La verità non può essere acquisita nella religione
Da bambina, ho seguito i miei genitori nel credere nel Signore e ho perseguito la mia fede con fervore. Partecipavo attivamente a tutte le attività della chiesa, qualsiasi esse fossero. Devolvevo un decimo del mio reddito e partecipavo sempre al ministero della chiesa. Grazie al mio zelo, sono diventata diacono della chiesa e poi, a 30 anni, anziana della chiesa. Tuttavia, anche dopo molti anni di fede, c’era sempre qualcosa che mi disturbava. Ho letto le parole del Signore Gesù: “Non chiunque Mi dice: ‘Signore, Signore!’ entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli. Molti Mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome Tuo e in nome Tuo cacciato demòni e fatto in nome Tuo molte opere potenti?’ Allora dichiarerò loro: ‘Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, malfattori!’” (Matteo 7:21-23). Questo mi ha confusa. Non eravamo noi le persone che predicavano e lavoravano nel nome del Signore, e che invocavano “Signore, Signore”? Perché il Signore ha detto di non conoscere queste persone, e le ha definite come dei malfattori? Non era Sua volontà che ci impegnassimo per Lui così? Allora qual era la volontà del Signore? Non sono mai riuscita a trovare una risposta.
Un giorno di marzo del 2020, una sorella mi ha invitata ad ascoltare un sermone online. Ho pensato: “Durante la pandemia non possiamo andare in chiesa, quindi è una buona cosa”. Ho accettato volentieri. In quell’incontro online, sorella Weiwei ha condiviso in merito al significato delle vergini sagge e delle vergini stolte, su cosa sia Cristo, se il Regno dei Cieli si trovi in cielo o in terra, e così via. Ritenevo che ne parlasse davvero molto bene. Erano tutti argomenti su cui non riuscivo a condividere in modo chiaro nei miei sermoni, quindi la sua comunione era molto stimolante per me. Ha anche detto: “Tutti noi credenti nel Signore speriamo di entrare nel Regno dei Cieli, ma che tipo di persone può entrare nel Regno dei Cieli?” Poi, ha letto questi versetti della Bibbia: “Non chiunque Mi dice: ‘Signore, Signore!’ entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli. Molti Mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome Tuo e in nome Tuo cacciato demòni e fatto in nome Tuo molte opere potenti?’ Allora dichiarerò loro: ‘Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, malfattori!’” (Matteo 7:21-23). Ha detto: “Il Signore dice che non tutti i credenti possono entrare nel Regno dei Cieli. È concesso solo a coloro che compiono la volontà di Dio. Che cosa significa compiere la volontà di Dio? Molte persone pensano che, se svolgono più ministero, leggono la Bibbia, pregano e compiono molte buone azioni, stanno facendo la volontà di Dio e, quando il Signore tornerà, entreranno nel Regno. È una visione corretta? È in linea con la volontà di Dio? I farisei giudei manifestavano molti buoni comportamenti ma, quando il Signore Gesù venne ed espresse molta verità, non riconobbero il Signore, Gli si opposero selvaggiamente e Lo condannarono, arrivando persino a crocifiggere il Signore Gesù, e alla fine divennero dei malfattori. Da questo, vediamo che fare la volontà del Padre non si limita, come immaginiamo, a predicare il Vangelo, leggere la Bibbia, pregare e compiere buone azioni. Questo è solo un aspetto di ciò che un cristiano dovrebbe fare. Ma cosa significa esattamente fare la volontà del Padre? La Bibbia dice: ‘Siate dunque santi, perché Io sono santo’ (Levitico 11:45). ‘Senza la santificazione nessuno vedrà il Signore’ (Ebrei 12:14). Da ciò, si evince che il requisito di Dio per le persone è che raggiungano la santità e vengano liberate dal peccato, ossia che sappiano obbedire a Dio, ascoltare le Sue parole, non peccare più, smettere di avversare e tradire Dio e, anche quando l’opera di Dio non è conforme alle nozioni umane, sappiano obbedirle e accettarla. Solo chi si comporta così fa la volontà di Dio e rimarrà nel Regno di Dio. Anche se crediamo nel Signore, e facciamo rinunce e ci spendiamo per il Signore, spesso mentiamo e pecchiamo, sorgono invidie e litigi tra colleghi e, quando affrontiamo disastri e malattie, riusciamo lo stesso a lamentarci, a giudicare e persino a tradire Dio. Questo è davvero fare la volontà di Dio?”. Dopo la sua comunione, ho avuto un improvviso risveglio: fare la volontà di Dio non ha a che fare con quanto ci impegniamo esteriormente, ma con il fatto che ascoltiamo le parole di Dio, obbediamo a Dio e smettiamo di peccare e di opporci a Lui. Ma spesso pecchiamo ancora, alternando di continuo peccato e confessione, non siamo liberi dal peccato, non sappiamo praticare la parola di Dio e, quando ci succede qualcosa di sgradevole, siamo scontenti e ci lamentiamo del Signore. Come possiamo affermare di fare la volontà di Dio?
