84. Trovare il proprio posto è fondamentale

di Zhou Yuqi, Cina

Mi occupavo degli affari generali della chiesa. Una volta, chiacchierando, una leader della chiesa ha detto: “Sorella Zhen Xin ha buona levatura, una comprensione pura, e condivide la verità con concretezza. Ho intenzione di coltivarla per il lavoro di irrigazione”. Dopo poco, Zhen Xin è stata eletta leader. Sentendo la notizia, il mio cuore non ha potuto fare a meno di sprofondare. In passato, sia io che Zhen Xin ci occupavamo degli affari generali, mentre ora io sarei rimasta lì e lei sarebbe diventata una leader. Perché ero così carente? Per tutta la mattina, mi sono sentita molto giù, distratta nel mio dovere. In seguito, Zhen Xin è stata trasferita, e la leader mi ha chiesto se volessi prendere il suo posto e allo stesso tempo supervisionare gli affari generali. A quel tempo, mi sentivo leggermente triste. Anche se avrei avuto il titolo di supervisore, si trattava comunque di affari generali. Per quanto lavorassi bene, nessuno lo avrebbe notato, a differenza di una leader, qualcuno che la chiesa si dedica a coltivare e che i fratelli ammirano e sostengono. Ritenevo il lavoro agli affari generali inferiore e non volevo accettarlo. Mi chiedevo: “Se accetto questo dovere, cosa penseranno di me i miei fratelli e sorelle? Che credo in Dio da anni senza perseguire la verità né fare progressi, e per questo ho sempre lavorato agli affari generali? Sarebbe così imbarazzante!” Ma, ripensandoci, quel dovere mi veniva affidato con il permesso di Dio. Non era ciò che volevo, ma dovevo sottomettermi e abbandonare le preferenze personali; così, a malincuore, ho risposto alla leader che avrei accettato quel dovere.

Tempo dopo, ho sentito la leader dire: “Fratello Shang Jin ha buona levatura e, se si impegna nel suo ingresso nella vita, può essere coltivato”. Mi sono sentita ancora peggio. Io supervisionavo il lavoro di Shang Jin e la leader intendeva coltivare persino lui; perché nessuno faceva il mio nome? Supervisionavo il suo lavoro, ma io non sono stata promossa; anzi, sono rimasta dov’ero. Come mi avrebbero vista gli altri? Valevo davvero così poco? Ero capace di gestire il lavoro, di individuare i problemi e di risolverli. A volte, quando la leader discuteva di qualcosa, ero in grado di esprimere alcune opinioni e di dare suggerimenti. Perché la leader non riusciva a vedere i miei punti di forza? Sarei stata felice se avesse fatto il mio nome e avesse detto che, pur dovendo supervisionare gli affari generali, ero adatta alla promozione. Questo avrebbe dimostrato che valevo qualcosa e mi avrebbe fatta sentire meglio. In quei giorni, quando ci pensavo, mi sentivo molto turbata. Ero completamente demotivata, non volevo parlare con i miei fratelli e sorelle, e non mi assumevo un fardello nel mio dovere. Quando gli altri mi segnalavano un problema, non riflettevo più con la stessa attenzione di prima.

