Provvedere ai propri genitori è forse una missione affidata da Dio?

05 Agosto 2024

di Liu Hui, Cina

Alla fine di settembre 2022, il marito di Ming Hui la riportò a casa dal carcere. A causa della sua fede in Dio Onnipotente, Ming Hui era stata arrestata e perseguitata due volte dalla polizia. Era la seconda volta che veniva arrestata ed era stata condannata a tre anni di prigione. A causa della fuga dalla polizia e della condanna alla reclusione, erano trascorsi 10 anni dalla sua ultima volta a casa.

Dopo il suo arrivo, Ming Hui scoprì che un anno prima suo padre si era ammalato ed era morto, mentre sua madre era paralizzata. Quando vide sua madre, restò scioccata. Sua madre, un tempo in ottima salute, ora era finita su una sedia a rotelle. Ming Hui sentì di essere in debito con i suoi genitori. Era la più piccola della famiglia e, fin dalla giovane età, suo padre non le aveva permesso di svolgere nessun compito. Sua madre, specialmente, si era presa molta cura di lei. Si erano dati molto da fare per crescerla, provvedere al cibo, ai vestiti e all’istruzione, ma quando avevano avuto bisogno di lei, non era stata per niente una figlia obbediente. Lo pensò la prima volta che venne rinchiusa nel centro di detenzione. Sua madre temeva che la polizia l’avrebbe brutalmente picchiata e per questo non riusciva né a mangiare né a dormire. La madre sfruttò tutta la sua influenza e spese denaro per farla uscire su cauzione. Mentre Ming Hui pensava a questo, si avvicinò a sua madre. In lacrime, sua madre disse: “Finalmente sei tornata. Sai quanto mi sei mancata in questi anni? Temevo che stessi soffrendo e che ti trattassero ingiustamente”. Sentendo queste parole, Ming Hui si sentì ancora più indebitata verso sua madre. Le lacrime scorrevano in maniera incontrollabile lungo le guance e lei pensò: “Una persona dovrebbe badare ai genitori durante la loro vecchiaia, ma quando i miei si sono ammalati e hanno avuto bisogno delle mie cure, non ho avuto la possibilità di stare al loro fianco e servirli. Non ho fornito loro cibo né medicine, tanto meno li ho aiutati a trovare sollievo. Non sono degna della benevolenza che hanno dimostrato crescendomi. A cosa serve allevare una figlia come me!” Più Ming Hui ci pensava, più si rimproverava. I giorni seguenti, Ming Hui trascorse ogni momento a prendersi cura della madre paralizzata. Desiderava recuperare tutti quegli anni di indebitamento nei suoi confronti. Ming Hui non era arrivata da molto quando due poliziotti locali si recarono a casa sua e le scattarono una foto. Affermarono che sarebbero andati a farle visita una volta al mese. Ming Hui sapeva bene che quei demoni controllavano i suoi spostamenti. Sarebbe stato impossibile credere in Dio e svolgere i suoi doveri lì.

Un giorno, il leader della chiesa inviò una lettera a Ming Hui chiedendole se avesse potuto svolgere il suo dovere in un altro luogo. Dopo aver ricevuto la lettera, Ming Hui provò gioia e preoccupazione. Era felice di sapere di avere ancora la possibilità di svolgere il suo dovere, ma era preoccupata perché sarebbe stata in pensiero per l’anziana madre paralizzata. Era già abbastanza difficile avere la possibilità di tornare a casa e occuparsi di sua madre. Se fosse andata via, non sapeva quando sarebbe tornata. Ming Hui non poté fare a meno di cadere in profonda contemplazione, pensando: “I miei genitori mi hanno fatto diventare adulta. Quando mio padre è morto, non ero a casa. Se mia madre morisse e io non fossi al suo fianco, mi resterà un briciolo di umanità? Lascia perdere i vicini che mi chiamano ingrata; questo peserebbe per sempre sulla mia coscienza! I miei genitori non si sono forse presi grande cura di me per crescermi affinché potessi stare accanto a loro e assisterli durante la vecchiaia? In questi ultimi anni sono stata arrestata e perseguitata dal Partito Comunista per la mia fede in Dio, e non sono mai riuscita a servirli. La mia coscienza già mi rimprovera per questo; non posso abbandonare mia madre adesso”. Pensando a ciò, Ming Hui scrisse una lettera rifiutando la richiesta del leader. In seguito, in cuor suo redarguì sé stessa. In quanto essere creato doveva svolgere il suo dovere, ma aveva rifiutato di farlo per restare a casa a occuparsi di sua madre. Questo non era in linea con la volontà di Dio! In quei giorni, Ming Hui era profondamente angosciata e pregava costantemente al riguardo. Pensò a un passaggio delle parole di Dio: “Chi ha un’umanità normale deve come minino possedere coscienza e ragione. Come si