Mi sono innalzato attraverso un’oppressione brutale
Sono nato in un’area montagnosa remota e povera, in cui bruciamo incenso e adoriamo Buddha da molte generazioni. In quella zona vi sono templi buddhisti ovunque e tutte le famiglie vi si recano per bruciare l’incenso. Nessuno ha mai creduto in Dio. Nel 1995, io e mia moglie ci trovavamo in un’altra parte del paese, quando abbiamo iniziato a credere nel Signore Gesù. Dopo essere ritornati, abbiamo iniziato a condividere il Vangelo e il numero di coloro che l’ha accettato è lentamente cresciuto fino a superare le cento persone. Il fatto che sempre più persone credevano in Dio aveva messo in allarme il governo locale. Nel 1997, un giorno la polizia mi convocò al commissariato di polizia locale, dove il direttore dell’ufficio di sicurezza pubblica della contea, il direttore dell’ufficio di sicurezza nazionale, il direttore dell’ufficio per la religione e il capo del commissariato di polizia insieme a qualche altro poliziotto mi stavano aspettando. Il direttore dell’ufficio di sicurezza pubblica mi domandò: “Perché credi in Dio? Con chi sei in contatto? Da dove provengono le Bibbie? Perché non vai alla Chiesa delle Tre Autonomie per le riunioni?” Io risposi: “Le persone sono state create da Dio e tutta la luce, l’aria e l’acqua sono state create da Dio. È la legge dei cieli e della terra che fa sì che le persone credano in Dio e che Lo adorino. La costituzione nazionale inoltre statuisce espressamente che i cittadini abbiano libertà religiosa. Perché non ci permettete di credere liberamente in Dio?” Il direttore dell’ufficio per la religione disse: “Vi sono limiti alla libertà religiosa, esattamente come per un uccellino in gabbia. Anche se non ha le ali e le zampe legate, esso può muoversi solo dentro la gabbia”. Quando gli sentii dire queste falsità, mi indignai e dissi rabbiosamente: “Allora il governo nazionale mente al suo popolo!” Quando mi sentirono parlare così, seppero di aver sbagliato e che non avevano nient’altro da dire, e quindi mi lasciarono tornare a casa. In quel periodo ancora non conoscevo la sostanza della persecuzione dei credenti da parte del governo del PCC fino al 1999, quando accettai l’opera di Dio Onnipotente negli ultimi giorni. Attraverso la lettura delle parole di Dio e subendo una persecuzione ancora più crudele da parte del governo del PCC riuscii a capire chiaramente che il PCC era l’incarnazione di Satana, lo spirito maligno. Era il nemico di Dio descritto nella Bibbia: “Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo” (Apocalisse 12:9).
Poco dopo le 5 del mattino del 28 giugno 2002 mi stavo preparando per un incontro con alcuni fratelli e sorelle, quando improvvisamente sentimmo bussare alla porta. Nascondemmo velocemente i libri della parola di Dio e aprimmo la porta. Inaspettatamente, quando la porta si aprì, una dozzina di poliziotti entrarono in fretta e furia. Avevano in mano manganelli elettrici e pistole, ci raggrupparono con la forza, ci fecero accovacciare e mettere le mani sopra la testa. Dopo che questa polizia malvagia ci aveva bloccato, come fanno i banditi che entrano in un villaggio, entrarono in ogni stanza e misero a soqquadro ogni cosa. Presero le nostre lenzuola e i vestiti e li buttarono tutti a terra. In passato avevo guardato scene in TV sul crimine organizzato e sui malviventi che saccheggiano e derubano, ma non mi sarei mai aspettato che la “polizia del popolo” avrebbe agito proprio come i malvagi tiranni e i delinquenti mostrati in TV. Allora avevo moltissima paura e mi preoccupavo che avrebbero scoperto i libri della parola di Dio. Pregavo continuamente nel mio cuore e chiedevo a Dio di sorvegliarci e proteggerci. Dopo aver pregato, potei osservare gli atti meravigliosi di Dio. Perquisirono l’intera casa e cercarono e confiscarono i nostri effetti personali, ma non trovarono i libri della parola di Dio. Sapevo che si trattava dell’onnipotenza e della protezione di Dio e sapevo che Dio era con noi. La mia fede in Lui aumentava. In seguito, ci portarono al commissariato di polizia e di notte ci trasferirono in un centro di detenzione e ci imprigionarono. Tre giorni dopo, la polizia ci diede una multa di 300 yuan ognuno, che dovevamo pagare per essere liberati. Nel vedere il governo del PCC agire come predatori violenti e irragionevoli da togliere alla gente la loro libertà di religione, provai un forte risentimento e non potei fare a meno di pensare alle parole di Dio: “Da migliaia di anni questa è terra del sudiciume: è insopportabilmente sporca, la disperazione abbonda, i fantasmi scorrazzano in ogni dove, illudendo e ingannando, muovendo accuse prive di fondamento [1], rozzi e crudeli, mentre calpestano questa città fantasma disseminandola di cadaveri; il puzzo di putrefazione copre la terra e pervade l’aria, e la sorveglianza è strettissima[2]. Chi riesce a vedere il mondo al di là del cielo? […] Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato!” