57. Finalmente ho avuto il coraggio di denunciare comportamenti illeciti

di Liu Yi, Cina

Mentre prestavo servizio come leader, ho espulso dalla chiesa una sorella che non lo meritava con una condanna ingiusta dovuta alla mia irresponsabilità e mancanza di principi nel mio dovere. In seguito, dopo la riammissione della sorella, sono stata considerata una falsa leader e allontanata per non aver svolto un lavoro reale. La chiesa mi ha ordinato di prendere una pausa di riflessione; dal canto mio sentivo l’esigenza di comprendere meglio me stessa attraverso la riflessione e pentirmi nel profondo. A quel tempo vivevo con sorella Qin Ken. Una leader della chiesa di nome Li Jing veniva spesso a trovarla per informarsi su vari aspetti del suo dovere. Le raccontava anche dei difetti che aveva notato in altri fratelli e sorelle e di come li aveva potati. All’inizio non ci ho dato molto peso, ma col passare del tempo, poiché lei continuava a usare gli stessi toni, ho iniziato a pensare: “Non stai forse giudicando e denigrando le persone alle loro spalle per metterti in mostra? Puoi davvero ottenere dei risultati semplicemente rimproverando i fratelli e le sorelle quando sono in difficoltà, invece di condividere sulla verità per risolvere i loro problemi?” Ho pensato di parlarne con Li Jing, ma poi ho fatto alcune considerazioni: “Questo dovrebbe essere per me un periodo di riflessione dopo che sono stata allontanata: cosa succederebbe se lei non accettasse i miei commenti e dicesse che non mi sto comportando come dovrei durante questo periodo di riflessione? Se i leader superiori valutano il mio stato e Li Jing sostiene che non sono cambiata, chissà quanto tempo ci vorrà prima che mi venga assegnato un nuovo dovere! Lasciamo perdere, è meglio se sto zitta”. Ma, dopo quel fatto, mi sentivo ancora a disagio. Era da menefreghisti semplicemente ignorare il problema che avevo riscontrato in Li Jing. In seguito, quando l’ho sentita giudicare e calunniare fratelli e sorelle e mettersi di nuovo in mostra, gliel’ho fatto notare. In apparenza, sembrava aver accettato le critiche che le avevo mosso, ma poi ha continuato a comportarsi allo stesso modo. Le ho fatto notare il problema più volte, ma lei non accennava a cambiare atteggiamento. Tra me e me ho pensato: “Sembra rendersi conto del problema, ma poi non cambia. Non accetta la verità. Forse potrei andare da lei e cercare di analizzare e condividere su questa sua incapacità di accettare la verità. Le sarebbe utile”. Ma alla fine ho concluso: “Gliene ho già parlato diverse volte. Se, quando ne parlo di nuovo, lei non solo non lo accetta, ma si spinge fino a condannarmi? Questo dovrebbe essere un periodo di riflessione per me: avrò ancora la possibilità di essere salvata se vengo espulsa? Mi conviene lasciar perdere, faccio meglio a comportarmi bene e a stare zitta”.

