Cosa ho guadagnato nel discernere un malfattore
Nell’agosto del 2015 ho saputo che una leader, Nicole, era stata destituita perchè non svolgeva lavoro pratico, competeva con altri per la fama e il prestigio, e disseminava giudizi sulla sua collaboratrice tra i fratelli e le sorelle, cosa che disturbava e intralciava il lavoro della chiesa. Dopo essere stata rimossa, attraverso la condivisione, la potatura e il trattamento, Nicole aveva una certa comprensione della propria trasgressione e indole corrotta, e provava particolare rimorso e senso di colpa, ed era pronta a pentirsi. La mia collaboratrice, Alina, lo era stata un tempo di Nicole. Appena ha saputo che Nicole era stata giudicata una falsa leader, ha commentato: “Dopo la nomina a leader, Nicole si comportava come se fosse al di sopra di tutti gli altri. Quando parlavo con lei, di solito mi ignorava, disprezzava sempre gli altri ed era molto arrogante. Aveva persino formato delle cricche e provocava dissensi per guadagnare prestigio. Solo un anticristo poteva fare cose simili. Non basta definirla una falsa leader. Dovrebbe essere classificata come un anticristo”. Aveva anche intenzione di chiedere ai leader superiori di ridefinire Nicole. Anche un’altra collaboratrice, Rachel, era totalmente d’accordo con Alina. Al momento, ho pensato: “Nicole è presuntuosa, e la sua indole arrogante è considerevole, ma non ha fatto un gran male, né ha causato abitualmente intralci, e, dopo essere stata rimossa, ha saputo pentirsi, riflettere e conoscere se stessa. Non è qualcuno che non accetta affatto la verità. Se la classifichiamo come un anticristo solo in base alla sua trasgressione e corruzione momentanea, non sarebbe spingersi troppo oltre? Prendere quella decisione per sbaglio sarebbe stato nuocere ingiustamente a una brava persona”. Così, ho condiviso il mio punto di vista con loro. Ma Alina non l’ha accettato, e ha aggiunto: “Tu non capisci alcuni comportamenti di Nicole. Dobbiamo attenerci ai principi. Non possiamo ignorare anche un solo anticristo”. A quel punto mi sono sentito un po’ a disagio, ma quel che Alina ha fatto dopo mi ha sorpreso ancora di più.
Infatti, Alina ha chiesto a Rachel di raccogliere valutazioni su Nicole, e lo ha fatto senza consultare prima i leader superiori. Poi ha organizzato privatamente una riunione generale per discernere ed esaminare Nicole. Alla riunione, Alina ha ripetuto come Nicole si fosse comportata con arroganza, e ha anche sottolineato che Nicole agiva in modo arbitrario, ma non ha detto se Nicole manifestasse questa corruzione sempre o solo a volte, né ha accennato se Nicole avesse in seguito accettato la verità e si fosse pentita. Non ha menzionato nulla di questo. Dopo la riunione, una sorella ha notato che l’incontro era inteso a mettere alla gogna Nicole, e si è fatta un dovere di farlo notare a Rachel: “Cosa pensate di ottenere con questo? È in linea con la volontà di Dio? Senza prove sufficienti, non potete catalogare arbitrariamente gli altri. È fin troppo facile offendere Dio, così”. A queste parole, Rachel si è un po’ spaventata, e ha anche pensato che trattare Nicole in quel modo fosse eccessivo, così ha espresso i suoi dubbi a me e a Alina. Ha risposto stizzita: “Ogni volta che vogliamo praticare la verità, Satana ci disturba”. Ha esaminato di nuovo il comportamento di Nicole, e ha ribadito che Nicole, poiché era invidiosa della sua collaboratrice, aveva formato una cricca e l’aveva giudicata e repressa. Alina ha anche detto che agiva in modo arbitrario, non discuteva le cose con altri, rimuoveva le persone a suo piacimento… I comportamenti descritti da Alina erano molto gravi, così Rachel si è convinta e si è schierata di nuovo con Alina. A quel punto, anche io non ero più così sicuro. E se l’opinione di Alina fosse corretta? Soprattutto quando ho sentito Alina citare le parole di Dio che rivelano come gli anticristi formino delle cricche per offrire una condivisione che suoni credibile, ero ancora più confuso. Sentivo che la sua analisi poteva essere giusta. Possibile che i leader superiori non fossero in grado di discernerla, sbagliassero nel giudicare un