Sforzarsi di essere sinceri
Ho accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni nel 2017. I momenti di condivisione con i miei fratelli e le mie sorelle di solito mi riempivano di felicità, perché a ogni incontro imparavo più verità e ne uscivo arricchita. All’inizio avveniva per iscritto via chat, cioè digitando e poi inviando i propri messaggi agli altri. Così mi aprivo completamente, e non vedevo l’ora di parlare della mia comprensione delle parole di Dio. I leader spesso trovavano la mia comprensione buona e i miei fratelli e le mie sorelle mi ammiravano; dicevano che amavano ascoltare la mia comunione e che parlavo bene l’inglese. Ero entusiasta dei loro complimenti e sentivo di star facendo bene. Poi una sorella ha proposto di iniziare a fare chiamate vocali per le riunioni, e i miei problemi sono emersi.
Durante la prima riunione in una chiamata vocale, dopo aver letto le parole di Dio, anzitutto due sorelle hanno condiviso la loro comprensione del passo, ma io ero nervosa e non ho ascoltato la loro condivisione. Lo avevamo sempre fatto via chat, quindi non ero proprio abituata a condividere a voce. La comunicazione orale è il mio punto debole. Quando lo facevamo per iscritto, potevo scegliere le parole e levigare bene il mio discorso. Nella chat dal vivo, invece, non avevo abbastanza tempo per prepararmi. Nonostante avessi una discreta comprensione delle parole di Dio, temevo che nella condivisione sarei stata caotica e disorganizzata, e che magari mi sarei espressa in un inglese poco fluente, quindi temevo di deludere i miei fratelli e sorelle. Queste preoccupazioni mi avevano afflitta per tutto l’incontro. Ero indecisa se condividere o meno. Se non l’avessi fatto, gli altri mi avrebbero certamente ritenuta poco impegnata e i leader ne sarebbero rimasti delusi. Se invece l’avessi fatto, avrei dovuto accendere il microfono: temevo che, se avessi parlato male, i fratelli mi avrebbero guardata dall’alto in basso. Questo avrebbe rovinato la buona impressione che avevano di me. Il pensiero mi rendeva così nervosa che non ho spiccicato parola. Nella riunione c’erano le due sorelle che mi avevano convertita. Ho pensato che sarebbero rimaste deluse se non avessi fatto una bella figura. Poi Flora Shi, una leader, mi ha detto: “Sorella Weniela, ti va di condividere? Tutti gli altri l’hanno fatto. Tu te ne sei dimenticata?” Dal tono di voce mi sembrava delusa. Mi sono sentita incredibilmente a disagio e in imbarazzo. Per nascondere questa mia mancanza e non rovinare la mia immagine ai loro occhi, ho deciso che da quel momento in poi avrei scritto la mia condivisione prima dell’incontro, e al mio turno l’avrei letta. Non sarei stata più così nervosa. Avrebbero reputato me una buona oratrice e la mia comunione pertinente. Mi sembrava una buona idea.
