66. Una decisione indelebile
Quando avevo 15 anni, mio padre è morto per una malattia improvvisa. Mia madre non è riuscita a sopportare il colpo e si è ammalata gravemente. Nessuno dei nostri parenti è venuto ad aiutarci perché avevano paura di doverci supportare economicamente, e io mi sentivo priva di speranza. Mio padre non c’era più, quindi se fosse successo qualcosa a mia madre non sapevo cosa avremmo fatto io e mia sorella. Tempo dopo, ci è stato predicato il Vangelo del Signore Gesù. Con la grazia del Signore, mia madre è migliorata dopo aver frequentato solo due incontri. E così abbiamo iniziato a credere nel Signore. Quando ho appreso che era stato crocifisso per redimere l’umanità, mi sono commossa per il grande amore di Dio. Il Signore Gesù disse ai Suoi discepoli: “SeguiMi” (Giovanni 1:43). “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33). Queste parole mi hanno molto confortata. Sentir parlare delle esperienze dei missionari occidentali che avevano dedicato la loro vita al Signore mi ha profondamente ispirata, così ho fatto voto al Signore di spendermi per Lui e di predicare il Vangelo a molte più persone. All’epoca, non trovavo alcun significato in nessuna ricerca mondana. Solo seguire il Signore, lavorare e predicare per Lui e portare più persone davanti a Lui mi sembrava significativo e degno. Spesso pensavo al giorno in cui avrei potuto andarmene di casa per predicare e lavorare per il Signore. Quando mia madre lo ha saputo, mi ha rimproverata: “Come puoi essere così stupida? Perché dovresti pregare per questo? Devi credere nel Signore, ma non puoi abbandonare la scuola! Hai appena iniziato le superiori, dovresti concentrarti sul tuo corso di studi. I nostri parenti non avranno stima di te se non avrai successo”. Questo mi ha fatta esitare. Ho pensato: “Ha ragione. Tutte le speranze della mia famiglia ricadono su di me. Se abbandono gli studi per predicare il Vangelo, sarà una grande ferita per mia madre. È già abbastanza difficile per lei mantenerci, non posso causarle altro dolore”. Così ho silenziosamente represso il mio desiderio di predicare e lavorare per il Signore.
Nel luglio del 2001, avevo appena sostenuto l’esame di ammissione all’università quando ho conosciuto alcuni fratelli e sorelle che stavano diffondendo il Vangelo del Regno. Leggendo le parole di Dio Onnipotente, io e mia sorella ci siamo convinte che Dio Onnipotente era il Signore Gesù ritornato. Ero entusiasta. Il Signore che avevo atteso a lungo era finalmente tornato e Dio mi stava davvero mostrando un’immensa grazia permettendomi di udire la Sua voce con le mie orecchie e di accettare la Sua guida e la Sua salvezza personali. Quando in passato leggevo la Bibbia, provavo invidia per i discepoli del Signore perché potevano ascoltare i Suoi insegnamenti continuamente. Non avrei mai immaginato di godere della loro stessa fortuna. Ma molte persone che anelavano all’apparizione del Signore non sapevano ancora che era tornato. Avendo ricevuto questa grande notizia prima di loro, sapevo che dovevo affrettarmi a diffondere il Vangelo del Regno. Mi sono detta: “Sarebbe fantastico se non riuscissi a entrare all’università. Avrei il pretesto perfetto per dire a mia madre che andrò a predicare il Vangelo”.
