La mia esperienza di condivisione del Vangelo in una scuola
Sono nato nel nord del Myanmar in una famiglia comune. Nel dicembre del 2018, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, e partecipavo alle riunioni mentre ero studente. Mi sono laureato nel 2021 e sono stato incaricato di insegnare in una regione isolata e montuosa. Pur essendo un insegnante, ero anche un soldato. Dovevo obbedire ai miei superiori in tutto ciò che facevo. Altrimenti sarei stato mandato nelle foreste, nella zona più pericolosa e remota del fronte. Con le parole dei superiori bene in mente, passavo le mie giornate a insegnare diligentemente. Grazie al mio buon comportamento, il direttore della scuola mi ha chiesto di supervisionare l’associazione studentesca. Nonostante fossi impegnato ogni giorno nel lavoro, mi sentivo vuoto dentro. Ho anche appurato che la connessione a internet nella regione era piuttosto scadente e quindi non avevo modo di riunirmi con gli altri. Sono arrivato proprio all’inizio della pandemia e, con tutte le città e le strade chiuse, ho perso i contatti con gli altri per un intero semestre. Anche se non ero in contatto con gli altri, continuavo a pregare e a leggere la parola di Dio. Una volta, ho letto un passo della parola di Dio che mi ha davvero motivato. Dio Onnipotente dice: “Sei consapevole del fardello che porti sulle spalle, del tuo incarico e della tua responsabilità? Dov’è il tuo senso di missione storica? In che modo presterai un buon servizio come maestro nella prossima epoca? Hai un forte senso del ruolo di maestro? Come spiegheresti il concetto di signore di tutte le cose? È davvero il signore di tutte le creature viventi e di tutta la materia del mondo? Quali progetti hai per il progresso della fase successiva dell’opera? Quante persone attendono che tu diventi il loro pastore? Il tuo è un compito gravoso? […] Hai mai pensato a quanto sia addolorato e inquieto il cuore di Dio? Come può Egli tollerare di vedere l’umanità innocente, che ha creato con le Sue Stesse mani, patire un simile tormento? Dopotutto, gli uomini sono le vittime di un avvelenamento. Benché siano sopravvissuti fino a oggi, chi avrebbe mai pensato che da lungo tempo sono stati avvelenati dal maligno? Hai dimenticato di essere una delle vittime? Per l’amore che provi verso Dio, non sei disposto a lottare per salvare coloro che sono sopravvissuti? Non sei disposto a dedicare tutte le tue energie a ripagare Dio, che ama l’umanità come la Propria carne e il Proprio sangue? Alla fine dei conti, come interpreti il fatto di essere usato da Dio per vivere la tua vita straordinaria? Hai davvero la determinazione e la fiducia necessarie per vivere la vita significativa di un pio servitore di Dio?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come devi affrontare la tua missione futura?”). Dopo aver letto la parola di Dio, ho capito la Sua urgente volontà di salvare l’umanità. Egli spera che un maggior numero di veri credenti possa ottenere la Sua salvezza. Questo è il suo desiderio più pressante. Come credente, ho l’obbligo di diffondere il Vangelo di Dio. È il mio dovere di essere creato. Avevo fede da quasi tre anni, mi ero nutrito della parola di Dio e avevo compreso alcune verità. Anche se non potevo riunirmi regolarmente a causa del lavoro e della scarsa connessione a internet, potevo comunque diffondere il Vangelo, portare più persone davanti a Dio perché accettassero la Sua salvezza degli ultimi giorni. I disastri stanno aumentando e la pandemia è in piena diffusione, ma così tante persone non hanno ancora udito la voce di Dio né ricevuto la Sua salvezza, e questo colma Dio di dolore e preoccupazione. Non potevo essere privo di coscienza. Dovevo condividere il Vangelo, portare davanti a Dio coloro che avevano una buona umanità e credevano in Lui, e fare il mio dovere per soddisfarLo. Ma sia la mia statura che la mia comprensione della verità erano limitate e non sapevo come predicare. Ero ben disposto ma incapace. Così, ho pregato Dio: “Dio, la mia statura è scarsa e non so come predicare. Ti prego, guidami a portare al Tuo cospetto coloro che hanno vera fede. So che diffondere il Vangelo non è facile, ma con la Tua guida sono sicuro di poterli portare davanti a Te”.
