Dopo che a mia madre è stato diagnosticato il cancro

02 Luglio 2024

di Yang Chen, Cina

Nel giugno del 2023, avrei dovuto svolgere il mio dovere lontano da casa per via delle esigenze dell’evangelizzazione. Sapevo che non sarei potuta tornare per un po’ di tempo; ho pensato di andare a casa, dirlo ai miei genitori e con l’occasione prendere dei vestiti. Arrivata lì, ho trovato mia madre seduta, attaccata a una flebo e con un colorito piuttosto pallido. Le ho chiesto cosa avesse; mi ha detto che non era niente di grave e che si sarebbe ristabilita con una piccola operazione. Ma sembrava più grave di così, quindi le ho chiesto di farmi vedere gli esami clinici, nei quali c’era scritto che aveva tre tipi di tumori maligni. Ero sconvolta: mia madre aveva il cancro! Si trattava di tumori maligni: poteva davvero guarire? E se la terapia non avesse funzionato? Mio padre mi ha detto: “Tua madre ora sta facendo la chemioterapia, il successo dipenderà da come andrà la chemio”. Sapevo, però, che tutto ciò accadeva con il permesso di Dio e che non potevo lamentarmi, così ho pregato Dio di proteggere il mio cuore. Poi mio padre mi ha raccontato di come, quando mia madre era malata in ospedale, mio fratello minore era stato lì a prendersi cura di lei e aveva persino iniziato un altro lavoro per pagarle le spese mediche. Questo mi ha piuttosto turbata. Ero la figlia maggiore della famiglia e avrei dovuto essere io a gestire tutto ciò, e invece non ero in grado di offrire alcun aiuto. I miei genitori avrebbero pensato che ero priva di coscienza, non filiale, e che mi avevano cresciuta per niente? Mia madre mi ha confortata dicendo: “Non darti pensiero e non avere paura. La durata della nostra vita dipende da Dio. Tu continua a fare il tuo dovere e non preoccuparti per me”. A queste sue parole, avrei voluto davvero rimanere e prendermi cura di lei, ma c’era così tanto lavoro da fare nella chiesa e sapevo che non potevo stare a casa. Vedendo mia madre in quello stato, non sono riuscita a dirle che avevo in programma di andare a svolgere il mio dovere via di casa, così alla fine me ne sono solo andata di corsa senza dire nulla.

Durante il viaggio, non riuscivo a pensare ad altro che a mia madre malata in ospedale senza nessuno che si prendesse cura di lei e a mio fratello minore che lavorava duramente per pagarle le spese mediche. Più ci pensavo, più stavo male. Sentivo che, in quanto figlia, avrei dovuto essere lì a prendermi cura di lei quando era malata, e invece non solo non sarei stata in grado di farlo, ma non avrei potuto aiutarla affatto. Se altre persone lo avessero saputo, cosa avrebbero detto di me? Che ero priva di coscienza e di gratitudine? Mio fratello minore si sarebbe lamentato di me? Più ci pensavo, più mi sentivo male, e ho perso del tutto la voglia di andare a fare il mio dovere via di casa. Nel mio cuore, ho detto a Dio: “O Dio, non posso andarmene di casa per fare il mio dovere. Mia madre ha il cancro: se me ne vado ora, potrei non rivederla mai più! Svolgerò il mio dovere qui, così potrò andare a trovarla nel tempo libero”. Dopo di che, ho continuato a fare il mio dovere, ma non riuscivo a calmare la mente e a concentrarmi. Continuavo a chiedermi: “Come starà mamma adesso?” Volevo trovare il tempo per andare a casa a trovarla. Sapevo di essere in un cattivo stato, così ho cercato delle parole di Dio da leggere. Ho trovato questo passo: “In ogni periodo e in ogni fase, nella chiesa accadono dei particolari avvenimenti in contrasto con le nozioni delle persone. Per esempio: alcuni si ammalano, i leader e i lavoratori vengono sostituiti, dei membri vengono rivelati ed eliminati, altri affrontano la prova del rischio di morire, addirittura delle persone malevole e degli anticristi causano disturbi all’interno di alcune chiese, e così via. Queste cose accadono di tanto in tanto, ma non sono affatto casuali. Tutte sono il risultato della sovranità e delle disposizioni di Dio. Un periodo molto tranquillo può essere improvvisamente interrotto da diversi imprevisti o eventi insoliti, che accadono intorno a voi o a voi personalmente, e il loro verificarsi interrompe il normale ordine e la regolarità della vita delle persone. Dall’esterno, queste cose non sono conformi alle nozioni e alle fantasie degli individui, i quali non vogliono