Perché accettare i consigli è così difficile?

17 Gennaio 2023

Nel giugno 2021, stavo irrigando i nuovi arrivati nella chiesa. Fratello Giacomo supervisionava il nostro lavoro. Di solito, mi chiedeva se avessi problemi o difficoltà nel mio dovere, mi guidava sul modo di comunicare con i nuovi credenti e su come aiutarli a risolvere i problemi. A volte c’erano errori o problemi nel mio lavoro. Quando li notava, me li faceva presente e mi diceva come affrontarli. All’inizio, ero contenta di sentire le osservazioni di fratello Giacomo, ma quando ha parlato di molti problemi, non sono più riuscita a sopportarlo. Pensavo: “Sono così impegnata a irrigare i nuovi arrivati ogni giorno che a volte non riesco nemmeno a mangiare in orario. Sto dando il massimo, allora perché parli sempre dei miei problemi? Sento che la mia levatura è abbastanza buona, so cosa fare e non ho bisogno che me lo dica qualcun altro”.

Un giorno, un nuovo credente di un gruppo ha inviato un messaggio, scusandosi di esser stato assente all’ultima assemblea perché era molto impegnato con il lavoro. In quel momento stavo facendo altro, quindi non ho risposto subito. Quando ho visto il suo messaggio, fratello Giacomo aveva già risposto al messaggio di quel nuovo arrivato. Mi ha anche inviato un messaggio privato per richiamarmi a rispondere con puntualità, e mi ha dato consigli su come comunicare con loro. Il suo messaggio mi ha un po’ irritata, ho avuto la sensazione che mi stesse importunando, e ho pensato: “So come comunicare con loro, quindi perché insisti a darmi consigli? Se ti senti in grado di comunicare, fallo da solo”. Mi sentivo addirittura scontenta: “Ho fatto di tutto, al punto che a volte ho persino dimenticato di mangiare, ma continui a dire che sto facendo male questo, sto facendo male quello”. Quando fratello Giacomo mi ha chiamato per informarsi sul lavoro, non ho risposto e non gli ho nemmeno mandato un messaggio; non volevo dargli retta, ma continuava a chiedermi del mio lavoro e a darmi consigli. Una volta, quando un nuovo credente non ha risposto a un mio messaggio, non l’ho ricontattato. Fratello Giacomo mi ha detto che avrei dovuto continuare a contattarlo, e mi ha detto che devo avere pazienza con i nuovi arrivati e dare loro molto supporto. Non ho voluto seguire il suo consiglio. Pensavo: “Il nuovo arrivato non risponde, quindi non serve perdere altro tempo. Non c’è niente di sbagliato in questo, allora perché dovrei darti retta?” Quindi, non ho accettato il suo consiglio. Per quanto riguarda le persone che non mi hanno mai risposto, ho semplicemente smesso di preoccuparmi di loro. A poco a poco, molti nuovi arrivati nei gruppi di cui ero responsabile hanno perso interesse nel frequentare le assemblee. Solo quando l’ho notato mi sono resa conto che il mio rifiuto di accettare i consigli era sbagliato. Ho anche pensato a come stessi ignorando fratello Giacomo e rifiutando i suoi consigli, ma lui rispondeva sempre ai miei messaggi. Sentivo di dovergli delle scuse. E così, ho detto una preghiera, e ho chiesto a Dio di guidarmi e darmi la forza. Volevo abbandonare le mie idee e accettare i consigli del mio fratello.

