Si conosce realmente sé stessi solo comprendendo la verità

23 Ottobre 2017

di Wenwen, Città di Changchun, provincia del Jilin

A mio modo di vedere, ho sempre pensato che fino a quando le pratiche esteriori fossero apparse adeguate in quanto le persone non vi vedevano nulla di corrotto, la cosa era considerata un cambiamento. Di conseguenza, ho sempre prestato particolare attenzione alle pratiche esteriori in tutto quel che facevo. Mi preoccupavo soltanto che le mie pratiche esteriori fossero corrette, e finché i miei comportamenti e le mie pratiche esteriori erano ragionevoli, mi sentivo a posto. Quando mi trovai ad affrontare la mia potatura, mi preoccupavo solo se c’era qualcosa di sbagliato nella mia pratica. Mi convincevo solo se venivo contestato nelle mie pratiche. Non accettavo ulteriori comunicazioni volte a farmi riconoscere la mia natura corrotta. In seguito, le sorelle e i fratelli mi dissero che uno poteva cambiare la propria indole solo conoscendo la propria natura, e che io non conoscevo la mia. Dopo aver ascoltato le parole delle sorelle e dei fratelli, cominciai a imparare a riconoscere la mia natura. Quando qualcuno diceva: “Questa orgogliosa ostentazione è dominata dalla natura della tua arroganza”, allora dicevo: “Oh, io sono arrogante, la mia natura è arrogante!”. Qualcun altro diceva: “Questo comportamento anticonvenzionale e senza restrizioni è dominato dalla tua natura umana malvagia”. Allora replicavo: “Oh, la mia natura malvagia”. Non pensavo fosse difficile conoscere la mia natura finché ripetevo quali tipi di natura dominavano rispettivamente i miei comportamenti. Se qualcuno mi chiedeva: “Da quale natura è dominato questo comportamento?”, io rispondevo: “Da arroganza, malvagità, cattiveria, astuzia…”. Rispondere a questo tipo di domande era come riempire gli spazi vuoti in un modulo, cosa che sembrava semplice. Ne risultò che le sorelle e i fratelli mi dissero che conoscevo la mia natura a livello superficiale. Pertanto, nelle successive conversazioni riguardo al riconoscere me stesso, dicevo: “Sono troppo arrogante, e senza limiti. Sono troppo cattivo, e troppo malvagio”. Pensavo che aggiungere “troppo” al mio precedente riconoscimento avrebbe reso più profonda la mia comprensione. Non mi era chiaro il significato dei requisiti richiesti da Dio per le persone che riconoscono la loro natura, perciò, quando rivelavo la corruzione o quando consideravo le parole rivelate da Dio sulla natura umana, recepivo tutto ciò soltanto dal punto di vista del seguire le regole; ero molto simile a un pappagallo, ripetevo parole riguardo al riconoscere me stesso invece di comprendere realmente e conoscere dal profondo del cuore. Non mi detestavo, né percepivo quanto questo fosse pericoloso. Non ero scioccato neanche nell’ascoltare le parole dure di Dio, anzi non mi turbavano, con conseguente misero cambiamento nella mia indole. Anche se sono ottuso, insensibile e meschino, Dio non mi abbandona ma mi guida e mi illumina sempre, conducendomi a conoscere la mia natura e la mia sostanza e a trovare un modo per cambiare la mia indole.

