Le conseguenze dell’adulazione

06 Maggio 2022

di Song Yu, Paesi Bassi

Nel 2019, mi stavo formando per una posizione di leadership e lavoravo con Wang. Nel corso delle nostre interazioni, ho appreso che aveva prestato servizio come leader per diversi anni in Cina e si era occupato di molti progetti diversi. Dopo essersi trasferito all’estero, è stato subito nominato leader ed è diventato responsabile di diverse Chiese. Ero convinta che avesse ottima levatura e buona comprensione dei principi e che capisse la verità. Altrimenti, come avrebbe potuto gestire doveri così importanti? Non potevo fare a meno di ammirarlo. Mi dicevo che ero alle prime armi e non avevo familiarità con molti dei principi. Non possedevo una profonda comprensione delle cose e rischiavo di smarrirmi nelle questioni complicate. Lavoravo in coppia con qualcuno che conosceva i principi, quindi dovevo imparare da lui e acquisire padronanza dei principi il più presto possibile, per svolgere bene il lavoro della Chiesa.

Tempo dopo, in una riunione, Wang ha parlato di un dovere che aveva svolto nella Cina continentale. Alcune Chiese erano in difficoltà, così lui ne era stato nominato responsabile. All’inizio sentiva che sarebbe stato un lavoro difficile, quindi non voleva andare, ma, dopo essersi nutrito delle parole di Dio e aver pregato, aveva accettato il dovere. Dopo aver iniziato, aveva avuto effettive difficoltà, ma dopo un periodo di duro lavoro il lavoro delle Chiese aveva iniziato a ingranare e migliorare. Dal suo racconto ho percepito che possedeva buona levatura, si assumeva davvero un fardello e aveva a cuore la volontà di Dio, capace com’era di ravvivare progetti ormai praticamente senza speranza. Doveva possedere l’opera dello Spirito Santo, la guida e le benedizioni di Dio. Non ho potuto fare a meno di ammirarlo ancora di più. Col proseguire della nostra collaborazione, ascoltavo attentamente le sue condivisioni. Ha raccontato di aver lasciato la famiglia, mettendo da parte i sentimenti personali per il suo dovere, di come la famiglia ha cercato di ostacolarlo, di come ha superato gli inganni di Satana ed ha testimoniato, di aver identificato degli anticristi, passo dopo passo, e di averli poi eliminati dalla Chiesa, proteggendo fratelli e sorelle. Ha anche parlato di come ha sostenuto dei leader che erano in difficoltà con il lavoro, aiutandoli e guidandoli di persona a imparare i principi. Dai suoi resoconti percepivo che, sebbene fossimo collaboatori, lui era a un livello più alto di noi persone comuni, che aveva una visione più ampia, e noi non reggevamo il confronto. Nel tempo, ho osservato attentamente come svolgeva il suo dovere. Nelle riunioni, iniziava con la condivisione delle parole di Dio sull’amore di Dio per l’uomo e sull’avere a cuore la Sua volontà, su come Dio opera in noi e ci salva, quanta grazia dona, e come dovremmo ripagare il Suo amore. Poi teneva condivisione su come svolgere il lavoro pratico, e su come in Cina aveva dato tutto se stesso in ogni luogo per compiere un lavoro concreto e produttivo. Detto questo, se notava che c’erano problemi in un certo ambito, trattava e analizzava i rispettivi leader per il lavoro pratico non svolto, dichiarando che mancavano di umanità e di coscienza, che erano irresponsabili e irrispettosi della volontà di Dio, e per questo non avevano la guida di Dio e non riuscivano a ottenere risultati. Parlava del suo lavoro in Cina, di come si era affidato a Dio per ottenere l’opera dello Spirito Santo e risolvere tutti i problemi e le difficoltà. Poi, come soluzione, consigliava a quei leader di affidarsi a Dio. In seguito, ha iniziato a fare loro domande molto dettagliate nelle riunioni, e i loro risultati nell’evangelizzazione hanno iniziato a migliorare. Quello stile di lavoro era totalmente nuovo per me. Ogni fase era collegata alla successiva, era molto sistematico. Wang parlava e lavorava in modo deciso e sicuro, e molti fratelli e sorelle lo ammiravano profondamente. Doveva essere stato leader per molto tempo e aver accumulato molta esperienza, quindi era più bravo di me a gestire i problemi e a prendere provvedimenti. Il suo stile di lavoro sembrava eccellente, e mi chiedevo quando anch’io sarei diventata così. Ho pensato che, se avessi iniziato a fare le cose proprio come lui, anche io avrei potuto ottenere buoni risultati ed essere ammirata.

