Essere responsabili è la chiave per predicare bene il Vangelo
In passato, non ero seria nei miei doveri, ma molto superficiale. Ero spesso approssimativa. Invitavo i potenziali destinatari del Vangelo ad ascoltare i sermoni, ma non ero disposta a parlare con loro o a chiedere cosa pensassero di ciò che avevano ascoltato. Ritenevo che invitare molte persone ad ascoltare significasse svolgere bene il mio dovere. Inoltre, era più facile per me. Trovavo difficile parlare con loro; non solo serviva tempo, ma rispondere alle loro domande richiedeva anche uno sforzo, quindi non volevo impegnarmi nel farlo. Pensavo che sarebbe stato sufficiente che parlassero con loro gli evangelizzatori, che non importasse che io non conoscessi la loro situazione. In una riunione, la leader ha detto: “Quando invitiamo le persone a venire ad ascoltare i sermoni, dopo dobbiamo tenerci al corrente su di loro, vedere se vengono alle riunioni, se capiscono ciò che è stato detto, e sentire le loro opinioni. Dobbiamo fare del nostro meglio per aiutarli con amore, anche questa è una nostra responsabilità”. Ma allora non me ne rendevo conto. La reputavo una seccatura, quindi non mi sacrificavo molto e non sopportavo molte avversità. Prendevo la strada più facile, e non mi preoccupavo di ottenere o meno dei risultati. Una volta, la leader ha detto che c’erano persone che invitavano molti ad ascoltare, ma, tra questi, in pochi cercavano o indagavano veramente. Sapevo di essere tra quelle persone; mi occupavo solo del lavoro di superficie e non ottenevo risultati concreti. In seguito, la leader è venuto a esaminare il mio lavoro, e mi ha chiesto: “Come va ora con questi potenziali neofiti?” Ero in imbarazzo e non sapevo cosa dire. Non ero in contatto con molti di loro e non avevo seguito alcuni che non stavano venendo ad ascoltare i sermoni. Li avevo abbandonati così.
Ho iniziato a riflettere dopo aver parlato con la leader. Ho letto queste parole di Dio: “Tutto ciò che Dio chiede alle persone di fare e tutti i vari tipi di lavoro all’interno della casa di Dio hanno bisogno di persone che li eseguano, e sono tutti annoverati tra i doveri delle persone. Qualunque lavoro le persone eseguano, è il dovere che spetta loro di svolgere. I doveri coprono un ambito molto ampio e coinvolgono molte aree ma, a prescindere da quale dovere tu svolga, in parole povere si tratta del tuo obbligo, è qualcosa che dovresti fare. Non importa quale dovere tu svolga: purché tu ti sforzi di farlo bene, Dio ti loderà e ti riconoscerà come qualcuno che crede veramente in Dio. Chiunque tu sia, se cerchi sempre di evitare o eludere il tuo dovere, allora c’è un problema: a dir poco, sei troppo indolente, troppo falso, sei ozioso, ami il tempo libero e disprezzi il lavoro; per dirla più seriamente, non sei disposto a svolgere il tuo dovere, non sei leale, non obbedisci. Se non riesci a compiere uno sforzo nemmeno per questo compito minore, che cosa sai fare? Che cosa sei capace di fare adeguatamente? Se una persona è veramente devota e ha senso di responsabilità verso il proprio dovere, farà tutto ciò che le viene chiesto, senza operare selezioni, se è prescritto da Dio ed è necessario alla casa di Dio. Intraprendere e portare a termine tutto ciò che si può e si deve fare non è forse uno dei principi a cui attenersi nel compiere il proprio dovere? (Sì.)” (La Parola, Vol. 3: Smascherare gli anticristi, “Tema 10 – Disprezzano la verità, contravvengono pubblicamente ai principi e ignorano le disposizioni della casa di Dio (Parte quarta)”). “Se sei obbediente e sincero, allora, quando svolgi un incarico, non sei disattento e superficiale, e non cerchi dei modi per battere la fiacca, ti ci dedichi invece anima e corpo. Trovarsi in uno stato interiore sbagliato produce negatività, cosa che fa perdere alle persone la loro motivazione, rendendole superficiali e negligenti. Le persone che, in cuor loro, sanno benissimo di non