Ora che i nostri peccati sono stati perdonati, possiamo entrare nel Regno dei Cieli?
Domenica, 5 agosto 2018. Nuvoloso.
Dopo la riunione di oggi, un fratello è venuto a parlarmi, con aria molto dispiaciuta. Mi ha detto che Dio esige che le persone vengano santificate, ma che spesso lui commette peccati involontari e che, se vivrà sempre in questo modo, nel peccato, forse non potrà mai entrare nel Regno dei Cieli, quando il Signore ritornerà. Gli ho detto che il Signore Gesù fu crocifisso e prese su di sé tutti i nostri peccati, pagandone il prezzo con la Sua vita. Ho detto anche che i nostri peccati sono stati perdonati grazie alla nostra fede nel Signore Gesù e che Egli non ci considera più dei peccatori e, a condizione che possiamo rinunciare a tutto e ci adoperiamo, lavoriamo sodo per il Signore e teniamo duro fino alla fine, quando Egli ritornerà, saremo rapiti nel Regno dei Cieli. Dopo avermi sentito dire ciò, sembrava non ritenesse di aver avuto la risposta che voleva e se n’è andato con aria un po’ delusa. Mentre lo guardavo allontanarsi, ho provato alcune emozioni molto complesse. A dire la verità, non nutrivo forse le stesse preoccupazioni di questo fratello? Pensando al fatto che credevo nel Signore da molti anni, ma ero stato spesso vincolato dal peccato, e al fatto che vivevo in una condizione nella quale peccavo di giorno e mi confessavo la sera, anch’io ho desiderato di non continuare a vivere in quel modo. Ma ero davvero incapace di vincere il peccato e così, spesso, pregavo il Signore e intensificavo la mia lettura delle Scritture. E, tuttavia, non ho mai risolto il problema dei miei peccati. Il Signore è santo; quindi, avrebbe potuto elogiare una persona come me, così piena di peccato?
Martedì, 7 agosto 2018. Nuvoloso.
Oggi ho avuto un litigio con mia moglie su una questione futile, e provo sia rimorso sia angoscia. Come è possibile che ripeta sempre gli errori del passato? La sera, mentre pregavo il Signore e confessavo i miei peccati, mi sono messo a piangere e, dopo la preghiera, ero ancora sconvolto. Ho ripensato agli insegnamenti del Signore: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:37-39). Queste parole ci chiedono, prima di tutto, di amare Dio con tutto il nostro cuore e la nostra anima e, in secondo luogo, di amare gli altri come noi stessi; fratelli e sorelle dovrebbero incoraggiarsi a vicenda, essere tolleranti e pazienti gli uni con gli altri e confortarsi e consolarsi reciprocamente. Questo dovremmo fare in quanto cristiani e solo in questo modo possiamo vivere una vita che glorifichi il Signore e Gli renda testimonianza. Ma, negli anni della mia fede nel Signore, non avevo nemmeno soddisfatto questo solo requisito: quando ero a casa, spesso mia moglie e io litigavamo su questioni irrilevanti; quando, in chiesa, i fratelli e le sorelle dicevano qualcosa che mi faceva fare una cattiva figura, iniziavo ad avere pregiudizi nei loro confronti e a volte, addirittura, li ignoravo. La maggior parte del tempo, prego dicendo che vorrei amare il Signore, ma, quando a casa succede qualcosa di spiacevole o un incidente, fraintendo e biasimo il Signore, pensando: “Mi sono adoperato per il Signore e allora perché Lui non mi protegge?…”. Oh, niente di quello che faccio soddisfa i requisiti di Dio o si conforma alla volontà del Signore. Sebbene preghi spesso il Signore, molte volte pecco ancora e non riesco a controllarmi, a prescindere da quanto possa volerlo. Spesso penso: “Sebbene i miei peccati siano stati perdonati grazie alla mia fede nel Signore, continuo a peccare e ad arrecarGli dispiacere. Se continuo su questa strada, quando il Signore tornerà, potrò entrare nel Regno dei Cieli? Come faccio a smettere di commettere peccati?”.
Di recente, ho consultato spesso la Bibbia e ho interpellato molte volte i pastori e gli anziani, ma non ho mai ottenuto una risposta soddisfacente. La questione è direttamente collegata al fatto importante se io potrò, o meno, entrare nel Regno dei Cieli, e non posso trascurarla, a nessun costo. Il Signore ha detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto” (Matteo 7:7). Credo che, a condizione che io abbia un cuore disposto a cercare, il Signore sicuramente mi illuminerà.
