La cordialità è un criterio adatto per una buona umanità?
Quando ero piccola, la gente diceva sempre che ero sensibile e ben educata; in breve, una brava bambina. Mi arrabbiavo raramente con gli altri e non creavo mai problemi. E lo stesso dopo l’ingresso nella fede: ero piuttosto cordiale con gli altri fratelli e sorelle. Ero tollerante, paziente e affettuosa. Ricordo che una volta stavo insegnando ad alcuni membri anziani come usare il computer: ripetevo più volte loro le cose con pazienza. Anche se a volte erano lenti a imparare e io mi spazientivo un po’, mi sforzavo di non darlo a vedere, per paura che gli altri mi ritenessero priva di amorevolezza. Di conseguenza, fratelli e sorelle affermavano spesso che avevo una buona umanità e la mia leader mi ha scelta per irrigare i nuovi arrivati, dicendo che solo le persone gentili e pazienti potevano svolgere bene quel dovere. Questo mi ha resa molto soddisfatta di me e ancora più sicura che essere cordiali e gentili fosse un segno di buona umanità.
In seguito, io e sorella Li Ming collaboravamo nel ruolo di leader della chiesa. Dopo che abbiamo lavorato insieme per un certo periodo, ho notato che lei voleva fare le cose a modo suo ed era un po’ irascibile. Se le cose non andavano come voleva lei, spesso si arrabbiava. Inoltre, nel suo lavoro non era trasparente, anzi, era spesso ingannevole. Non agiva secondo i princìpi e non proteggeva il lavoro della chiesa. Per un certo periodo ha usato di continuo il suo cellulare per contattare fratelli e sorelle. Sapevo che questo poteva permettere alla polizia di tenerli sotto controllo e creare problemi alla chiesa, e ho pensato più volte di fermarla, ma proprio quando stavo per parlarle mi trattenevo. Sentivo che, se le avessi fatto notare direttamente il suo problema, avrebbe potuto pensare che, anche se ero gentile esteriormente, fossi alquanto spietata nelle parole e nelle azioni, e quindi diventasse difficile relazionarsi con lei. Dopo averci pensato su, ho deciso di scendere a compromessi e di chiederle semplicemente se stesse usando il cellulare o no. Quando non ha ammesso che lo stava facendo, sapevo che stava mentendo, ma non l’ho smascherata né fermata, temendo che questo avrebbe provocato una frattura tra di noi e che le avrebbe fatto perdere stima di me. In seguito, ho notato che i problemi di Li Ming stavano diventando sempre più gravi. Una volta, alcuni fratelli e sorelle mi hanno detto che suo marito parlava sempre di dottrina per mettersi in mostra durante le riunioni, non risolveva le questioni concrete e raccontava agli altri di quanto avesse sofferto e si fosse sacrificato nel suo dovere solo per indurli ad ammirarlo. Dopo aver indagato sulla cosa, è stato stabilito che non era adatto a essere un leader e che andava rimosso. Quando l’ho riferito a Li Ming, lei si è irritata molto, dichiarando falsa e ingiusta la valutazione di fratelli e sorelle nei confronti del marito. Addirittura si chiedeva perché indagassimo solamente su suo marito e non su coloro che avevano segnalato il problema. Sono rimasta sconvolta: non avrei mai immaginato che Li Ming avesse un atteggiamento così negativo. Per cercare di appianare le cose, le ho detto: “Acquieta il tuo cuore e ricerca la volontà di Dio riguardo a questa situazione. Non lasciarti dominare dalle tue emozioni”. Ma lei non mi ha affatto ascoltata e non ha voluto cedere. A causa dell’ostinata opposizione di Li Ming, il problema di suo marito non è stato risolto. In seguito, Li Ming ha rimproverato i fratelli e le sorelle durante una riunione e ha persino portato una sorella alle lacrime. Il problema di Li Ming stava diventando molto grave. Gli altri avevano valutato il marito in modo obiettivo ed equo, basandosi solo sui fatti, ma poiché questo minacciava i suoi interessi, lei si è arrabbiata e li ha attaccati. Aveva un’umanità malvagia! Volevo segnalare il suo problema al nostro leader superiore, ma poi ho pensato: “Non equivarrebbe forse a fare la spia e pugnalarla alle spalle? Inoltre, il leader la convocherà sicuramente in comunione se la segnalo: se lei scopre che sono stata io a segnalarla, cosa penserà di me? Non dirà che la stavo denigrando alle sue spalle e che possiedo scarsa umanità?” Resami conto di questo, ho evitato di segnalarla, ma mi sono sentita un po’ soffocata e addolorata, come se avessi subìto un grave maltrattamento.