Qualche tempo dopo, ho iniziato a ospitare due sorelle, Qin Ken e Xia Yu. Una mattina, ho sentito Li Jing rimproverarle perché erano troppo lente nella loro opera di purificazione della chiesa, sostenendo che a causa di ciò il suo leader avrebbe pensato male di lei. Le due sorelle hanno risposto così: “Espellere un membro della chiesa è una questione delicata. Bisogna verificare e valutare tutti gli aspetti prima di decidere. Se si è troppo frettolosi, si corre il forte rischio di condannare le persone ingiustamente”. Li Jing non era affatto d’accordo e ha affermato di avere intenzione di condannare sorella Chang Jing come persona malvagia e di farla espellere. In realtà, Chang Jing aveva solo un’indole arrogante: mentre prestava servizio come diacono del Vangelo, non condivideva sulla verità per risolvere i problemi e assillava le persone con continui rimproveri, facendole sentire costrette. Ma non possedeva l’essenza di una persona malevola né rispondeva ai criteri per l’espulsione. A quel tempo, Qin Ken e Xia Yu non erano d’accordo con Li Jing e sostenevano che il comportamento di Chang Jing non corrispondesse ai criteri per l’espulsione. Hanno anche osservato che Chang Jing aveva acquisito una certa consapevolezza delle proprie trasgressioni passate grazie all’autoanalisi. Tuttavia, Li Jing non solo ha ignorato le loro argomentazioni, ma le ha persino rimproverate, sostenendo che non espellendo Chang Jing stavano proteggendo una persona malevola e ostacolando il lavoro di purificazione della chiesa. A quelle parole, ho pensato: “Il lavoro di purificazione della chiesa è molto importante e deve essere svolto secondo i principi. Li Jing sta facendo del male condannando ed espellendo in modo arbitrario qualcuno che non soddisfa i criteri per l’espulsione solo per salvaguardare la propria reputazione e il proprio prestigio!” Ho accarezzato l’ipotesi di farlo notare a Li Jing, ma poi mi sono detta: “Qui sto solo ospitando dei fratelli e delle sorelle, e le mie parole non contano molto. Anche se ne parlo con lei, potrebbe non accettare le mie critiche. Farei meglio a starne fuori”. A quel pensiero, ho finito per tenere la bocca chiusa. Quel pomeriggio ho sentito che Li Jing aveva convinto le due sorelle a raccogliere tutte le informazioni su Chang Jing in vista dell’espulsione. Le due sorelle ancora una volta hanno espresso le loro preoccupazioni sul fatto che il comportamento di Chang Jing non soddisfacesse le condizioni per l’espulsione e hanno chiesto a Li Jing di continuare a investigare. Ma Li Jing non ha prestato ascolto e ancora una volta ha condannato le sorelle perché impedivano il lavoro di purificazione e proteggevano una persona malevola. Dopo aver detto questo, è uscita dalla stanza infuriata. Ho ripensato a quanto era già capitato a me: non avevo svolto il mio dovere secondo i principi e avevo condannato ingiustamente una sorella della chiesa perché avevo mancato di verificare i motivi alla base della sua espulsione. Quando ero andata a chiederle scusa, mi aveva detto che le aveva causato grande dolore e sofferenza non poter più andare alle riunioni o leggere le parole di Dio. Quelle frasi mi avevano fatta sentire piena di rimorso e di senso di colpa. Il danno che avevo arrecato a quella sorella e alla sua vita era irreparabile e l’intera disavventura aveva macchiato in modo indelebile la mia vita di credente. Se la questione dell’espulsione di Chang Jing veniva valutata secondo i principi, il suo comportamento non era poi così grave da meritare l’espulsione. Eppure Li Jing era decisa a espellerla per salvaguardare la propria reputazione e il proprio prestigio. Era un comportamento malvagio! Quella notte ho continuato a rigirarmi nel letto, incapace di dormire: pensavo senza sosta a quando, nel momento in cui le due sorelle hanno condiviso con Li Jing, lei non era ben disposta nei loro confronti e le aveva persino condannate arbitrariamente. Non stava forse usando il suo prestigio per opprimerle e limitarle? Ho pensato che avrei dovuto cercare Li Jing e condividere con lei per salvaguardare il lavoro della chiesa. Ma poi ho pensato a come lei non aveva accettato i miei consigli in passato. Cosa avrei fatto se, quando gliene avessi parlato di nuovo, mi avesse accusata di ostacolare e intralciare il lavoro di purificazione? Ero già stata allontanata a causa della mia trasgressione e il mio periodo di riflessione era ancora in corso. Cosa avrei fatto se fossi stata espulsa dalla chiesa sulla base di quelle accuse? A quei pensieri, non ero più sicura di nulla.

