Affrontare i cambiamenti del personale mi ha messa a nudo
Nel marzo del 2021, ero responsabile del lavoro del Vangelo nella chiesa. Ho segnalato alla leader l’ampia portata delle mie responsabilità e la carenza di lavoratori del Vangelo, così lei ha inviato sorella Liu Xiao per aiutarmi a diffondere il Vangelo. Liu Xiao era stata leader in passato; dopo averla frequentata per un po’ di tempo, ho notato che era piuttosto brava a usare la parola di Dio per risolvere i problemi dei potenziali destinatari del Vangelo. Ho pensato: “Se la coltivo nel modo giusto, diventerà sicuramente una persona che diffonde il Vangelo e testimonia Dio, e la leader mi loderà per la mia capacità di lavorare e formare le persone”. Da allora, portavo con me Liu Xiao a diffondere il Vangelo, e spesso condividevo con lei per risolvere i suoi problemi. Dopo un po’, aveva fatto molti progressi, e stava ottenendo buoni risultati nell’evangelizzazione. Non potevo nascondere quanto fossi felice e ogni giorno ero colma di energia nel mio dovere.
Un giorno, la leader mi ha chiesto: “Ultimamente, la chiesa sta ricevendo molti neofiti e c’è un urgente bisogno di altri irrigatori. Chi tra i fratelli e le sorelle comprende la verità e può irrigare i nuovi arrivati?”. Ho risposto sorridente: “Liu Xiao ha buona levatura, è veloce nell’apprendere la verità e la condivide chiaramente. Sarebbe adatta”. La leader ha risposto: “Bene, allora mandala a irrigare i nuovi arrivati”. A queste sue parole, il mio cuore ha mancato un colpo, e ho pensato tra me e me: “Hai intenzione di trasferirla dopo tutti gli sforzi che ho fatto per coltivarla? Non avrei dovuto dirti la verità. Se trasferisci una mia colonna portante, dovrò pagare di nuovo il prezzo per formare un’altra persona. Se non ci sono abbastanza irrigatori, non puoi trasferire persone da un’altra chiesa? Se trasferisci Liu Xiao, questo mese non saremo altrettanto efficienti nell’evangelizzazione. Cosa penserai di me a quel punto? Penserai che sono incapace e mi destituirai? Non esiste! Non posso lasciare andare Liu Xiao”. A questo pensiero, ho detto alla leader: “Il lavoro di irrigazione è fondamentale, ma l’evangelizzazione non è altrettanto importante? Perché questa volta non trasferisci qualcuno da un’altra chiesa, e poi Liu Xiao potrà essere trasferita la prossima volta che ci sarà bisogno di qualcuno?”. La leader ha capito cosa avevo in mente e ha condiviso: “Dobbiamo pensare al lavoro complessivo della chiesa. È egoistico voler tenere al nostro fianco persone di talento per alleggerire i nostri fardelli. Molti neofiti stanno entrando nella chiesa in questo momento, ma a causa della carenza di irrigatori molti di loro non vengono irrigati in tempo, e alcuni sono già stati minacciati e disturbati dalle voci del PCC e del mondo religioso e hanno troppa paura per riunirsi. Alcuni hanno persino abbandonato. Il lavoro del Vangelo è molto simile alla semina. È inutile limitarsi a seminare e non irrigare! Quindi, la cosa più importante ora è incaricare persone di irrigare i nuovi arrivati il prima possibile. Ora l’irrigazione richiede che Liu Xiao venga incaricata di irrigare i neofiti. Dobbiamo salvaguardare il lavoro della chiesa. Se vogliamo tenerci le persone solo per alleggerire i nostri fardelli e tutelare la nostra reputazione e il nostro prestigio, non stiamo seguendo la volontà di Dio!”. La leader aveva ragione. Considerando la sua situazione, Liu Xiao era più adatta a irrigare i nuovi arrivati, i quali per contro avevano un disperato bisogno di persone che li irrigassero. Consideravo solo la mia reputazione e il mio prestigio, e mi turbava pensare al trasferimento di Liu Xiao e a come avrebbe influenzato l’evangelizzazione. Ma, ripensandoci, non si poteva assolutamente ritardare l’irrigazione dei nuovi arrivati, così non ho avuto altra scelta che dire alla leader: “Fai come vuoi. Se davvero deve essere trasferita, non posso farci nulla…”. Tornata a casa, non riuscivo a smettere di pensare alla questione, così ho pregato Dio: “Dio! Che la leader assegni Liu Xiao a irrigare i nuovi arrivati è in linea con i principi, lo so, ma non riesco ad accettarlo. Ti prego, illuminami e permettimi di riconoscere la mia indole corrotta”.
