Il risveglio di una falsa leader
Nel 2019 mi è stato assegnato il dovere di leader: sapevo che Dio mi stava esaltando e ho giurato a me stessa che l’avrei svolto bene. Ogni giorno ero impegnata nelle riunioni, a risolvere le difficoltà incontrate dai miei fratelli nei loro doveri, e a controllare il progresso del lavoro; mi sentivo molto soddisfatta. Dopo un po’ di tempo, per via di alcuni incarichi amministrativi, il mio lavoro è aumentato: lavoravo ogni giorno fino a tardi e mi sembrava un po’ troppo. Mi sono detta: “Preoccuparsi di tutto il lavoro è un grande impegno, è stancante. Sono sottoposta a estrema tensione ogni giorno. Non è facile come svolgere un dovere individuale”. In seguito, ho partecipato a una riunione di gruppo con sorella Zhao. Ho pensato: “In passato, collaboravo con sorella Zhao: era responsabile nei suoi doveri, e cercava attivamente la verità per risolvere le difficoltà. È lei a supervisionare il lavoro di questo gruppo, quindi non devo preoccuparmi troppo”. Da allora, ho incontrato il loro gruppo di rado. Una sera, alcuni fratelli e sorelle mi hanno scritto che il lavoro del gruppo di sorella Zhao aveva alcuni problemi e carenze e chiedevano a me di risolvere rapidamente la questione. Intendevo cercare la parola di Dio preventivamente e trovare una soluzione, ma avevo così tanti problemi da affrontare che per un bel po’ non sono riuscita a liberarmi. Ho pensato: “È così tardi e sono così stanca. Non posso occuparmene. Inoltre, ho già scritto una lettera a sorella Zhao sui suoi problemi e sulle sue carenze, ed è lei la responsabile, quindi prenderà l’iniziativa di condividere e risolverli e non dovrò svolgere io il lavoro. Se facessi tutto da sola, come potrei mai finire? Terrò semplicemente condivisione con lei alla riunione”. In seguito ho verificato: sorella Zhao aveva già condiviso con il gruppo, e tutti erano in grado di suggerire percorsi di pratica mirati ai problemi, così ho sentito di non aver nulla di cui preoccuparmi con sorella Zhao a capo di quel gruppo. Da allora non mi sono praticamente più informata sul lavoro del gruppo.
Poco tempo dopo, ho partecipato a una riunione con il gruppo di sorella Zhao, e ho scoperto che le sue condivisioni erano soltanto giri di parole e lei parlava molto ma senza dire nulla di chiaro. Mi sono chiesta: “Zhao si trova forse in cattivo stato? Perché parla in modo incoerente?” Ma poi ho pensato: “Forse è solo nervosa per la mia presenza. Magari ha soltanto bisogno di un po’ di tempo per adattarsi. Ho altre cose di cui occuparmi adesso”. E così me ne sono andata senza tenere condivisione con lei. In seguito, ho riscontrato che il lavoro del gruppo era inefficiente. Mi sono chiesta: “C’è qualche problema nel gruppo?” Ma poi ho riflettuto: “Hanno appena condiviso sui problemi e sulle carenze dei loro doveri, tutti sembrano pronti a cambiare direzione, ed è normale che ora siano meno produttivi”. Capito questo, non ci ho pensato più. In seguito, sorella Wang mi ha detto che sorella Zhao era ossessionata dal prestigio, non sapeva collaborare con gli altri e non era adatta a fare la capogruppo. Ho pensato: “Sorella Zhao è un po’ troppo concentrata sul prestigio, ma è responsabile. Se non sa collaborare con gli altri, sarà perché si trova in un cattivo stato ed è controllata dalla sua indole corrotta. Ha solo bisogno di un po’ di tempo per adattarsi”. Una volta pensato a questo, ho risposto a sorella Wang: “Sorella Zhao è responsabile nel suo dovere, ed è ancora un valido capogruppo. Se manifesta corruzione, possiamo cercare di aiutarla, e metterla a nudo in base ai suoi problemi. Oggi sono occupata e non ho tempo, ma condividerò con lei più in là”. A queste mie parole, sorella Wang non ha aggiunto altro. Poi sono stata presa da altri incarichi e ho dimenticato di condividere con