Crediamo in Dio solo per ottenere pace e benedizioni?

18 Ottobre 2024

di Haoyue, Cina

Quando avevo sei anni, mia madre ha scoperto che mio padre aveva una relazione e a causa dello shock emotivo derivante da quella scoperta, ha sviluppato una malattia mentale. Due anni dopo, mio padre è morto di malattia e le spese per le cure e il funerale ci hanno lasciate senza un soldo. Eppure, il fratello e la sorella di mio padre non vedevano il motivo di aiutare la vedova del fratello e sua figlia. Io e mia madre siamo state esposte a molto bullismo e freddezza e abbiamo sofferto molto nella nostra vita. A quel punto, mia madre aveva già iniziato a credere in Dio e spesso mi diceva: “Se non crediamo in Dio, non rimarremo a lungo in questo mondo”. Diceva anche che la sua malattia mentale in qualche modo era scomparsa dopo aver iniziato a credere in Dio. Di conseguenza, io ero molto grata a Dio. Quando venivo ostracizzata e maltrattata da parte dei compagni di classe, pregavo Dio in silenzio. Con mia sorpresa, in seguito, un compagno di classe con cui prima non andavo d’accordo ha iniziato a farsi avanti per aiutarmi e non permetteva agli altri di bullizzarmi. In quel momento, la mia giovane anima ha sentito che era veramente bello credere in Dio e che Dio era il mio pilastro ogni volta che avevo bisogno di Lui, e da grande volevo spendermi per Dio e svolgere un dovere come mia madre. All’inizio della scuola superiore, ho iniziato a frequentare formalmente le riunioni. A volte chiedevo un permesso a scuola per partecipare alle riunioni anche se questo significava rimanere indietro a lezione. Sono sempre stata incline alle malattie, avevo vertigini e spesso avevo bisogno di iniezioni e farmaci, ma da quando ho cominciato a credere in Dio ho cominciato a migliorare. Questa è stata un’esperienza ancora più profonda della grazia e delle benedizioni di Dio. Una volta, durante una riunione, quando ho sentito i fratelli e le sorelle parlare di come quello fosse il momento cruciale per svolgere i propri doveri ho pensato: “Sono davvero fortunata ad aver vissuto nel tempo dell’incarnazione di Dio, espressione della verità e salvezza dell’umanità. Devo cogliere questa opportunità, puntare tutto sulla mia fede e fare bene il mio dovere”. A quel tempo, non ho esitato a decidere di ritirarmi dal liceo d’élite che frequentavo, e ho iniziato a svolgere il mio dovere con i miei fratelli e sorelle. Pensavo che finché avessi praticato bene la fede e svolto con entusiasmo il mio dovere, Dio mi avrebbe sicuramente concesso la grazia e si sarebbe assicurato che mi andasse tutto bene e senza intoppi. Da quel momento in poi, ho partecipato alle riunioni e ho svolto il mio dovere, con la pioggia o con il sole. Durante l’inverno non c’erano autobus diretti al luogo in cui irrigavo i nuovi arrivati, quindi pedalavo per diverse ore per arrivarci. Il mio corpo, in una certa misura, ha sofferto, ma pensavo che valesse la pena soffrire finché ricevevo da Dio cure e benedizioni.

