18. Quando i miei genitori sono stati espulsi dalla chiesa

di Ai Yi, Cina

Un giorno, nell’ottobre 2018, una leader mi ha detto: “I tuoi genitori sono stati allontanati dalla chiesa”. Ero sbalordita, semplicemente non riuscivo a crederci. I miei genitori avevano creato degli intralci, lo sapevo, ma sicuramente non abbastanza gravi da farli allontanare. Sono rimasta seduta lì, con il cuore in subbuglio. Mia sorella maggiore era stata precedentemente cacciata dalla chiesa per essere stata complice di un anticristo e per non essersi pentita, nonostante tutti i tentativi di fare comunione con lei. Ora anche i miei genitori erano stati allontanati, e questo faceva di me l’unica credente rimasta in famiglia. In quel momento mi sono sentita davvero sola. Erano passati più di vent’anni da quando la nostra famiglia si era unita alla fede e per tutto quel tempo avevamo sopportato l’oppressione del PCC. Mio padre era stato arrestato due volte per aver condiviso il Vangelo e aveva trascorso cinque anni in prigione. Mia madre, mia sorella e io avevamo vissuto senza una fissa dimora, trasferendoci di continuo per evitare l’arresto. Avevamo attraversato ogni sorta di alti e bassi, e ora l’opera di Dio era quasi giunta al termine. Quindi come potevano essere stati espulsi dalla chiesa? Avevano passato degli anni molto difficili e avevano sofferto molto. Era stato tutto inutile? A quel pensiero, non sono riuscita a trattenere le lacrime. In cuor mio, ho tentato di ragionare con Dio: i miei genitori forse non si erano particolarmente distinti, ma avevano sofferto moltissimo. Considerando i loro molti anni di sacrifici, non meritavano un’altra possibilità di pentirsi? Anche se si trattava solo di rimanere come operai! Più ci pensavo sotto questa luce, più la situazione mi risultava dolorosa e oscura, e ho perso la motivazione a svolgere il mio dovere. La mi collaboratrice mi ha offerto un saggio consiglio: “Quando succede una cosa del genere, devi accettarla da Dio: non puoi lamentarti. Qualsiasi cosa Dio faccia è giusta”. Anche se in quel momento capivo il suo ragionamento, non sono riuscita a cambiare il mio pensiero.

Un paio di settimane dopo, ho letto i resoconti sull’allontanamento dei miei genitori. Raccontavano che mio padre era estremamente arrogante e che, nella gestione degli affari generali, faceva sempre di testa sua invece di compiere il suo dovere secondo i princìpi. Non accettava i suggerimenti dei fratelli e delle sorelle, e questo aveva causato alla chiesa notevoli perdite economiche. Inoltre, aveva continuato a consegnare i libri delle parole di Dio nonostante fosse pienamente consapevole dei problemi di sicurezza che lo riguardavano personalmente. Aveva semplicemente ignorato i consigli di fratelli e sorelle e aveva continuato a farlo, con il risultato che era stato arrestato e incarcerato e i libri erano stati sequestrati. Questo aveva avuto conseguenze dannose per la chiesa. Mio padre aveva anche distorto i fatti quando mia sorella era stata espulsa, dicendo che era successo solo perché la leader l’aveva presa di mira. Aveva anche sollevato un polverone in merito alla corruzione dimostrata dalla leader, minacciando di screditarla e demolirla. Alcuni degli altri si erano lasciati fuorviare e si erano schierati dalla sua parte, sviluppando un pregiudizio nei confronti della leader, la quale era stata ostacolata nel regolare adempimento del suo dovere. Il lavoro della chiesa era stato gravemente intralciato dalle azioni e dalla condotta di mio padre, che non aveva mostrato alcun rimorso o pentimento per il male che aveva compiuto. Alla fine, è stato classificato come malevolo e allontanato dalla chiesa. Per suo conto, mia madre è stata espulsa, anche lei in base ai princìpi, perché non faceva che discutere contro l’espulsione di mia sorella. Aveva continuato a lamentarsi della leader davanti agli altri fratelli e sorelle, provocando sfiducia da entrambe le parti, e aveva distorto i fatti durante le riunioni, sostenendo il caso di diverse persone che erano state espulse e dicendo che la leader le aveva prese di mira. Anche questo aveva gravemente intralciato la vita della chiesa. Nonostante i numerosi sforzi dei fratelli e delle sorelle di fare comunione con lei, aveva rifiutato categoricamente di accettare la verità. Non aveva valutato le cose in conformità alle verità princìpi e si era schierata dalla parte dei malevoli nell’interrompere il lavoro della chiesa. Non manifestando il minimo senso di pentimento, alla fine è stata allontanata dalla chiesa. Date tutte le loro