3. Se i pastori e gli anziani religiosi siano veramente istituiti da Dio e se obbedire ai pastori e agli anziani significhi obbedire a Dio e seguirLo
Parole di Dio attinenti:
Quando Dio sceglie qualcuno per servirLo, segue sempre i Suoi propri principi. Servire Dio non è solo questione di entusiasmo, come immagina la gente. Oggi vedete che chiunque serva Dio alla Sua presenza, lo fa perché è guidato da Dio e dall’opera dello Spirito Santo, e perché è una persona che persegue la verità. Sono questi i requisiti minimi per un servitore di Dio.
Servire Dio non è un compito semplice. Coloro che non hanno cambiato la propria indole corrotta non potranno mai servire Dio. Se la tua indole non è stata giudicata e castigata dalla parola di Dio, essa rappresenta ancora Satana; ciò dimostra che il tuo servizio a Dio è frutto delle tue buone intenzioni e che è basato sulla tua natura satanica. Servi Dio con la tua inclinazione naturale e secondo le tue preferenze personali. Inoltre, sei convinto che le cose che sei disposto a fare siano ciò che compiace Dio mentre le cose che non desideri fare siano invise a Dio, dunque svolgi il tuo lavoro unicamente in base alle tue preferenze. Questo si può forse definire servizio a Dio? Alla fine, la tua indole vitale non cambierà di una virgola, anzi, il tuo modo di servire ti renderà ancora più testardo, e così la tua indole corrotta sarà ancora più radicata. In questo modo, svilupperai interiormente regole sul servizio a Dio fondate principalmente sul tuo carattere e sull’esperienza derivata dal servizio svolto secondo la tua indole. Queste sono le esperienze e gli insegnamenti dell’uomo; questa è la filosofia umana del vivere nel mondo. Persone di questo genere si possono classificare come farisei e funzionari religiosi. Se non apriranno gli occhi e non si pentiranno, allora si trasformeranno sicuramente in falsi cristi e anticristi che inganneranno le persone negli ultimi giorni. I falsi cristi e gli anticristi che furono preannunciati emergeranno tra tali persone. Se coloro che servono Dio seguono il proprio carattere e agiscono secondo la propria volontà, corrono il rischio costante di essere eliminati. Coloro che sfruttano l’esperienza acquisita nei loro molti anni al servizio di Dio per irretire i cuori delle persone, per ammonirle e controllarle, per elevare sé stessi, senza mai pentirsi, confessare i propri peccati né rinunciare ai vantaggi della propria posizione, cadranno dinanzi a Dio. Sono individui simili a Paolo, che approfittano della loro superiorità di grado e fanno sfoggio delle proprie qualifiche; Dio non porterà alla perfezione gente come questa poiché questo genere di servizio interferisce con l’opera di Dio. Le persone amano aggrapparsi al passato, si aggrappano alle nozioni del passato, alle cose del passato e ciò rappresenta un grosso ostacolo al loro servizio. Se non riesci a liberarti di queste cose, esse paralizzeranno tutta la tua vita. Non riceverai il minimo elogio da Dio, nemmeno se ti farai in quattro o se ti spezzerai la schiena per la fatica, nemmeno se sarai condannato al martirio durante il servizio a Dio ma, al contrario, Egli dirà che sei un malfattore.