Poco più di una settimana dopo, la mia insegnante mi ha detto con entusiasmo che ero stata ammessa in una buona università. I miei compagni di classe mi hanno elogiata, dicendo: “Hanno ammesso solo dieci persone della nostra provincia su migliaia di candidati. Hai ottenuto davvero un ottimo risultato entrando in quell’università”. Mia madre è stata davvero felice quando l’ha saputo, mentre io mi sentivo malissimo. Ero certa che non mi avrebbe permesso di abbandonare gli studi per diffondere il Vangelo. Quando i nostri parenti hanno saputo che ero stata ammessa all’università, sono venuti tutti a congratularsi con me. Vedendo mia madre chiacchierare felicemente con loro, ho capito che la rispettavano di più perché ero stata ammessa all’università e che era davvero orgogliosa di me. Se avessi scelto di non andare all’università, mia madre ne sarebbe stata sicuramente devastata e tutti i nostri parenti avrebbero ripreso a guardare la nostra famiglia dall’alto in basso come in passato. Al ricordo di come mia madre si fosse spesso lamentata del modo in cui i nostri parenti ci disprezzavano, ho pensato: “Crescerci è stato così difficile per mia madre. Se non facessi quello che vuole, non le procurerei forse una grande delusione?” Così, ho sentito di non avere scelta: dovevo andare all’università. Quando ho iniziato i corsi, ho scoperto che c’era un enorme divario tra gli studenti poveri e quelli ricchi. Gli appartenenti alle famiglie benestanti guardavano dall’alto in basso i più poveri e li comandavano a bacchetta. I miei compagni di corso si ingannavano e si usavano a vicenda e non c’era nessuno con cui potessi parlare onestamente e confidarmi. Ero disgustata da tutto questo e ho cominciato a sentire ancora di più la mancanza della vita della chiesa e dei miei fratelli e sorelle nella mia città natale. Desideravo così tanto lasciare l’università e tornare da loro.
Dopo più di tre mesi di sforzi per sopportare la vita universitaria, sono arrivate le vacanze invernali e ho potuto riprendere la vita della chiesa. Ero davvero felice, e ho deciso di dire a mia madre che avrei abbandonato gli studi a tutti i costi.
Il primo giorno che ero a casa, ho ascoltato un inno delle parole di Dio: “Amore puro senza macchia”.
1 “Amore” si riferisce a un affetto puro, senza imperfezione, in cui si usa il proprio cuore per amare, sentire ed essere premurosi. In amore non ci sono condizioni, barriere o distanze. In amore non c’è sospetto, inganno o astuzia. In amore non si mercanteggia e non c’è nulla di impuro. Quando ami, non inganni, non ti lamenti, non tradisci, non ti ribelli, non pretendi e non cerchi di guadagnare qualcosa o in una certa quantità.
2 “Amore” si riferisce a un affetto puro, senza imperfezione, in cui si usa il proprio cuore per amare, sentire ed essere premurosi. In amore non ci sono condizioni, barriere o distanze. In amore non c’è sospetto, inganno o astuzia. In amore non si mercanteggia e non c’è nulla di impuro. Se ami, ti impegnerai volentieri, sopporterai le difficoltà e sarai compatibile con Dio; per Lui rinuncerai a tutto ciò che possiedi, rinuncerai alla tua famiglia, al futuro, alla gioventù e al matrimonio. Altrimenti, il tuo amore non sarebbe affatto amore, bensì inganno e tradimento!
