48. Diciannove anni di sangue e lacrime
Sono credente nel Signore fin da bambina, assieme ai miei genitori. Quando avevo poco più di 30 anni, mio marito è morto per una malattia e io sono rimasta a crescere da sola due figli maschi e una femmina. Per grazia del Signore i miei figli hanno avuto successo nel lavoro e sono diventati benestanti, con famiglie felici. Poi, nel 1999, io e tutti i miei familiari abbiamo accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni e abbiamo cominciato a diffondere e testimoniare con entusiasmo il Vangelo del Regno. Però, di punto in bianco, un arresto ha sconvolto la vita pacifica della nostra famiglia.
Una sera, nel giugno del 2002, ho scoperto che la polizia era andata nel luogo di lavoro di mio figlio maggiore per arrestarlo, ma lui era riuscito a sgattaiolare via in un momento in cui i poliziotti erano distratti. Lo cercavano dappertutto. Quando ho ricevuto questa notizia, ero in ansia e colma di timore. Lo avrebbero catturato? Se davvero fosse stato arrestato, di sicuro l’avrebbero torturato e ridotto davvero male. Eravamo una famiglia felice, non ci mancava niente. I miei figli erano tutti credenti e svolgevano attivamente il loro dovere: era una cosa davvero meravigliosa! Ma adesso la polizia ricercava mio figlio, che aveva perso il lavoro e non osava tornare a casa. La nostra famiglia era divisa. Non avevo idea di che cosa avremmo fatto. Più ci pensavo e più mi sentivo sconvolta, perciò mi sono presentata dinanzi a Dio in preghiera, chiedendoGli di proteggere mio figlio e di guidarmi a capire la Sua volontà. Dopo la preghiera, mi sono rammentata di un brano delle parole di Dio: “Non essere avvilito, non essere debole, e Io chiarirò le cose per te. La strada verso il Regno non è così agevole, nulla è così semplice! Vuoi ottenere facilmente le benedizioni, giusto? Oggi tutti avranno prove amare da affrontare. Senza di esse, il cuore amoroso che avete per Me non si rafforzerà e voi non proverete per Me un amore autentico. Sebbene tali prove consistano solo in circostanze di scarso rilievo, tutti devono sperimentarle; è solo che la difficoltà delle prove sarà diversa a seconda delle persone” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 41”). Dalle parole di Dio ho capito che avere fede e seguire Dio non è un percorso agevole: tutti devono andare incontro a sofferenze e prove. Era Dio a permettere che la polizia ricercasse mio figlio. Egli stava usando una tale situazione dolorosa per perfezionare la nostra fede e il nostro amore: questa sofferenza era una benedizione di Dio. Quando ho pensato così mi sono sentita più calma e ho detto una preghiera, pronta a lasciare mio figlio nelle mani di Dio e a sottomettermi alla Sua autorità e alle Sue disposizioni.
In seguito, quando la polizia ha scoperto che nella chiesa mio figlio aveva stampato libri con le parole di Dio, lo ha inserito nell’elenco dei criminali ricercati a livello nazionale e ha mobilitato un gran numero di agenti per cercarlo, affermando di essere intenzionata e decisa a catturarlo. Questa notizia mi ha causato ansia e preoccupazione: come poteva sfuggire all’arresto se il Partito Comunista ne faceva un bersaglio ad alta priorità? Di recente avevo sentito parlare di un fratello che era stato arrestato e picchiato a morte dalla polizia. Dato che il Partito Comunista odia tanto i credenti, non avrebbe forse torturato mio figlio se avesse messo le mani su di lui? Più ci pensavo e più mi spaventavo, vivendo ogni giorno sulle spine. Non riuscivo a mangiare né a dormire, e ogni volta che udivo una sirena della polizia mi veniva il batticuore. In quel periodo ero in uno stato di grande ansia e anche in cattive condizioni di salute. Alcuni giorni dopo i poliziotti sono venuti due volte a casa nostra per domandare dove fosse mio figlio e hanno detto minacciosamente: “Se non ce lo consegnate, state nascondendo un criminale, e nessuno della vostra famiglia la farà franca!” Sentendo queste parole mi sono davvero spaventata e non sapevo quando i poliziotti avrebbero potuto ricomparire per perquisirci la casa e forse per arrestare me, mio figlio minore e sua moglie. Ancora di più ero preoccupata per l’eventualità che catturassero mio figlio maggiore. Continuavo ripetutamente a pregare Dio, chiedendoGli di darmi fede e forza e di proteggere mio figlio maggiore in modo che rimanesse forte. Dopo la preghiera, ho pensato a un brano delle parole di Dio: “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, sei in grado di rimanere saldo dinanzi a Me, senza impedimenti, in modo che la Mia volontà si compia indisturbata. È questo il tuo dovere, […]. Adesso è il momento di metterti alla prova: Mi offrirai la tua fedeltà? Puoi seguirMi fedelmente fino in fondo? Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Le parole di Dio hanno rafforzato la mia fede: Dio è onnipotente e tutte le cose sono nelle Sue mani; e allora, non è forse nelle Sue mani anche il destino di ogni componente della nostra famiglia? Senza il permesso di Dio, i poliziotti non potevano farci niente. Le mie preoccupazioni per l’arresto dei miei familiari e il mio vivere con un senso costante di paura indicavano che mi mancava una vera fede in Dio. Con la guida delle Sue parole mi sono sentita più calma. Con Dio al mio fianco, non dovevo temere nulla: ero pronta a mettere nelle Sue mani tutta la nostra famiglia e ho deciso che, anche se fossi stata arrestata, non avrei mai tradito fratelli e sorelle e non avrei mai tradito Dio!