Ho quindi pianificato di condividere il Vangelo con i miei colleghi e studenti. Ma in quel momento mi sentivo piuttosto combattuto. Perché i miei superiori mi avevano detto che ero un insegnante e un soldato, quindi non potevo fare nulla che non fosse legato all’insegnamento, e se fossi stato scoperto sarei stato mandato al fronte, dove spesso ci sono conflitti e attacchi terroristici, e avrei potuto morire da un momento all’altro. Avevo anche sentito dire che l’ultimo preside della scuola era un cristiano e che era stato trasferito in un’altra scuola dai suoi superiori per aver predicato ai suoi studenti, che era stato retrocesso a insegnante ordinario, e che se avesse infranto di nuovo le regole sarebbe stato mandato in prima linea. Il pensiero di tutto questo mi spaventava. Mi sono detto: “Il preside ha potuto continuare a insegnare dopo essere stato rimosso, ma io sono solo un regolare insegnante. Se scoprono che sto predicando, mi manderanno subito al fronte e non mi permetteranno più di insegnare. La perdita del lavoro posso sopportarla, ma il vero problema è che in un luogo così pericoloso potrei morire da un momento all’altro”. Questi pensieri mi spaventavano troppo per predicare nella scuola. Ma ho pensato a come l’opera di Dio stia per concludersi e i disastri siano in aumento, e che, se non avessi predicato ai miei colleghi, amici e studenti e non li avessi portati davanti a Dio, un giorno sarebbero caduti nei disastri, sarebbero stati puniti e avrebbero perso la loro possibilità di salvezza. La volontà urgente di Dio è che il Vangelo del Regno si diffonda e che coloro che possono esserlo vengano salvati, mentre io mi preoccupavo solo del mio futuro e del mio destino e avevo troppa paura di diffondere il Vangelo degli ultimi giorni. Stavo davvero deludendo Dio! Mi sentivo così combattuto. In seguito, ho letto due passi della parola di Dio che mi hanno dato fede. Dio Onnipotente dice: “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, sei in grado di rimanere saldo dinanzi a Me, senza impedimenti, in modo che la Mia volontà si compia indisturbata. È questo il tuo dovere, […] Devi essere disposto a sopportare tutto; per Me devi essere pronto ad abbandonare tutto ciò che possiedi e a fare tutto ciò che puoi per seguirMi, oltre a essere pronto a spendere tutto te stesso. Adesso è il momento di metterti alla prova: Mi offrirai la tua fedeltà? Puoi seguirMi fedelmente fino in fondo? Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada? Ricordalo! Non scordartene! Tutto accade secondo le Mie buone intenzioni e tutto è sotto la Mia osservazione. Riesci a seguire la Mia parola in ogni tua parola e azione? Quando si abbatteranno su di te le prove del fuoco, ti inginocchierai chiamando a gran voce? O ti rannicchierai, incapace di procedere?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). “Come creature di Dio, cosa dovreste fare? Dovreste compiere il vostro dovere, fare ciò che dovreste con tutto il vostro cuore, la vostra mente e la vostra forza. Il resto – le cose legate alle prospettive e al destino, nonché alla destinazione futura dell’umanità – non è qualcosa che potete decidere voi, bensì è nelle mani di Dio, è tutto dettato e predisposto dal Creatore e non c’entra nulla con qualunque Sua creatura. […] Devi riconoscere un fatto: di qualunque tipo di promessa si tratti, sia essa buona o ordinaria, piacevole o priva di interesse, ogni cosa è dettata, predisposta e determinata dal Creatore. Il dovere e l’obbligo di una creatura di Dio consistono solo nel seguire e nel cercare la direzione e la via corrette, indicate dal Creatore. Quanto a ciò che ottieni alla fine, e alla parte delle promesse di Dio che ricevi, si basa tutto sulla tua ricerca, sulla strada che imbocchi e su ciò che è dettato dal Creatore” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte nona”). La parola di Dio mi diceva chiaramente di non avere paura e che tutto era nelle mani di Dio. Che io continuassi a fare l’insegnante o venissi mandato al fronte non dipendeva da nessun uomo, né dal