovrebbero attenersi. Se ti trovassi in un dilemma e qualcuno ti dicesse che c’è una forza nella società che potrebbe salvarti, se questa forza riuscisse magari a salvarti, ma disonorasse te, i cristiani, la chiesa e la casa di Dio, se screditasse la casa di Dio, come risponderesti? Accetteresti o rifiuteresti? (Rifiuterei.) Dovresti rifiutare. In linea di principio, non dipendiamo da nessuna forza per sopravvivere. Quindi, a prescindere dalle circostanze o dalle situazioni di pericolo che ci troviamo ad affrontare, la cosa fondamentale, oltre a sottometterci alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio, è che non dovremmo nemmeno prendere in considerazione l’idea di ricorrere a vari mezzi estremi per sfuggire a situazioni difficili. Una volta assolte le responsabilità e compiuti gli sforzi dovuti, le persone dovrebbero lasciare il resto all’orchestrazione di Dio. Se qualcuno ti dicesse che esiste un’organizzazione sociale illegale in grado di salvarti, acconsentiresti? (Non lo farei.) Perché non acconsentiresti? Non vuoi vivere? Non vuoi liberarti rapidamente dalla tua difficoltà? Anche quando stai tentando di districarti dalla tua situazione difficile e di continuare a vivere, devi possedere dei principi secondo cui comportarti. Devi sapere cosa dovresti o non dovresti fare. Dovresti avere chiarezza nel tuo cuore e non perdere i tuoi principi.
Per quanto riguarda la questione di restare fuori dalle varie forze della società, oltre alle varie forze che le persone incontrano nella loro vita, vi sono anche varie forze che appaiono spesso nella società: anche da queste bisognerebbe restare fuori. Che sia nella vita o nel lavoro, evita qualsiasi legame o interazione con esse. Occupati della tua vita e del tuo lavoro e, allo stesso tempo, non lasciarti spaventare dal modo impressionante in cui queste forze si manifestano. Mentre le rifiuti e te ne tieni lontano nel tuo cuore, applica saggezza nel gestire il tuo rapporto con esse e mantieni le distanze. Questo è ciò che dovresti fare. Abbi chiaro nel tuo cuore che stai svolgendo questo lavoro solo per poterti procurare da mangiare, per il tuo sostentamento. Il tuo scopo è semplice, è avere cibo e vestiti, e non lottare contro di esse per ottenere un esito particolare. Anche se ti parlano o si rivolgono a te con durezza, anche se ti trovi in un Paese in cui la fede religiosa viene perseguitata, in cui il cristianesimo viene perseguitato, e alcune persone deridono il tuo credo, fanno commenti sarcastici o diffondono voci su di esso, non puoi fare altro che tenere duro. Proteggiti, resta sereno davanti a Dio, pregaLo spesso, presentati regolarmente al Suo cospetto e non lasciarti intimorire dall’enormità o dalla ferocia con cui queste forze si manifestano. Oltre a praticare il discernimento nei loro confronti nel profondo del tuo cuore, devi anche restarne fuori. Attento a ciò che dici, ai passi che compi, mantieni una convivenza pacifica e applica saggezza nei tuoi rapporti con esse. Non sono questi i principi di pratica che dovresti seguire? (Sì.) Naturalmente, che tu voglia restarne fuori, rifiutarle o addirittura disprezzarle nel tuo cuore, dovresti essere saggio sull’immagine che dai di te all’esterno. Non dovresti lasciare che lo percepiscano o lo vedano. Che ti sia chiaro nel cuore che stai lavorando solo per guadagnarti da vivere e che vivere in mezzo a esse è un’ultima spiaggia. Per prima cosa, cerca di restarne fuori. Quando si dedicano collettivamente a un qualsiasi comportamento illegale, dovresti restarne fuori, evitarle e non prendere minimamente parte ai loro crimini. Allo stesso tempo, proteggiti e non permetterti di ritrovarti nella sgradevole situazione di essere attaccato o incastrato insieme a costoro. È una cosa facile da realizzare? Alcune persone giovani e ingenue potrebbero trovare difficoltà quando entrano per la prima volta in questo complesso ambiente sociale. O magari alcuni individui sono privi di levatura o di capacità di adattamento e non sono molto abili nel gestire le relazioni interpersonali, il che costituisce una difficoltà aggiuntiva. In ogni caso, una cosa è chiara: è sufficiente che utilizzi le tue capacità personali per portare a termine il compito che hai da svolgere. Non offendere nessuno, non essere troppo esigente con chi non ha fede, limiti morali, coscienza e ragione. Evita, a causa di una singola parola o di un singolo episodio, di predicare loro principi elevati o di parlare di questioni come la fede in Dio, il modo in cui comportarsi o la coscienza e la natura umane. Non è necessario; conserva i tuoi buoni consigli per coloro che capiscono. Non fare nemmeno discorsi umani a coloro che non sono migliori delle bestie, e parla ancor meno di cose che riguardano la verità. Questo è un modo di agire sciocco. Se costoro costituiscono una forza potente, allora nel modo in cui ti approcci a loro, mentre nel cuore ne prendi le distanze e li rifiuti, esteriormente dovresti mantenere un atteggiamento amichevole e armonioso nei loro confronti. Sforzati di raggiungere il risultato di garantirti il tuo sostentamento in termini di cibo e vestiti: basta questo. In un ambiente di vita così complesso, in cui si intrecciano varie forze, Dio non ha bisogno che tu prenda parte ad alcunché per dimostrare che sei qualcuno che segue Dio, che persegue la verità o che è una persona brava e onesta. Egli vuole invece che tu sia semplice come una colomba e prudente come un serpente, che ti presenti al cospetto di Dio in ogni momento, che ti acquieti davanti a Lui e preghi, che Gli permetta di proteggerti e che raggiunga l’obiettivo di proteggere te stesso. Qual è l’esito specifico che dovresti raggiungere? Evitare di essere raggirato da persone malevole, di ritrovarti invischiato in diverse forze e di diventare la loro valvola di sfogo, la loro pedina sacrificale, il loro capro espiatorio o il bersaglio del loro scherno. Quando appureranno che credi in Dio, ti derideranno dicendo: “Guarda, è un credente religioso” oppure “Vedi quella persona religiosa, il suo dio è così o cosà; costui sta pregando di nuovo il suo dio e dice che i soldi che guadagna gli vengono dati da dio”. Pertanto, non intraprendere discussioni sulla fede con loro. Non concedere loro alcun appiglio. Non devi investire alcuna energia nel socializzare con loro, nel mantenere un rapporto con loro, perché parlino bene di te, perché dicano che sei una brava persona o per guadagnarti la loro approvazione. Non hai bisogno di queste cose. Occupati degli affari ufficiali secondo i principi; sei un comune dipendente, uno dei tanti membri del settore. Dio non ti chiede di diffondere le Sue parole tra costoro, di condividere con loro sulla Sua verità. Ti chiede di prendere le distanze da loro, di proteggerti, di non lasciarti intrappolare nel loro pantano né in alcuna tentazione, e soprattutto di non rimanere invischiato in varie controversie, nel caos che creano, nei loro schemi e nelle loro trappole, né in situazioni complicate. Dovresti essere consapevole in ogni momento del tuo scopo in questa professione: non si tratta di fare carriera, di arrivare in alto, di diventare una persona di prestigio o di mostrare il tuo valore alla società. Non si tratta di fare alcunché per impressionare i tuoi capi o i tuoi superiori. Il tuo scopo è guadagnarti il pane quotidiano, garantirti il sostentamento, essere in grado di sopravvivere in questo mondo e in questa società, e quindi disporre del tempo e delle condizioni per svolgere il tuo dovere, perseguire la verità e raggiungere la salvezza. Pertanto, in qualsiasi posto di lavoro, non devi lottare per procurarti opportunità di avanzamento, ulteriore istruzione, studi all’estero, l’alta stima dei tuoi superiori o addirittura l’attenzione dei capi di livello superiore. Non hai bisogno di nulla di tutto questo. Se stai tentando di sopravvivere, di garantirti il sostentamento, allora queste cose possono essere eliminate dalla tua vita. Tutto ciò che devi fare è proteggerti nell’ambito della tua professione: è sufficiente questo. Dio non ti chiede di fare molto. Il principio che dovresti osservare è prendere le distanze dalle varie forze, evitare di gettarti nel tritacarne o di rovinarti in un ambiente relativamente semplice in cui puoi garantirti il sostentamento. Questo è un modo di agire sciocco. Sei chiaramente in grado di garantirti il sostentamento con i metodi di lavoro più semplici, eppure sei spesso disposto a prendere parte alle controversie, a immergerti o a lasciarti coinvolgere in questioni estranee alla tua professione e al tuo sostentamento, cosa che ti porta a ritrovarti in varie vicende umane complesse, nei complessi intrecci e conflitti di varie forze della società. Quindi non puoi incolpare Dio di aver disposto le tue circostanze; puoi incolpare solamente te stesso, la tua rovina è opera tua. Dici spesso che sei troppo occupato ed esausto per via del lavoro e che non hai tempo per partecipare alle riunioni e assolvere il tuo dovere. Indipendentemente dalle ragioni, se ti trovi in queste circostanze, verrai presto eliminato dalla casa di Dio. La tua speranza di salvezza svanirà. Questa è stata la strada che tu stesso hai intrapreso, quella che tu hai scelto, e questo è l’esito che riceverai alla fine. Se, nell’ambiente in cui vivi, pratichi secondo i principi su cui Dio ha condiviso, ti proteggi bene e sai presentarti davanti a Dio con un cuore sereno, allora, anche se tenti di bilanciare il lavoro e lo svolgimento del tuo dovere, avrai ancora una possibilità di salvezza. Ma il presupposto per questo è che devi prendere le distanze dalle varie forze della società, acquietare il tuo cuore e allo stesso tempo, nell’ambito delle tue capacità e dei tuoi mezzi limitati, essere in grado di svolgere il tuo dovere e di percorrere il cammino del perseguimento della verità. In questo modo, per quanto difficile possa essere il tuo ambiente familiare o per quanto limitati possano essere i tuoi mezzi individuali, sotto la protezione, le benedizioni e la guida di Dio, alla fine progredirai passo dopo passo lungo il cammino del perseguimento della verità. Allora la tua speranza di salvezza si rafforzerà. Magari, grazie al tuo perseguimento personale, ai tuoi sforzi e al prezzo che paghi, alla fine otterrai la salvezza. Tuttavia, può capitare che alcuni si arrendano a metà strada. Vedono che questa vita è troppo monotona, che si ritrovano tagliati fuori dal mondo, che vivono isolati e solitari, e sentono che se non sono coinvolti in varie controversie non hanno nulla da fare e non riescono a trovare il proprio valore o a vedere il proprio valore e il proprio futuro. Così abbandonano i principi richiesti da Dio, scegliendo di non restare soli né silenziosi, bensì di mescolarsi con le varie forze della società. Si accapigliano riguardo a ogni piccolo dettaglio, indulgono a lotte e coinvolgimenti, litigano e combattono con esse. Si ritrovano coinvolti in varie controversie, e percepiscono che la loro vita è diventata piena, preziosa e felice: non si sentono più soli. Cosa hanno scelto queste persone? Hanno scelto la strada del trascurare i loro doveri e del non perseguire la verità. Questa è la fine: quando si arriva a questo punto del cammino, non c’è più speranza di salvezza. Non è forse così? Numerose persone, persino dopo aver sentito queste parole, le prendono bene e non trovano troppo impegnativo attuarle. Tuttavia, dopo averle praticate per un po’, pensano: “Non è troppo faticoso vivere così? La gente mi vede spesso come una persona non convenzionale, non ho amici, non ho compagnia; mi sento troppo solo, troppo isolato, e la mia vita quotidiana è spenta. Sento che non è per niente una vita bella o felice”. Quindi ritornano ancora una volta alla loro vita precedente: costoro vengono eliminati. La loro speranza di salvezza si dissolve. Non riescono a sopportare la solitudine, né a tollerare l’avversità di essere scherniti e isolati perché vivono secondo i requisiti di Dio in mezzo a questo gruppo di persone. Al contrario, gradiscono vivere nel mezzo di varie forze che lottano tra loro e si aggregano alle diverse forze, si lasciano coinvolgere, litigano e combattono contro di loro. Tali persone, si può dire, non rientrano tra i prescelti di Dio. Anche se si sentono bene dopo aver ascoltato questi sermoni, scelgono comunque di integrarsi con le varie forze della società anziché prenderne le distanze. Non c’è bisogno di dire che costoro non sono sicuramente quelli a cui è destinata la salvezza. Se invece scegli la strada di prendere le distanze dalle varie forze della società e, a condizione di garantirti il sostentamento, assolvi il tuo dovere di essere creato, allora come minimo, in base a questa scelta, hai una speranza di salvezza. Possiedi i prerequisiti di base; di conseguenza, questa speranza di salvezza esiste.
