3. Rimanere fedele al mio dovere nelle avversità
Nel 2016, svolgevo nella chiesa il dovere di diacono dell’irrigazione. All’epoca la leader della chiesa, oppressa da un anticristo, viveva nella negatività. Ha perso l’opera dello Spirito Santo ed è stata destituita. La mia superiore mi ha dato istruzioni, dicendo che l’anticristo nella chiesa non era stato esposto completamente e che gli altri non avevano ancora discernimento, quindi sperava che potessi lavorare con sorella Yang Yue e assumere una serie di lavori della chiesa. In seguito, dato che non godevo di ottima salute e non avevo la forza né l’energia, la chiesa mi avrebbe assegnato un altro dovere. Ma, prima che il passaggio venisse effettuato, è accaduto qualcosa. Allora, la leader superiore mi ha fissato una riunione con alcune altre sorelle. Come sempre, sono arrivata puntuale a casa dell’ospite ma, con mia sorpresa, ho aspettato a lungo e non è arrivato nessuno. Così sono andata a cercare Yang Yue a casa sua. Ho continuato a bussare, ma non ho ricevuto risposta. Mi sentivo un po’ a disagio, temevo che fosse stata arrestata. Inaspettatamente, due giorni dopo, Chen Hui mi ha detto che quel giorno la polizia aveva arrestato Yang Yue e due leader superiori e messo sottosopra tutta la sua casa. Sapevo di star affrontando una prova e un raffinamento da parte di Dio, ma la terribile notizia mi ha resa comunque molto nervosa. Ho pensato a quando quel giorno ero andata a casa di Yang Yue e avevo bussato alla sua porta: per fortuna avevo la protezione di Dio e non mi ero imbattuta nella polizia, altrimenti non sarei sfuggita alle loro grinfie. C’era mancato poco!
In seguito, ho sentito parlare di quell’arresto in giro per la città e ho scoperto che si trattava di un’operazione a livello nazionale. Molti agenti di polizia armati di tutto punto erano stati mobilitati e stavano facendo controlli a tappeto in tutta la città, arrestando follemente il popolo eletto di Dio. C’erano striscioni in ogni strada e vicolo e ogni sorta di propaganda negativa sui muri. Una sensazione di panico pervadeva tutta la città. Ho pensato a quanti fratelli e sorelle occupati a svolgere dei doveri erano stati arrestati, e che tutte le case ospitanti coinvolte avrebbero potuto essere perquisite e che i beni della chiesa avrebbero potuto essere sequestrati dal gran dragone rosso in qualsiasi momento; dovevo quindi affrettarmi a far trasferire in un luogo sicuro i beni della chiesa e i fratelli e le sorelle coinvolti, ma la polizia stava ancora pattugliando e sorvegliando. Cosa si poteva fare? Ero in preda al panico. Quando sono tornata a casa, mia figlia col cellulare in mano ha detto: “Mamma, stai attenta e non uscire per un paio di giorni. Uno dei miei clienti della pubblica sicurezza mi ha inviato un video in cui si dice che hanno già arrestato più di 70 credenti e che stanno ancora cercando”. Questo mi ha spaventata ancora di più e mi ha messa davvero in ansa. Pensavo a come io e Yang Yue avevamo sempre lavorato insieme. Anch’io andavo spesso a casa sua, e ora che era stata arrestata mi chiedevo se la polizia mi avrebbe trovata attraverso la sorveglianza. Se mi avevano già scoperta, tornando a fare il mio dovere non mi sarei messa sulla linea di tiro? Avevo già una malattia professionale dovuta al mio lavoro ed ero molto fragile. Se davvero mi avessero arrestata, non sapevo quanti pestaggi avrei potuto sopportare. Se la polizia avesse cercato di torturarmi per ottenere una confessione e mi avesse picchiata a morte, avrei perso la mia possibilità di salvezza? La mia mente continuava a tornare ai video di fratelli e sorelle torturati, e mi sentivo sempre più a disagio quando ci pensavo. Sudavo freddo, interamente paralizzata e priva di forze, incapace di calmarmi. Ho pensato che avrei dovuto fuggire subito dal pericolo, nascondermi e andare via da lì. Ma poi ho considerato la situazione della chiesa, con tutto il lavoro di sgombero