Anche gli anziani dovrebbero sforzarsi di perseguire la verità
L’anno in cui ho compiuto 46 anni, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Dalle parole di Dio, ho appreso che questa è l’ultima fase della Sua opera di salvezza delle persone, che alla fine Egli porterà coloro che ha salvato in una nuova era. Particolarmente entusiasta, ho rinunciato a me stessa e mi sono spesa, e ho svolto il mio dovere con una fede cento volte maggiore. All’epoca ero piuttosto giovane, avevo molta energia, e quando facevo il mio dovere con fratelli e sorelle giovani non mi consideravo affatto vecchia. Cantavo e ballavo, piena di vita, e a volte facevo circa cento chilometri in bicicletta per diffondere il Vangelo, senza stancarmi. Sentivo che spendermi per Dio e svolgere il mio dovere in quel modo mi avrebbe sicuramente portata a essere salvata alla conclusione dell’opera di Dio. A 65 anni, mi è venuto un acufene a un orecchio, in cui spesso sentivo un ronzio. All’inizio non ci ho fatto molto caso e pensavo che dopo un po’ sarebbe migliorato. Invece col tempo è diventato sempre più grave; a volte non riuscivo a sentire chiaramente quello che dicevano gli altri, e nei momenti più acuti mi girava la testa. Quando sono andata a farmi visitare in ospedale, il medico mi ha detto che il mio orecchio era ormai perso e che non c’era modo di curarlo. In quel momento mi sono sentita particolarmente negativa, e ho pensato: “Sono spacciata. Sono sorda da un orecchio e non riesco a sentire chiaramente gli altri, e questo influirà sull’assolvimento del mio dovere. Che utilità avrò allora nella casa di Dio? Se non posso svolgere il mio dovere, avrò qualche speranza di ottenere la salvezza? Una persona sorda e presbite come me sarà comunque voluta nel Regno?” Più ci pensavo, più diventavo negativa. Ho pregato Dio e Gli ho chiesto di farmi uscire dal mio stato negativo.
Un giorno ho letto queste Sue parole: “Tutti coloro che desiderano essere resi perfetti devono averne l’opportunità, perciò sii meno rigoroso: tutti accederete al destino, in futuro. Tuttavia, se non desideri essere reso perfetto, ed entrare nel magnifico regno, allora quello è un tuo problema. […] Ciascuno ha l’opportunità di essere reso perfetto: a condizione che lo desideri, a condizione che tu lo persegua, alla fine sarai in grado di ottenere questo risultato, e nessuno di voi sarà abbandonato. Se sei di scarsa levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se hai un’alta levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se sei ignorante e analfabeta, le Mie richieste per te saranno conformi al tuo analfabetismo; se sai leggere e scrivere, le Mie richieste per te saranno conformi al fatto che sei istruito; se sei anziano, le Mie richieste per te saranno conformi alla tua età; se puoi offrire ospitalità, le Mie richieste per te saranno conformi a tale possibilità; se dici che non puoi offrire ospitalità e puoi solo assolvere a una certa funzione, allora si tratterà di diffondere il Vangelo o avere cura della chiesa oppure occuparti di altri affari generali e il Mio perfezionamento nei tuoi confronti sarà conforme alla funzione che esegui. Essere leali, sottomettersi fino alla fine e cercare di possedere l’amore supremo per Dio – questo è ciò che devi realizzare e non esiste pratica migliore di queste tre cose. In definitiva, all’uomo è chiesto di conseguire questi tre criteri e, se riuscirà a ottenerli, allora sarà reso perfetto. Prima di tutto, comunque, devi compiere una ricerca sincera, devi guardare sempre avanti in maniera attiva e non essere passivo in quell’aspetto” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”). Dalle parole di Dio, ho visto la Sua giustizia. Dio dà a tutti l’opportunità di ottenere la salvezza e di essere perfezionati. Non salva le persone in base alla loro età, né le perfeziona in base a quanti doveri compiono; richiede invece loro di svolgere i loro doveri in base alle loro capacità, di perseguire la verità, di raggiungere la lealtà e la sottomissione a Lui, e di avere un cuore che Lo ama; è questo che Dio approva. Non importano l’età di una persona o il dovere che svolge: Dio vuole da lei lealtà e sottomissione. Io non capivo le intenzioni di Dio e credevo che, essendo vecchia e sorda per metà e incapace di svolgere un dovere, avrei perso la speranza di ottenere la salvezza; queste erano le mie nozioni e fantasie. Dio dice che gli anziani dovrebbero conformarsi ai requisiti posti alla loro età. Anche se ero vecchia e sorda per metà, avevo ancora un orecchio in grado di ascoltare le parole di Dio; se non potevo svolgere un dovere importante, potevo svolgerne uno minore di cui ero capace. In seguito, ho diffuso il Vangelo insieme ai fratelli e alle sorelle della chiesa ed ero molto felice.