Poi, ho letto la parola di Dio. “Nell’ambito del lavoro della casa di Dio, in base alle esigenze generali del lavoro, ci possono essere dei trasferimenti di personale. Se alcune persone vengono trasferite da una chiesa, quale sarebbe il modo ragionevole per i leader di quella chiesa di trattare la questione? Qual è il problema, se si preoccupano solo del lavoro della propria chiesa e non degli interessi generali? Perché, in quanto leader della chiesa, non sono in grado di sottomettersi alle disposizioni generali della casa di Dio? Una persona del genere tiene forse conto della volontà di Dio e del quadro generale del lavoro? Se non pensa al lavoro della casa di Dio nel suo insieme ma solo agli interessi della propria chiesa, non è forse molto egoista e spregevole? I leader della chiesa dovrebbero sottomettersi incondizionatamente alla sovranità e alle disposizioni di Dio, nonché alle disposizioni centralizzate e al coordinamento della casa di Dio. Questo è conforme ai principi della verità. Quando il lavoro della casa di Dio lo richiede, chiunque, indipendentemente da chi sia, deve sottomettersi al coordinamento e alle disposizioni della casa di Dio e non deve assolutamente essere controllato da un singolo leader o lavoratore come se fosse una sua proprietà. L’obbedienza dei prescelti di Dio alle disposizioni centralizzate della casa di Dio è ordinata dal Cielo e riconosciuta in terra, e non può essere sfidata da nessuno. A meno che un singolo leader o lavoratore non operi un trasferimento irragionevole e non conforme ai principi, caso in cui vi si può disobbedire, tutti i prescelti di Dio devono obbedire, e nessun leader o lavoratore ha il diritto o alcuna ragione di cercare di controllare qualcuno. Sosterreste l’esistenza di un qualsiasi lavoro che non sia l’opera della casa di Dio? Vi è forse un lavoro che non riguardi l’espansione del Vangelo del Regno di Dio? Tutto fa parte dell’opera della casa di Dio, ogni lavoro è uguale, e non esistono ‘tuo’ e ‘mio’. Se il trasferimento è conforme ai principi e basato sulle esigenze del lavoro della chiesa, allora queste persone dovrebbero andare dove c’è più bisogno di loro. Eppure, qual è la risposta degli anticristi di fronte a questo tipo di situazione? Essi accampano vari pretesti e scuse per tenere queste persone valide nelle proprie mani, al proprio servizio. Offrono solo due persone comuni, e poi trovano un pretesto per fare pressioni su di te, dicendo che sono oberati di lavoro, o che sono a corto di personale, che è difficile trovare persone, e che se quelle due vengono trasferite il lavoro ne risentirà. In più ti chiedono consiglio e ti fanno sentire in colpa. Non è forse il modo in cui opera il diavolo? È così che agiscono i non credenti. Le persone che cercano sempre di proteggere i propri interessi nella chiesa sono brave persone? Sono persone che agiscono secondo i principi? Assolutamente no. Sono non credenti e miscredenti. E questa non è forse una cosa egoista e spregevole?” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus – Riepilogo del carattere degli anticristi e dell’essenza della loro indole (Parte prima)”). Dalla parola di Dio, ho capito che Egli prova odio e disgusto per le persone egoiste che salvaguardano solo i loro interessi personali. Ciò risultava particolarmente chiaro da queste Sue parole: “Non è forse il modo in cui opera il diavolo? È così che agiscono i non credenti. […] Sono non credenti e miscredenti”. Mi sentivo come se Dio fosse di fronte a me e mi smascherasse, e per la vergogna volevo solo scomparire. Sapevo chiaramente che la chiesa era a corto di irrigatori, che molti nuovi arrivati stavano abbandonando perché non venivano irrigati in tempo, e che il fatto che la leader incaricasse Liu Xiao di irrigarli era del tutto appropriato e in linea con i principi, ma tenevo conto solo dei miei interessi personali, e non del lavoro della chiesa. Temevo che, se Liu Xiao fosse stata trasferita, avrei dovuto impegnarmi di più e pagare un prezzo maggiore. Temevo anche che un calo di risultati nel lavoro avrebbe danneggiato la mia reputazione e il mio prestigio. Per questo motivo, ho cercato di ostacolare la leader e di impedire che Liu Xiao fosse trasferita con la scusa che “anche l’evangelizzazione era importante e non poteva essere ritardata”. Ero veramente egoista e spregevole. Pensavo