95. Vedere le opere di Dio nella persecuzione
Un giorno di luglio del 2018, a notte fonda, io e una sorella ci trovavamo nella casa dove eravamo ospitate per concludere una discussione di lavoro e stavamo per andare a letto, quando all’improvviso abbiamo sentito rumoreggiare alla porta e l’abbaiare di un cane: questo mi ha messa un po’ in agitazione. In quel momento, sette o otto agenti di polizia hanno fatto irruzione nella camera da letto e ci hanno ammanettato le mani dietro la schiena. Senza mostrare alcun documento, hanno iniziato a mettere a soqquadro la casa per perquisirla. Alla fine, hanno trovato oltre 7.000 yuan in contanti e una ricevuta per 350.000 yuan di denaro della chiesa. Ero spaventata: avendo trovato la ricevuta, la polizia ci avrebbe sicuramente chiesto dove si trovasse il denaro. Non sapevo come mi avrebbero torturata o se mi avrebbero picchiata a morte. Ho subito recitato una preghiera nel mio cuore, chiedendo a Dio di darmi forza e di proteggermi, affinché non diventassi un giuda e non Lo tradissi. Poi mi è venuto in mente un inno, “Testimonianza di vita”: “Un giorno sarò catturato e perseguitato per essere testimone di Dio. Questa sofferenza è per amore della giustizia, che è nel mio cuore. Se la mia vita sparirà come una scintilla, sarò ancora orgoglioso di seguire Cristo e testimoniarLo in questa vita” (Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi). È vero. Avere fede è una cosa giusta; quindi, qualsiasi brutale tortura avessi dovuto affrontare, sarebbe stata una sofferenza in nome della giustizia. Non potevo essere timorosa né pavida: dovevo superare tutto affidandomi a Dio. A questo pensiero, mi sono a poco a poco calmata.
Quel pomeriggio, la polizia ci ha portate in un albergo per interrogarci separatamente. Un agente di nome Liu mi ha gridato: “Avanti, di’ la verità su queste questioni religiose! Cosa riguarda quella ricevuta di 350.000 yuan?” Ho pensato: “Quel denaro appartiene alla chiesa, non ha nulla a che fare con loro. Perché dovrei dire loro qualcosa?” Così ho taciuto. Poi l’agente Liu mi ha schiaffeggiata con rabbia, facendomi bruciare il viso dal dolore. Ha premuto molto forte sui punti di pressione intorno al mio collo, ma io ho stretto i denti per il dolore e non ho detto una parola. Poi si è rivolto a me un agente corpulento: “Vieni, ti aiuto a fare un po’ di esercizio”. Mi ha afferrata per i capelli e mi ha strattonata su e giù, facendomi fare dei piegamenti sulle gambe. Dopo averne ripetuti cinquanta o sessanta, mi faceva male il cuoio capelluto e i capelli erano stati strappati dappertutto. Poi, hanno preso una sedia e l’hanno posizionata dietro di me al contrario, facendone aderire il retro alla mia schiena. Hanno fatto passare le mie braccia ammanettate attraverso una fessura dello schienale, in modo che poggiassero sul sedile. Io ero seduta a terra con le gambe distese davanti a me. Continuavano a chiedermi informazioni sui 350.000 yuan; quando hanno visto che non avrei parlato, hanno ripreso a torturarmi. Dopo un po’, avevo le articolazioni delle spalle terribilmente doloranti per lo sforzo e la schiena come spezzata. I ganci delle manette scavavano in profondità nella mia carne. Tutta tremante per il dolore e sudando senza sosta, mi sentivo sul punto di cedere. Continuavo a pregare nel mio cuore, chiedendo a Dio di darmi forza e di vegliare su di me perché potessi resistere. In quel momento, mi è venuto in mente un passo delle Parole di Dio: “Quando affronti la sofferenza, devi essere in grado di mettere da parte la preoccupazione per la carne e di non esprimere lamentele verso Dio. Quando Dio Si nasconde a te, devi essere capace di avere la fede di seguirLo, di conservare il tuo amore di prima senza lasciare che vacilli o si estingua. Qualunque cosa Dio faccia, devi sottometterti al Suo disegno ed essere più disposto a maledire la tua carne che a lamentarti di Lui. Nell’affrontare le prove devi soddisfare Dio, per quanto tu possa piangere amaramente o sia riluttante a separarti da un oggetto amato. Solo questo è vero amore e fede autentica” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Grazie alle Sue Parole, sapevo che Dio stava permettendo a Satana di perseguitarmi per perfezionare la mia fede e il mio amore, e per vedere se ero in grado di rimanere salda nella mia testimonianza e di soddisfare Dio nella sofferenza. Satana mi tormentava fisicamente per indurmi a tradire Dio, e io non potevo cedere. Una volta compresa l’intenzione di Dio, ho acquisito forza interiore e, senza rendermene conto, ho trovato la forza di resistere al dolore.