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Molti sono chiamati, ma pochi eletti”
Le parole di Dio mi hanno profondamente commossa e ispirata, ma provavo anche rimorso e senso di colpa. Avevo fatto voto di trascorrere tutta la mia vita seguendo Dio, di perseguire la conoscenza di Lui e amarLo. Nell’amore non c’è inganno né tradimento. Se Lo ami veramente, allora ti dedicherai a Lui e rinuncerai a tutto per Lui. Mentre io Lo amavo solo a parole. Quando si trattava di fare qualcosa di concreto, pensavo solo alla mia famiglia e all’affetto che mi legava a mia madre. Dov’era l’amore in questo? Avevo solo ingannato e tradito Dio. Poi, ho letto un passo delle Sue parole: “Per tutti coloro che aspirano ad amare Dio, non ci sono verità inaccessibili e non c’è giustizia per la quale non si possa rimanere saldi. Come dovresti vivere la tua vita? Come dovresti amare Dio e utilizzare questo amore per soddisfare il Suo desiderio? Non c’è questione più grande nella tua vita. Soprattutto, devi avere tali aspirazioni e perseveranza, e non dovresti essere come chi è debole, senza spina dorsale. Devi imparare come sperimentare una vita piena di significato e a sperimentare verità significative, e non dovresti trattare te stesso con superficialità. Senza che tu te ne renda conto, la tua vita passerà; dopo quella, avrai un’altra opportunità di amare Dio? Può l’uomo amare Dio dopo essere morto? Devi avere le stesse aspirazioni e la stessa coscienza di Pietro; la tua vita deve essere significativa e non devi prenderti gioco di te stesso. Come essere umano e come persona che cerca Dio, devi essere in grado di valutare con attenzione come tratti la tua vita, come dovresti offrire te stesso a Dio, come dovresti avere una fede più significativa in Dio e come, dal momento che ami Dio, dovresti amarLo in un modo che sia più puro, più bello e più buono” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). Nelle Sue parole, ho percepito le speranze che Dio nutre per l’uomo. È così raro incontrare Dio anche una sola volta nella vita. Duemila anni fa, i discepoli del Signore Gesù Lo incontrarono, e ora, duemila anni dopo, Dio mi stava offrendo una possibilità unica nella vita di seguirLo, di perseguire la conoscenza di Lui e di amarLo. Se avessi continuato a seguire la via mondana di Satana perché non riuscivo a superare i legami emotivi con mia madre e avevo paura di ferirla, non avrei forse sprecato il mio tempo? Ho pensato a Pietro. Anche i suoi genitori volevano che diventasse un funzionario, ma lui non si lasciò vincolare dall’affetto che lo legava a loro. Scelse di seguire Dio e cercò di amarLo e, alla fine, fu perfezionato dal Signore. Sapevo che avrei dovuto seguire l’esempio di Pietro e perseguire la conoscenza e l’amore di Dio. Questa è la vita più significativa. Da allora, non mi sono più sentita vincolata dall’affetto che mi legava a mia madre.
Il giorno prima che riprendessero i corsi, ho detto molto seriamente a mia madre: “Non voglio tornare all’università”. Lei mi ha subito rimproverata, dicendo: “So che vuoi abbandonare gli studi e credere invece in Dio, ma non puoi, quindi dimentica quest’idea!” Le ho risposto: “È stato Dio a creare tutti noi. Dobbiamo adorarLo. Questo è ciò che è stato decretato dal Cielo. Anche la Bibbia ce lo insegna: ‘Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui’ (1 Giovanni 2:15). Noi credenti in Dio non dovremmo percorrere un cammino secolare perseguendo prospettive mondane. Non è la volontà di Dio. Voglio seguire Dio e compiere il mio dovere”. Mia madre allora ha replicato: “Noi non siamo come le altre famiglie. Tuo padre è morto giovane, non abbiamo soldi e i nostri parenti ci guardano dall’alto in basso. Perché ho