può capire se una persona possiede coscienza e ragione? Se i suoi discorsi e le sue azioni sono fondamentalmente in linea con gli standard della coscienza e della ragione, allora, dal punto di vista umano, è una brava persona e rientra in uno standard accettabile. Se poi è in grado di comprendere la verità e di agire secondo le verità principi, allora sta soddisfacendo i requisiti di Dio, standard questo più elevato di quello della coscienza e della ragione. Alcuni dicono: ‘L’uomo è stato creato da Dio. Dio ci ha donato il soffio della vita ed è Lui che provvede a noi, ci nutre e ci porta a diventare adulti. Le persone dotate di coscienza e di ragione non possono vivere per sé stesse o per Satana; dovrebbero vivere per Dio e assolvere il proprio dovere’. Questo è vero, ma è solo un quadro generale, un abbozzo. Per quanto riguarda i dettagli di come vivere per Dio nella realtà, ciò comporta coscienza e ragione. In che modo si vive per Dio? (Svolgendo bene il dovere che spetta a un essere creato.) Esatto. In questo momento non state facendo altro che assolvere il vostro dovere di uomini, ma per chi lo fate in realtà? (Per Dio.) Lo fate per Dio, collaborate con Lui! L’incarico che Dio vi ha affidato è il vostro dovere. È predestinato, predeterminato e governato da Lui; o, in altre parole, è Dio che vi affida questo compito, e vuole che lo portiate a termine(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Le cinque condizioni da soddisfare per intraprendere la retta via della fede in Dio”). Dalle parole di Dio, Ming Hui era arrivata a capire cosa significasse avere coscienza e umanità. Era un essere creato, e ogni suo respiro era merito di Dio. Tutto ciò che possedeva era stato offerto da Dio. La sua capacità di sopravvivere fino a questo giorno era inscindibile dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio, e grazie alla fede in Lui in tutti questi anni, aveva goduto dell’irrigazione e della disposizione di moltissime Sue parole. Se avesse avuto davvero un po’ di coscienza e ragione, avrebbe svolto bene il suo dovere per ripagare l’amore di Dio. Non avrebbe dovuto preoccuparsi solo dei propri affari, vivendo solamente per la famiglia, per i genitori o per i figli; questo significava non avere affatto coscienza. Ora il fratello e la sorella maggiori si stavano occupando della madre e lo avrebbero fatto comunque, che lei fosse stata o meno a casa. I giorni seguenti, Ming Hui pregò Dio e fu disposta a sottomettersi alla Sua orchestrazione e disposizione e a svolgere il proprio dovere.

A febbraio 2023, Ming Hui si liberò dalla sorveglianza della polizia e lasciò casa per svolgere il suo dovere. Si riunì infine ai fratelli e alle sorelle, e un entusiasmo indescrivibile agitò il suo cuore. Un giorno, lesse un breve articolo su una donna di mezza età che aveva saputo che la madre si era ammalata, quindi le aveva comprato del cibo e le aveva fatto visita. La donna desiderava fortemente portare la madre a casa con sé e occuparsi di lei per qualche giorno, ma le circostanze non lo avrebbero consentito e tutto quello che poté fare fu pronunciare alcune parole personali a sua madre. Ming Hui non riusciva a non pensare a sua madre e la sua voce diventò soffocata dalle lacrime. Vedendo ciò, la sorella che collaborava con Ming Hui disse scherzosamente: “Che succede? Questo articolo ti ha colpito il cuore?” In quel momento, Ming Hui non fu in grado di rispondere alla sorella. Era come se avesse avuto una visione della madre seduta sulla sedia a rotelle speranzosa di vedere il suo volto, e per questo motivo le lacrime caddero inconsapevolmente dai suoi occhi. Fin da giovane, aveva causato molte preoccupazioni a sua madre. Dopo la fede in Dio, a causa della costante persecuzione del Partito Comunista, era stata arrestata e sbattuta due volte in prigione. Sua madre spesso aveva vissuto stati d’ansia per colpa sua, si era preoccupata per lei infinite volte e aveva versato lacrime incalcolabili, e forse la malattia che l’aveva colpita era colpa sua. Ora che sua madre aveva bisogno della sua assistenza, l’aveva abbandonata per andare a svolgere il suo dovere. Più Ming Hui ci pensava, più sentiva di essere in debito con sua madre, e iniziò a piangere. Si rese conto ancora una volta di essere influenzata dai suoi affetti, e si affrettò a pregare Dio: “Dio, vivo di nuovo in uno stato di ansia per mia madre. Ti prego, proteggi il mio cuore e lascia che io veda le persone e le cose sulla base delle Tue parole, senza il disturbo di Satana. Amen!”