Alcuni giorni fa, mi sono trasferito insieme a un fratello presso una nuova famiglia ospitante. Quando abbiamo comunicato dopo il nostro arrivo, la sorella anziana della famiglia ospitante ha parlato di come le sorelle e i fratelli che era solita ospitare mostrassero corruzione; espresse anche il suo parere su di loro. Dopo aver ascoltato, non replicai né presi a cuore la cosa, e non comunicai la verità con la sorella anziana. Passò del tempo. Qualche giorno più tardi, altri due fratelli che adempivano i doveri con noi vennero ad alloggiare lì per alcuni giorni. Dopo che furono andati via, la sorella anziana condivise con noi le sue opinioni su questi fratelli e, in quel momento, la mia mente reagì: la maggior parte di quel che hai detto non corrisponde ai fatti; sono tutti tuoi sospetti. Dio vuole che le sorelle e i fratelli si amino e si aiutino l’un l’altro. Dovrei praticare la verità e comunicare la verità di essere onesto con te. Due giorni dopo la nostra comunicazione, la sorella anziana venne da me e mi disse quali delle mie frasi e delle cose che avevo fatto l’avevano repressa. Esternò tutti i suoi pensieri e pianse. Vedendo questo, pensai: “Sei molto sospettosa di tutti. Stavolta sospetti di me. Questo non va bene. Devo comunicare chiaramente con te, così non avrai pregiudizi nei miei confronti”. Perciò ebbi con lei una conversazione franca e misi in evidenza la natura che manifestava, così come il suo atteggiamento sospettoso e di giudizio. La sorella anziana sembrò accettare quel che le dissi, ma dentro di sé non ne era convinta. Nei giorni che seguirono, affermò di avere ogni sorta di malanno. Vedendo questo, pensai: “Non ne sei interiormente convinta, ma piuttosto fingi di accettarlo; non è questa falsità e inganno? Ci sono lezioni da apprendere quando uno non sta bene. Dovresti fare un po’ di introspezione, perché sei afflitta da un continuo malessere”. Nel pensare questo, ricevetti un altro “fardello” che mi portò a comunicare di nuovo con la sorella anziana. Le chiesi di fare un po’ di introspezione e di conoscere se stessa. Tuttavia, nel corso di questa comunicazione, la sorella anziana non aveva una bella cera. Non finse nemmeno di accettare quel che le dissi. Ero sbalordito, e pensai: “Sono stato così premuroso nell’aiutarti e ho comunicato con te più e più volte, ma tu non vuoi accettarlo e sei persino sospettosa di me. Sei una persona talmente disonesta! Se non accetti la verità, chi altri potrebbe mai aiutarti? Lascia perdere, io non posso fare niente, dipende da te”. Addossai tutta la colpa e la responsabilità alla sorella anziana, pensando che fosse troppo scaltra; credevo di essere un bravo fratello che praticava la verità, che era pronto ad aiutare le mie sorelle e i miei fratelli e che era attento alla volontà di Dio. In questo modo, ero pieno di opinioni sulla sorella anziana, e lei non mi avrebbe più dato ascolto.

Nell’affrontare questo dilemma, dovetti fare un po’ di autointrospezione: “Ho torto? Non ero nel torto aiutando la sorella anziana con compassione mentre notavo i suoi difetti. È perché non mi affidavo a Dio? Non proprio, pregavo ogni volta prima di comunicare con la sorella anziana. Non ho fatto nulla di sbagliato nelle mie pratiche, e non mi sono trovato in situazioni critiche come questa quando ho aiutato altri in passato. Il problema deve risiedere nella sorella anziana ed è perché non è innocente”. Tuttavia, quando pensavo in questo modo, mi sentivo turbato. Mi sentivo in colpa specialmente quando vedevo la sorella anziana soffrire per il suo malessere. Volevo aiutarla dal profondo del mio cuore, eppure non sapevo come collaborare con lei. Non avendo altra scelta, mi rivolsi a Dio e chiesi il Suo aiuto. Lessi le parole di Dio: “Le tue labbra pronunciano parole dolci come il miele ma il tuo cuore è più malvagio del serpente antico, anche le tue labbra sono belle come quelle di una donna libanese, ma il tuo cuore non è così benevolo come quello delle donne libanesi e non può essere certo paragonato alla bellezza di quello dei cananei. Il tuo cuore è troppo ingannevole(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Siete tutti così vili di carattere!”). Le parole di Dio mi toccarono immediatamente il cuore. Non potei fare a meno di analizzare introspettivamente ciò che avevo fatto in quei giorni e i pensieri che c’erano dietro. Mentre ascoltavo la sorella anziana esprimere i suoi giudizi su altri fratelli e sorelle, non avevo replicato perché pensavo che la cosa non mi riguardasse e che non mi sarebbe stata di ostacolo; mentre ascoltavo la sorella anziana esternare i suoi pregiudizi nei confronti dei due fratelli che conoscevo, non vedevo l’ora di comunicare con lei nell’eventualità che li avesse fraintesi; quando seppi che la sorella anziana aveva delle opinioni riguardo a quel che avevo detto e fatto, feci più attenzione a comunicare con lei nel caso avesse qualsiasi altra opinione su di me. Affermavo che stavo aiutando le mie sorelle e i miei fratelli mosso da compassione verso di loro. Il fatto era che volevo convincere e sconfiggere gli altri con la verità, chiudere loro la bocca, e impedire che altri mi giudicassero e violassero i miei interessi. Pensando al mio comportamento, mi sono reso conto che non interessava. Come poteva esserci una qualsiasi essenza d’amore? Guardando indietro, non avevo mostrato alcuna compassione o considerazione per la sorella anziana sin dal principio. La mia natura era davvero malvagia! La sorella anziana iniziò a offrire ospitalità quando arrivò nella famiglia di Dio. Non aveva pronunciato una parola di protesta. Poiché di solito mancava di partecipare a incontri e momenti di comunione, non aveva approfondito la sua esperienza di vita. Tuttavia, era pronta a perseguire e leggere le parole di Dio finché fosse libera. Poiché non aveva ben chiara la verità, considerava giudicare le sorelle e i fratelli dietro le loro spalle e parlare dei loro difetti come fardelli per loro; semplicemente scambiava i suoi sospetti verso le sorelle e i fratelli per un parlare schietto. Non aveva idea di quali di essi fossero sospetto e quali esagerazione, e io non mostrai alcuna considerazione per lei. Senza tener conto della sua statura, reagii indiscriminatamente finché essi coinvolgevano i miei interessi e la costrinsi a conoscere se stessa. Sono proprio privo di razionalità! Per quale motivo non dovrei lasciare che altri mi giudichino? Anche se gli altri non lo dicono apertamente, il modo in cui vivevo non è lo stesso di Satana? Ogni cosa che avevo fatto era stata solo per me, e per difendermi. Finché i miei interessi non erano violati, non mi preoccupavo degli altri. Non mostravo la mia considerazione per la debolezza altrui, né riflettevo se gli altri potessero sostenere le mie comunicazioni o se le mie comunicazioni arrecassero effetti negativi. Il modo in cui vivevo era influenzato dall’indole corrotta di Satana. Quel che avevo arrecato alle persone era danno e critica violenta. Come potevano gli altri sopportare ciò? Quel che dicevo e facevo aveva fatto provare disgusto a Dio e fatto sì che lo Spirito Santo non operasse su di me. Come potevano le mie comunicazioni essere efficaci?

