35. Perché ero così arrogante
Un giorno, due leader della chiesa mi hanno sottoposto un problema. Mi hanno detto che Isabella, che era la responsabile del lavoro di evangelizzazione, non agiva secondo i princìpi e non si confrontava con le leader della chiesa. Hanno detto che si limitava a riassegnare a casaccio le persone per diffondere il Vangelo, incidendo sul lavoro che i fratelli e le sorelle stavano svolgendo al momento e intralciando il lavoro della chiesa. Senza pensarci un attimo, ho detto: “Isabella deve aver cambiato i doveri delle persone per rispondere ad esigenze di lavoro”. Una delle leader ha risposto: “Isabella ha scarsa levatura e non è competente nel suo lavoro. L’organizzazione del personale non viene fatta adeguatamente e gli altri non ne sono contenti. Ciò ha portato alcuni a sperimentare uno stato negativo e ha avuto un impatto sul nostro lavoro di evangelizzazione. Non è inadatta a gestire questo lavoro?” Ero davvero infastidita quando ho saputo che volevano sostituirla, e ho risposto: “Cosa? Se non sarà Isabella la responsabile del lavoro di evangelizzazione, riuscirete a trovare qualcuno di migliore? Abbiamo qualcuno di adatto? I problemi di cui parlate ci sono sicuramente, ma non sono così gravi. Lei ottiene dei risultati nel lavoro di evangelizzazione, non possiamo rimuoverla per cose di così poco conto! Dobbiamo salvaguardare il lavoro della chiesa”. Mentre contestavo le leader della chiesa, pensavo che fossero pignole, e che nessuno è perfetto. Tutti noi siamo corrotti e abbiamo difetti, quindi è giusto criticare gli altri perché non fanno tutto in modo assolutamente corretto? Perché non dovrebbero mettere al primo posto i risultati del lavoro? E se rimuovessimo Isabella e i risultati del lavoro di evangelizzazione venissero meno? Questo potrebbe farmi apparire incapace di svolgere un lavoro effettivo, come una falsa leader. Cosa penserebbero allora gli altri di me? E il nostro leader superiore mi sostituirebbe una volta scoperto ciò? Le due leader della chiesa con cui stavo parlando sono rimaste senza parole per la mia risposta. Alla fine, una di loro ha detto: “Bene, lasciamola al suo posto per ora”. Pochi giorni dopo, il leader superiore mi ha contattata e mi ha chiesto come Isabella stesse svolgendo il suo dovere. Ho risposto: “Se la sta cavando bene. Sta realizzando alcune cose nel suo lavoro e riesce davvero a portarle a termine”. Allora il leader mi ha domandato: “Ebbene, quali sono questi risultati di cui parli? Hai esaminato nel dettaglio quante persone ha realmente conquistato con il suo lavoro di evangelizzazione? Sai che sta gonfiando i suoi risultati? Ha scarsa levatura e manca di capacità. Non è in grado di risolvere i problemi. Ne sei consapevole? Sai che sta assegnando incarichi a persone senza seguire i princìpi, intralciando il lavoro di evangelizzazione?” Di fronte a una domanda dopo l’altra, il mio cuore batteva all’impazzata e la mia mente si svuotava. Vedendo che non riuscivo a rispondere a una sola domanda, il leader ha proseguito: “Sei davvero convinta di essere nel giusto! Le persone di questo tipo non hanno consapevolezza di sé. Se tu conosci davvero te stessa, perché non ti ribelli a te stessa? Perché non rinneghi te stessa? Altre persone hanno chiaramente sollevato il problema, ma tu non lo hai accettato. Alquanto arrogante, non credi? Possiedi la verità realtà? Chi possiede davvero la verità realtà non crede di avere sempre ragione. Sa ascoltare quando gli altri hanno ragione. Sa accettare e sottomettersi alla verità. È questa una persona con un’umanità normale. Ma cosa dire del tipo di persona incredibilmente arrogante? Sa accettare la verità? Le persone arroganti non accettano la verità e non si sottometteranno mai alla verità. Non conoscono sé stesse, non sanno ribellarsi a sé stesse e non sono davvero in grado di mettere in pratica la verità o di sostenere le verità principi. Non riescono ad andare d’accordo con gli altri. Sono persone la cui indole non è cambiata. Da tutto questo, possiamo vedere che le persone arroganti sono dei vecchi irriducibili Satana. Devi riflettere per capire se sei quel tipo di persona”. In quel momento ero allibita, e poi sono semplicemente rimasta seduta lì, a ripercorrere nella mia mente le parole del leader: “Non accettano la verità, non si sottometteranno mai alla verità, non riescono ad andare d’accordo con gli altri, la loro indole non è cambiata, e sono dei vecchi irriducibili Satana”. Più ci pensavo e più mi sentivo male, e le mie lacrime scorrevano copiose. Addolorata, ho pregato piangendo: “O Dio! Non avrei mai pensato di essere il tipo di persona arrogante e che non accetta la verità. Ti prego, guidami a riflettere su me stessa e a conoscermi”.
