Quando mi ha colpita un’improvvisa malattia agli occhi
All’inizio del 2002, ho accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. In poco tempo, ho iniziato a diffondere il Vangelo e a dare sostegno ai nuovi arrivati, piena di fede in Dio e svolgendo con costanza i miei doveri, giorno dopo giorno. Indipendentemente dalla pioggia o dal sole, dal vento o dalla neve, nulla poteva impedirmi di svolgere i miei doveri. Ricordo che una volta, mentre stavo diffondendo il Vangelo, il potenziale destinatario del Vangelo non solo mi ha respinto, ma mi ha anche puntato contro il dito, rimproverandomi e minacciando di chiamare la polizia. In quel momento mi sono sentita profondamente umiliata e negativa, ma poi pensai tra me e me: “Se posso sopportare il ridicolo e gli insulti per diffondere il Vangelo, sicuramente Dio mi benedirà”. A questo pensiero, mi sono sentita meglio e ho continuato a svolgere i miei doveri. Sono trascorsi degli anni durante il periodo in cui svolgevo i miei doveri, anche se soffrivo e la mia autostima era ferita, ho goduto di molte benedizioni e della grazia di Dio. In questi anni di fede in Dio, la mia famiglia sperimentò la pace e ed è risparmiata da disastri e difficoltà. Ho pensato tra me e me “Sicuramente la mia fede in Dio è sincera”. Proprio quando mi sentivo felice, è accaduto qualcosa di inaspettato.
Era il giugno 2008, e improvvisamente i miei occhi hanno cominciato a essere un po’ annebbiati, come se fossero coperti da qualcosa. Ho pensato che forse avevo solo un’irritazione agli occhi, così non ci ho fatto molto caso e ho continuato a svolgere i miei doveri; come al solito. Pensavo che, poiché credevo in Lui, Dio mi avrebbe protetta, e che, anche se fossi stata malata, non avrei dovuto smettere di fare il mio dovere. Forse i miei occhi sarebbero migliorati da soli. Ma inaspettatamente le mie condizioni sono peggiorate invece di migliorare. La mia vista è diventata sempre più sfocata, e guardare in lontananza mi faceva perdere la messa a fuoco e mi dava le vertigini. A questo punto ho iniziato ad avere paura. Se non mi fossi curata tempestivamente, cosa sarebbe successo se avessi mancato il momento giusto per la cura e fossi diventata cieca? Mi sono precipitata all’ospedale della contea per una visita. Il medico mi ha detto che non era un problema grave e che alcuni giorni di iniezioni avrebbero risolto il problema. Mi sono sentita sollevata. Ma dopo alcuni giorni di iniezioni non ho visto alcun miglioramento, le mie preoccupazioni sono ritornate: e se fossi: e se fossi diventata cieca? Tuttavia, ci ho ripensato, “Durante gli anni della mia fede in Dio, ho diffuso il Vangelo e ho irrigato i nuovi arrivati. Dio mi proteggerà sicuramente, visto che ho rinunciato a molto e mi sono spesa. Non diventerò cieca; non devo spaventarmi. Inoltre, con la tecnologia medica avanzata di oggi, la mia malattia agli occhi sarà sicuramente curabile”.