Più tardi, ho letto questo nelle Parole di Dio: “Alcuni nel compiere il proprio dovere non ricercano mai la verità. Si limitano a fare come preferiscono, agendo secondo le loro fantasie, sono sempre arbitrari e sconsiderati e semplicemente non percorrono il cammino della pratica della verità. Che cosa significa essere ‘arbitrari e sconsiderati’? Significa che, quando vai incontro a una questione, agisci come ti sembra opportuno, senza alcun procedimento mentale o di ricerca. Niente che chiunque altro dica può toccare il tuo cuore o farti cambiare idea. Non riesci nemmeno ad accettare la verità che ti viene condivisa, ti aggrappi alle tue opinioni, non ascolti quando gli altri dicono qualcosa di giusto, sei convinto di aver ragione e resti ancorato alle tue idee. Se pure il tuo pensiero è corretto, dovresti prendere in considerazione anche le opinioni degli altri, giusto? E se non lo fai affatto, questo non è forse essere estremamente presuntuoso? Per le persone che sono oltremodo presuntuose e ostinate non è facile accettare la verità. Se fai qualcosa di sbagliato e gli altri ti criticano, dicendo: ‘Non stai agendo in linea con la verità!’, tu rispondi: ‘Anche se non è in linea con la verità, è comunque così che intendo fare’. E poi trovi qualche motivo per far loro credere che sia giusto. Se ti rimproverano dicendoti: ‘Il tuo comportamento è un’ingerenza e danneggerà il lavoro della chiesa’, non solo non ascolti, ma continui a trovare scuse: ‘Penso che questo sia il modo giusto, quindi è così che farò’. Di che indole si tratta? (Arroganza.) Si tratta di arroganza. Una natura arrogante ti rende ostinato. Se hai una natura arrogante ti comporterai in modo arbitrario e avventato, incurante di ciò che dicono gli altri(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio hanno avuto un impatto molto profondo su di me. Svolgevo un compito, ma non cercavo i principii della verità. Facevo le cose a modo mio, seguendo le mie idee personali e non accettavo quello che diceva nessun altro. Sentivo di avere una buona levatura e di fare le cose nel modo giusto, quindi non avevo bisogno di accettare la guida o il consiglio degli altri. Ero davvero testarda e presuntuosa. Quando ho ignorato i messaggi dei nuovi arrivati, fratello Giacomo mi ha ricordato di mantenere il controllo su di loro e mi ha dato consigli su come comunicare con i nuovi credenti, ma non ho accettato i suoi consigli perché sentivo di sapere già cosa fare e non avevo bisogno che me lo dicesse lui. Per questo motivo, mi sono indispettita con lui, così quando voleva parlarmi dei problemi dei nuovi arrivati, non rispondevo alle sue chiamate e non leggevo i suoi messaggi. Mi ha detto di essere amorevole con i nuovi credenti, e anche se sapevo che questo era un modo responsabile di trattarli, avevo la sensazione di essere già molto brava con loro e che inviare altri messaggi fosse una perdita di tempo. Essere troppo sicuri di sé e non seguire i consigli di fratello Giacomo ha portato molti nuovi arrivati a perdere interesse per le assemblee. Questo risultato mi ha fatto capire che ero proprio come descritto da Dio: testarda, arrogante e presuntuosa. Ero senza principii, volubile e avventata nel mio dovere, e non cercavo la verità. Non stavo adempiendo le mie responsabilità. Se fossi stata in grado di mettere da parte il mio io e di seguire i consigli degli altri, non avrei avuto un risultato così scadente nel mio lavoro. Ripensandoci, mi sono sentita veramente disgustata dalla mia indole arrogante. Ho giurato che, da quel momento in avanti, avrei abbandonato la carne, praticato la verità e imparato ad accettare i consigli; mi sarei impegnata a fare bene il mio dovere. In seguito, ho cercato di fare quello che mi ha consigliato fratello Giacomo e mi sono assicurata di rimanere in contatto con i nuovi arrivati che non mi rispondevano. Con mia sorpresa, nel giro di poco tempo alcuni di loro hanno voluto ricominciare a partecipare alle assemblee, e finalmente ho capito quanto fossero utili i consigli di fratello Giacomo e che questo era il modo responsabile di fare il mio dovere. In seguito, ogni volta che un fratello o una sorella mi dava un consiglio, mi sforzavo di accettarlo.

