L’elevata pressione sull’istruzione ha danneggiato mia figlia
I miei genitori divorziarono quando ero molto giovane. Io e mia sorella maggiore vivevamo con mio padre e la nostra vita era davvero dura. La nostra famiglia non era benestante e in più i miei voti erano bassi, così quando arrivai alle medie, abbadonai gli studi e iniziai a lavorare. Non ero istruita e potevo svolgere solo alcuni lavori manuali. Era estenuante e umiliante. Non essendo istruita, nel corso della mia vita avrei potuto essere solo una lavoratrice di classe inferiore. Quindi, quando mi sposai ed ebbi la mia prima figlia, speravo che lei in futuro avrebbe studiato con impegno e sarebbe entrata in una buona università, non solo per un buon futuro per lei, ma anche perché avrebbe avuto un buon impatto su di me come sua madre. In quel periodo, svolgevo una piccola attività a casa con mio marito, e mi prendevo anche cura di mia figlia. Quando aveva due anni, comprai online alcuni libri per principianti con cui insegnarle. Mentre cucinavo o facevo il bucato, le insegnavo il classico trimetrico o le facevo memorizzare la poesia Tang. A volte, quando dicevo una frase, lei riusciva a dirmi a memoria la frase successiva. Vedevo quanto era veloce nell’imparare, e pensavo che mia figlia fosse piuttosto intelligente, e che sicuramente in futuro si sarebbe distinta a livello accademico. Quando compì quattro anni, la mandai alla scuola materna. Dopo sei mesi, visto che non imparava molto nella classe di livello inferiore, la feci passare alla classe di livello medio, e addirittura prima che completasse quella classe, la trasferii nella classe di livello superiore. La prima scuola materna che scelsi per mia figlia non era lontano da casa nostra, ma in seguito notai che lì mia figlia non stava imparando molto, e pensai tra me e me: “Questo è il momento in cui i bambini costruiscono le loro basi. Continuare a studiare qui ostacolerà le sue prospettive future”. Così incaricai qualcuno di chiedere in giro per me e trovai una scuola materna buona ma piuttosto lontana da dove abitavamo. Ogni giorno portavo mia figlia a scuola e la riportavo a casa, e in quel periodo pensavo: “Mandare mia figlia in una buona scuola materna è un vantaggio per il suo futuro. Ne vale la pena, non importa quanto sia complicato”. Perché mia figlia potesse prendere buoni voti, risparmiavo sul cibo e su altre spese e sborsai oltre 500 yuan per una penna digitale Pensavo che questo avrebbe migliorato i suoi voti. Più tardi, mia figlia iniziò la prima elementare ma le piaceva troppo giocare, così stabilii una regola secondo cui ogni giorno, dopo aver finito la colazione, dopo la colazione, doveva esercitarsi a scrivere l’alfabeto Dopodiché avrebbe dovuto ripetere un brano del suo libro di testo e solo allora avrebbe potuto uscire a giocare. Vedendo che avevo organizzato tutto quello studio per lei e che non poteva giocare finché non avesse finito, piangeva e faceva storie. Mi arrabbiavo e la rimproveravo: “Se studi con impegno e riesci a fare tutti questi compiti, non dovrò darti queste regole. Queste regole non sono forse per il tuo bene? Guarda la figlia di tal dei tali; vedi che bei voti ha? I suoi genitori non sono mai a casa, ma sa comunque studiare con impegno. Se non studi con impegno, non sarai nemmeno in grado di trovare un lavoro una volta finita la scuola, figuriamoci avere un futuro brillante. Quando arriverà quel momento e non avrai da mangiare, non correre da me”. I miei rimproveri mettevano a tacere mia figlia, e lei, con riluttanza, accettava le mie richieste e studiava. Così, sotto il mio stretto controllo, i voti di mia figlia migliorarono. Otteneva sempre più di 90 punti in ogni test, a volte anche 99. Ma la rimproveravo lo stesso: “Perché hai preso solo 99 invece di 100?” Dopodiché, la incoraggiavo a studiare sodo comprandole materiale da utilizzare per studi extra nel tempo libero in modo da ottenere il prima possibile un punteggio di 100.