In passato c’era un membro della chiesa che in qualche modo aveva fatto conoscenza con un occidentale figlio di un deputato. In realtà, essere un membro del parlamento non è una carica così importante, ma quel tale percepiva come un grande onore essere un conoscente del figlio di un parlamentare d’oltremare. Lo riteneva una persona di prestigio. In seguito, ha portato il figlio del deputato in giro, e lo presentava a chiunque incontrassero dicendo: “Questo è il figlio del deputato”. Gli ho chiesto: “Il figlio del deputato? Che grado di parlamentare è suo padre? Cosa può fare per te?” Mi ha risposto: “Suo padre è un deputato!” Ho detto: “Il fatto che suo padre sia un deputato ha qualcosa a che fare con te? Tu non sei un parlamentare, quindi perché questo mettere in mostra?” Lui era così soddisfatto di sé. Solo perché aveva stabilito un legame con il figlio di un deputato, si comportava in modo presuntuoso ovunque andasse e ignorava i conoscenti quando li incontrava per strada. Gli chiedevano: “Perché non ci saluti?” Lui rispondeva: “Sto camminando con il figlio del deputato!” Ti rendi conto di quanto fosse vanitoso? Un simile individuo è o non è un miscredente? (Sì.) Qual è l’esito finale per tali persone nella casa di Dio? (Verranno eliminate.) Questo individuo deve essere allontanato dalla chiesa, perché è un miscredente e un opportunista. Si aggrega a chiunque sembri avere rango e forza, e se vede che c’è una forza nella casa di Dio, le si aggrega. Di conseguenza, dopo aver fatto parte della casa di Dio per un certo periodo, si rende conto che non c’è modo di fare soldi qui, così trova lavoro come rider di cibo da asporto. Ma non si sente abbastanza dignitoso a compiere questo lavoro e in seguito si ingrazia il figlio del deputato, convincendosi che ora gode di prestigio e non ha più bisogno di consegnare cibo da asporto. DimMi, non è una cosa sciocca? Non c’è una fetta di persone del genere nella chiesa? (Sì.) Alcuni provano orgoglio solamente perché conoscono qualcuno in possesso di rango o forza. Pensano di avere un valore e di essere diversi dagli altri. Altri godono di una piccola posizione ufficiale e di un po’ di forza, ma credono di essere diversi dagli altri membri della chiesa e di avere l’ultima parola. Costoro non sono forse dei miscredenti? (Sì.) Poi ci sono quelli che non hanno una vera influenza ma non fanno che vantarsi, dicendo: “Conosco il presidente!” oppure “Conosco il cugino del segretario del presidente!” Vedi, possiedono conoscenze per vie così contorte e hanno comunque il coraggio di dire queste cose. Perché hanno la pelle così dura? La loro storia è così contorta che nessuno sa di chi stiano realmente parlando, e gli altri sono troppo disinteressati per ascoltare, perché a loro non importano queste cose. Solo questi individui considerano tali questioni come le più importanti, le più significative e le più impressionanti. Alcuni dicono spesso di conoscere ministri, direttori o alti funzionari. C’è chi arriva persino ad affermare: “Conosco persone da entrambi i lati, sia nella società rispettosa della legge che nella malavita; percorro entrambe le strade con la stessa facilità di un terreno pianeggiante”. Altri magari dicono: “Conosco la cognata del capo della contea”. E c’è chi dichiara: “Conosco l’amica di chiesa della madre del sindaco”. Usano queste cose per vantarsi. A cosa serve conoscere queste persone? Possono forse aiutarti a ottenere qualcosa? Anche se sei un sindaco, un direttore, un governatore provinciale o addirittura la madre o il padre del governatore, il tuo prestigio ha una qualche applicazione nella chiesa? (No.) Sindaci, governatori e simili non fanno forse parte della razza umana? Possono diventare più grandi di Dio? Il fatto che questi miscredenti apprezzino tali forze non è forse disgustoso? (Sì.) Alcuni affermano addirittura di conoscere il capo della polizia; altri dicono: “Ero un agente della polizia comunitaria e capo stazione nella stazione locale”; altri ancora: “Ero un direttore d’ufficio di quartiere e portavo la fascia rossa al braccio”. Cosa suscita in voi sentirli parlare di queste cosiddette forze? Alcuni miscredenti, quelli che non perseguono la verità e sono credenti solo a parole, sono talmente stupidi da non sapere se ciò che dicono queste persone è vero o no, quindi lo prendono per vero e le stimano moltissimo. Cosa pensano invece nel loro cuore coloro che perseguono la verità quando sentono queste cose? Qual è la loro valutazione di questi individui? Sanno stabilire a prima vista che si tratta di miscredenti, che costoro parlano solo di varie forze e questioni mondane e che sono entrati a far parte della casa di Dio per fare sfoggio di queste cose. Non menzioniamo nemmeno il fatto che conoscono i lontani parenti di qualche funzionario o di qualche celebrità; se anche sono loro stessi una celebrità, nella casa di Dio non valgono nulla, così come non valgono nulla i loro titoli e le loro posizioni, quindi cosa stanno ostentando? Possiedono la verità? Assolvono il loro dovere secondo i principi? Non sono nulla, eppure hanno il coraggio di mettersi in mostra! Non è spudorato? Non è nauseante? (Sì.) Quanto è nauseante? Avere contatti da entrambi i lati della legge è una cosa di cui addirittura si vantano: coloro che si vantano di questo non sono forse degli stupidi? Non sono degli sciocchi? (Sì.) Non hanno nemmeno paura di mettersi nei guai. Frequentano entrambi i lati della legge: un individuo del genere non è forse un delinquente? I delinquenti e i furbi non sono apprezzati nella casa di Dio; appartengono ai miscredenti e andrebbero espulsi! Eppure continuano a fare di ciò un vanto. Non è forse da idioti? È per caso qualcosa di cui andare fieri? Addirittura se ne vantano! Alcuni indossano grandi catene d’oro al polso e, quando sono ubriachi, ne fanno sfoggio agli altri dicendo: “I miei antenati erano tombaroli e le loro abilità in questo campo sono state tramandate nella mia famiglia per generazioni. Guarda questa grossa catena che ho al polso: l’ho trovata in una maestosa tomba un certo giorno, a notte fonda, e me la sono tenuta. Che te ne pare? Impressionante, eh?” C’è chi glielo sente raccontare e li denuncia, e costoro vengono arrestati senza nemmeno rendersi conto di quale legge hanno infranto. La gente chiede loro: “Quella catena d’oro che hai al polso è di quest’epoca? È un cimelio!” E costoro si autoincriminano stupidamente. Non vantarti ciecamente di cose che non sono mai accadute; fa’ attenzione a non attirare la polizia e a non metterti nei guai. È facile mettersi nei guai vantandosi; se giochi con il fuoco, verosimilmente ti brucerai e finirai per distruggerti: la colpa è solo tua. Non sai nemmeno cosa dire, non riesci a capirci nulla; non è forse da idioti? (Sì.) Se ti vanti di essere in grado di mangiare venti panini in una sola volta, va bene; non è qualcosa che comporta una violazione dei principi. Al massimo la gente ti riterrà uno sciocco e non ti prenderà sul serio, ma non è contro la legge. Il principio di restare fuori dalle varie forze della società riguarda essenzialmente la necessità di avere saggezza in ogni angolo della società e in qualsiasi gruppo in cui ti trovi. È come ciò che Dio disse durante l’Età della Grazia: “Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Matteo 10:16). Proteggiti bene; è sufficiente che tu riesca a garantirti il sostentamento. Non tentare e non illuderti di approfittare delle forze della società per affermarti al suo interno, entrando a fare parte di queste forze, ottenendo il loro riconoscimento e venendovi ammesso. Si tratta di idee sciocche e di pensieri decadenti. Gli esseri umani dovrebbero correggere le loro prospettive. Indipendentemente dall’ambiente sociale o dalla comunità in cui si trovano, se seguono la via di Dio, questo li porterà a essere rifiutati dalla società o dall’umanità. Ma fintanto che Dio ti darà respiro, non rimarrai senza un modo per sopravvivere. Devi possedere tale sicurezza. La vita delle persone non dipende da varie forze che garantiscano la loro sicurezza, il loro sostentamento, il loro futuro o tutto ciò che possiedono. Gli individui si affidano a una singola parola di Dio, a quanto Egli decreta, alla Sua guida e alla Sua protezione: è indispensabile che tu sia sicuro al riguardo. Pertanto, per sopravvivere nella società, il tuo mezzo fondamentale di sopravvivenza dovrebbe essere quello di scegliere una professione per garantirti il tuo sostentamento, anziché affidarti a un qualsiasi tipo di forza. Affidarsi a una professione per mantenersi: questo principio prevede che le persone, sotto la guida e il decreto di Dio, godano di tutto ciò che Egli ha dato loro, compresi i beni materiali e il denaro, senza affidarsi alle elemosine o a quanto distribuito da varie forze della società per provvedere al proprio sostentamento individuale. Le cose materiali e il denaro su cui ogni giorno fai affidamento per sopravvivere, proprio come il tuo respiro, provengono tutti da Dio, è Lui a darteli, e nessuno può portarti via ciò che ti ha dato Dio. Le cose materiali, tutto ciò che è esterno al tuo corpo, come il tuo respiro, non ti sono concessi dall’elemosina di nessun altro e, naturalmente, nessuno può toglierteli. Se te li ha dati Dio, nessuno può portarteli via. Possiamo riscontrare questo fatto nelle esperienze di Giobbe, e tu dovresti avere