Il giorno seguente, la polizia ha ripreso a chiedermi dei soldi della chiesa. Insistevo col tacere, così un agente ha estratto un flacone di lacrimogeno, un liquido che ti fa piangere. Me l’ha agitato davanti, dicendo: “Se ti spruzzano questa roba in faccia, occhi e naso non smettono più di lacrimarti. Fa un male cane. La useremo su di te se ti ostini a non voler parlare”. L’agente Liu ha detto, infuriato: “Usate l’acqua al peperoncino su di lei: così impara!” Poi hanno portato una sedia della tigre e mi hanno minacciata, dicendo: “Se non parli, ti mettiamo su questa e ti fulminiamo a morte!” Questo mi ha davvero spaventata: se davvero mi avessero torturata in quel modo, sarei stata in grado di sopportarlo? Poi mi sono venute in mente le Parole di Dio: “Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). Le Parole di Dio mi hanno aiutata a calmarmi. Era vero, non stavo affrontando quell’oppressione e quelle avversità da sola: c’era Dio al mio fianco, a proteggermi. Comunque la polizia mi torturasse, Dio mi avrebbe guidata e aiutata a superare quel momento difficile. Con Dio al mio fianco, non avevo nulla da temere. Vedendo che continuavo a tacere, gli agenti hanno preso il lacrimogeno e un sacchetto di plastica e mi hanno trascinata in bagno. Ho intuito che stavano per mettermi il sacchetto di plastica in testa, così, prima che lo facessero, ho inalato una grossa boccata d’aria e ho trattenuto il respiro. Circa 40 secondi dopo, hanno tolto il sacchetto e mi hanno immediatamente spruzzato il lacrimogeno sul viso. Poiché ero ancora in apnea, non mi ha tolto il respiro. I due agenti invece ne hanno inalato un po’ e hanno iniziato a tossire. Quindi mi hanno rimesso il sacchetto di plastica in testa, questa volta per circa un minuto. Quando hanno spruzzato di nuovo il lacrimogeno, l’effetto è stato ancora più forte della prima volta. Sorprendentemente, però, ho solo avvertito una sensazione di bruciore al collo e al viso: non ho subìto altri effetti. Agli agenti non è rimasta altra scelta che riportarmi nella stanza. Ero profondamente commossa. Avevo davvero assistito all’opera di Dio e sentivo che Egli era al mio fianco per aiutarmi. Poi mi hanno dato degli schiaffi sul viso e hanno premuto sui miei punti di pressione. Mi hanno obbligata a fare altri piegamenti tirandomi per i capelli e mi hanno di nuovo bloccato le braccia contro il sedile della sedia. Mi hanno torturata in questo modo senza sosta, ma io ho resistito continuando a pregare.
