Una scarsa levatura non vale come scusa
In passato, ogni volta che dovevo affrontare difficoltà nell’esecuzione del mio dovere o svolgevo male il mio lavoro, pensavo che dipendesse dalla mia levatura troppo scarsa. Di conseguenza, vivevo spesso in una condizione di pessimismo e passività. Usavo frequentemente la questione della mia scarsa levatura come scusa per scaricare sugli altri i doveri che mi sembravano gravosi e sentivo che non c’era nulla di sbagliato in questo, che mi stavo preoccupando per il lavoro nella Chiesa se chiedevo ad altre persone di fare qualcosa, perché la mia levatura era scarsa e non potevo eseguire bene il mio dovere. È stato solo grazie alla lettura delle parole di Dio che ho modificato radicalmente questa visione errata, poiché mi sono resa conto che consideravo le cose attraverso il filtro delle mie nozioni e fantasie. Ho anche imparato qualcosa sulla mia indole corrotta.
Un giorno, il nostro capo ci ha richiesto di scrivere una lettera in sostegno di una sorella. La sorella con cui collaboravo era impegnata con qualcos’altro, per cui mi ha chiesto di occuparmene. Ho iniziato subito a trovare scuse: “La mia levatura è troppo scarsa. Non sono brava a scrivere e a correggere testi. Sarebbe meglio se lo gestissi tu”. Così affibbiavo automaticamente alla mia compagna di lavoro ogni compito spinoso. In seguito, lei mi ha detto: “Nel momento stesso in cui ci siamo incontrate, hai cominciato a dire che la tua levatura è scarsa. Ma, dopo essere stata con te per alcuni giorni, ho notato che sei capace di individuare alcuni problemi nel lavoro. Non penso che la tua levatura sia così scarsa, ma, ogni volta che ti trovi di fronte a qualche difficoltà nell’esecuzione del tuo dovere, dici sempre che la tua levatura è scarsa e, a volte, scarichi persino i tuoi compiti sugli altri. Non so cosa ti spinga a ripetere sempre quanto la tua levatura sia scarsa: a me sembra che tu stia davvero fingendo!” Sentendola pronunciare queste parole, sono rimasta a bocca aperta, ma il mio cuore si è riempito di avversione per lei: “Quando sostengo che la mia levatura è scarsa, sto dicendo la verità. Tu non conosci i fatti e mi hai frainteso”. In seguito, ho rimuginato sul motivo per cui la sorella aveva espresso quest’opinione. Non mentivo quando avevo detto che la mia levatura era scarsa: come poteva affermare che avevo le mie motivazioni? Nel mio cuore, proprio non riuscivo a capirlo.
Una volta, durante una riunione con i miei collaboratori, mi sono confidata con gli altri fratelli e sorelle riguardo alla mia confusione. Ho esaminato a una a una le ragioni per cui pensavo che la mia levatura fosse scarsa: ad esempio, scrivevo al computer molto lentamente, il mio stile di scrittura non era un granché. Quando lavoravamo ai testi, era la mia compagna a digitare e correggere la maggior parte dei testi e, quando si trattava del lavoro della Chiesa, individuava i problemi con grande prontezza, mentre io ero più lenta, e così via. Dopo aver ascoltato le mie parole, il nostro capo, fratello Liu, ha detto: “Sorella, è forse su queste cose che misuriamo se la levatura di qualcuno è buona o scarsa? Quest’affermazione è forse in linea con la verità? È in linea con la volontà di Dio? Sappiamo tutti che le persone nel mondo tengono in grande considerazione il talento e il cervello. Chi è sveglio, eloquente e abile nel trattare le questioni del mondo esterno è una persona di buona levatura, mentre coloro che sono goffi nel parlare, ignoranti e poco istruiti sono considerati di scarsa levatura; è così che la pensano i non credenti. Noi che crediamo in Dio dobbiamo guardare alle cose sulle base delle parole di Dio. Abbiamo ricercato la Sua volontà riguardo a tale questione? Su quale base Egli misura se la levatura delle persone è buona o scarsa? E cosa s’intende per levatura buona o scarsa?” Io scuotevo la testa e fratello Liu ha continuato la propria condivisione: “Leggiamo un passo delle parole di Dio: ‘Come misuriamo la levatura delle persone? Il metodo più accurato consiste nel misurare la loro levatura basandosi sul loro livello di comprensione della verità. Alcuni riescono a imparare dei tecnicismi molto rapidamente, ma, quando sentono la verità, sono disorientati e si assopiscono, li sconcerta, niente di quello che sentono penetra in profondità, e non comprendono quello che stanno ascoltando: in questo consiste una scarsa levatura. Alcune persone, se si sentono dire che sono di scarsa levatura, sono in disaccordo. Pensano che avere un’istruzione superiore e modi da esperti li renda di buona levatura. Una buona istruzione dimostra