Tratto da “Il servizio religioso deve essere ripulito” in “La Parola appare nella carne”
Il lavoro nella mente dell’uomo viene conseguito con eccessiva facilità dall’uomo. Pastori e guide nel mondo religioso, per esempio, confidano nei propri doni e nella propria posizione per svolgere il loro lavoro. Le persone che li seguono per un lungo periodo di tempo verranno influenzate dai loro doni e da una parte del loro essere. Essi si concentrano su doni, abilità e conoscenze delle persone, e prestano attenzione ad alcuni aspetti soprannaturali e a molte dottrine profondamente irrealistiche (ovviamente, tali profonde dottrine sono inarrivabili). Non si concentrano sui cambiamenti nell’indole delle persone, quanto piuttosto sul preparare le persone a predicare e lavorare, migliorandone le conoscenze e le copiose dottrine religiose. Non si concentrano su quanto l’indole delle persone sia cambiata né su quanto le persone comprendano la verità. Non si preoccupano dell’essenza delle persone e ancor meno cercano di conoscerne gli stati normali o anomali. Non confutano le nozioni delle persone né rivelano le proprie, e ancora meno potano le persone per le loro mancanze o corruzioni. La maggior parte di coloro che li seguono servono mediante i propri doni, e tutto ciò che esplicitano consiste in nozioni religiose e teorie teologiche prive di qualsiasi contatto con la realtà e del tutto incapaci di conferire vita alle persone. In effetti, l’essenza del loro lavoro consiste nel nutrire il talento, trasformando qualcuno che non ha nulla in un talentuoso diplomato presso un seminario che porterà avanti a sua volta il lavoro e la guida.
Tratto da “L’opera di Dio e l’opera dell’uomo” in “La Parola appare nella carne”
Quei pezzi grossi che stanno sul palco hanno tutti studiato teologia, si sono formati al seminario, sono in possesso della scienza teologica e della relativa teoria; sono, sostanzialmente, il pilastro della cristianità. La cristianità forma tali persone perché predichino dal palco, perché vadano in giro a evangelizzare e lavorare. Pensano che il valore della cristianità risieda in persone preparate, come gli studenti di teologia, i pastori e i teologi che fanno prediche e pronunciano sermoni; essi sono il loro capitale. Se una chiesa ha un pastore che si è formato in seminario, che è bravo a esporre le Sacre Scritture, che ha letto libri di contenuto spirituale, che ha una certa conoscenza e ci sa fare con le parole, allora quella chiesa prospera e ha una reputazione di gran lunga migliore di quella delle altre. Che cosa sostengono questi appartenenti alla cristianità? La conoscenza. E da dove proviene questa conoscenza? È stata tramandata fin dai tempi antichi in cui è nata la Sacra Scrittura, che è stata passata di generazione in generazione, ognuna delle quali l’ha letta e imparata, fino a oggi. L’uomo ha diviso la Bibbia in sezioni diverse e ha creato varie edizioni perché le persone la studiassero e imparassero. Ma ciò che imparano non è come comprendere la verità e conoscere Dio, o come capire il volere di Dio e come averNe timore e fuggire il male; studiano, invece, la conoscenza racchiusa nella Bibbia. Al massimo, investigano i misteri ivi contenuti, leggono per vedere quali profezie dell’Apocalisse si sono compiute in un certo periodo, quando arriveranno le grandi calamità, quando giungerà il Millennio; sono queste le cose che studiano. E ciò che studiano è collegato alla verità? No. Perché studiano cose che non sono collegate alla verità? Più le studiano, più pensano di capire e più si riempiono la testa di lettere e dottrine e anche il loro capitale aumenta. Più crescono le loro qualifiche, più pensano di essere capaci, più compiuta credono che sia la loro fede in Dio e più alta ritengono la loro probabilità di essere salvati e di entrare nel Regno celeste.