Una sera, hanno organizzato l’incontro due sorelle cinesi. Parlavamo tutti in inglese per comunicare meglio. Alcuni fratelli e sorelle erano molto timidi perché non conoscevano benissimo l’inglese, ma erano comunque in grado di tenere condivisione sulla loro comprensione delle parole di Dio. Giunto il mio turno, ho condiviso in maniera molto attiva e ho parlato con grande sicurezza, perché mi ero scritta in anticipo quello che avevo intenzione di dire. Ho condiviso per ultima. Mi ero impegnata al massimo per parlare in modo del tutto naturale affinché non si accorgessero che stavo leggendo. Dopo, tutti si sono complimentati per la mia comunione, per la sua utilità e per il mio ottimo inglese. Dentro di me ero compiaciuta delle loro lodi e sentivo di averli conquistati. Poi sono stata scelta come capogruppo. La loro opinione di me è diventata per me ancora più importante. Ma ho iniziato a sentirmi in colpa e un po’ a disagio quando gli altri mi lodavano. Sapevo che non mi stavo mostrando per ciò che ero veramente. Mi faceva stare male, eppure non cambiavo comportamento. Nelle riunioni non ascoltavo veramente la comunione degli altri, perché ero occupata a scrivere il mio discorso; ero sempre concentrata a cercare qualcosa di valido da dire, per soddisfare la mia vanità e proteggere la mia reputazione. Questo mi impediva di trarre frutto dagli incontri, che avevano perso ogni significato per me. Sapevo che il mio comportamento era sbagliato. Volevo cambiare, raccontare la verità, ma avevo paura di farlo. Temevo che, sapendo che mi scrivevo i discorsi in anticipo, mi avrebbero disprezzata e giudicata ipocrita, bugiarda e falsa. Moltissime volte ho pensato di smettere, perché non mi arrecava alcun beneficio, anzi, profondo disagio; ma quell’ansia non riusciva a superare l’importanza della mia reputazione e dell’ammirazione altrui: in realtà, avevo molto più a cuore la mia immagine e la mia reputazione. Ma, ogni volta che facevo certe cose, mi sentivo incredibilmente in colpa. Ho anche cercato di convincermi che lo stessi facendo solo per poter condividere la mia comprensione in modo più chiaro e accurato, così che gli altri capissero meglio quello che stavo dicendo. Mi ripetevo che non c’era nulla di male, ma il disagio e il senso di colpa continuavano a tormentarmi. Mi sono detta che, se fossi riuscita a rinunciare al mio orgoglio e a dire a tutti la verità, ne sarei uscita. Ma, se avessero scoperto che il mio inglese non era poi così buono, magari avrebbero riso di me. Allora come li avrei guardati in faccia? Sono stata in conflitto a lungo, ma comunque non sono riuscita ad aprire il mio cuore. Non sapendo cosa fare, ho provato a lavorare sulle mie capacità linguistiche. Mi sono esercitata a casa, registrando la mia voce e poi riascoltandomi per vedere come suonava. Credevo che, se fossi riuscita a migliorare gradualmente le mie capacità oratorie, allora non avrei più dovuto scrivere la mia comunione in anticipo e avrei potuto condividerla dal vivo. E non avrei dovuto rivelare agli altri la verità. Se avessi continuato a tenere valide condivisioni in un buon inglese, avrei mantenuto il loro rispetto nei miei confronti. Tuttavia, per quanto mi esercitassi, al momento dell’incontro venivo presa dall’agitazione, e alla fine mi limitavo a leggere la mia condivisione come al solito. Ero proprio delusa da me stessa e, poiché ero in preda a uno stato negativo, ciò influenzava anche il mio dovere. Alla fine, sono stata destituita.
Una volta, in una riunione, una sorella ha condiviso un passo delle parole di Dio che mi ha toccata nel profondo. Le parole di Dio dicono: “Se desideri che gli altri si fidino di te, devi prima di tutto essere onesto. Per essere una persona onesta, devi innanzitutto mettere a nudo il tuo cuore in modo che tutti lo vedano, osservino ciò che pensi e guardino il tuo vero volto. Non devi provare a simulare o a mascherarti. Soltanto allora gli altri si fideranno di te e ti considereranno onesto. Questa è la pratica più fondamentale che ci sia, nonché un presupposto per essere una persona onesta. Se non fai che fingere, simulando santità, nobiltà, grandezza e un