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Estratto 79

Che impressioni vi ha suscitato cantare l’inno “Colui che ha sovranità su tutte le cose”? Avete qualche comprensione? Chiunque abbia vissuto ha attraversato molte avversità, ma di fatto non sa perché questo accada, e nessuno riflette a fondo su quale sia l’origine di tali avversità, se ne valga la pena o se sia giusto vivere in questo modo. I giovani vogliono sempre bei vestiti da indossare e cose buone da mangiare, ritenendo che questo sia il modo per essere felici. Man mano che crescono, cominciano a riflettere sulla necessità di impegnarsi a fondo negli studi per distinguersi dalla massa e vivere bene. Una volta raggiunta la maggiore età, nasce in loro il desiderio di guadagnare molto denaro, raggiungere fama e profitto, acquisire potere e influenza. Vogliono essere un gradino al di sopra degli altri. Puntano sempre a ricoprire una posizione pubblica e a guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione della gente. Quando hanno figli, si augurano che i loro discendenti abbiano successo per generazioni e che continuino a prosperare e a progredire. Qual è lo scopo di tutti questi passi compiuti dalle persone? Perché ragionano in questo modo? Perché vivono tutte così? La gente vive senza un percorso. Perché dico che non vi è un percorso? Perché le persone non sanno da dove vengono o dove stanno andando, né tanto meno cosa ci si aspetta che facciano in questa vita, come dovrebbero vivere o in che modo dovrebbero percorrere il cammino della loro vita. Le persone non sanno queste cose. Allora perché continuano comunque a rincorrere instancabilmente la fama, il profitto e una vita felice fino alla morte, senza guardarsi indietro? Perché sono corrotte da Satana e hanno sviluppato una mentalità e una visione sbagliate della vita. Ritengono che questo modo di vivere sia corretto e che inseguire la fama e il profitto sia giusto e opportuno. Credono che ottenere fama e profitto apporti felicità e vivono in base a tali convinzioni. È così che le persone si lanciano nel perseguimento della fama e del profitto, con il risultato di non trovare mai la felicità prima di giungere alla morte. Tutti vivono in questo modo. Non vi è altra strada da percorrere in questo mondo. Tutti vogliono arricchirsi e vivere bene. Col denaro si possono fare molte cose e non averlo rende la vita difficile: per questo tutti vogliono guadagnarne di più. Una volta raggiunto il benessere, vogliono preservare la propria ricchezza e far sì che i figli tramandino l’eredità; tuttavia nessuno si rende conto che una vita del genere è vuota. Ognuno se ne va da questo mondo con rimpianti, domande senza risposta e un senso di riluttanza. Le persone attraversano questa vita in uno stato di povertà o di ricchezza e vivono vite lunghe o brevi. Alcune sono persone comuni, mentre altre sono funzionari di alto rango e appartenenti alle élite. Ci sono persone provenienti da ogni strato sociale, ma sostanzialmente vivono tutte allo stesso modo: si contendono fama e profitto in base ai loro desideri, alle loro ambizioni e alla loro indole satanica, e non si daranno pace finché non avranno raggiunto quegli obiettivi. Di fronte a tali circostanze, ci si potrebbe chiedere: “Perché le persone vivono in quel modo? Non hanno un altro cammino da percorrere? Vivono davvero soltanto per mangiare e bere bene fino a quando muoiono? Dopodiché dove vanno? Perché tantissime generazioni hanno vissuto così? Qual è la ragione?” Gli esseri umani non sanno da dove vengono, qual è la loro missione nella vita o chi comanda e detiene la sovranità su tutto questo. Le generazioni si succedono l’una all’altra e ciascuna vive e poi muore allo stesso modo. Tutte vengono e se ne vanno alla stessa maniera, senza che nessuno scopra un vero metodo o un vero percorso per vivere. Nessuno ricerca la verità in questo. Dall’antichità ai giorni nostri, le persone hanno tutte vissuto in modo identico. Tutte ricercano e aspettano, col desiderio di vedere come sarà l’umanità, senza che nessuna di loro lo sappia o arrivi a comprenderlo. A conti fatti, la gente semplicemente non sa chi sia Colui che governa e detiene la sovranità su tutto questo o se addirittura Egli esista. Non conoscono la risposta a questo interrogativo e non possono fare altro che vivere nella disperazione, anelando anno dopo anno e soffrendo giorno dopo giorno fino ad ora. La conoscenza di tutto questo darebbe forse alle persone un cammino da seguire per imparare a vivere? A quel punto, sarebbero in grado di sfuggire a tale sofferenza e di sottrarsi definitivamente a un’esistenza fondata sui desideri e sulle speranze umane? Quando le persone capiranno perché vivono, perché muoiono e chi è a capo di questo mondo; quando giungeranno a comprendere la risposta che Colui che detiene la sovranità su tutte le cose è il Creatore, allora avranno un percorso da seguire. Sapranno che devono cercare la verità nelle parole di Dio per trovare una via d’uscita e che non hanno bisogno di vivere in tale infelicità, facendo affidamento su desideri e speranze. Se le persone scoprono la ragione per cui vivono e muoiono, questo non eliminerà forse tutta l’infelicità e le difficoltà umane? Non offrirà forse loro una liberazione? Gli individui avranno davvero ottenuto la liberazione e saranno completamente liberati.

Su cosa dovreste riflettere, in cuor vostro, dopo aver ascoltato la canzone “Colui che ha sovranità su tutte le cose”? Se gli uomini sapessero perché si vive e perché si muore, chi è in realtà il Sovrano di questo mondo e di tutte le cose e Colui che regna su tutto, dove Egli si trova esattamente e cosa richiede all’uomo; se essi riuscissero a capire queste cose, saprebbero come trattare il Creatore, come adorarLo e sottomettersi a Lui, otterrebbero sostegno nel loro cuore, sarebbero in pace e felici e non vivrebbero più in tanto tormento e dolore. In ultima analisi, è indispensabile che le persone comprendano la verità. La scelta del percorso di vita è cruciale, così come è importante il modo in cui vivono. Il modo in cui si vive e il cammino che si percorre determinano se la propria vita sarà colma di gioia oppure di dolore. Questo è un aspetto che le persone dovrebbero comprendere. Nell’udire questo inno, può essere che le persone provino un sentimento così profondo nel loro cuore: “La vita dell’umanità intera segue questa specie di schema; i popoli antichi non facevano eccezione e quelli moderni sono uguali a com’erano in passato e non hanno cambiato rotta. Esiste dunque un Sovrano tra gli uomini, un Dio leggendario che è a capo di tutto? Se l’umanità riuscirà a trovare Dio, colui che è al comando di tutto, non sarà allora in grado di provare felicità? La chiave ora è trovare la radice dell’umanità. Dove si trova? Una volta individuata tale radice, gli esseri umani potranno vivere in un altro tipo di regno. Se l’umanità non riuscirà a trovarla e continuerà a vivere la stessa vita di sempre, sarà forse in grado di raggiungere la felicità?” Se le persone non credono in Dio, pur sapendo che l’umanità è profondamente corrotta, cosa devono fare allora? Possono risolvere il problema reale della corruzione? Hanno un percorso di salvezza? Benché tu desideri cambiare in meglio e vivere una sembianza umana, sei in grado di farlo? Non hai nessun percorso che ti conduca a farlo! C’è chi, per esempio, vive per i figli; tu magari dici di non volerlo fare, ma sei sicuro di riuscirci? C’è chi si affanna e si dà da fare per ottenere ricchezza, fama e profitto. Può darsi che affannarti per queste cose non ti interessi, ma sei davvero in grado di evitarlo? Inconsapevolmente, hai già intrapreso questo cammino e, per quanto tu voglia passare a un altro modo di vivere, non puoi farlo. Il modo in cui vivi in questo mondo non dipende da te! Per quale ragione? Perché le persone non credono nel vero Dio e non hanno acquisito la verità. Cosa sorregge lo spirito umano? Dove si cerca sostegno spirituale? Le persone cercano sostegno spirituale nei legami familiari, nella felicità coniugale, nel piacere generato dai beni materiali, nella ricchezza, nella fama e nel guadagno, nel prestigio, nei sentimenti e nella carriera, nonché nella felicità della generazione successiva. Vi è forse qualcuno che non cerca sostegno spirituale in queste cose? Chi ha figli lo trova nei figli; chi non ha figli lo trova nella carriera, nel matrimonio, nel prestigio sociale, nella fama e nel profitto. Pertanto, gli stili di vita così prodotti sono tutti uguali; essendo soggetti al dominio e al potere di Satana, tutti si affannano e si impegnano, loro malgrado, per amore della fama, del profitto, delle prospettive future, della carriera, del matrimonio, della famiglia, o per il bene della generazione successiva, o per il piacere fisico. Questa è forse la strada giusta? Per quanto alacremente le persone si diano da fare a questo mondo, per quanto competenti siano nel loro lavoro, per quanto grande e felice sia la loro famiglia, per quanto elevato sia il loro prestigio, sono forse in grado di intraprendere il giusto cammino della vita umana? Inseguendo la fama, il profitto e il mondo, o perseguendo le loro carriere, sono forse in grado di vedere che Dio ha creato tutte le cose e che detiene la sovranità sul destino dell’umanità? Non è possibile. Se le persone non riconoscono il fatto che Dio detiene la sovranità sul destino degli esseri umani, allora, indipendentemente dal loro particolare perseguimento o percorso, hanno intrapreso la strada sbagliata. Non è il sentiero giusto, è quello storto: è il sentiero del male. Non importa se hai tratto soddisfazione dal tuo sostegno spirituale oppure no, né importa dove lo hai trovato: non si tratta di fede autentica e non è la strada giusta per la vita umana. Che cosa significa avere una fede genuina? Significa accettare la manifestazione e l’opera di Dio e accettare tutta la verità da Lui espressa. Tale verità costituisce il giusto percorso per la vita umana, la verità e la vita che le persone dovrebbero perseguire. Percorrere il giusto sentiero nella vita significa seguire Dio ed essere in grado, sotto la guida delle Sue parole, di capire la verità, distinguere il bene dal male, sapere cosa è positivo e cosa è negativo e comprendere la Sua sovranità e onnipotenza. Quando le persone comprenderanno realmente nel loro cuore che Dio non solo ha creato i cieli e la terra e tutte le cose, ma è anche il Sovrano dell’universo e di ogni cosa, saranno in grado di sottomettersi a tutte le Sue orchestrazioni e disposizioni, di vivere secondo le Sue parole, di temerLo e di evitare il male. Questo significa percorrere la strada giusta per la vita umana. Quando intraprendono il giusto cammino nella vita, le persone riescono a capire il perché della loro esistenza e cosa dovrebbero fare per vivere nella luce e ricevere la benedizione e l’approvazione di Dio.

Per cosa vivete ora? Lo capite? (Per portare a termine le missioni e gli incarichi che Dio ci affida e per adempiere bene al dovere di ogni essere creato.) Se intendi svolgere bene il dovere di un essere creato e portare a termine l’incarico affidato da Dio, questo rappresenta un tuo desiderio soggettivo e il percorso di vita che hai scelto, ed è giusto così. Ma devi sapere una cosa: il fatto che gli uomini vivano in questo mondo è predisposto da Dio. Ciascuna persona viene al mondo con una missione. Non arriva semplicemente a caso; tutto è governato, organizzato e orchestrato da Dio senza il benché minimo errore. Nel momento in cui ciascuno viene al mondo, tutto ciò che impara o fa è finalizzato a svolgervi un ruolo. Qual è questo ruolo? È quello di portare a termine un compito in questo mondo; ci sono cose da fare. Per esempio, due persone si sposano e hanno un figlio, in tre formano una famiglia completa. All’interno di questa famiglia, la moglie vive per adempiere alla sua missione, che è quella di occuparsi del figlio e del marito, prendendosi cura della famiglia. Per cosa vive allora il figlio? Che ruolo svolge? In quanto erede della famiglia, porta avanti la discendenza. Rappresenta la generazione successiva di quella famiglia. La famiglia è completata dal suo arrivo e questo è il primo ruolo svolto dal bambino. Che si tratti di un figlio o di una figlia, ha una missione propria. Per quanto riguarda il suo destino futuro, quali saranno le qualifiche accademiche, le abilità o la professione che svolgerà una volta cresciuto, o quando crederà in Dio e quale dovere svolgerà in seguito, tutti questi passi non sono forse pianificati e predisposti da Dio? (Sì.) Il figlio stesso ha forse la possibilità di scegliere? (No.) Da quando una persona nasce all’interno di una famiglia, non le è dato di scegliere alcuna fase del proprio destino: è tutto organizzato da Dio. Tutto è organizzato da Dio, e c’è della verità in questa affermazione. Si riferisce a ciò per cui le persone vivono. Per esempio, se studi musica e disponi di circostanze e di un ambiente familiare favorevoli, allora la scelta di studiarla è stata tua? (No.) Sei nato in quell’ambiente, hai appreso una competenza professionale grazie al modo in cui questo ambiente ti ha cresciuto, e hai portato a termine la tua missione. Cosa ti ha permesso di farlo? Il fatto che Dio l’abbia stabilito, non che tu l’abbia scelto. Ciò non è forse stato compiuto grazie all’orchestrazione del Creatore? Se adesso svolgi il tuo dovere mettendo a frutto ciò che conosci e che hai imparato, chi ha deciso questo? (Dio.) È stato deciso da Dio, non da te. Parlando in modo obiettivo, per chi vivi ora? (Per Dio.) Lo stesso vale per ciascuna persona nella realtà. Tutti vivono nell’interesse della sovranità e delle disposizioni di Dio, a prescindere che ne siano consapevoli e coscienti oppure no. Le persone sono come pedine in un gioco. Ovunque Dio ti collochi, qualunque cosa ti faccia fare e per quanto tempo ti trattenga in un certo luogo, tutto è sottoposto alla Sua orchestrazione. Da questo punto di vista, di fatto tutti vivono in funzione della Sua sovranità, delle Sue disposizioni e della Sua gestione, senza poter esercitare alcun controllo. Non importa quanto tu sia abile o dotato, non puoi esulare dal destino che Dio ha stabilito per te. Nessuno può vivere al di là di tali limiti o sottrarsi al destino e alla vita che il Creatore ha stabilito e predisposto per lui. Queste sono tutte cose che le persone in realtà non conoscono e finora esse hanno vissuto inconsapevolmente e involontariamente secondo l’orchestrazione e la sovranità di Dio. Considerando tutto ciò in modo oggettivo, che cosa hanno capito? (La vita e la morte non dipendono dalle persone, ma sono soggette alla sovranità e all’orchestrazione di Dio.) (Invece di cercare di controllare il proprio destino, dovrebbero sottomettersi alla sovranità e alle disposizioni di Dio.) Farai progressi se riuscirai a vederla in questo modo. Quali verità devi comprendere per essere in grado di sottometterti a Dio? Qualunque sia il tipo di famiglia in cui sei nato e a prescindere da come siano certi aspetti come la tua levatura, il tuo intelletto e i tuoi pensieri, il tuo destino e tutto ciò che ti riguarda sono soggetti all’orchestrazione di Dio. Non hai voce in capitolo. Questo è il percorso che dovresti scegliere: capire come Dio ha organizzato tutto ciò che ti riguarda, come lo guida e come lo guiderà in futuro; dovresti cercare di comprendere i Suoi desideri e le Sue intenzioni, dopodiché seguire il corso del destino che è governato e orchestrato dal Creatore. Non si tratta di lottare per le cose, di agguantarle o di accaparrarsele. Non si tratta di sottoporre a scrutinio i desideri del Creatore o di opporsi; né si tratta di fare la stessa cosa nei confronti di ciò che Dio ha predisposto per te. Questo non rende forse la vita giusta e opportuna? Pone fine a dubbi come “perché le persone vivono e perché muoiono” o al dolore insito in “coloro che sono vivi ripetono la stessa tragica storia di coloro che sono morti”. Le persone sentono che non vi è alcuna difficoltà nel vivere questa vita e ne hanno trovato la sorgente. Capiscono cos’è il destino, sanno come ci si deve sottomettere alle disposizioni del Creatore e non oppongono resistenza. Questo è un modo di vivere pieno di significato. Esse non si affidano più alle fantasie della propria mente o alla propria forza per lottare e contendersi la felicità. Sanno che tutto ciò è segno di stoltezza e testardaggine e non ripetono lo stesso errore. Hanno imparato a sottomettersi alla sovranità e alle disposizioni del Creatore, e così facendo quante sofferenze hanno evitato! State dunque vivendo in questo modo? Sentite di essere trattati ingiustamente e di essere sottovalutati in questa vita? Sapete che i vostri talenti e i vostri doveri sono stati predisposti e vi sono stati donati da Dio, ma vi sembra ugualmente di aver subito un torto e che questo dovere che avete non vi permetta di realizzare le vostre aspirazioni. In realtà avete obiettivi di natura più ampia, ma il settore particolare in cui state svolgendo il vostro dovere non vi permette di realizzarli. È così che pensate? (No.) Non avete ambizioni o desideri, né esigenze eccessive, avete accantonato tutto ciò che dovevate, e l’unica cosa che vi manca è la comprensione della verità così da poter eliminare la vostra indole corrotta. Ciò rende sempre più chiaro il sentiero che le persone devono percorrere e la direzione in cui devono andare. Non hanno più bisogno di porsi domande come: “Perché si vive? E perché si muore? Chi è Colui che governa tutte le cose?” Indipendentemente da ciò che si persegue o dai propri desideri, solo tornando alla presenza del Creatore, rimanendo al proprio posto, compiendo doverosamente ciò che si è tenuti a fare e adempiendo bene e portando a termine il proprio dovere, si può vivere in un modo che vi doni una coscienza tranquilla e che sia giusto e corretto. Ciò non comporta alcuna sofferenza. Ecco il significato e il valore della vita.

Estratto 80

Tutti riconoscono che Dio regna sovrano sul destino umano e che l’intera vita delle persone è nelle mani di Dio ma se tu potessi davvero sperimentare come qualsiasi grande evento in ogni tempo e periodo della vita di ognuno sia regolato e disposto da Dio e non dai loro piani e dalle loro disposizioni; se tu potessi vedere che le persone non possono opporsi al proprio destino o a ogni sofferenza che devono affrontare; quando sei capace di sperimentare queste cose, significa che hai vera fede. Ciò rende molto più pratica l’affermazione: “Dio regna sovrano sul destino umano e tutto è nelle mani di Dio”. Sperimentare la sovranità di Dio, le Sue disposizioni e le Sue orchestrazioni sono qualcosa di impercettibile. È qualcosa che sperimenti e che non sai spiegare se non l’hai vissuta e, tuttavia, più la sperimenti, più l’hai affrontata, meglio la sai spiegare. C’è un detto che recita: “Entro i 50 anni, comprendi il tuo destino”. Cosa significa dire che comprendi il tuo destino? Le persone che hanno passato da poco i 20 anni si sono appena affacciate sul mondo. Sono giovani, imprudenti, non sanno nulla e non possono comprendere che la vita umana è tutta nelle mani di Dio. Cercano continuamente di opporsi al proprio destino e pensano di avere talento ed esperienza, si danno continuamente da fare in maniera individuale cercando di farsi un nome e acquisire ricchezza e una posizione sociale. Continuano a provare anche quando falliscono, sempre in cerca di un’altra possibilità. Poi, passati i 50 anni, si guardano indietro e pensano: “Accidenti, correre di qua e di là e darsi sempre da fare in questa trentina d’anni è stata davvero dura! Niente di quello che ho fatto, sposarmi, costruirmi una carriera e avere dei figli, è andato secondo i miei piani. È stato sempre il fato!” Questo è comprendere il proprio destino: non si può più combatterlo. Comprendere il proprio destino a 50 anni significa in realtà arrivare ai 50 anni e imparare a fare pace col destino dopo avere avuto tante battute d’arresto. Quando le persone comprendono il loro destino, smettono di combatterlo. Le persone capiscono veramente cos’è la vita, cos’è la sovranità di Dio sull’umanità, per cosa esattamente si dovrebbe vivere e come lo si dovrebbe fare? I non credenti non possono capire queste cose perché non credono in Dio e il massimo che possono fare è accettare il proprio destino e comprendere che è inutile resistervi. Poi, vedono i loro figli e nipoti combattere contro il destino e dicono: “Che la natura faccia il suo corso. Ciascuna generazione ha le sue benedizioni. Che facciano pure, smetteranno di opporsi al destino quando avranno 50 anni. È così che va, generazione dopo generazione. Tutti combattono contro il destino fino a quando non invecchiano e non riescono più a farlo. A quel punto, lo accetteranno e impareranno la lezione. Non saranno più così spavaldi e arroganti e si calmeranno”. Questo è il massimo che i non credenti possono vedere, ma possono capire la verità? Sicuramente non possono, perché non credono in Dio e non leggono le Sue parole. Come potrebbero comprendere la verità? Comprendere il proprio destino a 50 anni significa forse comprendere la verità? Le persone credono che “il fato dell’uomo è determinato dal Cielo”. Ciò significa che si sottomettono al volere del Cielo? (No.) Crederlo soltanto non è sufficiente. Conoscere queste cose significa semplicemente non opporsi al destino, ma non equivale ancora a comprendere la verità. Le persone devono presentarsi davanti a Dio e ricevere la Sua salvezza per comprendere la verità. Devono accogliere il giudizio delle Sue parole e ricevere la provvista della verità e la vita per comprendere il mistero del tutto. Altrimenti, le persone non sapranno ancora di cosa tratti la vita umana, il motivo per cui le persone vivono e quello per cui muoiono, anche se arrivano fino a 70, 80 o cento anni. Le persone percorrono brevemente questa terra e vivono per diversi decenni senza capire cosa significhi la vita umana prima che finisca. Alla morte, si sentono insoddisfatte e continuano a riflettere su questo e quello, lasciando alla fine questo mondo con rimpianti e senza ottenere nulla. Non sarebbe triste se dovessero rinascere nella prossima vita e continuassero a vivere in questo modo? (Lo sarebbe certamente.) Ogni generazione di persone, tragicamente, viene e va, una dopo l’altra; i vivi dicono addio ai defunti e poi vengono a loro volta salutati dalla generazione successiva. Continuano così in un ciclo, vivendo come immersi nello stordimento e senza comprendere nulla. È diverso per voi che avete accettato l’opera di Dio negli ultimi giorni. Voi avete colto questa preziosa e rara opportunità di Dio incarnatoSi per salvare l’umanità negli ultimi giorni. Potete ricevere il giudizio e il castigo delle parole di Dio e ottenere di essere pasciuti e guidati personalmente da Lui. Comprendete molti misteri e molta verità, e potete svolgere il vostro dovere come esseri creati. La vostra indole corrotta può essere purificata e cambiata. Avete ottenuto davvero tanto, più dei santi delle generazioni passate. Non è questa la cosa più benedetta? Voi siete i più benedetti di tutti.

Dopo aver letto le parole di Dio e aver sperimentato per anni il Suo giudizio e il Suo castigo, avete gradualmente cominciato a comprendere l’obiettivo di Dio nel gestire l’umanità e il mistero della Sua gestione e della Sua salvezza dell’umanità. Avete compreso le intenzioni di Dio e conoscete la Sua sovranità. Siete disposti nel vostro cuore a sottomettervi a Dio, e siete capaci di sottomettervi a Lui. Vivere diventa sicuro e appagante. Dio ti fa vivere, tu vivi per Dio e per svolgere il tuo dovere di essere creato. Questo è un modo significativo di vivere. Se le persone vivono senza accettare o comprendere la verità e vivono solo per la carne, non c’è alcun valore in questo. Ora tutti voi state cercando di raggiungere la verità e state vivendo con sempre più coscienza e ragionevolezza. State diventando sempre di più ciò che un essere umano dovrebbe essere, e comprendete sempre di più la verità. Sapete sempre di più come sottomettervi a Dio, e potete svolgere il vostro dovere di esseri creati e dare testimonianza di Dio. Vivere in questo modo vi riempirà il cuore di pace e gioia, e questa è la vita più significativa che ci sia. È una benedizione che solo voi avete ricevuto tra tutta l’umanità. In questo vasto mondo e tra tutti gli uomini, Dio ha scelto solo voi pochi e vi ha fatto nascere in questa età finale e nella nazione del gran dragone rosso. Potete ricevere gli incarichi da parte di Dio e svolgere il vostro dovere, e potete spendervi per Lui. Voi siete i favoriti di Dio e coloro che Egli ha scelto. Non è questa la massima benedizione? (Sì.) È una vera benedizione. Ci sono persone che credono in Dio, ma non riescono a tralasciare tutto per svolgere il loro dovere, ed è spiacevole. Ci sono persone che non capiscono la verità, e anche quando svolgono il loro dovere si può solo dire che stanno offrendo manodopera a Dio. Offrono la loro forza, ma intanto nei loro cuori fanno accordi con Dio e sperano di ottenere benedizioni. Quando un giorno capiranno la verità, saranno in grado di stabilizzarsi e adempiere bene al loro dovere volontariamente. La vostra vita attuale e il vivere quotidianamente per testimoniare Dio e diffondere il Vangelo del Regno di Dio sono il modo di vivere che Lui approva. Per dirla con parole semplici, Dio vi permette di vivere così, ed è Lui che vi ha dato questa opportunità. Dio vi ha offerto questa opportunità e vi ha fatto vivere, svolgendo il vostro dovere e spendendovi per Lui, e questa è la cosa più significativa. Dovreste sentirvi orgogliosi e onorati, e dovreste apprezzare questa opportunità. Siete molto giovani e, per voi, svolgere il vostro dovere, seguire Dio e testimoniare di Lui in situazioni disastrose e in contesti ostili è davvero un’opportunità rara! Il fatto che Dio Si sia incarnato negli ultimi giorni e abbia espresso così tanta verità per salvare appieno gli esseri umani, affinché possano acquisire questa verità ed esserne purificati, è la più rara delle opportunità. Non c’è molto tempo, e passa in un batter d’occhio. Dovreste cogliere questa opportunità e acquisire tutta la verità che dovreste. Questa è la più grande benedizione, ed è una benedizione maggiore di quella di tutti i santi delle epoche passate.