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). In questa città fantasma della Cina, il partito cinese al potere appende striscioni che promuovono la “libertà di religione e la libertà dei diritti umani”, ma in realtà perseguita Dio senza limite e arresta e perseguita le persone che seguono Dio. Non permette alla gente di credere in Dio e di seguire il giusto percorso di vita. Erano ansiosi di eliminare tutti i credenti in un colpo solo. Non avevamo violato la legge né fatto alcunché di male. Non avevamo fatto altro che condividere il Vangelo per permettere alla gente di conoscere Dio e di adorarLo e di sfuggire a una vita di oscurità e dolore. Tuttavia, la polizia del PCC voleva arrestarci, imprigionarci e multarci, piuttosto che occuparsi delle persone malvagie coinvolte nella prostituzione, negli omicidi e negli incendi dolosi, nelle truffe e nelle frodi. Permettevano a queste persone malvagie di sfuggire alla punizione per i loro crimini. Con il senno di poi sono riuscito a capire che il governo del PCC era un gruppo demoniaco che resisteva a Dio, un gruppo di persone accecate e imbrogliate. Erano il nemico di Dio.
Il 28 novembre dello stesso anno, io e alcuni fratelli e sorelle stavamo condividendo il Vangelo con un capo religioso. Una persona malvagia ci denunciò e più o meno una dozzina di poliziotti circondarono l’edificio in cui eravamo e sfondarono la porta. Avevano in mano pistole e manganelli e gridavano: “Nessuno si muova! Mani in alto, tutti quanti!” Ci perquisirono e ci rubarono soldi e oggetti di valore per più di 5.000 yuan. Ci ordinarono di mettere le mani sopra la testa e di accovacciarci con la faccia verso il muro. Due sorelle che allora erano giovani avevano paura, e io dissi loro: “Non abbiamo fatto niente di male, non abbiate paura”. Subito dopo avermi sentito dire queste parole, diversi poliziotti corsero subito verso di me e mi presero a calci e pugni, facendomi cadere per terra. Misero a soqquadro tutte le stanze e fecero un disordine terribile. Erano più barbari e feroci dei banditi che saccheggiano un villaggio. Una sorella nella stanza non usciva e un poliziotto malvagio corse da lei e l’afferrò forte, tirandola fuori. Un altro poliziotto malvagio aveva notato che era piuttosto carina e aveva iniziato a molestarla, toccandola dappertutto. La nostra sorella gemeva disperata e per fortuna il proprietario della casa arrivò appena in tempo per fermare tutto ciò, permettendo alla sorella di sfuggire a tale costrizione. In quel momento capii chiaramente che slogan come “La polizia del popolo è a favore del popolo e se avete un qualsiasi problema, chiamate la polizia” e “I poliziotti sono i guardiani del popolo” erano tutte menzogne. Questi poliziotti malvagi erano semplicemente una banda di mascalzoni e delinquenti locali! In seguito, ci rinchiusero nella vettura della polizia e ci portarono al commissariato. Ci tennero ammanettati nel corridoio per due giorni e due notti senza darci niente da mangiare o da bere. Potevo solo pregare costantemente nel mio cuore e chiedere a Dio di guidarci e di donarci fede e forza, per consentirci di mantenere la testimonianza in questo ambiente. Più tardi, la polizia malvagia interrogò un fratello e quando non erano soddisfatti delle sue risposte, alcuni poliziotti malvagi lo spingevano con forza a terra mentre un altro poliziotto malvagio gli riempiva la bocca di feci di cane. Lo stato mentale di questo fratello era stato gravemente compromesso. Nell’osservare questa situazione miserabile, il mio cuore divenne estremamente addolorato e mi sentii assalito dalla rabbia. Avrei voluto poterli aggredire e farli a pezzi, ma la parola di Dio guidava il mio cuore: “Provo un po’ di compassione per i Miei fratelli e sorelle nati anch’essi in questa terra di sozzura, e pertanto ho sviluppato dentro Me un odio nei confronti del gran dragone rosso. […] Tutti noi siamo sue vittime. Per questo motivo, lo odio fin nel profondo e non vedo l’ora di distruggerlo. Tuttavia, se ci ripenso, non sarebbe di alcuna utilità e non farebbe che causare guai a Dio, perciò ritorno a queste parole: dispongo il Mio cuore a fare la Sua volontà, amare Dio. […] e vivere così una vita luminosa piena di significato. Nel fare questo, potrò morire senza rimpianti, col cuore colmo di gratificazione e di conforto. Vorresti farlo anche tu? Sei una persona con questo tipo di determinazione?