17. Mi sono soltanto resa conto di essere sprovvista della verità realtà

di Guangchun, Cina

Nell’agosto del 2022, un articolo di testimonianza esperienziale che avevo scritto è stato trasformato in un video e messo online. Ero molto sorpresa ed emozionata, e sono andata subito a parlarne a una delle sorelle che conoscevo piuttosto bene. All’epoca non ho diffuso troppo la cosa, perché sapevo che era dovuta all’illuminazione e alla guida di Dio e che non dovevo mettermi in mostra. Alcuni mesi dopo, altri due articoli di testimonianza esperienziale che avevo scritto sono stati trasformati in video e messi online. Questa volta non sono riuscita a porre ulteriore freno all’entusiasmo e ho pensato tra me e me: “Tre dei miei articoli di testimonianza esperienziale sono stati scelti per essere trasformati in video. Sono più di quelli di chiunque altro nella nostra chiesa, il che dimostra che ho un’esperienza reale, che so come conoscere me stessa e che sono capace di condividere una testimonianza esperienziale. A quanto pare, non sono troppo lontana dal raggiungere la salvezza”. In quel momento mi trovavo in riunione con alcune sorelle e mi sono detta: “Se sapessero che i miei articoli di testimonianza esperienziale sono stati trasformati in video e messi online, sicuramente mi invidierebbero e stimerebbero. Penserebbero che sono una persona che persegue la verità e possiede ingresso nella vita”. Ho pensato a ciò che aveva detto sorella Xiaoxiao parlando del suo stato un paio di giorni prima. In cuor suo, si sentiva in opposizione verso la persona incaricata di supervisionare e controllare il suo lavoro e non sapeva come risolvere quello stato. Così ho detto: “Un articolo di testimonianza esperienziale che ho scritto parla dello stesso stato di Xiaoxiao. Riguarda il non voler accettare la supervisione del mio leader quando svolgevo il mio dovere. Possiamo guardarlo tutti insieme”. In seguito, ho inviato il video ai fratelli e alle sorelle e ho analizzato in dettaglio come, durante quell’esperienza, ero stata in grado di identificare il mio stato e di analizzarlo e riconoscerlo. Dopo che Xiaoxiao ha guardato il video, la sua espressione rivelava uno sguardo di invidia. Un’altra sorella, Li Qi, ha detto: “Non so come cogliere le mie rivelazioni corrotte, riflettere su me stessa e conoscermi al par tuo, né come cercare le verità pertinenti per eliminarle. Ho solo una comprensione approssimativa del mio stato. Ora, con questo tipo di condivisione, capisco un po’ il cammino per l’ingresso nella vita. Ho davvero tante carenze”. Ero molto felice e mi sono detta: “Capisco realmente la verità e possiedo ingresso nella vita, e so risolvere i vostri stati. Sono anche capace di parlare di cammini di pratica”. Mi ritenevo migliore di tutti i presenti ed ero estremamente sicura di me stessa. Prima Li Qi viveva in uno stato negativo e non voleva uscire e partecipare alle riunioni, così le ho chiesto di proposito: “Ti va di partecipare alla prossima riunione?” Li Qi ha risposto felicemente: “Sì, mi va; parteciperò purché ci sia tu. Prima non sapevo come concentrarmi sull’ingresso nella vita, ora ho un po’ di comprensione. Partecipare alle riunioni è un tale beneficio!” Vedendo l’espressione soddisfatta di Li Qi, ho provato un grande senso di realizzazione e ho considerato che ero una leader eccellente. Non solo sapevo risolvere i problemi inerenti al lavoro, ma anche guidare i fratelli e le sorelle a perseguire l’ingresso nella vita. In quel periodo, vivevo spesso in uno stato di auto-ammirazione. Mi ritenevo straordinaria e, ovunque andassi, pensavo sempre di essere la persona con più esperienza, più ingresso nella vita e più verità realtà.