Estratto 81

I seguaci di Dio devono, come minimo, essere in grado di rinunciare a tutto quello che hanno. Una volta Dio disse nella Bibbia, “Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere Mio discepolo” (Luca 14:33). Che cosa significa rinunciare a tutto quello che si ha? Significa rinunciare alla propria famiglia, al proprio lavoro, a tutti i propri coinvolgimenti mondani. È una cosa facile? È molto difficile. Senza la volontà di farla, non è assolutamente realizzabile. Chi ha la volontà di rinunciare, possiede naturalmente quella di sopportare le avversità. Chi non riesce a sopportarle, non sarà in grado di rinunciare ad alcunché, sebbene lo desideri. Ci sono persone che, dopo aver rinunciato alle loro famiglie ed essersi allontanate dai loro cari, hanno nostalgia di casa dopo aver svolto i loro doveri per un po’. Se proprio non riescono a sopportare la nostalgia, potrebbero correre a casa di nascosto per dare un’occhiata e poi tornare a svolgere i loro doveri. Alcuni che hanno lasciato la loro casa per assolvere i loro doveri, non possono fare a meno di sentire la mancanza dei loro cari a Capodanno e in altre festività, e di notte, quando tutti gli altri dormono, piangono in segreto. Quando hanno finito, pregano Dio e si sentono molto meglio, dopodiché continuano a svolgere i loro doveri. Anche se queste persone sono riuscite a rinunciare alla loro famiglia, sono incapaci di sopportare un grande dolore. Se non riescono nemmeno a liberarsi dei loro sentimenti per queste relazioni della carne, come potranno spendersi veramente per Dio? Alcuni riescono a rinunciare a tutto quello che hanno per seguire Dio, abbandonando il loro lavoro e la loro famiglia, ma qual è il loro obiettivo? Qualcuno cerca di ottenere grazia e benedizioni, e qualcuno si comporta come Paolo, perseguendo soltanto una corona e una ricompensa. Pochi rinunciano a tutto quello che hanno per acquisire la verità e la vita e ottenere la salvezza. Quindi, quale di questi obiettivi è in accordo con le intenzioni di Dio? È, naturalmente, il perseguimento della verità e l’acquisizione della vita: ciò è del tutto in linea con le Sue intenzioni e costituisce la parte più importante del credere in Lui. Si può ottenere la verità se non si è in grado di abbandonare le cose mondane o la ricchezza? Assolutamente no. Alcune persone hanno rinunciato a tutto quello che avevano e hanno assunto i loro doveri, ma non perseguono la verità e sono sempre superficiali nello svolgerli. Dopo aver vissuto alla giornata in questo modo per diversi anni, sono prive di ogni testimonianza esperienziale e non hanno ottenuto alcunché. Coloro che perseguono solo fama, profitto e prestigio e percorrono il sentiero degli anticristi sono ancora meno capaci di ottenere la verità. Vi sono molte persone la cui fede in Dio consiste soltanto nell’assolvere un po’ del loro dovere nel tempo libero. Sarà facile per loro ottenere la verità? Non Mi sembra. Ottenerla non è semplice: bisogna sopportare molte avversità e pagare un prezzo elevato. In particolare, si devono sperimentare le difficoltà del giudizio e del castigo, delle prove e dell’affinamento, dell’essere potati. Sopportare tutte queste avversità è necessario: non si può ottenere la verità senza tollerare una grande quantità di dolore. Quante volte bisogna pregare Dio e cercare la verità in questo periodo? Quante lacrime di rammarico bisogna versare a Lui? Quante parole di Dio bisogna leggere prima di poter essere illuminati? Quante battaglie spirituali bisogna affrontare prima di poter vincere Satana? E quanto tempo è necessario per fare esperienza di queste cose? Quanti anni ci vorranno prima di riuscire finalmente a ottenere la verità e l’approvazione di Dio? Guardate l’esperienza di Pietro e lo saprete. La salvezza e il perfezionamento dell’uomo da parte di Dio sono così semplici come la gente immagina? Rinunciare a tutto quello che si ha non è facile. Che cosa significa veramente? “Tutto quello che si ha” include più delle sole cose esteriori, più della famiglia, dei propri cari e degli amici, e più della propria professione, dello stipendio, della ricchezza e delle prospettive. Oltre a queste, include cose intellettuali e spirituali: la conoscenza, l’apprendimento, il proprio punto di vista sulle cose, le regole di vita, le proprie preferenze carnali, nonché ciò che si persegue e a cui si aspira, come la fama, il profitto e il prestigio. Rinunciare a tutto quello che si ha significa principalmente rinunciare a queste cose. È facile abbandonare quelle esteriori in un colpo solo, ma quelle che le persone amano, perseguono e sostengono nel profondo del loro cuore sono le più importanti e preziose per loro, rappresentano tutto ciò che si ha e sono le più difficili alle quali rinunciare. La ragione principale per cui la maggior parte della gente non riesce a rinunciare, è che non sa lasciare andare proprio quelle cose, poiché le apprezza e ne fa tesoro più di tutto il resto. La fama, il profitto e il prestigio, per esempio, o la gloria e il patrimonio, la carriera che si ama o i beni più preziosi: questo è tutto ciò che si ha e sono le cose più difficili alle quali rinunciare. Un direttore di banca arrivò a credere in Dio: vide che le Sue parole sono davvero la verità e che tutta la Sua opera consiste nel salvare l’uomo. Quando però decise di rinunciare a tutto quello che aveva e seguire Dio, si trovò in conflitto con la sua posizione in banca. Un momento pensava: “La mia posizione in banca è preziosa: è ben pagata e influente”, e un attimo dopo pensava: “Credendo in Dio, posso ottenere la verità e la vita eterna. È questo che conta davvero”. Nel suo cuore si combatteva una costante battaglia: un momento voleva essere un direttore di banca e quello dopo voleva credere in Dio. Un momento voleva afferrare il denaro, quello dopo voleva ottenere la verità. Un momento non sapeva rinunciare al suo prestigio e quello dopo voleva ottenere la vita eterna. Il suo cuore tentennava. Il suo prestigio di direttore di banca era troppo prezioso per lui e non riusciva a rinunciarvi. Per innumerevoli mesi combatté questa battaglia nel suo cuore, finché alla fine, e forse a malincuore, abbandonò tutto ciò che aveva. Quanto fu difficile per lui! Anche se sapeva che la sua posizione di direttore di banca era effimera e poteva svanire come uno sbuffo di fumo, per lui non era comunque facile abbandonarla. Alcuni sono medici, o avvocati, o dirigenti di alto livello, e hanno salari e stipendi elevati. Non è facile lasciar andare queste cose; chissà per quanti mesi bisognerebbe combattere dentro di sé per riuscirci. Se si combatte per diversi anni prima di lasciar andare queste cose e a quel punto l’opera di Dio è già giunta al termine, avrà senso farlo? Allora si potrà solo precipitare nelle catastrofi, tra pianto e stridore di denti. Sarai in grado di entrare nel Regno di Dio soltanto se riuscirai a rinunciare a tutto ciò che è più importante per te per seguire Dio e svolgere il tuo dovere, perseguire la verità e ottenere la vita. Che cosa significa entrare nel Regno di Dio? Significa essere in grado di rinunciare a tutto quello che si ha e seguire Dio, ascoltare le Sue parole e sottomettersi alle Sue disposizioni, sottomettendosi a Lui in tutto; significa che Egli è diventato il tuo Signore e il tuo Dio. Per Dio, questo vuol dire che sei entrato nel Suo Regno e, indipendentemente dalle calamità che ti colpiscono, avrai la Sua protezione, riuscirai a sopravvivere, e farai parte del popolo del Suo Regno. Dio ti riconoscerà come Suo seguace o ti offrirà la Sua promessa di perfezionarti, ma come primo passo devi seguire Cristo. Solo così avrai un ruolo nella preparazione per il Regno. Se non segui Cristo e sei al di fuori del Regno di Dio, Egli non ti riconoscerà. E se Dio non ti riconosce, anche se desideri essere salvato e ottenere la Sua promessa e la Sua perfezione, riuscirai ad acquisire queste cose? No. Se desideri l’approvazione di Dio, devi prima essere qualificato per entrare nel Suo Regno. Se riesci a rinunciare a tutto quello che hai per perseguire la verità, a cercarla nell’assolvimento del tuo dovere, ad agire secondo i principi e hai una vera testimonianza esperienziale, allora sei qualificato per entrare nel Regno di Dio e ricevere la Sua promessa. Se non riesci a rinunciare a tutto quello che hai per seguire Dio, non sei nemmeno qualificato per entrare nel Suo Regno e non hai alcun diritto alla Sua benedizione e alla Sua promessa. Molte persone hanno rinunciato a tutto quello che avevano e svolgono dei doveri nella casa di Dio, ma non necessariamente saranno in grado di ottenere la verità: prima di poterla acquisire, bisogna amarla ed essere capaci di accettarla. Se non si persegue la verità, non la si può ottenere. Per non parlare di quelli che svolgono il loro dovere nel tempo libero: la loro esperienza dell’opera di Dio è talmente limitata che per loro sarà più difficile ottenere la verità. Se non si svolge il proprio dovere o non si persegue la verità, si perderà la meravigliosa opportunità di ottenere la salvezza e il perfezionamento di Dio. Alcune persone affermano di credere in Dio, ma non svolgono i loro doveri e perseguono le cose mondane. Stanno forse rinunciando a tutto quello che hanno? Chi crede in Dio in questo modo, è in grado di seguirLo fino alla fine? Guardate i discepoli del Signore Gesù: tra loro vi erano pescatori, contadini e un esattore delle tasse. Quando il Signore Gesù li chiamò e disse: “SeguiteMi”, essi lasciarono il loro lavoro e Lo seguirono. Non pensarono al problema del loro lavoro, né se in seguito avrebbero trovato un percorso per sopravvivere nel mondo, e seguirono subito il Signore Gesù. Pietro si dedicò a Lui con tutto il cuore, adempiendo l’incarico assegnatogli fino alla fine e sostenendo il suo dovere: perseguì l’amore nei confronti di Dio per tutta la vita e, alla fine, venne perfezionato da Lui. Alcune persone non riescono neanche a rinunciare a tutto quello che hanno, eppure desiderano entrare nel regno. Non stanno forse sognando?

Per credere in Dio non è sufficiente avere entusiasmo: devi comprendere le Sue intenzioni, il Suo metodo di perfezionare le persone, quali persone Egli perfeziona e l’atteggiamento e la visione che si dovrebbero avere nei confronti del perfezionamento dell’uomo compiuto da Dio. Inoltre, come Suo seguace, bisogna sapere quanto è importante seguire la Sua via. Ciò riguarda la questione della possibilità di ottenere la verità. Seguire la via di Dio significa praticare la verità: solo praticando la verità ci si sottomette veramente a Lui, quindi praticare la verità è essenziale per ottenerla. Chi non comprende la verità o non sa come praticarla, non avrà modo di ottenerla. Ecco perché la parte più importante del credere in Dio è praticare la verità. Solo coloro che la praticano riescono a sottomettersi a Lui, soltanto loro possono comprenderla pienamente e solo quelli che la comprendono pienamente conoscono Dio. Tutte queste cose si ottengono praticando la verità. A prescindere da quante persone credono in Lui, Dio osserva quali di loro seguono la Sua via, praticano la verità e Gli si sottomettono veramente. I credenti in Dio devono comprendere la verità e praticarla per diventare persone che seguono la Sua volontà e Gli si sottomettono. Coloro che perseguono la verità devono prima capire perché si dovrebbe credere in Dio nella propria vita, come Egli compie l’opera di salvezza dell’uomo da quando è sceso sulla terra e cosa si deve raggiungere nel perseguimento della verità prima di ottenere la salvezza ed essere qualificati per ricevere la promessa di Dio e la Sua benedizione. In passato, nessuno comprendeva queste verità. Tutti credevano in Dio secondo le nozioni e le fantasie umane e pensavano che credere in Lui significasse ottenere benedizioni, una corona e una ricompensa. Di conseguenza, tutti andarono contro le intenzioni di Dio, si allontanarono dalla vera via e intrapresero il percorso degli anticristi. Pertanto, se si desidera comprendere la verità, ottenerla ed essere salvati, è necessario correggere queste opinioni errate sulla fede in Dio dei tempi passati. In particolare, le nozioni e le fantasie religiose delle persone e le loro opinioni teologiche sono assurde; sono tutte fallacie pretestuose, ostili alla verità. Dio non approva affatto i modi nei quali le persone religiose credono. Se le persone continuano a sostenere queste vie e a perseguire benedizioni, una corona e una ricompensa, a credere in Dio con un atteggiamento di questo tipo, saranno in grado di ottenere la verità e la vita? Assolutamente no. Qual è allora la prospettiva che bisognerebbe adottare nella fede in Dio? Si deve iniziare comprendendo le Sue intenzioni e vedendo chiaramente come Egli salva le persone. Se non cerchi la verità, ma continui a credere in Dio secondo le tue nozioni e fantasie, a perseguire la fama, il profitto, il prestigio, la ricchezza e le cose mondane, allora anche se conquisti il mondo intero, ne varrà la pena se alla fine ti costerà la vita? Alcuni dicono: “Una volta che avrò guadagnato abbastanza denaro e avuto una carriera di successo, quando avrò realizzato le mie ambizioni e i miei sogni, allora verrò e sarò un buon credente”. Dio ti aspetta? La Sua opera ti aspetta? Se non riesci a lasciar andare queste cose ora, Dio non richiede che tu lo faccia immediatamente, ma devi praticare l’abbandono. Se proprio non ci riesci, pregaLo e affidati a Lui. Lascia che ti guidi. Inoltre, devi collaborare e svolgere i tuoi doveri. Qual è lo scopo dell’assolvere il proprio dovere? In realtà è preparare buone azioni. Anche se alla fine non riuscirai a essere completamente perfezionato, dovrai preparare almeno alcune buone azioni, in modo che quando arriverà il momento in cui Dio ricompenserà il bene e punirà il male, potrai renderGliene conto. Un giorno, l’opera di Dio giungerà al termine ed Egli inizierà a premiare il bene e punire il male. Dio ti farà portare avanti le tue buone azioni, e se non ne hai, sarai spacciato, verrai certamente punito. Supponiamo, per esempio, che tu creda in Dio da circa dieci anni e che il dovere più prezioso che hai svolto sia stato diffondere il Vangelo solo nel tuo tempo libero e acquisire così alcuni nuovi credenti. Non sai nemmeno se quelle persone saranno in grado di rimanere salde alla fine. Puoi renderne conto a Dio? Sei destinato a non riuscirci. Devi considerare di che tipo di risultati puoi renderGli conto e che tipo di testimonianza esperienziale devi avere per essere in grado di soddisfarLo e farti riconoscere da Lui come Suo seguace. Non puoi accontentarti di riconoscere soltanto l’attuale incarnazione di Dio e accettare nel tuo cuore Cristo degli ultimi giorni. Ciò che Dio desidera vedere sono la tua vera testimonianza esperienziale e i frutti della tua sottomissione alla Sua opera. Ciò che Egli verificherà alla fine è se hai ottenuto la verità e hai la vita. Devi comprendere le intenzioni di Dio. Se ti limiti ad aggiungere il tuo nome agli elenchi della chiesa o a svolgere un dovere ma non persegui la verità e, dopo alcuni anni di fede in Dio non hai alcuna testimonianza esperienziale, Egli potrà ancora riconoscerti? Se non ti riconosce, allora rimarrai fuori dalla Sua casa. Se ti limiti ad affermare che credi in Dio ma non persegui la verità, che cosa potrai ottenere alla fine con la tua fede in Lui? Sarai troppo al di sotto degli standard che Egli richiede! Ottenere la verità non è così semplice come la gente immagina; prima di potervi riuscire e conoscere Dio si devono sopportare molte prove e tribolazioni, molto dolore e affinamento. Quando sperimenti questa modalità dell’opera di Dio, puoi essere salvato se non rinunci a tutto quello che hai per seguirLo? Puoi sperimentare la Sua opera semplicemente credendo in Lui in un po’ del tuo tempo libero? Come puoi sperimentarla credendo in Dio a casa e vivendo nel mondo esterno? Pertanto, rinunciare a tutto quello che si ha è una condizione per seguire Dio. Se non ci riesci, non sei assolutamente in grado di ottenere la verità, e se non la ottieni, non sei qualificato per entrare nel Regno di Dio. Questo è un dato di fatto che nessuno può cambiare.

Estratto 82 (Risposte alle domande dei fratelli e delle sorelle)

(Sono ancora vincolato dall’affetto per i miei familiari mentre faccio il mio dovere. Sento spesso la loro mancanza, e questo influisce sullo svolgimento del mio dovere. Il mio stato è migliorato un po’ ultimamente, ma talvolta temo ancora che il gran dragone rosso arresti i membri della mia famiglia per minacciarmi, e ho paura che in quel caso non riuscirò a rimanere saldo.) Questi sono timori infondati. Quando pensi a queste cose, devi ricercare la verità per trovare una soluzione. Devi capire che, qualunque circostanza ti trovi ad affrontare, è stato Dio a orchestrarla e a predisporla. Devi imparare a sottometterti a Lui ed essere in grado di ricercare la verità e di rimanere saldo quando ti trovi di fronte alle situazioni. Questa è una lezione che la gente deve imparare. Dovresti riflettere spesso: come stai sperimentando l’irrigazione e il pascimento di Dio in questo periodo? Qual è la tua effettiva statura? Come dovresti adempiere il dovere di un essere creato? Devi capire queste cose! Se riesci a pensare al gran dragone rosso che ti minaccia, allora perché non pensi a come entrare nella verità? Perché non rifletti sulla verità? (Quando mi capitano questi pensieri, prego Dio e mi riprometto di restarGli fedele fino alla morte se un giorno mi trovassi davvero ad affrontare queste circostanze. Però temo di non riuscirci con la mia scarsa statura.) Allora preghi: “Dio, temo che non ce la farò con la mia scarsa statura. Sono spaventato a morte. Per favore, non farlo. Potrai farlo quando avrò la statura”. Questo è forse un buon modo di pregare? (No.) Dovresti pregare così: “Dio, ora ho una statura e una fede scarse, temo di dover affrontare qualcosa; in realtà, non credo davvero che tutte le questioni e le cose siano nelle Tue mani. Non mi sono messo nelle Tue mani; che ribellione è questa! Sono disposto a sottomettermi alle Tue disposizioni e orchestrazioni. Qualunque cosa Tu faccia, il mio cuore è disposto a renderTi testimonianza. Sono disposto a rimanere saldo nella mia testimonianza senza disonorarTi. Per favore, fa’ come vuoi”. Devi mettere dinanzi a Dio le tue aspirazioni e ciò che vuoi dire; è così che produci una vera fede. Se sei titubante persino a pregare così, quanto deve essere scarsa la tua fede! Devi pregare spesso in questo modo. Anche se lo fai, non è detto che Dio risponda. Egli non grava le persone di un fardello più pesante di quanto possano sopportare ma, se metti in chiaro il tuo atteggiamento e la tua determinazione, Si compiacerà. Quando Dio Si compiace, il tuo cuore non sarà più turbato e vincolato da questa questione. “Cose come il marito, i figli, la famiglia, la proprietà sono tutte nelle mani di Dio. Non significano niente. L’intero universo è nelle mani di Dio; non lo sono forse anche i miei familiari? Che senso ha preoccuparmi per loro? Non ho voce in capitolo, non sono in grado di proteggerli e non posso farlo. Il loro destino e tutto ciò che li riguarda sono nelle mani di Dio!” Devi avere la fede di venire dinanzi a Dio e pregare, risolvendoti fermamente e decidendo di sottometterti alle Sue disposizioni. Allora il tuo stato interiore cambierà. Non avrai altri crucci e non ti sentirai più preoccupato. Non sarai eccessivamente cauto e traboccante di apprensione in tutto ciò che fai. Mentre tutti gli altri vanno avanti, tu resti indietro, desiderando sempre di andare via; questo non è forse ciò che fa un codardo? Quando il popolo di Dio svolge il suo dovere nel Regno e gli esseri creati assolvono il loro dovere davanti al Creatore, dovrebbero procedere con calma, con un cuore che teme Dio. Non dovrebbero procedere a tentoni, tirarsi indietro o andare con i piedi di piombo. Se sai che questo stato è sbagliato e te ne preoccupi costantemente invece di ricercare la verità per eliminarlo, allora sei vincolato e limitato da esso e non sarai in grado di compiere il tuo dovere. Vuoi svolgere il tuo dovere di essere creato con tutto il tuo cuore, tutta la tua mente e tutte le tue forze, ma riesci a raggiungere questo obiettivo? Non riesci ad arrivare al punto di dedicare tutto il tuo cuore perché non è concentrato sul tuo dovere; tutt’al più ne hai impegnato soltanto un decimo. Senza tutto il tuo cuore, come potresti dedicare tutta la tua mente e le tue forze? Il tuo cuore non è concentrato sul tuo dovere, e l’unica cosa che hai è un po’ di disponibilità a svolgere quest’ultimo. Riesci veramente a compiere il tuo dovere con tutto il tuo cuore e tutta la tua mente? Non hai la determinazione di praticare la verità, perciò sei destinato a essere vincolato dai tuoi familiari e dal tuo affetto per loro. Ti legheranno mani e piedi; controlleranno il tuo pensiero e il tuo cuore, e non sarai all’altezza della verità e delle richieste di Dio; sarai disposto, ma non avrai la forza. Così devi pregare davanti a Dio e, da una parte, comprendere le Sue intenzioni, mentre dall’altra sai anche in che posizione dovresti trovarti come essere creato; devi prendere la determinazione e l’atteggiamento che dovresti avere e metterli dinanzi a Dio. È questo l’atteggiamento che devi avere. Perché gli altri non hanno queste preoccupazioni? Pensi che non abbiano una famiglia o difficoltà come queste? In realtà, tutti hanno certi legami carnali e familiari, ma alcuni sono in grado di eliminarli pregando Dio e ricercando la verità. Dopo un periodo di ricerca non si fanno ingannare da questi affetti della carne e lasciano che il proprio cuore li abbandoni; allora queste cose non sono più difficoltà per loro e non possono controllarli o vincolarli. Non influiscono sullo svolgimento del loro dovere, e così costoro diventano liberi. Nella Bibbia c’è una riga delle parole di Dio che dice: “Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere Mio discepolo” (Luca 14:33). Che cos’è questa rinuncia a tutto quello che si ha? Che cosa significa “tutto”? Cose come il prestigio, la fama e il profitto, la famiglia, gli amici e la proprietà sono tutte incluse nella parola “tutto”. Dunque quali cose occupano un posto importante nel tuo cuore? Per alcuni sono i figli, per altri i genitori, per alcuni l’agiatezza e per altri il prestigio, la fama e il profitto. Se tieni a queste cose, allora esse ti controlleranno. Se non ci tieni e le abbandoni completamente, allora non possono controllarti. Dipende soltanto da quale atteggiamento assumi nei confronti di queste cose e da come le gestisci.

Dovete comprendere che, a prescindere da quale sia il periodo o la fase in cui Dio compie la Sua opera, Egli ha sempre bisogno che una parte delle persone lavori con Lui. Il fatto che costoro collaborino con la Sua opera o contribuiscano alla diffusione del Vangelo è predestinato da Lui. Dio ha dunque un incarico per ciascun individuo che ha predestinato? Tutti hanno una missione e una responsabilità; tutti hanno un incarico. Quando Dio ti dà un incarico, questo diventa la tua responsabilità. Devi accettarla; è il tuo dovere. Che cos’è il dovere? È la missione che Dio ti ha assegnato. Che cos’è una missione? (L’incarico di Dio è la missione dell’uomo. Bisognerebbe vivere la propria vita per l’incarico da parte Sua. Quest’ultimo è l’unica cosa presente nel cuore delle persone ed esse non dovrebbero vivere per nient’altro.) L’incarico da parte di Dio è la missione dell’uomo; è questa l’interpretazione corretta. Coloro che credono in Dio sono stati messi sulla terra per portare a termine l’incarico da parte Sua. Se la sola cosa che persegui in questa vita è salire la scala sociale, accumulare ricchezze, vivere una buona vita, goderti la vicinanza della famiglia e crogiolarti nella fama, nel profitto e nel prestigio, se acquisisci prestigio sociale, se la tua famiglia diventa importante e tutti i suoi membri sono sani e salvi, ma tu ignori la missione che Dio ti ha assegnato, c’è un qualche valore in questa vita che stai vivendo? Come risponderai a Dio dopo essere morto? Non ne sarai in grado, e questa è la ribellione più grande; è il peccato più grande! Chi di voi sta svolgendo casualmente il proprio dovere nella casa di Dio in questo momento? Da qualunque ambiente tu sia venuto per assolvere il tuo dovere, nulla di tutto questo è accaduto per caso. Questo dovere non si può svolgere semplicemente trovando alcuni credenti a casaccio; questa era una cosa predestinata da Dio prima delle età. Che cosa significa che qualcosa è predestinato? Che cosa vuol dire esattamente? Che in tutto il Suo piano di gestione, Dio ha pianificato molto tempo fa quante volte saresti stato sulla terra, in quale discendenza e famiglia saresti nato durante gli ultimi giorni, quali sarebbero state le condizioni di questa famiglia, se saresti stato maschio o femmina, quali sarebbero stati i tuoi punti di forza, quale livello di istruzione avresti avuto, quanto saresti stato capace di esprimerti, quale sarebbe stata la tua levatura e quale aspetto avresti avuto. Ha pianificato a quale età saresti giunto nella casa di Dio e avresti iniziato a svolgere il tuo dovere, e quale dovere avresti svolto in quale periodo. Dio ha predestinato ciascuna fase per te fin dall’inizio. Quando non eri ancora nato e quando sei venuto sulla terra nelle tue ultime vite, Dio aveva già predisposto per te quale dovere avresti svolto in quest’ultima fase dell’opera. Non è certamente uno scherzo! Il fatto che tu sia capace di ascoltare un sermone qui è stato preordinato da Dio. Non va preso alla leggera! Inoltre la tua altezza, il tuo aspetto, il colore dei tuoi occhi, la tua figura, il tuo stato di salute, le tue esperienze di vita e i doveri di cui sei in grado di farti carico a una certa età, e il tipo di levatura e di capacità che possiedi, queste cose sono state preordinate per te da Dio molto tempo fa e sicuramente non vengono predisposte ora. Dio le ha preordinate per te da molto tempo, vale a dire che, se intende usarti, ti avrà già preparato prima di assegnarti questo incarico e questa missione. Dunque è accettabile che tu fugga da loro? È accettabile che tu ne sia poco entusiasta? Entrambe le cose sono inaccettabili; equivarrebbero a deludere Dio! Per le persone, il peggior tipo di ribellione è rinunciare al proprio dovere. È un’azione odiosa. Dio ha faticato premurosamente e seriamente, preordinando da tempo immemorabile che tu arrivassi fino a oggi e ricevessi questa missione. Questa missione non è dunque una tua responsabilità? Non è forse ciò che conferisce valore al vivere questa tua vita? Se non porti a termine la missione che Dio ti assegna, perdi il valore e il significato del vivere; è come se avessi vissuto invano. Dio ha predisposto per te le condizioni, l’ambiente e il contesto giusti. Ti ha conferito questa levatura e capacità, ti ha preparato a vivere fino a questa età e ad avere tutti i requisiti di cui avresti avuto bisogno per assolvere questo tuo dovere, Egli ha predisposto tutto questo per te, eppure non stai svolgendo diligentemente questo dovere. Non riesci a resistere alla tentazione e scegli di fuggire, aspirando sempre a vivere una buona vita e a perseguire le cose terrene. Prendi il dono e la capacità che Dio ti ha dato e li usi per servire Satana, vivendo per esso. Questo come fa sentire Dio? Dato che deludi in questo modo le speranze che ha riposto in te, pensi che non ti detesterebbe? Che non ti odierebbe? Scatenerebbe una grande ira su di te. E questa questione sarebbe dunque considerata sistemata? Potrebbe essere semplice come immagini? Pensi che, se non porti a termine la tua missione in questa vita, finisca tutto con la tua morte? Non finisce lì; dunque la tua anima sarà in pericolo. Non hai svolto il tuo dovere, non hai accettato l’incarico da parte di Dio e sei fuggito dalla Sua presenza. Le cose sono diventate disastrose. Dove puoi correre? Puoi sfuggire alle mani di Dio? Come classifica Dio le persone di questo tipo? (Questi sono individui che L’hanno tradito.) Come definisce coloro che L’hanno tradito? Come classifica coloro che sono scappati dal Suo seggio del giudizio? Queste sono persone che saranno destinate alla perdizione e verranno distrutte. Non ci sarà mai un’altra vita o un’altra rinascita per te, e Dio non ti concederà assolutamente un altro incarico. Non c’è più alcuna missione per te e non hai possibilità di ricevere la salvezza. Questo è un grave problema! Dio affermerà: “Questa persona è fuggita una volta davanti ai Miei occhi, scappando dal Mio seggio del giudizio e dalla Mia presenza. Non ha svolto la sua missione né portato a termine l’incarico. La sua vita finisce qui. È finita; è arrivata alla conclusione”. Che tragedia è questa! Il fatto che oggi siate capaci di svolgere il vostro dovere nella casa di Dio, a prescindere che sia grande o piccolo, che sia fisico o mentale e che consista nella gestione dei problemi esterni o in un lavoro interno, lo svolgimento del dovere da parte di qualcuno non avviene mai per caso. Come potrebbe essere una tua scelta? Questo è tutto guidato da Dio. È solo perché Dio ti ha assegnato un incarico che vieni smosso in questo modo, che hai questo senso della missione e della responsabilità e che riesci ad assolvere questo dovere. Tra i non credenti ci sono moltissimi individui dotati di bell’aspetto, di conoscenza o di talento, ma Dio li favorisce? No. Non li ha selezionati e favorisce soltanto tutti voi. Fa in modo che tutti voi assumiate ogni tipo di ruolo, che svolgiate ogni tipo di dovere e che accettiate diversi tipi di responsabilità nella Sua opera di gestione. Quando il Suo piano di gestione arriverà finalmente alla conclusione e si compirà, che gloria e privilegio saranno questi! Così, quando le persone patiscono un po’ di sofferenza mentre oggi svolgono il loro dovere, quando devono rinunciare ad alcune cose, spendersi un po’ e pagare un certo prezzo, quando perdono il prestigio, la fama e il profitto nel mondo, e quando queste cose svaniscono tutte, sembra che sia stato Dio a sottrarle, ma costoro hanno acquisito qualcosa di più prezioso e di più importante. Che cosa hanno ottenuto le persone da Dio? Assolvendo il proprio dovere, hanno ottenuto la verità e la vita. Solo quando hai svolto il tuo dovere, quando hai portato a termine l’incarico da parte di Dio, quando vivi tutta la vita per la tua missione e per l’incarico che Egli ti ha assegnato, quando hai una bellissima testimonianza e vivi una vita che abbia valore, solo allora sei una persona reale! E perché dico che sei una persona reale? Perché Dio ti ha selezionato e ti ha fatto svolgere il tuo dovere di essere creato all’interno della Sua gestione. Questo è il più grande valore e significato della tua vita.