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il cammino… (2)”). La parola di Dio mi fece calmare e, nel cercare di comprenderla, ho capito quale fosse la Sua volontà. Dio disprezza già moltissimo questi diavoli malvagi, desidera distruggerli tutti immediatamente, ma per poter completare l’opera di Dio degli ultimi giorni e renderci perfetti, deve sfruttare le imprese di Satana. Dio usa la sua persecuzione per permetterci di comprenderla, consentendoci così di riconoscere perfettamente il volto repellente e la natura demoniaca del governo del PCC. In tal modo possiamo abbandonarlo e interrompere ogni relazione con esso, rivolgendo completamente i nostri cuori sinceri a Dio. Dio sopporta di continuo la persecuzione ossessiva del PCC al fine di ottenere migliori risultati nella Sua opera. Che importa quindi se dovrò sopportare qualche avversità in modo da poter ottenere la salvezza come parte della creazione? Dio mi ha illuminato e mi ha donato fede e forza. Voglio emulare Cristo ed essere fermamente deciso a eseguire la volontà di Dio, a cercare di amare Dio! In quei momenti desideravo solo che Dio ci guidasse e ci salvaguardasse per essere testimoni di Dio attraverso le persecuzioni di Satana. Volevo poter usare il nostro amore per Dio per contrattaccare i trucchi di Satana, in modo che fallisse miseramente.
La terza notte la polizia malvagia ci trasferì nell’ufficio di sicurezza pubblica della contea e ci interrogò per tutta la notte. Un vicedirettore all’inizio usava parole lusinghiere per persuadermi, dicendo: “Confessa! Hai moglie, figli e genitori a casa tua di cui devi prenderti cura. Se fai in fretta e confessi tutto, potrai tornartene a casa, d’accordo?” Dopo aver sentito queste parole, ero in parte tentato e pensavo: “Se gli racconto qualche storiella insignificante potrò andar via e non dovrò rimanere qui a soffrire”. In quell’istante venni risvegliato dalle parole di Dio: “Non avrò più alcuna pietà per coloro che non Mi hanno mostrato la minima lealtà durante il tempo della tribolazione, poiché la Mia pietà giunge solo fino a questo punto. Inoltre, non provo alcuna simpatia per chi un tempo Mi ha tradito, e meno ancora Mi piace associarMi a coloro che hanno tradito l’interesse dei loro amici. Questa è la Mia indole, indipendentemente da quale persona si tratti” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). Grazie alle parole magnifiche di Dio, mi sembrava di poter vedere Dio che mi osservava dall’alto aspettando la mia risposta. Di conseguenza, scacciai in fretta di mente quel pensiero e con inflessibile rettitudine dissi: “Da quando sono arrivato qui non ho mai pensato di andarmene!” Quando il poliziotto malvagio si accorse che il suo trucco non funzionava, mostrò il suo vero volto demoniaco e il vicedirettore sollevò un secchio di cibo per maiali come se dovesse versarmelo addosso. Io gli dissi: “È una punizione crudele e assurda quella che usi per estorcere una confessione”. Quando mi sentì parlare così, si fermò di colpo e mise a terra il secchio senza versarmelo addosso. Un altro poliziotto malvagio che indossava scarpe di cuoio mi pestò l’alluce con il tallone, ruotando il piede di continuo con tutta la sua forza. Il dolore acuto si trasmetteva in tutto il mio corpo e non riuscivo a fare a meno di gridare per il dolore. I vestiti che indossavo erano imbevuti di sudore, ma il poliziotto malvagio schiumava dalla rabbia e continuava a pestarmi ruotando la scarpa finché l’unghia dell’alluce non mi si staccò. L’alluce era ormai mutilato e coperto di sangue. Nella mia estrema sofferenza chiamavo Dio gridando continuamente, chiedendoGli di proteggere il mio cuore perché non cedessi a Satana, per riuscire a portarGli testimonianza. La crudeltà del diavolo supera di gran lunga tutto questo; vidi un fratello ritornare dopo l’interrogatorio in cui era stato torturato fin quasi alla morte; il suo corpo era pieno di cicatrici e di lividi e sembrava stesse morendo. La polizia malvagia temeva potesse morire, e quindi lo lasciarono andare con riluttanza. Più tardi, insieme a un fratello e ad una sorella, mi portarono dalla squadra cittadina SWAT per interrogarci ulteriormente.
