Riflessioni dopo aver sbagliato strada
Un giorno, nell’agosto 2019, la mia leader mi ha scritto di andare a prendere una sorella fuori città. Ho visto che l’indirizzo di casa sua rientrava nell’area della chiesa vicina. Ho pensato: “Perché viene trasferita nella nostra chiesa? Perché non in quella più vicina?” Ma, ripensandoci, la nostra chiesa aveva bisogno di altro personale, così ho deciso di andare a prenderla e verificare. Qualsiasi dovere avesse svolto, ci avrebbe fatto comodo un aiuto in più. Poi, ho letto nella lettera della leader che la sorella si chiamava Zhu Yun, e improvvisamente mi sono ricordata: “Ho conosciuto sorella Zhu Yun qualche anno fa. È sui quarant’anni e comprende bene le cose. Se è lei, potrebbe anche diventare una leader o lavoratrice della nostra chiesa. Questo mi darebbe un aiuto in più”. Il pensiero mi ha resa molto felice. Non mi importava più che vivesse lontano, volevo solo portarla subito nella chiesa!
Ho seguito l’indirizzo per trovare la casa di sorella Zhu Yun, ho bussato alla porta, ma la donna che mi ha aperto era molto anziana. Non era la Zhu Yun che ricordavo. Ho subito detto: “Mi scusi, ho sbagliato indirizzo!” Ho fatto per andarmene, ma lei mi ha seguita e mi ha chiesto con ansia: “Chi stai cercando?” Ho detto che cercavo Zhu Yun. Lei ha subito risposto: “Sono io”. Sono entrata in casa con lei. Mentre parlavamo, ho saputo che era stata arrestata dal PCC e aveva trascorso più di tre anni in prigione. La polizia la stava ancora sorvegliando dopo il suo rilascio, quindi non poteva partecipare alle riunioni nella sua città natale. Non ha avuto altra scelta che trasferirsi a casa del figlio per poter riprendere la vita della chiesa. Dopo aver saputo della sua situazione, sono rimasta molto delusa. Ho pensato: “Se solo questa fosse la Zhu Yun che conoscevo. Se entrasse nella chiesa, avrei un valido aiuto. Questa Zhu Yun ha un precedente di arresto e la polizia la sta ancora sorvegliando. Ciò significa che non può svolgere alcun dovere nella chiesa. La nostra chiesa è già a corto di personale, e ora serve anche qualcuno che si riunisca con lei di persona. Se la polizia prende di mira anche i fratelli che entrano in contatto con lei, le perdite saranno enormi! Non posso accettarla nella nostra chiesa. Tornata a casa, scriverò alla leader e le chiederò di trasferirla nella chiesa vicina”. Dopo aver saputo della sua situazione, intendevo andare via. Non le ho chiesto se avesse problemi o difficoltà. Mi ha chiesto con urgenza: “Quando torni?” Le ho risposto in modo superficiale: “Tu aspettami. Tornerò da te dopo aver discusso di alcune cose”.
Camminando sulla via del ritorno, mi sono lamentata tra me e me: “La leader non sa cosa sta facendo. Zhu Yun è a due passi dalla chiesa vicina. Perché non è venuto a prenderla qualcuno di quella chiesa? È una tale distanza per noi. In futuro, perderemo così tanto tempo per andare a incontrarla…” Brontolavo in cuor mio mentre continuavo a camminare verso nord, e poi mi sono resa conto di essermi persa. Quando ho chiesto indicazioni, ho scoperto che ero andata nella direzione opposta, fuori dalla città. Me lo sono chiesto anch’io: “Ho già percorso questa strada altre volte. Come ho fatto a perdermi?” In quel momento, non ci ho dato peso. Arrivata a casa, ho scritto una lettera in cui suggerivo alla leader di trasferire Zhu Yun nella chiesa vicina.