sofferto fino allo sfinimento in tutti questi anni? L’ho fatto perché tu potessi andare all’università, avere successo e vivere una bella vita! È stata così dura. Sei quasi al traguardo, eppure vuoi abbandonare la gara. Come hai potuto ferirmi in questo modo?” Queste sue parole hanno iniziato a indebolirmi. Ho pensato: “Ha ragione. Se finisco l’università e trovo un buon lavoro, allora la nostra famiglia avrà dei soldi e i nostri parenti non guarderanno più mia madre dall’alto in basso”. Ma poi mi sono detta: “Possiamo anche vivere una buona vita materiale ed essere apprezzati dagli altri, ma questo che importanza ha? Quando l’opera di Dio sarà conclusa, questo mondo di Satana verrà distrutto. Rimarrà solo il Regno di Cristo e tutti i piaceri e le vanità si dissolveranno in un istante”. Allora ho detto a mia madre: “Siamo solo di passaggio qui sulla terra. Per quanto duramente lavoriamo o quanto bene viviamo, quando l’opera di salvezza di Dio sarà ultimata, l’umanità si troverà ad affrontare le grandi catastrofi e queste nostre ‘buone’ vite verranno distrutte. Non importa quanto denaro avremo: non potremo goderne. Il Signore Gesù disse: ‘Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?’ (Matteo 16:26)”. Mia madre mi ha interrotta, dicendo: “Non sono contraria al fatto che tu creda in Dio. Ma non essere così seria al riguardo. Devi sì credere in Dio, ma non rinunciare completamente al mondo, altrimenti come potrai avere una vita felice? Come avrei potuto crescervi entrambe senza guadagnare dei soldi?” Quando ha detto questo, ho capito che credeva nel Signore solo a parole. Teneva il piede in due staffe: voleva credere in Dio e ricevere benedizioni, ma voleva anche il mondo. Tutto quello che potevo fare era continuare a cercare di persuaderla, così le ho detto: “Per quanto lavorino duramente, le persone non possono arricchirsi senza la benedizione di Dio. È Dio a stabilire quanta ricchezza possediamo nella vita e, senza la verità, nessuna quantità di ricchezza ha significato”. Ma lei non mi ascoltava ed era determinata a opporsi ai miei desideri. Allora ha chiamato i miei parenti e ha chiesto loro di venire a dissuadermi. Vedere che non intendeva cedere mi ha davvero sconvolta. Non avevo idea di cosa sarebbe successo, così ho subito rivolto una preghiera silenziosa a Dio, chiedendoGli di proteggermi affinché potessi continuare a difendere la mia posizione.
In men che non si dica, tutti i miei parenti erano da noi. Appena arrivato, mio zio mi ha detto con rabbia: “Cos’è questa storia di Dio? Sei troppo giovane per essere così superstiziosa!” E poi mia zia: “Tua madre vuole solo il meglio per te”. Tutti loro mi hanno rimproverata, uno dopo l’altro. Sapevo che erano atei e che non mi avrebbero ascoltata, qualunque cosa avessi detto. Se avessi parlato, avrebbero semplicemente pronunciato altre parole blasfeme e ostili nei confronti di Dio, quindi ho taciuto. Non mi aspettavo che mio zio dicesse improvvisamente a mia madre con estrema veemenza: “Lei crede in Dio perché ha paura di perire nelle catastrofi, quindi lasciala morire prima che si verifichino. Chiama la polizia e falla picchiare con i manganelli elettrici, poi vedremo se continuerà ad avere fede!” Non avrei mai pensato che mio zio avrebbe detto una cosa così atroce. Ho pensato: “È un mio parente o un diavolo?” Con mia grande sorpresa, mia madre è intervenuta dicendo: “Ha bisogno di disciplina, è davvero disobbediente!” Mi ha spezzato il cuore vederla schierarsi con loro e cercare di costringermi a rinunciare alla mia fede. Allora è intervenuto mio cugino, dicendo: “Se smetti di credere e ti concentri sull’università, allora ti sosterremo tutti. Aiuteremo te a prenderti cura di tua madre