da fare, e che, dal momento che Yang Yue era stata arrestata, dovevo occuparmi del lavoro della chiesa. Dovevo dire a chi era in pericolo di nascondersi e trasferire subito i libri delle parole di Dio. Era una responsabilità enorme. Se non avessi svolto bene quel lavoro, il lavoro della casa di Dio avrebbe subito ancora più danni. Potevo cavarmela se i miei beni fossero andati perduti, ma un eventuale furto dei libri delle parole di Dio avrebbe causato perdite alla vita dei prescelti di Dio che il denaro non poteva misurare. Se mi fossi nascosta in un momento così critico, avrei ancora potuto definirmi una credente? Sarei stata davvero priva di umanità. Dove sarebbe stato il mio senso di responsabilità? Ma non potevo fare bene quel lavoro da sola. Era possibile che la polizia mi tenesse già sotto controllo. Se davvero mi avessero arrestata, non ci sarebbero state ancora meno persone ad assumersi i doveri? Poi di colpo mi è venuto in mente che due sorelle, Chen Hui e Zhang Min, erano ferventi nel loro perseguimento e capaci di gestire le responsabilità: avrei dovuto far gestire a loro il periodo seguente mentre io avrei potuto lavorare dietro le quinte. Sapevano che non ero in buona salute, quindi probabilmente sarebbero state comprensive. In questo modo il lavoro della chiesa non sarebbe stato rallentato e io non avrei corso rischi. Poi continuava a tornarmi in mente una cosa che mi aveva detto la leader superiore. Mi aveva detto di occuparmi del lavoro della chiesa con Yang Yue. Sapevo che era stata arrestata, quindi avrei dovuto assumermi quella responsabilità, ma temevo il pericolo. In quel momento di crisi, volevo fuggire e nascondermi per proteggermi. Volevo persino scaricare il pericolo e le avversità su altre sorelle. Ero così egoista. Stavo abbandonando il mio dovere: questo è compiere il male! All’improvviso ho pensato alle parole di Dio: “Il modo in cui consideri gli incarichi affidati da Dio è davvero importante, è una questione molto seria! Se non sei in grado di portare a termine ciò che Dio affida alle persone, allora non sei degno di vivere alla Sua presenza e meriti di essere punito” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Le parole di Dio sono state un immediato campanello d’allarme. Provavo senso di colpa e rimorso per aver pensato in quel modo. Come potevo scaricare su altre persone il mio incarico nella chiesa? Avevo ricevuto così tanto nutrimento dalle verità di Dio, quindi avrei dovuto riflettere su come fare bene il mio dovere per ripagare Dio. Con la chiesa in pericolo, dovevo proteggere i fratelli e le sorelle e salvaguardare gli interessi della casa di Dio. Ero la responsabile, eppure in quel momento critico volevo ritrarmi e nascondermi, scaricando il rischio su altri. Se a causa del mio egoismo i libri della parola di Dio e i beni della casa di Dio fossero stati saccheggiati dal gran dragone rosso, sarebbe stata una trasgressione irreparabile! Sarei stata al sicuro per un po’, ma agli occhi di Dio sarei stata una codarda che conduceva un’esistenza vergognosa, una traditrice che abbandonava la battaglia. Allora sarei stata degna di vivere davanti a Dio? Abbandonare il mio dovere non sarebbe equivalso a tradire Dio? Allora che significato avrebbe avuto la mia vita? Quel pensiero mi suscitava disagio e senso di colpa. Mi sentivo così in debito con Dio e mi odiavo per essere così spregevole e priva di vergogna. Avevo sempre vissuto per me stessa, ma per una volta dovevo praticare la verità e vivere per Dio. Sapevo che, qualunque cosa mi capitasse, pregare e affidarmi a Dio era la cosa più saggia. Così ho pregato Dio: “O Dio! Non so se la polizia ha già messo gli occhi su di me. Mi sento debole e spaventata, ma che venga arrestata o meno è nelle Tue mani. Non voglio vivere un’esistenza ignobile né tradire la mia coscienza e ribellarmi a Te. C’è molto lavoro di sgombero urgente da gestire nella chiesa. Devo assumermi le