La mia strada accidentata nella diffusione del Vangelo
Vengo dal Birmania. Ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni nel 2019. Leggendo le parole di Dio, ho appreso che Dio compie la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni per salvare appieno l’uomo dall’influenza di Satana, conducendoci a una meravigliosa destinazione. Sono davvero grata per la salvezza di Dio. Da quel momento in poi, ho diffuso il Vangelo nella chiesa. Durante una riunione, abbiamo letto una passo delle parole di Dio: “La Mia opera finale non ha solo lo scopo di punire l’uomo, ma anche quello di assegnare all’uomo la sua destinazione. Ancor più, ha come scopo che tutti possano riconoscere ciò che ho fatto. Voglio che tutti quanti gli uomini vedano che tutto ciò che ho fatto è giusto ed è espressione della Mia indole. Non è l’opera dell’uomo, e men che meno della natura, che ha creato l’umanità, ma sono Io a nutrire ogni essere vivente nel creato. Senza la Mia esistenza, l’umanità potrà solo perire e subire il flagello delle calamità. Nessun essere umano vedrà mai più il bel sole e la luna, o il mondo verdeggiante; l’umanità incontrerà solo il gelo della notte e l’inesorabile valle di tenebre dell’ombra della morte. Io sono la sola salvezza dell’umanità. Sono la sola speranza dell’umanità e ancor più, sono Colui su cui riposa l’esistenza di tutto il genere umano. Senza di Me l’umanità arriverà immediatamente a un blocco. Senza di Me, l’umanità soffrirà la catastrofe e verrà calpestata da ogni genere di spiriti, anche se nessuno si cura di Me. Ho svolto il lavoro che non poteva esser fatto da nessun altro, e la Mia sola speranza è che l’uomo possa ripagarMi con qualche buona azione. Sebbene molto pochi siano stati in grado di ripagarMi, Io egualmente concluderò il Mio viaggio nel mondo umano e comincerò la fase successiva della Mia opera in corso, poiché il Mio andare avanti e indietro in mezzo agli uomini, in tutti questi anni, è stato ricco di frutti e Io ne sono davvero soddisfatto. Non Mi curo del numero degli uomini, bensì delle loro buone azioni. In qualsiasi caso, spero che prepariate una quantità sufficiente di buone azioni per la vostra destinazione. Allora sarò soddisfatto; altrimenti, nessuno tra voi potrà scampare alla catastrofe che si abbatterà su di voi. La catastrofe ha origine da Me e ovviamente è orchestrata da Me. Se non potete apparire buoni in Mia presenza, non sfuggirete alla catastrofe” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). Mi sono sentita molto incoraggiata dalla lettura delle parole di Dio. Poiché le catastrofi sono in continuo aumento e molte persone che anelano all’apparizione di Dio non hanno udito la Sua voce né accettato la Sua salvezza degli ultimi giorni, provavo trepidazione e un senso di urgenza. Così ho pregato, chiedendo a Dio di guidarmi a diffondere il Suo Vangelo degli ultimi giorni a più persone.
All’inizio di luglio del 2022, sono andata con alcuni fratelli e sorelle a diffondere il Vangelo in un villaggio. Un fratello era stato denunciato e arrestato per aver predicato lì; e, ogni volta che tornava da una riunione del governo della contea, il capo villaggio ripeteva ai paesani che non era loro consentito di essere religiosi. Se qualcuno fosse stato scoperto a credere, sarebbe stato gravemente multato o addirittura arrestato. Quindi, nessuno osava ascoltare ciò che predicavamo. Non osavano darci retta se prima non avessimo parlato con il capo villaggio. Io ero una forestiera. Quelli che diffondevano il Vangelo con me venivano tutti dai villaggi vicini e non conoscevamo il capo. Né la gente del posto ci avrebbe portati da lui. Non sapevo come risolvere quelle difficoltà, e rischiavamo di essere denunciati e arrestati in qualsiasi momento. Ho pregato, chiedendo a Dio di mostrarci la via. Abbiamo letto un passo delle parole di Dio in una riunione: “Devi credere che tutto è nelle mani di Dio e che le persone stanno solo collaborando. Se sei sincero, Dio lo vedrà e ti aprirà una via d’uscita in ogni situazione. Nessuna difficoltà è insormontabile; devi avere questa fede. Pertanto, quando adempi ai tuoi doveri, non è necessario avere dubbi. A patto che tu dia il massimo con tutto il cuore, Dio non ti metterà in difficoltà né ti darà da fare più di quanto sai gestire” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Nel credere in Dio, la cosa più importante è mettere in pratica e sperimentare le Sue parole”). Le parole di Dio mi hanno dato fede e forza. Se fossi riuscita a incontrare il capo villaggio o fossi stata denunciata e arrestata era interamente nelle mani di Dio. Diffondere il Vangelo è una Sua direttiva, qualcosa che Egli vuole sia portato a termine. L’oppressione del governo e l’interferenza del capo villaggio non potevano fermare la diffusione del Vangelo del Regno di Dio. Non potevano impedire alle pecore di Dio di tornare a Lui. Purché svolgessimo il nostro lavoro con tutti noi stessi, sapevo che Dio ci avrebbe mostrato la via e dischiuso un cammino. Una volta compresa la volontà di Dio, tutti noi abbiamo guadagnato fiducia per andare a condividere il Vangelo. Si è appurato che un fratello di un villaggio vicino era parente del capo. Ci ha detto che il giorno seguente ci avrebbe portati da lui. Quella sera siamo tornati al villaggio a predicare ad alcuni paesani dotati di buona umanità. Mentre facevamo comunione, il vice capo, il responsabile militare e il tesoriere del villaggio si sono presentati inaspettatamente, ci hanno ascoltati per un po’ e poi se ne sono andati. Un paesano ha detto: “Sono venuti a vedere se stavate predicando il Vangelo. Non dovremmo più ascoltarvi. Prima parlate con il capo villaggio, e poi continueremo se lui è d’accordo”. Non abbiamo avuto altra scelta che andarcene. Tornata a casa, mi sentivo piuttosto giù. Il vice capo sapeva che stavamo condividendo il Vangelo. Se avesse interferito, i paesani di certo non avrebbero indagato sulla vera