e tua sorella a trovare un buon lavoro. Se invece continuerai a credere, taglieremo i ponti con la tua famiglia e da quel momento in poi, qualsiasi avversità affronterete, non aiuteremo nessuna di voi. Non saremo più una famiglia. Riflettici bene!” Ero certa che volesse solo farmi smettere di seguire Cristo. Nessuno di loro ci aveva aiutate durante i miei tre anni di liceo! Ora che volevo seguire Dio e percorrere la retta via, erano venuti tutti a tentare di dissuadermi, dicendo cose “gentili” per fuorviarmi. Era un piano di Satana e non potevo lasciarmi ingannare. Ma poi ho pensato: “Se davvero lascio l’università, mia madre ci rimarrà molto male. Ha già sofferto abbastanza in questi anni. Come potrò vivere con me stessa se le causerò ulteriore dolore?” A questo pensiero, mi sono affrettata a rivolgere a Dio una preghiera silenziosa: “Amato Dio, so che seguire Te e perseguire la verità è la retta via, ma mi sento in conflitto quando penso a mia madre. Non so cosa fare. Ti prego, illuminami e aiutami”. In seguito, ho pensato alle parole di Dio Onnipotente che dicono: “Quanto un individuo debba soffrire e quanto debba percorrere il suo cammino sia stabilito da Dio, e nessuno possa davvero aiutare qualcun altro” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (6)”). All’improvviso ho capito. “Sì”, mi sono detta. “È Dio a stabilire quanto ogni persona debba soffrire. È una cosa che non può decidere alcun essere umano, e io non posso alleviare il dolore di mia madre o impedirle di soffrire solo guadagnando molti soldi e dandoglieli. La causa del nostro dolore è la corruzione da parte di Satana e tutti i veleni satanici e i desideri smodati che abbiamo dentro di noi. Se le persone non adorano Dio e non accettano il Suo giudizio al fine di essere purificate, non saranno mai libere dal dolore. Quando invece credono in Dio e perseguono la verità, anche se patiscono un po’ di dolore fisico, se riescono a comprendere la verità, a spendersi per Dio, a testimoniarLo, a trovare pace e gioia, a smettere di essere ingannate e corrotte da Satana e a ottenere la libertà, vivranno la più felice delle vite. Avevo sempre pensato che studiare molto, guadagnare tanti soldi e conquistarsi la stima degli altri avrebbe alleviato le sofferenze di mia madre. Ma era semplicemente assurdo. Ero quasi caduta nella trappola di Satana”. Alla luce di questo, la mia determinazione si è rafforzata. Qualunque blasfemia e calunnia pronunciassero, non avevano alcun effetto su di me. Vedendo che rimanevo in silenzio, mia madre si è infuriata. Mi ha spinta e fatta cadere sul letto. Ero sconvolta dal fatto che avesse compiuto un gesto simile. Profondamente turbata, non ho potuto fare a meno di iniziare a piangere. Ho pregato Dio in silenzio senza sosta, chiedendoGli di proteggermi, affinché in quella situazione riuscissi a rimanere salda nella mia testimonianza e a non cedere alla mia famiglia. Ho pensato a ciò che dice Dio Onnipotente: “I giovani dovrebbero procedere con perseveranza lungo la via della verità che ora hanno scelto, di realizzare il loro desiderio di spendere tutta la vita per Me. Non dovrebbero essere privi della verità, né serbare ipocrisia e iniquità, dovrebbero rimanere saldi su una posizione adeguata. Anziché limitarsi ad andare alla deriva, dovrebbero avere l’ardire di sacrificarsi e lottare per la giustizia e la verità. I giovani dovrebbero avere il coraggio di non soccombere all’oppressione delle forze delle tenebre e di trasformare il significato della loro esistenza” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole per i giovani e gli anziani”). Le parole di Dio mi hanno dato la fede, la forza e la sicurezza di perseverare sul cammino che avevo scelto.
