In che modo il mio dovere è diventato una merce di scambio?
Nel 2008, ho accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Leggendo la parola di Dio, ho capito che negli ultimi giorni Egli Si incarna ed esprime la verità allo scopo di purificare completamente l’umanità, salvare le persone dal peccato e condurle a una destinazione meravigliosa. Ero davvero entusiasta e volevo spendermi nell’adempimento di un dovere per Dio. Poco tempo dopo, un leader della chiesa mi ha incaricata di irrigare i nuovi arrivati e di occuparmi di alcuni gruppi di riunione. Per compiere bene il mio dovere, ho chiuso la clinica che gestivo da molti anni e ho dedicato tutto il mio tempo a lavorare per la chiesa. In seguito, a causa degli arresti e delle persecuzioni da parte del Partito Comunista, mio marito ha chiesto il divorzio. In quegli anni svolgevo sempre il mio dovere lontano da casa e, sebbene a volte mi sentissi debole, non appena pensavo che le sofferenze che sopportavo erano commemorate da Dio, acquistavo fede e forza.
Nell’aprile del 2017, per via della mia ipertensione e delle mie cattive condizioni di salute, il leader della chiesa mi ha sollevata temporaneamente dal mio dovere perché potessi riposare un po’. Ero molto arrabbiata, e ho pensato: “Dio sta per concludere la Sua opera, quindi questo è il momento cruciale per compiere il mio dovere e preparare delle buone azioni. Senza un dovere da compiere, potrò ottenere una buona destinazione e un buon esito? Se alla fine non riceverò una benedizione, tutti questi anni di duro lavoro e il prezzo che ho pagato non saranno forse stati vani?” In seguito, una sorella mi ha ospitata. Condivideva con me in merito alla volontà di Dio e mi aiutava, ma ero davvero invidiosa quando la vedevo costantemente occupata nel suo dovere. Io non ne potevo svolgere uno perché non stavo bene. Dio stava forse usando la mia salute per togliermi la qualifica a svolgere il mio dovere? Stava forse cercando di smascherarmi e di scacciarmi? Questo pensiero mi demoliva sotto ogni aspetto, e mi sentivo estremamente infelice e priva di speranza. Ho anche sviluppato incomprensioni e lamentele nei confronti di Dio; ripensavo a come negli ultimi anni avevo rinunciato a tutto e avevo sofferto così tanto senza un solo lamento. Come avevo potuto fare quella fine? In quel periodo, non riuscivo a recepire le parole di Dio e quando pregavo non sapevo cosa dirGli. Non avevo appetito e non riuscivo a dormire bene. Il mio cuore era colmo di oscurità. Vedendomi in quello stato, la sorella mi ha trattata dicendo: “Non stai affatto leggendo le parole di Dio, sei una persona completamente diversa adesso. Non stai cercando la verità”. Quel trattamento è stato davvero difficile da accettare, e nella mia ricerca ho pregato Dio: “Dio, non so come gestire questa situazione, non capisco la Tua volontà e non so che strada devo prendere. Vivo nell’oscurità e sono profondamente infelice. Ti prego, illuminami e guidami”.
