Cosa mi impediva di parlare onestamente?
Ciao,
Zheng Xin!
Nella tua ultima lettera hai detto che la sorella con cui collaboravi era priva di princìpi, presuntuosa e arbitraria. Volevi dirglielo, ma temevi che non l’avrebbe accettato, che si sarebbe fatta una cattiva opinione di te e che non avreste potuto lavorare insieme. Eri combattuta e non sapevi come uscire da quello stato. Posso capire come ti senti. Questo problema si verifica soprattutto perché viviamo secondo filosofie sataniche, cercando di mantenere le nostre relazioni e concentrandoci su come gli altri ci vedono. Queste cose ci limitano e ci fanno temere di praticare la verità e di aderire ai princìpi. Anche io mi sono trovata in questa condizione in passato, e attraverso la rivelazione della parola di Dio ho compreso i miei punti di vista errati e la mia indole corrotta. Ora sono in certa misura cambiata e mi sento meno limitata nel far notare agli altri i loro problemi. Ti racconto la mia esperienza. Spero che possa aiutarti un po’.
Lavoravo nella chiesa con Zhou Fang e Liu Ying. Zhou Fang faceva spesso da padrona nelle discussioni di lavoro. In seguito, poiché non stavamo ottenendo buoni risultati nei nostri doveri, la leader ha incaricato sorella Zhang Ling di dirigere il lavoro. Zhang Ling era in grado di rilevare i problemi e di fornire percorsi di pratica. Vedendo che ascoltavamo le sue idee, Zhou Fang ha iniziato a essere invidiosa. Durante le discussioni di lavoro, anche quando le opinioni di Zhang Ling erano palesemente corrette, Zhou Fang trovava il modo di distorcerle, rendendo molto difficile portare avanti le discussioni di lavoro. Volevo parlargliene, ma poi ho considerato che un po’ di attrito all’inizio della collaborazione fosse inevitabile, quindi non ne ho fatto un dramma. Zhang Ling ha continuato a seguire il lavoro in modo scrupoloso, e quando riscontrava un problema condivideva prontamente delle soluzioni, migliorando notevolmente la nostra efficienza. Ma Zhou Fang ha iniziato a insinuare che Zhang Ling stesse cercando di guadagnare reputazione, prestigio e rapidi successi. Le sue implicazioni erano giudicanti, sminuenti, e miravano a seminare discordia, così Liu Ying ha cominciato a osteggiare Zhang Ling. Ho iniziato a pensare che il problema di Zhou Fang fosse piuttosto grave quando l’ho vista proteggere il suo prestigio e sminuire ed emarginare Zhang Ling. Zhou Fang rivelava un’indole da anticristo e percorreva il cammino di un anticristo. Volevo prendermi un momento per condividere con lei sull’essenza della questione, ma non riuscivo a trovare le parole. Era come se la mia bocca fosse incollata. Mi trovavo nello stesso stato in cui sei tu adesso. Ero piena di apprensione. Temevo che, se avessi rivelato a Zhou Fang che stava percorrendo il cammino di un anticristo, si sarebbe fatta una cattiva opinione di me, sarebbe diventata impassibile o mi avrebbe emarginata come aveva fatto con Zhang Ling. Non volevo farle notare i suoi problemi e mi sono consolata con delle scuse: “Non è che non conosce sé stessa, dato che in passato era consapevole di quanto tenesse alla fama e al prestigio. Un cambiamento d’indole non può avvenire da un giorno all’altro; è meglio lasciarle il tempo di riflettere”.