In seguito, altre persone l’hanno segnalata, e Li Ming è stata finalmente rimossa. Dopo il fatto, il leader superiore mi ha smascherata, dicendo: “Anche se apparentemente vai d’accordo con tutti, non hai autentica lealtà verso Dio. Perché non hai segnalato e fermato Li Ming quando hai notato il suo problema? Come hai potuto non segnalare una questione così cruciale? Vuoi proteggere il lavoro della chiesa o no?” Solo dopo essere stata trattata dal leader ho aperto gli occhi e ho iniziato a pregare Dio e a riflettere. Mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio che dice: “Deve esserci un criterio per avere una buona umanità. Non comporta che una persona intraprenda la via della moderazione, non aderisca ai principi, si sforzi di non offendere nessuno, cerchi di ingraziarsi tutti, sia melliflua e untuosa con chiunque incontri e faccia sì che ognuno parli bene di lei. Non è questo il criterio. Allora qual è il criterio? È essere in grado di sottomettersi a Dio e alla verità. È approcciare il dovere individuale e ogni tipo di persone, eventi e cose tramite i principi e con un senso di responsabilità. Questo è ben visibile a tutti; ognuno lo ha chiaro nel proprio cuore. Inoltre Dio esamina il cuore degli esseri umani e ne conosce la situazione, uno per uno; chiunque una persona sia, non può imbrogliare Dio. Alcuni si vantano sempre di possedere una buona umanità, non parlano mai male degli altri, non danneggiano mai gli interessi degli altri e affermano di non aver mai bramato la proprietà altrui. Quando c’è una disputa di interessi, addirittura preferiscono subire una perdita piuttosto che approfittare degli altri, e tutti li reputano delle brave persone. Però, nel compiere il loro dovere nella casa di Dio, sono scaltri e viscidi e tramano sempre per il proprio tornaconto. Non pensano mai agli interessi della casa di Dio, non considerano mai urgenti le cose che Dio considera urgenti né pensano come pensa Dio, e non riescono mai ad accantonare i propri interessi per compiere il proprio dovere. Non rinunciano mai ai propri interessi. Anche quando vedono persone malvagie commettere il male, non le smascherano; non hanno principi di alcun genere. Che tipo di umanità è questa? Non una buona umanità. Non prestare attenzione a ciò che dicono tali persone; devi vedere che cosa vivono, cosa rivelano e qual è il loro atteggiamento quando adempiono il loro dovere, nonché qual è la loro condizione interna e cosa amano. Se il loro amore per la fama e il guadagno supera la lealtà verso Dio, supera gli interessi della casa di Dio o supera la considerazione che tali persone dimostrano nei confronti di Dio, allora persone simili sono forse dotate di umanità? Non sono persone dotate di umanità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che l’umanità di una persona non può essere giudicata in base a caratteristiche esteriori, come ad esempio se abbia o no un carattere mite, se parli alle spalle degli altri o se sappia interagire con loro in modo armonioso, ma piuttosto al suo atteggiamento verso Dio e la verità, al fatto che sia responsabile nel proprio dovere e che si schieri dalla parte di Dio e agisca secondo la verità e i princìpi quando affronta le questioni. In passato, pensavo di possedere un’umanità decorosa. Esteriormente ero gentile ed ero di personalità cordiale, ma quando ho notato che Li Ming usava il cellulare per contattare fratelli e sorelle, cosa che comprometteva la sicurezza della chiesa, temevo che farglielo notare apertamente potesse rovinare il nostro rapporto, e quindi mi sono limitata a farle un richiamo lieve e delicato. Quando non ha ammesso il suo comportamento, non l’ho smascherata né fermata. Ho pensato tra me e me: “Se qualcosa va storto, non potrà dire che io non l’abbia richiamata”. Questo modo di agire preservava la mia immagine e mi assolveva dalla responsabilità di eventuali problemi. Pensavo