sorella Zhao. Una sera, d’un tratto ho rammentato: “Non so in che stato sia sorella Zhao. Dovrei andare a trovarla?” Ma poi ho pensato: “Ha una buona levatura, e quando in passato si è trovata in cattivo stato ha saputo cercare rapidamente la verità e risolverla da sola. Dovrebbe esserne in grado anche stavolta. Vive lontano, quindi se andassi fin là, al di là della difficoltà, e non la trovassi in casa, non sarebbe un viaggio a vuoto? Lasciamo perdere, ci andrò il mese prossimo”. Sono rimasta completamente sconvolta quando ho ispezionato il lavoro del suo gruppo a fine mese. C’erano molti problemi e carenze nel lavoro di sorella Zhao, e il suo rendimento andava via via peggiorando. I fratelli e le sorelle da lei supervisionati erano tutti in uno stato negativo, e il loro lavoro era seriamente compromesso. Solo allora ho compreso la gravità della situazione. Così, sono corsa da sorella Zhao per tenere condivisione e farle notare i suoi problemi, ma lei non l’ha accettato, ha accampato scuse, si è opposta, e non ha dimostrato conoscenza di se stessa. Ne ho discusso con i miei collaboratori: abbiamo deciso che sorella Zhao non poteva più essere un capogruppo, e alla fine l’abbiamo rimossa. In seguito, i miei fratelli e sorelle hanno riferito che sorella Zhao era invidiosa, trascurava i suoi doveri e suscitava litigi, con il risultato che una sorella si era sentita limitata da lei, si era depressa e voleva abbandonare il suo dovere. Sorella Wang ha denunciato la situazione, ma è stata rifiutata e respinta. Anche le altre sorelle si sentivano limitate da Zhao e i loro doveri ne soffrivano, cosa che ha intralciato il lavoro per diversi mesi. Dopo essere stata sostituita, sorella Zhao non solo non si è pentita, ma si è vendicata contro gli altri. Dopo essere stata smascherata ed esaminata, non ha compreso le sue azioni malvagie e non si è pentita. In seguito, poiché non ho saputo svolgere lavoro pratico, ho trascurato il mio dovere, non ho sostituito sorella Zhao in tempo e ho seriamente compromesso il lavoro della Chiesa, anch’io sono stata sostituita. In quel momento, mi sentivo infelice. Solo allora ho iniziato a riflettere sul perché sorella Zhao avesse scatenato liti per invidia così a lungo, ostacolando gravemente il lavoro della Chiesa, ma io ero stata cieca e non me ne ero resa conto. Avevo solo una consapevolezza superficiale di non svolgere lavoro pratico e non saper discernere gli altri, ma non mi concentravo sulla comprensione e l’analisi della mia indole corrotta.
In una riunione, ho letto le parole in cui Dio smaschera i falsi leader che non svolgono un vero lavoro e ho acquisito finalmente una certa comprensione. La parola di Dio dice: “I falsi capi non si informano mai né si tengono al corrente dell’effettiva situazione dei supervisori dei gruppi, né si informano, si tengono al corrente o cercano di capire la situazione in merito all’accesso alla vita, nonché all’atteggiamento nei confronti del lavoro e del dovere e ai vari atteggiamenti nei confronti di Dio e della fede in Dio dei supervisori dei gruppi e del personale responsabile del lavoro importante; i falsi capi non si informano riguardo alle loro trasformazioni, ai loro progressi o alle varie questioni che sorgono durante il loro lavoro, in particolare quando si tratta dell’impatto che i loro errori e le loro carenze, manifestatisi nelle diverse fasi del lavoro, hanno sul lavoro della Chiesa e sul popolo eletto di Dio. I falsi capi non ne sono al corrente. Non conoscendo alcuno di questi dettagli, diventano passivi di fronte ai problemi. Nel loro lavoro, i falsi capi non si preoccupano di certi dettagli. Si limitano a selezionare supervisori per ogni gruppo e, dopo aver distribuito gli incarichi, sono convinti che il loro compito sia concluso. Credono che il loro lavoro sia