Dopodiché mi sono presentata davanti a Dio per ricercare e pregare, e ho letto questo passo della Sua parola: “Tutti voi sostenete che siete rispettosi del fardello di Dio e che difenderete la testimonianza della chiesa, ma chi tra voi è stato davvero rispettoso del fardello di Dio? Domandati: sei uno che ha mostrato riguardo per il fardello di Dio? Sai praticare la giustizia per Dio? Sai alzarti e parlare a Mio nome? Sai mettere fermamente in pratica la verità? Sei abbastanza coraggioso da combattere contro tutti gli atti di Satana? Saresti capace di mettere da parte i tuoi sentimenti e di smascherare Satana a beneficio della Mia verità? Sai consentire che in te vengano soddisfatte le Mie intenzioni? Hai offerto il tuo cuore nel più cruciale dei momenti? Sei uno che segue la Mia volontà?(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Il giudizio della parola di Dio mi ha riempito di vergogna, tanto che volevo nascondere il viso. Dopo essere stata rimossa, continuavo ad affermare di voler riflettere su me stessa e pentirmi, ma nulla nel mio comportamento mostrava pentimento. Ero consapevole che, nel lavoro di purificazione, Li Jing stava andando contro i principi per non mettere a rischio il suo prestigio e la sua reputazione, e che avrebbe danneggiato l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle e il lavoro della chiesa. Temevo però che, se avessi condiviso con lei, lei non avrebbe accettato la mia condivisione e mi avrebbe accusata di impedire e intralciare il lavoro di purificazione della chiesa e mi avrebbe espulsa. Per proteggermi, non avevo osato dire nulla pur avendo chiaramente notato un problema. Mi mancava del tutto il senso della giustizia. Mi sono resa conto che, se Li Jing avesse davvero espulso Chang Jing, non solo le avrebbe fatto del male, ma si sarebbe macchiata di un atto di trasgressione. Sapevo che dovevo smetterla di essere compiacente nei confronti degli altri. Ora avevo capito che Li Jing aveva imboccato una strada che l’avrebbe condotta verso i miei stessi errori, quindi dovevo evidenziare il suo problema con lei e farle capire quanto gravi sarebbero state le conseguenze delle sue azioni. In seguito, ho organizzato un incontro con Li Jing e ho condiviso con lei riguardo alla mia esperienza, avendo accusato ingiustamente qualcuno per non essermi attenuta ai principi dell’espulsione. Ma Li Jing si è rifiutata di accettare le mie parole, arrivando a dirmi che avrei dovuto limitarmi a ospitare fratelli e sorelle e a non occuparmi del lavoro di purificazione, dato che ero ancora in un periodo di riflessione dopo il mio allontanamento. Quelle parole mi hanno un po’ turbata e ho pensato: “Sto forse oltrepassando i limiti? Se ne parlo di nuovo con lei, mi detesterà ancora di più? Se la offendo sul serio, cercherà di rendermi la vita difficile? Ma l’essenza del comportamento di Li Jing è davvero grave e per lei è molto pericoloso continuare così!” Con quella consapevolezza ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi in quella faccenda.