anticristo come una falsa leader, e la facessero rimanere nella chiesa? In tal caso, non ero forse diventato uno che difendeva un anticristo senza discernerlo? Forse non ero in grado di conservare la mia posizione, e sarei stato accusato di aver difeso un anticristo. E a quel punto, la mia reputazione sarebbe stata rovinata. Ho pensato che era meglio schierarsi con Alina e Rachel. Così, se avessi sbagliato, non sarebbe stata solo colpa mia. Sempre meglio che scoprire di avere torto e addossarmi tutta la responsabilità. Proprio quando stavo per mostrarmi d’accordo con loro, ecco di nuovo quel disagio. Ho pensato che, visto che le cose non erano ancora chiare, non potevo semplicemente basarmi sulle parole altrui. Se Nicole non era un anticristo, e io avessi seguito ciecamente gli altri nel catalogarla, avrei arbitrariamente condannato e rovinato qualcuno, cosa che offende Dio. Una volta commessa, una trasgressione non può mai essere cancellata. Grazie al mio senso di biasimo, non ho seguito Alina.
Dopo di che, ho cercato la verità su come discernere gli anticristi. Nella parola di Dio ho letto: “Una persona che ha soltanto l’indole di un anticristo non può essere classificata come anticristo. Solo chi ha la natura e l’essenza di un anticristo è un vero anticristo. Certo, ci sono differenze nell’umanità esteriore dei due e, sotto il governo e il funzionamento dei diversi tipi di umanità, anche le posizioni che queste persone assumono nei confronti della verità sono differenti; e, quando le posizioni che le persone assumono nei confronti della verità sono differenti, le strade che scelgono sono diverse; e, quando le strade che le persone scelgono sono diverse, anche i principi e le conseguenze risultanti dalle loro azioni presentano delle differenze. Dal momento che chi ha l’indole di un anticristo ha una coscienza in azione, è dotato di ragionevolezza, conosce la vergogna e ama la verità, almeno relativamente parlando, quando costui manifesta la propria indole corrotta, nel cuore prova per essa del rimorso. In questi momenti, questa persona sa riflettere su se stessa e conoscersi, ed è in grado di ammettere la propria indole corrotta e la propria manifestazione di corruzione, cosa che le permette di rinunciare alla carne e alla propria indole corrotta, e di arrivare a mettere in pratica la verità e a sottomettersi a Dio. Per un anticristo, invece, non è così. Poiché persone del genere non hanno una coscienza in azione né una consapevolezza coscienziosa, e ancor meno conoscono la vergogna, quando manifestano la loro indole corrotta, gli anticristi non valutano secondo le parole di Dio se la loro manifestazione sia giusta o sbagliata, o se abbiano un’indole corrotta o un’umanità normale, oppure se, di fatto, essa sia in accordo con la verità. Non riflettono su queste cose. Quindi, come si comportano? Queste persone sostengono invariabilmente che l’indole corrotta che manifestano e la strada che scelgono sono quelle giuste. Pensano che qualsiasi cosa facciano sia giusta, che qualsiasi cosa dicano sia giusta; sono decisi a salvaguardare se stessi. E così accade che, per quanto grande sia il torto che commettono, per quanto grave sia l’indole corrotta che manifestano, non riconoscono la gravità della questione e certamente non si rendono conto dell’indole corrotta che hanno manifestato. Né, ovviamente, metteranno da parte i propri desideri, rinunceranno alla propria ambizione o si ribelleranno alla propria indole corrotta per scegliere invece una via come quella dell’obbedienza a Dio e alla verità. Da questi due diversi esiti si può vedere che una persona con un’indole da anticristo ha la possibilità di comprendere la verità e di metterla in pratica, e di ottenere la salvezza, mentre chi possiede l’essenza di un anticristo non può comprendere la verità né metterla in pratica, e non può ottenere la salvezza. Questa è la differenza tra i due” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quinto excursus – Riepilogo del carattere degli anticristi e dell’essenza della loro indole (Parte seconda)”). “In passato, alcuni leader e lavoratori hanno spesso rivelato un’indole