Dio dice: “Chiunque può usare parole e azioni per rappresentare il proprio vero aspetto. Questo vero aspetto è naturalmente la sua natura. Se sei uno che parla in maniera assai tortuosa, hai una natura disonesta. Se la tua natura è molto astuta, il modo in cui fai le cose è scaltro e furbo, e con grande facilità riesci a ingannare gli altri. Se la tua natura è particolarmente sinistra, le tue parole potranno essere piacevoli da ascoltare, ma le tue azioni non possono nascondere i tuoi modi sinistri. Se la tua natura è molto pigra, tutto ciò che dici mira a scansare colpe e responsabilità per via della tua superficialità e della tua pigrizia, le tue azioni saranno molto lente e meccaniche, e ottime per nascondere la verità. Se la tua natura è molto empatica, le tue parole saranno ragionevoli e anche le tue azioni saranno ben conformi alla verità. Se la tua natura è assai leale, le tue parole dovranno essere sincere e il modo in cui fai le cose dovrà essere realistico, senza offrire al tuo padrone qualcosa che possa indurlo a diffidare di te. Se la tua natura è particolarmente lussuriosa o avida di denaro, il tuo cuore sarà spesso colmo di queste cose e involontariamente compirai atti devianti e immorali che gli altri difficilmente dimenticheranno e da cui, inoltre, saranno disgustati(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Un problema gravissimo: il tradimento (1)”). Nelle parole di Dio, compresi che il modo in cui le persone si rivelano e vivono la loro vita è dominato dalla loro natura. Il tipo di natura interiore determinerà inevitabilmente l’indole che viene rivelata all’esterno. Se c’è qualcosa di cattivo all’interno, allora il comportamento sarà dominato dalla natura cattiva, e non mostrerà mai benevolenza. Quando la mia motivazione a comunicare con la sorella anziana era sbagliata, ciò che prevaleva dentro di me non era Dio, la verità o cose positive, ma piuttosto era Satana. Il modo in cui vivevo era l’immagine di Satana. Pertanto, la mia comunicazione non poteva recare beneficio ad altri. Se mi fossi imbattuto in una cosa di questo genere in passato, mi sarei concentrato sulle pratiche esteriori; avrei pensato che non avevo guidato la Chiesa, che non ero bravo a comunicare con gli altri, e avrei cercato una miriade di ragioni per discolparmi. Prima di oggi non mi ero reso conto che le pratiche esteriori non giocano un ruolo decisivo, ma la questione è piuttosto collegata alla rettitudine del cuore. È importante vedere l’essenza all’interno. Per esempio, se qualcuno ama davvero un’altra persona, osserverà e presterà attenzione con il cuore a quel che a lei piace, e alla fine esprimerà il suo amore per lei e farà sì che lei lo percepisca. Se avessi amato le mie sorelle e i miei fratelli dentro di me, avrei prestato più attenzione e mostrato più empatia per le loro difficoltà e considerazione per i loro sentimenti, e poi avrei agito in modo appropriato e usato linguaggio e toni adeguati per comunicare con loro. Anche se non avessi risolto i problemi degli altri, non avrei arrecato loro danno. Poiché non c’è amore dentro di me, ciò che rivelo è cattiveria, anche se le mie pratiche esteriori sono buone e giuste. Poiché Dio ama l’umanità, qualunque cosa Egli faccia è una rivelazione e una manifestazione di amore. Dio dice: “Lo scopo per cui Dio dice queste cose è trasformare e salvare le persone. Solo parlando in questo modo Egli può conseguire i risultati più preziosi. Dovresti capire che le intenzioni benevole di Dio sono totalmente concepite per salvare gli esseri umani ed esprimono tutte l’amore di Dio. Che tu lo osservi dal punto di vista della sapienza dell’opera di Dio, dal punto di vista delle fasi e dei metodi dell’opera di Dio o dal punto di vista della durata dell’opera o delle Sue precise disposizioni e progetti, tutto racchiude il Suo amore. Per esempio, tutti nutrono amore per i propri figli e figlie e, per consentire loro di percorrere la retta via, tutti ci mettono grande