Due giorni dopo, Li Jing è venuta nella nostra residenza, mi ha presa da parte e mi ha chiesto cosa ne pensassi del suo piano di allontanare Qin Ken per avere consentito ai suoi sentimenti di dettare il modo nel quale svolgeva il proprio dovere e per avere ostacolato il lavoro di purificazione. Le ho risposto: “Qin Ken porta un grande fardello nel suo dovere e ha affrontato il caso di Chang Jing secondo i principi. Non vedo come abbia impedito il lavoro di purificazione”. Ma Li Jing ha insistito sul fatto che Chang Jing era una persona malevola e doveva essere espulsa, affermando anche che il motivo per cui non c’erano stati progressi nel lavoro di purificazione era che Qin Ken stava proteggendo Chang Jing. Sono rimasta scioccata quando l’ho sentita parlare a quel modo: Qin Ken aveva agito secondo i principi opponendosi all’espulsione di Chang Jing. Come poteva Li Jing pensare di allontanarla in modo tanto immotivato? Così mi sono affrettata a risponderle: “Non possiamo espellere o allontanare senza motivo le persone e non prendere sul serio la vita dei nostri fratelli e delle nostresorelle solo perché vogliamo proteggere la nostra reputazione e il nostro prestigio! Sulle mie spalle grava una trasgressione perché non ho svolto il mio dovere secondo i principi: ti prego, non seguire la mia stessa strada verso il fallimento! Dobbiamo svolgere il nostro dovere attenendoci ai principi in modo rigoroso”. Li Jing ha ribattuto con rabbia: “Be’, ho già deciso di allontanare Qin Ken, niente di quanto mi dici mi farà cambiare idea”. A quelle parole ho provato rabbia e impotenza e ho pensato: “Non posso permettermi di offenderti e quindi dovrò starmene zitta. Comunque, ti ho detto quel che penso e ora sta a te accettare o meno la mia opinione”. Dopodiché, ho tenuto la bocca chiusa. Alla fine, Li Jing ha espulso Qin Ken e mi ha trasferita a svolgere il mio dovere in una località sperduta, sostenendo di aver preso quella decisione per la mia sicurezza: ha detto che il Partito Comunista Cinese aveva intensificato la sua campagna di repressione e arresti e, dato che in precedenza ero stata una leader e conoscevo molte cose della chiesa, sarebbe stato meglio per me non avere contatti diretti con i fratelli e le sorelle. Ha anche detto che, da quel momento in poi, tutte le lettere che avrei inviato o ricevuto dovevano passare attraverso di lei. Prima ancora che avessi il tempo di controbattere qualcosa, ha tagliato corto, allontanandosi in bicicletta: “Ho altre faccende da sbrigare adesso”. Sono rimasta sulla porta di casa, guardandola andare via mentre le lacrime mi rigavano il viso. Ho pensato: “Quindi ora mi stai limitando e stai cercando di controllarmi?” Più ci pensavo, più mi sentivo soffocata. Ho ripensato al comportamento di Li Jing in quel periodo: quando le avevo dato un consiglio non solo non l’aveva accettato, ma mi aveva persino minacciata, dicendo che non dovevo esagerare, che dovevo limitarmi a ospitare i fratelli e le sorelle. Poi, preoccupata che le sue azioni malvagie venissero scoperte, mi ha mandata in un luogo remoto impedendomi di entrare in contatto con gli altri fratelli e sorelle, con la scusa di proteggermi. Era così maligna e ingannevole! Per salvaguardare il proprio prestigio e la propria reputazione, opprimeva e condannava chiunque non si adeguasse ai suoi ordini, seguendo la regola di Satana secondo cui “Lascia che coloro che si conformano a me prosperino e quelli che resistono a me periscano”. Non si stava forse comportando come un anticristo? Sapevo che non potevo continuare a scendere a compromessi e che dovevo segnalare Li Jing e svelare le sue malefatte. Il problema era che tutta la mia corrispondenza doveva passare attraverso di lei. Se avesse scoperto che avevo scritto una lettera per segnalarla, c’era la possibilità che mi opprimesse ancora di più. Se avesse inventato un’accusa contro di me e mi avesse espulsa dalla chiesa, che possibilità avrei avuto di essere salvata? A quei pensieri mi sono fatta indietro, in preda a un profondo tormento.

Nei giorni successivi, i miei precedenti incontri con Li Jing hanno continuato ad assillarmi e non ero nella predisposizione d’animo giusta per compiere il mio dovere. Una sera mi sono decisa a scrivere una lettera per segnalarla ma, mentre scrivevo, ho cominciato a pensare: “Se la segnalo, i fratelli e le sorelle penseranno forse che non mi sto comportando come dovrei durante il mio periodo di riflessione? Quando Qin Ken è stata rimossa, non ricordo di aver sentito che abbia segnalato Li Jing. Penseranno che con questa segnalazione io stia cercando di mettermi in mostra? Prima le ho dato qualche consiglio e adesso sto facendo rapporto. Se lo viene a sapere, penserà che non mi do per vinta in merito al problema che ho riscontrato in lei?” Quando mi sono resa conto di tutto ciò, ho cestinato la lettera, anche se farlo mi ha fatto sentire in colpa. Visto come Li Jing stava opprimendo me, se non l’avessi segnalata, chissà chi altro avrebbe oppresso in futuro. Quella notte ho fatto fatica a dormire. Mi sono presentata davanti a Dio in preghiera, dicendo: “O Dio, voglio segnalare Li Jing, ma temo che aumenterà la sua oppressione nei miei confronti quando lo scoprirà. O Dio, non so come uscire da questa situazione, Ti prego di guidarmi”.