da anticristo: erano sfrenati e arbitrari, bisognava sempre fare come volevano loro o niente. Ma non compivano alcun male evidente e la loro umanità non era terribile. Mediante il trattamento e la potatura, l’aiuto di fratelli e sorelle, i trasferimenti o le sostituzioni, l’essere negativi per un certo periodo, sono diventati finalmente consapevoli che quanto avevano manifestato in precedenza era un’indole corrotta e sono disposti a pentirsi, e pensano: ‘A prescindere da tutto, ciò che conta di più è persistere nell’adempimento del mio dovere. Sebbene stessi percorrendo il cammino dell’anticristo, non sono stato classificato come tale. Questa è la compassione di Dio, perciò devo essere valido nella mia fede, devo ricercare con fervore. Non c’è nulla di sbagliato nel cammino di ricerca della verità’. Un po’ alla volta si trasformano e poi si pentono. Hanno in sé manifestazioni positive, sono in grado di ricercare i principi della verità quando compiono il loro dovere e anche quando interagiscono con gli altri. Sotto ogni aspetto hanno intrapreso una direzione più giusta. Non sono forse cambiati? Questo significa passare dal percorrere il cammino dell’anticristo al percorrere il cammino della pratica e della ricerca la verità. Per loro vi è speranza e una possibilità di ottenere la salvezza. Si possono forse definire anticristi queste persone perché in precedenza hanno presentato alcune manifestazioni degli anticristi o hanno percorso il cammino degli anticristi? No. Gli anticristi morirebbero piuttosto che pentirsi. Non provano alcun senso di vergogna; sono di indole feroce, malvagia, e sono estremamente disgustati dalla verità. Può qualcuno così disgustato dalla verità metterla in pratica, o pentirsi? Sarebbe impossibile. Il loro totale disgusto per la verità fa sì che non si pentiranno mai” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 8 – Parte prima”). I veri anticristi hanno un’indole perversa, una umanità velenosa, e sono dei malfattori. Non hanno coscienza né vergogna, e per quanto male facciano, o per quanti danni causino al lavoro della chiesa o all’ingresso nella vita di altri, la loro coscienza non viene turbata. Sono stanchi della verità e la odiano a un livello estremo, non la accettano mai, e non ammettono mai i loro errori né si pentono, per quanto grande sia il male che abbiano fatto. Ma le persone con un’indole da anticristo non sono malvagie nell’umanità o malfattrici nell’essenza. Sebbene a volte abbiano manifestazioni da anticristo, come essere arbitrarie e agire da sole, rifiutando il dissenso, attraverso la potatura e il trattamento, o la destituzione e l’adeguamento, sanno ricercare la verità e riflettere su se stesse, provare rimorso per le loro azioni malvagie, e poi pentirsi sinceramente e cambiare. Alcuni falsi leader sanno riflettere e capire se stessi dopo essere stati rimossi varie volte e, alla fine, percorrere il cammino di ricerca della verità. Se stabiliamo che sono anticristi perché alcuni dei loro comportamenti somigliano a quelli degli anticristi, li stiamo accusando ingiustamente. Dopo di che, ho riletto le informazioni raccolte da Alina sui comportamenti di Nicole, e ho trovato che per lo più mostravano solo corruzione, trattare gli altri con sussiego, fare le cose arbitrariamente, trasferire persone senza discuterne con i collaboratori, e così via. Aveva anche indotto i suoi fratelli e sorelle a giudicare la sua partner, intralciando la vita della chiesa: questa era di certo un’azione malvagia, ma non era il suo comportamento abituale. In passato, non aveva mai represso o giudicato gli altri. Dopo la sua rimozione, era stata capace di riflettere sulla sua trasgressione e indole corrotta, ed era riuscita a detestarsi e pentirsi. Non era una persona che rifiutava di cambiare o di accettare la verità. Sulla base di questo, aveva solo alcune manifestazioni da anticristo, non un’essenza da anticristo. Se fosse stata definita un anticristo a causa di questa trasgressione, sarebbe stato un esagerare le cose, e non in linea con i principi di verità. Sarebbe stato un reprimerla e condannarla, vale a dire un’azione malvagia.
