Come cercare la volontà di Dio nelle malattie
L’espressione “affannarsi a trovare un dottore quando sei malato” riflette direttamente i sentimenti di ansia, impotenza e panico delle persone quando queste si ammalano. In quanto cristiani, sebbene sappiamo che tutto è creato da Dio, che Egli ci ha dato il nostro stesso respiro, che dispone della vita e della morte dell’uomo e le governa, possiamo non sapere bene cosa fare quando ci troviamo di fronte alla malattia. Perciò, molte persone sono confuse su questa questione: “Qual è la volontà di Dio quando siamo colpiti da una malattia? Come dovremmo viverla in linea con la volontà di Dio?” Oggi Condividerò un po’ della mia personale comprensione al riguardo e condividerò con voi 3 principi di pratica su come gestire la malattia, nella speranza che saranno d’aiuto a tutti voi.
1. Capire l’origine della malattia e non lamentarsi con Dio
Quando ci ammaliamo, ognuno ha la sua opinione al riguardo, e alcuni fratelli e sorelle si lamentano della loro malattia dicendo cose del genere: “Come mai mi sono ammalato, se credo in Dio?” e “Perché Dio non veglia su di me e non mi protegge?”. Ci sono anche alcuni fratelli e sorelle che pensano di essersi ammalati perché hanno recato dispiacere a Dio in qualche modo ed Egli non è contento di loro; così si disperano e si arrendono, Lo fraintendono e biasimano nel loro stato negativo… Questi sono gli stati d’animo che possiamo avere quando ci ammaliamo, e sono tutti dovuti al fatto che non comprendiamo l’origine della malattia. In realtà, a prescindere dal tipo di malattia da cui siamo colpiti, non dovremmo biasimare Dio o fraintenderLo, in quanto la malattia deriva da Satana ed è giunta dopo che questo ci ha corrotto. La parola di Dio dice: “Qual è l’origine della sofferenza derivante dalla nascita, dalla morte, dalla malattia e dalla vecchiaia che gli esseri umani devono patire per tutta la vita? Cosa ha fatto sì che le persone abbiano queste cose? Gli esseri umani non le avevano quando sono stati creati inizialmente, vero? Dunque, da dove traggono origine queste cose? Sono emerse dopo che gli esseri umani sono stati tentati da Satana e dopo che la loro carne ha iniziato a degenerare. Il dolore della carne umana, le sue afflizioni e la sua vacuità, nonché le questioni estremamente miserabili del mondo umano sono arrivati solamente quando Satana ha corrotto l’umanità. Dopo che gli esseri umani sono stati corrotti da Satana, quest’ultimo ha cominciato a tormentarli. Di conseguenza, essi sono diventati sempre più degenerati. Le malattie dell’umanità sono diventate sempre più acute e la sua sofferenza sempre più grave. Le persone hanno avvertito in modo crescente il vuoto e la tragedia del mondo umano; non possedevano mezzi di sussistenza, né un briciolo di speranza. Così, questa sofferenza è stata inflitta agli esseri umani da Satana” (“Il significato del provare da sofferenza del mondo da parte di Dio” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”).