che esse accadano loro né vorrebbero assistervi. Dunque, il verificarsi di queste cose è di beneficio per loro? […] Nulla accade per caso, tutto è governato da Dio. Anche se gli uomini sono in grado di capire e accettare ciò a livello teorico, in che modo dovrebbero trattare la sovranità di Dio? Questa è la verità che le persone dovrebbero perseguire e comprendere e che dovrebbero praticare specificamente. Se riconoscono la sovranità di Dio solo in teoria, ma non ne hanno una reale comprensione e le loro nozioni e fantasie non sono state eliminate, allora non importa per quanti anni credano in Dio e quante cose sperimentino: alla fine non saranno comunque in grado di acquisire la verità(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Cosa significa perseguire la verità (11)”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che le persone si troveranno ad affrontare circostanze difficili in diverse fasi della loro vita. Potrebbero non voler affrontare tali circostanze, ma esse contengono le intenzioni di Dio. Se non cerchiamo la verità, viviamo secondo le nostre nozioni e la nostra immaginazione, fraintendiamo Dio e ci lamentiamo di Lui, allora sarà difficile imparare da queste situazioni. C’erano cose che potevo imparare dalla malattia di mia madre. Dovevo cercare la verità e riflettere su me stessa. Ho riflettuto su come, quando ho saputo che mia madre aveva il cancro, mi sono preoccupata che la terapia non avrebbe funzionato. Temevo inoltre che non prendermi cura di lei mentre faceva la chemio in ospedale l’avrebbe turbata. Avrebbe pensato di avermi cresciuta invano? A causa di questa preoccupazione, ho perso all’istante ogni motivazione ad andare a fare il mio dovere altrove. Mi sono persino messa sulla difensiva verso Dio. Sentivo che, ora che era malata, dovevo rimanere a casa a prendermi cura di mia madre e non potevo andarmene via per svolgere il mio dovere. I miei legami emotivi erano troppo profondi e dovevo cercare la verità per eliminarli.

In seguito, ho cercato dei passi pertinenti delle parole di Dio da leggere. Dio Onnipotente dice: “C’è un detto nel mondo dei non credenti: ‘I corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro’. E ce n’è anche un altro: ‘Un figlio non devoto è peggio di una bestia’. Che detti altisonanti! In realtà, i fenomeni di cui parla il primo, ossia che i corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro, esistono davvero, sono dati di fatto. Ma si tratta semplicemente di fenomeni appartenenti al mondo animale. Sono soltanto una sorta di legge che Dio ha stabilito per le varie creature viventi e alla quale si attengono tutti i tipi di creature viventi, compresi gli esseri umani. […] Perché le persone le dicono? Perché nella società e all’interno dei gruppi di individui sono diffuse diverse idee e opinioni sbagliate. Dopo che le persone sono state influenzate, corrose e imputridite da queste cose, sviluppano diversi modi di interpretare e gestire il rapporto genitori-figli, e alla fine trattano i genitori come creditori, creditori che per tutta la vita non riusciranno mai a ripagare. Vi sono addirittura persone che, dopo la morte dei genitori, si sentono in colpa per una vita intera e si ritengono indegne dell’amorevolezza da loro ricevuta per via di una singola azione che esse hanno compiuto e per cui i genitori hanno dimostrato malcontento o disapprovazione. DimMi, non è eccessivo? Gli individui vivono secondo i loro sentimenti, quindi non possono che essere invasi e disturbati da varie idee da essi derivate. Vivono in un ambiente contaminato dall’ideologia dell’umanità corrotta, quindi sono invasi e disturbati da varie idee fallaci, le quali rendono la loro vita più faticosa e difficile di quella degli altri esseri viventi. Tuttavia, in questo preciso momento, poiché Dio sta operando ed esprimendo la verità per comunicare alle persone la vera natura di tutti questi fatti e metterle in condizione di comprendere la verità, dopo che avrai compreso la verità, queste idee e questi punti di vista fallaci non saranno più un fardello per te e smetteranno di guidarti nella gestione del rapporto che hai con i tuoi genitori. A quel punto la tua vita diventerà più rilassata. Vivere una vita rilassata non significa che non saprai quali sono le tue responsabilità e i tuoi