Domenica, 12 agosto 2018. Coperto.
Questa mattina, dopo aver pronunciato un’ardente preghiera al Signore, come di solito, ho aperto la Bibbia e ho iniziato le mie devozioni spirituali. Quindi, ho letto un versetto dell’Apocalisse che ha scosso il mio cuore: “E niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, v’entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” (Apocalisse 21:27). La Bibbia ci dice chiaramente che quelli tra noi che non sono stati purificati non possono entrarci e questo “ci” non si riferisce forse al Regno dei Cieli? Poi, ho letto il capitolo 7, versetto 21, del Vangelo di Matteo: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli”. E anche Giovanni 8:34-35, che dice: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre”. Mentre stavo contemplando questi versetti della Scrittura, pensavo che, sebbene io abbia pregato il Signore e letto la Bibbia ogni giorno in tutti questi anni della mia fede nel Signore e abbia spesso diffuso il Vangelo e compiuto l’opera, abbia rinunciato a molte cose e mi sia adoperato per Lui, commetto ancora coscientemente peccati, pecco e poi mi confesso, e non riesco ad aderire agli insegnamenti del Signore o a mettere in pratica ciò che Egli richiede. Chiaramente non sono uno che compie la volontà del Padre che è nei cieli, men che meno sono uno che è stato purificato, per cui sarò in grado di entrare nel Regno dei Cieli? Il Regno dei Cieli è il Regno di Dio e Dio è santo; quindi, come può una persona coperta di lordura e che pecca continuamente essere qualificata per entrare nel Regno dei Cieli e vivere insieme a Dio? Sembra proprio che entrare nel Regno dei Cieli non sia così semplice come avevamo immaginato!
Lunedì, 13 agosto 2018. Nuvoloso tendente a soleggiato.
Oggi, mi sono imbattuto in fratello Zheng, che non vedevo da molto tempo, e sono stato veramente felice di incontrarlo. Mentre chiacchieravamo, gli ho citato la cosa che mi sconcertava da tutto quel tempo. Dopo avermi ascoltato, fratello Zheng mi ha reso partecipe di una condivisione, in cui ha affermato: “I peccati dell’uomo sono stati perdonati quando il Signore è stato crocifisso e, quando crediamo in Lui, i nostri peccati sono perdonati e noi veniamo salvati. Ma cosa significa esattamente affermare che i nostri peccati sono perdonati? Se riuscissimo a capire questo aspetto, sapremmo perché continuiamo a peccare anche dopo aver creduto nel Signore e aver ricevuto il perdono dei peccati. Per quanto riguarda la questione se saremo o meno in grado di entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo prima dare uno sguardo al contesto della manifestazione e dell’opera del Signore Gesù. Alla fine dell’Età della Legge, l’uomo era sempre più corrotto da Satana e commetteva sempre più peccati, fino al punto che non esisteva più nessun sacrificio espiatorio che potesse fare per espiare sufficientemente i suoi peccati, e le persone correvano il rischio di essere condannate e giustiziate dalla legge del tempo. Su questo sfondo, Dio si è fatto carne come Signore Gesù ed è stato crocifisso come sacrificio espiatorio per l’uomo, e così i peccati di ognuno sono stati perdonati una volta per sempre. Da allora in poi, a condizione che le persone pregassero, si confessassero e si pentissero nel nome del Signore, i loro peccati erano perdonati ed esse non erano più soggette alla condanna e alla punizione della legge. Dio non considerava neanche più l’uomo come un peccatore, e le persone potevano pregare direttamente Dio, invocarLo e godere della Sua abbondante grazia e della Sua fornitura di verità. Da questo è possibile vedere che i nostri peccati sono stati perdonati grazie alla nostra fede in Dio e che il significato della frase ‘i nostri peccati sono stati perdonati’ è semplicemente che Dio ha perdonato i nostri peccati di violazione delle Sue leggi e dei Suoi comandamenti e di opposizione alla Sua parola. In altri termini, il Signore non si ricorderà più i nostri atti peccaminosi di violazione e di trasgressione delle Sue leggi. Ma la nostra indole satanica e la nostra natura peccaminosa, che ci spingono a peccare, non sono state perdonate da Dio, ed è proprio perché la nostra natura peccaminosa e la nostra indole satanica, che sfidano Dio, continuano a esistere che noi siamo ancora capaci di commettere frequentemente peccati. Perciò, si può vedere che la nostra natura peccaminosa è molto sprezzante verso Dio e in opposizione alla verità e, se noi non risolviamo questo problema, sarà impossibile risolvere il problema dei peccati dell’uomo, potremmo addirittura commettere peccati peggiori della violazione della legge e l’ingresso nel Regno dei Cieli sarà completamente fuori questione. La Bibbia afferma chiaramente: ‘Ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo’ (1 Pietro 1:15-16). ‘Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari’ (Ebrei 10:26-27). ‘Poiché il salario del peccato è la morte’ (Romani 6:23). Da questi versetti, ho capito che, se il problema della nostra natura peccaminosa rimarrà irrisolto e noi continueremo a vivere in una condizione in cui pecchiamo di giorno e ci confessiamo di sera, allora, potremo anche credere nel Signore fino alla fine, ma periremo lo stesso, perché Dio è santo e l’umanità, che è sozza e corrotta, è indegna di ricevere le Sue benedizioni e le Sue promesse e non potrà entrare nel Suo Regno”.