Nell’aprile del 2020, svolgevo il mio dovere lontano da casa. Un giorno, a mezzogiorno, improvvisamente ho sentito il cuore battere rapidamente, all’impazzata, il mio petto era così teso che non riuscivo a respirare, e ho cominciato a tremare e a sentirmi debole. Riuscivo a malapena a tenere in mano le bacchette che stavo usando per pranzare. Ero a disagio, ma non ero tanto preoccupata. Pensavo: “Ho sempre avuto problemi cardiaci, fin da giovane. Mi vengono le palpitazioni quando sono stanca, ma non è mai stato un grosso problema, quindi probabilmente non lo è neanche questa volta. Inoltre, Dio è onnipotente e il mio corpo e la mia salute sono nelle Sue mani. Finché rimarrò salda nel mio dovere, Dio certamente mi proteggerà e si assicurerà che non mi accada nulla”. Quella notte mi sono sentita un po’ meglio. Nei giorni successivi ho pregato Dio e ho messo la mia malattia nelle Sue mani. Mi venivano le palpitazioni e mi sentivo stanca se parlavo troppo, ma potevo comunque nutrirmi regolarmente delle parole di Dio e continuare a svolgere il mio dovere. Pensavo che Dio probabilmente mi stava mettendo alla prova con questa situazione e finché avessi svolto con più lena il mio dovere, Dio mi avrebbe trattata con grazia e piano piano sarei migliorata. Ma con mia sorpresa, subito dopo, ho avuto un altro episodio. Stavo cenando, quando all’improvviso ho iniziato ad avere palpitazioni, le mie mani hanno iniziato a tremare e non riuscivo a trattenere il cibo con le bacchette. Subito dopo ho cominciato a tremare tutta e il mio cuore palpitava costantemente. Il mio viso è diventato rosso, le mie mani e i miei piedi sono diventati freddi e insensibili, e tremavo in modo incontrollabile. Ho iniziato ad ansimare, provavo una sensazione di soffocamento diversa da quelle che avevo provato prima. Avevo il terrore di non riuscire a continuare a respirare e così pregavo incessantemente Dio dicendo: “Oh Dio, non voglio ancora morire, per favore salvami”. Una sorella ha iniziato a premere un punto di agopuntura usato in caso di emergenza e mi ha dato delle medicine d’urgenza. Dopo circa dieci minuti, ho smesso di avere le convulsioni, ma mi sentivo incredibilmente debole e facevo molta fatica a parlare. La sorella mi ha portato in ospedale per degli esami e il medico mi ha detto che avevo una malattia cardiaca congenita. Invecchiando, i rifiuti si accumulavano nel mio sangue e i miei vasi sanguigni si bloccavano sempre di più, la mia gittata cardiaca sarebbe diminuita e le mie condizioni sarebbero diventate sempre più gravi. Non c’erano medicine per la mia malattia e tutto quello che potevo fare era prendere certe erbe cinesi e riposarmi di più. Se non ci fossero stati altri episodi, sarei stata bene, ma una ricaduta avrebbe potuto essere molto grave. Se avessi avuto spesso delle ricadute, sarei stata in pessime condizioni e, nel peggiore dei casi, avrei potuto aver bisogno di un intervento chirurgico. Non potevo fare a meno di preoccuparmi, pensando: “Ho svolto il mio dovere con costanza ed entusiasmo, allora perché Dio non mi protegge? Perché le mie condizioni sono peggiorate?” Ho pregato Dio in silenzio: “Oh Dio, sei onnipotente e la mia salute è nelle Tue mani. Non chiedo di essere in forma come una persona normale e sana, e non importa se sono un po’ più debole, purché non abbia ricadute e possa lentamente migliorare. Il mio corpo non riesce proprio a sopportare tutte queste ricadute. Se la mia salute dovesse davvero peggiorare, cosa potrei fare?” Dopo questo, anche se stavo prendendo medicine, avevo sempre paura che avrei avuto un altro episodio e pregavo Dio ogni giorno per la mia salute. Tuttavia, continuavo ad avere frequenti problemi cardiaci. Stavo bene per un paio di giorni e poi all’improvviso avevo un altro episodio, dopo il quale mi sentivo piuttosto debole. Vedendo che stavo male di salute, la chiesa mi faceva andare a casa per riposarmi e svolgere qualunque dovere fossi in grado di svolgere.