Dio non chiede molto alla gente. Quando ti dà un incarico e una responsabilità, se dici che hai poca fede e che questo è il massimo sforzo che riesci a fare, che è il meglio che puoi offrire e che queste sono le cose di cui puoi farti carico, allora Dio non ti costringerà. Non è che, se ti chiede il cento per cento e tu dai il novantacinque, sarà insoddisfatto, non ti lascerà impunito, e ti smuoverà e ti esorterà costantemente affinché tu raggiunga il cento per cento che ti chiede. Dio non farà così. Invece ti porterà a mirare progressivamente in alto passo dopo passo, a seconda della tua statura, della tua energia e di cosa sei capace. Egli è giusto e ragionevole nella Sua opera. Non costringe le persone; ti fa sentire comodo e a tuo agio, in tutto ciò che fa per te, ti dà la sensazione di saperti comprendere e tenere in considerazione. La gente deve essere consapevole del meticoloso sforzo di Dio, oltre che della Sua misericordia, benevolenza e tolleranza verso l’umanità. Che cosa dovrebbero fare le persone, dunque, e come dovrebbero collaborare? Ecco come: “Devo aspirare a soddisfare le intenzioni di Dio. Egli vuole il cento per cento da me; non darò solo il trenta se sono in grado di dare il sessanta. Ci metterò tutta la mia forza. Non sarò evasivo, non prenderò scorciatoie e non sarò incline ad affidarmi alla fortuna”. Questo basterà. Dio guarda il cuore dell’uomo. Non ha richieste uniformi per tutti; non è che tu debba abbandonare i figli e la famiglia o rinunciare al tuo lavoro perché qualcun altro l’ha fatto. Dio non ha un approccio uguale per tutti e fa richieste in base alla tua statura e a cosa puoi raggiungere. Dunque non è necessario che tu senta alcuna preoccupazione o pressione. Limitati a pregare davanti a Dio in base a ciò che sei in grado di raggiungere. Qualunque difficoltà ci sia o qualunque vincolo ti trattenga, non rifuggire da essi. Non lasciare che ti condizionino. È questo il modo corretto. Una volta che ti lasci influenzare, continui a pensare: “Non ho agito molto bene. Dio è insoddisfatto di me, vero? Devo fare grande attenzione. Non posso premere troppo; devo lasciare un po’ di respiro”. Questo è sbagliato; equivale a fraintendere Dio. Ciascun passo graduale di questo tipo di esperienza convince sempre di più le persone che la loro fede sia troppo piccola, al punto che riescono addirittura a dubitare di Dio in base alle loro nozioni e fantasie, proprio come nel detto “valutare il nobile secondo i criteri dell’ignobile”. Credono in Dio, ma hanno paura di contare su di Lui; credono nella Sua sovranità, ma hanno paura di cederGli ogni cosa. Le persone dicono spesso: “Dio regna sovrano su tutte le cose” e “Tutte le cose sono nelle mani di Dio” ma, quando si imbattono in una qualche situazione, pensano: “Dio può veramente regnare sovrano su questo? Si può davvero fare affidamento su di Lui? Farei meglio a fare affidamento sugli altri e, se non funziona, escogiterò qualcosa da solo”. Poi si rendono conto di quanto siano immature, ridicole e di scarsa statura. Tornano di nuovo sui loro passi, volendo contare su Dio, ma scoprono che non c’è ancora una strada. In cuor loro, tuttavia, sanno che Egli è fedele e che si può fare affidamento su di Lui; è solo che hanno pochissima fede e sono sempre molto scettiche. Come risolvi questo problema? Devi affidarti alla tua esperienza e al tuo perseguimento e alla tua comprensione della verità; solo allora riuscirai a produrre una vera fede. Più sperimenti e più conti su Dio, e più ti convincerai di poter fare affidamento su di Lui. Mentre sperimenti altre questioni, vedendo che Egli ti protegge una volta dopo l’altra, aiutandoti a superare le difficoltà e a evitare il pericolo, svilupperai inconsciamente autentici fede in Dio e affidamento su di Lui. Avrai la sensazione che sia affidabile e attendibile. Devi anzitutto avere questa fede nel cuore.

Ogni persona ha il suo destino e questo è tutto predestinato da Dio; nessuno può avere il controllo sul fato di qualcun altro. Devi smettere di preoccuparti per la tua famiglia e imparare a lasciar andare e ad abbandonare ogni cosa. Come si fa? Un modo è pregare Dio. Devi anche riflettere su come i tuoi parenti che non credono in Lui perseguono le cose terrene, l’agiatezza e le comodità materiali. Appartengono a Satana e sono un tipo di persone diverso da te. Condurrai una vita di sofferenza se non svolgi il tuo dovere e vivi tra loro. Siccome vedi le questioni diversamente da loro, non andrai d’accordo con loro, bensì sarai tormentato. Ci sarà solo dolore e niente felicità. L’affetto può portarti serenità e gioia? Avere considerazione per la carne non ti porterà altro che sofferenza, vuoto ed eterno rimpianto. Questa è una cosa che devi capire accuratamente. Perciò la nostalgia dei tuoi familiari è unilaterale; è un sentimentalismo superfluo! Percorri una strada diversa dalla loro. La tua visione della vita, la tua concezione del mondo, la tua strada nella vita e i tuoi obiettivi di perseguimento sono tutti diversi. Ora non sei con i tuoi familiari ma, siccome avete un legame di sangue, hai sempre la sensazione di essere vicino a loro e di essere un’unica famiglia. Quando vivi effettivamente con loro, tuttavia, dopo averci avuto a che fare per qualche giorno sei totalmente irritato. Sono pieni di menzogne; ciò che dicono è tutto falso, adulatorio e propenso all’inganno. Il loro modo di comportarsi e di affrontare il mondo si basa tutto sulla filosofia e sulle massime sataniche di vita. I loro pensieri e idee sono tutti sbagliati e assurdi, e semplicemente insopportabili da ascoltare. Allora dici a te stesso: “Li pensavo continuamente e temevo costantemente che non vivessero bene, ma ora vivere con queste persone è davvero intollerabile!” Sarai disgustato da loro. Non hai ancora capito che tipo di persone siano, perciò pensi ancora che i legami di famiglia siano più importanti e più reali di qualsiasi altra cosa. Sei ancora vincolato dall’affetto. Cerca di abbandonare quei legami di affetto come puoi. Se non ci riesci, allora anteponi loro il tuo dovere. L’incarico da parte di Dio e la tua missione sono le cose più importanti. L’adempiere bene il tuo dovere supera tutto il resto, e per ora non preoccuparti dei tuoi parenti nella carne. Quando adempi bene il tuo incarico e il tuo dovere, quando la verità ti diventa sempre più chiara, quando la tua relazione con Dio diventa sempre più normale, quando il tuo cuore che si sottomette a Dio cresce sempre di più e il tuo cuore che teme Dio è sempre più grande ed evidente, allora lo stato dentro di te cambia. Una volta che il tuo stato cambia, le tue idee e i tuoi affetti terreni svaniscono, tu smetti di ricercare quelle cose e il tuo cuore vuole soltanto capire come amare Dio, come soddisfarLo, come vivere in modo da compiacerLo e come vivere con la verità. Una volta che il tuo cuore si impegna in direzione di questo, le cose che hanno a che fare con gli affetti della carne svaniscono lentamente e non riescono più a vincolarti o a controllarti.

Alcuni dicono: “Non sono limitato dall’affetto per la mia famiglia quando svolgo i miei doveri, ma ogni volta che ho un momento di ozio, comincio ad avere nostalgia”. Ebbene, quali sono le conseguenze di avere nostalgia della tua famiglia? Se può portarti a diventare negativo e riluttante a svolgere i tuoi doveri, allora devi ricercare la verità per trovare una soluzione. Una volta risolto il problema, non avrai costantemente nostalgia della tua famiglia la prossima volta che avrai un momento di ozio, e non ci sarà alcuna conseguenza. Così, qualunque problema si presenti, dovresti sempre ricercare la verità per risolverlo; è questa la cosa più importante. Sentire la mancanza della tua famiglia non è preoccupante; la cosa fondamentale è che devi pensare a quali saranno le conseguenze di avere costantemente nostalgia di casa e a come andrebbe risolta questa questione. Dovresti riflettere: “Com’è emerso questo mio stato? Perché mi manca sempre la mia famiglia? Quali parti della verità non mi sono chiare? In quali verità dovrei entrare?” Pratica in questo modo, e avrai rapidamente accesso alla verità. Devi sempre riflettere sulla verità nella tua mente; più lo fai, e più chiara sarà la tua comprensione della verità, e più percorsi di pratica avrai nella tua mente. Questo ti condurrà a capire davvero la verità, anziché avere soltanto un’infarinatura di conoscenza al riguardo. A quel punto vorrai trovare persone con cui condividere. Qual è lo scopo della condivisione? Ricevere una conferma, comprendere la verità più accuratamente senza alcuna deviazione. In questo modo non avrai alcuna difficoltà e la tua mente raggiungerà la liberazione e la libertà, senza più alcun vincolo. Smetterai di sentire costantemente la mancanza della tua famiglia e riuscirai a liberarti dai legami terreni. Il tuo stato diventerà sempre più normale. Dovete imparare tutti a riflettere sulla verità. Come si fa? Per esempio, ipotizziamo che oggi tu abbia fatto qualcosa che non ritieni totalmente giusto e che sembra andare contro i principi, ma che tu non sappia dove sia il problema. È in questo momento che dovresti pregare Dio e ricercare la verità, pensando: “A quale verità è collegata questa questione? A quale principio è collegata?” Dovresti trovare qualcuno con cui condividere la verità, guardarti indietro e riflettere. Quando finalmente scoprirai la fonte del problema e lo risolverai attraverso la ricerca della verità, avrai più fede in Dio e la sensazione di aver fatto altri progressi in relazione alla verità. Sarai in grado di vedere a fondo le questioni e di capire alcune parole spirituali, oppure di comprendere cosa significhi e cosa voglia dire davvero una qualche dottrina o un qualche slogan comunemente ripetuto. Questo equivale ad avere una qualche comprensione della verità e a sapere come praticarla. Allora vai avanti e condividi con gli altri, condividendo questo slogan finché non viene compreso chiaramente, trasformandolo in un percorso di pratica. Questa non è forse una buona cosa? È un’altra via da percorrere. Talvolta vedrai qualcuno con un certo stato, e potresti chiederti: “Perché questa persona ha questo tipo di stato? Com’è emerso? Perché io non ho questo tipo di stato? Quella cosa che costui ha detto rappresenta un certo stato e una certa mentalità. Come si è sviluppata questa sua mentalità? Dov’è sorto il problema? A quale aspetto della verità è collegato? Non dovrei ricercare anch’io la verità?” Attraverso la condivisione e la ricerca trovi il problema e ti rendi conto che lo stato di quella persona è una cosa che hai anche tu. Hai paragonato la sua situazione alla tua, vero? Non è valsa la pena di fare questo sforzo? (Sì.) Dopo aver scoperto il problema, trovi qualcuno con cui tenere una condivisione. Quando alla fine trovi la risposta e capisci qual è il problema, quest’ultimo si risolve. È facile risolvere un problema quando riesci a scoprirlo. Se non ne sei in grado, non potrà mai risolversi. Talvolta, quando la tua mente si placa, può essere il momento migliore per riflettere sulla verità e sulle parole di Dio. Non sprecare assolutamente questa opportunità per coltivare le connessioni emotive, pensando costantemente a riunirti con la tua famiglia; è problematico. Se sei costantemente preoccupato per i tuoi familiari e cogli qualunque opportunità tu abbia per connetterti emotivamente con loro, la tua mente sarà sempre piena di quei legami emotivi; non sarai in grado di troncare questi affetti e di abbandonarli. Dovresti pregare di più, leggere di più le parole di Dio e condividere spesso con i fratelli e le sorelle. Quando comprendi la verità, per lo meno non sei vincolato dalla famiglia, dalla carne o dall’affetto. Sarà facile abbandonare queste cose; è questa la via da percorrere. In realtà, molte persone hanno esperienze di questo genere. La risoluzione delle questioni emotive richiede sempre un periodo di esperienza; una volta che comprendi la verità, le questioni diventano facili da risolvere.

Estratto 83

Per tutti coloro che credono in Dio da diversi anni, sebbene abbiano gettato le fondamenta, esiste un problema reale che deve essere risolto. La maggior parte delle persone ha una certa conoscenza di tutti gli aspetti della verità e può pronunciare e predicare parole e dottrine corrette, ma non ha sperimentato la correttezza di queste parole nella propria vita reale. Esse non hanno veramente sperimentato quale sia il significato reale e l’aspetto concreto delle verità contenute in quelle parole. Per accedere alla verità realtà hai bisogno di un ambiente idoneo, di persone giuste al tuo fianco e di persone, eventi e cose adeguate che ti consentano di crescere nella vita. La conoscenza di queste dottrine e verità che possiedi sarà così confermata e ti consentirà di acquisire esperienza. Se un seme vivo viene lasciato cadere in un terreno fertile ma gli mancano i raggi del sole e l’umidità dell’acqua piovana, il germoglio che crescerà non appassirà? (Sì, appassirà.) Pertanto, quando hai ascoltato molti sermoni, molte verità e molte parole di Dio e ti sei già accertato che questo è il percorso corretto ed è il giusto percorso di vita, di cosa hai bisogno in questo momento? Hai bisogno di chiedere a Dio di prepararti un ambiente idoneo che sia educativo e utile per la tua vita e che possa farti crescere nel suo corso. Questo ambiente potrebbe non essere molto confortevole: la carne deve resistere alle avversità ed è necessario rinunciare a molte cose lasciandole andare. Questo è un aspetto che avete ormai tutti sperimentato. Per esempio, supponi di essere stato perseguitato e di non poter tornare a casa, vedere o metterti in contatto con i tuoi figli o con il tuo coniuge, incontrare parenti o amici o ricevere notizie da loro. Nel cuore della notte, cominceresti a pensare alla tua dimora: “Come sta mio padre? È anziano e non ho modo di onorarlo. Mia madre non gode di buona salute e non so come stia adesso”. Non penseresti sempre a questi problemi? Se il tuo cuore è sempre vincolato da queste cose, quali conseguenze comporterà sullo svolgimento del tuo dovere? Il tuo percorso di vita trarrà beneficio se non ti lasci immischiare o non ti preoccupi troppo delle questioni terrene e carnali. I tuoi pensieri e le tue preoccupazioni non serviranno ad alcuno scopo; queste questioni sono tutte nelle mani di Dio e tu non puoi cambiare il destino dei membri della tua famiglia. Devi capire che la tua massima priorità in quanto credente in Dio è di mostrare considerazione per le Sue intenzioni, svolgere il tuo dovere, acquisire una fede autentica, entrare nella realtà delle parole di Dio, crescere nella vita e guadagnare la verità. Questo è ciò che conta di più. All’apparenza, sembra che le persone abbandonino attivamente il mondo e le proprie famiglie, ma cosa sta accadendo realmente? (È Dio che regna sovrano e orchestra tutto questo.) È orchestrato da Dio; è Lui che ti impedisce di vedere la tua famiglia. Per dirlo in modo più appropriato, Dio ti priva di loro. Non sono queste le parole più concrete? (Sì.) Le persone dicono sempre che Dio regna sovrano e dispone le cose, quindi come fa a regnare sovrano su questa situazione? Ti porta via dalla tua dimora per far sì che la tua famiglia non si trasformi in un fardello che ti opprime. Dove ti porta, dunque? Ti porta in un ambiente privo di legami carnali, dove non puoi vedere i tuoi cari. Quando sei preoccupato per loro e vuoi fare qualcosa per loro non puoi farlo, e lo stesso quando vuoi offrire loro la tua pietà filiale. Essi non possono più intrappolarti. Dio ti ha allontanato da loro e ti ha privato di tutti questi legami, altrimenti avresti ancora un atteggiamento filiale nei loro confronti, presteresti loro servizio e sgobberesti per loro. È una cosa buona o cattiva che Dio ti allontana da tutti questi legami esteriori? (Una buona cosa.) È una cosa buona e non bisogna dispiacersi. Dato che è una cosa buona, cosa dovrebbero fare le persone? Le persone dovrebbero ringraziare Dio dicendo: “Dio mi ama così tanto!” Non è possibile vincere da soli la schiavitù dell’affetto, perché i cuori delle persone sono tutti vincolati da esso. Tutti desiderano essere uniti alla propria famiglia, che tutta la famiglia si riunisca insieme, che tutti siano sani, salvi e felici e che trascorrano ogni giorno così, senza mai separarsi. Ma c’è un lato negativo in questo. Tu dedicherai loro tutta l’energia e gli sforzi della tua vita, la tua giovinezza, i tuoi anni migliori e tutti i momenti più belli della tua vita; donerai tutta la vita per amore della tua carne, della tua famiglia, dei tuoi cari, del tuo lavoro, della tua fama e del tuo profitto, e di tutti i generi di relazioni complicate, e di conseguenza distruggerai completamente te stesso. Allora, in che modo Dio ama l’uomo? Dio dice: “Non distruggerti in questa pozza di fango. Se hai entrambi i piedi bloccati non sarai in grado di tirarti fuori, per quanto tu possa sforzarti. Non possiedi la statura o il coraggio, per non parlare della fede. Ti tirerò fuori Io Stesso”. In questo modo agisce Dio, senza discuterne con te. Perché Dio non chiede alle persone la loro opinione? Alcuni dicono: “Dio è il Creatore, fa tutto ciò che vuole. Gli esseri umani sono come formiche e insetti, non sono nulla agli occhi di Dio”. Ecco come stanno le cose, ma è così che Dio tratta le persone? No. Dio esprime tantissime verità e le dona all’uomo, consentendo alle persone di essere purificate dalla loro corruzione e di guadagnare una nuova vita da Lui. L’amore di Dio per l’uomo è così grande. Le persone possono vedere tutto questo. Dio ha dei propositi per te, il Suo scopo nel condurti qui è di farti intraprendere il percorso corretto di vita, di farti vivere una vita significativa, un percorso che non saresti in grado di scegliere da solo. Il desiderio soggettivo delle persone è di trascorrere la propria vita sane e salve e, anche se non guadagnano una fortuna, di restare perlomeno unite per sempre alla propria famiglia e di godere di questa sorta di felicità familiare. Non capiscono come mostrare considerazione per le intenzioni di Dio né come riflettere sulle loro destinazioni future o sull’intenzione di Dio di salvare l’umanità. Ma Dio non si preoccupa della loro mancanza di conoscenza e non ha bisogno di dilungarsi troppo con loro, perché esse non capiscono, la loro statura è troppo piccola e qualsiasi discussione non farebbe altro che sfociare in un vicolo cieco. Perché dovrebbe sfociare in un vicolo cieco? Perché la questione fondamentale del piano di gestione di Dio per salvare l’umanità non è qualcosa che le persone possono comprendere semplicemente con una o due frasi esplicative. Essendo questo il quadro della situazione, Dio prende delle decisioni e agisce direttamente finché non arriverà il giorno in cui le persone finalmente comprenderanno.

Quando Dio porta via alcuni dei Suoi prescelti dall’ambiente avverso della Cina continentale, la Sua buona volontà risiede in ciò che tutti ora possono vedere. A questo riguardo, le persone devono spesso mostrare gratitudine e ringraziare Dio per aver mostrato loro la grazia. Sei emerso da quell’ambiente familiare, ti sei separato da tutte le complicate relazioni interpersonali della carne e ti sei liberato da tutti i legami terreni e carnali. Dio ti ha tirato fuori da una trappola complessa e ti ha condotto al Suo cospetto e nella Sua casa. Dio afferma: “Questo luogo è tranquillo, è bellissimo ed è adatto alla tua crescita. È qui che risiedono le parole e la guida di Dio e il luogo in cui regna la verità. L’intenzione di Dio di salvare l’umanità risiede qui e l’opera di salvezza è incentrata qui. Dunque, qui cresci pure a tuo piacimento”. Dio ti porta in questo tipo di ambiente, un ambiente che potrebbe non contenere il conforto dei tuoi cari, in cui non ci sono i tuoi figli che si prendono cura di te quando sei malato e in cui non c’è nessuno in cui puoi confidare. Quando sarai da solo e penserai alla sofferenza e alle difficoltà della tua carne e a tutto ciò che affronterai in futuro, in quei momenti ti sentirai solo. Perché ti sentirai solo? Una ragione oggettiva è che le persone sono troppo piccole di statura. Qual è la ragione soggettiva? (Le persone non abbandonano completamente i loro legami carnali.) Esatto, la ragione è che le persone non sono in grado di abbandonarli. Le persone che vivono nella carne traggono piacere dai vari rapporti e legami familiari della carne. Credono che nessuno possa vivere senza i propri cari. Perché non pensi a come sei venuto nel mondo dell’uomo? Sei venuto da solo, in origine senza rapporti con gli altri. Dio porta le persone qui una per una; quando sei venuto eri, di fatto, da solo. Non ti sei sentito solo allora, quindi perché ti senti solo quando Dio ti porta qui adesso? Pensi che ti manchi un compagno in cui poter confidare, che si tratti dei tuoi figli, dei tuoi genitori o del tuo coniuge (tuo marito o tua moglie), e quindi ti senti solo. Allora, quando ti senti solo, perché non pensi a Dio? Dio non è forse un compagno dell’uomo? (Sì.) Quando provi la massima sofferenza e tristezza, chi può realmente consolarti? Chi può realmente risolvere le tue difficoltà? (Dio.) Solo Dio può realmente risolvere le difficoltà delle persone. Se sei malato e i tuoi figli sono al tuo fianco, ti versano da bere e sono al tuo servizio ti sentirai piuttosto felice, ma col passare del tempo i tuoi figli si stuferanno e nessuno sarà disposto a mettersi al tuo servizio. In momenti come questi ti sentirai realmente solo! Quindi ora, quando pensi di non avere un compagno, è davvero così? In realtà no, dal momento che Dio ti fa sempre compagnia! Dio non abbandona le persone; è Qualcuno su cui esse possono contare e in cui possono trovare rifugio in qualsiasi momento, è il loro unico confidente. Quindi, non importa quali difficoltà e sofferenze ti affliggano, non importa con quali torti o questioni di negatività e debolezza ti sia confrontato, se ti presenti al cospetto di Dio e inizi subito a pregare, le Sue parole ti daranno conforto e risolveranno le tue difficoltà e tutti i tuoi vari problemi. In un ambiente come questo, la tua solitudine diventerà la condizione di base per sperimentare le parole di Dio e guadagnare la verità. Facendo esperienza, arriverai gradualmente a pensare: “Sto ancora conducendo una bella vita dopo aver lasciato i miei genitori, una vita appagante dopo aver lasciato mio marito, una vita tranquilla e gioiosa dopo aver lasciato i miei figli. Non sono più una persona vuota. Non confiderò più nelle persone ma in Dio: Egli si prenderà cura di me e mi aiuterà in qualsiasi momento. Anche se non posso toccarLo o vederLo, so che è al mio fianco in ogni momento e in ogni luogo. Finché Lo prego, finché Lo invoco, Egli mi smuoverà, mi farà comprendere le Sue intenzioni e mi mostrerà il giusto percorso”. In quel momento Egli diventerà veramente il tuo Dio e tutti i tuoi problemi saranno risolti.