In seguito, ho iniziato a divulgare il Vangelo. Sorella Monica supervisionava il nostro lavoro. Ero molto tesa quando ho iniziato a condividere il Vangelo, ma ho fatto del mio meglio per testimoniare con chi era interessato al Vangelo. Pensavo di cavarmela già abbastanza bene, ma la prima settimana è passata e non ho ottenuto nessun risultato positivo. Sorella Monica mi ha chiesto se stessi incontrando qualche difficoltà e mi ha ricordato di comunicare molto con chi era interessato al Vangelo per chiarire le loro idee e i loro dubbi. Sentendola dire questo, mi sono un po’ irritata e ho detto: “Ho già testimoniato, ma non mi rispondono”. Le ho persino inviato degli screenshot per provarle che li avevo contattati. Poi sorella Monica mi ha inviato una registrazione di fratello Giuseppe che testimoniava l’opera di Dio degli ultimi giorni in modo che io potessi trarne insegnamento. Ha detto che era molto abile nel divulgare il Vangelo e che aveva molto successo. È stato davvero imbarazzante per me. Mi sentivo come se mi stesse paragonando a fratello Giuseppe, e per me questo era difficile da accettare. “Perché mi ha inviato quella registrazione? È possibile che la sua comunicazione sia migliore della mia? Dicendo che lui ha successo, deve voler dire che sono inutile”. Mi sono detta: “La mia comunicazione va bene, è solo la prima volta che faccio questo dovere e non ho familiarità con i principi”. Avevo la sensazione che ognuno avesse il proprio stile personale, perciò non ho nemmeno ascoltato la registrazione. Ho risposto a sorella Monica: “Gli altri hanno il loro stile e io il mio. Se preferisci lo stile degli altri, posso tornare a irrigare i nuovi arrivati”. Mi sembrava che sorella Monica mi guardasse dall’alto in basso, che pensasse che io non fossi una buona addetta al Vangelo. Ero molto abbattuta e turbata e non volevo accettare il suo consiglio. Le ho chiesto, offesa: “Abbiamo modi diversi di predicare. Perché inviarmi quella registrazione?” Da quel momento, ho smesso di risponderle.

Percependo che non ero in un buono stato, sorella Monica mi ha inviato alcune parole di Dio che mi hanno davvero colpito. La parola di Dio dice: “Qualunque dovere tu stia compiendo o qualunque competenza professionale tu stia studiando, col tempo dovresti diventare sempre più bravo. Se sei in grado di insistere nel cercare di progredire, migliorerai sempre più nell’adempiere al tuo dovere. […] Non importa quale sia il dovere che stai compiendo, devi mettere tutto il tuo cuore nello studio. Se ti manca la conoscenza professionale, allora studia quella. Se non capisci la verità, allora cerca la verità. Se comprendi la verità e acquisisci la conoscenza professionale, sarai in grado di farne buon uso mentre compi il tuo dovere e di ottenere risultati. Questa è una persona di vero talento e di reale conoscenza. Se non studi alcun sapere professionale durante il compimento del tuo dovere, se non cerchi la verità e il tuo servizio non è all’altezza, allora come puoi adempiere al tuo dovere? Per farlo bene, devi apprendere molte conoscenze utili e armarti di molte verità. Non devi mai smettere di apprendere, mai smettere di cercare e mai smettere di migliorarti nelle tue debolezze imparando dagli altri. Non importa quali siano i punti di forza degli altri, o in quale modo siano più forti di te, tu devi imparare da loro. E a maggior ragione dovresti imparare da chi comprende la verità meglio di te. Svolgendo il tuo dovere in questo modo per diversi anni, capirai la verità e ti addentrerai nelle sue realtà, e anche l’adempimento del tuo dovere sarà all’altezza. Sarai diventato una persona che possiede verità e umanità, una persona che possiede la realtà della verità. Questo si ottiene perseguendo la verità(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Leggere le parole di Dio mi ha mostrato che per progredire in un dovere e avere successo nel lavoro di evangelizzazione, dovevo imparare ad accettare