Più tardi, mio marito mi ha portato all’ospedale per vedere un oculista e sottopormi a una TAC oculare. Il medico mi ha diagnosticato un edema retinico. Inizialmente, alcuni giorni di terapia con fluidi hanno mostrato un leggero miglioramento, ma non è durato. Invece, le mie condizioni sono peggiorate con la fluidoterapia e poiché il medico mi aveva prescritto dei farmaci ormonali, tutto il mio corpo ha iniziato a gonfiarsi. La mia vista si è deteriorta e offuscata a tal punto che non riuscivo a riconoscere nessuno. Mi sono recata all’ospedale ben cinque volte, e ogni volta le mie condizioni oculari peggioravano. Il medico si sentiva impotente e mi ha detto molto seriamente: “La malattia ai suoi occhi è difficile da curare. Potrebbe ripresentarsi più volte all’anno, e le frequenti recidive possono portare alla cecità di entrambi gli occhi. Inoltre, potrebbe perdere tutti i capelli e soffrire di sordità. In più, l’uso prolungato di farmaci ormonali può indebolire le ossa. In caso di caduta, le ossa potrebbero fratturarsi in tutto il corpo”. Le parole del medico mi hanno colpita come un fulmine a ciel sereno. Mi sentivo debole dappertutto e stentavo a credere che le parole del medico fossero vere. Chiesi di nuovo al dottore, e in effetti era così. In quel momento, tutto il mio corpo ha cominciato a tremare in modo incontrollato. Era così! La mia malattia era incurabile! Quando sono tornata a casa, mi sentivo molto depressa e inquieta. Ho iniziato a pensare che Dio non mi stesse proteggendo e non volevo pregarLo. I miei occhi continuavano ad offuscarsi, rendendo difficile vedere chiaramente. Una volta è venuta a trovarmi mia cugina. Se non avesse parlato, non avrei saputo chi fosse; vedevo solo un’ombra scura davanti a me. Ho pensato tra me e me: “Sono ancora così giovane. Se davvero perderò la vista, non diventerò inutile? Come vivrò la mia vita d’ora in poi?” A poco a poco mi sono ritirata, chiudendomi in casa ed evitando le persone. Spesso piangevo e ogni giorno mi sembrava un’eternità. Mio marito, impegnato sia a lavoro nei campi che a casa, ha cominciato a mostrare impazienza. Mi disse più volte: “Non riesci nemmeno a vedere o a lavorare. A cosa servi? Forse dovrei semplicemente abbandonarti!” Questo mi ha fatto sentire ancora più angosciata e amareggiata. Nel mio dolore e nella mia impotenza, ho pregato Dio, “Dio, perché ho questa malattia? Ora che non riesco a vedere, come posso continuare a credere in Te e a compiere i miei doveri? Se davvero diventerò cieca, non sarò in grado di prendermi cura di me stessa, né tanto meno di lavorare. Se mi affido a mio marito per ogni cosa, lui mi darà sicuramente del filo da torcere. Ho sempre avuto un’alta autostima e non ho mai voluto che gli altri mi guardassero dall’alto in basso. Come vivrò d’ora in poi? Dio, anche se le mie braccia o le mie gambe diventassero inutili, è sempre meglio che non non essere in grado di vedere! Dio, sto soffrendo molto. Ti prego, elimina questa malattia. Se guarirò, farò tutto ciò che mi chiederai di fare”. Alla fine, dopo aver pregato Dio per un po’ di tempo senza ottenere miglioramenti, ho perso la fede e ho smesso di pregare. Dal momento che Dio non avrebbe protetta o salvata, e che mio marito non mi voleva, che senso aveva vivere? Ho cominciato a pensare alla morte. Ma poi ho ragionato. “Se muoio, cosa succederà a mio figlio piccolo?” In seguito, ho sentito parlare di un altro ospedale rinomato per la cura delle malattie agli occhi, così io e mio marito ci siamo andati subito in macchina. Mi sono sottoposta alle cure in ospedale per oltre dieci giorni, ma alla fine non sono guarita. Sono passati sei mesi e avevamo speso tutti i nostri risparmi. Le mie condizioni oculari non miglioravano, anzi peggioravano. Ho perso completamente la speranza di curare la mia malattia agli occhi.