Estratto 84

Taiwan è una democrazia con una società stabile in cui la gente vive nella prosperità. L’ordine pubblico, la qualità della vita, i valori culturali e via dicendo, sono tutti molto migliori che nella Cina continentale. Le persone conducono una vita assai comoda. Anche se vivere comodamente è una cosa positiva, molte persone che credono in Dio e vivono nella comodità sono riluttanti a seguirLo, tanto meno a soffrire o pagare un prezzo. Per loro è molto difficile abbandonare tutto ciò che hanno e spendersi per Dio. Le cose non stanno forse così? Quando la gente vive comodamente pensa sempre a mangiare, bere e divertirsi, a godersi la carne e la vita. Questo ha un certo effetto su coloro che credono in Dio e perseguono la verità. Pertanto, in questo ambiente sociale comodo, molti vogliono svolgere i propri doveri ma faticano a farlo. Non sono disposti a sopportare nemmeno un po’ di sofferenza e non operano con efficienza quando assolvono i loro doveri o fanno diversi tipi di lavoro per la chiesa. A volte il progresso del loro lavoro ne risente, e questo ha una certa relazione con il loro ambiente sociale. Mi commuove vedere che, ogni volta che ci riuniamo, siete in grado di sedervi qui e ascoltare i sermoni dall’inizio alla fine. Nella Cina continentale, alcune persone riescono a credere in Dio perché sono soffocate dal loro ambiente, oppresse, discriminate dalla società e soffrono gravi persecuzioni, mentre altre credono in Dio soltanto perché sono alla ricerca di equità e ragione o di un sostegno spirituale e di qualcosa su cui contare. Per alcuni, l’entusiasmo, la fede e la lealtà sono stati accresciuti dalla brutale persecuzione del gran dragone rosso. Alcuni sono stati costretti a fuggire all’estero per necessità, perché credere in Dio nella Cina continentale è così difficile e molte persone sono state braccate, non hanno un posto dove nascondersi. Questi sono i motivi per cui fuggono all’estero. Rispetto all’ambiente oppressivo e rigido della Cina continentale, a Taiwan le persone hanno vita facile. Con una vita tanto comoda, coloro che credono in Dio non sono disposti a soffrire o a pagare un prezzo, e quando affrontano una persecuzione o una tribolazione non sono più disposti a svolgere i loro doveri. Quando la vita è così comoda, alle persone piace mangiare, bere e divertirsi. Si preoccupano sempre di cose del tipo: “Cosa dovrei mangiare? Dove dovrei viaggiare? In quali paesi non sono ancora stato? Una singola vita umana dura soltanto pochi decenni. Se non visito i paesi di tutto il mondo e non allargo i miei orizzonti, non vivrò forse per nulla?” È così che il cuore di una persona diventa ribelle e non può essere tenuto a freno. In questo modo è ancora possibile nutrirsi in silenzio delle parole di Dio davanti a Lui? Si è ancora in grado di ascoltare attentamente i sermoni durante le riunioni? Sarà certamente difficile. Così, quando si è esortati a credere in Dio, a perseguire la verità e ad assolvere il proprio dovere, ci si sente trattati ingiustamente e soffocati e si continua ad avere la sensazione di vivere per nulla. Questo ambiente favorevole non rappresenta forse una seria tentazione e un ostacolo per le persone? Sì. Tutti desiderano ardentemente le comodità della carne, ma la comodità non è necessariamente una cosa positiva in termini di crescita nella vita per coloro che credono in Dio e perseguono la verità. Quando soffre un po’, la maggior parte della gente diventa negativa e debole e non ha forza di volontà: questo non è il risultato di un ambiente comodo? Ci sono video di ogni tipo di testimonianze esperienziali che mostrano fratelli e sorelle torturati in carcere, condannati e imprigionati nella Cina continentale. Li avete visti? (Sì.) E come vi sentite dopo averli visti? (Dio, vorrei dire un po’ di come mi sento. Dopo aver visto i fratelli e le sorelle della Cina continentale sperimentare tutte quelle persecuzioni sotto tortura e aver osservato come riescono a pregare Dio, affidarsi a Lui e mantenere la loro fede in un ambiente così difficile, vivendo passo dopo passo sotto la guida di Dio, rimanendo saldi nella loro testimonianza e senza tradirLo, sento che hanno più fede e una statura maggiore della nostra. Se mi trovassi in un ambiente di quel genere non sarei necessariamente in grado di restare saldo come loro, il che mi fa sentire di statura molto scarsa.) I fratelli e le sorelle nella Cina continentale riescono a continuare a credere in Dio, a partecipare alle riunioni e a svolgere i loro doveri nell’ambiente nel quale soffrono una crudele persecuzione da parte del gran dragone rosso. Questa è una testimonianza, una testimonianza forte. Che siano in grado di rimanere saldi in un ambiente così ostile è una testimonianza, dunque quelli di voi che si trovano in questo ambiente comodo dovrebbero riflettere su come offrire un diverso tipo di testimonianza. In primo luogo, dovreste apprezzare questa vita e questi ambienti che Dio vi ha dato. Inoltre, dovreste riflettere su come, in un ambiente come questo, riuscirete a rimanere saldi nella vostra testimonianza, a non svergognare Dio e a diventare vincitori. Credendo in Dio in un paese democratico si può non essere soggetti alla repressione e alla persecuzione con la tortura da parte del governo, ma ci sarà la persecuzione da parte della famiglia e dei parenti e sarà comunque necessario sperimentare le parole di Dio, acquisire la verità e rimanere saldi nella propria testimonianza. Indipendentemente dall’ambiente in cui si crede in Dio, acquisire la verità non è facile. Per capire la verità ed entrare nella realtà dovete soffrire e pagare un prezzo. Per rendere testimonianza a Dio dovete ottenere la comprensione della verità in tutti gli aspetti dell’esperienza. Questo non significa solo diffondere il Vangelo e il nome di Dio; fa riferimento principalmente alla testimonianza esperienziale di vita. In qualsiasi gruppo o ordine sociale di qualsiasi paese le persone subiranno qualche discriminazione, esclusione o persecuzione se vivono secondo la verità, si sforzano di essere oneste e cercano di sottomettersi a Dio. Ciò accade perché neanche i paesi democratici si sottomettono a Lui: al potere ci sono partiti politici atei, che rifiutano la verità e Dio. Credendo in Lui in un paese di questo tipo, anche in assenza di persecuzioni o tribolazioni, ci saranno alcune limitazioni e sarai soggetto a qualche discriminazione, calunnia, giudizio e condanna se vuoi diffondere il Vangelo e rendere testimonianza a Dio: è un dato di fatto. Se non riesci a capire queste cose con chiarezza, allora non sei una persona che comprende la verità. Accettare e seguire Cristo comporta un certo livello di persecuzione e tribolazione in ogni paese. Devi sempre agire con cautela, pregare e guardare a Dio, ed essere anche saggio e intelligente. Qualunque sia il paese e l’ambiente sociale in cui ti trovi, Dio ha preparato e disposto per te un ambiente adatto. Tutto dipende dal fatto che una persona persegua o meno la verità. Un ambiente comodo procura tentazioni alla gente, mentre la persecuzione con la tortura procura tentazioni e prove. Allora esistono le prove negli ambienti comodi? Ci sono anche le prove di Dio. Egli ha predisposto per te questo ambiente comodo, e tutto dipende da come lo vivi: se sarai completamente prigioniero delle trappole e della tentazione di Satana o se riuscirai a trionfare su di esso sotto ogni aspetto e a rendere testimonianza a Dio, attenendoti alla tua lealtà e al tuo dovere. Tutto dipende da come vivi questo ambiente e dalle scelte che fai. I fratelli e le sorelle della Cina continentale vivono in un ambiente un po’ più difficile e Dio ha dato loro un fardello un po’ più pesante, ha predisposto un ambiente un po’ più duro, ma ha anche dato loro di più. Più l’ambiente è duro e maggiori sono le prove predisposte da Dio, più le persone ottengono. Ma la gente sperimenta ovunque tentazioni e prove anche in un ambiente confortevole, e Dio ha dato molto anche a te. Se riesci a trionfare sulla tentazione ogni volta che la affronti non otterrai meno dei tuoi fratelli e sorelle che subiscono la persecuzione con la tortura. Ciò richiede anche il perseguimento della verità e la statura necessaria per vincere. Per esempio, per te cose come stare con la tua famiglia, mangiare e bere bene, divertirti e seguire alcune tendenze sociali che confortano la carne e causano depravazione sono tentazioni. Quando le affronti, non solo attireranno il tuo sguardo, ma ti disturberanno e ti alletteranno. Quando segui le cose e le tendenze mondane si presenteranno le tentazioni di Satana, o si potrebbe anche dire le prove di Dio. Dovrai fare una scelta riguardo a come rapportarti a queste tentazioni e prove: questo è il momento in cui Dio mette alla prova le persone e le rivela per quello che sono, il momento in cui dovrebbero avere il loro effetto le cose che Dio ti ha detto e le verità che hai compreso. Se sei una persona che persegue la verità e se nel tuo cuore hai vera fede in Dio, sarai in grado di superare queste tentazioni, rimanere saldo e rendere testimonianza a Dio nelle prove che Egli ha predisposto per te. Se invece di amare la verità ami il mondo, le mode, le comodità, la soddisfazione della tua carne e una vita vuota, allora seguirai queste cose mondane. Proverai ammirazione per esse, ne sarai attratto e posseduto. A poco a poco il tuo cuore perderà interesse nel credere in Dio, proverai avversione nei confronti della verità e poi, nel mezzo della tentazione, Satana ti rapirà. In una prova come questa, avrai perso la tua testimonianza. Molte persone che hanno ascoltato tanti sermoni e stanno svolgendo i loro doveri continuano a sentirsi vuote dentro: amano ancora seguire le pop star e i personaggi famosi, stare al passo con le mode, guardare programmi di intrattenimento in TV e persino spettacoli per tutta la notte al punto da diventare nottambuli. Alcuni giovani giocano perfino ai videogiochi. In sintesi, non esitano a pagare qualunque prezzo e perseguono fanaticamente queste cose alla moda. Perché lo fanno? Perché non hanno acquisito la verità. Le persone che non l’hanno acquisita hanno l’impressione che non ci sia molta differenza tra credere e non credere in Dio. Continuano a sentire che i loro cuori sono vuoti e la loro vita è priva di significato. Se seguono le mode sono più soddisfatti, sentono che la loro vita è un po’ più ricca e che sono ogni giorno un po’ più felici. Se credono in Dio e non seguono le mode continuano a sentire che la loro vita è vuota e priva di senso: questo avviene perché non amano la verità. Si può dire inoltre con sicurezza che queste persone non comprendono minimamente la verità e non possiedono la verità realtà, quindi non riescono a vivere senza seguire le mode. Alcuni non hanno mai perseguito la verità e sono inquieti anche quando svolgono i loro doveri. Quando affrontano le tentazioni non sono in grado di rimanere saldi e alla fine devono ritirarsi. Alcuni sono abbastanza entusiasti e risoluti quando iniziano ad assolvere i loro doveri ma smettono di volerli svolgere appena affrontano le tentazioni, diventando superficiali e privi di devozione. Non vi è alcuna testimonianza in ciò. Se queste persone sono capaci di abbandonare i loro doveri non appena affrontano le tentazioni e scelgono quello che preferiscono, sono prive di testimonianza. Se si presenta un’altra tentazione potrebbero rinnegare Dio, voler seguire le tendenze mondane e lasciare la chiesa. Oppure, quando si presenta un’altra tentazione, cominciano a dubitare di Dio e non sono neppure certi che Egli esista; arrivano persino a credere di essersi evoluti dalle scimmie. Queste persone sono state completamente catturate da Satana: invischiate in tutte queste tentazioni, non pregano Dio né cercano la verità, pensano solo al destino della loro carne e, di conseguenza, non riescono a rimanere salde nella loro testimonianza. Passo dopo passo vengono trascinate all’inferno e nell’abisso della morte da Satana, al quale Dio le ha consegnate, e non hanno più alcuna possibilità di salvezza. DimMi, non è importante perseguire la verità? (Lo è.) La verità è molto importante. A che cosa può servire la verità? Perlomeno può aiutarti a non farti ingannare dai piani di Satana quando affronti la tentazione, a sapere cosa dovresti e non dovresti fare e cosa dovresti scegliere. Almeno ti farà sì che tu sappia queste cose. La cosa più importante è che la verità ti consentirà di rimanere saldo nella tentazione. Sarai in grado di rimanere fermo, risoluto e incrollabile mentre ti attieni al dovere che Dio ti ha dato, a essere fedele a questo dovere e capace di respingere Satana. Riuscirai a rimanere saldo nella tua testimonianza in mezzo alle prove, come Giobbe. Questo, come minimo, è ciò che le persone dovrebbero ottenere.

Estratto 85

Ci sono dei principi nelle vostre preghiere a Dio? In quali circostanze Lo pregate? Qual è il contenuto delle vostre preghiere? La maggior parte delle persone prega quando soffre: “O Dio, sto soffrendo, Ti supplico di aiutarmi”. Questa è la prima cosa che dicono. È una cosa buona dire sempre che state soffrendo quando pregate? (No.) Perché no? E, se non è una cosa buona, perché pregate ancora in quel modo? Questo dimostra che non sapete come pregare o cosa si dovrebbe dire e cercare quando si giunge davanti a Dio. Tutto quello che sapete è pregare Dio quando soffrite un po’ e vi sentite tristi, dicendo: “O Dio, sto soffrendo! Mi sento così infelice, per favore aiutami”. Questa è la preghiera di chi ha appena iniziato a credere in Dio. È la preghiera di un bambino piccolo. Chi crede in Dio da diversi anni e prega ancora così ha un problema serio: dimostra di essere ancora un bambino che non è cresciuto nella vita. Tutti quelli che credono in Dio ma non sanno come sperimentarNe l’opera non sono cresciuti nella vita e non hanno ancora imboccato la retta via della fede in Dio. Chi è davvero una persona pensante deve considerare come sperimentare l’opera di Dio, come nutrirsi delle Sue parole e come sperimentarle e metterle in pratica. L’esperienza di una persona dovrebbe andare ovunque vadano le parole di Dio; bisogna seguirle fin là. Chi riesce a mettere in pratica e a sperimentare le parole di Dio in questo modo incontrerà molti problemi e cercherà naturalmente la verità divina per risolverli. Chi prega sempre Dio e cerca la verità per risolvere le proprie difficoltà in tal modo sta sperimentando l’opera di Dio. Risolvendo continuamente i suoi problemi le sue difficoltà diminuiranno sempre di più, ed egli gradualmente giungerà a comprendere la verità e ad acquisire conoscenza dell’opera di Dio; saprà come collaborare con Lui e sottomettersi alla Sua opera. Ciò significa imboccare la retta via della fede in Dio. Alcune persone che credono in Dio non sanno come sperimentare la Sua opera. Hanno sempre la mente confusa: leggono le Sue parole ma non riflettono su di esse; ascoltano i sermoni ma non condividono; quando accadono loro delle cose non sono capaci di cercare la verità, né sanno come afferrare le intenzioni di Dio e che atteggiamento assumere, o come collaborare. Non capiscono queste cose nelle quali sono laici e mancano di comprensione spirituale. Qualunque siano i problemi che accadono loro, non pregano mai Dio, non cercano mai la verità e, nel profondo, non si affidano veramente a Lui né alzano lo sguardo verso di Lui. Si limitano a dire: “O Dio, sto soffrendo. O Dio, sto soffrendo così tanto”. Ripetono questa frase al punto che le persone si stufano e si disgustano al solo sentirla. La maggior parte di voi prega così, vero? (Sì.) Dalle preghiere degli uomini si può capire quanto sia penosa la loro condizione! Cerchi Dio soltanto quando soffri. Quando non soffri e non ti trovi di fronte ad alcun problema, non senti il bisogno di Dio né vuoi fare affidamento su di Lui. Vuoi solo essere padrone di te stesso. Non è questa la condizione in cui ti trovi? (Sì.) Quando quasi tutti gli uomini sperimentano il giudizio e il castigo delle parole di Dio, quando vengono potati da queste e poi riflettono su sé stessi e cercano di conoscere sé stessi, come pregano? Dicono tutti la stessa cosa: “O Dio, sto soffrendo. O Dio, sto soffrendo così tanto”. Queste parole non ti disgustano? (Sì.) Le persone sono così inaridite dentro: com’è penosa la loro condizione! Ogni volta che pregano Dio dicono la stessa, semplice frase, senza una sola parola sincera. Non cercano la verità e non desiderano risolvere i loro problemi. Che tipo di preghiera è questa? Qual è il problema quando non si è capaci di pronunciare parole sincere nella preghiera e non si conoscono le proprie mancanze? Quando ti presenti davanti a Dio, non hai bisogno che ti illumini su qualcosa? Non necessiti della fede, della forza o di Dio come tua retroguardia? Hai bisogno ancora meno che Dio ti illumini e ti guidi a percorrere la strada che hai davanti? Non hai l’esigenza di comprendere la verità per risolvere i problemi presenti in te? Non hai bisogno della disciplina e del castigo di Dio o della Sua guida? Non hai bisogno di niente se non del fatto che Dio allevi la tua sofferenza? Davvero non senti nel tuo cuore di avere così tante mancanze? Non saper pregare non è un problema di poco conto: mostra che non sai come sperimentare l’opera di Dio, che non hai portato le Sue parole nella vita reale e che di rado interagisci genuinamente con Lui nella tua vita. Tra te e Lui non hai semplicemente instaurato il tipo di rapporto che dovrebbe esistere tra Dio e i Suoi seguaci o tra gli esseri creati e il loro Creatore. Quando ti trovi di fronte a un problema, ti lasci guidare dalle tue ipotesi soggettive, nozioni, pensieri, conoscenze, doti, talenti e indoli corrotte; non hai nulla a che fare con Dio, perciò quando vieni dinanzi a Lui spesso non hai nulla da dirGli. Questo è il doloroso stato delle persone che credono in Dio! È una condizione veramente penosa! Nel loro spirito, gli uomini sono prosciugati e intorpiditi; quando si tratta di questioni spirituali nella vita, non provano nulla e non le comprendono nemmeno, e quando vengono dinanzi a Dio, non hanno niente da dire. A prescindere dalla situazione in cui ti trovi, dalle difficoltà che affronti e dalle avversità in cui incappi, se ammutolisci dinanzi a Dio, allora la tua fede in Lui non dovrebbe forse essere messa in discussione? Non è forse questa la condizione penosa dell’uomo?

Perché le persone devono pregare Dio? PregarLo è l’unica strada che l’uomo ha per alzare lo sguardo verso di Lui e affidarsi a Lui. Senza la preghiera, queste cose sono fuori questione; affidarsi a Dio e alzare lo sguardo verso di Lui sono azioni che si compiono attraverso la preghiera. Chi crede in Dio senza pregarLo riesce forse a ottenere la rivelazione e l’illuminazione dello Spirito Santo? Può forse acquisire l’opera e la guida di Dio? Se non Gli affidi le tue difficoltà, non Lo preghi e non cerchi la verità, come farà Dio a risolverle? Come ti guiderà a seguirLo sulla strada che hai davanti? In che modo ti salverà dalla tua indole corrotta? Si può affermare che la fede in Dio senza la preghiera non è vera fede. Un rapporto normale tra l’uomo e Dio deve essere costruito sulla preghiera e mantenuto tramite essa. La preghiera è il segno della fede dell’uomo in Dio; il fatto che una persona preghi davvero è l’unico criterio per stabilire se il suo rapporto con Dio è normale. Finché si pronunciano parole sincere nella preghiera e in essa si riesce a cercare la verità si può acquisire l’opera dello Spirito Santo, il che dimostra che si ha un rapporto normale con Dio. Se una persona prega di rado e non è capace di pronunciare parole sincere, se è sempre sulla difensiva nei confronti di Dio, è chiaro che il suo rapporto con Lui non è normale. E chi non prega affatto non ha alcun rapporto con Dio. Se una persona prega bene e in accordo con le intenzioni di Dio, sarà in grado di sottomettersi a Lui e sarà una persona che Egli ama; coloro che pregano spesso in modo sincero sono onesti e provano un amore semplice per Dio. Quindi, tutti coloro che credono in Dio ma non Lo pregano non hanno un rapporto normale con Lui. Sono tutti lontani da Dio, Gli sono ribelli e Gli resistono. La maggior parte delle persone che non pregano Dio non amano o non cercano la verità e coloro che non la amano e non la cercano non sono capaci di pregare sinceramente. Quali che siano le loro difficoltà, non pregano e, quando pregano, desiderano solo sfruttare Dio per liberarsi delle loro difficoltà e sofferenze. Non si preoccupano delle Sue intenzioni e non cercano, nelle loro difficoltà, gli aspetti della verità che dovrebbero comprendere e in cui dovrebbero entrare. Queste persone non desiderano la verità e non hanno una vera fede in Dio: in sostanza, sono dei miscredenti. Da persona che crede in Lui, devi pregarLo e cercare la verità in tutte le cose. Anche se subito dopo la preghiera non senti che il tuo cuore è stato reso più luminoso o che hai ottenuto un percorso di pratica, attendi Dio e, mentre aspetti, leggi le Sue parole e cerca la verità. Mentre ti nutri delle parole di Dio o ascolti sermoni e condividi, concentrati sul portare i tuoi problemi nella tua meditazione e nella tua ricerca. Se collabori così, in modo pratico, può darsi che l’intuizione ti arrivi in un lampo mentre mediti sulle parole di Dio o ascolti sermoni e condividi. Oppure può darsi che tu incontri qualche problema, che esso ti ispiri e che tu trovi esattamente la risposta che stai cercando. Non è forse questa la guida e la disposizione di Dio? Quindi, pregare sinceramente Dio può essere efficace, ma non è possibile ottenere questo effetto subito dopo la preghiera. Ci vuole tempo e sono necessarie collaborazione e pratica. Non si può stabilire quando lo Spirito Santo ti illuminerà e ti darà la risposta. Questo è il processo per ricercare e comprendere la verità, ed è il cammino lungo il quale l’uomo cresce nella vita. Dopo aver creduto in Dio per così tanti anni, dovete ugualmente reimparare a pregare, non sapete ancora pregare e, ogni volta che vi scontrate con un problema, urlate slogan e prendete decisioni oppure vi lamentate con Dio e date voce alle vostre lagnanze, dicendo quanto state soffrendo, o altrimenti razionalizzate e vi giustificate durante la confessione. Queste sono le cose custodite nel vostro cuore e non c’è da meravigliarsi che siate stati così lenti a entrare nella verità. Vi state distraendo. Non sapete come perseguire la verità, ed è difficile dire se credere in Dio in questo modo vi basterà per ottenere la salvezza.