In questo preciso momento, il mio cuore si sente un po’ più gioioso, e comprendo che il perdono dei peccati significa solo che il Signore ha perdonato i nostri atti peccaminosi, consistenti nella violazione delle leggi di Dio. Ma non abbiamo ancora risolto il problema della nostra natura peccaminosa che sfida Dio; per cui, non c’è da meravigliarsi che io non riesca a risolverlo, a prescindere da quanto lo desideri, quando vivo costantemente in una condizione di peccato di giorno e di confessione la sera! Grazie al Signore! La condivisione che ho ascoltato oggi è stata davvero molto chiara, e sento che le nubi sono passate e finalmente riesco a vedere il cielo azzurro. Mentre me ne stavo andando, fratello Zheng mi ha dato un libro, dicendomi che tutta la sua comprensione derivava dalla lettura di esso, e io ne sono stato felice.
Mercoledì, 15 agosto 2018. Un giorno sereno.
Grazie all’amore di Dio, in questi ultimi giorni mi sono sentito abbastanza bene. Grazie al libro che mi ha dato fratello Zheng, sono giunto a comprendere molte verità che non avevo capito in precedenza, ed esso ha annullato i miei molti anni di confusione e disorientamento. Ho letto nel libro: “Poiché nell’Età della Grazia i demoni sono stati scacciati dall’uomo con l’imposizione delle mani e la preghiera, ma l’indole corrotta è rimasta nell’uomo. Questi è stato guarito dalla malattia e perdonato per i suoi peccati, ma quanto ad essere mondato della sua corrotta indole satanica, quest’opera doveva ancora essere compiuta. L’uomo è stato salvato e perdonato per i suoi peccati solo grazie alla fede, ma la sua natura peccaminosa non è stata estirpata e rimaneva dentro di lui. I peccati dell’uomo sono stati perdonati attraverso Dio incarnato, ma ciò non significa che egli non avesse più in sé alcuna forma di peccato. È stato possibile perdonare i peccati dell’uomo attraverso il sacrificio offerto per il peccato, ma quanto a come impedire che l’uomo peccasse ancora e a come si potesse definitivamente estirpare e trasformare la sua natura peccaminosa, non c’era modo di risolvere questo problema” (“Il mistero dell’incarnazione (4)”). “Tu sai solo che Gesù scenderà negli ultimi giorni, ma come scenderà esattamente? Un peccatore come voi, che è stato redento ma non cambiato o perfezionato da Dio, è in grado di soddisfare il cuore di Dio? Per te, che sei ancora dominato dal tuo vecchio io, è vero che sei stato salvato da Gesù e non sei considerato un peccatore grazie alla salvezza di Dio, ma questo non dimostra che tu non sia peccaminoso e non sia impuro. Come puoi essere santo, se non sei stato trasformato? Dentro di te sei assediato dall’impurità, dall’egoismo e dalla cattiveria, eppure vuoi ancora discendere con Gesù – saresti davvero fortunato! Hai saltato un passaggio della tua fede in Dio: sei stato solo redento, non sei stato trasformato. Perché tu possa soddisfare il cuore di Dio, l’opera di trasformazione e di purificazione deve essere compiuta personalmente da Lui; se sei solo redento, non sarai in grado di raggiungere la santità. Di conseguenza, non sarai degno di essere partecipe delle sante benedizioni di Dio, perché hai saltato un passaggio nell’opera di Dio per la gestione dell’uomo, ossia il passaggio principale per la trasformazione e la perfezione. Pertanto tu, un peccatore che è stato solo redento, non puoi ricevere direttamente l’eredità di Dio” (“Riguardo all’appellativo e all’identità”).