mie responsabilità. Dio, Ti prego di vegliare sul mio cuore e di darmi la volontà di subire le avversità. Se davvero sarò arrestata e picchiata a morte, accadrà con il Tuo permesso. Sono pronta a sottomettermi alle Tue disposizioni e non venderò mai gli interessi della casa di Dio”. Dopo aver pregato, ho letto alcune parole di Dio. Dio dice: “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, sei in grado di rimanere saldo dinanzi a Me, senza impedimenti, in modo che la Mia volontà si compia indisturbata. È questo il tuo dovere, […] Devi essere disposto a sopportare tutto; per Me devi essere pronto ad abbandonare tutto ciò che possiedi e a fare tutto ciò che puoi per seguirMi, oltre a essere pronto a spendere tutto te stesso. Adesso è il momento di metterti alla prova: Mi offrirai la tua fedeltà? Puoi seguirMi fedelmente fino in fondo? Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada? Ricordalo! Non scordartene! Tutto accade secondo la Mia buona volontà e tutto è sotto la Mia osservazione. Riesci a seguire la Mia parola in ogni tua parola e azione? Quando si abbatteranno su di te le prove del fuoco, ti inginocchierai chiamando a gran voce? O ti rannicchierai, incapace di procedere?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Leggere che Dio dice “Ricordalo! Non scordartene!” mi ha davvero commossa. Era come un genitore che dicesse al figlio: “Non aver paura, ci sono io”. All’improvviso ho avuto fede e forza e ho percepito un sostegno. Potevo sentire che Dio non voleva che vivessi sempre nell’ansia e nella paura. Non avrei dovuto temere di non fare bene il mio dovere o di essere arrestata dal gran dragone rosso, e soprattutto non avrei dovuto dimenticare che Dio è sempre con noi. Per quanto astuto e malvagio sia, il gran dragone rosso non può fermare ciò che Dio vuole realizzare. Anche se la polizia tenesse d’occhio i credenti ogni singolo giorno, non potrebbe guastare il lavoro della chiesa, perché tutto è governato e orchestrato da Dio. Avrei dovuto avere fede, mettermi nelle mani di Dio e ultimare il lavoro di sgombero il prima possibile. Quella terribile situazione era Dio che testava la mia fede e verificava la mia vera statura per vedere se ero capace di rischiare la mia vita per essere fedele al mio dovere, proteggere i fratelli e le sorelle e salvaguardare il lavoro della chiesa. A quel pensiero, avevo in mente una sola cosa: a prescindere da tutto, dovevo trovare un modo per superare le difficoltà che avevo davanti, ridurre al minimo le nostre perdite e fare bene il mio dovere, altrimenti non avrei trovato pace. Quando ero pronta a sottomettermi e ad affrontare quella situazione, con mia sorpresa Chen Hui e Zhang Min si sono presentate senza preavviso alla casa dove ero ospite per discutere della gestione del periodo seguente. Vederle mi ha resa davvero felice e allo stesso tempo fatta vergognare. Considerando come avevo voluto scaricare il pericolo su di loro, sapevo quanto ero stata spregevole ed egoista. I miei pensieri erano ignobili e vergognosi. Non le avevo contattate io, eppure nel momento critico si erano precipitate senza alcuna esitazione per evitare ogni possibile danno alla casa di Dio. Ero così commossa e ringraziavo Dio senza sosta. Potevo vedere che Dio stava governando e orchestrando tutto e non mi aveva caricata di un fardello troppo difficile da portare. Abbiamo discusso rapidamente, ci siamo divise le responsabilità e siamo subito uscite. Per prima cosa, sono andata da sola in una casa vicina dove Yang Yue aveva partecipato a delle riunioni, per avvertire l’ospite di stare all’erta. Ho pregato per tutto il tragitto, tenendo l’ombrello molto basso. Sono arrivata molto in fretta e ho informato la sorella ospitante. Nella seconda casa, io e Chen Hui dovevamo trasferire insieme alcuni libri delle parole di Dio. Era molto lontano e c’era sorveglianza lungo tutto il percorso. Potevo vedere in lontananza le auto della