solo ai miei interessi, al mio prestigio e alla mia immagine, senza badare al lavoro della chiesa o alla sicurezza dei fratelli e delle sorelle. Ero così egoista e infida! Quando ho visto come Li Ming ha perso le staffe e attaccato gli altri per la questione del marito, avrei dovuto riferirlo subito al nostro leader superiore, ma temevo lei pensasse che la stessi pugnalando alle palle, così ho taciuto. Questo ha avuto un’influenza negativa sul lavoro della chiesa e ha danneggiato i fratelli e le sorelle. Dov’era la mia umanità? Considerando le mie azioni alla luce delle parole di Dio di giudizio e smascheramento, mi sono sentita molto in colpa. Avevo sempre pensato di possedere una buona umanità, ma grazie alla rivelazione delle parole di Dio e all’esposizione dei fatti la mia percezione di me stessa è cambiata completamente. Esteriormente ero gentile, ma quella gentilezza celava un’intenzione spregevole. Mi preoccupavo solo dei miei interessi personali e non proteggevo affatto il lavoro della chiesa. Simulavo gentilezza e cercavo di piacere a tutti. Ero infida e falsamente pia. Da allora, non ho più osato pensare a me come a una persona dotata di buona umanità.
In seguito, mi sono imbattuta in un altro passo delle parole di Dio. “L’essenza di un comportamento ‘buono’, come l’essere disponibili e affabili, può essere descritta in una parola: finzione. Questo comportamento ‘buono’ non nasce dalle parole di Dio, né è il risultato della pratica della verità o dell’agire secondo i principi. Da che cosa è prodotto? Nasce dalle motivazioni, dalle trame, dalla finzione, dalla simulazione, dall’inganno. Quando le persone si aggrappano a questi comportamenti ‘buoni’, l’obiettivo è quello di ottenere ciò che desiderano; se non fosse così, non si affliggerebbero mai in questo modo e non vivrebbero in contrasto con i propri desideri. Cosa significa vivere in contrasto con i propri desideri? Significa che la loro vera natura non è così ben educata, priva di malignità, amorevole, gentile e virtuosa come si pensa. Non vivono in base alla coscienza e al senno, ma per soddisfare un certo scopo o una certa richiesta. Com’è la vera natura dell’uomo? È confusa e ignorante. Senza le leggi e i comandamenti promanati da Dio, le persone non avrebbero idea di cosa sia il peccato. Non è forse così che era un tempo l’umanità? Solo quando Dio ha promulgato le leggi e i comandamenti le persone hanno avuto una qualche concezione del peccato. Ma non possedevano ancora il concetto di giusto e sbagliato, o di positivo e negativo. E come potevano, in tal caso, conoscere i principi corretti secondo cui parlare e agire? Potevano forse sapere quali modi di agire, quali comportamenti buoni dovevano essere presenti nell’umanità normale? Potevano sapere che cosa produce un comportamento veramente buono, che tipo di strada avrebbero dovuto seguire per vivere una sembianza umana? No. A causa della loro natura satanica e dei loro istinti, le persone potevano solo simulare e fingere di vivere in modo decente e dignitoso, cosa che ha dato origine a inganni come l’essere raffinati e sensibili, miti, cortesi, rispettare gli anziani e prendersi cura dei giovani, essere affabili e disponibili; così sono emersi questi trucchi e tecniche di inganno. E, una volta emersi, le persone si sono aggrappate selettivamente a uno o due di questi inganni. Alcuni hanno scelto di essere affabili e disponibili, altri hanno scelto di essere raffinati e sensibili e miti, altri ancora hanno scelto di essere cortesi, di rispettare gli anziani e di prendersi cura dei giovani, e alcuni hanno scelto di essere tutte queste cose. Eppure Io ho un termine per definire le persone che si comportano così. Qual è questo termine? ‘Pietre lisce’. Cosa sono le pietre lisce? Sono quelle pietre lisce che si trovano sulle rive dei fiumi e che sono state levigate e smussate dall’acqua per anni e anni. Anche se non