solo ai miei interessi personali. Volevo tenere Liu Xiao al mio fianco solo per accrescere la mia reputazione e il mio prestigio. Non ero forse come una non credente? I capi d’azienda nel mondo dei non credenti insegnano alcune abilità alle persone e vogliono che esse si impegnino fino all’osso per loro. Allo stesso modo, avevo pensato che, avendo io coltivato da sola Liu Xiao, lei dovesse rimanere al mio fianco e sottostare alle mie disposizioni. Ero davvero irragionevole. La chiesa mi aveva affidato la supervisione del lavoro del Vangelo. Questa era la mia responsabilità e il dovere che dovevo adempiere. Non si trattava di una mia impresa personale, ma del lavoro della chiesa. Quanto ai trasferimenti e agli incarichi del personale, la leader giudicava come assegnare le persone in modo ragionevole secondo i principi, e io non ero qualificata per interferire, né tanto meno avevo il diritto di mettermi in mezzo. Avrei dovuto semplicemente sottomettermi e accettarlo; solo questo sarebbe stato ragionevole. A questo pensiero, sono caduta in preda al rimorso e al senso di colpa per le mie azioni e la mia condotta. Mi sono subito presentata davanti a Dio in confessione e pentimento e pronta a rinunciare alle mie intenzioni egoistiche e a sottomettermi alle disposizioni della chiesa. Il giorno dopo, ho condiviso con Liu Xiao sul fatto che avrebbe irrigato i nuovi arrivati. Praticare in questo modo mi ha dato un grande senso di pace e di sollievo.
Poco tempo dopo, ho notato che sorella Peng Huizhen e fratello Yang Jie avevano punti di forza perfetti per l’evangelizzazione, così li portavo spesso con me quando diffondevo il Vangelo e mi concentravo molto sul coltivarli. In breve tempo, hanno ottenuto rapidi progressi e ottimi risultati come evangelizzatori. Come potete immaginare, ero felicissima, e con altri due evangelizzatori nel gruppo anche il lavoro è migliorato, e io mi sentivo più motivata nel mio dovere. Ma, con mia sorpresa, un paio di settimane dopo la leader mi ha detto: “C’è molto lavoro evangelico da svolgere in altre chiese, ma non ci sono abbastanza evangelizzatori. Vorrei che i fratelli Yang Jie e Lu Ming andassero ad aiutare. Inoltre, Huizhen ha buona levatura e vale la pena coltivarla. Vorrei incaricarla di supervisionare il lavoro di irrigazione dei nuovi arrivati”. Il mio cuore è sprofondato, mi sono di colpo sentita sgonfia come un palloncino bucato e mi sono accasciata sulla sedia, incapace di muovermi. Mi sono detta: “Trasferire una persona è una cosa, ma ora ne vuoi trasferire tre? Stai cercando di rendermi le cose difficili? Se trasferisci questi miei tre pilastri e il lavoro finisce per risentirne, dirai che non svolgo lavoro concreto e che sono una falsa leader? Se poi verrò rimossa, come farò a mostrare di nuovo la mia faccia? Sembrerà che io sia incapace di fare questo lavoro”. A questo pensiero, ho risposto brusca: “Non puoi lasciarmene nemmeno uno? Trasferire tre persone in una sola volta non ritarderà l’evangelizzazione?”. Di fronte alla mia opposizione, la leader ha fatto comunione con me ma io non ho ascoltato una parola. Quando se n’è andata, ero in preda al malcontento per il trasferimento di tre dei miei pilastri. Significava che avrei dovuto trovare nuove persone da formare, per non parlare dell’impegno fisico che avrebbe comportato; e se poi il lavoro non fosse stato all’altezza, cosa avrebbero pensato tutti di me? Avrebbero detto che avevo mostrato energia solo perché ero nuova nel ruolo e che, una volta passato l’entusiasmo iniziale, ero diventata una totale inetta? Più ci pensavo e più mi arrabbiavo. Mi sentivo un peso sul cuore e ho perso tutta la mia motivazione. Da allora, non mi assumevo alcun fardello nel mio dovere e non mi applicavo seriamente per risolvere le difficoltà che affrontavo. In seguito, la leader mi ha inviato altri fratelli per l’evangelizzazione, ma io non avevo voglia di formarli. Sapevo che, quando avrebbero iniziato il lavoro del Vangelo, ci sarebbero stati molti problemi che non avrebbero saputo risolvere, ma non ho dedicato loro attenzione e li ho subito incaricati di uscire a predicare il Vangelo. A poco a poco, nel mio cuore è cresciuta l’oscurità, e sentivo che stavo venendo meno al mio dovere. Ero consapevole che il mio stato era sbagliato, così ho pregato Dio e ho riflettuto per conoscere me stessa.