Estratto 86

In un inno della chiesa c’è un verso che dice: “Tutte le persone che amano la verità sono fratelli e sorelle”. Questa affermazione è corretta. Soltanto coloro che amano la verità appartengono alla casa di Dio; soltanto loro sono veri fratelli e sorelle. Pensi che tutti coloro che partecipano spesso alle assemblee nella casa di Dio siano fratelli e sorelle? Non necessariamente. Quali persone non sono fratelli e sorelle? (Coloro che provano avversione nei confronti della verità, che non la accettano.) Tutti coloro che non accettano la verità e provano avversione nei confronti della verità sono persone malevole, prive di coscienza e ragione. Nessuno di loro è tra quelli che Dio salva. Sono persone prive di umanità, non si occupano del loro lavoro e si scatenano nel compiere cattive azioni. Vivono secondo filosofie sataniche, adottano manovre subdole e sfruttano, lusingano e ingannano gli altri. Non accettano minimamente la verità e si sono infiltrate nella casa di Dio al solo scopo di ottenere benedizioni. Perché le definiamo miscredenti? Perché provano avversione per la verità e non l’accettano. Non appena qualcuno condivide la verità, perdono interesse, provano avversione per la verità, non sopportano di sentirne parlare, la ritengono noiosa e non riescono a stare sedute. Sono chiaramente miscredenti e non credenti. Non devi considerarle fratelli e sorelle. È possibile che vogliano avvicinarsi a te per offrirti alcuni vantaggi, cercando di costruire una relazione con te attraverso dei piccoli favori. Tuttavia, quando condividi con loro la verità, essi cambiano discorso parlando di argomenti banali, discutono di questioni della carne, di lavoro, di faccende mondane, di tendenze dei non credenti, di esentimenti, di questioni familiari, di cose esterne come queste. Nulla di ciò di cui parlano ha a che fare con la verità, con la fede in Dio o con la pratica della verità. Queste persone non accettano affatto la verità: non leggono mai le parole di Dio né condividono sulla verità, non pregano mai né compiono devozioni spirituali. Queste persone sono fratelli e sorelle? Non lo sono. Non praticano la verità e provano avversione per la verità. Dopo essersi infiltrate nella casa di Dio e aver visto che le riunioni implicano sempre la lettura delle parole di Dio e la condivisione della verità, il parlare della conoscenza di sé stessi, la condivisione dei problemi mentre assolvono i doveri, provano avversione nel profondo. Non hanno né comprensione o esperienze né alcunché da dire, così si stancano della vita della chiesa. Si chiedono continuamente: “Perché condividere sempre sulle parole di Dio? Perché parlare sempre della conoscenza di sé stessi? Perché non ci sono intrattenimento o divertimento nella vita della chiesa? Quando finirà questo tipo di vita ecclesiale? Quando entreremo nel Regno e riceveremo le benedizioni?” Trovano poco interessante la condivisione della verità e non vogliono ascoltarla. Pensate che queste persone, quando accadono loro delle cose, cerchino la verità? Riescono a praticare la verità? (No.) Se non sono interessate alla verità, come possono metterla in pratica? Secondo che cosa vivono? Senza dubbio vivono secondo le filosofie di Satana, sono sempre astuti e furbi, non conducono una vita da normali esseri umani. Non pregano mai Dio né cercano la verità, ma gestiscono tutto attraverso trucchi, tattiche e filosofie di rapporti umani, cosa che rende la loro esistenza dolorosa ed estenuante. Interagiscono con i fratelli e con le sorelle nello stesso modo in cui interagiscono con i non credenti, seguono filosofie sataniche, mentono e imbrogliano. Amano cominciare discussioni e spaccare il capello in quattro. Indipendentemente dal gruppo in cui vivono, cercano sempre di vedere chi è allineato con chi e chi è in squadra con chi. Quando parlano osservano attentamente le reazioni degli altri, sono sempre all’erta, cercando di non offendere nessuno. Seguono sempre queste filosofie di rapporti mondani per affrontare tutto quello che li circonda e le loro relazioni con gli altri. È questo che rende la loro esistenza così estenuante. Anche se possono sembrare attivi in mezzo alle altre persone, in realtà soltanto loro conoscono i problemi che hanno e, se tu guardassi da vicino le loro vite, ti accorgeresti di quanto questo sia estenuante. Per una questione che riguarda la fama, il guadagno o la facciata, insistono nel chiarire chi ha ragione o torto, chi è superiore o inferiore, e devono argomentare per dimostrare qualcosa. Gli altri non vogliono ascoltare queste cose. La gente dice: “Puoi semplificare quello che stai dicendo? Riesci a essere diretto? Perché devi essere così superficiale?” I pensieri di queste persone sono così complicati e contorti ed esse vivono una vita talmente estenuante, senza rendersi conto dei problemi che ci sono alla base. Perché non riescono a cercare la verità né a essere onesti? Perché provano avversione per la verità e non vogliono essere onesti. Quindi, su cosa si basano nella vita? (Sulle filosofie per i rapporti mondani e sui metodi umani.) Dipendere dai metodi umani di agire tende a condurre a risultati con i quali si finisce per essere derisi o per rivelare un brutto lato di sé stessi. E così, a un esame più attento, le loro azioni e le cose che fanno per l’intera giornata si riferiscono tutte alla loro facciata, alla fama, al guadagno e alla vanità. È come se vivessero in una ragnatela, devono razionalizzare o trovare scuse per tutto e parlano sempre per il loro bene. Il loro modo di pensare è complicato, dicono tante sciocchezze, le loro parole sono ingarbugliate. Discutono sempre su ciò che è giusto e sbagliato, senza fine. Se non stanno cercando di ottenere considerazione sono in competizione per la reputazione e il prestigio, e vivono in ogni momento per queste cose. Qual è la conseguenza finale? Possono aver ottenuto considerazione, ma tutti sono disgustati e stanchi di loro. Le persone li hanno capiti fino in fondo e si sono rese conto che questi individui sono privi della verità realtà, che non sono persone che credono sinceramente in Dio. Quando i leader e i lavoratori o altri fratelli e sorelle usano poche parole per potarli, essi si rifiutano ostinatamente di accettare, insistono nel cercare di razionalizzare o nel trovare scuse e tentano di scaricare le responsabilità. Durante le assemblee si difendono, iniziano discussioni e creano problemi fra gli eletti di Dio. In cuor loro, pensano: “Non c’è davvero nessun luogo dove io possa discutere la mia causa?” Che tipo di persona è questa? È una persona che ama la verità e crede in Dio? Quando sentono qualcuno dire qualcosa che non è in linea con le loro intenzioni vogliono sempre discutere e chiedere una spiegazione; si impelagano in discussioni su chi ha ragione e chi ha torto, non cercano la verità e non la affrontano secondo le verità principi. Indipendentemente da quanto è semplice una faccenda, devono renderla complicata: sono solo in cerca di guai, meritano di essere così esausti! Molti dei problemi che le persone affrontano sono autoinflitti. Cercano guai senza motivo. Non impiegano il loro tempo con le cose giuste, per dirla in parole povere. Questo è lo stile di vita delle persone assurde. Alcune persone confuse, anche se non si lasciano invischiare nel bene e nel male, hanno una levatura talmente scarsa che non riescono a capire nulla fino in fondo. Vivono storditi come i maiali. Questi due tipi di persone sono totalmente diversi: uno tende a destra e uno a sinistra, ma entrambi sono non credenti. Queste persone, indipendentemente da quanti anni credono in Dio o da quanti sermoni hanno ascoltato, non potranno mai capire la verità, per non parlare di sapere cosa significhi praticarla. Di fronte a ogni situazione non cercano mai la verità, ma vivono secondo i metodi umani e le filosofie sataniche, conducendo vite estenuanti e penose. Sono sinceri credenti in Dio? Assolutamente no. Quelli che non amano la verità non credono realmente in Dio. Quelli che non riescono minimamente ad accettare la verità non possono essere definiti fratelli e sorelle. Soltanto coloro che amano la verità e sanno accettarla sono fratelli e sorelle. Ora, chi sono quelli che non amano la verità? Sono tutti non credenti. Quelli che non accettano affatto la verità, provano avversione per la verità e la rifiutano. Più precisamente, sono tutti non credenti che si sono infiltrati nella chiesa. Se sono capaci di ogni tipo di male e se disturbano e intralciano il lavoro della chiesa, allora sono i servitori di Satana. Dovrebbero essere allontanati ed eliminati. Non possono assolutamente essere trattati come fratelli e sorelle. Chi dimostra amore nei loro confronti è estremamente sciocco e ignorante.

Estratto 87

Se, proprio adesso, dovete ancora scoprire la sensazione e i principi dell’essere un santo, ciò dimostra che il vostro accesso alla vita è troppo superficiale e che ancora non avete capito la verità. Nel vostro comportamento normale, nella vostra condotta e nell’ambiente in cui vivete ogni giorno, dovreste assaporare e riflettere attentamente, tenere condivisioni fra voi, incoraggiarvi a vicenda, farvi reciprocamente dei promemoria, aiutarvi e prendervi cura gli uni degli altri, sostenervi e provvedere gli uni agli altri. Nell’interagire tra loro, fratelli e sorelle devono attenersi a dei principi. Non concentrarti sempre sulle colpe degli altri, devi invece riflettere spesso su te stesso, e poi ammettere in modo propositivo davanti agli altri ciò che hai fatto e che ha causato loro un’interferenza o un danno, e impara ad aprirti e condividere. In questo modo, puoi ottenere la comprensione reciproca. Inoltre, a prescindere da ciò che ti accade, dovresti valutare le cose in base alle parole di Dio. Se le persone sono in grado di comprendere le verità principi e di trovare un percorso di pratica, diventeranno un unico cuore e un’unica mente, il rapporto tra i fratelli e le sorelle sarà normale, non saranno indifferenti, freddi e spietati come i non credenti, e quindi si libereranno della loro mentalità di sospetto e diffidenza reciproci. Fratelli e sorelle diventeranno più intimi tra loro; saranno in grado di sostenersi e di amarsi l’un l’altro; avranno cuori colmi di buone intenzioni e saranno capaci di tolleranza e compassione reciproca, e si sosterranno e aiuteranno a vicenda invece di allontanarsi l’un l’altro, di essere invidiosi l’uno dell’altro, di paragonarsi reciprocamente, di competere e di sfidarsi a vicenda in segreto. Come si può adempiere bene i propri doveri se si è come i non credenti? Questo non solo influirà sul proprio ingresso nella vita, ma danneggerà e influenzerà anche gli altri. Per esempio, potresti irritarti quando qualcuno ti guarda nel modo sbagliato o quando dice qualcosa non in linea con la tua volontà, e quando qualcuno fa qualcosa che ti toglie un’occasione per distinguerti, potresti provare risentimento nei suoi confronti, sentirti a disagio e infelice e pensare sempre solo a come ripristinare la tua reputazione. Donne e giovani sono particolarmente incapaci di superare questa situazione. Sono sempre ossessionati da piccole controversie e disaccordi, tendono a essere ostinati e vivere in una condizione di negatività. Non sono disposti a pregare Dio o a nutrirsi della Sua parola, il che a sua volta influenza il loro ingresso nella vita. Quando le persone vivono secondo la loro indole corrotta, risulta loro molto arduo essere in pace dinanzi a Dio; per loro è molto difficile mettere in pratica la verità e vivere secondo le parole di Dio. Per vivere dinanzi a Dio, devi innanzitutto imparare a riflettere su te stesso e a conoscerti, a pregare veramente Dio, e poi devi imparare ad andare d’accordo con i fratelli e le sorelle. Dovete essere tolleranti l’uno con l’altro, indulgenti l’uno con l’altro, essere in grado di vedere cosa c’è di eccezionale negli altri, quali sono i loro meriti e punti di forza, e dovete imparare ad accettare le opinioni degli altri e ciò che è giusto. Non essere permissivo con te stesso, non avere ambizioni e desideri sfrenati, non ritenerti sempre migliore degli altri come se fossi una personalità illustre, costringendo gli altri a fare a modo tuo, a obbedirti, ad ammirarti, a esaltarti: questo è deviante. Se l’indole arrogante di un individuo non viene eliminata e ciò si accompagna a crescenti ambizioni e desideri, può facilmente condurre alla devianza. Quindi, coloro che non riescono ad accettare la verità, mancano di riflettere su sé stessi e non conoscono sé stessi sono in grave pericolo. Costoro nutrono sempre ambizioni, aspirano sempre a essere grandi persone e superuomini: questa è devianza, estrema arroganza. Queste persone hanno perso completamente la ragione, non sono normali bensì devianti e demoni. Dominate da un’indole arrogante, nel loro cuore guardano gli altri dall’alto in basso, considerandoli molto insignificanti e ignoranti. Non riescono a riconoscere i punti di forza altrui, ma sono capaci di ingigantire all’infinito le loro manchevolezze; nel loro cuore disprezzano gli altri, dichiarano e denigrano tali manchevolezze in ogni momento, ferendoli e turbandoli, e infine fanno sì che essi obbediscano a loro e li ascoltino, o che li temano e si nascondano da loro. Desiderate vedere emergere o sussistere tra le persone un rapporto come questo? Potete accettarlo? (No.) Per esempio, supponiamo che tu sia un po’ più alto e bello degli altri, il che fa sì che alcuni ti ammirino. Di conseguenza, ti senti piuttosto soddisfatto di te stesso e di conseguenza guardi dall’alto in basso coloro che sono più bassi e meno belli. Che tipo di indole si rivela in questo atteggiamento? Alcuni guardano quelli che non sono tanto belli, che sono un po’ più bassi, un po’ più stolti e meno arguti con uno sguardo sprezzante, e pronunciano persino parole sarcastiche per deriderli. È forse appropriato trattare così le persone? È una manifestazione di un’umanità normale? Assolutamente no. Qual è dunque il modo più corretto per affrontare una situazione del genere? (Non ridicolizzare gli altri per i loro difetti e rispettarli.) Questo è un principio. Sembra che abbiate una certa comprensione di questo. Allora, in che modo Dio tratta le persone? A Dio non interessa l’aspetto delle persone, se siano alte o basse. Egli guarda invece se i loro cuori sono gentili, se amano la verità, e se Lo amano e Gli si sottomettono. È su questo che Dio basa il Suo comportamento nei confronti delle persone. Se riusciranno a farlo anche le persone, saranno in grado di trattare gli altri in modo equo e in linea con le verità principi. Prima di tutto, dobbiamo comprendere le intenzioni di Dio, e sapere come Dio Si comporta con le persone, allora anche noi avremo un principio e un percorso da seguire nel comportarci con loro. In generale, tutti sono un po’ vanitosi: quando ricevono qualche parola di lode si sentono un po’ soddisfatti di sé stessi, canticchiano una melodia e camminano a testa alta. Questa è una rivelazione dell’indole di Satana. Se inoltre giudicano gli altri e li guardano dall’alto in basso, che tipo di indole è questa? È un’indole feroce, arrogante e malvagia. Se le persone non riescono a riconoscere e a vedere la bruttezza di vivere secondo la loro indole corrotta, è difficile per loro liberarsene e non sono capaci di vivere la vera sembianza umana.

Estratto 88

A quali persone va destinata la verità espressa da Dio così che possa diventare la loro vita? Per chi viene condivisa la verità? (Per coloro che la amano e sono capaci di accettarla.) Chi è davvero in grado di amare la verità e di accettarla nel suo cuore? Se troverete la risposta a questa domanda, saprete che tipo di individuo viene salvato da Dio. Innanzitutto, dobbiamo capire che la verità che Dio esprime è destinata a coloro che possiedono umanità, ragione, amore per le cose positive e consapevolezza della propria coscienza. Gli altri non amano la verità e, dopo averla ascoltata, rimangono indifferenti, impassibili, senza provare rimorsi né alcun sentimento: sono morti pur essendo vivi, e sono destinati a non ottenere alcun ingresso nella vita. Qualcuno chiederà: “Perché Dio Si dà tutto questo pensiero di pronunciare così tante parole quando gli individui per la maggior parte non amano la verità, o non possiedono una buona umanità, oppure non accettano la verità, e non sono oggetto di salvezza ma dei meri servitori?” Ciò è giusto? (No. Anche se la maggior parte delle persone non è disposta a perseguire la verità, un piccolo gruppo è comunque intenzionato a perseguirla e possiede una certa umanità, ed è questo piccolo gruppo che Dio intende salvare.) Esatto. Le parole di Dio sono rivolte alle orecchie degli uomini, non a quelle delle bestie o dei diavoli. All’interno della chiesa, che sia un terzo oppure un quinto delle persone a saper accettare la verità, in ogni caso coloro che rimarranno alla fine costituiscono la minoranza. In che modo dovremmo quindi valutare chi è un sincero credente in Dio e chi può rimanere? Possiamo valutare se una persona ha una coscienza, se nella sua coscienza acquisisce una certa consapevolezza attraverso l’ascolto delle parole di Dio, se è in grado di comprendere la parola di Dio, se è capace di capire la verità attraverso l’ascolto dei sermoni e di metterla in pratica una volta che l’ha capita, e se riesce a cambiare la sua indole corrotta. In base a questi elementi, possiamo discernere se si tratta di qualcuno che accetta la verità e di una pecora di Dio. Le pecore di Dio sono in grado di ascoltare la Sua voce, rispondono e acquisiscono consapevolezza dopo averla ascoltata e sono disposte a seguire Dio. Queste persone sono le pecore di Dio. Che cosa possiedono nella loro umanità? (A loro piacciono le cose positive, esse sono disposte a perseguire la verità e possiedono una certa coscienza.) Perché sono disposte a perseguire la verità? La loro umanità include amore per la verità, coscienza e ragione. Sono inoltre capaci di capire le parole di Dio e di applicarle ai propri stati, quindi di trasformarle in una parte della loro quotidianità, nella loro esistenza e nell’obiettivo, nel principio e nel fondamento del loro comportamento e della loro condotta. Vale a dire, le parole di Dio diventano la realtà della loro vita e loro sanno metterle in pratica. Queste persone sono le pecore di Dio. Vi sono individui che non sembrano cattivi esteriormente e che sono alquanto privi di malizia, ma che non sanno mettere in pratica le parole di Dio dopo averle ascoltate. Queste persone non sono pecore di Dio. Vi sono molti individui di questo tipo tra gli operai che, per quanto ascoltino le parole di Dio, non le comprendono e ancor meno sanno metterle in pratica. Possono credere in Dio per anni senza acquisire la vita. Pertanto, le persone dovrebbero capire chi esattamente può essere salvato dalle parole di Dio. Quando si tratta di persone che Dio salva, non importa quante siano. Anche se fosse una sola persona a poter comprendere le Sue parole, Egli compirà comunque l’opera che va compiuta. Come è noto, solo otto persone furono salvate quando Noè costruì l’arca. Dai tempi dell’Antico Testamento a oggi, pochi sono stati salvati. Nell’Età della Legge, quando Dio non aveva compiuto formalmente l’opera di salvezza né aveva fornito all’umanità la verità, in quanti sono stati accettati da Dio? In molti? Sono state pochissime le persone che hanno ottenuto la Sua approvazione in quel periodo. Riguardo all’opera degli ultimi giorni invece? Sebbene il numero di persone capaci di accettare la verità attraverso il giudizio, il castigo, le prove e il raffinamento costituisca una minoranza, è comunque un numero maggiore di quelli ottenuti da Dio nell’Età della Legge e nell’Età della Grazia. Ora vi sono non pochi individui in grado di offrire una testimonianza esperienziale e ve ne sono effettivamente alcuni che hanno cambiato la loro indole, quindi come potrebbe il cuore di Dio non trarre un po’ di conforto da questo?

Quando vedete che per la maggior parte i membri della chiesa credono in Dio da diversi anni ma non perseguono la verità, non sono cambiati affatto e sono ancora simili ai non credenti, vi sentite negativi? (A volte sono un po’ negativo, ma capisco che non importa quanto qualcuno sia ribelle o di scarsa levatura: fintanto che ha un cuore giusto ed è disposto a impegnarsi a perseguire la verità, allora Dio continuerà a operare in lui con la massima pazienza, scomponendo e frammentando la verità un pezzo alla volta e condividendo con lui nel modo più dettagliato possibile. Mi commuove profondamente vedere il prezzo che Dio paga per rendere l’umanità completa, senza mai arrenderSi finché non ci riesce. Sento che, per quanto scarsa sia la mia levatura, devo cercare di fare meglio, essere diligente nel mio perseguimento e non perdermi d’animo.) È risaputo che le persone sono di scarsa levatura o ribelli, ma Dio non ha mai detto che per questo motivo non sarai salvato. Se Egli non avesse intenzione di salvarti, allora perché ti direbbe queste parole o pagherebbe un tale prezzo? L’intenzione con cui Dio fa tutte queste cose è già stata chiaramente comunicata agli uomini e resa nota in modo esplicito. Non è qualcosa di segreto ma di risaputo, e chiunque abbia cuore e spirito può capire; solo gli sciocchi che non hanno comprensione spirituale potranno cadere nella negatività, e solo coloro che non comprendono la verità si sentiranno delusi e sgomenti, convinti di non poter essere salvati. La cosa più importante nella fede in Dio è che devi credere a tutte queste parole e a queste verità che Egli esprime. Fintanto che avrai determinazione e riuscirai a mettere in pratica la verità, esse potranno diventare la tua vita. Non importa quanto sarà matura la tua vita alla fine: fintanto che metti in pratica in modo positivo e attivo le parole di Dio senza violare deliberatamente né esse né la verità, pratichi quanto capisci, ti impegni in direzione della verità e svolgi il tuo dovere con tutto il cuore e tutte le forze, allora questo è all’altezza dei requisiti. Dio non pone all’uomo dei requisiti elevati. Le verità su cui Egli condivide abbracciano tutti gli aspetti e le Sue parole sono particolarmente dettagliate e specifiche. Perché parlare in questo modo? Perché Dio provvede a tutta l’umanità, non soltanto a un piccolo gruppo o a un paio di categorie di persone. Tra tutte le verità fornite all’intera umanità, c’è un limite a ciò che tu puoi praticare e raggiungere. Perché dico che c’è un limite? Dal momento che la levatura, la conoscenza e la capacità di comprendere di ognuno sono diverse, così come sono diversi gli ambienti predisposti da Dio per ciascuno e i doveri che ciascuno svolge, queste “differenze” portano ogni persona a poter praticare ed entrare solo in una parte della parola di Dio, e la quantità di ciò che ciascuno può realizzare o mettere in pratica è limitata. Per esempio, è appropriato che qualcuno sperimenti la prova della malattia, si renda conto che essa viene da Dio, ma poi pensi che Dio dovrebbe far sperimentare tale prova a tutti? (No.) Quest’idea deriva interamente dalla volontà umana. Dio opera in ciascuno in maniera diversa, e questa prova è rivolta a un gruppo particolare di persone. Egli opera in loro in modo che sperimentino la prova della malattia. Che cosa guadagnano tutti gli uomini dopo che Dio ha fatto sperimentare la prova della malattia a un gruppo di loro? Il fatto che durante questa prova le persone dovrebbero imparare a sottomettersi a Lui, conoscere la propria ribellione, correggere il rapporto tra gli esseri creati e il Creatore, rettificare il rapporto tra l’uomo e Dio, saper comprendere il cuore di Dio, acquisire sottomissione verso di Lui e, qualunque cosa accada, non fraintenderLo, bensì limitarsi a sottomettersi. Questo aspetto della verità è quello che tutti dovrebbero acquisire. Se acquisisci questo aspetto della verità attraverso l’esperienza di qualcun altro, allora devi sperimentare anche tu questa prova? Non necessariamente. Dio sceglie persone diverse, forse la persona giusta, o qualcuno di speciale, per far loro sperimentare questa prova e una parte della Sua opera. Questo è ciò che Dio ha promesso all’uomo ed è ciò che farà. Alcuni hanno sperimentato il dolore della perdita di una persona cara e da questa perdita hanno acquisito esperienza, testimonianza, sottomissione a Dio e fiducia e fede autentiche. Attraverso l’opera che Dio compie in un particolare gruppo di persone, tutti possono essere testimoni del fatto che ogni cosa che Dio fa è giusta e che le persone dovrebbero scegliere la sottomissione, non di analizzare, esaminare o ragionare con Dio perché Egli fornisca loro spiegazioni chiare e approfondite; dovrebbero sottomettersi incondizionatamente e senza lamentarsi. Inoltre, dovrebbero imparare a comprendere il significato e il valore di tutta l’opera compiuta da Dio. Attraverso questi Suoi modi di operare e tutti gli aspetti delle Sue parole, ciò che ogni individuo sperimenta è solo una piccola parte delle parole di Dio. All’interno di questa piccola parte, a seconda della tua levatura, del tuo ambiente familiare e del dovere che stai svolgendo, tu sperimenti un decimillesimo delle parole di Dio, o si potrebbe dire soltanto un decimillesimo. Se entrerai in questo decimillesimo e acquisirai davvero una sottomissione incondizionata e assoluta nei confronti di Dio, se assumerai la posizione di un essere creato, se ti sottometterai alla sovranità e alle disposizioni del Creatore e se otterrai il risultato che Egli intende raggiungere in te, allora verrai salvato. È facile da capire, ed è così che stanno le cose.

Nello svolgimento dei vostri doveri, è cruciale essere leali. Che cos’è la lealtà? Significa essere seri e responsabili e adempiere appieno le proprie responsabilità, senza essere minimamente superficiali. Se siete superficiali, qualcosa che va male diventa un marchio di vergogna, e questa non è assolutamente una questione da poco. Inoltre, per quanto riguarda il lavoro che vi viene assegnato all’interno della casa di Dio, tutti dovrebbero condividere maggiormente, ricercare di più le verità principi e trovare i principi corretti. Quando vengono identificati dei problemi, bisognerebbe risolverli rapidamente, o altrimenti segnalare con tempestività ai superiori quelli che non possono essere risolti. Sforzatevi di garantire che il lavoro della casa di Dio si svolga senza intralci, senza ostacoli, senza lacune e senza ritardi. Eseguite bene il vostro lavoro, promuovete la diffusione del lavoro del Vangelo e fate in modo che la volontà di Dio si compia appieno sulla terra. Così facendo avrete svolto bene il vostro dovere. In effetti, nell’ambito dell’assolvimento del proprio dovere, questi sono i pochi aspetti della verità che possono essere praticati, raggiunti e coinvolti, ed entrare nella realtà di queste verità significa raggiungere lo standard minimo richiesto da Dio all’umanità. Alcuni hanno una fede debole, altri sono codardi, altri ancora possiedono scarsa levatura, o una comprensione distorta, oppure modi di pensare sciocchi; queste e altre cose negative e passive, sotto tutti gli aspetti, influiranno sulla capacità delle persone di mettere in pratica la verità e di compiere efficientemente il loro dovere. Dio pone i Suoi requisiti nei confronti degli individui in base alla loro levatura, al loro carattere e al loro livello di comprensione della verità. Qual è lo standard per tali requisiti? Dio guarda se una persona è sincera nella sua fede in Lui e se sa accettare la verità; queste sono le due condizioni fondamentali. Alcuni sono per natura stupidi, comprendono le cose in modo distorto o sono privi di conoscenza, sono lenti nell’apprendere qualsiasi cosa, sembrano non capire alcunché di ciò che dicono gli altri e occorre insegnare loro le cose passo passo: sono persone di scarsissima levatura, e questo non cambierà mai. Altri possono magari essere ricchi di conoscenze o degli eruditi, apparire esteriormente alquanto perspicaci, ma tendono a nutrire distorsioni nella loro comprensione delle questioni relative alla verità. Comprendono la verità ma comunque non riescono ad accettarla, e questo è il loro difetto fatale. Un individuo del genere viene facilmente influenzato dalla conoscenza e dalla dottrina nell’assolvimento del proprio dovere, e trova difficile agire secondo le verità principi o cambiare il proprio punto di vista sulle cose. Che dovrebbe fare, dunque, se vuole davvero perseguire la verità? La chiave è vedere se sa accettare la verità. Se ne è capace, il problema è facilmente risolvibile; se invece rifiuta ostinatamente di accettarla, allora non c’è nulla da fare. Non solo non riuscirà a svolgere bene il suo dovere, ma temo che non potrà nemmeno essere salvato. Non contano né il livello di istruzione di una persona né il suo grado di comprensione: ciò che è fondamentale è la sua capacità di accettare la verità e il suo amore nei confronti delle parole di Dio. Ciò a cui Dio guarda è quanta verità sai mettere in pratica, dopo aver acquisito l’illuminazione per comprenderla nell’ambiente da Lui predisposto. Egli guarda a quanto di te stesso, quanta energia e quanti sforzi dedichi ai compiti che ti chiede di svolgere. Facciamo un esempio: possiedi una levatura mediocre, non sei molto istruito e la tua abilità di comprensione è scarsa e leggermente distorta. Questi sono fatti oggettivi. Tuttavia, quando si verifica un evento e Dio ti permette di vedere i difetti che esso cela, di capire che c’è un problema e di chi è la responsabilità, allora questa faccenda rivelerà se sei o meno in grado di attenerti ai principi e se sei qualcuno che pratica la verità. Se svolgi il tuo dovere con lealtà e sei sincero nei confronti di Dio, cosa dovresti fare a proposito della questione? Cosa dovresti fare per conformarti alla verità, per agire come Dio ti richiede? In tali circostanze, Egli non guarda alla tua levatura o al tuo livello di istruzione, né a quanti anni sono che credi in Lui; Egli guarda al tuo punto di vista e al tuo atteggiamento rispetto all’evento che si è verificato, se sei sincero oppure no, e se in quel frangente fai valere la tua coscienza. Se sei sincero verso Dio, avrai senso di responsabilità e penserai: “Questa cosa potrà anche non riguardare me personalmente, ma coinvolge il lavoro della chiesa. Devo informarmi e saperne di più”. E, dopo aver fatto le tue indagini, potresti appurare che il supervisore è stato indolente e irresponsabile, che non ha preso sul serio la questione e l’ha procrastinata. A quel punto lo cercherai e condividerai con lui, ponendo immediatamente rimedio alla faccenda. Non avrai bisogno di chiedere aiuto al Supremo; risolverai il problema da solo. Possiedi una levatura mediocre e alcuni difetti e carenze, ma queste cose influenzeranno la tua pratica della verità? Influiranno sul tuo assolvere bene il tuo dovere o sulla tua lealtà nei confronti di Dio? No. Alcuni dichiarano di nutrire una comprensione sciocca e distorta, altri di non avere comprensione spirituale e altri ancora di possedere una levatura e un livello d’istruzione scarsi. Se anche fosse il tuo caso, puoi forse astenerti dal mettere in pratica la verità quando accade qualcosa? Dio non guarda alla qualità della levatura delle persone o al loro grado di istruzione. Queste cose hanno poco o nulla a che fare con la pratica della verità. Tali mancanze e carenze non hanno un impatto sulla tua pratica della verità, né sulla tua lealtà verso Dio, e nemmeno sulle responsabilità che ti assumi nell’assolvimento del tuo dovere. Dio guarda se sei sincero: questo è l’aspetto più concreto e qualcosa che le persone possono ottenere. Dio impiega i mezzi più concreti per valutare ognuno. Alcuni dicono: “Possiedo scarsa levatura, sono ignorante e la mia conoscenza è troppo elevata; questo mi influenza nel mettere in pratica la verità”. Questi sono tutti pretesti e non reggono. Ma perché? Perché non è questo il modo in cui Dio valuta le persone. Questo è il tuo standard personale, non quello di Dio. Qual è lo standard secondo cui Dio valuta un individuo? Egli guarda se questi Gli è leale e se è sincero. Se sei leale a Dio, allora non importa se nutri una comprensione leggermente distorta o assurda. Alcuni dicono: “Non ho una comprensione spirituale”. Ebbene, sei leale verso Dio? Se lo sei, allora il resto non ti influenzerà nella pratica della verità. È abbastanza chiaro questo? Se sei leale a Dio e svolgi il tuo dovere con sincerità, è possibile che tu sia ancora negativo e debole quando vieni potato? Che cosa dovresti fare, in quel caso, se sarai davvero negativo e debole? (Dovremmo pregare Dio e affidarci a Lui, cercare di pensare a ciò che Egli ci chiede, riflettere su quali sono state le nostre mancanze, su quali errori abbiamo commesso; negli ambiti in cui siamo caduti, è lì che dobbiamo risalire.) Esatto. La negatività e la debolezza non sono problemi gravi. Dio non le condanna. Fintanto che una persona riesce a risalire da dove è caduta, a trarne un insegnamento e a svolgere normalmente il proprio dovere, questo è sufficiente. Nessuno ti porterà rancore, quindi non essere sempre negativo. Se abbandoni ed eviti il tuo dovere, ti sarai rovinato completamente. Tutti sono negativi e deboli, a volte: basta cercare la verità, e la negatività e la debolezza si eliminano facilmente. Ad alcuni per cambiare completamente il proprio stato basta leggere un capitolo delle parole di Dio o cantare qualche inno; sanno aprire il loro cuore in preghiera a Dio e lodarLo. Il loro problema non è forse risolto? Essere potati è infatti una cosa assolutamente positiva. Anche se le parole con cui vieni potato sono leggermente dure e pungenti, il motivo è che hai agito senza ragionevolezza e hai violato i principi senza nemmeno rendertene conto: come potresti non essere potato, date le circostanze? Il fatto che tu venga potato in questo modo ha in realtà lo scopo di aiutarti, è amore nei tuoi confronti. Dovresti capirlo e non lamentarti. Quindi, se dalla potatura derivano negatività e lamentele, si tratta di stoltezza e ignoranza, del comportamento di una persona priva di ragionevolezza.

