Quando mamma è in carcere

12 Febbraio 2022

di Zhou Jie, Cina

Avevo 15 anni quando io e mia madre siamo fuggite da casa. Ricordo che era tarda sera, nel 2002. Lei improvvisamente mi ha sussurrato che la polizia stava venendo a prenderla, che non potevamo restare a casa e dovevamo andarcene immediatamente. Abbiamo raccolto alla rinfusa alcuni effetti personali e poi siamo uscite di casa in fretta e furia. Da allora, non siamo più tornate a casa. Perciò mia madre non mi ha portata con sé, mi ha lasciata da alcuni parenti mentre lei si nascondeva in un’altra città. Li aveva aiutati molto quando era ancora in affari, ora eravamo nei guai, però loro erano preoccupati per quello che poteva succedere e desideravano rimanerne fuori. Non volevano accogliermi e hanno perfino attaccato mia madre, dicendo che la sua fede in Dio l’aveva lasciata senza casa e che non poteva nemmeno badare a sua figlia. Volevano che mi portasse via. Non la capivano e questa cosa mi faceva tanto arrabbiare. Tutto ciò era ovviamente colpa della polizia, non di mia madre. Volevo davvero andarmene subito da lì. Non sarei rimasta neanche per un altro minuto. Speravo che mia madre potesse tornare presto a prendermi. La prima volta che se ne è andata è stata assai difficile per me. Mi sentivo come se non avessi nessuno a cui appoggiarmi e ho sofferto tanto. Io ho un solo genitore, i miei hanno divorziato quando avevo appena tre anni. Con mia madre siamo rimaste unite, non ci siamo mai separate. Al solo pensiero che non avrebbe più potuto prendersi cura di me, mi mettevo a piangere. Quando mi sentivo triste e impotente, pregavo Dio. Dicevo: “Caro Dio! Mia madre non può più badare a me. Ti prego, aiutami, dammi la forza”. Dopo aver pregato, mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio che diceva: “Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). “Avanza con coraggio; Io sono la roccia della tua forza, perciò confida in Me!(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Le parole di Dio mi hanno chiarito le cose. Mia madre non era più al mio fianco, ma Dio era dietro di me e potevo affidarmi a Lui. Non potevo lasciare che questa avversità avesse la meglio su di me e non potevo più contare su mia madre, dovevo imparare ad essere forte: per quanto la situazione si facesse difficile e complicata, dovevo affidarmi a Dio e perseverare. Più avanti, sono andata a vivere con la famiglia di sorella Zhang. Erano tre persone, tutte credenti. Non avevamo nessun legame di sangue, ma mi hanno comunque trattata benissimo. La figlia di sorella Zhang mi leggeva spesso le parole di Dio e condivideva sulla verità. Mia madre poteva non essere al mio fianco, però non mi sentivo sola. Mi piaceva tanto stare con i miei fratelli e le mie sorelle.