Durante uno dei miei devozionali, ho letto queste parole di Dio. “Se una persona di buona levatura viene tolta dalla responsabilità di un anticristo e trasferita a svolgere un altro dovere, nel suo cuore l’anticristo si ostina a opporsi e a rifiutarlo: vuole abbandonare, e non ha alcun entusiasmo verso l’essere un leader o un capogruppo. Di che problema si tratta? Perché non obbedisce alle disposizioni della chiesa? Gli anticristi pensano che il trasferimento del loro ‘braccio destro’ avrà un impatto sulla produttività e sul progresso del loro lavoro, e che il loro prestigio e la loro reputazione ne risentiranno, costringendoli a lavorare di più e a soffrire di più per garantire la produttività, e questa è l’ultima cosa che vogliono fare. Si sono abituati alla comodità e non intendono lavorare né soffrire di più, quindi non vogliono lasciare andare quella persona. Se la casa di Dio insiste sul trasferimento, sollevano un polverone e si rifiutano persino di svolgere il proprio lavoro. Questa non è forse una cosa egoista e spregevole? I prescelti di Dio dovrebbero essere distribuiti centralmente dalla casa di Dio. Questo non ha niente a che fare con nessun leader, capo squadra o singolo individuo. Tutti devono agire secondo principio; questa è la regola della casa di Dio. Quando gli anticristi non agiscono secondo i principi della casa di Dio, quando tramano costantemente per il proprio prestigio e i propri interessi e fanno in modo che fratelli e sorelle di buona levatura li servano per consolidare il proprio potere e prestigio, non è forse una cosa egoista e spregevole? All’esterno, tenendo al proprio fianco persone di buona levatura e non permettendo che la casa di Dio le trasferisca, sembrano considerare il lavoro della chiesa, ma in realtà pensano solo al proprio potere e al proprio prestigio, e niente affatto al lavoro della chiesa. Hanno paura di sbagliare nel lavoro, di essere sostituiti e di perdere il loro prestigio. Quando gli anticristi non pensano al lavoro generale della casa di Dio pensano solo al proprio prestigio, proteggono il proprio prestigio senza alcun riguardo per gli interessi della casa di Dio e difendono il proprio prestigio e i propri interessi a scapito del lavoro della chiesa, questa è una cosa egoista e spregevole. Di fronte a una situazione del genere, come minimo bisogna pensare con la propria coscienza: ‘Queste persone appartengono tutte alla casa di Dio, non sono una mia proprietà personale. Anch’io sono un membro della casa di Dio. Che diritto ho di impedire alla casa di Dio di trasferire le persone? Dovrei considerare gli interessi generali della casa di Dio, invece di concentrarmi solo sul lavoro che rientra nel mio ambito di responsabilità’. Questi sono i pensieri che si dovrebbero trovare nelle persone dotate di coscienza e ragionevolezza, e questo è il senno che dovrebbero avere coloro che credono in Dio. Quando la casa di Dio ha un’esigenza particolare, la cosa più importante è obbedire alle disposizioni della casa di Dio. I falsi leader e gli anticristi non hanno questa coscienza e questo senno. Sono tutti egoisti, pensano solo a sé stessi e non pensano al lavoro della chiesa. Considerano solo i benefici che hanno sotto gli occhi, non considerano il lavoro generale della casa di Dio, e quindi sono assolutamente incapaci di obbedire alle disposizioni della casa di Dio. Sono estremamente egoisti e spregevoli. Nella casa di Dio, sono sfacciati al punto di fare ostruzionismo, e osano perfino puntare i piedi; queste sono le persone più prive di umanità, sono persone malvagie. Ecco che tipo di persone sono gli anticristi. Trattano sempre il lavoro della chiesa, i fratelli e le sorelle, e anche i beni della casa di Dio, insomma tutto ciò che ricade sotto la loro autorità, come una loro proprietà privata. Queste cose vengono distribuite, trasferite e utilizzate a loro discrezione, e alla casa di Dio non è consentito interferire. Una volta che si trovano nelle loro mani, è come se fossero in possesso di Satana, a nessuno è permesso toccarle. Loro sono i boss, i bulli locali, e chiunque entri nel loro territorio deve obbedire ai loro ordini e disposizioni e dare retta a loro. Questa è la manifestazione dell’egoismo e della bassezza nel carattere degli anticristi. Non si attengono minimamente ai principi, non tengono in minima considerazione gli interessi della casa di Dio, e pensano solo ai propri interessi e al proprio prestigio: queste