Alcuni mesi più tardi la polizia, non avendo ancora trovato mio figlio, ha cominciato a minacciare di arrestare tutta la nostra famiglia. Mio figlio minore, sua moglie e io non abbiamo avuto altra scelta che andarcene di casa ed entrare in clandestinità. Prima di partire ero agitatissima, pensando che mio figlio maggiore era in fuga e io non avevo idea di dove fosse, e che adesso dovevamo fuggire di casa: una famiglia perfettamente felice fatta a pezzi dal PCC. Ero davvero infelice. Che c’è di male nell’avere fede e nell’adorare Dio? Il Partito Comunista era deciso a spingerci verso la rovina. Non vuole proprio permettere ai credenti di continuare a vivere: il Partito Comunista è davvero detestabile! Io sono rimasta vedova poco dopo i 30 anni e ho fatto fatica a crescere da sola tre figli. Per tutta la vita avevo lavorato instancabilmente, e alla fine ce l’avevo fatta. Non avrei mai pensato che, alla mia età avanzata, il Partito Comunista mi avrebbe costretta a darmi alla fuga. Poiché ce ne andavamo in quel modo, il Partito non avrebbe forse sequestrato tutti i nostri beni e la nostra casa? E come avremmo fatto, allora, ad andare avanti? Questi pensieri erano per me davvero dolorosi. Mi sono presentata dinanzi a Dio e ho pregato: “Dio! Nel cuore non riesco ad abbandonare i nostri averi, e sono preoccupata per come potremo andare avanti d’ora in poi. Ti prego di guidarmi a capire la Tua volontà”. Dopo la preghiera ho rammentato una citazione del Signore Gesù: “Ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere Mio discepolo” (Luca 14:33). I discepoli del Signore Gesù furono in grado di abbandonare tutto ciò che avevano per seguirLo. Ho pensato a Matteo: era un esattore delle tasse ma, quando il Signore Gesù lo chiamò, rinunciò a tutti i suoi beni e sacrificò tutto ciò che aveva per seguirLo. E quando il Signore chiamò Pietro, questi abbandonò il suo lavoro di pescatore per seguirLo. Io invece, di fronte alla repressione a opera del Partito Comunista, non riuscivo nemmeno ad abbandonare pochi averi. Avevo davvero ben poca fede. Gli uccelli dell’aria non seminano né mietono, ma Dio Si prende cura di loro: e noi esseri umani? Questo pensiero mi ha aiutata ad alleviare le mie preoccupazioni. Negli ultimi giorni, Dio Si è fatto carne e sta esprimendo verità per purificarci e salvarci. Io sono stata tanto fortunata a poter seguire Dio e acquisire la verità e la vita: un po’ di sofferenza vale certamente la pena! La verità è un tesoro inestimabile che non si può acquistare con nessuna quantità di beni materiali, e sapevo che sarebbe valsa la pena di affrontare qualsiasi futura sofferenza.