finito lì, e che eventuali problemi successivi non li riguardino minimamente. Poiché sono incapaci di controllare, guidare e monitorare i supervisori di ciascun gruppo, e non sono in grado di adempiere alle proprie responsabilità in queste aree, il lavoro ne viene compromesso. Ecco cosa significa essere un capo o un lavoratore negligente” (Come riconoscere i falsi capi (3)). “I falsi leader appartengono alla categoria degli stupidi? Sono stupidi e sciocchi. Cosa li rende tali? Ripongono con leggerezza la loro fiducia nelle persone, convinti che, siccome quando hanno scelto una certa persona, questa persona ha fatto un giuramento, una promessa, e ha pregato con le lacrime agli occhi, allora non ci può essere nulla di gravemente sbagliato in lei, né si presenterà mai alcun problema con lei in futuro. I falsi leader non hanno alcuna comprensione della natura delle persone; non capiscono cosa sia un’indole corrotta. Dichiarano: ‘Come potrebbe mai una persona cambiare dopo essere stata scelta come supervisore? Come potrebbe qualcuno che sembra così serio e affidabile sottrarsi al proprio lavoro? Non lo farebbe, vero? È una persona dotata di profonda integrità’. I falsi leader nutrono tali fantasie e si fidano troppo del proprio intuito, di conseguenza sono in definitiva incapaci di stare al passo con i molti problemi che quel supervisore manifesta, e non sono in grado di sostituirlo e trasferirlo tempestivamente. Questo è un problema dei falsi leader, vero? (Sì.) E qual è il punto? L’approccio dei falsi leader al loro lavoro ha a che fare con la pigrizia? Anzitutto, i falsi leader pensano che l’ambiente non si confaccia a loro, che non convenga loro recarvisi, e così al loro posto inviano con leggerezza un supervisore, pensando tra sé: ‘Il problema è risolto, non necessita di ulteriori attenzioni. La persecuzione del gran dragone rosso si sta inasprendo sempre di più, è troppo pericoloso per me continuare ad andare lì. Come se non bastasse, è così difficile arrivarci. Meglio evitare i problemi, se posso’. Questa è pigrizia? (Sì.) È pigrizia; è brama di comodità materiali. Hanno inoltre un grande difetto: sulla base delle loro fantasie, si fidano subito delle persone. E la ragione è che non comprendono la verità, non è così? È questo il modo in cui le parole di Dio valutano ogni persona? Perché dovresti fidarti delle persone quando Dio non lo fa? Invece di giudicare le persone dalle apparenze, Dio vigila costantemente sui loro cuori: quindi perché le persone dovrebbero essere così disinvolte nel giudicare gli altri e riporre fiducia in loro? I falsi leader sono troppo arroganti, giusto? Quello che pensano è: ‘Non mi sono sbagliato quando ho inquadrato questa persona. Niente può andare storto; sicuramente non è uno che ama perdere tempo, a cui piace divertirsi e che odia il lavoro duro. È del tutto affidabile e degno di fiducia. Non cambierà; se lo facesse, significherebbe che mi sono sbagliato su di lui, non è così?’ Che tipo di logica è questa? Sei una specie di esperto? È questa la tua peculiare abilità? Hai la vista a raggi X? Potresti vivere fianco a fianco con questa persona per uno o due anni, ma saresti in grado di distinguerla per chi è veramente senza un ambiente in grado di mettere a nudo la sua natura ed essenza? Se non venisse smascherata da Dio, potresti vivere fianco a fianco con lei per tre anni, o addirittura cinque, e faresti ancora fatica a vedere che tipo di natura ed essenza possegga. E quanto più questo è vero quando la vedi raramente, quando non trascorri molto tempo con lei? La giudichi sulla base di un’impressione fugace o di qualche parola che hai speso con lei, tanta è la leggerezza con cui scegli di chi fidarti. In questo, non sei forse incredibilmente cieco e impulsivo? E, quando lavorano in questo modo, i falsi leader non