Mentre ero a casa, la mia salute non migliorava nonostante l’assunzione di erbe. Continuavo ad avere palpitazioni e intorpidimento alle mani, accompagnato da convulsioni e mancanza di respiro. Il mio petto diventava così stretto che mi sentivo come soffocare. Il farmaco d’urgenza che assumevo poteva alleviare temporaneamente i sintomi, ma tornavano sempre. Mentre stavo male, anche girarmi nel letto mi rendeva così esausta che mi venivano le palpitazioni. Trascorrevo metà o più della mia giornata a letto. Mi sentivo terribilmente isolata e impotente. Le lacrime scendevano incessantemente, e nella mia mente si insinuavano lamentele e incomprensioni. Non avevo mai visto nessun altro con episodi cardiaci così frequenti. Ero già molto debole. Se avessi continuato così, non sarei stata spacciata? La mia famiglia non aveva soldi per pagare il mio intervento chirurgico, quindi avrei dovuto continuare a resistere? Avevo poco più di 20 anni, avrei dovuto passare il resto della mia vita tra continue ricadute e sostanzialmente disabile? Forse un giorno sarei crollata e morta. “Oh Dio, in questi anni ho rinunciato agli studi e ho sacrificato la mia giovinezza per seguirTi. Non ho chiesto altro, tutto ciò che desidero è che Tu mi mantenga sana e salva, allora perché la mia condizione è peggiorata? Anche dopo essermi ammalata, ho continuato a fare il mio dovere. Perché non mi hai protetto? Quando mai starò meglio?” Più ci pensavo, più mi sentivo offesa e rattristata e spesso mi sdraiavo sul letto e piangevo. Compravo spesso medicinali che avevo sentito essere benefici per le malattie cardiache. Usavo solo la medicina cinese per evitare gli effetti collaterali della medicina occidentale. Ma dopo aver preso le erbe per un po’, ancora non miglioravo. Spesso sprofondavo nella negatività. Alcuni fratelli e sorelle che hanno visto quello che stavo passando hanno condiviso con me sulle intenzioni di Dio, dicendomi che avrei dovuto imparare dalla situazione e cercare la verità per eliminare la mia indole corrotta. Alcuni erano riusciti anche a trovare video di testimonianze esperienziali sull’affrontare la malattia da condividere con me. Questo ha avuto un certo effetto su di me: non avevo cercato l’intenzione di Dio nella mia malattia, avevo semplicemente presentato lamentele invece di ottenere la verità. Dov’era la mia testimonianza? Dovevo smettere di essere così corrotta e iniziare a cercare la verità per eliminare i miei problemi. Comprendendo questo, ho pregato Dio, dicendo: “Dio Onnipotente, in teoria capisco che dietro la mia malattia ci sono le Tue buone intenzioni, e tutto ciò che fai è bene. Ma le continue ricadute mi fanno veramente soffrire molto fisicamente. Mi sento davvero depressa e giù di morale. Oh Dio, so che sono in cattivo stato, e sono disposta a rivolgermi a Te e a smettere di essere così negativa. Per favore illuminami e guidami verso una vera comprensione di me stessa e liberami da questo stato negativo”.

Successivamente ho iniziato a cercare passaggi delle parole di Dio relativi alla mia condizione. Un giorno mi sono imbattuta in questo passaggio: “Fede in Dio’ significa credere che ci sia un Dio; questo è il concetto più semplice per quanto riguarda il credere in Dio. Inoltre, credere che ci sia un Dio non equivale a credere veramente in Lui; piuttosto, è una sorta di fede semplice con forti connotazioni religiose. La vera fede in Dio significa quanto segue: sulla base della convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose, si sperimentano le Sue parole e la Sua opera, ci si libera della propria indole corrotta, si soddisfano le intenzioni di Dio e si arriva a conoscerLo. Solo mediante un percorso siffatto puoi affermare di credere in Dio. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di semplice e superficiale. Le persone che credono in Dio in questo modo hanno perso il significato del credere in Dio, e per quanto continuino a credere sino alla fine, non otterranno mai l’approvazione di Dio perché percorrono la strada sbagliata. Oggi, c’è ancora chi crede in Dio in base alle parole e nella vuota dottrina. Questi individui sono ignari del fatto che la loro fede in Dio non ha sostanza e che non possono avere la Sua approvazione. Eppure pregano Dio per ottenere benedizioni di salvezza e grazia sufficiente. Fermiamoci, plachiamo i nostri cuori e chiediamo a noi stessi: possibile che credere in Dio sia realmente la cosa più semplice del mondo? Possibile che credere in Dio non sia altro che ricevere più grazia da Lui? Le persone che credono in Dio senza conoscerLo, o credono in Lui ma Gli si oppongono, sono davvero in grado di soddisfare le intenzioni di Dio?(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Dio dice: “Possibile che credere in Dio sia realmente la cosa più semplice del mondo? Possibile che credere in Dio non sia altro che ricevere più grazia da Lui? Le persone che credono in Dio senza conoscerLo, o credono in Lui ma Gli si oppongono, sono davvero in grado di soddisfare le intenzioni di Dio?” Ciascuna delle domande di Dio mi ha fatto provare tanta vergogna. Nonostante avessi creduto in Dio per così tanto tempo, non avevo idea di cosa fosse la vera fede. Dio dice che la vera fede richiede l’esperienza dell’opera e delle parole di Dio, sottomettendosi a ogni situazione che Dio presenta e cercando la verità e le Sue intenzioni dal loro interno, riflettendo sulla propria indole corrotta e sulle impurità nella propria fede per raggiungere la comprensione della verità e la conoscenza di Dio ed entrare nella verità realtà. Solo questo tipo di fede può meritare la lode di Dio. Se le persone desiderano solo ottenere grazia e benedizioni da Dio ma non cercano le intenzioni di Dio di fronte a situazioni indesiderabili e non sperimentano le parole e l’opera di Dio, questa è fede solo di nome, è fede religiosa. Dio non accetta tale fede. Dio compie l’opera di giudizio, castigo, prova e raffinamento degli ultimi giorni. Solo sperimentando il giudizio delle parole di Dio, essendo messi alla prova dai vari ambienti che Dio orchestra, cercando la verità e conoscendo sé stessi e Dio attraverso queste cose, la vita di una persona progredisce. Ho pensato a come alcuni fratelli e sorelle fossero più malati di me, ed erano stati addirittura dichiarati incurabili dagli ospedali, ma cercavano ancora la verità attraverso le loro malattie, acquisivano la consapevolezza della loro corruzione, rettificavano le loro opinioni errate sulla fede in Dio e facevano qualche progresso. Sebbene avessi affermato di credere in Dio in questi anni, e avessi spesso condiviso con altri sulla necessità di sperimentare le parole di Dio e di operare con fede, quando mi sono ammalata anch’io, non ho cercato l’intenzione di Dio, e ho vissuto in uno stato negativo dal quale non potevo uscire. Quindi, dopo essermi ammalata, non ho acquisito alcuna verità. Ho capito che non soffrivo a causa dell’ambiente che Dio aveva orchestrato, ma perché non cercavo la verità. Dato che credevo in Dio, avrei dovuto sottomettermi, cercare la verità attraverso la mia malattia e rimanere salda nella mia testimonianza per soddisfare Dio. Questa era la ragione che avrei dovuto avere. Comprendendo tutto ciò, ho pregato Dio, dicendo: “Non importa cosa succede con la mia malattia, sono disposta a sottomettermi e a concentrarmi sulla ricerca della verità per eliminare i miei problemi”.

Più tardi mi sono imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “Dal primo momento in cui ha iniziato a credere in Dio, l’uomo Lo ha considerato un pozzo di San Patrizio, un ‘jolly’, e si è autoproclamato come il più grande creditore di Dio, come se tentare di ottenere benedizioni e promesse da Dio fosse un suo diritto e obbligo innato, mentre la responsabilità di Dio sarebbe quella di proteggere l’uomo, prenderSi cura di lui e provvedere all’uomo. Ecco l’interpretazione di base del concetto ‘fede in Dio’ da parte di tutti coloro che credono in Lui, e tale è la loro più profonda comprensione di questo concetto. A partire dalla natura essenza dell’uomo fino alla sua ricerca soggettiva, non c’è niente che si collega con il timore di