Nei giorni successivi, ho continuato a pregare e a ricercare molto. Una mattina, all’improvviso, mi è venuta in mente una frase tratta dalle parole di Dio: “Hai il volto di qualcuno che potrebbe ottenere benedizioni?” Ho immediatamente acceso il computer per cercare il passo intero. Dio Onnipotente dice: “A seguito di diverse migliaia di anni di corruzione, l’uomo è diventato insensibile e ottuso, un demonio che si oppone a Dio, a tal punto che l’insubordinazione umana nei confronti di Dio è stata documentata nei libri di storia e persino l’uomo stesso non è in grado di dar conto completamente del suo comportamento ribelle; questo avviene perché l’uomo è stato corrotto profondamente da Satana ed è stato traviato da lui in modo tale da non sapere più dove sbattere la testa. Ancor oggi, l’uomo continua a tradire Dio: quando Lo vede, Lo tradisce, e quando non Lo vede, Lo tradisce ugualmente. Vi è addirittura chi, malgrado sia stato testimone delle maledizioni e della collera divine, persevera nel tradire Dio. Per questo dico che sia la ragione dell’uomo sia la sua coscienza hanno smarrito la loro funzione originale. L’uomo che Mi è dato osservare è una bestia travestita da essere umano, un serpente velenoso, e, per quanto egli cerchi di apparire commiserabile ai Miei occhi, non sarò mai misericordioso nei suoi confronti, poiché non sa cogliere la differenza tra nero e bianco, tra verità e non verità. La ragione dell’uomo è fortemente intorpidita, ma malgrado ciò egli desidera ottenere benedizioni; la sua umanità è davvero ignobile e tuttavia desidera possedere la sovranità di un re. Ma di chi potrebbe essere re con un simile senno? Come potrebbe stare su un trono con una simile umanità? Veramente l’uomo è senza vergogna! È un miserabile presuntuoso! A quanti tra voi desiderano ottenere benedizioni, consiglierei innanzitutto di procurarsi uno specchio e di guardare la bruttezza della loro immagine riflessa: hai ciò che è necessario per essere un re? Hai il volto di qualcuno che potrebbe ottenere benedizioni? La tua indole non è cambiata nemmeno un po’ e non hai messo in pratica la verità nemmeno in parte, eppure continui a desiderare un domani meraviglioso. Sei un illuso!” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Avere un’indole immutata è essere ostili a Dio”). E ho letto anche un altro passo: “Le persone hanno fede in Dio allo scopo di ottenere benedizioni, ricompense e corone. Questo non si trova forse nel cuore di tutti? Sì, è un dato di fatto. Anche se le persone non ne parlano spesso, e addirittura nascondono la loro mira e il loro desiderio di ottenere benedizioni, questa mira e questo desiderio sono sempre stati incrollabili nel profondo dei loro cuori. Non importa quanta teoria spirituale capiscano, quanta esperienza o conoscenza abbiano, quali doveri siano in grado di compiere, quanta sofferenza sopportino o quale prezzo paghino: non rinunciano mai alla mira a ottenere benedizioni nascosta nel profondo del loro cuore, e si adoperano sempre silenziosamente al suo servizio. Non è forse questa la cosa sepolta più profondamente nei loro cuori? Senza questa mira a ricevere benedizioni, come vi sentireste? Con quale atteggiamento svolgereste il vostro dovere e seguireste Dio? Cosa succederebbe alle persone se si liberassero di questa mira a ricevere benedizioni nascosta nei loro cuori? È possibile che molti diventerebbero negativi, mentre alcuni perderebbero la motivazione a svolgere i loro doveri. Perderebbero interesse nella loro fede in Dio, come se la loro anima fosse svanita. Darebbero l’impressione che il loro cuore fosse stato strappato via. Ecco perché dico che la motivazione a ottenere benedizioni è qualcosa di profondamente nascosto nel cuore delle persone. Forse, mentre compiono il loro dovere o vivono la vita della chiesa, si sentono capaci di abbandonare le loro famiglie e di spendersi volentieri per Dio, ritengono di conoscere la propria mira a ricevere benedizioni, e di averla messa da parte e non esserne più dominate né limitate. In tal caso, sarebbero convinte di non nutrire più la mira a ottenere benedizioni, ma Dio crede il contrario. La gente vede le cose solo superficialmente. Quando non sono messe alla prova, le persone si sentono bene con sé stesse. Fintanto che non lasciano la chiesa, non rinnegano il nome di Dio e persistono nello spendersi per Lui, credono di essere cambiate. Sentono di non essere più spinte dall’entusiasmo personale o da impulsi effimeri nell’adempimento del loro dovere. Al contrario, credono di saper perseguire la verità, e si ritengono capaci di ricercare e praticare continuamente la verità nello svolgimento del loro dovere, così che la loro indole corrotta venga purificata e loro ottengano un qualche autentico cambiamento. Tuttavia, quando accadono cose che sono direttamente collegate alla loro destinazione e alla loro fine, in