questa sicurezza. Con questa fiducia autentica, avrai la base fondante e la motivazione per sostenere il principio di restare fuori dalle varie forze della società. Allora, su queste basi, il tuo corpo e la tua mente possono acquietarsi al cospetto di Dio, puoi presentarti davanti a Lui e offrire il tuo corpo, la tua mente e il tuo spirito, compiere il tuo dovere, perseguire la verità e ottenere il meraviglioso risultato della salvezza. Dovresti possedere questa conoscenza e comprendere queste verità. Perciò, anche se la frase “restare fuori dalle varie forze della società” può sembrare facile, nell’affrontare le questioni devi ponderare le tue decisioni in base a vari principi e alle varie situazioni reali. In breve, l’obiettivo finale non è semplicemente prenderne le distanze e staccarti da esse, ma utilizzare il metodo e il percorso di pratica di restare fuori dalle varie forze della società per poterti acquietare al cospetto di Dio, offrirGli il tuo corpo e la tua mente e presentarti al Suo cospetto, intraprendere il cammino del perseguimento della verità e infine raggiungere la speranza della salvezza e la realizzazione dei tuoi desideri. Di conseguenza, per raggiungere questa salvezza finale, devi seguire il principio di restare fuori dalle varie forze della società. Questo è un percorso necessario, uno dei percorsi fondamentali per ottenere la salvezza. Non è così? (Sì.) Abbiamo condiviso chiaramente sul principio di restare fuori dalle varie forze della società. C’è qualcosa di questo principio che non vi è ancora chiaro? Quando si tratta di certe situazioni particolari, sapete come approcciarle? Se unirsi a una certa forza è solo una formalità o una necessità dovuta a una certa professione, questo va contro il principio di restare fuori dalle varie forze della società? Se è solo una necessità o una formalità all’interno della vostra professione, allora è accettabile. Le forze di cui parliamo non hanno alcuna correlazione con questo, con organizzazioni o gruppi di superficie; qui stiamo discutendo di forze. A cosa si riferisce il termine “forze”? Si riferisce alle autorità, alla forza dei gruppi e alla forza con cui queste cose operano o addirittura si scatenano nella società, non è così? (Sì.) Se avete compreso questo principio di pratica, passiamo a condividere in merito al prossimo.
Il quarto principio è quello di restare fuori dalla politica. La politica è un argomento delicato. Trent’anni fa, discutere di certi leader, politiche o affari politici dell’epoca, persino all’interno della chiesa, avrebbe attirato le critiche di numerosi individui. Molti trovavano una scusa per andarsene non appena si parlava di politica e non osavano discutere di tali argomenti, dicendo: “Se parli di politica significa che sei contro il partito e la nazione; sei un controrivoluzionario e verrai arrestato. Se non fosse per il bene dei fratelli e delle sorelle, ti denuncerei”. All’epoca la gente era particolarmente sensibile riguardo alla politica. Oggi è ancora così? Se la politica viene discussa o esposta all’interno della chiesa, se il gran dragone rosso e Satana vengono esposti o se vengono sollevati argomenti che sembrano politici, la maggior parte delle persone mantiene ancora questo atteggiamento? Non c’è stato un qualche cambiamento? (Sì.) Nelle riunioni passate, quando parlavamo di argomenti come quale demone si stesse opponendo a Dio o perseguitasse i cristiani, alcuni tossivano, come se avessero qualcosa in gola, e andavano fuori per schiarirsela. Dopo poco, ascoltavano un po’ e pensavano tra sé e sé: “Oh, hanno smesso di fare discorsi controrivoluzionari”, e tornavano. Ma quando tornavano e vedevano che stavi ancora discutendo di quegli argomenti, ricominciavano a tossire e se ne andavano di nuovo. Mi sono chiesto perché continuassero a tossire. Stavamo discutendo di come discernere Satana e di come esporre la sua essenza e il suo volto ignobile. È forse una discussione politica? (No.) Alcuni sciocchi, i cosiddetti individui spirituali, che sono privi di comprensione spirituale, opponevano una forte resistenza a questi argomenti. Non sapevano distinguere tra la verità e l’effettivo coinvolgimento politico, né capire cosa il Partito Comunista intendesse per “controrivoluzionari”. Erano ignoranti, avevano subito il lavaggio del cervello da parte del Partito Comunista e temevano di essere considerati anch’essi dei controrivoluzionari. Non osavano discutere né menzionare il tema dell’esposizione del gran dragone rosso. Smascherare il gran dragone rosso significa partecipare alla politica? Ribellarsi al gran dragone rosso è forse da controrivoluzionari? (No.) Ora avete il coraggio di dire che non lo è, ma osereste dire la stessa cosa nella Cina continentale? Coloro che seguono Dio sono criminali politici che agiscono contro il partito e lo Stato? (No.) Perché dici di no? Che cos’è un criminale politico? Tu hai mai preso parte alla politica? (No.) Se non hai partecipato alla politica, come sei diventato un criminale politico? (L’etichetta mi è stata applicata dal gran dragone rosso.) Se partecipi a un furto, sei un ladro. Se prendi parte a un omicidio, sei un assassino. Se partecipi a una rapina, sei un rapinatore. Su quali basi vengono avanzate queste accuse? Le accuse vengono avanzate quando compi queste attività criminali, è allora che diventi l’autore di tali comportamenti criminali. Ma se non vi hai preso parte, quel crimine e quell’accusa non hanno nulla a che fare con te. Se non segui Satana o il partito, se ti opponi al Partito Comunista, se ti opponi al gran dragone rosso e lo odi, e se segui Dio, stai forse partecipando alla politica? (No.) Allora, se ti condannano in quanto controrivoluzionario o criminale politico, l’accusa regge? (No.) Non regge; è una cosa assurda. È come nel caso di un contadino privo di una professione, che si limita a coltivare un po’ di terra, a mietere il raccolto e ad andare al mercato per venderlo. Poi qualcuno con un distintivo rosso sulla manica lo vede e gli dice: “Ehi, hai un permesso di lavoro? Hai un certificato sanitario?” Il contadino risponde: “Dove potrei ottenere un permesso di lavoro? Non ho una professione, non ho un impiego, perché dovrei avere bisogno di un permesso di lavoro?” Il contadino non possiede una posizione né una professione, eppure gli viene chiesto il permesso di lavoro solo per vendere qualcosa: non è assurdo? Quando hai fede in Dio e Lo segui, il gran dragone rosso ti accusa di partecipare alla politica. Quale articolo della costituzione nazionale hai contribuito a formulare? Quale movimento politico hai contribuito a pianificare? Sei un ufficiale governativo di un qualche livello? Hai preso parte a dissensi interni a qualsiasi livello del governo? A quali riunioni del congresso nazionale o conferenze di stato hai partecipato? (Nessuna.) Non hai neppure accesso alle informazioni, figuriamoci se puoi partecipare alla politica, eppure alla fine sei stato condannato come criminale politico: non è un’accusa inventata? DimMi, questo Paese non è forse assurdo? (Sì.) Alcuni sono ancora degli stupidi. Pensano: “Oh no, essere condannati come criminali politici o controrivoluzionari è un enorme disonore per i credenti in Dio!” Non è sciocco? Ci sono persino alcuni che, dopo essere stati condannati come controrivoluzionari o criminali politici per via della loro fede in Dio e mandati in prigione per 15 o 20 anni, al momento del rilascio lo ritengono un disonore. Pensano di non poter mostrare il proprio volto a nessuno, compresi i compagni di scuola, gli amici e i familiari. Soprattutto quando la gente punta il dito e mormora alle loro spalle, sentono di aver fatto qualcosa di vergognoso. Non è sciocco? (Sì.) Quest’epoca ti rifiuta e il gran dragone rosso ti perseguita: sono forse giusti? Se tutta l’umanità prende posizione e ti perseguita, significa forse che la verità non è più la verità? La verità è sempre la verità, a prescindere da quante persone prendano posizione e la contrastino. L’essenza della verità rimane invariata, così come rimane invariata l’essenza malvagia di Satana. Anche se nessuno riconosce o accetta la verità, essa resta sempre la verità, e questo fatto non cambierà mai. Se tutta l’umanità prendesse posizione contro Dio e rifiutasse di accettare le Sue parole, questo dimostrerebbe che l’umanità è ancora malvagia. La forza del male di Satana non può trasformarsi in giustizia solo perché è sostenuta da molti individui o grandi forze. Una bugia ripetuta diecimila volte diventa verità; questa è la fallacia di Satana, la logica di Satana, non la verità. Se i credenti sperimentano rifiuto da parte del mondo intero e persecuzione e diffamazione da parte del gran dragone rosso, dovrebbero forse vergognarsi? (No.) Non dovrebbero. Quando subisci persecuzioni in nome della giustizia, ciò dimostra che questo mondo è veramente malvagio e conferma le parole di Dio: il mondo intero è sotto il potere del maligno. Quando vieni perseguitato in nome della giustizia, per quanto il tuo cammino possa essere appropriato e le tue azioni giuste, nessuno si alzerà in piedi per applaudirti. Invece tutti gli affari sporchi che le persone di questo mondo fanno, purché li camuffino bene e li promuovano, quando vengono presentati al pubblico diventano cose positive. Costoro sono i malvagi; tutte le loro azioni sono degli sporchi tranelli.