Da allora, nelle riunioni con i fratelli e le sorelle, iniziavo con dei passaggi sull’avere a cuore la volontà di Dio, condividevo su come Dio opera in noi e ci salva, come dovremmo ripagare il Suo amore, come mettere il cuore nel nostro dovere e svolgere lavoro pratico. Quando il gruppo di evangelizzazione era in difficoltà, imitavo lo stile di Wang nel parlare, potandoli e trattandoli, dicendo che non producevano risultati perché non si assumevano un fardello nel loro dovere, e che persone del genere non hanno alcuna coscienza o umanità, sono solo dei servitori. In ogni riunione, chiedevo resoconti dettagliati dei risultati del loro lavoro. Quando le cose non andavano bene, mostravo disprezzo, pensando che, se neanche dopo tante condivisioni riuscivano ottenere buoni risultati, allora non si stavano impegnando. Poi condividevo su come svolgere lavoro pratico nel dovere, come dare il massimo e non essere negligenti. Nelle mie condivisioni, li potavo e trattavo. Ma neanche questo ha portato il loro rendimento a migliorare. Ero così confusa: seguivo il metodo di lavoro di Wang, quindi perché non vedevo risultati? Ho riflettuto su me stessa solo dopo le parole di una sorella. Stavamo chiacchierando su come ci sentivamo nei nostri doveri e sulle sfide che affrontavamo, e lei si è aperta con me, dicendo che si era sentita davvero sotto pressione e limitata lavorando al mio fianco, che in ogni riunione salivo in cattedra e la criticavo, cosa che la portava a irrigidirsi e a camminare sulle uova, agendo meccanicamente. Aveva paura di essere trattata se avesse sbagliato, ed era così sotto pressione che non voleva più partecipare alle riunioni con me. Ha aggiunto che non condividevo la mia corruzione e i miei difetti, ma parlavo solo dei problemi degli altri, che non riuscivano a leggermi dentro e si sentivano distanti da me. Mentre me lo diceva, piangeva. Ero piuttosto sconvolta, sentivo di averle davvero fatto del male. Non sapevo che compiere il mio dovere in quel modo avrebbe ferito gli altri a tal punto. Volevo solo svolgerlo bene e migliorare i risultati del nostro lavoro. Invece, non solo non stavo compiendo bene il mio dovere, ma mettevo anche i miei fratelli e sorelle sotto pressione. Dove stavo sbagliando? Ho pregato e ricercato al cospetto di Dio, chiedendoGli di guidarmi a capire il mio problema.

Nei miei devozionali, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Se, come leader o lavoratore della Chiesa, devi guidare i prescelti di Dio a entrare nella realtà della verità e a rendere un’adeguata testimonianza a Dio, è di primaria importanza indirizzare le persone a dedicare più tempo alla lettura delle parole di Dio e a tenere condivisioni sulla verità, in modo che i prescelti di Dio possano acquisire una conoscenza più profonda delle finalità di Dio nel salvare l’uomo e dello scopo dell’opera di Dio, e possano comprendere la volontà di Dio e i vari requisiti che Egli ha verso l’uomo, permettendo così loro di comprendere la verità. […] Se ti limiti a trattare le persone e a riprenderle, sarai in grado di far loro comprendere la verità e garantire loro l’accesso alla sua realtà? Se la verità che condividi non è reale, se non è altro che parole di dottrina, allora non importa quanto tratti gli altri e quanto predichi loro, non servirà a nulla. Credi forse che, se le persone ti temono, fanno tutto quello che dici loro di fare e non osano obiettare, questo significhi che comprendono la verità e sono obbedienti? È un grave errore; entrare nella vita non è così semplice. Alcuni leader sono come un nuovo manager che cerca di fare buona impressione: convinti che questo renderà il loro lavoro più facile, tentano di imporre ai prescelti di Dio l’autorità appena acquisita in modo che tutti si sottomettano a loro. Se non possiedi la realtà della verità, allora in breve tempo verrai smascherato per ciò che sei veramente, la tua reale levatura verrà messa a nudo e potresti anche essere eliminato. In alcuni lavori amministrativi, una modesta dose di trattamento, potatura e disciplina è accettabile. Ma se non sei in grado di fornire la verità, se sei solo capace di rivolgere agli altri la paternale e non fai che montare in collera, allora è la tua indole corrotta che si sta manifestando, e hai mostrato il volto abietto della tua corruzione. Col passare del tempo, i prescelti di Dio non saranno in grado di ricevere da te la fornitura di vita, non otterranno nulla di reale; di conseguenza proveranno per te repulsione e disgusto, e ti eviteranno. […] Alcuni capi e lavoratori sono incapaci di comunicare la verità per risolvere i problemi. Tutto quello che fanno, invece, è trattare ciecamente gli altri e sfoggiare il loro potere, in modo che gli altri li temano e obbediscano loro; questi sono i metodi abitualmente adottati da falsi capi e anticristi. I fatti dimostrano che coloro la cui indole non è cambiata non sono adatti ad essere capi e lavoratori, e tantomeno sono in possesso dei requisiti per servire e testimoniare Dio(“Solo coloro che possiedono la verità realtà possono condurre” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Quanto descritto da Dio mi si addiceva alla perfezione. Nelle riunioni con i fratelli e le sorelle, quando notavo che non ottenevano risultati, non cercavo di capire i loro reali problemi o le ragioni per cui avevano difficoltà nel diffondere il Vangelo, e non mi impegnavo affatto a condividere la verità per aiutarli con i loro problemi. Mi limitavo a potarli e a trattarli, e li criticavo con boria perché non si assumevano un fardello e non avevano umanità. In questo modo ho limitato e intimidito i miei fratelli e sorelle, che si sono allontanati da me. Li rimproveravo altezzosamente, li stressavo e approfittavo della mia autorità invece di fare comunione sulla verità per aiutarli. Continuando così, potevo diventare una falsa leader o un anticristo. Quando ho visto la gravità del mio problema, ho pregato davanti a Dio: “Dio, ho abusato del mio potere e ho arbitrariamente trattato gli altri. Non ho compiuto bene il mio dovere e ho ferito fratelli e sorelle. Voglio pentirmi davanti a Te. Ti prego, guidami”. Poi ho trovato una via di pratica in alcune parole di Dio. Nelle riunioni, da allora in poi, chiedevo prima a fratelli e sorelle di parlare delle loro difficoltà, poi esprimevo la mia opinione e condividevo sulla base delle parole di Dio. In questo modo non si sentivano limitati e ricevevano aiuto. Mi sono sentita molto meglio dopo aver agito così per un po’.

