Da anziani si può comunque testimoniare Dio
A 62 anni, ho iniziato a credere nel Signore. Sapere che il Signore aveva promesso ai Suoi seguaci l’ingresso nel Suo Regno e la vita eterna mi ha fatto sentire di avere speranza in questa vita, e il pensiero di ricevere una benedizione così grande faceva cantare il mio cuore. Ho cominciato a lavorare ovunque e duramente per il Signore e avevo un’energia sconfinata ogni giorno. Tre anni dopo, ho avuto la fortuna di accettare l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ero davvero entusiasta di aver accolto il Signore e di avere la speranza di essere pienamente salvato e di entrare nel Suo Regno. Così, ho iniziato a ricercare e sacrificarmi ancora di più, condividendo attivamente il Vangelo e compiendo il mio dovere. Non mi riposavo quasi mai durante la settimana e uscivo a condividere il Vangelo anche la sera. In seguito, i fratelli e le sorelle mi hanno eletto leader della chiesa e poi predicatore. Avere la possibilità di svolgere doveri così importanti alla mia età avanzata mi rendeva davvero felice. Nelle riunioni, ho notato di essere il più anziano, ma potevo comunque presiedere alle riunioni e aiutare gli altri a risolvere i loro problemi. Questo mi faceva sentire davvero onorato. Ho pensato che, se avessi lavorato duramente nella mia ricerca, avrei potuto essere salvato proprio come i più giovani, quindi avevo una motivazione inestinguibile nel mio dovere.
In un lampo, sono trascorsi circa otto anni, e la mia salute e la mia energia non erano più quelle di una volta. Poi, a 73 anni, ho avuto un infarto cerebrale. Ma, dopo due giorni di flebo, i miei sintomi sono praticamente scomparsi. Non avevo il minimo strascico. Sentivo che Dio doveva aver visto che ero sincero nella mia fede, che servivo con gioia e con tutto il cuore, e quindi mi aveva benedetto. Ero davvero grato e ho ripreso a compiere il mio dovere. Ma, tenendo conto della mia salute, il leader mi faceva prestare servizio come ospite a casa. Constatare che non avrei più svolto diversi doveri ma che avrei solo ospitato riunioni in casa mi demoralizzava. Soprattutto vedendo i giovani fratelli e sorelle pieni di energia, impegnati in doveri di ogni tipo, provavo invidia. Consideravo che, essendo vecchio e in cattiva salute, non potevo più correre in giro né svolgere tanti tipi di doveri: dovevo essere inutile. Desideravo davvero poter tornare indietro di 10 o 20 anni e svolgere doveri di ogni sorta proprio come loro, così da avere maggiori possibilità di salvezza. Non potevo paragonarmi ai giovani ora che ero vecchio. Questo pensiero mi ha portato a sentirmi svuotato e depresso senza che me ne rendessi conto. Inoltre, sapevo che gli ictus sono cose che tendono a ripetersi; quindi, se un giorno ne avessi avuto un altro, sarebbe stata la mia fine e non avrei visto il giorno della gloria di Dio. E allora come mi sarei salvato? Non potendo spendermi per Dio, sentivo di non avere alcuna possibilità di salvezza, quindi che senso aveva credere in Dio? Trovavo questo pensiero cupo e deprimente. Per un certo periodo, non ho nemmeno letto le parole di Dio o ascoltato inni. Disperato, ho pregato Dio: “Dio, sento che non ho più speranza di salvezza. Sono così depresso, mi sento svuotato della vita. Dio, non voglio allontanarmi da Te. So di non essere nello stato giusto, ma non so come risolverlo. Ti prego, guidami a uscire da questo stato sbagliato”.