Nel marzo del 2023, ho avuto un incidente d’auto e mi sono rotta la gamba sinistra. Mentre ero in convalescenza a casa, vivevo in un costante stato d’ansia: avevo ormai 70 anni e la mia salute era già cagionevole, non sentivo più e la vista peggiorava. Con la gamba rotta, cosa avrei potuto fare in futuro? All’inizio volevo diffondere il Vangelo e dimostrare la mia lealtà, e mi stavo preparando a compiere qualche buona azione. Non avrei mai pensato che mi sarei rotta la gamba, e chissà quando mi sarei ristabilita. Se non avessi potuto fare il mio dovere in futuro, avrei avuto ancora speranza di salvezza? Più ci pensavo, più mi sentivo triste, e mio malgrado ho cominciato a lamentarmi: “Da quando ho riposto la mia fede nel Signore, mi sono spesa con fervore. Dopo aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, ho persino chiuso il mio ristorante per poter fare il mio dovere. Diverse volte ho rischiato l’arresto e non sono potuta tornare a casa. Per oltre 20 anni mi sono adoperata e data da fare, impegnandomi così tanto. Pensavo che se avessi continuato così avrei ricevuto la salvezza; non mi aspettavo di non essere nemmeno in grado di fare il mio dovere, con l’opera di Dio prossima alla conclusione. Ho ancora una speranza di salvezza? Se avessi dieci o vent’anni di meno, potrei svolgere il mio dovere più a lungo e avrei qualche speranza di salvezza. Perché sono nata così tanti anni fa? Ora sto invecchiando ogni anno di più e non riesco più a muovermi. Che tipo di speranza avrò in futuro?” Quando vedevo i giovani fratelli e sorelle cantare e ballare nei video, provavo particolare invidia: “Questi fratelli e sorelle sono davvero nati in un buon decennio, sono giovani, nel pieno delle forze, e hanno una buona memoria, imparano le cose in fretta e possono svolgere molti doveri. Questo è il momento cruciale in cui Dio perfeziona le persone, e quando l’opera di Dio finirà questi giovani saranno sicuramente in grado di ottenere la salvezza e di sopravvivere. Se fossi nata negli anni ‘80 o ‘90, sarei in tempo. Perché sono dovuta nascere negli anni ‘50? L’opera di Dio sta per concludersi, ma io sono vecchia e non posso fare il mio dovere. Che speranza di salvezza ho? Probabilmente morirò da un giorno all’altro”. In quel periodo mi sentivo particolarmente negativa, e pensarci mi spezzava il cuore e mi faceva piangere. Vedevo i non credenti della mia famiglia tutti indaffarati a mangiare, bere e divertirsi; cercavano di rendermi felice, ma io non riuscivo a tirarmi su di morale. Sentivo che la mia vita non aveva speranza. Leggevo le parole di Dio ogni giorno, ma era un semplice sbrigarmela, e anche le mie preghiere erano una routine, perciò sentivo che il mio cuore si era allontanato molto da Dio. Mi sono resa conto di essere in uno stato sbagliato, così ho pregato Dio e Gli ho chiesto di condurmi fuori da quello stato negativo.