Pensavo ormai di aver imparato abbastanza bene quella lezione, finché non ho letto un passo delle parole di Dio che mi ha aiutata a capire perché imitavo il modo di lavorare di Wang e il cammino che stavo seguendo nella mia fede in Dio. La parola di Dio dice: “Qualunque sia il livello di capi e collaboratori all’interno della Chiesa, se li adorate sempre, se tenete sempre gli occhi fissi su di loro, e li venerate, vi affidate a loro per ogni cosa, e sperate che questo vi permetta di ottenere la salvezza, allora nulla di tutto ciò sarà di alcuna utilità, poiché questo impulso è intrinsecamente sbagliato; quando le persone credono in Dio, tutto ciò che sono capaci di fare è venerare e seguire Dio. Indipendentemente dal rango direttivo, i capi sono pur sempre persone comuni e, se li consideri come tuoi diretti superiori, se ritieni che siano superiori a te, che siano più competenti di te e che debbano guidarti, che siano sotto ogni aspetto superiori a chiunque altro, questo è sbagliato, è una tua illusione. E quali conseguenze essa provoca? Questa illusione, questa convinzione errata ti condurrà inconsapevolmente a valutare i tuoi capi in rapporto a requisiti che non sono conformi alla realtà; allo stesso tempo, senza saperlo, sarai anche profondamente attratto dal loro stile, dai loro doni e dal loro talento, e a quel punto, senza rendertene conto, li stai adorando, sono diventati i tuoi dèi. Questo percorso, dal momento in cui loro cominciano a diventare il tuo modello di comportamento, il tuo oggetto di adorazione, fino al momento in cui tu diventi uno dei loro seguaci, è quello che ti condurrà inconsapevolmente lontano da Dio. E, mentre a poco a poco ti allontani da Dio, continuerai a ritenere di seguire Dio, di essere nella casa di Dio, di essere al cospetto di Dio. Ma, in realtà, sei stato attirato da qualcuno che appartiene a Satana, o da un anticristo, senza neanche rendertene conto, e questo è uno stato di cose assai pericoloso. Per risolvere questo problema, devi riuscire a capire e discernere con precisione i vari aspetti dell’indole degli anticristi e i modi con cui agiscono, nonché la natura delle loro azioni e i metodi e i trucchi che amano usare; devi, inoltre, cominciare lavorando su te stesso. Credere in Dio ma adorare l’uomo non è il cammino giusto. Alcuni potrebbero dire: ‘Be’, ho dei motivi per adorare i capi: coloro che adoro sono in linea con le mie nozioni’. Perché insisti nell’adorare l’uomo se credi in Dio? In fin dei conti, chi ti salverà? Chi ti ama veramente e ti protegge? Davvero non lo capisci? Tu segui Dio e ascolti la Sua parola e, se qualcuno parla e agisce correttamente ed è conforme ai principi della verità, obbedire alla verità non basta? Perché sei così ignobile? Perché insisti nel trovare qualcuno da adorare e da seguire? Perché vuoi essere schiavo di Satana? Perché non essere invece al servizio della verità? Ciò dimostra se una persona possieda o meno senno e dignità. Dovresti cominciare lavorando su te stesso, armandoti delle verità che distinguono le varie persone e i vari eventi, acquisendo discernimento sulle differenti questioni, e sulle diverse esternazioni dei diversi tipi di persone, sapendo quale sia la loro essenza e quale indole rivelino; devi inoltre capire che tipo di persona tu sia, come siano le persone che ti circondano e le persone che ti guidano. Devi essere in grado di valutarle con precisione. […] Se non persegui la verità, vivi costantemente perso tra fantasie di un certo tipo, e dipendi sempre ciecamente dagli altri, li veneri e li aduli, se non percorri il sentiero della ricerca della verità, allora quale sarà la conseguenza ultima? Tutti saranno in grado di ingannarti. Non sei capace di discernere nessuno per ciò che è veramente, nemmeno gli anticristi più palesi, che ti confondono con le loro manipolazioni mentre tu continui ad ammirarli per le loro capacità, assecondandoli giorno dopo giorno. Una simile persona è forse qualcuno che segue Dio e Gli obbedisce?(“Si comportano in modi strani e misteriosi, sono dispotici e autoritari, non tengono mai condivisioni con gli altri e li costringono a obbedire loro” in “Smascherare gli anticristi”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho visto che, anche se avevo fede, la mia via era quella dell’adorare e seguire le persone. Dalle mie interazioni con Wang, sapevo che era stato un leader per anni, quindi pensavo che perseguisse la verità, e lo ammiravo molto. Sapendo che era stato responsabile del lavoro di diverse Chiese e che le aveva risollevate quando erano in difficoltà, lo ammiravo ancora di più. Sentivo che se ci era riuscito era perché aveva la guida dello Spirito Santo e le benedizioni di Dio, che Dio doveva amarlo. E, sentendolo parlare di come aveva a cuore la volontà di Dio, oltre che dei suoi metodi di lavoro e risultati, mi sembrava lui, tra tutti i leader e i lavoratori, quello dotato della migliore levatura e capacità, e della statura più elevata. Senza rendermene conto, mi sono fatta di lui un’immagine esagerata. Ho iniziato a idolatrarlo. Ero convinta che, se volevo essere una leader qualificata, dovevo imparare dal suo stile di lavoro. Nelle riunioni, non ascoltavo affatto gli altri. Sentivo che le loro condivisioni non avevano nulla in più delle mie; invece, quando parlava Wang, aveva tutta la mia attenzione. A volte prendevo appunti sui nodi focali che menzionava, temendo di perdere qualcosa di importante. Durante quel periodo, non pregavo né ricercavo davanti a Dio, e non cercavo principi dalle parole di Dio su come i leader dovrebbero lavorare. Mettevo semplicemente in pratica le parole e lo stile di lavoro di Wang come se fossero la verità. Imitavo persino ogni suo gesto, il modo in cui predicava e si comportava. Occupava un posto troppo rilevante nel mio cuore. Stava influenzando il mio modo di agire e di compiere il mio dovere. Era diventato il mio idolo. Tecnicamente, credevo in Dio e seguivo Dio, ma di fatto stavo seguendo Wang, e Dio aveva perso il Suo posto nel mio cuore. Stavo adorando e seguendo una persona, cosa che equivaleva essenzialmente a seguire Satana, ad allontanarsi da Dio e tradirLo. Il Signore Gesù una volta disse: “Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto(Matteo 4:10). Dio è un Dio geloso, e non permette a chi crede in Lui di adorare alcun idolo. Dio Onnipotente dice: “Poiché hai già stabilito la tua decisione di servirMi, non ti lascerò andare via. Sono un Dio geloso, un Dio geloso dell’umanità. Poiché hai già disposto le tue parole sull’altare, non tollererò che tu fugga lontano proprio davanti ai Miei occhi, o che tu serva due padroni(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Siete tutti così vili di carattere!”). Ho visto che l’indole di Dio non tollera offesa. A Dio non piace chi crede solo a parole e non Lo porta davvero nel cuore, chi crede in Lui ma Lo tradisce e segue gli uomini. Dio ne è disgustato, odia simili persone. Vedere che seguivo una persona e già ero sul cammino sbagliato mi ha terrorizzato. Ma ero anche grata a Dio per la Sua guida, che mi mostrava il mio grave problema. Volevo davvero smettere di adorare Wang.