Nei giorni dopo averla inviata, mi sentivo sempre a disagio, come se ci fosse qualcosa di sbagliato. Non riuscivo a calmarmi nel leggere la parola di Dio, né a concentrarmi sui sermoni o sulla comunione. Mi sono resa conto che forse avevo fatto qualcosa che andava contro la volontà di Dio, così ho pregato e cercato Dio, chiedendoGli di illuminarmi e guidarmi a conoscere me stessa. Dopo aver pregato, mi sono improvvisamente ricordata di quando l’altro giorno mi ero persa. Mi sono resa conto che, quando si trattava di accettare Zhu Yun nella chiesa, mi premeva solo il mio interesse. Se mi fosse stato utile, l’avrei fatto; ma, poiché invece non lo era, mi opponevo, rifiutavo e mi lamentavo. Non mi importava affatto della vita della sorella. Solo più tardi, dopo aver letto un passo delle parole di Dio, ho capito meglio il mio problema. La parola di Dio dice: “Le questioni che riguardano gli interessi di una persona la smascherano più di ogni altra cosa. Gli interessi sono intimamente legati alla vita di ogni persona e tutto ciò con cui una persona entra in contatto ogni giorno coinvolge i suoi interessi. Ad esempio, quando dici qualcosa o parli di una certa questione, quali interessi sono coinvolti? Quando due persone discutono di qualcosa gli interessi riguardano chi sappia parlare in modo eloquente e chi no, chi tra i due venga ammirato e chi invece guardato dall’alto in basso. […] A parte questo, cosa riguarda il perseguire degli interessi da parte delle persone? Nell’agire valutano, soppesano, riflettono e si arrovellano il cervello costantemente su ciò che sarà per loro un vantaggio e cosa no, su ciò che soddisferà i loro interessi o quanto meno eviterà di danneggiarli, su ciò che farà guadagnare loro i maggiori onori e il miglior trattamento materiale e su ciò che le renderà i maggiori beneficiari di ogni questione” (“Fanno il loro dovere solo per distinguersi e alimentare i loro interessi e ambizioni; non considerano mai gli interessi della casa di Dio e addirittura li vendono in cambio della gloria personale (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). “Finché le persone non hanno sperimentato l’opera di Dio e compreso la verità, è la natura di Satana che prende il sopravvento e domina dentro di loro. Quali elementi specifici fanno parte di quella natura? Ad esempio, perché sei egoista? Perché proteggi la tua posizione? Perché hai emozioni così forti? Perché trai piacere da cose inique? Perché ti piacciono quei mali? Su cosa si basa il tuo debole per simili cose? Da dove vengono tali cose? Perché sei così felice di accettarle? Ormai siete arrivati tutti a comprendere che la ragione principale dietro a tutte queste cose è che il veleno di Satana è nell’uomo. Dunque cos’è il veleno di Satana? Come lo si può esprimere? Per esempio, se chiedi ‘Come si dovrebbe vivere? Per cosa si dovrebbe vivere?’, le persone risponderanno: ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’. Questa singola frase esprime la radice vera e propria del problema. La filosofia e la logica di Satana sono diventatela vita delle persone. Qualsiasi cosa perseguano, lo fanno per se stesse, e dunque vivono solo per se stesse. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ – questa è la vita e la filosofia dell’uomo, e rappresenta anche la natura umana. Queste parole sono già diventate la natura dell’umanità corrotta, il vero ritratto della natura satanica dell’umanità corrotta, e questa natura satanica è già diventata la base dell’esistenza dell’umanità corrotta; per diverse migliaia di anni, l’umanità corrotta ha vissuto di questo veleno di Satana, fino ai giorni nostri” (“Come percorrere il cammino di Pietro” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). La parola di Dio rivelava il mio stato. Ho visto che ero estremamente egoista e spregevole. In ogni cosa, pensavo solo ai miei interessi, e volevo solo trovare il modo di trarne il massimo vantaggio. Non pensavo affatto ai miei fratelli e sorelle, e tanto meno al lavoro della chiesa. Quando la leader mi ha chiesto di andare a prendere sorella Zhu Yun, ho pensato che avrebbe potuto lavorare per la chiesa, e che avrei avuto un’altra aiutante per alleggerirmi il carico e rendere il mio lavoro più efficace, facendo così una figura migliore, e quindi non vedevo l’ora di accettarla. Invece, quando ho visto che non era la sorella che conoscevo e che era un rischio per la sicurezza, ero consapevole che non solo non sarebbe stata in grado di svolgere un dovere, ma che qualcuno avrebbe dovuto incontrarla a tu per tu. Ho pensato che non solo non avrebbe migliorato la nostra produttività né mi avrebbe fatto fare bella figura, ma che avrebbe potuto rappresentare un rischio per la nostra sicurezza. Mi sono opposta e mi sono lamentata, giudicando irragionevole il provvedimento della leader, e così ho immediatamente tentato di cederla a una chiesa vicina. Ho visto che vivere secondo il veleno satanico “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” mi rendeva sempre più egoista e spregevole. Avevo a cuore solo i miei interessi e mi importava solo di me stessa. Dio scruta nel nostro cuore. Come poteva non detestare i miei pensieri? Ripensando al fatto che sorella Zhu Yun era stata trasferita nella chiesa vicina, mi sono sentita in debito con lei, e sapevo che dovevo praticare la parola di Dio e non potevo più pensare ai miei interessi personali.