azioni malvagie, sapevo che secondo i princìpi era giusto che mia madre e mio padre venissero allontanati, ma quando pensavo che era accaduto davvero non sapevo come gestirla. Era molto angosciante. Leggere il materiale sul loro allontanamento mi ha paralizzata e non riuscivo a smettere di piangere. Ho iniziato a ragionare con Dio: “Dio, Tu ami l’umanità. I miei genitori sono credenti da più di 20 anni e hanno affrontato tante avversità. Non spetta forse loro un riconoscimento per tutti i sacrifici che hanno fatto?” Vivevo nella negatività e nell’incomprensione. Con tutta la mia famiglia allontanata, ero rimasta l’unica credente, e mi chiedevo come avrei potuto proseguire il cammino. Per oltre due anni sono rimasta in quello stato di confusione e alla fine sono stata rimossa per non aver ottenuto alcun risultato nel mio dovere. Ho provato un’angoscia terribile e ho pregato più volte tra le lacrime: “O Dio! Ho nutrito risentimento e incomprensione nei Tuoi confronti a causa dell’allontanamento dei miei genitori dalla chiesa. So che è uno stato pericoloso in cui trovarsi, ma non ho la forza di uscirne. Dio, Ti prego, guidami e salvami”.

Poi, nelle mie devozioni, ho letto alcune parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Quando gli esseri umani sanno che Dio ama l’umanità, Lo definiscono come un simbolo di amore: credono che, qualunque cosa essi facciano, comunque si comportino, comunque trattino Dio, e per quanto possano essere ribelli, niente di tutto ciò ha importanza perché Dio ha amore, e l’amore di Dio è illimitato e incommensurabile. Dio ha amore, perciò sa essere tollerante verso gli esseri umani; Dio ha amore, perciò sa essere misericordioso verso gli esseri umani, verso la loro immaturità, verso la loro ignoranza e verso la loro ribellione. È davvero così? Alcuni, quando avranno saggiato una o alcune volte la pazienza di Dio, considereranno queste esperienze come un capitale nel loro modo di comprendere Dio, credendo che Egli sarà sempre paziente e misericordioso nei loro confronti, e nel corso della loro vita guarderanno alla pazienza di Dio come al criterio secondo cui Dio li tratta. Vi sono anche coloro che, dopo aver sperimentato una volta la tolleranza di Dio, definiranno sempre Dio come tollerante, e nella loro mente questa tolleranza è indefinita, incondizionata e perfino totalmente priva di principi. Queste convinzioni sono giuste?(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Come conoscere l’indole di Dio e i risultati che la Sua opera deve raggiungere”). “Dio è giusto nel Suo trattamento di ogni persona, ed è scrupoloso nel Suo approccio all’opera di conquista e di salvezza delle persone. Questa è la Sua gestione. Egli tratta ciascuna persona seriamente, non come un animale domestico con cui giocare. L’amore di Dio per l’uomo non è del tipo che coccola o vizia, né la Sua misericordia e la Sua tolleranza verso l’umanità sono indulgenti o sbadate. Al contrario, l’amore di Dio per l’umanità comporta tenere in gran conto, compatire e rispettare la vita; la Sua misericordia e la Sua tolleranza trasmettono le Sue aspettative per l’uomo, e sono ciò di cui l’umanità ha bisogno per sopravvivere. Dio è vivo, e Dio effettivamente esiste; il Suo atteggiamento verso l’umanità è basato su principi, non è affatto un mucchio di regole dogmatiche, e può cambiare. Le Sue intenzioni nei confronti dell’umanità stanno gradatamente cambiando e trasformandosi col tempo, a seconda delle situazioni che emergono e dell’atteggiamento di ciascuna persona. Quindi in cuor tuo dovresti sapere con assoluta chiarezza che l’essenza di Dio è immutabile e che la Sua indole si manifesterà in momenti diversi e in contesti diversi. Forse non pensi che questa sia una questione seria, e usi le tue nozioni personali per immaginare come Dio dovrebbe fare le cose. Tuttavia, ci sono momenti in cui è vero l’esatto contrario del tuo punto di vista, e usando le tue nozioni personali per cercare di valutare Dio Lo hai già fatto incollerire. Questo perché Dio non opera come pensi tu, e non tratterà tale questione come dici tu(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Come conoscere l’indole di Dio e i risultati che la Sua opera deve raggiungere”). Dopo aver letto le Sue parole, ho capito che Dio è amorevole, ma il Suo amore per l’uomo si basa su dei princìpi. Non è cieco e privo di princìpi come il tipo di amore che hanno le persone. Dio è un Dio giusto e prende posizione sulla condotta e sulle azioni di ciascuno. Egli nutre amore e misericordia verso coloro che amano la