In seguito, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Devi entrare dal lato della positività; essere attivo e non passivo. Niente e nessuno ti deve scuotere, in nessuna situazione, e non devi essere influenzato dalle parole altrui. Devi avere un’indole stabile; qualunque cosa dicano le persone, devi subito mettere in pratica ciò che sai essere la verità. Devi sempre avere le Mie parole all’opera dentro di te, a prescindere da chi puoi trovarti di fronte; devi essere in grado di restare saldo nella tua testimonianza a Me e mostrare riguardo per i Miei fardelli. Non devi pedissequamente concordare con gli altri senza avere le tue idee; devi avere, invece, il coraggio di farti avanti e di obiettare alle cose che non sono in linea con la verità. Se sai per certo che c’è qualcosa di sbagliato, ma non hai il coraggio di esporlo, allora non sei una persona che pratica la verità. Vorresti dire qualcosa, ma non osi farlo, e così ci giri intorno e poi cambi argomento; Satana è dentro di te e ti trattiene, facendoti parlare invano ed essere incapace di perseverare fino alla fine. Porti ancora la paura nel cuore, e la causa non è forse che il tuo cuore è ancora pieno delle idee di Satana?(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 12”). Riflettendo sulle Sue parole, ho capito che Dio ama coloro che proteggono il lavoro della chiesa. Quando vedono qualcosa che viola i principi e danneggia gli interessi della chiesa, essi sono in grado di praticare la verità a salvaguardia del lavoro della chiesa. Per contro, Dio prova disgusto per chi concorda senza discernimento con gli altri e agisce in maniera egoista e spregevole solo per proteggere i propri interessi, indifferente al danno arrecato al lavoro della chiesa. Mentre riflettevo sul mio comportamento di quel periodo, mi sono resa conto che, anche se sapevo che era inappropriato che Li Jing giudicasse gli altri in modo arbitrario a loro insaputa e si mettesse in mostra, temevo che, se avessi continuato a parlare, l’avrei offesa. Quindi, per proteggere i miei interessi personali, avevo minimizzato la questione quando ne avevo parlato con lei. Per conservare integri la sua reputazione e il suo prestigio, Li Jing si era ostinata a etichettare Chang Jing come una persona malevola ed espellerla, accusando Qin Ken e Xia Yu di ostacolare il lavoro di purificazione e allontanando Qin Ken. Sapevo che quei comportamenti violavano i principi e che Li Jing stava facendo del male e opponendosi a Dio, ma temevo che, se avessi esposto senza reticenze l’essenza di ciò che aveva fatto, mi avrebbe reso la vita difficile e mi avrebbe espulsa accusandomi di intralciare e ostacolare il lavoro di purificazione della chiesa. Quindi le avevo solo dato qualche consiglio e l’avevo invitata a cambiare atteggiamento, permettendole di continuare la sua campagna di palese malvagità. Preoccupata che potessi segnalare le sue azioni, Li Jing mi aveva poi isolata e non mi aveva permesso di interagire con gli altri fratelli e sorelle. Era evidente che stava cercando di coprire le sue cattive azioni. Avrei dovuto farmi avanti per smascherarla e segnalarla, ma avevo paura di offenderla e non avevo nemmeno il coraggio di scrivere una lettera di segnalazione. Vivevo una vita ignobile ed ero una vigliacca priva del coraggio di praticare la verità. Non stavo dando il giusto valore al lavoro della chiesa, ed ero indifferente al possibile danno arrecato alla vita dei fratelli e delle sorelle. Non avevo il minimo senso della giustizia; ero davvero egoista e indegna!