Successivamente, Ming Hui lesse un passaggio della parola di Dio e il suo cuore si sentì alquanto liberato. Dio Onnipotente dice: “Allevandoti, i tuoi genitori stavano semplicemente adempiendo alle loro responsabilità e ai loro obblighi, e questo non dovrebbe essere retribuito né costituire una transazione. Quindi non devi approcciarti ai tuoi genitori né gestire il tuo rapporto con loro sulla base dell’idea di ricompensarli. È disumano trattare e ripagare i tuoi genitori e gestire il rapporto che hai con loro sulla base di quest’idea. Allo stesso tempo, sarai incline a essere limitato e vincolato dai tuoi sentimenti carnali e avrai difficoltà a districartene, al punto che potresti persino smarrirti. I tuoi genitori non sono tuoi creditori, quindi non hai l’obbligo di realizzare tutte le loro aspettative. Non hai l’obbligo di soddisfarle. In altre parole, loro possono avere le loro aspettative, mentre tu hai le tue scelte, così come il percorso di vita e il destino che Dio ha stabilito per te, e che non hanno nulla a che fare con i tuoi genitori. Dunque, quando uno di loro ti dice: ‘Sei un figlio poco devoto. Non torni a trovarmi da tanti anni e sono passati molti giorni dall’ultima volta che mi hai chiamato. Sono malato e non c’è nessuno a prendersi cura di me. Ti ho proprio allevato invano. Sei davvero un ingrato menefreghista e un figlio irriconoscente!’, se non comprendi la verità per cui ‘I tuoi genitori non sono tuoi creditori’, sentire queste parole sarà doloroso come un coltello che ti trafigge il cuore e ti rimorderà la coscienza. Ognuna di queste parole ti si conficcherà nel cuore e ti farà provare vergogna di fronte ai tuoi genitori, oltre a farti sentire in debito con loro e sopraffatto da sensi di colpa nei loro confronti. Quando un genitore ti dice che sei un ingrato menefreghista, davvero ciò che proverai sarà: ‘Ha assolutamente ragione. Mi ha allevato fino a questa età e non ha potuto minimamente godere da me di riflesso. Ora è malato e sperava che sarei stato al suo capezzale, prendendomi cura di lui e restandogli accanto. Aveva bisogno che ripagassi la sua amorevolezza, e io non c’ero. Sono davvero un ingrato menefreghista!’ Ti sentirai un ingrato menefreghista: questo è ragionevole? Sei forse un ingrato menefreghista? Se non te ne fossi andato di casa per svolgere il tuo dovere altrove e fossi rimasto accanto ai tuoi genitori, avresti forse potuto evitare che si ammalassero? (No.) Hai potere decisionale sulla loro vita e sulla loro morte? Puoi decidere tu se sono ricchi o poveri? (No.) Qualunque malattia colpirà i tuoi genitori, non sarà per lo sfinimento di averti allevato o perché sentivano la tua mancanza; in particolare, non contrarranno nessuna malattia grave, pericolosa e potenzialmente mortale a causa tua. Quello riguarda il loro destino e non ha nulla a che fare con te. Per quanto devoto tu sia, il massimo che puoi ottenere è ridurre un po’ le loro sofferenze e i loro fardelli carnali, ma per quanto riguarda quando si ammalano, quale malattia contraggono, quando e dove muoiono, queste cose hanno forse una qualche relazione con te? No. Se sei devoto, se non sei un ingrato menefreghista e passi tutto il giorno in loro compagnia e a vegliare su di loro, forse che non si ammaleranno o non moriranno? Se devono ammalarsi, non accadrà comunque? Se devono morire, non moriranno comunque? Non è così che stanno le cose? […] Non importa che i tuoi genitori ti definiscano un ingrato menefreghista: quanto meno davanti al Creatore stai svolgendo il dovere di un essere creato. Basta che tu non sia un ingrato menefreghista agli occhi di Dio. Non importa quello che dice la gente. Ciò che i tuoi genitori dicono sul tuo conto non è necessariamente vero, ed è inutile. Devi assumere come base le parole di Dio. Se Dio dice che sei un essere creato all’altezza dei requisiti, allora non importa se la gente ti definisce ingrato menefreghista, è del tutto irrilevante. È solo che le persone vengono influenzate da questi insulti per via della loro coscienza, oppure quando non comprendono la verità e possiedono scarsa statura, e questo poi le mette leggermente di cattivo umore e le deprime un po’, ma, quando torneranno davanti a Dio, tutto questo sarà risolto e non costituirà più un problema per loro(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Ming Hui in cuor suo ringraziò Dio. Se Dio non avesse chiaramente condiviso sulla verità che “I tuoi genitori non sono tuoi creditori”, lei avrebbe sempre creduto che dal momento che i suoi genitori le avevano dato la vita, si erano adoperati per provvedere alla sua educazione e si erano preoccupati così tanto per lei, la bontà che avevano dimostrato nel crescerla fosse superiore a tutto, e lei avrebbe dovuto ripagarli una volta adulta. Se non lo avesse fatto, la sua coscienza l’avrebbe redarguita e gli altri l’avrebbero chiamata ingrata e non devota. Aveva creduto che se fosse stata a casa nel corso di questi anni, avrebbe potuto occuparsi adeguatamente del padre malato e sua madre non sarebbe stata così in ansia per lei. Quindi, forse sua madre non si sarebbe ammalata. Aveva sempre pensato che la malattia di sua madre fosse riconducibile a lei. Ora, leggeva le parole di Dio che affermavano: “Hai potere decisionale sulla loro vita e sulla loro morte? Puoi decidere tu se sono ricchi o poveri? (No.) Qualunque malattia colpirà i tuoi genitori, non sarà per lo sfinimento di averti allevato o perché sentivano la tua mancanza; in particolare, non contrarranno nessuna malattia grave, pericolosa e potenzialmente mortale a causa tua. Quello riguarda il loro destino e non ha nulla a che fare con te”. Ming Hui capì che il destino di ognuno è nelle mani di Dio. In questa vita, la malattia o la morte di una persona sono state ordinate da Dio molto tempo prima. Anche se fosse stata sempre al fianco dei suoi genitori nel corso degli anni, non avrebbe cambiato il loro destino. Ming Hui pensò al fatto che ogni anno c’erano molte persone anziane che a causa dell’ipertensione erano colpite da emorragie cerebrali e infarti, morivano a causa di malattie improvvise o soffrivano di emiplegia a causa degli effetti collaterali. Alcune di queste persone avevano figli che si erano dedicati alla loro cura, ma a prescindere da quanto li accudissero, non avevano potuto impedire che i genitori si ammalassero e morissero. Il massimo che avevano potuto fare era stato portare prontamente i genitori in ospedale per le cure, ma senza voce in capitolo sul trattamento che i medici riservavano ai loro genitori. Rendendosene conto, Ming Hui capì chiaramente che la malattia di sua madre non era dovuta al fatto che le mancasse o che fosse esausta dopo averla cresciuta. Era il suo destino. Ming Hui si sentì molto più rilassata.