In una riunione, sorella Yi Ran mi ha chiesto di condividere il mio metodo di lavoro. Al che non ho potuto evitare di provare una punta di felicità. Ho pensato tra me e me: “Vedo che nessuno di voi sa come lavorare. Aspettate, vi dirò tutto su come svolgo il mio lavoro e vi mostrerò che ho capacità lavorative”. All’inizio ho detto con modestia: “Quando ho cominciato a svolgere questo dovere, neanch’io sapevo come lavorare e come organizzare le mie priorità”. Poi ho parlato in lungo e in largo di come svolgevo il mio lavoro. Ho visto che i fratelli e le sorelle ascoltavano tutti diligentemente la mia condivisione e mi lanciavano sguardi di invidia. Ho ritenuto di star condividendo benissimo e ne ero estremamente felice. Poi sono andata alla riunione di un altro gruppo. Mentre tenevo condivisione, ho riflettuto: “Come posso condividere in modo che i fratelli e le sorelle vedano che ho capacità lavorative?” Ho considerato che il lavoro del Vangelo di cui ero responsabile aveva prodotto dei risultati, così ho sottolineato il modo in cui lo gestivo. Ho detto: “Per prima cosa, bisogna assegnare correttamente il proprio personale. Ho assegnato i doveri a fratelli e sorelle in base alle loro diverse levature e competenze. Inoltre, mi sono relativamente concentrata sulla risoluzione degli stati e dei problemi di coloro che diffondevano il Vangelo. Quando ho messo il mio cuore nel lavoro del Vangelo, il numero di persone guadagnate è aumentato ogni mese. I fratelli e le sorelle mi hanno elogiata, dicendo che possedevo levatura elevata e capacità lavorative”. Vedere che stavano tutti ascoltando con attenzione mi ha provocato felicità ma anche rimorso, perché in quel momento c’erano solo tre persone ad ascoltare la mia condivisione. Ho pensato tra me e me: “Sarebbe magnifico se più persone ascoltassero e sapessero delle mie capacità lavorative”. Dopo l’incontro, non avevo il cuore tranquillo. Avevo la vaga sensazione che forse stavo esaltando e testimoniando me stessa. Ma ci ho ripensato, e ho considerato che si trattava semplicemente della mia esperienza e che tutto ciò che dicevo era un fatto. Non poteva considerarsi come esaltare e testimoniare me stessa. Proprio quando mi stavo beando della mia felicità, una sorella mi ha inaspettatamente inviato una lettera in cui sottolineava ed esponeva il mio problema: “Quando condividi nelle riunioni, ti metti sempre in mostra, parlando di come svolgi il tuo lavoro, di quali risultati ottieni alla fine e della stima che gli altri hanno di te. Di questo parli in modo molto dettagliato, ma non ti sento dire nulla su come rendi testimonianza a Dio. Ascoltandoti condividere, anch’io ti ho stimata molto, e ho pensato che sei così giovane eppure così brava nel tuo lavoro e che persegui molto la verità. In questo modo ti sei conquistata una posizione nel mio cuore, e anche gli altri fratelli e sorelle hanno un’alta considerazione di te. Hai portato tutti davanti a te e li hai indotti a stimarti e adorarti. Continuare così è pericoloso, è il cammino di un anticristo”. Leggere la lettera mi ha fatta stare malissimo. Ma ho soltanto ammesso che stavo percorrendo la strada sbagliata e non ho affatto riflettuto su me stessa.

In seguito, ho percepito una grande oscurità nel cuore. Quando mi capitava qualcosa, non mi concentravo sull’auto-riflessione, e quando vedevo qualcosa che non mi piaceva non riuscivo a porre un freno alla rabbia. In ogni questione pensavo di avere ragione e che i fratelli e le sorelle avessero torto. Per esempio, quando il lavoro di cui ero responsabile dava scarsi risultati, non riflettevo sul fatto che avessi svolto o meno lavoro reale; attribuivo invece la responsabilità ai miei fratelli e sorelle, dicendo che la mancanza di risultati era dovuta alla loro scarsa levatura. Inoltre sceglievo delle persone inadatte ai ruoli, e la sorella con cui collaboravo mi ha richiamata a sceglierle secondo i principi. Mi sono opposta e non l’ho accettato nel mio cuore. Ero negativa e ostile, dicevo che avevo scarse capacità lavorative e che non sapevo svolgere lavoro reale. Quando io e sorella Yang Ting abbiamo rivisto il lavoro del Vangelo, ho constatato che non c’erano stati miglioramenti e l’ho potata senza motivo, dicendo che non si assumeva un fardello e che non svolgeva lavoro reale. Questo ha segnato molto Yang Ting. Mi sono resa conto di essere in un cattivo stato e ho sentito che ero priva dell’opera dello Spirito Santo. In tutto ciò che mi capitava, nemmeno una volta ho cercato di conoscere me stessa, e agivo senza principi. Non causavo ai fratelli e alle sorelle altro che limitazioni e danni. Questo pensiero mi ha terrorizzata. Perseguivo la fama e il prestigio, e spesso esaltavo e testimoniavo me stessa. Quando mi succedeva qualcosa, non accettavo la verità e non portavo alcun beneficio a nessuno. Di lì a breve sono stata sostituita. In quel momento ho avuto la sensazione di un disastro imminente. Nel mio cuore, sapevo bene che il giudizio e il castigo di Dio si erano abbattuti su di me. Stavo molto male e rimpiangevo di non essermi pentita in tempo. Ho pregato Dio in silenzio nel mio cuore: “Dio! Ho esaltato e testimoniato me stessa mentre facevo il mio dovere e sono stata sostituita. So che questo è il Tuo modo di amarmi e proteggermi. Dio! Ti prego, illuminami, guidami e aiutami a conoscere veramente me stessa”.