Tempo dopo, ho ricevuto un’altra lettera dalla mia leader. Alcuni fratelli e sorelle erano ricercati dal PCC, e dovevamo accoglierli nella nostra chiesa. Questa volta non potevo più pensare ai miei interessi. A prescindere dal fatto che potessero svolgere dei doveri, ero pronta ad accoglierli per garantire loro una vita di chiesa. Mi sono recata agli indirizzi che la mia leader mi aveva dato, ho accolto i fratelli nella nostra chiesa e ho preso le disposizioni necessarie. Praticare in questo modo mi ha fatta sentire molto tranquilla e a mio agio.
In seguito, la polizia ha sorvegliato anche me, quindi ero un rischio per la sicurezza e non potevo avere contatti con gli altri. Non potevo partecipare alle riunioni né svolgere i miei doveri. È stato un periodo molto difficile per me. Spesso avevo nostalgia dei giorni in cui potevo riunirmi con fratelli e sorelle e svolgere i miei doveri. Non vedevo l’ora di rivedere i miei fratelli e le mie sorelle, di parlare di ciò che avevo nel cuore e di condividere la verità tutti insieme. La nostalgia della vita di chiesa e dei miei fratelli mi tormentava. Solo allora ho capito come si sentivano i fratelli e le sorelle braccati dal PCC quando non potevano avere una vita di chiesa né alcun contatto con i loro fratelli e sorelle. Ho pensato a sorella Zhu Yun, che avevo ceduto alla chiesa vicina. All’epoca credevo che, non potendo svolgere i suoi doveri, non sarebbe stata di alcun aiuto per il lavoro della chiesa. Non ho considerato quanto dovesse essere addolorata e tormentata, dato che era stata incarcerata dal PCC per oltre tre anni, era ancora sotto sorveglianza dopo il suo rilascio, e non poteva contattare i suoi fratelli o vivere la vita della chiesa. Per partecipare alle riunioni, era costretta a venire nella nostra chiesa dalla sua città natale. Lo faceva per avere un contatto con i fratelli e le sorelle, mentre io l’ho respinta senza nemmeno una parola di conforto o un briciolo di compassione. Più ci pensavo, più mi sentivo in colpa. Perché ero così fredda e senza cuore? Non avevo alcuna umanità!