Sebbene comprendesse che la malattia di sua madre non era riconducibile a lei, non appena pensava a tutto quello che sua madre aveva fatto per lei e a come ora fosse paralizzata e necessitasse di assistenza in sua assenza, percepiva comunque una sorta di rimprovero dentro di sé. Pensava di essere in debito con sua madre. Subito dopo, lesse due passaggi delle parole di Dio che cambiarono le sue opinioni sulla questione. Dio Onnipotente dice: “C’è un detto nel mondo dei non credenti: ‘I corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro’. E ce n’è anche un altro: ‘Un figlio non devoto è peggio di una bestia’. Che detti altisonanti! In realtà, i fenomeni di cui parla il primo, ossia che i corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro, esistono davvero, sono dati di fatto. Ma si tratta semplicemente di fenomeni appartenenti al mondo animale. Sono soltanto una sorta di legge che Dio ha stabilito per le varie creature viventi e alla quale si attengono tutti i tipi di creature viventi, compresi gli esseri umani. Che tutti gli esseri viventi seguano tale legge è un’ulteriore dimostrazione del fatto che tutti sono stati creati da Dio. Non vi è essere vivente in grado di infrangere o di trascendere questa legge. Anche i carnivori relativamente feroci, come i leoni e le tigri, nutrono la prole e non la mordono prima che abbia raggiunto l’età adulta. È un istinto animale. A qualunque specie appartengano, che sia una feroce oppure una docile e mansueta, tutti gli animali possiedono questo istinto. Tutti i tipi di creature, compresi gli esseri umani, possono continuare a moltiplicarsi e a sopravvivere solo seguendo questo istinto e questa legge. Se non si attenessero a questa legge o fossero sprovvisti di tale legge e tale istinto, non potrebbero moltiplicarsi e sopravvivere. Non esisterebbero né la catena biologica né questo mondo. Non è forse vero? (Sì.) Il fatto che i corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro dimostra proprio che il mondo animale segue questo tipo di legge. Tutti gli esseri viventi hanno questo istinto. Dopo la nascita, la prole viene accudita e nutrita dalle femmine o dai maschi della specie fino all’età adulta. Tutti gli esseri viventi sono in grado di adempiere alle loro responsabilità e ai loro obblighi nei confronti della prole, e allevano coscienziosamente e diligentemente la generazione successiva. Ciò dovrebbe valere ancora di più per gli esseri umani. Gli esseri umani definiscono sé stessi come animali superiori: se non sono in grado di attenersi a questa legge e non possiedono questo istinto, allora gli esseri umani sono inferiori agli animali, non è così? Pertanto, a prescindere da quanto i tuoi genitori ti abbiano nutrito mentre ti allevavano e quanto abbiano adempiuto alle loro responsabilità nei tuoi confronti, stavano semplicemente facendo ciò che erano tenuti a fare nell’ambito delle capacità di esseri umani creati: era il loro istinto(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). “Esteriormente, sembra che la tua vita carnale derivi dai tuoi genitori e che siano stati loro a darti la vita. Invece, dalla prospettiva di Dio e dalla radice della questione, non sono stati i tuoi genitori a darti la tua vita carnale, poiché le persone non hanno il potere di creare la vita. In parole povere, nessuno può creare il respiro dell’uomo. Il motivo per cui la carne di ognuno è in grado di diventare una persona è che è dotata del respiro. La vita dell’uomo risiede in questo respiro, il quale costituisce il segno di una persona vivente. Le persone possiedono questo respiro e questa vita, la cui fonte e la cui origine non sono i loro genitori. Le persone sono state semplicemente generate attraverso i genitori che le hanno date alla luce; alla radice, è Dio che dona loro queste cose. Pertanto, i tuoi genitori non sono i padroni della tua vita: il Signore della tua vita è Dio. Egli ha creato l’umanità, ha creato la vita dell’umanità e ha donato all’umanità il respiro della vita; questa è l’origine della vita dell’uomo. Non è quindi facile capire la frase ‘I tuoi genitori non sono i padroni della tua vita’? Il tuo primo respiro non ti è stato donato dai tuoi genitori, e tanto meno ti sono stati donati da loro tutti gli altri a seguire. Dio Si prende cura e governa ogni giorno della tua vita. I tuoi genitori non possiedono la facoltà di stabilire come si svolgerà ogni giorno della tua vita, se sarà felice e privo di intralci, e chi incontrerai o in quale ambiente vivrai ogni giorno. Semplicemente, Dio Si prende cura di te per mezzo dei tuoi genitori, i quali sono solo le persone alle cui cure Egli ti ha affidato. Quando sei nato, non sono stati i tuoi genitori a donarti la vita; sono dunque stati loro a darti la vita che ti ha permesso di vivere fino a oggi? No. L’origine della tua vita resta comunque Dio, non i tuoi genitori(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Dopo aver letto le parole di Dio, Ming Hui tirò un sospiro di sollievo. Come affermava Dio, era un fatto che “I corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro”, ma tale fatto dimostrava soltanto che tutti gli animali in natura adempiono alla loro responsabilità e all’obbligo di crescere i propri piccoli. È una legge che Dio ha formulato per tutti gli esseri viventi. Anche se si tratta di una tigre o di un leone feroce, quando i figli sono ancora piccoli, si