Poi, un giorno, nelle mie devozioni, ho letto queste parole di Dio: “L’arroganza è la radice dell’indole corrotta dell’uomo. Più le persone sono arroganti, più sono irragionevoli; e più sono irragionevoli più sono inclini a resistere a Dio. Quanto è serio questo problema? Non solo le persone dall’indole arrogante considerano tutti gli altri in una posizione inferiore, ma, quel che è peggio, hanno persino un atteggiamento di sufficienza nei confronti di Dio, e non possiedono un cuore che Lo teme. Anche se potrebbe sembrare che le persone credano in Dio e Lo seguano, non Lo trattano affatto come Dio. Sentono sempre di possedere la verità e hanno un’opinione smodata di se stesse. Questa è l’essenza e la radice dell’indole arrogante, e viene da Satana. Il problema dell’arroganza, pertanto, deve essere risolto. Sentirsi migliore di un altro è cosa da poco; il problema cruciale è che un’indole arrogante impedisce di sottomettersi a Dio, alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Chi ha tale indole si sente sempre portato a competere con Dio per avere potere e controllo sugli altri. Questo tipo di persona non ha minimamente un cuore che teme Dio, e tanto meno Lo ama o si sottomette a Lui. Coloro che sono arroganti e presuntuosi, specialmente coloro che sono tanto arroganti da aver perduto la ragionevolezza, non sanno sottomettersi a Dio nella loro fede in Lui e addirittura si esaltano e rendono testimonianza a sé stessi. Simili persone sono quelle che più avversano Dio e non hanno un cuore che Lo teme. Se desiderano giungere ad avere un cuore che teme Dio, devono prima risolvere la loro indole arrogante. Più a fondo risolvi la tua indole arrogante, più avrai un cuore che teme Dio, e soltanto allora potrai sottometterti a Lui, conseguire la verità e conoscere Dio. Soltanto coloro che ottengono la verità sono autenticamente umani” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno davvero illuminata. È vero. L’arroganza è la radice della corruzione. Essendo arrogante, mi consideravo migliore degli altri e, ancora peggio, ero cieca verso Dio. Quando sorgevano dei problemi, non mi rivolgevo a Dio per ricercare la Sua intenzione, né ricercavo le verità principi, ma pretendevo dispoticamente che tutti mi ascoltassero. Ho ripensato ai commenti delle leader della chiesa sui problemi di Isabella. Avevo confutato tutto quello che mi dicevano senza pensarci un attimo. Sostenevano che Isabella non aveva princìpi, che riassegnava a caso le persone senza parlarne con le leader della chiesa, intralciando le cose al punto che le persone non sapevano quale dovere avrebbero dovuto compiere. Io avevo negato del tutto il problema e non avevo voluto ascoltare nulla. Avevo difeso totalmente Isabella dicendo che si era comportata in quel modo perché il lavoro di evangelizzazione aveva urgente bisogno di persone, e che questo serviva. Le leader della chiesa dicevano che era di scarsa levatura, che non aveva le capacità necessarie per il lavoro e che non era adatta a gestire il nostro lavoro di evangelizzazione. Non mi sono informata sulla situazione reale e non ho valutato se, in base ai princìpi, dovesse essere destituita. Invece, mi sono opposta ed ero risentita. Ho domandato perché non dovesse essere Isabella la responsabile e ho chiesto alle leader della chiesa se avrebbero saputo trovare un supervisore migliore di lei, e in questo modo le ho costrette al silenzio. Sollevando quel problema, le leader della chiesa si stavano comportando in modo responsabile e stavano sostenendo il lavoro della chiesa, eppure io avevo la sensazione di comprendere la verità meglio di loro. Sentivo di avere una visione più approfondita, mentre loro avevano solo una comprensione superficiale della verità e non vedevano le cose correttamente, e quindi non avevo bisogno di ascoltarle. Quanto ero arrogante e dispotica! Mi sono impuntata, rifiutandomi