Da allora, ogni volta che credevo di non aiutare Zhou Fang o di non farle notare i suoi problemi, mi sentivo davvero in colpa. Ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi a non lasciarmi limitare dalla mia indole corrotta e a dire la verità. Nei giorni successivi, mi sono imbattuta in un video di testimonianza in cui la protagonista viveva un’esperienza simile alla mia. Una sorella con cui svolgeva il suo dovere competeva sempre per prestigio e guadagni, cosa che influiva sul lavoro della chiesa, e così lei voleva segnalare il problema alla leader. Tuttavia, per timore di offendere la sua collaboratrice, ha esitato a fornire la segnalazione. Solo quando ha subìto un severo trattatamento, la protagonista ha iniziato a riflettere. Poi ha letto un passo della parola di Dio che ho trovato molto toccante. La parola di Dio dice: “Tutti coloro che perseguono la via di mezzo sono i più sinistri. Cercano di non offendere nessuno, di compiacere gli altri, si adeguano alle cose, e nessuno riesce a non farsi ingannare. Una persona così è un Satana vivente!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo mettendo in pratica la verità ci si può liberare dei vincoli di un’indole corrotta”). Questo passo mi ha profondamente colpita. Dio ha detto che coloro che non prendono posizione sono i più subdoli e ingannevoli e sono dei diavoli viventi. Non era forse il mio stato? Sapevo che il problema di Zhou Fang era piuttosto grave e stava ormai intralciando il lavoro della chiesa, e che lei doveva essere richiamata tempestivamente, ma temevo di offenderla, quindi non ho detto nulla e non ho protetto il lavoro della chiesa. Evitavo di prendere posizione come descritto da Dio ed ero una persona che Egli detestava. Per me era difficile da accettare, così ho deciso di non essere più così accomodante con tutti. Dovevo sostenere i princìpi e proteggere il lavoro della chiesa, e sapevo di dover trovare un momento per far notare a Zhou Fang il suo problema. Ma quello stesso giorno, con mia sorpresa, lei ha fatto notare per prima i miei problemi a me. Mi ha detto che nel mio dovere perseguivo la fama e il prestigio e approfittavo del mio prestigio per rimproverare le persone. Ho visto che i miei problemi erano così gravi che non ho avuto il coraggio di sottolineare troppo i suoi: mi sono limitata ad accennare quello che avevo in mente di dire e non ho menzionato la sua ricerca di fama e prestigio né il suo cammino da anticristo. Ricordo che poi mi ha chiesto di dirle se notassi dei problemi in lei, in modo che potesse riconoscerli e cambiare. Le ho risposto in modo disonesto: “No, nulla che non vada”. In realtà avevo molte cose da dire, ma non osavo farlo, perché temevo pensasse che stessi cercando di vendicarmi di lei e temevo che sarebbe stato difficile lavorare insieme se mi avesse vista sotto una cattiva luce. Così, per permetterle di salvarsi la faccia, non ho detto nulla. Questo episodio mi ha colmata di rimorso e senso di colpa. Mi sentivo una vigliacca. Non riuscivo nemmeno a pronunciare qualche parola onesta, figurarsi praticare la verità. Per un po’ di tempo non sono riuscita a mangiare e a dormire bene né a restare calma durante le riunioni. Ho pregato Dio: “Dio, vedo chiaramente i problemi della sorella, ma ho troppa paura di offenderla per parlare! Sono così vigliacca ed egoista. Non voglio continuare così. Ti prego, guidami ad abbandonare me stessa e ad avere senso di giustizia”.
Dopo di che, ho letto alcune parole di Dio. “‘Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’. Questa frase descrive un metodo di interazione con gli altri che Satana ha inculcato nelle persone. Significa che, quando si interagisce con gli altri, bisogna concedere loro un certo margine di manovra. Non si deve essere troppo duri con loro, non si possono portare alla luce i loro errori passati, si deve tutelare la loro dignità, non si possono danneggiare i buoni rapporti che si hanno con loro, si deve essere indulgenti con loro, e così via. Questo detto sulla morale descrive principalmente un tipo di filosofia di vita che determina le interazioni tra gli esseri umani. C’è un principio nelle filosofie di vita che dice ‘Tacere sui difetti dei buoni amici consente una lunga e grande amicizia’. Significa che, per preservare un rapporto di amicizia, si deve tacere sui problemi dell’amico, anche se li si vede