Come tutti noi sappiamo, all’inizio Adamo ed Eva ascoltavano la parola di Dio, Gli obbedivano e vivevano nel Giardino dell’Eden sotto la Sua cura e protezione e totalmente liberi da ansie; non conoscevano la malattia o la morte, tanto meno la sofferenza o la preoccupazione. In seguito, Adamo ed Eva furono indotti con le lusinghe di Satana a mangiare il frutto dall’albero della conoscenza del bene e del male, che Dio aveva proibito loro di mangiare, e così ripudiarono e tradirono Dio, non meritarono più la Sua cura e protezione e caddero sotto il dominio di Satana. Perciò, malattia, preoccupazione, senso di vuoto, morte e così via sono ricaduti sul genere umano. Per millenni, Satana, al fine di ingannare e corrompere l’uomo, si è servito delle eresie e delle falsità di persone famose e potenti, per esempio l’ateismo, il materialismo e l’evoluzionismo, come pure le varie filosofie sataniche, quali “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Non c’è mai stato alcun Salvatore”, “Il destino è nelle proprie mani”, “Gli uomini faranno qualunque cosa pur di diventare ricchi”, “Nessun dolore, nessun guadagno”, “Bisogna conquistare la propria felicità”, “I soldi fanno girare il mondo”. Satana indottrina continuamente le persone con queste eresie e falsità attraverso canali quali l’istruzione scolastica, l’influenza parentale e la comunicazione negli ambienti sociali. Una volta che siamo stati avvelenati e influenzati da tali eresie e falsità, rinneghiamo l’esistenza di Dio e la Sua sovranità, non crediamo più che sia Dio a provvedere a noi e a sostenerci e non crediamo più che Egli governi ogni nostro singolo destino. Per vivere, facciamo invece affidamento su diverse eresie, falsità, filosofie e assiomi di Satana e propugniamo il denaro, ci affezioniamo alla vanità e perseguiamo la fama, la fortuna e la posizione sociale. Per raggiungere un livello maggiore di piacere materiale, diamo fondo alle nostre idee, ci scervelliamo, corriamo da tutte le parti, lavoriamo sodo e paghiamo qualunque prezzo, anche a costo della nostra salute. Quando abbiamo lavorato sodo ma il desiderio di avere soldi, fama, fortuna e posizione sociale non viene soddisfatto, possiamo diventare ansiosi, arrabbiati e irritabili e persino disilluderci della vita. I sentimenti a lungo termine di oppressione e dolore, nella vita, non solo ci sfiancano sia nel corpo sia nella mente e ci portano a sperimentare l’estrema sofferenza, ma fanno anche in modo che i nostri corpi provino le condizioni più disparate, come le vertigini, la costrizione toracica e la nevrastenia e, in casi gravi, possiamo anche contrarre alcune malattie, quali la depressione, l’ipertensione e la cardiopatia. Per entrare in una buona scuola e distinguersi dalla massa, alcuni studenti si immergono totalmente nello studio e fanno di tutto per studiare sodo, così, in età giovanile, contraggono spondilosi cervicale e nevrastenia; quando non passano il test d’ingresso all’università, alcuni di loro non lo accettano, si sentono demoralizzati ogni giorno e contraggono una grave forma di depressione. Ci sono anche molte persone che, per fare più soldi e affermarsi, si ammazzano di lavoro, sforzando il proprio