5. La condivisione deve essere sincera
All’inizio del 2021, ho accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Partecipavo attivamente alle riunioni e leggevo la parola di Dio, e dopo poco più di due mesi sono stata eletta diacono dell’irrigazione. Ogni fine settimana avevamo una riunione dei diaconi per discutere i problemi e le difficoltà che incontravamo nei nostri doveri e condividere su ciò che acquisivamo, quale corruzione rivelavamo, e come riflettevamo e capivamo attraverso la parola di Dio. Prima di ogni riunione, ero molto nervosa e riflettevo a lungo, perché non sapevo cosa dire ai leader della chiesa e agli altri diaconi. Mi spaventava parlare della mia corruzione e delle mie mancanze, perché temevo che avrebbero avuto una cattiva opinione di me. Per esempio: avevo appena iniziato a irrigare i neofiti. Non sapevo molte cose e non avevo esperienza. Temevo di non piacere ai nuovi arrivati, e che pensassero che non sapevo irrigarli bene, quindi non volevo più quel dovere. Ma non volevo parlare del mio stato nelle riunioni con i diaconi, per paura che i miei fratelli e sorelle mi ritenessero incapace di condividere con i nuovi credenti. Inoltre, non avevo pazienza con alcuni nuovi arrivati, e non volevo dirlo, perché temevo che se ne avessi accennato alla riunione, mi avrebbero giudicato di cattiva umanità. Ma se non avessi detto niente, mi avrebbero ritenuta meno capace degli altri. Non volevo crearmi imbarazzo o farmi guardare dall’alto in basso. Dopo averci pensato, alla fine ho deciso di dire loro qualcosa di insignificante e non troppo imbarazzante, come ad esempio che ero pigra, un problema che hanno quasi tutti. In questo modo, non sarei apparsa inferiore agli altri.
E così, alla riunione, una leader della chiesa mi ha chiesto delle mie esperienze in quel periodo e che conoscenza avessi acquisito della mia indole corrotta, e io ho condiviso come avevo pianificato. Quando ho finito, ho tirato un sospiro di sollievo, ma mi sentivo a disagio sapendo di non aver detto la verità, e che ciò che avevo fatto andava contro le intenzioni di Dio. Ho pensato alle parole del Signore Gesù: “Il vostro parlare sia: ‘Sì, sì; no, no’; poiché il di più viene dal maligno” (Matteo 5:37). “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli” (Matteo 18:3). Pensando a cosa Dio dice, mi sono sentita molto in colpa. Le bugie vengono da Satana e sono malvagie. Dio ama le persone sincere, le uniche a poter entrare nel Regno dei Cieli. I bugiardi e gli ipocriti non possono accedere al Regno di Dio. Costoro sono odiati da Dio e alla fine Egli sicuramente li eliminerà. Ero molto turbata, e avevo paura di essere sdegnata da Dio. Ho pregato Dio e Gli ho chiesto di guidarmi a essere una persona sincera. Ho deciso di dire la verità e di aprirmi sulla mia corruzione nella successiva riunione. Ma, arrivato il momento, non ho avuto il coraggio di farlo. Temevo che, se avessi parlato della mia corruzione e delle mie mancanze, i miei fratelli e sorelle avrebbero pensato che fossi più corrotta di loro. Mi sembrava troppo difficile dire la verità, e per questa ragione volevo addirittura smettere di partecipare alle riunioni dei diaconi. Ma temevo che i miei fratelli e sorelle mi avrebbero chiesto perché non andassi, e a quello non avrei proprio saputo rispondere. Più ci pensavo, più mi sentivo combattuta e infelice. Non sapevo cosa fare. In una riunione, i fratelli e le sorelle hanno condiviso sulla loro conoscenza esperienziale come di consueto, e io non sapevo proprio cosa dire, così ho ascoltato in silenzio. Ero delusa da me stessa: simulavo sempre e ogni volta non ero in grado di praticare la verità. Non riuscivo a dire una sola parola sincera. Mi sentivo infelice, così ho pregato Dio, chiedendoGli di condurmi fuori da quello stato.
