Riflessioni derivate dalla scelta di una leader sbagliata
Lo scorso ottobre, monitorando il lavoro di diverse chiese, io e i miei collaboratori abbiamo scoperto che l’evangelizzazione, l’irrigazione e altri lavori della Chiesa di Chengnan erano paralizzati. Sono rimasta piuttosto sorpresa. Ho pensato: “Sorella Li è stata trasferita qui come leader della chiesa due mesi fa. Perché il lavoro non è migliorato?”. Così la mia collaboratrice, sorella Xu, è andata lì per controllare il lavoro e risolvere i problemi. Qualche giorno dopo, mi ha scritto: “Sono più di due mesi che sorella Li persegue la fama e il prestigio. Mira a successi rapidi nel suo dovere. Quando vede che il lavoro è improduttivo, invece di fare comunione sulla verità per risolvere le questioni e aiutare gli altri, li tratta e li rimprovera arbitrariamente, definendoli di scarsa levatura e irresponsabili nei loro doveri. Non monitora né supervisiona in concreto nessun lavoro della chiesa, con il risultato che molti ambiti sono a un punto morto”. Leggere la lettera mi ha sconvolta, e ho pensato: “Quando sorella Li guidava altre chiese, perseguiva l’immagine e il prestigio. Passava il tempo a chiedersi cosa gli altri pensassero di lei. Quando non era ammirata, diventava negativa e trascurava il suo dovere, e di conseguenza molti problemi nelle chiese rimanevano irrisolti. Abbiamo fatto comunione e cercato di aiutarla in questo problema molte volte, e l’abbiamo anche smascherata nel suo cammino da anticristo di ricerca di fama e prestigio. Lei all’epoca lo ha ammesso e ha espresso la volontà di pentirsi, e in seguito ha saputo svolgere il suo lavoro secondo piani e obiettivi. Perché il problema si è ripresentato dopo che è stata trasferita nella Chiesa di Chengnan?” A questo punto, mi sono ricordata che sorella Li era stata destituita dal ruolo di leader già due volte, entrambe per aver perseguito la fama e il prestigio e non aver svolto lavoro pratico. Sebbene possedesse una certa conoscenza di se stessa e avesse espresso la volontà di pentirsi, continuava ostinatamente a perseguire queste cose. Non si era affatto pentita e non era cambiata. Ho ripensato a un brano da “I principi per riconoscere i falsi capi e collaboratori”: “Tutti coloro che agiscono solo per il prestigio, la reputazione e il proprio tornaconto, che non ricercano la verità e non possiedono la realtà della verità sono falsi capi e collaboratori” (170 principi per praticare la verità). Dato il suo comportamento ripetuto, sorella Li era probabilmente una falsa leader che perseguiva solo fama e prestigio e non svolgeva lavoro pratico.
Ma stavolta l’avevo raccomandata io come leader. All’epoca, lei ha espresso una certa comprensione della sua ricerca di fama e prestigio e del suo mancato lavoro pratico, quindi ho pensato sapesse accettare la verità e fosse sinceramente pentita. Inoltre, era un’abile oratrice e mostrava una certa competenza sul lavoro, così ho suggerito lei. Ora, se davvero fosse stata rimossa in quanto falsa leader, tutti avrebbero detto che selezionavo persone senza principi e che, nonostante io sia stata una leader per molti anni, non sapevo vedere la differenza tra un’autentica conoscenza di sé e una conoscenza ipocrita. Anche per i miei collaboratori sarei stata priva della realtà della verità e incapace di discernere le persone, dato che avevo raccomandato come leader qualcuno che non perseguiva la verità; quindi, non avrei forse perso la mia buona immagine nel cuore dei miei fratelli e sorelle? Alla luce di ciò, non volevo affrontare la realtà. Speravo che sorella Xu potesse aiutare di più sorella Li e cambiare il suo stato. In questo modo, Li non sarebbe stata destituita, e anche il mio prestigio e la mia immagine sarebbero stati preservati. Così, ne ho discusso con i miei collaboratori per suggerire a sorella Xu di aiutare di più sorella Li. Cambiando il suo stato, sorella Li poteva ancora svolgere lavoro reale, anche secondo i miei collaboratori. Dopo di che, aspettavo con ansia la risposta di sorella Xu ogni giorno, chiedendomi se lo stato di sorella Li fosse cambiato. Ero molto nervosa e preoccupata. Temevo che, se non cambiava e veniva sostituita, questo avrebbe danneggiato la mia immagine. Qualche giorno dopo, sorella Xu mi ha risposto: “Sorella Li è nella Chiesa di Chengnan da due mesi. Si limita a esortare gli altri nei loro compiti, e non condivide la verità per risolvere i problemi. Non svolge alcun lavoro pratico. Di conseguenza, i problemi dei fratelli e delle sorelle rimangono irrisolti”. Mi ha scritto di aver fatto comunione e aiutato sorella Li nel suo problema molte volte, ma sorella Li continuava a pensare all’immagine, al prestigio e all’opinione