verità pur avendo trasgredito. Ma per quanto riguarda le persone malevole, quelle che provano avversione per la verità e intralciano il lavoro della chiesa, Egli le condanna e le elimina. Il fatto che Dio sia amorevole non significa che abbia compassione e tolleranza per i malevoli e che permetta loro di intralciare il lavoro della chiesa. Avevo frainteso l’indole e l’essenza di Dio e Lo avevo definito in base alle mie nozioni. Avevo dato per scontato che, poiché Dio ama gli esseri umani, avrebbe continuato a darci la possibilità di pentirci, indipendentemente dal male che compivamo, a patto che Lo seguissimo e facessimo sacrifici per Lui. Per questo motivo non ero riuscita ad accettare l’allontanamento dei miei genitori e avevo iniziato a ragionare con Dio e a oppormi a Lui. Ripensandoci, la chiesa aveva dato ai miei genitori molte possibilità prima di allontanarli, ed è stato solo perché non si sono mai pentiti che le cose sono arrivate a quel punto. L’indole di Dio è giusta e santa. Fintanto che si è disposti a pentirsi delle proprie trasgressioni e manifestazioni di corruzione, Dio è estremamente misericordioso e tollerante. Ma le persone come i miei genitori, che hanno compiuto così tanto male senza pentirsi veramente e le cui malefatte sono addirittura peggiorate, sono di fatto dei malevoli, e Dio non può continuare a mostrare misericordia e tolleranza verso costoro. In particolare, non può essere indulgente con loro solo perché sono credenti di lunga data e hanno sofferto molto per la fede.

Un giorno, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “La gente dice che Dio è un Dio giusto e, purché l’uomo Lo segua fino alla fine, Egli sicuramente sarà imparziale verso di lui, perché Egli è estremamente giusto. Se l’uomo Lo segue fino alla fine, potrebbe Egli abbandonarlo? Io sono imparziale verso tutti gli uomini e li giudico tutti con la Mia indole giusta, ma ci sono opportune condizioni alle richieste che Io faccio all’uomo, e ciò che Io richiedo deve essere compiuto da tutti gli uomini, indipendentemente da chi essi siano. Non Mi importa quali siano le tue qualifiche o da quanto tempo tu le abbia; Mi interessa solo se segui la Mia via e se ami e hai sete o meno della verità. Se ti manca la verità e disonori, invece, il Mio nome e non agisci secondo la Mia via, limitandoti a seguire senza cura né preoccupazione alcuna, allora in quel momento Io ti colpirò e ti punirò per la tua malvagità, e che cosa avrai da dire a quel punto? Sarai capace di dire che Dio non è giusto? Oggi, se hai osservato le parole che ho detto, allora sei il tipo di persona che Io approvo. Tu dici di aver sempre sofferto mentre seguivi Dio, che Lo hai seguito tra alti e bassi e hai condiviso con Lui tempi buoni e cattivi, ma non hai vissuto le parole pronunciate da Dio; tu desideri solo darti da fare per Dio e spenderti per Lui ogni giorno, e non hai mai pensato di vivere una vita piena di significato. Tu dici anche: ‘In ogni caso, credo che Dio sia giusto. Ho sofferto per Lui, mi sono dato da fare per Lui, mi sono dedicato a Lui e ho lavorato duro pur non avendo ricevuto alcun riconoscimento; Egli di sicuro Si ricorderà di me’. È vero che Dio è giusto, ma questa giustizia è incontaminata da qualsiasi impurità: non contiene alcuna volontà umana e non e non è contaminata dalla carne o da transazioni umane. Tutti coloro che sono ribelli e in opposizione, tutti coloro che non sono in conformità con la Sua via, saranno puniti; nessuno sarà perdonato e nessuno sarà risparmiato!(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). Dalle parole di Dio, ho imparato che la giustizia di Dio non è come pensavo: ciò che riceviamo in ritorno dipende da quanto investiamo. Dio non è tenuto a favorire coloro che si spendono di continuo, lavorando e soffrendo per Lui. Per Dio, non esiste qualcosa come “Tutto il duro lavoro merita un riconoscimento”. Dio non determina l’esito di una persona in base a quanto essa soffre per il lavoro o alla sua anzianità. Egli non guarda a quanto una persona si sacrifichi esteriormente. Ciò che conta è se persegua o no la verità e la metta in pratica, e se si verifichi un cambiamento nella sua indole di vita. Non si otterrà mai l’approvazione di Dio se non si mettono in pratica le Sue parole, a prescindere dall’anzianità o da quanto si sia sofferto per il lavoro. Si verrà giustamente puniti da Dio per il male compiuto. Avevo valutato la giustizia di Dio secondo una mentalità transazionale. Pensavo che, poiché i miei genitori avevano sacrificato e sofferto molto durante i loro