In seguito, ho letto questo passo della parola di Dio: “Devi cercare la verità per risolvere qualsiasi problema che si presenti, qualunque esso sia, e non camuffarti in nessun modo e non indossare una maschera con gli altri. Le tue mancanze, le tue carenze, i tuoi difetti, la tua indole corrotta: sii completamente aperto su tutto questo e condividilo con gli altri. Non tenertelo dentro. Imparare ad aprirti è il primo passo per avere accesso alla vita, ed è il primo ostacolo, il più difficile da superare. Una volta che l’avrai superato, entrare nella verità sarà facile. Cosa significa compiere questo passo? Significa che stai aprendo il tuo cuore e mostrando tutto ciò che hai, che sia buono o cattivo, positivo o negativo; che ti stai mettendo a nudo per gli altri e perché Dio lo veda; che non stai nascondendo nulla a Dio, che non Gli celi nulla, che non metti su alcuna maschera, senza propensione all’inganno né trucchi, e sei parimenti aperto e onesto con le altre persone. In questo modo vivi nella luce, e non solo Dio ti sottoporrà a scrutinio, ma gli altri potranno vedere che agisci secondo principio e con una certa trasparenza. Non hai bisogno di proteggere con ogni mezzo la tua reputazione, la tua immagine e il tuo prestigio, né hai bisogno di coprire o camuffare i tuoi errori. Non serve che ti impegni in questi sforzi inutili. Se riesci ad abbandonare queste cose, sarai molto rilassato e vivrai senza vincoli né dolore, interamente nella luce” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalla parola di Dio, ho capito che non dovremmo mai nascondere i nostri stati corrotti. Dovremmo portarli davanti a Dio e pregare, riflettere, cercare di capire noi stessi, nonché aprire i nostri cuori, così da rivelare la nostra corruzione ai nostri fratelli e sorelle per cercare la verità. Questo ci aiuterà a capire meglio noi stessi e a risolvere la nostra indole corrotta. Invece io, per mantenere la reputazione, non ero disposta ad aprirmi sulla mia corruzione e sulle mie difficoltà, né volevo ricercare la verità con i miei fratelli e sorelle. Tenevo sempre chiuso il mio cuore in modo che nessuno capisse le mie intenzioni, ma non trovavo alcun sollievo vivendo nell’oscurità. Ho capito che non potevo più andare avanti così, e che avrei dovuto praticare la parola di Dio, aprirmi sul mio stato con i miei fratelli e sorelle e cercare il loro aiuto. Subito dopo la fine della riunione, una sorella è venuta a parlarmi della sua recente esperienza. Ho pensato che fosse una buona occasione per aprirmi e ricercare la verità, ma ero ancora un po’ imbarazzata, perché non sapevo cosa avrebbe pensato di me. Temevo che mi avrebbe ritenuta estremamente disonesta. Così, ho pregato Dio: “Dio, non voglio più fingermi diversa. Non voglio più nascondere i miei veri pensieri. Sono davvero stanca. Dio, voglio essere una persona sincera. Ti prego, guidami”. Dopo aver pregato, ho rivelato alla sorella tutto ciò su cui non avevo osato aprirmi durante la riunione. Finito di parlare, mi sentivo molto sollevata. Lei ha condiviso con me la sua comprensione e mi ha inviato un brano delle parole di Dio: “La caratteristica principale delle persone propense all’inganno è che non aprono mai il cuore in comunione con nessuno, e non parlano di ciò che hanno dentro neppure al loro migliore amico. Sono straordinariamente imperscrutabili. Infatti, una tale persona può non essere necessariamente anziana, né aver visto granché del mondo, e può anche avere poca esperienza, eppure è estremamente imperscrutabile. Per la sua età, è molto astuta. Non è forse una persona propensa all’inganno per natura? Si nasconde così profondamente che nessuno può vederla per come è davvero. Per quante parole pronunci, è difficile stabilire quali siano vere e quali false, e nessuno sa quando dice la verità o quando mente. Inoltre, le persone di questo tipo sono particolarmente abili nel travestimento e nei sofismi. Spesso nascondono la verità dando agli altri false impressioni, in modo da mostrare solamente la loro illusoria apparenza. Si atteggiano a persone nobili, buone, virtuose e innocenti, persone che piacciono e godono dell’altrui approvazione, e alla fine tutti le adorano e le guardano con ammirazione. Per quanto tempo tu trascorra con