ci si fa male a calpestarle, se non si presta attenzione possono far scivolare. Nell’aspetto e nella forma queste pietre sono molto belle ma, una volta portate a casa, sono del tutto inutili. Dispiace molto buttarle via, ma non ha nemmeno senso conservarle: ecco cos’è una ‘pietra liscia’. A Me, le persone con questi comportamenti apparentemente buoni sono tiepide. Si fingono buone esteriormente, ma non accettano affatto la verità; dicono cose belle, ma non fanno nulla di concreto. Non sono altro che pietre lisce. Se condividi con loro sulla verità e sui principi, ti parleranno di mitezza e di cortesia. Se ragioni con loro sul discernimento degli anticristi, ti parleranno del rispetto degli anziani, della cura dei giovani, di raffinatezza e di sensibilità. Se dici loro che devono esserci dei principi nella condotta di un individuo, che questi nel compiere il proprio dovere deve ricercarli e non agire arbitrariamente, quale sarà la loro attitudine? Diranno: ‘Agire secondo i principi della verità è un’altra questione. Io voglio solo essere raffinato e sensibile e che gli altri approvino le mie azioni. Finché rispetto gli anziani, mi prendo cura dei giovani e ho l’approvazione degli altri, questo sarà sufficiente’. Si preoccupano solo di comportarsi bene, non si concentrano sulla verità” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cos’è la ricerca della verità (3)”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che essere cordiali e disponibili, un comportamento approvato dalla cultura tradizionale, è in sostanza solo una finzione. Chi si comporta in questo modo sta solamente simulando per ottenere l’ammirazione delle persone e indurle con l’inganno a rispettarlo e lodarlo. È solo cospirazione e tradimento, e agire in questo modo fa di noi degli impostori. Mi sono anche resa conto che il motivo per cui ero ancora così egoista e infida, pur avendo cercato di essere una brava persona per tutti quegli anni, era che dietro a tutto ciò si celavano intenzioni malvagie. Volevo fare buona impressione sulle persone, in modo che mi rispettassero e lodassero. Fin da piccola, ero stata condizionata e istruita dalla cultura tradizionale a dare importanza alla buona condotta. Pensavo che una buona condotta mi avrebbe fatto guadagnare le lodi delle persone intorno a me. Dopo l’ingresso nella fede, ho continuato a cercare di essere una persona cordiale e disponibile e di godere di prestigio e di una buona immagine tra i fratelli e le sorelle, soprattutto quando collaboravo con Li Ming. Ho notato che ha usato il suo telefono diverse volte, violando i princìpi, mettendo in pericolo fratelli e sorelle e ignorando gli interessi della chiesa, quindi avrei dovuto smascherarla e fermarla, ma temevo che si sarebbe fatta una cattiva impressione di me, così ho lasciato correre. Ho visto chiaramente che Li Ming proteggeva il marito e addirittura opprimeva i fratelli e le sorelle, e che non si trattava di un semplice caso di corruzione. Possedeva un’umanità malvagia, non era adatta come leader e avrebbe dovuto essere segnalata subito. Invece, ho scelto ancora una volta di tacere per proteggere il mio prestigio e la mia immagine. A questo scopo, ho sputato nel piatto in cui mangiavo. Non ho affatto protetto gli interessi della chiesa. Ho acquisito profonda consapevolezza del fatto che cercare di essere cordiale e disponibile non solo non mi aiutava a cambiare la mia indole corrotta, ma mi rendeva in realtà sempre più infida. Volevo comportarmi bene invece di praticare la verità, simulando per nascondere le mie spregevoli intenzioni e far credere a tutti che possedessi la realtà della verità e fossi amorevole e gentile, convincendoli con l’inganno a fidarsi di me e a darmi il loro rispetto e la loro approvazione. Ero sul cammino dei farisei falsamente pii e mi stavo opponendo a Dio. Se avessi continuato così, Dio mi avrebbe condannata e scacciata.
