Insegnamenti tratti da fallimenti e battute d’arresto

26 Dicembre 2022

Quando prestavo servizio come leader della chiesa, Wang Hua supervisionava il mio lavoro. Spesso parlava di come gestiva il lavoro della chiesa. Non solo era responsabile del lavoro della sua chiesa, ma supervisionava anche il lavoro di molte altre, e i leader superiori la lodavano perché era saggia, di buona levatura e una valida leader. Affermava che il motivo per cui aveva successo nel suo lavoro era soprattutto che si concentrava sul suo ingresso nella vita. Diceva anche che durante gli anni della scuola le piaceva redarre saggi e sapeva scrivere bene, quindi la sua corrispondenza scritta con i leader e i collaboratori raramente richiedeva una revisione, e riusciva a comunicare questioni complicate con una prosa chiara ed eloquente. Diceva che Dio le aveva donato queste capacità e che ora lei le stava mettendo a frutto. Ero piuttosto invidiosa nel sentirglielo dire, e ammiravo la sua buona levatura, il suo ottimo rendimento lavorativo e la sua ricerca della verità.

Tuttavia, dopo aver lavorato con lei per due mesi, ho notato che spesso rimaneva nella casa in cui era ospite invece di partecipare alle riunioni. Le ho chiesto: “Perché non vieni alle riunioni?” Mi ha risposto: “Mi nutro delle parole di Dio e mi munisco della verità, in modo da poter condividere le parole di Dio con gli altri e risolvere i loro problemi”. Ho pensato tra me e me: “Ora è il momento di diffondere il Vangelo, e l’evangelizzazione è la tua principale responsabilità. Eppure, in un momento così impegnativo, te ne stai a casa. Non stai mancando di svolgere lavoro pratico e godendo avidamente dei vantaggi del prestigio?” Ma poi ho pensato: “Ha una così buona levatura, è una leader da così tanto tempo, e persino i leader superiori dicono che ha buona levatura, saggezza e capacità lavorative. Che importa se si crogiola un po’ nei vantaggi del prestigio? Tutti siamo corrotti, quindi è normale manifestarlo di tanto in tanto. Dovrei smetterla con questi pensieri inutili”. Così, ho lasciato cadere la questione e la vita è andata avanti. In quel periodo, io e alcuni collaboratori organizzavamo delle riunioni con ogni gruppo per fornire comunione e motivare tutti nell’evangelizzazione. Più tenevo condivisione, più comprendevo. Ho acquisito una certa chiarezza sui principi della diffusione del Vangelo e un percorso di pratica. Abbiamo raccontato a Wang Hua dei risultati ottenuti nelle riunioni ma, con nostra sorpresa, non sembrava impressionata e, con un sorriso forzato, ha detto: “Le cose che avete fatto spettavano a coloro che diffondono il Vangelo. Questo tipo di lavoro è solo un giochetto. Nelle riunioni, dovreste concentrarvi nel condividere sulla ricerca della verità e l’ingresso nella vita. Allora, l’evangelizzazione andrà bene per naturale conseguenza”. Ma, a quel tempo, non avevo molto discernimento su di lei e, dopo aver ascoltato le sue parole, non ho osato difendere la mia opinione. Ero combattuta e indecisa, non sapevo come comportarmi. Se non avessi fatto come diceva lei e qualcosa fosse andato storto, compromettendo l’evangelizzazione, i fratelli avrebbero incolpato me. Intralciare e ostacolare l’evangelizzazione è una malefatta. Essere sostituita sarebbe stata una punizione leggera; al peggio, potevo essere espulsa. “Lasciamo perdere”, ho pensato, “farò come dice lei!”

Il giorno dopo, in una riunione, gli altri hanno sollevato dei problemi pratici che avevano nel diffondere il Vangelo, ma io non li ho aiutati ad analizzarli e a trovare delle soluzioni in base alle situazioni reali che avevano affrontato. Invece, ho semplicemente sorvolato sui loro problemi e questioni, e ho chiesto loro cosa avessero imparato su se stessi affrontandoli. Poi, ho detto che solo concentrandoci sull’ingresso nella vita possiamo ottenere risultati nei doveri. Alle mie parole, i fratelli e le sorelle si sono scambiati delle occhiate, visibilmente demoralizzati. Nessuno ha detto nulla. Nei giorni successivi, le riunioni sono proseguite così. Più condividevo in quel modo, più mi stancavo. La mia comunione era monotona e noiosa, non avevo molto da dire e mi mancava una direzione nel guidare le riunioni. Mi faceva stare malissimo e le nostre riunioni sembravano prive dell’opera dello Spirito Santo. I miei collaboratori si sentivano allo stesso modo. In seguito, abbiamo cercato Wang Hua per condividere con lei. Le abbiamo fatto presente la nostra preoccupazione: lavorare così sembrava creare problemi. Ma Wang Hua ha insistito sulla sua convinzione che, purché condividessimo sull’ingresso nella vita, l’evangelizzazione sarebbe stata efficace. Ha anche detto che eravamo inesperti e privi di comprensione, ci concentravamo solo sul nostro lavoro e non cercavamo la verità. Dopo queste sue parole, di nuovo non sapevo come comportarmi. Ho pensato: “Ha buona levatura, supervisiona molti progetti diversi e i leader superiori hanno un’ottima opinione di lei, quindi dovrei fare come dice lei! Dopotutto, sono priva di levatura, esperienza e comprensione, e sono inferiore a lei in ogni aspetto”. Così, alla fine, ho continuato a seguire i suoi ordini.