Un giorno, ho letto queste parole di Dio: “Il desiderio di Dio è che ogni persona sia resa perfetta, sia in definitiva guadagnata da Lui, sia completamente mondata e diventi qualcuno che Egli ama. Non importa che Io dica che siete restii o di scarsa levatura – questo è un fatto. Questa Mia affermazione non dimostra che intendo abbandonarvi, che ho perso la speranza in voi, ancor meno che non desidero salvarvi. Oggi sono venuto a compiere l’opera per la vostra salvezza, ovvero la Mia opera è il prosieguo di tale opera. Ciascuno ha l’opportunità di essere reso perfetto: a condizione che lo desideri, a condizione che tu ricerchi, alla fine sarai in grado di ottenere questo risultato, e nessuno di voi sarà abbandonato. Se sei di scarsa levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se hai un’alta levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se sei ignorante e analfabeta, le Mie richieste per te saranno conformi al tuo analfabetismo; se sai leggere e scrivere, le Mie richieste per te saranno conformi al fatto che sei istruito; se sei anziano, le Mie richieste per te saranno conformi alla tua età; se puoi offrire ospitalità, le Mie richieste per te saranno conformi a tale possibilità; se dici che non puoi offrire ospitalità e puoi solo assolvere a una certa funzione, allora si tratterà di diffondere il Vangelo o avere cura della chiesa oppure occuparti di altri affari generali e il Mio perfezionamento nei tuoi confronti sarà conforme alla funzione che esegui. Essere leali, obbedire fino alla fine e tentare di possedere l’amore supremo per Dio – questo è ciò che devi realizzare e non esiste pratica migliore di queste tre cose” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”). Le parole di Dio mi hanno chiarito subito le cose. Dio non determina gli esiti delle persone in base alla loro capacità di spendersi, alla loro età, o a quanti doveri possano svolgere. Purché siano dedite al loro dovere, sappiano sottomettersi al controllo e alle disposizioni di Dio e cerchino di soddisfarLo, possono essere salvate. Ma io non capivo la volontà di Dio e non sapevo chi Egli salva. Ho sempre creduto erroneamente che per essere salvato dovessi essere in grado di andare dappertutto e lavorare molto. Poiché stavo invecchiando e non potevo lavorare tanto quanto i giovani, mi sono delimitato come un uomo privo di possibilità di salvezza. Mi sono impantanato nella negatività e nelle incomprensioni e ho persino pensato di tradire Dio. Ero così ribelle! Anche se ero vecchio e non potevo compiere tanti doveri come i giovani, Dio non aveva verso di me gli stessi requisiti. E non mi stava affatto privando della possibilità di perseguire la verità e di compiere un dovere. La mia mente e la mia psiche erano ancora sane, e potevo leggere le parole di Dio e fare nel mio dovere tutto ciò di cui ero in grado. Ma io, senza cercare la volontà di Dio, mi sono delimitato come vecchio e inutile, privato del favore di Dio, e ho pensato di tradire Dio. Non equivaleva forse a dubitare di Dio a causa di un’indole astuta? Dio non ha mai detto che compiere molti doveri possa salvare una persona o che una volta che si invecchia Egli ci scaccerà e non ci salverà più. Anzi, ha spiegato chiaramente come una persona dovrebbe perseguire e affrontare il proprio dovere quando invecchia. Fintanto che ero devoto e obbediente fino alla fine e capace di perseguire l’amore per Dio, avevo speranza di salvezza. Non valutare le cose in base alle parole di Dio è stato davvero sciocco da parte mia. Ho trattato le mie nozioni e fantasie come la verità, fraintendendo la volontà di Dio per tutto il tempo. Mi rimordeva davvero la coscienza e mi sono presentato davanti a Dio in preghiera: “O Dio! Devo smettere di essere negativo e di oppormi a causa delle mie opinioni sbagliate. Finché avrò anche un solo respiro, un altro giorno da vivere e in cui compiere il mio dovere, continuerò a cercare di andare avanti e di entrare nella verità”. La preghiera e la guida delle parole di Dio mi hanno portato un po’ di conforto; ero meno turbato. Ho pensato che, finché fossi stato mentalmente sano e in grado di muovermi, mi sarei affidato a Dio per essere un buon ospite e avrei offerto a Dio il mio servizio con tutto il cuore.