In seguito, in ogni riunione, sorella Weiwei condivideva con me alcune parole. Le reputavo valide, nuove e molto illuminanti. A poco a poco, ho cominciato ad amare quelle riunioni, e aspettavo sempre con ansia la successiva. È stato allora che ho scoperto che i sermoni che predicavo in passato, così come quelli di molti pastori, non erano che parole di dottrina che usavamo per spronare le persone. Onestamente, non comprendevamo affatto Dio né la verità. Invece, nelle riunioni online con fratelli e sorelle, quando ascoltavo la loro comunione, percepivo nel profondo il nutrimento, la libertà e il sollievo. Potevo fare domande se non capivo le Scritture o se non sapevo qualcosa, e lì trovavo sempre delle risposte. Le riunioni della mia chiesa non mi avevano mai dato così tanto.
Durante una riunione, sorella Weiwei mi ha mandato un brano da leggere. “Una volta ero noto come Jahvè. Ero anche chiamato il Messia, e le persone un tempo Mi chiamavano Gesù il Salvatore con amore e considerazione. Ma oggi non sono lo Jahvè o il Gesù che le persone conoscevano in passato: sono il Dio che è ritornato negli ultimi giorni, il Dio che porterà l’età a una conclusione. Sono il Dio Stesso che Si leva dai confini della terra, ricolmo di tutta la Mia indole e pieno di autorità, onore e gloria. Le persone non si sono mai impegnate con Me, non Mi hanno mai conosciuto e hanno sempre ignorato la Mia indole. Dalla creazione del mondo fino a oggi, nessuna persona Mi ha visto. Questo è il Dio che appare all’umanità durante gli ultimi giorni, ma è nascosto tra gli uomini. Egli abita tra di loro, è autentico e reale come il sole caldo e il fuoco ardente, è pieno di potere e trabocca di autorità. Non c’è una singola persona o cosa che non verrà giudicata dalle Mie parole, e che non sarà purificata attraverso il fuoco ardente. Alla fine, tutte le nazioni saranno benedette grazie alle Mie parole, ma anche ridotte in frantumi a causa loro. In questo modo, durante gli ultimi giorni tutte le persone vedranno che Io sono il Salvatore ritornato, il Dio Onnipotente che conquista tutta l’umanità. E tutti vedranno che un tempo ero l’offerta sacrificale per l’uomo, ma che negli ultimi giorni divento anche la fiamma del sole che incenerisce tutte le cose, e il Sole di giustizia che tutte le rivela. Questa è la Mia opera negli ultimi giorni. Ho preso questo nome e Mi sono impossessato di questa indole in modo che tutte le persone possano vedere che sono un Dio giusto, il sole caldo e il fuoco ardente, e affinché possano adorare Me, l’unico vero Dio, e vedere il Mio vero volto: non sono soltanto il Dio degli Israeliti o il Redentore – sono il Dio di tutte le creature nei cieli, sulla terra e nei mari” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il Salvatore è già ritornato su una ‘nuvola bianca’”). Dopo aver letto questo passo, sorella Weiwei mi ha chiesto: “Chi pensi abbia detto questo?” L’ho riletto velocemente tra me e me. Sentivo che quelle parole avevano autorità e potere, e nelle parole “Io sono il Dio Onnipotente che conquista tutta l’umanità”, percepivo la maestà di Dio. Ero certa fosse stato Dio a pronunciarle, perché nessun uomo avrebbe potuto dire cose simili. Nessun personaggio famoso, grande uomo o leader religioso ne sarebbe in grado. Ho risposto a sorella Weiwei: “Chiaramente è stato Dio, perché solo Dio Stesso sa cosa farà, e nessun uomo oserebbe dire: ‘Una volta ero noto come Jahvè. Ero anche chiamato il Messia, e le persone un tempo Mi chiamavano Gesù il Salvatore con amore e considerazione’”. Dopo aver ascoltato la mia risposta, ha detto emozionata: “Amen! Questa è la voce di Dio! Chi sa riconoscere le parole di Dio è benedetto da Dio”. Non avevo mai letto quelle parole nella Bibbia, quindi ero curiosa di