Dopo che ce ne siamo andati di casa, la polizia ha appreso che io e tutti i miei familiari credevamo in Dio Onnipotente e ha avviato le nostre ricerche in tutta la città. Noi ci spostavamo di luogo in luogo nel tentativo di sfuggire all’arresto, talvolta trasferendoci dopo essere rimasti in un posto per meno di un mese. Ogni volta ero esausta e avevo mal di schiena. Temendo di essere scoperti dalla polizia, dovevamo soggiornare in quelle casette a un piano di costruzione privata. D’inverno in casa faceva tanto freddo che l’acqua ghiacciava, e anche dopo aver tenuto accesa la stufa per un’intera settimana la casa ancora non era calda. Per il freddo mi si screpolavano le mani, e ogni contatto con l’acqua era davvero doloroso. L’ultimo posto in cui ci siamo trasferiti era una baracca per l’allevamento di pulcini in un villaggio, buia e umida, piena di insetti. Ero tanto nauseata che non riuscivo a mangiare. Rammentavo le nostre giornate a casa, in un bell’appartamento caldo e confortevole. Confrontare quella situazione con l’attuale era una vera pena per me. Non avevo idea di quando sarebbe terminato questo periodo. Capendo di non essere nelle condizioni giuste, subito mi sono presentata dinanzi a Dio in preghiera, chiedendoGli di illuminarmi e di guidarmi a capire la Sua volontà. Dopo la preghiera mi è venuto in mente un brano delle parole di Dio: “Sei un essere creato, pertanto sarebbe naturale per te adorare Dio e perseguire una vita ricca di significato. Se non adori Dio e vivi nella sozzura della carne, allora non sei forse solo una bestia dalle sembianze umane? Poiché sei un essere umano, dovresti spenderti per Dio e patire tutte le sofferenze! Dovresti accettare di buon grado e con piena fiducia la poca sofferenza a cui sei sottoposto oggi e vivere una vita pregna di significato, come Giobbe e Pietro. […] Siete coloro che perseguono il giusto cammino, coloro che cercano il miglioramento. Siete coloro che si sollevano nella nazione del gran dragone rosso, coloro che Dio chiama i giusti. Non è questa la vita più ricca di significato?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Pratica (2)”). Le parole di Dio sono state davvero incoraggianti per me. Ho pensato a Satana che tentava Giobbe, il quale perse tutti i beni della sua famiglia e i cui figli morirono in un crollo. Giobbe stesso si ritrovò tutto il corpo coperto di pustole. Anche di fronte a tale sofferenza tremenda, continuò a lodare il nome di Dio rendendoGli una testimonianza clamorosa. Dio approvò Giobbe e lo benedisse. L’obiettivo di Pietro era di amare e di conoscere Dio. Subì centinaia di prove senza mai perdere la fede e alla fine si fece crocifiggere a testa in giù per Dio. Fu in grado di sottomettersi fino alla morte, offrendo una testimonianza bellissima e vivendo una vita davvero piena di significato. Io, invece, non sopportavo nemmeno di dovermi trasferire alcune volte e soffrire un po’. Non avevo alcuna vera sottomissione a Dio! L’infelicità che provavo in quel momento era completamente dovuta alla persecuzione da parte del gran dragone rosso ma, anziché odiarlo, diventavo negativa e lamentosa: davvero irragionevole da parte mia! Essere inseguita dal gran dragone rosso mi provocava una certa sofferenza, ma acquisivo discernimento sulla sua essenza, vedendone chiaramente l’essenza demoniaca di odio e di opposizione a Dio. Noi siamo stati creati da Dio, perciò adorarLo è giusto e opportuno. Significa intraprendere la retta via nella vita, e diffondere il Vangelo significa aiutare gli altri a udire la voce di Dio e ad accogliere la verità, affinché siano salvati. Ma il Partito Comunista ci opprime e ci ostacola continuamente, strappando perfino una madre ai suoi figli. Capivo bene che è davvero un partito malvagio e un acerrimo nemico di Dio: lo odiavo e lo maledicevo dal profondo del cuore. Se non avessi provato quel dolore ma avessi continuato a vivere una vita pacifica a casa, non avrei visto l’essenza del gran dragone rosso e non sarei stata in grado di abbandonarlo e di respingerlo col cuore. In quel momento soffrivo un po’ per seguire Dio, ma acquisivo la verità e la vita: questa sofferenza aveva un significato straordinario. Dio Si è fatto carne ed è venuto a compiere la Sua opera nel Paese del gran dragone rosso, perseguitato e inseguito dal Partito Comunista, senza un cuscino su cui poggiare la testa. Le avversità da Lui subite sono incalcolabili. Adesso la nostra famiglia seguiva Dio ed era perseguitata dal Partito Comunista, per questo era in fuga, il che significava condividere le sofferenze di Cristo. Questo era un innalzamento operato da Dio! Ho deciso tranquillamente che, per quanto avessi dovuto soffrire, avrei seguito Dio sino alla fine.