Una volta, il mio supervisore mi ha scritto per assegnarmi dei compiti, ma io non ho prestato attenzione al contenuto della lettera e questo ha influito sul mio lavoro. Un giorno, la leader mi ha chiesto di consegnare qualcosa a una riunione del gruppo di Zhen Xin. Ho esitato ad andare, per paura di ciò che Zhen Xin avrebbe pensato di me. Prima facevamo lo stesso lavoro, ma ora lei era stata promossa, mentre io ero sempre ferma agli affari generali. Mi avrebbe guardata dall’alto in basso e reputata inutile? Ma, non andando, temevo di compromettere il lavoro, quindi ho dovuto costringermi a farlo. Arrivata lì, per evitare che Zhen Xin mi riconoscesse, sono rimasta china sul mio telefono per oltre mezz’ora. Alcuni fratelli e sorelle mi hanno rivolto la parola, ma non ho osato alzare la testa per paura che Zhen Xin mi riconoscesse. Mi sentivo inutile. Ero così turbata che volevo piangere. Non ho potuto fare a meno di correre in un’altra stanza e piangere in silenzio sotto il cielo notturno. Credevo in Dio da molti anni, ma non mi sentivo apprezzata dalla mia leader. Mentre gli altri diventavano leader, io ero bloccata al lavoro generale. Che senso aveva vivere così? Ritrovarmi a pormi questa domanda mi ha sconcertata. Come potevo avere simili pensieri? In quel momento, ho ricordato vagamente le parole di Dio: “Per gli anticristi, la reputazione e il prestigio sono la vita. […] Potresti metterli in una foresta primordiale nascosta tra le montagne, e non rinuncerebbero ugualmente al loro perseguimento di reputazione e prestigio.” La parola di Dio descriveva il mio stato, così ho cercato e letto questo passo. Dio Onnipotente dice: “Per gli anticristi, la reputazione e il prestigio sono la vita. A prescindere dal modo e dall’ambiente in cui vivono, dal lavoro che fanno, da cosa perseguano, da quali siano i loro fini o la direzione della loro vita, tutto ruota attorno all’avere una buona reputazione e un elevato prestigio. E questo obiettivo non cambia; non riescono mai a mettere da parte tali cose. È questo il vero volto degli anticristi, è questa la loro essenza. Potresti metterli in una foresta primordiale nascosta tra le montagne, e non rinuncerebbero ugualmente al loro perseguimento di reputazione e prestigio. Puoi metterli in un qualsiasi gruppo di persone, e le uniche cose a cui riescono a pensare sono ugualmente la reputazione e il prestigio. Sebbene anche gli anticristi credano in Dio, considerano il perseguimento di reputazione e prestigio equivalente alla fede in Dio e vi danno lo stesso peso. In altre parole, mentre percorrono la via della fede in Lui, perseguono anche la reputazione e il prestigio. Si può dire che, in cuor loro, gli anticristi credono che il perseguimento della verità nella loro fede in Dio coincida con il perseguimento della reputazione e del prestigio; che il perseguimento della reputazione e del prestigio sia anche il perseguimento della verità, e che ottenere reputazione e prestigio equivalga a ottenere la verità e la vita. Se sentono di non possedere reputazione, guadagni o prestigio, se sentono che nessuno li ammira, o li stima, o li segue, allora ne sono molto delusi, ritengono che credere in Dio non abbia senso, nessun valore, e si dicono: ‘Una simile fede in dio non è un fallimento? Non è forse vana?’ Spesso ponderano queste cose nei loro cuori, riflettono su come poter ritagliarsi un posto nella casa di Dio, su come poter acquisire un’elevata reputazione all’interno della chiesa, in modo che gli altri li ascoltino quando parlano, li sostengano quando agiscono e li seguano ovunque essi vadano; in modo da avere l’ultima parola nella chiesa e godere di fama, guadagno e prestigio: si concentrano davvero su queste cose in cuor loro. È questo che simili persone perseguono(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Dalla parola di Dio, ho imparato che, in tutto ciò che fanno, gli anticristi mettono al primo posto la loro fama e il loro prestigio, non rinunciano mai alla ricerca di reputazione e prestigio, e per loro il prestigio è importante quanto la loro stessa vita. Ho riflettuto su me stessa: “Perché non voglio mai occuparmi degli affari generali? Perché mi interessa tanto essere una leader?” Ho capito che il motivo principale era che ritenevo i leader dotati di prestigio. Non solo i fratelli e le sorelle li ammiravano e li approvavano, ma i leader superiori li stimavano molto e la chiesa si concentrava sulla loro coltivazione. Mi sembrava bello essere leader, poter mostrare la faccia e avere l’approvazione di tutti, ed ero convinta che solo quel ruolo volesse dire successo. Pensavo inoltre che il lavoro agli affari generali fosse un affare esterno, che solo chi non perseguiva la verità svolgesse tali doveri e non godesse della stima degli altri. A causa di queste idee sbagliate, quando ho visto che tutti intorno a me venivano promossi tranne me, mi sentivo molto ferita e volevo che la leader facesse il mio nome. Quando la leader ha promosso gli altri e non me, ero così infelice che non volevo vedere nessuno e non avevo più voglia di svolgere il mio dovere. Era orribile essere sempre tormentata da fama e prestigio, al punto che mi sembrava non valesse la pena di vivere. Perseguire fama e prestigio in quel modo non era forse percorrere il cammino di un anticristo? Rendermene conto mi ha spaventata, così ho subito pregato Dio, pentita: “Dio, il mio desiderio di fama e prestigio è troppo forte. Non voglio vivere in questo stato di ribellione. Ti prego, guidami a liberarmi dalle catene della reputazione e del prestigio”.