È stato nel 2003. Lei stava diffondendo il Vangelo in un’altra città. Un giorno, una sua lettera mi diceva che voleva vedermi, e mi indicava un luogo e un orario per il nostro incontro. Ero così felice ed emozionata quando ho ricevuto quella comunicazione che a malapena sono riuscita a dormire la notte. Il giorno prestabilito, sono arrivata sul posto in orario e ho aspettato per un’ora: nessuna traccia di lei. L’ho chiamata più volte sul cercapersone: non ha mai risposto. L’ho aspettata da mezzogiorno alle 8 di sera, però non è mai arrivata. Ero così delusa e sentivo che c’era qualcosa di strano. L’indomani, il mio capo mi ha informata che il giorno precedente, 8 fratelli e sorelle erano stati arrestati mentre diffondevano il Vangelo: tra di loro c’era mia madre. Mi ha ordinato di distruggere subito il cercapersone che usavo per contattarla. Ero molto preoccupata da questa notizia. Ho pregato più e più volte Dio, chiedendoGli di proteggerla e di aiutarla a portare testimonianza. In quel periodo, ogni volta che pensavo a mia madre, non potevo fare a meno di piangere. Spesso temevo che venisse picchiata o torturata. Deve aver sofferto tanto in prigione. Quando è stata rilasciata? Ero così preoccupata che un giorno sono svenuta improvvisamente. Quando sono tornata cosciente, pian piano sono andata zoppicando nella mia stanza, appoggiandomi al muro come sostegno, poi mi sono distesa sul letto e ho pianto, pensando a quanto fossi sola e indifesa. Nel momento di massima infelicità, è stato Dio a guidarmi. Mi è tornato in mente un inno: “Durante il mio raffinamento, il Tuo cuore prova dolore per me. La Tua parola mi fornisce quanto mi manca; quando sono triste, la Tua parola mi conforta. [...]” (“L’amore di Dio ha sciolto il mio cuore” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). Ho visto chiaramente che questa era la guida di Dio. Ho capito immediatamente che non sono sola: Dio è con me. A causa della persecuzione del gran dragone rosso, mia madre non poteva stare con me. Non poteva prendersi cura di me e consolarmi, ma Dio era ancora al mio fianco. Nel momento più buio, Dio era lì a confortarmi. L’ho sentito così vicino, e ho capito che è l’unico su cui posso veramente contare. Ho pensato tra me: “Se Dio può guidarmi in questo modo, sono sicura che può aiutare anche mia madre nelle sue difficoltà”. Quando pensiero mi ha un po’ rallegrata e mi sono sentita meno preoccupata e assorbita dalla situazione di mia madre. Più avanti, ho avuto modo di vederla. È stata in prigione per quattro mesi ed è uscita solo grazie a una conoscenza che le ha assicurato la libertà. Quando ci siamo incontrate, era piena di preoccupazione per me e mi ha dato molti consigli. Abbiamo condiviso e ci siamo incoraggiate a vicenda. Abbiamo fatto un patto: non importava cosa ci fosse successo, avremmo sempre seguito Dio e adempiuto ai nostri doveri.

Mi ricordo che era settembre e mia madre stava ancora diffondendo il Vangelo in un’altra città. Avevo sentito che una sorella, la quale aveva un compito importante, era stata arrestata e molte delle persone che avevano preso contatto con lei erano in pericolo e dovevano trasferirsi. Mi chiedevo chi potesse essere questa sorella… Poi è venuto il mio capo e mi ha detto di distruggere la carta SIM che usavo per contattare mia madre. Ho capito subito che era lei a essere stata arrestata. Stavolta l’avevano fermata per aver stampato libri delle parole di Dio e poteva essere soggetta a brutali percosse e torture. I giorni successivi ero molto preoccupata e non riuscivo a dormire la notte. Poco dopo, sono venuta a sapere che più di venti fratelli e sorelle erano già stati arrestati ed erano stati tutti torturati. Una notizia che ha accresciuto ancora di più la mia preoccupazione. Stavano torturando mia madre proprio in quel momento? Era viva o morta? Era in serio pericolo, e l’unica cosa che potevo fare era preoccuparmi e farmi prendere dal panico: non potevo fare niente per lei. Mi sentivo malissimo. Non potevo fare a meno di pensare che, se solo non si fosse assunta un compito così pericoloso, forse non sarebbe stata catturata e torturata. In Cina, è così difficile e rischioso credere in Dio. In quel periodo, ero molto debole. Ero assente e persa e non avevo voglia di fare nulla. Priva di energia e demotivata nel mio dovere. Ogni giorno, non facevo altro che pregare Dio e chiedere che proteggesse mia madre.