A mezzogiorno del quarto giorno, vedendo che ancora non dicevo nulla, l’agente Liu mi ha dato un forte pizzicotto sul mento, dicendo con cattiveria: “In casi come il tuo, non c’è limite di tempo per gli interrogatori. Il governo nazionale ha decretato che voi tutti siate uccisi, rinchiusi o costretti a pentirvi. Abbiamo tutto il tempo necessario. Se non apri la bocca, oggi pomeriggio te la faremo vedere davvero!” Il mio cuore ha preso a battere forte, poiché non sapevo che tipo di tortura avessero in serbo per me. Ero sempre più agitata. Pregavo Dio in silenzio e senza sosta, chiedendoGli di darmi fede e forza. Poi, ho rammentato le Sue Parole: “Sotto la guida della Mia luce spezzerete certamente la stretta delle forze dell’oscurità. Nel mezzo delle tenebre, sicuramente non perderete la guida della Mia luce. Sarete di certo i padroni di tutto il creato. Sarete senz’altro vincitori davanti a Satana. Alla caduta del regno del gran dragone rosso, sicuramente vi leverete tra le innumerevoli moltitudini come prova della Mia vittoria. Rimarrete senza dubbio saldi e incrollabili nella terra di Sinim. Per le sofferenze che sopportate, erediterete le Mie benedizioni e irradierete la Mia gloria nell’intero universo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 19”). Le Parole di Dio mi hanno dato forza. Dio perfezionerà un gruppo di vincitori nel mezzo della feroce persecuzione del gran dragone rosso e, indipendentemente dal dolore e dalle difficoltà che dovranno affrontare, questi vincitori saranno in grado di sottomettersi a Dio e di esserGli devoti, fino alla fine. Per quanto brutale sia, anche il gran dragone rosso è nelle mani di Dio; sta solo rendendo un servizio a Dio nel processo di perfezionamento del Suo popolo eletto. A qualunque orribile tortura la polizia mi sottoponesse, dovevo soltanto affidarmi sinceramente a Dio e confidare che Egli mi avrebbe condotta a trionfare sulla persecuzione di Satana. Grazie alla guida delle Parole di Dio, la mia agitazione e la mia paura si sono attenuate.
Quel pomeriggio, la polizia ha ripreso a torturarmi. L’agente Liu mi ha schiaffeggiata senza sosta, facendomi fischiare le orecchie. Mi ha afferrato i capelli sulle tempie e li ha strattonati avanti e indietro, poi mi ha premuto molto forte i punti di pressione intorno al collo, alle orecchie e alle clavicole. Sudavo per il dolore. Un altro agente mi ha afferrata per i capelli e mi ha costretta a fare come minimo 90 piegamenti. Non avrei mai immaginato di poter resistere così tanto, eppure non avevo nemmeno le gambe intorpidite. L’agente Liu premeva con forza sui miei punti di pressione lungo il collo ma, sebbene all’inizio mi facesse male, pian piano sono stata in grado di sopportarlo. Esasperato, mi ha detto: “Sei di costituzione robusta!” Quando l’ha detto, ho ringraziato Dio più e più volte. Non è che avessi una costituzione robusta: in realtà era tutto dovuto alla protezione di Dio. Poi mi hanno di nuovo messo le braccia sul sedile della sedia. Non so quanto tempo è passato, ma il dolore alle braccia è divenuto insopportabile e tremavo senza sosta in tutto il corpo. In quel momento, l’agente Liu mi ha premuto un piede sulla faccia, impedendomi di muovermi. Mi ha sollevato il viso con il piede, mi ha infilato la scarpa in bocca e mi ha detto: “Se continui a rifiutarti di parlare, mi tolgo i calzini e te li infilo in bocca. E i miei piedi hanno un odore terribile”. Il suo ghigno maligno mi ha fatta infuriare. Ero semplicemente una credente, non avevo fatto nulla di illegale, eppure quella banda di demoni mi stava torturando e si prendeva gioco di me. Li odiavo con ogni fibra del mio essere. Pregavo Dio in silenzio e senza sosta, chiedendoGli di darmi la forza e di vegliare su di me affinché fossi in grado di resistere. A poco a poco, il dolore alle braccia si è attenuato e sono riuscita lentamente a sedermi sul pavimento. Ero incredibilmente commossa: avevo sperimentato ancora una volta la misericordia che Dio aveva per me. Gli ero così grata che non riuscivo a trattenere le lacrime. In seguito, vedendo che non avrebbero ottenuto da me alcuna informazione in merito al denaro, hanno tentato di costringermi a firmare una lettera di pentimento. Mi hanno detto che se non l’avessi fatto sarei finita in prigione e mi hanno minacciata: “Il tormento che affronterai in prigione è davvero terribile. Dovrai lavorare ogni giorno, sarai picchiata e rimproverata, e ti daranno del cibo neppure adatto agli esseri umani. A quel punto, sarà troppo tardi per qualsiasi rimpianto! È meglio che ci pensi bene. Sei ancora in tempo per firmare”. Mi sono detta: “La mia fede non infrange nessuna legge, quindi non firmerò la loro lettera. Farlo significherebbe tradire e svergognare Dio. Per quanto dura possa essere la prigione, sono pronta ad affidarmi a Dio e a tenere duro”. Così, ho risposto: “Non firmerò”. Furiosi, mi hanno detto: “Bene! Se vuoi soffrire, fallo pure”, e se ne sono andati via.