In quel periodo, altre chiese stavano raddoppiando i risultati nella diffusione del Vangelo, mentre la nostra stava a tutti gli effetti peggiorando. Mi faceva stare malissimo e non avevo idea di cosa fare. Proprio in quel periodo, si è tenuta una riunione tra collaboratori e, quando i leader delle altre chiese hanno saputo perché la nostra chiesa non aveva ottenuto buoni risultati nella diffusione del Vangelo, hanno criticato Wang Hua perché si godeva i vantaggi della posizione e non svolgeva lavoro pratico. No, affatto. Ha iniziato a piangere e ha cercato di discolparsi. Ha detto che non era solo colpa sua se i risultati dell’evangelizzazione erano stati scarsi, ma anche degli altri collaboratori. Abbiamo cercato di condividere con lei e farla riflettere sulle sue azioni, ma lo ha rifiutato, continuando a piangere e a protestare, e ha del tutto intralciato la riunione. Di fronte alla sua reazione, ho pensato: “Abbiamo condiviso e portato avanti l’evangelizzazione secondo le disposizioni lavorative, ma tu hai continuato a ostacolarci dicendo che dovevamo concentrarci sull’ingresso nella vita. Non è questo che hai detto? Non hai risolto i problemi pratici dell’evangelizzazione, sostenendo che dovevamo ‘concentrarci sull’ingresso nella vita’. Non è forse questo che hai fatto? I fatti sono evidenti: non solo non hai ammesso le tue azioni, ma hai persino tentato di scaricare le responsabilità. Non stai forse rifiutando la verità?” Intendevo informare i leader superiori della sua situazione e lasciar giudicare a loro se fosse o meno una persona giusta. Ma poi mi è venuto in mente che forse era solo in un cattivo stato, e poi è stata trattata e l’ha presa come un affronto diretto alla sua dignità e al suo prestigio, per questo ha avuto una reazione così esagerata. Se si trovava in cattivo stato e io avessi segnalato la sua situazione ai leader superiori, non avrebbero pensato che mancassi di verità e discernimento e non fossi in grado di trattare le persone in modo equo? E se Wang Hua lo avesse saputo, avrebbe pensato che le stessi rendendo le cose difficili di proposito? Mi avrebbe isolata e mi sarebbe stata ostile? Avrebbe cercato di sostituirmi per quel motivo? Ho pensato che prima avrei dovuto fare comunione con lei. Fatto questo e acquisito adeguato discernimento su di lei, avrei potuto segnalarla se necessario.

Il secondo giorno della riunione dei collaboratori, mi è capitato di sentire Wang Hua giudicare la collaboratrice di una sorella davanti alla sorella stessa, cosa che ha scatenato tra loro una disputa. L’ho richiamata, dicendo: “Queste due sorelle hanno già avuto dei malintesi, condividere così non può che alimentare le fiamme. Come potranno continuare a collaborare dopo?” Lei l’ha rifiutato e ha continuato a discolparsi: “Tutto quello che ho detto è vero, sono una persona sincera, dico le cose come stanno e ciò che penso”. Ho risposto: “Questo non è dire ciò che pensi, non hai descritto quella sorella in modo obiettivo né oggettivo: stavi esprimendo un giudizio. Non hai considerato che le tue parole potessero danneggiarla, né quale effetto avrebbero potuto avere sul lavoro della chiesa. Tutto ciò che può derivarne è che il loro rapporto si deteriorerà e non saranno in grado di collaborare adeguatmente. Questo si chiama seminare discordia”. Con mia sorpresa, lei ha risposto dicendo: “Non sono come certe persone che non dicono quello che pensano, che sono sempre ambigue e non sono trasparenti nel loro lavoro, bensì subdole e scaltre”. Attaccava gli altri con allusioni sottilmente velate. I suoi problemi erano gravi. In quel momento volevo farlo, ma poi ho pensato: “Oggi le ho solo dato dei suggerimenti e lei mi ha attaccata seduta stante. Se sapesse che l’ho segnalata, si farbbe problemi a infuriarsi e a tentare di vendicarsi? Ha già detto che mi considera subdola e scaltra: e se continuasse a distorcere i fatti, mi accusasse di essere astuta e mi sostituisse? La polizia del PCC mi sta ancora cercando, non posso tornare a casa. Se venissi sostituita e non potessi tornare alle riunioni nella mia città, dove altro potrei andare?” Quella notte sono stata malissimo, i miei pensieri correvano selvaggi e non sono riuscita a chiudere occhio. Alla fine, ho deciso di non segnalarla. Poi, la mattina dopo, ho battuto la testa sulla spalliera della mia branda così forte da restare stordita e intontita, e mi sono rimasti per diversi giorni due grossi bernoccoli. Mi sono chiesta: “Dio mi sta disciplinando?” Ma in quel momento ero confusa e mi sentivo spiritualmente insensibile, quindi non ho affatto riflettuto su me stessa. In quei due giorni, mi muovevo come uno zombie e mi sembrava di aver perso l’opera dello Spirito Santo.