carattere elevato, se non permetti che le persone vedano la tua corruzione e i tuoi difetti, e se mostri loro un’immagine falsa, in modo che ti reputino dotato di integrità, grande, pieno di abnegazione, equo e altruista, questa non è forse disonestà e falsità? Con il tempo, le persone non saranno forse in grado di vederti per ciò che sei? Quindi non indossare un travestimento e non cercare di mascherarti. Al contrario, metti a nudo te stesso e il tuo cuore in modo che gli altri abbiano modo di vederli. Se sei in grado di mettere a nudo il tuo cuore, affinché gli altri possano vederlo, e tutti i tuoi pensieri e progetti, sia positivi che negativi, questa non è forse onestà? Se sai metterti a nudo affinché gli altri abbiano modo di vederti, allora anche Dio ti vedrà. Egli dirà: ‘Se ti sei messo a nudo affinché gli altri possano vederti, allora sei sicuramente onesto anche al Mio cospetto’. Se invece ti metti a nudo dinanzi a Dio soltanto quando sei nascosto alla vista degli altri, e quando sei in loro compagnia fingi sempre di essere grande e nobile, o altruista, che cosa penserà Dio di te? Che cosa dirà? Dirà: ‘Sei una persona davvero ingannevole. Sei un vero e proprio ipocrita e vile, e non sei affatto una persona onesta’. E di conseguenza ti condannerà. Se desideri essere una persona onesta, allora, a prescindere dal fatto che ti trovi al cospetto di Dio o degli altri, dovresti essere in grado di fornire un resoconto puro e aperto del tuo stato interiore e delle parole che hai nel cuore. È un risultato facile da ottenere? Richiede un periodo di addestramento, oltre a pregare spesso Dio e affidarsi a Lui. Devi addestrarti a dar voce a ciò che hai nel cuore con semplicità e onestà in tutte le questioni. Con questo tipo di addestramento, puoi fare progressi. Se affronti una grande difficoltà, devi pregare Dio e ricercare la verità; devi lottare nel tuo cuore e prevalere sulla carne, finché non saprai mettere in pratica la verità. Se ti addestri in questo modo, a poco a poco il tuo cuore gradualmente si aprirà. Diventerai sempre più puro e le tue parole e le tue azioni sortiranno effetti diversi rispetto al passato. Le tue bugie e i tuoi tranelli si ridurranno sempre di più e sarai in grado di vivere davanti a Dio. A quel punto, sarai diventato in essenza una persona onesta” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Dalle Sue parole, ho compreso che a Dio piacciono le persone sincere e che non ama l’astuzia né la disonestà. Che si tratti di qualcosa di bello o di brutto, dobbiamo condividere con il cuore, parlare in maniera trasparente senza mentire, con un cuore privo di inganno. Non dobbiamo fingere davanti agli altri di essere qualcosa che non siamo; non dobbiamo mascherarci. Questo è essere sinceri. Leggere queste parole mi ha fatta sentire tanto in colpa, perché non ero una persona sincera. Volevo davvero aprirmi con tutti, rinunciare alla mia vanità e alla mia reputazione, ma, pur avendoci provato parecchie volte, non ci ero mai riuscita. Bramavo troppo il prestigio. Ero prigioniera della mia stessa vanità. Ho capito che ero davvero corrotta. Mi sentivo molto in colpa e allo stesso tempo contrariata. Mi sono chiesta perché non facessi che simulare, dando agli altri una falsa impressione positiva di me, e perché non sapessi praticare la verità e smettere di mentire. La mia fede in Dio era forse vana? Tutte quelle riunioni e i miei doveri erano stati forse inutili? Sentivo che non sarei mai riuscita a sfuggire ai vincoli della mia vanità. Volevo abbandonare il gruppo e prendermi tempo per correggere il mio stato, e poi, una volta riassestato per bene, avrei potuto riprendere le riunioni senza più comportarmi in quel modo. Così ho lasciato il gruppo e ho smesso di usare il mio account; volevo stare da sola e riflettere su me stessa. Per un po’ mi sono sentita molto turbata, frustrata, e anche sola. Ero molto delusa da me stessa. Avevo fede da due anni, ma ancora non sapevo essere sincera né abbandonare la mia vanità. Mi interessava troppo dell’opinione che gli altri avevano di me. Il solo immaginare le loro reazioni se avessero scoperto la verità mi colmava di vergogna.