Mentre continuavo a ricercare, mi sono imbattuta nei passi delle parole di Dio che affermano: “La coscienza e la ragione dovrebbero essere le componenti dell’umanità di una persona. Sono entrambe le cose più fondamentali e della massima importanza. Che razza di persona è un individuo che manca di coscienza e che non ha la ragione dell’umanità normale? In generale, è una persona che manca di umanità, che possiede un’umanità estremamente scarsa. In dettaglio, quali manifestazioni di umanità carente mostra questa persona? Proviamo ad analizzare quali caratteristiche possiedono persone del genere e quali manifestazioni specifiche presentano. (Sono egoiste e spregevoli.) Le persone egoiste e spregevoli sono superficiali nelle loro azioni, e non si lasciano coinvolgere da nulla che non le interessi personalmente. Non tengono conto degli interessi della casa di Dio, né mostrano considerazione per le Sue intenzioni. Non si assumono mai il fardello di assolvere il loro dovere o testimoniare per Dio, e non hanno alcun senso di responsabilità. […] Vi sono persone che non si assumono alcuna responsabilità, indipendentemente dal dovere che svolgono. E non riferiscono tempestivamente ai loro superiori dei problemi che scoprono. Quando vedono gli altri essere d’intralcio e di disturbo, chiudono un occhio. Quando vedono qualcuno di malevolo compiere il male, non cercano di fermarlo. Non proteggono gli interessi della casa di Dio, né si preoccupano di sapere quale sia il loro dovere e la loro responsabilità. Nello svolgere il loro dovere, persone simili non fanno alcun lavoro reale; sono compiacenti e bramose di comodità; parlano e agiscono solo per la loro vanità, la loro reputazione, il loro prestigio e i loro interessi, e sono disposti a dedicare tempo e sforzi solo a cose che procurano loro un tornaconto(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). “Finché le persone non hanno sperimentato l’opera di Dio e compreso la verità, è la natura di Satana che prende il sopravvento e domina dentro di loro. Quali elementi specifici fanno parte di quella natura? Ad esempio, perché sei egoista? Perché proteggi la tua posizione? Perché hai sentimenti così forti? Perché trai piacere da cose inique? Perché ti piacciono quei mali? Su cosa si basa il tuo debole per simili cose? Da dove vengono tali cose? Perché sei così felice di accettarle? Ormai siete arrivati tutti a comprendere che la ragione principale dietro a tutte queste cose è che il veleno di Satana è nell’uomo. Dunque cos’è il veleno di Satana? Come lo si può esprimere? Per esempio, se chiedi ‘Come si dovrebbe vivere? Per cosa si dovrebbe vivere?’, le persone risponderanno: ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’. Questa singola frase esprime la radice vera e propria del problema. La filosofia e la logica di Satana sono diventate la vita delle persone. Qualsiasi cosa perseguano, lo fanno per se stesse, e dunque vivono solo per se stesse. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ – questa è la filosofia di vita dell’uomo, e rappresenta anche la natura umana. Queste parole sono già diventate la natura dell’umanità corrotta e sono il vero ritratto della natura satanica dell’umanità corrotta. Questa natura satanica è già diventata la base dell’esistenza dell’umanità corrotta. Per diverse migliaia di anni, l’umanità corrotta ha vissuto in base a questo veleno di Satana, fino ai giorni nostri(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come percorrere il cammino di Pietro”). Grazie alla rivelazione delle parole di Dio, ho capito che stavo vivendo sulla base di veleni satanici quali: “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Chi è ragionevole sa proteggere sé stesso, e cerca solo di evitare di commettere errori”, “L’autorità più prossima è meglio dell’autorità più elevata” e “Il mendicante non può scegliere”. Ero diventata incredibilmente egoista e disonesta, e consideravo solo i miei interessi. Non osavo dire nulla neanche quando vedevo una falsa leader fare del male e danneggiare gli interessi della chiesa. Avevo perso la coscienza e la ragione di creatura e non vivevo le sembianze di un vero essere umano. Ho ripensato a quando Li Jing aveva espulso Chang Jing. Sapevo che il comportamento di Chang Jing non era così grave da giustificare l’espulsione, la quale le avrebbe causato una profonda sofferenza spirituale e sarebbe stata molto dannosa per il suo accesso alla vita. Tuttavia, per proteggere i miei interessi personali, non avevo impedito a Li Jing di espellere arbitrariamente quella sorella. Ero stata così egoista e priva di umanità! Quando Li Jing aveva allontanato Qin Ken, avevo temuto di venire privata del mio dovere se avessi offeso Li Jing, e per quel motivo non avevo osato sostenere i principi e impedire quella azione malvagia. Non avevo commesso in prima persona quelle trasgressioni, ma ero rimasta a guardare con indifferenza mentre Li Jing commetteva il male, permettendole di intralciare e distruggere il lavoro della chiesa e di opprimere e punire le mie sorelle. Così non mi stavo forse schierando dalla parte di Satana, aiutando dei malvagi a compiere le loro malefatte? Mi sono odiata quando me ne sono resa conto. L’indole di Dio è giusta e non tollera offesa. Dio detesta coloro che vivono una vita ignobile, badano solo a se stessi e non mettono in pratica la verità. Se non mi fossi fatta avanti per smascherare le cattive azioni di Li Jing e le avessi lasciato continuare a creare intralcio e a compiere il male all’interno della chiesa, avrei fatto da scudo alle sue cattive azioni e sarei stata odiata e disprezzata da Dio. Mi sono imbattuta in un altro passo delle parole di Dio, che dice: “Nella chiesa, rimanete saldi nella testimonianza che Mi rendete, difendete la verità: quel che giusto è giusto, e quel che è sbagliato è sbagliato. Non confondete il bianco con il nero. Entrerete in guerra con Satana e dovrete sconfiggerlo definitivamente affinché non si rialzi mai più. Dovete dare tutto ciò che possedete per proteggere la Mia testimonianza. Questo sarà l’obiettivo delle vostre azioni, non dimenticatelo(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 41”). Le parole di Dio mi hanno fornito un cammino di pratica. Quando osservavo qualcosa che era in disaccordo con i principi, dovevo mettere da parte i miei interessi personali, sostenere le verità principi e proteggere il lavoro della chiesa. Questa era la responsabilità che dovevo assumermi come creatura e un principio di condotta per tutti i credenti. Non potevo continuare a preoccuparmi delle mie prospettive e del mio destino e vivere una vita ignobile solo per proteggere i miei interessi personali. Dovevo praticare la verità e proteggere il lavoro della chiesa: dovevo farmi avanti per smascherare e segnalare le azioni malvagie di Li Jing.