preside né dai miei superiori, soltanto da Dio. Dovevo avere fede in Dio. Con Dio al mio fianco, non avevo nulla da temere, per quanto diffondere il Vangelo fosse difficile. Avevo sempre paura che, una volta che la scuola avesse scoperto che predicavo, sarei stato mandato in prima linea e sarei stato in grave pericolo, così non osavo condividere il Vangelo. Non avevo alcuna fede in Dio. Queste sono le parole che mi hanno toccato maggiormente: “Dovreste compiere il vostro dovere, fare ciò che dovreste con tutto il vostro cuore, la vostra mente e la vostra forza. Il resto – le cose legate alle prospettive e al destino, nonché alla destinazione futura dell’umanità – non è qualcosa che potete decidere voi, bensì è nelle mani di Dio, è tutto dettato e predisposto dal Creatore e non c’entra nulla con qualunque Sua creatura”. Mi sono sentito molto più motivato. Come essere creato, dovevo svolgere il mio dovere e compierlo con tutto il cuore. Non importava cosa sarebbe successo con il mio lavoro, se fossi stato mandato in prima linea o se avessi rischiato la vita: tutto questo era deciso e predisposto dal Signore della creazione. Vivevo nella paura che i superiori mi trasferissero in prima linea se mi avessero scoperto a predicare, perché non comprendevo la sovranità onnipotente di Dio, come se il mio destino potesse essere deciso dai miei superiori. Ero così sciocco. Sia i disastri che la pandemia si stanno aggravando ora e non c’è tempo da perdere. Avevo avuto la fortuna di ricevere l’opera di Dio degli ultimi giorni, ma non stavo predicando a coloro che avevo intorno. Ero in debito con le persone e mi ribellavo a Dio, e la mia coscienza non trovava pace. Rendendomi conto di queste cose, ho acquisito fede. Ero disposto a mettere da parte le mie preoccupazioni e a compiere il mio dovere: predicare e testimoniare Dio.
In seguito, mi sono chiesto: “Perché essere mandato al fronte mi spaventa al punto che non ho il coraggio di svolgere il mio dovere? Cos’è esattamente a limitarmi?” In seguito, ho letto queste parole di Dio. “L’aspetto più triste della fede in Dio del genere umano è che l’uomo svolge la propria gestione nel mezzo dell’opera di Dio e non si cura affatto della gestione divina. Il più grande fallimento dell’uomo sta nel fatto che, mentre cerca di obbedire a Dio e di adorarLo, egli si fabbrica la propria destinazione ideale ed escogita come ricevere la più grande delle benedizioni e la migliore destinazione possibile. Anche se le persone comprendono quanto sono meschine, odiose e patetiche, quante sono pronte ad abbandonare i loro ideali e le loro speranze? E chi è in grado di fermare i propri passi e di smettere di pensare solamente a sé stesso? Dio ha bisogno di persone che collaborino strettamente con Lui per portare a termine la Sua gestione. Egli necessita di uomini che si sottomettano a Lui dedicandosi anima e corpo all’opera della Sua gestione. Non ha bisogno di persone che tendono le mani per elemosinare da Lui ogni giorno, tanto meno di gente che dà una piccola cosa e poi aspetta di essere ricompensata. Dio disprezza coloro che danno un misero contributo e poi dormono sugli allori. Egli detesta le persone insensibili che sono infastidite dalla Sua opera di gestione e vogliono solamente parlare di andare in cielo e di ottenere benedizioni. Egli prova un disgusto ancora maggiore nei confronti di coloro che approfittano dell’opportunità offerta dall’opera che Egli compie nel salvare il genere umano. Ciò accade perché queste persone non si sono mai interessate di ciò che Dio desidera realizzare e ottenere tramite la Sua opera di gestione. Si preoccupano solamente di come possono usare l’opportunità offerta dall’opera di Dio per ottenere benedizioni. Sono incuranti del cuore di Dio, essendo totalmente prese dalle loro prospettive e dal loro destino. Coloro che provano fastidio per l’opera di gestione di Dio e non si interessano minimamente a come Dio salva il genere umano e alla Sua volontà, fanno solo ciò che li soddisfa in un modo che è staccato dall’opera di gestione