trovarsi in uno stato positivo, ma lo stesso non tentano di porvi rimedio ricercando la verità, ebbene, sono persone che non hanno amore per la verità, e sono intenzionate a svolgere il loro dovere giusto un po’; sono poco inclini a compiere qualsiasi sforzo o a sopportare le sofferenze e cercano sempre dei modi per battere la fiacca. In realtà, Dio ha già visto tutto questo, ma allora perché ignora queste persone? Egli sta solo aspettando che i Suoi prescelti aprano gli occhi e le vedano per ciò che sono veramente, le smascherino e le scaccino” (La Parola, Vol. 3: Smascherare gli anticristi, “Tema 10 – Disprezzano la verità, contravvengono pubblicamente ai principi e ignorano le disposizioni della casa di Dio (Parte quarta)”). Nelle parole di Dio, ho visto che chi è responsabile nel dovere non ha bisogno della supervisione di altri per eseguire i compiti: mette il cuore nel suo dovere. Le persone che non sono serie nei loro doveri, invece, si limitano a fingere e ad agire meccanicamente. Agli occhi altrui sembrano avere svolto molto lavoro, ma è solo superficiale, privo di risultati reali. Ingannano le persone. Le parole di Dio rivelavano il mio stato. Ero felice quando invitavo i potenziali destinatari del Vangelo ad ascoltare i sermoni perché, nel vedere quante persone invitavo, tutti mi avrebbero ritenuta una persona responsabile. Ma, in realtà, quando dopo dovevo informarmi sulla loro situazione, non volevo pagare un prezzo, né investire più tempo e sforzi. Volevo solo cedere il lavoro al personale del Vangelo. Optavo per la via più facile. Intraprendevo qualsiasi strada comportasse meno difficoltà e fosse più agevole. Prendevo scorciatoie quando le cose si complicavano. Volevo arrendermi quando qualcosa sembrava difficile o dovevo impegnarmi molto. Ero davvero una scansafatiche! Non mi interessava sapere quali domande avessero i potenziali destinatari del Vangelo dopo aver ascoltato i sermoni, se continuassero a venire alle riunioni e, in caso contrario, perché non lo facessero, eccetera. Ero davvero irresponsabile nel mio dovere e non mi impegnavo, eppure volevo dare l’idea di essere efficiente. Ero davvero scaltra e ingannevole, non meritavo fiducia. Ho ricordato un’altra mia esperienza passata. Quando andavo a scuola e prendevo brutti voti, dovevo ripetere il corso, ma neanche in quel caso studiavo molto. Ho sempre preferito il lavoro facile a quello duro e sono sempre stata pigra. Fa parte della mia natura. Dopo averlo capito, ho iniziato a pensare di più al mio lavoro, a cambiare abitudini, e a comunicare con i potenziali destinatari del Vangelo. Ho anche parlato con il personale del Vangelo e chiesto loro aiuto. Così facendo, sono diventata un po’ più efficiente.
In seguito, ho ceduto agli irrigatori coloro che erano pronti ad accettare la vera via, ma quelli che continuavano a venire alle riunioni restavano comunque pochi. Una persona era troppo impegnata con il lavoro per venire alle riunioni. Inoltre, sua madre era morta da poco. Lei aveva il cuore spezzato e si era isolata dal mondo. Non sapevo come fare comunione con lei se non usando delle parole semplici. E, quando alcuni affrontavano dei problemi, non ero in grado di trovare le giuste parole di Dio per aiutarli a risolverli. Era dura per me. Preferivo invitare le persone ad ascoltare i sermoni, perché era più facile. Non mi piaceva molto parlare con loro; temevo facessero domande a cui non sapessi rispondere, quindi sceglievo di evitarli o di abbandonarli. Circa sei mesi dopo, ho notato che solo in sei tra quelli che avevo invitato avevano accolto l’opera di Dio degli ultimi giorni, mentre altri fratelli avevano convertito molte persone. Provavo vergogna e molto rimorso. In quei sei mesi, ero stata negligente nei miei doveri. A poter tornare indietro nel tempo, avrei cambiato le cose. Il fatto che altri avessero portato così tante persone nella casa di Dio dimostrava che era possibile.
