L’amore di Dio mi ha fortificato il cuore

04 Novembre 2019

di Zhang Can, provincia del Liaoning

Nella mia famiglia tutti sono sempre andati d’accordo. Mio marito è un uomo assai premuroso e sollecito, e mio figlio è molto sensato e sempre rispettoso verso chi è più vecchio di lui. Per di più siamo piuttosto benestanti. In teoria, sarei dovuta essere felice, ma in realtà non è andata così. Per quanto mio marito e mio figlio mi trattassero bene e per quanto fossimo agiati, niente di tutto questo mi rendeva felice. Di notte non riuscivo a dormire perché mi era venuta l’artrite e soffrivo anche di una grave insonnia, il che mi causava un ridotto afflusso del sangue al cervello e una debolezza generale agli arti. Il tormento di queste malattie unito alla pressione continua di gestire un’azienda mi faceva vivere in preda a una sofferenza indicibile. Ho cercato di superarla in vari modi, ma niente sembrava mai funzionare.

Nel marzo del 1999 un amico mi ha comunicato il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Leggendo ogni giorno la parola di Dio, frequentando costantemente le riunioni e comunicando con i miei fratelli e le mie sorelle, sono giunta a capire alcune verità, ho appreso molti misteri fino ad allora per me sconosciuti e mi sono convinta fermamente che Dio Onnipotente sia il ritorno del Signore Gesù. Ero estremamente emozionata per tutto questo e ogni giorno divoravo avidamente la parola di Dio. Inoltre mi sono impegnata nella vita della Chiesa, riunendomi spesso con fratelli e sorelle, pregando, cantando inni e danzando in lode di Dio. Provavo nel mio cuore un senso di pace e felicità e il mio morale e il mio modo di vedere miglioravano con ogni giorno che passava. A poco a poco ho anche cominciato a ristabilirmi dai miei vari malanni. Spesso offrivo a Dio il mio ringraziamento e la mia lode per questi sviluppi positivi della mia vita e desideravo diffondere il Vangelo di Dio Onnipotente in modo che molte altre persone potessero conseguire la salvezza offerta da Dio. Non molto tempo dopo, la Chiesa mi ha assegnato la direzione dell’opera di diffusione del Vangelo. Mi sono dedicata a questa attività con fervore ardente, ma è successa una cosa che non avrei mai immaginato…

La sera del 15 dicembre 2012, quando avevo appena concluso una riunione con quattro sorelle e stavo per andarmene, abbiamo udito un forte schianto; la porta d’ingresso è stata sfondata a calci e hanno fatto irruzione nella stanza sette od otto poliziotti in borghese, urlandoci: “Nessuno si muova, mani in alto!” Senza mostrare alcuna documentazione, si sono messi a perquisirci a forza, sequestrandomi la carta d’identità e la ricevuta di un versamento di 70.000 yuan per i fondi della Chiesa. Si sono davvero entusiasmati quando hanno visto la ricevuta e ci hanno quindi spinte fuori e trascinate in un’auto, conducendoci al posto di polizia. Qui ci hanno sequestrato i telefoni cellulari, i lettori Mp5 e 200 yuan in contanti che avevamo nelle borse. All’epoca sospettavano che io e una delle sorelle fossimo dei capi della Chiesa, perciò quella sera hanno trasferito noi due alla Sezione indagini penali dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza municipale.