Nel giugno del 2021, mia figlia frequentava la seconda elementare e i suoi voti erano in costante calo, così la rimproverai: “Perché i risultati dei tuoi test continuano a peggiorare?” L’accusavo anche di non prestare attenzione in classe. A casa la guardavo studiare, e qualche volta, quando non mi ascoltava, la picchiavo. Mia figlia si spaventava ogni volta che mi vedeva, e non osando resistermi, si picchiava da sola; inoltre non mi si avvicinava. Disse persino a sua nonna che non le volevo bene. In quel periodo ero molto arrabbiata e dissi a mia figlia: “Sei ancora giovane e non capisci; lo faccio per il tuo bene. Quando avevo la tua età, non essendo brava a scuola non avevo prospettive per il futuro e potevso solo diventare una cittadina di serie B. Devi essere una brava studentessa; non come me”. Mia figlia non aveva altra scelta che obbedire alle mie richieste.
In seguito fui scelta come leader della chiesa. Ero piuttosto impegnata con i doveri di leader, e non avevo molto tempo per supervisionare gli studi di mia figlia a casa. I suoi voti stavano calando parecchio; all’inizio si era mantenuta intorno a 90, e poi era precipitata fino a 70. Pensavo tra me: “Se va avanti così, forse non riuscirà nemmeno a prendere il diploma di scuola media, per non parlare di entrare in una buona università e avere un futuro brillante. Se mia figlia non ha prospettive future, questo si rifletterà negativamente anche su di me”. Così durante il giorno mi dedicavo al lavoro in chiesa e di notte davo lezioni extra a mia figlia. Ma le piaceva giocare e non era troppo disciplinata, e i suoi voti peggioravano sempre di più. La sua insegnante mi chiamò e mi disse che i voti di mia figlia stavano seriamente peggiorando, dicendo anche che per quanto occupata fossi, era comunque necessario che mi occupassi degli studi di mia figlia. Sentendo le parole dell’insegnante, me la presi con me stessa, pensando che, troppo presa dai miei doveri, non ero riuscita a tenere d’occhio gli studi di mia figlia, e questo era il motivo per cui i suoi voti erano peggiorati così drasticamente. Per questo non volevo più adempiere ai doveri di leader, volevo solo partecipare alle riunioni settimanali e dire che andava tutto bene. In questo modo avrei avuto più tempo per seguire gli studi di mia figlia a casa. Quel pomeriggio un leader venne a una riunione con noi e io non volevo andare. Sapevo che era sbagliato pensare così e pregai Dio: “Dio, i voti di mia figlia sono in grave calo, e ho paura che se continua così, ostacolerà le sue prospettive future. Per questo motivo non voglio svolgere compiti di leadership. So che è sbagliato; ti prego guidami e mostrami un percorso da seguire”. Dopo aver pregato, andai a partecipare alla riunione, e lì parlai alla leader del mio stato. Lei condivise con me, ricordandomi anche di andare a casa e leggere le parole di Dio che rivelano come i genitori educano i propri figli.