che modo si comportano? La verità viene rivelata nella sua interezza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Le parole di giudizio di Dio mi hanno smascherata completamente. In passato sapevo, in teoria, che non si poteva avere fede in Dio allo scopo di ottenere benedizioni, ma non conoscevo veramente me stessa. Quella situazione ha di colpo messo a nudo la mia motivazione a ottenere le benedizioni. Negli ultimi anni, avevo rinunciato alla casa e al lavoro per compiere il mio dovere a qualunque costo. Pensavo che, pagando un simile prezzo, avrei sicuramente ottenuto l’approvazione e le benedizioni di Dio e anche una buona destinazione, quindi ero davvero motivata nel mio dovere. Ora, invece, non potevo svolgere il mio dovere per motivi di salute, quindi credevo di aver perso la mia destinazione e che i miei sogni di ottenere benedizioni fossero infranti. Non solo mi pentivo di aver rinunciato a tutto, ma incolpavo Dio, discutevo con Lui e mi opponevo a Lui. Ero troppo depressa per muovermi. Trattavo i miei sacrifici come un capitale da offrire a Dio in cambio di benedizioni, pensando che le mie sofferenze e i miei contributi significassero che Dio mi doveva una buona destinazione e un buon esito. Non avendoli ottenuti, mi lamentavo e incolpavo Dio. Dietro la mia negatività, si celava la mia motivazione a ricevere benedizioni. La mia prospettiva nella fede era condurre una transazione con Dio e usarLo per ottenere benedizioni. Questo era ingannare Dio e opporsi a Lui. I contributi e gli sforzi di Paolo avevano lo scopo di poter concludere un accordo con Dio e chiederGli una corona di giustizia. Questo offese gravemente l’indole di Dio e Paolo fu punito. Dopo i miei sacrifici e sforzi, anch’io pretendevo ricompense, promesse e benedizioni da Dio. Quando non ho ottenuto ciò che speravo, ho frainteso e incolpato Dio, e ho persino pensato di tradirLo. In cosa ero diversa da Paolo? Possedevo almeno un briciolo di ragione o di coscienza? Avevo investito del tempo e pagato un certo prezzo nel mio dovere ma, poiché non comprendevo le verità principi ed ero ancora piena di corruzione e impurità, non ero in grado di ottenere dei buoni risultati nel mio dovere, e a volte ero persino d’intralcio. In questo modo, usavo i miei contributi e i miei sforzi come capitale per cercare di stringere accordi con Dio e ottenere benedizioni. Ero incredibilmente spudorata! Se la salute non mi avesse impedito di compiere il mio dovere, non avrei mai visto la mia ricerca errata di benedizioni nella fede e avrei continuato a percorrere la strada sbagliata, per poi finire esattamente come Paolo. Questi pensieri mi trasmettevano una paura persistente, e ho capito che quella situazione predisposta da Dio era l’amore e la salvezza che Lui mi donava! Una volta compresa la volontà di Dio, sono stata sopraffatta dal rimorso e rimproveravo me stessa; in lacrime, ho pregato: “O Dio! Sono così grata per la Tua salvezza. Se non fossi stata messa a nudo in questo modo, mi sarei opposta a Te senza neanche sapere perché. Dio, desidero pentirmi davanti a Te e smettere di perseguire le benedizioni. Voglio solamente perseguire la verità, eliminare la mia indole corrotta e vivere una sembianza umana”.
Finito di pregare, ho letto altre parole di Dio riguardanti le esperienze e l’affinamento di Pietro. La parola di Dio dice: “Lo assoggettai a prove infinite volte (lasciandolo naturalmente più di là che di qua), eppure nemmeno affrontando quelle innumerevoli prove perse la fede in Me o si sentì disilluso da Me. Anche quando dissi di averlo abbandonato non si lasciò scoraggiare, e seguitò ad amarMi come prima in modo pratico e in armonia con i principi della pratica appartenenti al passato. Gli dissi che, sebbene Mi amasse, non lo avrei encomiato ma alla fine lo avrei consegnato nelle mani di Satana. Ma durante quelle prove, prove che non si abbattevano sulla sua carne ma si realizzavano attraverso le parole, egli insisteva a pregarMi: ‘O Dio! Esiste tra cielo e terra e tra tutte le cose un uomo, una creatura o una cosa che non sia nelle Tue mani, le mani dell’Onnipotente? Quando sei misericordioso verso di me, il mio cuore esulta grandemente della Tua misericordia. Quando mi giudichi, per quanto immeritevole io possa essere, percepisco maggiormente l’insondabilità dei Tuoi atti, poiché sei pieno di autorità e saggezza. Nonostante la mia carne soffra privazioni, il mio spirito trova conforto. Come potrei non magnificare la Tua saggezza e i Tuoi atti? Se anche dovessi morire dopo essere giunto alla Tua conoscenza, come potrei non morire lietamente e felicemente? Signore Onnipotente! Davvero non desideri consentirmi di vederTi? Sono davvero immeritevole di ricevere il Tuo giudizio? Vi è forse qualcosa in me che non desideri vedere?’ Durante quelle prove, nonostante Pietro non riuscisse a cogliere precisamente le Mie intenzioni, è evidente che considerava un onore e un motivo di orgoglio l’essere usato da Me (anche se ricevette il Mio giudizio in modo tale da consentire all’umanità di vedere la Mia maestosità e la Mia ira) e che non era afflitto da queste prove. Lui è un esempio e un modello per il genere umano da migliaia di anni per via della lealtà che ha mostrato al Mio cospetto, e delle benedizioni che gli ho elargito. Non è precisamente questo l’esempio che dovreste seguire?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 6”). Dalle parole di Dio, ho visto che Pietro non era condizionato dal suo futuro o dalla sua destinazione. Anche quando Dio disse che non lo avrebbe approvato nonostante il suo amore e che alla fine lo avrebbe consegnato a Satana, Pietro continuò ad amare Dio e si sottomise fino alla morte. Pietro non amava Dio per avere qualcosa in cambio, il suo amore era puro. Il suo amore e la sua obbedienza erano autentici. Nelle parole di Dio ho trovato un percorso di pratica, e ho trovato la volontà per cercare di amare Dio come Pietro. In qualunque modo Dio mi tratti, che io ottenga o meno un esito o una destinazione, mi sottometterò al dominio e alle disposizioni di Dio. Anche se in quel momento non ero in grado di svolgere il mio dovere nella chiesa come prima, negli ultimi anni avevo goduto del nutrimento delle parole di Dio e avevo acquisito un po’ di esperienza; quindi, potevo scrivere ciò che avevo sperimentato dell’opera di Dio per testimoniarLo. Anche questo è compiere il dovere di un essere creato. Dopo di che, ho iniziato a trascorrere molto tempo in silenzio davanti a Dio, a riflettere sulle Sue parole e a scrivere testimonianze sulle mie esperienze. Mi sono sentita molto più vicina a Dio e ho smesso di preoccuparmi del mio futuro e delle mie prospettive. Ho provato un grande senso di liberazione e di rilassamento. Dopo un periodo di recupero, la mia pressione sanguigna si è praticamente normalizzata e ho ripreso a svolgere il mio dovere nella chiesa.
Pensavo, dopo quell’esperienza, di aver acquisito una certa comprensione riguardo al mio punto di vista sulla fede in Dio, e che non sarei più stata condizionata dalla speranza di ricevere benedizioni. Tuttavia, non molto tempo dopo, il mio desiderio di benedizioni è riaffiorato.
In quel periodo, prestavo servizio come leader della chiesa. Durante una riunione, la nostra leader ci ha chiesto di verificare la capacità di ciascuno dei capigruppo di svolgere lavoro pratico e ci ha detto che per nessuna ragione potevano essere scelte per quella posizione persone subdole o incapaci di accettare la verità. A queste sue parole, ho pensato fosse il caso di occuparmene immediatamente, perché impiegare la persona sbagliata avrebbe potuto danneggiare il lavoro della chiesa e i fratelli e le sorelle. In quel caso, non solo avrei potuto essere sollevata dall’incarico, ma si sarebbe trattato di una trasgressione e di un’azione malvagia. Un mese dopo, i cambiamenti di personale richiesti erano stati fatti ed ero molto felice. Ma, sorprendentemente, la nostra leader ha scoperto ben presto che tra le mie scelte si trovava una persona subdola. Questo mi ha davvero sconvolta. Sentivo di non aver compiuto bene il mio dovere e di aver intralciato il lavoro della chiesa. Poco tempo dopo, alcuni fratelli e sorelle mi hanno riferito che un altro dei fratelli che avevo selezionato possedeva un’indole molto arrogante: era autoritario nei suoi doveri, non accettava i suggerimenti degli altri e rimproverava e limitava fratelli e sorelle. Vedendo emergere nel lavoro un problema dopo l’altro, mi sono sentita improvvisamente paralizzata. Mi sembrava di avere una comprensione superficiale della verità, di non possedere la verità realtà. Se qualcosa fosse andato storto e avesse influito sul lavoro della chiesa, sarebbe stato un male enorme. E a quel punto, non avrei forse perso definitivamente il mio futuro e la mia destinazione? Sentivo di dover cambiare dovere seduta stante. Una mattina, ho iniziato ad avere dei giramenti di testa e ho visto che la mia pressione sanguigna era molto più alta del solito. Ho parlato alla mia leader delle mie condizioni fisiche, pensando che, dato che il mio problema di salute era riemerso, sarebbe stato ideale se mi avesse affidato un altro dovere, così non avrei avuto tante responsabilità. Ho detto alla sorella con cui lavoravo: “Se mi fanno tornare a casa, sono disposta a obbedire, e dopo svolgerò qualsiasi dovere possibile”. Quando ho finito di parlare, la sorella mi ha trattata, dicendo che stavo manifestando negatività e avrei dovuto riflettere su me stessa. Non volevo accettarlo. Mi reputavo in grado di obbedire e disposta a compiere qualsiasi dovere. In che modo stavo manifestando negatività? Ma poi ho pensato che era stato Dio a permetterle di dirmi quelle cose, così L’ho pregato perché mi guidasse a conoscere il mio stato.