Con mia sorpresa, subito dopo la riunione dei collaboratori, alcuni fratelli inviati dai leader superiori sono venuti a indagare sulla situazione di Wang Hua, e così ho raccontato loro tutto quello che sapevo. Loro mi hanno trattata in modo piuttosto severo: “Sapevi chiaramente che c’era un problema, quindi perché non hai segnalato quello che vedevi? Anche se non riuscivi a cogliere la sostanza della questione, potevi almeno riferire ai leader superiori ciò che avevi rilevato, ciò che sapevi e i dettagli specifici del suo comportamento. Sapevi che avresti dovuto segnalare i suoi problemi ma, per proteggere te stessa, hai ignorato la guida dello Spirito Santo, non hai messo in pratica la verità e non hai affatto salvaguardato gli interessi della chiesa. Sei veramente egoista e spregevole!” Essere trattata e potata in quel modo mi ha colmata di senso di colpa e rimorso e mi vergognavo profondamente. Ho pregato Dio, dicendo: “O Dio! So di non aver salvaguardato gli interessi della chiesa, ma non so dove ho sbagliato. Ti prego, illuminami e guidami a conoscere me stessa. Sono intenzionata a pentirmi”.

In seguito, mi sono imbattuta in questo passo delle parole di Dio. “Nel loro lavoro, i capi della Chiesa e i collaboratori devono prestare attenzione a due principi: innanzitutto, devono svolgerlo seguendo esattamente i principi stabiliti dalle disposizioni lavorative, senza mai violare questi principi e senza basare il proprio lavoro su fantasie o idee personali. In tutto ciò che fanno, dovrebbero mostrare sollecitudine verso il lavoro della Chiesa e mettere sempre al primo posto gli interessi della casa di Dio. Un’altra cosa, che è quella fondamentale, è che in tutto ciò che fanno, devono concentrarsi sul seguire la guida dello Spirito Santo e compiere ogni cosa nella stretta osservanza delle parole di Dio. Se sono ancora capaci di opporsi alla guida dello Spirito Santo, o se si ostinano a seguire le loro idee e a fare le cose in base alle loro personali fantasie, allora le loro azioni costituiranno una resistenza gravissima verso Dio. Voltare di frequente le spalle all’illuminazione e alla guida dello Spirito Santo li condurrà soltanto in un vicolo cieco. Se perdono l’opera dello Spirito Santo, allora non saranno in grado di lavorare e, anche se ci riescono, non realizzeranno nulla(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che Dio chiede ai leader e ai lavoratori di lavorare attenendosi strettamente alle disposizioni lavorative e ai principi della casa di Dio. E se fanno di testa loro, contro i principi e la guida dello Spirito Santo, ostinandosi nel lavoro a seguire le proprie idee, questo costituisce una grave resistenza a Dio. Solo allora ho capito perché avessi perso l’opera dello Spirito Santo e fossi sprofondata nelle tenebre. Ripensando a come avevo visto Wang Hua non andare in chiesa e trascurare l’evangelizzazione, ho capito che questo andava contro le disposizioni lavorative. Dopo averle obbedito, avevo chiaramente perso l’opera dello Spirito Santo e non avevo ottenuto risultati. Ma, poiché la ritenevo dotata di buona levatura e una leader efficiente, l’ho assecondata violando le disposizioni lavorative, e l’evangelizzazione ne ha risentito. Ho visto che Wang Hua non rifletteva su se stessa, per quanto spesso fosse in torto, e che addirittura cambiava le carte in tavola e attaccava gli altri, senza accettare la verità. Ma, poiché avevo paura di offenderla e di essere sostituita, non ho segnalato il problema, e neanche dopo essere stata disciplinata da Dio ho cambiato comportamento. Sono andata contro le disposizioni lavorative e la guida dello Spirito Santo, raddoppiando la mia resistenza a Dio. Come poteva Dio non nascondermi il Suo volto? Non traevo illuminazione dalle parole di Dio, non avevo nulla da dire nella mia comunione, non avevo una via nei miei doveri ed ero sprofondata nelle tenebre. Come dicono le parole di Dio, ero arrivata a un punto morto. Non mi ero forse trovata di fronte alla giusta indole di Dio?