un’elevata levatura? Non è così. La levatura delle persone si misura basandosi sul loro livello di comprensione delle parole di Dio e della verità. Questo è il modo più ordinario e più accurato di procedere. Non ha senso cercare di misurare la levatura in altri modi. Alcune persone hanno la parlantina fluida e l’intelligenza pronta e sono molto brave ad andare d’accordo con gli altri; ma, quando leggono le parole di Dio e ascoltano i sermoni, non capiscono niente. Quando parlano delle loro esperienze e della loro testimonianza, dimostrano di essere semplici dilettanti, e tutti riescono a sentire che sono prive di comprensione spirituale. Non sono persone di buona levatura’ (“Comprendere la verità è cruciale per adempiere adeguatamente al proprio dovere” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Da queste parole di Dio capiamo che il fatto di avere una levatura buona o scarsa dipende dalla capacità di comprendere le parole di Dio. Questo non è ciò che intendono i non credenti quando dichiarano che qualcuno ha una buona levatura o è dotato e intelligente. Le persone di buona levatura riescono a comprendere la volontà di Dio quando terminano di leggere le Sue parole, sanno trovare una via per praticare e accedere alla verità e sono capaci di praticare secondo ciò che Dio richiede. D’altra parte, vi sono persone che sembrano molto intelligenti e sono fantastiche nel gestire le questioni del mondo esterno, ma si confondono non appena si trovano di fronte alle verità delle parole di Dio. Non si può dire che siano persone di buona levatura. Proprio come alcune persone sagaci e istruite sembrano dotate e intelligenti all’apparenza, ma non sanno comprendere le verità delle parole di Dio. Alcune di loro hanno anche punti di vista assurdi sulle cose. Dunque, essere molto istruiti, svegli e capaci non è indice di buona levatura, né questi sono i parametri con cui essa si misura. Essenziale è se le persone comprendono lo spirito, se sono capaci di capire la verità. Non possiamo affidarci alle nostre nozioni e fantasie per giudicare se la levatura di chicchessia sia buona o scarsa!” Nell’ascoltare queste parole, improvvisamente ho visto la luce: risultava chiaro che le mie convinzioni non erano altro che mie nozioni e fantasie, e non erano conformi alla verità.
In seguito, una sorella ha trovato due passi delle parole di Dio e mi ha chiesto di leggerli. Le parole di Dio affermano: “Il modo in cui Dio tratta le persone non dipende da quanti anni hanno, in che tipo di ambiente sono nate o da quanto talento posseggono. Piuttosto Egli le tratta in base al loro atteggiamento verso la verità, e questo atteggiamento è legato alla loro indole. Se hai un atteggiamento corretto nei confronti della verità, fatto di accettazione e umiltà, anche se sei di scarsa levatura, Dio ti illuminerà e ti permetterà di ottenere qualcosa. Se sei di buona levatura, ma sei sempre arrogante, se pensi costantemente di avere ragione e sei sempre restio ad accettare qualunque cosa dicano gli altri e opponi perennemente resistenza, Dio non opererà dentro di te. Dirà che sei una persona di indole cattiva e indegna di ricevere qualunque cosa, e addirittura ti porterà via ciò che avevi una volta. È questo che si intende per smascheramento” (“Solo mettendo in pratica la verità si può possedere un’umanità normale” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). “Quando si è seri, responsabili, coscienziosi e laboriosi, il lavoro sarà eseguito adeguatamente. Talvolta, non hai un cuore del genere e non riesci a trovare o scoprire un errore evidente. Chi ha un cuore del genere, con lo stimolo e la guida dello Spirito Santo, potrà individuare la questione. Ma, se lo Spirito Santo ti ha guidato e ti ha conferito questa consapevolezza, consentendoti di percepire che qualcosa non va, però tu non hai un cuore del genere, sarai comunque incapace di individuare il problema. Allora, questo che cosa dimostra? Dimostra che la collaborazione tra le persone è molto importante; i loro cuori sono molto importanti, e dove indirizzano i loro pensieri e idee è molto importante. Dio indaga e riesce a vedere ciò che le persone hanno nel cuore nell’adempimento dei loro doveri, e quanta energia vi dedicano. È fondamentale che gli uomini mettano tutto il loro cuore e tutta la loro forza in ciò che fanno. Anche la loro collaborazione è fondamentale. Sforzarsi di non avere rimpianti riguardo ai doveri che si sono portati a termine e alle proprie azioni passate e arrivare dove non si deve nulla a Dio: è questo che significa dare tutto il proprio cuore e tutta la propria