Quando siamo arrivati, i poliziotti ci hanno separate e ci hanno interrogate singolarmente. Mi hanno ammanettata a un seggiolino di metallo e poi un agente mi ha interrogata aspramente: “Che cos’è questa storia dei 70.000 yuan? Chi ha spedito i soldi? Dove sono adesso? Chi è il capo della tua Chiesa?” Io continuavo a pregare Dio nel mio cuore: “Dio caro! Questo poliziotto sta cercando di costringermi a tradire i capi della Chiesa e a consegnare il denaro della Chiesa. Non posso assolutamente diventare un Giuda e tradirTi. O Dio! Intendo mettermi nelle Tue mani. Ti prego di trasmettermi fede, coraggio e sapienza. Per quanto la polizia cerchi di estorcermi informazioni, io intendo rimanere salda nel testimonarTi”. Quindi ho affermato con decisione: “Non lo so!” Questo ha fatto infuriare il poliziotto, che ha raccolto da terra una pantofola e ha cominciato a picchiarmi brutalmente sulla testa, mentre mi apostrofava incollerito: “Stai pure zitta. Credi pure in Dio Onnipotente! Vedremo per quanto tempo continuerai a credere!” Il viso mi bruciava dolorosamente per le botte e ha cominciato subito a gonfiarsi, e avevo un mal di testa lancinante. Quattro o cinque poliziotti si sono alternati nel picchiarmi per costringermi a dire dove fosse custodito il denaro della Chiesa. Qualcuno mi dava calci alle gambe, qualcun altro mi afferrava per i capelli, strattonandomeli avanti e indietro, qualcun altro ancora mi percuoteva sulla bocca. Ho cominciato a perdere sangue dalla bocca, ma loro hanno semplicemente tirato via il sangue e continuato a colpirmi. Inoltre mi davano colpi a casaccio con un manganello elettrico e, mentre mi picchiavano, urlavano: “Parli o no? Confessa!” Quando hanno visto che ancora mi rifiutavo di parlare, mi hanno colpito con scariche elettriche all’inguine e al petto: il dolore era lancinante. Il cuore mi palpitava, ho cominciato ad avere difficoltà a respirare e mi sono raggomitolata, tutta tremante. Mi sembrava che la morte stesse avanzando passo dopo passo verso di me. Anche se tenevo la bocca chiusa e non pronunciavo una parola, nel cuore mi sentivo straordinariamente debole e pensavo che non sarei riuscita a resistere ancora a lungo. Nel pieno della sofferenza, non ho mai smesso di pregare Dio: “O Dio! Anche se ho deciso di soddisfarTi, la mia carne è debole e impotente. Ti prego di infondermi forza in modo che io possa rimanere salda nel testimoniarTi”. In quel momento ho pensato all’improvviso a come il Signore Gesù, prima di essere crocifisso, fosse stato brutalmente percosso dai soldati romani: era stato picchiato a sangue, aveva l’intero corpo ricoperto di ferite, eppure non pronunciò una parola. Dio è santo e innocente, eppure ha sofferto un’umiliazione e un tormento immensi e ha accettato di farsi crocifiggere per redimere l’umanità. Ho pensato: “Se Dio ha potuto offrire il Suo corpo per salvare l’umanità corrotta, anch’io devo subire il dolore per ripagare l’amore di Dio”. Incoraggiata dall’amore di Dio, ho recuperato la fiducia e ho giurato a Dio: “Dio caro, qualunque sofferenza Tu subisca, la subirò anch’io. Devo bere dal Tuo stesso calice di dolore. Offrirò in sacrificio la mia vita per testimoniarTi!”

Questa tortura è andata avanti per gran parte della notte e sono stata picchiata al punto che nel corpo non mi restava più nemmeno un briciolo di forza. Ero così stanca che a malapena riuscivo a tenere gli occhi aperti, ma non appena li socchiudevo mi spruzzavano addosso acqua. Tremavo di freddo. Quando mi hanno visto in quello stato, quelle belve hanno ringhiato brutalmente: “Ancora non vuoi ancora aprire bocca? In questo posto, possiamo torturarti a morte e nessuno lo saprà mai!” Li ho ignorati. Uno di quei malvagi poliziotti allora ha preso una buccia di semi di girasole e me l’ha conficcata a forza sotto l’unghia; il dolore era insopportabile e non riuscivo a fermare il tremito al dito. Quindi si sono messi a spruzzarmi acqua in viso e a versarmela giù nel collo. Quell’acqua che gelava le ossa mi ha fatta tremare di freddo; era un vero supplizio. Quella notte ho continuato a pregare Dio, temendo che se Lo avessi abbandonato non sarei stata in grado di continuare a vivere. Dio è stato sempre al mio fianco e le Sue parole mi hanno fornito un incoraggiamento costante: “Quando gli esseri umani sono pronti a sacrificare la propria vita, tutto diventa insignificante(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 36”). “La fede è come un ponte formato da un tronco di legno: coloro che si aggrappano alla vita in modo abietto avranno difficoltà ad attraversarlo, mentre coloro che sono pronti a sacrificare se stessi riusciranno ad attraversarlo con piede sicuro e senza preoccupazioni(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 6”). Le parole di Dio mi hanno trasmesso una forza inesauribile. Ho pensato: “Giusto, Dio regna sovrano su tutto, e tutte le cose sono nelle Sue mani. Anche se i malvagi poliziotti torturano a morte la mia carne, il mio spirito è sotto il dominio di Dio”. Con Dio a sostenermi, non temevo più Satana, tanto meno ero disposta a essere una traditrice e a vivere una vita priva di senso assecondando la carne. Perciò in preghiera ho giurato a Dio: “Dio caro! Anche se questi demoni mi tormentano la carne, io intendo comunque soddisfarTi e mettermi completamente nelle Tue mani. Anche se questo implica la mia morte, rimarrò salda nel testimoniarTi e non mi inginocchierò mai davanti a Satana!” Con la guida delle parole di Dio, mi sono sentita colma di fiducia e di fede. Anche se i poliziotti mi tormentavano e torturavano la carne ed ero già arrivata al limite della sopportazione, con la parola di Dio a sostenermi il dolore si è fatto meno intenso prima che me ne rendessi conto.