Continuiamo a condividere su questa questione del restare fuori dalla politica. Che cos’è la politica? Occorre che tu sappia cos’è la politica per capire come prenderne le distanze. Che cos’è la politica? Al livello più basilare, si tratta del desiderio di ricoprire una carica e di fare carriera come funzionari. Questo è un settore della politica. Politica significa ricoprire una carica e fare carriera come funzionari. Dai funzionari di alto a quelli di basso livello, dai piccoli capi dipartimento e capi sezione degli uffici governativi ai segretari di sezione del partito e ai segretari dei comitati di partito, ai direttori, ai capi ufficio, ai ministri e ai capi di vario livello, tutte queste cariche rientrano nella categoria della politica. A cosa si riferisce la politica? Il modo più diretto per definirla è come forza e autorità, essa è un simbolo di un certo tipo di autorità nella società. Questo è un aspetto della politica. Cos’altro rientra nella politica? (Dio, la politica non è anche la lotta per conquistare, instaurare o consolidare il potere politico dello Stato?) I conflitti personali e le lotte di potere appartengono tutti alla politica. Poi, cos’altro? Gli stratagemmi, le strategie e i metodi utilizzati in queste lotte, nonché le varie elezioni, le campagne e gli impegni pubblicitari correlati alla politica e al potere: tutto questo rientra nella politica. Questa è la comprensione più diretta della politica che possiamo avere. Avvicinarsi all’organizzazione e al partito e lottare per il progresso: non è forse questo che la politica è agli occhi della gente comune? La definiscono come “un individuo insignificante capace di vedere il quadro generale”. Vedi, anche se gode di una posizione di basso livello, questo individuo ha una prospettiva ampia. Così si avvicina all’organizzazione e al partito, impegnandosi per il progresso. Comincia con l’aderire alla Lega della Gioventù Comunista, poi al Partito Comunista. Gradualmente si avvicina al partito, ascoltandone le istruzioni, seguendone le politiche guida e l’orientamento. Si attiene rigorosamente alle linee guida da esso indicate, attuandole e incarnando a pieno le qualità di un membro del partito. Parla e agisce per il partito, ne salvaguarda gli interessi, il dominio, il prestigio e l’immagine nella mente della gente. Salvaguarda tutto quanto riguarda il partito. Tutto ciò non fa forse parte della politica? (Sì.) Salvaguardi l’organizzazione, e l’organizzazione è il partito. Di qualunque partito politico o qualunque organizzazione da esso costituita si tratti, non appena inizi a parteciparvi, stai prendendo parte alla politica. Qualcuno di voi vi ha mai partecipato? (No.) Allora puoi stare tranquillo: non sei un criminale politico, né disponi dei requisiti per definirti tale. Come minimo, un criminale politico dovrebbe andare all’estero e fondare un’organizzazione o un gruppo per i diritti umani, impegnarsi in varie attività per i diritti umani, opporsi alle politiche e alle regole del governo in carica e alle varie azioni da esso intraprese. Inoltre, deve stabilire regolamenti, sistemi, norme e una costituzione, insieme a varie clausole a cui i membri dell’organizzazione devono aderire. Deve essere qualcosa di organizzato e regolamentato, con leader ai livelli superiori e membri al lavoro in quelli inferiori, a formare una struttura organizzativa completa e sistematizzata dall’alto al basso. Solo allora lo si può definire un gruppo politico e solo le attività condotte all’interno di questo gruppo politico possono essere considerate come partecipazione alla politica. Qualcuno di voi ha mai preso parte a ciò? Se la risposta è no, hai intenzione di parteciparvi oppure di entrare in un partito politico e ricoprire almeno una posizione come quella di legislatore o consigliere? C’è qualcuno che corrisponde a questa descrizione? Se hai questi progetti, significa che sei già impegnato in politica; anche se non vi hai ancora preso parte, possiedi già l’intenzione di farlo. Se invece non hai questa intenzione, molto bene. Partecipare alle votazioni elettorali come cittadino conta come prendere parte alla politica? Se il sistema di un Paese è basato sulla libertà e sulla democrazia e i cittadini hanno il diritto di voto, votare per il candidato tal dei tali conta come partecipazione alla politica? (No.) No, infatti: si tratta della politica e del sistema di quel Paese, in cui le persone hanno il diritto di voto. Questo non conta come partecipazione alla politica. Stai semplicemente esprimendo la tua preferenza personale scegliendo un certo candidato, ma non ti stai facendo coinvolgere nella sua lotta per il potere politico. Nessuna attività politica ha alcuna relazione con te. Stai solamente esprimendo un voto per un certo individuo in quanto cittadino di quel Paese. Questa azione è solo un semplice esercizio dei tuoi diritti civili e non è una forma di attività né di comportamento politici.
Per quanto riguarda cos’è la politica, su questo argomento abbiamo più o meno condiviso, quindi dovrebbe essere abbastanza chiaro come restare fuori dalla politica. In che modo si resta fuori dalla politica? Prima di tutto, parliamo di come restare fuori dalla politica, e poi discuteremo del perché bisogna farlo. Abbiamo appena parlato di cos’è la politica. Che cos’è la politica? Innanzitutto, è prendere parte alle lotte di potere, che equivale a partecipare alla politica. Siamo tutti persone comuni, quindi non parliamo di individui come presidenti, leader partitici o persone che occupano posizioni in gruppi politici nazionali di alto livello. Parliamo invece di qualcosa di vicino alla gente comune, come il segretario di sezione del partito in un’agenzia governativa. Quella del segretario di sezione del partito è una figura politica? Ricoprire una posizione di partito all’interno di un’agenzia governativa fa di una persona una figura politica di spicco. In questo caso, come si resta fuori dalla politica? Cosa significa restarne fuori? (Non associarsi a queste figure politiche.) Non associarsi a costoro? Ma sul tuo posto di lavoro non puoi proprio evitarli. Se li eviti, potrebbero venire da te e trovare cose per cui criticarti, dicendoti: “Perché non mi parli? Perché ti stai nascondendo da me? Io, il segretario di sezione del partito, non ti piaccio? Se hai delle opinioni su di me, non significa forse che c’è un problema nel tuo modo di pensare? Parliamone un po’”. Vorranno prendere un “tè” con te. Sarà un tè piacevole? Hai il coraggio di accettare? Per esempio, il segretario di sezione del partito ti si avvicina e ti chiede: “Ehi, Xiao Zhang, da quanto tempo lavori qui?” E tu rispondi: “Da diversi anni, circa cinque”. E lui: “Mi sembri una brava persona. Sei iscritto al partito?” Come risponderesti? Qual è la risposta appropriata per restare lontano dalla politica? (Limitarsi a dire: “Al momento non dispongo dei requisiti per diventare un membro del partito”.) Questo è un modo saggio di rispondere. Quest’affermazione è vera? (No.) In realtà è solo un modo per toglierti costui di torno. Tu pensi: “Astuta volpe, vecchio diavolo, cosa ti importa se aderisco al partito o no? Tu vuoi che lo faccia. Ebbene, a cosa serve il partito in ogni caso?” Ecco cosa stai pensando, ma non puoi dirlo al vecchio diavolo. Devi invece mantenere esteriormente un contegno educato. Replichi: “Oh, tu sei un membro di lunga data del partito, non capisci le difficoltà che affrontiamo noi giovani. Possediamo un’esperienza limitata e non abbiamo ancora ottenuto risultati nel nostro lavoro, quindi non siamo qualificati per aderire al partito. Il partito è sacro, non possiamo aderirvi senza una buona ragione. Ho preso in considerazione l’idea di aderire al partito…” Limitati a rispondergli con poche parole. In cuor tuo vuoi aderire al partito? (No.) Anche se ti vengono offerte condizioni privilegiate e dopo l’adesione ricevi una promozione o una posizione ufficiale, non sei interessato, giusto? Le condizioni di base per ricoprire una carica e fare carriera come funzionario sono che innanzitutto devi aderire all’organizzazione, aderire o avvicinarti al partito. Per poter ricoprire una carica o fare carriera, devi prima avvicinarti al partito. Per restare fuori dalla politica, il primo passo è prendere le distanze dai partiti politici. Qualcuno potrebbe chiedere: “Questo significa restare fuori solo dal Partito Comunista?” No, significa restare fuori da tutti i tipi di partiti. Cosa rappresenta un partito? Rappresenta una forza politica. Un gruppo che assume come proprio obiettivo il manifesto politico, il programma e gli obiettivi del partito si definisce partito. Indipendentemente dal suo obiettivo e dal suo programma, l’unico scopo di un partito è quello di costituire una forza e di usarla per lottare al