di Dio. Il loro comportamento non viene né ricordato né approvato da Dio, e tantomeno visto da Lui di buon occhio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 3: L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio”). Dopo aver riflettuto sulla parola di Dio, mi sono reso conto che il motivo principale per cui avevo paura di predicare era la preoccupazione per il mio destino. Temevo che, se mi avessero scoperto a predicare, i superiori mi avrebbero mandato al fronte, e se questo fosse accaduto non solo non avrei potuto riunirmi né leggere la parola di Dio, ma avrei anche dovuto passare le giornate a perlustrare le foreste armato di fucile. Era una regione afflitta da guerre e terrorismo, e se fossi finito lì probabilmente sarei morto e avrei perso per sempre la possibilità di essere salvato. Ho capito che credevo in Dio per ottenere benedizioni, non per perseguire la verità o compiere il dovere di un essere creato. Avevo fede e svolgevo un dovere per i miei interessi personali. Ero disposto a fare solo cose che mi avrebbero garantito le benedizioni, le altre no. Era come il rapporto tra un capo e un lavoratore: orientato al profitto e alla transazione, senza alcun amore o considerazione per Dio. Ero così egoista e spregevole. Credevo in Dio, ma non intendevo patire un briciolo di sofferenza o la minima avversità. Pensavo che fosse sufficiente leggere la parola di Dio in tutta tranquillità e lodarLo con canti e danze, ma questo tipo di fede non mi avrebbe mai portato a sperimentare o a comprendere davvero la parola di Dio, a riconoscere la mia indole corrotta o a ottenere la salvezza. Nella nostra fede, Dio ci chiede di considerare la Sua volontà, di amarLo e di testimoniarLo. Qualunque cosa affrontiamo, dobbiamo sempre ricercare la verità, sottometterci a Dio e temerLo, ed evitare il male: solo allora potremo ottenere la salvezza. La mia ricerca di benedizioni non era in linea con la volontà di Dio e si discostava dalle Sue richieste. Come credente, dovrei cercare di amare Dio e di obbedirGli, e impegnarmi a testimoniare la Sua opera degli ultimi giorni. Solo questo è utile e significativo. Così, ho detto a Dio in preghiera che non avrei continuato a pensare al mio futuro. Dovevo diffondere e testimoniare l’opera di salvezza di Dio degli ultimi giorni.
Ho iniziato predicando ai miei colleghi, ma mi sono accorto che opponevano molta resistenza alla fede in Dio, così sono passato a predicare ai miei studenti. Ogni giorno, dopo le lezioni, leggevo loro delle parole di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”, “Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”, e parlavo loro di argomenti come le tre fasi dell’opera di Dio. Ascoltavano con estremo fervore. Grazie alla guida di Dio, nel giro di un mese ho convertito più di 50 persone nella scuola. La mia fede si è allora rafforzata. Vedevo che quegli studenti erano desiderosi di riunirsi e avevano una buona comprensione, così ho predicato e testimoniato Dio con convinzione ancora maggiore. Non mi sentivo più così nervoso o spaventato, perché sapevo che Dio era con me e capivo veramente cosa intendesse quando ha detto: “Devi aver fede nel fatto che tutto è nelle mani di Dio e che gli esseri umani stanno semplicemente collaborando con Lui. Se sei sincero, Dio lo vedrà e aprirà per te tutte le vie, facendo sì che le difficoltà non siano più tali. Devi avere fede in questo. Pertanto, non devi preoccuparti di nulla mentre svolgi il tuo dovere, purché tu impieghi tutte le tue forze e ci metta il cuore. Dio non ti renderà le cose difficili né ti costringerà a fare ciò che non sei capace di fare” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Nel credere in Dio, la cosa più importante è mettere in pratica e sperimentare le Sue parole”). Dio ci dice che, fintanto che collaboriamo sinceramente con Lui, Egli ci aprirà una strada. Non dovevo preoccuparmi tanto. Dovevo solo fare del mio meglio, dare il massimo e affidarmi a Dio nel lavoro. Ciò che Dio mi chiede è alla mia portata e non va oltre la mia statura.