La mattina seguente, i malvagi poliziotti hanno continuato a interrogarmi e anche a minacciarmi, dicendo: “Se non parli oggi, ti consegniamo al reparto speciale della polizia: lì ci sono 18 diversi strumenti di tortura che ti aspettano”. Quando ho udito che mi avrebbero consegnata al reparto speciale della polizia, non ho potuto evitare di spaventarmi, pensando: “Il reparto speciale è certamente molto più duro di questi poliziotti; come riuscirò a sopravvivere a 18 diverse forme di tortura?” Mentre mi stavo facendo prendere dal panico, ho pensato a un brano della parola di Dio: “Che cos’è un vincitore? I bravi soldati di Cristo devono essere coraggiosi e contare su di Me per essere forti nello spirito; devono combattere per diventare guerrieri e dare battaglia a Satana fino alla morte(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 12”). Le parole di Dio mi hanno rapidamente calmato il cuore che era in preda alla frenesia e al panico. Mi hanno aiutata a capire che questa era una battaglia spirituale e che era giunto il momento in cui Dio voleva che io rendessi testimonianza. Con Dio a sostenermi, non vi era nulla da temere. Qualunque tattica folle avessero adottato quei malvagi poliziotti, dovevo affidarmi a Dio per essere un buon soldato di Cristo e combattere Satana fino alla morte senza mai arrendermi.

Quel pomeriggio sono venuti a interrogarmi due agenti dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza municipale, incaricati degli affari religiosi: “Chi è il capo della tua Chiesa?” mi hanno domandato. “Non lo so”, ho risposto. Visto che mi rifiutavo di parlare, hanno alternato tattiche morbide e dure. Uno di loro mi ha affondato il pugno nella spalla con grande violenza, mentre l’altro si è messo a sciorinare teorie assurde che negavano l’esistenza di Dio, per cercare di persuadermi: “Tutte le cose dell’universo nascono da processi naturali. Devi essere più concreta: credere in Dio non risolverà nessuno dei problemi della tua vita; puoi risolverli solo contando su te stessa e lavorando sodo. Noi possiamo aiutarti a trovare lavoro per te e per tuo figlio…” Nel mio cuore continuavo a entrare in comunione con Dio e poi ho pensato a un brano della Sua parola: “Dovete essere continuamente vigili e in attesa, e intensificare la preghiera al Mio cospetto. Dovete riconoscere i vari complotti e gli astuti intrighi di Satana, riconoscere gli spiriti, conoscere gli uomini, e saper distinguere tutti i tipi di persone, di eventi e di cose; […](La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 17”). Le parole di Dio mi hanno subito illuminata, consentendomi di intuire la subdola macchinazione di Satana. Ho pensato: “Questo malvagio poliziotto sta cercando di ingannarmi con le sue assurde teorie e di corrompermi con piccoli favori: non devo farmi ingannare dai trucchi di Satana e tanto meno devo tradire Dio e diventare un Giuda”. L’illuminazione fornitami da Dio mi ha consentito di capire le sinistre intenzioni dei malvagi poliziotti, perciò, che usassero contro di me tattiche morbide o dure, li ignoravo e basta. Quella sera ho sentito che sarebbe venuto qualcun altro a interrogarmi e che mi attribuivano precedenti penali. Non sapevo che cosa aspettarmi né che cosa sarebbe successo, perciò non ho potuto far altro che invocare Dio nel mio cuore perché mi guidasse. Sapevo che, qualunque persecuzione e difficoltà avessi dovuto affrontare, non potevo tradire Dio. Poco dopo, mentre ero in bagno, all’improvviso mi sono venute palpitazioni al cuore; ho avuto un capogiro e sono caduta a terra svenuta. Quando i poliziotti si sono accorti che qualcosa non andava, sono subito accorsi e si sono radunati davanti a me. Ho udito qualcuno dire con tono sinistro: “Portatela al crematorio, bruciatela e festa finita!” Però, temendo che io morissi e avendo paura di essere considerati responsabili della mia morte, alla fine hanno chiamato il pronto soccorso e mi hanno fatto portare in ospedale con l’ambulanza per accertamenti. È venuto fuori che in precedenza avevo avuto un infarto e presentavo un’ischemia miocardica residua. Poiché si è dovuto sospendere l’interrogatorio, mi hanno portata a un centro di detenzione. Vedendo l’aria frustrata sul volto dei malvagi poliziotti, mi sentivo al culmine della gioia: Dio mi aveva dischiuso una via d’uscita, perciò per il momento non avrei subìto altri interrogatori. Poter scansare quel proiettile mi ha consentito di essere testimone degli atti di Dio; ho ringraziato e lodato Dio dal profondo del cuore.