Un giorno ho letto un passo delle Sue parole che mi ha enormemente commossa. Dio Onnipotente dice: “Tra i fratelli e le sorelle vi sono anche persone anziane, di età compresa tra i 60 e gli 80 o 90 anni circa, che a causa della loro età avanzata affrontano alcune difficoltà. Nonostante l’età, il loro modo di pensare non è necessariamente corretto o ragionevole e le loro idee e i loro punti di vista non sono necessariamente conformi alla verità. Questi anziani hanno comunque dei problemi e si preoccupano sempre: ‘La mia salute non è più tanto buona e vi è una gamma limitata di doveri che posso svolgere. Se svolgo solo questo minimo dovere, Dio Si ricorderà di me? A volte mi ammalo e ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me. Quando non c’è nessuno a farlo, non sono in grado di svolgere il mio dovere, quindi cosa posso fare? Sono vecchio e non ricordo le parole di Dio quando le leggo e per me è difficile capire la verità. Durante le condivisioni sulla verità, parlo in modo confuso e illogico e non ho fatto esperienze degne di essere condivise. Sono vecchio e non ho abbastanza energia, la mia vista non è molto buona e non sono più forte come un tempo. Tutto è difficile per me. Non solo non riesco a svolgere il mio dovere, ma dimentico facilmente le cose e commetto errori. A volte mi confondo e creo problemi alla chiesa e ai fratelli e alle sorelle. Voglio ottenere la salvezza e perseguire la verità, ma è molto difficile. Cosa posso fare?’ Quando pensano a queste cose, iniziano ad agitarsi e considerano: ‘Come mai ho iniziato a credere in Dio solo a questa età? Come mai non sono come i ventenni e i trentenni, e nemmeno come i quarantenni e i cinquantenni? Come mai mi sono imbattuto nell’opera di Dio solo ora che sono così vecchio? Non che abbia un destino avverso; almeno ora ho conosciuto l’opera di Dio. Ho un destino favorevole e Dio è stato amorevole con me! C’è solo una cosa che non mi va giù: sono troppo vecchio. La mia memoria non è molto buona e la mia salute non è un granché, ma ho un cuore fervente. È solo che il mio corpo non mi obbedisce e, dopo aver ascoltato per un po’ alle riunioni, mi viene sonno. A volte chiudo gli occhi per pregare e mi addormento, e quando leggo le parole di Dio la mia mente vaga. Dopo aver letto per un po’, mi viene sonno e mi assopisco, così le parole non attecchiscono. Cosa posso fare? Con queste difficoltà pratiche, sono ancora in grado di perseguire e comprendere la verità? Se non lo sono, e se non sono in condizione di praticare in linea con le verità principi, allora tutta la mia fede non sarà vana? Non fallirò nell’ottenere la salvezza? Cosa posso fare? Sono così preoccupato! […]’ […] Vedono i giovani in grado di mangiare e bere, di correre e saltare, e provano invidia. Più vedono i giovani fare queste cose, più si sentono angosciati, e pensano: ‘Voglio svolgere bene il mio dovere e perseguire, comprendere e anche praticare la verità, quindi perché è così difficile? Sono così vecchio e inutile! Dio non vuole gli anziani? I vecchi sono davvero inutili? Noi non possiamo ottenere la salvezza?’ Sono tristi e, da qualsiasi punto di vista guardino la situazione, non riescono a provare gioia. Non vogliono perdere un momento così bello e una così grande opportunità, eppure non sono in condizione di spendersi e di svolgere il loro dovere con tutto il cuore e tutta l’anima come fanno i giovani. Questi anziani cadono in una profonda angoscia, ansia e preoccupazione a causa della loro età. Ogni volta che affrontano difficoltà, contrattempi, avversità o ostacoli, danno la colpa alla loro età e addirittura odiano e disprezzano sé stessi. Ma in ogni caso non serve a nulla, non c’è soluzione e non hanno una via d’uscita. È possibile che davvero non abbiano una via d’uscita? Esiste una qualche soluzione? (Anche gli anziani dovrebbero svolgere i loro doveri in maniera commisurata a quanto possono.) È accettabile che gli anziani svolgano i loro doveri per quanto è loro possibile, giusto? Forse che gli anziani non possono più perseguire la verità a causa della loro età? Non sono forse in grado di comprendere la verità? (Sì, lo sono.) Gli anziani possono capire la verità? Possono capirne una parte, ma nemmeno i giovani possono capirla tutta. Gli anziani hanno sempre un’idea sbagliata: credono di essere confusi, di avere una cattiva memoria e quindi di non poter capire la verità. Hanno ragione? (No.) Anche se i giovani hanno molta più energia di loro e sono fisicamente più forti, in realtà la loro capacità di capire, comprendere e conoscere è uguale a quella degli anziani. Non sono forse