via. Inoltre, quel fratello era stato arrestato in precedenza perché denunciato dal tesoriere. Non volevo andare a parlare con il capo villaggio per paura di essere arrestata anch’io. Il supervisore è venuto a conoscenza del mio stato e ha condiviso con me: “Di fronte a una situazione del genere, non possiamo tirarci indietro. Dobbiamo sfruttare questa possibilità di parlare con il capo villaggio e condividere il Vangelo con loro. Purché adempiamo alle nostre responsabilità, che accettino o meno il Vangelo, avremo la coscienza pulita”. In quel momento, ho pensato a un passo delle parole di Dio che avevo letto in passato: “Nel diffondere il Vangelo, le persone devono adempiere alla loro responsabilità e interagire scrupolosamente con ogni potenziale destinatario del Vangelo. Dio salva l’uomo nella misura più ampia possibile, e la gente deve tener conto della volontà di Dio, non deve ignorare con leggerezza chi sta cercando e indagando la vera via. […] Fintanto che sono disposti a indagare la vera via e sono capaci di cercare la verità, dovresti fare tutto il possibile per leggere loro altre parole di Dio e condividere con loro altra verità, per testimoniare l’opera di Dio e per risolvere le loro nozioni e questioni, in modo da conquistarli e portarli davanti a Dio. Questo è in linea con i principi della diffusione del Vangelo. Come si fa dunque a conquistarli? Se, nell’interagire con loro, ti accerti che sono dotati di buona levatura e di buona umanità, devi fare tutto il possibile per adempiere alla tua responsabilità; devi pagare un certo prezzo e usare certi modi e metodi, e non importa quali modi e metodi usi, purché li adoperi per conquistare quella persona. In sintesi, per conquistarla, devi adempiere alla tua responsabilità, usare l’amore e fare tutto ciò che è in tuo potere. Devi condividere tutte le verità che comprendi e fare tutto ciò che devi. Anche se quella persona non viene conquistata, tu avrai la coscienza a posto. Avrai fatto tutto ciò che puoi” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio ci dicono che, quando predichiamo, dobbiamo adempiere alle nostre responsabilità e avere la coscienza pulita. Purché coloro a cui predichiamo siano conformi ai principi, dovremmo condividere il Vangelo con loro in ogni modo possibile. Gli abitanti del villaggio erano interessati a indagare sulla vera via. Era solo a causa dell’oppressione del governo che avevano paura di essere multati o arrestati e non volevano ascoltare. Dovevo adempiere alle mie responsabilità e condividere di più sulle parole di Dio per risolvere i loro problemi e i loro dilemmi. Se il capo villaggio era una brava persona pronta ad ascoltare le parole di Dio, dovevo fare di tutto per predicare a lui. Così avrei davvero adempiuto alla mia responsabilità. Se invece, per paura di essere denunciata e arrestata, non avessi condiviso il Vangelo, allora sarei stata in debito con Dio. Una volta compresa la Sua volontà, ho acquisito la fiducia necessaria per parlare con il capo e predicare ai paesani.
Il giorno dopo, quel fratello ci ha portati a casa del capo. C’erano anche il vice capo e il tesoriere. Abbiamo condiviso in merito alle tre fasi dell’opera di salvezza dell’umanità che Dio mette in atto, abbiamo detto loro che ci troviamo negli ultimi giorni e che Dio Onnipotente è la venuta del Salvatore. Egli sta esprimendo le verità e compiendo l’opera di giudizio per purificare e salvare l’uomo. Dobbiamo accettare il Suo giudizio e la Sua purificazione per essere protetti da Dio all’abbattersi delle catastrofi ed entrare nel Suo Regno. Il capo villaggio era incuriosito e voleva approfondire. Sia il vice capo che il tesoriere, invece, avevano un atteggiamento negativo. Hanno detto: “Daremo ascolto al governo. Non è permesso alcun culto religioso, quindi non possiamo credere, o ci arresteranno”. Vedendoli davvero fermi sulla loro posizione, ho pregato Dio, affidandoli a Lui e chiedendoGli la Sua guida. Poi ho letto loro un passo delle parole di Dio Onnipotente: “Forse il tuo paese è attualmente prospero, ma, se permetti alla tua gente di allontanarsi da Dio, il tuo paese si troverà ad essere progressivamente privato delle benedizioni di Dio. La civiltà del tuo paese verrà progressivamente calpestata e non passerà molto tempo prima che la popolazione si levi contro Dio e maledica il cielo. Così, all’insaputa dell’uomo, il destino di un paese verrà condotto alla rovina. Dio desterà paesi potenti perché affrontino i paesi da Lui maledetti, e potrebbe persino cancellarli dalla faccia della terra. Il sorgere e il tramontare di un paese o di una nazione dipendono dal fatto che i suoi governanti adorino Dio e conducano la loro popolazione più vicino a Lui e ad adorarLo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). Quindi, ho condiviso dicendo: “Il governo non permette la fede al momento, e addirittura si oppone a Dio. Voi seguite il governo e non avete il coraggio di credere. Chi può davvero salvare le persone: Dio o il governo? La pandemia sta diventando sempre più grave in questi giorni. Ricchi o poveri, di estrazione sociale alta o bassa, gli uomini sono tutti insignificanti di fronte alle catastrofi. Nessuna persona può salvarci dal potere di Satana né proteggerci nei disastri. Solo Dio può salvarci! Dio Si è fatto carne negli ultimi giorni, esprime le verità e opera per salvare l’uomo. Questa è un’opportunità unica nella vita. Tutti voi siete responsabili di questo villaggio. Se non condurrete i paesani a adorare Dio e invece vi opporrete a Lui, allora essi saranno rovinati per mano vostra”. Il capo villaggio ha risposto: “Io credo che il destino delle persone sia nelle mani di Dio e voglio guidare gli abitanti del villaggio a credere in Lui”. Il tesoriere ha detto: “So che avere fede è una buona cosa, ma saremo arrestati dal governo se non obbediamo agli ordini. Abbiamo le mani legate”. Allora ho letto loro un altro passo delle parole di Dio: “Crediamo