Proprio quando ero in preda al dolore e alla disperazione, ho incontrato per caso per caso una sorella. Mi ha ricordato questo, dicendomi: “Non puoi continuare a vivere nella tua malattia. Devi cercare l’intenzione di Dio, riflettere su te stessa e imparare da questa malattia”. Con questa frase mi ha risvegliata e pensai, “È vero. Da quando mi sono ammalata, non ho mai riflettuto su me stessa e Dio non ha trovato posto nel mio cuore. Mi sono concentrata solo sulla ricerca di medici, pensando che solo i medici e la tecnologia medica avanzata potessero curare i miei occhi. Come ho potuto dimenticare Dio?” Tuttavia, volevo leggere le parole di Dio e, per quanto sforzassi gli occhi, non riuscivo a vederle, e questo mi faceva sentire in ansia. Ho dovuto pregare Dio e chiederGli di guidarmi. Più tardi, mi sono ricordata di queste parole di Dio: “Quando la malattia colpisce, si tratta dell’amore di Dio, e sicuramente in essa è riposta la Sua buona volontà. Se anche il vostro corpo si trovasse nelle condizioni di soffrire un po’, non accarezzate le idee di Satana. Lodate Dio nella malattia e godete di Dio nel lodarLo. Non perdete il coraggio di fronte alla malattia, cercate e cercate ancora senza darvi per vinti, e Dio vi illuminerà. Com’era la fede di Giobbe? Dio Onnipotente è un medico dalle facoltà illimitate! Dimorare nella malattia è essere malati, mentre dimorare nello spirito è stare bene. Finché ti resterà anche solo un respiro, Dio non ti lascerà morire” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 6”). Sì, Dio Onnipotente è un medico onnisciente. In quel periodo, vivevo nella malattia e ho perso la fede in Dio. Non cercavo l’intenzione di Dio nella mia malattia, né riflettevo su me stessa o ne traevo degli insegnamenti. Ero veramente insensibile! La mia malattia era nelle mani di Dio e non potevo perdere la fede in Lui. Anche se ancora non capivo l’intenzione di Dio, ero disposta a pregare di più in Lui e a chiedergli di illuminarmi e guidarmi per riflettere e conoscere a fondo me stessa. Durante questo periodo, riuscivo solo ad ascoltare alcune letture delle parole di Dio. A volte, quando ascoltavo alcune parole di Dio su come pregarLo in caso di malattia, praticavo la preghiera secondo il cammino di pratica nelle parole di Dio. Pregavo: “Dio, le mie precedenti preghiere mancavano di ragionevolezza. Ti ho chiesto persino di farmi perdere l’uso delle braccia o delle gambe piuttosto che della vista. Ti ho anche chiesto di togliermi questa malattia e ho promesso di fare qualsiasi cosa se fossi guarita. Dio, le mie preghiere precedenti erano davvero irragionevoli!”
In seguito, ho sentito un passaggio delle parole di Dio: “Pensa alle preghiere di Gesù. Nel giardino del Getsemani, Egli pregò: ‘Se è possibile, […]’ Vale a dire: ‘Se si può fare’. Fu detto come parte di una discussione. Egli non disse: ‘Ti imploro’. Con un cuore sottomesso e in uno stato sottomesso, pregò: ‘Se è possibile, passi oltre da Me questo calice! Ma pure, non come voglio Io, ma come Tu vuoi.’ Continuò a pregare così anche la seconda volta, e la terza pregò: ‘Sia fatta la Tua volontà’. Dopo aver compreso il desiderio di Dio Padre, disse: ‘Sia fatta la Tua volontà’. Riuscì a sottometterSi totalmente, senza fare alcuna scelta personale. […] Tuttavia le persone non pregano semplicemente così. Durante le preghiere dicono sempre: ‘Dio, Ti chiedo di fare questo e quello, e Ti chiedo di guidarmi in questo e in quello, e Ti chiedo di preparare le condizioni per me…’ Forse Dio non predisporrà le condizioni adatte a te e ti farà soffrire questa difficoltà per insegnarti una lezione. Se ogni volta che preghi dici: ‘Dio, Ti chiedo di fare i preparativi per me e di darmi forza’, è estremamente irragionevole! Quando preghi Dio devi essere ragionevole, e dovresti pregarLo con un cuore di sottomissione. Non cercare di stabilire tu il da farsi. Se cerchi di stabilire il da farsi prima di pregare, la tua non è sottomissione a Dio. Nella preghiera, il tuo cuore deve essere sottomesso e devi prima cercare con Dio. In questo modo, il tuo cuore si illuminerà naturalmente durante la preghiera e saprai cosa è opportuno fare. Passare dal tuo progetto antecedente la preghiera al cambiamento che si produce nel tuo cuore dopo la preghiera è il risultato dell’opera dello Spirito Santo. Se hai già preso la tua decisione e stabilito il da farsi, e poi preghi per chiedere il permesso a Dio o per chiederGli di fare ciò che vuoi tu, questo tipo di preghiera è irragionevole. Molte volte, Dio non risponde alle preghiere delle persone perché esse hanno già deciso il da farsi e Gli chiedono semplicemente il permesso. Dio dice: ‘Dal momento che hai già stabilito il da farsi, perché chiedi a Me?’ Pregare così è un po’ come ingannare Dio, e dunque le preghiere di queste persone appassiscono” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Il significato della preghiera e la sua pratica”). Dalle parole di Dio ho capito che le mie preghiere a Dio erano incentrate unicamente sulla richiesta di eliminare la mia malattia. Mi mancava la ragione! Come potevo io, un semplice essere creato, avere i requisiti per chiedere a Dio di guarirmi? Volevo addirittura che Dio realizzasse i miei interessi personali secondo la mia volontà. Ero davvero priva di un cuore che teme Dio! Poi ho pensato alla preghiera del Signore Gesù. Lui sapeva che essere inchiodato alla croce sarebbe stato estremamente doloroso, eppure la sua preghiera non ha cercato di fare richieste a Dio. Era disposto a sottomettersi alla volontà del Padre, anche se questo significava soffrire. Dovrei cercare l’intenzione di Dio e sottomettermi a Lui nella mia malattia. Allora ho pregato a Dio: “Dio, sono disposta a pregare con un cuore che si sottomette e a cercare la Tua intenzione. Questa malattia non è accaduta per caso, ma ancora non capisco la Tua intenzione. Non so quali lezioni dovrei imparare da questa malattia. Dio, ti prego, illuminami e guidami”. Ho continuato a pregare Dio, così, per qualche tempo, e inaspettatamente i miei occhi hanno cominciato a poco a poco migliorare Quando ho rivisitato le parole di Dio, ho potuto vedere le cose più chiaramente.