Dopo di che, mia madre ha smesso di andare al lavoro per rimanere a casa a sorvegliare me e mia sorella come un falco. Ha rovistato tra le mie cose in cerca dei libri delle parole di Dio e delle cassette degli inni, e ci ha detto con rabbia: “D’ora in poi nessuna di voi due potrà più andare alle riunioni. Resterò a casa a controllarvi e vi seguirò ovunque andiate. Troverò il vostro luogo di incontro!” Mi sentivo come se fossi agli arresti domiciliari. Non potevo leggere le parole di Dio e non osavo parlare con mia sorella della nostra fede, tanto meno di vivere la vita della chiesa. Era molto angosciante. Non facevo che pregare Dio, chiedendoGli di mostrarci una via d’uscita. Qualche giorno dopo, a mezzogiorno, mia madre era in bagno, così ho colto l’occasione per andare di corsa a casa di sorella Tang Hui, la leader della nostra chiesa. Le ho raccontato quello che era successo e cosa pensassi al riguardo. Le ho detto: “Seguire Dio è la via della luce e della salvezza. Voglio svolgere il mio dovere nella chiesa, ma mia madre continua a cercare di limitarmi e dissuadermi. Ora io e mia sorella non possiamo partecipare normalmente alle riunioni. Sono così turbata. Perché continuano a succederci tutte queste cose?” Allora Tang Hui ha pazientemente condiviso con me, dicendo: “Quando una persona subisce pressioni da parte dei suoi familiari, in realtà si tratta di un disturbo e di una manipolazione da parte di Satana. Vogliamo spenderci per Dio, ma Satana usa i nostri familiari per impedircelo e sfrutta le nostre debolezze per attaccarci, in modo che tradiamo Dio e perdiamo la nostra possibilità di salvezza. Dobbiamo affidarci a Dio per discernere le trame di Satana”. Poi mi ha letto un passo delle parole di Dio: “In ogni fase dell’opera che Dio compie negli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nel testimoniare Dio. Pensate a quando Giobbe fu messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio e ciò che accadde a Giobbe fu dovuto alle azioni e al disturbo degli uomini. Dietro ogni fase dell’opera che Dio compie in voi, vi è la scommessa di Satana con Dio; dietro ogni cosa vi è una battaglia. […] Quando Dio e Satana combattono nel regno dello spirito, in che modo dovresti soddisfare Dio e in che modo dovresti restare saldo nel testimoniarLo? Devi sapere che tutto ciò che ti accade è una grande prova ed è quello il momento in cui Dio ha bisogno che tu dia testimonianza” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). Queste parole mi hanno mostrato che, se volevo seguire Cristo in questo mondo oscuro e malvagio, non sarebbe stato facile. Avrebbe comportato innumerevoli battaglie spirituali e scelte difficili. L’opera di giudizio di Dio Onnipotente degli ultimi giorni è la fase finale e più cruciale della Sua opera di purificazione e di salvezza dell’uomo. Dio spera che tutti acquisiscano da Lui la verità e la vita, che siano salvati e sopravvivano. Ma Egli non obbliga le persone: ci lascia scegliere autonomamente. Mia madre era stata fuorviata e ingannata da Satana, per cui non riusciva a rendersi conto di quanto fosse vuota la ricerca della fama e del prestigio, e continuava a obbligarmi ad andare all’università, a studiare e ad avere successo. Non potevo seguirla nella scelta della strada sbagliata. Tang Hui ha proseguito la sua condivisione: “Vedi quanto sia inutile perseguire la conoscenza e le prospettive future, hai giurato di sacrificarti per Dio e hai scelto la strada della ricerca della verità. Questo compiace Dio. Ma quello che sceglierai per il tuo cammino nella vita dipende solo da te, e devi pregare e ricercare di più al riguardo”. Ho pensato: “Anche se ho giurato di seguire Cristo, in questo momento mia madre mi osserva come un falco e dice che scoprirà dove ci riuniamo. Se insisto col voler lasciare l’università, sicuramente causerà dei problemi ai fratelli e alle sorelle”. Così ho promesso a mia madre che sarei tornata all’università.