anni di fede, avrebbero dovuto avere più possibilità di pentirsi e di essere tenuti nella chiesa, indipendentemente dal male che avevano compiuto. Altrimenti sarebbe stata un’ingiustizia nei loro confronti. Ma il mio modo di pensare era del tutto sbagliato. Ho pensato a Paolo, che viaggiò in tutta Europa per diffondere il Vangelo del Signore. Fu arrestato più volte e soffrì molto, ma ovunque andasse si vantava e testimoniava sé stesso. In definitiva, arrivò a dichiarare che viveva come Cristo e che morire sarebbe stato un guadagno. Di conseguenza, fu venerato per duemila anni. Nella mente della gente, egli occupava un posto superiore a quello del Signore Gesù e alla fine fu punito da Dio per averGli opposto resistenza. Da questo, ho capito che Dio non guarda a quanto le persone lavorano e soffrono esteriormente. Egli punisce, in conformità alle loro azioni, coloro che compiono il male e offendono la Sua indole eppure si rifiutano ostinatamente di pentirsi. I miei genitori, per esempio, hanno lavorato, sofferto e sacrificato molto per Dio, ma non accettavano mai la verità. Tutto ciò che facevano era volto a intralciare il lavoro della chiesa e a minarne la vita regolare, danneggiando la vita dei fratelli e delle sorelle e compromettendo gli interessi della chiesa. Il loro allontanamento dalla chiesa era conforme ai princìpi ed era la giustizia di Dio. Non comprendendo l’indole giusta di Dio, mi ero aggrappata alla nozione transazionale per cui “Bisogna vedersi riconoscere il lavoro sodo, se non il merito”. Avevo tentato di ragionare con Dio e di sollevare questioni, vivendo per tutto il tempo in uno stato negativo e di sfida nei Suoi confronti. Ero così ribelle! Resamene conto, mi sono sentita malissimo e sono caduta in preda al rimorso, così ho pregato piangendo: “Dio! Ho avuto fede in Te per tutti questi anni senza conoscerTi affatto. Ho valutato il Tuo amore e la Tua giustizia secondo le mie nozioni e fantasie, contrastandoTi e cercando di ragionare con Te senza sosta. O Dio, ora capisco che l’allontanamento dei miei genitori è stata la Tua giustizia”. Dopo questa preghiera, mi sono sentita molto a mio agio.

In seguito, ho riflettuto sul fatto che era a causa della forza dell’affetto che nutrivo per i miei genitori che ero così triste perché la chiesa li aveva allontanati. Questo mi ha fatto pensare ad alcune parole di Dio: “Dio ha creato questo mondo e vi ha introdotto l’uomo, un essere vivente cui ha concesso la vita. Poi l’uomo è arrivato ad avere genitori e parenti, e non è più stato solo. Fin da quando ha posato gli occhi sul mondo materiale, è stato destinato a esistere all’interno dell’ordinamento di Dio. Il Suo alito di vita sostiene ogni singolo essere vivente per tutta la crescita, fino all’età adulta. Durante questo processo, nessuno si accorge che l’uomo cresce sotto la cura di Dio; anzi, si crede che cresca sotto la cura amorevole dei suoi genitori e che sia l’istinto vitale a dettarne la crescita. Questo, perché l’uomo non sa chi gli abbia concesso la vita o da dove essa sia venuta, né tantomeno come l’istinto della vita crei miracoli. Sa soltanto che il cibo è la base su cui la vita continua, che la perseveranza è la sorgente della sua esistenza e che le convinzioni nella sua mente sono il capitale da cui dipende la sua sopravvivenza. Della grazia e della provvista di Dio, l’uomo è totalmente ignaro, perciò spreca la vita da Lui concessagli… Nemmeno uno di questi esseri umani di cui Dio Si prende cura giorno e notte si fa carico di adorarLo. Come da Lui pianificato, Dio continua soltanto a operare sull’uomo, verso il quale non ha alcuna aspettativa. Lo fa nella speranza che, un giorno, l’uomo si svegli dal suo sogno e improvvisamente comprenda il valore e il significato della vita, il prezzo che Dio ha pagato per tutto ciò che gli ha dato, e l’impaziente sollecitudine con cui attende che l’essere umano torni da Lui(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). “Nessun non credente ha fede nell’esistenza di un Dio, o nel fatto che Egli abbia creato i cieli e la terra e tutte le cose, o che l’uomo sia stato creato da Dio. Ci sono persino alcuni che dicono: ‘La vita è donata all’uomo dai propri genitori, ed egli dovrebbe onorarli’. Da dove provengono un pensiero o una visione del genere? Forse da Satana? Sono millenni di cultura tradizionale che hanno educato e fuorviato l’uomo in questo modo, portandolo a negare la creazione e la sovranità di Dio. Se Satana non li fuorviasse e controllasse, gli uomini indagherebbero sull’opera di Dio e leggerebbero