Quando arrivai a casa, trovai le parole di Dio su questo argomento e le lessi. Dio Onnipotente dice: “Tutti i genitori e gli anziani nutrono nei confronti dei figli diverse aspettative, sia grandi che piccole. Sperano che i figli studino con impegno, si comportino bene, eccellano a scuola, siano studenti modello e non battano la fiacca. Vogliono che i figli siano rispettati dagli insegnanti e dai compagni di classe e che i loro voti siano regolarmente superiori all’8. Se il figlio prende 6, viene picchiato, e se prende ancora meno deve mettersi faccia al muro e riflettere sui propri errori, oppure per punizione lo costringono a restare fermo. Non potrà mangiare, dormire, guardare la TV né giocare al computer, e non gli verranno comprati i bei vestiti e i giocattoli che gli sono stati promessi in precedenza. Ogni genitore nutre varie aspettative nei confronti dei figli e ripone in loro grandi speranze. Spera che i figli abbiano successo nella vita, che facciano rapidi progressi nella loro carriera e che rechino onore e gloria alla famiglia e agli antenati. Nessun genitore vuole che i figli diventino mendicanti, contadini o addirittura ladri e malviventi. I genitori non vogliono nemmeno che i figli, una volta entrati nella società, diventino cittadini di seconda categoria, che rovistino tra i rifiuti, che vendano merce sui marciapiedi, che facciano gli ambulanti o che gli altri li guardino dall’alto in basso. A prescindere dal fatto che i figli possano o meno realizzarle, in ogni caso i genitori hanno aspettative di ogni tipo nei loro confronti. Le loro aspettative sono una proiezione sui figli di ciò che essi ritengono essere cose o perseguimenti positivi e nobili, ed essi investono nei figli le loro speranze, auspicando che possano realizzare ciò che desiderano per loro. Che cosa creano inavvertitamente questi desideri che i genitori nutrono nei confronti dei figli? (Pressioni.) Creano pressioni; e cos’altro? (Fardelli.) Diventano pressioni e anche catene. Poiché nutrono delle aspettative nei confronti dei figli, i genitori li istruiranno, li guideranno e li educheranno in base a esse; investiranno persino su di loro al fine di soddisfare le proprie aspettative, o pagheranno per loro qualsiasi prezzo. Per esempio, dei genitori sperano che i figli eccellano a scuola, che siano i primi della classe, che prendano più di 9 in ogni compito, che siano sempre i primi o, nel peggiore dei casi, che non scendano mai sotto i migliori cinque. Dopo aver espresso queste aspettative, i genitori non fanno forse anche alcuni sacrifici per aiutare i figli a raggiungere questi obiettivi? (Sì.) Affinché i figli raggiungano questi obiettivi, li fanno svegliare presto al mattino perché ripassino le lezioni e memorizzino i testi, e anche loro si alzano presto per accompagnarli. Nelle giornate calde li sventolano, preparano loro bevande fresche o comprano loro dei gelati. Si alzano di prima mattina per preparare loro latte di soia, bastoncini di pasta fritta e uova. Soprattutto durante gli esami, fanno mangiare loro un bastoncino di pasta fritta e due uova, sperando che questo li aiuti a prendere il massimo dei voti. Se il bambino dice loro: ‘Non riesco a mangiare tutto quanto, mi basta un uovo’, i genitori gli rispondono: ‘Non dire sciocchezze, prenderai un pessimo voto se mangi un uovo solo. Mangiane un altro, fallo per la mamma. Fai del tuo meglio; se riesci a mangiarne un altro prenderai il massimo dei voti’. Il bambino risponde: ‘Mi sono appena alzato, non ho ancora fame’. ‘No, devi mangiare! Fai il bravo e ascolta tua madre. Lo faccio per il tuo bene, quindi adesso mangia e fallo per me’. Il bambino riflette: ‘La mamma ci tiene tanto. Tutto ciò che fa è per il mio bene, quindi lo mangerò’. Quello che mangia è un uovo, ma cosa sta effettivamente mandando giù? Pressione, riluttanza e mancanza di volontà. Il cibo è buono e le aspettative della madre sono elevate, e dal punto di vista dell’umanità e della coscienza andrebbero accettate; tuttavia, in base alla ragione ci si dovrebbe opporre a un amore del genere e non accettare questo modo di fare. Ma purtroppo non ci si può fare nulla. Se il bambino non mangia, la madre si arrabbierà e lo picchierà, lo sgriderà o addirittura lo prenderà a male parole. […] Che tipo di educazione ricevi dalle aspettative nutrite dai tuoi genitori? (La necessità di ottenere buoni risultati agli esami e di avere successo in futuro.) Devi dimostrare di essere promettente, essere all’altezza dell’amore di tua madre, del suo duro impegno e dei suoi sacrifici, e devi soddisfare le aspettative dei tuoi genitori e non deluderli. Ti amano così tanto, hanno dato tutto per te e stanno dedicando a te tutta la loro vita. Ebbene, cosa sono diventati tutti i loro sacrifici, la loro educazione e persino il loro amore? Sono diventati qualcosa che tu devi ripagare e, allo stesso tempo, si sono trasformati nel tuo fardello. È così che nascono i fardelli” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (16)”). Dio ha rivelato che quando i genitori hanno aspettative per i propri figli, pensano sempre che tutto ciò che fanno sia per il loro bene. Vogliono che i loro figli siano bravi studenti, entrino in buone università e ottengano buone lauree in modo da