Un giorno, leggendo la parola di Dio, ho cambiato punto di vista. Dio Onnipotente dice: “Volete sempre dispiegare le ali e spiccare il volo, desiderate sempre volare da soli, essere un’aquila piuttosto che un uccellino? Che indole è questa? È questo il principio della condotta umana? Il vostro perseguimento della condotta umana dovrebbe essere basato sulle parole di Dio; solo le parole di Dio sono la verità. Voi siete stati corrotti troppo profondamente da Satana e considerate sempre la cultura tradizionale, le parole di Satana, come verità, come oggetto del vostro perseguimento, il che vi rende facile prendere la strada sbagliata, camminare sulla strada della resistenza a Dio. I pensieri e i punti di vista dell’umanità corrotta e le cose a cui aspira sono contrari ai desideri di Dio, alla verità e alle leggi della sovranità di Dio su ogni cosa, alla Sua orchestrazione di tutto e al Suo controllo sul destino dell’umanità. Perciò, non importa quanto appropriato e ragionevole sia questo tipo di perseguimento in base ai pensieri e alle nozioni umane, dal punto di vista di Dio non sono cose positive e non sono in linea con le Sue intenzioni. Poiché tu vai contro il fatto che Dio regna sovrano sul destino dell’umanità, e poiché tu vuoi andare da solo, prendendo il tuo destino nelle tue mani, sbatti sempre contro i muri, così forte da farti scorrere il sangue dalla testa, e non c’è mai niente che funzioni per te. Perché non funziona niente per te? Perché le leggi stabilite da Dio sono inalterabili da qualsiasi essere creato. L’autorità e il potere di Dio sono al di sopra di tutto, inviolabili da qualsiasi essere creato. Le persone pensano troppo alle loro capacità. Cos’è che fa sempre desiderare alle persone di essere libere dalla sovranità di Dio, e desiderare sempre di afferrare il proprio destino e pianificare il proprio futuro, e desiderare di controllare le proprie prospettive, la propria direzione e i propri obiettivi di vita? Da dove viene questo punto di partenza? (Un’indole satanica corrotta.) Che cosa allora provoca negli uomini un’indole satanica corrotta? (L’opposizione a Dio.) Che cosa ottiene chi si oppone a Dio? (Dolore.) Dolore? No, distruzione! Il dolore non ne costituisce neppure la metà. Ciò che vedi proprio di fronte a te è dolore, negatività e debolezza, ed è opposizione e lamentele: che esito avranno queste cose? L’annientamento! Non è una questione da poco e non è un gioco. Chi non ha un cuore che teme Dio non può vederlo(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo accettando la verità si può eliminare un’indole corrotta”). Io ero esattamente ciò che la parola di Dio rivelava. Volevo essere un’aquila, non un uccellino, e pensavo che il lavoro agli affari generali mi rendesse un uccellino, una persona indegna di essere coltivata e stimata. Consideravo i leader come aquile. Avevano un potenziale, erano apprezzati e ammirati dagli altri. Vivevo secondo i detti “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso”, “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”, “Ci si dovrebbe sforzare di raggiungere la dignità” e altri veleni satanici del genere. Pensavo che, per vivere una bella vita, le persone dovessero salire sempre più in alto, e che più si ha prestigio e meglio è, altrimenti si vive una vita inutile. Dominata da queste idee sbagliate, non riuscivo a svolgere il mio dovere in maniera concreta e volevo sempre diventare leader per poter essere ammirata. Quando vedevo fratelli e sorelle intorno a me scelti come leader, ero infelice, incapace di accettarlo e opponevo resistenza. Pensavo: “Non sono peggiore di nessun altro. Perché gli altri possono essere leader e io sono bloccata agli affari generali?” Ho iniziato a lamentarmi di Dio, convinta che chi svolge il lavoro agli affari generali non perseguisse la verità, così ho vissuto nella negatività, sono diventata superficiale, ho battuto la fiacca nei miei doveri e il mio lavoro ne ha risentito. Dov’erano la mia lealtà e la mia sottomissione a Dio? Ero troppo ambiziosa! Sapevo che la levatura di ogni persona e i doveri che svolge sono prestabiliti da Dio, compreso il dovere che io svolgevo al momento, quindi dovevo accettarlo e sottomettermi. Ho sempre avuto la sensazione che nessuno mi apprezzasse per il lavoro agli affari generali ed ero infelice, ma questo era dovuto alla mia visione sbagliata sulla ricerca e alla mia incapacità di sottomettermi alla sovranità e alla predeterminazione di Dio. Non ero in grado di sottomettermi alla sovranità e alle disposizioni di Dio, ero negativa e mi lamentavo. In sostanza, mi opponevo, resistevo e mi ribellavo a Dio. Se avessi continuato così, avrei potuto solo finire all’inferno.