corpo oltre la sua capacità di sopportazione, e cominciano ad avere problemi alla schiena, alle gambe, al collo e alle spalle, allo stomaco e al cuore, e possono persino morire di sfinimento. Questi sono solo alcuni esempi, e da essi capiamo che la malattia è il risultato della corruzione e del male che Satana ci ha inflitto ed è la conseguenza del fatto che rinneghiamo Dio, Lo rinneghiamo e tradiamo e perseguiamo il benessere, la fama, la fortuna e la posizione sociale facendo affidamento sul nostro duro lavoro. Perciò, se in futuro ci ammaleremo, dovremo essere ragionevoli e avere il giusto approccio alla malattia e non dovremo biasimare o fraintendere Dio.
Qualche volta possiamo ammalarci perché abbiamo violato le leggi della vita stabilite da Dio per l’uomo.
Dio ha creato tutte le cose in cielo e in terra e ha creato l’umanità. Lui ha anche stabilito le regole e le leggi della vita per gli esseri umani e per tutte le cose. Ad esempio, secondo quanto prescritto da Dio per noi uomini, dovremmo mangiare tre pasti al giorno, lavorare nelle ore diurne e riposare di notte, mangiare il cibo che Dio ci fornisce in base alle stagioni, e così via. Solo seguendo le leggi della vita che Dio ha stabilito per l’uomo, gustando il pane quotidiano che Egli ci ha concesso e vivendo sulla terra in modo regolato possiamo evitare le malattie, e allora arriveremo spontaneamente ad avere corpi sani. Tuttavia, ci stiamo facendo corrompere sempre di più da Satana e non c’è alcun posto per Dio nei nostri cuori. Per soddisfare i nostri desideri fisici, gran parte del tempo violiamo le leggi della vita che Dio ha stabilito per l’uomo e non conduciamo una vita regolata; questo, a sua volta, comporta che i nostri corpi siano afflitti da ogni genere di malattia. Ad esempio, alcune persone giocano spesso sul cellulare o escono a divertirsi per tutta la notte o addirittura fino alle prime ore del mattino, e le loro vite e i loro ritmi sregolati di lavoro e di riposo causano l’insorgere in loro di patologie endocrine, letargia, danni epatici e via discorrendo, il che, a lungo andare, può portare a vari problemi fisici. Alcuni bramano piaceri fisici e, per soddisfare il loro appetito, spesso fanno cose come mangiare e bere a volontà; mangiano cibo che non è di stagione o è crudo, freddo o grasso, e ingeriscono persino cibo spazzatura per un lungo periodo, il che porta poi a carenze nutrizionali e all’abbassamento delle difese immunitarie. Contraggono così l’enterite, problemi di stomaco e malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Alcuni contraggono l’ipertensione, il diabete, l’iperlipemia e addirittura il cancro, e così via. Tali esempi sono tutti i frutti amari della violazione delle leggi della vita che Dio ha stabilito per noi. Perciò, dovremmo osservarle e, secondo le circostanze individuali, fare gli opportuni adeguamenti ai nostri ritmi di lavoro e di riposo, in modo tale da lavorare durante il giorno e riposare di notte, e dovremmo tenerci in esercizio e stare di più all’aria aperta. In termini di dieta, non dovremmo focalizzare l’attenzione sul gusto bensì sulla nutrizione. Fare questo tipo di vita regolare e metodica può ridurre i casi di malattia.