In quel periodo non facevo altro che leggere le parole di Dio. Un giorno ho trovato questo passo: “Per perseguire la verità, bisogna concentrarsi sul praticarla, ma da dove si dovrebbe cominciare? Non ci sono regole al riguardo. Dovresti praticare qualsiasi aspetto della verità tu comprenda. Se hai appena iniziato un dovere, dovresti iniziare a mettere in pratica la verità nel compierlo. Nell’adempierlo, vi sono molti aspetti della verità da praticare, e dovresti praticare qualsiasi aspetto della verità tu comprenda. Per esempio, puoi iniziare comportandoti onestamente, parlando con sincerità e aprendo il tuo cuore. Se c’è qualcosa di cui ti vergogni troppo per parlarne con i tuoi fratelli e sorelle, dovresti inginocchiarti e dirlo a Dio tramite la preghiera. Cosa dovresti dire a Dio? DiGli cos’hai nel cuore; non offrirGli vuoti convenevoli e non provare a ingannarLo. Comincia con l’essere onesto. Se sei stato debole, di’ che sei stato debole; se sei stato malvagio, di’ che sei stato malvagio; se sei stato disonesto, di’ che sei stato disonesto; se hai avuto pensieri maligni e infidi, parlaGliene. Se competi sempre per il prestigio, diGli anche questo. Lascia che Dio ti impartisca la Sua disciplina, che disponga degli ambienti per te. PermettiGli di aiutarti a superare tutte le tue difficoltà e a risolvere tutti i tuoi problemi. Dovresti aprirGli il tuo cuore; non tenerGlielo chiuso. Anche se Lo chiudi fuori, Dio riesce ugualmente a vedere dentro di te. Se invece Gli apri il tuo cuore, puoi ottenere la verità. Dunque, quale strada dovresti scegliere? Dovresti aprirti e parlare a Dio di ciò che hai nel cuore. Non dovresti in alcun modo dire qualcosa di falso o camuffarti. Dovresti cominciare con l’essere una persona onesta. Per anni abbiamo condiviso sulla verità riguardante l’essere onesti, eppure oggi ci sono ancora molte persone che rimangono indifferenti, che parlano e agiscono solamente secondo i propri intenti, desideri e scopi, e alle quali non è mai venuto in mente di pentirsi. Questo non è l’atteggiamento delle persone oneste. Perché Dio chiede alle persone di essere oneste? È perché diventi più facile capirle? Certamente no. Dio chiede alle persone di essere oneste perché Egli ama e benedice le persone oneste. Essere una persona onesta significa essere una persona dotata di coscienza e ragione. Significa essere qualcuno degno di fiducia, qualcuno che Dio ama, qualcuno che sa praticare la verità e amare Dio. Essere una persona onesta è la manifestazione più fondamentale del fatto di possedere una normale umanità e di vivere una vera sembianza umana. Se qualcuno non è mai stato onesto, o non ha mai pensato di esserlo, allora non può capire la verità, e tanto meno può acquisirla. Se non Mi credi, verifica tu stesso, o fanne personalmente esperienza. Solo se sei una persona onesta il tuo cuore può aprirsi a Dio, e tu saprai accettare la verità, la verità diventerà la tua vita, e tu la comprenderai e la acquisirai. Se il tuo cuore rimane sempre chiuso, se non ti apri e non parli a nessuno di ciò che hai dentro, così che nessuno possa capirti, allora ti sei circondato di muri troppo spessi e sei la più disonesta delle persone. Se credi in Dio eppure non sei in grado di aprirti a Lui con purezza, se sai mentirGli o esagerare per ingannarLo, se sei incapace di aprirGli il tuo cuore e riesci ancora a parlare in modo ingannevole e a nascondere le tue intenzioni, allora farai solo del male a te stesso e Dio ti ignorerà e non opererà in te. Non comprenderai né acquisirai alcuna verità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Questo passo mi ha mostrato che capire la verità è ciò che conta di più, più della mia reputazione e della mia vanità. Per ottenere la verità dovevo iniziare dalla sincerità, chiamare le cose col loro nome, senza più fingere né ingannare. Per molto tempo avevo simulato, ingannando gli altri. Mi scrivevo in anticipo le condivisioni affinché ritenessero buoni sia la mia comprensione che il mio inglese e continuassero a elogiarmi e ammirarmi. Pur essendo sopraffatta dall’ansia e dal senso di colpa, non avevo il coraggio di aprirmi con i miei fratelli e sorelle. Non volevo che vedessero le mie inadeguatezze e mi disprezzassero, giudicandomi una bugiarda. Ho addirittura preferito lasciare il gruppo piuttosto che dire loro la verità. Ero davvero subdola. Ho capito che quella depressione era il male che Satana mi stava facendo e che vivere in quel modo stava ostacolando il mio ingresso nella vita. Poteva addirittura rovinarmi. Dovevo trovare il coraggio di aprire agli altri il mio cuore così da iniziare a essere realmente sincera. Per quanto dire la verità fosse imbarazzante, sapevo di dover smettere di comportarmi in modo sbagliato. A Dio piacciono le persone sincere ed è disgustato da quelle subdole. Se avessi continuato a fingere, a dare agli altri una falsa impressione e a non essere sincera, avrei vissuto nell’oscurità senza mai ottenere l’opera dello Spirito Santo né acquisire la verità. Dovevo aprirmi completamente a Dio affinché potesse eliminare questa mia falsità. Gli ho rivolto una preghiera, chiedendoGli di guidarmi a praticare la verità e a essere sincera.