Leggendo queste parole e poi ripensando a ciò che fratello Zheng aveva condiviso con me, all’improvviso tutto mi è diventato chiaro. È evidente che il Signore Gesù ha solo compiuto l’opera di redenzione dell’umanità, facendo sì che i nostri peccati fossero perdonati e che noi venissimo salvati attraverso la nostra fede; ciò che Egli non ha compiuto era l’opera di giudizio e di purificazione dell’uomo per salvarlo totalmente negli ultimi giorni. Sebbene il Signore abbia perdonato i nostri peccati, Egli non ci ha liberato dalla nostra natura satanica, e le indoli corrotte dentro di noi, come arroganza, inganno e malvagità, hanno continuato a esistere. Questi elementi sono più profondi e più ostinati del peccato e, a meno che la natura satanica che sfida Dio e le indoli corrotte non vengano trasformate, continueremo a commettere peccati e a sfidare Dio involontariamente. Ciò mi ha fatto pensare al fatto che abbiamo sempre vissuto nel peccato. Per esempio, nelle nostre relazioni con gli altri, vogliamo sempre trarre vantaggio da esse e non rimetterci mai niente; quando vediamo altri che stanno meglio di noi, spesso esprimiamo le indoli corrotte di gelosia e disobbedienza; quando qualcuno ci arreca dispiacere, non diciamo nulla, ma il nostro cuore si riempie di odio per chi lo ha fatto; quando Dio ci concede la grazia, ci sentiamo felici, ma, quando non lo fa, lo biasimiamo, al punto che, quando siamo colpiti da disastri naturali o causati dall’uomo, sorgono in noi concezioni su Dio e, nei casi più gravi, arriviamo addirittura a negarLo e a tradirLo… Ogni giorno, viviamo nella spirale malefica di peccato, confessione e ancora peccato, come disse l’apostolo Paolo: “Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no” (Romani 7:18). Se Dio non fosse venuto di persona a compiere l’opera di purificazione e trasformazione dell’uomo, nessuno di noi sarebbe in grado di abbandonare i vincoli e le costrizioni del peccato, saremmo sconfitti da esso, seguiremmo le tendenze malvagie del mondo, brameremmo i piaceri del peccato e niente di ciò che viviamo avrebbe un briciolo di umanità normale. Anche le persone che credono in Dio tutta la vita o i leader religiosi che conoscono bene la Bibbia e dispongono di una mente enciclopedica, quando si tratta della Scrittura, sono nella stessa situazione: nessuno di loro riesce ad abbandonare i legami del peccato. Quindi, anche se potessimo ottenere mille volte, o diecimila volte, il perdono dei peccati, non saremmo ancora qualificati per entrare nel Regno dei Cieli.
Grazie al Signore! Queste parole sono così preziose e hanno risolto il problema che mi ha turbato per così tanto tempo. Allora, in che modo, esattamente, possiamo liberarci dal peccato? Questo libro propone un modo per farlo? Devo continuare a leggere…
Giovedì, 16 agosto 2018. Coperto con tendenza a soleggiato.
Nel pomeriggio, il sole è riuscito a splendere da dietro spesse nubi. Sono seduto nella mia biblioteca mentre continuo a leggere il libro.
Rendo grazie alla rivelazione e alla guida di Dio! All’interno del libro, ho trovato il modo per abbandonare i vincoli del peccato: “I peccati dell’uomo sono stati perdonati, e ciò è accaduto grazie all’opera della crocifissione di Dio, ma l’uomo ha continuato a vivere nella vecchia, corrotta indole satanica. Stando così le cose, l’uomo doveva essere completamente salvato dalla sua corrotta indole satanica perché la sua natura peccaminosa potesse essere definitivamente estirpata per mai più rispuntare, permettendo così la trasformazione della sua indole. A tale scopo era necessario che l’uomo comprendesse il cammino della crescita nella vita, che comprendesse la via della vita e il modo per cambiare la propria indole. Inoltre era necessario che agisse in conformità a questo cammino, cosicché la sua indole potesse cambiare gradualmente ed egli potesse vivere nello splendore della luce per fare ogni cosa in conformità alla volontà di Dio, per poter scacciare la propria indole satanica corrotta e liberarsi dall’influsso satanico delle tenebre, emergendo così pienamente dal peccato. Solo allora l’uomo riceverà la salvezza completa” (“Il mistero dell’incarnazione (4)”). “Salvare completamente l’uomo dall’influenza di Satana non solo ha comportato il fatto che Gesù Si facesse carico dei peccati dell’uomo come sacrificio per i peccati, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole corrotta da Satana. E perciò, dopo che all’uomo sono stati perdonati i peccati, Dio Si è nuovamente incarnato per condurlo verso l’età nuova, e ha iniziato l’opera di castigo e giudizio, e quest’opera ha introdotto l’uomo in un regno più elevato. Tutti coloro che ubbidiscono al Suo dominio godranno di una verità superiore e riceveranno maggiori benedizioni. Vivranno realmente nella luce e guadagneranno la verità, la via e la vita” (“Cosa vuol dire credere veramente in Dio”).