Ho letto poi un altro passo: “Ciò che ammiri non è l’umiltà di Cristo, ma quei falsi pastori di alto rango. Non veneri la bellezza o la sapienza di Cristo, ma quei libertini che si crogiolano nella sozzura del mondo. Ridi del dolore di Cristo che non ha un luogo dove poggiare la testa, ma ammiri quei cadaveri che vanno a caccia di offerte e vivono nella depravazione. Non sei disposto a soffrire assieme a Cristo, ma ti getti volentieri fra le braccia di quegli sconsiderati anticristi, anche se ti forniscono soltanto carne, parole e dominio. Perfino adesso il tuo cuore continua a volgersi verso di loro, verso la loro reputazione, il loro prestigio e la loro influenza. Eppure tu continui a mantenere un atteggiamento per cui trovi l’opera di Cristo dura da mandare giù e non sei disposto ad accettarla. Ecco perché dico che non hai la fede per riconoscere Cristo. Il motivo per cui Lo hai seguito fino a oggi è unicamente perché non avevi altra scelta. Nel tuo cuore predomina perennemente una serie di immagini superbe; non riesci a dimenticare ogni loro singola parola e azione, né le loro parole e mani autorevoli. Essi sono, nel vostro cuore, sempre sommi e sempre eroi. Ma non è così per il Cristo di oggi. Egli è sempre insignificante nel tuo cuore e sempre immeritevole di riverenza. Infatti Egli è fin troppo ordinario, ha fin troppo poca influenza ed è tutt’altro che superbo(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Sei un vero credente in Dio?”). Le parole di Dio mi hanno fatto capire perché seguivo una persona. Adoravo il prestigio e il potere, quelle erano le cose che amavo per natura. Saputo che Wang aveva sempre ricoperto ruoli di leadership, che aveva gestito molti progetti, ho iniziato ad ammirarlo. Quando l’ho sentito descrivere il lavoro che aveva svolto e i risultati ottenuti, ho cominciato a idolatrarlo, sperando un giorno di essere come lui. Il modo in cui parlava e il lavoro da lui svolto mi hanno molto colpita. Ammiravo le sue condivisioni elevate e la sua autorevolezza. Sentivo che così dovrebbe essere un leader. Ma non adoravo affatto l’umiltà, la bellezza e la grandezza di Cristo, il Suo nasconderSi. Ho ripensato a Dio che confezionò le vesti per Adamo ed Eva. Egli è il Creatore ed è più che autorevole, eppure non è così che Si presentò. Fece personalmente dei vestiti per gente ignorante che era stata corrotta da Satana. Mentre il Signore Gesù operava e camminava tra gli uomini, non rivelò mai la Sua identità, lavò persino i piedi ai Suoi discepoli. E oggi Dio Si è incarnato ed è venuto sulla terra per salvare l’uomo, vestito di carne ordinaria, ed esprime senza clamore le verità e nutre l’uomo senza mai metterSi in mostra. La Sua umiltà e il Suo nasconderSi sono così degni del nostro amore. Invece, in questo, io non ho visto la santità, la grandezza e la dignità di Dio. Ho solo ammirato, adorato e persino seguito chiunque avesse del prestigio e se ne vantasse. Ero così cieca e ignorante. Allora ho giurato di diventare una vera seguace di Dio, di compiere il mio dovere secondo le parole di Dio e di avere discernimento sulle condivisioni degli altri. Se il loro approccio era in linea con i principi della verità, potevo seguirlo, perché questo è seguire la verità. Se invece andava contro le parole di Dio e la verità, se era solo un capriccio o un’esperienza personale, se il risultato di tutto quel lavoro era solo l’ammirazione degli altri o indurli a seguire le regole e farli sentire soffocati, non potevo accettarlo ciecamente.