Poi, ho letto due passi della parola di Dio: “È un bene se hai un senso del fardello verso il lavoro della chiesa e desiderino esservi coinvolte; ma devi riflettere sul fatto che tu comprenda o meno la verità, se sei in grado di condividere sulla verità per risolvere i problemi, se sai sottometterti veramente all’opera di Dio e se sei capace di svolgere il lavoro della chiesa in modo adeguato, in conformità alle disposizioni lavorative. Se soddisfi questi criteri, ti puoi candidare come leader o lavoratore. Ciò che intendo dire è che le persone devono come minimo avere consapevolezza di sé. Per prima cosa, devi vedere se sei in grado di discernere le persone, se puoi comprendi la verità e agire secondo i principi. Se soddisfi questi requisiti, sei adatto a essere un leader o un lavoratore. Se non sei in grado di valutare te stesso, puoi chiedere alle persone che ti circondano e che ti conoscono o che ti sono vicine. Se tutti dicono che manchi della levatura per essere un leader e che eseguire bene il tuo attuale lavoro è già abbastanza, allora dovresti imparare in fretta a conoscere te stesso. Dal momento che possiedi scarsa levatura, non passare tutto il tempo a desiderare di essere un leader: fai solo quello che puoi, svolgi il tuo dovere con i piedi ben saldi a terra, così da essere sereno. Anche questo è bene. E se sei in grado di essere un leader, se sei veramente dotato di tale levatura e talento, se possiedi capacità lavorativa e hai senso del fardello, allora sei proprio il genere di persona di talento che manca alla casa di Dio e verrai sicuramente promosso e coltivato; ma Dio ha un tempo per tutte le cose. Questo desiderio, il desiderio di essere promosso, non è ambizione, ma devi possedere la levatura e soddisfare i criteri per essere un leader. Se la tua levatura è scarsa eppure non fai altro che desiderare di essere un leader, o di assumerti qualche compito importante, o di essere responsabile del lavoro complessivo, o di fare qualcosa che ti permetta di distinguerti, allora ti dico: questa è ambizione. L’ambizione può portare al disastro, quindi tu dovresti diffidarne. Le persone hanno tutte il desiderio di progredire e sono tutte disposte a lottare per la verità, e questo non è un problema. Alcuni individui possiedono levatura, soddisfano i criteri per essere leader e sono in grado di lottare per la verità, e questo è un bene. Altri non possiedono levatura, quindi dovrebbero attenersi al proprio dovere, svolgendo correttamente il dovere che hanno davanti, secondo i principi e in linea con i requisiti della casa di Dio. È meglio per loro, è più sicuro, più realistico(La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). “Le persone devono avere comprensione e atteggiamento corretti nei confronti della promozione e della coltivazione; in queste cose devono ricercare la verità e non seguire la propria volontà o avere ambizioni e desideri. Se ti ritieni dotato di buona levatura ma la casa di Dio non ti ha mai promosso né ha in programma di coltivarti, non sentirti demoralizzato