Ma c’era ancora qualcosa che non capivo. Perché mi deprimeva vedere che non avevo le stesse capacità dei giovani, tanto da pensare di tradire Dio? Qual era la causa? Nella mia ricerca, ho letto queste parole di Dio: “Le persone hanno fede in Dio allo scopo di ottenere benedizioni, ricompense e corone. Questo non si trova forse nel cuore di tutti? Sì, è un dato di fatto. Anche se le persone non ne parlano spesso, e addirittura nascondono la loro mira e il loro desiderio di ottenere benedizioni, questa mira e questo desiderio sono sempre stati incrollabili nel profondo dei loro cuori. Non importa quanta teoria spirituale capiscano, quanta esperienza o conoscenza abbiano, quali doveri siano in grado di compiere, quanta sofferenza sopportino, o quale prezzo paghino: non rinunciano mai alla mira a ottenere benedizioni nascosta nel profondo del loro cuore, e si adoperano sempre silenziosamente al suo servizio. Non è forse questa la cosa sepolta più profondamente nei loro cuori? Senza questa mira a ricevere benedizioni, come vi sentireste? Con quale atteggiamento svolgereste il vostro dovere? Cosa succederebbe se le persone si liberassero di questa mira a ricevere benedizioni nascosta nei loro cuori? Forse molti diventerebbero negativi, mentre alcuni potrebbero ritrovarsi demotivati nei loro doveri. Perderebbero interesse nella loro fede in Dio, come se la loro anima fosse svanita. Darebbero l’impressione che il loro cuore sia stato strappato via. Ecco perché dico che la motivazione a ottenere benedizioni è qualcosa di profondamente nascosto nel cuore delle persone” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). “Gli anticristi credono in Dio solo per trarne profitto e cercano di stringere accordi con Lui. In loro l’intento e il desiderio di ottenere benedizioni e ricompense sono preponderanti; si aggrappano a queste cose e non le lasciano andare. Dio pronuncia molte parole, ma loro non ne accettano nessuna, pensando sempre: ‘Ottenere benedizioni è lo scopo della fede in Dio; il fine è ottenere una buona destinazione. Questo è il principio supremo e nulla può essere più elevato di esso. Se la fede in Dio non servisse a ottenere benedizioni, allora le persone non dovrebbero credere; se non servisse a ottenere benedizioni, allora la fede in Dio non avrebbe alcun significato o valore; sarebbero perdute’. C’è qualcuno che inculca negli anticristi questi pensieri? Provengono forse dagli insegnamenti o dall’influsso di qualcuno? No: questi pensieri sono determinati dalla natura e dall’essenza innate degli anticristi. Nessuno può cambiarli. Dio incarnato sta parlando a profusione oggi, eppure gli anticristi non accettano nessuna delle Sue parole, anzi Gli si oppongono e Lo condannano. La loro natura, che consiste nel provare disgusto e odio nei confronti della verità, è eternamente immutabile. E cosa dimostra questa immutabilità? Dimostra che essi sono malvagi per natura. Il problema non è se perseguano o meno la verità: la loro è un’indole malvagia. Attaccano Dio e Gli si oppongono sfacciatamente: tali sono la loro natura, la loro essenza e il loro vero volto” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7 – Parte seconda”). “Gli anticristi trattano l’adempimento del dovere alla stregua di una transazione. Compiono il loro dovere in modo transazionale, andando a caccia di benedizioni. Credono che ottenere benedizioni sia lo scopo della fede in Dio, che sia giusto essere benedetti per aver compiuto un dovere. Distorcono la cosa positiva, che è l’adempimento del dovere, sminuendo il valore e il significato dell’adempimento del dovere da parte di un essere creato, e anche la legittimità dell’adempimento del dovere da parte di un essere creato. Prendono il dovere che è opportuno che un essere creato compia, e lo trasformano in una transazione” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte settima”). Dalle parole di Dio, ho visto che gli anticristi hanno fede solo per ricevere benedizioni, la loro mentalità transazionale non cambia mai e, per