Successivamente, per una decina di giorni, sapendo che il governo del Partito Comunista Cinese non avrebbe mollato prima di avermi estorto la collocazione del denaro della Chiesa, ho pregato Dio ogni giorno, chiedendoGli di proteggermi la bocca e il cuore, per poter rimanere salda al fianco di Dio, qualunque cosa succedesse, e assolutamente non tradirLo e non abbandonare la retta via. Un giorno, dopo la preghiera, Dio mi ha illuminata, consentendomi di rammentare un inno delle Sue parole: “Qualunque cosa Dio ti chieda, devi soltanto agire con tutte le tue forze, e spero che alla fine sarai in grado di presentarti dinanzi a Dio e dimostrarGli la tua assoluta devozione. Finché puoi vedere il sorriso gratificato di Dio mentre siede sul Suo trono, anche se questo momento è l’ora stabilita della tua morte, dovresti riuscire a ridere e sorridere mentre chiudi gli occhi. Devi compiere il tuo dovere finale per Dio durante il tuo periodo in terra. Nel passato, Pietro fu crocifisso a testa in giù per amore di Dio; ma tu dovresti soddisfare Dio alla fine, ed esaurire tutte le tue energie per il Suo bene(“Un essere creato dovrebbe essere alla mercé di Dio” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). Ho cantato e contemplato l’inno ripetutamente nel mio cuore e, tramite le parole di Dio, sono giunta a capire le richieste e le aspettative di Dio nei miei confronti. Ho pensato a come, fra tutte le creature dell’universo che vivono sotto il dominio di Dio, e fra tutte le persone sulla Terra che seguono Dio, solo pochissime siano in grado di rimanere salde davanti a Satana e testimoniare Dio. Che io fossi tanto fortunata da affrontare questo genere di situazione voleva dire che Dio mi innalzava in maniera eccezionale e ciò dimostrava il Suo favore nei miei confronti. Queste parole di Dio in particolare sono state per me di grande incoraggiamento: “Nel passato, Pietro fu crocifisso a testa in giù per amore di Dio; ma tu dovresti soddisfare Dio alla fine, ed esaurire tutte le tue energie per il Suo bene”. Non ho potuto trattenere una preghiera a Dio: “O Dio Onnipotente! In passato, Pietro è stato capace di farsi crocifiggere a testa in giù per Te, testimoniando il suo amore per Te davanti a Satana. E adesso il mio arresto a opera del partito che governa la Cina racchiude le Tue buone intenzioni. Anche se la mia levatura è fin troppo modesta e non potrei mai paragonarmi a Pietro, è un grande onore per me avere l’occasione di renderTi testimonianza. Sono disposta a consegnarTi la mia vita e sono pronta a morire per renderTi testimonianza, in modo che Tu possa ricevere conforto per mio tramite”.

La mattina del 30 dicembre l’Ufficio di Pubblica Sicurezza municipale ha inviato degli agenti a interrogarmi. Non appena sono entrata nella stanza per gli interrogatori, un malvagio poliziotto mi ha costretta a togliere la giacca e i pantaloni imbottiti di cotone e mi ha detto: “Adesso abbiamo arrestato tua sorella minore e tuo figlio. Sappiamo che tutti i tuoi familiari sono credenti. Siamo andati al luogo di lavoro di tuo marito e abbiamo scoperto che avete cominciato a credere in Dio Onnipotente nel 2008…” Le sue parole sfruttavano la mia più grande debolezza e mi sconvolgevano l’animo; non avrei mai pensato che potessero arrestare anche mio figlio e mia sorella. Improvvisamente sopraffatta dall’emozione, ho cominciato a preoccuparmi per il loro bene e il mio cuore involontariamente si è allontanato da Dio. Continuavo a domandarmi: “Li stanno picchiando? Mio figlio riuscirà a sopportare questo trattamento?” In quel momento ho rammentato un brano della parola di Dio: “Quanto un individuo debba soffrire e quanto debba percorrere il suo cammino sia stabilito da Dio, e che nessuno possa davvero aiutare qualcun altro(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (6)”). Le parole di Dio mi hanno subito strappato al mio stato emotivo e mi hanno permesso di capire che il percorso di fede di ogni persona è prestabilito da Dio. Ognuno deve rimanere saldo nel testimoniare Dio davanti a Satana: non sarebbe forse una grande benedizione per loro testimoniare Dio davanti a Satana? Pensato questo, ho smesso di preoccuparmi e non sono più stata in pena per loro; mi sentivo disposta a consegnarli a Dio e a lasciare che Dio decidesse e adottasse le Sue disposizioni. In quel momento un altro poliziotto ha fatto i nomi di alcune altre sorelle e mi ha domandato se riconoscessi tali nomi. Quando ho detto che non conoscevo nessuno di quei nomi, è balzato su dalla sedia, mi ha trascinata rabbiosamente verso un seggiolino di metallo presso una finestra; mi ha ammanettata alla finestra e si è affrettato ad aprirla in modo da farmi investire dalla gelida aria esterna. Quindi si è messo a gettarmi addosso acqua fredda, mentre imprecava contro di me con parole ignobili, e poi mi ha percosso il viso con una pantofola per decine di volte di fila. Mi ha picchiata tanto duramente che ho cominciato a vedere le stelle, mi fischiavano gli orecchi e mi colava sangue dalla bocca.