Poi, ho letto altri due passi delle parole di Dio. “E qual è la conseguenza quando le persone pensano sempre ai loro interessi, quando cercano sempre di proteggere il loro orgoglio e la loro vanità, quando rivelano un’indole corrotta eppure non cercano la verità per correggerla? È che non hanno accesso alla vita, che mancano di esperienze e testimonianze autentiche. E questo è pericoloso, non è vero? Se non metti mai in pratica la verità, se sei privo di esperienze e testimonianze, a tempo debito verrai smascherato e scacciato. Che utilità hanno nella casa di Dio le persone prive di esperienze e testimonianze? Sono destinate a svolgere male qualsiasi dovere; non possono fare nulla in modo adeguato. Non sono semplicemente spazzatura? Se, dopo anni di fede in Dio, le persone non mettono mai in pratica la verità, esse fanno parte dei miscredenti, sono malvagie. Se non metti mai in pratica la verità, se le tue trasgressioni diventano sempre più numerose, allora la tua fine è segnata. È evidente che tutte le tue trasgressioni, la strada sbagliata che percorri e il tuo rifiuto di pentirti, tutto questo si combina in una moltitudine di azioni malvagie; e così la tua fine consisterà nell’andare all’inferno, nell’essere punito. Pensate forse che sia una questione di poco conto? Se non sei stato punito, non puoi avere la percezione di quanto sia terrificante. Quando arriverà il giorno in cui veramente affronterai la calamità e ti troverai di fronte alla morte, sarà troppo tardi per i rimpianti. Se, nella tua fede in Dio, non accetti la verità, se credi in Dio da anni ma non c’è stato alcun cambiamento in te, la conseguenza finale è che sarai scacciato e abbandonato” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Le persone hanno un vero fondamento solo quando agiscono e si comportano in conformità alle parole di Dio. Se non si comportano in conformità alle parole di Dio e si concentrano solo sul fingere di comportarsi bene, possono forse diventare brave persone? Assolutamente no. Comportarsi bene non può cambiare l’essenza delle persone. Solo la verità e le parole di Dio possono cambiare l’indole, i pensieri e le opinioni delle persone e diventare la loro vita. […] Su cosa devono fondarsi i discorsi e le azioni delle persone? Sulle parole di Dio. Quali sono dunque i criteri e i requisiti stabiliti da Dio per i discorsi e le azioni delle persone? (Che siano costruttivi per gli altri.) Esatto. Essenzialmente, devi dire la verità, parlare in modo sincero ed essere di aiuto al prossimo. Un discorso deve quanto meno essere edificante per le persone e non ingannare, deridere, fuorviare, schernire, insultare, ostacolare, ferire, esporre le debolezze degli altri o irriderli. Questa è l’espressione della normale umanità. È la virtù dell’umanità. […] Inoltre, in alcuni casi particolari, diventa necessario smascherare direttamente gli errori degli altri, trattarli e potarli, in modo che acquisiscano la conoscenza della verità e desiderino pentirsi. Solo allora si ottiene l’effetto desiderato. Questo modo di praticare è di grande beneficio per le persone. È per loro costruttivo e un autentico aiuto, non è vero?” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cos’è la ricerca della verità (3)”). Le parole di Dio mi hanno allarmata. Se qualcuno sceglie di difendere continuamente i propri interessi e non pratica mai la verità, accumulerà sempre più trasgressioni, e alla fine verrà smascherato e scacciato da Dio. Neanche quando ho visto la sicurezza dei miei fratelli e sorelle minacciata e il lavoro della chiesa compromesso, ho sostenuto i princìpi e protetto il lavoro della chiesa, cercando invece di comportarmi sempre da cosiddetta brava persona. Anche se mi guadagnavo il rispetto e l’approvazione degli altri, agli occhi di Dio ero una malfattrice e alla fine Egli mi avrebbe disprezzata e punita. Rendermi conto di queste conseguenze mi ha gettata nel terrore ed ero pronta a correggere la mia ricerca sbagliata. Le parole di Dio mi hanno anche mostrato il corretto percorso di pratica. Solo agendo e parlando secondo le parole di Dio possiamo essere d’aiuto e istruttivi