i consigli degli altri e imparare dai loro punti di forza e dai loro approcci vincenti. Questo è stato estremamente importante. Avevo una comprensione superficiale della verità e molti difetti e inadeguatezze. Non importa quale fosse il dovere, dovevo imparare i principii e le abilità pertinenti. A patto che fossi disposta a imparare e ad accettare i consigli degli altri, sarei riuscita a compensare e a migliorare i miei difetti. Ma ero arrogante e sicura di me. Avevo appena iniziato a divulgare il Vangelo, non capivo i principii e non ottenevo grandi risultati, ma sentivo di aver fatto un buon lavoro e non ero disposta ad accettare consigli. Anche quando sorella Monica mi ha fatto notare i miei errori, le ho solo inviato degli screenshot per dimostrare che sapevo cosa stavo facendo e che non avevo bisogno di consigli. Non ho voluto accettare quando mi ha inviato una registrazione di fratello Giuseppe che divulgava il Vangelo perché sentivo di avere buone idee e di non aver bisogno di imparare dagli altri. A causa della mia arroganza, non ero disposta ad accettare consigli positivi e costruttivi. Ho avuto lo stesso atteggiamento nei confronti dei suggerimenti sia di sorella Monica che di fratello Giacomo, opponendo sempre resistenza, rifiutandomi e mantenendo le mie posizioni. Con questo tipo di atteggiamento, non sarei riuscita a ottenere buoni risultati da nessun dovere o a fare progressi. Neanche Dio avrebbe approvato il mio dovere.

In seguito ho letto alcuni passi della parola di Dio. Dio Onnipotente dice: “L’arroganza e la presunzione sono l’indole satanica più evidente nelle persone, e se esse non accettano la verità, non c’è modo che possano essere purificate. Le persone hanno un’indole arrogante e presuntuosa, credono sempre di essere nel giusto e, in tutto ciò che pensano, che dicono o su cui hanno delle opinioni, credono sempre che il loro punto di vista e la loro mentalità siano corretti, che niente di quello che dicono gli altri sia valido o giusto quanto ciò che dicono loro. Si aggrappano sempre alle loro opinioni, e non ascoltano nulla di ciò che dicono gli altri; anche quando ciò che gli altri dicono è giusto e in linea con la verità, lo rifiutano; sembrano davvero ascoltare, ma non lo accettano minimamente. Quando arriva il momento di agire, fanno comunque di testa loro; pensano sempre di avere ragione e di essere giustificate. Potrai anche avere ragione ed essere giustificato, o fare la cosa giusta, senza alcun problema, ma quale indole riveli? Non si tratta forse di arroganza e presunzione? Se non sei in grado di liberarti di questa indole arrogante e presuntuosa, ciò influenzerà l’adempimento del tuo dovere? Influirà sulla tua capacità di mettere in pratica la verità? Se non riesci a risolvere questo tipo di indole arrogante e presuntuosa, è probabile che in futuro incontrerai grandi battute d’arresto? Non c’è dubbio, è inevitabile. Dio può vedere queste cose che si manifestano nelle persone? Sì, molto chiaramente; Dio non solo scruta nell’intimo dell’uomo, ma osserva sempre ogni sua parola e azione. E cosa dirà Dio quando vedrà queste cose manifestarsi in te? Dirà: ‘Tu sei intransigente! Restare ancorato alle tue idee quando non sai di avere torto è comprensibile; ma se lo fai quando sai benissimo di avere torto, e ti rifiuti di pentirti, allora sei uno sciocco inguaribile e testardo, e hai un problema. Se, indipendentemente da chi ti dia dei suggerimenti, reagisci con un atteggiamento negativo e ostile e non accetti minimamente la verità, se nel tuo cuore non nutri altro che ostilità, chiusura e rifiuto, allora sei ridicolo, uno sciocco insensato! Sei difficilissimo da trattare’. Cosa in te è di così difficile trattamento? Ciò che ti rende difficile è il fatto che il tuo comportamento non è un modo sbagliato di fare le cose o una condotta erronea, quanto piuttosto rivelazione di un certo tipo di indole. Che tipo di indole rivela? Tu detesti la verità