gli altri. Non manifestava alcun pentimento. Dopo aver letto la lettera, sono andata nel panico. Dal suo comportamento, sorella Li era una falsa leader che perseguiva solo la fama e il prestigio senza svolgere lavoro pratico, e doveva essere sostituita. Ma, quando stavo per parlarne con i miei collaboratori, mi è morta la voce in gola. Pensavo: “Ho scelto io sorella Li. All’epoca, ho detto ai miei collaboratori che, anche se in passato era stata destituita, aveva una certa conoscenza di se stessa, ed era una persona che perseguiva la verità. Solo allora i miei collaboratori hanno accettato di sceglierla. Se ora dico loro che non è una persona che persegue la verità, ma una falsa leader, e che deve essere rimossa, non metterò in cattiva luce me stessa? Inoltre, dato che non ho discernimento e ho scelto come leader qualcuno che non persegue la verità, arrecando un grave danno al lavoro della chiesa, i miei collaboratori non giudicheranno anche me una falsa leader incapace di lavoro reale? Essere rimossa sarebbe incredibilmente imbarazzante. Credo in Dio da anni, e alla fine divento una falsa leader e vengo destituita…” Questo pensiero mi rendeva infelice, quindi non volevo suggerire di rimuovere sorella Li. Ma, se avessi taciuto, mi sarei sentita in colpa. Se un falso leader regna per un solo giorno, il lavoro della casa di Dio viene danneggiato, e io non stavo difendendo gli interessi della casa di Dio. Ero davvero combattuta, non sapevo se parlare o meno. Nel tormento, ho pregato Dio: “Dio, sono priva di discernimento. Raccomandare sorella Li come leader ha provocato un danno così grande al lavoro della casa di Dio. Ora, so che sorella Li è una falsa leader, ma per mantenere la mia immagine e il mio prestigio voglio tacere. Dio, Ti prego, guidami a praticare la verità e a tutelare il lavoro della casa di Dio”. Il giorno dopo, nei miei devozionali, ho letto questo passo della parola di Dio. “Quando emergono dei problemi mentre svolgete il vostro dovere, in qualità di leader e lavoratori, siete inclini a ignorarli, e potreste addirittura accampare vari pretesti e scuse per evitare la responsabilità. Ci sono alcuni problemi che siete in grado di risolvere, ma non lo fate, e i problemi che non siete in grado di risolvere non li riferite ai vostri superiori, come se non vi riguardassero minimamente. Non è forse questo un venir meno al vostro dovere? Trattare il lavoro della Chiesa in questo modo è una cosa intelligente o è una cosa stupida? (Stupida.) Leader e lavoratori di questo tipo non sono forse dei serpenti? Non sono forse privi di qualsiasi senso di responsabilità? Quando ignorano i problemi che hanno davanti, non dimostrano forse di essere spietati e infidi? Le persone infide sono le più sciocche di tutte. Devi essere una persona sincera, devi avere senso di responsabilità quando affronti i problemi, e devi trovare il modo di ricercare la verità per risolverli. Non essere una persona infida. Se di fronte a un problema ti sottrai alle responsabilità e te ne lavi le mani, persino i miscredenti ti condanneranno. Pensi forse che la casa di Dio non lo farà? Il popolo eletto di Dio disprezza e ripudia tale comportamento. Dio ama le persone sincere, mentre odia le persone subdole e astute. Se ti comporti come una persona infida e cerchi di ricorrere a inganni, Dio non ti odierà? La casa di Dio ti lascerà semplicemente impunito? Prima o poi, sarai ritenuto responsabile. A Dio piacciono le persone sincere e non piacciono quelle infide. Tutti dovrebbero capirlo chiaramente e smettere di essere confusi e di fare cose stupide. Un’ignoranza momentanea è comprensibile, ma rifiutare del tutto la verità è un ostinato rifiuto di cambiare. Le persone sincere sanno assumersi le loro responsabilità. Non pensano ai propri guadagni e alle proprie perdite, piuttosto salvaguardano il lavoro e gli interessi della casa di Dio. Hanno un cuore gentile e sincero, simile a una ciotola d’acqua limpida di cui si può vedere il fondo a colpo d’occhio. E c’è trasparenza nelle loro azioni. Una persona falsa non fa che ricorrere a inganni, simula costantemente, nasconde le cose e si traveste così accuratamente che nessuno può vederla per ciò che è veramente. Le persone non sono in grado di intuire i tuoi pensieri intimi, ma Dio può scrutare negli angoli più profondi del tuo cuore. Se Dio vede che non sei una persona sincera, che sei astuto, che non accetti mai la verità, che cerchi sempre di ingannarLo e che non Gli offri il tuo cuore, allora non ti amerà, bensì ti odierà e ti abbandonerà” (Come riconoscere i falsi capi). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito. Dio ama coloro che sono semplici e sinceri e che hanno il coraggio di ammettere gli errori e correggerli. Se si commettono errori nel proprio dovere e si cerca di proteggersi, se non si ha il coraggio di ammetterli e si accampano scuse per sottrarsi e scagionarsi, allora si è una persona subdola, una persona che Dio detesta e odia. Mi sono resa conto di quanto fossi subdola e malvagia. Ero priva di discernimento, così ho scelto come leader qualcuno che non perseguiva la verità, causando un danno enorme al lavoro della casa di Dio. Questa era già una trasgressione e avrei dovuto fare ammenda; invece, per mantenere la mia immagine nel cuore dei miei fratelli e sorelle, pur sapendo che il lavoro della chiesa risente di ogni singolo giorno in cui regna un falso leader, non ho destituito una falsa leader e ho trascurato gli interessi della famiglia di Dio. Ho commesso ripetuti errori e ho cercato deliberatamente di coprirli. Mi sentivo davvero in colpa. Dio ci ha fornito così tanta verità, e la casa di Dio mi ha coltivata per così tanti anni; ma io, per proteggermi ed evitare le responsabilità, ho lasciato che una falsa leader intralciasse il lavoro della casa di Dio. Ero troppo egoista, spregevole e falsa persino per essere definita umana. Spinta da questi pensieri, ho subito incontrato i miei collaboratori e ho detto loro: “Sorella Li si preoccupa solo della ricerca di fama e prestigio, e non svolge alcun lavoro pratico. Sta seriamente compromettendo il lavoro, è una falsa leader, e va immediatamente rimossa”. Dopo la mia condivisione, anche loro hanno confermato che sorella Li era una falsa leader, ed è stata subito sostituita.
In seguito, mi sono aperta con i miei collaboratori su ciò che avevo manifestato e imparato quella volta. Non mi hanno incolpata di aver scelto la persona sbagliata, e abbiamo elencato i nostri errori e mancanze nella scelta delle persone. Grazie a questa comunione, ho visto che in quell’occasione avevo scelto la persona sbagliata principalmente perché non sapevo discernere un’autentica comprensione di sé, nonché le persone che perseguono e amano genuinamente la verità. Poi, ho letto dei brani della parola di Dio al riguardo, che mi hanno aiutata a capire meglio. La parola di Dio dice: “Come si può distinguere se una persona ami o meno la verità? Da un lato, si deve guardare se questa persona sia capace di arrivare a conoscere se stessa in base alla parola di Dio. Se sa conoscere se stessa attraverso la parola di Dio, è una persona che ama la verità. Dall’altro lato, si deve guardare se sia in grado di accettare e praticare la verità. Se sa praticare la verità, è una persona capace di obbedire all’opera di Dio. Se si limita a riconoscere la verità, ma non la accetta né la pratica mai, come dicono alcuni: ‘Comprendo tutta la verità, ma non so metterla in pratica’, questo dimostra che non è una persona che ama la verità. Alcuni ammettono che la parola di Dio è la verità e di possedere un’indole corrotta, e dichiarano anche di essere intenzionati a pentirsi e a cambiare completamente, ma a queste affermazioni non fa seguito alcun cambiamento. Le loro parole e azioni restano immutate. Quando parlano di conoscere se stessi, è come se stessero raccontando una barzelletta o gridando uno slogan. Non stanno mettendo a nudo la loro falsità dal profondo del cuore con un atteggiamento di odio e disgusto, né con un atteggiamento di pentimento e conoscenza. Al contrario, fanno uso di formalità e fingono di aprirsi. Persone di questo tipo non accettano realmente la verità. Quando parlano di conoscere se stesse, stanno facendo le cose meccanicamente e fingendo di essere spirituali. Pensano: ‘Tutti gli altri si aprono e analizzano la loro falsità. Se non dico nulla, mi metterò in una situazione imbarazzante, quindi è meglio che mi attenga meccanicamente a ciò che va fatto’. Dopo di che, descrivono la loro falsità come estremamente grave, illustrandola in modo teatrale, e danno l’impressione di possedere una profondissima conoscenza di sé. Tutti quelli che le ascoltano si convincono che esse conoscono veramente se stesse e, quindi, le guardano con invidia, facendole, di conseguenza, sentire glorificate, come se si fossero appena adornate di un’aureola. Questa maniera di conoscere se stesse, ottenuta facendo le cose meccanicamente, insieme alla loro simulazione e falsità, inganna completamente gli altri. Può la loro coscienza essere tranquilla quando si comportano così? Non è solamente un inganno sfacciato? […] Quando una persona del genere si comporta così, non si sente in colpa, la coscienza non le rimorde dopo inganni e simulazioni, non prova nulla dopo essersi ribellata a Dio e averLo ingannato, e non prega Dio per ammettere i propri errori. Persone simili non sono forse