sapere da dove venissero. A quel punto, lei mi ha detto che il Signore Gesù era tornato come Dio Onnipotente, il Salvatore. Dio Onnipotente aveva già aperto il libro e rotto i sette sigilli, quelle parole provenivano dal libro, e si trattava della verità espressa da Dio negli ultimi giorni. Questo mi ha molto emozionata, e ho pensato: “Il libro è stato aperto? Allora devo affrettarmi a leggere la parola di Dio!” Poi, lei ha proseguito la sua comunione: “Il Signore Gesù ritorna negli ultimi giorni. Appare e opera con il nome di ‘Dio Onnipotente’. Ha espresso molte verità, e compie l’opera di giudizio a partire dalla casa di Dio, ossia l’opera di purificazione e salvezza completa delle persone. Solo se accettiamo il giudizio della parola di Dio possiamo liberarci dal peccato e dalla corruzione, essere purificati e salvati, ed entrare nel Regno dei Cieli. Il nuovo nome di Dio negli ultimi giorni, Dio Onnipotente, adempie la profezia dell’Apocalisse: ‘Io sono l’Alfa e l’Omega, […] colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente’ (Apocalisse 1:8). ‘Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il Suo regno’ (Apocalisse 19:6). Jahvè, Gesù e Dio Onnipotente sono i nomi di Dio. Anche se Dio ha un nome diverso in ogni età, è un unico Dio e un unico Spirito”. Solo dopo aver ascoltato la sua comunione mi sono resa conto che il nuovo nome di Dio degli ultimi giorni venne profetizzato molto tempo fa nell’Apocalisse, ma io non l’avevo notato. Sapevo solo che Dio era per natura onnipotente. Non mi era mai venuto in mente che “Dio Onnipotente” fosse il nome di Dio al Suo ritorno negli ultimi giorni. Ero felicissima ed entusiasta. A quanto pareva, Dio era tornato, ed era Dio Onnipotente! Poi lei ha aggiunto: “Dio Onnipotente è apparso e ha iniziato a operare nel 1991, trent’anni fa. Dio Onnipotente ha espresso molta verità e milioni di parole, tutte condivise pubblicamente su Internet. Ora le Sue parole si sono diffuse da Levante a Ponente, in molti Paesi del mondo. Sempre più persone ascoltano la voce di Dio e accettano l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Questo adempie completamente la profezia del Signore Gesù: ‘Infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo’ (Matteo 24:27)”. Quando l’ho saputo, sono rimasta molto sorpresa. Dunque, il Lampo da Levante era la manifestazione e l’opera di Dio. Qualche anno fa, ho letto sul giornale che il Lampo da Levante testimoniava il ritorno del Signore. Ma, all’epoca, ho visto che la maggior parte dei pastori e degli anziani lo condannavano e non permettevano ai credenti di ascoltarne la predicazione, così ho pensato che non fosse la vera via, non ho cercato e non ho indagato, e certamente non ho letto la parola di Dio Onnipotente. Non avrei mai immaginato che Dio Onnipotente fosse il Signore Gesù ritornato, e che fosse apparso e avesse operato per trent’anni. Ero un po’ nervosa e sentivo di essere troppo indietro, così desideravo leggere di più la parola di Dio. Dopo un certo periodo di tempo, grazie alle riunioni e alla comunione sulla parola di Dio con la sorella, ho capito meglio perché Dio deve incarnarSi per operare negli ultimi giorni, come Dio usa le Sue parole per compiere l’opera del giudizio, come dobbiamo sperimentare il giudizio per essere purificati ed entrare nel Regno dei Cieli, e altro ancora. Dio Onnipotente ha rivelato tutti questi misteri e ha espresso molta verità, adempiendo la profezia del Signore Gesù: “Quando però sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità” (Giovanni 16:13). La mia certezza si è rafforzata: Dio Onnipotente è la seconda venuta del Signore Gesù. Poi, lei mi ha mandato un libro delle parole di Dio. Leggevo la parola di Dio ogni giorno e ne traevo nutrimento spirituale.