Qual è la cosa più importante su cui concentrarsi quando si ha fede in Dio? Non conta che una persona possieda una levatura elevata oppure scarsa, che abbia o meno una comprensione spirituale, né qualsiasi tipo di potatura debba affrontare; nulla di tutto ciò importa. Qual è la cosa importante al giorno d’oggi? Il modo in cui entrate nelle verità realtà. Per farlo, qual è la cosa più importante che una persona deve possedere? Un cuore sincero. Cosa significa essere sinceri? Significa non essere evasivi quando capita qualcosa, non pensare ai propri interessi personali, non tramare né complottare con gli altri e non tentare di raggirare Dio con tranelli ingannevoli. Se sei capace di imbrogliare Dio e di non essere sincero nei Suoi confronti, allora sei completamente spacciato ed Egli non ti salverà, quindi a che scopo capire la verità? Potrai anche avere una comprensione spirituale, possedere buona levatura, saper parlare bene, essere veloce a comprendere le cose, saper trarre deduzioni e capire tutto ciò che Dio dice, ma se quando ti capita qualcosa tenti di raggirarLo con tranelli ingannevoli, la tua è un’indole satanica ed è molto pericolosa. Per quanto buona possa essere la tua levatura, è inutile, e Dio non ti vorrà. Egli dirà: “Sai parlare bene, possiedi buona levatura, sei perspicace e hai una comprensione spirituale, ma c’è un solo problema: non ami la verità”. Coloro che non amano la verità creano problemi e Dio non li vuole. Una persona priva di un buon cuore sarà scacciata, proprio come ci si sbarazza completamente di un’auto che dall’esterno appare ben tenuta ma ha il motore che non funziona. Lo stesso vale per le persone: per quanto buona sembri la tua levatura, per quanto tu sia intelligente, o capace, o sappia parlare bene, o per quanto sia abile nel gestire i problemi, tutto ciò non serve a nulla, e non è questo il punto chiave. Allora qual è il punto chiave? Che il cuore di una persona ami la verità oppure no. Non si tratta di ascoltare come qualcuno parla, ma di guardare come agisce. Dio non guarda a ciò che dici o prometti quando ti trovi davanti a Lui; Egli guarda se agisci secondo la verità realtà. A Dio non interessa quanto siano elevate, profonde o potenti le tue azioni; anche se fai qualcosa di piccolo, se Egli vede la sincerità in ogni tua azione, dirà: “Questa persona crede sinceramente in Me. Non si è mai messa in mostra. Si comporta in maniera commisurata alla sua posizione. Sebbene non abbia fornito un grande contributo alla casa di Dio e possieda scarsa levatura, è salda e sincera in tutto ciò che fa”. Cosa racchiude questa “sincerità”? Racchiude il timore e la sottomissione a Dio, nonché fede e amore autentici; racchiude tutto ciò che Dio vuole vedere. Agli occhi degli altri, tali individui potranno sembrare insignificanti, come coloro che preparano il cibo o fanno le pulizie, persone che svolgono un dovere ordinario. Costoro non sono degni di nota agli occhi degli altri, non hanno realizzato nulla di grande e non c’è ragione per stimarli, ammirarli o invidiarli: sono solo persone comuni. Eppure possiedono e vivono tutto ciò che Dio richiede e lo offrono interamente a Lui. DiteMi, cos’altro può volere Dio? Egli è soddisfatto di loro. Perciò, non demoralizzarti e non cedere alla negatività solo perché la tua statura è troppo scarsa e non comprendi la verità, o perché vedi altri percorrere la via del perfezionamento dopo aver affrontato tribolazioni e sperimentato prove e raffinamento, e non pensare che Dio non ti ami o non voglia perfezionarti. Che fretta hai? Dio dà a ogni persona qualcosa di diverso e, quando valuti te stesso, valuta innanzitutto ciò che Egli ti ha donato e le tue condizioni, e allora riuscirai a capire che tutto ciò che Dio fa è bene. Qualcuno potrebbe dire: “Possiedo scarsa levatura. Quello che Dio mi dona è comunque un bene?” Sì, lo è. Qualcun altro potrebbe dire: “Sono piuttosto stupido. Quello che Dio mi dona è comunque un bene?” Sì, tutto ciò che ti dona è un bene. Perché? Se tu non fossi stupido, allora diventeresti arrogante e dimenticheresti qual è il tuo posto, quindi questo ti protegge ed è una cosa positiva. Se tutti voi aveste maggiori capacità e abilità di quelle attuali, chi sarebbe in grado di comportarsi bene come adesso e sarebbe ancora disposto a svolgere il proprio dovere nella casa di Dio? Ci sono delle persone di questo tipo, sì, ma non molte, non è vero? (Sì.) Tutto ciò che Dio fa è buono e giusto, è solo che le persone non lo capiscono chiaramente. Esse vogliono da Dio sempre di più, come se più Lui desse a qualcuno, più questi fosse capace di mettere in pratica la verità, ma in realtà non è così. Dio ti ha già dato abbastanza; ti ha dato tutto e ti ha fatto dono della Sua vita, quindi cos’altro vuoi? Le parole che Dio pronuncia e tutte le opere che compie sono abbondanti e sufficienti per l’umanità. Non c’è nulla che le persone possano pretendere da Dio, e non dovrebbero lamentarsi di Lui e dire: “Cosa posso mai fare con questa levatura o con questi miseri doni che Dio mi ha dato?” C’è così tanto che puoi fare. Quello che Dio vuole non è quello che tu immagini: Egli vuole che tu metta in pratica la verità, che agisca secondo i principi e che compia bene i doveri che sei tenuto a compiere. Tu non fai ciò di cui sei capace, e invece fai ciecamente quello che non dovresti fare. Questo si chiama trascurare il tuo lavoro. Non stai forse puntando un po’ troppo in alto? (Sì.) Cosa vogliono fare le persone? Guadagnarsi prestigio tra gli altri, ottenere stima e ammirazione per le proprie parole e le proprie azioni, e godere di grande fama. Dio non vuole che tu diventi una persona di questo tipo, quindi non ti ha donato tali cose. Se avessi la possibilità di diventare quel genere di persona, saresti disposto a rifiutarla? Sapresti abbandonarla così facilmente? Questo può portare a conseguenze pericolose. Hai forse presunto che quelle cose fossero buone? Perché alcuni individui diventano anticristi? Non è forse perché pensano di possedere un po’ di abilità e quindi diventano estremamente arroganti? Perché sono capaci di percorrere quella strada? Sono semplicemente quel tipo di persone; dovranno percorrere quella strada, prima o poi, e Dio non ha intenzione di esprimere loro la verità né di salvarli. Quindi, ciò che Dio dà a te è certamente diverso da ciò che dà agli altri. Se non fai che paragonarti agli altri e desiderare quello che hanno loro, possiedi forse una comprensione pura? Non capisci l’intenzione di Dio! Perciò, quando ti rendi conto di possedere scarsa levatura, di non avere comprensione spirituale e di avere una comprensione distorta, di essere spesso debole, o pensi di manifestare troppi problemi e manchevolezze, devi innanzitutto riflettere sul perché Dio non ti abbia conferito un particolare dono. È qui che risiede la Sua buona volontà. Guarda meglio quale strada intraprende la maggior parte delle persone dotate e di talento e qual è l’atteggiamento di Dio nei loro confronti. Qual è la frase che più vorrai pronunciare una volta compresa la questione? (Lode a Dio per la Sua protezione.) Esatto, dovresti lodare Dio e dire: “Dio, sei così buono con me, non mi hai conferito doni né talenti e mi hai creato come uno sciocco, un idiota. Questa è la mia benedizione! Non sono negativo né triste. Ciò che non ho ora sono la sincerità e la lealtà nei Tuoi confronti. Non chiedo di essere avveduto ed eloquente, né di avere doni e talenti. Voglio solo offrire la mia sincerità a Te. I doni, i talenti e la conoscenza, così come il prestigio e la fama tra la gente, non sono cose positive e non le voglio”. Questo non dimostra forse una trasformazione? (Sì.) Allora, potresti ancora soffrire e piangere per tutte le tue carenze? Non ti accadrà più e smetterai di percepirlo come un torto subito. Se così non fosse, quando gli altri ti sottopongono a potatura, penseresti: “Sono stupido, tutti nel mondo mi guardano dall’alto in basso, e nella casa di Dio non sarò mai promosso né ricoprirò una posizione di rilievo”. L’implicazione è: “Dio mi ha donato così poco, come mai dà così tanto agli altri?” In cuor tuo non faresti che lamentarti e sentire di aver subito un torto. In realtà, ti è stata riservata una grande benedizione e tu nemmeno lo sai. Se in futuro dovesse accadere di nuovo una cosa del genere, il tuo punto di vista non sarà diverso? (Sì.) Cosa cambierà nelle persone quando il loro punto di vista sarà diverso? (Non mireranno più tanto in alto né perseguiranno cose così elevate, e saranno in grado di svolgere bene il loro dovere con la gratitudine nel cuore e i piedi per terra.) Potranno avere i piedi ben saldi a terra, vivere in modo autentico e realistico e perseguire obiettivi diversi. DimMi, è meglio che Dio ti crei come uno sciocco e un idiota capace di svolgere adeguatamente il suo dovere in modo concreto, così che tu possa essere salvato, o che ti doni una levatura elevata, un’istruzione di alto livello, bell’aspetto ed eloquenza, nonché capacità lavorative e abilità speciali, in modo che ovunque tu vada la gente ti ammiri e tu possa spiccare sopra tutti, per poi percorrere il cammino di un anticristo? Quale delle due sceglieresti? (È meglio essere uno sciocco e un idiota.) Ora sei capace di dirlo ma, se qualcuno ti definisse davvero sciocco e idiota, ti arrabbieresti. Devi pensare in questo modo: “Anche se possiedo scarsa levatura e sono ignorante, sono migliore delle persone malevole e degli anticristi perché ho ancora una possibilità di essere salvato”. Devi imparare a confortare te stesso. (Ricordo che insieme a me c’erano altri che credevano in Dio. Erano tutti di elevata levatura e molto avveduti ma, poiché non facevano che competere per il potere e il profitto e disturbare il lavoro della chiesa, sono stati allontanati ed espulsi. Sento che sono riuscito ad arrivare dove sono oggi perché possiedo scarsa levatura, sono stupido e so comportarmi bene: anche questa è un’enorme protezione da parte di Dio.) Perché Dio ti protegge? È perché sei stupido? Egli prova forse empatia per i deboli? No, le cose non stanno così; non è come dicono i non credenti, che il bambino che piange riceve le caramelle. Non è questa la realtà. Qual è il modo preciso di guardare la questione? Quale modo di vederla è conforme alla verità? (Il motivo è che le persone hanno fede con un po’ di sincerità e di amore per la verità nel cuore e sono disposte a perseguire la verità; Dio salva coloro che hanno un cuore di questo tipo, e quindi predispone vari ambienti per proteggerli.) Esatto. Dio ti protegge in cambio della tua sincerità nei Suoi confronti. Ebbene, qual è la cosa più preziosa? La sincerità dell’uomo. Se possiedi un po’ di amore per le cose positive e di sincerità verso Dio e li scambi con protezione e grazia da parte Sua, ne hai guadagnato molto. Qualcuno potrebbe dire: “Possiedo scarsa levatura, e anche se ho guadagnato molto non capisco ancora nulla”. Non comprendi molto? La tua attuale capacità di svolgere il tuo dovere e di seguire Dio è correlata alla tua comprensione della verità. Qualcun altro potrebbe dire: “Cosa capisco? Non so spiegarlo chiaramente”. Magari non sei in grado di spiegarlo chiaramente, ma sei capace di perseverare nell’assolvimento del tuo dovere all’interno della casa di Dio e comprendi molto. Per quanto profonda o superficiale sia la tua comprensione di queste cose, esse sono senza dubbio correlate e vicine alla verità, ed è per questo che finora sei stato sostenuto e svolgi ininterrottamente il tuo dovere. Non è così? (Sì.) Pensare di essere uno sciocco o un idiota non è una cosa negativa e, a guardarli ora, “sciocco” e “idiota” sono appellativi senza alcun significato denigratorio o sminuente. Se si paragona l’essere definito sciocco e idiota con l’essere definito anticristo, quale delle due è meglio? (L’essere definito sciocco e idiota.) Se un giorno Dio dicesse: “Vieni qui, sciocco. Vieni qui, idiota”, forse non saresti contento, ma ci rifletteresti su, pensando: “Mi ha chiamato sciocco e non anticristo, quindi andrò”. E andresti ben volentieri. Poi qualcuno chiederebbe: “Come mai sei così felice di essere chiamato sciocco?” E tu risponderesti: “Mi ha dato dello sciocco, non ha detto che sono un anticristo o che non posso essere salvato. Per questo sono felice”. Definirti sciocco non significa trattarti come un estraneo, ma come un familiare, uno di famiglia. È come chi chiama i figli “mostriciattoli”; potrebbe sembrare un po’ rude, ma in realtà è la verità, e si tratta solamente di un termine affettuoso. Se invece venissi definito “anticristo”? Allora saresti nei guai, perché una diversa definizione significa una diversa natura, e anche il tuo esito sarebbe differente. Quale delle due scegliereste voi? (Io sceglierei di essere definito sciocco e idiota.) Non va bene essere sempre degli sciocchi e degli idioti; anche la vostra levatura deve migliorare un po’. La vostra levatura è migliorata nel corso degli anni? (Un po’ sì, ma non troppo.) Per quanto riguarda l’ingresso nella vita, se davvero ti impegni e continui a sforzarti, sicuramente migliorerai, ma è impossibile vedere grandi miglioramenti tutti in una volta. Si tratta di un lento processo di crescita, ma fintanto che otterrai ingresso non regredirai e, fintanto che perseguirai, il tuo ingresso nella vita aumenterà lentamente e un po’ alla volta.

Non è un compito facile per Dio far sì che la verità operi nelle persone. Non avviene con la stessa velocità con cui un seme germoglia quando viene piantato nella terra: è molto diverso. Dio salva gli uomini purificando e trasformando a fondo la loro indole satanica e mettendoli in condizione di vivere la verità realtà contenuta nelle Sue parole, ma queste non sono cose semplici. Anche se ascolti i sermoni, leggi le parole di Dio, preghi e fai esperienza ogni giorno, il tuo progresso sarà limitato e la tua crescita nella vita sarà lenta. Sono necessari molti processi per comprendere la verità. Le persone hanno bisogno di numerose esperienze ripetute e devono poi continuare a sforzarsi di comprendere la verità: solo così possono capirla. Inoltre, è necessaria l’opera dello Spirito Santo, altrimenti ciò che guadagneranno sarà ancora più limitato. Molti credono in Dio da venti o trent’anni, ma non hanno ancora nulla da dire in merito alla loro testimonianza esperienziale. Questo perché non hanno mai perseguito la verità né si sono sforzati meticolosamente di comprenderla, e così non hanno ottenuto nulla neanche dopo decenni di fede in Dio. Le persone devono capire la verità, sperimentarla e comprenderla, e soprattutto hanno bisogno che Dio disponga degli ambienti per loro. La combinazione di questi diversi aspetti le porta ad acquisire un po’ di comprensione e di ingresso. Una volta che ciò accade in te, ti donerà conoscenze, sentimenti e pensieri diversi, mettendo la tua consapevolezza e i tuoi pensieri in condizione di progredire e cambiare un po’, cosa che a sua volta rafforzerà leggermente la tua fede in Dio e trasformerà un po’ il tuo atteggiamento nei confronti della verità e il tuo percorso di vita. Sono tutti cambiamenti piccoli, infinitesimali, ma produrranno un’enorme trasformazione nella tua visione della vita, nei tuoi pensieri, nei tuoi punti di vista e nel tuo atteggiamento verso le cose e verso Dio. Questo è il potere della parola di Dio, la verità.

Estratto 89

Durante la Sua opera di salvezza dell’uomo, quale linea di base fornisce Dio alle persone, a prescindere da quanto siano ribelli o da quanto profondamente corrotta sia la loro indole? Ovvero, in quali circostanze Dio abbandona ed elimina le persone? Qual è il livello minimo che devi raggiungere affinché Dio ti risparmi e non ti elimini? Questo è un aspetto che tutto il popolo eletto di Dio deve avere ben chiaro. Innanzitutto, non negare Dio: questa è la condizione più basilare. Nel significato di “non negare Dio” vi è un contenuto concreto. Non si tratta solo di ammettere che c’è un Vecchio nei Cieli, o che Dio Si è incarnato, o che il nome di Dio è Dio Onnipotente. Questo non basta e non rappresenta un criterio sufficiente per affermare di credere in Dio. Come minimo, devi riconoscere che Dio incarnato è il Dio concreto; non devi dubitare o giudicare; devi essere in grado di sottometterti anche se hai delle nozioni: questo è lo standard della fede in Dio. Solo quando raggiungerai questo livello Dio ti riconoscerà come una persona che crede in Lui. Dio ha almeno tre linee di base per le persone. In primo luogo esse devono riconoscerLo, credere in Lui e seguirLo. Devono credere sinceramente in Dio, devono svolgere i loro doveri nel miglior modo possibile, senza fare il male o creare disturbo. Questa è la prima linea di base. In secondo luogo, nel seguire Dio, esse non devono, quanto meno, abbandonare i propri doveri. Devono obbedire e sottomettersi quando li assolvono, ottenere risultati nella media e, come minimo, offrire manodopera di standard accettabile. Questa è la seconda linea di base. In terzo luogo, la loro umanità deve essere all’altezza. Devono essere considerate brave persone o, perlomeno, persone dotate di coscienza e ragione. In sostanza, dovrebbero essere in grado di andare d’accordo con quasi tutto il popolo eletto di Dio e di non essere mele marce. Persone come queste, se non altro, non sono né cattive né malevole. Questo è il terzo livello di riferimento. Se qualcuno non sa accettare la verità e rifiuta a ogni costo di assolvere un dovere, allora non è un vero credente in Dio: come minimo la sua umanità non è all’altezza. Ciò significa che è sceso al di sotto della linea di base e deve essere eliminato. Tutti coloro che hanno un’umanità cattiva, che non sono in grado di accettare la benché minima verità, che causano disturbo o intralcio e non svolgono un ruolo positivo all’interno della chiesa, possono essere classificati come persone malevole. Chi non è capace di andare d’accordo con la maggior parte delle altre persone è una mela marcia, una persona malevola. Non solo, è una persona che è caduta al di sotto della linea di base e deve essere eliminata. Queste persone malevole e anticristi potranno anche assolvere dei doveri, ma causano intralcio, disturbo, distruzione e fanno del male: Dio può volere gente simile? Stanno svolgendo i loro compiti? (No.) Agli occhi di Dio, le loro azioni hanno violato la linea di base. Sono incapaci di svolgere i loro doveri e il danno che arrecano supera qualsiasi dovere che stiano assolvendo, perciò devono essere allontanate dalla chiesa. Non è forse questo il principio secondo cui vengono trattate le persone nella casa di Dio? Qualcuno è mai stato allontanato perché era in un cattivo stato e si sentiva negativo e debole? Qualcuno è mai stato costretto a smettere di assolvere i propri doveri perché ogni tanto era un po’ superficiale e non li svolgeva bene? Qualcuno è mai stato allontanato per aver ottenuto scarsi risultati nei propri doveri, o per aver rivelato pensieri e idee cattivi? Qualcuno è mai stato allontanato perché era di statura modesta ed erano sorti in lui nozioni e dubbi su Dio? (No.) Qual è, allora, il principio in base al quale la casa di Dio allontana le persone? Quali persone sono allontanate e costrette a cessare i propri doveri? (Le persone la cui manodopera genera più male che bene e che causano intralcio e disturbo costante.) Questo tipo di persona non è degna di assolvere un dovere. Ciò non significa che si sia prevenuti nei loro confronti o che le si voglia limitare e allontanare a causa di ripicche personali; significa che non stanno ottenendo alcun risultato nell’assolvimento dei loro doveri e che stanno provocando intralcio e disturbo. Questi individui sono allontanati perché sono realmente indegni di assolvere un dovere. Tutto ciò è in pieno accordo con le verità principi. Tutti i principi con cui la casa di Dio gestisce e tratta le persone sono equi. La casa di Dio non cerca di cogliere in fallo le persone, non ingigantisce i problemi, né solleva polveroni per un nonnulla. Dovete credere che la casa di Dio è governata dalla verità. Certo, alcune persone che sono state allontanate possono ancora avere una speranza di salvezza se sanno accettare la verità e pentirsi sinceramente di fronte a Dio. Tuttavia, i miscredenti e le persone malevole che non riescono ad accettare neppure un frammento di verità, che mancano di coscienza e ragione, saranno eliminati per sempre una volta rivelati. Questa è la giustizia di Dio.