dedicheranno a proteggerli e a crescerli fino a che non saranno indipendenti. Questa è la legge creata da Dio ed è anche il loro istinto. Gli umani sono una specie più avanzata rispetto agli altri animali, con cuore e spirito, e devono sapere ancora meglio come rispettare questa legge. Non importa il prezzo che i genitori pagano per i propri figli, si stanno semplicemente assumendo le proprie responsabilità e adempiendo agli obblighi, e non può essere affatto chiamata bontà. Ming Hui notò che prima aveva compreso “I corvi ripagano le loro madri nutrendole, mentre gli agnelli si inginocchiano per suggere il latte dalle loro” in un modo che non si allineava alla verità. Pensava che ciò significasse che anche gli animali sapessero ripagare la benevolenza che i propri genitori avevano dimostrato nel crescerli, e che se lei non lo avesse fatto, sarebbe stata peggio di un animale. Tale interpretazione era errata e non era conforme alle parole di Dio. Il fatto che i suoi genitori l’avessero partorita, cresciuta e le avessero fornito cibo, vestiti ed educazione erano tutte responsabilità e obblighi che dovevano rispettare in quanto genitori. Non doveva sentirsi sempre in debito, figuriamoci pensare sempre di dover ripagare la loro benevolenza. In apparenza, i genitori le avevano dato la vita e l’avevano cresciuta, ma ciò era stato stabilito da Dio. I genitori si occupavano delle vite dei figli e li facevano diventare adulti, ma per quanto riguardava il bene o il male del destino dei propri figli, quello che accadeva loro o gli incidenti che li colpivano, erano fuori dal loro controllo. Ming Hui pensò improvvisamente a quando aveva cinque o sei anni. Era andata a giocare nei pressi del fiume con sua sorella di due anni più grande e cadde accidentalmente in un fossato profondo. Ingerì moltissima acqua e quasi annegò. Piangendo, sua sorella la trascinò fuori dal fossato. Allora, benché non credesse in Dio, se Egli non avesse prestato attenzione a lei e non l’avesse protetta, avrebbe smesso di respirare e avrebbe perso la vita molto tempo fa. A prescindere da quanto la amassero i suoi genitori, non avevano il controllo sulla sua vita o morte. Quello che poteva fare oggi era interamente il risultato della cura e della protezione di Dio. Avrebbe dovuto pensare a come ripagare l’amore di Dio e svolgere il suo dovere in quanto essere creato; questo è quello che dovrebbe fare una persona con coscienza e ragione.

Subito dopo, Ming Hui lesse queste parole di Dio: “Al cospetto del Creatore, tu sei un essere creato. Ciò che dovresti fare in questa vita non è semplicemente adempiere alle tue responsabilità nei confronti dei tuoi genitori, ma anche adempiere alle tue responsabilità e ai tuoi doveri di essere creato. Puoi adempiere alle tue responsabilità nei confronti dei tuoi genitori solo in base alle parole di Dio e alle verità principi, e non facendo qualcosa per loro in base ai tuoi bisogni emotivi o alle esigenze della tua coscienza. […] Naturalmente, qualcuno dirà: ‘Le cose che hai detto sono tutte vere, ma questo modo di agire mi pare troppo distaccato. Mi rimorde la coscienza, non riesco a sopportarlo’. Se non lo sopporti, allora soddisfa pure i tuoi sentimenti; stai accanto ai tuoi genitori e rimani al loro fianco, servili, sii filiale e fa’ ciò che ti dicono, sia che abbiano ragione sia che abbiano torto; diventa l’ombra dei loro passi e il loro attendente, non c’è nessun problema. In questo modo, nessuno ti criticherà alle spalle e persino nella cerchia allargata dei tuoi parenti si dirà quanto sei filiale. Tuttavia, alla fine, l’unico a subire perdite sarai tu stesso. Hai difeso la tua reputazione di figlio devoto, hai soddisfatto i tuoi bisogni emotivi, non hai mai avuto alcun rimorso di coscienza e hai ripagato l’amorevolezza dei tuoi genitori, ma hai trascurato e perso una cosa: non hai trattato e gestito tutte queste questioni in base alle parole di Dio; e hai perso l’opportunità di svolgere il tuo dovere di essere creato. Che cosa significa questo? Che sei stato filiale con i tuoi genitori ma hai tradito Dio. Hai dimostrato pietà filiale e soddisfatto i bisogni emotivi della carne dei tuoi genitori, però ti sei ribellato a Dio. Hai preferito essere un figlio devoto piuttosto che svolgere i tuoi doveri di essere creato. Questa è la più grande mancanza di rispetto verso Dio. Egli non dirà che sei una persona che Gli si sottomette o che possiede umanità solo perché sei un figlio devoto, non hai deluso i tuoi genitori, possiedi una coscienza e adempi alle tue responsabilità di figlio. Se soddisfi soltanto i bisogni emotivi della tua carne e quelli della tua coscienza, ma non accetti le parole di Dio né la verità come basi e come principi per trattare o gestire tale questione, allora dimostri la peggiore ribellione nei confronti di Dio. Se vuoi diventare un essere creato all’altezza dei requisiti, devi innanzitutto valutare e fare tutto sulla base delle parole di Dio. Questo si chiama essere all’altezza dei requisiti, avere umanità e possedere una coscienza. Per contro, se non accetti le parole di Dio come principi e come basi per trattare o gestire tale questione, e se non accetti nemmeno la chiamata di Dio ad andare a svolgere i tuoi doveri, oppure preferisci ritardare o rinunciare all’opportunità di svolgerli per rimanere al fianco dei tuoi genitori, stare accanto a loro, renderli felici, metterli