In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio e ho capito meglio lo stato in cui mi trovavo. Dio dice: “Per tutti, l’affinamento è straziante e molto difficile da accettare, ma è durante questo processo che Dio rende palese la Sua giusta indole nei riguardi dell’uomo, rende pubblici i Suoi requisiti per l’uomo, fornisce più rivelazioni e più potatura effettiva; attraverso il confronto tra i fatti e la verità, Egli concede all’uomo una maggiore conoscenza di sé stesso e della verità, e dà all’uomo una maggiore comprensione delle intenzioni di Dio, consentendogli così di nutrire per Dio un amore più vero e più puro. Questi sono gli obiettivi di Dio nell’esecuzione dell’affinamento. Tutta l’opera che Dio compie nell’uomo ha i propri scopi e il proprio senso; Dio non compie opere senza senso, e non compie nessuna opera che sia priva di beneficio per l’uomo. L’affinamento non significa che l’uomo venga allontanato dal cospetto di Dio e nemmeno che egli venga distrutto nell’inferno, bensì significa il verificarsi durante l’affinamento di un cambiamento dell’indole dell’uomo, delle sue motivazioni, dei suoi vecchi punti di vista, del suo amore per Dio e della sua intera vita. Per l’uomo, l’affinamento è una prova reale e una forma di reale addestramento. Solo durante l’affinamento l’amore dell’uomo può svolgere la sua funzione intrinseca” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo tramite l’esperienza dell’affinamento l’uomo può possedere il vero amore”). Dalle parole di Dio ho capito che Dio ha usato questa malattia per rivelare i motivi e le impurità della mia fede in Lui, soprattutto per purificarmi e trasformarmi. Questa era l’intenzione di Dio. Durante questi anni di fede in Dio, ho sempre pensato che, finché avessi sopportato la sofferenza e pagato il prezzo, sarei stata ricordata da Dio e avrei ricevuto le Sue benedizioni. Ho creduto persino che la nostra vita familiare serena, senza disastri o difficoltà, in questi anni fosse sicuramente dovuta alla mia buona fede, che mi ha fatto guadagnare la protezione di Dio. Poi, improvvisamente, non sono più riuscita a vedere chiaramente, e ho pregato Dio per la guarigione. Quando Dio non ha agito secondo le mie richieste, ho perso la fede in Lui e ho inziato ad affidarmi ai medici, credendo che la tecnologia medica avanzata potesse curare i miei occhi. Ma quando anche i medici si sono rivelati impotenti, sono precipitata nella disperazione e ho pensato alla morte. Durante questo periodo, non ho mai cercato l’intenzione di Dio e tanto meno ho riflettuto su me stessa. Ora, ho notato che quando pensavo di credere in Dio e di fare il mio dovere, le mie motivazioni erano adulterate. Mi stavo servendo di Dio, Lo stavo ingannando e cercavo di scendere a patti con Lui! Lode a Dio! Se non fosse stato per la rivelazione attraverso questa malattia, non avrei riconosciuto questi lati di me stessa.