Tratto da “Sono malvagi, insidiosi e ingannevoli (Parte terza)” in “Smascherare gli anticristi”
Tutti gli appartenenti alla cristianità che studiano la teologia, le Sacre Scritture e persino quelli che studiano la storia dell’opera di Dio sono veri credenti? Sono diversi dai credenti e dai fedeli di cui Dio parla? Ai Suoi occhi, credono in Dio? (No.) Studiano teologia, studiano Dio. C’è differenza tra le persone che studiano Dio e quelle che studiano altro? Non ce n’è. Non sono diverse da chi studia storia, da chi studia filosofia, da chi studia legge, da chi studia biologia, da chi studia astronomia. Semplicemente, a loro non interessano la scienza o la biologia o altre materie: a loro piace la teologia. Queste persone studiano Dio cercando indizi e prove nella Sua opera. E che cosa rivela la loro ricerca? Sono in grado di stabilire se Dio esiste? Non lo saranno mai. Sono in grado di determinare il volere di Dio? (No.) Perché? Perché vivono di parole ed enunciati, vivono di conoscenza, vivono di filosofia, vivono di idee e pensieri umani. Non riusciranno mai a vedere Dio, non riceveranno mai l’illuminazione dello Spirito Santo. Come li definisce Dio? Li definisce non credenti, miscredenti. Questi non credenti e miscredenti si mescolano alla cosiddetta comunità cristiana, comportandosi come persone che credono in Dio, agendo da cristiani; ma adorano veramente Dio? Gli obbediscono veramente? No. Perché? Una cosa è certa: perché nel loro cuore non credono che Dio abbia creato il mondo, che governi tutte le cose, che possa diventare carne e tanto meno credono che Dio esista. Che cosa indica questa mancanza di fede? Dubbio, negazione e perfino un atteggiamento di speranza che le profezie rivelate da Dio, in particolar modo quelle sulle calamità, non si avverino e non si compiano. Questo è l’atteggiamento che hanno nei confronti della fede in Dio ed è anche l’essenza, il vero volto della loro cosiddetta fede. Queste persone studiano Dio perché hanno un interesse particolare per l’erudizione e la conoscenza della teologia, oltre che per l’aspetto storico dell’opera di Dio. Non sono altro che un branco di intellettuali che studia teologia. Poiché questi “intellettuali” non credono nell’esistenza di Dio, che cosa fanno quando Dio Si mette all’opera e le Sue parole si compiono? Qual è la loro prima reazione quando sentono dire che Dio Si è fatto carne e sta svolgendo una nuova opera? “Impossibile!” Essi condannano chiunque predichi la nuova opera di Dio, arrivando addirittura a desiderare di ucciderlo. Di che cosa è manifestazione questo? Non è forse una manifestazione del fatto che sono veri e propri anticristi? Essi sono ostili all’opera di Dio e al compimento delle Sue parole, per non parlare della Sua incarnazione: “Se Tu non Ti sei incarnato e le Tue parole non si sono compiute, allora sei Dio. Se, invece, le Tue parole si sono compiute e Ti sei incarnato, allora non lo sei”. Qual è il significato sottinteso? È che non ammettono l’incarnazione di Dio, fin tanto che esistono. Questo non significa forse essere un vero e proprio anticristo? Questo significa essere un anticristo bell’e buono.
Tratto da “Sono malvagi, insidiosi e ingannevoli (Parte terza)” in “Smascherare gli anticristi”
Basta guardare i capi di ogni confessione – sono tutti arroganti e presuntuosi e interpretano la Bibbia fuori contesto e secondo la loro immaginazione. Fanno tutti affidamento su doni e cultura per svolgere il loro lavoro. Se non fossero capaci di predicare alcunché, quelle persone li seguirebbero? Essi possiedono, dopo tutto, una certa conoscenza, e sanno predicare un po’ di dottrina, o sanno come persuadere altri o come usare certi stratagemmi. Li usano per portare le persone al proprio cospetto e ingannarle. Di nome, queste persone credono in Dio, ma di fatto seguono i loro leader. Se incontrano qualcuno che predica la vera via, alcuni di loro dicono: “Dobbiamo consultare il nostro leader circa la nostra fede”. La loro fede deve essere approvata da un essere umano; non è questo un problema? Che cosa sono diventati, dunque, quei leader? Non sono diventati dei farisei, falsi pastori, anticristo e ostacoli all’accettazione della vera via da parte delle persone? […]
In passato, i credenti in Dio potrebbero aver seguito una persona o non aver soddisfatto la volontà di Dio; in questa ultima fase, essi dovranno presentarsi dinanzi a Lui. Se il tuo fondamento è la tua esperienza di questa fase dell’opera, ma continui a seguire una persona, allora sarai imperdonabile e finirai proprio come Paolo.
Tratto da “Solo ricercare la verità vuol dire credere veramente in Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”
Le persone che credono in Dio dovrebbero obbedire a Dio e adorarLo. Non dovresti esaltare né prendere ad esempio alcuna persona; non devi dare il primo posto a Dio, il secondo alle persone che ammiri e il terzo a te stesso. Nessuno dovrebbe occupare un posto nel tuo cuore, e non dovresti considerare le persone – in particolare quelle che ammiri – alla pari con Dio, Sue eguali. Ciò è intollerabile per Dio.