di accettare la verità o anche solo una singola affermazione corretta. Ho confutato ogni singola cosa detta da loro, controbattendo finché non hanno smesso di esprimere le loro opinioni. Ero arrogante al di là di ogni ragione e non affatto un cuore che teme Dio. Non stavo impiegando le persone secondo i princìpi e avevo già danneggiato il lavoro della chiesa. Non solo non ho riconosciuto i miei errori, ma mi sono anche scagliata contro le leader della chiesa, accusandole di criticare e trattare ingiustamente Isabella. Non ero un vecchio irriducibile Satana la cui indole non era minimamente cambiata? Come potevo andare d’accordo con gli altri e cooperare armoniosamente? Pensarci in questi termini mi faceva stare davvero male, e ho pregato Dio, intenzionata a pentirmi e a riprendere prontamente in mano la situazione con Isabella. Dopo aver esaminato per davvero le cose, ho scoperto che Isabella era stata disonesta nei suoi resoconti e che stava creando scompiglio, e che molti nuovi credenti non stavano partecipando alle riunioni perché lei non aveva assegnato gli irrigatori. Isabella aveva scarsa levatura, tanto per cominciare, ma era anche arrogante e dispotica, e non discuteva del suo lavoro con nessuno. Quando emergevano dei problemi, non sapeva risolverli e non accettava i suggerimenti degli altri, così molte questioni non venivano affrontate per tanto tempo, il che ostacolava il progresso del lavoro di evangelizzazione. Di fronte a questi fatti, ho finalmente riconosciuto di aver scelto la persona sbagliata. Quando le leader della chiesa hanno suggerito di sostituirla, non ero d’accordo e le ho costrette a piegarsi. Più ci pensavo e più mi sentivo male, odiandomi perché ero così arrogante e davo sempre per scontato di essere nel giusto. Mi sono rivolta a Dio in preghiera, chiedendoGli di guidarmi a capire l’essenza del mio problema.
Poi, ho letto un passo delle parole di Dio che affrontava il mio problema dell’arroganza. Dio Onnipotente dice: “L’arroganza e la presunzione sono i tipi di indole satanica più evidenti dell’uomo e, se le persone non accettano la verità, non hanno modo di purificare tale indole. Tutti gli uomini possiedono un’indole arrogante e presuntuosa e sono sempre pieni di sé. Indipendentemente da ciò che pensano, da ciò che dicono o da come vedono le cose, ritengono sempre che i propri punti di vista e i propri atteggiamenti siano corretti e che ciò che dicono gli altri non sia altrettanto valido o giusto. Si aggrappano costantemente alle proprie opinioni e, chiunque parli, non lo ascoltano. Anche se ciò che dice qualcun altro è corretto o in linea con la verità, non lo accettano; danno solo l’impressione di ascoltare, ma non adottano realmente l’idea e, quando è il momento di agire, continuano a fare le cose a modo loro, perennemente convinti che ciò che dicono loro sia giusto e ragionevole. È possibile che ciò che dici sia, in effetti, corretto e ragionevole, o che ciò che hai fatto sia giusto e ineccepibile, ma che tipo di indole hai rivelato? Non si tratta di arroganza e presunzione? Se non te ne liberi, quest’indole arrogante e presuntuosa non influirà sull’assolvimento del tuo dovere? Non influirà sulla tua pratica della verità? Se non la elimini, la tua indole arrogante e presuntuosa non ti causerà gravi battute d’arresto in futuro? Ne avrai di sicuro, è inevitabile. DiteMi: Dio può vedere questo comportamento dell’uomo? Dio è più che capace di vederlo! Egli non solo scruta nelle profondità del cuore delle persone, ma osserva anche tutte le loro parole e le loro azioni in ogni momento e luogo. Cosa dirà Dio di fronte a questo tuo comportamento? Dirà: ‘Tu sei intransigente! È comprensibile che tu possa aggrapparti alle tue idee quando non sai di essere in errore, ma quando sai chiaramente di essere in errore e continui ad aggrapparti alle tue idee, tanto da arrivare a morire prima di ravvederti, sei solo uno sciocco testardo e sei nei guai. Se, a prescindere da chi ti dà un suggerimento, assumi sempre al riguardo un atteggiamento negativo e ostile, se non accetti nemmeno un briciolo di verità, e se il tuo cuore è del tutto avverso, chiuso e sdegnoso, allora sei davvero ridicolo, sei una persona assurda! Sei troppo difficile da gestire!’ In che senso sei troppo difficile da gestire? Lo è perché quello che mostri non è un approccio o un comportamento errato, ma una rivelazione della tua indole. Una rivelazione di quale indole? L’indole per cui provi avversione e odio nei confronti della verità. Una volta che sei stato identificato come persona che odia la verità, agli occhi di Dio sei nei guai ed Egli ti sdegnerà e ti ignorerà. Dal punto di vista delle persone, il massimo che diranno sarà: ‘Costui ha una cattiva indole, è incredibilmente ostinato, intransigente e arrogante! È una persona con cui è difficile relazionarsi e che non ama la verità. Non ha mai accettato la verità e non la mette in pratica’. Al massimo tutti ti valuteranno in questo modo, ma tale valutazione può forse decidere il tuo destino? La valutazione degli altri non può decidere il tuo destino, ma c’è una cosa che non devi dimenticare: Dio scruta nel cuore delle persone e allo stesso tempo osserva ogni loro parola e azione. Se Dio ti definisce in questo modo e dice che odi la verità, se non dice solo che possiedi un’indole leggermente corrotta o che sei un po’ disobbediente, non è forse un problema molto serio? (Sì.) Significa guai, e questi guai non stanno nel modo in cui ti vedono o ti valutano gli altri, ma nel modo in cui Dio valuta la tua indole corrotta di odio nei confronti della verità. Allora, come la valuta Dio? Egli ha semplicemente stabilito che odi la verità, che non la ami, e nient’altro? È davvero tutto qui? Da dove proviene la verità? La verità chi rappresenta? (Rappresenta Dio.) Rifletteteci: se un individuo odia la verità, allora come lo valuterà Dio dal Suo punto di vista? (Come Suo nemico.) Questo non è forse un problema grave? Quando una persona odia la verità, odia Dio!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo vivendo spesso dinanzi a Dio si può avere una normale relazione con Lui”). La rivelazione delle parole di Dio ha avuto un grande impatto su di me. Ho visto l’orribile corruzione della mia arroganza. Due sorelle mi avevano dato dei suggerimenti su una persona che avevo scelto, ma io semplicemente non li avevo accettati perché sentivo di essere nel giusto. Non ho nemmeno dato loro la possibilità di parlare, ho solo continuato a rimproverarle e intimorirle. Ho detto molte cose arroganti, finché non hanno dovuto fare marcia indietro. Non si è trattato semplicemente di un errore nel mio approccio e nel mio comportamento. Proveniva dall’indole satanica di avversione e odio nei confronti della verità. Ho provato disgusto – è stato come ingoiare qualcosa di veramente nauseante – quando ho pensato al modo in cui avevo parlato e agito mentre mi opponevo alle leader. Mi sono vergognata enormemente, come una povera sciocca. Agli occhi di Dio, provare avversione e odio per la verità significa odiare Dio ed essere Suoi nemici, e tutti i nemici di Dio sono diavoli e Satana. Il leader superiore aveva avuto assolutamente ragione a smascherarmi come un vecchio irriducibile Satana. Questa è la mia natura essenza. Affrontare i problemi con resistenza e negazione; non accettare la verità; fare il mio dovere assecondando la mia indole corrotta e satanica. Come poteva questo non equivalere ad opporsi a Dio, e come potevo non essere potata per questo? A quel punto ho capito che essere potata in quel modo era la giustizia di Dio. Sebbene essere smascherata e potata abbia ferito il mio orgoglio e sia stato difficile per me, mi ha aiutato a vedere la mia natura arrogante e mi ha dato un cuore che teme Dio almeno un po’.