Estratto 90

Perché Dio richiede che le persone Lo conoscano? Perché richiede che le persone conoscano sé stesse? Qual è lo scopo della conoscenza di sé stessi? Qual è il risultato desiderato? E qual è lo scopo della conoscenza di Dio? Quale conseguenza si vuole ottenere nelle persone facendo loro conoscere Dio? Avete preso in considerazione queste domande? Dio si serve di diversi mezzi perché le persone conoscano sé stesse. Ha preparato per le persone ogni tipo di ambiente per rivelare la loro corruzione e fare in modo che conoscano sé stesse un po’ alla volta attraverso l’esperienza. Che si tratti dell’esposizione delle parole di Dio o del Suo giudizio e castigo, capite qual è lo scopo ultimo di Dio nel compiere quest’opera? Lo scopo ultimo di Dio nel compiere la Sua opera in questo modo è di permettere a ogni persona che sperimenta la Sua opera di conoscere cos’è l’uomo. E cosa implica “conoscere cos’è l’uomo”? Implica far conoscere all’uomo la sua identità e prestigio, il suo dovere e responsabilità. Significa farti conoscere cosa vuol dire essere umano, farti capire chi sei. Questo è l’obiettivo finale di Dio nel far conoscere alle persone sé stesse. Ma perché Dio vuole che le persone Lo conoscano? Questa è la grazia speciale che Egli concede all’umanità perché, conoscendo Dio, l’uomo può comprendere molte verità e vedere attraverso molti misteri. Le persone guadagnano così tanto conoscendo Dio. Quando le persone conoscono Dio, imparano a vivere nel modo più significativo; quindi, far sì che le persone perseguano la conoscenza di Dio è il più grande amore di Dio, la Sua benedizione più grande. E Dio si avvale di molti modi perché le persone Lo conoscano, il più importante dei quali è il giudizio e il castigo, la guida e la provvista della Sua parola. È naturale che Egli faccia conoscere la Sua indole anche attraverso il giudizio e il castigo: si tratta di una scorciatoia per conoscere Dio. Qual è il risultato finale che si ottiene quando le persone vedono e conoscono l’indole di Dio? Il risultato è far conoscere alle persone chi è Dio, qual è la Sua essenza, quali sono la Sua identità e la Sua condizione, quali sono i Suoi averi e il Suo essere e qual è la Sua indole. È fare in modo che ogni persona veda con chiarezza che è un essere creato, che solo Dio è il Creatore e che gli esseri creati devono sottomettersi al Creatore. Conoscendo tutto questo, il cammino dell’uomo nella vita diventa completamente chiaro. Quando le persone conoscono veramente sé stesse, non riescono forse ad abbandonare gradualmente i loro desideri smodati e il loro propositi ingiusti? (Sì.) E possono quindi arrivare al punto in cui sono in grado di lasciarsi andare completamente? Questo dipende dal singolo individuo. Una persona può veramente abbandonare i suoi desideri smodati e le sue richieste a Dio solo quando, attraverso la Sua opera, arriva a conoscere Dio e acquisisce una conoscenza e definizione accurata della Sua essenza, identità e posizione. Solo questo tipo di persona può, come Pietro, esprimere pienamente il desiderio e la volontà di amare Dio dal profondo del cuore e mettere in pratica l’amore per Dio. Perciò, nessuno può fare a meno di conoscere Dio e di conoscere sé stesso. Tu dici di voler amare Dio, ma puoi sapere come amarLo se non Lo capisci? Quali parti di Lui sono adorabili? Quali sono i Suoi aspetti più adorabili? Se non lo sai, non puoi amarLo. Non sarai capace di amarLo, anche se lo vorrai, e potresti addirittura trovare delle nozioni su di Lui e delle ribellioni che sorgono in te senza che tu lo voglia, portando alla negatività. Questo genere di persona riceverà l’approvazione di Dio? Non la riceverà. Quando una persona non conosce Dio e tuttavia dice di amarLo, questo cosiddetto “amore” è tutta vuota teoria evocata dalla logica e dal ragionamento umani. Non sorge da una conoscenza di Dio e non regge affatto presso Dio. Capite ora cosa sto dicendo su queste due questioni? (Sì.) Allora perché poco fa non siete stati in grado di dirlo? Questo dimostra che la vostra conoscenza di voi stessi nell’esperienza pratica è confusa e che non avete una vera conoscenza di Dio. Sapete qual è il problema qui? (Non abbiamo trovato il corretto percorso della pratica. Non possiamo entrare allo stesso tempo dai due aspetti della conoscenza di Dio e della conoscenza di noi stessi. Ci focalizziamo solo sull’ingresso da un singolo aspetto, limitando così la crescita della nostra vita.) Poiché questo è lo stato in cui vi trovate ora, com’è la vostra statura? Non è forse immatura? Non siete forse molto lontani dalle esigenze e dagli standard di Dio in termini di conoscenza di voi stessi? Come minimo, non riuscite ancora ad abbandonare i vostri desideri e le vostre intenzioni personali. La tua sottomissione a Dio può essere conforme alla verità? Sei in grado di sapere se Dio ha qualche prestigio nel tuo cuore? Ci sono molte persone che ancora adesso si chiedono se l’incarnazione di Dio sia umana o divina; tengono i piedi in due staffe, un momento credendo nel Dio sulla terra, l’altro credendo nel Dio vago su nel cielo. E ci sono alcuni che mettono in dubbio persino l’essenza di Dio, che dicono: “Come possono il Dio incarnato e il Dio in cielo essere lo stesso Dio? Se è veramente Dio, perché non mostra miracoli e segni?” Questo dimostra che avete una grave mancanza di comprensione spirituale. La vostra statura è tale che, nonostante Dio dica tante cose, ancora non le capite. Ora, voi riconoscete solo che Dio Si è fatto carne, riconoscete solo la verità espressa da Dio incarnato; ma non avete molta conoscenza quando si tratta dell’essenza, dell’identità e della posizione di Dio. Potreste dire che nei vostri cuori questa conoscenza è pari a zero, non è così? (È così.) E questo può essere dimostrato nei fatti: prima che Io condividessi su aspetti della verità come l’essenza di Dio o le intenzioni di Dio, tu pensavi che la tua conoscenza di Dio fosse profonda e che la tua fede in Dio fosse ferma e incrollabile. Ma quando ho condiviso con voi riguardo a verità come Dio Stesso, l’indole di Dio e l’essenza di Dio, queste parole e questi contenuti hanno provocato una forte reazione nei vostri cuori. Questa reazione è stata intensa e ha reso difficile l’accettazione da parte vostra, creando un grande conflitto con il dio che avevate immaginato nei vostri cuori. Non è forse un dato di fatto? (Lo è.) Così, quando dico certe cose che non avete mai sentito prima, all’inizio vi è impossibile accettarle, come se non riusciste a capire cosa sto dicendo. Questo dimostra che la vostra statura è troppo piccola, tanto piccola che non riuscite nemmeno a capire le parole di Dio o a misurarvi con esse. Vi serviranno molti altri anni di esperienza prima di poter capire.

Estratto 91

Il giudizio di Dio su Giobbe è riportato nell’Antico Testamento: “Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male” (Giobbe 1:8). Negli ultimi giorni, Dio non solo ha reso testimonianza che Pietro Lo amava veramente, ma anche del fatto che Giobbe era una persona che aveva un’autentica fede in Lui, e Dio esige che il Suo popolo eletto debba avere almeno la fede di Giobbe, se vuole seguirLo fino alla fine. Nelle vostre fantasie e nell’ambito dei testi limitati che comprendete, che genere di persona era Giobbe? Era una persona buona? (Sì.) In quali modi lo manifestava principalmente? In primo luogo, era un uomo che temeva Dio e non faceva mai del male. Questa è la manifestazione e la caratteristica principale di una persona buona. Inoltre, era una persona di principi nella sua condotta e nel modo in cui trattava i suoi figli e la famiglia. Non cercava di nascondere i difetti dei figli, pregava Dio e affidava i figli a Lui, il che dimostrava alla gente che il suo atteggiamento nei confronti dei figli era del tutto corretto e in accordo con le intenzioni di Dio. Come pensate che sarebbe avere un padre così? Non vi farebbe sentire felici? Ma com’erano gli amici di Giobbe? Quando Giobbe dovette affrontare prove e tribolazioni, come lo trattarono i suoi amici? Nessuno di loro riusciva a capirlo, e per di più lo giudicavano: “Hai offeso Dio ed Egli ti ha maledetto. Guarda cosa hai ottenuto con la tua fede in Dio. Quanto è penoso!” Persino la moglie di Giobbe disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Dio e muori!” (Giobbe 2:8-9). Ecco come lo trattarono gli amici e la moglie in questo periodo di estrema sofferenza, e questo gli procurò un danno e un dolore immensi. Ma c’erano pochissime persone che comprendevano Giobbe, questa è la verità. Se leggiamo adesso la storia di Giobbe, sentiamo che proprio le persone come Giobbe sono le più affidabili e degne di fiducia, e che persone di questo genere sono persone veramente buone. Non ti inganneranno mai né ti faranno del male e si atterranno sempre ai principi nel modo in cui ti trattano. Se sei una persona corretta, non ti condanneranno né diranno cattiverie su di te solo perché fai qualcosa di cattivo o perché altre persone parlano male di te. Non andranno contro i fatti e non parleranno in modo sleale per accusare falsamente le persone. Non permetteranno che sentimenti o preferenze guidino le loro parole. Col tempo, lo vedrai: “Questo è essere una persona buona. Ogni volta che incontriamo un po’ di difficoltà, noi mettiamo da parte i nostri doveri, invece le persone buone non abbandonano mai il nome di Dio per quanto grandi siano le prove e le tribolazioni che devono affrontare. Non c’è da stupirsi che a Dio piaccia questo genere di persona. Se avessi una persona come questa al mio fianco, qualunque malattia o tribolazione mi capitasse, sarebbe in grado di continuare ad aiutarmi, assistermi, prendersi cura di me e sopportarmi proprio come prima. Questo genere di persona è meraviglioso. Anche se a volte mi desse sui nervi o se non andassimo sempre d’accordo, preferirei di gran lunga avere lei al mio fianco piuttosto che uno di quei satana e diavoli!” Generalmente i satana e i diavoli, in apparenza, diranno: “Tu sei davvero grande. Ti voglio bene e tengo enormemente a te”, ma non appena incontrerai qualche difficoltà, ti ignoreranno, ed è allora che capirai cos’è una persona buona e cos’è una persona affidabile. Solo coloro che sono degni di fiducia, che temono Dio e fuggono il male sono veramente persone buone, e le persone buone sono molto preziose. Sarebbe stupendo se tu avessi una dozzina di persone come Giobbe al tuo fianco, ma ora non ne hai nessuna! A questo punto ti renderai conto di quanto sia rara una persona buona. Tutti hanno bisogno di una persona buona come questa. A tutti piacciono le persone giuste e benevole, le persone dal cuore gentile che agiscono secondo principi, che hanno il senso della giustizia, che temono Dio e fuggono il male, e che meritano fiducia.

Quando sei tormentato da tribolazioni e infermità, quando il tuo cuore soffre di più, di che genere di persona hai bisogno al tuo fianco? Hai bisogno di qualcuno che dica parole false e melliflue? Hai bisogno di qualcuno che ti giudichi, ti condanni e ti critichi? (No.) Di che genere di persona hai più bisogno, dunque? Hai bisogno di una persona che sia capace di dimostrare partecipazione per le tue difficoltà e ti consoli, che sia capace di ascoltarti mentre parli della sofferenza che porti nel cuore e che poi ti aiuti a emergere dalla tua negatività, debolezza e sofferenza. Questa persona è in grado di aiutarti, non ride di te né ti prende a calci quando sei a terra, e non finge di non vedere le tue difficoltà. Cioè, se hai bisogno di essere confortato e hai difficoltà, momenti di debolezza e problemi personali, puoi condividere questo con lei e lei non lo diffonderà alle tue spalle, non si farà beffe di te, non ti ridicolizzerà né recherà danno alle tue questioni private. Questa persona sa affrontare nel modo giusto le tue difficoltà, debolezze, negatività e i lati deboli della tua umanità. Non è forse un fatto di principio affrontare queste cose nel modo corretto? Queste non sono forse manifestazioni di una persona buona? Questo genere di persona è in grado di capirti, tollerarti e prendersi cura di te. È in grado di sostenerti, provvedere a te e aiutarti a uscire dal tuo dolore e dalla tua debolezza. Ti fornisce una grande assistenza. Una persona come questa è estremamente preziosa. È una persona buona! Tu dici che uno ti ignora e addirittura ti deride e si fa beffe di te quando vede che hai un problema. Vuoi confidargli qualcosa, ma poi pensi fra te e te: “Non glielo posso dire. Se lo faccio, potrebbero esserci delle ripercussioni. Potrebbe andare a parlare dei miei affari personali alle mie spalle. E allora tutti riderebbero di me e chissà quali storie s’inventerebbe per calunniarmi”. Avresti il coraggio di parlare con qualcuno del genere? Non avresti idea di cosa sarebbe capace di fare. Non solo potrebbe non aiutarti o sostenerti, ma potrebbe recare danno alle tue questioni private, ingannarti e farti del male. Avresti il coraggio di confidarti con lui? In quel momento ti renderesti conto di quanto siano importanti, pregiate e preziose le persone buone, e che c’è più valore nell’essere una persona buona che nell’essere qualunque altro genere di persona. Perfino i tuoi genitori potrebbero non capire davvero le tue difficoltà e le tue necessità quando soffri e provi dolore, e non essere in grado di consolarti. Ci sono dei figli che lavorano duramente e accettano lavori fuori casa – in particolare, certe donne sono costrette a ingraziarsi i loro capi o addirittura a vendere il proprio corpo per guadagnare un po’ di soldi – e i loro genitori non si chiedono mai quanto sia duro per i loro figli lavorare fuori casa o quanto sia difficile per loro guadagnare soldi. Addirittura si lamentano se i loro figli non portano a casa un mucchio di soldi e li paragonano ad altri. Questo come fa sentire i loro figli? (Tristi, avviliti.) Demoralizzati. Hanno l’impressione che il mondo sia un posto tanto cupo, e che anche i loro genitori siano così, e si domandano come faranno a continuare a vivere. Ecco perché devi essere una persona buona. Tutti hanno bisogno di una persona buona. E da cosa hanno origine le persone buone? Cadono semplicemente dal cielo? Spuntano dalla terra? C’è qualche animale da cui si evolvono? Sono il prodotto dell’educazione di scuole di alto livello? O prodotti di una cultura religiosa ascetica? No, nessuna di queste spiegazioni è corretta, sono tutte assolutamente impossibili. Si può diventare una persona buona solo seguendo Dio, praticando la verità e accettando la salvezza di Dio. Le persone buone non nascono dall’improvvisa trasformazione di esseri umani corrotti: le persone devono credere in Dio e ricevere la Sua salvezza, devono perseguire la verità, ottenere l’opera dello Spirito Santo ed essere rese perfette per diventare persone buone. Tutti hanno bisogno di una persona buona al loro fianco come amico e confidente. DimMi, anche Dio ha bisogno di loro? (Sì.) Dio ha bisogno di persone buone e anche le persone hanno bisogno di persone buone. Che effetto avrà su di te la comprensione di tale questione? Devi possedere questa risolutezza e questo desiderio di adoperarti per diventare una persona buona. Se dici: “È difficile e faticoso essere una persona buona, ma devo avere la risolutezza di sforzarmi di diventarlo. Le persone hanno un disperato bisogno di persone buone e anch’io ho bisogno di persone buone. Perciò prima di tutto diventerò io stesso una persona buona, e assisterò e sosterrò gli altri, adoperandomi per aiutare Dio a ottenere un maggior numero di persone buone”, allora è corretto. Se ciascuno si sforza di essere una persona buona, allora ci sarà speranza per l’umanità. Tu potresti dire: “L’umanità è tanto corrotta e malvagia. Non serve a niente se solo un paio di credenti in Dio sono persone buone. Saranno comunque maltrattati perché ci sono troppe persone malevole”. Questa è una cosa sciocca da dire. Tu credi in Dio per ottenere la salvezza. Se diventi una persona buona e giusta, Dio ti benedirà. Non importa quanto gli uomini siano malvagi e corrotti, Dio ha i modi per trattare con loro. Le persone non devono preoccuparsi di questo. Tu devi solo focalizzarti sul perseguimento della verità e sul raggiungimento della salvezza di Dio. Questo è ciò che si accorda con le Sue intenzioni. Quando Noè costruì l’arca, in definitiva furono salvate solo otto persone. Tutti coloro che non credevano alla parola di Dio e non seguivano il giusto cammino furono alla fine distrutti dal diluvio di Dio. Questo è un fatto riconosciuto. Perché non riesci a riconoscere l’onnipotenza di Dio? Perché non riesci a riconoscere che Dio è un Dio giusto? Quando Dio concluderà la Sua opera, indipendentemente da quante persone otterranno la salvezza, questa Età dovrà finire. Si abbatteranno grandi catastrofi e Dio risolverà tutti questi problemi. Persegui la verità e diventa una persona giusta per il tuo bene: ne beneficerai tu e ne beneficeranno gli altri. Alcune persone dicono: “I buoni non ottengono ciò che meritano”, ma questo è sbagliato. Coloro che perseguono la verità alla fine avranno il loro posto nel Regno dei Cieli, e per quanto i malfattori prosperino sulla terra, alla fine saranno tutti distrutti e gettati nell’inferno. E così sia i buoni che i malevoli otterranno la loro giusta ricompensa, non è vero? Cosa dice la Bibbia? “Con Me avrò la Mia ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere” (Apocalisse 22:12).

Le cose che Giobbe ha fatto e che sono registrate nel Libro di Giobbe occupano in realtà pochissimo spazio, sono molto semplici e sono molto poche. Ma dovresti essere in grado di cercare degli indizi all’interno delle azioni di Giobbe e di trovare i principi di Giobbe e il suo cammino di pratica per essere una persona buona. In primo luogo, qual era il principio di Giobbe riguardo al trattamento dei suoi figli e delle persone a lui più vicine? Quello di non dipendere dai suoi affetti, ma di obbedire ai principi. Non intendeva peccare contro Dio a causa di ciò che accadeva. Questo era il primo criterio del suo temere Dio ed evitare il male: cominciava con il modo in cui trattava i membri della propria famiglia. In secondo luogo, c’era il modo in cui trattava i propri beni. Giobbe sapeva che, sebbene i suoi beni fossero semplici proprietà terrene, essi provenivano da Dio ed erano ciò che Dio gli aveva donato e con cui Dio lo aveva benedetto. Le persone dovrebbero gestire e prendersi cura con attenzione e nel modo giusto di questi beni. Prendersi cura di essi nel modo giusto non significa possederli o goderne avidamente, e neppure significa vivere per queste cose; significa ringraziare Dio per essi, vedere in essi le orchestrazioni delle mani di Dio e la Sua sovranità, e conoscere Dio attraverso queste cose. Quando le persone conoscono Dio, sono in grado di sottomettersi alla Sua sovranità, e questo è veramente il criterio più determinante per essere una persona buona. Se riesci ad attenerti ai principi quando tratti con gli altri, ma non sei capace di sottometterti a Dio, sei davvero una persona buona? No, non lo sei. Inoltre, nel suo modo di trattare la sovranità e le disposizioni di Dio, Giobbe è stato capace di sottomettersi a tutta la sovranità e a tutte le disposizioni di Dio. Le disposizioni di Dio comprendono le Sue privazioni e le Sue prove. A volte Dio priva, a volte mette alla prova. Che cosa comprendono le Sue prove? Talvolta può farti ammalare, o provocare delle circostanze avverse all’interno della tua famiglia, oppure può far sì che tu incontri difficoltà e potature, che tu sia disciplinato, giudicato e castigato da Lui nel corso dello svolgimento del tuo dovere. Queste sono tutte disposizioni di Dio; e come le devi affrontare? Se non riesci a sottometterti e vuoi continuamente sottrarti a esse, allora non stai vivendo l’opera di Dio. Inoltre, le persone devono essere leali nel modo in cui affrontano i loro doveri. Devono dimostrare la loro lealtà. Che cosa significa lealtà in questo caso? Significa offrire tutto ciò di cui si è capaci e tutto ciò che si possiede. Questa è lealtà! Questo è lo standard per essere una persona buona. Se tra di voi ci fosse una sola persona come Giobbe – non ne servono di più, solo una – allora avreste un pilastro in mezzo a voi. Se vi accadesse qualcosa, vi servirebbe in ogni momento da modello di comportamento. Dovreste solo fare come lui e col tempo cambiereste. Continuereste a migliorare, dai vostri pensieri alle vostre azioni, dalla ricerca della verità alla sua pratica. Il vostro stato si eleverebbe subito, muovendosi in una direzione positiva, consentendovi di intraprendere il giusto cammino di fede in Dio. Dopo aver sperimentato in questo modo l’opera di Dio per un certo numero di anni, anche voi sareste in grado di temere Dio e fuggire il male come Giobbe, e diventereste persone perfette.

Estratto 92

Vivete in questa età finale. La vita di famiglia, per la maggior parte di voi, è più prospera di prima e in ogni aspetto della vostra esistenza vi è abbondanza materiale. Che sensazione avete? Solo quel lieve senso di felicità della carne. Ma che differenza c’è fra questa felicità e la felicità del cuore? Avete fatto tutti qualche esperienza e avete capito a fondo certe cose, il vostro perseguimento della fede in Dio è più pratico di prima, vi rendete tutti conto che perseguire i piaceri della carne è vano e siete tutti disposti a tendere verso la verità. Avete avuto tutti questo tipo di esperienza? I piaceri della carne in vari ambiti materiali possono arrecare conforto spirituale agli uomini? Che cosa può procurare alle persone un senso di superiorità e un’abbondanza materiale nella vita? Può solo renderle perverse e far perdere loro l’orientamento. In tal modo è facile che esse perdano la ragione, non siano più in grado di distinguere il bene dal male, diventino irragionevoli e, a poco a poco, perdano la propria umanità. Brameranno sempre più gli agi e diventeranno sempre meno coscienti del proprio posto nell’universo. Alcune persone non sapranno nemmeno più prendersi cura di sé. Saranno completamente incapaci di vivere in modo autonomo e di guadagnarsi da vivere, iniziando a dipendere dai propri genitori. Diventeranno inoltre sempre più insaziabili e prive di vergogna. In poche parole, migliori condizioni di vita e una vita materiale ricca non apportano che perversione alle persone, spingendole ad amare l’indolenza e a disprezzare il lavoro, rendendole insaziabilmente avide, oltre che senz’alcun senso di vergogna. Queste cose non portano assolutamente alcun beneficio alle persone. Per quel che riguarda la carne, più sarai ben disposto nei suoi confronti, più essa sarà avida. Sopportare una certa dose di sofferenza è cosa opportuna. Chi sopporterà una certa dose di sofferenza percorrerà il giusto cammino e intraprenderà un lavoro adeguato. Le persone non otterranno nulla, né verosimilmente potranno acquisire la verità se la loro carne non sopporta la sofferenza, se brama gli agi e cresce in un nido confortevole. Le persone che si imbattono in calamità naturali o disastri causati dall’uomo perderanno la ragione e saranno irragionevoli. Col tempo, diventeranno sempre più perverse. Esistono molti esempi di questo? Puoi constatare che fra i non credenti vi sono molti cantanti e divi del cinema che, prima di diventare celebri, erano ben disposti a sopportare le difficoltà e a dedicarsi al proprio lavoro. Tuttavia, una volta ottenuta la notorietà e cominciato a guadagnare un sacco di soldi, non percorrono più il giusto cammino. Alcuni di loro assumono droghe, altri si suicidano, abbreviando la propria esistenza. Qual è il motivo? Hanno piaceri materiali eccessivi, vivono con troppe comodità e non sanno come ottenere un godimento e un’esaltazione maggiori. Alcuni si danno alle droghe in cerca di un’esaltazione e un piacere superiori e, a poco a poco, non riescono più a smettere. Certi muoiono per l’uso eccessivo di droghe e altri, non sapendo come liberarsene, finiscono semplicemente per suicidarsi. Ci sono tanti esempi come questo. Non importa quanto bene mangi, quanto bene ti vesti, quanto vivi bene, quanto ti diverti o quanto agiata sia la tua vita né quanto i tuoi desideri siano pienamente soddisfatti: alla fine prevale un senso di vuoto, e il risultato è la distruzione. La felicità che cercano i non credenti è vera felicità? In realtà non si tratta di felicità, ma di fantasia umana, di una forma di depravazione, un percorso attraverso il quale le persone diventano depravate. La cosiddetta felicità che le persone perseguono è falsa. In realtà è sofferenza. Non è un obiettivo che le persone dovrebbero perseguire, e non risiede in questo il valore della vita. Uno dei modi e dei metodi con cui Satana corrompe le persone è facendo cercare loro la soddisfazione della carne e dando loro come obiettivo l’indulgenza nella lussuria. In questo modo, Satana intorpidisce le persone, le attira e le corrompe, facendo sentire loro che la felicità è quella, e portandole a inseguire quell’obiettivo. Le persone credono che ottenere quelle cose significhi ottenere la felicità, e così fanno tutto il possibile per puntare al perseguimento di quell’obiettivo. Dopo averlo ottenuto, però, quello che provano non è felicità, ma piuttosto un senso di vuoto e di dolore. Questo dimostra che non si tratta del percorso giusto, ma di una strada che conduce alla morte. Come mai chi crede in Dio non percorre questa strada come fanno i non credenti? Com’è la felicità che sperimenta chi crede in Dio? In che cosa è diversa da quella che perseguono i non credenti? Dopo avere iniziato a credere in Dio, quasi nessuno persegue grandi ricchezze. Le persone non perseguono la prosperità sulla terra, i successi nella propria carriera o la celebrità. Piuttosto, svolgono tranquillamente il proprio dovere, vivendo in modo semplice e senza grandi pretese per quanto riguarda la qualità della vita. Alcune persone si sentono addirittura soddisfatte solo perché hanno cibo da mangiare e vestiti da indossare. In un mondo così oscuro e malvagio, perché sono ancora in grado di scegliere questo tipo di percorso? Potresti dire che tutti i fratelli e le sorelle che credono in Dio non sono capaci di guadagnare un sacco di soldi? Assolutamente no. È perché, da quando credono in Dio, sostanzialmente queste persone sentono già nel profondo del cuore che seguire Dio è la felicità più grande, e che questa felicità non può essere sostituita da nessuna cosa materiale al mondo. Alcune persone ci hanno anche provato; hanno attraversato delle difficoltà nel mondo per diversi anni e hanno trovato la cosa ardua e faticosa. Anche se hanno guadagnato un po’ di soldi e sperimentato i piaceri della carne, hanno vissuto senza dignità e la loro vita è diventata sempre più vuota e amara. Sentivano che sarebbe stato meglio morire piuttosto che vivere in quel modo. Queste persone hanno già capito a fondo tali questioni. Credono in Dio non perché non hanno altre opzioni, ma piuttosto perché lo hanno provato realmente: seguire Dio e percorrere la strada del perseguimento della verità, così come spendere e dedicare tutta la propria vita a Dio, sono le consolazioni più grandi per il loro cuore e le cose più grandi di tutta la loro vita; ottenere Dio e la verità è la felicità più grande, e ciò che rende più sereno, gioioso e saldo il cuore delle persone. Hanno già provato questa felicità; non è immaginaria. Si può dire che alcuni dei prescelti di Dio hanno già sperimentato alcune prove e tribolazioni, hanno compreso la verità e hanno compreso molte cose. Hanno confermato che credere in Dio e perseguire la verità è il percorso giusto, che non c’è altra via che si possa imboccare al mondo e che solo le parole di Dio sono la verità, e hanno scelto questo percorso. Una persona così ha vera fede e gli anni di sofferenza non sono stati vani. A prescindere dal fatto che le testimonianze esperienziali di cui parlano siano profonde o superficiali, una cosa è chiara: se provi a impedire loro di credere in Dio e a farli tornare nel mondo, non prenderanno mai quella direzione. Anche se il mondo avesse un’allettante montagna d’oro, che potrebbe tentarli sul momento, ci penserebbero su: “Una montagna d’oro o d’argento non mi renderebbe felice come il fatto di spendermi per Dio e di svolgere il mio dovere. Se ottenessi una fortuna in oro e argento, sarei piuttosto felice sul momento, ma nel mio cuore patirei tormenti e dolore, quindi non posso imboccare quella strada in nessun caso. Non è stato facile trovare Dio; se tornassi indietro, dove andrei a cercarLo? È così difficile avere l’occasione di seguire Dio! Non c’è molto tempo e il tempo, in sé, è fugace: è davvero un’opportunità rara!” Hanno visto l’apparizione e l’opera di Dio, e afferrare Dio è come aggrapparsi a una speranza di salvezza. Dimmi: cosa sente una persona che sta annegando quando afferra un salvagente? (Sente che esiste una speranza di sopravvivenza, quindi lo tiene stretto e non lo lascia più.) È esattamente così che si sente. Quando una persona afferra il salvagente, a cosa pensa? “Non devo morire ora, alla fine c’è una speranza di sopravvivere! Quando la morte si avvicina, se esiste una debole speranza di restare in vita, non posso mollare, anche se devo usare tutta la mia forza. Per quanto sia difficile e doloroso, non posso lasciarlo scivolare via. Anche se sono all’ultimo respiro, devo tenere stretto quel salvagente”. Quando qualcuno avverte la speranza di poter restare in vita, non si sente felice? Ora, quando pensate in silenzio, riflettete, pregate o vi impegnate nelle devozioni spirituali e vi rendete conto di quanto avete ottenuto seguendo Dio, nel vostro cuore non sorge questo sentimento di felicità? Parlate dei vostri veri sentimenti. (Se non stessimo seguendo Cristo, saremmo già precipitati in una situazione disastrosa e le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Ora, nutrendoci delle parole di Dio e svolgendo il nostro dovere, siamo arrivati a comprendere molte verità. Abbiamo guadagnato la vera fede e sappiamo anche temere Dio nei nostri cuori; abbiamo imparato a sottometterci a Dio. Abbiamo guadagnato tanto e siamo davvero grati per la guida di Dio.) È vero. Avete guadagnato tanto seguendo Dio e svolgendo il vostro dovere. Questo è ciò che Dio ha portato all’uomo. Dovreste essere grati a Dio, com’è opportuno, e lodarLo.