Dopo aver capito un po’ meglio la questione, ho ripensato a come avevo rimproverato e oppresso gli altri. Era così che Wang lavorava. Forse alcuni fratelli e sorelle si sentivano limitati anche da lui. Inoltre, altri hanno riferito che le continue critiche che Wang rivolgeva loro durante le riunioni li mettevano a disagio, così gli ho fatto notare che approfittava del suo ruolo per biasimarli, facendoli sentire soffocati. Ma lui mi ha risposto: “So che approfitto del mio ruolo, ma è così che si ottengono risultati. Se non li analizzassi e trattassi, il loro rendimento ne risentirebbe”. Sono rimasta piuttosto sconvolta. Sapeva che il suo approccio era scorretto, ma continuava ad agire nel modo sbagliato. Non accettava la verità, né la metteva in pratica. Approfittava del suo ruolo per criticare gli altri e renderli più produttivi nel lavoro, quindi le sue motivazioni erano sbagliate. Lo faceva per la reputazione e il prestigio. E allora, tutte le sue condivisioni sull’avere a cuore la volontà di Dio non erano solo sterile dottrina? A questo pensiero, ho sviluppato dei dubbi su che genere di persona fosse Wang e ho iniziato a prestare più attenzione a come svolgeva il suo dovere. Volevo capire che tipo fosse in base a come effettivamente si comportava.