All’università, ho fatto domanda di sospensione degli studi. La mia richiesta è stata approvata, ma avevo ancora bisogno del consenso del mio tutore. Quando mia madre lo ha saputo, si è opposta fermamente. Piangeva ininterrottamente per quanto aveva sofferto e quanto era stato difficile crescere me e mia sorella, e non intendeva permettermi di sospendere gli studi. Vederla ridotta così mi ha alquanto sconvolta e mi sono detta: “Mia madre ha davvero lottato per crescerci e io non l’ho ripagata. Se non faccio quello che vuole, non le procurerò forse una grande delusione?” Ho immediatamente pregato Dio, dicendo: “Amato Dio, cosa devo fare? Ti prego, illuminami e aiutami”. Proprio in quel momento, mi è venuto in mente un passo delle Sue parole: “Quando arriverà il tepore della primavera e i fiori sbocceranno, quando tutto ciò che vi è sotto i cieli si ricoprirà di verde e tutte le cose in terra saranno a posto, allora tutte le persone e le cose gradatamente accederanno al castigo di Dio, e in quel momento tutta l’opera di Dio sulla terra avrà fine. Dio non opererà e non vivrà più sulla terra, poiché la grande opera di Dio sarà stata compiuta. Gli esseri umani sono forse incapaci di accantonare la loro carne per questo breve periodo? Quali cose possono scindere l’amore fra uomo e Dio? Chi è in grado di separare l’amore fra uomo e Dio? Forse genitori, mariti, sorelle, mogli o un affinamento doloroso? I sentimenti di coscienza possono forse spazzare via l’immagine di Dio nell’uomo? Il debito di uno verso l’altro e le azioni reciproche sono opera dell’uomo? Può l’uomo porvi rimedio? Chi è in grado di proteggere se stesso? Le persone sono capaci di provvedere a se stesse? Chi è forte nella vita? Chi è in grado di abbandonarMi e vivere per conto suo?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 24 e 25”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che ogni persona è sottoposta alla sovranità e al governo di Dio. In apparenza era mia madre ad avermi cresciuta, ma in realtà la nostra vita proviene da Dio. È Dio che provvede a noi e ci alleva. Crescendo i propri figli, i genitori si assumono solo una responsabilità e un obbligo umani: nessuno deve niente a nessuno. Dio aveva provveduto a tutto ciò che mi serviva per sopravvivere e aveva predisposto ogni sorta di persone, eventi e cose per condurmi davanti a Lui passo dopo passo e farmi accettare la Sua salvezza. L’amore di Dio è così grande! Avevo goduto di tanta cura, protezione e provvista da parte di Dio, ma non Lo avevo affatto ripagato. E, quando mi sono capitate delle difficoltà, la promessa che Gli avevo fatto si è rivelata una menzogna. Era a Dio, il Creatore, che ero davvero debitrice. Al pensiero che l’attuale opera di Dio sulla terra sarebbe stata breve, proprio come lo era stata quella del Signore Gesù, sapevo che dovevo sfruttare quella rara occasione per compiere il mio dovere di essere creato e ripagare il Suo amore. E proprio quando ho deciso di seguire Cristo le cose sono inaspettatamente cambiate. Mia madre ha saputo che se avessi saltato troppe lezioni sarei stata espulsa e temeva che non avrei più potuto frequentare l’università, così mi ha permesso di sospendere gli studi e di tornare a casa. Lì, mi ha ammonita: “Non ti è più permesso credere in Dio. Dovrai comportarti bene, trovare un lavoro nelle vicinanze, lavorare per un anno e poi tornare obbedientemente all’università”. Le ho promesso che l’avrei fatto, ma dentro di me pensavo: “Dio mi ha ordinato di seguire Cristo ora, e questa è la mia scelta. Non ci rinuncerò facilmente”.