Dopo di che, ho riflettuto su me stessa e cercato di conoscermi sulla base delle questioni che i fratelli e le sorelle avevano evidenziato, e in una devozione spirituale ho letto queste parole di Dio: “Esaltarsi e rendere testimonianza a se stessi, mettersi in mostra, provare a indurre le persone ad avere un’alta opinione di loro e adorarli: gli esseri umani corrotti sono capaci di queste cose. È così che le persone reagiscono istintivamente quando sono dominate dalla loro natura satanica, e questa è una caratteristica comune a tutta l’umanità corrotta. Di solito, come fanno le persone a esaltarsi e a rendere testimonianza a se stesse? Come raggiungono l’obiettivo di far sì che si abbia di loro un’alta opinione e che le si adori? Dichiarano quanto lavoro abbiano svolto, quanto abbiano sofferto, quanto si siano adoperate e quale sia il prezzo che hanno pagato. Usano tali cose come un capitale per esaltarsi, che dà loro un posto più alto, saldo e sicuro nella mente degli uomini, affinché più persone le stimino, le ammirino, le rispettino e addirittura le adorino, le idolatrino e le seguano. Per raggiungere questo obiettivo, le persone fanno molte cose che all’apparenza testimoniano Dio, ma sostanzialmente esaltano e rendono testimonianza a sé stesse. È ragionevole agire in questo modo? Sono al di là dell’ambito della razionalità. Queste persone non hanno alcuna vergogna: dichiarano spudoratamente ciò che hanno fatto per Dio e quanto abbiano sofferto per Lui. Ostentano persino le loro doti, i loro talenti, la loro esperienza, le loro competenze speciali, le loro abili tecniche di condotta, i mezzi che usano per giocare con le persone, e così via. Il loro metodo di esaltarsi e rendere testimonianza a se stesse consiste nel mettersi in mostra e nello sminuire gli altri. Tendono anche a fingere e a camuffarsi, nascondendo debolezze, difetti e mancanze alle persone, affinché gli altri vedano soltanto la loro genialità. Non osano neppure dire agli altri quando si sentono negative; non hanno il coraggio di aprirsi e di condividere con loro e, quando commettono un errore, fanno il possibile per nasconderlo e insabbiarlo. Non menzionano mai i danni che hanno causato al lavoro della chiesa mentre compivano il loro dovere. Quando hanno dato un contributo secondario o ottenuto un piccolo successo, tuttavia, si affrettano a ostentarlo. Non vedono l’ora di far sapere a tutto il mondo quanto siano capaci, quanto sia alta la loro levatura, quanto siano eccezionali e quanto siano migliori delle persone comuni. Questo non è forse un modo per esaltarsi e rendere testimonianza a se stessi? Esaltarsi e rendere testimonianza a se stessa è forse qualcosa che farebbe una persona dotata di coscienza e ragionevolezza? No. Dunque, quando le persone fanno questo, quale indole si rivela di solito? L’arroganza è una delle principali, seguita dalla falsità, che implica di fare tutto il possibile per indurre gli altri a tenere questi individui in grande stima. Le loro storie sono totalmente inconfutabili; le loro parole contengono chiaramente motivazioni e macchinazioni, si stanno mettendo in mostra, eppure vogliono nascondere questo fatto. Il risultato di ciò che dicono è che gli uomini sono indotti a credere che siano migliori degli altri, che nessuno li uguagli, che tutti gli altri siano a loro inferiori. E questo risultato non si raggiunge forse con mezzi subdoli? Quale indole si cela dietro simili mezzi? E ci sono elementi di malvagità? (Sì, ci sono.) Questo è un tipo di indole malvagia. Si può vedere che i mezzi usati da queste persone sono governati da un’indole falsa. Dunque perché dico che è malvagia? Quale legame ha con la malvagità? Secondo voi, queste persone sanno essere aperte riguardo agli obiettivi per cui si esaltano e rendono testimonianza a se stesse? Non sanno esserlo. Al contrario, c’è sempre un desiderio nel profondo del loro cuore, e ciò che dicono e fanno è a sostegno di quel desiderio, e gli obiettivi e le motivazioni di ciò che dicono e fanno vengono tenuti assolutamente segreti. Queste persone, per esempio, ricorreranno a indicazioni sbagliate o a qualche tattica equivoca per raggiungere questi obiettivi. Una simile reticenza non ha forse una natura subdola? E può non essere definita malvagia? Sì, può assolutamente definirsi malvagia, ed ha radici più profonde della falsità(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 4 – Esaltano e testimoniano sé stessi”). Le parole di Dio colpivano nel segno ed esponevano le nostre intenzioni e i nostri obiettivi nell’esaltare e testimoniare noi stessi. Lo facciamo solo per portare gli altri a stimarci, ad adorarci e ad avere per noi un posto nel loro cuore. Ripensandoci, mi esaltavo e mi mettevo in mostra per far sì che le persone mi stimassero e mi ammirassero. Quando ho visto i miei articoli diventare dei video ed essere messi online, non stavo testimoniando i risultati che Dio aveva ottenuto operando in me; li stavo invece usando come capitale per vantarmi e portare gli altri a stimarmi. Durante quella riunione, quando ho sentito che lo stato di Xiaoxiao era simile alla mia esperienza, non ho condiviso sulla mia conoscenza delle parole di Dio in base alla mia esperienza personale per aiutarla a capire la verità e a cercare di conoscere la sua indole corrotta; mi sono invece vantata e ho analizzato di proposito