Quando le persone con una vera fede in Dio si trovano ad affrontare dei problemi, sono in grado di cercare la verità e, dopo aver vissuto certe esperienze, saranno in grado di ottenere alcune verità. La felicità che queste verità portano è sufficiente a sostituire i piaceri che procurano le cose e le comodità materiali. Per quanto riguarda queste cose, più ne ottieni, meno sei soddisfatto e meno sei in grado di distinguere il bene dal male. Ma più le persone comprendono a fondo la verità e più la ottengono, più sanno che dovrebbero ringraziare Dio ed essere grate, più hanno sete nel proprio cuore di amore per Dio, e più sono in grado di sottomettersi a Lui e di temerLo. Questa è la vera felicità. Cosa porta alle persone il perseguimento dei piaceri materiali? Vuoto e depravazione; può solo far crescere in loro il desiderio e il perseguimento di cose materiali. È difficile per le persone allontanare la tentazione del prestigio, della fama e del guadagno. Quindi, come possono le persone che credono in Dio rinunciare a questi piaceri materiali? È una cosa che si ottiene pregando ogni giorno ed esercitando l’autocontrollo? (No, si ottiene vedendo chiaramente queste cose.) Come si fa a vederle chiaramente? (Queste cose si possono vedere chiaramente, da un lato, tramite l’esposizione operata dalle parole di Dio e, dall’altro, attraverso le proprie esperienze e percezioni e arrivando lentamente a comprendere alcune verità.) Tu comprendi la verità, quindi puoi abbandonare queste cose, e ciò dimostra che hai accettato la verità. Nel profondo, hai accettato la parola di Dio, ciò che Egli ha detto all’uomo e ciò che chiede all’uomo, e questa è diventata la tua realtà. Questa realtà è la tua vita? Lo è già diventata. Nell’assolvere il tuo dovere, senza rendertene conto, hai ottenuto la verità come tua vita. È possibile che tu non ne abbia ancora alcuna percezione, pensi che la tua statura sembri piuttosto scarsa e che ci siano molte cose che non capisci, ma hai un cuore che teme Dio, e questo dimostra che la vita di Dio è già stata operata in te. Crescere nella vita è naturale; non richiede che tu ti senta in un certo modo. Anche se non riesci a esprimerlo in modo chiaro, in realtà hai fatto progressi e sei cambiato. Pertanto, nel momento in cui hai accettato la vita verità di Dio, il tuo cuore si è inconsapevolmente avvicinato a Dio, e per tutto il tempo Lui ti ha sottoposto a scrutinio e ha osservato il tuo cuore. Ora pensaci bene: questo processo non è piuttosto felice? È estremamente felice! Siete così fortunati a vivere negli ultimi giorni, ad avere il privilegio di accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni, seguendo Dio e svolgendo il vostro dovere. Le parole di Dio vengono operate direttamente in voi, il che vi permette di ottenere la verità come vita. Con la vita delle parole di Dio come realtà e con la vita della verità come realtà, l’esistenza umana non è davvero preziosa? Non è diventata nobile senza che ve ne rendeste conto? Essere vivi non ha iniziato pian piano ad acquisire più dignità? È solo in questo momento che le persone sentono di avere guadagnato tanto credendo in Dio. Comprendere alcune verità può provocare un grande cambiamento nelle persone; prima non lo vedevano chiaramente, ma ora vedono tutto in modo chiaro. Risulta che la verità delle parole di Dio è ormai diventata la loro vita dentro di loro. La verità ha messo radici nel cuore e fiorisce per dare frutti: questa è la vita; è il frutto ottenuto dalla comprensione della verità e nulla può sostituirlo. Quando in seguito sperimenterete alcune discipline, castighi, giudizi e sarete in grado di accettare queste cose e sottomettervi a esse, senza rendervene conto arriverete a conoscere Dio dopo aver compreso molte verità, e la vostra vita progredirà sempre più. Non è crescere gradualmente, questo? Non attendete anche voi quel giorno? (Sì.) Allora dovete tendere verso la verità.

Estratto 93

Coloro che non comprendono la verità, su cosa fanno affidamento quando fanno qualcosa? Fanno affidamento sui metodi umani, sull’intelletto umano e in piccola parte sull’ingegno umano. Diventano arroganti quando fanno o portano a compimento qualcosa in questo modo. Hanno la sensazione di possedere un capitale e di poter vantare e ostentare la propria anzianità di servizio. Questa si chiama mancanza di ragione. In realtà, essi non sanno se ciò che hanno fatto sia effettivamente conforme alle intenzioni di Dio oppure no. Non capiscono, sono privi di discernimento. Pertanto, quando accade loro qualcosa, tendono a cercare il pelo nell’uovo. Quando commettono degli errori mentre svolgono il proprio dovere e vengono potati, cercano cause esterne, dando la colpa agli altri. Danno la colpa alle circostanze difficili e a sé stessi per non aver pensato a tutti i dettagli in quel momento. Cercano solo cause esterne; non ammettono di non capire la verità o di non aver afferrato le verità principi. I loro cuori sono negativi e pieni di fraintendimenti su Dio, e credono che Lui li abbia rivelati. Ma è proprio così? Mentre svolgono il proprio dovere rivelano le loro indoli corrotte. Agiscono senza principi e senza alcuna relazione con la verità. Quanto sono patetici. Queste persone svolgono il proprio dovere senza sottomissione; non si può dire che siano leali o devote, né tantomeno che temano Dio e fuggano il male. Fanno costantemente affidamento sui metodi umani per fare qualcosa, agendo e adoperandosi solo all’esterno, ma alla fine non riescono ancora a comprendere la verità. Ci sono cambiamenti nell’indole di vita di queste persone? I loro rapporti con Dio sono normali? Mostrano miglioramenti nel sottomettersi a Dio e nel temerLo? (No.) Non ci sono miglioramenti nelle loro vite. Non ci sono cambiamenti nella loro indole corrotta. Diventano solo più scaltre e subdole, usando mezzi più ingannevoli e diventando sempre più arroganti. Non importa cosa sia capitato loro, vivono ancora secondo la filosofia di Satana, tirando costantemente le somme delle loro esperienze e delle lezioni che hanno appreso, prendendo nota delle volte in cui sono cadute e hanno fallito e delle lezioni che dovrebbero apprendere affinché non accada di nuovo. Tirano sempre le somme delle loro esperienze e delle loro lezioni in questo modo, senza ricercare affatto la verità. Possono liberarsi dell’indole corrotta vivendo secondo la filosofia di Satana? Se questo non è possibile, possono conquistare la salvezza? Non riuscire a comprendere tali questioni è pericoloso e non dà alcuna possibilità di imboccare la giusta direzione per credere in Dio. Dopo aver creduto in Dio per tanti anni in modo così confuso, possono guadagnare la verità? La loro coscienza e la loro ragione possono diventare ancora più normali? Possono vivere una umanità normale? (No.) Tirare le somme delle esperienze e delle lezioni in questo modo e cambiare il proprio comportamento potrebbe limitare gli errori, ma conta come praticare la verità? (No.) Questa persona può forse accedere alla verità realtà? (No.) Ha posto per Dio nel suo cuore? (No.) Coloro che agiscono senza riguardo per la verità o per Dio sono miscredenti che non sono in grado di conquistare la salvezza di Dio! Sapete discernere persone come queste?

Quando qualcuno fa qualcosa, indipendentemente dal fatto che stia svolgendo il proprio dovere o si stia occupando di questioni personali, prestate attenzione su cosa si concentra. Se si concentra su filosofie per i rapporti mondani, dimostra di non amare né perseguire la verità. Se una persona si sforza di raggiungere la verità indipendentemente da ciò che le capita, se nelle sue riflessioni tende sempre verso la verità, pensando “Agire così sarebbe in accordo con le intenzioni di Dio? Quali sono le richieste di Dio? Questo costituirebbe un peccato contro Dio? Offenderebbe la Sua indole? Lo ferirebbe? Susciterebbe il Suo disgusto? C’è una ragione nel farlo? Sarebbe di disturbo o intralcio al lavoro della chiesa? Danneggerebbe gli interessi della casa di Dio? Porterebbe vergogna al nome di Dio? È praticare la verità? È compiere il male? Che cosa ne penserebbe Dio?”, se una persona riflette continuamente su queste domande, di che cosa è segno? (È segno che sta ricercando e perseguendo la verità.) Giusto. È segno che sta ricercando la verità e che ha Dio nel cuore. Come fanno coloro che non hanno Dio nel cuore ad affrontare ciò che accade loro? (Agiscono sulla base del proprio intelletto e dei propri doni senza avere nulla a che fare con Dio, e le loro azioni sono mescolate soprattutto con le loro intenzioni.) Non solo sono mescolate a esse ma, quando agiscono secondo queste, non si esaminano e non riflettono per nulla su sé stessi. Non fanno alcuna concessione, si attaccano ostinatamente ai loro modi. Agiscono come vogliono, non pregano Dio e non ricercano la verità. Non hanno niente a che fare con Dio. Non è forse facile per queste persone sbagliare e offendere l’indole di Dio? Non è estremamente pericoloso? Quali caratteristiche mostrano coloro che non perseguono la verità nella loro vita quotidiana, sia per quanto riguarda il loro comportamento che per l’indole che rivelano? (Agiscono in modo avventato e senza porre dei freni, guardano gli altri dall’alto in basso, sono particolarmente arroganti e dissoluti e prendono decisioni in modo unilaterale.) Principalmente sono queste le problematiche: sono arroganti, presuntuosi, avventati senza motivo, dissoluti e sfrenati; agiscono senza ragione, facendo le cose come vogliono, e sono sempre selvaggi e mascalzoni. Se non sono potati, mostrano i denti. Quando si trovano nella situazione di essere potati, sono negativi, ostili, sprezzanti e ribelli, e la loro natura demoniaca viene completamente smascherata. Quando coloro che non perseguono la verità non fanno o non dicono nulla, sembrano essere persone normali. Ma nel momento in cui fanno qualcosa, emerge la loro indole corrotta ed essa è barbarica e bestiale. Come vengono descritte queste persone nelle parole di Dio? (“Quel che si rivela in voi non è la malizia di bambini che hanno disubbidito ai loro genitori, bensì la bestialità che prorompe da animali che sono fuori dalla portata della frusta del padrone” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Qual è la tua comprensione di Dio?”).) L’indole che tali persone rivela può essere descritta come bestiale, e costoro sono privi di un’umanità normale. Se tali persone sono presenti in una folla, sarai in grado di distinguerle? (Un po’.) Coloro che ricercano la verità e coloro che non lo fanno sono completamente diversi nel modo di comportarsi e in ciò che rivelano. Le chiare manifestazioni di coloro che non ricercano la verità sono l’assenza di ragione e coscienza e il fatto di agire senza tener conto delle verità principi. Agiscono in modo sfrenato e sconsiderato e sono estremamente audaci. Coloro che non perseguono la verità sono patetici e detestabili. Si rendono ridicoli, non portando alcun beneficio agli altri. Dato che non portano alcun beneficio agli altri, Dio non li aborrirebbe forse? (Sì.) E loro stessi ne sono consapevoli? (No.) Perché dico che sono patetici? Perché sono così senza rendersene nemmeno conto. Non hanno alcuna parvenza di sembianza umana eppure pensano ancora che vada tutto bene per loro e osano ancora agire con imprudenza impulsiva. Non è semplicemente patetico? La cosa principale nel discernere le persone è capire se mettono in pratica o meno la verità, se la ricercano e la accettano. Ecco come le discernerete accuratamente e vedrete chiaramente tutte le tipologie di persone.

Voi siete coloro che perseguono la verità? (Non l’abbiamo perseguita prima, ma ora ci stiamo sforzando di farlo.) Negli ultimi anni, quando non avete perseguito la verità, avete manifestato i comportamenti che ho appena menzionato? (Sì.) Quando è capitato, non vi doleva il cuore a vivere in questo stato? (Sì, stavamo soffrendo, ma non ce ne rendevamo conto.) È davvero patetico non rendersene conto! Quando non si comprende la verità e non si possiede la verità realtà, è ancora più patetico e deplorevole. Aggrapparsi a queste verità e ascoltare spesso sermoni senza però ottenere nulla e vivere ancora entro i vincoli di Satana, agendo e parlando senza razionalità, chiaramente privi di umanità, è così patetico! Quindi, perseguire la verità è di fondamentale importanza! Ve ne rendete conto ora, vero? (Sì.) È un bene che ve ne rendiate conto. È preoccupante quando le persone sono indifferenti e ottuse, incapaci di rendersene conto. Se qualcuno non persegue la verità e non ne è consapevole, non è poi la fine del mondo. È più preoccupante qualcuno che se ne renda conto ma tuttavia non persegua la verità senza nessun pentimento. Questa è una trasgressione deliberata. Coloro che trasgrediscono consapevolmente e rifiutano completamente di accettare la verità sono intransigenti e maligni nel cuore e provano avversione per la verità. Chi è intransigente può temere Dio? Se non Lo teme, può arrivare a essere compatibile con Lui? (No.) Quali atteggiamenti hanno verso Dio coloro che hanno un cuore intransigente? Sono restii, ribelli e impenitenti e non riconoscono assolutamente che Dio è la verità. Non accettano la verità e si oppongono a Dio fino alla fine! Quale fine faranno queste persone? (Saranno punite da Dio e annientate.) Dio non salva quel genere di persone. I 250 leader menzionati nella Bibbia erano persone intransigenti e ribelli? Che fine hanno fatto? (Sono stati inghiottiti dalla terra.) Questo è l’esito. Non importa da quanto tempo credono in Dio, se non conoscono l’importanza di perseguire la verità, se non capiscono l’orrore e le conseguenze di provare avversione per la verità, allora quale sarà la loro fine? Saranno certamente eliminati. I nuovi credenti sono stolti e ignoranti e non sanno ancora come svolgere compiti adeguati o percorrere la giusta via. Questo è l’aspetto patetico delle persone. Se credete in Dio da diversi anni e sapete svolgere il vostro dovere ma non perseguite la verità, state semplicemente offrendo manodopera. Se riesci a svolgere il tuo dovere fedelmente, a offrire manodopera volontariamente, a non compiere il male, a non causare intralci o disturbi, allora, anche se non hai ancora perseguito la verità, Dio non ti condannerà comunque, perché sai svolgere il tuo dovere lealmente. Ma coloro che comprendono parte della verità e si rendono conto dell’importanza di perseguirla e tuttavia non lo fanno non raggiungeranno la salvezza facilmente. Nella migliore delle ipotesi, potrebbero rimanere nel ruolo di operai devoti. Per quanto riguarda coloro che non sono disposti a offrire manodopera, che competono per il potere e il profitto e disturbano la vita e il lavoro della chiesa, la loro fine è segnata. La loro catastrofe è imminente e sono in attesa della morte. Dovrebbero prepararsi a ciò che avverrà!

Estratto 94

Ci sono persone che hanno appena iniziato a credere in Dio e sono spesso negative e deboli. Questo accade perché non comprendono la verità, sono di levatura troppo bassa e mancano di qualsiasi comprensione delle verità che riguardano la fede in Dio. Di conseguenza, si ritengono di scarsa levatura, incapaci di tenere il passo, hanno tantissime difficoltà, e ciò nutre la negatività e fa in modo che arrivino a gettare la spugna: prendono la decisione di rinunciare, di smettere di perseguire la verità. Si eliminano da sole. Ecco quello che pensano: “In ogni caso, Dio non mi approverà per il fatto di credere in Lui. Non Gli piaccio nemmeno. E io non ho molto tempo per andare agli incontri. La mia vita familiare è difficile e ho bisogno di guadagnare”, e così via. Tutte queste diventano le ragioni per cui queste persone non possono andare agli incontri. Se non scopri rapidamente che cosa sta succedendo, probabilmente le etichetterai come persone che non amano la verità, e non realmente credenti in Dio oppure le bollerai come bramose dei piaceri della carne che perseguono il mondo, incapaci di rinunciare alle cose mondane; e, per questa ragione, le abbandonerai. Questo è in linea con le verità principi? Queste ragioni rappresentano davvero la loro natura essenza? Di fatto, è a causa delle loro difficoltà e delle loro complicazioni che queste persone diventano negative; se tu sai risolvere questi problemi, non saranno così negative e riusciranno a seguire Dio. Quando sono deboli e negative, hanno bisogno del sostegno degli altri. Se le aiuti, saranno in grado di riprendersi. Se invece le trascuri, saranno inclini ad arrendersi a causa della negatività. Questo dipende dal fatto che coloro che svolgono il lavoro della chiesa possiedano o meno amore, dal fatto che si assumano questo fardello oppure no. Il fatto che alcuni non prendano spesso parte agli incontri non significa che non credano sinceramente in Dio, non equivale a una mancanza di amore per la verità, non significa che bramino i piaceri della carne o che non siano in grado di rinunciare alla famiglia e al lavoro, e tanto meno devono essere giudicati come eccessivamente emotivi o innamorati del denaro. È solo che, in tali questioni, le persone hanno levatura e aspirazioni differenti. Alcuni amano la verità e possono perseguirla; sono disposti a soffrire e a rinunciare a queste cose. Altri hanno poca fede e, quando si trovano di fronte a delle difficoltà reali, sono inermi e non riescono a superarle. Se nessuno li aiuta o sostiene, gettano la spugna e rinunciano a sé stessi; in questi momenti, hanno bisogno del sostegno, della cura e dell’aiuto degli altri. A meno che non siano dei miscredenti, privi di amore per la verità e delle cattive persone, nel qual caso possono essere ignorati. Se si tratta di persone sinceramente credenti in Dio, e che non vanno spesso alle riunioni a causa di alcune oggettive difficoltà, allora non devono essere abbandonate ma amorevolmente aiutate e sostenute. Se si tratta poi di brave persone, hanno la capacità di comprendere e sono di buona levatura, allora meritano maggiore aiuto e sostegno.

Estratto 95

Non basta lavorare sodo quando svolgi il tuo dovere, devi anche metterci il cuore. Il solo modo per dare il massimo è farlo con tutto il tuo cuore. Se non metti il cuore in quello che fai, non hai dato il massimo. Se ci metti solo tutta la tua forza ma non tutto il cuore, stai semplicemente lavorando sodo senza metterci il cuore. Questo modo di svolgere il proprio dovere non è accettabile per Dio. Quando lo svolgi, dovresti sempre fare del tuo meglio per soddisfare Dio con tutto il tuo cuore, tutta la tua forza e tutta la tua mente. Se utilizzi solo la metà della tua forza e conservi l’altra metà, pensando, “Non voglio stancarmi; chi penserà a me se esaurisco tutte le mie energie?”, avrai forse il giusto atteggiamento? (No.) Soffrirai una perdita se svolgi il tuo dovere con questo tipo di mentalità? (Sì.) Che tipo di perdita? (Dio mi detesterà e io perderò gradualmente l’opera dello Spirito Santo.) Non ricevere l’opera dello Spirito Santo è una perdita. Se le persone credono in Dio per diversi anni senza l’opera dello Spirito Santo, la loro perdita sarà così grande che non guadagneranno niente. Sarà come avere creduto invano. Ci sono molti che non perseguono la verità e vengono eliminati dopo pochi anni di fede. Ciò avviene, indipendentemente da quanto tu ti sforzi quando svolgi il tuo dovere, se non ci metti il cuore; allora non potrai guadagnare la verità. Questa è una perdita? Lo capite che questa è una perdita? Se sei una persona che davvero comprende la verità, puoi vedere che questa perdita è troppo grande. Tra coloro che credono in Dio da cinque o dieci anni, alcuni hanno guadagnato la verità realtà, mentre altri stanno ancora predicando parole e dottrine. Non è una grande differenza? (Sì.) Coloro che hanno guadagnato la verità realtà, in che modo l’hanno ottenuta? Con l’esperienza e la pratica. Viene data da Dio? (Sì.) Cosa succede a quelli che non hanno acquisito la verità realtà e predicano ancora parole e dottrine? Succede che, pur credendo in Dio da molti anni, non acquisiscono la verità perché non la perseguono e svolgono il proprio dovere utilizzando solo la propria forza e senza metterci il proprio cuore. È una benedizione o una sventura credere in Dio e non guadagnare la verità? (È una sventura.) Perché lo è? Capisci a fondo il motivo? Il fatto che tu non abbia guadagnato la verità è un problema grande o piccolo? (Un problema grande.) Questo grande problema a cosa è correlato? Ha qualcosa a che fare con la salvezza? (Sì.) Qual è il senso di quando predichi parole e dottrine per tutto il giorno? Ciò pone un punto interrogativo sull’essere salvati e rende difficile raggiungere la salvezza. Alcune persone credono in Dio da dieci anni e stanno ancora predicando parole e dottrine. Altre credono da venti anni e non hanno ancora avuto accesso alla verità realtà e non sanno ancora cosa essa significhi. Queste persone sono forse in pericolo? È in dubbio se possano essere salvate o meno? (Sì.) DiteMi, di quelli che hanno creduto per lo stesso numero di anni, chi ha maggiori possibilità e speranza di salvezza? Sono quelli che predicano parole e dottrine o coloro che possiedono la verità realtà? (Quelli che hanno la verità realtà.) Questo è ovvio. Allora che tipo di persone volete essere? (Persone che possiedono la verità realtà.) Come si può essere una persona che ha la verità realtà? (Praticando realmente secondo la parola di Dio.) (Svolgendo il proprio dovere con tutto il proprio cuore, tutta la propria forza e tutta la propria mente, secondo i requisiti di Dio e senza risparmiare nessuno sforzo per soddisfarLo.) Questo è giusto. Se farai qualsiasi cosa Dio ti chieda, guadagnerai la verità. A cosa è correlato questo? È correlato all’esito e alla destinazione di ognuno. Alcune persone sono sciocche e piene di sé e non sanno nemmeno quanto hanno perso o il tipo di danno che hanno sofferto. Siedono lì, riempiendosi la bocca e predicando parole e dottrine, e ancora non sanno di essere sull’orlo del baratro! Qual è la fine di coloro che non possono essere salvati? Prima di tutto, saranno eliminati da Dio e, guardando oltre, quale sarà la loro fine? (Perdizione e distruzione.) Questo è il loro esito, questa è la loro destinazione. Se le persone credono in Dio e finiscono in questo modo, è questa la loro intenzione originale nel credere in Lui? (No.) Nessuno vuole finire in questo modo. Se non vuoi fare questa fine, non percorrere questa strada. Devi seguire la strada del perseguimento della verità, e solo allora sarai in grado di raggiungere la salvezza.

Se le persone non riescono a ricevere l’opera negli ultimi giorni, saranno completamente finite e non avranno un’altra possibilità. Non è come l’opera dell’Età della Grazia, durante la quale se una persona non riceveva l’opera, indipendentemente dalla nazione di nascita, poteva ancora aspettare un’opportunità di ricevere l’opera di Dio negli ultimi giorni. La fine dell’opera di Dio negli ultimi giorni è la fine del Suo piano di gestione, e cosa si intende per fine? Si intende che Dio determinerà la fine di ogni persona e la fine di tutte le cose, e che la fine del genere umano è vicina. L’opera di Dio ha raggiunto questa fase e, se le persone non hanno questa visione nei loro cuori, se sono sempre confuse e svolgono il loro dovere in modo superficiale, se non riescono a perseguire la verità seriamente e ritengono che sia sufficiente essere credenti per essere salvati, allora queste persone perderanno la loro ultima possibilità di essere salvate. Un giorno, quando il grande disastro si avvicinerà e l’opera di Dio sarà completamente finita, Dio non compirà più l’opera di irrigazione e non fornirà più la verità alle persone. Sapete forse con quale tipo di indole Dio Si rivolgerà al genere umano in quel momento? La Sua ira sarà grande e la Sua giusta indole sarà rivelata a tutto il genere umano in un modo mai visto prima. Questa sarà l’ultima grande catastrofe per l’uomo. Adesso è il momento in cui Dio sta compiendo la Sua opera per salvare le persone. È stato paziente, tollerante, ha atteso. Atteso cosa? Ha atteso i Suoi predestinati, gli eletti, quelli che Egli vuole salvare affinché si presentino davanti a Lui, accettino il Suo giudizio e il Suo castigo e la Sua salvezza. Quando queste persone saranno rese complete, la grande opera di Dio sarà compiuta e Dio non compirà più l’opera di salvare l’uomo. Questo non è il tempo di Noè, né della distruzione di Sodoma, non è il tempo della creazione del mondo. È piuttosto il tempo della fine del mondo. Alcuni stanno ancora sognando, non sanno a che punto sia l’opera di salvezza di Dio. Anche se hanno ricevuto la manifestazione e l’opera di Dio, non si affrettano, rimangono confusi e non prendono le cose sul serio. Una volta terminata questa fase dell’opera, l’esito di ogni persona sarà quello che sarà e non potrà cambiare. L’uomo è sciocco e pensa: “Va bene, Dio ci darà un’altra possibilità!” Le possibilità vengono date durante il periodo dell’opera di Dio. Come potrebbe esserci un’altra possibilità quando questa sarà finita? Non è questo solo un sogno?

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