Poi, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Per quanto siano messi alla prova, la devozione di coloro che hanno Dio nel loro cuore resta immutata; ma coloro che non hanno Dio nel loro cuore, non appena l’opera di Dio non risulta vantaggiosa per la loro carne, cambiano la propria visione di Dio e arrivano persino ad allontanarsi da Lui. Questi sono coloro che non resteranno saldi alla fine, che cercano unicamente le benedizioni di Dio e non hanno alcun desiderio di spendersi per Dio e di dedicarsi a Lui. Questo tipo di persone meschine verranno tutte scacciate quando l’opera di Dio giungerà al termine, e non meritano alcuna compassione. Coloro che sono privi di umanità sono incapaci di amare davvero Dio. Quando l’ambiente è protetto e sicuro, o quando possono trarre un qualche profitto, obbediscono a Dio in tutto e per tutto, ma non appena ciò che desiderano viene compromesso o finisce in frantumi, si ribellano immediatamente. Persino nell’arco di una sola notte, sono capaci di trasformarsi da persone sorridenti e ‘di animo gentile’ in spaventosi e feroci assassini, pronti a trattare il proprio benefattore di ieri come un mortale nemico, senza alcuna valida motivazione o ragione. Se questi demoni non vengono scacciati, questi demoni che ucciderebbero senza battere ciglio, non diverranno un pericolo nascosto?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo”). Le parole di giudizio e di rivelazione di Dio mi hanno fatta vergognare. Non ero forse esattamente il tipo di persona da Lui rivelato? Ero entusiasta e lavoravo sodo quando pensavo che il mio dovere mi avrebbe portato delle benedizioni. Altrimenti, diventavo di colpo ostile e non volevo più svolgere il mio dovere. Pensavo solo al mio futuro e alla mia destinazione. Quando commettevo degli errori nel mio dovere, non riflettevo, non ricercavo la verità alla luce dei miei fallimenti, non rimediavo ai miei difetti e non mi sforzavo di fare del mio meglio nel mio dovere; al contrario, avevo paura di assumermi responsabilità e di mettere in pericolo il mio futuro. Volevo sottrarmi a quel dovere e sostituirlo con uno con meno responsabilità, usando la mia ipertensione come pretesto. All’apparenza sembravo ragionevole, ma dietro si celavano i miei scopi spregevoli. Ero così subdola!