i miei articoli in modo molto dettagliato così da poter mostrare meglio ai fratelli e alle sorelle che possedevo buona levatura e ingresso nella vita e che ero una persona che perseguiva la verità. Così mi avrebbero stimata e adorata. Soprattutto quando sorella Yi Ran mi ha chiesto come svolgessi il mio lavoro, non ho condiviso su come padroneggiare i principi del lavoro, parlando invece senza sosta di quanto fossi brava a organizzare il lavoro in modo che tutti pensassero che avevo capacità lavorative e quindi mi stimassero e mi adorassero. Quando mi riunivo con l’altro gruppo era la stessa cosa. Nelle mie condivisioni, sceglievo selettivamente le mie esperienze di maggior successo per mettermi in mostra e mostrare loro che non ero una persona comune, in modo da fare buona impressione. In realtà, quando ho iniziato a svolgere il mio dovere, c’erano molte cose che non capivo e ho sperimentato numerosi fallimenti. Sono stati la guida delle parole di Dio e le condivisioni e l’aiuto di fratelli e sorelle a permettermi di cogliere alcuni principi. Ma io non parlavo delle mie corruzioni né delle mie carenze, e mostravo selettivamente il mio lato più luminoso e splendente per dimostrare ai fratelli e alle sorelle che avevo buona levatura, che perseguivo la verità, che possedevo capacità lavorative e talento, e che tutti avrebbero dovuto vedermi sotto una nuova luce. Condividevo nelle riunioni con l’intenzione di mettermi in mostra, di far vedere alle persone che sapevo come fare esperienza e lavorare, in modo che mi stimassero e ammirassero. Stavo testimoniando me stessa, mettendomi in mostra e fuorviando gli altri. Nel condividere con i miei fratelli e sorelle con tali intenzioni, ero davvero così spregevole e malvagia! Ho pensato a quanto si legge nei dieci decreti amministrativi a cui il popolo eletto di Dio deve attenersi: “1. L’uomo non dovrebbe magnificare né esaltare sé stesso. Dovrebbe invece adorare ed esaltare Dio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “I dieci decreti amministrativi cui gli eletti di Dio devono obbedire nell’Età del Regno”). E le parole di Dio dicono: “Chiunque percorre il cammino degli anticristi esalta e testimonia sé stesso, si autopromuove e si mette in mostra in ogni circostanza e non si cura affatto di Dio. Avete sperimentato le cose di cui sto parlando? Molte persone testimoniano costantemente sé stesse parlando di come soffrono questo e quello, di quanto lavorano, di come Dio le apprezza e affida loro alcune di queste mansioni, di che tipo di persone sono, usando deliberatamente dei toni particolari e ostentando determinate maniere, tanto che alla fine alcuni di loro cominceranno probabilmente a pensare di essere Dio. Lo Spirito Santo ha abbandonato da tempo coloro che arrivano a questo punto e, benché non siano ancora stati epurati o espulsi ma lasciati invece a prestare servizio, il loro destino è già segnato e sono solo in attesa della loro punizione(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Gli esseri umani chiedono troppo a Dio”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho percepito che la Sua indole giusta non deve essere offesa. Ciò che Dio detesta di più sono coloro che esaltano sé stessi e si mettono in mostra e, così facendo, possono facilmente facilmente perdere l’opera dello Spirito Santo. Se non si pentono, alla fine saranno puniti. Dopo aver letto le parole di Dio, ho finalmente aperto gli occhi sulla realtà. Ho ripensato a come, tutto quel tempo, per far sì che gli altri mi stimassero, ero ansiosa di far sapere a tutti che avevo scritto alcuni articoli di testimonianza esperienziale. Ho trasformato i risultati dell’opera e della guida dello Spirito Santo in una mia grande conquista personale che diffondevo ovunque. Che mi riunissi con i fratelli e le sorelle o che discutessi del lavoro, ogni volta che vedevo qualcuno, coglievo l’occasione per sfoggiare senza vergogna la mia esperienza in modo che i fratelli e le sorelle vedessero che possedevo buona levatura e capacità lavorative e che ero una persona che perseguiva la verità; di conseguenza, mi stimavano e adoravano. Mi mettevo sfacciatamente in mostra e irretivo i cuori degli altri. Questa era un’offesa all’indole di Dio. Mi è venuto in mente in quel periodo, quando ho perso l’opera dello Spirito Santo, sono caduta nelle tenebre e alla fine sono stata sostituita, che si trattava dell’indole giusta di Dio che si abbatteva su di me. Dio detestava così tanto ciò che facevo e mi nascondeva il Suo volto. Dio è giusto e santo e la Sua indole non deve essere offesa, ma io non avevo senso di vergogna e rubavo sfacciatamente la gloria di Dio. Mi davo credito per i risultati dell’opera di Dio e mi vantavo dei miei punti di forza. Non avevo affatto un cuore che temeva Dio e percorrevo il cammino di un anticristo. Stavo compiendo il male. Una volta considerato tutto questo, ho avuto uno spasmo di dolore al cuore. Ho capito che, anche se avevo soddisfatto il mio desiderio di prestigio esaltando e testimoniando me stessa, quello che avevo ottenuto in cambio erano il disprezzo da parte di Dio e la perdita dell’opera dello Spirito Santo. Se avessi continuato così, avrei perso la possibilità di ottenere la salvezza. Ora ero stata sostituita, e questo era un avvertimento da parte di Dio. Dovevo riflettere adeguatamente su me stessa e pentirmi.