Tratto da “I dieci decreti amministrativi cui gli eletti di Dio devono obbedire nell’Età del Regno” in “La Parola appare nella carne”
Alcuni non gioiscono della verità, tanto meno del giudizio. Invece gioiscono della potenza e delle ricchezze; simili persone vengono chiamate cercatori di potere. Ricercano nel mondo solo le confessioni che hanno influenza e solo i pastori e maestri che provengono dai seminari. Pur avendo accettato la via della verità, rimangono scettici e sono incapaci di una piena dedizione. Parlano di sacrificarsi per Dio, ma concentrano lo sguardo sui grandi pastori e maestri, mentre Cristo viene ignorato. Hanno il cuore ricolmo di fama, fortuna e gloria. Non credono affatto che un uomo così modesto sia in grado di conquistarne tanti, che uno così poco degno di nota sia capace di perfezionare le persone. Non credono affatto che queste nullità fra la polvere e i letamai siano il popolo eletto di Dio. Credono che, se simili persone fossero oggetto della salvezza di Dio, allora il cielo e la terra si capovolgerebbero e tutti gli uomini riderebbero a crepapelle. Credono che, se Dio ha scelto di perfezionare queste nullità, allora quei grandi uomini diventerebbero Dio Stesso. Il loro punto di vista è contaminato dall’incredulità; in effetti, più ancora che increduli, sono bestie irragionevoli, dal momento che apprezzano soltanto la posizione sociale, il prestigio e il potere, e hanno stima solo nei confronti dei gruppi e delle confessioni di grande entità. Non provano alcuna stima per coloro che sono guidati da Cristo; sono semplicemente dei traditori che hanno voltato le spalle a Cristo, alla verità e alla vita.
Ciò che ammiri non è l’umiltà di Cristo, ma quei falsi pastori di rango eminente. Non ami l’amorevolezza o la sapienza di Cristo, ma quei libertini che frequentano il mondo ignobile. Ridi del dolore di Cristo che non ha un luogo dove poggiare la testa, ma ammiri quei cadaveri che si impadroniscono delle offerte e vivono nella depravazione. Non sei disposto a soffrire assieme a Cristo, ma ti getti volentieri fra le braccia di quegli sventati anticristi, anche se ti forniscono soltanto carne, soltanto lettere e soltanto dominio. Perfino adesso il tuo cuore continua a volgersi verso di loro, verso la loro reputazione, verso il loro prestigio e verso la loro influenza. Eppure tu continui a mantenere un atteggiamento per cui trovi l’opera di Cristo dura da ingoiare e non sei disposto ad accettarla. Ecco perché dico che non hai la fede per riconoscere Cristo. Il motivo per cui Lo hai seguito fino a oggi è unicamente perché non avevi altra scelta. Nel tuo cuore predomina perennemente una serie di immagini superbe; non riesci a dimenticare nemmeno una loro parola o un loro atto, né l’influsso delle loro parole e delle loro mani. Essi sono, nel vostro cuore, sempre supremi e sempre eroi. Ma non è così per il Cristo di oggi. Egli è sempre insignificante nel tuo cuore e sempre immeritevole di timore. Infatti Egli è troppo ordinario, ha troppo poca influenza ed è tutt’altro che superbo.
In ogni caso, Io dico che tutti coloro che non attribuiscono valore alla verità sono miscredenti e traditori della verità. Simili uomini non riceveranno mai l’approvazione di Cristo. Adesso ti sei reso conto di quanta incredulità vi sia dentro di te? E quanto tradimento di Cristo? Io ti esorto in questo modo: poiché hai scelto la via della verità, devi avere una dedizione assoluta; non essere ambivalente né esitante. Devi capire che Dio non appartiene al mondo o a una qualsiasi persona, ma a tutti coloro che veramente credono in Lui, a tutti coloro che Lo adorano e a tutti coloro che Gli sono devoti e fedeli.
Tratto da “Sei un vero credente in Dio?” in “La Parola appare nella carne”