impegno. Quando scoprono le debolezze dei loro figli, i genitori si preoccupano perché, se parlano dolcemente, i figli non ascolteranno e non potranno cambiare, e se parlano troppo severamente feriranno l’amor proprio dei figli ed essi non riusciranno a sopportarlo. Tutto questo viene fatto per amore e ci si dedica grande impegno. Come figli e figlie, anche voi avrete sperimentato l’amore dei vostri genitori. L’amore non implica solo gentilezza e rispetto; ancor più, implica il castigo severo. Oltre a questo, tutto ciò che Dio fa per l’umanità è fatto per amore. Egli opera in base al presupposto fondamentale dell’amore: ecco perché fa il massimo per portare la salvezza all’umanità corrotta. Non sottopone le persone a trattamento in maniera meccanica: elabora dei piani precisi e li porta avanti passo dopo passo. In termini di quando, dove, con quale tono di voce, con quale modo di parlare e con quanto impegno profuso…, si può dire che tutto ciò rivela il Suo amore e spiega pienamente come il Suo amore per l’umanità sia sconfinato e incommensurabile. Molti, quando sono nel mezzo delle prove, dicono cose ribelli; esprimono lamentele. Ma Dio non litiga per queste cose e certamente non punisce gli esseri umani per questo. Poiché ama gli esseri umani, perdona tutto. Se nutrisse puramente odio anziché amore, avrebbe condannato gli esseri umani fin da principio. Poiché nutre amore, Dio non litiga ma tollera, ed è in grado di osservare le difficoltà degli esseri umani. Questo significa fare davvero tutto sotto l’influsso dell’amore(“Capisci l’amore di Dio per l’umanità?” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”). L’essenza di Dio è amore, perciò la manifestazione di Dio è anch’essa amore. L’amore di Dio per gli uomini non è riflesso oralmente, ma incarnato concretamente nella Sua opera, in ogni passo della Sua opera, e nei modi della Sua opera. Come e quando Dio opera su ogni individuo, quali persone, cose ed eventi Egli predispone per lui e per quanto tempo lo raffinerà, tutto riflette il piano preciso e lo sforzo scrupoloso di Dio. Tutta l’opera concreta di Dio permea il Suo amore puro per gli uomini senza eccezione. Dio ama gli umani a tal punto che spende tutti i Suoi sforzi scrupolosi per salvarci, sopporta il nostro malinteso e la resistenza nei Suoi confronti e tollera e perdona la nostra follia e ignoranza. Tutte queste cose mi fanno vedere la grandezza e la nobiltà di Dio. Al confronto, ciò che ho vissuto io è un’indole satanica brutta e spregevole. Nel riconoscere tutto ciò, condivisi francamente con la sorella anziana queste cose malvagie nel mio cuore. L’estraneazione fra noi venne inconsapevolmente rimossa. Ringrazio Dio dal profondo del cuore. A Dio sia la gloria.

Prima, la conoscenza di me stesso si basava solo sulle parole. Era la conoscenza che avevo appreso a memoria e non conoscevo la mia natura in base all’esposizione delle parole di Dio. Lo comprendo oggi grazie alla mia esperienza. Una volta che una persona è corrotta da Satana, la sua natura diventa natura di Satana. Che siano parole, azioni o pensieri, tutti sono dominati dalla natura umana. Uno può affrontare la propria indole corrotta e cambiarla gradualmente solo se riconosce la propria natura. Se uno non ha conoscenza della propria natura, può soltanto subire involontariamente il dominio della natura di Satana e ribellarsi e opporsi a Dio – oltre a non poter cambiare la propria indole. Da ora in poi, cambierò i metodi errati di prestare troppa attenzione alle pratiche esteriori che usavo in passato. Cercherò di non dedicare eccessive attenzioni alle pratiche esteriori, e non baserò la conoscenza della mia natura sull’osservare le regole. Accetterò il giudizio e il castigo di Dio onestamente e sinceramente, conoscerò la mia natura, e la riconoscerò davvero attraverso la rivelazione delle parole di Dio al fine di cambiare la mia indole il prima possibile, ed essere salvato da Dio.

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