In seguito, i leader superiori ci hanno parlato di nuovo della differenza tra manifestazioni ed essenza corrotta. Ho pensato: “Ora Alina dovrebbe capire, e non rimanere più attaccata alla sua convinzione”. Inaspettatamente, conclusa la riunione, Alina ci ha detto: “I leader superiori stanno proteggendo Nicole. Non considerano i problemi in base all’essenza dei comportamenti di Nicole. Forse la difendono perché pensano che Nicole abbia una certa levatura”. Mi sono detto: “Perché Alina si appiglia a quest’unica trasgressione di Nicole e non molla? I leader non hanno condiviso chiaramente? Il comportamento di Nicole ha mostrato solo corruzione. È stata una trasgressione temporanea. Non può essere affatto classificata come un anticristo”. Ma Alina e la sua cricca non riuscivano ad accettarlo. Lei ha detto anche che, se i leader non si fossero occupati di Nicole, lo avrebbe segnalato ai loro superiori. L’atteggiamento di Alina era così ostinato, e anche gli altri due collaboratori erano dalla sua parte. Ero l’unico a non essere d’accordo. Questo mi ha lasciato molto turbato. Se avessi continuato ad approvare il modo in cui i leader gestivano le cose, Alina e la sua cricca avrebbero detto che adoravo il prestigio, mancavo di discernimento, e ripetevo a pappagallo tutto quel che i leader dicevano? Ma se avessi accettato il loro punto di vista, non avrei condannato ciecamente qualcuno? Ho pensato che l’opzione migliore fosse dire che non sapevo discernere. In tal modo, non avrebbero conosciuto le mie reali opinioni, né detto che mancavo di discernimento o che stavo dalla parte di un anticristo. Così, in tono esitante, ho detto: “Non conosco abbastanza il comportamento di Nicole, quindi non so come classificarla”. Alina ha cambiato subito espressione vedendo che non la appoggiavo. Dopo di che, mi ha deliberatamente evitato quando si è discusso di segnalare Nicole. Mi sentivo tagliato fuori, una sensazione molto spiacevole: “Ho fatto qualcosa di male? Perché mi trattano così?” La cosa mi turbava, e non riuscivo a svolgere con calma il mio dovere. Temevo dicessero che avevo una comprensione troppo superficiale della verità e mancavo di discernimento. Avrebbero continuato a rifiutarmi per questo? Al pensiero, mi sono demoralizzato ancora di più. “Lascia stare, se non daranno ascolto ai miei consigli e non mi vogliono coinvolgere, allora non mi farò coinvolgere inutilmente, e loro non avranno motivi per farmi destituire perché li ho offesi. Trattino pure Nicole come vogliono. Non sono affari miei”. Ma dopo aver fatto quella scelta, ho sentito un rimprovero nel mio cuore: “Non sto forse scappando? Non sto proteggendo il lavoro della chiesa”. In seguito, mi sono aperto e ho condiviso sul mio stato con i leader, e loro mi hanno rammentato di cercare la volontà di Dio e di difendere il lavoro della chiesa: se mi fossi passivamente tirato indietro, o fossi scappato perché Alina mi stava isolando, avrei ignorato le mie responsabilità. Dopo aver ascoltato i leader, mi sono reso conto che stavo considerando solo i miei interessi personali. Vedevo che stavano reprimendo Nicole, ma non m’importava. Volevo scappare per evitare di essere escluso. Ero talmente egoista e spregevole! Più tardi, ho letto un passo delle parole di Dio, e soltanto allora ho visto la mia natura un po’ più chiaramente. Dio dice: “Di che tipo di indole si tratta quando le persone non si assumono alcuna responsabilità nei confronti del proprio dovere, lo svolgono in modo negligente e superficiale, sono sempre accondiscendenti e non difendono gli interessi della casa di Dio? Questa è astuzia, è l’indole di Satana. La caratteristica più evidente delle filosofie di vita dell’uomo è l’astuzia. Molti pensano che se non sono astuti tenderanno a offendere gli altri e non riusciranno a tutelare sé stessi; pensano di dover essere astuti abbastanza da non ferire né offendere nessuno, tenendosi così al sicuro, salvaguardando il proprio sostentamento e assicurandosi una solida base fra la gente. Tutti i non credenti vivono secondo la filosofia di Satana. Sono tutti sempre accondiscendenti e non offendono nessuno. Sei venuto nella casa di Dio, hai letto la parola di Dio e ascoltato i sermoni della casa di Dio. Allora perché continui a essere sempre accondiscendente? Le persone di