in condizione di godersi i loro ultimi anni e ripagare la loro amorevolezza, allora Dio dirà che sei privo di umanità e di coscienza. Non sei un essere creato ed Egli non ti riconoscerà(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (16)”). Ming Hui ricordava la prima volta che il leader della chiesa le aveva inviato una lettera chiedendole di lasciare casa per svolgere il suo dovere. La prima cosa che aveva pensato era che con gli anni si era indebitata molto con i suoi genitori. Soprattutto, era già troppo tardi per ripagare il debito con suo padre. Se avesse lasciato anche la madre, sarebbe stato ancora più difficile giustificarsi. Per dare un po’ di conforto alla sua coscienza e far sì che i vicini riconoscessero la sua devozione, aveva rifiutato il suo dovere ed era rimasta a casa per badare a sua madre. Credeva che questo significasse avere coscienza e umanità. Dalle parole di Dio, comprese che in quanto essere creato che respirava il respiro che Dio le aveva concesso e che godeva di tutto ciò che Lui le aveva fornito, avrebbe dovuto ripagare l’amore di Dio. Tuttavia, quando la chiesa aveva avuto bisogno che lei svolgesse il suo dovere, aveva rifiutato per occuparsi di sua madre. Anche se si fosse presa molta cura di sua madre e gli altri la avessero elogiata per la sua devozione, sarebbe stata comunque una persona senza coscienza e umanità dinanzi al Creatore. Pensando a questo, Ming Hui non poté fare a meno di odiarsi e pensare: “Se non credessi in Dio e non avessi letto le Sue parole, sarebbe perdonabile. Invece credo in Dio da tutti questi anni e ho letto così tante Sue parole, eppure le mie opinioni sulle cose sono sempre quelle di una non credente. Sono forse una miscredente? Per seguire il Signore Gesù, diffondere il Vangelo del Regno dei Cieli e pascere le chiese, Pietro abbandonò i genitori e la famiglia. Anche dei missionari stranieri lasciarono le loro famiglie e attraversarono i mari per raggiungere la Cina e diffondere il Vangelo del Regno dei Cieli del Signore Gesù. Anche loro avevano genitori, figli e parenti. Tuttavia, non pensarono né alle famiglie, né ai genitori, né ai figli, ma piuttosto a come rispettare le intenzioni di Dio e a come portare le persone che vivevano nel peccato e che erano state profondamente danneggiate da Satana dinanzi a Dio per accettare la Sua salvezza. Quelle erano persone con coscienza e umanità. Ora sono arrivati gli ultimi giorni, e l’opera di Dio sta per terminare. Il coronavirus, le inondazioni, la guerra e tutti questi disastri ci hanno colpiti. Ci sono ancora molte persone che non hanno ascoltato il Vangelo dell’opera di Dio degli ultimi giorni. Queste persone corrono il pericolo di perdersi in ogni momento nei disastri. Ora che ho l’opportunità di svolgere il mio dovere e diffondere il Vangelo del Regno di Dio, questa non è forse la cosa più giusta e importante? È questo il genere di cose che una persona con umanità deve fare! Che importa quanto io sia apprezzata dagli altri? In quanto essere creato, solo l’adempimento dei miei doveri e l’approvazione del Creatore sono la cosa più importante”. Ming Hui lesse un altro passaggio delle parole di Dio ed ebbe una maggiore consapevolezza del suo problema. Dio Onnipotente dice: “A causa del condizionamento della loro cultura tradizionale, nelle nozioni tradizionali del popolo cinese si ritiene che si debba osservare la devozione filiale verso i propri genitori. Chi non osserva la devozione filiale non è un figlio devoto. Queste idee sono state inculcate nelle persone fin dall’infanzia e vengono insegnate praticamente in ogni famiglia, così come in ogni scuola e nella società in generale. Quando la testa di una persona è stata riempita di queste cose, lei pensa: ‘La devozione filiale è la cosa più importante in assoluto. Se non la osservassi, non sarei una brava persona, non sarei un figlio devoto e verrei denunciato dalla società. Sarei una persona priva di coscienza’. È una visione corretta? Le persone hanno visto così tante delle verità espresse da Dio: Egli ha forse preteso che si mostrasse devozione filiale verso i propri genitori? Questa è forse una delle verità che i credenti in Dio devono capire? No, non lo è. Dio ha solo condiviso su alcuni principi. Qual è il principio a cui le parole di Dio richiedono di attenersi nel trattare gli altri? Amare ciò che Dio ama e odiare ciò che Dio odia: questo è il principio a cui ci si deve attenere. Dio ama coloro che perseguono la verità e che sono in grado di fare la Sua volontà; queste sono anche le persone che dovremmo amare. Coloro che non sono in grado di fare la volontà di Dio, che Lo odiano e si ribellano a Lui, simili persone sono detestate da Dio, e anche noi dovremmo detestarle. Questo è ciò che Dio chiede all’uomo. […] Satana si serve di questo tipo di cultura tradizionale e di nozioni morali per controllare i tuoi pensieri, la tua mente e il tuo cuore, rendendoti incapace di accettare le parole di Dio; queste cose sataniche ti controllano e ti hanno reso incapace di accettare le parole di Dio. Quando vuoi mettere in pratica le parole di Dio, queste cose causano disturbo dentro di te, ti inducono a opporti alla verità e ai requisiti di Dio, e ti privano della forza di liberarti dal giogo della cultura tradizionale. Dopo aver lottato per un po’, giungi a un compromesso: preferisci credere che le nozioni della morale tradizionale