fine di ottenere ulteriori forza e potere nell’arena e nel panorama politico. Questo è lo scopo dell’esistenza di un partito politico. Lo scopo dell’esistenza di qualsiasi partito non è il bene del popolo, ma la forza e il potere. In altre parole, esso mira a detenere il potere e ad avere una forza propria. Non è forse così? (Sì.) Pertanto, il primo passo per restare fuori dalla politica è quello di non aderire formalmente ad alcun partito politico. Qualcuno potrebbe chiedere: “E se in passato sono stato un membro di questo o quel partito?” È una questione un po’ spinosa. Se sei disposto a lasciare il partito, questa sarebbe la cosa migliore, così taglieresti formalmente i ponti con esso. Se non sei disposto a lasciare il partito o se farlo è un problema, allora dovresti valutare da te il da farsi. In ogni caso, sia formalmente che nello spirito, dovresti restare fuori dalla prima grande questione inerente alla politica, ossia restare fuori dai partiti. Una volta che prendi le distanze dai partiti, diventi un individuo indipendente. Non verrai trascinato da alcuna forza politica, né lavorerai per alcuna forza politica. Non aderire ad alcun partito è il percorso specifico più essenziale da praticare per restare fuori dalla politica. Inoltre, quando si tratta di una qualsiasi forza politica, come il segretario di sezione del partito, il direttore o l’addetto al personale di un ufficio governativo, il principio per interagire con loro è quello di mantenere le distanze. Per esempio, se il segretario di sezione del partito ti dice: “Xiao Zhang, hai un momento? Ceniamo insieme dopo il lavoro. Domani inizia il fine settimana, andiamo a giocare a basket insieme”, puoi rispondergli: “Oh, purtroppo mio figlio è malato. Ieri gli è venuta la febbre. A causa del lavoro, non ho avuto il tempo di portarlo dal medico. Domani devo portarlo in ospedale”. In un’altra occasione, il segretario ti dice: “Xiao Zhang, è passato un po’ di tempo dalla nostra ultima chiacchierata. Parliamo un po’ tra noi, che ne dici?” Qual è il suo obiettivo? Vuole coltivarti come suo successore. Se non le hai ancora identificate, devi riflettere sulle sue reali intenzioni. Se le hai identificate, devi subito trattarlo evasivamente, dicendogli: “Oh, ieri mia madre ha detto che non si sentiva bene e voleva che la portassi all’ospedale. Non è una coincidenza sfortunata?” Tu non fai che declinare e, quando se ne rende conto, il segretario pensa: “Ogni volta che lo invito ce n’è una, ogni volta che mi avvicino a lui succede qualcosa; non sa apprezzare i favori, troverò qualcun altro!” Può cercare chi vuole, ma tu non ti avvicinerai a lui in ogni caso. Di solito sei piuttosto amichevole con lui, ma quando vuole coltivarti o promuoverti trovi dei pretesti per evitarlo e perdi l’entusiasmo, e così lui non riesce a capire cosa stai pensando. In effetti, nel tuo cuore lo sai, chiaro come il cristallo: “Non mi avvicinerò a te, diavolo! Ho Dio nel cuore, e Dio mi dice di restare fuori dalla politica. Sei una persona coinvolta in politica e io mi terrò lontano da te. Vuoi promuovermi a una posizione ufficiale e mettere i miei talenti al tuo servizio, ma io non ti darò nemmeno una possibilità! Anche se in questo ufficio governativo non faccio altro che lavare i pavimenti e portare fuori la spazzatura, non diventerò un funzionario! Mi limito a guadagnare abbastanza denaro per mantenermi, non mi metterò al vostro servizio!” Invece in realtà devi dire: “Voi leader avete la nazione nel cuore, gestite innumerevoli faccende e servite il popolo, occupandovi della gente comune! Noi individui ordinari abbiamo poca consapevolezza e ci preoccupiamo solo di mangiare; non siamo allo stesso livello e non possiamo fare quello che fate voi leader”. In sua presenza ti fingi sempre un idiota, così lui non riesce a capire cosa stai pensando. Anche se possiedi dei talenti, non li metti in mostra. Lo fai solo nei momenti critici, e allora lui vede che hai davvero talento. Di solito commetti qualche piccolo errore per indurlo a pensare che non sei poi così capace, ma non può comunque fare a meno di te nel lavoro. Questa si chiama saggezza. Ti trastulli con il diavolo, lo sfrutti perché egli presti servizio e guadagni i suoi soldi, ma non ti avvicini a lui e nel tuo cuore lo disprezzi, non è vero? Ecco cosa significa non avvicinarsi. Ne sei capace? (Sì.) A mezzogiorno, il leader guida la sua piccola berlina e cerca ovunque un ristorante rinomato dove mangiare. Ti chiama: “Xiao Zhang, andiamo a mangiare qualcosa; cosa ti va oggi?” Tu rispondi: “Sono diversi giorni che non mangio spaghetti fritti al sugo di fagioli, e non mangio panini al vapore da molto tempo; ecco cosa voglio mangiare. Vado a casa per pranzo, ne vuoi un po’?” A queste tue parole, lui replica: “Mangiare cosa? Questa è sbobba per i maiali, la gente non mangia questa roba!” Non vuole mangiare nulla di quello che gli proponi e pensa tra sé e sé: “Questo tizio è proprio come dice il proverbio: non c’è cura per chi nasce idiota. Chi mai mangia panini al vapore e spaghetti al sugo di fagioli fritti al giorno d’oggi? I funzionari mangiano molto meglio!” Questi funzionari vanno al ristorante a spese del denaro pubblico, si godono la gloria e lo splendore del loro ruolo e consumano solo pasti luculliani, al prezzo di oltre mille yuan l’uno. Mangiano cervello di scimmia e pelle di riccio. Questi diavoli e demoni mangiano qualsiasi cosa, non c’è nulla che non mangerebbero o berrebbero. Cosa stai pensando in cuor tuo? “Non prenderò parte ai vostri peccati, starò lontano da voi, branco di diavoli, sciagurati che mangiate carne umana e bevete sangue umano! Preferirei tornare a mangiare spaghetti fritti al sugo di fagioli e panini al vapore piuttosto che godere del tuo stile di vita smodato. Anche a costo di mangiare razioni misere, non mi avvicinerò mai a te; non mi lascerò intrappolare dalla tua malvagità e non prenderò parte ai tuoi peccati. Sono i diavoli che mangiano carne umana e bevono sangue umano, non gli uomini. Quale sarà l’esito finale? Finirai sicuramente all’inferno e verrai punito! Faccio concessioni e compromessi e mi guadagno da vivere sotto il tuo potere, ma il mio obiettivo è garantirmi il mio sostentamento, seguire Dio e svolgere il mio dovere. Non sto tentando di ottenere una promozione né di essere coinvolto in politica; ti detesto dal profondo del cuore!” Quindi, comunque il leader tenti di convincerti a gustare un pasto abbondante, non ci vai. Nel fine settimana, se ti invita a cantare al karaoke, a farti circondare da belle donne e a bere vino pregiato, se ti invita in una casa da tè per rilassarti o divertirti, oppure a vedere un drag show, ci andrai o no? Se vuoi avvicinarti all’organizzazione o al partito, allora dovrai andare in questi posti. Ma in questo momento tu dici: “Io metto in pratica le parole di Dio, resto fuori dalla politica, non parteciperò ad alcuno di questi eventi, non prenderò parte ai loro peccati”. Il giorno dopo, quando si riuniscono, parlano di quanto sia bella la signorina Tal dei Tali, di come sia la reginetta del ballo, di quanto sia talentuosa nel canto, di quanto sia delizioso il vino francese di una certa annata, di dove divertirsi, di dove andare alle terme… Parlano di queste cose: li invidi? Sei invidioso? Devi metterti le cuffie, tapparti le orecchie; non ascoltare le parole diaboliche pronunciate da questi diavoli, stai lontano da loro, mantieni il cuore calmo, non prendere parte ai peccati dei peccatori, stai lontano dalla loro vita laida e non farti coinvolgere nella loro malvagità. Il tuo scopo è restare fuori dalla politica. Coloro che cercano un avanzamento di carriera, che vogliono avvicinarsi all’organizzazione e desiderano essere promossi, in realtà vivono in questo modo allo scopo di partecipare alla politica, di entrare direttamente in politica, con l’obiettivo di ottenere una posizione nei circoli politici e vivere una vita che non si addice né a un umano né a un demone. Tu invece sei l’esatto opposto. Devi restare fuori da una vita così laida. Lo scopo di restare fuori da questo tipo di vita è quello di non provare desiderio né interesse verso alcuna prospettiva politica. Il tuo futuro è perseguire la verità e ottenere la salvezza. Pertanto, dovresti avere chiaro nel cuore che tutto ciò che stai facendo al momento è significativo e prezioso; lo fai per perseguire la verità, per ottenere la salvezza. Non è un sacrificio privo di significato, e neppure stai agendo in modo non convenzionale. E per di più non sei solo. Quindi, lo scopo ultimo di restare fuori da queste vite peccaminose è in realtà quello di prendere le distanze da tali individui, di allontanarti da ciò che si definisce politica. Questo è il secondo principio del restare fuori dalla politica: non avvicinarti.