questo tipo proteggono solo i propri interessi e non quelli della chiesa. Quando vedono qualcuno fare del male e danneggiare gli interessi della chiesa, lo ignorano. A loro piace essere accondiscendenti e non offendono nessuno. Questo è irresponsabile, e una simile persona è troppo astuta e indegna di fiducia. Per proteggere la propria vanità e la propria reputazione e per mantenere il proprio buon nome e il proprio prestigio, alcuni sono felici di aiutare gli altri e di sacrificarsi per i propri amici a qualunque costo. Ma, quando devono proteggere gli interessi della casa di Dio, della verità e della giustizia, non nutrono queste buone intenzioni, che sono completamente scomparse. Quando dovrebbero mettere in pratica la verità, non lo fanno. Cosa succede? Per proteggere la propria dignità e reputazione, sono disposti a pagare qualsiasi prezzo e a sopportare qualsiasi sofferenza. Ma, quando devono compiere un lavoro reale, tutelare le cose positive, proteggere e provvedere al popolo eletto di Dio, perché non hanno più la forza di pagare qualsiasi prezzo e di sopportare qualsiasi sofferenza? È inconcepibile. In realtà, hanno un’indole che prova disgusto per la verità. Perché dire che la loro è un’indole che prova disgusto per la verità? Perché ogni volta che si tratta di testimoniare Dio, di mettere in pratica la verità, di proteggere il popolo eletto di Dio, di lottare contro gli inganni di Satana o di proteggere le cose positive, fuggono e si nascondono e non fanno ciò che è appropriato. Dov’è il loro piglio eroico e il loro spirito di sopportazione della sofferenza? Dove li usano? Questo è facile da vedere. Anche se qualcuno li critica e afferma che non dovrebbero essere così egoisti e spregevoli e proteggersi, a loro non importa. Si dicono: ‘Io non faccio queste cose, non si applicano a me. A cosa servirebbe comportarmi così per la mia fama e il mio prestigio?’ Non sono persone che perseguono la verità. A loro piace perseguire la fama e il prestigio, e semplicemente non svolgono il lavoro che Dio ha affidato loro. Così, quando occorre che svolgano il lavoro della chiesa, scelgono di fuggire. Nel loro cuore, non amano le cose positive e non sono interessati alla verità. Questo dimostra chiaramente che provano disgusto per la verità. Solo coloro che amano la verità e possiedono la realtà della verità sanno farsi avanti quando è richiesto dal lavoro della casa di Dio e dal Suo popolo eletto, solo loro sono in grado di prendere posizione, con coraggio e ligi al dovere, per testimoniare Dio e condividere la verità, guidando i prescelti di Dio sulla giusta strada e permettendo loro di raggiungere l’obbedienza all’opera di Dio; e solo questo è un atteggiamento di responsabilità e manifestazione del fatto che si ha a cuore la volontà di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Conoscere la propria indole è il fondamento per trasformarla”). Attraverso la parola di Dio, ho visto che ero particolarmente scaltro e subdolo. Alina e gli altri volevano classificare Nicole come un anticristo. Era evidente che non ero d’accordo con loro, e sapevo anche che stavano condannando Nicole in modo ingiusto e arbitrario, ma temevo di offenderli e di essere biasimato o rimosso da loro. Per proteggere il mio prestigio e la mia reputazione, avevo cambiato le mie parole dicendo qualcosa di ambiguo. Non osavo affatto mantenere il punto di vista corretto. In ogni cosa, tramavo per i miei interessi e cercavo di proteggere me stesso, non salvaguardavo il lavoro della chiesa, e non consideravo quanto potessi intralciare il lavoro della chiesa. In una questione importante che riguardava il lavoro della chiesa e l’ingresso nella vita dei miei fratelli e sorelle, ho finto di essere confuso, in modo che nessuno venisse offeso o ferito; e per conservare la mia posizione, ho seguito la corrente e ho parlato contro i principi. Ero davvero troppo scaltro. Non ero solo scaltro, ero anche stanco della verità. Sapevo che praticare la verità e proteggere il lavoro della chiesa è una cosa giusta e positiva, ma quando ho visto i miei interessi minacciati, non l’ho messa in pratica, e ho persino pensato che avrei sofferto per mantenermi retto. Non era una precisa avversione per le cose positive e la verità? Mi sono sentito in colpa e pieno di rimorso.