senza cuore? Se non si sentono in colpa, possono mai provare rimorso? Una persona che non prova rimorso può mai pentirsi? Una persona priva di pentimento nel cuore può forse rinunciare agli interessi della carne per praticare la verità? No. Senza nemmeno il desiderio di pentirsi, non è assurdo parlare di conoscenza di sé? Non è solo finzione e inganno?” (“Solo quando conosci te stesso riesci a cercare la verità” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). “Come puoi discernere se qualcuno persegua la verità? Come puoi valutare se qualcuno sia una persona che persegue la verità? Supponiamo che ci sia una persona che crede in Dio da sette o otto anni. Può essere in grado di pronunciare molte parole di dottrina, può riempirsi la bocca di vocabolario spirituale, può aiutare spesso gli altri, può sembrare molto entusiasta, può essere in grado di rinunciare alle cose e può forse svolgere i suoi doveri con grande solerzia. Eppure non è capace di praticare molta verità, non discute esperienze reali di ingresso nella vita, e tanto meno ha un cambiamento d’indole di vita. Si può affermare con certezza che una simile persona non persegue la verità. Se qualcuno ama autenticamente la verità, dopo un periodo di tempo di esperienza, sarà in grado di parlare della sua comprensione, sarà almeno in grado di agire secondo i principi in alcune cose; avrà qualche esperienza di ingresso nella vita, e come minimo mostrerà alcuni cambiamenti nel suo comportamento. Coloro che perseguono la verità vivono un costante miglioramento del loro stato spirituale, la loro fede in Dio aumenta gradualmente, possiedono una certa comprensione di ciò che manifestano e della loro indole corrotta, e hanno esperienza personale e un genuino discernimento di come Dio opera per salvare le persone. Tutte queste cose si accrescono gradualmente in loro. Se vedi queste manifestazioni in una persona, puoi sapere con certezza che si tratta di qualcuno che persegue la verità” (“Cos’è la verità realtà?” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”).
Dalla parola di Dio, ho imparato che, per valutare se una persona persegua realmente la verità, non possiamo semplicemente guardare a ciò che dice. Quel che conta è se sappia accettare e praticare la verità e dopo un periodo di tempo ottenere pentimento e cambiamento autentici. Di fronte a fallimenti e imprevisti, coloro che perseguono la verità sono capaci di accettare il giudizio delle parole di Dio, di riflettere su se stessi attraverso di esse, analizzare ed esporre i propri obiettivi di azione, sviluppare in cuor loro un odio genuino verso la propria indole corrotta, e provare sincero rimorso per le loro trasgressioni, così che, quando accadrà di nuovo, sapranno rinunciare a se stessi e praticare la verità. Col passare del tempo, crescono nella vita e vedono dei cambiamenti nella loro indole corrotta. Paragonando questo al comportamento di sorella Li, lei esteriormente sembrava sincera. Quando è stata trattata, ammonita e sostituita, ha fatto cenno di sì con la testa e l’ha ammesso, confermando che perseguiva il prestigio, non tutelava il lavoro della casa di Dio, mancava di umanità, e sperava di ottenere accesso. Ma poi, se la sua reputazione e il suo prestigio erano a rischio, non rinunciava a se stessa e non praticava la verità, e addirittura criticava i suoi fratelli e sorelle, danneggiando il lavoro della casa di Dio. Non ha mai riflettuto su se stessa ed è rimasta passiva. Ho visto che non aveva idea della sua natura corrotta o della causa del suo fallimento, e non manifestava alcun autentico pentimento. La comprensione che manifestava erano parole copiate altrove, un’illusione per confondere. Se qualcuno persegue genuinamente la verità e possiede umanità, quando si rende conto di aver causato un grande danno al lavoro della chiesa, si sente in colpa, odia se stesso e smette di pensare ai suoi interessi personali. Penserà allora a come rimediare alle proprie trasgressioni, come svolgere lavoro pratico, e come prevenire ulteriori danni al lavoro della casa di Dio. Non ho visto sorella Li fare alcuna di queste cose. Ciò dimostrava che non era affatto una persona che accetta e persegue la verità. Quando l’ho scelta, non l’ho valutata secondo i principi della verità. Ho utilizzato le mie idee e nozioni personali. Ho semplicemente guardato le sue buone azioni esteriori e la sua comprensione dottrinale, e ho dato per scontato che avesse ottenuto qualche cambiamento. Il risultato è stato che ho scelto e impiegato la persona sbagliata, danneggiando il lavoro della chiesa e la vita dei miei fratelli e sorelle. Queste sono state le conseguenze del mio fallimento nel cercare i principi della verità.