In seguito, mentre riflettevo su tutto ciò, mi sono imbattuta in questo passo delle parole di Dio: “Quando siete confusi, vi trovate in difficoltà? Questo vuol dire che vi trovate in difficoltà e che siete di fronte a una scelta. Se non riuscite a capire qual è la fonte del problema, non c’è modo di risolverlo. Quando si verificano queste circostanze, i leader e i lavoratori dovrebbero fare il punto sulla situazione generale e sulle opinioni e gli atteggiamenti della maggioranza delle persone, quindi riferirlo al Supremo e cercare una risposta, così da risolvere rapidamente il problema. Vi capita spesso di essere confusi? (Sì.) Trovarsi spesso di fronte alla confusione è un problema. Se succede qualcosa e tu non sai quale sia il modo giusto di gestirla, e qualcuno ti propone una soluzione che ti sembra ragionevole, e poi qualcun altro te ne propone un’altra che ritieni altrettanto ragionevole e non sei in grado di dire quale delle due sia più adatta, se ognuno ha un’opinione diversa e nessuno è in grado di cogliere la radice e l’essenza del problema, allora si verificheranno degli errori nel risolverlo. Perciò, se si vuole risolvere il problema, è cruciale, davvero molto importante, risalire direttamente alla fonte e all’essenza. Se i leader e i lavoratori non sono in grado di capire la differenza, se non sono capaci di cogliere l’essenza del problema, se non riescono a formulare la conclusione corretta, allora devono tempestivamente riferirlo al Supremo e cercare una risposta; questo è indispensabile per evitare di sollevare un polverone per un nonnulla. Se non si riesce a risolvere il problema, allora ci saranno gravi conseguenze che si ripercuoteranno sul lavoro della chiesa: questo deve esserti chiaro(La Parola, Vol. 4: Responsabilità di leader e lavoratori). Leggendo le parole di Dio, ho capito che, quando affrontiamo un problema nei nostri doveri, come un conflitto tra collaboratori che non sappiamo come risolvere, o se vediamo dei problemi in persone che ricoprono ruoli importanti, ma non li capiamo bene e non sappiamo come risolverli, e questo genera confusione e ulteriori problemi, dobbiamo segnalarli tempestivamente ai leader superiori e cercare di risolverli. Segnalare i problemi non significa evidenziare i difetti delle persone, né far la spia su di loro, e nemmeno sollevare un polverone per un nonnulla; il punto è aiutarle a risolvere i problemi che non capiscono da sé, per evitare ritardi nel lavoro e nell’ingresso nella vita. Quanto a me, non importa quanti problemi affrontassi e quanto gravi fossero: preferivo ritardare il lavoro e danneggiare l’ingresso nella vita dei miei fratelli e sorelle che segnalare la questione, se ciò minacciava i miei interessi o le mie prospettive future. Quando ho visto che Wang Hua non rispettava le disposizioni lavorative e non supervisionava l’evangelizzazione, sebbene non capissi a pieno, percepivo qualcosa di sbagliato, che qualcosa in lei non andava e che avrei dovuto segnalare la sua situazione ai leader superiori; ma temevo che, se non avessi eseguito i suoi ordini, sarei stata ritenuta responsabile, e così l’ho assecondata. Quando Wang Hua ha protestato dopo essere stata potata e trattata, anche se non ero sicura se fosse solo in cattivo stato o se rifiutasse e disprezzasse la verità nella sua stessa essenza, avrei potuto segnalarlo subito, così che i leader superiori mandassero qualcuno a indagare e discernere, per evitare che l’impiego della persona sbagliata ritardasse il lavoro della chiesa. Ma temevo che, se segnalarla si rivelasse sbagliato, i leader superiori mi reputassero priva di discernimento, e temevo che Wang Hua mi avrebbe poi soffocata, così ho continuato a rimandare la segnalazione. Se fossi stata responsabile e avessi salvaguardato il lavoro della chiesa, allora non importava che riuscissi o meno a cogliere l’essenza del problema e a capire la verità: non mi sarei fatta condizionare da nulla e avrei trovato un modo per tutelare gli interessi della chiesa. Invece, per proteggere me stessa, sono rimasta a guardare, e mi sono giustificata dicendo che avrei fatto la segnalazione quando avessi avuto discernimento. Ma se avessi aspettato di avere un adeguato discernimento, non sarebbe stato troppo tardi? L’evangelizzazione non sarebbe stata ancora più compromessa? È stato allora che ho capito quanto sia importante cercare la verità quando siamo confusi e ci troviamo di fronte a delle difficoltà. Impegnarsi per salvaguardare il lavoro della chiesa è davvero importante.