fermamente che nessun paese né potenza possa impedire a Dio di ottenere ciò che desidera. Coloro che ostacolano l’opera di Dio, che oppongono resistenza alla Sua parola, che disturbano e compromettono il Suo piano, alla fine saranno puniti da Lui. Colui che sfida l’opera di Dio verrà mandato all’inferno; qualsiasi paese che sfida l’opera di Dio verrà distrutto; qualunque nazione che si leva in opposizione all’opera di Dio verrà cancellata dalla faccia della terra e cesserà di esistere. Esorto le genti di tutte le nazioni, di tutti i paesi e persino di tutti i settori commerciali ad ascoltare la voce di Dio, a contemplare l’opera di Dio, a prestare attenzione al destino dell’umanità, per rendere Dio il più santo, il più onorevole, l’altissimo e l’unico e solo oggetto dell’adorazione nel genere umano, e per permettere all’umanità intera di vivere sotto la benedizione di Dio, così come i discendenti di Abramo vissero sotto la promessa di Jahvè e così come Adamo ed Eva, che Dio creò per primi, vissero nel giardino dell’Eden” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). Ho condiviso, dicendo: “L’indole di Dio non tollera alcuna offesa dall’uomo. Egli punirà tutti coloro che si oppongono alla Sua opera. Questa è l’indole giusta di Dio, a cui nessuno può sfuggire. I disastri continuano ad aumentare. È un monito e un avvertimento di Dio all’umanità, oltre che una punizione. Prendiamo per esempio il governo della parte sud dello Stato di Wa, nel Birmania, che arresta spesso i credenti e proibisce di accettare l’opera di Dio Onnipotente. Si tratta di una grave opposizione a Dio. A giugno c’è stata un’alluvione e molte case sono state spazzate via. Offendere gli altri non avrà alcuna importanza, ma le conseguenze dell’opposizione a Dio saranno gravi. Tutti siamo andati contro Dio in passato, ma se ci pentiamo davanti a Lui e guidiamo gli abitanti del villaggio a indagare sulla vera via e a volgersi verso Dio, Egli avrà misericordia e ci perdonerà”. Dopo la mia comunione, l’atteggiamento del tesoriere è sembrato un po’ meno rigido. Il capo e gli altri hanno approvato che condividessimo il Vangelo con i paesani. Il mattino seguente, abbiamo riunito gli abitanti del villaggio e abbiamo testimoniato loro l’opera di Dio degli ultimi giorni. Dopo oltre 10 giorni di comunione, più di 40 abitanti del villaggio, compreso il capo e il vice capo, avevano accettato l’opera di Dio Onnipotente. Anelavano alle parole di Dio, partecipavano con fervore alle riunioni e invitavano attivamente altri ad ascoltare i sermoni. In seguito, grazie alla collaborazione e al duro lavoro di fratelli e sorelle, vari abitanti di molti altri villaggi del Birmania hanno accettato l’opera di Dio Onnipotente.
Via via che sempre più persone accettavano il Vangelo di Dio degli ultimi giorni, l’oppressione del governo si è intensificata. Sono stata denunciata diverse volte per aver diffuso il Vangelo. La maggior parte della gente della mia città sapeva che credevo in Dio Onnipotente e la polizia mi cercava dappertutto. Dato che non ero a casa, sono andati dai miei genitori e poi hanno arrestato e incarcerato mia madre, che non era credente. Ero furiosa. La mia fede era giusta e corretta, e anche condividere il Vangelo era la cosa giusta da fare. Il governo mi dava la caccia ovunque a causa della mia fede della mia opera di evangelizzazione, e diceva che non avrebbe liberato mia madre finché non mi avessero presa. Che cattiveria incredibile! I miei familiari non mi capivano, dicevano che mia madre era stata arrestata a causa della mia fede. Mi hanno chiamata e accusata di essere senza cuore. Mio fratello e mia sorella mi hanno persino detto che avrei dovuto costituirmi. Ero infelice e temevo davvero che mia madre potesse soffrire. Ho continuato a condividere il Vangelo, ma meno attivamente di prima. Addolorata, ho pregato Dio: “O Dio, la mia levatura è troppo scarsa. Mia madre è stata arrestata e la mia famiglia non capisce: sono davvero infelice. Ti prego, dammi la fede affinché io possa restare forte”. Dopo aver pregato, ho letto le parole di Dio: “Fra di voi, non esiste nessuno che sia tutelato dalla legge, anzi, siete penalizzati dalla legge e il problema maggiore è che nessuno vi comprende, neanche i vostri parenti, i vostri genitori, i vostri amici o i vostri colleghi; nessuno vi comprende. Quando Dio vi abbandona, vi diventa impossibile continuare a vivere sulla terra ma, ciononostante, nessuno di voi può sopportare di stare lontano da Dio; è questo il significato della conquista degli uomini da parte di Dio, è questa la gloria di Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio è semplice come l’uomo la immagina?”). Le parole di Dio mi hanno davvero toccato il cuore. Come credenti, condividere il Vangelo e intraprendere la retta via nella vita è la cosa più giusta di questo mondo. Tuttavia, nei Paesi avversi a Dio chi ha fede non solo non gode di alcuna tutela da parte della legge, ma viene anche condannato e arrestato, e addirittura vengono coinvolti i suoi familiari. I funzionari del governo dicono che i trafficanti di droga e gli assassini possono essere graziati; solo i credenti non possono esserlo. Inoltre, una volta che un credente subisce la cattura, viene multato, imprigionato o consegnato a un funzionario come suo uomo di fatica. I credenti non sono affatto trattati come esseri umani. Questo è un Paese davvero oscuro e malvagio. È la moderna Sodoma, ostile a Dio. Essere credenti e seguire Dio, oggi, significa essere perseguitati, ma dalle parole di Dio io capivo la Sua volontà. Dio stava usando quelle difficoltà per perfezionare la nostra fede, e ci ha anche permesso di acquisire discernimento sull’essenza malvagia e avversa a Dio del governo, affinché rifiutassi e abbandonassi Satana e mi volgessi veramente a Dio. Una volta compresa la Sua volontà, mi sono sentita meglio. Ero pronta ad affidarmi a Dio e a continuare a condividere il Vangelo.