In seguito, ho letto delle parole di Dio che rivelavano gli anticristi e che mi hanno aiutata a vedere più chiaramente il mio problema. La parola di Dio dice: “Le principali manifestazioni dell'ingannevolezza e della velenosità degli anticristi consistono nel fatto che ogni loro azione ha uno scopo. La prima cosa a cui pensano sono i loro interessi; e i loro metodi sono spregevoli, rozzi, sordidi, miserabili e loschi. Non c’è sincerità nel loro modo di agire, nel modo in cui trattano le persone e nei principi secondo cui le trattano. Il modo in cui trattano le persone è quello di approfittarsi di loro e di manipolarle e, quando esse non hanno più alcuna utilità per loro, se ne liberano. Se hai per loro un’utilità, fingono di preoccuparsi per te: ‘Come stai? Hai avuto qualche difficoltà? Posso aiutarti a risolvere le tue difficoltà. Dimmi se hai qualche problema. Sono qui per te. Come siamo fortunati ad avere un rapporto così bello!’ Sembrano così premurosi. Eppure, se un giorno non avrai più alcuna utilità per loro, ti abbandoneranno, si libereranno di te e ti tratteranno come se non ti avessero mai conosciuto. Quando hai davvero un problema e chiedi loro aiuto il loro atteggiamento cambia improvvisamente, le loro parole non sembrano più così gentili come quando, all’inizio, ti hanno promesso di aiutarti: questo perché? Perché non hai per loro alcuna utilità e quindi smettono di prestarti attenzione. E non è tutto: se scoprono che hai fatto qualcosa di sbagliato o se trovano qualcosa su cui fare leva, diventano freddamente cinici nei tuoi confronti e arrivano persino a condannarti. Che tipo di comportamento è questo? È forse una manifestazione di gentilezza e sincerità? Quando gli anticristi manifestano questo tipo di ingannevolezza e velenosità nel loro comportamento verso gli altri, vi è una qualche traccia di umanità? Hanno la minima sincerità verso le persone? Assolutamente no. Agiscono solo ed esclusivamente per il proprio profitto, il proprio orgoglio e la propria reputazione, per acquisire prestigio e fama tra gli altri. Si approfittano di tutti quelli che incontrano, se possono. Quelli di cui non si possono approfittare, li disprezzano e non prestano loro attenzione; anche se prendi l’iniziativa di avvicinarli ti ignorano, come se per loro fossi invisibile. Ma, se un giorno hanno bisogno di te, il loro atteggiamento nei tuoi confronti cambia improvvisamente e diventano inspiegabilmente molto premurosi e gentili. Perché il loro atteggiamento nei tuoi confronti è cambiato? (Hai per loro un’utilità.) Esatto: vedono che hai per loro un’utilità, e dunque il loro atteggiamento cambia” (“Quarto excursus – Riepilogo del carattere degli anticristi e dell’essenza della loro indole (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). Quanto rivelato dalla parola di Dio mi ha fatta sentire infelice e in colpa. Mi comportavo allo stesso modo di un anticristo. Avevo un fine personale in ogni situazione e consideravo solo i miei interessi. Facevo sempre calcoli e sfruttavo gli altri nell’interagire con loro. Non avevo amore per i miei fratelli e sorelle, né sincerità o gentilezza. Sorella Zhu Yun era stata a lungo sotto la sorveglianza del PCC e non aveva potuto avere una vita di chiesa. Avrei dovuto capire la sua situazione, sostenerla e aiutarla con amore, e metterla in condizione il prima possibile di partecipare alle riunioni e di svolgere i doveri che era in grado di svolgere. Ma ero preoccupata per il rischio di sicurezza che rappresentava. Pensavo che accettarla nella chiesa non avrebbe giovato al nostro lavoro, e che avremmo dovuto spendere ulteriori energie e sforzi per aiutarla. Nel peggiore dei casi, avrebbe messo in pericolo la sicurezza degli altri fratelli, influendo così sul lavoro della chiesa. Quindi, non mi importava che potesse o meno avere una vita di chiesa, e non le ho neanche chiesto del suo stato o delle sue difficoltà. Volevo solo liberarmi di lei, non ammetterla in chiesa. Ero così indifferente ed egoista. Ero del tutto priva di umanità! Non potevo fare a meno di chiedermi: “Non ho saputo aver cura della sorella nemmeno in una piccola questione. Non le ho mostrato amore né compassione. Quindi come poteva essere sincero l’aiuto che ho offerto ai miei fratelli e sorelle in passato?” Riflettendo, ho capito che molte volte aiutavo i miei fratelli e sorelle perché ero la leader della chiesa. Pensavo che, offrendo loro il giusto sostegno e assicurandomi che tutti fossero in uno stato normale, avrei potuto ottenere risultati nel mio dovere e garantirmi una buona immagine. Solo ora ho capito che non savo tenendo conto della volontà di Dio né adempiendo alla mia responsabilità di leader. Al contrario, stavo proteggendo la mia reputazione e il mio prestigio. Esteriormente, stavo compiendo il mio dovere, ma in realtà, fregiandomi di svolgere il mio dovere, curavo i miei interessi personali, e sfruttavo gli altri come punti d’appoggio nella mia ricerca di reputazione e prestigio. Quello che facevo disgustava Dio, e stavo percorrendo il sentiero della resistenza a Dio. Se non avessi sperimentato il dolore di perdere la vita della chiesa, non avrei mai conosciuto il dolore e la sofferenza dei miei fratelli e sorelle privati delle riunioni e della vita della chiesa. E non avrei mai riconosciuto la mia subdola e crudele indole da anticristo.