Quando ho letto questi due brani, all’improvviso ho visto la luce: come è evidente, se vogliamo abbandonare i vincoli e le costrizioni delle nostre indoli sataniche e corrotte, dobbiamo accettare l’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni; quindi, le nostre indoli corrotte potranno essere trasformate e purificate e solo allora saremo qualificati per vedere il volto di Dio, conseguire la Sua completa salvezza e vivere per sempre nel Suo Regno. Non posso fare a meno di pensare a una cosa che ha detto il Signore Gesù: “Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” (Giovanni 16:12-13). E mi sono venute in mente anche le seguenti profezie della Bibbia: “Poiché è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio” (1 Pietro 4:17). “che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi” (1 Pietro 1:5). Si dà il caso che, tanto tempo fa, il Signore Gesù profetizzò che sarebbe tornato negli ultimi giorni e avrebbe compiuto la Sua opera di giudizio, al fine di purificare e trasformare totalmente le nostre indoli corrotte e consentirci di apprendere tutte le verità e acquisire la completa salvezza da parte di Dio. Ma io ero così ignorante e cieco; non ho fatto lo sforzo di contemplare o ricercare la volontà del Signore nelle Sue parole, ma, invece, mi sono attenuto alle mie concezioni e fantasie, credendo che il Signore Gesù avesse preso su di sé i nostri peccati, che i nostri peccati fossero già stati perdonati e che, a condizione che noi rinunciassimo a tutto per seguire il Signore, saremmo poi stati in grado di entrare nel Regno dei Cieli. Ora, sembra che, se non viene risolto il problema del fatto che noi commettiamo peccati, con i nostri corpi pieni di sozzura e corruzione, alla fine non potremo entrare nel Regno dei Cieli, proprio come viene detto in questo libro: “Devi sapere che tipo di persone desidero; coloro che sono impuri non sono autorizzati a entrare nel Regno, a insudiciare il suolo sacro. Anche se forse hai svolto molto lavoro e lavorato per molti anni, alla fine sei ancora così disgustoso da essere deplorevole. È intollerabile per la legge del Cielo che tu voglia entrare nel Mio Regno! Dalla creazione del mondo fino a oggi non ho mai offerto facile accesso al Mio Regno a chi cerca di ingraziarsi il Mio favore. È una regola celeste e nessuno può infrangerla!” (“Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”).
Queste parole sono portatrici di autorità e potenza, e comprendo che Dio è sia misericordioso sia amorevole e, tuttavia, è anche il Dio giusto e Santo in persona. Egli non permette che l’uomo sozzo, corrotto, entri nel Suo Regno e, se la nostra natura non viene purificata e trasformata, anche se i nostri peccati sono stati perdonati ed esteriormente sembra che compiamo alcune buone azioni e rinunciamo a tutto, che ci adoperiamo e lavoriamo per il Signore, il nostro sogno di entrare nel Regno dei Cieli rimarrà sempre solo un sogno!
Le nubi sono veramente passate e adesso vedo la luce del sole! Ora so, finalmente, che quelli di noi che hanno conseguito la salvezza del Signore Gesù hanno solo ricevuto il perdono dei peccati e sono stati redenti, ma non si sono liberati dal peccato. Dobbiamo ancora accettare l’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni ed essere purificati, e solo allora saremo qualificati per entrare nel Regno dei Cieli e conseguire la vita eterna. Questo adempie precisamente ciò che è stato profetizzato nel libro dell’Apocalisse: “E niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, v’entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” (Apocalisse 21:27). Grazie al Signore, perché alla fine so come liberarmi dal peccato!
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