Ho riflettuto: “Perché sono stata capace di esaltare e testimoniare me stessa e di intrarendere questo cammino sbagliato? Quale indole corrotta mi stava controllando?” Ho anche pregato Dio e Gli ho chiesto di illuminarmi e guidarmi. In una devozione spirituale, ho letto queste parole di Dio: “Se possiedi un’indole arrogante e presuntuosa, allora sentirti dire di non opporti a Dio non fa alcuna differenza, non puoi evitarlo, è al di là del tuo controllo. Non lo faresti intenzionalmente, ma saresti guidato dalla tua natura arrogante e presuntuosa. La tua arroganza e la tua presunzione ti porterebbero a disprezzare Dio e a considerarLo privo di qualsiasi importanza; ti indurrebbero a esaltare te stesso, a metterti costantemente in mostra; ti porterebbero a disprezzare gli altri, non lascerebbero spazio per nessuno nel tuo cuore se non per te stesso; ti priverebbero del posto per Dio nel tuo cuore, e alla fine ti farebbero sedere al Suo posto e pretendere che la gente si sottometta a te e venerare come verità i tuoi pensieri, le tue idee e le tue nozioni. Quanto male commettono le persone sotto il dominio della loro natura arrogante e presuntuosa!(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si può conseguire un cambiamento di indole”). “Le persone arroganti per natura sono capaci di ribellarsi a Dio, di opporGli resistenza, di commettere atti di giudizio e tradimento nei Suoi confronti e di fare cose con cui esaltano sé stesse e che sono un tentativo di instaurare il proprio regno indipendente. Supponiamo che ci fossero diverse decine di migliaia di persone in un Paese che ha accettato l’opera di Dio, e la casa di Dio avesse mandato te a guidare e pascere gli eletti di Dio. E diciamo che la casa di Dio ti avesse accordato l’autorità e ti avesse permesso di lavorare autonomamente, senza supervisione da parte Mia o di nessun altro. Dopo alcuni mesi, diventeresti una sorta di sovrano, tutto il potere sarebbe nelle tue mani, ogni decisione spetterebbe a te, tutti gli eletti ti riverirebbero, ti adorerebbero, si sottometterebbero a te come se tu fossi Dio, cantando le tue lodi con ogni parola possibile, dicendo che predichi con profondità di pensiero e affermando con insistenza che i tuoi discorsi sono ciò di cui avevano bisogno, che tu sai provvedere alle loro necessità e guidarli, e nei loro cuori non ci sarebbe spazio per Dio. Questo genere di lavoro non sarebbe forse problematico? Come lo avresti svolto? Il fatto che queste persone siano capaci di una tale reazione dimostrerebbe che il lavoro che stavi svolgendo non consisteva affatto nel rendere testimonianza a Dio, ma solo nel renderla a te stesso e nel metterti in mostra. Come potresti ottenere una tale conseguenza? Alcuni dicono: ‘Quello che condivido è la verità; certamente non ho mai testimoniato a me stesso!’ Questo tuo atteggiamento, questo modo di fare, è quello di cercare di condividere con le persone dalla posizione di Dio, e non quello di stare nella posizione di un essere umano corrotto. Tutto quello che dici sono discorsi pomposi e richieste fatte agli altri; non ha assolutamente niente a che fare con te stesso. Quindi, la conseguenza che otterresti è quella di far sì che la gente ti adori e ti invidi finché, alla fine, tutti si sottometteranno a te, ti renderanno testimonianza, ti esalteranno e ti lusingheranno al massimo. Quando ciò accadrà, sarai finito: avrai fallito! Non siete forse tutti su questa strada in questo momento? Se ti venisse chiesto di metterti a capo di alcune migliaia o alcune decine di migliaia di persone, ne saresti entusiasta. Daresti allora sfogo all’arroganza e cominceresti a cercare di occupare la posizione di Dio, parlando e gesticolando, senza sapere cosa indossare, cosa mangiare o come camminare. Ti crogioleresti nelle comodità della vita e te ne rimarresti al di sopra di tutto, non degnandoti di incontrare i normali fratelli e sorelle. Degenereresti del tutto e verresti rivelato ed eliminato, abbattuto come l’arcangelo. Siete tutti capaci di questo, non è vero? Allora, cosa dovreste fare? Se un giorno si disponesse che voi siate responsabili del lavoro di evangelizzazione in ogni paese e capaci di seguire il cammino di un anticristo, come si potrebbe ampliare il lavoro? Non sarebbe forse un problema? Chi, allora, oserebbe lasciarvi andare là? Una volta inviato là, non torneresti mai più; non presteresti attenzione a nulla di ciò che Dio ha detto e continueresti solo a metterti in mostra e a testimoniare a te stesso, come se stessi portando la salvezza alla gente e compiendo l’opera di Dio; faresti sentire le persone come se Dio fosse apparso e fosse qui a operare e, qualora esse ti adorassero, tu ne saresti felicissimo e le asseconderesti persino se ti trattassero come Dio. Una volta raggiunto questo stadio, saresti finito; saresti scartato. Senza che tu te ne renda conto, tale natura arrogante finirebbe per essere la tua rovina. Questo è l’esempio di una persona che percorre il cammino di un anticristo(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Una natura arrogante è alla radice dell’opposizione dell’uomo a Dio”). Dalle parole di Dio ho capito che, quando esaltavo e testimoniavo me stessa, ero sotto il