Non avvicinarsi ai politici è il minimo che si dovrebbe fare, e inoltre non partecipare. Per esempio, se c’è l’opportunità di essere promossi a capo sezione, direttore o capo ufficio, tutti sono ansiosi di mettersi in mostra, di migliorare le proprie prestazioni, di fare omaggi ai leader, di far leva su qualche contatto, di esplorare strade e di tentare in tutti i modi di mostrare ai leader e ai superiori i propri talenti, le proprie capacità e il proprio valore, e persino il valore che possiedono da sfruttare. Preferiscono essere degli adulatori, assecondare i leader e i superiori e fare tutto ciò che essi chiedono loro di fare, anche se non vogliono farlo. Alcuni danno soldi o addirittura offrono il proprio corpo per partecipare alle lotte politiche. In queste lotte, alcuni si aggregano ai leader, altri danno ai leader molti soldi e omaggi, altri ancora offrono ai leader il proprio corpo, con l’obiettivo finale di essere promossi o coltivati da loro e di intraprendere la strada della politica. Come credente in Dio, se sai che queste pratiche riguardano la partecipazione alla politica, dovresti restarne fuori. In primo luogo, non fare omaggi e non ti creare dei contatti per una tua personale prospettiva politica o una posizione da funzionario. Inoltre, non rivelare attivamente i tuoi punti di forza ai leader, e di certo non ricorrere a misure estreme per competere affinché ti notino. Lascia che gli altri competano senza di te. Ogni volta che il capo ti nomina, di’: “Questa volta mi tiro fuori, non sono qualificato”. Devi solo dire di non essere qualificato e lasciar passare gli altri; ci sono moltissime persone che si faranno avanti per competere. Quando il capo dice: “Xiao Zhang, questa volta tocca a te”, tu rispondi: “Non sono ancora qualificato, capo, la prego di scusarmi. Non sono all’altezza. Lasci che passi prima Xiao Li, e se lui non ne è capace, allora lasci che lo faccia Xiao Wang. Mandi avanti loro”. Il capo ti dirà: “Sei stupido? Se il posto va a loro, tu non riceverai alcun beneficio: non otterrai una casa, né bonus o aumenti di stipendio”. Allora tu rispondi: “Se non ricevo nulla, allora non ricevo nulla. Ho da mangiare a sufficienza e abbastanza soldi da spendere, quindi stia tranquillo, signore. Se questo non basta a tranquillizzarla, allora mi conceda solo un po’ di bonus extra alla fine dell’anno”. Non prendere parte alla loro lotta. Lascia pure che chiunque voglia competere lo faccia. Tu non ricorrere ad alcun mezzo, non investire alcuna energia e non pagare alcun prezzo. Non spendere un centesimo, non dire una parola, non fare nulla di extra e non spingerti oltre il dovuto per ottenere una promozione. Anche se disponi delle condizioni, delle connessioni e di una base adeguata di contatti, non partecipare comunque. Questo si chiama abbandonare davvero, restare veramente fuori. Quei membri del mondo ti riservano sempre sguardi di commiserazione e non fanno che dirti: “Sei stupido, sei un ingenuo!” Ma tu replichi: “Dite tutto quello che volete su di me; io non parteciperò comunque”. Gli altri ti chiedono: “Perché non vuoi partecipare?” Tu rispondi: “Guadagno abbastanza soldi da spendere. Non sono qualificato. Voi siete tutti migliori di me, quindi fatelo voi”. Sei in grado di astenerti dal partecipare? (Sì.) Naturalmente, se hai l’opportunità di essere promosso a vice-capo sezione o vice-direttore, sei capace di rifiutare, ma sapresti farlo se ti venisse offerta la posizione di capo ufficio o di governatore provinciale? Potrebbe non essere facile: più elevata è la posizione, più allettante diventa, e maggiore è la sua autorità, maggiore è la tentazione, poiché quando possiedi più autorità ricevi un trattamento migliore, le tue parole diventano più influenti e il tuo piacere fisico aumenta. Vedi, il sindaco, il governatore e il presidente hanno tutti la loro residenza ufficiale. Tutte le loro spese, sia domestiche che esterne, sono coperte dallo Stato. Pertanto, più interagisci con le classi superiori, maggiore diventa la tentazione che esercitano su di te, e più opportunità hai di interagire con esse, più diventa difficile rinunciare a queste opportunità. Per evitare le tentazioni, lavora ai livelli base e non mettere piede nei circoli dell’alta società. Astieniti dall’entrare in questi ambienti anche con un solo piede. Questo si chiama restare fuori. Nulla di ciò che dici o fai ha a che vedere con la politica; fai tutto per restare fuori da queste cose. Chiunque venga eletto con successo come alto funzionario in ogni particolare concorso, chiunque arrivi a detenere un grande potere, tu non lo invidi, non ti senti ferito e non hai rimpianti, perché anche in quest’altra tentazione o nella circostanza orchestrata da Dio hai praticato il principio di restare fuori dalla politica che Egli richiede. Hai soddisfatto il requisito posto da Dio e sei vittorioso di fronte a Satana; agli occhi di Dio sei un vincitore ed Egli ti approva. Alcuni dicono: “Se Dio mi approva, mi farà aumentare un po’ lo stipendio?” No, il fatto che Dio ti approvi e ti riconosca come vincitore significa che sei di un passo più vicino alla salvezza e che Dio ti guarda con crescente favore: questo è un grande onore. È facile astenersi dal partecipare agli affari politici? Lascia competere chi ama farlo. Lascia parlare di questi affari chi gradisce farlo. Lascia che se ne occupi chi ama occuparsene. In ogni caso, tu non sei interessato e non ti curi di queste cose, poiché non punti a una promozione e non miri a una carriera da funzionario. Questo è il terzo principio del restare fuori dalla politica: non partecipare.
Il quarto principio del restare fuori dalla politica è non schierarsi. “Schierarsi” è una sorta di espressione gergale utilizzata dai politici, e schierarsi è un fenomeno comune nel mondo politico. Quando partecipi alla politica, devi rendere chiara la tua posizione, che tu appoggi un partito oppure l’altro. Non appena entri in politica, ti devi schierare. Se non vi prendi parte, non hai bisogno di schierarti, oppure puoi dire che non ti schieri. Se rimani neutrale e non presti attenzione alle loro controversie o al motivo per cui le due parti lottano, allora non ti stai schierando. Che tu sostenga l’uno o l’altro lato, non c’è alcuna reazione o risposta da parte tua. Tu dici: “Non mi schiero da nessuno dei due lati, mi astengo. Ho un buon rapporto tanto con l’uno quanto con l’altro, ma non mi avvicino a nessuno dei due. Non partecipo ad alcuna delle loro lotte”. I tuoi interlocutori restano perplessi: alla fine sei con un partito o con l’altro? Cercano sempre di conquistarti, ma nessuno ci riesce. Il risultato finale è che capiscono che non ti schieri con nessun partito. Alla fine, il tuo diretto superiore ti dice: “Tu, viscido individuo, perché non mi hai sostenuto in un momento così critico?” Tu rispondi: “Capo, non oso aspirare a un tale onore, non ho la stessa profondità intellettuale né sono molto competente nel mio lavoro; ho paura di deluderla. Capo, la prego di risparmiarmi, sono solo uno dei mille insignificanti ingranaggi; sono semplicemente un individuo comune, non oso schierarmi. La prego di non infierire su di me e di lasciar correre, la prossima volta la appoggerò sicuramente”. In realtà, te lo stai solamente togliendo di torno. Tu non lo hai offeso e lui non può farci niente. Può litigare e discutere quanto vuole, questo non ha nulla a che fare con te, sei un outsider. Perché dico che sei un outsider? Non stai perseguendo una carriera ufficiale, da funzionario, né miri ad ascendere a ruoli di spicco, a rendere gloria ai tuoi antenati o a entrare in politica. Non stai perseguendo prospettive politiche; il tuo obiettivo è restare fuori da una carriera da funzionario e lontano da questi personaggi politici. Quindi, scegli deliberatamente di non schierarti, di non optare né per l’uno né per l’altro partito, e chi si schiera non ha nulla a che fare con te. Ogni volta che qualcuno tenta di convincerti, tu ridi e ti fingi un idiota, dicendo: “Non so chi abbia ragione, voi siete tutti miei buoni amici, sarò felice a prescindere da chi vincerà”. L’altro risponde: “Sei un tipo davvero viscido!” E tu: “Non sono viscido, sono solo stupido; siete voi gli esperti!” Con loro ti fingi confuso. Va bene non schierarsi? Non essere ingenuo, non assecondare chi cerca di approfittarsi di te. A qualunque livello politico, l’acqua è sempre torbida e non riesci a vedere il fondo. Non è come una sorgente limpida in cui puoi vedere il fondo; si tratta di acqua fangosa, di un pantano. Se un leader ti tratta bene, tu ti avvicini a lui e ti schieri dalla sua parte, ma non sai se questo ti porterà vantaggi o svantaggi. Non riesci a capire quale sarà il suo futuro, se finirà in catene o se ascenderà a ruoli di spicco. Questi individui sono tutti coccodrilli in una palude, ce ne sono di grandi e di piccoli. In quanto persona insignificante, non sarai in grado di capire se ogni parola che dicono è vera o falsa, chi trattano bene e chi no, e qual è lo scopo delle loro azioni quotidiane: semplicemente non riesci a capirlo. Pertanto, se vuoi proteggerti, il principio più diretto e più elevato è quello di non schierarti. Se ti trattano bene, mostra loro entusiasmo; se non ti trattano bene, mostra entusiasmo comunque, ma non schierarti con loro. Quando accade qualcosa, limitati a ridere e a fingerti confuso; quando ti chiedono qualcosa, di’ che non lo sai, che non ti è chiaro o che non ti è mai capitato prima. Sei capace di rispondere in questo modo? (Sì, ora sì.) È appropriato applicare questi principi all’interno della chiesa? (No.) Questi stratagemmi sono adatti solo ai luoghi in cui risiedono i diavoli, non vanno usati tra i fratelli e le sorelle. Questa è saggezza. Nei luoghi dove risiedono i diavoli, devi essere prudente come un serpente; non puoi essere sciocco, devi essere saggio. A prescindere da chi tenti di portarti dalla sua parte, tu non farlo. Chiunque crei conflitti con te o non ti apprezzi, non opporgli resistenza e non contrastarlo. Fagli credere che non sei contro di lui. Queste cose denotano saggezza. Non competere con nessuna forza politica, non avvicinarti ad alcuna di esse, non colludere con alcuna e non mostrare favore ad alcuna. Questa è saggezza, questo è non schierarsi. Non è così? (Sì.) Hai imparato come farlo? (Sì.) Nei momenti critici devi fingere di essere sordomuto, di essere pazzo e sciocco, e lasciali pure credere che tu sia uno sciocco ignorante. Se ti dicono di fare qualcosa, fallo, accetta i loro consigli senza porre domande e mostra loro quanto sei obbediente. Obbediente fino a che punto? Come un sicofante, prestando sempre ascolto, non parlando mai a sproposito, non chiedendo mai notizie sul capo né informazioni su Tizio o Caio; sii particolarmente obbediente. Ma non dovresti mai rivelare loro ciò che pensi davvero; una volta che avrai esposto i tuoi veri pensieri e le tue vere intenzioni, ti puniranno e ti daranno una lezione. Se non ti schieri dalla loro parte, non puoi renderli partecipi di ciò che pensi; ma neanche se li rifiuti puoi permettere che conoscano i tuoi pensieri. Perché dovresti fare questo? Perché, ai loro occhi, o sei con loro o contro di loro. Una volta che ai loro occhi sarai diventato un avversario, è te che mireranno a punire: ti tratteranno come un chiodo nell’occhio, come una spina nel fianco, e dovranno punirti. Quindi, devi applicare saggezza e fingerti uno sciocco. Non far mostra delle tue capacità; se esprimi i tuoi pensieri, i tuoi punti di vista, le tue posizioni o i tuoi atteggiamenti verso una qualsiasi cosa, allora sei uno sciocco. Capito? (Sì.) Di fronte ai satana e ai diavoli, soprattutto quando ti avvicini a un gruppo appartenente al mondo politico, devi stare estremamente attento, proteggerti, non pensare di essere intelligente e non fare il furbo, non metterti in mostra, non tentare di dimostrare il tuo valore: devi mantenere un basso profilo. Se vuoi garantirti la sopravvivenza in un ambiente così complesso e anche credere in Dio, svolgere il tuo dovere, perseguire la verità e ottenere la salvezza, la prima cosa che devi fare è proteggere te stesso. Uno dei modi per proteggerti è quello di non provocare alcuna forza politica e non diventare il bersaglio dei loro attacchi o delle loro punizioni: in questo modo puoi stare un po’ più al sicuro. Se ti rifiuti sempre di prestare loro ascolto, di obbedire o di avvicinarti a esse, ti disprezzeranno e vorranno punirti. D’altra parte, se vedono che possiedi talento e capacità lavorative, che puoi procurare loro profitto e che se agirai in loro vece non svelerai i loro segreti né danneggerai la loro reputazione futura, allora vorranno essere i tuoi mentori. È una cosa positiva che ti facciano da mentori? (No.) Se hanno messo gli occhi su di te e vogliono farti da mentori, allora dimMi, non è la stessa cosa che essere posseduto da uno spirito maligno? (Sì.) Se hanno messo gli occhi su di te, sei nei guai. Quindi, prima che ti puntino, non puoi permettere che sviluppino un interesse nei tuoi confronti; devi fingerti uno sciocco, come se non ci fosse nulla in cui eccelli. Svolgi un lavoro passabile nella maggior parte delle cose. Ciò potrebbe scontentarle, ma così non saranno in grado di aggrapparsi a nulla né di trovare motivi per sbarazzarsi di te. Questo è sufficiente e ottiene l’effetto desiderato. Se sei troppo bravo in ciò che fai, se porti tutto a termine senza intralci, e se costoro sono particolarmente soddisfatti di te e nutrono stima nei tuoi confronti, questo non va bene. Da un lato, ti vedranno come una minaccia per la loro traiettoria politica e, dall’altro, potrebbero volerti fare da mentori, cosa non positiva per te. Quindi, per affermarti in questa società, oltre a evitare le varie forze e restarne fuori, c’è qualcosa di ancora più importante, ovvero gestire con competenza le relazioni e le faccende riguardanti le varie forze o il tuo diretto superiore. Per esempio, se ti metti troppo in mostra, se vuoi dimostrare troppo il tuo valore o se agisci senza alcuna saggezza, potresti trovarti in un dilemma in cui non hai possibilità di respingere alcunché oppure sei costretto a fare cose che non vuoi. Che cosa puoi fare a quel punto? Pertanto, la questione è difficile da risolvere. Devi pregare spesso Dio, acquietarti al Suo cospetto, lasciare che Egli ti guidi, ti dia saggezza, ti dia le parole da dire, ti guidi in come agire e ti aiuti a capire come affrontare la situazione, così da salvaguardare te stesso e godere di protezione da parte di Dio in ambienti così complessi. Solo quando avrai ricevuto la protezione di Dio e sarai in grado di proteggerti, potrai disporre delle condizioni di base per acquietarti davanti a Dio, nutrirti delle Sue parole, riflettere su di esse e perseguire la verità. Capisci tutto questo? (Sì.) Questo è il principio del non schierarsi.