Quando arrivammo dalla squadra SWAT, la polizia malvagia ci obbligò a toglierci tutti i vestiti, ci ammanettarono e ci misero delle catene intorno ai piedi. Poi, per umiliarci, ci obbligarono a fare tre giri intorno al cortile. In seguito, ci separarono, mettendoci in varie celle in prigione. Le persone rinchiuse in quella prigione erano tutti assassini, sembravano tutti demoni e mostri. La polizia malvagia ordinò ai prigionieri di tormentarmi, ma grazie alla protezione di Dio, non solo i prigionieri mi lasciarono in pace, ma in realtà si presero anche cura di me. Dopo quattro giorni, la polizia malvagia provò a costringermi a rinnegare Dio e a tradire i miei fratelli e sorelle, ma io non confessavo. Mi presero insieme a un altro fratello e ci trascinarono in cortile, dove ci ammanettarono e ci misero dei ceppi ai piedi. Ci posero dei sacchi neri sulla testa e ci appesero a un albero al centro del cortile. Nella loro smania di crudeltà, misero formiche sull’albero, e gli insetti si arrampicavano di continuo sui nostri corpi, mordendoci. La tortura di migliaia di morsi di formica era simile alla tortura di migliaia di frecce che ti attraversano il cuore. Tutto questo rendeva la morte molto più allettante della vita. Potevo solo pregare Dio con tutta la mia forza di proteggere il mio cuore e il mio spirito, perché mi donasse forza e volontà nella mia sofferenza, aiutandomi a riuscire a non tradirLo. In quel momento nella mia mente apparvero le parole di Dio: “[…] affinché la Mia gloria possa pervadere il cosmo, tutti devono soffrire per Me gli ultimi patimenti. Capite la Mia volontà? Questa è la prescrizione finale che impongo all’uomo, vale a dire, spero che tutti possano renderMi una testimonianza forte e risonante davanti al gran dragone rosso, che possano sacrificarsi per Me un’ultima volta e adempiere le Mie prescrizioni in un ultimo caso. Saprete farlo veramente? Nel passato siete stati incapaci di soddisfare il Mio cuore; potreste interrompere questa consuetudine nell’ultimo caso?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 34”). Le parole di Dio riempirono il mio cuore di forza. Dio soffriva poiché veniva perseguitato in ogni modo possibile dal governo del PCC per cercare di salvarci. Non aveva un letto su cui riposare e un luogo dove si sentisse a casa Sua. Oggi sono capace di soffrire insieme a Cristo. Questo per me è l’amore di Dio ed è l’esaltazione di Dio. Fintanto che sarò in grado di dare gloria a Dio, sarò felice e disposto a morire. Ho confidato nella parola di Dio per superare ogni minuto e ogni secondo del mio dolore. Siamo rimasti appesi all’albero per due giorni e due notti. Al terzo giorno non ne potevo davvero più. Era l’inizio dell’inverno, pioveva e io indossavo solo un unico indumento non foderato. Ero appeso all’albero con i piedi nudi e non avevo niente da mangiare o da bere. La sofferenza dovuta alla fame e al freddo, oltre al dolore insopportabile, mi facevano venire voglia di morire. Non potevo fare altro che pregare con tutta la mia forza. Ero terrorizzato perché, a causa della debolezza della carne, non sarei stato in grado di sopportare quel tormento e avrei tradito Dio. Nel mezzo del mio dolore, mi ricordai l’apostolo Stefano dell’Età della Grazia. Era stato lapidato a morte dalla folla perché diffondeva il Vangelo del Signore Gesù. Prima di morire, chiese a Dio di accogliere il suo spirito. Di conseguenza, pregai a Dio: “O Dio, la mia carne è troppo debole e ho sofferto più dolore di quanto ne possa sopportare. Voglio che Tu prenda il mio spirito, perché preferisco morire piuttosto che tradirTi”. Dopo aver pregato, accadde un miracolo veramente inatteso: ebbi un’esperienza extracorporea in cui venivo portato su un prato d’erba. Ovunque vi era erba rigogliosa e verde e vi erano mucche e pecore tutte attorno. Il mio stato d’animo era particolarmente