2. Essere sereno al cospetto di Dio, riflettere su te stesso, confessarti e pentirti a Lui
La parola di Dio dice: “Come bisogna affrontare l’insorgere di una malattia? Bisogna presentarsi dinanzi a Dio per pregare e cercare di cogliere la Sua volontà, ed esaminare che cosa si sia fatto di sbagliato e quali corruzioni si possiedano interiormente che devono ancora essere superate. Non si può superare l’indole corrotta senza dolore. Bisogna essere temprati dal dolore; soltanto allora si smetterà di essere dissoluti e si vivrà in ogni momento dinanzi a Dio. Di fronte alla sofferenza si pregherà sempre. Non si penserà più a cibo, abbigliamento o piacere; nel cuore si pregherà e si esaminerà se si sia fatto qualcosa di sbagliato in questo periodo. Il più delle volte, quando si è afflitti da una malattia grave o insolita che causa dolore intenso, queste cose non avvengono per caso; che si sia malati o sani, dietro tutto questo vi è la volontà Dio. […] All’insorgere della malattia o del dolore, preghi Dio e Lo ricerchi? E lo Spirito Santo ti offre soltanto illuminazione e rivelazione? Non è l’unico modo in cui Egli opera. Come fa Dio a mettere alla prova gli esseri umani? Non lo fa forse facendo loro soffrire dolore? Dove ci sono delle prove vi è dolore: come si potrebbe soffrire senza subire prove? E come si potrebbe cambiare senza soffrire? Quando le prove sono accompagnate da dolore, questa è l’opera dello Spirito Santo. Talvolta Dio infligge dolore agli esseri umani, altrimenti questi sarebbero inconsapevoli delle altezze del cielo o delle profondità della terra e diventerebbero insolenti. In certe questioni, affidarsi unicamente alle condivisioni sulla verità non risolverà il problema. Altri ti indicano il tuo problema e tu ne sei consapevole, ma non sei in grado di cambiare. Per quanto tu faccia ricorso alla tua forza di volontà per esercitare autocontrollo, giungendo forse persino a schiaffeggiarti e darti pugni in testa, comunque il problema non si risolve, poiché dentro di te permane la tua natura. Questa cosa è viva, è come i pensieri viventi dell’uomo, e può venir fuori in ogni momento. Allora che cosa si può fare se non si riesce a risolverla? Bisogna subire un affinamento da parte di certe malattie, e quando questo avviene alcuni non riescono a sopportare il tormento e cominciano a pregare e a ricercare. Prima di ammalarti sei dissoluto e insolente, ma la malattia ti induce a comportarti bene. Sai ancora essere insolente? Quando ogni tua parola è debole, sai ancora redarguire gli altri, sai ancora essere arrogante? In momenti del genere non chiedi nulla, solo che il dolore abbia fine, e non pensi a che cosa mangiare, che cosa indossare, come divertirti. Molti di voi ancora non hanno provato una sensazione del genere. Quando la proverete, capirete” (“Devi osservare ogni cosa con gli occhi della verità” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). La parola di Dio ci mostra il percorso di pratica riguardo al modo in cui dovremmo vivere la malattia. Anche se alcune malattie sono causate dalle leggi della natura, ce ne sono altre che non si verificano senza motivo, e i buoni propositi e la buona volontà di Dio si nascondono dietro queste malattie, poiché Egli le dispone affinché la nostra corruzione e la nostra riottosità possano essere purificate e modificate. Poiché siamo stati così profondamente corrotti da Satana e colmati dell’indole satanica da essere arroganti e presuntuosi, egoisti e vigliacchi, disonesti e falsi, malvagi e avidi, spesso non riusciamo a evitare di peccare e di opporci a Dio. Per esempio, mentre lavoriamo e predichiamo per Dio, spesso ci vantiamo e ci mettiamo in mostra riguardo a quanto abbiamo sofferto, ai nostri traguardi e a quanto lavoro abbiamo svolto, il che porta i fratelli e le sorelle a idolatrarci e a guardare a noi, e loro non hanno spazio per Dio nei loro cuori. Qualche volta, per mantenere il nostro prestigio e la nostra posizione sociale, non possiamo fare a meno di dire bugie e ingannare le persone, e spesso diciamo una cosa in faccia alle persone e un’altra alle loro spalle. Quando vediamo che i nostri colleghi sono più bravi di noi a fare sermoni e i fratelli e le sorelle vogliono tutti ascoltarli, proviamo invidia e risentimento e non vogliamo che ci sia qualcuno migliore o più forte di noi, al punto che lo giudichiamo, sminuiamo ed escludiamo. A volte, i nostri cuori possono essere attratti da tendenze maligne e noi ci attacchiamo al denaro e godiamo delle cose materiali, evitiamo Dio e non perseguiamo la verità. Questi sono solo alcuni esempi. Per risvegliarci e non farci più ribellare a Dio o opporre a Lui, così che non saremo imbrogliati e danneggiati sotto il dominio di Satana, Dio utilizza la malattia per farci riflettere su noi stessi, conoscere noi stessi e tornare da Lui. È proprio come dice la Bibbia: “Perché il Signore corregge colui ch’Egli ama” (Ebrei 12:6). Perciò, quando ci ammaliamo, dovremmo giungere al cospetto di Dio, pregare e cercare la Sua volontà, riflettere sul nostro rapporto con Lui e pensare se abbiamo fatto, o meno, qualcosa contro la Sua volontà e i Suoi precetti. Durante le preghiere, la ricerca e la riflessione, Dio ci illuminerà e guiderà in modo tale che saremo capaci di vedere chiaramente la nostra corruzione e riottosità, mentre, allo stesso tempo, arriveremo a comprendere la giustizia e la santità di Dio. I nostri cuori non possono fare a meno di riverirLo, arriviamo a odiare la nostra indole corrotta ancora di più e possiamo poi essere determinati a pentirci, cambiare e perseguire la vita.