In seguito, ho riunito i nuovi credenti e ho fatto comunione con loro sulle parole di Dio per aiutarli a conoscere la Sua opera e a comprendere la Sua volontà. Abbiamo ascoltato insieme un inno delle parole di Dio, “Il tempo perso non tornerà mai più”: “Svegliatevi, fratelli! Svegliatevi, sorelle! Il Mio giorno non tarderà; il tempo è vita e riappropriarsi del tempo significa avere salva la vita! Il tempo non è lontano! Se non superate l’esame d’ammissione all’università potete studiare e sostenerlo nuovamente quante volte volete. Il Mio giorno, invece, non tollererà ulteriori ritardi. Ricordate! Ricordate! Vi esorto con queste buone parole. La fine del mondo si dispiega davanti ai vostri occhi e enormi disastri si stanno approssimando a gran velocità. Cosa conta di più? La vostra vita o il sonno, il cibo, le bevande e gli abiti? È giunto il momento di soppesare queste cose” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 30”). Finito di ascoltare l’inno, ho condiviso dicendo: “Alcuni affermano che inizieranno a credere quando le forze di Satana verranno sconfitte e ogni oppressione cesserà, ma a quel punto l’opera di salvezza dell’umanità da parte di Dio sarà conclusa e noi avremo perso del tutto la possibilità di essere salvati da Lui. Se il governo ci ostacola e non abbiamo il coraggio di avere fede, se ce lo proibisce, allora saremo forse salvati dal governo? Certo che no. Solo Dio può salvarci. Se diamo retta al governo e non crediamo, perderemo la salvezza di Dio degli ultimi giorni. Quando l’opera di Dio finirà, verremo distrutti insieme a Satana. Abbiamo patito l’oppressione e gli arresti da parte del governo a causa della nostra fede, ma questa sofferenza ha un valore. Dobbiamo pagare un prezzo se vogliamo ricevere la salvezza di Dio. E Dio governa su tutto, quindi dipende interamente da Lui se saremo arrestati o meno. Se veniamo arrestati, è perché Dio lo permette. Dovremmo sottometterci a Lui e trarne un insegnamento”. Dopo, ho letto altre parole di Dio Onnipotente: “Coloro che Dio definisce ‘vincitori’ sono quanti riescono comunque a recare testimonianza e mantenere la fiducia e la devozione a Lui quando sono sotto l’influsso di Satana e assediati da lui, ossia quando si trovano tra le forze delle tenebre. Se sei ancora in grado di mantenere un cuore puro al cospetto di Dio e un amore sincero per Dio a prescindere da tutto, significa che stai rendendo testimonianza dinanzi a Lui, ed è questo che Egli definisce essere ‘vincitori’” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dovresti mantenere la devozione a Dio”). “Ora dovresti capire che, mentre salva l’uomo, Dio non distrugge Satana affinché gli uomini possano vedere chiaramente come e fino a che punto Satana li ha corrotti e come Dio li purifica e li salva. Alla fine, quando gli uomini avranno compreso la verità e avranno visto chiaramente il volto odioso di Satana e il peccato mostruoso della corruzione che Satana ha operato in loro, Dio distruggerà Satana, mostrando loro la Sua giustizia” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Ho condiviso, dicendo: “Dio permette l’oppressione e gli arresti da parte del governo per metterci alla prova e vedere se crediamo veramente in Lui, se abbiamo fede oppure no. Se di fronte a tali oppressioni e avversità sappiamo mantenere la nostra fede e non ci tiriamo indietro nella negatività né tradiamo Dio, ma continuiamo invece a seguirLo, a riunirci e a condividere il Vangelo, allora avremo una testimonianza e Satana sarà umiliato e sconfitto. Questa sofferenza ha un valore. Perché Dio non distrugge Satana in questo preciso momento? Per servirSene al fine di perfezionare un gruppo di vincitori e insegnarci a discernere il bene dal male. Possiamo vedere in che modo Dio opera per salvare le persone e come invece Satana le corrompe e le danneggia. Poi, un giorno, quando Dio distruggerà Satana, vedremo quanto Dio è giusto. Se Egli spazzasse via Satana direttamente, noi non acquisiremmo discernimento su Satana, non lo odieremmo e non lo abbandoneremmo. Proprio come i regimi satanici avversi a Dio e quei diavoli che gestiscono il governo: sono molto abili nel camuffarsi e ingannare. Quando fanno cose apparentemente buone, è solo perché la gente li adori. Dio Onnipotente è apparso e sta operando negli ultimi giorni per salvare l’umanità. Ha smascherato l’essenza demoniaca e avversa a Dio di questi regimi che negano e condannano Dio Onnipotente, e arrestano, multano, puniscono e imprigionano chi crede in Lui. Sono proprio come il diavolo Satana, che spinge le persone a adorarlo e non permette loro di credere in Dio e di seguirLo. Alla fine, andranno tutti all’inferno e saranno puniti insieme a Satana”. Dopo la comunione, i nuovi arrivati avevano discernimento e fede, e tutti hanno preso parte attivamente alla riunione. Ero davvero contenta.
In seguito, quei nuovi credenti hanno portato alcuni dei loro cari ad ascoltare i sermoni. Dopo pochi giorni, più di 80 abitanti di quel villaggio avevano accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ho visto Dio esercitare la Sua saggezza sulla base degli inganni di Satana. Satana ha fatto ricorso a ogni sorta di tranello per arrestare l’evangelizzazione, per demoralizzarci e deprimerci, ma le parole di Dio ci hanno dato fede e forza. Abbiamo messo tutti noi stessi nel condividere il Vangelo e abbiamo visto la guida di Dio. Ero davvero grata a Lui. Ho capito che nessun uomo può fermare ciò che Dio vuole portare a termine, e ho acquisito ancora più fede nella condivisione del Vangelo.