portare gloria ai loro antenati e avere uno status sociale elevato. Chiedono anche che i loro figli facciano le cose in un certo modo in base alle proprie aspettative. Tuttavia non considerano tutto lo stress che le loro persistenti pretese provocano ai loro figli. Ciò che Dio rivelava era esattamente il mio stato. Avevo visto che mia figlia era piuttosto intelligente quando aveva circa due anni, quindi speravo che potesse studiare con impegno ed entrare in una buona università quando fosse cresciuta. In questo modo, non solo sarei stata apprezzata dagli altri, ma avrei anche aggiunto prestigio al nome della nostra famiglia. Con queste aspettative, iniziai a cercare una buona scuola per mia figlia in modo che avesse solide basi fin da bambina. Inoltre risparniai sul cibo e sulle spese quotidiane e le comprai una penna digitale per i suoi studi, esigendo che ottenesse punteggi perfetti nei suoi test, e paragonandola sempre alla figlia dei vicini di casa che aveva buoni voti. Se mia figlia non voleva comportarsi secondo il piano che avevo preparato, le dicevo che tutto quello che facevo era per il suo bene, e se ancora non ascoltava, le facevo la predica, dicendole che in futuro sarebbe vissuta come una mendicante. Questo la portò a non osare disobbedirmi e a non avere nessuna libertà. Non osava discutere con me, si picchiava da sola, e si allontanava sempre più da me. In questo modo, non ho fatto altro che causare danni alla sua giovane mente. Tuttavia, pensavo ancora di farlo per il suo bene, non capendo che istruire mia figlia in questo modo era in realtà sbagliato.
Contiuai a leggere altre parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Le aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli prima che questi raggiungano l’età adulta, da ‘Devono imparare molte cose, non possono essere dei perdenti già in partenza’ a ‘Una volta cresciuti, devono farsi strada nel mondo e affermarsi nella società’, si trasformano gradualmente in una sorta di pretesa nei confronti dei figli. Questa pretesa è: dopo che sarai cresciuto e ti sarai affermato nella società, non dimenticare le tue radici, non dimenticare i tuoi genitori, i tuoi genitori sono le persone che devi ripagare per prime, devi mostrare loro pietà filiale e aiutarli a vivere una bella vita, poiché sono i tuoi benefattori in questo mondo, sono le persone che ti hanno formato; il fatto che ora ti stia affermando nella società, così come tutto ciò di cui godi e tutto ciò che possiedi, è dovuto all’impegno indefesso dei tuoi genitori, quindi dovresti dedicare il resto della tua vita a ripagarli e ricompensarli e comportarti bene nei loro confronti. Le aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli durante la crescita, ossia che si affermino nella società e si facciano strada nel mondo, diventano questo, trasformandosi gradualmente da normalissime aspettative da genitori in una sorta di pretese e richieste nei confronti dei figli. Supponiamo che nel periodo che precede l’età adulta i figli non prendano buoni voti; ipotizziamo che si ribellino, che non vogliano studiare né obbedire ai genitori e che disobbediscano loro. I genitori diranno loro: ‘Pensi che sia facile per me? Per chi pensi che stia facendo tutto questo? Lo faccio per il tuo bene, o no? Tutto quello che faccio è per te e tu non lo apprezzi. Sei forse stupido?’ Usano queste parole per intimidire i figli e tenerli in pugno. Questo tipo di approccio è giusto? (No.) Non è giusto. Questo lato ‘nobile’ dei genitori è anche il loro lato spregevole” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (18)”). Dio ha rivelato che ci sono intenzioni e motivazioni nascoste dietro le aspettative dei genitori nei confronti dei loro figli. Sperano che, dopo aver pagato un certo prezzo per crescere i propri figli, quando questi finiscono per distinguersi dagli altri e aggiungere prestigio al loro cognome, ne riceveranno vantaggi. Se Dio non me lo avesse rivelato, avrei sempre pensato che insegnare a mia figlia a studiare con impegno e tenerla sotto il mio stretto controllo le avrebbe permesso di avere un futuro brillante. Tuttavia, dietro tutto ciò, si è scoperto che lo stavo facendo solo per il mio interesse personale. Avevo coltivato mia figlia fin dalla tenera età, sperando di poter sviluppare solide basi finché era ancora piccola, e che in futuro avrebbe potuto entrare in una buona università e distinguersi dai suoi coetanei. In questo modo non avrebbe solo portato gloria ai nostri antenati; una sua buona vita futura sarebbe stata vantaggiosa anche per me come madre, e lei mi avrebbe rispettata in futuro. Quando vedevo che a mia figlia piaceva molto giocare, pensavo che i suoi voti ne sarebbero stati influenzati così la rimproveravo e la picchiavo. Non avendo molto tempo per accompagnare mia figlia negli studi mentre assolvevo ai miei doveri, i suoi voti peggiorarono seriamente e quando me ne accorsi non volevo nemmeno più svolgere i miei doveri di leadership. Pensandoci adesso, c’erano intenzioni e motivazioni dietro quello che ho fatto per mia figlia, ed era tutto per i miei interessi. Vivevo di veleni satanici come “Non fate nulla senza un tornaconto” e “ognuno per sé e che gli altri si arrangino” Ero davvero egoista e meschina.