Per proteggermi, ho continuato a rimandare la segnalazione di Wang Hua, e questo ha causato un grave danno all’evangelizzazione. Ero sopraffatta dal rimorso. In seguito, ho trovato dei passi in cui Dio smaschera gli anticristi. “In che modo si manifestano l’egoismo e la viltà degli anticristi? In ogni situazione vantaggiosa per il loro prestigio o per la loro reputazione, si sforzano di fare o dire qualsiasi cosa sia necessaria, e sopportano volentieri qualunque sofferenza. Quando invece si tratta di un lavoro ordinato dalla casa di Dio o che giova alla crescita nella vita del popolo eletto di Dio, lo ignorano completamente. Anche quando dei malfattori intralciano, interferiscono e commettono ogni tipo di male, e di conseguenza influenzano gravemente l’opera della Chiesa, essi rimangono impassibili e non se ne preoccupano, come se questo non avesse nulla a che fare con loro. E, se qualcuno scopre e riferisce le malvagità compiute da un malfattore, affermano di non aver visto nulla e fingono ignoranza(La Parola, Vol. 3: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus – Riepilogo del carattere degli anticristi e dell’essenza della loro indole (Parte prima)”). “Alcuni non capiscono molte verità. Non comprendono i principi in nessuna delle cose che fanno e, quando affrontano dei problemi, non sanno come gestirli adeguatamente. In che modo si dovrebbe praticare in una situazione di questo tipo? Il criterio più basilare è agire secondo coscienza, questo è il requisito minimo. In che modo dovresti agire secondo coscienza? Agisci con sincerità, e sii degno della benevolenza di Dio, della vita che Dio ti ha dato in dono, e dell’opportunità che Egli ti offre di ottenere la salvezza. Questo è agire secondo coscienza? Quando avrai soddisfatto questo criterio minimo, avrai ottenuto protezione e non commetterai errori gravi. Non farai tanto facilmente qualcosa per disobbedire a Dio o scansare le tue responsabilità, né tenderai tanto ad agire in maniera superficiale. Inoltre non sarai tanto incline a ordire macchinazioni a beneficio della tua posizione, della tua fama e fortuna, del tuo futuro. Questo è il ruolo svolto dalla coscienza. La coscienza e la ragionevolezza dovrebbero essere le componenti dell’umanità di una persona. Sono entrambe fondamentali ed essenziali. Che razza di persona è un individuo che manca di coscienza e che non ha la ragionevolezza dell’umanità normale? In generale, è una persona che manca di umanità, che possiede un’umanità estremamente scarsa. In dettaglio, quali manifestazioni di umanità carente mostra questa persona? Proviamo ad analizzare quali caratteristiche possiedono persone del genere e quali manifestazioni specifiche presentano. (Sono egoiste e meschine.) Le persone egoiste e meschine sono superficiali nelle loro azioni, e non si lasciano coinvolgere da nulla che non le interessi personalmente. Non considerano gli interessi della casa di Dio, né mostrano rispetto per la Sua volontà. Non si assumono mai il fardello di testimoniare per Dio o di assolvere al loro dovere, e non hanno alcun senso di responsabilità. […] Vi sono persone che non si assumono alcuna responsabilità, indipendentemente dal dovere che svolgono. E non riferiscono tempestivamente ai loro superiori dei problemi che scoprono. Quando vedono gli altri essere d’ostacolo e intralcio, chiudono un occhio. Quando vedono qualcuno di malvagio compiere il male, non cercano di fermarlo. Non hanno la minima considerazione per gli interessi della casa di Dio, né per ciò che è loro dovere e responsabilità. Nel compiere il loro dovere, persone simili non svolgono alcun lavoro reale; non fanno che compiacere gli altri e sono bramose di comodità; parlano e agiscono solo per la loro vanità, la loro reputazione, il loro prestigio e i loro interessi, e si assicurano di dedicare tempo e sforzi a qualsiasi cosa possa procurar loro un tornaconto(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Leggendo le parole di Dio, ho capito che, nei nostri doveri, spesso affronteremo questioni che non comprenderemo a pieno e non sapremo come risolvere, ma coloro che hanno umanità salvaguardano gli interessi della chiesa in buona coscienza. Chi è privo di coscienza e ragione, considera solo la propria dignità, il proprio prestigio e i propri interessi. Non segnala i problemi che rileva ed è estremamente egoista e spregevole. Io ero esattamente così. Avevo rimandato di segnalare l’intralcio provocato da Wang Hua al lavoro della chiesa per preservare reputazione e prestigio e le mie prospettive future. Vivevo secondo veleni satanici come: “Proteggi te stesso, pensa solo a non essere incolpato” e “Quando sai che qualcosa è sbagliato, è meglio non parlare”. Temevo che, se avessi denunciato i problemi di Wang Hua, sarei stata soffocata o sostituita, così ho accampato delle scuse ragionevoli come: “Tutti sono corrotti”, “Forse è solo in cattivo stato” e “Riferirò il problema quando avrò una migliore comprensione”. Possono sembrare scuse giuste, ma in realtà stavo solo cercando di proteggermi e di sottrarmi alle responsabilità. Mi preoccupavo solo di reputazione, prestigio, prospettive future, e della mia destinazione, e non consideravo il lavoro della chiesa e non ne salvaguardavo gli interessi. Sono stata estremamente egoista e disumana. Stavo davvero sputando nel piatto in cui mangiavo! Avevo perso l’opera dello Spirito Santo e stavo subendo il castigo di Dio. Si trattava della Sua giustizia.