Dio. Lo scopo dell’uomo nel credere in Dio presumibilmente non ha niente a che fare con l’adorazione di Dio. Vale a dire, l’uomo non ha mai considerato né compreso che la fede in Dio implica il timore e l’adorazione di Dio. Alla luce di tali condizioni, l’essenza dell’uomo è ovvia. E di quale essenza si tratta? Il cuore dell’uomo è maligno, nutre perfidia e disonestà, non ama l’equità e la giustizia, o ciò che è positivo, ed è spregevole e avido. Il cuore dell’uomo non potrebbe essere più chiuso nei confronti di Dio; l’uomo non l’ha mai dato affatto a Dio. Egli non ha mai visto il vero cuore dell’uomo, e non è mai stato adorato da lui. Indipendentemente da quanto sia grande il prezzo pagato da Dio, da quanto lavoro Egli compia, o da quanto fornisca all’uomo, egli rimane cieco e totalmente indifferente a tutto questo. L’uomo non ha mai donato il suo cuore a Dio, vuole occuparsi da solo del suo cuore e prendere le sue decisioni, e ciò sottintende che non desidera seguire la via del timore di Dio e del rifiuto del male, né sottomettersi alla sovranità e alle disposizioni di Dio, e non desidera adorare Dio in quanto Tale. Ecco lo stato attuale dell’uomo. E ora prendiamo ancora in considerazione Giobbe. Prima di tutto, egli fece un patto con Dio? Aveva dei secondi fini per restare saldo nella via del timore di Dio e del rifiuto del male? In quel tempo, Dio aveva parlato con qualcuno della fine a venire? In quel tempo, Dio non aveva fatto promesse a nessuno riguardo alla fine, e in quel contesto Giobbe fu in grado di temere Dio e fuggire il male. Le persone di oggi reggono il confronto con Giobbe? C’è troppa disparità, sono mondi diversi. Sebbene Giobbe non avesse molta conoscenza di Dio, Gli aveva dato il suo cuore ed esso Gli apparteneva. Non concluse mai un accordo con Dio, non ebbe desideri o richieste bizzarri nei confronti di Dio; al contrario, credeva che ‘Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto’. Ecco ciò che aveva percepito e ottenuto dalla sua fermezza nella via del timore di Dio e del rifiuto del male per molti anni della sua vita. Allo stesso modo, egli guadagnò il risultato espresso in queste parole: ‘Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?’. Queste due frasi erano ciò che aveva visto ed era arrivato a conoscere come risultato del suo atteggiamento di sottomissione nei confronti di Dio durante le esperienze della sua vita, e furono anche le sue armi più potenti grazie alle quali trionfò nelle tentazioni di Satana, e furono il fondamento della sua fermezza nella testimonianza a Dio(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso II”). Dio ha esposto completamente il punto di vista delle persone riguardo alla fede. Le persone non trattano Dio come Dio, ma piuttosto come una cornucopia, un coltellino svizzero, si considerano i maggiori creditori di Dio, e cercano di estorcerGli avidamente la grazia. Questo tipo di fede è impuro e transazionale e manca della benché minima traccia di sincerità. Dio ha parlato direttamente al mio stato attuale. Quando la mia famiglia attraversava difficoltà e non aveva nessuno a cui rivolgersi, ho sperimentato le benedizioni e la protezione di Dio, quindi pensavo che Dio si sarebbe assicurato che io e mia madre vivessimo una vita in pace e senza problemi. Pensavo che credere in Dio mi avrebbe garantito la completa immunità dalle difficoltà per tutta la vita. Se fosse successo qualcosa, Dio mi avrebbe protetta e sarebbe stato responsabile del mio benessere. Durante quegli anni, ho nutrito questo tipo di pio desiderio nella mia ricerca ed è stato il conseguimento della grazia e delle benedizioni di Dio a motivarmi a rinunciare a tutto per compiere il mio dovere. Quando mi sono ammalata e Dio non mi ha guarita, sono subito cambiata. Era come se la mia speranza a lungo coltivata fosse stata infranta. Ho iniziato a discutere con Dio in base a ciò che avevo abbandonato e speso negli anni passati. Ho chiesto a Dio perché mi avesse trattata così, e non ero nemmeno disposta a pregare o a leggere le Sue parole. Vivevo in uno stato