Nel settembre del 2022, una nuova credente ci ha portati a predicare il Vangelo nel villaggio dei suoi genitori, dove oltre 40 persone erano interessate alla vera via. Ero molto felice e ho iniziato a testimoniare loro l’opera di Dio degli ultimi giorni. Poi ho ricevuto la notizia che i funzionari del governo regionale avevano mostrato la mia foto durante la loro riunione, dicendo che ero ricercata, e avevano chiesto alle persone di denunciarmi se mi avessero vista predicare il Vangelo. Inoltre, per trovarmi, la polizia ha installato dei posti di blocco. Mi sono detta che, con la polizia che mi cercava ovunque, se un giorno mi avessero presa probabilmente mi avrebbero uccisa. Dovevo continuare a condividere il Vangelo? Se avessi smesso, che ne sarebbe stato dei paesani che stavano indagando sull’opera di Dio? Non avrebbero potuto udire la Sua voce e accettare la Sua nuova opera. Non avrei adempiuto alla mia responsabilità. I fratelli e le sorelle volevano mandarmi via, preoccupati per la mia incolumità. Avevo paura, così ho accettato e me ne sono andata. Poi mi sono sentita molto in colpa. Volevo tornare lì e continuare a predicare il Vangelo agli abitanti del villaggio. Così, ho pregato Dio: “Dio, la polizia mi sta cercando dappertutto e ho paura. Ma so che dipende solo da Te se verrò arrestata o meno. Voglio affidare tutto a Te. Ti prego, guidami affinché io abbia la fede per continuare a predicare e a testimoniarTi”. In seguito, ho letto alcune parole di Dio: “Sei consapevole del fardello che porti sulle spalle, del tuo incarico e della tua responsabilità? Dov’è il tuo senso di missione storica? In che modo presterai un buon servizio come maestro nella prossima epoca? Hai un forte senso del ruolo di maestro? Come spiegheresti il concetto di signore di tutte le cose? È davvero il signore di tutte le creature viventi e di tutta la materia del mondo? Quali progetti hai per il progresso della fase successiva dell’opera? Quante persone attendono che tu diventi il loro pastore? Il tuo è un compito gravoso? Sono poveri, miserabili, ciechi e smarriti, e nel buio gemono chiedendo: ‘Dov’è la via?’ Quanto bramano che la luce, come una stella cadente, scenda all’improvviso e disperda le forze delle tenebre che hanno oppresso gli uomini per così tanti anni! Chi può sapere con quanta ansia sperino e come si struggano giorno e notte per questo? Questi uomini, che soffrono profondamente, rimangono imprigionati in oscure segrete, senza speranza di liberazione, anche nel giorno in cui la luce passa sfolgorando; quando smetteranno di piangere? Questi spiriti fragili, cui non è mai stato concesso alcun riposo, patiscono una terribile sventura e sono stati a lungo relegati a questa condizione da corde spietate e dall’immobilità della storia. Chi ha mai udito il suono dei loro gemiti? Chi ha mai considerato la loro miserevole condizione? Hai mai pensato a quanto sia addolorato e inquieto il cuore di Dio? Come può Egli tollerare di vedere l’umanità innocente, che ha creato con le Sue Stesse mani, patire un simile tormento? Dopotutto, gli uomini sono le vittime di un avvelenamento. Benché siano sopravvissuti fino a oggi, chi avrebbe mai pensato che da lungo tempo sono stati avvelenati dal maligno? Hai dimenticato di essere una delle vittime? Per l’amore che provi verso Dio, non sei disposto a lottare per salvare coloro che sono sopravvissuti? Non sei disposto a dedicare tutte le tue energie a ripagare Dio, che ama l’umanità come la Propria carne e il Proprio sangue? Alla fine dei conti, come interpreti il fatto di essere usato da Dio per vivere la tua vita straordinaria? Hai davvero la determinazione e la fiducia necessarie per vivere la vita significativa di un pio servitore di Dio?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come devi affrontare la tua missione futura?”). Le parole di Dio mi hanno fornito grande ispirazione, ma anche fatta sentire in colpa. Molti non hanno ancora accettato la salvezza di Dio degli ultimi giorni e vivono sotto il potere di Satana. Sono disperati e afflitti. Dio prova per loro dispiacere e un senso di urgenza. Alcuni di loro lavorano duramente per procurarsi del denaro, conducendo una vita dura e faticosa, e c’è chi si sente interiormente vuoto e infelice anche dopo aver guadagnato dei soldi. Non conoscono il valore della vita umana e non riescono a trovare una direzione. Alcuni vogliono ricercare la vera via, ma hanno troppa paura a causa dell’oppressione e degli arresti del governo. Questo significa che dobbiamo testimoniare l’opera di Dio, condividere con loro sulle Sue parole e usarle per risolvere i loro problemi, in modo che possano vedere in esse la verità, la luce e la speranza, e accettare la salvezza di Dio. Inoltre, in questi giorni i disastri si stanno aggravando e molte persone non hanno ancora udito la voce di Dio. Non sanno dove volgersi nel mezzo dei disastri. Condividere il Vangelo con loro era una mia responsabilità. Dio vuole che nessuno di coloro che Egli desidera salvare soccomba ai disastri. Smettere di diffondere il Vangelo per la mia incolumità avrebbe significato non adempiere al mio dovere. Allora avrei avuto un debito enorme con Dio e non avrei meritato di essere chiamata membro della Sua famiglia. Ho pensato che, una volta, ero proprio come quei paesani: vivevo sotto il controllo di Satana senza alcuna meta o speranza. Dio ha ispirato fratelli e sorelle a condividere il Vangelo con me più e più volte, finché alla fine ho udito la Sua voce e ottenuto la Sua salvezza degli ultimi giorni. Sono stati l’amore e la misericordia di Dio per me. Dovevo avere considerazione della volontà di Dio e fare tutto ciò che era in mio potere per testimoniare la Sua opera e ripagare il Suo amore. Il giorno seguente, sono tornata al villaggio per continuare a condividere il Vangelo. Ma, pochi giorni dopo, la neofita che ci aveva portati lì se n’è andata per affari urgenti. Ero un po’ preoccupata. Senza la protezione di qualcuno del posto, sarei stata arrestata? Ma, se avessi smesso di condividere il Vangelo, coloro che indagavano sulla vera via avrebbero tardato ad accettare l’opera di Dio Onnipotente. Negli ultimi giorni, erano saliti di nascosto sulle colline per sentirci predicare, tale era il loro impegno a ricercare e indagare. Lo desideravano tanto. Se fossi scappata e avessi smesso di predicare per paura dell’arresto, sarei stata in debito con loro e avrei ferito Dio. Così, ho incontrato uno per uno coloro che stavano indagando sulla vera via e ho letto loro le parole di Dio Onnipotente. Alla fine, tutti hanno accettato l’opera di Dio Onnipotente. In seguito, hanno portato altri ad ascoltare i nostri sermoni. Dopo aver ascoltato le parole di Dio Onnipotente, sempre più persone hanno accettato la nuova opera di Dio. Vedendo la Sua guida, ero incredibilmente grata a Dio. La milizia del villaggio faceva spesso delle ronde serali, limitando le nostre riunioni. Così, ho condiviso sulle parole di Dio con i nuovi credenti per aiutarli a discernere i tranelli di Satana e a imparare a riunirsi di nascosto. Alla luce di questo, non si sono più lasciati condizionare dal governo. Di notte sgattaiolavano tutti sulle colline o nei campi coltivati per riunirsi. Questo mi ha dato ancora più energia per predicare.