le Sue parole, saprebbero che sono creati da Dio, che la loro vita è donata da Dio; saprebbero che tutto ciò che hanno è donato da Dio e che è Dio che devono ringraziare. Se qualcuno ci fa del bene, dovremmo accettarlo da Dio, in particolar modo i nostri genitori che ci hanno messi al mondo e allevati; tutto questo è stato predisposto da Dio. Dio detiene sovranità su tutto; l’uomo è solo uno strumento di servizio. Se una persona è in grado di mettere da parte i genitori, il marito (o la moglie) e i figli al fine di spendersi per Dio, allora sarà più forte e avrà un maggior senso di giustizia dinanzi a Lui(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Soltanto riconoscendo le proprie idee sbagliate ci si può realmente trasformare”). Dalle Sue parole, ho capito che Dio è la fonte della vita umana e che tutto ciò che possediamo ci è stato donato da Lui; che siamo arrivati dove siamo oggi solo grazie alla cura e alla protezione di Dio, e che coloro che sono gentili o disponibili nei nostri confronti lo sono per disposizione di Dio. Dovremmo accettare questo da Dio ed esserGli grati per il Suo amore. Mi sono resa conto che, invece di seguire le parole di Dio, avevo pensato solo alla bontà dei miei genitori nei miei confronti. Non avevo visto che dietro a tutto ciò che i miei genitori facevano c’erano il governo e le disposizioni di Dio, e che erano state la cura, la protezione e la guida di Dio a condurmi fino a quel momento. Non avevo ringraziato Dio per la Sua cura e la Sua protezione e non avevo ripagato il Suo amore. Al contrario, ero stata ribelle nei Suoi confronti e Lo avevo sfidato. Più ci riflettevo su, più sentivo di essere stata priva di coscienza. Avevo deluso Dio!

In seguito, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Chi è Satana, chi sono i demoni e chi sono i nemici di Dio se non quelli che oppongono resistenza a Dio, i quali non credono in Lui? Non sono forse quelle persone che si ribellano a Dio? Non sono forse coloro che dichiarano di avere fede, eppure mancano della verità? Non sono coloro che cercano unicamente di ottenere le benedizioni, ma sono incapaci di rendere testimonianza a Dio? Puoi ancora mescolarti a questi demoni oggi e trattarli con coscienza e amore, ma così facendo non stai forse offrendo a Satana delle buone intenzioni? Questo non è allearsi ai demoni? Se le persone sono arrivate a questo punto e sono ancora incapaci di distinguere tra bene e male e continuano a essere ciecamente amorevoli e misericordiose, senza alcun desiderio di cercare le intenzioni di Dio o alcuna capacità di far proprie, in qualche modo, le intenzioni di Dio come se fossero le loro, allora avranno una fine tanto più misera. Chiunque non creda nel Dio fatto carne è nemico di Dio. Se puoi avere coscienza e amore nei confronti di un nemico, non manchi forse di senso di giustizia? Se sei in armonia con coloro che Io detesto e con i quali non concordo, e nutri ancora amore o coinvolgimento personale nei loro confronti, non sei ribelle? Non stai intenzionalmente resistendo a Dio? Una persona simile possiede forse la verità? Se le persone hanno coscienza verso i nemici, amore per i demoni e misericordia verso Satana, non stanno forse intralciando intenzionalmente l’opera di Dio?(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Le parole di Dio hanno rivelato il mio preciso stato. Dio ci chiede di amare ciò che Egli ama e di odiare ciò che Egli odia. Coloro che odiano la verità e si oppongono a Dio sono in essenza delle persone malvagie che Dio detesta e odia, quindi anche noi dovremmo odiarli. Non avevo acquisito discernimento sull’essenza dei miei genitori in base alle parole di Dio. Per quanto avessero danneggiato il lavoro della chiesa, io mi ero schierata dalla loro parte, ragionando con Dio e opponendomi a Lui. Avevo persino perso la motivazione a svolgere il mio dovere. Ma ora ho capito perché Dio ha detto “I sentimenti sono Suoi nemici(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 28”). Per via del mio affetto, avevo nutrito amore e misericordia per dei malevoli. Avevo persino sperato che Dio desse loro un’altra possibilità di pentirsi e di rimanere nella chiesa. Ero stata così sciocca! Le persone malvagie non si pentono mai veramente, qualunque cosa accada. Questo è determinato dalla loro essenza. Permettere ai miei genitori di rimanere nella chiesa avrebbe significato avallare il male che stavano continuando a compiere e l’intralcio che causavano al lavoro della chiesa. Avrebbe significato schierarsi con dei malevoli in opposizione a Dio!