In seguito, ho riflettuto su me stessa. Ho viso chiaramente che Li era una falsa leader, e ho capito che avevo scelto la persona sbagliata, quindi perché volevo ancora coprire i fatti e darle altre possibilità? Poi, ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una certa comprensione al riguardo. “Per quante cose sbagliate un anticristo faccia, a prescindere da che tipo di cose sbagliate faccia, sia che si tratti di appropriazione indebita, sperpero o uso improprio delle offerte di Dio, o che si tratti di intralciare e perturbare il lavoro della casa di Dio, o di compromettere il lavoro della Chiesa e suscitare la collera di Dio, essi rimangono sempre calmi, composti e sereni. A prescindere dal tipo di male che compiono e dalle relative conseguenze, non si presentano mai davanti a Dio per confessare i loro peccati e pentirsi tempestivamente, né davanti ai fratelli e alle sorelle con l’attitudine a mettersi a nudo e aprirsi per ammettere le loro malefatte, giungere a conoscere le loro trasgressioni, riconoscere la propria corruzione e provare rimorso per loro azioni malvagie. Al contrario, si arrovellano il cervello per trovare scuse varie al fine di sottrarsi alle responsabilità e scaricare la colpa sugli altri, così da ripristinare la propria immagine e il proprio prestigio. Non si preoccupano del lavoro della Chiesa, ma del fatto che la loro reputazione e il loro prestigio siano danneggiati o colpiti. Non considerano né pensano a un modo per rimediare alle perdite arrecate alla casa di Dio a causa delle loro trasgressioni, né cercano di ripagare il loro debito verso Dio. In altre parole, non ammettono mai di essere capaci di fare qualcosa di sbagliato o di aver commesso un errore. Nel cuore degli anticristi, ammettere propositivamente gli errori e fornire un resoconto sincero dei fatti equivale a follia e incompetenza. Se le loro azioni malvagie vengono scoperte e smascherate, gli anticristi si limitano ad ammettere un momentaneo errore di distrazione, ma non riconosceranno mai la propria negligenza e irresponsabilità, e cercheranno di attribuire la responsabilità a qualcun altro per cancellare la macchia dal loro storico personale. In momenti come questi, gli anticristi non si preoccupano di come riparare al danno provocato alla casa di Dio, di come aprirsi con i prescelti di Dio per ammettere i propri errori, o di come dare conto di ciò che è successo. Si preoccupano di trovare il modo di far sembrare piccoli i grandi problemi e di far passare quelli piccoli come inesistenti. Forniscono ragioni oggettive al fine di indurre gli altri a capire e ad essere compassionevoli con loro. Fanno del loro meglio per ristabilire la loro reputazione agli occhi degli altri, minimizzare l’influenza negativa che potrebbero subire per via delle proprie trasgressioni, e assicurarsi che il Supremo non abbia mai una cattiva impressione di loro, in modo da non essere mai ritenuti responsabili, né venire rimossi o accusati dal Supremo. Per ristabilire la loro reputazione e il loro prestigio, in modo che i loro interessi personali non vengano danneggiati, gli anticristi sono disposti a sopportare qualsiasi quantità di sofferenza, e faranno del loro meglio per risolvere qualunque difficoltà. Fin dal principio della loro trasgressione o errore, gli anticristi non hanno mai la minima intenzione di assumersi alcuna responsabilità per le cose sbagliate che fanno, non hanno mai alcuna intenzione di riconoscere, condividere, esporre o analizzare gli obiettivi, gli intenti e l’indole corrotta che si celano dietro le cose sbagliate che fanno, e di certo non hanno mai alcuna intenzione di rimediare all’impatto negativo che hanno sul lavoro della Chiesa e al danno che causano all’ingresso nella vita dei prescelti di Dio. Pertanto, da qualunque prospettiva si osservi la questione, gli anticristi sono persone che non ammettono mai le loro malefatte e non si pentono mai. Gli anticristi sono privi di vergogna e di sensibilità al di là di ogni speranza di redenzione, e non sono altro che dei Satana viventi” (“Non accettano il