Man mano che sempre più studenti accettavano l’opera di Dio degli ultimi giorni, le forze di Satana hanno cominciato a interferire. Gli studenti della scuola appartenevano a una minoranza etnica buddista, quindi erano sempre stati buddisti. Alcuni di loro mi hanno detto che i genitori avevano proibito loro di credere. Una studentessa mi ha raccontato che i genitori l’avevano persino ammonita che, se l’avessero trovata di nuovo a credere in Dio, l’avrebbero cacciata di casa e l’avrebbero disconosciuta come figlia. Molti studenti non sapevano cosa fare. In quel momento temevo che si sarebbero scoraggiati e indeboliti a causa della persecuzione delle loro famiglie, o che si sentissero incapaci di continuare e abbandonassero la fede. Ero in preda all’ansia e non sapevo cosa fare. L’opera di Dio era prossima alla conclusione. Se avessero lasciato la fede, avrebbero perso la salvezza di Dio. Come avrei reso conto di questo davanti a Dio? Passavo il tempo a pregare e a chiedere a Dio di guidarmi. In seguito, ho letto queste Sue parole. “Quando Dio opera, Si prende cura di una persona e la osserva e, quando la favorisce e la approva, anche Satana le si mette alle calcagna, cercando di ingannarla e di danneggiarla. Se Dio desidera guadagnare questa persona, Satana farà tutto quanto in suo potere per ostacolarLo, utilizzando vari modi malvagi per tentare, intralciare e compromettere l’opera di Dio, al fine di raggiungere il suo obiettivo nascosto. Qual è il suo obiettivo? Non vuole che Dio guadagni nessuno; vuole impossessarsi di coloro che Dio vuole guadagnare, vuole dominarli e assumerne il controllo perché lo adorino, commettano azioni malvagie al suo fianco e si oppongano a Dio. Non è questo il bieco movente di Satana? […] Nella sua guerra con Dio, nel suo starGli alle calcagna, Satana persegue l’obiettivo di demolire tutta l’opera che Dio vuole compiere, di occupare e controllare coloro che Dio vuole guadagnare, per annientarli completamente. Se non vengono distrutti, diventano sua proprietà per essere usati a suo piacimento: ecco l’obiettivo di Satana” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”). Riflettendo sulla parola di Dio ho capito che, mentre Dio opera per salvare l’uomo, Satana Lo segue passo passo per corrompere e danneggiare l’uomo e interferire con l’opera di Dio e distruggerla. Questo dipende dall’essenza malvagia di Satana. Noi predichiamo e testimoniamo Dio per salvare le persone e Satana non può sopportarlo, perciò continua a cercare di ostacolarci e tormentarci con l’intento di distruggere l’opera di Dio e di indurci ad allontanarci da Dio e a tradirLo. A quel punto perdiamo la salvezza di Dio e finiamo all’inferno con Satana. Dovevo discernere i tranelli di Satana ed evitare le sue trappole. Resomi conto di queste cose, ho letto la parola di Dio con i fratelli per far loro capire la verità e discernere i tranelli di Satana. Ho condiviso con loro: “Sapete perché incontriamo tanti ostacoli dopo che iniziamo a credere in Dio? Perché abbiamo sempre vissuto sotto il dominio di Satana, ma ora che crediamo in Dio, accettiamo la Sua salvezza e ascoltiamo la Sua parola, non adoriamo più Satana. Satana non vuole che siamo salvati da Dio, per cui si serve di coloro che ci circondano per tormentarci, con l’intento di impedirci di credere nel vero Dio, di riportarci sotto il proprio dominio, corromperci, danneggiarci e farci perdere la possibilità di essere salvati da Dio. Quindi non possiamo cadere nei tranelli di Satana”. In seguito, ho fatto comunione con loro sulle verità della “differenza tra il vero Dio e i falsi dèi”, “da dove viene il buddismo” ed “Esiste un unico vero Dio”. Dopo la mia comunione, un fratello ha detto: “Ora capisco che, quando iniziamo a credere in Dio e accettiamo la Sua opera, veniamo ostacolati e tormentati perché non adoriamo Satana, che fa di