Ho iniziato a riflettere su quale fosse la vera causa della mia costante ricerca di benedizioni nella fede. Ho letto queste parole di Dio: “Tutti gli esseri umani corrotti vivono per sé stessi. Ognuno per sé e che gli altri si arrangino: questo è il riassunto della natura umana. Le persone credono in Dio per il proprio interesse; quando rinunciano alle cose e si spendono per Dio, lo fanno per essere benedette e, quando Gli sono fedeli, è per essere ricompensate. Insomma, agiscono solo al fine di essere benedette e ricompensate ed entrare nel Regno dei Cieli. Nella società lavorano per il proprio vantaggio personale, mentre nella casa di Dio compiono un dovere per essere benedette. È al fine di ottenere benedizioni che le persone rinunciano a tutto e riescono a sopportare grandi sofferenze: non vi è prova migliore della natura satanica dell’uomo” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Da queste parole di Dio, ho imparato che mi preoccupavo sempre del mio futuro e della mia destinazione perché ero stata profondamente corrotta da Satana. “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” e “Non fate nulla senza un tornaconto”: queste leggi sataniche di sopravvivenza erano diventate da tempo la mia natura, rendendomi sempre più egoista, spregevole ed egocentrica. Pensavo al mio guadagno personale in tutto ciò che facevo. Guardando al mio cammino di fede in quegli anni, il mio punto di partenza per lo svolgimento del dovere era stato quello di essere benedetta e ricompensata, e di ottenere alla fine una buona destinazione entrando nel Regno dei Cieli. I miei numerosi anni di impegno e di sofferenza non erano uno sforzo sincero per Dio, né il compimento del dovere che spetta a un essere creato. Tutto aveva il solo scopo di usare Dio, ingannarLo, stringere un accordo con Lui, e neanche lontanamente di amarLo o soddisfarLo. Come potevo definirmi una persona di fede? La possibilità di formarmi come leader era una grazia di Dio: Dio voleva che praticassi l’utilizzo della verità per risolvere i problemi e acquisissi discernimento e comprensione, ma non ho fatto tesoro di questa opportunità. Non mi sono munita della verità né vi ho avuto accesso, e ho pensato solo al mio futuro e al mio destino. Percorrevo il cammino di un nemico di Dio. Sapevo che dovevo pentirmi e perseguire la verità, altrimenti avrei certamente finito con l’essere distrutta.
Durante uno dei miei devozionali, ho letto queste parole di Dio: “L’unica ragione per cui il Dio incarnato è venuto nella carne è per le esigenze dell’uomo corrotto. È a causa dei bisogni dell’uomo, e non di Dio, e tutti i Suoi sacrifici e le Sue sofferenze sono per il bene del genere umano, e non a beneficio di Dio Stesso. Non ci sono vantaggi e svantaggi o ricompense per Dio; Egli non mieterà alcun futuro raccolto, se non quello che Gli è originariamente dovuto. Tutto ciò che fa e sacrifica per il genere umano non è perché Egli possa ottenere grandi ricompense, ma esclusivamente per il bene del genere umano” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’umanità corrotta ha più bisogno della salvezza del Dio incarnato”). Quando ci ho riflettuto su, sono stata profondamente colpita dall’amore di Dio. Dio, che è supremo, santo e onorevole, Si è fatto carne due volte per salvare l’umanità così profondamente corrotta, subendo umiliazioni e sofferenze terribili. Il Signore Gesù è stato crocifisso per redimere l’umanità, pagando con la vita. Dio Onnipotente è venuto in Cina negli ultimi giorni, esprimendo verità per purificare e salvare l’umanità, ed è stato perseguitato, braccato e calunniato dal PCC e dal mondo religioso. Egli sopporta tutto questo per operare in mezzo a noi e donarci le Sue parole senza chiedere nulla in cambio, al solo scopo di salvarci dall’influenza di Satana. Dio paga un prezzo così alto per salvare l’umanità, senza mai considerare i Propri guadagni o le Proprie perdite. Non ci chiede nulla in cambio, non pretende nulla da noi. L’amore di Dio è disinteressato e sincero. L’essenza di Dio è così meravigliosa e amorevole! Quanto a me, avevo dichiarato di avere fede e di voler soddisfarLo, ma non ero affatto sincera nei Suoi confronti. Mi fregiavo di spendermi per Lui, ma solo nel tentativo di condurre una transazione per ottenere benedizioni. Questo era usare e ingannare Dio. Ho visto quanto ero egoista, subdola, spregevole e vergognosa. Una persona come me non avrebbe mai ottenuto l’approvazione di Dio, indipendentemente da quanto si sacrificasse. Ho letto anche queste altre parole di Dio: “In quanto creatura di Dio, l’uomo dovrebbe cercare di compiere il dovere di creatura di Dio e di amarLo senza fare altre scelte, perché Dio è degno del suo amore. Coloro che cercano di amare Dio non dovrebbero mirare ad alcun beneficio personale o a ciò che desiderano personalmente; questo è il sistema di ricerca più corretto” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”). Dalle parole di Dio ho visto che, in quanto esseri creati, non dovremmo avere fede allo scopo di ottenere delle benedizioni: dovremmo perseguire l’amore per Dio e cercare di compiere adeguatamente il nostro dovere di esseri creati. Questo è il modo più significativo di vivere. Ho rivolto a Dio questa preghiera: “Dio, voglio pentirmi davanti a Te e smettere di perseguire le benedizioni. Qualunque sarà la mia destinazione finale, voglio solo compiere bene il mio dovere per ripagare il Tuo amore”. Una volta corretto il mio stato, la mia pressione sanguigna si è stabilizzata.