Quella sera alcuni poliziotti mi hanno trasferita nella stanza più fredda; le finestre erano totalmente ricoperte di ghiaccio. Mi hanno tolto a forza tutti gli indumenti e mi hanno fatta sedere, completamente nuda, su un seggiolino di metallo presso la finestra. Mi hanno ammanettata con le mani dietro la schiena alla spalliera del seggiolino, cosicché non potevo muovermi di un centimetro. Uno dei malvagi poliziotti mi ha detto con un tono gelido e sinistro: “Noi non modifichiamo la tattica investigativa a seconda del sesso”. Così dicendo ha aperto la finestra e io sono stata investita da un vento gelido che mi penetrava nelle ossa; mi sembrava che il corpo mi venisse trafitto da mille coltelli. Tremando di freddo, con i denti che battevano ho detto: “Non posso prendere freddo in questo modo, ho un’artrite reumatoide post partum”. Mi ha risposto brutalmente: “Oh, questo ti farà proprio bene per l’artrite! E ti verranno anche il diabete e l’insufficienza renale! Per quanti medici tu possa consultare, non guarirai mai!” Al che ha fatto portare un secchio pieno di acqua fredda e mi ha fatto mettere i piedi dentro, quindi mi ha ordinato: “Non far cadere neanche una goccia da quel secchio”. Mi ha spruzzato altra acqua fredda sulla schiena e poi mi ha fatto vento con un pezzo di cartone. La temperatura era -20°C; quell’acqua gelida mi ha ghiacciata, così istintivamente ho sollevato i piedi dal secchio, ma un agente me li ha subito rimessi dentro a forza e mi ha proibito di muoverli ancora. Faceva così freddo che il mio intero corpo era rattrappito e non smetteva di tremare. Mi sembrava che il sangue mi si fosse congelato nelle vene. Loro si divertivano a vedermi così e sono scoppiati a ridere orrendamente, mentre mi prendevano in giro dicendo: “Stai ‘ballando’ bene con questo ritmo!” Odiavo all’infinito questa banda di belve e demoni subumani; all’improvviso mi sono ricordata di un video che ritraeva i demoni dell’inferno intenti a tormentare i dannati per divertimento, godendo delle sofferenze altrui. Erano privi di sentimenti e di umanità, poiché conoscevano soltanto violenza e tormento. Questi malvagi poliziotti non erano affatto diversi dai demoni dell’inferno, anzi erano ancora peggio. Nel corso di un giorno e una notte mi avevano schiaffeggiata innumerevoli volte, cercando di costringermi a rivelare informazioni sul denaro della Chiesa. Quando il viso mi si era gonfiato per le percosse, mi avevano applicato del ghiaccio per ridurre il gonfiore e poi avevano continuato a picchiarmi. Se non fosse stato per la protezione di Dio, sarei stata morta già da un bel pezzo. Quando quei malvagi agenti hanno visto che ancora non intendevo parlare, hanno cominciato a infliggermi scosse alle cosce e all’inguine col manganello elettrico. A ogni scossa l’intero mio corpo subiva convulsioni e spasmi di dolore. Poiché mi avevano ammanettata al seggiolino di metallo, non mi era possibile scansarmi, perciò dovevo subire in pieno le brutali percosse, i pestaggi e le umiliazioni che mi infliggevano. Le parole non possono descrivere quella sofferenza intensa che provavo, eppure, per tutto il tempo, i poliziotti non facevano che ridere fragorosamente. Cosa ancora più orripilante, un poliziotto più giovane ha preso un paio di bacchette per mangiare con cui mi ha stretto un capezzolo torcendolo poi con tutta la forza. Mi ha fatto tanto male che mi sono messa a urlare a pieni polmoni. Inoltre mi hanno messo una bottiglia di acqua gelida fra le gambe contro l’inguine e poi mi hanno spruzzato nel naso dell’acqua in cui era stata disciolta della polvere di wasabi. Avevo l’intera cavità nasale in fiamme e quel calore bruciante sembrava arrivarmi direttamente al cervello. Non osavo inalare. Un altro malvagio poliziotto ha aspirato forte la sigaretta e mi ha soffiato il fumo direttamente nel naso, provocandomi uno spaventoso attacco di tosse. Prima che avessi la possibilità di riprendere fiato, un altro ha capovolto uno sgabello di legno su cui mi ha appoggiato le gambe, esponendo così le piante dei piedi. Quindi ha preso una barra d’acciaio e mi ha percosso decine di volte la pianta dei piedi. Il dolore era così lancinante che pensavo mi si staccassero i piedi; ho urlato ripetutamente per il dolore. Ben presto le piante dei piedi mi si sono gonfiate e sono diventate tutte rosse. I