sono forse estremamente irresponsabili?” (Come riconoscere i falsi capi (3)). Dio ha rivelato che i falsi leader bramano la comodità e sono irresponsabili nei loro doveri. Una volta designati i responsabili, se ne fidano facilmente sulla base di idee e nozioni. Non seguono né supervisionano il lavoro e non vogliono pagare il prezzo di verificarlo. Evitano di faticare ogni volta che possono. Ne consegue un grave danno al lavoro della Chiesa. VedendoLo rivelare le varie manifestazioni dei falsi leader che non svolgono lavoro pratico, mi sentivo come se Dio mi stesse smascherando di persona. Ero molto a disagio e mi sentivo in colpa. Come leader, ero davvero irresponsabile. Per risparmiarmi preoccupazioni e sofferenze carnali, escogitavo dei trucchi e non seguivo il lavoro. Ho fatto affidamento solo sulla mia impressione momentanea di sorella Zhao, e pensavo che fosse responsabile nel suo dovere e un valido capogruppo, così l’ho presa alla leggera e non ho supervisionato il suo lavoro. Quando ho constatato le sue carenze e dovevo soffrire e pagare un prezzo per risolverle, non ho svolto alcun lavoro pratico, usando come scusante il fatto che tutti brancolassero nel buio. Quando altri hanno riferito che lei aveva delle sue mancanze ed era inadatta come capogruppo, ho continuato a ritenerla una semplice corruzione temporanea sulla base delle mie nozioni e fantasie, convinta che non avrebbe influito sul suo dovere. Ho rimandato ancora e ancora la risoluzione dei problemi di sorella Zhao, finché alla fine il lavoro del gruppo si è arrestato e l’ingresso nella vita dei miei fratelli e sorelle ne è stato gravemente compromesso. Sono stata così sciocca e irresponsabile. Ero una falsa leader che bramava la comodità e non svolgeva lavoro pratico. Il fatto è che i leader e i lavoratori che la Chiesa ha eletto, me compresa, non sono stati perfezionati: manifestiamo un’indole corrotta, e possiamo causare intralci e ostacoli al nostro dovere in qualsiasi momento. Anche se in apparenza ci comportiamo bene, non significa che siamo qualificati. Non comprendiamo la verità, quindi possiamo solo vedere l’apparenza esteriore delle persone, non discerniamo chiaramente la loro essenza, ragion per cui dobbiamo seguire e supervisionare di frequente il loro lavoro per essere responsabili. Non capivo la verità, ma ero ciecamente sicura di me, e di conseguenza ho causato un grande danno al lavoro della Chiesa e commesso una trasgressione alla presenza di Dio. Una volta capito questo, ho provato profondo rimorso. Se non fossi stata così presuntuosa, pigra o bramosa di comodità quando sorella Wang me l’ha ricordato, e invece avessi indagato, scoperto e risolto il problema in tempo e rimosso sorella Zhao, non avrei provocato un tale ritardo nel lavoro della Chiesa. Non solo non ho giovato al lavoro della Chiesa nel mio dovere, ma ho agito come complice di Satana e ho coperto falsi leader e falsi lavoratori. Più ci pensavo, più mi sentivo infelice. Ho rammentato che, quando operò, il Dio incarnato Si recava in ogni Chiesa. Egli soffrì autenticamente e pagò un prezzo. In risposta a tutte le nostre corruzioni e carenze, Dio ha instancabilmente condiviso la verità, ci ha sostenuti e aiutati, e tutto il Suo duro lavoro aveva lo scopo di salvarci completamente dal dominio di Satana. Mentre io ero un essere creato che non capiva la verità e non possedeva discernimento, eppure non volevo soffrire né pagare un prezzo nei miei doveri, non ho risolto i problemi in tempo dopo averli scoperti, e ho danneggiato così tanto il nostro lavoro. Svolgere i miei doveri in questo modo era disgustoso e odioso agli occhi di Dio! Quando me ne sono resa conto, ho pregato Dio in silenzio: “Dio, ho sbagliato. Desidero riflettere su me stessa e pentirmi davanti a Te. Ti prego, abbi misericordia di me”.