obblighi, questo continuerai a saperlo: riguarda solamente la prospettiva e i metodi con cui scegli di approcciarli. Una via è quella dei sentimenti e dell’approcciare queste cose sulla base dei dell’emotività e con i metodi, le idee e i punti di vista verso cui Satana guida l’uomo. L’altra via è quella di approcciarle sulla base delle parole che Dio ha insegnato all’uomo. Quando le persone gestiscono tali questioni secondo le idee e i punti di vista fallaci di Satana, possono solamente vivere seguendo i loro sentimenti e non sono mai capaci di distinguere il bene dal male. In tali circostanze, non hanno altra scelta se non quella di vivere in trappola, costantemente invischiate in questioni del tipo: ‘Tu hai ragione, io ho torto. Tu mi hai dato di più, io ti ho dato di meno. Tu sei un ingrato. Il tuo comportamento è fuori luogo’. Di conseguenza, non c’è mai un momento in cui parlano chiaramente. Invece, dopo che hanno compreso la verità e si sono liberate dai loro punti di vista e idee fallaci e dalla trappola dei sentimenti, queste cose diventano semplici per loro. Se ti attieni a una verità principio, a un’idea o a un punto di vista corretti e che provengono da Dio, la tua vita diventerà molto rilassata. Né l’opinione pubblica, né la voce della tua coscienza, né il fardello dei tuoi sentimenti ostacoleranno più il modo in cui gestisci il rapporto che hai con i tuoi genitori; anzi, queste cose ti metteranno in condizione di approcciarlo in modo corretto e ragionevole. Se agirai in base alle verità principi che Dio ha fornito all’uomo, anche se gli altri ti criticheranno alle spalle, ciò non ti scalfirà minimamente e proverai comunque pace e tranquillità nel profondo del cuore. Quanto meno, non ti rimprovererai più di essere un ingrato menefreghista e smetterai di provare rimorsi di coscienza nel tuo intimo. Questo perché saprai di aver compiuto tutte le tue azioni secondo i metodi che Dio ti ha insegnato e di star prestando ascolto e star sottomettendoti alle parole di Dio e seguendo la Sua via. Ascoltare le parole di Dio e seguire la Sua via è il senso di coscienza che le persone dovrebbero possedere più di ogni altra cosa. Sarai una vera persona solo quando saprai fare queste cose. Se non sei arrivato a questo punto, allora sei un ingrato menefreghista. Non è così? (Sì.)” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che il motivo per cui ero così infelice era che opinioni fallaci come “La devozione filiale è una virtù da considerare superiore a ogni altra” e “Un figlio non devoto è peggio di una bestia”, che Satana mi aveva inculcato, si erano radicate in profondità. Mi sembrava che, se non sapevo essere devota con i miei genitori, allora ero una figlia ingrata e poco devota. Sentivo che doveva essere stato difficile crescermi, soprattutto perché sono nata in un’epoca in cui i maschi e gli uomini erano considerati superiori, e quindi mia madre ha subito umiliazione e disprezzo in quantità perché ero femmina, ma voleva più bene a me che a mio fratello minore. Inoltre, sosteneva in modo particolare la mia fede e il mio dovere. Sapeva che avevo profondi legami emotivi, quindi, se succedeva qualcosa a casa, non me lo diceva per paura di distrarmi e di influenzare il mio dovere. Sia dal punto di vista emotivo che economico, mia madre mi dava molto sostegno e mi incoraggiava spesso a fare bene il mio dovere. Pensare a tutto questo e al fatto che non potevo essere al suo fianco a prendermi cura di lei quando era malata, mi turbava molto. Ho sempre pensato che, come figlia, se non avessi onorato i miei genitori o non mi fossi presa cura di loro quando erano malati, sarebbe stato un comportamento non devoto e ingrato. Quindi mi sentivo in colpa e mi vergognavo di guardarli in faccia. Ero stata profondamente influenzata dai veleni satanici! Se avessi continuato a vedere la cosa attraverso il filtro dell’attaccamento emotivo e delle opinioni tradizionali, avrei dovuto farmi carico di quel fardello ideologico, pensando di essere poco devota perché non mi prendevo cura di mia madre. Sarebbe stato un modo di vivere molto faticoso e infelice. Dovevo abbanonare attivamente tutto questo e imparare a valutare le persone e le cose in base alla verità contenuta nelle parole di Dio; solo così avrei potuto liberarmi da quella sofferenza.