In seguito, ho letto un altro passo delle parole di Dio che mi ha ulteriormente illuminata. La parola di Dio dice: “Un giorno, quando comprenderai parte della verità, smetterai di credere che tua madre o i tuoi genitori siano le persone migliori. Ti renderai conto che anche loro sono membri della razza umana corrotta, e che ne possiedono la stessa indole corrotta. Li distingue solamente il fatto che condividono il tuo stesso sangue. Se non credono in Dio, allora sono uguali ai non credenti. Non li guarderai più dalla prospettiva di un membro della famiglia, o alla luce del vostro legame di carne, ma dal punto di vista della verità. Quali sono gli aspetti principali che dovresti considerare? Dovresti osservare il loro punto di vista sulla fede in Dio, sul mondo, su come gestire le questioni e, soprattutto, il loro atteggiamento verso Dio. Se valuti accuratamente questi aspetti, sarai in grado di distinguere chiaramente se siano persone buone o cattive. Un giorno potresti vedere con chiarezza che sono persone dall’indole corrotta proprio come te. E potresti vedere ancor più chiaramente che non sono le persone di buon cuore che tu immaginavi, che non nutrono un vero amore come invece credevi, e non sono affatto in grado di condurti alla verità o sulla strada giusta nella vita. Potresti chiaramente constatare che quanto hanno fatto per te non ti è di grande beneficio, e che non ti è utile in alcun modo per intraprendere la strada giusta nella vita. Inoltre, potresti scoprire che molte delle loro pratiche e opinioni sono in contrasto con la verità, che appartengono alla carne, e che questo suscita in te disprezzo, repulsione e avversione nei loro confronti. Se riuscirai a vedere tutte queste cose, saprai allora trattare correttamente i tuoi genitori nel tuo cuore, e non sentirai più la loro mancanza, non sarai più preoccupato per loro né sarai incapace di vivere lontano da loro. Avranno completato la loro missione di genitori, perciò tu smetterai di considerarli le persone a te più care o di idolatrarli. Al contrario, li tratterai come persone comuni, e in quel momento ti affrancherai completamente dalla schiavitù dei sentimenti e sarai veramente libero dai sentimenti e dagli affetti familiari(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo l’eliminazione della propria indole corrotta può produrre una vera trasformazione”). È stato profondamente commovente leggere questo passo. A causa della forza dell’affetto che provavo per i miei genitori, avevo visto solo quanto erano stati buoni con me, e non il loro atteggiamento verso la verità e verso Dio. Non ero riuscita a discernere chiaramente la loro essenza né il cammino che stavano percorrendo, e per questo non avevo affrontato correttamente la questione del loro allontanamento. Schiava dell’affetto, avevo cercato di ragionare con Dio e per oltre due anni ero stata negativa e ribelle. La mia vita era stata gravemente danneggiata e avevo commesso delle trasgressioni. A poco a poco, attraverso l’irrigazione e il nutrimento delle parole di Dio, il mio cuore indurito e ribelle è stato risvegliato e la mia incomprensione nei confronti di Dio si è dissipata. Ora mi sento molto più libera e ho ritrovato la motivazione a svolgere il mio dovere. Sia lodato Dio per la Sua salvezza.

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