quanto sia difficile o miserabile, non si arrendono mai. Se perdono la speranza di essere benedetti, è come se fosse la fine della loro stessa vita. Sentono che continuare ad avere fede non ha significato, e si oppongono e resistono a Dio. Mi stavo comportando esattamente come un anticristo. Quando credevo nel Signore, ero felicissimo di sapere che la mia fede mi avrebbe fatto entrare nel Regno di Dio. Sentivo che per ottenere le benedizioni e la grazia di Dio in questa vita, e poi la vita eterna nella prossima, qualsiasi sofferenza sarebbe valsa la pena. Essere benedetto ed entrare nel Regno di Dio è diventato l’obiettivo della mia fede e pensavo che più mi sacrificavo, maggiori sarebbero state le mie benedizioni in futuro. Dopo aver accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, sentivo ancora di più che il mio sogno di essere benedetto si sarebbe avverato, e avevo più voglia di compiere il mio dovere. All’epoca avevo 66 anni, ma non mi sentivo affatto vecchio. Non avevo preoccupazioni, compivo il mio dovere con impegno. Andavo in bicicletta dappertutto per le riunioni e non mi curavo della possibilità di avere un ictus. Volevo solo svolgere il mio dovere con tutto me stesso, usando il sudore della fronte e la sofferenza come capitale da scambiare con le benedizioni. Ma poi sono invecchiato e non potevo svolgere tanti doveri a causa della mia condizione. Volevo continuare a spostarmi, ma non potevo, e stavo lentamente diventando incapace di fare qualsiasi cosa. Sentivo assottigliarsi le mie speranze di essere benedetto e non volevo accettarlo. Non dicevo nulla, ma nel mio cuore non volevo accettare il controllo di Dio, e così ero depresso e ostile. E pensavo irragionevolmente che prestare servizio come ospite significasse che non ero apprezzato, e ho persino pensato di tradire Dio e rinunciare alla mia fede. Avevo fede allo scopo di essere benedetto, di stringere un accordo con Dio. Non era la visione sbagliata della fede che hanno gli anticristi? Avevo stravolto qualcosa di positivo e meraviglioso come l’adempimento di un dovere. Sapevo solo sfruttare il mio dovere e tutti i miei sforzi per fare trattative con Dio in cambio delle benedizioni del Regno, usando il dovere come mezzo per soddisfare i miei desideri più smodati. Ero davvero offuscato dalla speranza di essere benedetto. Pensavo solo a entrare nel Regno dei Cieli. Mi interessava solo se sarei stato benedetto, quale esito e quale destinazione avrei ottenuto. Non pensavo a ripagare l’amore di Dio o a comprendere la Sua sincera volontà. Ero privo di coscienza. Dio mi ha donato la vita e la possibilità di compiere un dovere. È la Sua immensa grazia. Mentre io, per ricevere benedizioni, avanzavo sempre a Dio richieste irragionevoli, ragionavo con Lui, mi lamentavo, ero negativo e opponevo resistenza. Ero davvero ribelle e ostile, la mia indole era malvagia. Se Dio mi avesse tolto la vita, sarebbe stato giusto. Vedendo quanto fosse grave il mio problema, ho pregato Dio nel mio cuore, chiedendoGli di guidarmi a liberarmi dalla brama di benedizioni e a sottomettermi al Suo controllo. Poi, ho pensato ad alcune parole di Dio: “Io decido la destinazione di ciascuna persona non in base all’età, all’anzianità, alla quantità di sofferenza, né men che meno, al grado in cui suscita compassione, ma in base al fatto che possieda la verità. Non c’è altro criterio di scelta che questo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). Le parole di Dio mi hanno aiutato a tornare in me. Ho capito che, quando Dio determina il nostro esito e la nostra destinazione, ciò non ha nulla a che fare con quanto ci siamo sacrificati per Lui, con quanto abbiamo lavorato o sofferto. Si basa sul fatto che abbiamo acquisito o meno la verità sperimentando l’opera di Dio, che la nostra indole corrotta sia stata purificata, che sia cambiata. Ho inoltre capito che compiere molti doveri non significa possedere la verità o che la propria indole sia cambiata. Non importa quanti doveri io compia: la chiave è se