In seguito, mia figlia si è ritrovata sorvegliata e seguita dai poliziotti mentre era fuori a diffondere il Vangelo. È riuscita a seminarli entrando in un grande supermercato e cambiandosi d’abito. È stata costretta poi a fuggire da quella zona. Prima che ce ne rendessimo conto, la nostra famiglia si è trovata dispersa, in fuga per un anno intero. Io mi chiedevo continuamente in quale situazione si trovassero mio figlio maggiore e mia figlia, temendo sempre che li arrestassero. Facevo fatica a mangiare e a dormire a sufficienza, e mi si è aggravata l’asma. Ho cominciato a distrarmi facilmente, e spesso ero assorta nei miei pensieri. Mio figlio minore non sopportava di vedermi in quello stato, perciò ha deciso di correre il rischio di tornare a casa a vedere che cosa stesse succedendo. Quando è andato via, io sono rimasta lì ad aspettare, a sperare… Quando erano ormai passate le 19 e ancora non l’avevo visto tornare, ho cominciato a diventare ansiosa. Mi domandavo dove fosse, e se i poliziotti lo avessero catturato. No: dopo oltre un anno, non potevano essere ancora lì a sorvegliare la nostra casa. Ma ho atteso tutta la notte e ancora non ritornava. Ero sicura che fosse successo qualcosa, perché decisamente non aveva altro posto in cui andare. Se davvero fosse stato arrestato, non avevo idea di quali metodi orribili avrebbero potuto usare i poliziotti per torturarlo. Con i loro pestaggi l’avrebbero perfino potuto rendere storpio. A ogni pensiero del genere non riuscivo a trattenere le lacrime. Per diversi giorni non sono riuscita a mangiare né a dormire; me ne stavo seduta sul letto, guardando fuori completamente stordita. Provavo un grande dolore, come se mi fosse stato infilato un coltello nel cuore. Non mi era possibile sapere se mio figlio maggiore fosse vivo o morto, non avevo idea se mia figlia fosse in pericolo o no; e se adesso mio figlio minore fosse stato arrestato che cosa avrei fatto? Nel dolore e nella disperazione, mi sono presentata dinanzi a Dio in preghiera e poi mi sono venute in mente queste Sue parole: “Il destino dell’uomo è nelle mani di Dio. Tu non sei in grado di controllarti: sebbene l’uomo non faccia altro che affannarsi e cercare da solo il modo di tenersi occupato, egli rimane incapace di controllarsi. Se potessi conoscere le tue prospettive e controllare il tuo destino, saresti ancora un essere creato?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”). Riflettendo su questo brano ho capito che il destino delle persone è interamente nelle mani di Dio; perciò, per quanto noi soffriamo e in qualunque situazione possiamo trovarci, tutto è prestabilito da Lui. La mia preoccupazione non sarebbe mai servita a nulla. Nel cuore ho detto una preghiera, sentendomi disposta a lasciare i miei figli nelle mani di Dio. Poi mia nuora ha scoperto, tramite una sorella della chiesa, che mio figlio minore era stato arrestato dai poliziotti che sorvegliavano la nostra casa. Lo avevano condotto alla stazione di polizia, picchiandolo e urlandogli contro, chiedendogli dove fossimo. Lui non aveva detto niente, perciò la polizia lo aveva trattenuto illegalmente per 15 giorni prima di liberarlo. Era stato rilasciato e basta. A quanto pareva, i poliziotti si erano pentiti di averlo liberato e così avevano ricominciato a cercarlo. Temendo di condurli da noi, mio figlio non aveva mai osato ritornare a casa, ed era rimasto in fuga. Quando sono venuta a saperlo, mi sono infuriata. Non tornavamo a casa da oltre un anno, ma la polizia cercava ancora di rintracciarci, di sorvegliarci, facendo di tutto per mettere le mani su di noi. Volevano sterminarci. Il gran dragone rosso è davvero malvagio! Più mi opprimeva, più ne vedevo il volto demoniaco e più mi sentivo decisa ad avere fede e a seguire Dio.