tutto per impedirci di credere in Dio e di percorrere la retta via. Dobbiamo avere discernimento e non cadere nelle trappole di Satana”. Una sorella ha detto: “Ho capito cos’è il vero Dio e cosa sono i falsi dèi. Solo il vero Dio è in grado di creare i cieli e la terra e tutte le cose, inclusi gli uomini. Egli non solo ha creato tutto, ma lo governa. Ci fornisce anche pane quotidiano in abbondanza. I falsi dèi non sono in grado di creare nemmeno un singolo insetto, figuriamoci i cieli e la terra e tutte le cose, quindi non dovremmo credere in loro”. Sentire le parole dei fratelli e delle sorelle mi ha davvero commosso. Nella battaglia spirituale contro Satana, avevano compreso la verità attraverso la parola di Dio e avuto discernimento dei tranelli di Satana. Nessuno di loro si era lasciato fuorviare. Al contrario, erano ancora più determinati a seguire Dio. Tutto questo solo grazie alla parola di Dio. Allora, anche la mia fede in Dio si è molto rafforzata.
Una volta, il preside mi ha davvero ferito, dicendomi: “Jonah, ascoltami. È la terza volta che devo convocarti. Non farmi ripetere cose che già sai. Sei diventato una vera e propria celebrità. Tutti, fino a chilometri di distanza da qui, sanno che predichi nella scuola! Noi dovremmo essere insegnanti, che impartiscono conoscenze agli studenti, quindi perché stai insegnando loro la fede in Dio? Tutti gli abitanti del villaggio sono buddisti. Dobbiamo rispettare maggiormente le loro usanze e insegnare loro la loro fede. La scuola sta risentendo molto di questa tua predicazione: stai forse cercando di rovinare la nostra reputazione? Vuoi suscitare il disprezzo degli studenti e delle loro famiglie? Il tuo comportamento non è né professionale né etico! Non sei degno di essere un insegnante! Se non ti dai una svegliata, sarai trasferito alla fine del semestre!” Ero colmo di risentimento e sapevo che le sue parole provenivano dal diavolo Satana. Voleva semplicemente che le persone seguissero il diavolo e non le lasciava venire davanti a Dio in adorazione. La fede in Dio è la cosa più giusta, ma ai suoi occhi era il male. Ho capito che questi diavoli travisano i fatti e non sanno distinguere il bene dal male. Tornato al dormitorio, mi sentivo molto turbato. Non sapevo cosa sarebbe accaduto e inconsapevolmente ho ricominciato a pensare al mio futuro. Cosa sarebbe successo se fossi stato davvero trasferito? Sarei stato mandato in prima linea? Come avrei dovuto affrontare la terribile situazione del fronte? Come avrei potuto credere in Dio? Avrei potuto comunque essere salvato?… Questi pensieri mi hanno riempito gli occhi di lacrime. Non avevo affatto sonno. Sono rimasto seduto al tavolo tutta la notte, senza smettere di pregare Dio: “Dio, perché in questa situazione non riesco a non avere paura?” Ho pensato ai modi in cui Satana corrompe le persone menzionati nella parola di Dio. Dio dice: “Il primo è controllo e coercizione, cioè Satana farà tutto il possibile per assumere il controllo del tuo cuore. Che cosa significa ‘coercizione’? Significa usare tattiche di minaccia e di persuasione perché tu gli dia ascolto, facendoti temere le conseguenze se non obbedisci. Ne sei spaventato e non osi sfidarlo, così ti sottometti” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Riflettendo sulla parola di Dio, ho compreso meglio il volto abietto di Satana. Satana sapeva che temevo di essere mandato al fronte, dove sarei stato in costante pericolo di vita. La paura della morte era il mio difetto fatale e la mia più grande debolezza. Satana stava usando il preside per tormentarmi e la prospettiva di un trasferimento per minacciarmi, per indurmi a cedere e a scendere a compromessi con lui, abbandonando il mio dovere e non testimoniando più Dio. Poteva sembrare che il preside stesse facendo ciò che era meglio per me, ma in realtà mi stava costringendo a