una persona di questo tipo, non saprai mai cosa pensa. I suoi punti di vista e atteggiamenti verso ogni sorta di persone, eventi e cose sono celati nel suo cuore. Non li rivela mai a nessuno. Non si apre mai su queste cose, nemmeno con il suo più stretto confidente. Neanche quando prega Dio confida ciò che ha nel cuore o la verità su di sé. Non solo: cerca di mascherarsi da persona dotata di una buona umanità, profondamente spirituale e dedita al perseguimento della verità. Nessuno può discernere che tipo di indole abbia e che tipo di persona sia” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 15: Non credono nell’esistenza di Dio e negano l’essenza di Cristo (Parte prima)”). Dalla parola di Dio, ho capito che le persone false non parlano agli altri col cuore, né si aprono sul loro vero stato. Al contrario, spesso si nascondono e simulano. Ho visto che ero esattamente come Dio rivelava. Da quando ero diacono per l’irrigazione, ho visto che avevo molte carenze, manifestavo la mia indole corrotta in vari modi e non avevo amore e pazienza verso i nuovi arrivati. Avevo bisogno di aprire il mio cuore e cercare una soluzione a quei problemi con i miei fratelli e sorelle. Ma temevo che, se avessi detto la verità, mi avrebbero guardato dall’alto in basso e ritenuta inferiore, perciò non volevo rivelare loro il mio vero stato. Evitavo le cose importanti e riferivo loro quelle di scarsa rilevanza, o problemi che mi sembravano comuni a molti. Nascondevo il mio lato oscuro e i miei pensieri più intimi. Per indurre gli altri ad avere una buona opinione di me, fingevo e creavo una falsa immagine di me. Stavo ingannando i miei fratelli e sorelle. Ero davvero ipocrita e propensa all’inganno!
Poi, la sorella mi ha inviato un altro passo delle parole di Dio: “Di fatto, tutti sanno perché mentono. In nome del guadagno personale e dell’orgoglio, o per vanità e prestigio, cercano di competere con gli altri e si spacciano per ciò che non sono. Alla fine, però, le loro bugie vengono smascherate e rivelate dagli altri, e finiscono per perdere la faccia, oltre che la dignità e l’integrità. Questa è la conseguenza di un eccesso di menzogne. Stai mentendo troppo. Ogni tua parola è falsificata e insincera, e non ce n’è una sola che possa essere considerata vera o onesta. Anche se mentendo non ti sembra di aver perso la faccia, nel profondo ti senti svergognato. Ti rimorde la coscienza, hai una bassa opinione di te stesso e pensi: ‘Perché vivo in modo così miserabile? È così difficile dire la verità? Devo ricorrere alla menzogna in nome del mio orgoglio? Perché la mia vita è così estenuante?’ Non è necessario vivere una vita estenuante. Se riesci a mettere in pratica la sincerità, sarai in grado di vivere una vita rilassata, libera e affrancata. Invece hai scelto di mentire per difendere il tuo orgoglio e la tua vanità. Pertanto, conduci un’esistenza faticosa e miserabile, che ti sei autoinflitto. Raccontando bugie si può acquisire un senso di orgoglio, ma di cosa si tratta? È solo una cosa vuota e del tutto priva di valore. Mentire equivale a svendere la propria integrità e la propria dignità. Spoglia una persona della sua dignità e della sua integrità; dispiace a Dio e suscita il Suo disprezzo. Ne vale la pena? No. […] Se sei una persona che ama la verità, sopporterai diverse difficoltà per praticarla. Anche se ciò significa sacrificare la tua reputazione, il tuo prestigio e affrontare la derisione e l’umiliazione da parte degli altri, non ti importa: purché tu riesca a praticare la verità e a soddisfare Dio, ciò è sufficiente. Chi ama la verità sceglie di praticarla e di essere sincero. Questa è la retta via ed è benedetta da Dio. Se una persona non ama la verità, cosa sceglie? Sceglie di ricorrere alla menzogna per difendere la propria reputazione, il proprio prestigio, la propria dignità e la propria integrità. Preferisce essere ingannevole, nonché disprezzata e respinta da Dio. Persone di questo genere rifiutano la verità e rifiutano Dio. Privilegiano la reputazione e il prestigio; vogliono essere ingannevoli. Non gli importa se Dio è contento o se le salverà. Costoro possono ancora essere salvate da Dio? Certamente no, perché hanno scelto il cammino sbagliato. Possono solo vivere mentendo e