sono tutte caratteristiche dell’egoismo e della spregevolezza degli anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus – Riepilogo del carattere degli anticristi e dell’essenza della loro indole (Parte prima)”). Leggere le parole di Dio mi ha colmata di angoscia e turbamento. Dio rivela che gli anticristi sono estremamente egoisti e privi di umanità. Quando accade loro qualcosa, considerano solo la loro reputazione e il loro prestigio. Cercano di tenere le persone sotto il loro controllo, non permettono che vengano prese disposizioni e operati cambiamenti nella chiesa, e non considerano il lavoro della chiesa. Le mie azioni e la mia condotta non erano forse le stesse di un anticristo? Come supervisore, avrei dovuto concentrarmi sul coltivare individui di talento. Questa era la mia responsabilità e il mio dovere. La chiesa opera cambiamenti di personale ragionevoli in base alle esigenze lavorative, nonché alla levatura e ai talenti di ognuno. Avrei dovuto sostenere, rispettare ed eseguire il mio dovere. E invece non consideravo il lavoro complessivo della chiesa, pensando solo a tenere al mio fianco quegli evangelizzatori di talento e buona levatura per accrescere la mia reputazione e il mio prestigio. Non appena la leader voleva trasferire le persone al di fuori del mio ambito di responsabilità, mi sono opposta, ho nutrito malcontento e mi sono persino ritrovata a desiderare di abbandonare. Ero costantemente preoccupata che quelle colonne portanti fossero trasferite e che il lavoro ne risentisse e la mia reputazione e il mio prestigio venissero messi in pericolo. Ero davvero egoista e spregevole. Possedevo almeno un briciolo di umanità o di ragione? L’indole che rivelavo era forse diversa da quella di un anticristo? Ho pensato ai farisei e al clero del mondo religioso moderno. Quando Dio è apparso per operare, allo scopo di proteggere il loro prestigio e sostentamento, hanno usato tutti i mezzi a loro disposizione per impedire ai credenti di seguire Dio. Per mantenere il loro prestigio e sostentamento, si sono adoperati per tenere i credenti sotto il loro eterno controllo. Di conseguenza, sono diventati anticristi e Dio li ha puniti e dannati. Ripensando al mio comportamento, quando pagavo un piccolo prezzo per coltivare fratelli e sorelle come evangelizzatori, vedendoli in grado di svolgere i loro doveri da soli, volevo sfruttare l’occasione per dare sfogo alle mie capacità e mettere in mostra i miei talenti così da ottenere l’ammirazione altrui. Per questo motivo, non volevo che la leader trasferisse persone al di fuori della mia sfera di responsabilità. Volevo solo tenere al mio fianco quei talenti, che avevano levatura e compivano bene il loro dovere, e usarli per consolidare la mia reputazione e il mio prestigio. L’essenza del mio comportamento non era forse la stessa di quello dei farisei e anticristi del mondo religioso? Il lavoro della casa di Dio non è settoriale. Le persone devono essere inviate dove il lavoro lo richiede. Questo è il modo appopriato di trasferire il personale. Io invece, quando ho visto fratelli e sorelle dotati di buona levatura e capacità lavorative essere promossi e trasferiti uno dopo l’altro, mi sono sentita privata dei miei bracci destri, convinta che il mio lavoro ne avrebbe direttamente risentito. Percependo la mia reputazione e il mio prestigio messi a repentaglio, non volevo che venissero trasferiti. Persino quando ne ho parlato con la leader ho cercato di trovare delle scuse, di ostacolarla e di tenere per me le mie colonne portanti. Pensavo di essere la dominatrice del mio territorio e che i talenti che avevo coltivato fossero solo miei. Non ero forse diventata come un tiranno locale che rivendicava un luogo come proprio dominio? A seguito di quei trasferimenti, temevo che il lavoro ne avrebbe risentito, che la mia brama di reputazione e prestigio non sarebbe stata soddisfatta, così nel mio lavoro ho rallentato e, pur sapendo che c’erano dei principi che i nuovi evangelizzatori ancora non capivano, li ho trascurati e mandati fuori a diffondere il Vangelo. Non intendevo formarli. Ripensando al mio comportamento, dov’erano la mia coscienza, la mia ragione e la mia umanità? La chiesa mi aveva incaricata di supervisionare l’evangelizzazione perché potessi diffondere il Vangelo con i fratelli e le sorelle, con un solo cuore e una sola mente, e affinché svolgessimo bene i nostri doveri ognuno nel suo ruolo. Ma io ero una completa spudorata e tenevo i fratelli sotto il mio controllo per usarli a mio piacimento. Così facendo, resistevo a Dio, mi opponevo a Lui e percorrevo il cammino di un anticristo! Se non fosse stato per la rivelazione da parte della parola di Dio e dei fatti, sarei tuttora inconsapevole della gravità della mia indole da anticristo e del fatto che stessi percorrendo il cammino di un anticristo, compiendo il male e resistendo a Dio. Più ci pensavo e più avevo paura; così, pentita, ho pregato Dio, dicendoGli che non volevo più resisterGli, ma solo sottomettermi e compiere bene il mio dovere.