tranquillo e non potevo fare a meno di lodare Dio ad alta voce: “Dio Onnipotente, Lui è Dio incarnato. Esprime verità, giudicando e purificando tutto. Ora Dio prevale sul potere di Satana. Lui conquista e guadagna un gruppo di persone. Loda il saggio e potente Dio. Lui ha sconfitto Satana. La giusta indole di Dio è stata rivelata. Tutti vengono a lodare Dio Onnipotente, l’amorevole, concreto Dio. Tu sei così umile e celato. Noi Ti lodiamo Dio Onnipotente! Ogni paese loda Dio Onnipotente. La gente canta e balla, loda Dio Onnipotente. Le onde dell’oceano lodano Dio ondeggiando potenti. Gli uccelli nel cielo lodano Dio volando in alto. Il cosmo e l’universo lodano Dio. Tutto il creato di Dio loda Dio Onnipotente. Tutti vengono a lodare Dio Onnipotente, l’amorevole, concreto Dio. Tu sei così umile e celato. Noi Ti lodiamo Dio Onnipotente!” (“Tutti i popoli lodano Dio Onnipotente” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). Mentre ero completamente immerso in questa incomparabile gioia e vivevo nel reame della libertà, la fame e il freddo dovuti al fatto di essere appeso all’albero e il dolore dei morsi delle formiche erano tutti scomparsi. Quando mi svegliai, era già arrivata la terza notte e la polizia malvagia mi tirò giù dall’albero. Ero rimasto appeso per tre giorni e non solo non ero morto, ma ero anche ripieno di spirito. Tutto ciò era veramente la forza onnipotente e la protezione miracolosa di Dio! Ringraziai di cuore e lodai Dio.
Al quarto giorno, la polizia malvagia mi interrogò di nuovo e cercò di obbligarmi a tradire i miei fratelli e le mie sorelle. Mi costrinsero anche ad ammettere che seguivo Xie Jiao, facendomi tradire Dio e abbandonare la retta via. La luce di Dio mi fece riflettere sulle Sue parole: “Mentre subiscono le prove è normale che gli uomini siano deboli o abbiano in sé della negatività, o manchino di chiarezza riguardo alla volontà di Dio o la loro via della pratica. Ma tu comunque devi avere fede nell’opera di Dio e non rinnegarLo, proprio come Giobbe” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Le parole di Dio mi diedero il coraggio di mettere in pratica la verità e di testimoniare Dio. Nonostante tutto, non riuscivo a resistere a Dio o a bestemmiare contro di Lui. Per questo dissi coraggiosamente e con fiducia: “Credo in Dio Onnipotente, l’unico Dio vero che governa ogni cosa! Non seguo Xie Jiao, state distorcendo la verità e cercate di incastrarmi!” Quando un poliziotto malvagio sentì tutto questo, si infuriò e afferrò uno lungo sgabello di legno, cominciando a picchiarmi come un pazzo per uccidermi. Mi colpì così forte da farmi sputare sangue. Giacevo a terra paralizzato e svenuto. Quando videro che ero privo di sensi, mi gettarono addosso acqua fredda per svegliarmi e continuare a picchiarmi. Durante questo pestaggio demoniaco e disumano avevo il petto e la schiena completamente coperti dai lividi e avevo subito molte lesioni interne. Una settimana dopo urinavo sangue e il mio rene destro era gravemente danneggiato (ancora oggi mi fa molto male). Un mese dopo, la polizia malvagia non riuscì a trovare alcuna prova, quindi redassero dei falsi documenti e mi obbligarono a firmarli. Poi mi rinchiusero nel centro di detenzione della città. Tre mesi dopo mi accusarono di “aver disturbato l’applicazione della legge sociale” e mi condannarono a un anno di lavori forzati. Nel campo di lavoro conducevo una vita disumana. Avevo sempre fame e ogni giorno dovevo lavorare più o meno dodici ore. La polizia della prigione mi maltrattava e mi insultava di frequente; usavano manganelli elettrici o mi rinchiudevano in stanze piccole e buie. Se non fosse stato per Dio che vegliava su di me e mi proteggeva, sarei stato tormentato a morte dalla polizia malvagia. Il 7 novembre 2003 terminai la mia condanna e venni rilasciato da quell’inferno in terra.