In seguito, ho letto un altro passo della parola di Dio. “Il problema delle persone che ricercano i propri interessi personali è che gli obiettivi che perseguono sono quelli di Satana, obiettivi malvagi e ingiusti. Quando le persone perseguono interessi come la reputazione e il prestigio, diventano inconsapevolmente uno strumento di Satana, un suo mezzo e, per di più, una sua incarnazione. Costoro ricoprono un ruolo negativo nella chiesa; l’effetto che hanno sull’opera della chiesa, sulla normale vita della chiesa e sulla normale ricerca dei prescelti di Dio è quello di intralciare e compromettere; hanno un effetto negativo” (“Fanno il loro dovere solo per distinguersi e alimentare i loro interessi e ambizioni; non considerano mai gli interessi della casa di Dio e addirittura li vendono in cambio della gloria personale (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). Questa rivelazione delle parole di Dio mi ha fatto capire che, se svolgiamo il nostro dovere senza praticare la verità e salvaguardiamo la nostra reputazione e il nostro prestigio, qualunque prezzo paghiamo, avremo sempre un’influenza negativa nella chiesa e saremo una via d’accesso per Satana. Non faremo altro che causare intralcio e disturbo al lavoro della chiesa e danneggeremo l’ingresso nella vita dei nostri fratelli e sorelle. Ho pensato alla sorella, costretta a venire da noi dalla sua città natale solo per partecipare alla vita della chiesa. Lei credeva sinceramente in Dio e anelava alla Sua parola. Se avessi avuto anche solo un briciolo di umanità, non l’avrei trattata così. Ero una leader della chiesa ma, quando sorella Zhu Yun era in difficoltà, non l’ho aiutata, ho cercato con indifferenza e spietatezza di cederla a un’altra chiesa. Più pensavo a quello che avevo fatto, più mi odiavo. Sentivo di essere in debito con lei e ancor più con Dio. Ho pregato davanti a Dio: “Dio! Nell’agire, considero solo i miei interessi e non ho amore per i miei fratelli e sorelle. Sono così egoista e crudele! Dio! Desidero pentirmi…”
In seguito, leggendo la parola di Dio, ho visto la disponibilità e la cura disinteressata di Dio per l’umanità, e mi sono vergognata ancora di più del mio egoismo e della mia crudeltà. La parola di Dio dice: “Indipendentemente da quante parole di Dio tu abbia ascoltato, da quanta verità tu sia in grado di accettare e abbia capito, da quanta realtà tu abbia vissuto o da quali risultati tu abbia ottenuto, vi è un fatto che devi comprendere: la verità, la via e la vita di Dio sono concesse liberamente a ogni persona, ed è una cosa equa per tutti. Dio non favorirà mai una persona rispetto a un’altra per via di quanto tempo abbia creduto in Dio o quanto abbia sofferto, e non favorirà o benedirà mai una persona per via di quanto tempo abbia creduto in Dio o quanto abbia sofferto. Né tratterà qualcuno in maniera diversa per via della sua età, del suo aspetto, del sesso, delle origini della sua famiglia, eccetera. Ogni persona ottiene da Dio le stesse cose. Egli non fa sì che qualcuno ottenga di meno oppure molto di più. Dio è giusto ed equo nei confronti di ogni singola persona. Egli provvede all’uomo in maniera tempestiva e adeguata, non permettendo che soffra la fame, il freddo o la sete, e soddisfa tutti i bisogni del cuore dell’uomo. Nel fare queste cose, che cosa chiede Dio alle persone? Dio dà queste cose alle persone, quindi Dio è in qualche