imbrogliando; possono solo vivere una vita dolorosa in cui dicono menzogne, le nascondono e si scervellano per difendersi giorno dopo giorno. Se credi che le menzogne possano proteggere la reputazione, il prestigio, la vanità e l’orgoglio che desideri, ti sbagli di grosso. In realtà, mentendo non solo non riesci a preservare la tua vanità e il tuo orgoglio, la tua dignità e la tua integrità ma, cosa ancor più deplorevole, perdi l’opportunità di praticare la verità e di essere una persona sincera. Anche se in quel momento riesci a difendere la tua reputazione, il tuo prestigio, la tua vanità e il tuo orgoglio, hai sacrificato la verità e hai tradito Dio. Questo significa che hai del tutto perso la possibilità di essere salvato e perfezionato da Lui, e questa è la perdita più grande e un rimpianto eterno. Le persone ingannevoli non lo capiranno mai” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). Dopo aver letto la parola di Dio, ho riflettuto su me stessa. Per mantenere la reputazione e il prestigio ed evitare di essere trattata con sussiego, prima di ogni riunione mi arrovellavo il cervello per capire in che modo condividere con gli altri. Se mi fossi aperta sul mio vero stato, avrei temuto di dare una cattiva impressione di me ai miei fratelli e sorelle. Tuttavia, se non avessi detto nulla, avrebbero potuto pensare male di me e guardarmi dall’alto in basso. Ero disperata, e volevo sottrarmi a quella situazione. Ho visto che, per mantenere reputazione e prestigio, mi arrovellavo e preferivo rendere me stessa infelice piuttosto che aprirmi, essere una persona sincera, e confessare ai miei fratelli e sorelle il mio vero stato e le mie difficoltà. Ero davvero così propensa all’inganno! Sebbene per un po’ avessi mantenuto la mia immagine nella mente degli altri, avevo perso la mia dignità, la possibilità di essere una persona onesta e di cercare la verità. A ogni riunione provavo una grande stanchezza, e assolutamente nessun sollievo. Ero completamente schiava della mia indole corrotta. Fratelli e sorelle dovrebbero nutrirsi della parola di Dio nelle riunioni, e condividere sulla loro conoscenza esperienziale della parola di Dio. Se abbiamo problemi o difficoltà, dobbiamo discuterne e risolverli insieme, e imparare dai reciproci punti di forza. In questo modo è facile ricevere l’opera dello Spirito Santo e capire la verità. Invece, alle riunioni, pensavo sempre a cosa dire in modo che le persone non mi guardassero dall’alto in basso e avessero una buona opinione di me. Tutti i miei pensieri erano dedicati a questo. Era estremamente difficile e faticoso vivere così.
Poi, ho letto questo nella parola di Dio: “Siete capaci di aprirvi e dire cos’avete davvero nel cuore quando condividete con gli altri? Una persona che esprime sempre ciò che ha veramente nel cuore, che parla con onestà, che si esprime in modo chiaro, che è sincera e niente affatto superficiale nello svolgere il proprio dovere, e che riesce a mettere in pratica la verità che comprende: ecco chi può sperare di acquisire la verità. Chi nasconde sempre sé stesso e non apre il proprio cuore in modo che nessuno possa capirlo con chiarezza, chi dà una falsa impressione per ingannare gli altri, ebbene, costui è in grave pericolo, è in un grosso guaio, e gli riuscirà molto difficile acquisire la verità. È nella vita di ogni giorno e dalle parole e opere di una persona che si può vedere quali sono le sue prospettive. Se finge sempre, se si dà continuamente delle arie, allora non è una persona che accetta la verità, e prima o poi finirà per essere rivelata ed eliminata. […] Le persone che non aprono mai i loro cuori, che cercano sempre di nascondere e dissimulare le cose, che si fingono rispettabili, che vogliono che gli altri abbiano un’alta opinione di loro, che non permettono agli altri di avere piena cognizione di chi sono, che vogliono suscitare ammirazione negli altri, non sono forse stolte? Sono le più stolte! Questo perché, prima o poi, la verità sulle persone sarà rivelata. Qual è la via che percorrono con questo genere di comportamento? È la via dei farisei. Gli ipocriti sono o no in pericolo? Sono queste le persone che Dio aborrisce maggiormente, quindi secondo te sono o no in pericolo? Tutti coloro che sono farisei percorrono la via della distruzione!