Un giorno, ho visto un passo delle parole di Dio che diceva: “Quando Giobbe perse il suo bestiame, di cui erano piene le montagne, perse ricchezze incalcolabili e il suo corpo si ricoprì di piaghe, fu a motivo della sua fede. Quando egli poté sentire la voce Mia, di Jahvè, e vedere la gloria Mia, di Jahvè, fu a motivo della sua fede. Se Pietro poté seguire Gesù Cristo, fu a motivo della sua fede. Se egli poté essere inchiodato alla croce per Me e rendere una gloriosa testimonianza, anche ciò fu a motivo della sua fede. […] Tramite la fede gli uomini hanno ricevuto molte cose. Ciò che ricevono non sono sempre benedizioni, provare lo stesso tipo di felicità e di gioia di quella di Davide, o avere il dono dell’acqua da parte di Jahvè, come successe a Mosè. Ad esempio, Giobbe per via della sua fede ricevette da Jahvè una benedizione, ma anche un flagello. Che tu riceva una benedizione o subisca un flagello, si tratta sempre di eventi benedetti. Senza fede, non potresti ricevere questa opera di conquista, e tanto meno vedere gli atti di Jahvè palesati oggi di fronte ai tuoi occhi. Non potresti vedere, e ancor meno potresti ricevere(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La verità intrinseca dell’opera di conquista (1)”). Ho pensato: “È vero, se siamo benedetti o se subiamo un disastro, è tutto nelle mani di Dio. Le difficoltà e le prove che affrontiamo nella nostra fede sono il modo in cui Dio ci esalta e ci testa”. Proprio come Giobbe: Satana fece una scommessa con Dio che sarebbe riuscito a tentare Giobbe privandolo dei suoi figli e del bestiame e infettandogli il corpo con bolle e piaghe, per portarlo a rinnegare e abbandonare Dio. Dio stava anche usando questa prova per testare Giobbe e perfezionare la sua fede. Non solo Giobbe non Lo incolpò, ma lodò Dio e disse: “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?” (Giobbe 2:10). “Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Giobbe testimoniò per Dio e ottenne la Sua lode, e sentì persino la Sua voce in un turbine. Di conseguenza, ottenne una fede ancora più vera in Dio, e questa è una benedizione ancora più grande da parte Sua. Ho pensato che, in superficie, sembrava disastroso che mia madre fosse stata danneggiata dal gran dragone rosso, ma in realtà era un modo con cui Dio ci metteva alla prova e perfezionava la nostra fede. Questa era l’esaltazione di Dio. Improvvisamente ho compreso che Satana mi stava osservando e Dio aspettava che dichiarassi la mia posizione. Stavano lì a vedere se avrei perso la mia fede in Dio, rinnegandoLo e tradendoLo perché mia madre era stata arrestata. Quando ho capito questo, ero disposta a stare dalla parte di Dio, a non biasimarLo o tradirLo e a compiere il mio dovere per soddisfarLo. Una volta che ho capito l’intenzione di Dio, ho smesso di essere così preoccupata per mia madre ed ero disposta a sottomettermi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio.

A due anni di rieducazione attraverso il lavoro. Sono rimasta scioccata quando l’ho saputo. Due anni sono proprio tanti. Le condizioni di vita e il cibo in prigione sono terribili e devi lavorare ogni giorno. Come avrebbe fatto mia madre a superare quella situazione infernale e quei maltrattamenti brutali? Aveva già passato i 50 anni: il suo corpo poteva davvero sopportare ulteriori torture? Un giorno, ho visto un passo delle parole di Dio che dice: “Dal momento in cui vieni al mondo piangendo, inizi a compiere il tuo dovere. Per il piano di Dio e per il Suo ordinamento, tu svolgi il tuo ruolo e intraprendi il viaggio della tua vita. Qualunque siano le tue origini e il viaggio dinanzi a te, nessuno può sfuggire alle orchestrazioni e alle disposizioni del Cielo, e nessuno ha il controllo del proprio destino, perché soltanto Colui che governa tutte le cose è capace di tale opera(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a capire che ogni persona ha un ruolo e uno scopo nella vita, e il corso della tua esistenza è stato già preordinato da Dio. Mia madre aveva un ruolo da svolgere e una missione da portare a termine. Due anni di prigione sono stati lunghi, ma era una cosa che doveva affrontare. Se il corpo avrebbe retto e quanta sofferenza le sarebbe spettata dipendeva da Dio. Dio ha permesso che mia madre venisse danneggiata dal gran dragone rosso e che finisse in prigione per metterla alla prova. Le stava dando l’opportunità di testimoniare per Lui. Dovevo sentirmi orgogliosa. Avevo anche cose da imparare da questa situazione. Ad esempio, a non lamentarmi e a non incolpare Dio di fronte alle difficoltà, come sottomettermi e compiere il mio dovere. Dopo aver capito le intenzioni di Dio, L’ho pregato, dicendoGli che mia madre era nelle Sue mani e chiedendoGli di proteggerla in carcere in modo che potesse testimoniare.

