La realtà che sta dietro agli adulatori
A ottobre, la Chiesa mi ha assegnato la supervisione del gruppo di progettazione grafica insieme a Wang Li, con cui avevo già lavorato. Teneva molto alla sua reputazione, e discuteva con chiunque la offendesse. Ma andavamo abbastanza d’accordo, senza grandi incomprensioni. Avevamo sempre avuto un buon rapporto. Ora eravamo di nuovo insieme nello stesso dovere, volevo che fosse una buona collaborazione. Un giorno mi stava informando sui membri del gruppo. Arrivata a parlare di sorella Xin, ha detto con rabbia: “Non ha una buona umanità ed è incredibilmente arrogante. Non solo si rifiuta di accettare suggerimenti, ma parla sempre dei miei problemi. Non ha un ruolo positivo nel gruppo. Ho scritto alla leader al riguardo e ho raccolto le valutazioni degli altri. Verrà sollevata dall’incarico”. Ho letto le valutazioni, e per la maggior parte di loro sorella Xin aveva dei punti di forza e buona levatura, ma era un po’ arrogante e a volte restava ostinatamente sulle proprie posizioni. Ma, con un’adeguata condivisione, era in grado di accettare le cose. Nel complesso, valeva la pena coltivarla. Pensavo che il giudizio di Wang Li su di lei non fosse obiettivo né giusto, e che non dovesse essere rimossa con leggerezza. Sorella Xin ha detto qualcosa che ha messo in cattiva luce Wang Li, la quale ha sviluppato pregiudizi su di lei e voleva toglierle il suo dovere, è così? Se sì, Wang Li avrebbe dovuto riflettere su se stessa. Volevo farle notare questo problema, ma poi ho pensato: “Si preoccupa così tanto di salvare la faccia, non mi disprezzerà? Andremmo ancora d’accordo se questo rendesse le cose imbarazzanti?” Così le ho detto con tatto: “Sorella Xin crede solo da poco tempo ed è un po’ testarda. Ma il suo problema non è tanto grave da congedarla. Aiutiamola tenendo condivisioni”. Ha cambiato atteggiamento e ha risposto infastidita: “Non è testarda, è che ha una cattiva indole. Una volta la pensavo come te, ma ora ho acquisito discernimento. Secondo le parole di Dio, dovrebbe essere eliminata. Aiutala tu, se vuoi. Puoi occuparti tu del suo lavoro”. Non sapevo bene cosa fare. Ero appena entrata nel gruppo e non avevo sufficiente esperienza. Ma lei ha riversato le sue responsabilità su di me, e ciò poteva ostacolare il nostro lavoro. Era una cosa piuttosto irresponsabile da fare. Volevo condividere di più i miei pensieri con lei ma, vedendola così fredda, temevo che il conflitto compromettesse il nostro rapporto, quindi ho evitato.