chiaramente, e attenersi al principio del non colpire le persone in faccia e non mettere a nudo le loro manchevolezze. Gli amici di questo tipo si ingannano a vicenda, si nascondono l’uno dall’altro, ordiscono trame l’uno alle spalle dell’altro; e anche se sanno con chiarezza cristallina che tipo di persona sia l’altro, non lo dicono apertamente, impiegando invece metodi astuti per preservare i loro rapporti di amicizia. Perché si vogliono preservare queste relazioni? Si tratta di non volersi fare dei nemici in questa società, all’interno del proprio gruppo, cosa che significherebbe sottoporsi spesso a situazioni pericolose. Sapendo che qualcuno diventerà tuo nemico e ti danneggerà dopo che avrai messo a nudo le sue manchevolezze o l’avrai ferito, e non volendo metterti in una situazione del genere, ti attieni al principio delle filosofie di vita che recita: ‘Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’. Alla luce di ciò, se due persone hanno un rapporto di questo tipo, si possono considerare veri amici? (No.) Non sono veri amici, tanto meno sono l’uno il confidente dell’altro. Allora, di che tipo di relazione si tratta esattamente? Non è una relazione sociale basilare? (Sì.) In queste relazioni sociali, le persone non possono esprimere i loro sentimenti, né avere scambi profondi, né parlare di ciò che vogliono. Non possono dire ad alta voce ciò che hanno nel cuore, o i problemi che vedono nell’altro, o parole che possano giovare all’altro. Al contrario, scelgono cose carine da dire, per non perdere il favore altrui. Non osano dire la verità né sostenere i principi, per timore di suscitare negli altri una certa animosità nei loro confronti. Quando nessuno le minaccia, non vivono forse in relativa tranquillità e pace? Non è forse questo l’obiettivo delle persone che dicono ‘Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’? (Sì.) È chiaro che si tratta di un modo di vivere astuto e ingannevole, con un certo livello di diffidenza, il cui obiettivo è l’autoconservazione. Coloro che vivono in questo modo non hanno confidenti, non hanno amici intimi a cui poter dire qualsiasi cosa vogliano. Sono diffidenti l’uno verso l’altro, calcolatori e strategici, ognuno prende dalla relazione ciò che gli serve. Non è forse così? Alla radice, l’obiettivo del ‘Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’ è quello di evitare di offendere gli altri e di farsi dei nemici, quello di proteggersi evitando di ferire qualcuno. Si tratta di una tecnica e di un metodo che si adottano per evitare di essere feriti. Guardando a queste diverse sfaccettature della sua essenza, la richiesta fatta alla condotta morale delle persone del ‘Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’ è forse nobile? È una richiesta positiva? (No.) Allora cosa insegna alle persone? Che non devi irritare né ferire nessuno, altrimenti sarai tu che finirai per soffrire; e anche che non devi fidarti di nessuno. Se fai del male a uno dei tuoi buoni amici, l’amicizia inizierà silenziosamente a cambiare. Egli passerà dall’essere un buon amico stretto all’essere un estraneo o un tuo nemico. Quali problemi si possono mai risolvere insegnando alle persone a comportarsi così? Anche se, agendo in questo modo, non ti fai dei nemici e anzi ne perdi qualcuno, porterai forse le persone ad ammirarti, ad approvarti e a considerarti sempre come un amico? Questo raggiunge pienamente lo standard della condotta morale? Nel migliore dei casi, si tratta soltanto di una filosofia di vita” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (8)”). La parola di Dio ha rivelato che “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” è un’astuta filosofia mondana instillata nelle persone da Satana. Quando le persone vivono secondo questo tipo di filosofia, si usano e si ingannano a vicenda e sono diffidenti le une verso le altre. Non osano aprirsi né dire la verità a nessuno. Diventano sempre più viscide e ingannevoli. Nelle mie relazioni, vivevo secondo la filosofia del “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze”. Sapevo che Zhou Fang era invidiosa di Zhang Ling, che la stava sminuendo ed emarginando, che l’essenza di quel problema era grave, che costituiva un intralcio al nostro lavoro e che bisognava farlo presente a Zhou Fang; ma sentivo che, se lo avessi fatto, avrei esposto le sue carenze e l’avrei messa in