trattamento e la potatura né hanno un atteggiamento pentito quando fanno un torto, ma invece diffondono nozioni ed esprimono pubblicamente giudizi su Dio” in “Smascherare gli anticristi”). La parola di Dio rivelava che gli anticristi non ammettono mai i loro errori, né si confessano con Dio e si pentono. Al contrario, pensano a come mantenere e ripristinare la loro immagine nel cuore degli altri e a come consolidare la loro posizione. Ho visto che il mio comportamento era lo stesso di un anticristo. In un compito così importante come la selezione delle persone, non ho cercato la verità e ho scelto una falsa leader, danneggiando così il lavoro della casa di Dio e l’ingresso nella vita dei miei fratelli e sorelle. Avevo trasgredito, e avrei dovuto pentirmi davanti a Dio, rimuovere sorella Li, e scegliere rapidamente la persona giusta per rimediare ai miei errori e alle mie mancanze. Ma temevo che, se fossi stata sincera con i miei collaboratori sui problemi di sorella Li, avrebbero visto chiaramente che non possedevo la verità, ero di scarsa levatura e non sapevo svolgere lavoro pratico, e quindi mi avrebbero sostituita. Per mantenere la mia immagine e il mio prestigio, mi sono nascosta, non ho osato ammettere i miei fallimenti e le mie mancanze, e ho coperto i miei errori con altri errori, sperando che la mia collaboratrice potesse aiutare sorella Li a cambiare il suo stato. In questo modo, lei non sarebbe stata rimossa e io avrei mantenuto immagine e prestigio. Per soddisfare i miei interessi personali, non ho avuto alcun riguardo per quelli della casa di Dio, e ho assecondato e coperto una falsa leader. In sostanza, sono stata complice di Satana nell’intralciare e compromettere il lavoro della casa di Dio. Questo ha gravemente offeso l’indole di Dio! Rendermene conto mi ha colmata di rimorso e senso di colpa. Svolgere un dovere così importante nella casa di Dio era un’eccezionale esaltazione da parte di Dio, ma io non ho ripagato la Sua grazia. In un momento cruciale, ho pensato ai miei interessi e ignorato quelli della casa di Dio. Non era una manifestazione da falso leader e anticristo? Ho pensato a come gli anticristi agiscano solo per i loro interessi personali e il loro prestigio, senza alcun riguardo per gli interessi della casa di Dio. Stavo percorrendo il cammino di un anticristo. Se non mi fossi pentita, sarei stata di certo smascherata e scacciata, proprio come gli anticristi.
In seguito, ho riflettuto: ho concesso a una falsa leader ripetute possibilità perché avevo anche un’altra idea sbagliata, ossia che, se avessi tenuto abbastanza condivisioni con lei, alla fine sarebbe cambiata. In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio e acquisito discernimento su questa visione erronea. La parola di Dio dice: “A un falso leader, in caso di cattiva condotta, non importa chi la commetta: dopo aver trattato in modo superficiale il colpevole e aver presentato alcuni richiami ed esortazioni, il falso leader crede che il suo lavoro sia finito e che il problema sia terminato, ma questa non è altro che la logica di Satana. Ovviamente, i falsi leader non riescono a scacciare miscredenti, malfattori e anticristi in maniera tempestiva, ma affermano in tono di protesta: ‘Ho tenuto con loro una condivisione riguardo alla parola di Dio, tutti hanno riconosciuto ciò che hanno fatto e hanno provato rimorso, e tutti hanno pianto e hanno detto che si sarebbero sicuramente pentiti e non avrebbero più cercato di instaurare il loro personale regno’. Non sono come bambini che giocano alla famiglia? Non stanno semplicemente ingannando se stessi? Questi miscredenti, malfattori e anticristi sono tutte persone ostili alla verità. Nessuno di loro accetta assolutamente la verità, ed essi non sono gli obiettivi della salvezza di Dio; eppure, i falsi leader trattano questi miscredenti, malfattori e anticristi odiati e disprezzati da Dio come il popolo eletto di Dio, e cercano di aiutarli amorevolmente. Qual è l’essenza di questo problema? La stoltezza e l’ignoranza impediscono loro di discernere chiaramente