Qualche giorno dopo, ci stavamo preparando a cambiare luogo per esigenze di lavoro. Wang Li mi ha detto all’improvviso: “Non portiamo con noi sorella Xin. Dovrebbe rimanere qui, a riflettere”. Ho pensato che fosse strano. Lasciarla lì da sola non era un modo per escluderla? Che differenza c’era col toglierle l’incarico? Sorella Xin aveva un ruolo importante. Questo avrebbe rallentato il nostro lavoro ed era ingiusto nei suoi confronti. Ero preoccupata. Vedevo che Wang Li stava agendo in modo corrotto, e volevo denunciarla per aver abusato del suo potere isolando sorella Xin. Ma negli ultimi giorni, quando discutevamo di sorella Xin, lei era molto ostile e dura nei miei confronti, quindi, se avessi analizzato il problema in modo più diretto, avrebbe potuto dire che favorivo sorella Xin e me la prendevo con lei, facendosi dei preconcetti su di me. Se si fosse creata una frattura tra di noi e lei, risentita, mi avesse esclusa, come avremmo potuto lavorare insieme? Ho esitato e mi sono morsa la lingua senza dire nulla. Mi sono detta: “Lasciamo perdere. La verità fa male, quindi meglio non essere diretti. Dovrei sorvolare”. Così ho farfugliato: “La leader non ha confermato variazioni nel suo dovere. Ti sembra il caso di lasciarla qui? Non dovremmo aspettare l’approvazione della leader prima di congedarla? Facciamola venire con noi. Sarà anche più facile per noi seguire il lavoro”. Al che Wang Li non ha insistito. Non avevo affrontato chiaramente il suo problema, e temevo che continuasse a prendere di mira sorella Xin. Mi sentivo in colpa per questo, ma poi ho pensato, dato che collaboravamo, di tenerla d’occhio e così impedirle di commettere un grave errore. Continuava a escluderla di proposito. Una volta, la Chiesa aveva bisogno di qualcuno da addestrare. Sorella Xin imparava in fretta, quindi l’opzione migliore era quella di inviare lei, per poi richiamarla a insegnare agli altri. Ma Wang Li ha insistito per mandare sorella Liu, che non conosceva bene il nostro lavoro. Ho anche saputo da altri fratelli e sorelle che sorella Xin aveva espresso più volte opinioni contrarie a quelle di Wang Li, e tutti reputavano le sue idee migliori, ma Wang Li si rifiutava di accettarle e voleva che sorella Xin le obbedisse. Sorella Xin ha esposto in una riunione i problemi di Wang Li, che, infuriata, l’ha ignorata. Quando sorella Xin aveva dei problemi nel suo lavoro, Wang Li non la aiutava, lasciandola a sbrigarsela da sola, rendendole le cose difficili. Tutto questo mi ha fatto sentire davvero a disagio. Wang Li era sempre stata prevenuta ed escludeva sorella Xin. Il problema si stava facendo serio. Stava peggiorando, e danneggiava il lavoro della Chiesa. Sapevo di dover parlare con Wang Li. Mm. Quel giorno, ho raccolto un po’ di coraggio e le ho detto: “Nutri ancora preconcetti verso sorella Xin, non è vero? Sorella Xin è veloce nell’imparare cose nuove, ma non hai mandato lei: deve essere un tuo pregiudizio nei suoi confronti”. A queste mie parole, il suo viso si è oscurato e mi ha detto con rabbia: “Non ho più pregiudizi verso di lei, ma ora ne ho contro di te. Il gruppo di sorella Xin non sta ottenendo nulla nel suo lavoro, ed è un suo problema. Ti ho detto secoli fa che avremmo dovuto rimuoverla, ma tu non eri d’accordo”. Non aveva consapevolezza di sé. Era capogruppo, ma non si considerava responsabile se qualcosa non andava, faceva finta di niente. Anch’io ero arrabbiata, e volevo essere schietta sulla natura delle sue azioni. Ma vedere la sua ostilità mi ha dissuasa. Ho constatato di averle fornito solo qualche briciolo di verità, eppure lei l’aveva presa così male. Se avessi davvero portato alla luce tutti i suoi problemi, sarebbe certo andata fuori di testa. Questo avrebbe sicuramente danneggiato il nostro rapporto. Era meglio non dire altro, in fondo l’avevo già ammonita un po’. Visto che non avrebbe accettato altro, ho deciso di lasciar correre. In seguito, le disposizioni sono cambiate, e io ero responsabile per lo più di altri lavori. Sorprendentemente, un mese dopo, il lavoro di Wang Li era