Poi, ho riflettuto sul perché continuassi a rimandare la segnalazione di Wang Hua: un altro aspetto era che non avevo discernimento su di lei. Attraverso lo smascheramento da parte delle parole di Dio, ho acquisito comprensione e discernimento sul comportamento di Wang Hua. Dio dice: “Il metodo delle persone di esaltarsi e rendere testimonianza a se stesse consiste nel mettersi in mostra e nello sminuire gli altri. Tendono anche a fingere e a camuffarsi, nascondendo debolezze, difetti e mancanze alle persone, affinché gli altri vedano soltanto la loro genialità. Non osano neppure dire agli altri quando si sentono negative; non hanno il coraggio di aprirsi e di condividere con loro e, quando commettono un errore, fanno il possibile per nasconderlo e insabbiarlo. Non menzionano mai i danni che hanno causato al lavoro della Chiesa mentre compivano il loro dovere. Quando hanno dato un contributo secondario o ottenuto un piccolo successo, tuttavia, si affrettano a ostentarlo. Non vedono l’ora di far sapere a tutto il mondo quanto siano capaci, quanto sia alta la loro levatura, quanto siano eccezionali e quanto siano migliori delle persone comuni. Questo non è forse un modo per esaltarsi e rendere testimonianza a se stesse? Esaltarsi e rendere testimonianza a se stessa è forse qualcosa che farebbe una persona dotata di coscienza e ragionevolezza? No. Dunque, quando le persone fanno questo, quale indole si rivela di solito? L’arroganza è una delle principali, seguita dalla falsità, che implica di fare tutto il possibile per indurre gli altri a tenere questi individui in grande stima. Le loro storie sono totalmente inconfutabili; le loro parole contengono chiaramente motivazioni e macchinazioni, eppure queste persone vogliono nascondere il fatto che stanno ostentando. Il risultato di ciò che dicono è che gli uomini sono indotti a credere che siano migliori degli altri, che nessuno li uguagli, che tutti gli altri siano a loro inferiori. E questo risultato non si raggiunge forse con mezzi subdoli? Quale indole si cela dietro simili mezzi? E ci sono elementi di malvagità? Questo è un tipo di indole malvagia. Si può vedere che i mezzi usati da queste persone sono governati da un’indole falsa. Dunque perché dico che è malvagia? Quale legame ha con la malvagità? Secondo voi, queste persone sanno essere aperte riguardo agli obiettivi per cui si esaltano e rendono testimonianza a se stesse? Non sanno esserlo. Al contrario, c’è sempre un desiderio nel profondo del loro cuore, e ciò che dicono e fanno è a sostegno di quel desiderio, e gli obiettivi e le motivazioni di ciò che dicono e fanno vengono tenuti assolutamente segreti. Queste persone, per esempio, ricorreranno a indicazioni sbagliate o a qualche tattica equivoca per raggiungere questi obiettivi. Una simile reticenza non ha forse una natura subdola? E può non essere definita malvagia? Sì, può assolutamente definirsi malvagia, ed ha radici più profonde della falsità. Costoro utilizzano un certo modo o metodo per raggiungere i loro obiettivi. Si tratta di un’indole ingannevole. Tuttavia, a governarli sono spesso l’ambizione spudorata e il profondo desiderio che hanno in cuore di avere sempre persone che li seguano, li ammirino e li venerino, e di conseguenza esaltano e testimoniano se stessi ovunque, e lo fanno senza scrupolo né ritegno. Di che indole si tratta? Di un’indole che provoca il male(La Parola, Vol. 3: Smascherare gli anticristi, “Tema 4 – Esaltano e testimoniano sé stessi”). Attraverso le parole di Dio, ho visto che gli anticristi hanno un’indole arrogante e malvagia. Usano ogni tipo di metodo per esaltare e testimoniare se stessi, inducendo gli altri ad ammirarli gradualmente e inconsapevolmente al di sopra di tutti gli altri, per raggiungere lo scopo di irretire e controllare le persone. Le parole di Dio mi hanno fornito discernimento sui metodi e sulle intenzioni di Wang Hua. Ripensando alle mie interazioni con lei, si vantava spesso di come gestiva il lavoro, di come i leader superiori la lodavano e, attraverso ciò che lasciava intendere, sembrava dare grande importanza all’ingresso nella vita ed essere una persona che cercava la verità. Inoltre, faceva sfoggio dei suoi talenti, dichiarando di scrivere lettere con una prosa elegante e scorrevole che raramente occorreva revisionare, e questo faceva sentire gli altri inferiori a lei in tutto, incapaci di reggere il confronto. Wang Hua ricorreva a ogni tipo di metodo per mettersi in mostra e far sfoggio di sé, ma non smascherava mai la propria corruzione. Anzi, distorceva i fatti e copriva le proprie mancanze, camuffandosi del tutto, in modo che nessuno potesse vedere le sue debolezze, le sue carenze o le sue intenzioni subdole. In effetti, i leader superiori l’avevano trattata più volte perché non sceglieva le persone secondo i principi ed era sconsiderata nei suoi doveri, ma lei non lo menzionava mai. Parlava solo di come i leader superiori la lodassero e la stimassero, e mostrava agli altri solo i lati migliori di sé. Spesso rimaneva a casa invece di venire in chiesa, e sosteneva di star munendosi della verità per saper risolvere meglio i problemi degli altri, mentre in realtà stava solo godendo dei vantaggi del suo prestigio. Chiaramente non svolgeva alcun lavoro pratico e non risolveva alcun problema reale dell’evangelizzazione; anzi, diffondeva la menzogna per cui, risolvendo i problemi dell’evangelizzazione durante le riunioni, si desse importanza solo al lavoro e non all’ingresso nella vita. Inoltre, attaccava e denigrava sempre gli altri, definendo il loro lavoro pratico come un giochetto. Seminava discordia, distruggeva i rapporti tra fratelli e sorelle e sminuiva segretamente gli altri, eppure dichiarava di essere sincera e diretta… Tutte le azioni di Wang Hua erano subdole e astute. Senza lo smascheramento da parte di Dio, sarebbe stato facile essere ingannati e ammirarla e adorarla. Dopo aver capito tutto questo, sono finalmente rinsavita, e ho acquisito discernimento sull’essenza da anticristo di Wang Hua.