In seguito, finalmente mi sono aperta e ho condiviso con la nostra leader, sorella Connie. Le ho raccontato perché avessi lasciato il gruppo e disabilitato il mio account. Dopo avermi ascoltata, mi ha risposto: “Non ti giudicherei mai per questo, e apprezzo molto la tua sincerità”. Aprirmi e condividere con lei mi ha sollevata in modo incredibile. Ho veramente sperimentato quanto sia meraviglioso essere sinceri, perché praticare la verità mi ha liberata da tutta quell’ansia. La leader mi ha anche dato consigli su come condividere la mia comprensione delle parole di Dio: non c’è bisogno di parlare in modo forbito né di condividere teorie di livello. Basta che le parole vengano dal cuore e rispecchino ciò che veramente sento. Ho seguito il suo suggerimento ed ero pronta a metterlo in pratica.
In seguito, un’altra sorella mi ha inviato un passo delle parole di Dio che ho trovato davvero illuminante. Le parole di Dio dicono: “Invece di ricercare la verità, la maggior parte delle persone ha secondi fini personali e meschini. I loro interessi, la loro reputazione e il posto o la posizione che occupano nella mente degli altri sono di grande importanza per loro. Queste sono le uniche cose che hanno a cuore. Si aggrappano a queste cose con una presa ferrea e le considerano la loro stessa vita. E il modo in cui sono viste o trattate da Dio è di secondaria importanza; per il momento, lo ignorano; per il momento, considerano solamente se siano i capi del gruppo, se le altre persone le ammirino e se le loro parole abbiano un peso. La loro principale preoccupazione è rivestire tale posizione. Quando si trovano in un gruppo, quasi tutte le persone cercano questo tipo di posizione, questo tipo di opportunità. Se sono molto talentuose, naturalmente vogliono essere il capobranco; se dotate di media abilità, vorranno comunque occupare una posizione più alta all’interno del gruppo; e se occupano una posizione bassa nel gruppo, essendo di levatura e abilità medie, anche loro vorranno che gli altri le ammirino, non vorranno essere guardate dall’alto in basso. La reputazione e la dignità di queste persone tracciano il loro confine: devono mantenersi saldamente attaccate a queste cose. Possono non avere integrità, e non possedere né l’approvazione né l’accettazione di Dio, ma non possono assolutamente perdere il rispetto, il prestigio o la stima che hanno lottato per ottenere in mezzo agli altri: questa è l’indole di Satana. Tuttavia, le persone non hanno consapevolezza di ciò. Credono di doversi aggrappare fino alla fine a questo scampolo di reputazione. Non sono consapevoli del fatto che solo quando abbandoneranno e metteranno da parte completamente queste cose vane e superficiali diventeranno delle vere persone. Se le persone difendono come la vita queste cose che andrebbero scartate, la loro vita è perduta. Non sanno cosa c’è in gioco. E così, quando agiscono, trattengono sempre qualcosa, cercano sempre di proteggere la propria reputazione e il proprio prestigio, li mettono al primo posto, parlando solo per i propri fini, per la propria difesa fallace. Tutto quello che fanno lo fanno per sé stessi. Si precipitano su qualsiasi cosa che risalti, facendo sapere a tutti che vi hanno preso parte. In realtà non vi hanno niente a che fare, ma non vogliono mai essere lasciati in secondo piano, hanno sempre paura che gli altri li guardino dall’alto in basso, hanno sempre paura che gli altri dicano che non valgono niente, che non sono in grado di fare nulla, che non posseggono capacità. Tutto questo non è forse guidato dalla loro indole satanica? Quando riuscirai a lasciar andare cose come la reputazione e il prestigio, sarai molto più rilassato e libero; avrai intrapreso la strada dell’onestà. Ma per molti ciò non è facile da realizzare. Quando c’è una telecamera, ad esempio, le persone si precipitano in prima fila; amano apparire in camera, e maggiore è la visibilità, meglio è; hanno paura di non avere abbastanza visibilità, e pagherebbero qualunque prezzo per averne. E tutto questo non è forse guidato dalla loro indole satanica? Questa è la loro indole satanica. E cosa accade dopo che hai ottenuto visibilità? La gente ha alta stima di te: e allora? Ti idolatra: e con ciò? Tutto questo prova forse che possiedi la verità realtà? Niente di tutto questo ha valore. Quando saprai spingerti al di là di queste cose, quando ti diventeranno