queste persone, oppure stanno cercando di compiacerle per paura di offenderle? Non importa quale sia la ragione: la cosa fondamentale è che i falsi leader non svolgono lavoro pratico, non accettano la verità quando vengono potati e trattati, e non ammettono i loro errori. Questo è sufficiente a dimostrare che non possiedono affatto la realtà della verità. Non si attengono alle disposizioni lavorative della casa di Dio e, specialmente quando si tratta di scacciare delle persone dalla Chiesa, cercano di svicolarsi. Si limitano al minimo indispensabile per eliminare alcuni palesi malfattori. Quando i falsi leader vengono smascherati e trattati, addirittura accampano varie scuse per sottrarsi alle responsabilità e discolparsi. Quindi, un falso leader che non svolge alcun lavoro pratico è una pietra d’inciampo che impedisce alla volontà di Dio di essere eseguita. Le cose che i falsi leader fanno sono prive di significato e di valore. Essi non risolvono mai i vari problemi che emergono nella Chiesa, semplicemente li evitano, e questo non solo ritarda il normale progresso del lavoro della casa di Dio, ma influenza anche l’ingresso nella vita del popolo eletto di Dio. Senza ombra di dubbio, i falsi leader intralciano e perturbano il lavoro della casa di Dio e fungono da scudo protettivo per miscredenti, malfattori e anticristi. In questa fase cruciale della guerra spirituale, si schierano al fianco di Satana per resistere a Dio e ingannarLo. Non è questa una manifestazione di tradimento verso Dio? Dalle opinioni che i falsi leader nutrono, è chiaro che non sono persone che perseguono la verità. Non capiscono affatto la verità e non sono assolutamente qualificati per svolgere il lavoro di leader” (Come riconoscere i falsi capi). Riflettendo sulle parole di Dio, ho provato vergogna. Credevo che chiunque potesse cambiare, a patto che io facessi comunione con loro sulla verità e loro dichiarassero di accettarla e ammettessero le loro colpe. Non vedevo le persone secondo la loro essenza; ero cieca negli occhi e nel cuore. Quando ho conosciuto sorella Li, ho esposto e analizzato la natura della sua ricerca di prestigio e il cammino che aveva intrapreso. Quando l’ho sentita esprimere una certa comprensione e volontà di pentirsi, ho sentito che la mia comunione era stata efficace e lei sarebbe cambiata, così l’ho promossa al ruolo di leader. Dopo un po’ di tempo, sorella Li ha ripreso a preoccuparsi dell’immagine e del prestigio e non svolgeva lavoro pratico. Dopo averla esposta e aver condiviso con lei, di fronte al suo atteggiamento sincero e al suo desiderio di pentirsi, ho creduto di nuovo che sarebbe cambiata. In realtà, sorella Li ha sempre perseguito la fama e il prestigio e non ha mai svolto lavoro pratico, né si è mai pentita o è cambiata. Era evidente già molto tempo fa che fosse una falsa leader, ma io ho continuato a condividere con lei e a darle delle possibilità. Ero davvero troppo cieca e ignorante. Infatti, la comunione sulla verità gioca solo un ruolo di supporto. Che le persone possano cambiare o no dipende soprattutto dalla loro capacità di perseguire la verità. Per coloro che perseguono e accettano sinceramente la verità, le condivisioni, l’aiuto, la guida e il trattamento degli altri possono essere un aiuto a riflettere, a conoscere se stessi in linea con la verità, a pentirsi e a cambiare. Coloro che non accettano la verità e sono ostili alla verità, per quanta comunione ricevano, non accetteranno mai la verità, né conosceranno e odieranno se stessi sulla base della verità, quindi è impossibile per loro cambiare. Non ho trattato le diverse categorie di persone secondo la parola di Dio e la verità. Ho applicato ciecamente e arrogantemente delle regole sulla base della mia immaginazione e, come risultato, ho protetto una falsa leader, intralciando così il lavoro della casa di Dio. Non facevo altro che svolgere il ruolo di Satana. Riflettendo, mi sono confessata con Dio e mi sono pentita: “Dio, desidero cambiare le mie idee sbagliate, cercare la verità e agire secondo i principi nel mio dovere”.