malvagi poliziotti mi hanno torturata incessantemente. Il cuore mi palpitava e pensavo di essere sull’orlo della morte. Poi mi hanno dato una sorta di medicina tradizionale cinese per il cuore, a effetto rapido, e non appena mi sono un po’ ripresa hanno ricominciato a picchiarmi e a minacciarmi, dicendo: “Se non parli, ti faremo morire per il freddo e per le botte! Tanto, non lo saprà nessuno! Se non confessi oggi possiamo andare avanti ancora per giorni e vedere chi resiste di più. Porteremo qui tuo marito e tuo figlio a vedere come sei ridotta e, se ancora non ci dici niente, li faremo licenziare entrambi dal posto di lavoro!” Mi rivolgevano anche delle frecciate sarcastiche, dicendo: “Non credi forse in Dio? Perché il tuo Dio non viene a salvarti? Mi pare che il tuo Dio non sia poi così grande!” Disprezzavo con tutto il cuore e tutta l’anima questa banda di belve ostili, malvagie e brutali. Era difficilissimo resistere a questa tortura crudele e ancora più difficile sopportare le loro calunnie su Dio. Perciò ho invocato disperatamente Dio, supplicandoLo di proteggermi, di infondermi fede, forza e volontà di sopportare la sofferenza, in modo che potessi rimanere salda. Proprio in quel momento mi sono venute in mente le parole di Dio: “Negli ultimi giorni dovete rendere testimonianza a Dio. Per quanto sia grande la vostra sofferenza, dovreste camminare fino alla fine, e anche al vostro ultimo respiro, dovete ancora essere fedeli a Dio e alla Sua mercé; solo questo è vero amore per Lui e una testimonianza forte e clamorosa(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solamente affrontando prove dolorose puoi conoscere l’amabilità di Dio”). Ho pensato: “Giusto! La volontà di Dio è che io Gli renda testimonianza davanti a Satana, perciò devo sopportare tutto questo dolore e tutta questa umiliazione per soddisfare Dio. Anche se mi rimane un unico respiro, devo restare fedele a Dio, perché è in questo che consiste una testimonianza forte e risonante ed è ciò che svergognerà il vecchio diavolo”. Con la guida della parola di Dio, ho provato nel cuore un rinnovato senso di fiducia e di fede. Ero disposta a fare breccia nelle forze delle tenebre; anche a costo di morire, questa volta dovevo soddisfare Dio. Mi è allora venuto in mente un inno della Chiesa: “Offrirò a Dio il mio amore e la mia lealtà e porterò a termine la mia missione di glorificarLo. Sono deciso a rimanere saldo nel testimoniare Dio e a non arrendermi mai a Satana. Oh, sebbene potremo romperci la testa e versare sangue, la schiena del popolo di Dio non sarà piegata. Con le esortazioni di Dio fisse nel cuore, io decido di umiliare il diavolo Satana. Dolore e patimenti sono predestinati da Dio. Gli sarò fedele e Gli obbedirò fino alla morte. Non indurrò mai più Dio a piangere e mai più Lo farò preoccupare” (“Desidero vedere il giorno della gloria di Dio” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). “Giusto!” ho pensato. “Non devo assecondare la carne. Se sussiste per me l’occasione di umiliare Satana e confortare il cuore di Dio, sono disposta a offrire in sacrificio a Dio la mia vita”. Quando mi sono decisa riguardo alle mie intenzioni, per quanto questi demoni mi torturassero o cercassero di ingannarmi con le loro subdole macchinazioni, mi sono affidata a Dio nel mio cuore dal principio alla fine. Le parole di Dio mi hanno illuminata e guidata nell’intimo, trasmettendomi fede e forza e consentendomi di superare la debolezza della carne. I malvagi poliziotti hanno continuato a torturarmi col freddo: mi hanno strofinato cubetti di ghiaccio su tutto il corpo, lasciandomi tanto infreddolita e tremante che mi sembrava di essere stata rinchiusa in una grotta di ghiaccio. I denti mi battevano forte e la pelle mi è diventata blu e viola. Verso le due di notte, essendo stata torturata al punto di bramare la morte, non ho potuto evitare di ridiventare debole. Non sapendo quanto a lungo ancora avrei dovuto sopportare tale sofferenza, potevo soltanto scongiurare Dio ripetutamente nel cuore: “Dio caro, la mia carne è fin troppo debole e non ce la faccio più. Ti prego di salvarmi!” Sia ringraziato Dio per avere esaudito la mia preghiera; proprio quando non ce la facevo più, i malvagi poliziotti hanno deciso di sospendere l’interrogatorio perché non stava dando alcun risultato.