Ecco le parole di Dio Onnipotente: “Nel diffondere il Vangelo devi adempiere la tua responsabilità e interagire scrupolosamente con tutti coloro a cui lo comunichi. Dio salva le persone nella misura più ampia possibile, e tu devi tener conto della volontà di Dio, non devi ignorare con leggerezza chi sta cercando e considerando la vera via. Inoltre, nel diffondere il Vangelo, devi afferrare i principi. Per ogni persona che sta considerando la vera via devi osservare, capire e comprendere cose come il suo contesto religioso, la misura della sua levatura e la qualità della sua umanità. Se trovi una persona assetata di verità, in grado di comprendere le parole di Dio e di accettare la verità, allora quella persona è stata predestinata da Dio. Dovresti tentare con tutte le tue forze di condividere con lei la verità e di conquistarla, a meno che non sia di scarsa umanità e di pessimo carattere, che la sua sete sia una finzione e che continui a controbattere e ad aggrapparsi alle sue nozioni. In questo caso, dovresti accantonarla e rinunciare a lei. Alcuni di coloro che stanno prendendo in considerazione la vera via sono in grado di capire e possiedono grande levatura, ma sono arroganti e presuntuosi e si aggrappano strettamente alle loro nozioni religiose; per risolvere questo problema, andrebbe condivisa con loro la verità. Dovresti rinunciare solo se non accetteranno la verità a prescindere da quanto tu condivida con loro, perché avrai fatto tutto ciò che puoi e devi. In breve, non rinunciare a nessuno che sia in grado di riconoscere e di accettare la verità. Fintanto che sono disposti a considerare la vera via e sono capaci di cercare la verità, dovresti fare tutto il possibile per leggere loro altre parole di Dio e condividere con loro altra verità, per testimoniare l’opera di Dio e per risolvere le loro nozioni, in modo da conquistarli e portarli davanti a Dio. Questo è in linea con i principi della diffusione del Vangelo. Come si fa dunque a conquistarli? Se, nell’interagire con loro, scopri che sono dotati di buona levatura e di buona umanità, devi fare tutto il possibile per adempiere alla tua responsabilità; devi pagare un certo prezzo e usare certi modi e metodi, e non importa quali modi e metodi usi, purché lo scopo sia conquistarli. In sintesi, per conquistarli, devi adempiere alla tua responsabilità, usare l’amore e fare tutto ciò che è in tuo potere. Devi condividere tutte le verità che comprendi e fare tutto ciò che devi. Anche se quella persona non viene conquistata, tu avrai la coscienza a posto. Questo è fare tutto ciò che puoi e devi. Se non condividi chiaramente la verità e quella persona resta aggrappata alle sue nozioni, e se perdi la pazienza e rinunci a lei di tua iniziativa, allora trascurerai i tuoi doveri e questa sarà per te una macchia. Alcuni dicono: ‘Questa macchia significa forse che sono stato condannato da Dio?’ Dipende dal fatto che ci si comporti in questo modo intenzionalmente e abitualmente oppure no. Dio non condanna le persone per trasgressioni occasionali; basta che si pentano. Quando invece fanno consapevolmente del male e rifiutano di pentirsi, Dio le condanna. Come potrebbe Dio non condannarle quando sono chiaramente consapevoli della vera via eppure peccano deliberatamente? Secondo i principi della verità, si tratta di un comportamento irresponsabile, negligente e superficiale; come minimo non hai adempiuto alle tue responsabilità, ed è così che Dio giudica i tuoi errori; se rifiuti di pentirti, sarai condannato. Quindi, per ridurre o evitare tali errori, le persone dovrebbero fare tutto il possibile per adempiere alle proprie responsabilità, cercando attivamente di rispondere a tutte le domande poste da chi sta prendendo in considerazione la vera via, e sicuramente non rimandando né procrastinando su questioni cruciali” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio mi hanno fatto riflettere e mi hanno commossa. Dio aveva affidato all’uomo un dovere e Si aspettava da lui il massimo, ma io non ero disposta a fare sacrifici nel mio dovere per portare le persone davanti a Lui. Ero davvero pigra e troppo negligente nel mio dovere. Non facevo ciò che Dio chiedeva e non ero scrupolosa con