Poco tempo dopo mio figlio minore è riuscito ad andarsene da quella zona con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle. Non molto più tardi, io e mia nuora ci siamo trasferite in un’altra provincia. Per motivi di sicurezza, lei non ha avuto altra scelta che nascondersi separatamente da me. Pensare a come tutta la nostra famiglia fosse stata lacerata dal Partito Comunista era tanto doloroso per me. Specialmente quando vedevo altre persone così attente e premurose nei confronti dei genitori, sentivo ancor più la mancanza dei miei figli. Ero sull’orlo del collasso. Mi sono presentata dinanzi a Dio per ricercare e ho pensato a questo passo delle Sue parole: “Il cammino lungo il quale Dio ci guida non sia dritto, ma sia una strada tortuosa e piena di buche; inoltre, Dio dice che più il cammino è impervio e più rivela i nostri cuori amorevoli. Eppure, nessuno di noi può aprire un simile cammino. Nella Mia esperienza, ho percorso molti cammini impervi e pericolosi e ho sopportato grandi sofferenze; a volte ero così prostrato dal dolore che avrei volute gridare, ma ho percorso questa via sino a oggi. Credo che questo sia il cammino indicato da Dio, perciò sopporto lo strazio di tutta la sofferenza e vado avanti. Perché questo è ciò che Dio ha disposto, quindi chi può evitarlo? Io non chiedo di ricevere benedizioni; chiedo solo di essere in grado di seguire il cammino che devo percorrere secondo la volontà di Dio. Non cerco di imitare gli altri, seguendo il loro cammino; cerco soltanto di adempiere la Mia devozione per percorrere sino alla fine il cammino a Me assegnato. […] Quanto un individuo debba soffrire e quanto debba percorrere il suo cammino sia stabilito da Dio, e nessuno possa davvero aiutare qualcun altro” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (6)”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito come tutte le sofferenze che una persona possa subire e tutti i cammini che possa percorrere siano stabiliti in anticipo da Dio. Più il mio cammino è tortuoso, più si può vedere la mia vera statura. In precedenza, i miei figli erano tutti al mio fianco e avevamo una famiglia perfettamente unita e pacifica. Allora ero tanto motivata nella mia ricerca. Ma adesso, per via della repressione e della persecuzione per mano del gran dragone rosso, e poiché i miei figli erano in fuga, mi sentivo infelice, depressa e colma di lamentele. Quella repressione e quella sofferenza mi avevano smascherata. Soltanto allora ho capito che l’unico motivo per cui avevo fede era ricevere le benedizioni e la grazia di Dio e godermi le gioie della carne. Non era affatto ricercare la verità o sottomettermi a Dio. Come poteva essere una fede autentica? Se quelle situazioni difficili non mi avessero smascherata in tal modo, non avrei mai capito i miei punti di vista errati sulla ricerca nella mia fede. In un ambiente pacifico, non avrei potuto acquisire una tale comprensione. Alla fine ho capito che la grazia è una benedizione di Dio, ma ancor più sono una benedizione di Dio le sofferenze e le prove. Sapevo che, per quanto difficile potesse essere il mio cammino in futuro, dovevo affrontarlo facendo affidamento su Dio: dovevo sottomettermi alla Sua autorità e alle Sue disposizioni. Ho continuato a leggere regolarmente le Sue parole con altre sorelle, a frequentare riunioni e a tenere condivisioni sulle parole di Dio. A poco a poco ho cominciato a sentirmi meglio.
È passato un po’ di tempo, e di nuovo il Partito Comunista ha cominciato a ricercare e arrestare fedeli dappertutto, inviando ovunque esploratori, informatori e “spie con la fascia rossa”. Io non ero di quella zona e costituivo un bersaglio importante. In quel periodo temevo di essere arrestata, e avevo sempre paura che venissero arrestati i miei figli. Di notte non riuscivo a dormire e talvolta avevo gli incubi. Sognavo che i poliziotti torturavano i miei figli. Poiché da tempo vivevo in uno stato di ansia e timore ed ero molto depressa, mi è venuto l’ipertiroidismo e sono dimagrita tanto da ridurmi a pelle e ossa. Le mie pulsazioni erano piuttosto deboli, e faticavo moltissimo a camminare. Facevo fatica perfino ad alzarmi dal letto. Pensavo a come stavano le cose quando eravamo a casa. Quando mi ammalavo i miei figli erano tutti lì ad assistermi, e il mio nipotino gridava: “Nonna! Nonna!” Era tutto così accogliente. Ma eravamo stati separati dal Partito Comunista, non potevo vedere i miei figli e non avevo idea di dove fossero. Più ci pensavo e più mi sentivo sconvolta. Facendo fatica ad alzarmi, mi sono inginocchiata sul letto, piangendo di dolore e pregando Dio: “Dio! Adesso davvero faccio fatica! Sono al limite. O Dio, Ti prego di darmi la determinazione e la fede per affrontare questa sofferenza, in modo che io possa essere forte”. Dopo la preghiera ho letto questo brano delle parole di Dio: “In questa fase dell’opera, ci viene richiesto il massimo grado di fede e amore. Una minima disattenzione può indurci a inciampare, perché questa fase dell’opera è diversa da tutte le precedenti: ciò che Dio sta perfezionando è la fede del genere umano, la quale è, al tempo stesso, invisibile e intangibile. Ciò che Dio compie è trasformare le parole in fede, amore e vita. Le persone devono raggiungere un punto in cui, dopo aver subito centinaia di affinamenti, possiedono una fede superiore a quella di Giobbe. Devono sopportare incredibili sofferenze e ogni genere di tortura senza mai abbandonare Dio. Quando si saranno mostrate obbedienti fino alla morte e avranno grande fede in Dio, allora la fase attuale dell’opera di Dio sarà pienamente compiuta” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (8)”). Dalle parole di Dio ho capito che la Sua opera degli ultimi giorni serve a perfezionare la nostra fede. Quando andiamo incontro a una malattia, in essa risiedono le intenzioni di Dio; dobbiamo ricercare la verità e seguire l’esempio della fede di Giobbe, il quale affrontò prove davvero straordinarie ed ebbe tutto il corpo ricoperto di pustole e, quando non ne poté più, si sedette sulle ceneri e si grattò con un coccio. Quando la moglie lo sollecitò ad abbandonare la fede in Dio, Giobbe disse: “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?” (Giobbe 2:10). Giobbe non ebbe fraintendimenti né accuse nei confronti di Dio: continuò a preservare la propria fede. Io invece avevo accusato Dio fin dal momento in cui mi era venuto l’ipertiroidismo. Ho capito quanta poca fede avessi in Dio e come non capissi la Sua volontà. Per salvarci, Dio Si è incarnato ed è sceso in terra, sopportando enormi umiliazioni, subendo l’oppressione e la repressione a opera del Partito Comunista e il rifiuto da parte del mondo religioso. Dio ha sacrificato tutto per salvare l’umanità, mentre io ero divenuta negativa solo per una minima sofferenza e avevo perfino accusato Dio. A Lui dovevo tanto. Poi ho pensato ai santi dei secoli passati che avevano subito la persecuzione e il martirio per Dio. Avevano testimoniato Dio con la loro stessa vita: non vi era nulla di più onorevole. Anche se tutta la nostra famiglia era perseguitata dal Partito Comunista, avevamo l’occasione di testimoniare Dio. Questo era l’innalzamento da Lui offerto. Per via della nostra sozzura e della nostra corruzione, per via della nostra identità, non eravamo degni di testimoniare Dio. Quando ho capito la volontà di Dio, non mi sono più sentita tanto male. Una sorella è venuta a sapere del mio problema di salute e si è procurata in ospedale dei farmaci, che mi ha portato. Ho cominciato a migliorare pian piano, giorno dopo giorno. Sia lodato Dio, veramente!
Per diversi anni sono rimasta in fuga e, per evitare le perquisizioni e l’arresto da parte della polizia, mi sono nascosta in scatoloni e in depositi di patate; grazie alla miracolosa protezione di Dio, ho evitato una situazione pericolosa dopo l’altra. Nel dicembre del 2008 sono stata denunciata per aver diffuso il Vangelo. È stata una situazione di grande tensione: alcuni sacerdoti del mondo religioso hanno condotto gli agenti di polizia ad arrestarci. Io ero ricercata, perciò, se davvero mi avessero arrestata, certamente non mi avrebbero lasciata andare facilmente. I miei fratelli e le mie sorelle mi hanno subito portata in un piccolo villaggio nascosto, dove sorella Li Xinyu mi portava da mangiare e altri generi di prima necessità. Ma, dopo qualche mese, Xinyu all’improvviso ha smesso di venire, e non sapevo perché. In quel luogo bruciavano sterco di mucca essiccato per scaldarsi, e in dicembre faceva freddo: c’erano 20 gradi sotto zero. Quando lo sterco di mucca era sul punto di esaurirsi, ho iniziato a usarne di meno. Dentro faceva veramente freddo e c’era brina sulle pareti. Quando mi alzavo la mattina avevo la testa ricoperta di brina. Speravo che Xinyu sarebbe arrivata presto, ma ho aspettato e aspettato e non è più ricomparsa. Faceva tanto freddo che continuavo a pestare i piedi per casa. Pensavo che in quel luogo ero una forestiera. Non osavo nemmeno uscire per acquistare legna da ardere, e non trovavo altri fratelli e sorelle. La zona era ricoperta di neve e non potevo proprio uscire per raccogliere legna da ardere. Se Xinyu non fosse venuta, che cosa avrei fatto? Sarei morta lì congelata? Quel