Una volta ho sentito una sorella raccontare le sue esperienze al riguardo. Un giorno, all’improvviso, la sorella prese il raffreddore. Le venne la febbre a 39 gradi e la sua condizione non migliorò nemmeno dopo che ebbe fatto delle iniezioni e preso delle medicine. Non poté fare a meno di chiedersi: “Il mio raffreddore non migliora; potrebbe essere dovuto al fatto che ho commesso qualcosa che va contro la volontà di Dio?” La sorella andò al Suo cospetto per cercare la Sua volontà e rifletté sulla propria situazione per qualche giorno. Credeva che, da quando aveva assunto il ruolo di leader della Chiesa, fosse in grado di fare sermoni e compiere qualche opera e che fosse capace di risolvere alcune difficoltà e questioni dei suoi fratelli e sorelle; aveva quindi l’impressione di essere più brava di chiunque altro a perseguire la verità e spesso si era compiaciuta di se stessa e aveva provato molta ammirazione per sé. Quando i colleghi mettevano in evidenza alcune manchevolezze nel suo lavoro, anche se all’apparenza lei sembrava accettarlo, per il suo cuore non era così, e a volte provava a giustificare ai colleghi le sue azioni. Nel momento in cui questi le davano qualche consiglio ragionevole sull’opera della Chiesa, lei non provava a indagare o a riflettere per vedere se quei consigli fossero o meno in linea con la verità; manteneva, invece, il proprio punto di vista e rifiutava quello dei suoi colleghi e le loro opinioni. Di conseguenza non riusciva a lavorare in armonia con i suoi colleghi che servivano Dio e ciò costituiva un ostacolo all’opera della Chiesa. Dopo che la sorella ebbe riflettuto su se stessa, si rese conto che era stata troppo arrogante e presuntuosa, che non aveva accettato la verità né si era sottomessa a questa, che non era stata timorata di Dio e che non solo la sua vita veniva danneggiata, ma che lei stava anche ritardando l’opera della Chiesa. La sorella realizzò che era una persona corrotta da Satana e che, se non fosse stato per la guida di Dio, lei non sarebbe stata in grado di svolgere alcun lavoro. Il fatto che fosse stata capace di svolgere un po’ di lavoro e avesse potuto risolvere alcune difficoltà e questioni dei fratelli e delle sorelle era tutto merito dell’opera di Dio, e i suoi tentativi di rubare la Sua gloria Lo avevano disgustato. Allo stesso tempo, la sorella giunse alla consapevolezza che la volontà di Dio era che lei riuscisse a perseguire la verità mentre adempiva al suo dovere, lavorasse in armonia con i fratelli e le sorelle, mettesse in campo le forze di tutti e che ciascuno imparasse dalla forza dell’altro e, insieme, compissero l’opera che Dio aveva commissionato loro, perché solo così l’opera della Chiesa sarebbe migliorata sempre di più. Dopo essere giunta a tale consapevolezza, la sorella provò molta vergogna e rimorso, si pentì subito e confessò i suoi peccati a Dio. Poi praticò da persona onesta in conformità alla parola di Dio e si aprì molto con i fratelli e le sorelle sulla sua corruzione. In seguito, quando lei svolgeva l’opera della Chiesa e risolveva con successo i problemi dei suoi fratelli e sorelle, rendeva grazie a Dio e Lo lodava e riconosceva che la gloria era Sua. Quando lavorava insieme ai suoi colleghi che servivano Dio, lei era in grado di sacrificarsi intenzionalmente e, a patto che il consiglio di qualunque collega fosse in armonia con la verità e recasse beneficio all’opera della Chiesa, lei lo accettava sempre. Quando la sorella iniziò a praticare in quel modo, pose rimedio alla sua condizione e, senza che lei se ne accorgesse, la sua salute migliorò. Dopo quella esperienza, la sorella ha capito che la malattia giovava molto a sé stessa, perché rappresentava, in realtà, il vero amore e la protezione di Dio per l’uomo. Durante la sua esperienza, lei ha acquisito una certa conoscenza della giusta indole di Dio. È arrivata ad apprezzare il fatto che Dio è al nostro fianco che opera concretamente per salvarci dalla corruzione. Ha anche compreso che, quando veniamo colpiti dalla malattia, pregando Dio, imparando a comprendere la Sua volontà, riflettendo su noi stessi e conoscendo noi stessi, possiamo imparare molte lezioni: in realtà, per noi la malattia è un’ottima opportunità per accedere alla verità.