imbarazzo. Inoltre, temevo che mi avrebbe vista sotto una cattiva luce e non avremmo più lavorato bene insieme. Quindi, per mantenere il nostro rapporto, non ho detto nulla, limitandomi a sfiorare appena l’argomento. Non ho attinto alla parola di Dio per evidenziare l’essenza e le conseguenze delle sue azioni. Quando mi ha chiesto se vedessi in lei altra corruzione, sapevo che aveva dei problemi che non avevo evidenziato, ma ho mentito dicendo che non ce n’erano. Stavo mentendo spudoratamente, ingannandola e raggirandola! Ho visto che Zhou Fang stava sminuendo ed emarginando Zhang Ling, ma ho giocato il ruolo della brava persona e non ho detto nulla. Non stavo praticando la verità né proteggendo il lavoro della chiesa. Ero così viscida e ingannevole. Dio ci chiede di essere onesti e di trattare gli altri con franchezza, e se vediamo che altri vivono secondo un’indole corrotta e percorrono il cammino sbagliato, o violano i princìpi, vuole che offriamo loro aiuto e compassione. Ma io vivevo secondo filosofie sataniche. Quando vedevo qualcuno sul cammino sbagliato, non lo aiutavo. Non avevo compassione. Non esponevo mai i problemi degli altri e temevo di parlare onestamente e di procurarmi dei fastidi. Quando notavo negli altri un problema, non dicevo nulla per proteggere i miei interessi e non farmi nemici. Usavo solo complimenti e dolci lusinghe. In apparenza andavo d’accordo con gli altri, ma ero diffidente nelle mie interazioni e li stavo solo ingannando e usando. Questi sono forse rapporti normali? Come si può parlare di vera amicizia? Non mostravo alcuna sincerità. Avevo sempre ritenuto intelligente seguire l’idea del “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze”, convinta che così mi sarei protetta, non avrei offeso nessuno e non mi sarei fatta dei nemici. Ma la rivelazione della parola di Dio mi ha fatto capire che valori come “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” sono modi satanici di gestire le cose e corrompono le persone. Ci incoraggiano a proteggerci e ci rendono sempre più egoisti e ingannevoli. Ci inducono a restare sulle nostre, senza fare comunione né muovere critiche, mentre altri prendono la strada sbagliata e compromettono il lavoro. Ero completamente priva di compassione e umanità.
In seguito, ho letto un altro passo della parola di Dio. “In qualunque situazione ti trovi, fintanto che sei vincolato, controllato e dominato dall’indole corrotta di Satana, tutto ciò che vivi, che riveli e che manifesti – i tuoi sentimenti, i tuoi pensieri e modi di vedere, i tuoi modi e mezzi di azione – sono tutti satanici. Tutte queste cose violano la verità e sono in contrasto con essa e con le parole di Dio. Quanto più ti allontani dalla parola di Dio e dalla verità, tanto più sei in trappola e sotto il dominio della rete di Satana. […] Da un lato, le persone sono controllate da un’indole corrotta e vivono nella rete di Satana, adottando i vari metodi, pensieri e modi di vedere forniti loro da Satana per risolvere le questioni che si verificano intorno a loro. Dall’altro, sperano comunque di ottenere pace e felicità da Dio. Tuttavia, poiché sono sempre dominate dall’indole corrotta di Satana e intrappolate nella sua rete, incapaci di abbandonarla e di uscirne consapevolmente, si allontanano dalla parola di Dio e dai principi della verità. Di conseguenza, non sono mai in grado di ottenere il benessere, la gioia, la pace e la felicità che provengono da Dio. In che stato vivono le persone, alla fine? Non sono all’altezza di perseguire la verità, anche se lo vorrebbero, né di soddisfare i requisiti di Dio, nonostante desidererebbero svolgere correttamente i loro doveri. Sono bloccate nel punto in cui si trovano. Questo è un tormento angosciante. Le persone vivono secondo l’indole corrotta di Satana, loro malgrado. Sono più simili a demoni che a persone: spesso vivono in angoli bui, cercando metodi indegni e malvagi per risolvere le molte difficoltà che affrontano. Il fatto è che, nel profondo della loro anima, le persone vogliono essere buone e aspirare alla luce. Sperano di vivere come esseri umani, con dignità, e anche di riuscire a perseguire la verità e ad affidarsi alla parola di Dio per vivere, a fare della parola di Dio la loro vita e la loro realtà; ma non sono mai capaci di mettere in pratica la verità e, nonostante le molte dottrine che comprendono, non