siano corrette e in linea con la verità, e così rifiuti o abbandoni le parole di Dio. Non accogli le parole di Dio come verità e non attribuisci alcun valore alla salvezza, sentendo che tu vivi ancora in questo mondo e puoi sopravvivere solo facendo affidamento su queste persone. Incapace di sopportare le recriminazioni della società, piuttosto rinunceresti alla verità e alle parole di Dio, abbandonandoti alle nozioni della morale tradizionale e all’influenza di Satana, preferendo offendere Dio e non mettere in pratica la verità. L’uomo non è forse miserabile? Non ha forse bisogno della salvezza di Dio? Alcune persone credono in Dio da molti anni, ma non hanno ancora acquisito alcuna comprensione in merito alla devozione filiale. Non capiscono davvero la verità. Non riescono mai a superare la barriera costituita dalle relazioni mondane; non sono dotate di coraggio, né di fiducia, né tanto meno di determinazione, e quindi non sono in grado di amare Dio e di obbedirGli(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Soltanto riconoscendo le proprie idee fuorviate ci si può realmente trasformare”). In un lampo, le parole di Dio illuminarono il cuore di Ming Hui. Si rese conto che il rifiuto di abbandonare sua madre proveniva dall’indottrinamento e dall’influenza della cultura tradizionale che Satana le aveva inculcato. Viveva secondo i veleni satanici “La devozione filiale è una virtù da considerare superiore a ogni altra”, “I tuoi genitori ti crescono affinché tu possa occuparti di loro quando invecchieranno” e “Non viaggiare lontano finché i tuoi genitori sono in vita”. Fin da giovane, aveva spesso sentito commenti delle persone come: “Il figlio di Tizio è davvero devoto; sa esserlo nei confronti dei genitori e ripagare la loro benevolenza. Ha davvero una coscienza! Invece, il figlio di Caio non è una brava persona. I suoi genitori si sono ammalati e lui non se n’è preso cura. Che figlio ingrato. Ha dato la sua coscienza in pasto ai lupi!” Queste parole erano già state piantate in profondità nel cuore di Ming Hui. Aveva messo al primo posto la devozione nei confronti dei suoi genitori e aveva pensato che, dal momento che la madre era malata, in quanto figlia avrebbe dovuto stare al suo fianco per servirla. Se non le fosse stata accanto, sarebbe stata una figlia non devota. Temeva che i vicini l’avrebbero considerata una figlia ingrata senza umanità, e quindi aveva rifiutato il suo dovere. Successivamente, nonostante avesse ripreso a svolgere il suo dovere, si sentiva comunque indebitata nei confronti di sua madre. Si rese conto di essere stata strettamente vincolata da questi veleni satanici. A questo punto, Ming Hui pensò a come sua madre fosse una miscredente. L’anno precedente, dal momento che non riusciva a sopportare i tormenti della malattia, aveva iniziato ad adorare gli spiriti malvagi. Non solo Ming Hui non poteva amare ciò che Dio ama e odiare ciò che Lui odia, ma lasciò anche che la preoccupazione per sua madre influenzasse il suo dovere. Questo non significava non essere in grado di distinguere il bene dal male e discernere il giusto dallo sbagliato? Ming Hui odiava sé stessa per essere stata così cieca e ignorante! Sospirò, pensando: “Fortunatamente, Dio ha pronunciato queste parole e ci ha riferito i principi da mettere in pratica quando si tratta dei nostri genitori. Solo grazie a questo posso abbandonare il debito nei confronti di mia madre e tenere la mente sul mio dovere. Altrimenti, in questa vita potrei solo essere controllata dal pensiero tradizionale che Satana mi ha inculcato e non sarei disposta a svolgere affatto il mio dovere. Alla fine, perderei la possibilità di essere salvata e diventerei miserabile”.

Ming Hui lesse altri due passaggi delle parole di Dio e scoprì come considerare i suoi genitori. Dio Onnipotente dice: “Innanzitutto, la maggior parte delle persone sceglie di andarsene di casa per svolgere i propri doveri in parte a causa di circostanze oggettive generali, che rendono loro necessario lasciare i genitori; non possono rimanere accanto a loro per prendersene cura e stare al loro fianco. Non è che scelgano volontariamente di lasciarli: questa è la ragione oggettiva. Sotto un altro aspetto, dal punto di vista soggettivo, hai lasciato casa per svolgere i tuoi doveri non perché volessi lasciare i tuoi genitori ed eludere le tue responsabilità, ma per via della chiamata che hai ricevuto da Dio. Per collaborare all’opera di Dio, accettare la Sua chiamata e svolgere i doveri di un essere creato, non avevi altra scelta che lasciare i tuoi genitori; non potevi rimanere accanto a loro per stare al loro fianco e prenderti cura di loro. Non li hai lasciati per eludere le responsabilità, giusto? Lasciarli per eludere le tue responsabilità non ha forse una natura diversa dal doverli lasciare per rispondere alla chiamata di Dio e svolgere i tuoi doveri? (Sì.) Nel tuo cuore, nutri legami emotivi e pensieri verso i tuoi genitori; i tuoi sentimenti non sono vuoti. Se le circostanze oggettive lo permettessero e tu avessi la possibilità di stare al loro fianco mentre svolgi i tuoi doveri, allora saresti disposto a farlo, a prenderti regolarmente cura di loro e adempiere alle tue responsabilità. Ma a causa di circostanze oggettive devi lasciarli, non puoi restare accanto a loro. Non è che non vuoi adempiere alle tue responsabilità di figlio, è che non puoi. Non