In seguito, durante le devozioni, mi sono imbattuta in questo passo delle parole di Dio, che mi ha fornito maggiore chiarezza su come considerare il rapporto con i miei genitori. Le parole di Dio dicono: “Come figlio, dovresti capire che i tuoi genitori non sono tuoi creditori. Ci sono molte cose che devi fare in questa vita e sono tutte cose che un essere creato è tenuto a fare, che ti sono state affidate dal Signore della creazione, e non hanno nulla a che fare con il ripagare l’amorevolezza dei tuoi genitori. Mostrare pietà filiale ai tuoi genitori, ripagarli, ricambiare la loro amorevolezza, queste cose non hanno nulla a che fare con la tua missione di vita. Si può anche dire che non è indispensabile mostrare pietà filiale ai propri genitori, ripagarli o adempiere ad alcuna responsabilità nei loro confronti. In parole povere, puoi farlo un po’ e adempiere a qualche responsabilità quando le circostanze te lo permettono; quando non lo permettono, non devi insistere nel volerlo fare. Se non puoi adempiere alla tua responsabilità di mostrare pietà filiale ai tuoi genitori, non è una cosa terribile, va semplicemente un po’ contro la tua coscienza, la morale umana e le nozioni umane. Ma almeno non è in contrasto con la verità e Dio non ti condannerà. Quando comprenderai la verità, la tua coscienza non ti rimorderà per questo. Non avete il cuore più sereno ora che avete compreso questo aspetto della verità? (Sì.) Alcuni dicono: ‘Anche se Dio non mi condanna, nella mia coscienza non riesco a superare la cosa e mi sento instabile’. Se questo è il tuo caso, allora possiedi una statura troppo scarsa e non hai capito l’essenza della questione o non ne hai acquisito discernimento. Non comprendi il destino dell’uomo né la sovranità di Dio e non sei disposto ad accettare la sovranità e le disposizioni di Dio. Possiedi sempre volontà umana e sentimenti personali, e queste cose ti guidano e ti dominano; sono diventate la tua vita. Se scegli la volontà umana e i tuoi sentimenti personali, allora non hai scelto la verità, e non la stai praticando né ti stai sottomettendo a essa. Se scegli la volontà umana e i tuoi sentimenti, allora stai tradendo la verità. È chiaro che sono le circostanze e l’ambiente in cui vivi a non permetterti di mostrare pietà filiale ai tuoi genitori, eppure pensi sempre: ‘Ho un debito con i miei genitori. Non ho mostrato loro pietà filiale. Non mi faccio vedere da tanti anni. Mi hanno allevato invano’. Nel profondo del tuo cuore, non riesci mai ad abbandonare tali pensieri. Questo dimostra una cosa: non accetti la verità. In termini di dottrina riconosci che le parole di Dio sono corrette, ma non le accetti come verità, né le assumi come principi delle tue azioni. Quindi, come minimo, per quanto riguarda il modo in cui tratti i tuoi genitori non sei qualcuno che persegue la verità. Questo perché in merito a tale questione non agisci in base alla verità, non pratichi in linea con le parole di Dio, limitandoti invece a rispondere ai tuoi bisogni emotivi e alle esigenze della tua coscienza, desideroso di mostrare pietà filiale ai tuoi genitori e di ripagare la loro amorevolezza. Sebbene Dio non ti condanni per questo e sia una tua scelta, alla fine chi ci rimette, in particolar modo in termini di vita, sei tu(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho acquisito molta più chiarezza. Ho capito che