In seguito, guardandolo tenere riunioni per alcuni capisquadra, ho notato che li rimproverava di essere stati superficiali e irresponsabili. Continuava a ripetere: “Avete un minimo di umanità o senso di responsabilità? Quanto lavoro effettivo avete svolto?” Si limitava a metterli a nudo e a criticarli, ma non parlava mai di come risolvere i problemi pratici del loro lavoro. Ogni volta, durante il riepilogo del nostro lavoro, chiedeva ai capisquadra o ai fratelli e alle sorelle più competenti di condividere, ma non aiutava mai di persona con soluzioni o percorsi di pratica. Inoltre, non parlava mai della propria corruzione o di qualche mancanza personale. Si limitava sempre a rimproverare gli altri con arroganza. E poi ho notato che neppure monitorava i lavori, si limitava solo a impartire ordini. Scaricava i progetti di cui era responsabile sulle spalle degli altri e poi ascoltava i loro rapporti. Nei doveri più importanti e che richiedevano più responsabilità, proteggeva sempre i propri interessi, senza considerare il lavoro della casa di Dio. Alla luce di tutti questi comportamenti, ho discusso e concluso con i miei collaboratori che era un falso leader, così abbiamo fatto rapporto a un leader superiore. Quando il leader ha sentito che Wang ripeteva sempre: “Voi siete così e cosà”, ha detto che si comportava come se non appartenesse agli esseri umani corrotti, come se fosse stato perfezionato da Dio e fosse un Suo strumento. Non voleva inchinarsi a nessuno, voleva equipararsi a Dio. Questo è avere l’essenza di Satana, di un anticristo. Quando ho sentito il leader menzionare Satana e gli anticristi, sono stata colta alla sprovvista. Sapevo che Wang non risolveva i problemi sulla base della verità e amava criticare gli altri, che era un falso leader, ma non avevo visto che era un anticristo.