Successivamente ho letto le parole di Dio e ho trovato un percorso da seguire. Dio Onnipotente dice: “Analizzando l’essenza delle aspettative nutrite dai genitori nei confronti dei figli, possiamo vedere che sono egoistiche, vanno contro l’umanità e, inoltre, non hanno nulla a che vedere con le responsabilità dei genitori. Quando i genitori impongono ai figli vari requisiti e aspettative, non stanno adempiendo alle proprie responsabilità. Quali sono dunque le loro ‘responsabilità’? Le responsabilità più basilari che i genitori dovrebbero assolvere sono insegnare ai figli a parlare, istruirli a essere persone amorevoli e non cattive, e guidarli verso una direzione positiva. Queste sono le loro responsabilità più basilari. Inoltre, dovrebbero aiutare i figli ad apprendere qualsiasi tipo di conoscenze, talenti e simili che siano adatti a loro, in base alla loro età, a quanto possono gestire, alla loro levatura e ai loro interessi. Genitori leggermente migliori aiuteranno i figli a capire che le persone vengono create da Dio e che Dio esiste in questo universo, guidandoli a pregare e a leggere le parole di Dio, raccontando loro alcune storie della Bibbia e sperando che, una volta cresciuti, seguiranno Dio e svolgeranno il dovere di un essere creato, invece di inseguire le tendenze mondane, rimanere intrappolati in varie relazioni interpersonali complicate ed essere devastati dalle varie tendenze di questo mondo e della società. Le responsabilità che i genitori sono tenuti ad assolvere non hanno nulla a che vedere con le loro aspettative. Le responsabilità che dovrebbero adempiere nel loro ruolo di genitori sono quelle di fornire ai figli una guida positiva e un’assistenza adeguata prima che raggiungano l’età adulta, nonché prendersi sollecitamente cura della loro vita carnale per quanto riguarda il cibo, i vestiti, la casa o eventuali malattie. Se i figli si ammalano, i genitori dovrebbero provvedere alle cure, di qualunque malattia si tratti; non dovrebbero trascurare i figli né dire loro: ‘Continua ad andare a scuola, continua a studiare, non puoi rimanere indietro nelle lezioni. Se rimani troppo indietro, non riuscirai a recuperare’. Quando i figli hanno bisogno di riposare, i genitori dovrebbero permetterglielo, e aiutarli a rimettersi quando sono malati. Queste sono le responsabilità dei genitori. Da un lato, devono prendersi cura della salute fisica dei figli; dall’altro, devono assisterli, educarli e aiutarli in termini di salute mentale. I genitori dovrebbero assolvere queste responsabilità, anziché imporre ai figli aspettative o requisiti irrealistici. I genitori devono assumersi le proprie responsabilità sia per quanto riguarda i bisogni mentali dei figli che quelli della vita fisica. Non dovrebbero permettere che i figli soffrano il freddo in inverno, dovrebbero insegnare loro alcune nozioni generali sulla vita, come in quali circostanze possono prendere il raffreddore, il fatto che dovrebbero mangiare cibi caldi, che avranno mal di stomaco se mangiano cibi freddi, e che non dovrebbero esporsi imprudentemente al vento o spogliarsi in luoghi pieni di correnti d’aria quando fa freddo, aiutandoli a imparare a prendersi cura della loro salute. Inoltre, quando nelle giovani menti dei figli emergono idee infantili e immature sul loro futuro oppure pensieri estremi, non appena se ne rendono conto, i genitori devono tempestivamente fornire loro una guida corretta, anziché opprimerli in maniera coercitiva; dovrebbero consentire loro di esprimere e sfogare le loro idee, in modo che il problema possa essere veramente risolto. Questo è adempiere alle loro responsabilità. Adempiere alle responsabilità di un genitore significa, da un lato, prendersi cura dei figli e, dall’altro, dirigerli, correggerli e fornire loro una guida per quanto riguarda i pensieri e i punti di vista corretti. Le responsabilità che i genitori dovrebbero assolvere non hanno in realtà nulla a che vedere con le aspettative che nutrono nei confronti dei figli. Puoi sperare che i tuoi figli siano fisicamente sani e che una volta cresciuti possiedano umanità, coscienza e ragione, o puoi sperare che ti mostrino pietà filiale, ma non dovresti sperare che da adulti diventino questo o quel tipo di celebrità o grandi personalità, e ancor meno dovresti spesso dire loro: ‘Guarda com’è obbediente Xiaoming, il nostro vicino!’ I tuoi figli sono i tuoi figli: la responsabilità che sei tenuto ad assolvere non è quella di dire loro quanto è bravo il vicino Xiaoming o che dovrebbero prendere esempio da lui. Questo non è qualcosa che un genitore dovrebbe fare. Ognuno è diverso. Le persone differiscono in termini di pensieri, punti di vista, interessi, hobby, levatura, personalità e umanità essenza, la quale può essere buona o cattiva. Alcune persone nascono loquaci, mentre altre sono innatamente introverse e non hanno alcun problema se passano un’intera giornata senza dire una sola parola. Pertanto, se i genitori desiderano adempiere alle loro responsabilità, dovrebbero cercare di capire le personalità, l’indole, gli interessi, la levatura e i bisogni dell’umanità dei figli, anziché trasformare i loro perseguimenti adulti del mondo, della fama e del profitto in aspettative nei loro confronti, imponendo loro queste cose provenienti dalla società, appunto il prestigio, il profitto e il mondo. I genitori danno di queste cose l’eufemistica definizione di ‘aspettative nei confronti dei figli’, ma in realtà non è di questo che si tratta. Stanno chiaramente tentando di spingere i figli nel pozzo di fuoco e di farli finire tra le braccia dei diavoli. Se sei davvero un genitore degno di questo nome, dovresti adempiere alle tue responsabilità riguardo alla salute fisica e mentale dei tuoi figli, invece di imporre loro la tua volontà prima che raggiungano l’età adulta, costringendo le loro giovani menti a sopportare cose che non dovrebbero sopportare” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (18)”). Dalle parole di Dio, ho capito che i genitori dovrebbero lasciar perdere le richieste e aspettative inadeguate che ripongono nei confronti dei propri figli. Dovrebbero trattare i loro figli in base alla situazione reale e non possono imporre ai propri figli il loro desiderio di perseguire fama e guadagno Per quanto riguarda il modo in cui educavo mia figlia, non mi ero comportata secondo le parole di Dio. Mia figlia poteva essere stata intelligente fin dalla tenera età, ma non aveva mai raggiunto un punteggio perfetto nei suoi test; avrei dovuto considerarlo in modo adeguato. Non avrei dovuto paragonarla alla figlia dei vicini, e non avrei dovuto instillarle un’idea sbagliata quando era piccola, facendo sì che diventasse una brava studentessa ed entrasse in una buona università, per distinguersi dai suoi compagni e portare gloria ai nostri antenati. Inoltre, quando si tratta di figli di età diverse, si dovrebbero fare loro richieste in base alla situazione reale. Mia figlia non aveva ancora 10 anni; era normale per lei divertirsi e giocare un po’ prima di fare i compiti. Non avrei dovuto pretendere che seguisse il modo in cui la educavo e poi sgridarla quando non riusciva a fare qualcosa. Questo non arrecò altro che danno alla sua giovane mente e non era veramente per il suo bene. Per fare veramente ciò che è giusto per i propri figli, bisogna agire secondo le parole di Dio, trattandoli in base alla loro levatura ed età. Se si ha il proprio modo di educare i figli, anche se si raggiunge l’obiettivo di far sì che il proprio figlio si distingua dai suoi coetanei quel figlio si allontanerà sempre più da Dio man mano che acquisirà maggiore conoscenza. Quando i genitori in furturo insegneranno loro il Vangelo, i ragazzi potrebbero usare la conoscenza che hanno acquisio per opporsi a Dio e rinnegarLo Se questo accade accade, il ragazzo sarà rovinato. Avendo capito tutto questo, non prestavo più così tanta attenzione ai voti di mia figlia, e non speravo più che entrasse all’università e rendesse onore al mio nome in futuro. Speravo solo che acquisisse qualche conoscenza pratica durante il suo periodo da studentessa. Per quanto riguarda la possibilità di avere successo accademico e di trovare un buon lavoro in futuro, e al riguardo delle sue prospettive future, mi sono sottomessa alla sovranità e alle disposizioni di Dio.