controllo di una natura arrogante. Poiché tre dei miei articoli sono stati trasformati in video e messi online, avevo enorme stima di me stessa e mi ritenevo una persona in possesso della verità realtà e che sarebbe stata salvata. Mi elogiavo inoltre per la mia capacità di risolvere i problemi di fratelli e sorelle e per essere la migliore dei leader. Che i fratelli e le sorelle discutessero dei loro stati o che parlassimo del lavoro, sfruttavo ogni occasione per mostrare loro i miei articoli di testimonianza esperienziale e analizzare come avevo guadagnato conoscenza ed esperienza, in modo che vedessero che possedevo la verità realtà e che mi stimassero e adorassero. Ero così arrogante che avevo perso tutta la ragione e non sapevo chi fossi. Ogni persona con un po’ di ragione e di cuore che teme Dio attribuisce tutta la gloria a Dio quando vede i risultati ottenuti dalla Sua opera. Io invece non possedevo alcuna ragione. Ho scritto diversi articoli di testimonianza esperienziale e pensavo di possedere la verità realtà, e così ho iniziato a testimoniare me stessa. Non avevo davvero alcun senso di vergogna. Ho pensato a Paolo, che aveva una natura estremamente arrogante e presuntuosa. Pensava di capire più degli altri e di essere al di sopra di tutti gli apostoli. Non analizzava mai sé stesso né cercava di conoscersi, e neppure accettava il giudizio e il castigo di Dio. Quando Paolo vedeva qualche risultato nel suo lavoro, si vantava ovunque, sfoggiando la sua bravura nel lavorare e nel predicare. Testimoniava di quante sofferenze sopportava e di quanto elevato fosse il prezzo che pagava, e ha fuorviato parecchi credenti. Portava la gente a credere falsamente che lui possedesse la verità realtà e a considerare le sue parole come parole di Dio. Alla fine ha offeso l’indole di Dio e Dio lo ha punito. L’indole che avevo rivelato non era diversa da quella di Paolo. Anche io ero estremamente arrogante e presuntuosa. Avevo scritto degli articoli di testimonianza esperienziale e mi pavoneggiavo come qualcuno che possedesse la verità realtà. Usavo sempre quegli articoli per mettermi in mostra, cosa che ha portato i fratelli e le sorelle ad adorarmi. Stavo fuorviando le persone proprio come Paolo. Solo Dio è la verità e solo le parole di Dio possono risolvere gli stati e le difficoltà delle persone. E solo le parole di Dio meritano di essere diffuse a tutti. Solo Dio è degno dell’adorazione e dell’ammirazione delle persone. Io sono un semplice essere umano corrotto, e invece perseguivo sempre la stima e l’adorazione degli altri. Stavo percorrendo il cammino dell’opposizione a Dio. Se non mi fossi pentita, avrei offeso la Sua indole e sarei stata distrutta. Dentro di me tremavo di paura; era come se la furia di Dio potesse scatenarsi su di me in qualsiasi momento. Nel mio cuore, Gli ripetevo costantemente: “Dio! Ho sbagliato. Non sono altro che un essere umano corrotto. Ho un’indole arrogante, ho rubato la Tua gloria e ho perso l’opera dello Spirito Santo. Questa è la Tua giustizia. Sono troppo irragionevole e dovrei davvero essere punita. Dio! Ho tanta paura che Tu mi abbandoni e sono disposta a presentarmi davanti a Te e a pentirmi”.

In seguito ho anche riflettuto su me stessa e mi sono resa conto di aver sempre pensato che scrivere articoli di testimonianza esperienziale significasse che possedevo la verità realtà e che ero grande. Una tale visione era in linea con la verità? Ho letto le parole di Dio e trovato una risposta a questa domanda. Dio dice: “La vita delle persone progredisce molto lentamente, perché la verità che capiscono coinvolge la loro natura essenza, la loro esistenza e le cose secondo cui vivono, e questo coinvolge la trasformazione della propria indole e cambiamenti nella propria vita. Come può essere così facile che la tua vita si trasformi in un’altra vita? Da un lato, ciò richiede l’opera di Dio e, dall’altro, la collaborazione attiva delle persone; a questo si aggiungono le prove dell’ambiente esterno e il tuo perseguimento personale; devi poi avere una levatura e una capacità di percezione sufficienti, e Dio ti fornirà illuminazione e guida ulteriori; inoltre, Egli ti impartirà castighi, giudizi e potature, e i tuoi fratelli e sorelle ti criticheranno, ma tu devi comunque perseguire verso l’alto, in modo che le cose che appartengono a Satana possano essere eliminate: solo allora potranno entrare a poco a poco le cose positive che appartengono alla verità. […] Non pensare che, poiché hai ascoltato molti sermoni, la verità sia diventata la tua vita e tu abbia acquisito la verità. Sei ancora lontano da questo! Non pensare che, solo perché hai scritto un articolo di testimonianza o avuto quel tipo di esperienza, allora sei già stato salvato. Ancora non è così! Questo è solo un piccolo frammento nella tua lunga esperienza di vita. Questo frammento potrebbe essere semplicemente uno stato d’animo momentaneo, un sentimento momentaneo, un desiderio o un’ambizione momentanei, e niente di più. Quando un giorno sarai debole e ti guarderai indietro e ascolterai le testimonianze che hai reso un tempo, i voti che avevi pronunciato e la comprensione a cui eri arrivato, ti sembreranno sconosciuti e dirai: ‘Ero