e la odi(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo vivendo spesso dinanzi a Dio si può avere una normale relazione con Lui”). Dalle parole di Dio, ho capito quanto fosse veramente arrogante e testarda la mia indole. Avevo sempre avuto la sensazione di capire le cose e di farle nel modo giusto. Sorella Monica e fratello Giacomo mi hanno dato consigli di volta in volta, ma non li ho mai accettati, mi sono scagliata contro di loro e sono diventata polemica. Il mio dovere era quello di divulgare il Vangelo e di rendere testimonianza a Dio, quindi, se i loro consigli erano utili per il mio dovere e per chi è interessato al Vangelo che accetta la vera via, avrei dovuto accettarli e praticarli. Ma non l’ho fatto. Credevo di sapere come funzionavano le cose e di essere in grado di condividere la verità, ma in realtà non avevo una comprensione dei principi e non ero brava a divulgare il Vangelo. Non avevo ottenuto nessun risultato nel mio dovere. Quando fratelli e sorelle mi facevano notare i miei errori o mi davano consigli, mi comportavo in modo arrogante e presuntuoso e faticavo ad accettarli. A volte addirittura opponevo resistenza o ero irascibile. Non si trattava solo di un errore nel mio comportamento superficiale, ma di un disgusto per la verità che si manifestava. Il mio opporre resistenza ed essere disobbediente significava essenzialmente rifiutare e combattere la verità; era odiare la verità. Ho capito allora che Dio non guarda solo il comportamento esteriore delle persone, Egli scruta i loro cuori, i loro atteggiamenti verso la verità e verso di Lui. Ero una credente, facevo il mio dovere e andavo alle assemblee, ma non accettavo consigli che fossero conformi alla verità oppure cose positive. Ho rifiutato, combattuto e persino odiato la verità. Non avevo alcuna riverenza per Dio. Se continuassi in quella direzione, non solo farei male il mio dovere, ma finirei per disgustare Dio, per essere condannata e punita da Lui, e non otterrei un risultato positivo. Vedere la mia brutta faccia da satanasso mi rendeva ansiosa e impaurita. Non avrei mai immaginato di essere così corrotta e che il mio carattere arrogante mi avrebbe fatto andare contro Dio. Mi sono davvero odiata quando me ne sono resa conto.

Il giorno dopo, ho letto alcune parole di Dio in un gruppo che sorella Monica aveva inviato, e ha trovato un sentiero per la pratica. Dio Onnipotente dice: “Il cambiamento dell’indole di vita di una persona presenta diverse caratteristiche. La prima caratteristica è la capacità di sottomettersi a questioni che sono corrette e conformi alla verità. Chiunque esprima un’opinione, che sia vecchio o giovane, che tu ci vada d’accordo o meno, che li conosciate, che vi siano familiari o siate in buoni o cattivi rapporti con lui, se le sue parole sono corrette, conformi alla verità e giovano all’opera della casa di Dio, tu puoi ascoltare, adottare e accettare senza che alcun fattore ti influenzi. La capacità di accettare e di sottomettersi a questioni che sono corrette e conformi alla verità è la prima caratteristica. La seconda caratteristica è la capacità di ricercare la verità quando accade qualcosa; non solo di essere in grado di accettare la verità, ma anche di praticarla e di non gestire le questioni in base alla propria volontà. Non importa quale sia il problema che ti trovi ad affrontare: quando non capisci, puoi ricercare e valutare come gestire il problema e come praticare in modo che sia conforme ai principi della verità e soddisfi le richieste di Dio. La terza caratteristica consiste nel tenere in considerazione la volontà di Dio indipendentemente dal problema che ti trovi ad affrontare, ribellandoti alla carne per raggiungere la sottomissione a Dio. Devi tenere in considerazione la volontà di Dio a prescindere dal dovere che stai svolgendo, e svolgere i tuoi doveri in base alle richieste di Dio. Quali che siano le richieste di Dio per questo dovere, sei in grado