pensiero mi ha davvero agghiacciata e fatta sentire inerme. Nel cuore ho pregato e invocato Dio ripetutamente. Poi ho pensato al profeta Elia: quando era nel deserto senza nulla da mangiare e da bere, Dio aveva ordinato ai corvi di portargli pane e carne per nutrirlo. Non era forse una cosa che Dio aveva fatto tanto tempo fa? Come mai di fronte a una tale situazione io non avevo fede in Lui? Nelle parole di Dio ho letto questo brano: “Il gran dragone rosso è nemico di Dio e Gli si accanisce contro e per questo motivo, in questa terra, coloro che credono in Dio sono sottoposti a umiliazione e oppressione. […] È estremamente arduo per Dio portare a termine la Sua opera nella terra del gran dragone rosso, ma è attraverso tale difficoltà che Dio compie una fase della Sua opera, rendendo così manifesta la Sua saggezza e le Sue meravigliose opere, e avendo così l’opportunità di rendere completo questo gruppo di persone. È proprio per mezzo della sofferenza delle persone, della loro levatura e di tutta l’indole satanica di chi vive in questa terra immonda, che Dio svolge la Sua opera di purificazione e di conquista, in modo che ciò gli consenta di ottenere la gloria e di guadagnare coloro che testimonieranno le Sue opere. Questo è il significato globale di tutti i sacrifici che Dio ha fatto per questo gruppo di persone” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio è semplice come l’uomo la immagina?”). Leggere queste cose mi ha subito illuminata. Negli ultimi giorni, Dio usa il gran dragone rosso come servitore per la Sua opera di creare un gruppo di vincitori. Io sono una persona corrotta, perciò avere l’occasione di sperimentare l’opera di Dio, di testimoniare Dio malgrado la repressione e l’arresto da parte del gran dragone rosso era un tale onore concessomi da Dio e valeva qualsiasi sofferenza! Capendo questo, ho rivolto a Dio una preghiera, pronta a sottomettermi alla Sua autorità e alle Sue disposizioni. Se anche fossi morta lì congelata, non avrei avuto lamentele. Quando mi sono sottomessa, inaspettatamente è comparsa un’altra sorella. Sono venuta a sapere che Xinyu era tenuta d’occhio dalla polizia: per questo non era tornata, temendo di implicare anche me. Quest’altra sorella ha visto quanto fosse freddo quel posto e mi ha portata a stare a casa sua. Mi ha detto che suo marito non era credente, e che da anni non lavorava. Adesso si era deciso ad andare a lavorare e non era stato possibile trattenerlo. Se il marito fosse stato a casa, io non sarei potuta rimanere lì: era davvero Dio che mi apriva una strada! Quando ho sentito da lei queste cose, mi sono tanto emozionata che mi sono venute le lacrime agli occhi. Ho capito che Dio aveva già disposto le cose per me: era solo che mi mancava la fede, che ero divenuta negativa e debole quando ho incontrato qualche difficoltà. L’amore di Dio è davvero reale, e io l’ho assaporato veramente.
Nel 2014 il Partito Comunista ha intensificato la persecuzione nei confronti della Chiesa di Dio Onnipotente, mobilitando la polizia armata per arrestare forsennatamente i cristiani in tutto il Paese. Io ho cominciato di nuovo a preoccuparmi per i miei figli, e non sapevo come stessero in quel momento. Poi un giorno, mentre con le sorelle guardavo un video, all’improvviso è comparsa una scena in cui mi è sembrato di vedere mio figlio maggiore. Non osavo credere ai miei occhi: me li sono strofinati e ho fissato di nuovo il video, temendo di perdermi qualcosa. Di lì a poco è ricomparso mio figlio, questa volta in un’inquadratura nitida. Ero sicura che fosse lui. Ho urlato: “Ehi!” e poi: “Mio figlio, mio figlio! È uscito dal Paese!” Subito dopo c’è stata un’altra inquadratura in cui ho visto mio figlio minore. Ero così euforica che sono saltata su dalla sedia. Quando se n’erano andati dalla Cina? Dio è davvero onnipotente! Ho continuato a guardare e ho visto nel video anche mia nuora. Avevano tutti lasciato il Paese, e io non dovevo più preoccuparmi della loro incolumità. Ero tanto commossa che avevo la vista annebbiata dalle lacrime, e in silenzio ho ringraziato ripetutamente Dio. Anche le mie sorelle lodavano contente l’onnipotenza di Dio. I miei due figli maschi e mia nuora erano tutti ricercati dal Partito Comunista, ma erano fuggiti all’estero malgrado la sorveglianza del Partito: ecco l’autorità e la potenza di Dio. In precedenza ero stata sempre preoccupata per l’incolumità dei miei figli, ma quel giorno ho visto che Satana, per quanto sia brutale, è sempre alla mercé di Dio. Se Dio non lo consente, Satana non può ghermirci. Capire questa cosa ha rafforzato la mia fede in Dio.