Ricordo che una volta una sorella mi ha detto che alcune persone a cui avevo predicato erano state arrestate dal governo per aver ascoltato i nostri sermoni. I loro familiari non credenti sono andati a cercarmi a casa mia, minacciando di uccidermi. Mia sorella mi ha detto di stare attenta. Ero spaventata. Se fossi stata in casa, chissà cosa mi avrebbero fatto. Se avessi continuato a diffondere il Vangelo lì e mi avessero presa, di certo non mi avrebbero lasciata andare facilmente. Volevo andarmene e non condividere più il Vangelo in quel villaggio. Ma pensare di farlo mi turbava molto. Poi mi sono ricordata di queste parole di Dio: “Sai che ogni cosa nell’ambiente che ti circonda è lì perché Io l’ho permesso, Io l’ho disposto. Vedi con chiarezza e appaga il Mio cuore nell’ambiente che ti ho dato. Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). Dalle parole di Dio, ho capito che era Dio a permettere che affrontassi quella situazione. Poiché condividevo il Vangelo e testimoniavo l’opera di Dio, Satana non si sarebbe fermato di fronte a nulla per ostacolarmi e turbarmi, in modo che avessi troppa paura per continuare a diffondere il Vangelo. Questa era l’intenzione malvagia di Satana. Se avessi smesso di diffondere il Vangelo per paura, aggrappandomi alla vita e all’incolumità, non sarei forse caduta nei tranelli di Satana? Il fatto che venissi arrestata e che morissi oppure no era interamente nelle mani di Dio. Giobbe patì molto quando Satana lo mise alla prova. Perse tutti i suoi figli e i suoi beni, e il suo corpo fu ricoperto di pustole. Ma Dio non permise a Satana di togliere la vita a Giobbe. Satana non osò andare contro ciò che Dio aveva detto e non danneggiò la vita di Giobbe. Ora, a meno che non fosse stato Dio a permetterlo, quelle persone non avrebbero potuto farmi del male. La mia vita era nelle mani di Dio: non potevano decidere loro della mia vita o della mia morte. Un mio eventuale arresto avrebbe celato la buona volontà di Dio, e avrei dovuto sottomettermi. Mi sono detta che, visto che le cose andavano male in quel villaggio, potevo andare a predicare in un altro. Usando saggezza e cautela non avrei rischiato nulla. Come disse il Signore Gesù: “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra” (Matteo 10:23). Allora ho letto altre parole di Dio Onnipotente: “Dio ha un progetto per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, fornito per l’uomo da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui l’uomo può godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio predispone per l’uomo, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che l’uomo immagina. Oltre a questo, se riconosci di essere un essere creato, devi prepararti a soffrire e a pagare un prezzo allo scopo di adempiere alla tua responsabilità di diffondere il Vangelo e di compiere adeguatamente il tuo dovere. Il prezzo può essere patire qualche malanno fisico o qualche privazione, le persecuzioni del gran dragone rosso o i fraintendimenti delle persone mondane, nonché le tribolazioni a cui si è sottoposti quando si diffonde il Vangelo: essere traditi, percossi e rimproverati, essere condannati, addirittura essere assaliti dalla folla e messi in pericolo di vita. È possibile, durante la diffusione del Vangelo, che si muoia prima che l’opera di Dio sia portata a termine e che non si viva abbastanza da vedere il giorno della gloria di Dio. Dovete essere preparati a questo. Non è per spaventarvi; è un dato di fatto. […] Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. […] A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di queste creature. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Queste creature utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di compiere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa compiere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a rendermi conto che, per amore di diffondere il Vangelo, i discepoli del Signore Gesù furono condannati, imprigionati e perseguitati in ogni modo. Molti di loro furono martirizzati. Ma, a prescindere dal modo in cui morirono, seppero rinunciare alle loro preziose vite, senza mai rinnegare Dio nemmeno in punto di morte. Testimoniarono Dio e Lo glorificarono con la loro stessa vita. Questa è la più elevata delle testimonianze e il modo migliore per compiere un dovere. Quanto a me, invece, ricercata dal governo e minacciata da persone malvagie, mi aggrappavo avidamente alla vita e volevo fuggire dal villaggio e smettere di predicare e di irrigare i nuovi arrivati. Dov’era la mia testimonianza? Ho riflettuto: perché avevo paura ogni volta che mi trovavo di fronte al rischio di morire? Perché tenevo troppo alla vita, senza capire la vita e la morte. Di fatto, Dio ha già determinato la nostra esistenza e la nostra morte. Essere martirizzati per Dio, anche se la carne muore, non è affatto una morte effettiva. Non significa che non si otterranno un buon esito e una buona destinazione. Il Signore Gesù disse: “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa Mia, la troverà” (Matteo 16:25). Se non avessi svolto il mio dovere e avessi tradito Dio perché mi aggrappavo alla vita, forse non avrei sofferto nella carne, ma Dio mi avrebbe scacciata con disgusto e la mia anima sarebbe stata punita. Se avessi saputo sacrificare la mia vita per rendere testimonianza a Dio, preferendo morire piuttosto che tradirLo, questo avrebbe umiliato Satana, e sarebbe stato significativo. Capito questo, non temevo più per la mia vita e ho preso una decisione: finché non sarò in prigione, finché avrò respiro, continuerò a diffondere il Vangelo e a testimoniare Dio per umiliare Satana. Da allora, ho ripreso a predicare il Vangelo. In breve tempo, la maggior parte degli abitanti del villaggio ha accettato l’opera di Dio Onnipotente.