In seguito, partecipavo a tutte le riunioni che potevo. Ma, poiché frequentavo ancora le funzioni della mia chiesa, gli orari spesso si sovrapponevano. Mi sono chiesta: “Dovrei lasciare la mia chiesa?” Ma ero un’anziana da diciotto anni. Ogni mandato durava quattro anni e alla fine del mio attuale mancava ancora più di un anno. Cosa avrebbero pensato di me i miei fratelli e sorelle se avessi lasciato la chiesa a metà del mandato? Che me ne ero andata con tale leggerezza e che non ero fedele al Signore? Ma poi ho considerato che il Signore era tornato: avrei dovuto restare nella religione? Sapevo bene che ciò che i pastori predicavano dal pulpito non poteva più sostenere i credenti. Non facevano che parlare dei segni e dei prodigi del Signore Gesù, e spesso di imitare il Signore, di amare il prossimo come se stessi, di essere pazienti, e così via. Per decenni, i pastori avevano predicato queste vecchie e logore parole di dottrina. Erano stantie e sterili, e nemmeno io riuscivo a sostenere i miei fratelli. Sapevo bene che il mondo religioso era ormai una landa desolata. All’epoca, ero molto combattuta, così ho pregato Dio: “Dio, voglio lasciare la chiesa, ma ho ancora delle perplessità, e temo che i miei fratelli mi parleranno alle spalle. Dio, cosa devo fare? Ti prego, guidami”. Mentre pregavo, ho rammentato ciò che dice la Bibbia: “Ecco, vengono i giorni, […] ch’Io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole di Jahvè” (Amos 8:11). “Vi ho anche rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città e non ho fatto piovere sull’altra; una parte del campo ha ricevuto la pioggia e la parte su cui non ha piovuto è inaridita” (Amos 4:7). Ho ripensato ai sette anni di carestia di Israele, quando non c’era cibo e i fratelli di Giuseppe andarono tutti in Egitto per chiedergliene. Ora, l’intero mondo religioso pativa una carestia e mancava dell’opera dello Spirito Santo, ma ciò di cui mi nutrivo nella chiesa di Dio Onnipotente erano le parole attuali di Dio, ciò che guadagnavo era vera luce, e ovviamente avevo la guida dello Spirito Santo. Se non fossi riuscita a tenere il passo, sarei stata scacciata dall’opera dello Spirito Santo. Ora, avevo trovato la chiesa che riceveva l’opera dello Spirito Santo, avevo sentito la voce di Dio e avevo accolto il Signore, quindi non dovevo continuare a rimanere nella desolazione della religione. Da quel momento, finché la chiesa non mi ha assegnato del lavoro, non l’ho frequentata ma, poiché ero un’anziana, ogni tanto andavo per l’adorazione.
Un giorno, sei mesi dopo, ho guardato una rappresentazione teatrale su Internet, “Una scelta saggia”. La storia mi ha davvero commossa. Il protagonista, Li Mingzhi, è un dirigente del governo cittadino. Dopo aver accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, comprende alcune verità. Riflette sugli anni in cui ha prestato servizio per il PCC e lo ha seguito nel compiere il male. Si rende conto che sta percorrendo la via della rovina e vede chiaramente che solo seguendo Cristo e spendendosi per Dio può acquisire la verità e la vita. Prega Dio, dicendo di essere intenzionato a lasciare il lavoro e a dedicarsi a Lui. Quando lo viene a sapere, sua moglie si oppone fermamente, e poi i familiari tentano di costringerlo a smettere di credere in Dio. Assediato da tutta la famiglia, lui non scende a compromessi, discute con loro e, alla fine, con determinazione, lascia il lavoro e sceglie di seguire Dio. Poi, ho pensato a me. Se fossi rimasta nella religione e non avessi seguito Dio con tutto il cuore, non avrei mai acquisito la verità, e sarei stata scacciata da Dio. Inoltre, grazie alla comunione sulla verità, vedevo sempre più chiaramente la vera realtà della resistenza del mondo religioso a Dio. Sentivo che Dio mi stava guidando e che era ora di lasciare la religione.