Un anno e mezzo dopo, ho saputo che mia madre era uscita prima del previsto e così l’ho contattata. Per evitare di essere seguite e monitorate dalla polizia, abbiamo deciso di incontrarci in una sauna. Quel giorno, sono arrivata con un’ora di anticipo. Il cuore mi batteva all’impazzata per l’attesa: ero così emozionata di vedere mia madre. Tenevo gli occhi inchiodati sull’ingresso e poi, da una finestra, ho visto una donna emaciata di mezza età. Appena entrata, ha detto a un membro del personale che sua figlia la stava aspettando dentro. Quando l’ho sentita parlare, ho pensato: “Non è forse la voce di mia madre?” Mi ci è voluto un attimo per capire. Se non avesse parlato, non l’avrei riconosciuta affatto. Mia madre aveva un postura eretta e un’eleganza raffinata, ma aveva perso molto peso e sembrava più ricurva. Non era quella di prima. Sono corsa incontro a lei, gridando: “Mamma!” Lei si è voltata verso di me e aveva il viso così smunto che non riuscivo a riconoscerla. Aveva un colorito pallido, era magra e spossata. Con lo sguardo spento di chi era stato sovrastimolato. Sono quasi crollata quando l’ho vista in quello stato. Non potevo immaginare cosa doveva aver passato in prigione: non ce la facevo a pensarci. Le lacrime hanno iniziato a scendere dagli occhi. Mia madre, seduta accanto a me, mi ha stretto forte la mano e mi ha chiesto come ero stata negli ultimi anni. Ha detto che in carcere era molto preoccupata per me e spesso pregava per me. Temeva che non sapessi gestire il trauma e che mi allontanassi da Dio. Quando ha sentito che credevo ancora in Lui e stavo compiendo il mio dovere, era molto felice. Ho avuto una stretta al cuore quando ho visto quanto era diventata magra mentre eravamo nello spogliatoio. Si è voltata e ho visto che aveva una cicatrice sulla clavicola sinistra. Era nera e l’osso era infossato al centro come se fosse stato rotto. Non potevo sopportare di vederla così. Ho trattenuto le lacrime e le ho chiesto: “Come ti sei fatta questa cicatrice? La polizia ti ha picchiata? Ti fa ancora male?” Aveva paura che mi preoccupassi, perciò mi ha detto che stava bene ed era già guarita. Solo anni dopo ho saputo che era stata brutalmente torturata dopo essere stata arrestata, e che un agente appositamente addestrato l’aveva colpita 30 volte alla spalla, slogandola, rompendo e separando molte ossa e dislocando molte vertebre. Per fortuna, con la protezione di Dio, mia madre miracolosamente si è ripresa a pieno e tutte le sue fratture ossee sono guarite completamente. Persino i medici del carcere erano sorpresi della velocità con cui era guarita.