indifferenti e non le riterrai più importanti, quando la reputazione, la vanità, il prestigio e l’ammirazione da parte degli altri non controlleranno più i tuoi pensieri e il tuo comportamento, né tanto meno il modo in cui svolgi il tuo dovere, allora compirai il tuo dovere in maniera sempre più efficiente e pura” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dio rivela come per le persone la reputazione e il prestigio contino più della loro vita, e la prima cosa a cui pensano quando devono affrontare qualcosa è la reputazione, la vanità e il rango, non la volontà di Dio. Egli non vuole che fingiamo né che mettiamo la nostra reputazione al primo posto o che perseguiamo il prestigio tra le persone. Non sono queste cose che ci aiutano a ottenere la Sua approvazione, né possono portarci a cambiare la nostra indole o a essere salvati. La reputazione e il prestigio sono metodi usati da Satana per corromperci e tenerci legati, e perseguire queste cose ci rende sempre più frivoli e subdoli. In questo modo, finiremo per perdere anche la salvezza di Dio. A Lui non piacciono le persone subdole e non vuole che ricorriamo a trucchi per ottenere l’approvazione o l’ammirazione degli altri. Vuole che lasciamo andare reputazione e prestigio, che perseguiamo la verità e che siamo persone sincere. Sia davanti a Dio che davanti agli altri, non possiamo essere ingannevoli né falsi. Più e più volte non ero riuscita ad aprirmi e a condividere le mie difficoltà con gli altri perché ero troppo preoccupata della mia reputazione e della mia vanità. Schiava della mia indole satanica, non sono stata in grado di praticare la verità. Il mio desiderio di ammirazione e prestigio era troppo forte.
Poi ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Diresti che usare piccoli favori per corrompere e coinvolgere le persone, mettersi in mostra o ingannare le persone con illusioni, sia il giusto cammino da percorrere, a prescindere da quanti benefici e quanta soddisfazione un individuo possa apparentemente ottenere da tutto ciò? È un cammino di perseguimento della verità? È un cammino che può portare alla salvezza? Ovviamente no. Questi metodi e trucchi, indipendentemente da quanto brillantemente possano essere stati concepiti, non riuscirebbero a ingannare Dio, e finiscono tutti con l’essere condannati e detestati da Lui, perché dietro simili comportamenti si nasconde l’ambizione personale e un atteggiamento e un’essenza di opposizione a Lui. Nel profondo, Dio non riconoscerebbe mai un simile individuo come qualcuno che sta compiendo il proprio dovere, anzi lo definirebbe come un malfattore. Qual è la conclusione di Dio quando tratta con i malfattori? ‘Allontanatevi da Me, malfattori!’ Quando Dio dice: ‘Allontanatevi da Me’, dove vuole che vadano tali persone? Le sta consegnando a Satana, ai luoghi abitati da torme di Satana. Qual è la conseguenza finale per loro? Essere tormentate a morte da spiriti maligni, vale a dire essere ingoiate da Satana. Dio non vuole più questo tipo di persona. Non volerla significa che non la salverebbe. Non fa parte del gregge di Dio, tanto meno è uno dei Suoi seguaci, perciò non è tra quelli che Egli salverà. Ecco come viene definito un simile individuo” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 1 – Cercano di conquistare le persone”). Dalle parole di Dio, ho visto che alcuni sono ipocriti e falsi per accaparrarsi un posto nel cuore della gente. Se anche guadagnano il rispetto degli altri e i loro desideri e ambizioni sono soddisfatti, alla fine cosa ottengono? Agendo in tal modo, per un certo tempo possono ingannare le persone, ma non Dio. Egli infine li respingerà, escludendoli. Poiché Dio è santo e detesta chi non persegue la verità e segue i propri intenti personali, chi vuole guadagnarsi un posto nel cuore degli altri. Dio considera costoro dei malfattori e non riconosce i doveri che compiono. Ho riflettuto sul mio comportamento e mi sono resa conto che avevo davvero intrapreso il cammino di opposizione a Dio, poiché tutti i miei pensieri e azioni avevano lo scopo di destare l’altrui apprezzamento e ammirazione. Rimanere su quella strada mi avrebbe portata alla rovina. A quel punto avevo diversi timori: Dio mi avrebbe abbandonata? Mi avrebbe ceduta a Satana? Avrei perso la salvezza di Dio? Volevo sinceramente cambiare e fuggire da quello stato, essere sincera e smettere di mentire e ingannare.
