La vera ragione di un lavoro inconcludente

22 Ottobre 2017

di Xinyi, provincia dello Shaanxi

Tempo fa, quando andavo in Chiesa per le riunioni, sentivo spesso i capi e i collaboratori dire che alcuni fratelli e sorelle, dopo aver condiviso con me, diventavano negativi, deboli, e mancavano della motivazione per proseguire nella loro ricerca. Altri sentivano la fede in Dio come una sfida troppo grande e Lo fraintendevano. Alcuni dicevano di essere stati bene prima di incontrarmi, mentre, dopo avermi vista, si sentivano estremamente a disagio e sotto pressione… All’udire ciò mi si spezzò il cuore, e mi sentii terribilmente offesa: ogni volta che mi recavo a condividere con loro rimanevo per diversi giorni e, per risolvere i loro problemi, vagliavo ogni capitolo e citavo innumerevoli passaggi della parola di Dio, parlando fino a seccarmi la bocca e pensando per tutto il tempo che i miei sforzi stessero dando buoni risultati. Non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate in quel modo. Perché era accaduta una cosa simile? Avevo questa domanda in mente mentre pregavo Dio: “O Dio, sono di certo in difetto per ciò che è accaduto, ma non ho idea di dove abbia sbagliato. Ti chiedo di guidarmi, così che io possa guadagnare maggiore consapevolezza delle mie mancanze. Attenderò di buon grado di ricevere la Tua illuminazione”.

Terminato di pregare, cominciai a ripensare alla condivisione avuta con i miei fratelli e sorelle: quando vedevo che non capivano la volontà di Dio oppure avevano nozioni riguardo alle disposizioni lavorative, analizzavo la loro natura arrogante e condividevo con loro in merito alle conseguenze dell’arroganza, dicendo che avrebbe inevitabilmente condotto alla punizione. Se vedevo problemi insorgere durante le elezioni della Chiesa, parlavo di come un fallimento nella scelta di una persona adatta avrebbe fatto regredire il lavoro della Chiesa e rovinato le vite dei nostri fratelli e sorelle; per la qual cosa Dio sarebbe arrivato a detestarci e noi saremmo stati eliminati. Quando vedevo alcuni fratelli e sorelle mettere meno impegno nel compimento dei loro doveri, portavo ad esempio alcune persone che erano state espulse. Dicevo loro che si stavano comportando in modo fallace, che questo costituiva un tradimento nei confronti di Dio, e che se non si fossero pentiti sarebbero finiti allo stesso modo di quelli che avevano fallito. Quando alcuni fratelli e sorelle erano riluttanti a uscire per condividere il Vangelo a causa degli arresti selvaggi e delle persecuzioni a danno dei cristiani a opera del governo del Partito Comunista Cinese, dicevo loro che stavano disobbedendo e opponendo resistenza a Dio… Altre scene come questa, una dopo l’altra, apparivano con chiarezza nella mia mente. O Dio! E quello era usare la verità per risolvere i loro problemi? In realtà non mi stavo servendo che di mera intimidazione! Sotto la guida di Dio, ripensai a un passaggio tratto da un sermone: “Il servizio in linea con la volontà di Dio richiede che in tutte le cose e in tutte le questioni dovremmo esaltare Dio, testimoniare Dio, entrare in comunione con la volontà di Dio e le richieste di Dio e permettere agli altri di agire secondo la parola di Dio. Non dovremmo far sì che la gente agisca secondo i principi, le regole e le parole dell’uomo. La tua comunione dovrebbe permettere alle persone di venire davanti a Dio e di obbedire alla Sua volontà, di agire secondo la parola di Dio e infine di conoscere Dio e di obbedirGli” (La condivisione del Fratello). A quel punto ebbi una rivelazione improvvisa. L’incarico di Dio per coloro che lavorano come leader è di glorificarLo, renderGli testimonianza ed essere in grado di mettere in evidenza le condizioni dei fratelli e delle sorelle così come l’essenza dei loro problemi. Inoltre, i capi dovrebbero condividere con chiarezza in merito alle richieste di Dio e alla Sua volontà riguardo all’umanità, così che fratelli e sorelle sappiano praticare secondo le parole di Dio e in ultima istanza ottenere comprensione di Dio e obbedienza verso di Lui. Ma, quando tentavo di risolvere dei problemi ai miei fratelli e alle mie sorelle, imperterrita analizzavo la loro natura e il loro modo di agire, ed elencavo le possibili conseguenze delle loro azioni per spaventarli, tentando di forzarli a conoscere se stessi. Parlavo raramente della volontà di Dio, delle Sue speranze o dei Suoi modi di vedere riguardo a una specifica questione. E altrettanto raramente mi servivo della verità per condividere in merito alle condizioni dei miei fratelli e sorelle. Questo li portò all’incapacità di realizzare quale fosse la volontà di Dio, essendo loro carenti di una reale comprensione di se stessi e ancor di più della facoltà di capire le serie intenzioni della salvezza di Dio e il Suo amore per l’umanità. Come risultato, vivevano passivamente. Fu solo a quel punto che realizzai di aver agito esclusivamente per cieco attaccamento ai miei desideri personali. Avevo opposto resistenza a Dio! Guidando i miei fratelli e sorelle in quella maniera, non solo non ero in grado di aiutarli a comprendere Dio e a obbedirGli, ma ero anche la causa del loro fraintendere Dio ed entrare sempre più in conflitto con Lui. In questo modo, si allontanavano da Dio sempre di più e le trasgressioni da loro commesse aumentavano. Non stavo solo causando un danno enorme al lavoro della Chiesa; stavo anche ostacolando l’ingresso dei miei fratelli e sorelle nella vita. Fu allora che realizzai che più cruciale di ogni altra cosa nel sostenere i miei fratelli e sorelle è aiutarli a capire la volontà di Dio attraverso la lettura e la condivisione sulla Sua parola, nonché a comprendere le serie intenzioni della Sua salvezza; farli arrivare a conoscere la radice dei loro problemi e l’essenza della loro corruzione e, così facendo, far loro imparare a odiare se stessi, ad agire secondo le richieste di Dio e, infine, a giungere a conoscerLo e obbedirGli. Questo è il vero significato del servizio secondo la volontà di Dio e solo questo tipo di servizio è rispettoso della volontà di Dio.