Poi ho letto dei passi delle parole di Dio. “In qualsiasi modo parlino, il fine è sempre indurre le persone a stimarli e venerarli, conquistarsi una certa posizione nei loro cuori, persino prendervi il posto di Dio: tutti questi sono obiettivi che gli anticristi desiderano raggiungere quando testimoniano se stessi. La motivazione dietro a tutto ciò che dicono, predicano e condividono, è far sì che le persone abbiano un’alta opinione di loro e li venerino; tale comportamento equivale a esaltare e testimoniare se stessi, in modo da occupare una posizione nel cuore degli altri. Sebbene il modo in cui queste persone si esprimono non sia proprio identico, ha l’effetto, in misura maggiore o minore, di rendere testimonianza a se stesse e indurre gli altri a venerarle; e, in misura maggiore o minore, tali comportamenti sono presenti in quasi tutti coloro che svolgono un lavoro. Se raggiungono un punto in cui non sono in grado di contenersi, o diventano difficili da arginare, e nutrono l’intento e l’obiettivo particolarmente decisi e manifesti di indurre gli altri a trattarli come se fossero Dio o una sorta di idolo, e poi riescono a raggiungere l’obiettivo di controllare e limitare le persone e arrivano al punto di sottometterle, la natura di tutto questo è esaltare e testimoniare se stessi; tutto questo rientra nella natura di un anticristo. Quali mezzi usano solitamente le persone per esaltare e testimoniare se stesse? (Parlano di capitale.) Cosa rientra nel parlare di capitale? Raccontare da quanto tempo credono in Dio, quanto hanno sofferto, quanto sia alto il prezzo che hanno pagato, quanto lavoro hanno svolto, quanto hanno viaggiato, quante persone hanno guadagnato attraverso la diffusione del Vangelo, e quante umiliazioni hanno dovuto sopportare. Alcuni menzionano spesso anche quante volte sono stati in prigione senza mai tradire la Chiesa o i loro fratelli e sorelle, riuscendo a rimanere saldi nella loro testimonianza, e così via; questi sono tutti esempi del parlare di quanto capitale si possieda. Dietro l’apparenza di adempiere ai loro doveri di leader, portano avanti i loro interessi, consolidando la loro posizione, creandosi una buona immagine nel cuore degli altri. Allo stesso tempo, ricorrono a ogni sorta di metodi e stratagemmi per conquistare le persone, arrivando persino ad attaccare ed escludere chiunque abbia opinioni o punti di vista diversi dai loro, in particolare coloro che perseguono la verità. E quali metodi adottano, invece, con coloro che sono stupidi, ignoranti e disorientati nella fede, e con coloro che credono in Dio solo per un breve periodo o che sono di levatura particolarmente scarsa? Li ingannano, li irretiscono e addirittura li minacciano, usando queste strategie per raggiungere l’obiettivo di consolidare la propria posizione. Queste sono tutte le tattiche degli anticristi(“Cercano di conquistare le persone” in “Smascherare gli anticristi”). “Ho constatato che molti leader sono solo capaci di fare agli altri la paternale, di predicare guardando le persone dall’alto in basso, e non sono in grado di comunicare con loro da pari livello; non sono capaci di interagire con gli altri normalmente. Alcune persone, quando parlano, sembrano sempre tenere un’orazione o fare una relazione; le loro parole si riferiscono sempre e solo agli stati degli altri, e non si aprono mai su se stessi, non analizzano mai la propria indole corrotta ma solo i problemi altrui, in modo da esporli pubblicamente. E perché lo fanno? Perché sono inclini a predicare tali sermoni, a dire tali cose? È la prova che non conoscono se stessi, che sono troppo privi di ragionevolezza, troppo arroganti e presuntuosi. Pensano che la loro capacità di riconoscere l’altrui indole corrotta dimostri che sono superiori agli altri, che sono migliori degli altri nel discernere le persone e le cose, che sono meno corrotti degli altri. Essere in grado di anallizare gli altri e predicare loro, ma essere incapaci di mettersi a nudo, non esporre né analizzare la propria indole corrotta, non mostrarsi per ciò che si è veramente, non rivelare affatto le proprie motivazioni e limitarsi a riprendere gli altri per i loro errori, questo tipo di comportamento è esaltazione e glorificazione di se stessi. […] Quando guidano le persone, non chiedono loro di mettere in pratica la verità, ma di ascoltare ciò che essi dicono e di seguire le loro vie: questo non equivale forse a chiedere alle persone di trattarli come Dio e di obbedire a loro come a Dio? Sono forse in possesso della verità? Sono privi della verità, e traboccano di indole satanica, sono demoniaci; quindi, perché chiedono alle persone di obbedire loro? Una simile persona non glorifica forse se stessa? Non esaltano se stessi? Possono individui come questi condurre le persone davanti a Dio? Sono in grado di portarle ad adorare Dio? È a loro stessi che vogliono le persone obbediscano; e, quando lavorano in questo modo, stanno realmente conducendo le persone ad entrare nella realtà della verità? Stanno davvero svolgendo il lavoro affidato loro da Dio? No, stanno cercando di fondare il loro regno personale, vogliono essere Dio, vogliono che le persone li trattino come Dio e obbediscano a loro come a Dio. Non sono forse anticristi? Gli anticristi si sono sempre comportati in questo modo: a prescindere da quanto rallentino il lavoro della casa di Dio, indipendentemente dal danno arrecato ai prescelti di Dio, le persone devono obbedire loro e ascoltarli. Non è forse questa la natura dei demoni? Non è l’indole di Satana? Simili individui sono demoni che vivono in forma umana; possono anche avere volti umani, ma tutto in loro è demoniaco. Ogni loro parola e azione è demoniaca. Niente di ciò che fanno è in linea con la verità, né si comportano come le persone dotate di senno; e quindi non c’è dubbio che le loro siano azioni da demoni, da Satana, da anticristi. Questo dovrebbe risultarvi evidente(“Conversazione sui decreti amministrativi di Dio nell’Età del Regno” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Le parole di Dio mi hanno dato un po’ di discernimento sull’essenza del comportamento di Wang. Nelle riunioni, non parlava quasi mai della sua corruzione, delle sue debolezze o dei suoi difetti, e quasi mai analizzava i suoi problemi o errori nel lavoro. Parlava sempre dei doveri che aveva compiuto, di quanto lavoro pratico aveva svolto, quante Chiese aveva sostenuto e quanti leader aveva addestrato, quanti anticristi aveva identificato, quanti sacrifici aveva fatto, quanto aveva sofferto, il prezzo che aveva pagato, quante difficoltà aveva superato, e come aveva soddisfatto la volontà di Dio nonostante la sofferenza. Elevava e testimoniava se stesso in quel modo solo per acquisire prestigio tra i fratelli e le sorelle, per indurli ad ammirarlo. E, quando parlava di quelle esperienze, rimandava tutto alle parole di Dio. In apparenza condivideva la sua comprensione delle parole di Dio e le sue esperienze reali, ma in realtà non era altro che ostentazione di sé e dei suoi meriti. Le sue condivisioni non fornivano agli altri una comprensione di Dio o delle parole di Dio, erano solo uno sfoggio della sua esperienza e destavano l’altrui ammirazione. Si metteva in mostra con il pretesto di fare comunione sulle parole di Dio per guadagnarsi un posto nel cuore delle persone e fuorviarle. Inoltre, approfittava costantemente della sua posizione per analizzare i difetti degli altri, rimproverando i fratelli e le sorelle per la loro mancanza di umanità, coscienza e responsabilità. Ripeteva sempre: “Voi gente…”. Era chiaro che non si ritenesse allo stesso livello di tutti gli altri, ossia un essere creato, anche lui un essere umano corrotto da Satana. Manifestava lo stesso tipo di corruzioni e difetti di tutti noi, ma si comportava come se fosse speciale, come se gli altri fossero corrotti e appartenessero a Satana mentre lui no, come fosse sfuggito alla corruzione e alla sporcizia. Non condivideva sulla verità quando i fratelli e le sorelle non svolgevano bene il loro dovere, si limitava a criticarli, e minacciava sempre di sostituirli se non avessero svolto lavoro pratico. Questo induceva gli altri a temerlo e a sottomettersi interamente a lui; li teneva tutti sotto controllo. Ho visto che non solo abusava del suo prestigio, ma ricorreva a tattiche di ogni sorta per essere adorato, ammirato e ascoltato. Possedeva la natura e l’essenza di un anticristo e ne percorreva la via.