e non iniziare a lamentarti: concentrati invece sul perseguimento della verità e sullo sforzo in avanti. Quando avrai una certa statura e sarai in grado di svolgere un lavoro reale, il popolo eletto di Dio ti sceglierà come leader in modo naturale. E se senti di possedere scarsa levatura, di non avere alcuna possibilità di essere promosso o coltivato e di non poter realizzare le tue ambizioni, non è forse un bene? Questo ti proteggerà! Dal momento che hai scarsa levatura, se incontri un gruppo di sciocchi pasticcioni che ti sceglie come leader, non finisci per camminare sui carboni ardenti? Sei incapace di svolgere qualsiasi lavoro e i tuoi occhi e la tua mente sono ciechi. Tutto ciò che fai è un intralcio, ogni azione che compi è malvagia. Sarebbe meglio che tu svolgessi bene il lavoro del tuo attuale dovere; almeno non ti procurerai alcuna vergogna, e questo è meglio che essere un falso leader ed essere bersagliato da critiche alle spalle. Come persona devi avere chiara la tua misura, devi avere un po’ di consapevolezza di te stesso; in questo modo saprai evitare di prendere la strada sbagliata e di commettere errori gravi(La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). Leggere le parole di Dio mi ha commossa. Mi ero sempre ritenuta migliore dei miei fratelli e sorelle e volevo essere una leader, ma ero davvero adatta a quel ruolo? Possedevo davvero la levatura necessaria? I leader devono perseguire la verità, possedere capacità lavorative e una buona umanità. Non tutti possono essere leader. Se non si hanno i requisiti per il ruolo e non si sa svolgere lavoro reale, anche se si diventa leader, non lo si resterà a lungo, e alcuni vengono smascherati come falsi leader. In realtà, in passato ero stata leader della chiesa, ma possedevo levatura e capacità lavorative scarse, non sapevo svolgere lavoro reale e non riuscivo a risolvere i problemi e le difficoltà degli altri, danneggiando il loro ingresso nella vita e il lavoro della chiesa, e così alla fine sono stata destituita. In termini di levatura e capacità lavorative, non disponevo dei requisiti per essere leader. Per contro, ero brava negli affari generali, sapevo svolgere del lavoro reale in quell’ambito e non era così stressante. La chiesa assegna il lavoro in base alla levatura e ai punti di forza di ciascuno. Questo permette alle persone di svolgere normalmente la loro funzione e giova al lavoro della chiesa. Ma io non conoscevo il mio valore. Mancavo chiaramente della levatura e dei requisiti per essere leader, eppure mi sentivo talentuosa e superiore agli altri e volevo sempre essere promossa. Quando la leader ha promosso gli altri ma non me, mi sono lamentata del fatto che mi ignorasse, sono diventata superficiale nel mio dovere e ostile e negativa nei confronti di Dio. Ero davvero arrogante e del tutto priva di ragione! Resamene conto, mi sono sentita molto in colpa, sono riuscita a trattare correttamente il mio dovere attuale, ed ero intenzionata a restare al mio posto e a svolgere il mio dovere coi piedi per terra.