stati giovani anche gli anziani? Non sono nati vecchi, e anche i giovani invecchieranno un giorno. Gli anziani non devono sempre ritenersi diversi dai giovani perché sono vecchi, fisicamente deboli, malati e provvisti di una cattiva memoria. In realtà, non c’è alcuna differenza tra loro. Cosa intendo quando dico che non c’è differenza? Che si tratti di anziani o di giovani, possiedono la medesima indole corrotta, gli stessi atteggiamenti e punti di vista su ogni genere di cose, così come le stesse prospettive e opinioni. […] Quindi, non è che gli anziani non abbiano nulla da fare, né che non siano in grado di svolgere i loro doveri, e tanto meno che siano incapaci di perseguire la verità: ci sono molte cose da fare per loro. Le varie eresie e falsità, così come le varie idee e nozioni tradizionali, le cose ignoranti e testarde, quelle conservatrici, irragionevoli e distorte che hai accumulato durante la tua vita si sono tutte accatastate nel tuo cuore, e dovresti dedicare ancora più tempo dei giovani a portarle alla luce, analizzarle e riconoscerle. Non è vero che non hai niente da fare e non è il caso di sentirti angosciato, ansioso e preoccupato quando non sai cosa fare: questo non è né il tuo compito né la tua responsabilità. Prima di tutto, le persone anziane dovrebbero avere la giusta mentalità. Anche se gli anni avanzano e la vecchiaia si fa sentire a livello fisico, dovresti comunque mantenere una mentalità giovanile. Sebbene tu stia invecchiando, il tuo pensiero sia rallentato e la tua memoria si sia indebolita, se riesci ancora ad acquisire conoscenza di te stesso, a capire le parole che dico e a comprendere la verità, allora questo dimostra che non sei vecchio e che non hai una scarsa levatura. Se qualcuno ha 70 anni ma non è in grado di capire la verità, allora ciò dimostra che ha una statura troppo scarsa e non è all’altezza del compito. Pertanto, l’età è irrilevante quando si tratta della verità” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (3)”). Dio sa che noi anziani ci troveremo in questo stato, quindi esprime queste parole per mostrarci un percorso di pratica. Questo dimostra che ci ama davvero molto. Dio scruta il cuore umano, e quelle Sue parole parlavano del mio vero stato di allora. Quando vedevo quanto era agile la mente dei fratelli e delle sorelle giovani, come erano nel pieno delle forze, in grado di svolgere ogni dovere nella casa di Dio, nel profondo provavo invidia e pensavo che erano nati nel momento ideale per essere perfezionati da Dio, mentre io alla mia età, con vista e memoria scarse, non riuscivo a ricordare ciò che leggevo nelle parole di Dio. Soprattutto ora che avevo una gamba rotta e non potevo fare il mio dovere, sentivo che non c’era più speranza nella mia vita e che le mie possibilità di essere salvata stavano diminuendo. Pertanto, vivevo spesso in uno stato negativo e mi sentivo pessimista e senza speranza. Le parole di Dio mi hanno indicato un cammino di pratica: non è che, una volta che si invecchia e non si possono svolgere i propri doveri, non si ha più un cammino da percorrere. Se si è vecchi e non si può uscire a fare il proprio dovere, si può comunque perseguire la verità ed eliminare la propria indole corrotta. È come quando non mi sono sottomessa alla vecchiaia e mi sono imposta di stare al passo con i giovani: si trattava della mia indole arrogante. Avevo sempre creduto che da vecchia non sarei stata in grado di svolgere doveri importanti, così temevo che non sarei stata salvata. Ponevo sempre richieste a Dio e non sapevo sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni: anche questa era la mia indole corrotta. Inoltre, mentre facevo il mio dovere, perseguivo costantemente reputazione e prestigio, e volevo che gli altri mi ammirassero. Tutte queste erano forme di indole corrotta, e dovevo riflettere su di esse e conoscerle, cercando la verità per eliminarle. Inoltre, dopo aver creduto in Dio per tanti anni, avevo una certa esperienza e conoscenza delle Sue parole. Anche se non potevo uscire e fare il mio dovere, potevo rimanere a casa e scrivere articoli esperienziali per testimoniare Dio. Non sarebbe stato anche quello svolgere un dovere? Inoltre, sebbene i giovani abbiano una buona memoria e la loro mente, i loro riflessi e le loro azioni siano rapidi, non significa che non abbiano alcuna indole corrotta. Hanno bisogno proprio come gli anziani di sperimentare il giudizio e il castigo delle parole di Dio. Anche se ero ormai vecchia, avevo ancora molte forme di indole corrotta, e per eliminarle dovevo cercare la verità. Avrei dovuto fare tutto questo.