Così, ho trovato un lavoro, e in parallelo frequentavo le riunioni della chiesa e predicavo il Vangelo con gli altri fratelli e sorelle nel tempo libero. Praticando e sperimentando le parole di Dio, sono arrivata gradualmente a comprendere alcune verità e ho capito che perseguire la verità è la vita più significativa, e ho acquisito maggiore fede nel seguire Dio. In men che non si dica è arrivato il momento di tornare all’università, e dovevo prendere la mia decisione definitiva: ho scelto la fede in Dio! Quel giorno, quando sono tornata a casa, ho trovato mia madre che preparava i bagagli. Sono venuta a sapere che una vicina le aveva presentato un uomo e che lei lo avrebbe sposato. Ero molto sorpresa e ferita e le ho chiesto se non ci volesse più. Lei mi ha risposto: “Il problema non è questo, ma il fatto che siete determinate a credere in Dio e che non posso più contare su di voi. Ti darò un’ultima possibilità. Questo è il numero di telefono del mio fidanzato. Se riprendi l’università, chiama questo numero quando torni a casa per le vacanze e verremo a prenderti. Se invece tu e tua sorella insistete nel mantenere la vostra fede, allora non avrete più il mio aiuto”. Prima che potessi pensarci oltre, mia madre ci ha accompagnate all’autobus per l’università. Durante il tragitto, ho riflettuto molto. In un solo giorno, io e mia sorella eravamo diventate delle senzatetto e non avevamo più nessuno su cui fare affidamento. Era davvero angosciante. Mia sorella mi ha detto disperata: “Mamma non ci vuole più. Cosa faremo se non riprendi gli studi?” Le sue parole hanno toccato la parte più tenera del mio cuore. Ho pensato: “Sì, ora i nostri parenti ci hanno abbandonate e la mamma sta per sposare un altro uomo. Come faremo a vivere se mantengo la mia fede in Dio? Dove possiamo andare? Cosa mai dovrei fare?” In preda al dolore e alla debolezza, ho pregato Dio, dicendo: “Amato Dio, non riesco davvero a superare questa situazione. Voglio soddisfarTi, ma non ho più fede e forza per andare avanti. So che hai fatto tanto per me, ma sono troppo debole. Non sono degna della Tua salvezza”. Proprio in quel momento, mi è tornato molto chiaro in mente un passo delle parole di Dio: “Quando arriverà il giorno di diffondere questa opera e la vedrai nella sua totalità, ti pentirai, e in quel momento resterai interdetto. Ci sono benedizioni, eppure non sai goderne, e c’è la verità, ma tu non la persegui. Non ti guadagni il disprezzo per te stesso? […] Nessuno è più stolto di coloro che pur avendo contemplato la salvezza non cercano di ottenerla; sono persone che si saziano della carne e godono di Satana” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). Era vero. L’opera di Dio si sarebbe conclusa presto e io avrei visto la vera via. Se avessi scelto di soddisfare la mia carne perché non potevo sopportare di soffrire, quando l’opera di Dio sarebbe finita avrei perso quell’occasione unica nella vita di guadagnare la verità e me ne sarei certamente pentita. Ho pensato all’anno appena trascorso in cui avevo svolto il mio dovere nella chiesa. Irrigata e nutrita dalle parole di Dio, avevo compreso alcune verità e gradualmente avevo acquisito una visione su molte cose riguardanti il mondo. Mi sono resa conto che solo le parole di Dio Onnipotente possono purificare e salvare le persone e che seguire Cristo è la via della luce e della salvezza. Non potevo continuare a esitare. La mia vita proviene da Dio ed è Lui che mi ha dato tutto. Compiere il mio dovere di essere creato è perfettamente naturale e giustificato! Mia madre non appoggiava la mia fede e voleva che perseguissi la conoscenza e avessi successo. Se avessi fatto quello che voleva lei e scelto la strada sbagliata, sarei stata corrotta da Satana sempre di più e alla fine sarei stata punita e distrutta. La conoscenza non sarebbe valsa a liberarmi dalla mia indole corrotta, né a purificarmi e trasformarmi. Solo Dio può salvarci. Se la mia famiglia non mi voleva, avevo comunque Dio. Ripensando a tutto quello che era successo, mi sono resa conto che ogni volta che mi ero sentita negativa e debole erano state le parole di Dio a sostenermi, ad aiutarmi e a darmi forza. Quando ero stata in procinto di allontanarmi da Dio nei momenti di maggiore angoscia e debolezza, le Sue parole avevano toccato il mio cuore. In questo mondo, solo l’amore che ha Dio per me è reale! Questo pensiero ha ravvivato la mia fede. Mi sono asciugata le lacrime e ho detto a mia sorella: “Dio è l’unico su cui possiamo contare. Dobbiamo avere fede nel fatto che Lui ci guiderà. Torniamo dai fratelli e dalle sorelle”. Il giorno dopo abbiamo preso l’autobus per tornare a casa e poi abbiamo iniziato a svolgere i nostri doveri. Sia lodato Dio! Grazie alle parole di Dio, ho superato la debolezza della carne e scelto questo cammino di vita luminoso e corretto.