Dopo aver accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, mi sono ricordata che, qualche anno fa, l’opera di Dio degli ultimi giorni si è diffusa a Taiwan. All’epoca, le parole di Dio Onnipotente sono state pubblicate sui giornali, ma i circoli religiosi di Taiwan hanno fatto fronte comune per boicottare il Lampo da Levante con una dichiarazione sottoscritta da molti pastori. Quei pastori sapevano da tempo che il Signore era tornato, ma non hanno ricercato né approfondito, né hanno comunicato ai loro fedeli la notizia del ritorno del Signore. Si sono inoltre uniti nell’opporsi a Dio e nell’impedire la diffusione del Vangelo del Regno di Dio a Taiwan. Questo mi ha ricordato i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei di duemila anni fa. Essi vedevano chiaramente che le parole e l’opera del Signore Gesù avevano autorità e potere, ma non ammisero che il Signore Gesù fosse il Messia, poiché temevano che tutti i credenti avrebbero seguito il Signore Gesù e loro avrebbero perso il prestigio e il sostentamento. Per questo motivo, inventarono falsi giudizi e condannarono il Signore Gesù. Lo stesso vale per il mondo religioso di oggi. I pastori temono che, se tutti credono in Dio Onnipotente e non vanno in chiesa, nessuno farà più offerte e loro resteranno senza reddito; così, per mantenere il loro prestigio e le loro entrate, si sono uniti nel condannare e contrastare l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Questo mi ha ricordato ciò che disse il Signore Gesù quando maledisse i farisei: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il Regno dei Cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. […] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi” (Matteo 23:13-15). I pastori religiosi sanno chiaramente che il Signore è tornato e ha espresso molta verità, ma non approfondiscono, ingannano gli altri e proibiscono loro di indagare sulla nuova opera di Dio, e impediscono ai credenti di accogliere il Signore. Questi leader religiosi sono davvero odiosi! Non sono persone che seguono veramente il Signore, sono dei farisei moderni.
In una riunione, ho letto queste parole di Dio Onnipotente: “Ci sono quelli che leggono la Bibbia in grandi chiese e la recitano per tutto il giorno, eppure non ce n’è uno tra loro che comprenda lo scopo dell’opera di Dio. Non uno tra loro è in grado di conoscere Dio, tanto meno è in sintonia con la volontà di Dio. Sono tutti uomini indegni e spregevoli, così boriosi da voler insegnare a Dio. Anche se sventolano la Sua bandiera, Gli si oppongono intenzionalmente. Anche se rivendicano la loro fede in Dio, mangiano pur sempre la carne e bevono il sangue dell’uomo. Tutti questi uomini sono diavoli che divorano l’anima dell’uomo, capi demoni che deliberatamente intralciano chi cerca di percorrere la strada giusta, pietre di inciampo che intralciano quanti cercano Dio. Anche se sono ‘di robusta costituzione’, come fanno i loro seguaci a sapere che in realtà sono anticristi che guidano l’uomo a opporsi a Dio? Come fanno i loro seguaci a sapere che sono diavoli vivi dediti a divorare anime umane?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tutti coloro che non conoscono Dio sono persone che si oppongono a Dio”). Riflettendo sulla parola di Dio, mi sono resa conto che i pastori del mondo religioso sono pagati con le offerte donate a Dio dai fratelli, eppure impediscono loro di rivolgersi a Dio, compromettendo la loro possibilità di accogliere il Signore ed entrare nel Regno dei Cieli. Non sono forse dei diavoli che divorano l’anima delle persone? Ho anche pensato che, a causa della pandemia, le chiese hanno sospeso tutte le funzioni. Durante una riunione, i pastori hanno discusso di vendere i prodotti agricoli dei fratelli e delle sorelle fuori dall’ufficio del nostro comitato, così da aumentare i guadagni dei credenti. In questo modo, i fratelli e le sorelle avrebbero potuto continuare a pagare la decima. Questo mi ha fatta infuriare e mi sono opposta fermamente. Ho detto: “Come pastori, dovreste avere a cuore la vita delle persone. Come potete preoccuparvi solo del denaro?”. Il segretario generale mi ha risposto: “Quando la chiesa sospende le riunioni, le offerte dei fratelli e delle sorelle diminuiscono, e ciò riduce significativamente le entrate della chiesa”. Ho visto che i pastori si preoccupavano solo del loro stipendio e delle loro entrate, e non di irrigare i fratelli e le sorelle e di rafforzare la loro fede. Erano i farisei ipocriti di cui parlava il Signore Gesù. Bramavano i sacrifici offerti a Dio dai fratelli e dalle sorelle. Non si preoccupavano della vita dei loro credenti, dissuadevano le persone dall’accogliere il Signore e cercavano di tenere sotto controllo i loro fedeli. Ho visto più chiaramente il vero volto dei pastori. Quei pastori religiosi non erano altro che anticristi che negavano e contrastavano Dio. Dopo molti anni di fede nel Signore, ho finalmente acquisito discernimento su di loro e aperto gli occhi. Ho ringraziato Dio per la Sua misericordia e per avermi dato la possibilità di ascoltare la Sua voce e di accettare la Sua opera degli ultimi giorni. Altrimenti, avrei seguito i pastori nel compiere il male e resistere a Dio, e avrei perso la mia possibilità di salvezza.