a un punto morto, e i membri del gruppo si sentivano deboli e scoraggiati. Sostenevano che, quando li vedeva svolgere male il loro dovere, lei si limitava a trattarli, ma poi non li guidava. Si sentivano tutti limitati da lei, e così negativi da non riuscire a compiere il loro dovere. Hanno anche detto che lei non guidava il lavoro di sorella Xin da mesi. Avevano tutti le lacrime agli occhi. Ho davvero perso la calma. Vedevo le mancanze di Wang Li già da molto tempo, ma non le avevo fatto notare la natura dei suoi problemi. Non aveva capito la sua indole corrotta, e continuava a isolare le persone per pregiudizio, tanto che il lavoro del gruppo era quasi a un punto morto. Mi sentivo in colpa. A casa, ho letto un passo delle parole di Dio che mette a nudo gli anticristi: “Sotto ogni apparenza, le parole degli anticristi sembrano particolarmente gentili, colte e raffinate. Chiunque violi i principi, chi è invadente e molesto, chi non viene affrontato, potato o smascherato, non importa chi sia: l’anticristo chiude un occhio, lasciando che la gente lo reputi magnanimo in tutte le questioni. Accoglie con benevolenza e tolleranza ogni altrui corruzione e azione spregevole; l’anticristo non è incline all’ira, non farebbe del male agli altri per rabbia, o collera, o perché hanno commesso un errore. Vuole apparire paziente e in grado di sopportare la sofferenza, dimostrare che non danneggerebbe né minaccerebbe nessuno. Ma il suo secondo fine è quello di ingraziarsi le persone, di suscitare in loro ammirazione e approvazione verso le sue azioni, verso il suo comportamento, verso il suo carattere” (“Fanno il loro dovere solo per distinguersi e alimentare i loro interessi e ambizioni; non considerano mai gli interessi della casa di Dio e addirittura li vendono in cambio della gloria personale (Parte decima)” in “Smascherare gli anticristi”). Quelle parole hanno colto nel segno. Gli anticristi non intervengono quando vedono ostacolato il lavoro della casa di Dio, in modo da poter preservare la propria buona immagine: sono davvero egoisti e spregevoli. Ho capito che mi stavo comportando proprio come un anticristo. La casa di Dio mi ha assegnato a lavorare con Wang Li, in modo che l’una compensasse le debolezze dell’altra e ci tenessimo d’occhio a vicenda, tutelando insieme il lavoro della casa di Dio. Ma per proteggere la mia relazione “armoniosa” con lei, per sembrare ai suoi occhi una “brava persona”, non ho osato smascherare il modo in cui aveva escluso e oppresso sorella Xin. La vedevo trattare gli altri in modo corrotto, compromettendone così il lavoro, ma non mi sono attenuta ai principi della verità e non sono intervenuta, né l’ho riferito a un leader. Temevo che mi avrebbe disprezzata e tra di noi si sarebbe creata una frattura. Quando ho avuto il coraggio di dire qualcosa, comunque mi sono trattenuta, non evidenziando in modo chiaro e diretto la natura del suo comportamento. Gliel’ho sempre fatta passare liscia. Vedevo esattamente cosa stava facendo ai fratelli e alle sorelle, cosa che ostacolava gravemente il loro ingresso nella vita e il lavoro della casa di Dio. Alla fine ho capito davvero che essere gentili, non voler offendere nessuno, in realtà deriva da motivazioni viscide e subdole. Agivo solo per proteggere me stessa, per difendere la mia reputazione e il mio prestigio. Volevo conquistare cuori e menti, irretire gli altri con un’apparente gentilezza. Stavo rivelando l’indole malvagia di un anticristo! Riflettendo sulle mie azioni, mi sono sentita in colpa, e mi odiavo per essere stata così viscida e subdola. Ero stata elevata da Dio a svolgere un dovere così importante, ma da irresponsabile non mi sono attenuta ai principi quando ho visto dei problemi. Ho danneggiato il lavoro della casa di Dio e ho ostacolato la vita degli altri. Ho sputato nel piatto in cui mangiavo. Avevo deluso l’incarico affidatomi da Dio. Era irragionevole! Ho pregato e mi sono pentita davanti a Dio, decisa a smettere di essere ribelle e di ferirLo. Avrei praticato la verità e difeso il lavoro della casa di Dio.