polizia che giravano. Ho provato di nuovo un po’ di paura. Ho pensato: “La polizia sta intensificando le ricerche. Se passo attraverso la sorveglianza e vengo riconosciuta, finirò nei guai. Allora i libri delle parole di Dio saranno sequestrati e Chen Hui rimrrà coinvolta”. Ero seduta sul retro dello scooter elettrico di Chen Hui, stringendo i suoi vestiti con i palmi delle mani sudati. Prima che arrivassimo alla casa, mi batteva forte il cuore e temevo che la polizia fosse in agguato. Continuavo a invocare Dio nel mio cuore, poi ho pensato a qualcosa che Egli ha detto: “La fede è come un ponte formato da un tronco di legno: coloro che si aggrappano alla vita in modo abietto avranno difficoltà ad attraversarlo, mentre coloro che sono pronti a sacrificare se stessi riusciranno ad attraversarlo con piede sicuro e senza preoccupazioni” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 6”). Le parole di Dio mi hanno dato il coraggio di affrontare quell’ambiente ostile. Mi sono detta: “Anche se comportasse mettere in gioco la mia vita, devo proteggere i libri delle parole di Dio. Devo avere fede e credere nel fatto che Dio governa tutto. Per quanto il gran dragone rosso sia folle, non può farci nulla senza il permesso di Dio”. Allora il timore e la paura sono diminuiti. Con un cuore solo, Chen Hui e io abbiamo pregato Dio, e alla fine abbiamo trasferito i libri in un luogo sicuro senza problemi. Finalmente un grande peso mi è stato tolto dal cuore.
Tempo dopo, ho ricevuto una lettera da una leader superiore, in cui diceva che le cose non andavano bene e che i progetti della chiesa erano fermi. La leader voleva che io, Chen Hui e Zhang Min rimanessimo a dirigere le cose. Mi è venuto in mente che l’anticristo e i malfattori non erano stati allontanati e stavano ancora creando intralci, e che avrei dovuto assumermi quella responsabilità e allontanare quegli individui in modo che i fratelli e le sorelle potessero riprendere presto una normale vita di chiesa. Ma la situazione non è affatto migliorata. Ogni due o tre giorni arrivavano notizie terribili di fratelli e sorelle arrestati e di irruzioni nelle loro case. In seguito sono venuta a sapere che il gran dragone rosso stava usando ogni sorta di tattica ignobile per fuorviare gli arrestati e allettarli in modo che si vendessero a vicenda, ricorrendo alla tortura per schiacciarli se non lo facevano. In seguito è arrivata la notizia che Zhu Feng, una falsa leader che era stata destituita dalla nostra chiesa, non era riuscita a sostenere il fuorviamento e gli interrogatori del gran dragone rosso, l’alternanza di bastone e carota dopo il suo arresto, e nel giro di pochi giorni si era comportata da giuda e aveva tradito Dio. La notizia mi ha messa di nuovo in agitazione. Continuavo a pensarci e quella notte non sono riuscita a dormire. Mi sembrava di poter vedere i volti agonizzanti dei fratelli e delle sorelle sulle sedie delle torture. Ho anche pensato a come Zhu Feng sapesse tutto sul lavoro della chiesa e di dove vivevo. Se era persino capace di tradire Dio, chissà quando avrebbe potuto vendermi. Se fossi stata arrestata, sarei riuscita a sopportare le crudeli torture? Non sarebbe stato terribile morire in prigione? Mentre avevo questi pensieri, mi sono ritrovata immersa nell’oscurità. Non percepivo un fardello per il dovere che avrei dovuto svolgere e mi sentivo completamente priva di forze. Mentre mi recavo a piccole riunioni, ero molto nervosa quando passava una macchina della polizia. Quando passavo nella zona in cui alcuni fratelli e sorelle erano stati arrestati, ero ansiosa e avevo paura di essere arrestata. Ho pensato che avrei potuto nascondermi per un po’, aspettare che le cose migliorassero e poi incontrare gli altri. Ma questo pensiero mi metteva a disagio. Ho pensato all’anticristo e ai malfattori a piede libero nella chiesa. Avrebbero continuato a creare intralcio, e se avessi continuato a vivere in