tutti coloro che indagavano sulla vera via, né adempivo alle mie responsabilità. Pensavo che fosse sufficiente invitare molte persone ad ascoltare, e che la fase successiva non fosse compito mio. Ai miei occhi, era responsabilità degli irrigatori, e che quelle persone venissero o meno alle riunioni non era un mio problema né una mia responsabilità. Così, quando non partecipavano alle riunioni, non facevo del mio meglio per trovare parole di Dio per aiutarle. Reputavo i loro problemi difficili da risolvere, quindi volevo rinunciare a loro. Invece, in realtà, fintanto che soddisfacevano i principi della predicazione del Vangelo, dovevo prestare loro seria attenzione, ed ero stata io a invitarle ad ascoltare. In circostanze normali, avrei dovuto continuare a comunicare con loro anche dopo, ma non l’ho fatto. Mi sono limitata a cederle agli irrigatori. Non avevo davvero alcun senso di responsabilità, né considerazione della volontà di Dio. Una volta riconosciuto il mio problema, ero determinata a cambiare atteggiamento, ma sapevo che non potevo farlo da sola. Dovevo pregare e cercare l’assistenza di Dio. In seguito, quando incontravo i potenziali destinatari del Vangelo, pregavo spesso Dio di aiutarmi a portarli a Lui, e di avere la volontà di lavorare duramente e fare veri sacrifici, di non essere pigra nei miei doveri come in passato. In aggiunta, ho chiesto alla mia leader come far accettare alle persone l’opera di Dio degli ultimi giorni. Lei ha condiviso con me alcuni modi, e ho iniziato a riflettere, per capire cosa non stessi ancora facendo. Mi sono resa conto che non stavo cercando la verità nel mio lavoro e non stavo imparando dai miei fratelli e sorelle. Quando delle persone non venivano alle riunioni, non volevo sapere il motivo e sceglievo di rinunciare a loro. Il mio atteggiamento nei confronti del mio dovere era troppo pigro.
Ho pensato a queste parole di Dio: “Il modo in cui consideri gli incarichi di Dio è davvero importante, è una questione molto seria! Se non sei in grado di portare a termine ciò che Dio affida alle persone, allora non sei degno di vivere alla Sua presenza e meriti di essere punito. È stabilito dal Cielo e riconosciuto dalla terra che gli umani dovrebbero completare qualsivoglia incarico Dio abbia loro affidato; questa è la loro responsabilità più elevata, non meno importante della loro stessa vita. Se non prendi sul serio gli incarichi di Dio, allora Lo tradisci nel modo più grave; in ciò, sei più deprecabile di Giuda e meriti di essere maledetto. Le persone devono acquisire una comprensione approfondita di come siano tenuti a considerare ciò che Dio affida loro e, come minimo, devono capire che gli incarichi che Dio affida all’umanità sono un’esaltazione e un privilegio speciale da parte di Dio, sono le cose più gloriose. Ogni altra cosa può essere tralasciata; se anche occorra sacrificare la propria vita, l’uomo deve pur sempre adempiere l’incarico di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho provato vergogna. In quanto creatura di Dio, dovrei compiere bene il mio dovere. Questa è la mia missione e la ragione per cui vivo. Se non ne sono in grado, allora avrò disatteso la funzione per cui sono stata creata e non sarò degna di vivere davanti a Dio. Alla fine, verrò disprezzata e scacciata da Dio. Diffondere il Vangelo del Regno è il desiderio più impellente di Dio, ed io dovrei dare il massimo nel mio dovere, senza negligenza. Ho pensato a quando Dio incaricò Noè di costruire l’arca. Era un compito estremamente difficile, ma Noè non si arrese. Non chiese a Dio quando l’arca sarebbe stata terminata, o quando sarebbe arrivato il diluvio. Si limitò a seguire le istruzioni di Dio e a costruire l’arca. Dopo aver riconosciuto questo, ho capito che dovevo cambiare atteggiamento verso il mio dovere, seguire l’esempio di Noè e fare del mio meglio nel mio dovere. Una volta, durante una riunione, gli altri stavano condividendo le loro esperienze di predicazione, e di come usavano le parole di Dio per risolvere i problemi dei potenziali destinatari del Vangelo. Ascoltarli mi ha davvero commossa. Non volevo più essere pigra. Volevo essere responsabile. Volevo mettere tutta la mia energia nel mio dovere.