3. Durante la sofferenza della malattia, avere fede e rimanere saldi nella propria testimonianza a Dio
Ci sono due detti che recitano così: “Quando un genitore è malato per tanto tempo, anche il figlio più devoto lascia il suo capezzale” e “Il tempo svela il cuore di un uomo”. Quando siamo solo all’inizio della malattia, abbiamo ancora la fede per superare quel momento; possiamo pregare Dio, esaminarci sui nostri problemi e concentrarci su come porre rimedio alla nostra condizione sbagliata. Ma quando la nostra malattia continua e non migliora, allora forse cominciamo a fare delle richieste irragionevoli a Dio e possiamo addirittura biasimarLo e fraintenderLo. Quindi, come dovremmo vivere una simile situazione? Qual è la volontà di Dio? La Sua parola dice: “Mentre subiscono le prove è normale che gli uomini siano deboli o abbiano in sé della negatività, o manchino di chiarezza riguardo alla volontà di Dio o la loro via della pratica. Ma tu comunque devi avere fede nell’opera di Dio e non rinnegarLo, proprio come Giobbe. Sebbene fosse debole e maledicesse il giorno in cui era nato, Giobbe non negò che tutte le cose della vita umana fossero elargite da Jahvè e che Jahvè è anche Colui che le toglie tutte. In qualunque modo fosse messo alla prova, mantenne questa fede. Nella tua esperienza, indipendentemente da quale raffinamento tu subisca attraverso le parole di Dio, ciò che Dio vuole dall’umanità, in sintesi, è la fede e l’amore dell’umanità per Lui. Ciò che Egli perfeziona operando in questo modo è la fede, l’amore e le aspirazioni degli uomini. Dio compie l’opera della perfezione sugli uomini e loro non possono vederla, non possono sentirla; in queste circostanze è necessario che tu abbia fede. La fede degli uomini è necessaria quando non si può vedere qualcosa a occhio nudo, e la tua fede è necessaria quando non puoi rinunciare alle tue nozioni. Quando non hai chiarezza in merito all’opera di Dio ciò che ti è richiesto è avere fede, prendere una posizione salda e rendere testimonianza. Quando Giobbe arrivò a questo punto, Dio gli apparve e gli parlò. In altre parole, è solo da dentro la tua fede che sarai in grado di vedere Dio e, quando avrai fede, Dio ti porterà a perfezione. Senza fede non può farlo. Dio ti elargirà qualsiasi cosa tu speri di ottenere. Se non avrai fede, non potrai essere perfezionato e non sarai in grado di vedere le azioni di Dio, e tantomeno la Sua onnipotenza. Quando confiderai nel fatto di vedere le Sue azioni nell’esperienza pratica, Dio ti apparirà illuminandoti e guidandoti da dentro. Senza quella fede, Dio non potrà farlo. Se hai perso speranza in Dio, come potrai sperimentare la Sua opera? Pertanto, solo quando avrai fede e non nutrirai dubbi nei confronti di Dio, solo quando avrai un’autentica fede in Lui qualsiasi cosa faccia, Egli ti illuminerà dandoti luce attraverso le tue esperienze, e solo allora riuscirai a vedere le Sue azioni. Queste cose si ottengono tutte attraverso la fede. La fede arriva solo attraverso il raffinamento, e in assenza di raffinamento non può maturare. A che cosa si riferisce questa parola: “fede”? Fede è la convinzione veritiera e il cuore sincero che gli esseri umani dovrebbero possedere quando non possono vedere o toccare qualcosa con mano, quando l’opera di Dio non è in linea con le nozioni umane, quando va oltre l’umana portata. È questa la fede di cui parlo. Gli uomini hanno bisogno della fede nei momenti di difficoltà e di raffinamento e la fede è qualcosa a cui segue il raffinamento; raffinamento e fede non sono separabili. Comunque Dio operi o qualunque sia il tuo ambiente, sei in grado di perseguire la vita e ricercare la verità, ricercare la conoscenza dell’opera di Dio, comprendere le Sue azioni, e di agire in armonia con la verità. Agire in questo modo significa avere una fede autentica, e agire in questo modo dimostra che non hai perso la fede in Dio. Solo se riesci a persistere nel perseguire la verità attraverso il raffinamento, se sei in grado di amare davvero Dio e di non maturare dubbi su di Lui; se, qualunque cosa Egli faccia, pratichi comunque la verità per soddisfarLo e sei in grado di ricercare in profondità la Sua volontà e di rispettarla: solo così puoi nutrire un’autentica fede in Dio. In passato, quando Dio ha detto che avresti regnato come sovrano, Lo hai amato, e quando ti Si è mostrato apertamente Lo hai seguito. Ma ora Dio è nascosto, non puoi vederLo e ti sono capitati dei problemi: dunque ora perdi la speranza in Dio? Perciò, in qualunque circostanza, devi perseguire la vita e cercare di soddisfare la volontà di Dio. Questo è avere una fede sincera ed è la forma d’amore più autentica e bella” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Dalla parola di Dio capiamo che, mentre Egli ci sta salvando, predispone varie situazioni per perfezionare la nostra fede in Lui e il nostro amore nei Suoi confronti. La malattia è l’unico modo tramite il quale Dio ci mette alla prova e, mentre noi ne facciamo esperienza, dobbiamo mantenere la nostra fede in Lui. Che noi guariamo o meno, non dobbiamo fare richieste irragionevoli a Dio, ma dovremmo continuare a occupare il posto che compete a un essere creato, sottometterci alle orchestrazioni e disposizioni di Dio e rimanere saldi nella nostra testimonianza a Lui.