io? Avevo una statura così elevata? Come mai non lo so? Non ero io, sicuramente’. A quel punto ti renderai conto che la tua vita non è ancora cambiata. Che cosa indica il fatto che la tua vita non è cambiata? Significa che la tua indole non si è ancora trasformata. Come ti sentirai quando scoprirai che, nonostante tu abbia reso testimonianze e abbia pensato di possedere già statura elevata, puoi ancora diventare negativo come lo sei in quel momento? In quel caso non penseresti forse che trasformare la propria indole sia troppo difficile? La verità non è qualcosa che si può scolpire nelle persone da un giorno all’altro. Se le persone acquisiscono realmente la verità come vita, saranno benedette, e la loro vita sarà diversa. Non saranno più come sono adesso, con frequenti rivelazioni di un’indole corrotta; saranno invece in grado di sottomettersi assolutamente a Dio e di svolgere il loro dovere lealmente, e saranno completamente trasformate(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte prima”). “” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità II, “Come perseguire la verità (3)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho provato grande umiliazione e vergogna. In passato pensavo che, se avessi scritto diversi articoli di testimonianza esperienziale che poi fossero stati trasformati in video e messi online, avrei posseduto la verità realtà e sarei stata migliore degli altri, e persino che non sarei stata lontana dalla salvezza. In base alle parole di Dio, la mia visione era fallace e non in linea con la verità. Anche se riflettevo su me stessa e avevo conoscenza su una questione, e quindi scrivevo un articolo di testimonianza esperienziale, questo significava solo che in quella fase avevo guadagnato delle ricompense e delle conoscenze, non che mi fossi liberata della mia indole corrotta e possedessi la realtà e la vita. In realtà, ero stata profondamente corrotta da Satana; l’indole satanica era profondamente radicata in me e c’erano dentro di me anche molti veleni satanici. Non era affatto vero che, se avessi compreso un po’ di verità o fossi stata capace di praticare la verità una volta riguardo a una certa questione, la mia indole satanica sarebbe poi potuta cambiare completamente. Durante quel periodo, ho vissuto secondo la mia indole arrogante, pensando di essere superiore a tutti e migliore di tutti ed esaltandomi e mettendomi in mostra senza vergogna, e anche potando ciecamente i fratelli e le sorelle con la mia indole arrogante e la mia irruenza. Avevo ancora molte forme di indole corrotta che non avevo eliminato e non prendevo assolutamente le parole di Dio come vita. Ho anche riconosciuto che scrivere articoli di testimonianza esperienziale significava solo che comprendevo un certo aspetto della mia indole corrotta o delle mie opinioni errate e che ero temporaneamente in grado di mettere in pratica un po’ di verità, ma non che fossi arrivata a odiare completamente la mia natura essenza e a ribellarmi a essa. Nell’affrontare una questione analoga, sarei stata ancora vincolata dalla mia indole corrotta e incapace di mettere in pratica la verità. Proprio come in passato, quando ho scritto della mia esperienza di persona accomodante e ho riconosciuto che ero controllata dall’idea “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” e che ero egoista e spregevole, che salvaguardavo i miei interessi. Leggendo le parole di Dio, ho acquisito un po’ più di discernimento nei confronti di questo punto di vista, ma in seguito, quando ho affrontato lo stesso tipo di questione, ero ancora controllata dalla mia natura egoista e ingannevole e non ho saputo praticare completamente la verità. Dovevo ancora accettare ulteriormente il giudizio e il castigo delle parole di Dio e liberarmi gradualmente della mia indole corrotta. Chi cambia veramente nell’indole e possiede la verità realtà valuta le cose in base alle parole di Dio, qualunque cosa gli accada, e non vive secondo la propria indole corrotta e i propri punti di vista satanici. Sa rimanere saldo nella propria posizione di essere creato, testimoniare Dio e vivere una normale sembianza umana. Io invece ancora ero spesso governata dalla mia indole corrotta e ciò che vivevo non conteneva alcuna componente di testimonianza a Dio. Inoltre, esaltavo e testimoniavo sfacciatamente me stessa e vivevo a immagine di Satana. Stavo umiliando Dio; quale verità realtà possedevo mai? Ero così lontana dalla salvezza. Solo in quel momento ho visto chiaramente la mia reale statura: ero un essere umano corrotto, fondamentalmente indegna di essere stimata e lodata dagli altri. Quando ottenevo qualche risultato nell’assolvimento del mio dovere, era grazie alle parole e all’opera di Dio e all’illuminazione e alla guida dello Spirito Santo. Se non fosse stato per l’illuminazione e la guida di Dio, sarei stata una totale sciocca che non capiva nulla, che non valeva niente e che non era migliore degli altri. Nel riconoscere questo, ero un po’ disgustata da me stessa. Avevo ancora così tante corruzioni e carenze, eppure non mi conoscevo affatto e pensavo lo stesso di possedere la verità realtà. Ero così arrogante e priva di ragione, e Dio mi detestava veramente.