All’inizio di agosto, sono stata trasferita alle autorità locali di pubblica sicurezza della mia città. La polizia mi ha portata direttamente in un hotel per interrogarmi. Ricordo che c’erano sei agenti, divisi in coppie, che mi controllavano a turno e facevano in modo che non riuscissi a dormire. Lo chiamano “sfinire l’aquila”: consiste nel privare le persone del sonno per lunghi periodi di tempo così da abbatterle nello spirito, per poi interrogarle ed estorcere loro una confessione quando sono in stato confusionale. È una forma di tortura comunemente usata dalla polizia. All’inizio cercavano soprattutto di farmi il lavaggio del cervello, parlandomi di ateismo ed evoluzione e raccontandomi ogni sorta di eresie e falsità che negavano e contrastavano Dio. A volte mi facevano vedere dei video che bestemmiavano Dio e diffamavano la Chiesa di Dio Onnipotente: era davvero nauseante. All’inizio controbattevo, ma poi ho capito che erano demoni avversi a Dio, Suoi nemici, e che qualunque cosa dicessi sarebbe stata solo fiato sprecato. Così ho cominciato a ignorarli. Uno degli agenti mi ha portato una cosa da leggere in cui non si faceva altro che bestemmiare Dio. Quando mi sono rifiutata, mi ha assestato un forte schiaffo e mi ha minacciata con un sorriso maligno: “Se non leggi, ti toglieremo tutti i vestiti e ti attaccheremo queste bestemmie su tutto il corpo”. Detestavo profondamente quei demoni, che usavano una tattica così vile e laida per costringermi a tradire Dio. Ma io ero determinata, e ho giurato sulla mia vita che non avrei mai bestemmiato Dio. Ho girato il viso dall’altra parte e li ho ignorati. Mentre ero lì dentro, non appena iniziavo ad appisolarmi, un agente gridava: “Non si dorme!” In quei momenti, dicevo una preghiera nel mio cuore, recitavo in silenzio alcune Parole di Dio o cantavo un inno tra me e me, e senza rendermene conto smettevo del tutto di avere sonno. Più passava il tempo e più avevo energia; i poliziotti, invece, stavano raggiungendo il loro punto di rottura: alcuni di loro si sono addirittura ammalati. In questo modo, ho superato otto giorni di “sfinimento dell’aquila” affidandomi alle Parole di Dio. Ero davvero commossa. Da sola, non avrei mai avuto alcuna energia, dopo tanti giorni senza dormire. Sapevo che era tutta opera di Dio e Gli ero così grata per la Sua protezione. Questo ha anche rafforzato la mia fiducia nel fatto che avrei potuto mantenere salda la mia testimonianza a Dio in qualsiasi ulteriore interrogatorio. Vedendo che continuavo a tacere, uno di loro mi ha schiaffeggiata con rabbia, mi ha fatta alzare dalla sedia, mi ha afferrata per i capelli e mi ha sbattuta contro il pavimento e il muro. Poi mi ha afferrata saldamente e ha premuto con forza il suo piede sulla mia gamba sinistra in modo che non potessi muovermi, mentre un altro agente mi prendeva a calci la destra, costringendomi a divaricarle a circa 120 gradi. Ho gridato per il dolore. Mi hanno lasciata andare dopo un minuto intero e uno di loro mi ha minacciata: “Se continui a tacere, ti spogliamo, ti appendiamo al soffitto e ti picchiamo a sangue! In Cina, credere in Dio è un crimine politico. In passato saresti stata giustiziata dal plotone di esecuzione, ma ora possiamo trattarti come una bestia. Possiamo farti tutto quello che vogliamo!” Le sue parole mi hanno fatta infuriare, ma ero anche piuttosto preoccupata. Non sapevo come quei demoni mi avrebbero ancora torturata e umiliata. E se davvero mi avessero tolto tutti i vestiti e mi avessero lasciata appesa? In preda al dolore, pregavo Dio incessantemente, chiedendoGli di darmi forza e di proteggermi affinché riuscissi a resistere. Dopo aver pregato, mi sono ricordata di un inno, “Il Regno”:
…………
2 … Dio è il mio sostegno, che timore c’è? Offro la mia vita per combattere Satana. Dio ci eleva, lasciamo tutto alle spalle e lottiamo per render testimonianza a Cristo. Dio compirà la Sua volontà su tutta la terra. Preparerò il mio amore e la mia lealtà e li donerò a Dio. Accoglierò con gioia il ritorno di Dio quando discenderà nella gloria, Lo incontrerò di nuovo quando si realizzerà il Regno di Cristo.