per gli altri. Non importa come ci esprimiamo, se con voce dura o gentile, o quanto tatto abbiamo con le nostre parole. Ciò che conta di più è parlare in un modo che sia istruttivo per i fratelli e le sorelle. Fintanto che si tratta della persona giusta, che sa accettare la verità, dobbiamo aiutarla con amore. Se non comprende la verità e danneggia il lavoro, possiamo condividere con lei per fornirle guida e sostegno. Se dopo la comunione non mostra comunque un vero miglioramento, possiamo trattarla e potarla, mettendo a nudo l’essenza del suo problema. Anche se sembra duro o insensibile verso i sentimenti delle persone, questo modo di agire può davvero aiutarle e sostenerle. Se si tratta di anticristi o di malfattori che intralciano il lavoro della chiesa, dobbiamo prendere posizione per smascherarli e fermarli o segnalarli ai nostri superiori per sostenere il lavoro della chiesa e proteggere i fratelli e le sorelle dall’essere disturbati e ingannati. Solo così praticheremo realmente la verità, dimostrando vera umanità e gentilezza. Ho inoltre corretto una visione fallace che avevo. Pensavo che segnalare qualcuno per aver violato i princìpi fosse fare la spia, pugnalarlo alle spalle o una slealtà. Era un’opinione sbagliata. In realtà, farlo protegge il lavoro della chiesa ed è una buona azione. Di fatto, quando ho notato che Li Ming manifestava un grave problema che stava limitando e danneggiando i fratelli e le sorelle, poiché si trattava di una questione di principio attinente al lavoro della chiesa, avrei dovuto parlarne subito con i leader superiori o addirittura segnalarla. Non avrebbe significato pugnalarla alle spalle, ma proteggere il lavoro della chiesa. Dopo che ho capito questo, tante delle mie preoccupazioni sono svanite e mi sono sentita molto più serena.
Tempo dopo, qualcuno ha riferito che un fratello era continuamente negligente ed eludeva qualsiasi avversità, e dopo che gli altri glielo hanno fatto notare e lo hanno trattato più volte, comunque non voleva accettarlo. Sulla base dei princìpi, abbiamo deciso che avremmo dovuto destituirlo e analizzare chiaramente i suoi problemi perché riflettesse su di sé. In quel momento, ho pensato: “Analizzare i problemi di una persona rischia di offenderla. Potrei lasciare che la mia collaboratrice faccia comunione lui e restarne fuori. Altrimenti potrei fare una cattiva impressione su di lui”. Ma poi mi sono di colpo resa conto che stavo di nuovo cercando di proteggere il mio prestigio e la mia immagine. Ho ricordato le parole di Dio, che dicono: “Per tutti quelli che compiono il proprio dovere, indipendentemente da quanto profonda o superficiale sia la loro comprensione della verità, il modo più semplice di praticare per accedere alla realtà della verità è pensare agli interessi della casa di Dio in ogni cosa e abbandonare i propri desideri egoistici, gli intenti personali, le proprie motivazioni, l’orgoglio e il prestigio. Privilegiare gli interessi della casa di Dio è il minimo che si dovrebbe fare” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). Le parole di Dio mi hanno mostrato un percorso di pratica. Di fronte ai problemi, dobbiamo mettere da parte i nostri desideri e la nostra reputazione, dare priorità agli interessi della chiesa e considerare la volontà di Dio. Questo è l’unico modo onesto di agire e sarà lodato da Dio. Una volta comprese le richieste di Dio, mi sentivo motivata, e così ho analizzato in dettaglio il comportamento di quel fratello secondo le parole di Dio. Praticare in questo modo mi ha fatta sentire davvero a mio agio. Ho capito che solo mettendo in pratica la verità possiamo ottenere pace e felicità autentiche.
Questa esperienza mi ha colmata di gratitudine verso Dio. È stata la parola di Dio ad aiutarmi a capire quanto sia assurda l’enfasi che la cultura tradizionale mette sull’essere cordiali e disponibili e quanto danneggi le persone, e a permettermi di sperimentare la sensazione di riscatto e sollievo che deriva dal liberarsi dalle catene della cultura tradizionale. Rendo grazie a Dio per la Sua salvezza!
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