uno stato di vigliaccheria e a temere la morte, senza fare bene il mio dovere, avrei compiuto il male e non avrei reso testimonianza, e così sarei diventata lo zimbello di Satana. Ho considerato che tutti nascono, invecchiano, si ammalano e muoiono, quindi perché avevo così paura della morte? Principalmente, proteggevo troppo me stessa. Temevo di non ottenere un buon esito nonostante la mia fede, e che invece sarei stata torturata e picchiata a morte dal gran dragone rosso, soffrendo un dolore orribile. Avevo fede solo da pochi anni e non avevo ancora compreso la verità. Se fossi morta così, avrei perso la possibilità di nutrirmi delle parole di Dio, di sperimentare la Sua opera e di essere salvata. Allora la mia fede non sarebbe stata vana? Più ci pensavo, più era difficile da accettare, così ho subito pregato Dio, chiedendoGli di illuminarmi e guidarmi affinché potessi capire la verità e acquisire una comprensione appropriata di quel genere di cose. In seguito, mi sono imbattuta in questo passo delle parole di Dio: “Dio ha un progetto per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, fornito per l’uomo da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui l’uomo può godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio predispone per l’uomo, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che l’uomo immagina. […] Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. Non parliamo dell’esito di quei martiri, né della definizione del loro comportamento data da Dio, ma domandiamoci questo: quando giunsero alla fine, i modi in cui andarono incontro alla conclusione della loro vita si accordavano forse con le nozioni umane? (No.) Dal punto di vista delle nozioni umane, pagarono un prezzo così alto per diffondere l’opera di Dio, ma alla fine furono uccisi da Satana. Questo non si accorda con le nozioni umane, ma è proprio ciò che accadde. È ciò che Dio permise. Quale verità si può ricercare in questo? Il fatto che Egli abbia permesso che morissero così era una maledizione e una condanna da parte di Dio, oppure il Suo piano e la Sua benedizione? Né una cosa né l’altra. Che cos’era allora? Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate dolore nel vostro intimo? Voi pensate: ‘Essi assolsero il loro dovere di diffondere il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?’ In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a vedere più chiaramente la questione della morte. Ho appreso quale assetto mentale avere nelle situazioni di vita o di morte e il fatto che ero sempre stata limitata dalla paura della morte principalmente perché non comprendevo del tutto la verità del governo di Dio sui nostri destini. Anche se, in quanto credente, avevo letto molte parole di Dio e a livello teorico capivo che Egli governa e dispone la nostra vita e la nostra morte, non avevo alcuna reale esperienza o comprensione personale. Mi sono anche resa conto del mio difetto fatale. Avevo paura della morte soprattutto perché temevo di essere torturata e di soffrire fisicamente prima di morire, e temevo di non ottenere un buon esito e una buona destinazione se fossi morta. Permettere al gran dragone rosso di torturarmi a morte mi pareva una morte tragica. Soprattutto quando pensavo a tanti fratelli e sorelle arrestati e torturati e quando ho saputo che Zhu Feng aveva tradito Dio, avevo paura che lei mi vendesse. Temevo di poter subire anch’io quel tipo di tortura devastante, o addirittura di morirne. Ero davvero infelice. Ma in realtà la sofferenza fisica non è il dolore peggiore. Se non riusciamo a sopportare la tortura e tradiamo Dio, la nostra anima sarà punita. Questo è il massimo della sofferenza e un dolore insopportabile. Ho pensato a coloro che si sono comportati da giuda e hanno tradito Dio, e poi sono stati abbandonati dallo Spirito Santo. Dicevano che faceva male come se fosse stato strappato via loro il cuore e non sapevano in che modo avrebbero potuto continuare a vivere, come se fossero cadaveri senz’anima, nient’altro che zombie. Vivere in quel modo sarebbe stato molto più doloroso che essere torturata a morte. Poi ho pensato a Pietro. Dopo che fuggì di prigione, il Signore Gesù gli apparve e gli chiese: “Vuoi che venga crocifisso Io per voi ancora una volta?