Ho letto due passi in cui Dio smaschera i falsi leader. “Molte volte il lavoro subisce battute d’arresto semplicemente perché i falsi leader non hanno controllato le cose, non le hanno supervisionate, non hanno risolto i problemi; semplicemente perché sono stati gravemente negligenti nei loro doveri. Naturalmente, ciò avviene anche perché questi falsi leader non prendono seriamente le loro responsabilità. Si crogiolano nei privilegi del prestigio e nella gratificazione che deriva loro dal ripetere frasi fatte, non vogliono impegnarsi concretamente nel lavoro, cosa che spesso causa numerosi problemi in specifici incarichi, problemi che di conseguenza richiedono molto tempo per essere affrontati; spesso, nessuno viene a chiedere o a cercare di correggere le deviazioni del lavoro neppure molto tempo dopo che esse sono emerse; così, in aggiunta, si verificano nel lavoro delle gravi disattenzioni, disattenzioni che anche un idiota saprebbe identificare ma che i falsi leader non riescono a distinguere o a percepire; porvi rimedio, naturalmente, è fuori questione. Quando i problemi non vengono risolti, quando le deviazioni non vengono corrette e le disattenzioni non vengono prontamente affrontate, la produttività del lavoro risulta gravemente compromessa. Il lavoro viene semplicemente portato a termine, ma quale effetto produce nel testimoniare Dio? È di beneficio per le persone che lo vedono, lascia in loro una qualche impressione? Le ispira ad approfondire la vera via? No. Non produce nessuno di questi effetti, e ciò dipende semplicemente dal fatto che il falso leader è negligente nei suoi doveri e commette troppi errori. E così, durante lo svolgimento dei vari ambiti del lavoro, si determinano molte problematiche, deviazioni e disattenzioni che i falsi capi devono risolvere, correggere e rettificare, ma dato che sono privi di senso di responsabilità, dal momento che non eseguono il lavoro vero e proprio e sono capaci solo di svolgere solo il ruolo di funzionari governativi, ne consegue un caos disastroso, tanto che in alcuni gruppi si perde addirittura la coesione e i membri si ostacolano a vicenda, diventano sospettosi e diffidenti gli uni verso gli altri e perfino verso la casa di Dio. Quando si trovano di fronte a questa situazione, i falsi capi non intervengono in modo specifico” (Come riconoscere i falsi capi (4)). “All’apparenza, questi falsi leader non stanno intenzionalmente facendo del male come gli anticristi, instaurando deliberatamente un loro regno e occupandosi dei propri affari personali. Tuttavia, nell’ambito del loro lavoro, i falsi leader non sanno affrontare tempestivamente i vari problemi creati dai supervisori, e non sono in grado di riassegnare e sostituire prontamente i supervisori che non soddisfano i requisiti, cosa che compromette gravemente il lavoro della Chiesa, e tutto ciò a causa della negligenza dei falsi leader” (Come riconoscere i falsi capi (3)). Ho visto come Dio rivela la negligenza dei falsi leader, che non seguono né verificano il lavoro, non supervisionano e non controllano i responsabili, col risultato che molti problemi non possono essere risolti e il lavoro della casa di Dio viene gravemente compromesso. Ho riflettuto sulle mie azioni. Ho bramato la comodità e trascurato il mio dovere, sono stata irresponsabile, mi sono fidata di sorella Zhao in base alle mie nozioni e non ho supervisionato né controllato il suo lavoro. Quando gli altri hanno riferito dei suoi problemi, l’ho ignorato, e non ho risolto i problemi né l’ho sostituita in tempo, permettendole di continuare a creare dissidi a causa dell’invidia, a intralciare e perturbare il gruppo e a comportarsi negativamente, compromettendo il lavoro del gruppo per mesi e ritardandone gravemente il progresso. Quando i fratelli le davano consigli, lei li rifiutava, li escludeva, e li ha tenuti sotto pressione a lungo, facendo sentire i membri del gruppo limitati e demotivati nei loro doveri, eppure io non ne sapevo nulla e pensavo che stesse facendo bene. La casa di Dio mi ha assegnato il dovere di leader, e io non solo non mi sono assunta le mie responsabilità, ma, di fronte a così tanti problemi nel lavoro della Chiesa, sono stata cieca, non ho saputo identificarli e risolverli in tempo, arrecando un danno grave al lavoro della Chiesa e all’ingresso nella vita dei miei fratelli e sorelle. Sono stata davvero negligente nei miei doveri! Anche se non ho deliberatamente perturbato il lavoro della casa di Dio come un anticristo, la mia negligenza ha parimenti causato un grave danno al lavoro della Chiesa. Mi sono odiata per essere stata tanto ignorante, cieca e irresponsabile da trasgredire alla presenza di Dio. Provavo un profondo senso di tristezza e di colpa, e mi sentivo in debito con Dio e i miei fratelli.