Dopo aver subito quella persecuzione crudele, finalmente compresi chiaramente che le affermazioni del governo del PCC, secondo cui “il partito comunista è grande, glorioso e corretto” e “in Cina vi è libertà religiosa”, oltre ad altre dichiarazioni, sono in realtà solo espressioni di un complotto sinistro per ingannare il pubblico e raggirare i cittadini. Odio veramente questo vecchio demonio dal profondo del cuore. Ti parla con parole lusinghiere e compie atti estremamente malvagi. Per poter bandire l’opera di Dio degli ultimi giorni e rendere la Cina un luogo ateo, perseguita e massacra i credenti senza limite. Il suo livello di crudeltà è già altissimo e ha fatto ribollire di rabbia il popolo! Ripenso a come venivo torturato crudelmente di continuo e obbligato a confessare e a come venivo tormentato con cattiveria dai demoni durante il mio interrogatorio. Mi fecero perdere i sensi diverse volte e se non fosse stato per la protezione di Dio, sarei stato torturato a morte da quei demoni. Nel momento della mia più grande debolezza, la parola di Dio Onnipotente mi incoraggiava continuamente: “Avete mai accettato le benedizioni che vi sono state date? Avete mai ricercato le promesse che vi sono state fatte? Sotto la guida della Mia luce spezzerete certamente la stretta mortale delle forze dell’oscurità. Nel mezzo delle tenebre, sicuramente non perderete la luce che vi guida. Dominerete di certo tutto il creato. Sarete senz’altro vittoriosi davanti a Satana. Alla caduta del regno del gran dragone rosso, sicuramente vi leverete tra le innumerevoli moltitudini per testimoniare la Mia vittoria. Rimarrete senza dubbio saldi e incrollabili nella terra di Sinim. Per le sofferenze che sopportate, erediterete le Mie benedizioni e irradierete la Mia gloria nell’intero universo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 19”). Le parole di Dio mi hanno dato qualcosa di solido su cui fare affidamento! Mi hanno permesso di godere della luce e della guida delle parole di Dio durante la mia estrema sofferenza e la mia debolezza, ed è l’unico modo in cui sono riuscito a superare questo periodo lungo e buio. Anche se sono stato arrestato e perseguitato più volte dal governo del PCC, anche se la mia carne ha sofferto crudeltà e tormenti spietati, comprendo davvero molte verità che in passato non comprendevo e vedo chiaramente la natura demoniaca della reazionaria malvagità del governo cinese. Ho inoltre vissuto il vero amore che Dio Onnipotente ha per me e ho assaporato la potente saggezza e gli atti meravigliosi di Dio. Tutto ciò mi risveglia e mi fa cercare di amare Dio e di soddisfarLo. Oggi continuo a fare il mio dovere nella Chiesa come facevo in passato. Seguo Dio sulla retta via della vita, ricerco la verità e mi sforzo di condurre una vita piena di significato.
Note a piè di pagina:
1. “Accuse prive di fondamento” si riferisce ai metodi di cui il diavolo si serve per danneggiare gli uomini.
2. “La sorveglianza è strettissima” indica che i metodi di cui il diavolo si serve per affliggere gli uomini sono particolarmente crudeli, e controllano a tal punto gli uomini che questi non hanno più spazio per muoversi.
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