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Gli esseri umani chiedono troppo a Dio”). Pietro capì ciò che Dio intendeva e sapeva che era giunto per lui il momento di renderGli testimonianza. Pietro si sottomise; era pronto a sottomettersi fino alla morte, a dare tutto sé stesso e a essere crocifisso per Dio. Pietro sapeva che essere crocifisso avrebbe significato sopportare un dolore atroce, ma scelse comunque di sottomettersi a Dio, di rendere una meravigliosa e clamorosa testimonianza a Dio e di svergognare Satana. Alla luce della sottomissione di Pietro a Dio, ho provato una tale vergogna. Il pensiero della morte mi colmava di paura e ponevo richieste a Dio, sperando di non morire nel dolore e di ottenere una meravigliosa destinazione. E quella era ragionevolezza o sottomissione? Ma poi ho capito che, quando si viene danneggiati da Satana e si affronta la morte, solo saper sacrificare la propria vita è veramente significativo e la migliore testimonianza. Se avessi scelto di proteggermi e di vivere senza dignità il mio corpo avrebbe forse potuto continuare a vivere senza soffrire, ma per Dio questo è tradirLo e non rendere testimonianza. Agli occhi di Dio la mia anima sarebbe stata già morta e alla fine Egli mi avrebbe punita. Solo questo è morire veramente. Se fossi stata capace di sacrificare la mia vita, proteggere il lavoro della chiesa, fare bene il mio dovere, rimanere salda nel testimoniare Dio e svergognare Satana, anche se mi avessero picchiata a morte, la mia anima sarebbe stata ancora nelle mani di Dio e avrebbe continuato a vivere. A quel punto mi sono resa conto che ero troppo ribelle, che non ero disposta a sottomettermi alla sovranità e alle orchestrazioni di Dio e che non ero pronta a sacrificare la mia vita per rendere testimonianza a Dio. Dio mi ha permesso di sperimentare quelle avversità e quell’oppressione sperando che imparassi e mi munissi della verità e che arrivassi a sapere che gli esseri creati dovrebbero sottomettersi a Dio, e che, se un giorno Dio avesse avuto bisogno che io rendessi quel tipo di testimonianza, avrei dovuto sottomettermi incondizionatamente, comportarmi come Pietro ed essere decisa a soddisfare Dio. Pur non avendo ancora molta comprensione di Dio, credevo nel fatto che tutto ciò che Egli fa è giusto. Che Egli faccia vivere o morire qualcuno, ciò contiene la Sua buona volontà e la Sua sovranità. Una volta comprese queste cose, non mi sentivo più così limitata dal pensiero della morte. Per quanto fosse folle la persecuzione del gran dragone rosso e anche se fossi stata arrestata, ero pronta a mettermi nelle mani di Dio e a compiere il mio dovere.
Mi sono quindi recata nei luoghi di riunione per condividere sulle parole di Dio con i fratelli e le sorelle, così tutti hanno capito che Dio stava usando il gran dragone rosso al servizio dei Propri obiettivi, per perfezionarci, servendoSi degli arresti e delle persecuzioni affinché potessimo vedere chiaramente l’essenza malvagia del gran dragone rosso, averne discernimento e rifiutarlo con tutto il cuore, e allo stesso tempo perfezionare la nostra fede e il nostro amore in quelle prove. Durante i frenetici arresti del gran dragone rosso, c’era anche l’anticristo che causava scompigli e intralci nella chiesa. Ma tutti noi dovevamo affidarci a Dio, nutrirci delle Sue parole e discernere l’anticristo in quell’ambiente, fare il nostro dovere e testimoniare Dio. Una volta che hanno compreso l’intenzione di Dio, tutti erano pronti ad affrontare quell’avversità, ad aderire alla vita della chiesa e a compiere il loro dovere di svergognare Satana.