In seguito, ho riflettuto su me stessa. Perché pensavo sempre alla mia carne ed escogitavo trucchi e inganni nel mio dovere? Poi ho letto un passo della parola di Dio che mi è stato molto utile. La parola di Dio dice: “Cos’è il veleno di Satana? Come lo si può esprimere? Ad esempio, se chiedi ‘Come si dovrebbe vivere? Per cosa si dovrebbe vivere?’, le persone risponderanno: ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’. Questa singola frase esprime la radice vera e propria del problema. La filosofia di Satana è diventata la vita delle persone. Qualsiasi cosa perseguano, lo fanno per se stesse, e dunque vivono solo per se stesse. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ – questa è la vita e la filosofia dell’uomo, e rappresenta anche la natura umana. Queste parole sono già diventate la natura dell’umanità corrotta, il vero ritratto della natura satanica dell’umanità corrotta, e questa natura satanica è già diventata la base dell’esistenza dell’umanità corrotta; per diverse migliaia di anni, l’umanità corrotta ha vissuto di questo veleno di Satana, fino ai giorni nostri. Satana agisce solamente per la propria bramosia, le proprie ambizioni e i propri scopi; vuole superare Dio, liberarsi da Dio e assumere il controllo di tutte le cose create da Dio. Oggi, tale è la misura in cui le persone sono state corrotte da Satana: tutti posseggono una natura satanica, tutti cercano di negare Dio e di opporGlisi, vogliono controllare il proprio destino e cercano di opporsi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio; le loro ambizioni e i loro desideri sono esattamente gli stessi di Satana. Pertanto, la natura dell’uomo è la natura di Satana” (“Come percorrere il cammino di Pietro” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Ho contemplato la parola di Dio e alla fine ho capito che ero pigra, irresponsabile nel mio dovere e priva di coscienza perché la regola satanica “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” si era radicata in me così profondamente da diventare la mia natura. Ho sempre vissuto secondo questa regola, ho considerato in ogni cosa solo i miei interessi carnali, e sono diventata sempre più egoista e spregevole. Se qualcosa mi creava preoccupazione o mi richiedeva di sacrificarmi e pagare un prezzo, ricorrevo all’inganno e alla falsità per evitarlo, e facevo di tutto per soffrire di meno. Essere leader comportava più preoccupazioni e sacrifici, perciò desideravo un dovere individuale. Quando il mio carico di lavoro è aumentato, volevo preoccuparmi meno e spendermi meno, così ho trascurato di controllare il lavoro di sorella Zhao e l’ho ignorato. Poi, quando l’ho vista in un brutto stato, non ho voluto occuparmene. Anche se Dio attraverso sorella Wang mi ha ricordato che Zhao non era adatta a quel dovere, ho rimandato l’indagine con il pretesto di essere troppo impegnata col lavoro, finché il problema di Zhao si è aggravato e si è dovuto rimuoverla. Dio mi ha esaltata con il dovere di leader della Chiesa per darmi la possibilità di fare pratica, nella speranza che accettassi il Suo incarico, mi assumessi le mie responsabilità e supervisionassi i miei fratelli, così da metterli in condizione di svolgere il loro dovere e soddisfare Dio. E io? Invece di cercare di compiere bene il mio dovere, non ho fatto altro che bramare le comodità, ricorrendo a tutto pur di non preoccuparmi e soffrire meno. Ho creduto in Dio per anni e ho goduto dell’irrigazione di moltissime Sue parole, ma quando succedeva qualcosa mi preoccupavo della mia comodità, non di come svolgere bene il mio lavoro. Ero egoista e spregevole, e disgustavo Dio! Odiavo la mia mancanza di umanità e di ragionevolezza, e l’aver tradito le buone intenzioni di Dio. Gli ho rivolto una preghiera: “Dio, mi sono preoccupata della mia carne e ho trascurato il lavoro pratico, arrecando un grande danno al lavoro della Chiesa, ma non mi hai trattato in base alle mie trasgressioni. Mi hai dato la possibilità di pentirmi e di riflettere su me stessa. Desidero pentirmi davanti a Te. In futuro, qualunque sia il mio dovere, non voglio assecondare la mia carne e bramare la comodità. Voglio essere responsabile e compiere il mio dovere concretamente”.