C’è un altro principio riguardante il restare fuori dalla politica, ossia non rendere nota la propria posizione. Che si tratti di punti di vista, atteggiamenti o tendenze politici, o delle intenzioni e degli scopi dei leader, delle loro espressioni, dei loro pensieri, o del fatto che questi siano giusti o sbagliati, tu non dovresti rendere nota la tua posizione. Quando il capo ti chiede: “Sei d’accordo con quello che ho appena detto? Qual è la tua posizione?”, tu rispondi: “Che cosa ha detto? Ho problemi di udito, non l’ho sentita”. Al che il capo si arrabbia e smette di parlarti. In cuor tuo pensi: “Fantastico, tanto non volevo dire nulla!” Dovresti fingerti sordomuto, e non rendere sempre nota la tua posizione o mostrare quanto sei intelligente, dicendo: “Capo, ho delle opinioni, ho delle idee”. Alzare sempre la mano e prendere posizione è semplicemente sciocco. Quando hai delle opinioni sul capo non dovresti sempre esprimerle, e quando ne hai su questo o quel collega oppure vedi il tuo capo fare qualcosa di sbagliato, non dire nulla. Ora, se il capo ti chiede di esprimerti su queste cose, cosa rispondi? “Lei ha fatto un ottimo lavoro, è su un altro livello rispetto a noi semplici lavoratori. Lei è davvero avveduto!” Dovresti elogiarlo, parlagli in toni così lusinghieri da renderlo euforico, e quando vedi che hai raggiunto il tuo scopo smetti di lodarlo, perché ti sei spinto quasi alla nausea. Indipendentemente dalle politiche, dalle opinioni, dal lavoro di implementazione dall’alto di cui il tuo capo sta parlando o dal suo atteggiamento verso una qualsiasi cosa, tu fingiti un idiota e pronuncia qualche frase ambigua. Quando il capo ti sentirà, dirà: “Questo tizio è sempre stato confuso, quindi è normale che lo sia anche su questa questione”. Bene, sei riuscito a cavartela con un camuffamento. Qualunque cosa il capo dica, non dovresti mai rendere nota la tua posizione. Se state mangiando insieme e lui vuole che tu esprima la tua posizione su qualcosa, di’: “Oh, guarda quanto riso ho mangiato; ho la glicemia alta e mi gira un po’ la testa, quindi non ho capito bene quello che ha appena detto. Possiamo riparlarne la prossima volta, capo?” Sii semplicemente vago con lui. Se il capo manda qualcuno ad appurare i tuoi punti di vista su di lui, sul comitato di partito o sulle politiche nazionali, dovresti esprimere un qualsiasi punto di vista? (No.) Il tuo atteggiamento pubblico dovrebbe essere quello di non avere punti di vista, ma qual è il tuo vero atteggiamento? Anche se hai dei punti di vista, non renderli loro noti: questo si chiama ingannare un fantasma. C’è un detto allegorico: “Mettere fiori di plastica sulla tomba di qualcuno è come ingannare un fantasma”, non è così? Quando affronti questioni importanti riguardanti cosa è giusto e cosa sbagliato, sebbene tu abbia degli atteggiamenti e dei punti di vista, non dovresti esprimerli. Perché? Queste cose non riguardano la fede in Dio, non riguardano la verità, sono tutte questioni del mondo dei diavoli e non hanno nulla a che vedere con noi credenti. Qualunque sia il nostro atteggiamento, ciò che conta è che queste cose non hanno nulla a che fare con noi; potremmo assumere un certo atteggiamento, ma in realtà si tratta di una comprensione e di un discernimento della loro essenza; il nostro atteggiamento e il nostro principio di pratica è di stare lontani da queste cose, di rifiutarle e di respingerne l’influenza e il controllo. Per quanto riguarda gli atteggiamenti degli altri, non hanno nulla a che fare con noi; si tratta di una questione del mondo dei diavoli e non ha nulla a che vedere con i credenti in Dio. Queste cose non riguardano il perseguimento della verità, né la salvezza, né tanto meno alcun atteggiamento di Dio nei tuoi confronti; quindi non devi assumere né esprimere alcun atteggiamento. Puoi semplicemente riderci su e dire: “Capo, ho processi di pensiero superficiali e una mente è confusa; ho studiato politica per tanto tempo ma non ho mai sperimentato alcuna rivoluzione politica nei miei pensieri, quindi come persona comune non riesco ancora a capire le politiche che derivano dall’alto o ciò che lei vuole intendere. Le chiedo perdono”. Una risposta di questo tipo è sufficiente. Non è forse ingannare un fantasma? (Sì.) Oppure puoi anche dire: “Lei, capo, ha la mente lucida, e gli altri hanno le idee chiare, mentre io sono l’unico a essere confuso: non so discernere né capire nulla! Non sono un membro del partito, quindi non ho lo spirito del partito. Non riesco a comprendere queste cose. Ci parli, capo, lei ha potere decisionale su di noi. Qualsiasi cosa dica, noi ascolteremo ed eseguiremo. Per me va bene così”. Non è semplice? Questo soddisfa il principio di non rendere nota la propria posizione? (Sì.) Questo modo di sbrigartela e di non esplicitare la tua posizione ti permette di proteggerti. Il capo sa cosa intendi esprimendoti così? Non lo sa. Ti ritiene semplicemente un idiota e pensa: “Questo tizio non vuole fare carriera. Con condizioni così favorevoli, la maggior parte delle persone sarebbe già stata promossa a una posizione più elevata, forse addirittura a sindaco. Lui potrebbe diventare governatore provinciale ma proprio non vuole fare carriera, continua a comportarsi da idiota e non si avvicina all’organizzazione: è il tipico sciocco!” Cosa penseresti in cuor tuo? “Ai tuoi occhi sono uno sciocco. Ma agli occhi di Dio sono una colomba semplice. Ho più valore di te. Tu, vecchio diavolo, ricopri una posizione ufficiale e partecipi un minimo alla politica e pensi che questo ti renda superiore. Ai miei occhi non sei migliore di una piccola locusta!” Questo puoi dirlo? (No, non si può.) Non puoi dirlo. Fa’ attenzione, perché i muri hanno le orecchie; puoi dirlo a casa al tuo cane e basta. Ci sono pochissime persone al mondo di cui ti puoi fidare o con cui ti puoi confidare; dunque, quando affronti importanti questioni di principio, che sia all’interno di circoli politici o di un qualsiasi gruppo sociale, dovresti imparare a non rendere nota la tua posizione, soprattutto quando si tratta di politica, di potere o di schierarti. Di certo non devi esplicitare la tua posizione. Se lo fai, è come gettarti in pasto alle fiamme. Cosa si prova a gettarsi in pasto alle fiamme? Se vuoi scoprirlo, prendi posizione e vedrai. Non è forse così? (Sì.) È possibile non rendere nota la tua posizione? Dipende da ciò che persegui nel tuo cuore. Se stai veramente perseguendo una carriera da funzionario, se vuoi diventare funzionario, non solo prenderai posizione, ma esprimerai anche chiaramente la tua opinione, e lo farai di fronte al tuo capo, oltre a intraprendere la scalata verso l’alto; se questo è il caso, finirai per essere una persona che non vale nulla. Non stai restando fuori dalla politica; vi stai invece prendendo parte. Se partecipi alla politica, allora fa’ pure e vattene. Non restare nella casa di Dio. Sei un miscredente, appartieni al mondo, ai diavoli, non alla casa di Dio; non fai parte dei prescelti di Dio. Nonostante ti trovi nella casa di Dio, ti sei intrufolato, volevi avere cibo garantito e ricevere benedizioni; una persona del genere non è la benvenuta qui. Però, d’altra parte, se hai eccellenti qualifiche personali e sei nella posizione di avere molte opportunità di diventare un funzionario e di intraprendere una carriera, ma riesci comunque a evitare di avvicinarti, di partecipare, di schierarti e di prendere posizione, allora sei in grado di restare fuori dalla politica. Hai memorizzato questi principi? Sono attuabili? (Sì.) Vedi, coloro che negli ambienti politici vogliono sempre mettersi in mostra, distinguersi, così come coloro che desiderano esprimere i loro punti di vista e i loro atteggiamenti, mossi da un desiderio particolarmente spiccato di esprimersi, hanno tutti un unico obiettivo: vogliono ricoprire una posizione ufficiale. A voler essere gentili, vogliono prendere parte alla politica, ma in realtà vogliono solo ricoprire una carica, possedere autorità e godere di una bella vita grazie alla loro posizione. Vogliono sfruttare la loro posizione per raggiungere vari obiettivi personali e accrescere il loro prestigio. Non è forse così? (Sì.) Alcuni non possiedono una levatura molto buona, hanno dei difetti. Tuttavia, vogliono comunque diventare funzionari e partecipare alla vita politica. Di conseguenza, si affidano ai loro sforzi e perseguono la carriera a tutti i costi; si ingraziano i loro superiori e si prestano come personali portaborse dei funzionari governativi. Alla fine, raggiungono il loro obiettivo di prendere parte alla politica e realizzano il loro sogno di avere una carriera da funzionari.