In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Coloro che sono in grado di mettere in pratica la verità riescono ad accettare l’esame di Dio nel fare le cose. Quando accetti l’esame di Dio, il tuo cuore è sulla strada giusta. Se fai le cose sempre e solo perché gli altri le vedano e vuoi sempre guadagnare lodi e ammirazione però non accetti l’esame di Dio, allora hai ancora Dio nel tuo cuore? Le persone di questo tipo non hanno riverenza verso Dio. Non fare sempre cose per il tuo tornaconto e non considerare costantemente i tuoi interessi; non preoccuparti degli interessi degli uomini e non pensare affatto al tuo orgoglio, alla tua reputazione o al tuo prestigio. Devi prima pensare agli interessi della casa di Dio e farne la tua prima priorità. Devi tenere in considerazione la volontà di Dio e cominciare col riflettere se tu sia stato o meno impuro nell’adempimento del tuo dovere, se tu sia stato leale, se tu abbia adempiuto le tue responsabilità e abbia dato tutto te stesso, e, allo stesso modo, se tu abbia o meno riflettuto sinceramente sul tuo dovere e sul lavoro della chiesa. Devi prendere in considerazione queste cose. Riflettici spesso e comprendile bene, e ti sarà più facile svolgere bene il tuo dovere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). “Per tutti quelli che compiono il proprio dovere, indipendentemente da quanto profonda o superficiale sia la loro comprensione della verità, il modo più semplice di praticare per accedere alla realtà della verità è pensare agli interessi della casa di Dio in ogni cosa e abbandonare i propri desideri egoistici, gli intenti personali, le proprie motivazioni, l’orgoglio e il prestigio. Privilegiare gli interessi della casa di Dio è il minimo che si dovrebbe fare. Se chi compie il proprio dovere non sa fare neppure questo, allora come si può affermare che lo sta compiendo? Questo non è compiere il proprio dovere. Per prima cosa dovresti considerare gli interessi della casa di Dio, la Sua volontà e l’opera della chiesa, e mettere queste prima di tutto; soltanto in seguito puoi pensare alla stabilità della tua condizione o a come gli altri ti vedono. Non trovate che sia un po’ più facile dividere tutto in questi passaggi e accettare qualche compromesso? Praticando così per un po’, arriverai a sentire che soddisfare Dio non è difficile. Inoltre, dovresti essere in grado di ottemperare alle tue responsabilità, adempiere ai tuoi obblighi e doveri, mettere da parte i tuoi desideri egoistici, mettere da parte i tuoi interessi e motivi, avere riguardo per la volontà di Dio e porre al primo posto gli interessi della Sua casa, l’opera della chiesa e il dovere che devi compiere. Dopo aver sperimentato ciò per qualche tempo, capirai che questo è un buon modo di comportarsi. È vivere in maniera retta e onesta, senza essere una persona abietta o un buono a nulla, e vivere giustamente e onorevolmente anziché essere spregevole e meschino. Ti renderai conto che è così che una persona dovrebbe vivere e agire. Nel tuo cuore, il desiderio di gratificare i tuoi interessi si affievolirà a poco a poco” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). La parola di Dio mi ha indicato un percorso di pratica; ossia: qualunque cosa facciate, non fatela per mostrarlo agli altri, e accettate invece l’esame da parte di Dio. Quando vi accade qualcosa, innanzitutto assumete un atteggiamento corretto e date priorità al lavoro della chiesa, seguite la volontà di Dio e mostrate considerazione per il lavoro della chiesa in ogni momento. È l’unico modo per allinearvi alla volontà di Dio nel vostro dovere. Come supervisore dell’evangelizzazione, dovrei coltivare con attenzione le persone di talento in modo che possano adempiere alla loro responsabilità di diffondere il Vangelo del Regno. Da allora, ho consapevolmente praticato secondo la parola di Dio.