negativo e ribelle. In quegli anni Dio mi aveva protetta e si era preso cura di me e mi aveva concesso grazie e benedizioni materiali per pietà della mia bassa statura, ma non ero affatto grata e diventavo addirittura più avida. Dopo essermi spesa appena un po’, ho chiesto a Dio di proteggermi per tutta la vita e quando non l’ha fatto, mi sono arrabbiata con Lui. Quanto ero spudorata e irragionevole! Giobbe non ha mai avuto alcuna richiesta per Dio, temeva Dio ed evitava il male indipendentemente dalla situazione o dall’ambiente. Quando Dio lo ha benedetto, lui Lo ha ringraziato, ma quando la sua situazione è cambiata e ha perso la sua proprietà, i suoi figli sono morti e gli sono scoppiati foruncoli dolorosi, ha continuato ad avere fede e a temere Dio e non Gli ha mai detto una sola parola di lamentela. Lodava perfino il nome di Dio. Non importa come la sua situazione fosse cambiata, era in grado di restare al suo posto come essere creato e sottomettersi a Dio. Giobbe era un vero credente in Dio. La sua umanità e la sua ragione mi hanno fatto vergognare. Non avevo vera fede in Dio, e Lo trattavo proprio come un coltellino svizzero. Volevo che la grazia e le benedizioni di Dio mi accompagnassero in ogni momento. Non potevo credere quanto fossi diventata egoista! Ho pensato alla folla che il Signore Gesù ha sfamato con cinque pani e due pesci durante l’Età della Grazia. Non avevano alcun interesse per il Suo sermone, e volevano solo ottenere da Lui grazia, benedizioni e vantaggi. Erano solo opportunisti e non credenti. Ho capito che la mia avidità non era diversa da quella della folla che desiderava solo essere nutrita e avere la pancia piena. Ero terribilmente corrotta e questo certamente disgustava e rivoltava Dio. Se avessi continuato a credere basandomi su tali punti di vista, non avrei mai ottenuto la verità e la salvezza anche se ci avessi creduto per tutta la vita. Ho capito che la mia malattia era la grazia più grande che Dio mi aveva dato. Se non fossi stata smascherata attraverso la mia malattia, non avrei riconosciuto quanto fosse forte il mio desiderio di benedizioni, quanto fossi avida e spregevole. Allora non ci sarebbe stata alcuna possibilità di trasformarmi. Dio non mi ha trattata in base alle mie azioni e mi ha anche aiutata tramite fratelli e sorelle e mi ha illuminata e guidata a comprendere le Sue intenzioni attraverso le Sue parole. Mi vergognavo e mi sentivo colpevole, indegna dell’amore e della salvezza di Dio. Ho pregato Dio in lacrime, dicendo: “Oh Dio, attraverso la rivelazione della malattia, ho imparato che in questi anni Ti chiedevo solo grazia, e mi sono lamentata quando non l’ho ricevuta. Ti dovevo troppo e non sono degna di essere una credente. So che ho molta corruzione e ho bisogno di questa malattia per raffinarmi e purificarmi. Anche se dovessi convivere con questa malattia per il resto della mia vita, mi sottometterò e non mi lamenterò mai più di Te”. Con mia sorpresa, quando il mio atteggiamento è cambiato, il mio corpo ha iniziato gradualmente a guarire. Non avevo episodi così frequenti e gradualmente sono stata in grado di iniziare a svolgere il mio dovere.

Un giorno mi sono imbattuta in un passaggio delle parole di Dio questo mi ha dato una maggiore comprensione del mio stato. Dio Onnipotente dice: “Non importa quante cose accadano loro, le persone che appartengono alla categoria degli anticristi non tentano mai di affrontarle cercando la verità nelle parole di Dio, tanto meno provano a vedere le cose attraverso le parole di Dio, e questo dipende interamente dal fatto che non credono che ogni frase delle parole di Dio sia la verità. Indipendentemente dal modo in cui la casa di Dio condivide la verità, gli anticristi continuano a non essere ricettivi e, di conseguenza, non hanno l’atteggiamento corretto, qualunque sia la situazione che si trovino ad affrontare; in particolare, quando si tratta del modo in cui si approcciano a Dio e alla verità, gli anticristi rifiutano ostinatamente di mettere da parte le loro nozioni. Il dio in cui credono è un dio che invia