In seguito, ho letto altri due passi della parola di Dio. Dio Onnipotente dice: “Chi ha cuore è in grado di avere considerazione della volontà di Dio; chi non ha cuore è un guscio vuoto, un buffone, non sa avere considerazione della volontà di Dio: ‘Non mi interessa quanto questo sia urgente per Dio, farò come voglio io; in ogni caso, non sono ozioso né indolente’. Persone del genere non hanno considerazione della volontà di Dio, né capiscono come averne. In tal caso, possiedono forse vera fede? Noè aveva considerazione della volontà di Dio, possedeva vera fede. E allora non basta fare del proprio meglio; nel cuore deve esserci una vera consapevolezza, che è la coscienza presente nella natura umana, è ciò che bisogna avere e ciò che era presente in Noè. Che dite, per fare una cosa del genere a quell’epoca, quanti anni ci sarebbero voluti per costruire l’arca se Noè fosse andato a rilento, non avesse avuto quel senso di urgenza, nessuna angoscia, nessuna efficienza? Si sarebbe potuta concludere in cento anni? (No.) Ci sarebbero volute varie generazioni di costruzione continua. Da un lato, costruire un oggetto massiccio come un’arca avrebbe richiesto anni; per di più, anche radunare e prendersi cura di tutti gli esseri viventi avrebbe richiesto anni. Era facile radunare questi esseri viventi? No. E così, dopo avere udito le istruzioni di Dio e avere capito la Sua volontà pressante, Noè percepì che non sarebbe stato né facile né agevole. Si rese conto di dover eseguire e portare a termine questo incarico, secondo le intenzioni di Dio, in modo che Dio fosse compiaciuto e rassicurato e che la successiva fase dell’opera di Dio potesse procedere agevolmente. Così era il cuore di Noè. E che cuore era? Un cuore attento alla volontà di Dio” (“Terzo excursus – Come Noè e Abramo ascoltarono le parole di Dio e Gli obbedirono (Parte seconda)” in “Smascherare gli anticristi”). “A prescindere da quanto importante sia il lavoro che un leader o un lavoratore svolgono, e da quale sia la natura di questo lavoro, la loro priorità numero uno è essere al corrente di come tale lavoro proceda. Devono essere fisicamente presenti per seguire le questioni e porre domande, raccogliendo informazioni di prima mano. Non devono limitarsi a fidarsi di ciò che sentono o ad ascoltare i rapporti altrui; devono invece osservare con i propri occhi come si comporta il personale, come procede il lavoro, quali difficoltà emergono, se qualche ambito sia in contrasto con i requisiti del Supremo, se i compiti specialistici abbiano violato i principi, se si verifichino disturbi o intralci, se manchino le attrezzature necessarie o i materiali didattici per un certo incarico: devono tenere tutto questo sotto controllo. Per quanti rapporti ascoltino e indipendentemente da ciò che viene loro riferito, nulla equivale a una verifica svolta di persona. Constatare i fatti con i propri occhi garantisce maggiore accuratezza e affidabilità; una volta acquisita familiarità con la situazione, avranno un’idea corretta di come vadano le cose. Ancor più importante è farsi un’idea chiara e precisa di chi possegga buona levatura e valga la pena di essere coltivato, parametro cruciale perché i leader e i lavoratori svolgano adeguatamente il loro lavoro. Quando i leader e i lavoratori padroneggiano anche una via per coltivare e formare le persone di buona levatura, e sanno come risolvere i vari tipi di problemi e difficoltà che si presentano durante il lavoro, hanno le proprie idee e i propri suggerimenti su come il lavoro debba procedere e su come sarà in futuro, e sono in