In seguito, ho letto altre parole di Dio che mi hanno dato comprensione e discernimento migliori sul mio stato. Dio Onnipotente dice: “Indipendentemente da ciò che fanno, gli anticristi hanno sempre i loro scopi e le loro intenzioni, agiscono sempre secondo il loro piano, e nei confronti delle disposizioni e del lavoro della casa di Dio il loro atteggiamento è: ‘Tu potrai anche avere mille piani, ma io ho una sola regola’; tutto questo è determinato dalla natura degli anticristi. Essi possono forse cambiare la loro mentalità e agire secondo le verità principi? Sarebbe assolutamente impossibile, a meno che non sia il Supremo stesso a chiederglielo, nel qual caso forse farebbero alcune cose e controvoglia, solo perché necessario: se non facessero nulla, verrebbero smascherati e destituiti. È solo in queste circostanze che sono in grado di fare un po’ di lavoro reale. Questo è l’atteggiamento degli anticristi nei confronti dei doveri, ed è lo stesso che hanno nei confronti della pratica della verità: quando praticare la verità è vantaggioso per loro, quando tutti li approveranno e li ammireranno per questo, allora fanno in modo di aderire a essa e di fare alcuni sforzi simbolici che risultano vagamente accettabili per gli altri. Se praticare la verità non è di alcun beneficio per loro, se nessuno lo vede, se i loro leader non lo vedono, allora in quei momenti non si può dire che stiano praticando la verità. La loro pratica della verità dipende dal contesto e dalla situazione, e si concentrano su come possono praticare mettendosi in mostra, e su quanti benefici otterranno; hanno una comprensione ingegnosa di queste cose, e sanno adattarsi alle diverse situazioni. In ogni momento pensano alla propria fama, al proprio guadagno e al proprio prestigio, senza mostrare alcuna considerazione alle intenzioni di Dio, e in questo mancano di praticare la verità e rispettare i principi. Gli anticristi badano solo alla propria fama, al proprio guadagno, al proprio prestigio, ai propri interessi personali; il pensiero di non ottenere alcun beneficio o non potersi mettere in mostra è inaccettabile per loro, e la pratica della verità è vista come una seccatura. Se i loro sforzi non vengono riconosciuti, e se lavorano di fronte agli altri ma il loro lavoro non viene notato, allora non praticheranno alcuna verità. Se il lavoro è assegnato direttamente dalla casa di Dio e non hanno altra scelta che svolgerlo, considerano comunque se gioverà o no al loro prestigio e alla loro reputazione. Se è vantaggioso per il loro prestigio e può migliorare la loro reputazione, mettono tutti se stessi in quel lavoro e lo svolgono bene, convinti così di prendere due piccioni con una fava. Se non è vantaggioso per la loro fama, il loro guadagno e il loro prestigio, e se svolgerlo male potrebbe screditarli, escogitano un modo o un pretesto per tirarsene fuori. Indipendentemente dal dovere che svolgono, gli anticristi si attengono sempre allo stesso principio: devono trarne un qualche beneficio in termini di reputazione, prestigio o interessi personali, e non devono subire alcuna perdita. Il tipo di lavoro che gli anticristi amano di più è quello per il quale non devono soffrire né pagare alcun prezzo, e dal quale la loro reputazione e il loro prestigio traggono beneficio. In sintesi, qualunque cosa facciano, gli anticristi considerano per prima cosa i loro interessi, e agiscono solo dopo aver riflettuto su tutto; non si sottomettono autenticamente, sinceramente e totalmente alla verità senza compromessi, ma lo fanno in modo selettivo e condizionato. Qual