Dopo 16 anni in fuga, nel 2018, mia figlia si è arrischiata a venire a casa per scoprire che cosa stesse succedendo e ha portato una notizia tragica: mio nipote di 12 anni, non sopportando la persecuzione da parte del gran dragone rosso, si era suicidato. Dopo la fuga di mio figlio maggiore, a quanto pareva, i poliziotti erano andati continuamente a casa mia e a scuola, rivolgendo minacce e intimidazioni a mio nipote, cercando di costringerlo a rivelare dove fosse suo padre e dicendo che, se non l’avesse rivelato, l’avrebbero messo in prigione per il resto della sua vita. Era terrorizzato, perciò aveva cominciato ad avere incubi di continuo. I poliziotti, inoltre, avevano indotto gli insegnanti a far sì che i compagni di classe lo ostracizzassero e lo intimidissero. Aveva paura degli insegnanti e dei compagni di classe, e ancora di più nel vedere che i poliziotti non si fermavano davanti a nulla pur di interrogarlo e umiliarlo. Dopo quattro anni di terrore per le prepotenze e le intimidazioni da parte dei poliziotti, mio nipote alla fine non ha retto più. Si è impiccato, suicidandosi a casa. Sentendo questa notizia sono rimasta stordita e quasi sono svenuta. Non sono tornata in me per un bel po’. Il Partito Comunista, quel vecchio demonio, non solo aveva disperso tutta la nostra famiglia, ma non aveva risparmiato nemmeno il mio nipotino. Aveva appena 12 anni, proprio l’età in cui era colmo di gioia e stava crescendo, ma era stato indotto a morire dal Partito. Ero distrutta dal dolore e pervasa dalla collera nei confronti del demoniaco Partito Comunista. Quando mia figlia ha visto quanto fossi addolorata, mi ha letto questo brano delle parole di Dio: “In una società di tenebra come questa, dove i demoni sono spietati e disumani, come potrebbe il re dei demoni, che uccide gli uomini senza battere ciglio, tollerare l’esistenza di un Dio che è amabile, gentile e anche santo? Come potrebbe applaudire e festeggiare l’avvento di Dio? Sono dei leccapiedi! Ripagano la gentilezza con l’odio, da lungo tempo hanno iniziato a trattare Dio come un nemico, Lo offendono, sono feroci oltre ogni limite, non hanno il minimo riguardo per Dio, devastano e saccheggiano, hanno perso del tutto la coscienza, contrastano ogni forma di coscienza e con la tentazione inducono gli innocenti all’insensatezza. Antenati dei tempi antichi? Amati condottieri? Si oppongono tutti a Dio! La loro intromissione ha lasciato tutto ciò che è sotto il cielo in uno stato di tenebra e caos! Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato! […] Adesso è il momento: l’uomo da tempo ha chiamato a raccolta tutte le sue forze, ha dedicato tutti i suoi sforzi, pagato il prezzo più alto per questo, per fare a brandelli l’odioso volto di questo demone e permettere che la gente accecata e assoggettata a ogni genere di sofferenza e avversità si risollevi dalle sofferenze e volga le spalle a questo vecchio diavolo malvagio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). Il Partito Comunista è nemico di Dio: è un demone che si oppone a Lui e divora gli esseri umani. Vorrebbe catturare tutti i credenti e cancellare del tutto l’opera di Dio: brama di dominare per sempre l’intera umanità. Dio negli ultimi giorni opera per salvare l’umanità, e il Partito Comunista sta cercando forsennatamente di impedire e di ostacolare questa cosa. Cerca disperatamente di eliminare del tutto i credenti: non lascia in pace nemmeno un dodicenne. Ci ha perseguitati al punto che la nostra famiglia non è più potuta tornare a casa, ci siamo tutti dispersi e mio nipote è morto. Il Partito Comunista è davvero malvagio, malevolo, senza alcun riguardo per la vita umana. È il principe dei diavoli, che massacra la gente senza batter ciglio. Lo odio dal profondo del cuore e, più mi perseguita in questo modo, più io sono decisa a seguire Dio e umiliare questo diavolo.
Il Partito Comunista continua a ricercare i miei familiari, ancora oggi. Ripensando ai 19 anni di vita in fuga, vedo che le parole di Dio mi hanno guidata e illuminata, dandomi fede e forza, conducendomi fino a oggi. Senza la protezione di Dio, senza le Sue parole a guidarmi e a offrirmi sostentamento, temo che da tempo avrei lasciato questo mondo, che sarei già morta o impazzita. Il Partito Comunista ci ha inseguiti forsennatamente in ogni maniera possibile solo perché siamo credenti in Dio, impedendomi di tornare a casa e lacerando la mia famiglia. Il Partito Comunista è davvero maligno: è un demone che odia Dio e Gli si oppone. Io lo abbandono e lo respingo dal profondo del cuore! Avere avuto la fortuna di sopravvivere fino a oggi è dovuto interamente alla cura e alla protezione da parte di Dio. Solo Lui ama veramente gli esseri umani, e solo Lui può davvero salvarli. Io ho visto quanto Dio sia incredibilmente amorevole e, per quanto difficili e ardue si facciano le cose, io Lo seguirò sino alla fine, compirò il mio dovere e ripagherò il Suo amore! Sia lodato Dio!