smettere di predicare per salvare la sua reputazione. Non mi lasciava predicare il Vangelo di salvezza di Dio, e voleva invece che predicassi la via di Satana e scendessi a compromessi con Satana. Ho visto il vero volto malvagio del preside. Avevo acquisito un po’ di discernimento e sapevo che erano tranelli di Satana. Sapevo perché mi ero sentito così limitato nel predicare. Era perché avevo così tanta paura della morte. Temevo che, una volta trasferito in prima linea a difesa del fronte, avrei potuto essere ucciso in qualsiasi momento, e temevo ancora di più che dopo la morte non avrei avuto modo di credere in Dio o di essere salvato, così mi sono tirato indietro e ho perso coraggio.
Dopo, ho portato il mio stato davanti a Dio in preghiera, chiedendoGli di guidarmi a superare quella paura della morte. In seguito, ho letto un passo della parola di Dio. “Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. […] A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di queste creature. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Queste creature utilizzarono la loro vita particolarmente preziosa: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore ed è l’incarnazione di Dio; fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa interiore è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono l’ultimo istante di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di compiere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non declinarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa compiere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come obbligo morale. Gli esseri umani oggi hanno dentro di sé paura e preoccupazione, ma quale utilità hanno questi sentimenti? Se a Dio non serve che tu faccia così, perché preoccuparsi? Se a Dio serve che tu faccia così, non devi scansare questa responsabilità né rifiutarla. Devi collaborare attivamente e accettarla senza preoccupazione. Comunque si muoia, non bisogna morire dinanzi a Satana, né morire nelle sue mani. Se bisogna morire, bisogna morire nelle mani di Dio. Gli esseri umani provengono da Dio e a Dio ritorneranno: questo è il criterio e l’atteggiamento che una creatura deve possedere. Questa è la verità ultima che bisogna capire nel diffondere il Vangelo e nel compiere il proprio dovere: bisogna pagare il prezzo con la vita per diffondere e testimoniare il Vangelo di Dio incarnato che compie la Sua opera e salva l’umanità. Se hai questa aspirazione, se riesci a rendere questo tipo di testimonianza, è una cosa meravigliosa. Se ancora non possiedi questo genere di aspirazione, come minimo devi adempiere adeguatamente la responsabilità e il dovere che ti attendono, lasciando il resto a Dio. Forse allora, col passare dei mesi e degli anni e con l’aumentare della tua esperienza e della tua maturità, e con l’approfondirsi della tua comprensione della verità, capirai che hai l’obbligo e la responsabilità di offrire la tua vita all’opera del Vangelo di Dio, fino al tuo ultimo giorno” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Dalla parola di Dio ho visto che nell’Età della Grazia i discepoli del Signore Gesù furono condannati e perseguitati per aver predicato il Vangelo di Dio, ma le modalità o i mezzi con cui morirono, qualsiasi essi fossero, non rappresentavano il loro esito finale. La vita e la morte del corpo di una persona non determinano se il suo esito sarà buono o cattivo. Anche se la persecuzione mortale dei discepoli del Signore Gesù può sembrare una cosa negativa, in realtà essi furono martirizzati per adempiere all’incarico di Dio, e questo viene commemorato da Dio. Di fronte alle forze malvagie di Satana, testimoniarono l’opera di Dio senza pensare alla propria vita o alla propria incolumità. Così, resero una testimonianza ancora più forte, sconfiggendo Satana. La vita è la cosa più preziosa che una