Tuttavia, al momento di praticare veramente, il pensiero di aprirmi con i miei fratelli e sorelle sulla mia corruzione e i miei difetti mi rendeva piuttosto titubante. Poi ho letto un altro passo delle parole di Dio che mi ha dato coraggio. La parola di Dio dice: “Devi cercare la verità per risolvere qualsiasi problema che si presenti, qualunque esso sia, e non camuffarti in nessun modo e non indossare una maschera con gli altri. Le tue mancanze, le tue carenze, i tuoi difetti, la tua indole corrotta: sii completamente aperto su tutto questo e condividilo con gli altri. Non tenertelo dentro. Imparare ad aprirti è il primo passo per avere accesso alla vita, ed è il primo ostacolo, il più difficile da superare. Una volta che l’avrai superato, entrare nella verità sarà facile. Cosa significa compiere questo passo? Significa che stai aprendo il tuo cuore e mostrando tutto ciò che hai, che sia buono o cattivo, positivo o negativo; che ti stai mettendo a nudo per gli altri e perché Dio lo veda; che non stai nascondendo nulla a Dio, che non Gli celi nulla, che non metti su alcuna maschera, senza inganni né trucchi, e sei parimenti aperto e onesto con le altre persone. In questo modo vivi nella luce, e non solo Dio ti esaminerà, ma gli altri potranno vedere che agisci secondo principio e con una certa trasparenza. Non hai bisogno di proteggere con ogni mezzo la tua reputazione, la tua immagine e il tuo prestigio, né hai bisogno di coprire o camuffare i tuoi errori. Non serve che ti impegni in questi sforzi inutili. Se riesci a lasciar andare queste cose, sarai molto rilassato e vivrai senza catene né dolore, interamente nella luce. Imparare ad essere aperto quando tieni condivisioni è il primo passo per avere accesso alla vita. Poi, devi imparare ad analizzare i tuoi pensieri e le tue azioni per vedere quali sono sbagliati e quali non piacciono a Dio, e devi immediatamente cambiarli e correggerli. Che scopo ha correggerli? Accogliere e fare propria la verità, sbarazzandoti invece di ciò che dentro di te appartiene a Satana e sostituendolo con la verità. Prima facevi tutto secondo la tua indole subdola, che mente ed è ingannevole; sentivi di non poter ottenere nulla senza mentire. Ora che comprendi la verità e disprezzi il modo di agire di Satana, non agisci più in quel modo, bensì secondo onestà, sincerità e obbedienza. Se non reprimi nulla, se non indossi maschere, non simuli e non nascondi le cose, se ti metti a nudo davanti a fratelli e sorelle, se non celi i tuoi più intimi pensieri e idee, ma anzi permetti agli altri di vedere il tuo atteggiamento onesto, allora la verità si radicherà gradualmente in te, fiorirà e porterà frutto, darà dei risultati, a poco a poco. Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando compi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto effetto su di te, ed è diventata la tua vita” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio, ho constatato che esse possono davvero cambiare le persone. Quando impariamo ad aprirci sulla nostra corruzione e cerchiamo la verità, le nostre idee sbagliate e la nostra indole corrotta possono man mano cambiare. Dio ha messo a nudo l’errore nelle mie prospettive e nel perseguire reputazione e prestigio e poi, con le Sue parole, mi ha guidata a trovare la giusta via di pratica. Dovevo compiere il primo passo di aprirmi con gli altri, smettere di pensare alla reputazione e all’immagine e di essere subdola, ingannevole e falsa. Dovevo mettere in pratica le parole di Dio e renderle la mia guida interiore.