In seguito, ho letto altri due passi delle parole di Dio: “Non vi è correlazione fra il dovere dell’uomo e l’eventualità che egli sia benedetto o maledetto. Il dovere è ciò che l’uomo dovrebbe compiere; è la sua vocazione mandata dal cielo e non dovrebbe dipendere da ricompense, condizioni o ragioni. Soltanto così egli starà compiendo il suo dovere. Benedetto è chi, dopo avere sperimentato il giudizio, viene reso perfetto e gioisce delle benedizioni di Dio. Maledetto è chi, dopo avere sperimentato il giudizio e il castigo, non va incontro a una trasformazione dell’indole, ossia non viene reso perfetto, bensì punito. Ma a prescindere dal fatto che siano benedetti o maledetti, gli esseri creati dovrebbero compiere il loro dovere, fare ciò che dovrebbero fare e ciò che sono in grado di fare; questo è il minimo che una persona, una persona che ricerca Dio, dovrebbe fare. Tu non dovresti compiere il tuo dovere solo per essere benedetto, né rifiutarti di agire per timore di essere maledetto. Lasciate che vi dica quest’unica cosa: compiere il proprio dovere è ciò che l’uomo dovrebbe fare, e se non è in grado di farlo, questo dimostra la sua ribellione. È attraverso il processo del compimento del proprio dovere che l’uomo gradualmente si trasforma, ed è attraverso questo processo che dimostra la sua lealtà. Stando così le cose, più sei in grado di compiere il tuo dovere, più verità riceverai e più la tua espressione diventerà reale” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La differenza tra il ministero di Dio incarnato e il dovere dell’uomo”). “In definitiva, che le persone possano o meno ottenere la salvezza non dipende dal dovere che compiono, ma dal fatto che siano o no in grado di comprendere e ottenere la verità, e dal fatto che sappiano o meno, alla fine, sottomettersi completamente a Dio, porsi alla mercé delle Sue disposizioni, non preoccuparsi del proprio futuro e destino, e diventare creature all’altezza dei requisiti. Dio è giusto e santo, e questi sono i criteri dei quali Egli Si serve per valutare l’intera umanità. Sono criteri immutabili, e devi ricordartelo. Scolpisci questi criteri nella tua mente, e non pensare a trovare qualche altra strada per perseguire qualcosa di irreale. I requisiti e i criteri che Dio ha per tutti coloro che vogliono ottenere la salvezza sono immutabili per l’eternità. Rimangono gli stessi, chiunque tu sia” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Queste parole di Dio mi hanno aiutata a capire che il nostro dovere non ha nulla a che vedere con il fatto che alla fine verremo benedetti o maledetti. La chiave per essere pienamente salvati è la capacità di perseguire e acquisire la verità e di trasformare la nostra indole. È Dio a stabilire quale dovere io possa svolgere e quando, e il mio esito e la mia destinazione sono ancora più soggetti al dominio e alle disposizioni di Dio. Ciò che dovrei fare è accettare le disposizioni di Dio e compiere con devozione il mio dovere. Mi sono inoltre resa conto che poter prestare servizio come leader della chiesa è per me un’esaltazione da parte di Dio e che Dio mi dona una possibilità di praticare, permettendomi di vedere le mie mancanze e le mie carenze nello svolgimento dei miei doveri. La ricerca della verità e la comprensione delle verità principi in tutti gli aspetti possono stimolare la mia crescita nella vita. Quando ho compreso questo, ho smesso di sentirmi condizionata dal mio futuro e dal mio destino e non ho più provato il desiderio di cambiare dovere. Ero in grado di sottomettermi e di svolgere i miei doveri in modo concreto, ricercando la verità per risolvere qualsiasi problema si presentasse. Con il passare del tempo, ho lentamente afferrato alcuni principi e sono gradualmente arrivata a commettere meno errori nel mio dovere. Praticare in conformità alle parole di Dio e non svolgere i miei doveri allo scopo di ottenere benedizioni è stato davvero liberatorio. I miei doveri sono stati guidati da Dio e hanno prodotto risultati sempre migliori. Rendo grazie alla salvezza di Dio Onnipotente!
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