se i miei genitori mi avevano cresciuta in quel modo era per via della sovranità e delle disposizioni di Dio. Il trattamento amorevole di mia madre era in realtà la grazia di Dio. Poi ho iniziato ad avere fede; gli sforzi compiuti da mia madre per mandare avanti la casa affinché io potessi fare il mio dovere in pace potevano sembrare esteriormente la sua amorevolezza, ma in realtà la ragione era che Dio conosceva la mia statura e aveva disposto di conseguenza. Era dovere e responsabilità di mia madre mandare avanti la casa e sostenermi nella mia fede. Dio dice che i nostri genitori non sono nostri creditori, essere loro devoti è solo una responsabilità, non la nostra missione come persone. Se le condizioni sono giuste, possiamo prenderci cura di loro e mostrare loro pietà filiale, ma se non lo sono e non possiamo mostrare pietà filiale nei loro confronti, non è un disonore, perché ci sono molte cose che dobbiamo fare in questa vita. Abbiamo dei doveri da svolgere in quanto esseri creati, e non possiamo vivere solo per mostrare pietà filiale ai nostri genitori. Ci sono anche tanti non credenti che passano molto tempo lontano dai loro genitori a causa della carriera e della famiglia e non sono in grado di prendersi cura dei genitori, ma la gente li capisce e non li condanna né li deride. Io, invece, ero bloccata nella gratitudine verso i miei genitori, spesso mi sentivo turbata e in colpa per non poter stare con loro e prendermi cura di loro, e avrei persino scelto di non andare via di casa a fare il mio dovere. I miei legami emotivi erano troppo forti! Siamo in un momento in cui il Vangelo è in grande espansione, e come leader della chiesa avrei dovuto tenere conto ancora di più delle intenzioni di Dio. Avrei dovuto guidare i miei fratelli e sorelle a testimoniare il Vangelo di Dio degli ultimi giorni e permettere a un numero ancora maggiore di persone di ascoltare la voce di Dio e ricevere la Sua salvezza degli ultimi giorni. Questo era il mio dovere e la mia responsabilità. E invece credevo che prendermi cura dei miei genitori e onorarli fosse la cosa più importante che potessi fare. Ero una credente da anni e mi ero nutrita di così tante parole di Dio, ma quando mi sono trovata di fronte a una difficoltà concreta non ho saputo sottomettermi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio e compiere il mio dovere, e non ho gestito la situazione utilizzando le verità principi. Stavo tradendo la verità e non la accettavo! Mi sono resa conto che, se avessi continuato a vivere secondo quelle opinioni tradizionali e non mi fossi pentita davanti a Dio e non avessi compiuto il mio dovere, alla fine sarei stata esposta ed eliminata. Ho pregato Dio nel mio cuore: “O Dio! La malattia di mia madre ha esposto completamente i miei punti di vista da miscredente. Ora vedo che la mia statura è alquanto scarsa e che non possiedo la verità realtà. Ora capisco che mostrare pietà filiale verso i miei genitori non è la mia missione. Adempiere al mio dovere di essere creato è la mia vera missione e responsabilità. Sono intenzionata a rinunciare alle mie opinioni fallaci e a mettere la malattia di mia madre nelle Tue mani. Qualunque cosa accada, resterò salda nel mio dovere e non diventerò lo zimbello di Satana”. Dopo aver pregato, mi sentivo molto meglio e intendevo affidarmi a Dio per adempiere al dovere che mi era stato affidato.