In seguito, ho anche riflettuto su me stessa. Perché ero stata così priva di fede in quella situazione, pensando sempre egoisticamente a me stessa? Qual era la vera ragione? Nella mia ricerca, ho letto queste parole di Dio: “Gli anticristi sono estremamente egoisti e spregevoli. Non hanno vera fede in Dio, né tanto meno Gli sono leali; di fronte a un problema, proteggono e tutelano solo sé stessi. Per loro nulla è più importante della propria incolumità. Fintanto che possono vivere e non essere arrestati, non si preoccupano di quanto danno venga arrecato al lavoro della chiesa. Sono estremamente egoisti, non pensano affatto ai fratelli e alle sorelle, né al lavoro della chiesa, ma solo alla propria incolumità. Sono degli anticristi. Dunque, quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio e che hanno vera fede in Lui, essi come si comportano? (Quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio, essi penseranno a ogni modo per salvaguardare gli interessi della casa di Dio, per evitare perdite alle Sue offerte, e daranno le disposizioni necessarie a leader e lavoratori e ai fratelli e alle sorelle per ridurre le perdite al minimo. Gli anticristi, invece, si assicurano prima di tutto di proteggere sé stessi. Non si preoccupano del lavoro della chiesa o dell’incolumità del popolo eletto di Dio, e quando la chiesa si trova ad affrontare degli arresti ne conseguono perdite per il lavoro della chiesa.) Gli anticristi abbandonano il lavoro della chiesa e le offerte di Dio, e non incaricano nessuno di occuparsi del periodo che segue. È come se permettessero al gran dragone rosso di impadronirsi delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto. Questo non è forse un camuffato tradimento nei confronti delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto? Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di mettersi in salvo corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto. Gli anticristi attribuiscono la massima priorità alla propria incolumità personale; ritengono che tutto il resto non li riguardi. Quando succede qualcosa a qualcun altro, di chiunque si tratti, non se ne curano. Se non succede nulla a loro personalmente, si sentono tranquilli. Sono totalmente privi di lealtà, cosa che è determinata dalla loro natura essenza di anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Fanno il loro dovere solo per distinguersi e alimentare i loro interessi e ambizioni; non considerano mai gli interessi della casa di Dio e addirittura li vendono in cambio della gloria personale (Parte seconda)”). Le parole di Dio mi sono arrivate dritte al cuore. Dio rivela che gli anticristi sono incredibilmente malevoli, egoisti e spregevoli per natura e che non sono leali a Dio. Di fronte al pericolo, scelgono semplicemente di proteggere sé stessi, senza pensare alla sicurezza di fratelli e sorelle. Considerano solo i loro interessi della carne e la loro sicurezza, permettendo che i prescelti di Dio e le offerte di Dio vengano presi. In questo modo, vendono subdolamente i fratelli, le sorelle e gli interessi della casa di Dio. È così che agiscono gli anticristi. Ma io all’inizio ho avuto pensieri e idee egoistici e spregevoli che in realtà rivelavano la mia indole da anticristo. Quando Yang Yue è stata arrestata, molti altri dovevano essere informati e io dovevo assumermi la responsabilità di trasferire subito i libri delle parole di Dio, ma avevo paura di essere catturata dal gran dragone rosso e di essere torturata e picchiata a morte, di perdere quindi la mia possibilità di salvezza, e per questo volevo abbandonare il mio dovere. In quanto leader ero responsabile del lavoro della chiesa. Era mia responsabilità proteggere la sicurezza degli altri e assicurarmi che gli interessi della chiesa non fossero compromessi. Però quando c’era un pericolo non pensavo affatto agli altri, ma solo alla mia vita o alla mia morte. In quel momento mettevo in secondo piano tutto ciò che riguardava gli altri e gli interessi della chiesa, come se non avessi alcuna empatia verso i loro eventuali arresti, pestaggi o sofferenze. Sentivo che le perdite degli interessi della casa di Dio non avevano nulla a che fare con me e che mi bastava tenere al sicuro me stessa. Come potevo essere così priva di umanità, spregevole e maligna? Chi è leale a Dio mette al primo posto gli interessi della Sua casa in ogni cosa. Io invece, quando succedeva qualcosa, volevo solo abbandonare il mio dovere e nascondermi dietro le quinte. Speravo di non dover fare nulla di pericoloso né di dover affrontare qualcosa che mettesse a rischio la mia vita. Volevo ripetutamente scaricare il lavoro pericoloso su Chen Hui e Zhang Min. Anche se non lo facevo realmente, i miei pensieri e le mie idee stavano emergendo con forza. Quella mia indole era proprio malvagia e spregevole quanto quella degli anticristi. Di fatto ero già in procinto di compiere il male. Per fortuna, le parole di Dio mi hanno giudicata, smascherata e guidata in tempo, così ho evitato per un pelo di compiere il male. Se lo avessi fatto, Dio mi avrebbe disprezzata e rifiutata. Resamene conto, ho finalmente capito quanto è importante sperimentare il giudizio e il castigo delle parole di Dio.