Poi, ho ascoltato un inno delle parole di Dio: “Sono soltanto una piccola creatura”:

1  O Dio! Che io abbia o meno prestigio, ora comprendo me stesso. Se il mio prestigio è elevato è grazie alla Tua elevazione, e se è scarso è a causa della Tua decisione. Tutto è nelle Tue mani. Non ho alcuna scelta né alcuna lamentela. Hai decretato che nascessi in questa nazione e tra questa gente, e non devo fare altro che essere del tutto sottomesso al Tuo dominio, perché tutto ricade in ciò che hai decretato.

2  Non penso al prestigio; dopotutto, sono solo un essere creato. Se mi collochi nel pozzo dell’abisso, nello stagno di fuoco e zolfo, non sono nient’altro che un essere creato. Se Ti servi di me, sono un essere creato. Se mi perfezioni, sono ancora un essere creato. Se non mi perfezioni, Ti amerò lo stesso perché non sono null’altro che un essere creato.

3  Non sono altro che un minuscolo essere creato plasmato dal Signore della creazione, solo uno tra tutti gli esseri umani creati. Sei stato Tu che mi hai creato, e ora mi hai posto di nuovo nelle Tue mani per fare di me ciò che desideri. Sono pronto a essere il Tuo strumento e il Tuo complemento perché ogni cosa è come Tu hai decretato. Nessuno può cambiarlo. Tutte le cose e tutti gli eventi sono nelle Tue mani.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Perché non vuoi essere un complemento?”

Riflettere sul testo mi ha illuminato il cuore. Il mio prestigio, alto o basso che fosse, era prestabilito da Dio e, che godessi o meno di prestigio, ero comunque un essere creato. Lo ero sia che il mio prestigio fosse elevato, sia che fosse scarso. La mia essenza non sarebbe mai cambiata. La chiesa mi aveva assegnata agli affari generali, quindi dovevo mantenere la mia posizione, sfruttare i miei punti di forza e svolgere il lavoro al meglio. Questo era il mio obbligo come essere creato. Mi sentivo molto sollevata e ho pregato Dio in silenzio: “Dio, non voglio più essere negativa e oppormi a Te, per via del livello del mio dovere. Indipendentemente dal mio prestigio, voglio solo adempiere sinceramente al dovere di essere creato per soddisfarTi”. Da allora, non ho più opposto resistenza agli ambienti predisposti da Dio. Riflettevo su come compiere bene il mio dovere attuale e svolgevo il mio lavoro in modo concreto. Praticare in questo modo mi ha dato molta sicurezza.