forza” (“Come risolvere il problema della negligenza e della superficialità nello svolgimento del proprio dovere” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Quando ho finito di leggere le parole di Dio, la sorella ha commentato: “Le parole di Dio mostrano che l’atteggiamento con cui eseguiamo il nostro dovere è davvero importante, è fondamentale. Se abbiamo la mentalità giusta, se riusciamo a mettere tutto il nostro cuore e la nostra energia nel compiere il nostro dovere, Dio lo vedrà e ci tratterà secondo il nostro atteggiamento verso i nostri compiti. Anche se la nostra levatura è inadeguata, Dio ci illuminerà e ci guiderà comunque. Se siamo di buona levatura, ma non abbiamo la mentalità giusta e non siamo disposti a pagare un prezzo e a collaborare con Dio, o se siamo arroganti e ci aggrappiamo a noi stessi, o se lavoriamo solamente per la fama e il prestigio, allora non solo non svolgeremo il nostro dovere in modo appropriato, ma saremo anche rifiutati da Dio. Questa è la giustizia di Dio. Se osserviamo i fratelli e le sorelle attorno a noi attraverso le parole di Dio, vediamo che alcuni hanno una levatura ordinaria, ma possiedono la giusta motivazione nel compiere il proprio dovere; di fronte alle difficoltà, si assumono la responsabilità di cercare la verità e si concentrano sull’accesso ai principi, e diventano sempre più efficienti nello svolgere i loro compiti. Invece, vi sono alcuni fratelli e sorelle che ci sembrano possedere una levatura particolarmente buona e che hanno una comprensione pura delle parole di Dio, ma sono presuntuosi, soddisfatti di sé stessi, non ascoltano i consigli degli altri e prendono la gloria di Dio per sé ogni volta che ottengono un piccolo successo nello svolgere il proprio dovere. Si mettono in mostra ogni volta che ne hanno l’occasione, affannandosi in cerca di profitto e di fama. Alcuni intralciano il lavoro della Chiesa e vengono privati della loro idoneità a svolgere i propri compiti; altri, dopo aver commesso molte azioni malvagie, diventano anticristi e sono espulsi dalla Chiesa. Queste circostanze ci dimostrano che il fatto che la levatura di una persona sia buona o scarsa non determina se tale persona viene lodata da Dio; essenziale è se persegue o meno la verità e se mette tutta sé stessa nel compiere il proprio dovere”.
Dopodiché, i fratelli e le sorelle hanno attinto alle proprie esperienze per parlare dei pericoli e delle conseguenze di definire sé stessi secondo le proprie nozioni e fantasie. Solo allora ho capito quanto fosse sciocco non comprendere la verità; io non avevo cercato la verità, ma avevo invece definito me stessa come una persona di levatura inadeguata vivendo nelle mie nozioni e fantasie, fino al punto che spesso scaricavo i compiti difficili sugli altri. Non avevo cercato di migliorare, né avevo fatto affidamento su Dio o pagato davvero un prezzo per superare queste barriere che mi avevano persino reso inetta a svolgere i compiti di cui ero capace. Non solo non riuscivo a formarmi realmente o a crescere nella verità e nella vita, ma questo mio atteggiamento influenzava direttamente la mia efficienza nell’eseguire il mio dovere. Ho pensato a quanto velocemente la sorella con cui lavoravo fosse in grado di individuare i problemi. Anche se questa sua qualità era ascrivibile alla sua intrinseca levatura, più importante era che, grazie al suo atteggiamento coscienzioso e responsabile nei confronti del proprio dovere, lei riusciva a fare affidamento su Dio e ad affrontare a testa alta le difficoltà che incontrava. Solo allora veniva illuminata e ispirata dallo Spirito Santo. Io, al contrario, cercavo di evitare i problemi quando li incontravo, e usavo la mia levatura inadeguata come scusa per stare fuori dai guai. Non facevo affidamento su Dio e non mi prendevo la briga di tentare di risolvere il problema cercando la relativa verità, il che significava che non potevo guadagnare l’opera dello Spirito Santo. Da ciò ho compreso che Dio è giusto e corretto verso tutti. Grazie alla condivisione, ho riconosciuto anche che Dio ci chiede di agire in base a ciò di cui siamo capaci. Non è da Lui spingere a compiere azioni al di là delle proprie capacità. Dovevo fare la cosa giusta da sola; invece di prestare attenzione alla mia levatura, dovevo concentrarmi solo sul convogliare tutte le mie energie nel compiere il mio dovere. Dovevo ricercare e contemplare i principi della verità, imparare dai punti di forza degli altri, ascoltare i loro consigli e incorporarli in ciò che effettivamente facevo e, col tempo, ne avrei di certo tratto beneficio e crescita personale.