Dopodiché ho riflettuto sul motivo per cui continuavo a temere che una segnalazione contro Li Jing avrebbe influenzato le mie prospettive e il mio destino. Mi sono resa conto che avevo delle idee fallaci. Ho pensato che, poiché ero ancora in un periodo di riflessione dopo essere stata allontanata, se avessi sollevato un problema riguardante una leader, le persone avrebbero concluso che non mi stavo comportando come avrei dovuto in quel periodo. Avevo pensato che ero una semplice ospite, che non godevo di reputazione e prestigio, e che le mie parole avevano poco peso: per quei motivi non ho avuto il coraggio di affrontare Li Jing quando l’ho vista espellere e allontanare delle persone in maniera arbitraria. Ero convinta che, dal momento che Li Jing era una leader, se l’avessi offesa mi avrebbe reso la vita difficile e non sarei stata in grado di fare il mio dovere. Pensavo anche che, se fossi stata espulsa, avrei perduto ogni possibilità di essere salvata. Credevo erroneamente che il mio destino fosse nelle mani di Li Jing e che dipendesse solo da lei se avrei potuto o meno continuare a fare il mio dovere e raggiungere la salvezza. Non credevo che la casa di Dio fosse governata da Dio e dalla verità. Un’idea simile è blasfema e un fraintendimento nei confronti di Dio. Il mio destino è nelle mani di Dio e nessuno ha voce in capitolo, tantomeno avrebbe potuto deciderlo una leader. In passato, anticristi autoritari e dispotici hanno commesso azioni malvagie e creato intralci nella chiesa, alcuni ne hanno preso il controllo e hanno cercato di instaurare regni personali indipendenti, ma alla fine sono stati tutti espulsi. La casa di Dio è governata dalla verità e dallo Spirito Santo. Nessun malevolo o anticristo può insediarsi al suo interno: vengono tutti, prima o poi, rivelati ed eliminati da Dio. Anche se fossi stata oppressa, punita o addirittura espulsa per aver smascherato e segnalato una falsa leader, sarebbe stata solo una situazione temporanea e non significava che non avrei mai ottenuto la salvezza. Come membro della chiesa, indipendentemente dal dovere da me svolto, dalle trasgressioni commesse o dal mio precedente allontanamento, se vedevo un falso leader o un anticristo compiere il male, intralciare il lavoro della chiesa od opprimere il popolo eletto di Dio, dovevo farmi avanti per segnalare e smascherare tale comportamento. Quella era la mia responsabilità, il mio obbligo.