Per quanto riguarda il restare fuori dalla politica, abbiamo condiviso su cinque principi. Il primo principio è quello di non aderire ad alcun partito. Vedi, tutti i governanti di un qualsiasi Paese appartengono a un partito politico, per non parlare dei leader dei Paesi a regime totalitario: anche loro appartengono a un partito politico. Pertanto, il primo principio inerente al restare fuori dalla politica è quello di non aderire ad alcun partito. Non è ciò che ho appena detto? (Sì.) E qual è il secondo principio? (Non avvicinarsi a loro.) Non avvicinarsi a loro né ai circoli politici. Qual è il terzo principio? (Non partecipare.) Esatto, non partecipare a nessuna delle loro attività, dei loro movimenti o delle loro discussioni ideologiche, ossia tenersi distanti da loro. Qual è il quarto principio? (Non schierarsi.) Non schierarti, lasciali discutere su chi ha ragione e chi ha torto; in breve, non schierarti. Qual è il quinto principio? (Non rendere nota la propria posizione.) Non rendere nota la propria posizione. Qualcuno dice: “Se non rendi nota la tua posizione, non sei forse un fastidio?” Tu dici: “Non ho un’opinione, sono solo una persona comune, non sono molto istruito né tanto bravo con i processi di pensiero: che tipo di opinione posso mai avere? Sono solo un cittadino medio, lasciami stare”. Non hai mai un’opinione, in nessun momento. Quando sei chiamato a prendere posizione, fai finta di russare, di dormire, e quando la gente vedrà che non sei interessato a un avanzamento non ti chiederà di esprimere la tua opinione, cosa che a te va benissimo, vero? Quanti sono in totale questi principi? (Cinque.) Se segui questi cinque principi, riesci a restare fuori dalla politica e a non essere forzato, condizionato o ostacolato da alcuna forza politica. Che tu abbia a che fare con ambienti politici al vertice o alla base, se metti in pratica questi cinque principi sarai in grado di restare fuori dalla politica. Questo è un argomento che si applica alla carriera professionale delle persone. Naturalmente, anche se non hai una professione, questi principi rimangono gli stessi, non cambiano. Anche se sei disoccupato, dovresti comunque mettere in pratica questi principi per restare fuori dalla politica: i principi rimangono invariati. Allora, perché dovresti restare fuori dalla politica? Che cos’è la politica? È una lotta, un gioco di potere. La politica è sia cospirazione che strategia. Cos’altro è? La politica è costituita anche da quei movimenti o da quelle attività generati da varie forze. Vedete, voi non sapete nemmeno spiegare cosa sia la politica, eppure il gran dragone rosso accusa i membri della chiesa di essere coinvolti nella politica. Non è assurdo? Non è facile per loro trovare qualcosa a cui aggrapparsi, quando vogliono? (Sì.) È chiaramente un’accusa falsa. Alcuni individui sciocchi e confusi, dopo aver ascoltato le parole daboliche del gran dragone rosso, se ne lasciano condizionare e non hanno il coraggio di applicare discernimento né a esso né a Satana. Ogni volta che si parla di acquisire discernimento sul gran dragone rosso o su Satana, si nascondono in un angolo e non osano aprire bocca; si limitano a schiarirsi la gola o a fingersi confusi. Perché fingono? Non hanno bisogno di fingere: non capiscono nemmeno cosa sia la politica, quindi come possono prendervi parte? Degli individui confusi come loro possono mai partecipare alla politica? Dunque, per la maggior parte delle persone comuni, restare fuori dalla politica è possibile nella realtà. Abbiamo semplicemente rimarcato un punto inerente ai principi: non compiere azioni sciocche, evitare di farsi coinvolgere in politica senza rendersene conto, di lasciarsi trascinare in politica senza nemmeno saperlo e, infine, di diventare capri espiatori oppure oggetti sacrificali senza capire cosa sia successo. Quindi, il motivo per cui condividiamo su questi principi è da un lato farti capire che la tua intelligenza non basta a comprendere la vera essenza della politica. Da un altro lato, se metti in pratica questi principi, sarai in grado di proteggerti meglio e di evitare di essere sfruttato in una qualsiasi situazione, oppure in situazioni in cui ti trovi a essere inconsapevole o ignorante. Semplicemente aderendo a questi principi, potrai garantirti una relativa sicurezza all’interno di qualsiasi gruppo. Pertanto, questi principi non sono solo il tuo amuleto protettivo, ma anche i principi che Dio ti richiama a seguire nell’ambito della politica. Seguendo questi principi, puoi godere dei benefici che ti arreca la verità, e si potrebbe anche dire che vieni protetto da Dio. Se la protezione da parte di Dio ti pare vaga e vuota e non riesci a vederla né a percepirla, allora puoi scegliere di mettere in pratica questi cinque principi. In questo modo, potrai sperimentare veramente la protezione da parte di Dio, che è un tipo di protezione più reale. Non si tratta solo di utilizzare le parole di Dio per proteggerti, ma anche di proteggerti praticando le parole di Dio e aderendo alle verità principi che Dio ti ha rivelato. In ogni caso, hai raggiunto l’obiettivo finale e, restando fuori dalla politica, sei in grado salvaguardarti da gruppi di persone malvagie, di evitare varie tentazioni e crisi, e in questa maniera di acquietare il tuo corpo e la tua mente davanti a Dio in uno stato di calma, pace e sicurezza, in modo da poter perseguire la verità. Se invece sei sciocco e non sai seguire i principi insegnati da Dio, e cerchi di distinguerti e ti metti in mostra senza un criterio, agendo spesso senza saggezza e rimanendo invischiato in vari conflitti e controversie derivanti dalla politica e dai gruppi, se cadi spesso in varie trappole e tentazioni, se la tua vita quotidiana viene trascinata e disturbata da queste cose, e se passi tutto il tempo a gestire e affrontare queste lotte che comportano controversie e disturbi, allora si può dire che il tuo cuore non si presenterà mai davanti a Dio e che tu non ti acquieterai mai veramente al Suo cospetto. Se non riesci a ottenere questo minimo risultato, allora non c’è speranza che tu rifletta sulle parole di Dio, approfondisca o comprenda la verità, metta in pratica la verità e intraprenda il cammino del perseguimento della verità al fine di essere salvato. Se sei intrappolato da queste cose, ciò equivale a essere intrappolato dal diavolo. Se non hai i principi per gestire tali questioni, la tua fine ultima sarà venire inghiottito da esse. La tua vita quotidiana, il tuo cuore e la tua vita saranno invischiati in queste controversie e in queste lotte. Non penserai ad altro che a come liberarti di queste cose, a come lottare e discutere con queste persone, e a come dimostrare la tua innocenza e chiedere giustizia. Di conseguenza, più ti lasci coinvolgere in queste vicende, più vuoi dimostrare rapidamente la tua innocenza, chiedere giustizia e ottenere una spiegazione, e più il tuo cuore diventerà caotico e complicato. Più complicato è il tuo ambiente esterno, più complicato diventerà il tuo essere interiore, e più caotico è il tuo ambiente esterno, più caotico diventerà il tuo essere interiore. In questo modo, per te sarà la fine totale, verrai controllato e fatto prigioniero da Satana. Se ancora vorrai perseguire la verità ed essere salvato, sarà impossibile! Sarai completamente privo di valore, al di là di ogni possibilità di redenzione. A quel punto, dirai: “Mi pento di tutto. Il circolo politico di Satana non è altro che un pantano! Se lo avessi saputo, avrei ascoltato le parole di Dio”. Te l’ho detto molto tempo fa, ma tu non Mi hai creduto. Hai insistito per ottenere una spiegazione da loro, per sentire pronunciare dalle loro bocche una parola di equità, una parola di lode e di riconoscimento. Ti sei rifiutato di attenerti ai principi e ai criteri che Dio ti ha comunicato, quindi meriti di essere trascinato insieme a loro fino alla tua morte. Alla fine Satana verrà distrutto, e tu verrai distrutto insieme a lui, diventando la sua offerta funebre. Te lo meriti! Chi ti ha detto di seguire Satana? Chi ti ha detto di chiedere una spiegazione a Satana? Chi ti ha detto di essere così sciocco? Dio ti ha dato la saggezza, ma tu non l’hai applicata. Ti ha dato dei principi, ma tu non li hai rispettati. Hai insistito per andare per la tua strada, per combattere contro quelle persone con la tua mente, i tuoi talenti e i tuoi doni. Puoi forse sconfiggere il diavolo? Inoltre, lottare contro il diavolo non è il compito che Dio ti ha affidato. Il compito che Dio ti ha affidato è di seguire la Sua via, non di lottare contro il diavolo. Non ha alcun valore per te lottare contro il diavolo. Dio non lo commemora. Anche se sconfiggi il diavolo, non otterrai la salvezza. Hai capito adesso? Perciò, all’interno dell’industria e dei circoli politici, devi ricordare questi principi che le persone dovrebbero seguire. Magari quelli di voi che stanno svolgendo il loro dovere a tempo pieno troveranno queste parole irrealistiche e relativamente lontane da loro. Ma almeno ti permettono di sapere che cos’è la politica, come dovresti trattarla, in che modo considerare coloro che vivono all’interno di circoli politici o perseguono prospettive politiche, e come aiutarli ad affrontare i loro problemi se credono in Dio. Queste sono le cose più basilari che dovresti sapere. Una volta che avrai compreso e accettato a pieno questi principi, sarai in grado di aiutare queste persone e, quando le incontrerai, saprai gestire e risolvere i loro problemi utilizzando i principi corrispondenti. Bene, concludiamo qui la nostra condivisione sul tema del restare fuori dalla politica. Arrivederci!
18 giugno 2023