3 … Dalle avversità giungono molti soldati vittoriosi. Noi lo siamo con Dio e diventiamo i Suoi testimoni. Il giorno in cui Dio otterrà la gloria, essa giungerà con forza irresistibile. Tutti affluiscono a questa montagna, camminando nella luce di Dio. L’incomparabile splendore del Regno deve manifestarsi in tutto il mondo…
Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi
Quest’inno è stato davvero toccante. Sperimentare tali oppressioni e avversità nella mia fede e avere la possibilità di testimoniare di Dio davanti a Satana era un onore per me. Ho pensato a quando il Signore Gesù compì la Sua opera; gli apostoli e i discepoli furono perseguitati nello sforzo di diffondere il Suo Vangelo. Alcuni vennero lapidati, ad altri furono strappati via i quattro arti, ma tutti resero a Dio una risonante testimonianza, trionfando su Satana. Negli ultimi giorni, Dio Si è fatto carne ed è venuto a compiere la Sua opera, per salvare completamente l’umanità dal peccato e condurci a una meravigliosa destinazione. Ma il Partito Comunista è un partito malvagio che si oppone a Dio e Lo odia. Non permette alle persone di avere fede e di adorare Dio, reprime e perseguita ferocemente i cristiani. Tanti fratelli e sorelle hanno subìto spietate torture, dopo essere stati arrestati, ma affidandosi a Dio sono stati in grado di rendere una meravigliosa testimonianza. Sapevo di dover seguire il loro esempio, di non poter temere le sofferenze fisiche e le umiliazioni, di dover invece rimanere salda e svergognare Satana.
La polizia ha ripreso l’interrogatorio qualche giorno dopo, cercando di costringermi a vendere fratelli e sorelle, a parlare dei soldi della chiesa. Non ho aperto bocca, così mi hanno fatta sedere con la schiena appoggiata al muro e mi hanno costretta a divaricare le gambe. Un agente mi premeva la sinistra contro il muro e mi teneva le braccia in modo che non potessi muovermi, mentre un altro mi prendeva violentemente a calci la destra per spingerla contro il muro dal lato opposto. Ero attraversata da dolori lancinanti. Mi hanno torturata ininterrottamente dalle 20 alle 23. Non ricordo quante volte hanno ripetuto quella procedura. Alla fine, mi hanno messo la gamba destra contro il muro a 180 gradi mentre ero accasciata sul pavimento, completamente priva di forze. Quando si è fatto giorno, ho visto che avevo entrambe le gambe estremamente gonfie e violacee. L’interno della coscia destra, in particolare, era completamente livido e anche alzarmi per andare in bagno era incredibilmente faticoso. Qualcuno doveva aiutarmi a sedermi sul water. Cercando di spaventarmi, un agente mi ha detto: “Con le gambe ridotte così, se continuiamo a torturarti, il dolore sarà il doppio di ieri. Ogni volta farà più male. Confessa e basta!” Vedendo che continuavo a tacere, un altro agente mi ha tirato ferocemente le gambe per costringermi a divaricarle, e ho provato una fitta acuta quando l’angolo ha superato i 90 gradi. Ho gridato: era insopportabile. Lui mi ha detto: “Solo fino a quel punto e fa già così male? Sarò franco con te. Questa tortura è usata soprattutto per le agenti speciali. Il tuo corpo è in grado di sopportarla? Riflettici bene”. Un altro agente corpulento mi ha detto: “Le persone che ho interrogato in passato erano tutti assassini. Alla fine hanno tutti confessato, invocando in lacrime la mamma e il papà. Erano pronti a morire, pur di non dover sopportare una tale sofferenza”. Le sue parole mi hanno terrorizzata. I criminali preferivano la morte alla sua punizione: doveva essere una tortura orribile! Il pensiero di essere torturata al punto di preferire la morte mi ha dato le palpitazioni. Pregavo Dio in silenzio e senza sosta. Proprio allora, ho ricordato una cosa che ha detto il Signore Gesù: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto Colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna” (Matteo 10:28). E le Parole di Dio Onnipotente dicono: “Quando gli esseri umani sono pronti a sacrificare la propria vita, tutto diventa insignificante e nessuno può avere