Spesso osservavo quali persone non venivano alle riunioni, contattavo immediatamente gli assenti e condividevo con loro le parole di Dio. Quando mettevo il mio cuore nell’occuparmi di ogni persona, la maggior parte di loro veniva regolarmente alle riunioni. Ricordo che c’era una persona che non veniva da giorni. Le ho mandato un messaggio e, dopo che non ha risposto per diversi giorni, ho iniziato a preoccuparmi. Ho chiamato fratello Derly, un irrigatore, per saperne di più. Mi ha detto che quella persona aveva avuto difficoltà sul lavoro, così lui ha condiviso con lei alcune parole di Dio. Tuttavia, non mi sembrava abbastanza, così ho chiesto a fratello Derly di condividere con lei via telefono. Con mia sorpresa, dopo la comunione, lei ha accettato di partecipare alla riunione di quello stesso giorno e si è scusata per le sue assenze passate. Poco tempo dopo, si è unita alla chiesa. Avevo il cuore colmo di gioia. Ero così grata a Dio!
Ho letto che Dio dice anche: “Se possiedi veramente coscienza e ragione, allora, nel fare le cose, ci metterai un po’ più di cuore e anche di gentilezza, responsabilità e riguardo, e sarai in grado di compiere uno sforzo maggiore. Quando saprai compiere uno sforzo maggiore, i risultati dei doveri a cui adempi miglioreranno. I tuoi risultati saranno migliori e questo soddisferà sia le altre persone sia Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’ingresso nella vita deve iniziare con l’esperienza dall’adempimento del proprio dovere”). “Devi effettuare l’ingresso dal lato positivo. Se aspetti passivamente, significa che sei ancora negativo. Devi essere attivo nella collaborazione con Me; sii diligente e mai pigro. Sii sempre in condivisione e cerca un’intimità più profonda con Me. Se non capisci, non essere impaziente di ottenere risultati rapidi. Non è che non voglia dirtelo; voglio vedere se fai affidamento su di Me quando sei al Mio cospetto e se conti su di Me con fiducia. Devi sempre restarMi vicino e riporre tutte le questioni nelle Mie mani. Non tornare indietro invano. Dopo che Mi sarai stato inconsapevolmente vicino per qualche tempo, le Mie intenzioni ti verranno rivelate. Se le capirai, sarai davvero faccia a faccia con Me e avrai veramente trovato il Mio volto. Avrai chiarezza e fermezza dentro di te e qualcosa su cui contare. Avrai inoltre potere e fiducia e una strada davanti a te; ogni cosa ti sarà facile” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 9”). In passato, ero passiva e priva di intraprendenza nel mio dovere. Abbandonavo con superficialità i potenziali destinatari del Vangelo. La guida delle parole di Dio mi ha fatto comprendere che ciò che abbiamo nel cuore è molto importante. Quando trattiamo le persone con amore e condividiamo con sincerità, vediamo la guida di Dio. Dopo aver capito questo, ho pregato Dio, chiedendoGli di aiutarmi a compiere bene il mio dovere e a mettere in pratica consapevolmente le Sue parole. In seguito, sono diventata propositiva nel parlare con quei potenziali destinatari del Vangelo. Se soddisfacevano i principi della predicazione, continuavo a informarmi sulla loro situazione finché non accettavano l’opera di Dio. Comportandomi così, ho sentito che Dio mi guidava passo passo, aiutandomi a capire come compiere il mio dovere, e mi sono sentita molto rassicurata nel mio cuore. Sia lodato Dio!
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