Il giorno dopo, appena ho menzionato la situazione del gruppo di sorella Xin, il comportamento di Wang Li è cambiato: ha iniziato a lamentarsi del fatto che sorella Xin stava trascinando giù gli altri. Non aveva consapevolezza di sé e non riusciva ad accettare una critica. Era un po’ imbarazzante. Mi sono detta che avevo appena iniziato e lei era già arrabbiata. Se avessi tirato fuori tutti i suoi problemi, si sarebbe sicuramente risentita con me. Dovevo farlo? Ho indugiato, sentendomi un po’ limitata, così ho detto una preghiera silenziosa e pensato a come Dio ci chiede di essere onesti e di difendere gli interessi della Sua casa. Questo mi ha dato un po’ di coraggio. Non importava cosa avrebbe pensato, dovevo essere sincera con lei. Così, ho esposto con severità e correttezza come stesse opprimendo sorella Xin, e ho condiviso sulla natura e le conseguenze del problema. Ma lei non voleva saperne. Continuava a soffermarsi sui dettagli. Si rifiutava di accettare la verità e di conoscere se stessa. Il suo problema era davvero grave, non poteva rimanere assegnata a quel dovere, così ne ho parlato con la leader. Lei ha detto che aveva già condiviso con Wang Li molte volte, ma senza risultati. Era evidente che Wang Li non fosse adatta al lavoro. Non aveva una buona umanità e rifiutava la verità, quindi doveva essere rimossa. La leader voleva che lo facessi io. Ho avuto un brivido nel cuore e mi sono detta che il suo atteggiamento nei miei confronti era cambiato da quando avevo esposto i suoi problemi. Se fossi stata io in persona a rimuoverla, si sarebbe offesa seriamente. Mi avrebbe odiata? Se avesse pensato che avevo fatto rapporto alla leader, si sarebbe sentita presa di mira? Mi sentivo in conflitto e non sapevo come affrontarla. Mentre mi arrovellavo, ho letto queste parole di Dio: “Molti desiderano perseguire e mettere in pratica la verità, ma il più delle volte ne hanno soltanto la determinazione e il desiderio; la verità non è diventata la loro vita. Di conseguenza, quando si trovano ad affrontare forze maligne, o incontrano persone malvagie e cattive che commettono malefatte o falsi capi e anticristi che agiscono in modo tale da violare i principi – facendo così subire perdite all’opera della casa di Dio e danneggiando i Suoi eletti – perdono il coraggio di reagire e di parlare francamente. Che cosa significa non avere il coraggio? Significa forse che sei timido o che hai difficoltà a esprimerti? Oppure che non capisci a fondo e pertanto non ti fidi a parlare francamente? Niente di tutto questo; è che sei dominato da diversi aspetti dell’indole corrotta. Uno di tali aspetti è il fatto di essere subdolo. Pensi prima di tutto a te stesso, dicendoti: ‘Se parlo francamente, che beneficio ne traggo? Se parlo francamente e faccio irritare qualcuno, come potremo andare d’accordo in futuro?’ È una mentalità subdola, non è vero? Non è forse l’esito di un’indole subdola? Un altro è un’indole meschina ed egoista. Pensi: ‘Cosa ha a che fare con me una perdita per gli interessi della casa di Dio? Perché dovrei preoccuparmene? Non ha nulla a che fare con me. Anche se accadesse davanti ai miei occhi o se venissi a saperlo in seguito, non è necessario che io faccia nulla. Non è una mia responsabilità: io non sono un leader’. Tali cose sono dentro di te, come se fossero scaturite da una mente inconsapevole, come se occupassero un posto fisso nel tuo cuore – questa è l’indole corrotta, satanica, dell’uomo. […] Non dici quello che pensi veramente. Tutto deve essere prima revisionato dal tuo cervello, nella tua mente. Ogni tua parola è una bugia, in contrasto con i fatti, al servizio della tua pretestuosa difesa, a tuo unico vantaggio. Sei riuscito ad abbindolare alcune persone, e tanto ti basta: le tue parole e le tue azioni hanno raggiunto l’obiettivo. Questo è ciò che hai nel cuore, questa è la tua indole. Sei