Dopo un po’ di tempo, ho consultato un medico cinese in merito a mia madre e gli ho chiesto di curarla. Lui mi ha detto: “Il cancro ha già metastatizzato in tutto il corpo e non può essere curato. Posso solo prescriverle due settimane di terapia a base di erbe e vedere come va”. Di fronte alla sua conclusione, il mio cuore ha mancato un colpo. Ho ripensato a quando, in passato, tornavo a casa e vedevo mia madre tossire: non la portavo mai in ospedale e mi limitavo a prenderle delle erbe cinesi e nulla più. Se l’avessi portata in ospedale e l’avessi fatta curare prima, le cose sarebbero andate così? Più pensavo, più mi sentivo turbata e in colpa, ed ero molto depressa. Così ho pregato Dio chiedendoGli di guidarmi a uscire da quello stato. In seguito, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Allora, cosa sta accadendo quando i tuoi genitori affrontano questi eventi così importanti? Si può solo dire che Dio ha orchestrato tale situazione nella loro vita. È stata orchestrata dalla mano di Dio; non puoi concentrarti su ragioni e cause oggettive, i tuoi genitori erano destinati ad affrontare tale problema una volta raggiunta questa età, erano destinati a essere afflitti da questa malattia. Avrebbero forse potuto evitarla se tu fossi stato al loro fianco? Se Dio non avesse stabilito che si ammalassero come parte del loro destino, allora non sarebbe successo nulla, anche se tu non fossi stato con loro. Se invece fossero stati destinati ad affrontare questa grave disgrazia nella loro vita, cosa mai avresti potuto fare rimanendo al loro fianco? Non avrebbero comunque potuto evitarla, giusto? (Giusto.) Pensa a coloro che non credono in Dio: non passano forse tutto il tempo con le loro famiglie, anno dopo anno? Quando ai genitori di tali famiglie capita una grave disgrazia, hanno accanto i figli e tutti i parenti, non è così? Quando i genitori si ammalano o le loro condizioni si aggravano, accade forse perché i figli se ne sono andati? Non è così, è destino che accada. È solo che tu, in quanto figlio, per via del legame di sangue che ti lega ai tuoi genitori, sarai turbato nel sapere che sono malati, mentre gli altri non proveranno nulla. Questo è del tutto normale. Tuttavia, il fatto che i tuoi genitori affrontino questa grave disgrazia non significa che tu debba analizzarla e sviscerarla, o riflettere su come eliminarla o risolverla. I tuoi genitori sono adulti; hanno assistito più e più volte al verificarsi di situazioni simili nella società. Se Dio predispone un ambiente per liberarli della situazione, allora prima o poi essa svanirà del tutto. Se questo problema è un ostacolo per la loro vita e devono sperimentarlo, allora sarà Dio a stabilire per quanto tempo dovranno farlo. È qualcosa che devono sperimentare e che non possono evitare. Se desideri risolvere la questione da solo, analizzare e sviscerare l’origine, le cause e le conseguenze del problema, il tuo è un modo di pensare sciocco. Non serve a nulla, è inutile. Non dovresti agire in questa maniera, analizzando, sviscerando e chiamando i tuoi compagni di classe e i tuoi amici per chiedere loro aiuto, contattando l’ospedale per conto dei tuoi genitori, consultando i migliori medici, procurando loro il miglior letto d’ospedale che esista; non hai bisogno di arrovellarti il cervello con tutte queste cose. Se davvero disponi di così tanta energia in esubero, allora dovresti svolgere bene il dovere a cui attualmente sei assegnato. I tuoi genitori hanno il loro destino. Nessuno può evitare di morire all’età in cui è stato stabilito che muoia. Così come i tuoi genitori non sono i padroni del tuo destino, allo stesso modo tu non sei padrone del loro. Se è destino che accada loro una certa cosa, tu che puoi fare? Quale risultato puoi ottenere stando in ansia e cercando soluzioni? Nessuno; la situazione dipende dalle intenzioni di Dio. Se Dio vuole portarti via i tuoi genitori e permetterti di svolgere il tuo dovere indisturbato, puoi forse interferire? Puoi discutere le condizioni con Lui? Cosa dovresti fare in quel momento? Scervellarti per trovare soluzioni, analizzare, sviscerare, incolpare te stesso, vergognarti di guardare in faccia i tuoi genitori: sono questi i pensieri e i comportamenti che una persona dovrebbe assumere? Queste sono tutte manifestazioni di una mancanza di sottomissione a Dio e alla verità; sono irragionevoli, poco sagge, e denotano ribellione nei confronti di Dio. Le persone non dovrebbero avere simili manifestazioni. Hai capito? (Sì.)” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Attraverso le parole di Dio ho capito che, in base alle esigenze e alla statura delle persone, Dio stabilisce e orchestra quali avversità affronteranno e quanta sofferenza subiranno. Per quanto riguarda il momento in cui affronteranno certe situazioni e quanto a lungo dovranno sopportarle, tutto questo è controllato e disposto da Dio. Nulla di tutto ciò può essere deciso dall’uomo, e tanto meno queste cose andrebbero analizzate da una mera prospettiva umana. Le persone devono imparare ad accettare da Dio e a sottomettersi alle Sue disposizioni e orchestrazioni. Prendiamo la malattia di mia madre: in superficie, poteva sembrare che le sue condizioni fossero peggiorate perché non era stata portata tempestivamente in ospedale, ma in realtà quello era solo il suo destino. La mortalità dell’uomo è interamente nelle mani di Dio. Se Dio non lo permette, neanche le grandi catastrofi arrecheranno alcun danno alle persone. Per esempio, mio padre ha avuto un grave incidente d’auto in cui tutti gli altri passeggeri sono rimasti gravemente feriti mentre lui ne è uscito con ferite superficiali ed è guarito più velocemente di tutti. Nella vita, compiamo le nostre missioni. Se qualcuno ha portato a termine la sua missione di vita, se ne andrà da questo mondo secondo i piani di Dio. Se invece non ha portato a termine la sua missione, allora, qualsiasi avvesità affronti, ne uscirà indenne. La malattia di mia madre era piuttosto avanzata e il medico ha detto che non c’era possibilità di guarigione, ma non spettava a nessun semplice essere umano stabilire quanto sarebbe vissuta: lo avrebbe deciso e disposto Dio. Il motivo per cui ero così infelice era che ponevo richieste irragionevoli a Dio e volevo sempre che mia madre guarisse. Non appena le cose non andavano a modo mio, diventavo negativa e infelice. Tutto questo perché non conoscevo la sovranità di Dio e non sapevo sottomettermi a Lui. Dopo aver compreso le intenzioni di Dio, L’ho pregato: “O Dio! Non spetta a me decidere se mia madre guarirà o quanto a lungo vivrà. Dovrei mettere da parte le mie richieste ed essere disposta a sottomettermi, qualunque cosa accada”. Dopo aver pregato, mi sentivo calma e tranquilla. Poi ho letto questo passo delle parole del Signore Gesù: “Se uno viene a Me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere Mio discepolo(Luca 14:26). Dio Onnipotente dice: “Se il tuo amore per i genitori supera il tuo amore per Dio, allora non sei degno di seguire Dio e non fai parte dei Suoi seguaci. Se non sei uno dei Suoi seguaci, allora si può dire che non sei un vincitore e Dio non ti vuole(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Dio ha detto che coloro che amano più i loro genitori che Lui non sono adatti a essere Suoi seguaci. Dovevo smettere di vivere secondo quelle opinioni fallaci che Satana mi aveva inculcato e iniziare a vivere in modo diverso, valutare le persone e le cose, comportarmi e agire in base alle parole di Dio e alle verità principi. Ora ho iniziato gradualmente ad applicarmi nel mio dovere. A volte mi preoccupo ancora per mia madre, ma poi penso che le situazioni che affronta e le sofferenze che deve attraversare nella vita sono tutte predeterminate da Dio. Dipende solo da Dio quanto tempo mia madre vivrà e come morirà, non sta a me stabilirlo. Rendermi conto di questo mi ha fatta stare meglio. Di recente, ho saputo che ora le condizioni di mia madre sono stabili e che ha imparato alcune cose attraverso la sua malattia. Venirlo a sapere mi ha profondamente commossa e mi sono anche vergognata per la mia mancanza di fede in Dio. Di recente mi sono adoperata in modo proattivo a svolgere i doveri via da casa.

Grazie a questa esperienza, ho una nuova comprensione dei miei punti deboli e ho acquisito discernimento delle opinioni fallaci che avevo sempre nutrito. Non vivrò più secondo queste opinioni e avrò un atteggiamento adeguato nei confronti del rapporto con i miei genitori. Tutto questo è dovuto alla guida di Dio.

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