Come riportato nella Bibbia, per esempio, Giobbe seguì la via di Dio, Lo temette ed evitò il male. Dio lodò la fede di Giobbe e, ai Suoi occhi, lo considerò un uomo perfetto. Satana, tuttavia, non ne era convinto e volle che Giobbe rinnegasse e tradisse Dio; così lo tentò molte volte e face sì che sul suo corpo spuntassero dolorose pustole, dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi. Sebbene Giobbe soffrisse tremendamente, non biasimò mai Dio; disse, invece, cose sensate come questa: “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” (Giobbe 2:10) e, alla fine, rimase saldo nella sua testimonianza a Dio. Mentre era sottoposto a questa prova, Giobbe riuscì a evitare di parlare in modo peccaminoso in quanto, nella sua vita quotidiana, apprezzava, in tutte le cose che Dio aveva creato, la potenza e la sovranità divine, come pure l’amore di Dio per l’uomo; sapeva perfettamente di essere solo una creatura che avrebbe dovuto sottomettersi alle orchestrazioni di Dio. Sebbene il suo dolore corporale costituisse un incredibile tormento, nel suo cuore era sempre timorato di Dio, riusciva, dal profondo dell’anima, ad accettare, e obbedire a, ciò che gli stava accadendo, non era vincolato dalla sua malattia e, alla fine, Satana fuggì per la vergogna. Dio, perciò, lodò Giobbe, gli apparve nel vento e gli parlò. La fede di Giobbe in Dio fu instillata tramite simili prove; egli ne fece tesoro e ne godette, e il suo cuore fu colmo di pace e gioia. Dalle prove di Giobbe capiamo che alcune malattie sono le prove di Dio, ma, visto che abbiamo un’indole corrotta, si può anche dire che queste sono le tentazioni di Satana. Satana vuole servirsi della malattia per distruggere la nostra fede in Dio, per fare in modo che noi Lo biasimiamo, tradiamo e lasciamo. Eppure la saggezza di Dio è esercitata sulla base dei piani disonesti di Satana e, attraverso la malattia, Dio perfeziona la nostra fede in Lui. Noi crediamo che il nostro destino sia nelle mani di Dio e che Egli decida quando noi nasciamo, moriamo e che tipo di malattia ci colpirà; quindi, affidarGli tutto ciò e sottometterci alle Sue orchestrazioni è la miglior scelta che possiamo fare. In questo modo, ci sottomettiamo alle orchestrazioni e disposizioni di Dio, non siamo più vincolati dalla malattia, continuiamo a occupare il posto di un essere creato per adorare Dio; possiamo avvicinarci a Lui come dovremmo e perseguire la verità bene come dovremmo; possiamo perseverare nel compiere il dovere di un essere creato e possiamo affrontarlo serenamente, che Dio ci tolga o meno la malattia; anche se saremo ammalati per tutta la vita, non ci lamenteremo. Questa è la testimonianza che dovremmo rendere a Dio e, praticando in tal modo, i nostri cuori proveranno pace e serenità.
Alla fine dobbiamo prendere nota del fatto che, mentre esaminiamo noi stessi e sperimentiamo l’opera di Dio quando ci ammaliamo, possiamo scegliere di cercare assistenza medica, oppure di affrontare la situazione facendo affidamento sulla nostra fede: non ci sono regole al riguardo. Ciò che conta di più è che siamo capaci di guadagnare la verità da questo e che la nostra vita faccia progressi e raccolga qualche risultato.
Fratelli e sorelle, vivendo in questo mondo ogni singolo giorno ci imbatteremo in cose che non ci saremmo mai aspettati, come il supplizio della malattia, le imperfezioni della vita, la persecuzione delle nostre famiglie, il vilipendio delle persone terrene, e così via. In quanto cristiani, il modo in cui dovremmo cercare e capire la volontà di Dio e imparare la lezione per guadagnare la verità in tutti gli ambienti che non coincidono con le nostre nozioni, è qualcosa che dovremmo indagare e alla quale dovremmo accedere. Spero che i tre principi di pratica che sono stati condivisi qui sopra possano esserti utili. Sia ringraziato Dio!
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