riescono a risolvere i propri problemi. Le persone sono sballottate da una parte all’altra in preda a questo dilemma, incapaci di andare avanti ma neppure intenzionate a tornare indietro. Sono bloccate nel punto in cui si trovano. E la sensazione di essere ‘bloccati’ è un’agonia, un’agonia tremenda. Le persone hanno la volontà di aspirare alla luce e non sono disposte ad abbandonare la parola di Dio e la retta via. Tuttavia, non accettano la verità, non sono in grado di mettere in pratica le parole di Dio e non riescono a liberarsi dalla schiavitù e dal controllo della loro indole satanica corrotta. In definitiva, possono solo vivere nell’agonia, senza alcuna autentica felicità” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (8)”). Dalla parola di Dio, ho capito che quando notavo negli altri un problema non osavo parlare perché consideravo “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” e “Tacere sui difetti dei buoni amici rende l’amicizia salda e duratura” come cardini positivi secondo cui vivere. Pensavo che ciò equivalesse ad avere compassione e che così mi sarei protetta e non sarei stata danneggiata. Ricordo che, quando ero piccola, mia nonna mi ha insegnato a non far notare agli altri i loro problemi quando si cercava di andare d’accordo, altrimenti mi sarei procurata dei fastidi e non sarei riuscita a guadagnarmi una posizione sociale. Ritenevo le sue parole ragionevoli, quindi ero restia a sottolineare i difetti degli altri e non esponevo mai i loro problemi. Andavo molto d’accordo con i miei amici e pensavo davvero che questo fosse il segreto delle relazioni sociali. Mi sembrava un modo ammirevole di vivere, che mi rendesse una persona gentile, e che se non mi fossi attenuta a quei valori non sarei stata una brava persona. Mi affidavo a quelle filosofie sataniche nelle mie interazioni con gli altri membri. Avevo visto gli altri violare i princìpi e prendere la strada sbagliata e sapevo bene che dovevo criticarli e aiutarli, ma ero limitata da quelle filosofie sataniche e non osavo farlo. Le filosofie di Satana erano come una rete che mi legava stretta, mi impediva di muovermi e dominava completamente il mio cuore. Non stavamo ottenendo buoni risultati nel nostro lavoro, così la chiesa ha incaricato Zhang Ling di guidarci. Questo avrebbe giovato al lavoro della chiesa. Ma Zhou Fang non solo non collaborava con Zhang Ling, l’ha anche accusata di perseguire fama, prestigio e guadagni rapidi quando la vedeva assumersi responsabilità ed essere diligente ed efficiente nel suo dovere. La sminuiva ed emarginava e la attaccava per la sua positività. Ha anche giudicato Zhang Ling davanti a me e a Liu Ying, cercando di convincerci a emarginarla anche noi. Zhou Fang ha emarginato e attaccato Zhang Ling per il proprio prestigio. Questa non era semplice corruzione: era l’indole di un anticristo. Avrei dovuto adempiere alla mia responsabilità di collaboratrice e farle notare la cosa, ma non l’ho fatto minimamente, con la conseguenza che il nostro lavoro ne ha risentito. Mi sentivo davvero in colpa e mi odiavo per essere stata così egoista e irresponsabile. Sebbene non abbia sottolineato i problemi di Zhou Fang, lei non abbia sviluppato pregiudizi nei miei confronti e il nostro rapporto sia rimasto inalterato, sapevo di non aver praticato la verità e di aver offeso e disgustato Dio.
Ho continuato a ricercare. Perché non sapevo esporre i problemi degli altri quando li rilevavo? Ho letto la parola di Dio. “La parola ‘mettere a nudo’ nel detto ‘se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze’ ha valore positivo o negativo? Si riferisce in qualche misura alle persone che vengono esposte o smascherate nelle parole di Dio? (No.) Da quanto comprendo della parola ‘mettere a nudo’ così com’è presente nel linguaggio umano, non significa questo. Ha l’essenza di una forma in qualche modo maligna di smascheramento; significa rivelare problemi e carenze delle persone, o alcuni loro aspetti e comportamenti di cui gli altri non sono a conoscenza, oppure alcuni intrighi, idee e modi di vedere che agiscono sullo sfondo. Questo è il significato della parola ‘mettere a nudo’ nel detto ‘se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze’. Se due persone vanno d’accordo e sono intime, senza barriere a dividerle, e sperano di poter fornire beneficio e assistenza l’una