segni e compie prodigi, il dio soprannaturale. Chiunque sia in grado di inviare segni e compiere prodigi, sia esso la Bodhisattva Guanyin, Buddha o Mazu, lo chiamano dio. Credono che solo coloro che possono inviare segni e compiere prodigi siano dei che possiedono l’identità di dèi, mentre coloro che non possono, per quante verità esprimano, non sono necessariamente dèi. Non capiscono che esprimere la verità è il grande potere e l’onnipotenza di Dio; pensano invece che solo inviare segni e compiere prodigi sia il grande potere e l’onnipotenza degli dei. Perciò, per quanto riguarda l’opera concreta di Dio incarnato che esprime la verità per conquistare e salvare le persone, che irriga, pasce e guida il popolo eletto di Dio, che permette loro di sperimentare davvero il giudizio, il castigo, le prove e l’affinamento di Dio e di arrivare a comprendere la verità, a liberarsi della loro indole corrotta e a diventare persone che si sottomettono a Dio e Lo adorano, e così via, gli anticristi considerano tutto questo come opera dell’uomo e non di Dio. Nella mente degli anticristi, gli dèi dovrebbero nascondersi dietro un altare, facendo sì che le persone facciano loro delle offerte, mangiando i cibi che le persone offrono, inalando l’incenso che esse bruciano, dando una mano quando sono in difficoltà, mostrandosi molto potenti e fornendo loro assistenza immediata nei limiti di ciò che è per loro comprensibile e soddisfacendo i loro bisogni, quando le persone chiedono aiuto e sono sincere nelle loro suppliche. Per gli anticristi, solo un dio come questo è un vero dio. Mentre tutto ciò che Dio oggi fa suscita il disprezzo degli anticristi. E perché? A giudicare dalla natura essenza degli anticristi, ciò che essi richiedono non è l’opera di irrigazione, nutrimento e salvezza che il Creatore compie sugli esseri creati, ma la prosperità e l’adempimento delle loro aspirazioni in tutte le cose, per non essere puniti in questa vita e poter andare in paradiso nel mondo a venire. Il loro punto di vista e le loro esigenze confermano la loro essenza che prova odio per la verità(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 15 – Non credono nell’esistenza di Dio e negano l’essenza di Cristo (Parte prima)”). Quando ho letto per la prima volta questo passaggio, sono rimasta un po’ sorpresa: non stava descrivendo il mio esatto stato attuale? Prima sapevo solo che la mia prospettiva sul perseguimento della mia fede era sbagliata, ma dopo aver letto questo passaggio me ne sono resa conto; per tutto questo tempo avevo creduto nel Dio delle mie nozioni e fantasie. In passato avevo goduto di gran parte della grazia di Dio e avevo assistito ad alcune delle Sue azioni. Questa è stata la misericordia e la protezione di Dio nei nostri confronti e il Suo aprirci una via in base ai nostri problemi, permettendoci di condurre una vita normale e di avere una situazione adatta per seguirLo. Quando gradualmente avessi iniziato a comprendere alcune verità, Dio avrebbe orchestrato le situazioni adatte per purificarmi e trasformarmi in base a ciò che era necessario nella mia vita e mi avrebbe permesso di acquisire conoscenza di Lui. Questo è uno dei modi in cui Dio salva l’umanità. Eppure, dopo aver goduto di tanta grazia di Dio, L’ho delimitato nelle mie nozioni, credendo che Egli fosse il Dio che concede grazia e benedizioni. Quando le azioni di Dio non erano conformi alle mie aspettative, Lo giudicavo in base alle mie nozioni, credendo che Lui avrebbe dovuto proteggermi e non lasciarmi ammalare così tanto. Ho riconosciuto il nome di Dio nelle parole, ma credevo nel vago Dio delle mie nozioni e fantasie. Questa era una bestemmia contro Dio. Rendendomi conto di questo, mi sono sentita inorridita e ho capito ancora più chiaramente come questa malattia fosse per me una sorta di grazia, aiutandomi a rettificare le mie nozioni su Dio. Era tutto amore e salvezza di Dio. Mi sono affrettata a pregare Dio per pentirmi. La mia malattia non era occasionale, era cronica e imprevedibile, quindi avevo bisogno di cercare un percorso di entrata.