è la condizione? Che il loro prestigio e la loro reputazione devono essere salvaguardati e non devono subire alcuna perdita. Solo dopo aver soddisfatto questa condizione, decideranno e sceglieranno cosa fare. In altre parole, gli anticristi prendono in seria considerazione il modo in cui trattare le verità principi, gli incarichi affidati da Dio e il lavoro della casa di Dio, o il modo in cui affrontare ciò che si trovano di fronte. Non considerano come soddisfare le intenzioni di Dio, come evitare di danneggiare gli interessi della casa di Dio, come soddisfare Dio, o come recare beneficio a fratelli e sorelle; non sono queste le cose che considerano. Cosa interessa agli anticristi? Se il loro prestigio e la loro reputazione saranno o meno colpiti e se la loro fama ne risentirà o no. Se fare qualcosa secondo le verità principi è di beneficio al lavoro della chiesa e ai fratelli e alle sorelle, ma rischia di compromettere la sua reputazione e di portare molte persone a rendersi conto della sua vera statura e a conoscere il tipo di natura essenza che possiede, allora sicuramente l’anticristo non agirà secondo le verità principi. Se svolgere lavoro reale porterà più persone a pensare bene di lui, a stimarlo e ad ammirarlo, a permettergli di acquisire un prestigio ancora più grande, o farà sì che le sue parole abbiano autorità e portino più persone a sottomettersi a lui, allora quello è il modo per cui l’anticristo opterà; in caso contrario, non sceglierà mai di trascurare i propri interessi per considerazione degli interessi della casa di Dio o di quelli dei fratelli e delle sorelle. Tale è la natura essenza degli anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che opporre resistenza e irritarsi quando gli altri parlavano dei problemi di Isabella e non accettare di sostituirla non erano dovuti solo a un’indole arrogante. Dietro di essa si nascondevano le mie motivazioni egoistiche e meschine. Mi sono rifiutata di accettare i suggerimenti delle due leader solo per poter proteggere la mia posizione all’interno della chiesa. Ma avevano ragione sui problemi di Isabella. Non era adatta a fare il supervisore e stava già ostacolando il nostro lavoro di evangelizzazione. Avrei dovuto licenziarla subito, ma invece ho trovato ogni tipo di ragione per bloccare questa linea d’azione, in modo da poter mantenere il mio prestigio. Di conseguenza, le due leader della chiesa non sapevano come organizzare le cose in modo adeguato e questo ha ulteriormente ostacolato il nostro lavoro di evangelizzazione. La mia arroganza, la mia incapacità di sostenere il lavoro della chiesa e il mio dare priorità al mio prestigio personale hanno tutte avuto un impatto sul nostro lavoro di evangelizzazione e sull’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Stavo ostacolando il lavoro della chiesa. Ho fatto finta di sostenere il lavoro della chiesa ma, in realtà, si trattava solo di sostenere il mio prestigio. Finché potevo proteggere la mia posizione nella chiesa, anche se qualcuno che avevo scelto aveva dei problemi e il lavoro della chiesa veniva ostacolato, chiudevo un occhio. Ero pronta a vedere gli interessi della chiesa danneggiati se questo significava proteggere il mio prestigio. Non è questo un comportamento da anticristo? Attraverso il giudizio e la rivelazione delle parole di Dio, ho visto la mia natura essenza avversa a Dio e ho visto chiaramente i miei motivi spregevoli e ignobili. A quel punto ho avuto paura e sono stata pronta a pentirmi davanti a Dio, a smettere di fare del male e di resisterGli per arroganza.