all’altra, allora sarebbe meglio che si sedessero insieme ed esponessero in modo aperto e sincero ognuna i problemi dell’altra. Questo è appropriato e non significa mettere a nudo le manchevolezze altrui. Se rilevi i problemi di una persona ma noti che non è ancora in grado di accettare i tuoi consigli, allora semplicemente non dire nulla, in modo da evitare litigi o conflitti. Se invece vuoi aiutarla, puoi chiederle il suo parere e prima domandarle: ‘Vedo che hai un certo problema e spero di poterti dare qualche consiglio. Non so se saprai accettarlo. Se sì, te ne parlerò. In caso contrario, per ora lo terrò per me e non dirò nulla’. Se ti risponde: ‘Mi fido di te. Qualsiasi cosa tu dica, non oltrepasserà alcun limite; sono in grado di accettarla’, allora significa che hai ottenuto il permesso e puoi comunicarle uno per uno i problemi che manifesta. Non solo accetterà completamente ciò che le dirai, ma ne trarrà anche beneficio, e sarete ancora in grado di mantenere un rapporto normale. Questo non è forse trattarsi con reciproca sincerità? (Sì.) Questo è il metodo corretto per interagire con gli altri; non è la stessa cosa che mettere a nudo le loro manchevolezze. Che cosa significa non ‘mettere a nudo le manchevolezze degli altri’, come recita il detto in questione? Significa non parlare delle carenze altrui, non fare menzione di quei problemi che per l’altro sono i più intoccabili, non esporre l’essenza dei suoi problemi e non sottolinearli tanto palesemente. Significa limitarsi a qualche osservazione superficiale, a dire cose che tutti dicono comunemente, cose che l’altra persona sarebbe già in grado di percepire da sé, e non smascherare errori che ha commesso in precedenza o questioni delicate. Se agisci in questo modo, quale beneficio potrà ricavarne l’altra persona? Magari così non l’avrai offesa e non te la sarai inimicata, ma quello che hai fatto non la aiuta e non le porta alcun beneficio. Di conseguenza, la frase ‘mai mettere a nudo le manchevolezze degli altri’ è di per sé evasiva e una forma di inganno che non consente alle persone di trattarsi con reciproca sincerità. Si potrebbe dire che agire in questo modo significa nutrire intenzioni malvagie; non è il modo corretto di interagire con gli altri. I non credenti pensano persino che ‘se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze’ sia qualcosa che una persona di nobile moralità dovrebbe fare. Si tratta chiaramente di un modo ingannevole di interagire con gli altri, che le persone adottano per proteggere sé stesse; non è affatto un modo appropriato di interagire. Non mettere mai a nudo le manchevolezze degli altri è di per sé falso, e probabilmente si cela un secondo fine nel mettere a nudo le manchevolezze altrui” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (8)”). In passato ero come te. Pensavo che sottolineare i problemi nei doveri degli altri significasse esporre le loro mancanze e li ferisse. Credevo che questo mi avrebbe creato dei nemici e avrebbe influenzato le mie relazioni. Ora capisco che questa visione era sbagliata e che non valutavo le cose in linea con la parola di Dio. Dio ci chiede di essere onesti, di trattarci con franchezza e di aiutarci a vicenda. Quando vediamo che gli altri violano i princìpi per via della loro indole corrotta o prendono la strada sbagliata, dovremmo evidenziare il loro problema in linea con la verità, guidandoli a conoscere sé stessi. Si smaschera e si tratta una persona per aiutarla a conoscere sé stessa, anche se questo per lei può essere pesante. Questo è un vero aiuto ed è vera compassione. Questo è proteggere il lavoro della chiesa. Il cosiddetto “smascherare le mancanze” non è in realtà un aiuto sincero; anzi, racchiude motivazioni e pregiudizi personali, vuol dire esporre mancanze e difetti in base a un’indole corrotta, ed è volto ad attaccare, giudicare e sminuire per il gusto di ferire o mettere in imbarazzo l’altra persona. Non le fornisce alcun percorso. Provoca solo dolore e negatività. Ho visto che Zhou Fang perseguiva fama e prestigio, percorreva il cammino di un anticristo e stava influenzando il lavoro della chiesa. La mia comunione e le mie critiche l’avrebbero portata a riflettere e a capire sé stessa, aiutando lei e proteggendo il lavoro della chiesa. Capirlo mi ha fatta sentire un po’ più serena e a mio agio e non più limitata da opinioni sbagliate.