In un certo momento dopo le 14 del 31 dicembre, i malvagi poliziotti mi hanno trascinata di nuovo nella mia cella. Ero piena di lividi e pesta dalla testa ai piedi. Le mani mi si erano gonfiate come palloncini; erano tutte blu e viola. Il viso mi si era gonfiato fino a diventare un terzo più grande del normale, aveva un colore verde-bluastro, era duro al tatto e completamente intorpidito. Diversi punti del corpo avevano ustioni dovute alle scariche elettriche. Nella cella in quel momento vi erano più di venti detenute che, quando hanno visto come fossi stata torturata da quei demoni, si sono tutte messe a piangere. Alcune non osavano nemmeno guardarmi, e una giovane iscritta al Partito Comunista ha detto: “Quando esco di qui, ritiro il mio tesseramento”. Una legale rappresentante mi ha domandato: “In quale posto di polizia lavorano quelli che ti hanno picchiata? Come si chiamano? Dimmi, pubblico tutto su siti Internet esteri e li denuncio. Dicono che la Cina sia un luogo umano, ma dov’è l’umanità in tutto questo? È brutalità pura!” La mia situazione ha alimentato la collera di molte detenute, che hanno esclamato rabbiosamente: “Non avrei mai immaginato che il Partito Comunista potesse essere tanto crudele: non riesco a credere che abbia commesso degli atti tanto sleali. Credere in Dio è una buona cosa, impedisce alle persone di commettere reati. Non dicono forse che in Cina vi è libertà religiosa? Certo questa non è libertà religiosa! In Cina, se hai denaro e potere, hai tutto. I veri criminali sono ancora in libertà e nessuno osa arrestarli. I detenuti del braccio della morte vengono liberati, basta che paghino i funzionari governativi. In questo paese non c’è giustizia né uguaglianza!” In quel momento non ho potuto evitare di rammentare questo brano delle parole di Dio: “Adesso è il momento: l’uomo da tempo ha chiamato a raccolta tutte le sue forze, ha dedicato tutti i suoi sforzi, pagato il prezzo più alto per questo, per fare a brandelli l’odioso volto di questo demone e permettere che la gente accecata e assoggettata a ogni genere di sofferenza e avversità si risollevi dalle sofferenze e volga le spalle a questo vecchio diavolo malvagio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). “Odiate veramente il gran dragone rosso? Lo odiate realmente e sinceramente? Perché ve l’ho chiesto tante volte? Perché continuo a porvi questa domanda più e più volte? Quale immagine del gran dragone rosso è presente nei vostri cuori? È stata veramente rimossa? Veramente non lo considerate vostro padre? Tutti dovrebbero percepire la Mia intenzione nelle Mie domande. Non è quella di provocare l’ira di tutti, né di istigare l’uomo alla ribellione, né far sì che possa trovare una propria via d’uscita, ma è di consentire a tutti di liberarsi dalla schiavitù del gran dragone rosso(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 28”). Le parole di Dio mi sono state di grande conforto. Non avrei mai immaginato che l’essenza crudele, malvagia, demoniaca del governo del Partito Comunista Cinese potesse essere smascherata attraverso la tortura crudele da me subita, che questo potesse consentire ai non credenti di vedere il governo del Partito Comunista Cinese per quello che realmente è e unirsi nel detestare e abbandonare quel vecchio diavolo. Questa è stata veramente opera della sapienza e dell’onnipotenza di Dio. Nel passato, avevo considerato il Partito Comunista Cinese il grande sole rosso, il salvatore del popolo, ma dopo essere rimasta vittima della disumana persecuzione e del tormento a opera del governo del Partito Comunista Cinese, la mia opinione nei suoi confronti è completamente cambiata. Ho visto veramente la sua totale indifferenza per la vita umana, il modo in cui usa violenza brutale sugli eletti di Dio, si oppone al Cielo ed è uno spirito maligno che commette crimini mostruosi: è una reincarnazione del diavolo e un demonio che si oppone a Dio. Dio è il Signore del creato, e gli esseri umani sono esseri creati. È naturale e giusto credere in Dio, eppure il governo del Partito Comunista Cinese inventa accuse false per arrestare e tormentare in maniera arbitraria i seguaci di Dio, cercando disperatamente di eliminarli fino all’ultimo. Così facendo, ha smascherato del tutto la natura diabolica dei suoi metodi che odiano Dio e Gli sono antagonisti. Con il governo del Partito Comunista Cinese a fare da antagonista, mi è divenuta ancora più evidente l’essenza della bontà e dell’amore di Dio. Dio Si è incarnato due volte e in entrambi i casi ha subìto enormi persecuzioni e difficoltà, nonché attacchi da parte del diavolo. Eppure, in tutto questo, Dio ha sopportato in silenzio tutti gli attacchi e le sofferenze, svolgendo la Sua opera per salvare l’umanità. L’amore di Dio per l’umanità è davvero grande! In quel momento ho disprezzato con tutto il cuore e con tutta l’anima quel branco di demoni e ho provato un sincero rammarico per non avere nel passato ricercato con fervore la verità e compiuto il mio dovere per ripagare l’amore di Dio. Ho pensato che in futuro, se fossi uscita viva da quel luogo, mi sarei dedicata ancor più al compimento del mio dovere per farmi conquistare il cuore da Dio.