di portarlo a termine secondo le Sue richieste, con l’obiettivo di soddisfare Dio. Devi comprendere questo principio e compiere il tuo dovere responsabilmente e fedelmente. Ecco cosa significa tenere in considerazione la volontà di Dio. Se non sai come tenere in considerazione la volontà di Dio o come soddisfarLo in una determinata questione, devi ricercare. Dovreste mettervi a confronto con queste tre caratteristiche che sono proprie di un’indole cambiata, e verificare se le possediate o meno. Avere un’esperienza concreta di questi tre aspetti e la via per metterli in pratica: avere dei principi significa proprio questo quando si gestiscono delle questioni. A prescindere dalla questione o dal problema che stai affrontando, devi sempre ricercare i principi della pratica, capire quali dettagli siano compresi in ciascun principio della verità e come praticare senza violare i principi. Una volta chiariti questi problemi, ti verrà spontaneo sapere come praticare la verità(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo mettendo in pratica la verità ci si può liberare dei vincoli di un’indole corrotta”). “Se, quando non comprendi una verità, qualcuno ti offre un suggerimento e ti dice come agire secondo verità, la prima cosa che dovresti fare è accettarlo e chiedere a tutti di tenere condivisione per vedere se quello è il percorso corretto, se è conforme ai principi della verità. Se constati che sia in linea con la verità, allora pratica in quel modo; se accerti che non lo sia, allora non farlo. È così semplice. Devi ricercare la verità da molte persone, ascoltando ciò che ognuno ha da dire e prendendo tutto sul serio; non fare orecchie da mercante e non snobbare le persone. Questo rientra nei tuoi doveri, quindi dovresti prenderlo sul serio. Questo è l’atteggiamento e lo stato giusto. Quando sarai nel giusto stato, non manifesterai più un’indole di disgusto e ostilità nei confronti della verità; questo tipo di pratica prende il posto della tua indole corrotta e significa praticare la verità. E qual è l’effetto del mettere in pratica la verità in questo modo? (Avere la guida dello Spirito Santo.) Ricevere la guida dello Spirito Santo è uno degli aspetti. A volte, la questione è molto semplice, ed è realizzabile usando il proprio intelletto; una volta che le persone ti hanno dato dei suggerimenti e tu hai capito, aggiusta il tiro e procedi semplicemente attenendoti ai principi. Agli esseri umani questo può sembrare banale, ma agli occhi di Dio è molto importante. Perché dico questo? Quando pratichi in questo modo, Dio vede che sei in grado di praticare la verità, che sei una persona che ama la verità, non qualcuno che ne è disgustato; allo stesso tempo, vedendo il tuo cuore, Dio vede anche la tua indole. Questo è molto importante. E, quando svolgi un dovere e compi delle azioni davanti a Dio, ciò che vivi e manifesti è la realtà della verità che si dovrebbe trovare nelle persone; davanti a Dio, il tuo atteggiamento, i tuoi pensieri e il tuo stato in tutto ciò che fai sono della massima importanza, sono ciò che Dio esamina(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo vivendo spesso dinanzi a Dio si può avere una normale relazione con Lui”). Le parole di Dio hanno aperto gli occhi anche a me. Se qualcuno mi dà un consiglio, non importa di chi si tratti, purché sia giusto e in linea con la verità, dovrei accettarlo e metterlo in pratica, agendo secondo la volontà di Dio. Questo è il comportamento di chi accetta e pratica la verità. Solo così posso ottenere più facilmente la guida di Dio e ottenere buoni risultati nel mio dovere, e allora la mia indole corrotta potrà gradualmente cambiare. A causa del mio orgoglio e della mia arroganza di prima, non ho cercato i principii della verità nel mio dovere, né ho accettato i consigli degli altri, e questo mi ha portato a ottenere scarsi risultati. Ora capivo la volontà e le esigenze di Dio. Devo ascoltare la volontà di Dio