In seguito, le critiche della sorella hanno cominciato a risuonare nelle mie orecchie: “Non so cosa ti spinga a ripetere sempre quanto la tua levatura sia scarsa”. Aveva ragione: ero sempre svelta a dire che la mia levatura era scarsa. Quali motivazioni e quale indole corrotta mi condizionavano segretamente?
Un giorno ho letto queste parole di Dio: “Dovresti esaminarti attentamente per capire se sei una persona corretta. Hai stabilito i tuoi obiettivi e le tue intenzioni tenendoMi presente? Tutte le tue parole e azioni sono pronunciate e compiute in Mia presenza? Io esamino tutti i tuoi pensieri e le tue idee. Non ti senti in colpa? Hai assunto una falsa apparenza da mostrare agli altri e con tranquillità ostenti un’aria di presunzione; lo fai per proteggere te stesso. Lo fai per nascondere la tua malvagità, e addirittura escogiti modi per addossare questa malvagità a qualcun altro. Che perfidia alberga nel tuo cuore!” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho iniziato a riflettere su me stessa: quando mi trovavo di fronte a un compito che non avevo mai svolto in precedenza, la prima cosa che facevo era comunicare agli altri fratelli e sorelle che la mia levatura era scarsa, perché temevo che avrebbero avuto una scarsa considerazione di me se avessi eseguito male il compito. Mi comportavo in tal modo per amore della mia fama e della mia posizione. Il concetto implicito era: “Non è colpa mia se lo svolgo male; non è che non vi abbia messo tutte le mie energie, ma che è al di là della mia levatura”. Ogni volta che incontravo una difficoltà nell’eseguire il mio dovere, non ero disposta a soffrire e a pagare un prezzo per affrontarla a testa alta. Avevo anche paura delle responsabilità. Così, usavo la mia scarsa levatura come scusa per scaricare i miei doveri su qualcun altro, per far credere di essere razionale e consapevole di me stessa. Quasi ogni volta che dovevo affrontare una difficoltà e pagare un prezzo o dovevo assumermi qualche responsabilità, mi tiravo indietro. In realtà, vivevo secondo la satanica filosofia relazionale del “Il saggio si protegge col non farsi coinvolgere”. Sembrava un atteggiamento piuttosto scaltro: usare i miei mezzi subdoli per evitare la responsabilità, ma, in realtà, avevo perso molte opportunità di ricercare e comprendere la verità. In effetti, la levatura che Dio assegna a ciascuno di noi è adatta allo scopo da perseguire; eppure io non avevo messo tutto il mio cuore e le mie energie sulla base di ciò che ero capace di raggiungere, per ottenere l’opera dello Spirito Santo e svolgere adeguatamente il mio dovere; invece, usavo sempre la mia scarsa levatura come scusa per non praticare la verità, per cercare di raggirare e ingannare Dio. Non è un comportamento furbesco e malvagio? E come potevo essere guidata da Dio in questo modo?