In seguito i malvagi poliziotti mi hanno interrogata altre quattro volte. Non sono riusciti a cavare niente da me, perciò si sono inventati un’accusa di “turbamento dell’ordine pubblico” e mi hanno rilasciata per un anno su cauzione, fissata a 5.000 yuan, in attesa del processo. Sono stata finalmente rilasciata il 22 gennaio 2013, dopo che i miei familiari hanno versato la cauzione. Dopo il mio ritorno a casa, ogni volta che vedevo ghiaccio alle finestre il cuore mi si metteva a battere all’impazzata. La vista mi si è molto ridotta, anche l’artrite è peggiorata ed effettivamente mi è venuta un’affezione renale. Avevo sempre freddo, ero soggetta ad attacchi di panico, avevo entrambe le mani intorpidite, dal viso mi è venuto via uno strato di pelle e spesso provavo un dolore insopportabile all’interno delle cosce fino a svegliarmi dal sonno. Erano tutti esiti della tortura di quei diavoli.

Dopo avere subìto la persecuzione disumana e crudele del governo del Partito Comunista Cinese, pur avendo sofferto ogni genere di tortura della carne, ho avuto con Dio un rapporto ancora più stretto, ho acquisito una comprensione più concreta della Sua sapienza, della Sua onnipotenza, del Suo amore e della salvezza da Lui offerta e ho rafforzato la mia determinazione a seguire Dio Onnipotente. Ho deciso di seguire Dio per il resto della mia vita e di cercare di diventare una persona che ama Dio. Attraverso la crudele persecuzione operata dal governo del Partito Comunista Cinese, ho sperimentato personalmente l’amore, la cura e la protezione di Dio. Se la parola di Dio non mi avesse guidata a ogni passo, trasmettendomi forza e fede, non sarei mai stata capace di sopportare tutti quei tormenti e quelle torture disumani che ho sofferto. Attraverso la mia esperienza di questa situazione straordinaria, sono giunta a capire a fondo che il governo del Partito Comunista Cinese non è altro che il diavolo Satana che si oppone a Dio e Gli è antagonista. Nel suo tentativo di trasformare la Cina in un paese ateo e conquistare il mondo, non si ferma davanti a nulla e fa tutto ciò che è in suo potere per scacciare Dio da questo mondo. Ricerca, arresta e perseguita sfrenatamente coloro che seguono Dio, allo scopo di eliminare tutti i seguaci di Dio, raccoglierli tutti nella sua rete e, così facendo, abolire del tutto l’opera di Dio. Il governo del Partito Comunista Cinese è davvero straordinariamente malvagio! Non è altro che una belva demoniaca che inghiotte le persone intere: è una perversa forza satanica delle tenebre, che si oppone al cielo, ostacola la giustizia e consente il male. In Cina, il governo del Partito Comunista Cinese lascia in libertà i malfattori che opprimono e danneggiano le persone comuni buone, e assegna loro perfino una fetta di potere legale e politico, e costoro se ne vanno in giro fraternizzando con i fuorilegge e i banditi, gestendo prostituzione, gioco d’azzardo e traffico di droga; e il partito protegge perfino i loro interessi. Il governo del Partito Comunista Cinese considera suoi nemici soltanto i seguaci di Dio che percorrono la retta via nella vita, li reprime arbitrariamente, li arresta e li perseguita con crudeltà, al punto che molte famiglie di credenti vengono separate, persone care si disperdono ai quattro venti e non sono in grado di tornare a casa. Molti non riescono a sistemarsi, dovendo invece condurre una vita di vagabondaggi lontano da casa. Altri ancora sono assoggettati a torture crudeli e vengono perfino picchiati fino alla paralisi o alla morte per la loro fede in Dio… È fin troppo evidente che il governo del Partito Comunista Cinese è il macellaio dell’umanità, disumano e brutale, è il diavolo, Satana. Alla fine non sfuggirà alla giusta punizione inflitta da Dio per i peccati mostruosi che ha commesso. Infatti molto tempo fa Dio Onnipotente ha detto: “Il covo dei demoni verrà sicuramente fatto a pezzi da Dio e voi sarete accanto a Dio: voi appartenete a Dio e non a questo impero di schiavi. Da molto Dio detesta questa società di tenebra fin nel midollo. Egli digrigna i denti, ansioso di mettere sotto i piedi questo malvagio, orribile vecchio serpente, così che non si possa mai più risollevare e non maltratti più l’uomo; Egli non perdonerà le azioni da esso compiute in passato, non tollererà l’inganno da esso perpetrato ai danni dell’uomo, e salderà il conto per ciascuno dei peccati da esso commessi di epoca in epoca; Dio non la farà passare liscia a questo caporione di tutti i malvagi[1], e lo annienterà completamente(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). La giustizia di Dio è degna di lode e di approvazione ed Egli eliminerà e distruggerà il regno di Satana. Qui in terra si stabilirà il Regno di Dio e la gloria di Dio certamente pervaderà l’intero universo!

Note a piè di pagina:

1. “Caporione di tutti i malvagi” si riferisce al vecchio diavolo. Questa frase esprime un’estrema repulsione.

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