Poco dopo, abbiamo dovuto separarci perché mia madre era stata appena rilasciata, quindi la polizia probabilmente la stava ancora controllando. Per la mia sicurezza, abbiamo dovuto dividerci per un altro po’ di tempo. È stato difficilissimo per me quella volta, volevo stare al suo fianco e aiutare a prendermi cura di lei. Però, a causa della persecuzione del gran dragone rosso, non potevo nemmeno adempiere i miei doveri di figlia. Era terribile. Sulla strada di casa, le immagini del fragile corpo di mia madre e della cicatrice sulla clavicola continuavano a balenarmi nella testa, ripetutamente. E, ogni volta che accadeva, il tormento si rinnovava. Non potevo pensare a come quegli agenti dovevano averla torturata e brutalizzata. Ero così indignata. Il gran dragone rosso è talmente feroce e malvagio! Mi è venuto in mente un passo delle parole di Dio: “Desta poca meraviglia, allora, che Dio incarnato rimanga completamente nascosto: in una società di tenebra come questa, dove i demoni sono spietati e disumani, come potrebbe il re dei demoni, che uccide gli uomini senza battere ciglio, tollerare l’esistenza di un Dio che è amabile, gentile e anche santo? Come potrebbe applaudire e festeggiare l’avvento di Dio? Sono dei leccapiedi! Ripagano la gentilezza con l’odio, da lungo tempo disdegnano Dio, Lo offendono, sono feroci oltre ogni limite, non hanno il minimo riguardo per Dio, devastano e saccheggiano, hanno perso del tutto la coscienza, contrastano ogni forma di coscienza e con la tentazione inducono gli innocenti all’insensatezza. Antenati dei tempi antichi? Amati condottieri? Si oppongono tutti a Dio! La loro intromissione ha lasciato tutto ciò che è sotto il cielo in uno stato di tenebra e caos! Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato!(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). Ho visto chiaramente l’essenza crudele e avversa a Dio del gran dragone rosso. Questi agenti hanno attaccato brutalmente una donna di mezza età solo perché crede in Dio, senza curarsi se fosse morta. Questo mi ha fatta infuriare. Dio ha creato l’umanità, quindi è ovvio che dovremmo credere in Lui e adorarLo, invece il gran dragone rosso non si ferma davanti a nulla per torturare e brutalizzare le persone in modo che rinneghino e tradiscano Dio. Sono così spregevoli, malvagi e crudeli! Una volta pensavo che i funzionari del governo e i poliziotti fossero tutte brave persone. Solo dopo essere stata perseguitata dal gran dragone rosso ho capito: loro affermano che i cittadini hanno diritti legali e libertà religiosa, ma sono solo inganni e bugie. Arrestano freneticamente, perseguitano, torturano, picchiano i credenti e vogliono sterminarli. Non sono altro che un branco di demoni che resistono a Dio. Li odio tutti dal profondo dell’animo. Voglio dare il mio cuore a Dio, seguirLo e compiere il mio dovere.

Nel 2013, mia madre è stata arrestata di nuovo. All’inizio, ero un po’ preoccupata. Mi chiedevo: “La mamma sarà torturata ancora una volta? Verrà condannata? Il suo corpo può davvero sopportare altro tempo in carcere?” Proprio mentre mi ponevo queste domande, mi sono subito resa conto che mia madre era stata catturata con il permesso di Dio. Dovevo sottomettermi e cercare la Sua intenzione. Ho pensato alle parole di Dio, che dicono: “Avete mai accettato le benedizioni che vi sono state date? Avete mai ricercato le promesse che vi sono state fatte? Sotto la guida della Mia luce spezzerete certamente la stretta mortale delle forze dell’oscurità. Nel mezzo delle tenebre, sicuramente non perderete la luce che vi guida. Dominerete di certo tutto il creato. Sarete senz’altro vittoriosi davanti a Satana. Alla caduta del regno del gran dragone rosso, sicuramente vi leverete tra le innumerevoli moltitudini per testimoniare la Mia vittoria. Rimarrete senza dubbio saldi e incrollabili nella terra di Sinim. Per le sofferenze che sopportate, erediterete le Mie benedizioni e irradierete la Mia gloria nell’intero universo(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 19”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a capire che stavolta mia madre era stata arrestata con il permesso di Dio. Egli usa la persecuzione del gran dragone rosso per perfezionare la nostra fede, darci la verità, e permetterci di testimoniare per Lui. Ho anche sentito i miei fratelli parlare di credenti che erano stati fermati diverse volte e, alla fine, quando il PCC li ha messi in carcere, non sono stati più vincolati dall’influenza oscura di Satana. Non importa quante volte fossero stati arrestati, credevano ancora in Dio e compivano i loro doveri appena fuori di prigione, e si sentivano liberati e liberi. Questa era la salvezza di Dio. Una volta che ho capito l’intenzione di Dio, mi sono sentita molto più serena. Ho pregato Dio per la mamma, chiedendo che l’aiutasse a non aver paura dell’influenza del gran dragone rosso, e a portare una risonante testimonianza per Lui. Non sapevo per quanto saremmo state separate stavolta, ma nel cuore mi sentivo in pace. Non molto tempo dopo, mi sono immersa nell’adempimento del mio dovere.