Poi, ho visto il video di una lettura della parola di Dio Onnipotente. “In questo momento, capite veramente cosa sono la fede nella religione e la fede in Dio? Esiste una differenza tra la fede nella religione e la fede in Dio? In cosa risiede la differenza? Avete trovato le risposte a queste domande? Quali sono solitamente le caratteristiche di coloro che credono nella religione? Qual è il loro obiettivo? Come si può definire la fede nella religione? Quando le persone credono nella religione, riconoscono che esiste un Dio e apportano delle modifiche al loro comportamento: non picchiano e non prendono a male parole gli altri, non commettono cattive azioni che danneggiano le persone né svariati crimini e non infrangono la legge. La domenica partecipano alle funzioni. Questo è ciò che fanno coloro che credono nella religione. Comportarsi bene e partecipare spesso alle funzioni, quindi, è la prova che qualcuno crede nella religione. Quando una persona crede nella religione riconosce che esiste un Dio e pensa che credere in Dio significhi essere una brava persona; che, fintanto che non pecca e non commette cattive azioni, dopo la morte andrà in paradiso e avrà una buona fine. La sua fede le dà sostegno spirituale. Pertanto, la fede nella religione può anche essere definita come segue: credere nella religione significa riconoscere, nel proprio cuore, che esiste un Dio, avere fiducia nel fatto che dopo la morte si andrà in paradiso, vuol dire avere nel proprio cuore una stampella emotiva a cui appoggiarsi, nonché cambiare alcuni comportamenti: essere buoni, e nulla più. Quanto all’esistenza o meno del Dio in cui queste persone credono, a ciò che questo Dio sta facendo ora, a ciò che questo Dio chiede loro, non ne hanno idea, deducono e immaginano tutto questo sulla base delle dottrine della Bibbia. Questa è fede nella religione. La fede nella religione è in primo luogo la ricerca di cambiamenti comportamentali e di sostegno spirituale. Ma la strada che queste persone percorrono, la strada della ricerca di benedizioni, non è cambiata. Non c’è stato alcun cambiamento nelle loro opinioni, nozioni e fantasie errate in merito alla fede in Dio. Il fondamento della loro esistenza e gli obiettivi di vita e la direzione che perseguono si basano sulle idee e sui punti di vista della cultura tradizionale e non sono minimamente cambiati. Questa è la condizione di tutti coloro che credono nella religione. Che cos’è dunque la fede in Dio? Qual è la definizione che Dio dà della fede in Dio? (Fiducia nella sovranità di Dio) È la fiducia nell’esistenza di Dio e la fiducia nella sovranità di Dio: questi sono i due aspetti fondamentali. Credere in Dio significa ascoltare le parole di Dio, esistere, vivere, compiere il proprio dovere e impegnarsi in tutte le attività della normale umanità come richiesto dalle parole di Dio. Ciò implica che credere in Dio vuol dire seguire Dio, fare ciò che Dio chiede, vivere come Dio chiede; credere in Dio è seguire la via di Dio. Gli obiettivi e la direzione di vita delle persone che credono in Dio non sono forse completamente diversi da quelli delle persone che credono nella religione? […] la fede in Dio deve essere conforme alle parole di Dio e a ciò che Dio chiede, le persone devono praticare secondo ciò che Dio chiede; solo questa è vera fede in Dio; questo è andare alla radice della questione. Mettere in pratica la verità, seguire le parole di Dio e vivere secondo le parole di Dio: questa è la giusta via della vita umana; la fede in Dio è correlata al cammino della vita umana. La fede in Dio è in correlazione con moltissime verità, che i seguaci di Dio devono comprendere; come possono seguire Dio se non le comprendono e non le accettano? Le persone che credono nella religione si limitano a riconoscere l’esistenza di un Dio e a confidare nell’esistenza di un Dio, ma non comprendono queste verità né le accettano, e quindi le persone che credono nella religione non sono seguaci di Dio” (“La fede nella religione non condurrà mai alla salvezza” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Le parole di Dio sono così vere! Ho pensato a me stessa nella religione, sprovvista dell’opera dello Spirito Santo e del sostegno delle parole attuali di Dio. Potevo solo attenermi alle regole e ai riti religiosi e compiere esteriormente qualche