In seguito, ho letto altri passi delle parole di Dio e ho acqusito una comprensione più chiara dei miei problemi. Dio Onnipotente dice: “Ciò che persegui è essere in grado di ottenere la pace dopo aver creduto in Dio, perché i tuoi figli non si ammalino, perché tuo marito abbia un buon lavoro, tuo figlio trovi una buona moglie, tua figlia trovi un marito rispettabile, i tuoi buoi e cavalli arino la terra per bene, perché ci sia un anno di bel tempo per le tue colture. Questo è ciò che ricerchi. Ti preoccupi solo di vivere nell’agiatezza e che nessuna disgrazia si abbatta sulla tua famiglia, che i venti ti passino accanto, che il tuo viso non sia graffiato dal pietrisco, che le colture della tua famiglia non vengano inondate, di non subire alcun disastro, di vivere nell’abbraccio di Dio, di vivere in una casa accogliente. Un vigliacco come te che persegue costantemente la carne – hai forse un cuore, uno spirito? Non sei una bestia? Io ti do la vera via senza chiedere nulla in cambio, ma tu non la persegui. Sei uno di quelli che credono in Dio? Ti dono la vita umana vera, ma tu non la persegui. Non sei allora del tutto simile a un maiale o a un cane? I maiali non aspirano alla vita dell’uomo né a essere purificati, e non capiscono che cosa sia la vita. Ogni giorno, dopo aver mangiato a sazietà, si mettono semplicemente a dormire. Io ti ho dato la vera via, ma tu non l’hai guadagnata: sei a mani vuote. Sei disposto a continuare a condurre questa vita, la vita di un maiale? Quale significato ha, per persone simili, essere vive? La tua vita è spregevole e ignobile, vivi in mezzo a sudiciume e dissolutezza e non persegui alcun obiettivo; non è la tua vita la più ignobile di tutte? Hai l’impudenza di volgere lo sguardo a Dio? Se continui a fare esperienza in questo modo, non è che non otterrai nulla? Ti è stata data la vera via, ma che alla fine tu la possa guadagnare o meno dipende dalla tua ricerca personale” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). “Tutti gli esseri umani corrotti vivono per sé stessi. Ognuno per sé e che gli altri si arrangino: questo è il riassunto della natura umana. Le persone credono in Dio per il proprio interesse; quando rinunciano alle cose e si spendono per Dio, lo fanno per essere benedette e, quando Gli sono leali, è per essere ricompensate. Insomma, agiscono solo al fine di essere benedette e ricompensate ed entrare nel Regno dei Cieli. Nella società lavorano per il proprio vantaggio personale, mentre nella casa di Dio svolgono un dovere per essere benedette. È al fine di ottenere benedizioni che le persone rinunciano a tutto e riescono a sopportare molte sofferenze: non vi è prova migliore della natura satanica dell’uomo” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Tutto ciò che Dio rivela è reale. La mia fede in Dio era solo un perseguimento di pace e sicurezza per la mia famiglia, e credevo che questo fosse ciò che significava credere in Dio. Vivevo secondo i veleni satanici di “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, e “Non fate nulla senza un tornaconto”. Perciò credevo in Dio solo per cercare benedizioni e pace per me stesso, e svolgevo i miei doveri, rinunciavo alle cose e mi spendevo per ottenere ricompense nel regno celeste, facendo tutto a mio vantaggio. Quando credevo in Dio e vedevo le Sue benedizioni e la pace della mia famiglia, ero in grado di rinunciare alle cose e di spendermi per Dio, pensando di essere fedele a Dio e di credere veramente in Lui, una persona che amava la verità. Tuttavia, quando mi sono ammalata e le mie preghiere di guarigione non erano esaudite, mi sono allontanata da Dio e ho smesso di pregare e di affidarmi a Lui. Anche se non riuscivo a vedere con i miei occhi, avrei comunque potuto ascoltare le letture delle parole di Dio. Ma, anche mentre sonnecchiavo nell’ozio, non volevo ascoltare le parole di Dio. Il mio cuore era completamente chiuso a Dio e non volevo avvicinarmi a Lui. Che differenza c’era tra la mia fede in Dio e quella di coloro che nella religione cercano solo lo stomaco pieno? Credono in Dio solo per cercare benefici materiali e pace, desiderano il bel tempo e la salute per le loro famiglie durante tutto l’anno. Quando non ottengono ciò che desiderano, e a volte vanno incontro a disastri, si allontanano da Dio e Lo tradiscono. Mi sono resa conto di essere uguale a loro, egoista e vile, priva di coscienza e di ragione! Dio aveva espresso tanta verità, ma io non l’ho perseguita, né ho perseguito la purificazione o la trasformazione. Allora che differenza c’era tra me e gli animali come i cani e i maiali?