la meglio su di loro. Che cosa potrebbe essere più importante della vita? Perciò Satana diviene incapace di agire ulteriormente negli esseri umani, non c’è più nulla che possa fare all’uomo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 36”). Le Parole di Dio mi hanno dato forza. La polizia poteva anche torturarmi brutalmente, ma poteva solo privarmi della mia esistenza carnale. Non potevano toccare la mia anima. Se avessi tradito Dio perché temevo le difficoltà fisiche, mi sarei trascinata in un’esistenza ignobile come Giuda, e alla fine la mia anima, il mio spirito e il mio corpo sarebbero stati tutti puniti. Satana stava usando la mia debolezza carnale per indurmi a tradire Dio, e io non potevo cadere nei suoi tranelli. Comunque la polizia mi torturasse, ero determinata a rimanere salda nella mia testimonianza e a umiliare Satana, anche se fossi stata picchiata a morte.
Nei giorni successivi, hanno continuato a interrogarmi, minacciando di nuovo di farmi divaricare le gambe in quel modo. Mi hanno detto che mi avrebbero portata in una camera di tortura e che avrebbero usato su di me sistemi crudeli di ogni tipo, e che non si sarebbero fermati finché non avessi fornito loro informazioni sulla chiesa. Ho ricordato il dolore che avevo provato con quel metodo: era come se le gambe mi venissero strappate con forza dal corpo. Non volevo mai più sopportare quel dolore atroce. Ho pensato che avrei preferito morire piuttosto che subire di nuovo quell’orribile tortura. Ho iniziato uno sciopero della fame, rifiutando diversi pasti consecutivi. Gli agenti mi urlavano contro, furiosi, dicendo che mi avrebbero fatto mangiare a forza, se mi fossi rifiutata di farlo. Perplessa, ho finalmente capito che dovevo ricercare l’intenzione di Dio. In quel momento, ho pensato alle Sue Parole: “La sofferenza di alcune persone raggiunge un livello estremo e i loro pensieri si rivolgono alla morte. Questo non è vero amore per Dio; questa gente è vigliacca, non ha la perseveranza, è debole e incapace! […] Perciò, negli ultimi giorni dovete rendere testimonianza a Dio. Per quanto sia grande la vostra sofferenza, dovreste camminare fino alla fine, e anche al vostro ultimo respiro, dovete ancora essere fedeli a Dio e alla Sua mercé; solo questo è vero amore per Lui e una testimonianza forte e clamorosa” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solamente affrontando prove dolorose puoi conoscere l’adorabilità di Dio”). Dalle Parole di Dio, ho capito che era da codardi desiderare di morire per paura della sofferenza fisica. In quel modo, non solo non avrei reso gloria a Dio, ma sarei diventata lo zimbello di Satana. Dio sperava che Lo testimoniassi davanti a Satana, che Gli rimanessi devota fino all’ultimo respiro e che non cedessi mai a Satana. Questa era una testimonianza forte con cui reagire a Satana. Una volta capita l’intenzione di Dio, ho smesso di rifiutare il cibo. Ma pensando alla prospettiva di subire ulteriori torture per mano della polizia, senza sapere quando tutto sarebbe finito, sentivo una certa debolezza nel cuore. Poi, mi sono ricordata di un inno: “Emulate il Signore Gesù”: “In cammino verso Gerusalemme, Gesù era in agonia, come se il Suo cuore fosse stato trafitto da un coltello, e ciononostante non ebbe la minima intenzione di rimangiarSi la parola data; c’era sempre una forza potente che Lo obbligava ad andare avanti verso il luogo della Sua crocifissione. Infine, Egli venne inchiodato alla croce e assunse le sembianze della carne peccatrice, completando l’opera di redenzione del genere umano. Si liberò dalle catene della morte e degli inferi. Davanti a Lui la morte, l’inferno e l’Ade persero il loro potere e furono sconfitti da Lui” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come servire Dio conformemente alle Sue intenzioni”). Riflettere sulle Parole di Dio mi ha fatto pensare a quando il Signore Gesù stava ultimando la Sua opera di redenzione dell’umanità: venne frustato dai soldati romani, dovette indossare una corona di spine e fu condotto