Successivamente lessi altre parole di Dio: “Quando si lasciano i genitori e si diventa indipendenti, le condizioni sociali che si affrontano, e il tipo di lavoro e di carriera disponibili, sono entrambi decretati dal destino e non hanno nulla a che fare con i genitori. Alcuni scelgono una buona specializzazione all’università e, dopo la laurea, trovano un lavoro gratificante, muovendo un primo passo trionfante nel viaggio della vita. Altri acquisiscono e padroneggiano molte competenze diverse, ma non trovano mai un lavoro idoneo o una posizione adeguata, né tantomeno fanno carriera; all’inizio del viaggio della vita si ritrovano frustrati a ogni piè sospinto, assillati dai problemi, con prospettive pessime e un’esistenza incerta. Alcuni si applicano diligentemente allo studio, ma mancano per un pelo ogni possibilità di ricevere un’istruzione superiore; sembrano destinati a non raggiungere mai il successo, con la loro primissima aspirazione nel viaggio della vita che si è dissolta nel nulla. Non sapendo se la strada davanti a sé sia liscia o sassosa, si accorgono per la prima volta quanto il destino umano sia pieno di variabili e dunque guardano alla vita con attesa e paura. Alcuni, pur non essendo molto istruiti, scrivono libri e conquistano una certa fama; alcuni, seppure quasi completamente analfabeti, fanno soldi nel commercio e così sono in grado di mantenersi… Quale professione si intraprende, come ci si guadagna da vivere: le persone hanno qualche controllo sul fatto di fare una scelta buona o cattiva riguardo a queste cose? Queste cose rispecchiano i loro desideri e le loro decisioni? La maggior parte degli uomini nutre questi desideri: lavorare di meno e guadagnare di più, evitare di faticare sotto il sole o la pioggia, vestirsi bene, brillare e splendere ovunque, torreggiare sugli altri e rendere onore agli antenati. Le persone sperano nella perfezione ma, quando compiono i primi passi nel viaggio della vita, arrivano gradualmente a rendersi conto di quanto sia imperfetto il destino umano e, per la prima volta, capiscono davvero che, per quanto si possano fare progetti audaci per il futuro e per quanto si possano accarezzare fantasie ardite, nessuno ha la capacità o il potere di realizzare i propri sogni, e nessuno è nella posizione di controllare il proprio futuro. Ci sarà sempre un po’ di distanza tra i propri sogni e le realtà che si devono affrontare; le cose non sono mai come si vorrebbero e, di fronte a tali realtà, le persone non riescono mai a raggiungere la soddisfazione o l’appagamento. Alcune faranno qualunque cosa immaginabile, compiranno grandi sforzi e notevoli sacrifici per il proprio sostentamento e il proprio futuro, nel tentativo di cambiare il proprio destino. Alla fine, tuttavia, anche se riusciranno a realizzare sogni e desideri grazie al duro lavoro, non saranno mai in grado di cambiare la propria sorte e, per quanto ostinatamente ci provino, non riusciranno mai a superare ciò che il destino ha riservato loro. A prescindere dalle differenze di capacità, di intelligenza e di forza di volontà, gli uomini sono tutti uguali davanti al destino, che non fa distinzione tra il grande e il piccolo, l’alto e il basso, il nobile e l’umile. Quale professione si intraprende, cosa si fa per guadagnarsi da vivere e quanta ricchezza si accumula nella vita sono aspetti che non vengono decisi dai genitori, dai talenti, dagli sforzi o dalle ambizioni, bensì prestabiliti dal Creatore” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). Dalle