completamente schiavo della tua indole satanica. Non hai alcun potere su quanto dici e fai. Anche se volessi, non saresti in grado di dire la verità o ciò che pensi veramente; anche se volessi, non sapresti mettere in pratica la verità; anche se volessi, non saresti capace di adempiere alle tue responsabilità. Tutto ciò che dici, fai e pratichi è una menzogna, e non sei altro che approssimativo e superficiale. È evidente che sei del tutto controllato e dominato dalla tua indole satanica. Potresti anche desiderare di accettare la verità e lottare per essa, ma non dipende da te: sei solo un fantoccio fatto di carne corrotta, sei diventato uno strumento di Satana, dici e fai tutto quello che la tua indole satanica ti ordina. […] Non ricerchi mai la verità, tanto meno la pratichi. Ti limiti a continuare a pregare, rafforzando la tua determinazione, prendendo decisioni e pronunciando giuramenti. E che cosa è emerso da tutto questo? Sei ancora una persona servile; non provochi e non offendi nessuno. Se una questione non ti riguarda, te ne tieni lontano, pensando: ‘Non intendo dire niente su cose che non hanno nulla a che vedere con me, senza alcuna eccezione. Se qualcosa può danneggiare i miei interessi, il mio orgoglio o la considerazione che ho di me, non vi presterò attenzione e userò la massima cautela; non devo agire sconsideratamente. Il chiodo più sporgente viene battuto per primo, e io non sono così stupido!’ Sei totalmente sotto il dominio della tua indole corrotta, che ti rende malvagio, subdolo e duro e ti induce a detestare la verità. Ti sta portando allo sfinimento ed è diventato per te ancor più difficile da reggere del cerchio d’oro che cingeva il capo del Re Scimmia. Vivere sotto il dominio di un’indole corrotta è davvero spossante e straziante!” (“Soltanto chi mette in pratica la verità è timorato di Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Ogni parola di Dio andava dritta al punto. Con Wang Li, avevo sempre paura di offenderla e non osavo praticare la verità né rivelare i fatti. Ero controllata dalla mia indole satanica, ero malvagia, subdola e detestavo la verità. “L’armonia è un tesoro; la tolleranza è intelligenza”, “Niente colpi bassi”, “Quando sai che qualcosa è sbagliato, meno dici e meglio è” e “La sincerità dà fastidio”. Queste filosofie sataniche e mondane erano diventate le mie leggi di vita. Non osavo parlare dei problemi che vedevo, né attenermi ai principi per proteggere il lavoro della casa di Dio. Ero una vigliacca. Quando la leader voleva che rimuovessi Wang Li, ho capito chiaramente che andava fatto immediatamente per non rallentare il lavoro della casa di Dio. Ma non riuscivo ad aprire bocca per paura di offenderla. In apparenza ero una persona gentile che non voleva ferire nessuno, ma in realtà stavo svendendo gli interessi della casa di Dio in cambio di una buona reputazione. Ho blandito Wang Li ogni volta, permettendole di compromettere il lavoro della casa di Dio. Fungevo da schermatura perché Satana spadroneggiasse nella casa di Dio. Ero una persona ipocrita e subdola! Quelle filosofie sataniche sono falsità che ingannano e danneggiano le persone! Questa società è così oscura e malvagia perché gli uomini vivono secondo filosofie sataniche. Diventano codardi e odiano la luce. Nessuno osa prendere posizione, essere giusto ed esporre la verità. Anzi, sono i servili e quelli che guardano sempre da che parte soffia il vento a venire favoriti e a ottenere il potere. Non c’è equità né giustizia. Tutti si ingannano a vicenda senza alcuna sincerità. Ecco cosa deriva dalla corruzione di Satana. Ho finalmente visto che queste filosofie sataniche sono in linea con le nozioni umane, ma in realtà sono bugie che Satana usa per ingannare e corrompere la gente. Vivere in base a esse ci rende solo e sempre più egoisti, malvagi e subdoli. È un modo vile e disumano di vivere.