Ho letto altre parole di Dio: “Io decido la destinazione di ciascuna persona non in base all’età, all’anzianità, alla quantità di sofferenza, né men che meno, al grado in cui suscita compassione, ma in base al fatto che possieda la verità. Non c’è altro criterio di scelta che questo. Dovete rendervi conto che anche tutti coloro che non seguono la volontà di Dio saranno puniti. Questo è un dato di fatto immutabile” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). “Nella corrente attuale, ogni persona che ama veramente Dio ha la possibilità di essere perfezionata da Lui. A prescindere dal fatto che si sia giovani o vecchi, a patto che si abbia un cuore che si sottomette a Dio e che Lo teme, sarà possibile essere perfezionati da Lui. Dio perfeziona gli esseri umani secondo le loro differenti funzioni. Pertanto, a condizione che tu ti adoperi con tutte le tue forze e che ti sottometta all’opera di Dio, potrai essere perfezionato da Lui. Per ora, nessuno di voi è perfetto. A volte, siete in grado di svolgere un solo tipo di funzione e, altre volte, siete in grado di svolgerne due; ma purché vi adoperiate con il massimo impegno a spendervi per Lui, alla fine sarete perfezionati da Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Sul fatto che tutti svolgano la propria funzione”). Dalle parole di Dio, ho capito che Egli non perfeziona le persone in base alla loro età o a quanto hanno sofferto, ma al fatto che possiedano o meno la verità e che la loro indole di vita sia cambiata. In passato, avevo sempre creduto che i giovani fossero nel pieno delle forze e avessero la mente agile, che accettassero rapidamente le cose nuove e che potessero svolgere molti doveri nella casa di Dio: una persona di questo tipo poteva essere salvata. Soprattutto quando vedevo molti giovani essere promossi, pensavo che gli anziani non fossero utili nella casa di Dio, che Dio non li volesse e che non avessero speranze di salvezza. Vedevo la casa di Dio come una fabbrica del mondo dei non credenti e credevo che i giovani sarebbero rimasti, mentre gli anziani e le persone inutili sarebbero stati rifiutati: ecco come fraintendevo Dio e Lo bestemmiavo. In realtà, la casa di Dio promuove le persone per via delle necessità del lavoro del Vangelo, e ogni lavoro ha bisogno della collaborazione di tutti i tipi di persone specializzate, ma questo non significa affatto che Dio non voglia le persone quando invecchiano, e certamente non significa che gli anziani non abbiano alcuna speranza di salvezza. Agli occhi di Dio, non importa se qualcuno è giovane o vecchio: tutti sono uguali; è solo che le persone hanno età e condizioni fisiche differenti, ma Dio richiede che tutti entrino nella verità allo stesso modo. Ho capito che Dio è giusto; Egli non valuta le persone in base alla loro età, ma al fatto che siano in grado o meno di perseguire e acquisire la verità. Se una persona non persegue la verità ed è priva di principi nel modo in cui gestisce le questioni, anche se è giovane, possiede levatura e svolge un dovere importante, si sta comunque opponendo a Dio. Io ero vecchia e non potevo svolgere alcun dovere importante, ma potevo comunque comprendere le parole di Dio, e la mia mente e la mia ragione erano ancora normali, quindi dovevo perseguire la verità e fare tesoro di ogni giorno che vivevo, perché potesse portare frutto.