Abbiamo sostituito Wang, in linea con i principi. In seguito, abbiamo saputo che alcuni ne erano dispiaciuti a tal punto da voler smettere di svolgere i loro doveri. Consideravano che, pur avendo ottima levatura, Wang era stato rimosso, e dunque loro, che non sarebbero mai stati alla sua altezza, non potevano svolgere lavoro pratico, ed erano anche loro destinati ad essere eliminati, un giorno. Ho capito che in molti dovevano esser stati ingannati da Wang e mancavano di discernimento. Io e i miei collaboratori abbiamo parlato con tutti i leader e i fratelli con cui aveva lavorato delle ragioni del suo licenziamento e della natura del suo comportamento basandoci sulle parole di Dio. Alcuni di loro hanno detto che lo avevano ammirato tanto e lo ritenevano di ottima levatura, competente, eloquente e capace. Prendevano le sue parole come modello di perfezione, trattandole al pari della verità, e solo ora si stavano rendendo conto che Wang li aveva ingannati. Alcuni di loro hanno rivelato di aver avuto paura di Wang; che, ogni volta che lui controllava il loro lavoro, si innervosivano e temevano di essere criticati, e poi si deprimevano. Si sentivano di scarsa levatura, incapaci di ottenere alcunché di buono e di gestire un ruolo di leadership, e ritenevano di dover semplicemente abbandonare. Si riprendevano e riuscivano a svolgere i loro compiti solo dopo aver pregato Dio più e più volte. Dalle loro condivisioni, ho visto che il comportamento di Wang aveva influito negativamente su tutti, e la sua sostituzione derivava sicuramente dalla giustizia di Dio. Se fosse rimasto leader, avrebbe danneggiato gli altri.

Tempo dopo, abbiamo ricevuto una lettera dalla Cina continentale con un rapporto sul periodo in cui Wang vi aveva prestato servizio. Molti dei leader che aveva scelto non erano adatti al lavoro. Alcuni erano stati espulsi in quanto anticristi, altri avevano tradito la Chiesa dopo l’arresto, diventando dei giuda anche senza essere torturati. Scegliere le persone sbagliate arrecava gravi danni al lavoro della casa di Dio. Hanno anche detto che Wang metteva sempre in mostra la sua levatura e le sue doti per ingannare gli altri e convincerli che potesse risolvere ogni problema difficile, che con solo poche frasi di condivisione sapesse fare centro e risolvere il problema, che ovunque lui tenesse condivisione i fratelli avrebbero svolto meglio i loro doveri. Tutti lo ritenevano in possesso della realtà della verità e tutti i suoi collaboratori lo ammiravano molto. Anche chi non lo aveva mai incontrato lo lodava quando veniva nominato e lo considerava un punto di riferimento. Pensavano che imitandolo avrebbero potuto ottenere risultati migliori nel lavoro. Quei rapporti su Wang mi hanno fornito ancor più discernimeto su di lui. Il modo in cui si comportava era esattamente lo stesso descritto da Dio in riferimento agli anticristi che testimoniano ed esaltano se stessi. In Cina come all’estero, Wang non aveva minimamente cambiato la sua indole di vita. Era un anticristo. Ero inoltre grata a Dio per la Sua giustizia. Nessuno può sfuggire al controllo di Dio, quindi, prima o poi, Egli eliminerà chiunque non persegua la verità e non percorra il giusto cammino.

Questa esperienza mi ha mostrato che, come credenti, dobbiamo misurare tutto e tutti secondo le parole di Dio, imparare a distinguere che tipo di persona è qualcuno, quale cammino segue, in base al suo comportamento, a ciò che manifesta. Dovremmo avvicinarci a coloro che perseguono la verità, imparando e guadagnando da loro. Dovremmo approcciare adeguatamente chi mostra temporanea debolezza o corruzione, aiutandolo e sostenendolo, condividendo la verità con amore. Dovremmo invece ripudiare e disprezzare quei miscredenti che non praticano mai la verità, e, se vediamo qualcuno prendere la direzione sbagliata, in procinto di compiere il male, qualcuno che è un falso leader, un anticristo o un malfattore, dobbiamo fermarlo e denunciarlo. Dobbiamo inoltre imparare dal suo fallimento, verificare in cosa ci comportiamo come lui, rendere i suoi fallimenti un monito per noi stessi. Così possiamo crescere più rapidamente nella vita. Se non cerchiamo la verità nella nostra fede e non usiamo le parole di Dio per valutare gli altri, ma guardiamo solo la loro levatura e le loro doti, saremo inclini ad adulare e seguire altre persone. Allora intraprenderemo un cammino avverso a Dio e saremo eliminati. Questo ci mostra quanto sia importante perseguire la verità nella nostra fede.

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