nel mio dovere, cercare la verità, praticare secondo i principii, e adempiere le mie responsabilità. Non posso davvero rilassarmi in tutto ciò che riguarda la divulgazione del Vangelo. Devo impegnarmi seriamente e sciogliere i dubbi di chi studia il Vangelo in merito all’accettazione della vera via. Non ho la realtà della verità o non ne comprendo i principii, quindi ho bisogno di suggerimenti e aiuto da parte degli altri. Quando mi danno un consiglio, è solo per aiutarmi a fare progressi nel mio dovere e poter adempiere le mie responsabilità. Non mi guardano dall’alto in basso, quindi non dovrei confondere le loro intenzioni. Quel pomeriggio, ho inviato un messaggio a sorella Monica, chiedendo scusa per il mio comportamento. Non era neanche lontanamente arrabbiata con me, ma mi sentivo comunque un po’ in colpa, perché mi sentivo responsabile. Tutto questo perché non volevo accettare la verità, ero troppo arrogante e testarda. Da quel momento in poi, a prescindere dal tipo di consiglio che sorella Monica mi dava o dai miei problemi che gli altri mi facevano notare, se giusti e d’aiuto nel mio dovere, ho provato ad accettarli. A volte, quando ho incontrato delle difficoltà nel divulgare il Vangelo, cercavo in modo propositivo i consigli degli altri. Quando ho fatto questo, ho ottenuto risultati migliori nella divulgazione del Vangelo e ho fatto avvicinare alla fede più persone. Una volta, dopo aver reso testimonianza ad alcuni studiosi del Vangelo sull’opera di Dio degli ultimi giorni, alcuni di loro hanno voluto continuare a indagare, ma alcuni di loro non hanno risposto dopo aver letto il mio messaggio, quindi non gli ho dato più retta. Sorella Monica si è accorta che stavo diventando disattenta, e mi ha consigliato di non lasciarli perdere così facilmente. Purché leggano i miei messaggi, dovrei rimanere in contatto con loro e cercare di escogitare un modo per coinvolgerli. Questa volta non ho disdegnato il suo consiglio. Mi sono ricordata di una cosa che dice Dio: “Il cambiamento dell’indole di vita di una persona presenta diverse caratteristiche. La prima caratteristica è la capacità di sottomettersi a questioni che sono corrette e conformi alla verità. Chiunque esprima un’opinione, che sia vecchio o giovane, che tu ci vada d’accordo o meno, che li conosciate, che vi siano familiari o siate in buoni o cattivi rapporti con lui, se le sue parole sono corrette, conformi alla verità e giovano all’opera della casa di Dio, tu puoi ascoltare, adottare e accettare senza che alcun fattore ti influenzi”. Sapevo che se volevo cambiare la mia indole corrotta e fare bene il mio dovere, dovevo imparare ad accettare i consigli degli altri. Ho provato a seguire il consiglio di sorella Monica, e ho continuato a inviare messaggi a quegli studenti del Vangelo, chiedendo loro quali difficoltà avessero. Sono rimasto sorpresa quando quelli che non avevano risposto prima hanno iniziato a comunicare con me su ciò che avevano ricavato dalla predicazione. Hanno iniziato a cercare attivamente la vera via. Ero così felice, e ho constatato personalmente quanto sia utile seguire i consigli degli altri. Ho imparato molte cose in questo modo. Non solo ho imparato alcune verità sulla divulgazione del Vangelo, ma anche sul saper condividere la verità per risolvere le difficoltà e le domande degli studenti del Vangelo. Comunicare con loro non sembra più così difficile e sto svolgendo sempre meglio il mio dovere.

Ho imparato grazie a questa esperienza quanto siano preziose le parole di Dio, e che possono aiutarci a conoscere noi stessi. Quando pratichiamo secondo le Sue parole, le nostre indoli corrotte possono cambiare. Anche se a volte mostro ancora una certa arroganza, sono disposta a mettere da parte il mio io, imparare ad accettare la verità, accettare i consigli degli altri e imparare altre verità. Spero che Dio continui a guidarmi e a esaminarmi.

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