In seguito sono andata a diffondere il Vangelo in un altro villaggio. All’inizio lo hanno accettato più di dieci persone, ma poi il governo della città ci ha scoperti mentre predicavamo a una coppia sposata. Il capo villaggio, il vice capo, il tesoriere e alcuni membri della milizia – oltre una decina di persone in totale – hanno fatto irruzione nella stanza dicendo che dovevamo andare con loro. In quel momento ero piuttosto nervosa. Mi avrebbero arrestata e mandata in prigione? Ero ricercata dal governo. Avevano fatto il mio nome in tutte le case, dicendo di denunciarmi se mi avessero scoperta a predicare il Vangelo. Se mi avessero riconosciuta, non mi avrebbero lasciata andare facilmente. E quei nuovi credenti ne avrebbero risentito: che ne sarebbe stato di loro? Pregavo senza sosta, chiedendo a Dio la fede per poter restare salda nella mia testimonianza. Di lì a breve, un fratello e una sorella che erano venuti in quel villaggio per predicare il Vangelo con noi sono stati arrestati. Ci hanno condotti tutti alla sede governativa della città e ci hanno tolto i telefoni. Poi, il capo villaggio ha iniziato a interrogarci: “Chi siete? Siete venuti qui a predicare il Vangelo?” Noi non abbiamo risposto. Allora ci hanno chiusi in una stanza buia e ci hanno fatti sorvegliare da cinque o sei miliziani. Temevo che mi avrebbero riconosciuta. Se fossi stata mandata nella mia città natale, sarei stata sicuramente condannata alla detenzione e poi torturata e stuprata da loro. Il capo del governo regionale aveva detto che alla mia cattura mi avrebbero tagliato i capelli, appeso un cartello al collo e fatta sfilare nelle strade. Allora non facevo che pregare Dio: “O Dio, sono pronta a sottomettermi all’arresto, ma la mia levatura è scarsa. Ti prego, dammi fede e veglia su di me perché possa restare salda”. Dopo aver pregato, ho pensato a un video di testimonianza che avevo visto in passato. Alcuni fratelli e sorelle che erano stati picchiati a morte in prigione dalla polizia cinese non avevano rinnegato né tradito Dio, neanche in punto di morte. Molti altri erano stati brutalmente torturati, condannati e imprigionati, ma pregando Dio e affidandosi a Lui avevano acquisito vera fede grazie alle Sue parole. Avevano giurato di non tradirLo fino alla morte, neanche se fossero stati imprigionati a vita. La testimonianza resa da loro era solida e potente. Mi aveva davvero ispirata. Ho ricordato le parole di Dio: “In questa fase dell’opera, ci viene richiesto il massimo grado di fede e amore. Una minima disattenzione può indurci a inciampare, perché questa fase dell’opera è diversa da tutte le precedenti: ciò che Dio sta perfezionando è la fede del genere umano, la quale è, al tempo stesso, invisibile e intangibile. Ciò che Dio compie è trasformare le parole in fede, amore e vita. Le persone devono raggiungere un punto in cui, dopo aver subito centinaia di affinamenti, possiedono una fede superiore a quella di Giobbe. Devono sopportare incredibili sofferenze e ogni genere di tortura senza mai abbandonare Dio. Quando si saranno mostrate obbedienti fino alla morte e avranno grande fede in Dio, allora la fase attuale dell’opera di Dio sarà pienamente compiuta” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (8)”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che la Sua opera degli ultimi giorni consiste nell’usare le parole per perfezionare la nostra fede e il nostro amore, in modo che possiamo praticare e sperimentare le Sue parole nell’oppressione e nelle avversità e che le Sue parole diventino la nostra vita. Ho ripensato all’oppressione e alla persecuzione che ho subìto da parte del governo. Quando ero intimorita e spaventata, solo le parole di Dio mi hanno guidata, dandomi la fede per continuare a predicare. Ora che ero stata catturata, dovevo avere la fede per rimanere salda. Anche se avessi dovuto scontare la pena ed essere stuprata, o addirittura morire, ero pronta a sottomettermi. Allora mi è venuto in mente un inno della chiesa intitolato “Testimonianza di vita”: “Un giorno sarò catturato e perseguitato per essere testimone di Dio, questa sofferenza è per amore della giustizia, che è nel mio cuore. Se la mia vita sparirà come una scintilla, sarò ancora orgoglioso di seguire Cristo e testimoniarLo in questa vita. Se non potrò vedere il grande evento dell’espansione del Vangelo del Regno, offrirò pur sempre i desideri più belli. Se non riuscirò a vedere il giorno della realizzazione del Regno, oggi posso disonorare Satana, allora il mio cuore sarà pieno di gioia e pace. […] Le parole di Dio si sono sparse in tutto il mondo, la luce è apparsa tra gli uomini. Il Regno di Cristo sorge e si instaura nelle avversità. Il buio sta per sparire, è giunta una giusta alba. Il tempo e la realtà han reso testimonianza a Dio” (Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi). Questo inno mi ha profondamente ispirata. Ho capito che, se fossi stata arrestata perché diffondevo il Vangelo, sarebbe stata una persecuzione per la giustizia. Ora che ero stata catturata, probabilmente sarei andata in prigione e non avrei più potuto predicare. Ma, pur essendo in stato di arresto e perseguitata, avevo la possibilità di rendere a Dio una meravigliosa testimonianza e di umiliare Satana. Mi sentivo molto orgogliosa. Quel pensiero mi ha dato fiducia. All’alba, ci hanno interrogati di nuovo. Vedendo che da noi non avrebbero ottenuto nulla, ci hanno multati di 3.000 kyat e lasciati andare. Ci hanno anche ammoniti a smettere di predicare e hanno pronunciato molte bestemmie contro Dio. Ho odiato quei diavoli ancora di più.