grado di parlare con chiarezza di queste cose senza il minimo sforzo, senza alcun dubbio o sospetto, allora il lavoro sarà molto più facile da eseguire. Inoltre, così facendo, il leader sarà all’altezza delle sue responsabilità, non è vero? I leader e i lavoratori devono tenere conto di tutto questo, devono tenerlo bene a mente, devono dedicarvi un pensiero costante. Quando incontrano delle difficoltà, devono tenere condivisioni e discutere di queste cose con tutti gli altri, ricercando la verità per porre rimedio al problema. Se il loro lavoro poggia le basi nella realtà in questo modo, non esisterà difficoltà che non possa essere risolta” (Come riconoscere i falsi capi (4)). La parola di Dio mi ha mostrato la via per compiere il mio dovere, ossia avere considerazione della volontà e dei desideri di Dio, eseguire bene i miei doveri e non ledere gli interessi della casa di Dio. Proprio come Noè, che aveva davvero a cuore la volontà di Dio. Quando Dio gli disse di costruire l’arca, Noè non considerò i propri guadagni o perdite, pensò solo a come costruirla velocemente secondo i requisiti di Dio. Anche se non posso certo paragonarmi a Noè, volevo comunque imitarlo, imparare ad avere considerazione della volontà di Dio e fare del mio meglio per soddisfare i Suoi requisiti. Ho anche capito che, per svolgere bene il lavoro pratico, noi leader e lavoratori dobbiamo stare al passo e, in caso di ostacoli o intralci nel lavoro, dobbiamo condividere e gestirli in tempo per garantire che il lavoro proceda normalmente.
In seguito, il mio leader mi ha messa a capo del lavoro di evangelizzazione e irrigazione di diverse Chiese, e ho pensato: “Non posso ripetere lo stesso errore. Non posso preoccuparmi solo della comodità materiale e non assumermi le mie responsabilità. Devo essere concreta e dedicare tutta me stessa al mio dovere”. Da allora, mi sono concentrata nel munirmi della verità delle visioni. Se c’erano potenziali neofiti, testimoniavo loro attivamente l’opera di Dio degli ultimi giorni. La sera, ricercavo e mi munivo della parola di Dio a seconda delle loro nozioni religiose. Un giorno, mentre stavo andando a controllare il lavoro di una Chiesa, ho pensato: “I leader e il diacono del Vangelo di questa Chiesa credono in Dio da molto tempo. Hanno buona levatura e sono competenti e responsabili. Sanno gestire bene il loro lavoro, quindi non ho bisogno di seguirli, posso risparmiarmi qualche sforzo”. Allora mi sono resa conto che stavo di nuovo ricorrendo a trucchi e inganni in cerca di pretesti per non supervisionare né controllare. Ora ero responsabile di quella Chiesa, quindi svolgere e supervisionare il lavoro era mia responsabilità e mio dovere. Non potevo più accampare scuse per pensare alla mia carne e trascurare il mio dovere. Su questi presupposti, ho controllato attentamente il lavoro della Chiesa. Ho scoperto problemi nelle riunioni dei nuovi arrivati, e gli incaricati dell’irrigazione non svolgevano bene il loro lavoro. Il giorno dopo, li ho incontrati per fare comunione sulla verità e risolvere i loro problemi. In poco tempo, ho saputo che le riunioni per i neofiti si erano regolarizzate e questo mi ha fatta sentire molto sicura e protetta. Ho visto che i leader e i lavoratori nella casa di Dio devono effettivamente pagare un prezzo e seguire e supervisionare il lavoro. Questo è l’unico modo per trovare e risolvere i problemi in tempo e svolgere bene il proprio dovere. Grazie alla salvezza di Dio, oggi comprendo e sono cambiata. Sia lodato Dio Onnipotente!
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