Dopo di che, ho letto un altro passo della parola di Dio che chiariva i princìpi su come trattare gli altri fratelli e sorelle. Dio Onnipotente dice: “Nella casa di Dio, quali sono i princìpi in base ai quali vengono trattate le persone? Dovresti trattare tutti secondo i princìpi della verità, e dovresti trattare ogni tuo fratello e sorella in modo equo. Come trattarli equamente? In base alle parole di Dio, a quali persone Dio salva e quali scaccia, a quali Gli piacciono e quali Egli odia; questi sono i princìpi della verità. I fratelli e le sorelle devono essere trattati con aiuto amorevole, e reciproca comprensione e pazienza. I malfattori e i non credenti dovrebbero essere identificati, isolati e tenuti lontani. Solo questo significa trattare le persone secondo principio. Ogni fratello e sorella ha punti di forza e difetti, e tutti hanno un’indole corrotta; quindi, quando le persone sono insieme, dovrebbero aiutarsi amorevolmente a vicenda, dovrebbero essere comprensivi e pazienti, e non pignole o eccessivamente severe. […] Devi guardare come Dio tratta gli ignoranti e gli stolti, coloro che hanno una statura acerba, le normali manifestazioni dell’indole corrotta dell’umanità e coloro che sono malevoli. Dio tratta le diverse persone in modi differenti e ha anche vari modi di gestire le loro innumerevoli condizioni. Devi comprendere queste verità. Una volta capite queste verità, allora saprai come sperimentare le questioni e come trattare le persone secondo principio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Per guadagnare la verità, si deve imparare dalle persone, dalle situazioni e dalle cose vicine”). Dalla parola di Dio, ho compreso i princìpi per aiutare i fratelli e le sorelle. A causa della corruzione a opera di Satana, tutti noi abbiamo svariati tipi di indole corrotta. Quanto a quelli che le persone rivelano nello svolgimento dei loro doveri, se il lavoro non viene compromesso, o se qualcuno ha statura troppo scarsa, non si può approfittare arbitrariamente delle sue corruzioni e mancanze per smascherarlo e ferirlo. In questo tipo di situazione, ci si deve affidare alla compassione per una comunione e un aiuto positivi. Quanto invece a coloro che percorrono il cammino di un anticristo, hanno una grave indole corrotta e intralciano il lavoro della chiesa, se la comunione positiva non ottiene risultati, essi vanno potati e trattati, e va smascherato e analizzato il loro comportamento, in modo che possano conoscere l’essenza del loro problema e pentirsi veramente. Se non vengono smascherati, non saranno in grado di riflettere né di capire il loro problema, e continueranno a intralciare il lavoro della chiesa. Le persone devono essere aiutate in base alla loro essenza, alla loro statura e al loro vissuto, che è unico. Non dobbiamo sempre esporre e analizzare i loro problemi immediatamente, né optare sempre per la tolleranza e la pazienza. Alcune cose non influiscono sul lavoro e richiedono tolleranza e pazienza, mentre altre causano intralci al lavoro, e in questi casi le persone devono essere smascherate e trattate con misure specifiche e adeguate alla statura di ciascuno. Il risultato è che fratelli e sorelle conosceranno la loro corruzione e saranno in grado di pentirsi, di cambiare e di agire secondo i princìpi. Questo tipo di comunione aiuta le persone e al tempo stesso giova al lavoro della chiesa. Capire questo ha reso il mio cuore più luminoso, e ho scritto una lettera a Zhou Fang esponendole i suoi problemi. In seguito, lei ha risposto dicendo: “Grazie per avermi smascherata e trattata. Non mi aspettavo che i miei problemi fossero così gravi. Ho sempre pensato di rivelare solo una piccola corruzione e che fintanto che riflettevo e trovavo delle parole di Dio da leggere non fosse un problema. Non sapevo affatto di percorrere il cammino di un anticristo e di avere un problema di umanità. Dalla tua comunione e dalla tua analisi, vedo che intendi sinceramente aiutarmi. Sono disposta ad accettarlo, a riflettere e a capire me stessa”. Leggere queste parole mi ha davvero commossa. Ho percepito che praticare secondo la parola di Dio giovava sia a me che agli altri, e ho provato agio e serenità nel cuore. Attraverso questa esperienza ho capito che, affidandomi in passato a idee come “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze”, venivo danneggiata da Satana e conducevo una vita egoista, spregevole e ingannevole. Ora vedo chiaramente che solo la parola di Dio è la verità e che solo comportandoci e gestendo le cose secondo la parola di Dio possiamo vivere come esseri umani. La mia esperienza è stata piuttosto superficiale, quindi se tu hai una maggiore comprensione puoi scrivermi.
Chenxi
10 settembre 2022
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