sono due cose di natura diversa? (Sì.) Se te ne sei andato di casa per evitare di essere un figlio devoto e di adempiere alle tue responsabilità, questo è poco filiale e denota mancanza di umanità. I tuoi genitori ti hanno allevato, ma tu non vedi l’ora di dispiegare le ali e andartene al più presto per la tua strada. Non vuoi vedere i tuoi genitori e neppure presti attenzione quando vieni a sapere di qualche difficoltà che hanno affrontato. Anche se disponi dei mezzi per aiutarli, non lo fai; ti limiti a fingere di non sentire e lasci che gli altri dicano di te quello che vogliono: semplicemente non vuoi adempiere alle tue responsabilità. Questo è essere poco filiale. Ma è questo il caso di cui stiamo parlando? (No.) Molti hanno lasciato le loro contee, le loro città, le loro province o addirittura i loro Paesi per svolgere i loro doveri; sono ormai lontani dalle loro città di origine. Inoltre, per vari motivi, non è conveniente per loro rimanere in contatto con le famiglie. Di tanto in tanto si informano sulla situazione attuale dei loro genitori da persone che provengono dalla stessa città natale e si sentono sollevati quando sentono che sono ancora in salute e se la cavano bene. In realtà, non sei poco filiale; non sei giunto al punto di essere privo di umanità, di non volere nemmeno prenderti cura dei tuoi genitori o adempiere alle tue responsabilità nei loro confronti. Devi compiere questa scelta per varie ragioni oggettive, quindi non sei un figlio poco devoto. Queste sono le due ragioni. […] Inoltre, la cosa più importante è che, dopo anni che credono in Dio e che ascoltano così tante verità, le persone possiedono almeno questo briciolo di comprensione: il destino dell’uomo è determinato dal Cielo, l’uomo vive nelle mani di Dio e godere della cura e della protezione di Dio è molto più importante della pietà filiale, del fatto che i figli si prendano cura dei genitori o che restino al loro fianco. Non ti fa sentire sollevato il fatto che i tuoi genitori sono sotto la cura e la protezione di Dio? Non devi preoccuparti per loro. Se ti preoccupi, significa che non hai fiducia in Dio; la tua fede in Lui è troppo scarsa. Se sei veramente preoccupato e in apprensione per i tuoi genitori, allora dovresti pregare spesso Dio, affidarli alle Sue mani e lasciare che sia Lui a orchestrare e disporre tutto(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (16)”). “Come figlio, dovresti capire che i tuoi genitori non sono tuoi creditori. Ci sono molte cose che devi fare in questa vita e sono tutte cose che un essere creato è tenuto a fare, che ti sono state affidate dal Signore della creazione, e non hanno nulla a che fare con il ripagare l’amorevolezza dei tuoi genitori. Mostrare pietà filiale ai tuoi genitori, ripagarli, ricambiare la loro amorevolezza, queste cose non hanno nulla a che fare con la tua missione di vita. Si può anche dire che non è indispensabile mostrare pietà filiale ai propri genitori, ripagarli o adempiere ad alcuna responsabilità nei loro confronti. In parole povere, puoi farlo un po’ e adempiere a qualche responsabilità quando le circostanze te lo permettono; quando non lo permettono, non devi insistere nel volerlo fare. Se non puoi adempiere alla tua responsabilità di mostrare pietà filiale ai tuoi genitori, non è una cosa terribile, va semplicemente un po’ contro la tua coscienza, la morale umana e le nozioni umane. Ma almeno non è in contrasto con la verità e Dio non ti condannerà. Quando comprenderai la verità, la tua coscienza non ti rimorderà per questo(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Come perseguire la verità (17)”). Dalla parola di Dio, Ming Hui si rese conto che la sua incapacità di restare a casa a occuparsi dei genitori nel corso degli anni era principalmente dovuta alla persecuzione e agli arresti da parte del Partito Comunista. Era stata obbligata a perdere la possibilità di restare a casa a occuparsi dei genitori; non aveva intenzionalmente evitato la sua responsabilità di supportarli. Ora aveva dei precedenti penali e la polizia avrebbe potuto recarsi a casa sua in qualunque momento per tormentarla e controllare i suoi spostamenti. Non c’era nessun modo in cui potesse credere in Dio e svolgere i suoi doveri a casa, quindi l’unica possibilità era andarsene. In quanto essere creato, svolgere il dovere era più importante di essere devota ai suoi genitori. Era la cosa più giusta che potesse fare nella vita, senza contare che si trattava della sua missione. Dalle parole di Dio, Ming Hui trovò un cammino da praticare. Se le condizioni lo avessero permesso e lei avesse avuto la possibilità di stare a casa a occuparsi di sua madre, allora avrebbe potuto adempiere alle sue responsabilità e all’obbligo di figlia di occuparsi di lei. Se le circostanze non fossero state appropriate, non sarebbe stato necessario rimproverarsi. I figli e i genitori non sono in debito l’uno con l’altro. Comprendendo ciò, Ming Hui sentì il corpo rilassarsi. In cuor suo, ringraziò Dio. Le Sue parole l’avevano aiutata a vedere chiaramente in che modo la cultura tradizionale avesse danneggiato le persone e capì che, in quanto essere creato, solo vivere per svolgere il proprio dovere aveva senso e la rendeva davvero una persona con coscienza e umanità. I giorni seguenti, Ming Hui mise tutta la passione nel suo dovere.

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