Un mese dopo, durante la sua comunione in una riunione, ho constatato che sorella Dong Xin condivideva chiaramente sulla verità ed era in grado di afferrare i punti chiave quando risolveva i problemi di coloro a cui stava predicando. Ho pensato che, se l’avessi formata bene, avrebbe presto potuto diffondere il Vangelo in modo autonomo. Dopo un periodo di pratica, Dong Xin ha ottenuto buoni risultati nell’evangelizzazione, ed era anche in grado di irrigare i nuovi arrivati che avevano accettato il Vangelo da lei. Ho pensato tra me e me: “La levatura di Dong Xin sembra la più indicata per l’irrigazione dei neofiti. Ultimamente, la leader mi ha chiesto di fornire personale per l’irrigazione, quindi dovrei mandare Dong Xin?”. Ma poi ci ho pensato su: “Sta ottenendo ottimi risultati nel suo dovere ed è una vera risorsa per il gruppo. Se la assegno a irrigare i neofiti, il lavoro che sto supervisionando ne risentirà?”. A quel punto, mi sono di colpo resa conto: “Non sto forse considerando di nuovo la mia reputazione, il mio prestigio e i miei interessi?”. Ho ricordato che la parola di Dio dice: “Agire in modo altruistico, pensare al lavoro della chiesa e fare solo ciò che soddisfa Dio è giusto e onorevole e darà valore alla tua esistenza. Vivendo sulla terra in questo modo sei schietto e sincero, vivi un’umanità normale e la vera immagine dell’uomo e non solo hai la coscienza pulita, ma sei anche degno di tutte le cose che Dio ti ha donato. Più vivi in questa maniera, più ti sentirai saldo, in pace, gioioso e luminoso. In tal modo, non avrai forse intrapreso la retta via della fede in Dio?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Dalla parola di Dio ho capito che, in quanto membri della chiesa, dobbiamo sempre mettere al primo posto gli interessi della casa di Dio e accantonare i nostri desideri e progetti egoistici. Così facendo, possiamo diventare magnanimi, coscienziosi e ragionevoli. Non potevo più considerare prestigio, reputazione e interessi personali. Dovevo mettere da parte interessi e trame personali, assumere intenzioni corrette e praticare secondo la parola di Dio. Perciò, ho inviato alla lader una lettera per riferirle la situazione di Dong Xin. Poco tempo dopo, la leader ha trasferito Dong Xin in un’altra chiesa perché irrigasse i neofiti. Praticare in quel modo mi ha dato un grande senso di sollievo.
Attraverso questa esperienza ho imparato che, quando avevo le giuste motivazioni, davo la priorità al lavoro della chiesa e non consideravo più i miei interessi personali, sapevo assumermi un vero fardello nel cuore. Ho iniziato a trovare nella chiesa persone adatte alla diffusione del Vangelo e ad affidarmi a Dio per gestire e risolvere i problemi e le deviazioni nel lavoro. Pagare un prezzo reale in questo modo non ha compromesso il lavoro, anzi lo ha migliorato! Grazie al trasferimento di Dong Xin, ho imparato che quando nel mio dovere accantonavo i desideri egoistici, seguivo la volontà di Dio e mettevo il lavoro della chiesa al primo posto, non solo sapevo adempiere al mio dovere e alle mie responsabilità, ma ottenevo anche dei risultati nel mio dovere, oltre a un senso di pace e serenità. Sia lodato Dio!
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