Dopo questo, i leader mi hanno ricordato che, dopo la destituzione di Nicole, Alina l’aveva denunciata come un anticristo, e non si sarebbe fermata finché non fosse stata espulsa, il che non era più una normale manifestazione di corruzione. Se l’intenzione di Alina era davvero discernere un anticristo e preservare il lavoro della chiesa, ma lei non sapeva discernere con precisione, allora, dopo che i leader avevano condiviso sui principi della verità, lei avrebbe dovuto essere in grado di capire i propri errori e di giudicare correttamente la trasgressione di Nicole. Invece, non voleva accettare affatto la condivisione né lasciar stare Nicole, e questo ha l’essenza del reprimere e punire le persone. I leader mi hanno chiesto di indagare su Alina e scoprire la verità della questione, e io ho accettato. Ma quando stavo per interrogare gli altri sulla faccenda, avrei voluto tirarmi di nuovo indietro. A quel punto, non era solo Rachel a non discernere Alina. Anche alcuni fratelli e sorelle nella chiesa stavano dalla sua parte. Se avessi cercato di scoprire la verità della questione in segreto, e loro avessero detto a Alina delle mie indagini, lei e la sua cricca non avrebbero cercato di rimuovermi? Non appena ho pensato questo, ho cominciato a sentirmi di nuovo combattuto. Poi ho ricordato le parole di Dio: “Tutti voi sostenete che siete rispettosi del fardello di Dio e che difenderete la testimonianza della chiesa, ma chi tra voi è stato davvero rispettoso del fardello di Dio? Domandati: sei uno che ha mostrato riguardo per il fardello di Dio? Sai praticare la giustizia per Dio? Sai alzarti e parlare a Mio nome? Sai mettere fermamente in pratica la verità? Sei abbastanza coraggioso da combattere contro tutti gli atti di Satana? Saresti capace di mettere da parte le tue emozioni e smascherare Satana a beneficio della Mia verità? Sai consentire che la Mia volontà sia attuata in te? Hai offerto il tuo cuore nel più cruciale dei momenti? Sei uno che fa la Mia volontà? Domandatelo e pensaci spesso” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Le parole di Dio mi hanno toccato profondamente. Di fronte alle domande di Dio mi sono sentito un codardo insicuro. Ogni volta che succedeva qualcosa, volevo scappare. Non ero affatto attento al fardello di Dio. Non proteggevo il lavoro della chiesa per timore di offendere gli altri e danneggiare me stesso. Ero talmente egoista e spregevole! Le parole di Dio mi hanno aperto gli occhi. Ho capito che Dio aveva predisposto questo ambiente per mettermi alla prova. Il comportamento di Alina stava portando scompiglio nella vita della chiesa. Se non mi fossi subito levato in piedi, Alina avrebbe causato un danno ancora maggiore al lavoro della chiesa. La mia insicurezza e paura denotavano una mancanza di fede in Dio. Non credevo che tutto fosse nelle mani di Dio, così temevo sempre di essere oppresso dagli altri. Dio è giusto, la verità governa nella casa di Dio, e le persone negative e i malfattori non possono mai trovarvi supporto, ma la mia fede era troppo scarsa. Così, sono venuto dinanzi a Dio e ho pregato: “Dio, c’è timore e insicurezza nel mio cuore. Ti prego, dammi la fede in modo che possa levarmi in piedi per salvaguardare il lavoro della chiesa”. Dopo aver pregato, ho pensato a un capogruppo che era alquanto onesto e aveva del discernimento. Così gli ho chiesto di collaborare con me nell’indagare sulla questione. Dopo aver esaminato i rapporti di Alina sulle manifestazioni da anticristo di Nicole, siamo rimasti a bocca aperta per quel che abbiamo scoperto. Ci siamo accorti che alcuni di quei rapporti non erano fattuali. In alcuni aveva mostrato corruzione, ma non erano problemi di essenza. Condannare Nicole come anticristo sulla base di quelle cose, non significava distorcere i fatti per eliminarla? Anche il diacono degli affari generali aveva notato che Alina era spietata nei confronti