passo dopo passo, agonizzante, sul luogo della sua crocifissione. Alla fine, versò fino all’ultima goccia di sangue sulla croce, sopportando un dolore inimmaginabile. Per salvarci, Dio ha rinunciato alla propria vita senza esitare: l’amore di Dio è così grande! Mentre io, di fronte a orribili torture a cui non potevo sfuggire, non volevo più soffrire. Ho perso la determinazione a testimoniare Dio. Mi sembrava davvero vergognoso. Dio era stato capace di sacrificare la Sua vita per noi, quindi perché io non sapevo offrire me stessa per ripagare il Suo amore? Percependo l’amore di Dio, ho iniziato a piangere senza sosta. Ho pregato in silenzio: “Dio, non importa come e quanto a lungo dovrò soffrire: voglio rimanere salda nella mia testimonianza!”
Quella sera, alzandomi da terra, ho percepito un’energia diffusa in tutto il corpo e mi sentivo molto meglio. Uno dei poliziotti ha ripreso a interrogarmi per ottenere informazioni sulla chiesa. Gli ho risposto risolutamente: “Non dirò nulla”. Infuriato, se n’è andato sbattendo la porta. Non molto tempo dopo, hanno portato una sedia da interrogatorio nuova di zecca, mi ci hanno ammanettata e mi hanno detto che il giorno dopo mi aspettava qualcosa di terribile. A tarda sera, ho notato che entrambi gli agenti che mi sorvegliavano si erano addormentati, così ho deciso di provare a liberarmi dalle manette. Sorprendentemente, erano piuttosto lente e le mie mani sono subito scivolate fuori. Ho pregato nel mio cuore: “Dio, sei Tu che mi stai aprendo una via d’uscita? Non ho idea di cosa ci sia fuori da questa stanza o di dove possa scappare. Mi metto nelle Tue mani: Ti prego, guidami!” Dopo aver pregato, mi sono alzata dalla sedia da interrogatorio e mi sono avvicinata alla porta. L’ho aperta lentamente e sono corsa verso l’ingresso dell’hotel. Con mia sorpresa, anche le guardie alla porta erano addormentate con la testa su un tavolo, così sono uscita dall’albergo indisturbata e mi sono diretta verso un vicolo. Le mie gambe erano piene di ferite gravi ma in quel momento, incredibilmente, non sentivo alcun dolore. Ho preso a correre per mettermi in salvo. Ero davvero agitata, avevo paura che la polizia mi raggiungesse e mi riportasse indietro. Non sapevo dove andare e non osavo recarmi da fratelli o sorelle, per paura di metterli in pericolo. Mi sono ricordata di una casa che la mia famiglia aveva comprato di recente e che probabilmente la polizia non conosceva ancora. Intenzionata a nascondermi lì per un po’, ho corso velocemente in quella direzione. Poco dopo il mio arrivo, è rientrata mia madre. Mi ha detto nervosamente: “La polizia è in giro con la tua foto e chiede di te dappertutto. Non puoi restare qui, devi andartene subito”. Questo mi ha messa molto in agitazione e il mio cuore batteva forte. Mi sono immediatamente inginocchiata in preghiera: “Dio, non so dove andare. Ti prego, guidami. Non so se riuscirò a portare a termine questa fuga, ma metto tutto nelle Tue mani, lascio tutto alle Tue disposizioni. Se non riuscirò a fuggire, sono pronta a rinunciare alla mia vita, pur di rimanere salda nella mia testimonianza”. Dopo aver pregato, mi sono gradualmente calmata. Poi, mio padre mi ha portata fuori con il suo scooter elettrico. Proprio quando ci stavamo avvicinando al cancello posteriore del complesso residenziale, ho visto poco distanti gli agenti che mi avevano interrogata: facevano domande ai passanti con una foto in mano. Il cuore mi è saltato in gola e ho preso a sudare su tutto il corpo. Mentre non guardavano nella mia direzione, sono scesa dallo scooter e mi sono nascosta in un edificio vicino. Mio padre ha proseguito, tentando di sembrare calmo. Pregavo Dio incessantemente, chiedendoGli di guidarmi. Mio padre è tornato a prendermi poco dopo, dicendomi che la polizia se n’era andata. Non c’era nessuno a sorvegliare il cancello posteriore del complesso residenziale, così ne ho approfittato per sgattaiolare fuori. Dopo diversi imprevisti, con l’aiuto di fratelli e sorelle, sono riuscita a nascondermi in un posto sicuro.