Più tardi ho visto questi passaggi delle parole di Dio: “Potresti pensare che credere in Dio significhi soffrire o compiere ogni genere di azioni per Lui; potresti pensare che lo scopo di credere in Dio sia conseguire la pace della carne o fare in modo che tutto nella tua vita vada liscio, o che tu possa essere a tuo agio in tutto. Tuttavia, gli uomini non dovrebbero attribuire alla loro fede in Dio nessuno di questi scopi. Se credi per realizzare questi scopi, parti da un punto di vista sbagliato ed è semplicemente impossibile che tu sia perfezionato. Le azioni di Dio, l’indole giusta di Dio, la Sua saggezza, le Sue parole e la Sua prodigiosità e insondabilità sono tutte cose che gli uomini dovrebbero capire. Dopo averlo compreso, dovresti servirtene per liberare il cuore da tutte le pretese, le speranze e le nozioni personali. Solo eliminando queste cose puoi soddisfare le condizioni dettate da Dio, ed è solo così facendo che puoi avere vita e soddisfare Dio. Lo scopo di credere in Dio è soddisfarLo e vivere l’indole che Egli richiede, in modo che le Sue azioni e la Sua gloria possano manifestarsi attraverso questo gruppo di individui indegni. Questa è la giusta prospettiva per credere in Dio, e anche l’obiettivo che dovresti perseguire. Dovresti avere il giusto punto di vista sul credere in Dio e cercare di ottenere le Sue parole. Hai bisogno di nutrirti delle parole di Dio, di essere in grado di vivere la verità, e in particolare di vedere i Suoi atti concreti, i Suoi meravigliosi atti nella totalità dell’universo, nonché l’opera concreta che Egli compie nella carne. Attraverso le esperienze pratiche, gli uomini possono capire proprio come Dio svolge la Sua opera su di loro e quali sono le Sue intenzioni nei loro riguardi. Lo scopo di tutto questo è eliminare la loro corrotta indole satanica. […] Solo coloro che perseguono sinceramente la verità, che ricercano la conoscenza di Dio e che perseguono la vita credono veramente in Dio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). “Tu credi in Dio e Lo segui, perciò devi avere un cuore che Lo ama. Devi mettere da parte la tua indole corrotta, cercare di soddisfare le Sue intenzioni e adempiere il dovere di essere creato. Poiché credi in Dio e Lo segui, dovresti offrirGli ogni cosa, evitare di fare scelte o richieste personali, e soddisfare le Sue intenzioni. Poiché sei stato creato, dovresti sottometterti al Signore che ti ha creato, perché sei intrinsecamente privo di dominio su te stesso e incapace di controllare il tuo destino. Poiché sei una persona che crede in Dio, dovresti cercare la santità e il cambiamento(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”). Attraverso le parole di Dio ho acquisito una certa comprensione delle Sue richieste. Nella nostra fede, non dovremmo cercare benedizioni e pace, ma dovremmo piuttosto stare al nostro posto come esseri creati per sperimentare l’opera di Dio, acquisire una comprensione delle intenzioni di Dio e della Sua indole attraverso varie situazioni, e riflettere e conoscere noi stessi e abbandonare il nostro desiderio di benedizioni e le nostre impurità attraverso tali situazioni. Solo così facendo potremmo avere la trasformazione dell’indole e ottenere la salvezza. In passato, la mia fede era basata sul raggiungimento della grazia. Quindi, nonostante fossi malata da così tanto tempo, non ho mai cercato la verità e la mia vita ha subito delle perdite. Quando mi sono sottomessa, ho cercato la verità e ho iniziato a sperimentare le parole e l’opera di Dio, ho cominciato ad avere un’idea delle buone intenzioni di Dio. La mia carne ha sofferto in una certa misura, ma questa situazione ha rettificato le mie opinioni errate sulla fede e mi ha permesso di riconoscere le mie spregevoli intenzioni nella mia fede e di rettificarle tempestivamente. Questo era un esempio ancora più grande della misericordia e dell’amore di Dio, più grande perfino della grazia e delle benedizioni che Egli ha impartìto alla mia carne. Non mi ero ancora completamente ripresa e talvolta avevo degli episodi. Non potevo accontentarmi di sottomettermi e non lamentarmi di Dio, dovevo continuare a cercare la Sua intenzione, riflettere su quale corruzione avevo rivelato, quali aspetti di me Dio ancora detestava, e accettare il giudizio e il castigo delle parole di Dio per eliminare la mia indole corrotta. Questa era la strada che dovevo percorrere. Dopo aver realizzato questo, mi sono sentita meno estranea a Dio, sono diventata più proattiva nel mio dovere, ho iniziato a concentrarmi sulla revisione dei problemi del mio lavoro, ho studiato principi relativi ad aree in cui ero carente, e ho cominciato a vedere qualche miglioramento nelle mie capacità professionali. A poco a poco, la mia salute ha cominciato a migliorare e gli episodi sono diventati meno frequenti. Grazie a Dio per avermi guidata nel raggiungere questa comprensione e trasformazione.

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