Resi grazie a Dio per avermi mostrato la vera ragione per cui il mio operato fosse stato inconcludente. Da quel momento in poi, cominciai a ricercare con coscienza le verità pertinenti in base alle condizioni dei miei fratelli e sorelle, a cercare di cogliere l’essenza dei loro problemi, e quindi a condividere in merito alla volontà di Dio e alle Sue richieste all’umanità in base alle Sue parole. Parlavo del perché Dio volesse che agissimo nel modo che ci ha richiesto, quali fossero le Sue serie intenzioni riguardo a noi, che tipo di risultato Egli si aspettasse e come noi potessimo operare secondo la Sua volontà. Dopo essere entrata in comunione in questo modo, vidi le benedizioni di Dio: i miei fratelli e sorelle iniziarono a capire la volontà di Dio e a testimoniare la Sua salvezza. Arrivarono a comprendere che il prezzo che Dio ha pagato per l’uomo è al di là di ogni comprensione. Cominciarono a capire qualcosa anche della propria natura ribelle, divennero desiderosi di perseguire la verità e si sentirono motivati a compiere il proprio dovere.

Attraverso le mie esperienze pratiche, sono giunta a percepire nel profondo la reale, effettiva natura dell’amore di Dio. Quando operavo secondo la mia volontà personale, opponendo resistenza a Dio nel mio renderGli servizio, Egli portava subito alla luce i miei limiti e i miei difetti, e correggeva gli errori che commettevo nell’operare. Se così non fosse stato, davvero non so dove le mie azioni avrebbero condotto i miei fratelli e le mie sorelle, o quanto avrei potuto danneggiarli. Mi presento davanti a Dio e offro a Lui una preghiera di gratitudine: “Dio Onnipotente, Ti rendo grazie per la Tua opera reale e vera, che mi ha permesso di vedere le Tue azioni meravigliose e la salvezza di cui mi hai fatto dono. D’ora in poi, faccio voto di raddoppiare gli sforzi nel perseguire la verità e di impegnarmi ancor più duramente per capire le Tue richieste, così da cercare di comprendere la Tua volontà e la Tua opera in accordo con il Tuo desiderio in tutte le cose, e servire secondo la Tua volontà”.

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