In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una certa comprensione di cosa sia la vera fede in Dio e del significato di credere in Lui. Dio Onnipotente dice: “‘Fede in Dio’ significa credere che ci sia un Dio; questo è il concetto più semplice per quanto riguarda il credere in Dio. Inoltre, credere che ci sia un Dio non equivale a credere veramente in Lui; piuttosto, è una sorta di fede semplice con forti connotazioni religiose. La vera fede in Dio significa quanto segue: sulla base della convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose, si sperimentano le Sue parole e la Sua opera, ci si libera della propria indole corrotta, si soddisfano le intenzioni di Dio e si arriva a conoscerLo. Solo mediante un percorso siffatto puoi affermare di credere in Dio. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di semplice e superficiale. Le persone che credono in Dio in questo modo hanno perso il significato del credere in Dio, e per quanto continuino a credere sino alla fine, non otterranno mai l’approvazione di Dio perché percorrono la strada sbagliata. Oggi, c’è ancora chi crede in Dio in base alle parole e nella vuota dottrina. Questi individui sono ignari del fatto che la loro fede in Dio non ha sostanza e che non possono avere la Sua approvazione. Eppure pregano Dio per ottenere benedizioni di salvezza e grazia sufficiente. Fermiamoci, plachiamo i nostri cuori e chiediamo a noi stessi: possibile che credere in Dio sia realmente la cosa più semplice del mondo? Possibile che credere in Dio non sia altro che ricevere più grazia da Lui? Le persone che credono in Dio senza conoscerLo, o credono in Lui ma Gli si oppongono, sono davvero in grado di soddisfare le intenzioni di Dio?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Leggendo le parole di Dio, ho capito cosa significa veramente credere in Lui. Mi sono resa conto che in tutti questi anni avevo creduto in Dio in modo vago, con delle nozioni, pensando che credere in Dio servisse solo per ottenere il centuplo in questa vita e la vita eterna nella prossima. Il mio punto di vista sul credere in Dio era errato e avevo seguito una strada sbagliata. In questo modo, per quanto a lungo credessi in Dio, non sarei arrivata a conoscerlo. Chi crede veramente in Dio sperimenta le Sue parole e la Sua opera, arriva a conoscerLo, abbandona l’indole corrotta e diventa compatibile con Lui, tutto ciò sulla base del riconoscimento che Dio è il Sovrano su tutte le cose. Ho riflettuto sulla fede di Pietro durante l’Età della Grazia: Il percorso della sua ricerca era in linea con l’intenzione di Dio. Egli enfatizzava il perseguimento della verità e cercava di cogliere le intenzioni di Dio anche nei più piccoli dettagli della vita quotidiana. Inoltre, Pietro si poneva nella posizione di un essere creato e svolgeva i suoi doveri. Perseguiva l’amore per Dio e la sottomissione a Lui, alla fine si fece crocifiggere a testa in giù per Dio e portò una testimonianza bella e clamorosa. Rispetto a Pietro, provavo davvero vergogna e imbarazzo. Pregai Dio in segno di pentimento: “Ho pregato Dio in segno di pentimento, nel tempo che mi rimane, voglio perseguire seriamente la verità, ricercare le Tue intenzioni nello svolgimento dei miei doveri, riflettere su me stessa, e concentrarmi sul mio ingresso nella vita”. È stato grazie a questa malattia agli occhi che ho riflettuto e conosciuto i miei punti di vista e il cammino che avevo intrapreso nella mia fede in Dio. Man mano che apprendevo delle lezioni, i miei occhi sono gradualmente guariti.
Sono passati più di dieci anni e la mia malattia agli occhi non si è ripresentata. Anche se ho rischiato di perdere la vista e ho sofferto a causa della malattia, dopo aver affrontato tutto questo, ho sperimentato le buone intenzioni di Dio e ho visto chiaramente la verità su come ero stata corrotta da Satana. Ho anche acquisito una conoscenza pratica del metodo di lavoro e delle intenzioni premurose di Dio nel salvare le persone. Questo è ciò che non potrò mai ottenere da un ambiente confortevole. Dio sia lodato per la Sua salvezza!
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