Una volta, nelle mie devozioni, ho letto un passo delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Quando altre persone danno voce a opinioni diverse: come puoi praticare per evitare di essere arbitrario e sconsiderato? Per prima cosa, devi avere un atteggiamento di umiltà, mettere da parte ciò che credi sia giusto e far sì che tutti condividano. Anche se pensi che il tuo modo sia giusto, non dovresti continuare a insistervi. Questo è un passo avanti; mostra un atteggiamento di ricerca della verità, di negazione di te stesso e di soddisfazione delle intenzioni di Dio. Acquisito questo atteggiamento e, contemporaneamente, non attenendoti alle tue opinioni, dovresti pregare, ricercare la verità da parte di Dio, e poi cercare una base nelle parole di Dio: decidere come agire sulla base delle parole di Dio. Questa è la pratica più adeguata e accurata. Quando cerchi la verità e sollevi un problema affinché tutti condividano e ricerchino insieme, in quel momento lo Spirito Santo fornisce loro illuminazione. Dio illumina le persone secondo i principi, Egli fa il punto sul loro atteggiamento. Se rimani ostinatamente sulle tue posizioni, indipendentemente dal fatto che il tuo punto di vista sia giusto o sbagliato, Dio ti volterà le spalle e ti ignorerà; ti farà arrivare a un punto morto, ti rivelerà ed esporrà il tuo stato spregevole. Se invece il tuo atteggiamento è giusto, e non sei insistente a modo tuo, né presuntuoso, né arbitrario e sconsiderato, ma hai un atteggiamento con cui ricerchi e accogli la verità, allora, se tieni condivisione con tutti gli altri, lo Spirito Santo si metterà all’opera fra di voi, e forse ti guiderà a capire tramite le parole di qualcun altro. Talvolta, quando lo Spirito Santo ti illumina, ti porta a capire il punto cruciale di una questione con poche parole o frasi, o fornendotene il senso. In quel momento, ti rendi conto che qualunque cosa a cui ti stessi aggrappando era erronea e, allo stesso tempo, comprendi qual è il modo di agire più opportuno. Dopo aver raggiunto un simile livello, non hai forse evitato efficacemente di fare il male e, contemporaneamente, di subire le conseguenze di un errore? Non è questa la protezione di Dio? (Sì.) Come si consegue un simile risultato? Lo si consegue solo quando si ha un cuore che teme Dio e quando si ricerca la verità con un cuore di sottomissione. Quando avrai ricevuto l’illuminazione dello Spirito Santo e determinato i principi di pratica, la tua pratica sarà in linea con la verità, e tu sarai in grado di soddisfare le intenzioni di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno dato un percorso di pratica. Per non commettere il male nel mio dovere e per non ostacolare il lavoro della chiesa, la chiave è avere un atteggiamento di ricerca della verità quando si presentano i problemi e un cuore che teme Dio, e saper collaborare con gli altri e, quando incontro opinioni diverse, mettermi da parte, pregare e cercare. Questo è l’unico modo per guadagnare l’opera dello Spirito Santo, fare le cose in modo corretto e ridurre al minimo gli errori. Comprendere questo è stato illuminante per me e ho capito come procedere. Dopo di che ho congedato Isabella ed è stato scelto un nuovo supervisore. Dopo un po’ di tempo, il lavoro di evangelizzazione è migliorato sensibilmente. Mi sono sentita ancora più in colpa quando ho visto questi risultati. Ero disgustata dalla mia arroganza di prima e dal modo in cui avevo intenzionalmente mantenuto Isabella al suo posto, ostacolando il lavoro della chiesa e commettendo una trasgressione. Ho pregato affinché fossi pronta a cercare la verità in tutte le cose, non agendo più nei miei vecchi modi dispotici né vivendo con un’indole così arrogante.