mi trovi sul cammino della ricerca della verità. In passato, svolgevo molti doveri e mi spostavo ovunque, ma non ho mai perseguito la verità. Volevo usare i miei sforzi superficiali in cambio di una buona destinazione. Non vedevo la mia mentalità transazionale e ribelle nei confronti di Dio. Alla fine, vedendo inesaudito il mio desiderio di benedizioni, ho discusso con Dio e L’ho osteggiato. Ho capito che, per quanti doveri svolgessi, dandomi da fare e impegnandomi ma senza perseguire la verità, non avrei ottenuto un cambiamento d’indole, anzi, sarei diventato più egoista e arrogante. Avrei finito per ragionare e discutere con Dio sul lavoro che avevo compiuto, diventando sempre più malvagio. Proprio come Paolo, che lavorò molto, moltissimo, ma lo fece in cambio di una corona. La sua era una costante transazione con Dio. Non si pentì nemmeno in punto di morte, e alla fine Dio lo punì. Pietro invece non lavorò molto, ma nella sua fede perseguiva la verità, e cercava la volontà di Dio e tentava di obbedirGli in ogni cosa. Non poneva condizioni e non considerava se sarebbe stato benedetto o meno. Raggiunse l’amore supremo per Dio, ottenne l’approvazione di Dio e fu perfezionato da Dio. Erano entrambi credenti, ma avevano differenti motivazioni e prospettive sulla ricerca, e differenti furono quindi i loro esiti. Dio è giusto, e solo perseguendo la verità e il cambiamento d’indole possiamo soddisfare la Sua volontà. Ciò che stavo perseguendo e il cammino che stavo percorrendo erano altrettanto assurdi e sbagliati di quelli di Paolo, e il mio esito sarebbe stato sicuramente uguale al suo. L’illuminazione delle parole di Dio mi ha mostrato la Sua volontà e quale prospettiva dovevo avere nella fede. Dovevo imparare a obbedire al controllo e alle disposizioni di Dio, da essere creato ragionevole. Non si trattava forse dell’amore e della salvezza di Dio? Dopo aver compreso la volontà di Dio, il mio stato è migliorato molto, ed ero davvero grato a Dio. Quando i fratelli e le sorelle si riunivano da me, offrivo ospitalità. Quando non venivano, leggevo con calma le parole di Dio e ricercavo la verità in base al mio stato.
Un giorno, ho letto un passo delle parole di Dio. “Il prezzo che Dio paga per ciascun essere umano non è limitato ai decenni che vanno dalla sua nascita al presente. Agli occhi di Dio sei venuto al mondo innumerevoli volte, e ti sei incarnato innumerevoli volte. Chi è a decidere di tutto questo? È Dio. Tu non hai modo di sapere queste cose. Ogni volta che vieni al mondo, Dio dà personalmente delle disposizioni: stabilisce quanti anni vivrai, il tipo di famiglia in cui nascerai, quando ti sistemerai e ti affermerai e anche cosa farai in questo mondo e cosa farai per vivere. Dio predispone per te una via d’uscita dalla vita, in modo che tu possa compiere senza ostacoli la tua missione in questa vita; quanto a ciò che dovrai fare nella tua prossima incarnazione, Egli predispone e realizza quella vita in base a ciò che devi avere e a ciò che deve esserti dato […] Dopo che tali disposizioni ti sono state assegnate innumerevoli volte, sei finalmente nato nell’età degli ultimi giorni, nella tua famiglia attuale. Dio predispone per te un ambiente in cui credere in Lui; ti fa ascoltare la Sua voce e tornare al Suo cospetto, e tu sei in grado di seguirLo e di compiere un dovere nella Sua casa. È solo accompagnato in questo modo dalla Sua guida che sei vissuto fino a oggi. Non sai quante volte sei venuto al mondo né quante volte il tuo aspetto è cambiato, quante famiglie hai avuto, quante epoche e regni hai visto, ma in tutto questo la mano di Dio ti ha sostenuto ed Egli ha vegliato su di te. Quanto Si affanna Dio per il bene di una persona! Alcuni dicono: ‘Ho sessant’anni. Da sessant’anni Dio veglia su di me e mi protegge. Da sessant’anni governa il mio destino. Se quando sarò vecchio, non sarò in grado di compiere un dovere né qualsiasi altra cosa, a Dio importerà ancora di me?’ Non è forse una cosa sciocca da dire? La sovranità di Dio sul destino dell’uomo, il Suo vegliare sull’uomo e proteggerlo, non sono solamente una questione di una singola vita. Se si trattasse solo di una vita, di un’unica vita, non basterebbe a dimostrare che Dio è onnipotente e governa su tutto. Lo scopo della fatica che Dio compie e del prezzo che paga per una persona non è solo organizzare ciò che essa fa in questa vita, bensì predisporre per lei un numero infinito di vite. Dio Si assume la piena responsabilità di ogni anima che si incarna in una persona. Egli opera con attenzione, con il pegno della Sua vita, per guidare ogni persona e predisporne la vita e i giorni. Dio Si dà da fare a tal punto e paga un prezzo così alto per il bene dell’uomo, e dona all’uomo tutte queste verità e questa vita. Se gli uomini non compissero il loro dovere di esseri creati in questa ultima fase e non tornassero al cospetto del Creatore, e se alla fine, indipendentemente dalle vite e dalle generazioni che hanno attraversato, non compissero bene il loro dovere e non soddisfacessero le richieste di Dio, il loro debito nei confronti di Dio non sarebbe forse troppo grande? Non sarebbero indegni di tutto ciò che Dio ha profuso? Sarebbero così privi di cuore da non meritare di essere definiti persone, perché il loro debito verso Dio sarebbe troppo grande. […] La grazia che Dio concede all’uomo, il Suo amore e la Sua compassione per l’uomo, non sono solo un atteggiamento: sono anche un fatto. E il fatto qual è? È che Dio mette le Sue parole dentro di te affinché tu sia illuminato interiormente, affinché tu possa vedere ciò che di amabile c’è in Lui, affinché tu possa vedere qual è il senso di questo mondo, affinché il tuo cuore si riempia di luce, permettendoti di comprendere le Sue parole e la verità. In questo modo, senza rendertene conto, acquisisci la verità. Dio opera su di te in un modo in gran parte molto concreto, permettendoti di acquisire la verità. Quando avrai acquisito la verità, quando avrai acquisito la cosa più preziosa, che è la vita eterna, allora la volontà di Dio sarà soddisfatta. Quando Dio vede che l’uomo ricerca la verità ed è disposto a collaborare con Lui, è felice e soddisfatto. A quel punto ha un certo atteggiamento, e avendo tale atteggiamento Si mette all’opera ed elogia e benedice l’uomo. Egli dice: ‘Ti ricompenserò. Ecco la benedizione che meriti’. E a quel punto avrai acquisito la verità e la vita. Sentirai ancora un vuoto nel tuo cuore una volta che avrai conosciuto il Creatore e guadagnato il Suo apprezzamento? No: sarai appagato e proverai un senso di godimento. Vivere una vita preziosa non significa forse questo? È questo il genere di vita più prezioso e importante” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “È di grande importanza pagare un prezzo per acquisire la verità”). Le parole di Dio mi hanno davvero commosso e confortato. A prescindere dalla mia età o dal mio stato di salute, fintanto che avessi amato e perseguito la verità, Dio non mi avrebbe abbandonato. Io, invece, avevo frainteso la Sua volontà. Pensavo che, essendo vecchio e non più utile, non avrei potuto svolgere tanti doveri come prima. Potevo ammalarmi gravemente e un giorno andarmene, e allora non avrei avuto speranza di salvezza. Sentivo che la fede non avrebbe avuto significato e non volevo continuare a ricercare. Ho visto che ero stato influenzato da opinioni sbagliate e avevo frainteso la volontà di Dio. Ero sprofondato nella debolezza e nella negatività ed ero stato manipolato da Satana. In passato non sapevo che, come essere creato, dovevo sottomettermi a Dio e soddisfarLo. Non possedevo questa ragione. Avevo fede solo nelle benedizioni materiali: stavo stringendo un accordo con Dio. Ora capivo che, ricercando in quel modo, neanche vivere fino a 800 anni avrebbe avuto alcun significato o valore. Quando Giobbe affrontò le catastrofi e fu privato dei suoi beni, non pensò mai a ciò che aveva guadagnato o perso. Quando si ricoprì di pustole e la vita era insopportabile, quando aveva poche speranze di farcela, non incolpò