Le parole di Dio dicono: “‘Benché la mia levatura sia scarsa, ho un cuore sincero’. Quando sente queste parole, la maggior parte delle persone si rasserena, vero? Tale questione implica le prescrizioni di Dio per gli uomini. Quali prescrizioni? Se le persone mancano di levatura, non è la fine del mondo, ma devono possedere un cuore onesto e così riusciranno a ricevere la lode di Dio. A prescindere dalla tua situazione, devi essere una persona onesta, parlare onestamente, agire onestamente, essere in grado di adempiere al tuo dovere con tutto il cuore e tutta la mente, essere fedele, evitare di sottrarti al tuo lavoro, di essere scaltro o falso, di essere furbo, di provare a superare gli altri in astuzia o di parlare inutilmente; devi essere una persona che ama e cerca la verità. […] Tu dici: ‘Sono di scarsa levatura ma ho il cuore sincero’. Quando però ti spetta un dovere, hai paura di soffrire o temi che se non lo eseguirai bene dovrai assumertene la responsabilità, perciò trovi delle scuse per scansarlo e suggerisci agli altri di occuparsene. Questa è forse l’espressione di una persona sincera? Chiaramente no. Come deve comportarsi allora una persona sincera? Deve accettare e obbedire e poi essere totalmente devota nel compiere il proprio dovere al meglio delle proprie capacità, sforzandosi di soddisfare la volontà di Dio. Tutto questo si esprime in vari modi. Uno di essi è che devi accettare con sincerità il tuo dovere, senza pensare ad altro e senza essere tiepido. Non tramare a tuo beneficio. Ecco un’espressione di sincerità. Un altro modo è impegnarti con tutte le forze e con tutto il cuore. Dici: ‘Questo è tutto ciò che posso fare; metterò in gioco tutto quanto e lo dedicherò completamente a Dio’. Non è forse un’espressione di sincerità? Dedichi tutto ciò che hai e tutto ciò che sai fare: questa è un’espressione di sincerità” (“Le persone possono essere veramente felici solo attraverso l’onestà” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Le parole di Dio mi hanno offerto una via per praticare: a Lui non importa se la levatura delle persone è buona o scarsa; essenziale è che esse abbiano un cuore onesto, che sappiano accettare la verità e metterla in pratica. Anche se la mia levatura è scarsa e sono un po’ più lenta nel comprendere la verità e a volte seguo la dottrina, se il mio cuore è onesto e perseguo costantemente la verità per cambiare la mia indole corrotta mentre svolgo il mio dovere, se faccio tutto quel che posso per portare a termine ciò che Dio richiede, allora riceverò la Sua guida e le Sue benedizioni e riuscirò gradualmente a comprendere la verità. Accedendo alla verità, riuscirò a sopperire alle mie carenze per quanto riguarda la mia scarsa levatura e diventerò sempre più brava a capire e a vedere le cose. Dopo aver compreso la volontà di Dio, ho iniziato a fare affidamento su di Lui per migliorare l’esecuzione del mio dovere. Non scaricavo più sugli altri i compiti che non mi erano chiari, che non avevo capito, ma mi sforzavo di esaminarli e risolverli da sola. Sia ringraziato Dio! Quando praticavo come Dio richiede, anch’io riuscivo a vedere i problemi nel mio dovere e, anche se c’erano momenti in cui questioni relativamente complesse mi rimanevano poco chiare, cercando i principi della verità con i fratelli e le sorelle, esse mi risultavano gradualmente evidenti e io mi sentivo più leggera e più sollevata quando eseguivo il mio dovere.
Grazie all’esperienza vissuta nell’ambiente predisposto per me da Dio, ho acquistato una qualche conoscenza della mia corruzione e dei miei limiti, e mi sono resa conto di come affrontare i problemi legati alla mia levatura. Quando in passato svolgevo il mio dovere, non mi concentravo sulla ricerca della verità, né cercavo di affrontare la mia indole corrotta. Guardavo sempre alle cose attraverso le mie nozioni e fantasie, e ciò mi induceva spesso a definirmi in un certo modo e a cercare di tirarmi fuori dagli impicci sostenendo che la mia levatura era scarsa. L’esecuzione dei miei compiti era piena di trascuratezza, ostacolavo il lavoro della Chiesa e io ne pativo un danno nella mia stessa vita. Ora capisco che la levatura di ciascuno di noi è prestabilita da Dio e fa parte delle Sue gloriose intenzioni. Non dovrei sentirmi condizionata dal fatto che la mia levatura sia buona o scarsa. In futuro, proverò a ricercare la verità in tutte le cose, ad agire secondo principi e a essere una persona onesta per compiacere Dio.
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