buona azione. Quando vedevo che un fratello o una sorella erano negativi, li sostenevo. Spesso imponevo loro le mani, pregavo e partecipavo attivamente al ministero, e pensavo che questo fosse in linea con la volontà di Dio. Solo dopo aver letto le parole di Dio ho capito che stavo credendo nella religione, non in Dio. Si trattava solo di buone azioni esteriori, non di praticare le parole di Dio e di obbedire a Dio, e non avrebbe cambiato la mia indole. Il nostro duro lavoro e la nostra fatica sono solo una nostra fantasia e non sono in linea con la volontà di Dio. Ho inoltre ricordato che spesso dicevo ai miei fratelli e sorelle di ricercare e lavorare duramente per il Signore. Quando sarebbero entrati in Cielo, avrebbero gestito cinque o dieci città. Ora, dopo aver letto la parola di Dio, sentivo che la mia predicazione era assurda e irrealizzabile. Nessuno di noi aveva sperimentato il giudizio di Dio degli ultimi giorni, la nostra indole corrotta non era stata purificata, e non eravamo affatto degni di entrare nel Regno di Dio. Nella fede in Dio, non bastano le buone azioni esteriori. La chiave è sperimentare l’opera e le parole di Dio, ottenere un cambiamento d’indole, e obbedire a Dio e adorarLo. Questo è in linea con la Sua volontà. Ho visto che, in passato, la mia fede nel Signore nell’ambito della religione era solo una fede confusa, e non qualcosa che Dio avrebbe lodato. Se avessi continuato a credere in Dio e a riunirmi con i religiosi, non avrei mai acquisito la verità. Ma poi ho considerato che avevo il mio lavoro di anziana, quindi dovevo ancora andare in chiesa. Se avessi lasciato la chiesa, sarei stata sicuramente emarginata e disprezzata, e gli altri avrebbero perso rispetto per me e mi avrebbero ritenuta sleale verso il Signore. Alla luce di questo, ho esitato. Ho anche pensato di dire loro che avevo accolto il Signore e accettato Dio Onnipotente, ma sapevo che, nel momento in cui l’avessi fatto, sarei stata perseguitata e ostacolata dal pastore e dagli altri collaboratori. Il mio cuore era in preda all’indecisione. Sapevo che prima o poi avrei lasciato la religione, ma non sapevo come presentare loro le mie dimissioni. Spesso pregavo e ricercavo con Dio al riguardo.
In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio Onnipotente: “Dio cerca coloro che anelano la Sua apparizione. Egli cerca coloro che sono in grado di ascoltare le Sue parole, coloro che non hanno dimenticato l’incarico da parte Sua e Gli offrono il loro cuore e il loro corpo. Cerca coloro che sono obbedienti come bambini nei Suoi confronti, e che non Gli oppongono resistenza. Se ti dedichi a Dio, senza impedimenti dovuti a qualunque forza o potere, Egli ti guarderà con favore e riverserà su di te le Sue benedizioni. Se sei di posizione elevata, di buona reputazione, in possesso di abbondante conoscenza, proprietario di abbondanti beni, e supportato da molte persone, ma tali cose non ti impediscono di presentarti davanti a Dio per accettare la Sua chiamata e l’incarico da parte Sua e fare ciò che Dio ti chiede, allora tutto ciò che farai sarà la causa più significativa sulla terra e l’impresa più giusta del genere umano. Se rifiuti la chiamata di Dio per via del tuo prestigio e dei tuoi scopi, tutto ciò che farai sarà maledetto e persino disprezzato da Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). Dalla parola di Dio, ho capito che ho esitato diverse volte nel lasciare la chiesa perché non riuscivo a rinunciare al mio ruolo di anzana. Per via del mio prestigio, i miei fratelli e sorelle mi stimavano e rispettavano. Mi trattavano in modo diverso e pensavano sempre a me quando c’erano dei vantaggi da ottenere. Temevo di perdere tutto questo lasciando la chiesa. Desideravo il prestigio e ne bramavo i benefici. Questa non era la retta via e non compiaceva Dio. Sapevo chiaramente che dovevo liberarmi dalle catene del prestigio. Se non avessi cambiato le cose, avrei percorso la strada della resistenza a Dio. Non era questo il risultato che volevo. Non potevo più preoccuparmi dell’alta considerazione dei miei fratelli e sorelle. Non importava che gli altri avessero stima di me. Ciò che contava era poter ottenere l’approvazione di Dio. Dovevo essere fedele a Dio, non al prestigio. Compreso questo, la mia determinazione a lasciare la chiesa si è rafforzata.