Dopo essere stata rilasciata, ho continuato a diffondere il Vangelo. Un giorno, un fratello mi ha chiamata e mi ha detto: “I funzionari del villaggio sanno che sei una forestiera venuta a predicare il Vangelo. Hanno arrestato me e due nuovi credenti per convincerci a venderti. Ma nessuno di noi ha parlato, così ci hanno multati e lasciati andare. Hanno anche detto che, se ti troveranno di nuovo a predicare, ti violenteranno sul posto. Ti stanno cercando dappertutto, sbrigati ad andartene…”. Non riuscivo a credere alle parole di quel fratello. Sapere che avevano detto che, se mi avessero trovata a predicare, mi avrebbero violentata mi ha fatta infuriare. Erano davvero dei demoni e non avevano alcuna umanità! Ero solo una credente che condivideva il Vangelo, eppure loro erano così colmi d’odio. Non ci lasciavano avere fede, volevano arrestarci, perseguitarci e multarci, e persino stuprarmi. Erano davvero demoni avversi a Dio. Più mi opprimevano, più volevo predicare e testimoniare.
Poi, in ottobre, siamo andati a diffondere il Vangelo in un altro villaggio. I fratelli e le sorelle avevano già predicato lì, ma il pastore locale ha diffuso voci per impedire ai credenti di indagare sulla vera via e il governo ha iniziato ad arrestare i credenti. I paesani, fuorviati dalle dicerie e timorosi di essere arrestati, non avevano il coraggio di indagare sulla vera via. Diffondere il Vangelo sarebbe stato difficile per noi. Ho pregato, chiedendo a Dio di guidarmi. Poi, ho cercato quattro persone dotate di buona comprensione della verità e ho condiviso con loro su cosa sia la vera via, cosa siano quelle false e come Dio negli ultimi giorni utilizzi l’oppressione e l’intralcio di Satana per smascherare e perfezionare le persone, per separare il grano dalla zizzania, le vergini sagge da quelle stolte. Le stolte ascoltano solo gli uomini e Satana. Non ricercano e non indagano quando apprendono la notizia che il Signore è venuto e ha pronunciato delle parole, quindi non sono in grado di accogliere lo sposo. Solo quelle che cercano di ascoltare la voce di Dio, che sono salde nella loro fede a seguire Dio, sono le vergini sagge, e possono prendere parte al banchetto nuziale con il Signore. Dopo quella comunione, tutti e quattro volevano continuare ad approfondire. Nei giorni successivi, ho tenuto delle riunioni per loro, condividendo sulle parole di Dio. Uno di loro ha detto: “In passato davo retta al pastore e al capo villaggio. Mi dicevano di non ascoltare le parole di Dio Onnipotente, e così non l’ho fatto. Ho quasi perso l’occasione di accogliere la venuta del Signore. Ora non seguo più le persone. Presto ascolto a Dio”. Un altro ha detto: “Leggere le parole di Dio Onnipotente mi ha persuaso che Egli è il Signore Gesù ritornato. Per quanto gli altri possano ostacolarmi, accetterò Dio Onnipotente”. Ero così felice di sentirli parlare in quel modo. Poi hanno portato alcuni dei loro parenti ad ascoltare i sermoni, e in poco tempo più di 20 persone hanno accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Vedere quei nuovi credenti capaci di ricercare la vera via e resistere nonostante le dicerie mi ha davvero commossa. Tutto era dipeso dalla guida delle parole di Dio. A dicembre, mia madre è stata finalmente rilasciata. Aveva eseguito lavori forzati ogni giorno nei mesi in cui era stata rinchiusa. Gli ufficiali governativi hanno detto che mi avrebbero sicuramente presa e messa in prigione. Ho ripensato a quando mia madre era ancora incarcerata: la polizia andava spesso a casa mia armata di pistole e manganelli per arrestarmi, dicendo che non l’avrebbero rilasciata finché io non fossi tornata a casa. E invece poi l’avevano rilasciata pur senza catturarmi. Ho davvero sperimentato che Dio governa su tutto, e che dipende solo da Lui se verrò arrestata o meno. Non mi lascio condizionare: ho continuato a predicare e a testimoniare Dio.
Nel predicare il Vangelo, ho affrontato molte difficoltà, inclusi lo scoraggiamento e la debolezza. Ma ogni volta le parole di Dio mi hanno guidata, mi hanno permesso di restare salda pur nella depressione e nella debolezza, dandomi la fede per continuare a predicare e testimoniare Dio. Ho veramente sperimentato che Egli sta usando queste avversità per perfezionare la mia fede. Rendo grazie a Dio. Adempirò alla mia responsabilità, condividerò il Vangelo di Dio degli ultimi giorni con più persone e ripagherò il Suo amore.
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