di Nicole, e l’aveva avvertita di astenersi dal fare del male, ma Alina, indifferente, chiedeva ancora con insistenza di condannare Nicole come un anticristo. Vedevamo che Alina odiava Nicole a tal punto da volerla fare espellere, così abbiamo iniziato a indagare sulla collaborazione tra Alina e Nicole e abbiamo scoperto che, quando lavoravano insieme, poiché la levatura e la capacità lavorativa di Nicole erano molto migliori di quelle di Alina, i leader superiori affidavano molti compiti importanti a Nicole. Alina pensava che Nicole le rubasse le luci della ribalta, così era invidiosa e scontenta di Nicole. Inoltre, Nicole spesso faceva notare dei problemi nel suo lavoro, perciò Alina pensava che Nicole la guardasse dall’alto in basso, e così le portava rancore ed era sempre in cerca di un’occasione per vendicarsi. Quando Nicole ha violato i principi e si è rivelata una falsa leader, Alina voleva cogliere l’occasione per catalogare Nicole come un anticristo ed espellerla. All’inizio, ho sempre pensato che condannasse Nicole perché non capiva la verità. Ora ho capito che il desiderio di vendetta di Alina era talmente forte che lei distorceva i fatti per confondere e indurre le persone a condannare Nicole. L’essenza di tutto questo era così malvagia!
Poi, attraverso la rivelazione della parola di Dio, ho visto più chiaramente l’essenza di Alina. Dio dice: “Cos’è un dissidente? Chi sono le persone che un anticristo considera dissidenti? Come minimo, sono coloro che non prendono sul serio l’anticristo come leader; coloro che non lo ammirano o adorano, che lo trattano come una persona comune. Questo è un tipo. Poi ci sono coloro che amano la verità e la ricercano, che perseguono un cambiamento nella loro indole e l’amore per Dio; intraprendono una strada diversa da quella di un anticristo, e appaiono come dissidenti agli occhi di quest’ultimo. Oltre a ciò, chiunque osi offrire consigli a un anticristo e smascherarlo, o le cui opinioni siano differenti da quelle dell’anticristo, è da costui visto come un dissidente. C’è anche un altro tipo: coloro che eguagliano l’anticristo in levatura e capacità, la cui abilità nel parlare e nell’agire è simile a quella dell’anticristo, o che quest’ultimo percepisce come superiori a lui e capaci di identificarlo. Per un anticristo questo è inaccettabile, una minaccia al suo prestigio. Persone simili sono i maggiori dissidenti per un anticristo, che non osa trascurarle o cedere loro il passo. Le considera spine nel fianco, ed è sempre vigile e cauto nei loro confronti. Le evita in tutto ciò che fa. Quando un anticristo si accorge che un dissidente sta per identificarlo e smascherarlo, il panico lo attanaglia; cerca disperatamente di escludere e attaccare tale dissidente, al punto che non sarà soddisfatto finché non lo avrà allontanato dalla chiesa. […] Per un anticristo, il dissidente è una minaccia al suo prestigio e potere. Gli anticristi sono pronti a tutto per ‘occuparsi’ di chiunque minacci il loro prestigio e potere, a prescindere da chi sia. Se queste persone non possono essere messe davvero in ginocchio o asservite alle loro forze, allora gli anticristi le faranno cadere o le epureranno. Alla fine, gli anticristi raggiungeranno il loro obiettivo di possedere il potere assoluto e di non avere altri padroni che se stessi. Questa è una delle tecniche che usano abitualmente per mantenere il loro prestigio e potere: attaccano ed escludono i dissidenti” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 2”). “Quando una persona feroce deve affrontare esortazioni, accuse, insegnamenti o aiuti benintenzionati, il suo atteggiamento non è di ringraziare e accettarli umilmente, ma di incollerirsi e di provare odio estremo, ostilità e perfino desiderio di vendetta. […] Naturalmente, quando si vendica su qualcun altro per via dell’odio, non è perché nutra un vecchio rancore, ma perché quella