Riflettendo, mi sono resa conto che un’altra ragione per cui mancavo di discernimento su di lei era che non sapevo distinguere un caso isolato di corruzione da una natura e un’essenza corrotte. In seguito, ho letto delle parole di Dio: “Tutti coloro che sono stati corrotti da Satana hanno un’indole corrotta. Alcuni hanno solamente un’indole corrotta, mentre altri non si limitano a questo: oltre ad avere un’indole satanica, hanno anche una natura estremamente malvagia. Quindi non solo le loro parole e azioni rivelano un’indole satanica corrotta, ma le persone stesse sono il vero diavolo Satana(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Un monito per coloro che non praticano la verità”). “In che modo Dio definisce gli anticristi? Essi odiano la verità e sono ostili a Dio. Sono i nemici di Dio! Essere ostili alla verità, odiare Dio, odiare tutte le cose positive: non si tratta della debolezza e dell’ignoranza momentanea delle persone comuni né di temporanei fraintendimenti, di opinioni sbagliate o di idee assurde che non sono compatibili con la verità. Non è questo il problema. Sono gli anticristi, i nemici di Dio, e il loro ruolo è odiare tutte le cose positive, odiare tutte le verità, odiare Dio ed esserGli ostili. E in che modo Dio vede tale ruolo? Egli non riserverà a costoro alcuna salvezza! Tali persone disprezzano la verità, la odiano: questa è la natura di un anticristo. Lo capite? Ciò che viene rivelato qui è malvagità, cattiveria e disgusto nei confronti della verità, i peggiori aspetti satanici di ogni indole corrotta, segni distintivi di Satana che ne racchiudono al massimo l’essenza; non sono i tipi di indole corrotta che si manifestano nella comune umanità corrotta. Gli anticristi sono una forza ostile a Dio, sono inclini a intralciare la chiesa e a cercare di assumerne il controllo, e tendono a minare e a ostacolare il piano di gestione di Dio. Queste non sono cose che fanno le comuni persone dotate di un’indole corrotta, le fanno solo gli anticristi. È una questione che non dovete prendere alla leggera(La Parola, Vol. 3: Smascherare gli anticristi, “Tema 6 – Si comportano in modi subdoli, sono dispotici e autoritari, non tengono mai condivisioni con gli altri e li costringono a obbedire loro”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a capire che tutti coloro che sono stati corrotti da Satana hanno un’indole corrotta, ma alcuni possiedono umanità, coscienza e ragione e sanno accettare la verità. Se commettono errori nel loro dovere, e vengono smascherati, trattati e corretti, anche se possono provare vergogna e resistenza e discolparsi, quando poi riflettono su se stessi, arrivano a disprezzare la loro natura corrotta e i loro metodi errati, si rendono conto di come hanno ostacolato il lavoro della chiesa e provano rimorso, sono in grado di disprezzare se stessi, di pentirsi e di cambiare. Tuttavia, alcuni non solo hanno l’indole corrotta di Satana, ma anche una natura malvagia, non accettano affatto la verità e addirittura la disprezzano. Per quanto male compiano o quanto danno arrechino al lavoro della chiesa, non soffrono minimamente e non riflettono affatto su se stessi. Non provano il minimo senso di colpa. A prescindere da quanto vengano trattati e smascherati, non riconoscono mai i loro torti e non accettano mai la realtà dei fatti così come viene rivelata. Disprezzano il modo in cui Dio li tratta, li pota, li giudica e li castiga e, in base al loro atteggiamento verso la verità e le cose positive, sono chiaramente ostili a Dio, Suoi nemici giurati. Ripensando al comportamento di Wang Hua, chiaramente non svolgeva lavoro pratico, era arrogante, aggrappata alle proprie convinzioni, e ostacolava l’evangelizzazione. Quando gli altri leader l’hanno smascherata e trattata, non solo l’ha rifiutato, ma ha avanzato argomentazioni infondate e tentato di scaricare la colpa, intralciando così l’intera riunione. Quando le ho fatto notare che stava giudicando gli altri e seminando discordia tra i fratelli, non solo non lo ha accettato, ma ha cambiato le carte in tavola, attaccandomi e condannandomi. Parlava sempre di concentrarsi sull’ingresso nella vita, dando l’idea di ricercare la verità; ma, in realtà, era estremamente ostile e contraria alle disposizioni lavorative della casa di Dio e alla volontà di Dio. Quando è stata smascherata e trattata, non si è sottomessa; anzi, si sentiva offesa e respinta. Per quanti errori commettesse e quanto danneggiasse il lavoro della chiesa, non lo riconosceva mai, non provava rimorso né si sentiva in debito, ed era del tutto priva di coscienza. Si preoccupava solo dei propri interessi e, se si diceva qualcosa che minacciava il suo prestigio, si infuriava e muoveva di rimando accuse infondate. Non accettava affatto la verità né le cose positive, e trattava come un nemico chiunque cercasse di condividere con lei o di correggerla. Attaccava chiunque cercasse di smascherarla. Dato che odiava veramente la verità, disprezzava coloro che praticavano la verità e odiava coloro che la smascheravano per senso di giustizia, non si stava forse rendendo nemica di Dio? Proprio come dicono le parole di Dio: “Non si tratta della debolezza e dell’ignoranza momentanea delle persone comuni né di temporanei fraintendimenti, di opinioni sbagliate o di idee assurde che non sono compatibili con la verità. Non è questo il problema. Sono gli anticristi, i nemici di Dio, e il loro ruolo è odiare tutte le cose positive, odiare tutte le verità, odiare Dio ed esserGli ostili”. Dopo che Wang Hua è stata sostituita, non ha voluto cedere né riconoscere le sue malefatte. Ha persino detto: “Io agisco davanti a Dio e non mi interessa cosa pensano gli altri”. Non sembrava affatto pentirsi né riflettere su se stessa. La sua natura era maligna e di odio per la verità: non era forse un tipico anticristo? Simili persone non fanno altro che disturbare il lavoro della chiesa.