In seguito, mia madre mi ha detto che, quando l’agente di polizia è andato a consultare il suo fascicolo per controllare i reati passati, incredibilmente non c’era nulla negli archivi. Ha aggiunto che, nei suoi ultimi due arresti, aveva sperimentato personalmente come Dio l’avesse guidata nelle difficoltà e compiuto opere miracolose. Aveva anche acquisito una migliore comprensione dell’onnipotente sovranità di Dio e la sua fede in Lui si era rafforzata. Quando l’agente le ha chiesto in quale modo diffondevano il Vangelo, lei ha testimoniato apertamente dell’opera di Dio. Attraverso la sua esperienza, ho capito quanto è saggio Dio. Egli usa la persecuzione del gran dragone rosso per darci coraggio, saggezza e fede, per migliorare il nostro discernimento in modo che possiamo vedere l’essenza demoniaca del gran dragone rosso e disprezzarlo e abbandonarlo completamente. Il gran dragone rosso è solo una pedina nelle mani di Dio. Usa ogni metodo possibile per turbare e deviare l’opera di Dio, ma i suoi sforzi contribuiscono solo al perfezionamento del popolo eletto da Dio. È una tigre di carta! Avendo testimoniato l’onnipotenza e la saggezza di Dio, mi sento ancora più sicura nel seguirLo e nello sperimentare la Sua opera. Questo mi ha fatto pensare alle parole di Dio, che dicono: “Quando inizio ufficialmente la Mia opera, tutta la gente esegue i Miei Stessi movimenti, cosicché le persone nell’intero universo occupano il loro tempo al passo con Me, c’è ‘esultanza’ in tutto l’universo e l’uomo è spronato ulteriormente da Me. Di conseguenza, anche il gran dragone rosso stesso viene sottomesso da Me in uno stato di delirio e confusione, è al servizio della Mia opera e, anche se riluttante, non riesce a seguire i suoi desideri e non gli rimane altra scelta che quella di sottomettersi al Mio controllo. In tutti i Miei piani, il gran dragone rosso è il Mio complemento, il Mio nemico e anche il Mio servo; come tale, non ho mai allentato le Mie ‘richieste’ verso di lui. Quindi, la parte finale della Mia opera di incarnazione viene completata nella sua dimora. In questo modo il gran dragone rosso è maggiormente in grado di servirMi in maniera appropriata e tramite questo Io lo conquisterò e completerò il Mio piano(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 29”).

La persecuzione del gran dragone rosso può avermi fatta soffrire più degli altri bambini però, nonostante le difficoltà e i momenti di debolezza, mi sono rafforzata. Queste esperienze sono state preziosissime per me. Hanno contribuito a darmi la profonda convinzione che solo Dio è sempre lì per aiutarmi e mi offre un vero sostegno. Finché non perdiamo la fede in Dio, Egli ci guida nelle difficoltà e possiamo essere testimoni della Sua opera. Sono disposta ad affidarmi a Lui per seguirLo saldamente, compiere il mio dovere e ripagare il Suo Amore!

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