In seguito, mi sono imbattuta in un altro passo delle parole di Dio: “Chi di voi sta svolgendo casualmente il proprio dovere nella casa di Dio in questo momento? Da qualunque ambiente tu sia venuto per assolvere il tuo dovere, nulla di tutto questo è accaduto per caso. Questo dovere non si può svolgere semplicemente trovando alcuni credenti a casaccio; questa era una cosa predestinata da Dio prima delle età. Che cosa significa che qualcosa è predestinato? Che cosa vuol dire esattamente? Che in tutto il Suo piano di gestione, Dio ha pianificato molto tempo fa quante volte saresti stato sulla terra, in quale discendenza e famiglia saresti nato durante gli ultimi giorni, quali sarebbero state le condizioni di questa famiglia, se saresti stato maschio o femmina, quali sarebbero stati i tuoi punti di forza, quale livello di istruzione avresti avuto, quanto saresti stato capace di esprimerti, quale sarebbe stata la tua levatura e quale aspetto avresti avuto. Ha pianificato a quale età saresti giunto nella casa di Dio e avresti iniziato a svolgere il tuo dovere, e quale dovere avresti svolto in quale periodo. Dio ha predestinato ciascuna fase per te fin dall’inizio. Quando non eri ancora nato e quando sei venuto sulla terra nelle tue ultime vite, Dio aveva già predisposto per te quale dovere avresti svolto in quest’ultima fase dell’opera. Non è certamente uno scherzo! Il fatto che tu sia capace di ascoltare un sermone qui è stato preordinato da Dio. Non va preso alla leggera!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio, ho capito che Egli aveva stabilito in quale anno sarei nata e quando sarei arrivata a credere in Lui. Se poi sarei stata in grado di svolgere il mio dovere e che tipo di destinazione e destino avrei avuto, tutto questo era nelle mani di Dio. Non facevo che lamentarmi di non essere nata in un buon decennio: non mi sottomettevo affatto ed ero troppo arrogante e irragionevole. Sono nata negli anni ‘50, eppure essere in tempo per l’apparizione di Dio e la Sua opera degli ultimi giorni, avere la fortuna di ascoltare le Sue parole, di vedere la Sua apparizione e di essere irrigata e pasciuta da Lui, seguirLo per tanti anni fino a quel momento: tutto questo era per me già un’enorme grazia ed esaltazione da parte di Dio. Come per i non credenti della mia stessa età: hanno vissuto tutta la loro vita senza sapere perché sono venuti su questa terra o perché le persone devono vivere. Per tutta la vita hanno saputo solo fare soldi, competere con gli altri e godere della carne: si sono affannati nel loro peccato. Io invece ho potuto presentarmi davanti a Dio e capire alcune verità, ho potuto sapere perché si vive e quale tipo di vita ha valore, e che è Dio a controllare il destino delle persone, e quale dovere si dovrebbe svolgere, la destinazione dell’umanità, e così via. Ho goduto di grazia e benedizioni enormi da parte di Dio, ma non ero comunque soddisfatta, e addirittura mi lamentavo perché Dio non mi ha permesso di nascere negli anni ‘80 o ‘90. Ragionavo e discutevo con Lui. In realtà ero del tutto priva di umanità! Dio ha operato così tanto in me, ha orchestrato persone, eventi e cose da farmi sperimentare e, ogni volta che mi sentivo negativa, ha fatto sì che i fratelli e le sorelle condividessero con me, e più e più volte mi ha illuminata e guidata attraverso le Sue parole e mi ha fatto capire le Sue intenzioni e uscire dalla negatività: tutto questo non è forse il Suo amore? Quando ho pensato a queste cose, mi sono sentita in colpa e mi è parso di non avere davvero una coscienza. Così ho pregato Dio, dicendo: “Dio, non ho saputo apprezzare la Tua benevolenza. Mi hai trattato con amorevolezza, ma io Ti ho sempre frainteso. Ora che ho la gamba rotta, ho finalmente riflettuto; se non fosse accaduto, penserei ancora di poter ricevere benedizioni correndo in giro e diffondendo il Vangelo, e vivrei secondo le mie nozioni e mi opporrei a Te senza rendermene conto. Qualunque cosa Tu faccia in futuro, qualsiasi sia il mio esito, è la Tua giustizia: mi sottometto alla Tua sovranità”. Quando ho capito le intenzioni di Dio, il mio stato è in qualche modo migliorato. In seguito, ho praticato la scrittura di articoli a casa e ho acquietato il cuore davanti a Dio, praticando l’auto-riflessione.
Qualche mese dopo, la mia gamba è gradualmente migliorata, ho potuto riprendere a camminare e a fare il mio dovere. Mentre lo svolgevo, ho anche posto l’accento sul ricercare la verità e sull’eliminare la mia indole corrotta, e non mi sentivo più vincolata né limitata dalla mia età. Riuscivo a trattare queste cose in modo corretto. In quegli anni mi ero sempre sentita vincolata dalla mia età. Se non fosse stato per la guida delle parole di Dio, non ne sarei uscita affatto. Sono state le parole di Dio a far cadere la pesante pietra che avevo sul cuore, e così ho smesso di nutrire il timore e l’ansia di non essere salvata o di non ricevere un buon esito a causa della mia età avanzata. Il mio cuore ha trovato libertà e affrancamento.
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