persona ha smascherato i suoi errori. Questo indica che, indipendentemente da chi lo faccia e dal suo rapporto con l’anticristo, il semplice atto di smascherarlo può innescarne l’odio e istigarne la vendetta. Non importa chi sia, se la persona che lo fa capisca la verità o se sia un capo, un lavoratore o un qualunque eletto di Dio. Se qualcuno smaschera l’anticristo o lo sottopone a potatura e trattamento, questi tratterà tale persona come nemica e dirà perfino apertamente: ‘Sarò duro con chiunque mi sottoponga a trattamento. Se qualcuno mi sottopone a trattamento o potatura, smaschera i miei segreti, mi fa espellere dalla casa di Dio e mi priva della mia parte di benedizioni, non lo lascerò mai in pace. È così che mi comporto nel mondo secolare: nessuno osa crearmi problemi, la persona che osa infastidirmi deve ancora nascere!’ È questo il tipo di parole acrimoniose che gli anticristi pronunciano quando devono affrontare la potatura e il trattamento. Quando pronunciano tali parole, non è per intimidire gli altri né per sfogarsi in modo da proteggersi. Sono autentiche promesse di malvagità, e gli anticristi possono abbassarsi a qualsiasi metodo disponibile. Questa è l’indole feroce degli anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte ottava”). Solo attraverso la rivelazione della parola di Dio ho visto chiaramente le motivazioni di Alina. Diceva di voler salvaguardare il lavoro della chiesa e non darla vinta a un anticristo, ma stava usando la pubblica giustizia per una vendetta privata. Solamente perché Nicole aveva fatto notare le deviazioni nel suo lavoro, lei provava risentimento, così ha usato la destituzione di Nicole per sollevare un polverone, e si è appigliata alla momentanea trasgressione di Nicole per catalogarla come anticristo. Dopo la chiara condivisione dei nostri leader sulla differenza tra corruzione e malvagità, Alina non voleva mollare, cercando ancora ogni mezzo per raccogliere informazioni su Nicole. Ha esagerato e condannato sommariamente Nicole, e ha ingannato e indotto i fratelli e le sorelle a sostenere la sua condanna, nel tentativo di rimuovere Nicole. Quando i leader non hanno trattato Nicole come sperava, è rimasta scontenta, e ha anche espresso giudizi tra i collaboratori riguardo ai leader che proteggevano Nicole, convincendo alcuni con l’inganno a schierarsi dalla sua parte e ad avere pregiudizi contro i leader. Quando ho avanzato una diversa ipotesi su Nicole, Alina mi ha respinto e isolato. Quando alcuni fratelli e sorelle l’hanno ammonita, lei non solo non lo ha accettato, ma l’ha definito un intralcio di Satana. Da questi fatti, abbiamo visto che Alina odiava la verità e aveva un’indole molto malvagia. Se qualcuno la discerneva o costituiva una minaccia al suo prestigio, lei diventava ostile, lo attaccava, escludeva, puniva e si rivaleva su di lui. Alina era una malfattrice. Dopo di che, ho riferito i fatti che avevo appreso ai leader, i quali hanno destituito Alina, l’hanno messa in isolamento, e osservato il suo comportamento, in modo che, se avesse causato ulteriori intralci, sarebbe stata espulsa. Attraverso la condivisione, anche Rachel ha ottenuto discernimento su Alina. Quando ha capito di aver seguito Alina nel compiere il male, ha provato rimorso e si detestava.
Per quanto sia accaduto molto tempo fa, quando ripenso a come, durante questo processo, abbia preferito vedere il lavoro della chiesa subire perdite pur di salvaguardare i miei interessi, provo grande vergogna! Senza l’aiuto e la comunione dei miei fratelli e sorelle, non avrei nemmeno avuto il coraggio di proteggere il lavoro della chiesa. È stata la parola di Dio a fornirmi i principi della pratica. Non importa quanta verità io capisca, se sono coinvolti gli interessi della chiesa, devo levarmi in piedi e difenderli. Questa è una responsabilità imprescindibile.
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