Nei giorni successivi, il gran dragone rosso è stato implacabile negli arresti e nella persecuzione dei membri della chiesa. Una sorella che era stata trasferita da un altro posto è stata arrestata mentre faceva il suo dovere e anche un altro membro della chiesa che era già stato allontanato è stato arrestato. La situazione era ancora molto tesa. In seguito, ho letto queste parole di Dio: “Odiate veramente il gran dragone rosso? Lo odiate realmente e sinceramente? Perché ve l’ho chiesto tante volte? Perché continuo a porvi questa domanda più e più volte? Quale immagine del gran dragone rosso è presente nei vostri cuori? È stata veramente rimossa? Veramente non lo considerate vostro padre? Tutti dovrebbero percepire la Mia intenzione nelle Mie domande. Non è quella di provocare l’ira di tutti, né di istigare l’uomo alla ribellione, né far sì che possa trovare una propria via d’uscita, ma è di consentire a tutti di liberarsi dalla schiavitù del gran dragone rosso” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 28”). Le parole di Dio dicono il giusto. Il Paese del gran dragone rosso è come l’inferno in terra. Prima di esserne personalmente braccata e perseguitata, quando leggevo le parole di Dio “Odiate veramente il gran dragone rosso?”, pur dicendo di sì, non lo odiavo davvero nel mio cuore. Solo dopo aver visto con i miei occhi la persecuzione dei credenti da parte del PCC e i suoi metodi crudeli, i suoi arresti senza motivo né ragione di bravi e normali credenti, che venivano torturati crudelmente e a volte persino picchiati a morte, alla fine l’ho odiato dal profondo del mio cuore. È stato attraverso l’oppressione e la crudeltà del gran dragone rosso che ho visto veramente l’essenza maligna e malvagia di Satana. Ho anche sperimentato personalmente il governo e l’autorità di Dio e acquisito fede in Lui. Qualsiasi situazione avrei affrontato in seguito, ero intenzionata a fare del mio meglio per compiere il mio dovere e a non essere più una persona egoista e spregevole che curava i propri affari. Mi sarei invece affidata a Dio, avrei seguito la Sua intenzione, messo al primo posto gli interessi della Sua casa e svolto bene il mio dovere.
Dopo di che, ho condiviso con le sorelle con cui lavoravo che, per quanto terribile fosse la situazione, non si poteva rimandare lo smascheramento dell’anticristo e dei malfattori. Dopo la nostra condivisione, abbiamo fatto tutto secondo i principi. Grazie alla guida delle parole di Dio, non avevo più paura di essere arrestata ed ero in grado di fare il mio dovere normalmente. Alla fine, abbiamo espulso l’anticristo dalla chiesa senza problemi e i fratelli e le sorelle sono gradualmente tornati a una vita di chiesa normale. Eravamo tutti grati a Dio e Lo abbiamo lodato! Quella volta, di fronte agli arresti e alle persecuzioni del gran dragone rosso, non ho ceduto e non ho abbandonato il mio dovere. Era interamente il risultato della guida delle parole di Dio. Sia resa ogni gloria a Dio Onnipotente!