Ne ho letto un passo in “Soltanto chi mette in pratica la verità è timorato di Dio”. “Se non nascondi nulla, se non indossi maschere, non simuli, non fingi, se ti metti a nudo davanti a fratelli e sorelle, se non celi i tuoi più intimi pensieri e riflessioni, ma anzi permetti agli altri di vedere il tuo atteggiamento onesto, allora la verità si radicherà gradualmente in te, fiorirà e porterà frutto, darà dei risultati, a poco a poco. Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando compi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto degli effetti in te, ed è diventata la tua vita. Quando la verità è diventata la tua vita, se qualcuno bestemmia Dio, non ha alcuna venerazione per Lui, è superficiale e fa soltanto finta di compiere il suo dovere, oppure provoca interruzioni o intralcia l’opera della Chiesa, vedendo tutto questo tu sarai in grado di affrontarlo secondo la verità principio, discernendo ciò che bisogna discernere e rivelando ciò che bisogna rivelare. […] Quando però nel tuo cuore predomina la verità che è diventata la tua vita, allora, quando vedi emergere qualcosa di passivo, di negativo o di malvagio, la reazione del tuo cuore è del tutto diversa. In primo luogo provi un senso di colpa e di disagio, seguito immediatamente da questa sensazione: ‘Non posso limitarmi a restare inerte e chiudere un occhio. Devo intervenire e parlare, devo assumermi la responsabilità’. Allora puoi intervenire e porre termine a questi atti malvagi, smascherandoli, sforzandoti di salvaguardare gli interessi della casa di Dio e di evitare che venga intralciata l’opera di Dio. Non solo avrai questo coraggio e questa determinazione e sarai in grado di capire a fondo la questione, ma farai anche fronte alla responsabilità che devi assumerti per l’opera di Dio e per gli interessi della Sua casa, e in tal modo si compirà il tuo dovere” (Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni). Leggere questo mi ha fatto sentire sia colpevole che motivata. Dopo anni di fede in cui avevo goduto della verità grazie al nutrimento di Dio, ancora non riuscivo a difendere i principi e gli interessi della casa di Dio. Era irragionevole. Ho dovuto togliermi la maschera di adulatrice. Non potevo più vivere secondo la mia indole malvagia, subdola e corrotta, dovevo praticare la verità e proteggere gli interessi della Chiesa. Allora ho parlato con Wang Li e l’ho sollevata dall’incarico. Ho anche condiviso con lei, elencando una per una le sue espressioni di rifiuto della verità, oppressione delle persone e intralcio al lavoro della Chiesa. Ho smesso di indorare la pillola solo per non suscitare la sua ira. Volevo veramente aiutarla, esporre i suoi problemi, in modo che potesse capire la sua indole corrotta e pentirsi sinceramente. Era così sconvolta che quando ho finito ha pianto, e si è detta pronta ad accettare quanto disposto dalla casa di Dio, per riflettere veramente e imparare una lezione. In seguito i fratelli e le sorelle si sono gradualmente ripresi e il lavoro del gruppo ha iniziato pian piano a dare dei risultati. Ho provato la pace e la serenità che derivano dal praticare la verità. È l’unico modo per vivere nella luce.