Tempo dopo, ho saputo che quello stesso giorno, poco dopo che avevo lasciato casa dei miei genitori, molte auto della polizia erano arrivate e avevano circondato il complesso residenziale. Avevano passato giorni a cercare di porta in porta. Dopo aver trovato la casa dei miei, l’avevano messa sottosopra e avevano portato mio padre alla stazione di polizia per interrogarlo sui miei spostamenti. Non solo: avevano anche installato una telecamera ad alta definizione nel palazzo proprio di fronte a quello dei miei genitori. La polizia ha fatto anche una perquisizione approfondita a casa di mia nonna per trovarmi. Quando un’anziana vicina ha detto qualcosa a bassa voce a qualcuno che le stava accanto, gli agenti le hanno ordinato di consegnarmi, poi l’hanno portata alla stazione di polizia e l’hanno tenuta lì per tutta la notte. Hanno trattenuto anche mia zia e l’hanno interrogata su dove mi trovassi. Tutti i miei parenti erano tenuti sotto sorveglianza dalla polizia. Venire a sapere tutto questo mi ha fatta infuriare. Il Partito Comunista è davvero folle: non infrangevo alcuna legge con la mia fede, eppure non si fermavano davanti a nulla nel tentativo di arrestarmi. Mi sono ricordata delle Parole di Dio: “Antenati dei tempi antichi? Amati condottieri? Si oppongono tutti a Dio! La loro intromissione ha lasciato tutto ciò che è sotto il cielo in uno stato di tenebra e caos! Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato! […] Migliaia di anni di odio sono concentrati nel cuore, che reca impressi millenni di peccaminosità: come può questo non ispirare avversione? Vendicate Dio, estinguete del tutto il Suo nemico, non permettetegli più di scorrazzare liberamente, né di dominare come un tiranno! Adesso è il momento: l’uomo da tempo ha chiamato a raccolta tutte le sue forze, ha dedicato tutti i suoi sforzi, pagato il prezzo più alto per questo, per fare a brandelli l’odioso volto di questo diavolo e permettere che la gente accecata e assoggettata a ogni genere di sofferenza e avversità si risollevi dalle sofferenze e si ribelli a questo vecchio diavolo malvagio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). Dio Si è incarnato negli ultimi giorni e sta esprimendo le verità per salvare l’umanità. Ci ha portato il Vangelo affinché siamo salvati ed entriamo nel Regno dei Cieli, ma il Partito Comunista non permette alle persone di avere fede e di seguire Dio. Arresta e perseguita ferocemente i cristiani, ci tortura crudelmente, ci condanna alla reclusione, arriva persino a mutilarci e a ucciderci. Il Partito Comunista è un demone malvagio degli inferi! Più la sua oppressione si inasprisce, più chiaramente vedo la sua essenza demoniaca e più lo odio e mi ribello dal profondo del cuore. Giuro sulla mia vita di continuare a seguire Dio.
Questa esperienza di arresto e di persecuzione mi ha mostrato l’onnipotenza di Dio e le Sue opere meravigliose. Quando ero in piena crisi, Dio ha vegliato su di me affinché potessi trionfare sulla crudeltà di Satana. E anche le Sue Parole mi hanno ripetutamente dato forza e fede. Ho davvero sperimentato il potere e l’autorità delle Parole di Dio e ho percepito il Suo amore e la Sua protezione nei miei confronti. Sono grata a Dio e Gli rendo lode dal profondo del cuore!