In seguito, la maggioranza dei fratelli ha votato per espellere Wang Hua dalla chiesa. Mentre la sostituivamo, condividevamo anche in base alle disposizioni lavorative per facilitare l’evangelizzazione, che ha presto ottenuto risultati notevolmente migliori. In quel momento, mi sentivo ancora più in debito, e mi disprezzavo per essere stata così egoista e aver pensato solo a me stessa, senza tutelare il lavoro della chiesa, e aver permesso a un anticristo di compiere il male, di intralciare l’evangelizzazione. Ho giurato a me stessa che, in futuro, ogni volta che avessi visto qualcuno intralciare il lavoro della chiesa, avrei praticato la verità e salvaguardato il lavoro della chiesa. Quale che fosse il suo prestigio o la quantità di lavoro che svolgeva, o per quanto convincenti fossero i suoi discorsi sulla dottrina, se avesse intralciato il lavoro della chiesa, mi sarei attenuta ai principi della verità. Anche se gli altri mi avessero definita arrogante o condannata come malfattrice o anticristo, avrei salvaguardato il lavoro della chiesa. Se anche non avessi capito bene la situazione, avrei riferito ciò vedevo ai leader superiori. Ho pregato Dio, dicendoGli che, se non avessi salvaguardato il lavoro della chiesa pur vedendo un problema, ero disposta a essere disciplinata da Lui.

Qualche mese dopo, alcuni hanno segnalato che Li Na, una leader proveniente da un’altra chiesa, non svolgeva lavoro pratico, non sostituiva falsi leader e lavoratori e aveva persino promosso dei malfattori. Queste persone non lavoravano secondo i principi e le offerte di Dio ne venivano danneggiate. Li Na era molto incline a mettersi in mostra e a denigrare gli altri e tutti i fratelli e le sorelle la ammiravano. I suoi collaboratori le avevano fatto notare più volte i suoi problemi, ma lei non lo accettava. Inoltre, giudicava anche i leader superiori, cosa che induceva i suoi collaboratori a sviluppare pregiudizi nei loro confronti. Quando i leader superiori mandavano qualcuno ad aiutare nel lavoro, lei lo escludeva. Non solo non collaborava, ma emetteva giudizi e sabotava il lavoro, dicendo che la persona inviata dai leader non sapeva risolvere i problemi, e quindi il lavoro non veniva portato a termine. Venuta a sapere di tutto questo, mi sono resa conto che Li Na poteva benissimo essere un anticristo, e così ho parlato con i miei collaboratori di sostituirla subito. Tuttavia, quando ho saputo che Li Na era la sorella minore di una mia collaboratrice, ho esitato. Se l’avessi sostituita, cosa avrebbe pensato di me la mia collaboratrice? Avrebbe detto che me la prendevo con Li Na? Ci ho pensato e ripensato su, e mi sentivo sempre più combattuta e non sapevo cosa fare. Allora, ho capito di avere intenzioni e stato d’animo sbagliati… Stavo di nuovo cercando di proteggere i miei interessi. Ho ricordato che l’ultima volta, per essermi preoccupata troppo di proteggere me stessa, non avevo smascherato un anticristo in tempo, danneggiando gravemente il lavoro della chiesa: una trasgressione a cui non avrei mai potuto riparare. Non potevo più proteggere i miei interessi: dovevo praticare la verità e tutelare il lavoro della chiesa. Non importava cosa gli altri pensassero di me: era fondamentale compiere la volontà di Dio. Così, io e i miei collaboratori abbiamo rimosso Li Na secondo i principi. In seguito, dalle verifiche è emerso che Li Na non faceva che esaltare se stessa e mettersi in mostra per ingannare e irretire gli altri, controllare la chiesa e instaurare un regno indipendente. Era un’anticristo. La maggioranza dei membri della chiesa ha votato per espellerla. Ho sperimentato come rinunciare alla mia carne, praticare la verità e agire secondo i principi mi portasse pace, soddisfazione e gioia. Ho anche capito che solo praticando la verità si può testimoniare Dio e umiliare Satana. Rendo grazie a Dio per la Sua guida.

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