In seguito, riflettendo, ho capito che c’era un’altra ragione per cui odiavo il lavoro agli affari generali, ossia che ne avevo una visione ridicola e assurda. Pensavo che chi si occupava degli affari generali non perseguisse la verità, fosse inferiore e non avesse speranza di salvezza, e che solo le persone promosse a ruoli importanti perseguissero la verità e potessero essere salvate. Ho letto due passi della parola di Dio che affrontano quest’idea fallace. Dio Onnipotente dice: “Nella casa di Dio si parla costantemente di accettare l’incarico ricevuto da Dio e dell’adeguato adempimento del proprio dovere. Come nasce il dovere? In senso lato, nasce in conseguenza dell’opera di gestione di Dio per portare la salvezza all’umanità; in senso più specifico, man mano che l’opera di gestione di Dio si svolge tra gli uomini, emerge un lavoro variegato il quale richiede che le persone collaborino e lo portino a termine. Da qui sono derivate le responsabilità e le missioni che le persone devono compiere, e tali responsabilità e missioni sono i doveri che Dio conferisce all’umanità. Nella casa di Dio, i diversi compiti che richiedono la cooperazione delle persone sono i doveri che esse dovrebbero svolgere. Vi sono pertanto differenze tra i doveri in termini di migliori e peggiori, nobili e umili, o grandi e piccoli? Tali differenze non esistono; purché qualcosa abbia a che fare con l’opera di gestione di Dio, sia un requisito dell’opera della Sua casa, e sia necessario alla diffusione del Vangelo di Dio, allora è dovere di una persona. È questa l’origine e la definizione del dovere. […] Qualunque sia il tuo dovere, è una missione che Dio ti ha assegnato. Talvolta, ti può essere chiesto di custodire o salvaguardare un oggetto importante. Può essere una questione relativamente banale che si può considerare solamente una tua responsabilità, ma è un compito che ti ha assegnato Dio; l’hai accettato da Lui. L’hai accettato dalle mani di Dio ed è il tuo dovere(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). “Non è che le persone entrino in possesso delle verità realtà non appena cominciano a svolgere il loro dovere. L’assolvimento del dovere non è altro che un metodo e un canale da seguire. Nel svolgere il proprio dovere, le persone usano il perseguimento della verità per sperimentare l’opera di Dio, comprendono e accettano gradualmente la verità e poi la praticano. In questo modo, raggiungono uno stato in cui eliminano la loro indole corrotta, si liberano dei vincoli e del dominio da parte dell’indole corrotta di Satana e così giungono a possedere la verità realtà e acquisiscono un’umanità normale. Solo quando possiederai un’umanità normale lo svolgimento del tuo dovere e le tue azioni saranno istruttivi per gli uomini e soddisfacenti per Dio. E solo quando le persone vengono approvate da Dio per lo svolgimento del loro dovere possono considerarsi esseri creati accettabili(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Per guadagnare la verità, si deve imparare dalle persone, dagli eventi e dalle cose vicini”). La parola di Dio ha capovolto la mia visione fallace del dovere. Ho imparato che i doveri derivano dall’opera di gestione della salvezza delle persone da parte di Dio, e non c’è distinzione tra nobili e umili o superiori e inferiori. Di qualunque dovere si tratti, per noi è un obbligo e una responsabilità e dobbiamo fare del loro meglio per compierlo. Se vogliamo che il lavoro della chiesa proceda senza intralci, ci è richiesta la collaborazione in tutti i doveri. Ogni dovere è indispensabile. Prima non capivo la verità. Seguivo le mie idee, pensando che il lavoro degli affari generali fosse di basso livello e che non avessi speranza di ricevere la salvezza. Questo è un vero e proprio fraintendimento di Dio. In realtà, il fatto che una persona possa essere salvata non ha nulla a che fare con il suo status o il suo compito. Non è detto che diventando leader si arrivi a possedere la verità e ad essere salvati. Se si è leader per anni ma non si persegue la verità, non si verrà approvati da Dio. Ho pensato agli anticristi e ai falsi leader che erano stati smascherati. La chiesa li aveva coltivati per doveri importanti, ma essi non avevano perseguito la verità nel compierli. Avevano perseguito la fama e il prestigio, conducono imprese personali, erano stati ostili a Dio, e alla fine erano stati eliminati. Dio è giusto e determina gli esiti delle persone non in base a quanto elevato sia il loro ruolo o il loro prestigio. Ciò che conta di più è che la loro indole di vita cambi e che acquisiscano la verità. Se si crede in Dio per anni, ma non si persegue la verità e la propria indole di vita non cambia, qualunque dovere si compia, alla fine si verrà smascherati ed eliminati. Dio è giusto e non tratta le persone secondo delle preferenze. Questo mi ricorda le parole di Dio: “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”). Il successo nella fede in Dio dipende dalla via che si percorre. Perseguire la verità e svolgere il dovere di un essere creato in modo concreto è la cosa più importante.

L’esperienza di quel periodo mi ha mostrato un po’ più chiaramente la natura della ricerca di fama e prestigio. Perseguire reputazione e prestigio non è la retta via, è resistere a Dio. Niente è più importante che perseguire la verità. Inoltre, mi ha fornito anche un po’ di conoscenza e la visione corretta di me stessa, e ora la mia ambizione a diventare leader è diminuita. Quando sento che alcuni fratelli e sorelle vengono scelti come leader, anche se a volte ancora ferisce i miei sentimenti, grazie alla preghiera e alla ribellione a me stessa, non sono più così vincolata, e nel mio dovere sono in grado di collaborare normalmente con i miei fratelli e sorelle. Lode a Dio!

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