parole di Dio, ho capito che le prospettive e il destino delle persone nel corso della loro vita ricadono sotto la sovranità di Dio. Se mia figlia riuscirà a entrare in una buona università e a trovare un buon lavoro non dipenderà da ciò che le chiedevo, né dal suo duro lavoro. Tutto questo risiede in ciò che Dio ha ordinato. A ogni persona che nasce, Dio ha già organizzato la vita. Alcune persone entrano all’università e ottengono una buona laurea ma non riescono a trovare un lavoro soddisfacente, mentre altri non sono tanto istruiti ma sono in grado di fare carriera. Avevo un amico il cui figlio è entrato all’università ma non ha mai trovato lavoro ed è rimasto a casa disoccupato. Anche la nuora di mia nonna entrò all’università, ma non riuscì a trovare un buon lavoro e tornò a casa a fare la contadina, mentre lo zio di mio marito non aveva nemmeno finito le elementari e non sapeva leggere molto bene ma aprì comunque una fabbrica e ne divenne capo, guadagnando un sacco di soldi. Da questi esempi di vita reale, capii che trovare un buon lavoro e avere un futuro brillante non dipende dal fatto di aver frequentato l’università né deriva dall’educazione data dai genitori. Tutto sta in ciò che Dio ha ordinato. Ho dovuto cambiare questa mia visione sbagliata del futuro e rinunciare alle mie aspettative nei confronti di mia figlia, non pretendendo più che utilizasse i suoi studi per soddisfare il mio desiderio di distinguermi dagli altri.
Dopodiché ho svolto normalmente il mio dovere e non ho più educato mia figlia come prima. Durante il suo tempo libero, le parlavo anche della fede in Dio, facendole capire che i cieli e la terra e tutte le cose, e anche l’umanità, sono stati creati da Dio, che tutto ciò che abbiamo ci è stato donato da Lui e che le persone dovrebbero avere fede in Lui e adorarLo. Era disposta a leggere le parole di Dio con me e ad ascoltare la mia condivisione, ne ero molto felice. Passò un po’ do tempo e mia figlia divenne obbediente. Finiva i compiti in tempo e i suoi voti lentamente migliorarono, e otteneva circa 80 in ogni test. Anche se ero felice, era un tipo di felicità diverso da quello che avevo provato prima. Dissi a mia figlia, “Non importa che voto prendi in un test Non ti richiederò di ottenere 100 e non ti chiederò di entrare in futuro in una buona università Questo perché le parole di Dio mi hanno insegnato che le prospettive e il destino dell’uomo sono nelle Sue mani. La vita dell’uomo viene da Dio, e quando crescerai, tutto ciò che posso sperare è che crederai in Dio come si deve e farai il tuo dovere nella Sua casa”. Lei disse con gioia: “Lo so” e mi disse anche che adesso era molto più felice degli altri ragazzi. Ho visto che una volta agito secondo le parole di Dio, mia figlia non soffriva più. Inoltre, l’avevo portata sulla strada giusta. Mi sono sentita liberata e ho potuto dedicare più energia allo svolgimento dei miei doveri.
Attraverso questa esperienza ho capito che Dio detiene la sovranità sulla vita dell’uomo, e che ha anche la sovranità sul destino di mia figlia. Non poteva controllarlo lei e soprattuto non potevo controllarlo io. Anch’io ho capito che desiderare che mia figlia fosse una brava studentessa e avesse un futuro brillante era solo per la mia fama e il mio guadagno personale; era egoista e meschino. Ora posso lasciar perdere le mie aspettative per mia figlia e comportarmi secondo le parole di Dio. Grazie Dio!
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