Tempo dopo, sono andata a controllare il lavoro di una chiesa, e fratelli e sorelle mi hanno riferito che fratello Xiang, il leader della chiesa, era passivo e irresponsabile nel suo dovere. Alle riunioni, non faceva comunione sulla verità per risolvere i problemi degli altri. Il lavoro della chiesa era improduttivo, ma lui non monitorava né supervisionava nulla, e non svolgeva alcun lavoro pratico. Quando gli altri offrivano suggerimenti, non li accettava, e accampava varie scuse per rifiutarli. A volte diceva: “Perché non pensate ai vostri problemi?” Tutto questo faceva sentire gli altri limitati. Amava inoltre fare il pedante e tentare di dominare gli altri. Secondo i principi, fratello Xiang era un falso leader e doveva essere destituito. Ho chiesto ai diaconi della chiesa la loro opinione sui problemi di fratello Xiang. Mi hanno detto: “Fratello Xiang non si assume un fardello nel suo dovere ma, quando facciamo comunione con lui, ogni volta manifesta comprensione di se stesso e sostiene di voler pentirsi e cambiare. Vogliamo aiutarlo e vedere cosa succede”. A queste parole, ho pensato: “In base al suo comportamento, fratello Xiang è un falso leader e va sostituito. Altrimenti il lavoro della casa di Dio ne risentirà. Ma i diaconi non sono d’accordo, quindi forse mi sbaglio? Se insisto nel voler rimuovere fratello Xiang e ho torto, cosa penseranno di me? Diranno che svolgo il mio dovere da molti anni e ancora non so discernere le persone?”. Stavo di nuovo pensando all’immagine e al prestigio, così ho pregato per riuscire a rinunciare a me stessa. Ho notato che i diaconi stavano solo guardando il fatto che fratello Xiang era bravo con le parole. Non lo stavano valutando sulla base della parola di Dio. In passato, ho scelto la persona sbagliata perché non discernevo in base alla verità o alla parola di Dio. Questa volta, dovevo imparare la lezione, ricercare la verità insieme agli altri, e valutare i falsi leader in base alla parola di Dio. Questo è l’unico modo accurato per farlo.
In seguito, ho letto un passo della parola di Dio in merito al discernimento dei falsi leader. “Non si discerne se una persona sia o meno un falso leader usando gli occhi per guardare il suo volto e vedere se i suoi lineamenti siano buoni o cattivi, né guardando quanto sembri aver sofferto in apparenza, o quanto si sia data da fare. Piuttosto, si deve guardare se adempie o meno le sue responsabilità di leader e se sa utilizzare la verità per risolvere i problemi pratici. Questo è l’unico criterio accurato secondo cui valutare la questione. Questo è il principio per analizzare, discernere e determinare se una persona sia o no un falso leader. Solo in questo modo la valutazione può essere giusta, in linea con i principi, in accordo con la verità ed equa per tutti. Si deve identificare qualcuno come falso leader o falso collaboratore sulla base di un sufficiente numero di fatti. Non ci si deve basare su uno o due incidenti o trasgressioni, né tanto meno su una corruzione temporanea. Gli unici criteri accurati secondo cui valutare qualcuno sono se sa svolgere o meno lavoro pratico e utilizzare la verità per risolvere i problemi, nonché se è o no una persona corretta, se ama la verità e sa obbedire a Dio, e se possiede l’opera e l’illuminazione dello Spirito Santo. Solo sulla base di questi fattori si può correttamente identificare qualcuno come un falso leader o un falso collaboratore. Questi fattori sono i criteri e i principi con cui valutare e determinare se qualcuno sia un falso leader o un falso collaboratore” (Come riconoscere i falsi capi). Abbiamo condiviso su questo passo insieme, abbiamo capito come valutare e discernere i falsi leader. Non si tratta di guardare solo che abili oratori siano. La chiave è se sappiano svolgere lavoro pratico e risolvere i problemi con la verità, e anche se siano capaci di accettare e perseguire la verità, di conoscere davvero se stessi, e di pentirsi e cambiare veramente. Abbiamo valutato fratello Xiang in base a questi principi. Ha sempre compiuto il suo dovere senza assumersi un fardello e non svolgeva lavoro pratico. I fratelli e le sorelle hanno condiviso con lui e lo hanno aiutato più volte, ma lui non l’ha mai accettato né ha riflettuto su se stesso, e ha rivolto accuse contro gli altri, facendoli sentire tutti limitati. Abbiamo visto che non svolgeva lavoro pratico e non perseguiva la verità, quindi era un falso leader e andava sostituito. Saputo questo, i fratelli e le sorelle hanno incolpato a se stessi, dicendo: “Non lo discerniamo né lo valutiamo in base alle parole di Dio. Siamo stati ingannati dalla falsa immagine che ha presentato. Abbiamo quasi protetto un falso leader che intralciava il lavoro della casa di Dio”. Vedere che ora avevano discernimento dei falsi leader mi ha fatto sentire molto a mio agio, e abbiamo rimosso fratello Xiang seduta stante.
Dopo queste esperienze, ho visto che impiegare le persone sulla base di nozioni è in realtà danneggiare gli altri e noi stessi. Non solo danneggia il lavoro della famiglia di Dio, ma induce anche a trasgredire. D’ora in poi, nel mio dovere, spero di ricercare più verità e principi, e di vedere le cose attraverso la parola di Dio. Dove non capirò, intendo rinunciare all’immagine e al prestigio e fare più comunione con i miei fratelli e sorelle, per compensare le mie carenze e salvaguardare il lavoro della casa di Dio. Lode a Dio!
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