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Dalle Sue parole, ho capito che Dio vuole che siamo persone sincere che parlano con semplicità e franchezza, che non mentono né ingannano e, quando manifestiamo corruzione, sappiamo aprirci e parlarne, in modo che gli altri conoscano i nostri veri pensieri. Vivere in questo modo non è così stancante, ed è più facile entrare nella verità e percorrere la via della salvezza. Ma coloro che costantemente simulano, nascondono, coprono e non mostrano agli altri il loro stato percorrono il cammino sbagliato. Diventano sempre più ipocriti, e pertanto non potranno mai risolvere la loro indole corrotta. Questa è la strada della perdizione. Ho pensato ai farisei di duemila anni fa. Esteriormente erano pii, e passavano le giornate a spiegare le Scritture agli altri nelle sinagoghe. Inoltre, si fermavano appositamente ai crocevia a pregare, perché le persone pensassero che amavano Dio. Ma non temevano affatto Dio, non Lo onoravano come grandioso, né obbedivano ai Suoi comandamenti. Quando il Signore Gesù apparve e operò, sapevano bene che le Sue parole avevano autorità e potere e venivano da Dio, ma per mantenere il loro prestigio e il loro reddito, si opposero a Dio e Lo condannarono spietatamente, e infine crocifissero il Signore Gesù. Ho visto che i farisei erano pii in apparenza, ma infidi e astuti nella sostanza. Erano abili nella simulazione e nell’inganno. Il loro unico scopo era fuorviare e controllare le persone, abbindolarle per procurarsi la loro stima e adorazione. Percorrevano la strada della ribellione a Dio. Alla fine, Egli li maledì e li punì. Ho riflettuto su me stessa. Per avere una buona immagine nella mente degli altri, nascondevo la mia corruzione e parlavo solo di quella comune a tutti e da manifestata. In questo modo, non solo proteggevo la mia immagine, ma portavo gli altri a considerarmi una persona semplice, aperta. Non ero forse propensa all’inganno come i farisei? Questo mi ha spaventata. Non potevo continuare così. Dovevo essere una persona sincera secondo i requisiti di Dio.
Poi, la sorella mi ha inviato un altro passo della parola di Dio: “Ci sono ora molte persone che si concentrano sul perseguimento della verità e sono in grado di ricercarla quando accade loro qualcosa. Se vuoi risolvere le intenzioni sbagliate e gli stati anormali dentro di te, per farlo devi ricercare la verità. Innanzitutto, devi imparare ad aprirti nella condivisione in base alle parole di Dio. Naturalmente, dovresti scegliere il giusto destinatario per condividere in modo aperto – come minimo dovresti scegliere qualcuno che ama e accetta la verità, qualcuno che possieda un’umanità relativamente buona, che sia relativamente onesto e integro. Sarebbe ovviamente meglio se potessi scegliere qualcuno che comprenda la verità, e dalla cui condivisione tu possa uscire avendo ricevuto aiuto. Trovare questo tipo di persona con cui aprirti nella condivisione e risolvere le tue difficoltà può essere efficace. Se scegli la persona sbagliata, qualcuno che non ama la verità e che possiede semplicemente un dono o un talento, allora questa persona ti deriderà e disprezzerà, e poi ti svilirà. Non tornerebbe a tuo beneficio. Sotto un certo aspetto, aprirsi e mettersi a nudo è l’approccio che si dovrebbe adottare nel presentarsi dinanzi a Dio a pregarLo; è anche il modo in cui si dovrebbe condividere sulla verità con gli altri. Non reprimere ciò che provi, pensando: ‘Ho intenzioni e difficoltà. Il mio stato interiore non è buono, è negativo. Non lo dirò a nessuno. Lo terrò chiuso dentro’. Se tieni sempre le cose dentro di te senza risolverle, diventerai ancora più negativo, e il tuo stato peggiorerà ulteriormente. Non sarai disposto a pregare Dio. Questa è una situazione difficile da capovolgere. E così, qualunque sia il tuo stato, che tu sia negativo o in difficoltà, indipendentemente dalle tue motivazioni e dai tuoi progetti personali, qualunque cosa tu sia giunto a capire o conoscere mediante l’analisi, devi imparare ad aprirti e a tenere condivisioni; quando tieni condivisioni, lo Spirito Santo è all’opera. E come opera lo Spirito Santo? Ti illumina e ti consente di capire la gravità del problema, ti rende consapevole