Dopo oltre un mese, sono stata riassegnata al mio dovere. Avevo molta paura di ripetere gli stessi errori e pregavo spesso Dio, chiedendoGli di guidarmi a praticare la verità. Una volta, in una riunione con alcuni leader, ho sentito Zhang Ying dire che aveva notato i problemi dei fratelli e delle sorelle ma non aveva avuto il coraggio di dar loro istruzioni, e ho pensato che era una manifestazione da persona accomodante. Mi sono detta: “Ci sono molte persone qui; perché non mostrare loro il mio articolo di testimonianza esperienziale sull’argomento? In questo modo, avranno sicuramente stima di me, e così mi guadagnerò la mia immagine tra i fratelli e le sorelle”. In quel momento mi sono resa conto che volevo mettermi in mostra ancora una volta. Ho pensato alle parole di Dio: “Per l’umanità corrotta, il problema più difficile da risolvere è quello di ripetere gli stessi vecchi errori. Per evitarlo, le persone devono prima acquisire la consapevolezza di essere ancora sprovviste della verità, del fatto che non c’è stato un cambiamento nella loro indole di vita e che, sebbene credano in Dio, vivono ancora sotto il potere di Satana e non sono state salvate; sono inclini a tradire Dio e ad allontanarsi da Lui in qualsiasi momento. Se percepiscono in cuor loro questa crisi, se, come spesso si dice, sono pronte al pericolo in tempo di pace, allora saranno in grado di tenersi in qualche modo sotto controllo e, quando succederà loro qualcosa, pregheranno Dio e faranno affidamento su di Lui, e sapranno evitare di commettere di nuovo gli stessi errori. […] Ci sono tre punti fondamentali da tenere a mente: primo, ancora non conosci Dio; secondo, non ci sono stati cambiamenti nella tua indole; e terzo, ancora non vivi una vera sembianza umana. Queste tre cose sono in linea con i fatti, sono reali, e devi averle ben chiare. Devi avere consapevolezza di te stesso. Se hai la volontà di risolvere questo problema, allora dovresti scegliere un tuo motto. Per esempio, ‘Sono letame sul terreno’ o ‘Io sono il diavolo’, o ‘Ricado spesso nelle mie vecchie abitudini’, o ‘Sono in costante pericolo’ Puoi utilizzare uno qualsiasi di questi come motto personale, e ti sarà d’aiuto se te lo ripeti continuamente. Continua a ripeterlo a te stesso, riflettici su, e forse riuscirai a commettere meno errori o a smettere di compierne. Nondimeno, la cosa più importante è dedicare più tempo a leggere le parole di Dio, a capire la verità, a conoscere la tua natura e a liberarti della tua indole corrotta. Solo allora sarai al sicuro. Un altro aspetto è non assumere mai la posizione di ‘un testimone di Dio’, e mai definirti un testimone di Dio. Puoi parlare solo dell’esperienza personale. Potete raccontare di come Dio vi ha salvati, comunicare su come siete stati conquistati da Dio e parlare di quale grazia vi ha donato. Non dimenticate mai che siete i più profondamente corrotti tra gli uomini, siete concime e spazzatura. Se ora siete in grado di accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni è solo grazie a Lui che vi ha elevati. È solo perché siete i più corrotti e sordidi se Dio incarnato vi ha salvati e vi ha concesso una così immensa grazia. Pertanto non avete nulla di cui valga la pena vantarsi e potete solo lodare e ringraziare Dio. La vostra salvezza è dovuta soltanto alla grazia di Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si può conseguire un cambiamento di indole”). Nel mio cuore sapevo chiaramente che non potevo continuare a perseguire la stima altrui; dovevo abbandonare quell’intenzione sbagliata. Dio è la fonte della verità e solo le parole di Dio possono risolvere gli stati delle persone. Dovevo condividere e testimoniare maggiormente le parole di Dio con i miei fratelli e sorelle e aiutarli a imparare come riflettere su sé stessi e conoscersi attraverso le parole di Dio e trovare un cammino di pratica. Ho anche pensato ai miei fallimenti di quel periodo di tempo e ho capito che non potevo continuare a mettermi in mostra come facevo in passato, così nel mio cuore ho pregato Dio: “Dio! So che le mie intenzioni sono sbagliate, e ancora una volta voglio mettermi in mostra e perseguire la stima da parte degli altri. Dio! Sono intenzionata ad abbandonare le mie intenzioni e i miei desideri interiori; non voglio più percorrere il cammino del fallimento. Voglio solo fare bene il mio dovere; Ti prego, guidami a praticare la verità”. Dopo aver pregato, mi sono calmata, ho ascoltato nei dettagli il problema di Zhang Ying e ho considerato su quale aspetto della verità avrei dovuto condividere per ottenere dei risultati. Solo quando ho ascoltato con attenzione ho appurato che il suo stato e le sue opinioni erano diversi dalla mia esperienza. In seguito, ho trovato alcune parole di Dio pertinenti allo stato di Zhang Ying e ho condiviso su di esse, evidenziando inoltre i problemi di Zhang Ying in base alle parole di Dio. Dopo la condivisione, Zhang Ying ha acquisito una certa conoscenza del suo stato ed era intenzionata a praticare in base alle parole di Dio e a salvaguardare gli interessi della chiesa. Vederla capace di riflettere su sé stessa e di acquisire una certa conoscenza mi ha resa molto felice. Avevo sperimentato in prima persona la pace mentale che deriva dal praticare secondo le parole di Dio. Durante una riunione, mi sono aperta e ho parlato con i miei fratelli e sorelle della mia passata esperienza di fallimento, analizzando me stessa e condividendo sulla conoscenza della mia indole corrotta, e ho testimoniato che il giudizio e l’esposizione delle parole di Dio mi hanno fatto acquisire una certa conoscenza della mia natura arrogante. Inoltre riconosco che, sia che stiamo discutendo della nostra esperienza, sia che stiamo risolvendo le difficoltà e i problemi dei fratelli e delle sorelle, dobbiamo analizzare meglio noi stessi, capire meglio la nostra corruzione e le nostre mancanze e testimoniare di più le parole, l’opera e la guida di Dio. Solo così possiamo esaltare e testimoniare Dio.

Dopo essere stata sostituita quella volta, ho imparato che era Dio che mi salvava. Avevo una natura così arrogante e, anche se sapevo che stavo rivelando un’indole corrotta, comunque involontariamente esaltavo e testimoniavo me stessa. Stavo percorrendo il cammino di un anticristo e non potevo tornare indietro. La mia sostituzione ha fermato le mie malefatte, mi ha portata a riflettere profondamente su me stessa e a cercare di conoscermi, e mi ha dato la volontà di pentirmi e cambiare. Ringrazio Dio per avermi dato questa preziosa opportunità di sperimentare la Sua opera, mettendomi in condizione di chinare il capo, di riflettere su me stessa e cercare di conoscermi e di trovare il cammino di pratica. So come dovrei esaltare e testimoniare Dio nell’assolvimento del mio dovere.

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