Quella domenica mattina, ho preso parte alla riunione come al solito, ripromettendomi di essere sincera. Ho pregato: “Amato Dio, stavolta voglio praticare la verità, sfuggire ai vincoli di Satana e rivelare la mia ipocrisia e falsità. Se pure perderò la loro stima, voglio solo essere una persona sincera per soddisfarTi. Ti prego di aiutarmi a essere aperta e sincera”. Pregare mi ha molto calmata. Durante l’incontro, mi sono davvero concentrata sulle parole di Dio e ho ascoltato attentamente gli altri condividere la loro esperienza e comprensione. Non ho usato quel tempo per scrivere il mio discorso, né ho pensato a quale tipo di comunione potesse piacere agli altri. Così facendo, ho acquisito nuova illuminazione dalla condivisione e dalle esperienze degli altri. Quando stavo per iniziare la mia comunione, pur essendo piuttosto nervosa, non mi sono curata di tenere un discorso valido e forbito, e non mi importava cosa avrebbero detto dopo. Ho parlato di un passo delle parole di Dio che mi aveva davvero commossa: “Onestà significa donare il vostro cuore a Dio, mai imbrogliarLo, essere sinceri con Lui in ogni cosa, aperti con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere la verità, senza tentare di ingannare i superiori e i subordinati e senza fare le cose solo per ingraziarsi Dio. In breve, essere onesti vuol dire essere puri nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini. […] Se hai molte confidenze che sei restio a condividere, se non sei affatto disposto a svelare i tuoi segreti – vale a dire le tue difficoltà – davanti agli altri per ricercare la via della luce, allora dico che sei uno che non otterrà facilmente la salvezza e che non emergerà facilmente dalle tenebre” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Ho collegato questo brano delle parole di Dio alla mia esperienza personale, mostrandomi ai miei fratelli e alle mie sorelle per ciò che ero veramente. Ho detto loro: “Per tutto questo tempo non ho fatto che simulare, fingendo di parlare bene l’inglese. Ma, in realtà, mi scrivevo le condivisioni in anticipo e le ho anche registrate per esercitarmi e sembrare più naturale, così da darvi l’idea di essere brava nel condividere. Volevo solo le vostre lodi e la vostra ammirazione. Vi ho ingannati…” Credevo che sarebbero rimasti delusi, invece non è andata così: mi hanno detto di non preoccuparmi se la mia condivisione non era buona. Dio vuole che siamo autentici, non ci vuole artificiosi e poco concreti. Se non condividevo con il cuore ma solamente parole e dottrine, a cosa poteva servire? Ero davvero commossa. Non mi giudicavano affatto, e alcuni di loro hanno detto di capire perché mi fossi comportata così e che la mia esperienza era loro utile. Questa è stata per me una piacevole sorpresa. Dopo essermi aperta con loro sulla mia corruzione, ho provato sollievo. Satana usa la vanità e la reputazione per legarmi e per impedirmi di praticare la verità ma, quando ho imparato a conoscermi attraverso le parole di Dio praticando l’onestà e la sincerità, ho sentito di aver compiuto un passo avanti verso Dio e di aver rimosso quei dubbi e barriere tra me e i miei fratelli e sorelle. Per così tanto tempo avevo scelto di fingere per soddisfare la mia vanità e godere dell’ammirazione degli altri, ma non era quello che Dio voleva. In realtà, non avevo fatto altro che ferirLo. Egli, però, è sempre stato indulgente e paziente, e ha aspettato che io cambiassi. Sono incredibilmente grata per il Suo amore.
Questa esperienza mi ha insegnato l’importanza assoluta di perseguire la verità. L’unico modo per sfuggire alle catene di un’indole satanica è essere sinceri e praticare la verità. L’unico modo per ottenere felicità e pace autentiche è praticare la verità. Prima ero così subdola e ipocrita, ma ora ho deciso di praticare la verità e di essere sincera. Questa è la cosa più importante per me. Desidero solamente che Dio continui a guidarmi cosicché io possa mettere in pratica la verità sempre di più.
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