della radice e dell’essenza del problema, poi ti fa capire la verità e le Sue intenzioni a poco a poco, e lascia che tu veda il percorso di pratica ed entri nella verità realtà. Quando una persona sa condividere apertamente, questo significa che ha un atteggiamento sincero nei confronti della verità. Se una persona sia sincera o meno, lo si valuta in base al suo atteggiamento verso la verità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto la parola di Dio, la sorella ha condiviso: “Per essere persone sincere, prima dobbiamo imparare ad aprire i nostri cuori nella ricerca e nella condivisione. Se non facciamo che nascondere e coprire i nostri stati corrotti, e non vogliamo pregare o aprirci nella condivisione con altri, diventa difficile risolvere i nostri problemi. Per esempio, se qualcuno è malato, troveranno un medico o chiederanno a chi ha esperienza. In questo modo, potranno capire la sua condizione, trovare la cura adeguata e arginare la malattia per tempo. Eppure, alcune persone nascondo la loro condizione E così, per mancanza di cure tempestive, la condizione peggiora, o addirittura mette a rischio la loro vita. Se vogliamo risolvere i nostri stati e le nostre difficoltà, dobbiamo condividere apertamente ed essere sinceri. Questo è il modo corretto di praticare”. Ho potuto capire che è davvero importante essere sinceri e aprirsi. Credevo in Dio da poco tempo e non comprendevo la verità. Anche se riconoscevo di aver manifestato un’indole corrotta, non sapevo risolverla. Dovevo praticare la sincerità, aprirmi sul mio stato e ricercare la verità. Solo in questo modo avrei potuto ottenere la guida di Dio, e mi avrebbe anche aiutata a risolvere la mia indole corrotta. Avevo appena iniziato a irrigare i nuovi arrivati, quindi era normale che non comprendessi molte cose. Quando non capivo, dovevo aprirmi per ricercare con i miei fratelli e sorelle, così da padroneggiare i principi del mio dovere un po’ alla volta e svolgerlo adeguatamente. In seguito, ho parlato a un’altra sorella del mio stato recente e delle difficoltà nel mio dovere. Lei non mi ha guardata dall’alto in basso, mi ha inviato la parola di Dio e ha condiviso sulla sua esperienza per aiutarmi. Questo mi ha permesso di acquisire una certa conoscenza del mio stato e della corruzione che manifestavo, e mi ha fornito un percorso di pratica. Ho provato un grande senso di felicità e liberazione. Da allora in poi, ho consapevolmente praticato la sincerità e l’aprimi sul mio stato.
Una sera, ho ospitato una riunione di gruppo. Una leader della chiesa ha incaricato una capogruppo di ospitare con me. Quella sorella capiva la verità meglio di me. Durante la riunione, ha condiviso e risolto i problemi degli altri in modo molto efficace, e io ero un po’ invidiosa. Temevo che gli altri mi ritenessero inferiore a lei. Dopo la riunione, la leader della chiesa mi ha chiesto se avessi pensieri da condividere. Sapevo che avrei dovuto essere sincera, aprirmi sulla mia corruzione e cercare una soluzione. Così, le ho confidato quello che avevo nel cuore, e poi lei mi ha inviato la parola di Dio e mi ha raccontato la sua esperienza. Mi sono resa conto che ero invidiosa di quella sorella perché davo valore al prestigio, avevo un’indole arrogante e volevo essere ammirata. Ho anche capito che, per liberarmi della mia invidia, dovevo pregare di più Dio, considerare la natura e le conseguenze dell’invidia, pensare al lavoro della chiesa e al mio dovere e mettere gli interessi della chiesa al primo posto. Questo è in linea con l’intenzione di Dio. Allo stesso tempo, dovevo anche affrontare adeguatamente i miei difetti e le mie carenze e imparare di più dai punti di forza degli altri per compensare le mie mancanze. In questo modo, potevo comprendere più verità. Capirlo mi ha resa molto felice. Ho sentito veramente che, quando mi sono aperta con i miei fratelli e sorelle, invece di guardarmi dall’alto in basso, loro mi hanno aiutata molto.
Dopo averlo sperimentato, sento quanto sia importante essere una persona sincera. Solo essendo sinceri e aprendoci possiamo ricevere l’opera dello Spirito Santo e arrivare a capire la verità. Vedo inoltre che essere sinceri può donarci sollievo e libertà, e farci vivere da esseri umani. Dio sia lodato!