Mentre pensavo a cosa avrei dovuto scrivere nella mia segnalazione, ho incontrato Xia Yu. Con le lacrime agli occhi, mi ha detto di aver dato alcuni consigli a Li Jing dopo averla vista trascurare i principi nel lavoro di purificazione della chiesa. Mi ha raccontato che il suo consiglio non era stato accettato e che Li Jing l’aveva allontanata. La dolorosa storia di Xia Yu mi ha reso ancora più chiaro che, quando i falsi leader e gli anticristi esercitano il loro potere nella chiesa, non solo arrecano danno a fratelli e sorelle, ma intralciano e ostacolano il lavoro della chiesa. Se non avessi smascherato e segnalato Li Jing il prima possibile, ciò avrebbe solo causato ulteriori danni al lavoro della chiesa. Ho quindi deciso di scrivere una lettera per segnalare le azioni malvagie di Li Jing quella sera stessa e ho chiesto ad alcuni fratelli e sorelle di farla recapitare ai leader di livello superiore. Quando sono tornata a casa, con mia sorpresa ho trovato un messaggio con cui quei leader mi invitavano a un incontro. Mi sono resa conto che alla fine Dio mi aveva aperto una strada. Quando ci siamo incontrati, ho esposto loro tutte le azioni malvagie di Li Jing. Mi hanno confermato di avere già ricevuto diversi messaggi, negli ultimi tempi, che segnalavano il comportamento di Li Jing, e che avrebbero affrontato la questione secondo i principi il prima possibile, dopo aver esaminato e verificato le accuse. Sentendo ciò, ero felice di essere finalmente riuscita a mettere in pratica un po’ della verità; il mio cuore era infine libero dall’oppressione.

Pochi giorni dopo, ho ricevuto un messaggio dei leader di livello superiore in cui mi veniva comunicato che, dopo un’indagine, Li Jing era risultata essere una falsa leader che aveva imboccato il cammino di un anticristo. La natura dell’intera faccenda era molto seria, quindi la avevano subito rimossa. Se non si fosse pentita, sarebbe stata trattata in quanto anticristo. Leggendo quel messaggio, ho davvero percepito che a regnare sulla casa di Dio sono Cristo e la verità. Nessuno ha l’ultima parola sulle questioni della chiesa e nessun malfattore può trovare spazio all’interno della casa di Dio. Ho anche capito che solo praticando la verità e proteggendo il lavoro della chiesa ci conformiamo alle intenzioni di Dio. Sia lodato Dio!

Pagina precedente: 56. Un bivio lungo la strada

Pagina successiva: 58. Fuggendo dal Covo dei Demoni

Sei fortunatoad accederea questo sito Web,avrai l’opportunitàdi accogliere il Signoree trovare la viaper sbarazzarti della sofferenza. Vuoi guadagnare questa benedizione di Dio?

Contenuti correlati

Impostazioni

  • Testo
  • Temi

Colori omogenei

Temi

Carattere

Dimensioni carattere

Interlinea

Interlinea

Larghezza pagina

Indice

Cerca

  • Cerca in questo testo
  • Cerca in questo libro