Nel giro di poco tempo, mi sono imbattuta in un’altra situazione. Durante una discussione di lavoro con alcuni diaconi del Vangelo, ho dato dei suggerimenti che sono stati subito respinti da tutti gli altri. Mi sono sentita un po’ umiliata e mi sono chiesta se quello che avevo detto fosse del tutto fuori luogo. Era giusto tutto quello che avevano detto gli altri? Cosa penserebbero gli altri di me, come leader, se le mie opinioni fossero completamente respinte? Sicuramente penserebbero che non capisco la verità e che manco di realismo. Mi ascolterebbero ancora dopo? Avrei ancora goduto della fama di leader agli occhi della gente? A questo pensiero, ebbi di nuovo l’impulso di confutare ciò che gli altri avevano detto, così avrei potuto salvare la faccia. Allora mi sono sentita davvero in colpa, rendendomi conto che non ero nello stato giusto. Ho pregato Dio in silenzio: “Oh Dio, so che hanno ragione, ma sento che il mio orgoglio è ferito e voglio proteggere di nuovo la mia posizione. Ti prego di vegliare su di me e di aiutarmi ad accettare i giusti suggerimenti dei miei fratelli e sorelle, seguendo le verità principi e non vivendo nella mia corruzione”. Finito di pregare, ho letto queste parole di Dio: “Bisogna discutere con gli altri di tutto ciò che si fa. Prima di tutto, ascolta ciò che gli altri hanno da dire. Se l’opinione della maggioranza è giusta e conforme alla verità, devi accettarla e obbedire. Qualunque cosa tu faccia, non declamare opinioni altisonanti, perché non è mai una buona cosa, in nessun gruppo di persone. […] Dovresti condividere spesso con gli altri, dando suggerimenti ed esprimendo le tue opinioni: questo è il tuo dovere e la tua libertà. Ma alla fine, quando si deve prendere una decisione, se sei solamente tu a emettere il verdetto finale, pretendendo che tutti facciano a modo tuo e assecondino la tua volontà, allora stai violando i principi. […] Se nulla ti è chiaro e non hai opinioni, impara ad ascoltare e a obbedire, e a ricercare la verità. Questo è il dovere che dovresti assolvere; questo è l’atteggiamento giusto da tenere. Se non hai opinioni proprie e hai sempre paura di apparire sciocco, di non riuscire a distinguerti e di essere umiliato, se temi di essere disprezzato dagli altri e di non godere di prestigio nei loro cuori, e per questo fai di tutto per essere al centro dell’attenzione e vuoi sempre declamare idee altisonanti, facendo affermazioni assurde che non corrispondono alla realtà, e vorresti che gli altri le accettassero, stai forse assolvendo il tuo dovere? (No.) Cosa stai facendo? Stai provocando un danno” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio sono state illuminanti. Collaborare con gli altri ed esprimere opinioni e suggerimenti facevano parte del mio dovere e delle mie responsabilità, ma fare in modo che tutti facessero ciò che volevo e mi ascoltassero era solo arroganza. Nelle discussioni di lavoro, tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione, e noi dovremmo seguire ciò che è in linea con le verità principi e che giova al lavoro della chiesa. Questo è un atteggiamento di accettazione della verità. Da allora, ho iniziato a concentrarmi sulla pratica della verità e, quando nelle discussioni di lavoro emergevano opinioni diverse, approfondivo le idee delle persone per raggiungere un consenso che poi potevamo mettere in pratica. Ricordo che una volta, dopo aver finito di fare qualcosa da sola, mi ero sentita un po’ a disagio. Attraverso la preghiera e la riflessione, mi resi conto che non avevo parlato con i miei collaboratori per raggiungere un consenso, e questo non era l’approccio giusto. Mi sono confidata con tutti i membri della comunità dicendo che ero stata arrogante, che non avevo discusso le cose prima di prendere una decisione e che ero stata irragionevole sotto questo aspetto. Ho detto che sarei cambiata e che avrei smesso di fare le cose in quel modo. Ho anche chiesto a tutti di aiutarmi a controllare me stessa. Ho sentito che mettermi da parte in questo modo e praticare la verità mi dava serenità.
Mi sono esercitata a farlo nelle successive discussioni di lavoro e ho scoperto che stavo gestendo meglio le cose, senza che si presentassero particolari problemi. Ero così grata a Dio. In questo modo ho sperimentato che, non essendo arroganti in un dovere e collaborando bene con gli altri, si può ottenere l’opera dello Spirito Santo e si hanno più probabilità di portare a termine le cose. Ora ho una certa comprensione della mia indole corrotta e arrogante. Riesco a praticare la verità e sono un po’ cambiata. Questo è il frutto delle parole di Dio.