Poi sono seguiti dei trasferimenti, così ho iniziato a irrigare i nuovi arrivati con alcune altre sorelle. Sorella Yan non si assumeva il fardello del suo dovere, era negligente e irresponsabile, il che influiva sul nostro lavoro. Ero preoccupata al riguardo e volevo farglielo notare perché cambiasse, ma, dato che ci eravamo appena conosciute e andavamo così d’accordo, non si sarebbe risentita con me se fossi stata troppo diretta in merito alla sua irresponsabilità? Ho notato che stavo di nuovo pensando come un’adulatrice, così ho detto una rapida preghiera. Poi ho visto il video di una lettura delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “‘E Jahvè Dio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”’. […] Riesci a notare un po’ dell’indole di Dio in queste poche parole che ha proferito? Queste Sue parole non sono forse vere? Vi è un qualche inganno? Vi è falsità? C’è qualcosa di minaccioso? (No.) Dio ha detto all’uomo con onestà, verità e franchezza quello che può e non può mangiare. Dio ha parlato chiaro e tondo. C’è qualche significato nascosto in queste parole? Non sono forse parole schiette? C’è bisogno di congetture? (No.) Non è necessario tirare a indovinare. Il loro significato è evidente a colpo d’occhio, lo capisci a pieno non appena le leggi. In altre parole, ciò che Dio vuole dire, ciò che vuole esprimere, viene dal Suo cuore. Le cose che Dio esprime sono chiare, dirette e semplici. Non vi sono né motivazioni segrete né significati nascosti. Parla all’uomo con chiarezza, dicendogli cosa può e cosa non può mangiare. Vale a dire che, attraverso queste parole divine, l’uomo può notare come sia trasparente il cuore di Dio, e come sia sincero. Non vi è traccia di falsità, qui; non si tratta di dirti che non puoi mangiare quello che è commestibile o dirti: ‘Fallo e vedi cosa accade’ con le cose che non puoi mangiare. Dio non intende questo. Egli dice tutto quello che pensa nel Proprio cuore” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”). Ciò che Dio disse ad Adamo ed Eva è perfettamente chiaro. Egli è sincero, non nasconde nulla. L’essenza di Dio è così santa. Negli ultimi giorni, Dio esprime la verità per giudicare e castigare l’uomo. Le Sue parole espongono la natura della nostra corruzione da parte di Satana, e rivelano la nostra intima viltà e ingiustizia. Sono chiare e non nascondono nulla. Le Sue parole possono essere dure, ma sono amore, tutte con lo scopo di purificarci e trasformarci, in modo che possiamo conoscere noi stessi, abbandonare Satana e vivere una vera sembianza umana. Satana è esattamente il contrario. È infido, oscuro e malvagio, e non dice mai direttamente ciò che vuole. Ha iniziato con belle parole, con falsità che sembravano plausibili, per ingannare Adamo ed Eva e indurli a peccare e tradire Dio. Avevo vissuto secondo filosofie sataniche, mostrando un’indole malvagia e subdola proprio come Satana. Per proteggere le mie relazioni con gli altri e la mia immagine, pensavo una cosa e ne dicevo un’altra, viscida come un serpente, ambigua e indecifrabile. Nessuno poteva capire quello che stavo cercando di dire. Che comportamento subdolo. Ero più simile a Satana che a un essere umano! Capendolo, ho provato disgusto per me stessa, e non volevo più essere servile e furba come una volpe. Volevo praticare la verità ed essere una persona onesta che sostiene il lavoro della casa di Dio. Nella riunione del giorno successivo, ho parlato dei problemi che notavo in sorella Yan, e dopo io e lei abbiamo condiviso insieme. È stata capace di ammettere le sue mancanze. Ho visto che in seguito ha cominciato lentamente a cambiare, e mi sono sentita molto più libera.
Questa esperienza mi ha mostrato che non dovremmo vivere secondo filosofie sataniche e ingannarci a vicenda, ma essere onesti e sinceri. Solo questo è amore genuino e giova assolutamente a tutti. Ho sperimentato personalmente che solamente essere sinceri in accordo con le parole di Dio e seguire i principi è possedere umanità, ed è il modo per essere benedetti e avere pace e gioia. Questo è essere una brava persona. Lode a Dio!
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