persona abbia, eppure essi offrirono la loro preziosissima vita per testimoniare a Dio e far conoscere al mondo la Sua opera. Questa è la più grande testimonianza. Ripensando alle parole di Dio, ho provato umiliazione e vergogna. Quando il preside mi ha ammonito che se avessi predicato di nuovo sarei stato trasferito, ero davvero spaventato. Temevo di essere mandato al fronte, e che, una volta morto, per me sarebbe stata la fine e non avrei potuto essere salvato. Tenevo troppo alla mia vita e non avevo spina dorsale né testimonianza. Rispetto agli apostoli, ero davvero una nullità. Ho considerato da dove provenisse la mia vita e come mi fosse stata donata da Dio. È Dio che decide quando moriamo, e nessuno vive nemmeno un minuto di più. Se Dio protegge una persona e non la lascia morire, essa non muore, neanche se si trova nel posto più pericoloso. Gli esseri umani non hanno alcun controllo su quando vivono o muoiono, tanto meno sul loro esito finale. Questo è ancora più saldamente nelle mani di Dio. Il Signore Gesù disse: “Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa Mia, la troverà” (Matteo 16:25). Quando predichiamo e testimoniamo Dio, affrontiamo molte persecuzioni e avversità. Come i discepoli del Signore Gesù, alcuni possono anche essere perseguitati fino alla morte per aver predicato e testimoniato Dio, ma le loro anime sono nelle mani di Dio. I loro corpi possono essere morti, ma questo non significa che loro non abbiano un esito finale. Tutto è nelle mani di Dio e viene predisposto da Lui. Se per brama di vita e paura di morire non avessi svolto il mio dovere e predicato il Vangelo, anche se non fossi stato mandato al fronte e non avessi rischiato la vita, agli occhi di Dio sarei stato un cadavere ambulante, un uomo morto che alla fine deve essere scacciato. Dovevo rischiare tutto, anche la mia stessa vita, per seguire Dio e predicare il Vangelo. Se davvero fossi stato mandato al fronte, avrei dovuto sottomettermi alle disposizioni di Dio. Avrei inoltre potuto predicare ai soldati al fronte per portare più persone davanti a Dio. Se anche un giorno fossi stato davvero perseguitato a morte per aver predicato e testimoniato Dio, sarebbe accaduto col permesso di Dio, e io desideravo sottomettermi. Alla luce di questo, ho deciso di fronte a Dio di continuare a predicare e a testimoniarLo, e che non dovevo lasciarmi limitare da nessuno.
Da allora, ho pregato Dio ogni giorno e ho continuato a predicare e a condividere sulla Sua parola con gli studenti. Li ho anche guidati nel ripasso delle lezioni e ho organizzato dei momenti di incontro per loro durante le vacanze, e sono diventati molto più attivi di prima. Dopo gli esami, ho visto che quei fratelli e sorelle stavano ottenendo buoni voti, con medie che andavano dal 76 al 98 in ogni materia. Nessuno di loro è stato bocciato. Sono rimasto stupefatto! Di fronte ai buoni voti della mia classe, il preside mi ha detto: “La tua classe ha ottenuto i voti più alti della scuola, quindi abbiamo deciso di lasciartela anche per il prossimo semestre, per il quale ti auguriamo il meglio”. Sono stato felicissimo di sentirlo, perché andava ben oltre le mie aspettative. Questo mi ha ricordato una frase del Libro dei Proverbi della Bibbia: “Il cuore del re, nella mano di Jahvè, è come un corso d’acqua; Egli lo volge dovunque Gli piace” (Proverbi 21:1). Tutto è nelle mani di Dio e Dio controlla tutti i nostri destini. Fintanto che crederò in Dio e collaborerò sinceramente con Lui, Egli mi aprirà una strada. Sto tuttora predicando il Vangelo nel campus e guidando i fratelli e le sorelle nelle riunioni, e molte persone hanno accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. Ripensando a quei giorni di predicazione, ho guadagnato molto e so che è avvenuto solo grazie alla guida di Dio.
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