mai Dio. Si sottomise al controllo e alle disposizioni di Dio grazie alla sua vera fede in Lui. Di fronte a Satana, rese una testimonianza clamorosa a Dio, confortando il cuore di Dio. Alla fine, Dio lo benedisse e gli Si manifestò. Nella sua fede, Pietro cercò la volontà di Dio e Gli si sottomise, qualunque cosa Dio disponesse, e si concentrò sul mettere in pratica le parole del Signore. Alla fine, fu crocifisso a testa in giù per Dio, in obbedienza a Lui, compiendo il dovere di un essere creato, vivendo una vita significativa. Ora, sapevo che, come credente, cercare di sottomettermi a Dio e di soddisfarLo, compiere il dovere di un essere creato, imparare e acquisire la verità nell’adempimento del mio dovere e arrivare a sottomettermi a Dio e ad amarLo è il modo per vivere una vita significativa, e non una vuota. Questo è ciò che Dio approverà. Chi cerca sempre di stringere accordi con Dio, volendo scambiare con le benedizioni del Regno il lavoro che esegue e quanto si spende, è spregevole, e la sua vita non ha alcun significato o valore. Non potevo continuare a considerare se in futuro sarei stato benedetto o meno. Volevo perseguire la verità ogni giorno della mia vita, compiere il mio dovere al meglio affidandomi a Dio, cercare di sottomettermi a Dio e soddisfarLo, e nel mio dovere perseguire il cambiamento d’indole. Anche se un giorno mi ammalassi gravemente e rischiassi di morire, e non avessi più la possibilità di compiere un dovere, mi sottometterei comunque al controllo di Dio. Ora dovevo concentrarmi sul compiere il mio dovere al meglio in questa vita. Quale sarà il mio esito, se la vita o la morte, dipende dal controllo di Dio. Non è qualcosa che io, in quanto essere creato, dovrei considerare. Questo pensiero mi ha fatto sentire molto più rilassato. Da allora, ogni giorno leggevo le parole di Dio e ascoltavo gli inni normalmente. Quando manifestavo corruzione, pregavo, cercavo la verità e riconoscevo la mia indole satanica, e facevo comunione con i miei fratelli. A poco a poco, ne ho tratto guadagno. Nel complesso, mi dedicavo attivamente all’adempimento del mio dovere, e mi impegnavo a condividere il Vangelo con chi avevo intorno. Quando ho visto fratelli e sorelle scrivere articoli di testimonianza, anche io volevo scrivere articoli che testimoniassero Dio. Sentivo che quella ricerca mi avrebbe appagato e rasserenato. Un giorno, ho ascoltato un inno delle parole di Dio, “Un essere creato dovrebbe essere alla mercé di Dio”. Mi ha davvero commosso. Ho trovato particolarmente toccante la seconda parte, che parla dell’esperienza di Pietro.
2 Nel passato, Pietro fu crocifisso a testa in giù per amore di Dio; ma tu dovresti soddisfare Dio alla fine, ed esaurire tutte le tue energie per il Suo bene. Cosa può fare un essere creato nell’interesse di Dio? Pertanto dovresti consegnarti a Dio il prima possibile, perché Egli possa disporre di te come desidera. Purché Dio sia contento e soddisfatto, lasciaGli fare di te ciò che vuole. Che diritto hanno gli uomini di lamentarsi? Che diritto hanno gli uomini di lamentarsi?
Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi
L’ho ascoltato e riascoltato più volte, non ne avevo mai abbastanza. Ogni singola riga mi ha ispirato e comosso, e non riuscivo a trattenere le lacrime. Ero una creatura che era stata corrotta da Satana e aveva vissuto fino a un’età così avanzata, e avevo ancora la possibilità di seguire Dio e di sperimentare la Sua opera, di renderGli testimonianza e vivere per Lui. Era una tale benedizione! Potermi nutrire delle parole di Dio, conoscere la mia corruzione e cambiare la mia egoistica e spregevole brama di benedizioni era già una benedizione di Dio. Avrei lodato Dio fino alla fine, anche se non mi avesse dato nulla. La mia vita sarebbe valsa la pena! Voglio cercare di essere una creatura di Dio ragionevole e sottomessa. Qualsiasi siano le mie condizioni di salute o il mio esito, voglio sottomettermi alle disposizioni di Dio.
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