Un giorno, sono andata in chiesa come al solito e, dopo la funzione domenicale, ho anunciato che avrei lasciato il mio lavoro di anziana. Tutti sono rimasti sorpresi e hanno tentato di convincermi a restare. In seguito, alcuni pastori mi hanno chiamata, dicendomi che essere un’anziana era un’alleanza con Dio che non poteva essere infranta. Ho pensato: “Il Signore è tornato, ha espresso molte verità e ha compiuto una nuova opera. Devo ancora osservare questa alleanza e non accogliere il Signore?” Ho rammentato come i sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei servivano Dio nel tempio tutto l’anno ma, quando il Signore Gesù venne per operare, Lo condannarono, contrastarono e inchiodarono alla croce. Questa è lealtà a Dio? Non erano affatto persone leali a Dio. Gli si opponevano. Oggi, il Signore Gesù è tornato e ha espresso nuove parole. Mantenendo quella cosiddetta “alleanza” e rimanendo nella chiesa, senza mettermi al passo con l’opera e le parole attuali di Dio, non sarei stata fedele a Dio! Ho pensato a quando il Signore Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la Mia voce e Io le conosco, ed esse Mi seguono” (Giovanni 10:27). Il gregge di Dio deve ascoltare le Sue parole e seguirLo senza alcuna esitazione. Quindi, per quanto i pastori cercassero di persuadermi, non ho vacillato. Sono molto grata a Dio per avermi condotta fuori dalla religione, per avermi permesso di nutrirmi delle parole concrete di Dio e avermi donato l’opera dello Spirito Santo, cosa che mi ha permesso di sperimentare un agio e una libertà senza precedenti. Non avendo più il prestigio di anziana, ho smesso di pronunciare vuote e sterili parole di dottrina dal pulpito. Invece, mi sono concentrata sul munirmi della parola di Dio Onnipotente, e ogni giorno mi sentivo molto appagata e felice.
In breve, si è sparsa la voce che avevo lasciato la chiesa. Due mesi dopo, ho saputo che una sorella aveva pubblicato un video della chiesa di Dio Onnipotente in un gruppo online, così i pastori avevano iniziato a isolare la chiesa e diffuso un messaggio in cui si diceva che, poiché qualcuno l’aveva lasciata, la chiesa doveva prendere precauzioni contro il Lampo da Levante. Ero triste sia per la notizia che per i pastori, ma ero più che mai certa che alla maggior parte dei pastori del mondo religioso non piaccia la verità. Per natura, provano disgusto e odio per la verità. Pensano di conoscere la Bibbia e Dio, ma in realtà sono i ciechi che guidano i ciechi nella fossa. Ci sono ancora molte pecorelle di Dio che vagano lì fuori e non accolgono il ritorno del Signore. Dovevo predicare loro il Vangelo del Regno, adempiere alle mie responsabilità e ripagare l’amore di Dio. Così, ho iniziato a predicare il Vangelo di Dio degli ultimi giorni, e ho visto che le persone che credono veramente in Dio tornano una dopo l’altra a Lui, e questo mi rende felicissima ed entusiasta. Sento anche che ogni giorno è pieno e significativo. Ringrazio Dio per avermi condotta fuori dalla religione, per avermi permesso di seguire le Sue orme e di sperimentare l’opera di Dio negli ultimi giorni. Per questo mi sento davvero benedetta.
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