misura egoista? (No.) In Dio non vi è alcuna traccia di egoismo. Le parole e l’opera di Dio sono tutte per il bene dell'umanità e hanno lo scopo di risolvere tutte le avversità e le difficoltà degli uomini, affinché possano ottenere da Dio la vera vita. Questo è un dato di fatto” (“L’uomo è il maggior beneficiario del piano di gestione di Dio” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Dio provvede a tutti in modo disinteressato. Opera con estremo impegno in ognuno di noi e non Si aspetta mai nulla in cambio, sperando solo che perseguiamo la verità, cambiamo d’indole e viviamo una vera sembianza umana. Io, invece, trattavo i miei fratelli e sorelle in base al fatto che fossero utili o meno. Se erano utili, ero disposta a pagare qualsiasi prezzo. Se non lo erano, li ignoravo. Se non c’era alcun vantaggio, non mi interessava nulla. Ero egoista e spregevole. Il Signore Gesù disse: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi Miei minimi fratelli, lo avete fatto a Me” (Matteo 25:40). Sì. Anche i fratelli e le sorelle che spiccano meno nella chiesa dovrebbero essere aiutati, purché credano veramente in Dio e non siano malfattori, anticristi o non credenti. Aiutarli con amore significa tener conto della volontà di Dio ed è una cosa che Dio approva. Soprattutto nel caso dei fratelli braccati e ricercati dal PCC, che non possono tornare a casa, dobbiamo trattarli bene e garantire la loro sicurezza. Questa è più che mai una buona azione. L’atteggiamento di una persona verso i fratelli e le sorelle mostra la sua umanità. Ero sopraffatta dal rimorso. Se avessi avuto un’altra possibilità di compiere il mio dovere, non potevo più essere così egoista e spregevole, o considerare solo i miei interessi nell’interagire con fratelli e sorelle. Dovevo fare del mio meglio per aiutare i miei fratelli e sorelle, ed essere una persona dotata di umanità e ragione.
A gennaio di quest’anno, ho finalmente iniziato un altro dovere. La mia leader mi ha incaricata di sostenere una sorella che era un rischio per la sicurezza. Ho pensato: “Dopo tutto quello che ho passato, finalmente ho un dovere. Se ho dei contatti con questa sorella, cosa accadrà se rimarrò coinvolta anch’io?” A quel punto, ho capito che il mio stato era sbagliato, e ho immediatamente pregato davanti a Dio per rinunciare a me stessa, dicendo che volevo fare del mio meglio per aiutare e sostenere la sorella. L’ho incontrata e ho condiviso la parola di Dio con lei: il suo stato negativo è gradualmente cambiato, e ha voluto scrivere un articolo per testimoniare Dio. Aiutarla con tutta me stessa mi ha colmata di pace.
In passato, mi ritenevo capace di sopportare le avversità e di impegnarmi nel mio dovere, e dotata di buona umanità e di amore per i fratelli. Grazie a quanto dimostrato dai fatti e al giudizio e alla rivelazione della parola di Dio, alla fine ho visto che cercavo solo un guadagno. Ero egoista, indifferente, e il mio cuore era privo di sincerità e gentilezza. Satana mi aveva corrotta tanto da rendermi disumana! Il giudizio e la rivelazione della parola di Dio mi hanno fatto capire come trattare i miei fratelli e sorelle con umanità e ragione. Mi hanno aiutata a relazionarmi con gli altri senza cercare sempre il mio interesse, e ad essere sincera nel sostenere e aiutare i miei fratelli e sorelle. Dio sia lodato!
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